Pride Rivista mensile - Autorizzazione del tribunale di Milano n.351 del 7-5-1999 - Direttore responsabile: Gianni Rossi Barilli. Distribuzione gratuita in tutti i locali (in edicola o libreria euro 2,5). Trasporto esonerato da DDT ai sensi del DPR n.472 del 14-8-1996 IL MENSILE GAY ITALIANO Copia gratuita (€ 2,5 in edicola e libreria) n° 126 DICEMBRE 2009 PSICOLogi ARGENTINA ORSI E MODA 126 4 Dicembre 2009 Illustrazione in copertina di Massimo Basili 6 11 14 18 Gianni Rossi Barilli Stefano Bolognini Pasquale Quaranta Stefano Bolognini 20 24 30 33 37 41 Antonio Malvezzi Francesco Gnerre Mario Cervio Gualersi Francesco Belais 46 50 53 57 60 62 64 66 68 70 72 74 86 Francesco Belais Marco Albertini Giovanbattista Brambilla Pigi Mazzoli Carmine Urciuoli Francesco Gnerre Vincenzo Patanè Francesco Belais Roberto Cangioli Massimo Basili Generi umani Omofobi “diversi” Riparare i terapeuti Estorsori in crisi Cronaca Italia Cronaca estero Transgender Tv L’identità nel pozzo Dal porno a Beckett Sulle tracce di Evita Cover su cover Belli e... impossibili Vanity Bear Memoranda Zig Zag Internet Libri Cinema Vita notturna Musica Fumetti Metropoli Dove e cosa Edito da Associazione culturale GLBT > Amministratore unico_Frank Semenzi > Direttore responsabile_Gianni Rossi Barilli Coordinamento grafico_Paolo Colonna > Segreteria di redazione_Marco Albertini. Stampato da Emmek Editore Srl di Fino Mornasco (CO). Redazione_via Antonio da Recanate 2_20124 Milano_tel 02 87384843_fax 02 87384844 apertura lun/ven ore 14.30/19.30 o su appuntamento > email: [email protected] Abbonamento annuale 65 euro_semestrale 35 euro > assegno circolare intestato ad “Associazione GLBT” o bonifico bancario Segreteria di redazione > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] Pubblicità Pride > tel 02 87384843_fax 0287384844 > email: [email protected] > Frank Semenzi 335 6133417 Pubblicità Roma > Stefano Bolognini 347 7934646 > email: [email protected] u pride dicembre 09 La prenotazione di spazi pubblicitari deve avvenire entro il giorno 5 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 5 gennaio per il numero di febbraio). I comunicati stampa (anche per l’aggiornamento della guida ai locali gay d’Italia e per l’agenda) e le grafiche pubblicitarie devono pervenire in redazione entro il giorno 10 del mese precedente la pubblicazione (ad esempio: il 10 gennaio per il numero di febbraio). Non si garantisce la pubblicazione di quanto prenotato o pervenuto oltre tali date. 5 dicembre 09 pride 6 attualità+cultura Lo scandalo Marrazzo mette il dito sulla piaga del persistente razzismo sessuale che si accanisce oggi in particolar modo sulle persone trans. E indica che la soluzione del problema è sempre la stessa: uscire dalla gabbia del pregiudizio. Generi umani Gianni Rossi Barilli Un famosissimo aneddoto tratto dalla vita di Albert Einstein narra che quando lo scienziato emigrò negli Stati Uniti per mettersi al riparo dalle persecuzioni naziste si trovò a compilare un formulario doganale in cui gli si chiedeva di specificare la propria razza. E lui scrisse “razza umana”, sintetizzando in un aggettivo la propria protesta, lucida e impotente, contro il delirio antropologico della cultura che aveva partorito l’incubo hitleriano e da cui non era esente neppure l’America, terra promessa della libertà anche per gli esuli europei degli anni trenta. Oggi il razzismo classico ha perso un po’ del suo antico smalto e questa amara storiella potrebbe quindi apparire datata, ma se solo proviamo a sostituire a “razza” la parola “sesso” possiamo pride dicembre 09 constatare che è attualissima per tutte quelle persone che semplicemente desiderando essere se stesse sfidano i ferrei confini di genere stabiliti dalla tradizione a presidio dell’ordine sociale: le persone transessuali. Se quello etnico si è evoluto in forme più sottili, il razzismo sessuale è rimasto rozzo al punto da non contemplare alcuna sfumatura tra i due poli opposti e gerarchicamente complementari del maschile e del femminile. Malgrado tutti i trucchi e le paillettes che si vedono in giro, siamo ancora all’abc. E a più di trent’anni di distanza risuona ancora disperatamente minoritaria la profezia culturale di Mario Mieli: siamo tutti transessuali. Questo ovviamente non per togliere peso e valore alla specifica esperienza di coloro che in senso “tecnico”, e per la legge italiana tuttora necessariamente chirurgico (quando si dice la rozzezza…), vengono definiti transessuali, ma per ribadire due cose che potrebbero da subito farci stare tutti un po’ meglio: 1) in amore, come scriveva Goethe, esistono tante sfumature quante ce ne sono tra un naso aquilino e uno camuso, e tale poetica constatazione vale anche per sesso e genere; 2) il problema non siamo noi, ma le etichette che ci affibbiano. Perciò sono le etichette che devono adeguarsi a noi e non viceversa. In queste settimane, a margine del caso Marrazzo, ne abbiamo sentite di cotte e soprattutto di crude su transessualità e dintorni. L’aspetto ripugnante è che dai bassifondi dell’immaginario collettivo, dove si forma tradizionalmente la coscienza sessuale media, cultura+attualità è uscito di tutto e di più, a conferma della sconfinata barbarie culturale in cui viviamo. E trasversale, per giunta, a schieramenti politici e differenze di classe e d’istruzione. Quando c’è di mezzo il sesso (e il genere), stiamo parlando di come ciascuno di noi si concepisce nel profondo, dell’immagine primordiale che abbiamo di noi stessi. E siccome tale immagine è incredibilmente inadeguata alla complessità del reale, è logico che le sue verità siano più spesso di quanto si creda pregiudizi elaborati per solidificare e rendere permanente l’ignoranza, che è parente stretta dell’ingiustizia. Perciò è capitato che le peggio cose siano saltate fuori non solo nelle chiacchiere da bar, ma anche nei salotti solitamente meno trash della Tv e dei grandi giornali d’opinione. Abbiamo visto e letto intellettuali progressisti predire l’apocalisse a causa della “regressione” derivante dall’allentamento dei confini di genere, unica barriera che ci separa dal caos; femministe colte e brillanti sparare giudizi così superficiali sull’attrazione erotica dei maschi verso le trans brasiliane da far vergognare Alberoni; giornaliste emancipate confessare una freudiana invidia del pene a fronte della sfida “persa in partenza” contro una rivale trans munita di bocce da guerra, nonché soprattutto di artiglieria pesante al piano inferiore. A un livello più elementare, si può osservare che la vicenda Marrazzo ha contribuito ulteriormente ad accreditare la popolare equazione trans=prostituta, che pur essendo una semplificazione ignorante è un modo efficace per relegare la questione in un mondo a parte, dal quale gli esseri “alieni” non possano evadere per venire a metterci in discussione. Fino a non troppo tempo fa accadeva la stessa cosa ai gay, come testimonia ancora la rituale formula degli articoli di cronaca nera che ci informano su indagini condotte “negli ambienti omosessuali”. Sintomatico del generale disagio nel maneggiare il linguaggio sul terreno minato dell’identità sessuale è anche l’insistita attribuzione dell’articolo “il” alle trans che si presumono non operate. Negli ambienti stradali delle trans e travestite più ruspanti è pacifico che chiamare al maschile una collega è come dare del figlio di buona donna a un mafioso. Lo si fa quando si vuole sganciare la bomba atomica, perché quel maschile è lo sfregio su una dura lotta per conquistare la propria identità a dispetto di un mondo che la nega e la relega ai margini. Così, quando nella “neutralità” delle cronache giornalistiche la trans diventa il trans, citando magari anche il nome di battesimo riportato sui documenti, pare proprio di assistere a una vendetta. È la crudeltà della norma che sbatte la porta in faccia al soggetto non conforme e lo svalorizza alla radice: puoi inventarti tutte le identità che vuoi, ma a stabilire chi sei veramente siamo noi. C’è però anche il bicchiere mezzo pieno. Tutto questo gran parlare, per lo più a vanvera, di transessuali ci offre una fotografia nitida e dettagliata del problema, che è già un punto di partenza. Sia pure in modo disorganizzato, in queste settimane si è sviluppato in Italia un dibattito pubblico sulla questione di un’ampiezza senza precedenti. Ed è solo continuando a discutere, confutando luoghi comuni e incrinando certezze fittizie giorno dopo giorno, che potremo sperare di ottenere qualche progresso civile. L’analisi critica ci può essere di grande aiuto, ma non può evidentemente essere l’unica freccia al nostro arco. Dobbiamo riuscire a far emergere anche quello sguardo su un mondo più accogliente e intelligente che ispira le nostre critiche ma non ne viene rappresentato compiutamente. Proporre in chiaro i nostri modelli alternativi. Per questo abbiamo scelto di illustrare queste pagine con alcune immagini tratte da una bella 7 mostra fotografica sulla visibilità trans organizzata a Torino dal circolo culturale glbt “Maurice”. Trenta straordinarie fotografie di persone transessuali scattate da Antonio Fontana, che ci offrono uno sguardo davvero diverso (e per una volta in senso buono) su questa realtà tanto provocatoria per gli asfittici schemi delle persone “normali”. Qui non ci sono i mostri dell’immaginario pulp, ma persone serene e smaliziate capaci di giocare con gli stereotipi di tradizione con ironia, per seppellirli con un bonario sorriso e lasciar spazio a una realtà meno convenzionale. Una dimostrazione visiva del fatto che c’è molto da scoprire oltre il muro del pregiudizio. Coerentemente con il tema, la mostra è stata organizzata all’aperto, sotto gli occhi di tutti, nel cuore della Torino indaffarata del periodo natalizio. Scrivono i curatori: “Ci piace immaginare i passanti che, incuriositi dai colori accesi delle foto e dai soggetti un po’ bizzarri, si soffermino a constatare che esiste un mondo trans che va oltre il rotocalco scandalistico, oltre la cronaca nera, oltre lo stereotipo ed è fatto di una moltitudine di diversità. Contro un’omologazione sempre più dilagante, affermare il diritto alla diversità ci sembra un dovere morale. Perciò la nostra mostra apre con la scritta ‘Quando perdiamo il diritto ad essere diversi, perdiamo il privilegio di essere liberi’. (Charles Evans Hughes)”. La mostra Generi di prima necessità a cura di Christian Ballarin Torino, via Lagrange fino al 31 dicembre 2009 dicembre 09 pride 8 pride dicembre 09 9 dicembre 09 pride 10 OGNI DOMENICA 4 DANCEFLOORS CON ANIMAZIONE COMMERCIAL & HAPPY MUSIC • HOUSE • R’B’ - HIP HOP • ’70 -’80 INGRESSO + DRINK + BUFFET + DRAG SHOW + DISCO = 12 € c/o Borgo del Tempo Perso • via F. Massimo, 36 • MM3 Porto di Mare scopri il concorso JOIN THE BORGO su www.arcigaymilano. org/jointheborgo e vinci l’ingresso gratuito per un anno Comitato Provinciale Arcigay Milano C.I.G. - Centro di Iniziativa Gay tel. 02.54.12.22.25 www.arcigaymilano.org Cristian, 23 anni, commesso pride dicembre 09 11 cultura+attualità Il ministero per le pari opportunità ha dato il via alla prima campagna di comunicazione sociale governativa contro l’omofobia. Proviamo a valutarla. Omofobi “diversi” Stefano Bolognini [email protected] “Omosessuale, eterosessuale: non importa, nella vita certe differenze non possono contare”, “Rifiuta l’omofobia, non essere tu quello diverso”, sono gli slogan della campagna lanciata dal ministero per le pari opportunità il mese scorso. È la prima campagna governativa sul tema mai diffusa nel nostro paese. Così il centro-destra, dopo la bocciatura del disegno di legge contro l’omofobia, grazie al ministro Mara Carfagna, la stessa persona che tempo fa ebbe a dire che gli omosessuali sono costituzionalmente sterili, mette un cerotto all’allarme omofobia che ha scosso il paese, mantenendo una delle promesse fatte all’associazionismo gay in ottobre. “Sono riuscita a rompere un piccolo tabù facendo rientrare la lotta all’omofobia tra i compiti del governo’’, ha dichiarato il ministro che ha pure rilanciato la legge anti-omofobia: “A breve presenteremo un decreto legge contro l’omofobia che possa trovare tutti d’accordo e che possa contribuire al rispetto della diversità”. Ma vediamo nei dettagli la campagna ideata dalla Young & Rubicam, un’agenzia di creativi di Roma per un investimento di circa due milioni di euro in uno spot in onda su tutte le televisioni, una striscia radiofonica e opuscoli da distribuire nelle scuole. Il volantino, nero funerale, riporta uno degli slogan e in un testo del tutto condivisibile chiede di rifiutare l’omofobia perché “chiunque può essere il prossimo oggetto di persecuzione” e “vittima di questa superficialità discriminatoria non è solo l’omosessuale, è la società intera”. Ancora, il flyer spiega che “l’omofobia, è l’avversione immotivata e irrazionale alle persone omosessuali. Come tutte le fobie, l’omofobia è una paura patologica. È il terrore dell’intimità con lo stesso sesso, che spesso nasconde l’angoscia di guardarsi nello specchio fino in fondo... L’omofobia è una malattia dalla quale si può guarire” . Questa definizione fatta propria e diffusa dal centro-destra suona come una rivoluzione considerate le numerose voci di 1 Nella vita certe differeNze NoN possoNo coNtare. Rifiuta l’omofobia. esponenti dell’area che negavano addirittura, almeno fino a ieri, l’esistenza e la portata del fenomeno. lo spot destinato alle televisioni, diretto da Laura Chiossone, ancora a tinte cupe, mostra un’ambulanza che corre a sirene spiegate con una donna ferita o ammalata, il compagno o un amico che l’assiste, un infermiere e l’autista. I volti sono tirati e la voce fuori campo rivolta al compagno o amico della paziente spiazza un poco: “Di quest’uomo ti interessa sapere di più se assomiglia a suo padre, a sua madre o non ti importa?”. Mentre l’inquadratura stacca sull’autista la voce ci chiede se ci interessa il suo numero di scarpe o se non è importante. Poi compaiono due infermieri, un uomo e una donna, che evidentemente attendono l’ambulanza in ospedale. La voce insiste: “Di loro ti dicembre 09 pride 12 attualità+cultura 2 interessa sapere se sono omosessuali o eterosessuali o non ti importa? Nella vita certe differenze non possono contare, rifiuta l’omofobia”. Se il nesso tra somiglianza ai genitori, numero di scarpe e orientamento sessuale pare un poco azzardato, ciò che balza immediatamente agli occhi è l’ambientazione sinistra del video, quasi un thriller. L’intento dei creatori è, ce lo spiega un articolo comparso sul web, “far diventare lo spettatore testimone di una situazione di profondo coinvolgimento emotivo, inducendolo ad esprimere una propria scala valoriale attraverso la quale giudicare ciò che sta accadendo davanti ai suoi occhi. Alla fine dello spot lo spettatore si renderà conto che nei momenti davvero importanti della vita ciò che realmente conta è la persona, con le sue capacità e doti individuali, e non il suo orientamento sessuale”. Com’era prevedibile il video ha diviso la comunità gay e sul web le critiche, fotogramma per fotogramma, di utenti anonimi sono decine e sembrano inquadrare alcuni dei limiti del messaggio sociale. Eccone alcune, in ordine sparso: “Ma che spot è? Dovresti rispettarmi perché ti salvo il culo?”; “Orribile... ovviamente chi è che viene trasportato dall’ambulanza? Una bella coppia etero con anello nuziale bene in vista. Che meschinità poi paragonare l’omosessualità col numero di scarpe... Che orrore... Invece di far vedere l’amore, gli affetti, il rispetto...”; “Bello, il pride dicembre 09 3 pietismo è diventato un modo molto geniale per inculcare in una cultura omofoba il rispetto e la considerazione... Come dire: ti rispetto perché, in punto di morte, non sei diverso da me...”; “‘Non essere tu quello diverso’. Praticamente sono riusciti ad usare il concetto di diversità come insulto. Evviva il ministero delle pari opportunità”. Persino il portale web Gay.tv ha stroncato sonoramente la campagna: “Il claim risulta quantomeno discutibile: presuppone che “qualcuno” sia diverso; implica che la “diversità” sia qualcosa di automaticamente negativo e invita alla civiltà (il rifiuto dell’omofobia) in termini di adeguamento conformista. Abbastanza superficiale. Tendenzialmente poco d’impatto [sic!]. Decisamente controverso. Non essere tu quello diverso... ma diverso da chi?”. Dall’altra parte non mancano i molti che, più timidamente, insistono sui pregi della campagna: “Lo spot va bene, ma è davvero vergognoso che nel 2009 in Italia ci sia bisogno di uno spot del genere perché ogni fine settimana qualcuno deve aggredire ’sti gay, ma basta”; “Il video è proprio triste... ma meglio di nulla, almeno ‘qualcosina’ si sta muovendo”; “A me non dispiace. È delicato, essere omosessuali è normale. Siamo omosessuali, siamo uguali. Io lo sono e non mi sento diverso da nessuno”. Insomma lo spot sicuramente non è passato inosservato. Ad offrirci un parere strettamente tecnico sulla campagna è l’Osservatorio campagne di comunicazione sociale (occs.it). 4 Uno dei fondatori è Enzo Cucco, noto militante gay torinese: “Della comunicazione sociale si valutano target, obiettivo e mezzi impiegati. I mezzi impiegati ci paiono importanti, lo spot si vede già in Tv nelle fasce di maggior ascolto e sulla stampa. Sul target, e cioè a chi è diretta la campagna, purtroppo il ministero non ha rilasciato una scheda tecnica. Considerata la diffusione possiamo dire che la campagna è molto generalista e cioè diretta alla popolazione che non sa nulla dell’omofobia e non si pone il problema di che cosa sia. Da questo punto di vista sicuramente il messaggio scelto è efficace perché incomincia a sollevare la questione all’opinione pubblica partendo correttamente da ciò che pensa la popolazione: la vita privata è privata quindi non importa se uno è omosessuale o meno. Da qui all’omofobia o ai perché l’omofobia vada stigmatizzata il passaggio è meno chiaro. Nello spot c’è anche un contro-messaggio: sembra che l’omofobia colpisca solo coloro che rendono pubblica la loro omosessualità. Comunque il nostro giudizio sui contenuti resta positivo. Quanto poi sia efficace contro l’odio manifesto francamente non lo so, sicuramente sarà efficace per la presa di coscienza che l’omofobia esiste. Del resto, costruire una campagna di comunicazione sociale efficace è molto difficile. Dati questi limiti, la campagna del governo è davvero un primo passo avanti”. Anche l’associazionismo è su questa linea d’onda, ma tutti chiedono al ministero anche un secondo passo. Lo chiede il presidente di Arcigay, Aurelio Mancuso, che sottolinea l’assenza di una campagna contro la transfobia: “Questo primo importante passo del ministero non resti isolato: adesso va affiancato dalla messa in opera di strumenti concreti: innanzi tutto l’avvio di strumenti formativi nelle scuole per l’educazione alla diversità e contro il bullismo”. Pragmatico anche Luca Trentini, responsabile diritti umani dell’associazione: “Apprezziamo lo sforzo del ministero. Certo non può bastare. A iniziative di sensibilizzazione si dovrebbero unire proposte concrete capaci di incidere nella cultura del paese e di riconoscere dignità alle persone e alle famiglie omosessuali e trans. Serve educazione, serve formazione, servono leggi e tutele concrete”. Anche i gay di centro-destra di Gaylib applaudono il ministero, ma rilanciano: “Il ministro Carfagna ha iniziato a tradurre in fatti l’apertura necessaria che il Popolo della Libertà dovrà compiere verso il riconoscimento dei diritti civili per le persone e le coppie omoaffettive”, dichiara il segretario dell’associazione Daniele Priori. Una domanda aleggia comunque sulla campagna: sarà davvero diffusa o sarà il solito spot governativo utile a mettere a tacere coloro che dicono che questo governo non vuole fare nulla per sciogliere il nodo omofobia? Rosalba Veltri, consigliera del ministro per le pari opportunità per la comunicazione istituzionale e responsabile della campagna ci rassicura: “Il ministero ha previsto una copertura decisa di due mesi con questa campagna, più che per tutte le altre. Stiamo anche valutando di distribuire le magliette con lo slogan ad alcune manifestazioni romane e abbiamo pensato a internet: la campagna è su facebook, msn, studenti.it… Stiamo impazzendo, tra Tv, radio, quotidiani e free press: è la campagna ministeriale con la copertura più massiccia che abbiamo in corso”. E dopo? “Faremo un recall, uno studio su come e quanto il messaggio sia riuscito a penetrare nella popolazione italiana e valuteremo il da farsi”. 1 - Il manifesto della campagna antiomofobia del ministero 2, 3 - Campagne canadesi contro l’omofobia 4 - L’on. Concia, il ministro Carfagna e Luxuria 13 dicembre 09 pride 14 attualità+cultura Un convegno internazionale su “Omosessualità e psicoterapie” organizzato a Roma punta i riflettori sulle pratiche di ispirazione religiosa che in pieno XXI secolo ancora tentano di convertire all’eterosessualità i pazienti gay. Riparare i terapeuti Pasquale Quaranta la sede prestigiosa (la Biblioteca nazionale di Roma) e l’organizzazione impeccabile, il convegno si colloca tra i più importanti mai tenuti in Italia su questo argomento. Finalmente si entra dentro l’annosa questione delle cosiddette “terapie riparative” o di riconversione sessuale, si prende la parola e si risponde in modo qualificato. Il condizionamento terapeutico dell’orientamento sessuale si discute sotto diversi profili: quello deontologico (è un giusto fine?), scientifico (ricerche affidabili ne dimostrano la praticabilità?), psicologico (cosa spinge una persona a chiedere di modificare il proprio desiderio?), sociale (la richiesta di “riorientamento” deriva da una pressione alla conformità?), religioso (c’è un conflitto di “valori” tra essere omosessuale e anche cattolico o musulmano o ebreo? E se tale conflitto esiste, viene prima il precetto o il vissuto?). I trattamenti per modificare l’orientamento omosessuale non appartengono solo ai tentativi delle scienze della psiche ottocentesche. Anche se negli ultimi decenni è emerso che il “problema” da affrontare non è l’omosessualità, bensì l’omofobia, una minoranza significativa di terapeuti non si arrende a una concezione non patologica dell’omosessualità e porta avanti il 1 Ci voleva un convegno internazionale per ribadire con forza che l’idea di curare l’omosessualità è fuori dal mondo. E proprio per questo il 7 novembre scorso Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicoanalista, ordinario presso la facoltà di psicologia 1 dell’università La Sapienza di Roma, ha promosso la giornata di studio “Omosessualità e psicoterapie”. Considerata l’autorevolezza dei relatori, italiani e stranieri, le oltre 1500 richieste di iscrizione, pride dicembre 09 tentativo di aiutare clienti/pazienti lesbiche, gay e bisessuali a diventare eterosessuali. Secondo uno studio condotto da Annie Bartlett della St. George’s University di Londra, il 17% di un campione di 1328 professionisti della salute mentale inglesi riferisce di aver adottato interventi orientati a modificare le preferenze sessuali dei pazienti omosex. Il convegno chiarisce, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che l’omosessualità non è una malattia (dal 1973, come sappiamo, l’American Psychiatric Association (Apa) ha eliminato la diagnosi di “omosessualità” dal Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali), e che data la mancanza di prove empiriche sull’efficacia di questi trattamenti, proporli è quantomeno imprudente e dannoso. Non si può offrire una terapia priva di requisiti basati sull’evidenza in grado di provarne l’efficacia e coloro che utilizzano i media piuttosto che le riviste scientifiche specializzate sono ormai smascherati: chi testimonia su internet e nelle chiese di essere “guarito” dalla sua “ferita” in genere occupa una posizione dirigenziale all’interno di uno dei gruppi – ma forse sarebbe meglio dire aziende – che cercano di curare le persone omosessuali, quali “Exodus”, “Courage”, “Living Waters”. La testimonianza di molti pazienti sottoposti a terapia riparativa ci informa sui danni di tali pratiche e sul senso di finzione che permea la vita di persone omosessuali che cercano di vivere come se fossero eterosessuali nella speranza che questo cambi davvero il loro orientamento sessuale. Jack Dresher, membro dell’Apa, esprime preoccupazioni di tipo etico in relazione alle “pratiche selvagge e marginali dei ‘terapeuti’ della conversione sessuale”. In risposta al crescente interesse dei media, nel 2000 e nel 2007 l’Apa ha preso pubblicamente posizione raccomandando ai suoi professionisti di astenersi dal tentativo di modificare l’orientamento sessuale di un individuo, e di tenere in mente l’adagio medico “primum non nocere”. cultura+attualità 2 Finalmente anche noi in Italia siamo in grado di rispondere ex cathedra a questa offensiva reazionaria. Rispondiamo come persone (omosessuali e non) e come studiosi, ricercatori, docenti che occupano posizioni di rilievo in ambito accademico e che hanno alle spalle pubblicazioni scientifiche di tutto rispetto. Parliamo alla pari, sulla base di esperienze vissute e competenze scientifiche. Siamo in grado di decifrare ed esaminare - come tra gli altri ha mostrato al convegno Paolo Rigliano, psichiatra e psicoterapeuta - i fondamenti teorici, le strategie argomentative, cliniche e religiose, e le finalità di tutte quelle pratiche che mirano a modificare o influenzare “esplicitamente o meno” l’orientamento sessuale dei pazienti. Per mascherare il fatto che proporsi esplicitamente come “riparatori” implica un’interpretazione morale dell’omosessualità come condizione inferiore, sbagliata o comunque indesiderabile, i moderni “terapeuti” oggi pongono la contesa in altri termini. Consapevoli che non è possibile presentarsi alla comunità scientifica come interlocutori credibili con tesi non dimostrate dai fatti, i nuovi “riparatori” si appellano alla libertà di autodeterminazione e al rispetto dei valori (anche religiosi) del paziente. L’articolo 4 del codice deontologico degli psicologi italiani sancisce il rispetto di tali valori. 5 3 “Nell’esercizio della professione”, si legge nel documento, “lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità”. L’articolo, tuttavia, si presta a interpretazioni diverse. A spazzare via ogni equivoco, Marialori Zaccaria, Presidente dell’ordine psicologi del Lazio, che afferma di non condividere l’idea di un progetto terapeutico che preveda “a priori” quali debbano essere i risultati che il paziente dovrà ottenere, e che sia finalizzato, da subito, a raggiungere questi obiettivi. In altre parole, un terapeuta non può decidere di cambiare l’orientamento sessuale di un paziente. O almeno questa è la nostra interpretazione. Non possiamo tacere, infatti, che tale principio secondo il quale “a priori” non si può sapere quale risultato otterrà il paziente si può declinare anche in altro modo. Non ha alcuna difficoltà a confermarlo Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta, presidente dell’Associazione italiana psichiatri e psicologi cattolici, che interpretando a suo modo il medesimo principio, ribadisce la centralità dei valori religiosi nell’identità narrativa dei propri clienti/pazienti. Cosa dovrebbe fare un terapeuta, si chiede, se il cliente/paziente in forza del proprio convincimento religioso vuole cambiare il proprio orientamento omosessuale? Porre l’interrogativo in questi termini, farebbe desumere che egli, pur non affermandolo esplicitamente, lasci aperta ogni possibilità, tra cui anche quella del riorientamento sessuale. A questo punto, tra le proposte avanzate al convegno, oltre a quella di sostituire il termine “omofobia” con il concetto multidimensionale di “omonegatività” (dove l’omofobia in senso stretto è solo un fattore nel contesto più ampio di atteggiamenti che coinvolgono il piano sociale, culturale, legale, religioso, morale), ci sembra importante sottolineare proprio la necessità di elaborare linee guida inequivocabili che l’ordine nazionale degli psicologi dovrebbe includere tra i suoi documenti e raccomandare agli iscritti di tener presente per la psicoterapia con clienti/pazienti omo e bisessuali, pena 15 4 l’espulsione dall’ordine stesso. Tutto ciò si rende necessario per evitare ulteriori danni alle persone gay, lesbiche e bisessuali causati dai terapeuti riparativi. Per chi volesse rendersi conto con i propri occhi della nocività delle loro pratiche, segnaliamo il documentario Abomination. Homosexuality and the Ex-Gay Movement, che raccoglie le testimonianze di “ex-pazienti” delle teorie riparative e alcune interviste rilasciate da clinici e ricercatori psichiatri e psicologi. Abomination Lo scopo principale del lavoro, diretto e prodotto da Alicia Salzer, è mettere in luce le false speranze che il movimento ex-gay offre a quanti si trovino in conflitto con il proprio orientamento omosessuale. I protagonisti del documentario sono quattro “ex-pazienti” delle terapie riparative: Nita, che ha trascorso ben 20 anni a cercare di sopprimere i propri desideri omosessuali; Dave, che pur considerando positivamente il supporto ottenuto dalla comunità ex-gay non ha ottenuto alcun risultato dal “trattamento”; Randy, un ministro dell’Arkansas che descrive le sue personali difficoltà nel voler conciliare l’identità gay con una vita religiosa; e infine Mary Lou, una madre allontanata dalla figlia lesbica per motivi religiosi. Ad accompagnare le testimonianze dei “sopravvissuti”, lo psichiatra Robert Spitzer spiega dal punto di vista scientifico cosa ci dice la ricerca attuale sulle terapie riparative, al di là del sensazionalismo mediatico. Il documentario ci informa sul senso di finzione che permea la vita di persone omosessuali che cercano di vivere come se fossero eterosessuali nella speranza che questo cambi davvero il loro orientamento sessuale. 1 - La locandina del convegno “Omosessualità e psicoterapie” 2 - Jack Dresher 3 - Tonino Cantelmi 4 - Gustavo Pietropolli Charmet 5 - Vittorio Lingiardi dicembre 09 pride 16 pride dicembre 09 17 dicembre 09 pride 18 attualità+cultura Le quotazioni dell’estorsione gay sono in ribasso: gli omosessuali vittime di ricatto sempre più spesso si rivolgono alla polizia anziché limitarsi a pagare in silenzio. Ecco qualche esempio tratto dalle cronache di provincia degli ultimi mesi. Estorsori in crisi Stefano Bolognini [email protected] “Dirò a tutti che sei gay, se non paghi il mio silenzio”. La minaccia, declinata più o meno elegantemente, è stata un incubo per molte generazioni di omosessuali “velati”, ma oggi sembra avere perso un bel po’ di mordente. Intendiamoci: la provincia italiana (e non solo) è ancora piena di omosessuali “insospettabili” che coltivano in segreto le loro passioni proibite. Ma sempre più spesso le esigenze di riservatezza finiscono per venire meno di fronte alla prospettiva di dover mettere mano al portafoglio e sottostare a un ricatto che rischia di trasformarsi in un incubo permanente. È questa l’interessante novità che emerge ad un attento spoglio di quotidiani locali che con una certa frequenza riportano storie “a lieto fine” di omosessuali che denunciano i loro aguzzini alle forze dell’ordine. Meglio un outing forzato, insomma, che centinaia o migliaia di pride dicembre 09 euro sborsati a fondo perduto, come insegna il caso Marrazzo. Il maggior numero di denunce sembra essere un segnale incoraggiante di un cambiamento di prospettiva: essere “sputtanati” come gay vale oggi molto meno di qualche centinaia di euro. Ma quanto vale? 2000 euro, calci e pugni e un’effrazione dell’abitazione per un attempato signore di Crema, che, un anno fa incontrò su un treno un marocchino 27enne. I due decisero di trascorrere qualche giorno insieme, ma alla fine dell’idillio il giovane scatena l’inferno con la richiesta di andare immediatamente in banca insieme a insulti e violenze. Dopo la liberatoria denuncia, l’estorsore è stato condannato a quattro anni di reclusione. Dal profondo nord al profondo sud. A Maglie, in Puglia, dove la richiesta di 700 euro per non diffondere un video hard gay su internet è bastata all’involontario protagonista del filmato per sporgere denuncia. I carabinieri hanno arrestato un 27enne e un 22enne che si erano presentati a ritirare la somma, non trovando, a sorpresa, il coraggioso attore ma i militari dell’Arma. A Cittadella, in provincia di Padova, per la richiesta di “soli” 250 euro un 30enne si è rivolto ai carabinieri denunciando un prostituto che aveva conosciuto su internet e che dopo richieste sempre più esose per rapporti a pagamento pretendeva quella cifra non per fare sesso, ma per non dire nulla ai familiari del giovane. Anche in questo caso la condanna all’aguzzino ha superato i tre anni di reclusione. Infine, per molto meno, piccole somme di 5 o 10 euro, è scattata la denuncia ad un diciassettenne che chiedeva soldi ad un quattordicenne per non spifferare a tutta la scuola le sue tendenze omosessuali. Oggi poi, persino i più velati, come uomini sposati e preti, denunciano. È il caso di un imprenditore sposato che vive nei dintorni di Novara e si è visto recapitare sul tergicristallo dell’auto di lusso un’esosa richiesta di 60mila euro da due marocchini ventenni. Uno dei giovani si era intrattenuto con l’industriale in auto, l’altro intanto scattava a poca distanza inequivocabili fotografie. Poi la minaccia di spedire il materiale scottante alla moglie e, orrore, a tutto il paese. L’uomo, dopo essersi confidato con amici poliziotti, ha denunciato e i due sono stati arrestati. Quattro anni di carcere, ancora, si sono meritati due romeni denunciati per l’estorsione di ben 80mila euro a un focoso sacerdote ottantenne di San Colombano in provincia di Milano al quale erano state scattate foto durante i “momenti intimi” passati assieme ai due. A questi classici della letteratura estorsiva si aggiungono denunce più creative: talmente surreali che solo la volontà della vittima di allontanare da sé il sospetto di omosessualità sembrerebbe poterli spiegare. È il caso di un quarantenne di Guidonia, in provincia di Roma, che ha posato nudo in scatti bollenti per il proprio socio d’affari per poi, almeno così ha spiegato alle forze dell’ordine, vendere le fotografie e salvare la società in crisi. Dopo le foto hard l’estorsione del socio in affari: “Faranno il giro di Guidonia, perderai la reputazione”. Da qui la denuncia. Fantasioso pare anche un parroco di Piacenza che avrebbe donato ben 10 mila euro ad un sardo 28enne (già condannato per almeno 3 estorsioni sessuali ai danni di religiosi) con il nobile intento di aiutare la famiglia del giovane. Peccato che l’uomo chiederà al don altri 10 mila euro per non diffondere un filmato fatto con il cellulare nel quale si vede chiaramente il prete impegnato in un rapporto sessuale con il ricattatore. Il sacerdote giura ai carabinieri che il video non esiste, ma gli interrogatori sono top secret. Certo è che 10mila euro per un video che non esiste sono un bel gruzzoletto. Comunque, e con i casi denunciati solo quest’anno potremmo continuare a lungo, la tendenza sembra confermata: le estorsioni continuano, soprattutto in provincia, ma almeno in questo settore il delitto paga sempre meno. 19 dicembre 09 pride 20 cronaca italia Catanzaro: delitto “d’onore”. Questa l’ipotesi investigativa riguardante l’omicidio di Francesco Pavone, 34enne trovato ucciso in casa propria a fine ottobre. Le indagini hanno condotto fino a Valdir Scalzo, 27enne tossicodipendente che secondo l’accusa avrebbe torturato e assassinato Pavone per via della avances sessuali da lui ricevute. Novara: denunciata per truffa e condannata a restituire il maltolto un’ingegnosa coppia eterosessuale dove lui si era finto gay per sedurre un facoltoso giovane conosciuto per caso e lei un’amica d’infanzia, entrata in scena per spingere la vittima del raggiro ad allargare i cordoni della borsa. L’inganno ha funzionato e ha fruttato 25.000 euro, ma quando il truffato ha scoperto il trucco si è rivolto alla polizia che ha individuato i truffatori. Bologna: prosegue senza esclusione di colpi la guerra di trincea parrocchiale sul coro gay Komos, dapprima ammesso a utilizzare come sala prove i locali della parrocchia di San Bartolomeo della Beverara, poi espulso per ordine della curia in seguito alla delazione di alcuni parrocchiani e infine rientrato dalla finestra per cantare in chiesa a gole spiegate. Il parroco, don Nildo Pirani, si chiama diplomaticamente fuori e spiega che il Komos è stato invitato a cantare nell’ambito di una rassegna su invito di un altro coro. “Che potevo fare io?”, ha confidato a “Repubblica”, “non posso dire che non voglio il coro gay in chiesa. Il cardinale mi impedì di ospitare quel coro per le prove perché esisteva una lettera della Congregazione per la dottrina della fede che metteva in guardia i sacerdoti dal concedere l’uso di sale ai gay. Stavolta voglio vedere se la curia mi dice qualcosa”. Viareggio: messaggini molesti, compresi mms a luci rosse. Per avere bombardato con tali armi improprie un ragazzo con cui aveva avuto una breve relazione qualche anno fa, un uomo è stato condannato per stalking. Mite comunque l’entità della pena. Dopo vani tentativi di promuovere una riconciliazione tra le parti il giudice ha deciso per un’ammenda di 150 euro. “ pride dicembre 09 Famiglie all’emiliana “Welfare garantito a tutti i conviventi”, annuncia la regione Emilia Romagna. E subito scoppia la solita indecorosa bagarre. La coraggiosa innovazione, o la pietra dello scandalo secondo i punti di vista, sta nell’articolo 42 della legge finanziaria varata dalla giunta regionale, che dovrebbe essere ratificata dal consiglio entro Natale. Cosa dice questo articolo? Che tutti i cittadini, nessuno escluso, hanno diritto di accedere ai servizi pubblici e privati senza discriminazioni legate all’orientamento sessuale o allo stato civile. Che siano etero, gay, trans, single, conviventi o sposati in chiesa, i cittadini emiliani sono tutti uguali di fronte alla regione quando si tratta di diritti come quelli all’abitazione, alla sanità e all’istruzione. Sembrerebbe una banalità nell’Europa del XXI secolo e come tale, tenendo il profilo più basso possibile, hanno cercato di presentarla l’amministrazione regionale e la maggioranza di centrosinistra che la sostiene. Hanno pure specificato, a scanso di polemiche, che non c’è nessun collegamento diretto tra il riconoscimento delle famiglie di fatto, che spetta al parlamento nazionale, e questa norma che considera prioritariamente i diritti del singolo individuo. Ma non c’è stato niente da fare: la polemica è scoppiata ugualmente e a cavalcarla c’è il solito trasversale partito cattolico. Per Silvia Noè, capogruppo Udc in consiglio regionale, si tratta di “una legge che grida vendetta” in quanto si permette di abolire le naturali gerarchie tra le persone e i loro modi di vivere. Come ha spiegato al quotidiano dei vescovi “Avvenire” il sociologo Pierpaolo Donati, questa legge “dice alla gente che la famiglia non importa nulla, perché i benefici vengono erogati a prescindere dalla famiglia in cui si vive; il che comporterà dei grossi effetti perversi e delle discriminazioni verso le famiglie”. O per dirla con il presidente del Forum regionale delle associazioni familiari Ermes Rigon, nel testo “la famiglia, la coppia con figli, non viene adeguatamente presa in considerazione come un bene sociale primario per l’intera comunità regionale. Non le viene riconosciuta priorità sociale e antropologica”. La curia bolognese intanto si preoccupa a gran voce per il sovvertimento dell’ordine, tanto più che quest’anno il piatto è più ricco del solito perché la dotazione di fondi destinati al welfare famigliare è balzata da 5 a 25 milioni di euro. Niente paura però: il sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega per la famiglia Carlo Giovanardi (nella foto), promette che rimetterà le cose a posto. “Se il consiglio regionale dell’Emilia Romagna, dovesse confermare il testo proposto dalla giunta che parifica le unioni di fatto alle famiglie fondate sul matrimonio”, ha dichiarato, “il governo senz’altro lo impugnerà davanti alla corte costituzionale. Non è possibile infatti aggirare surrettiziamente il precetto costituzionale, che definisce la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, trattando in maniera uguale situazioni che sono diverse e non riconoscendo quel patrimonio costituito dalla famiglia che accetta di assumersi obblighi e responsabilità sociali”. Tradotto in italiano: la torta alle famiglie “normali” e le briciole, se ne restano, a tutti gli altri. La battaglia sul welfare ha poi un ovvio risvolto elettorale nell’imminenza delle elezioni regionali, che il centrodestra intende sfruttare a fondo facendo leva sui pregiudizi dell’elettorato e sui sensi di colpa dei cattolici del centrosinistra formalmente invitati a cambiare campo in nome dei valori non negoziabili. Razzisti per sesso Il razzismo omofobico, secondo un’indagine condotta da Eurobarometro per conto della commissione europea, rimane una delle specialità del nostro paese. Secondo l’indagine infatti gli europei che individuano l’odio verso gli omosessuali come un motivo di discriminazione sono in media il 47%. Nel nostro paese la percentuale è invece del 61%, in compagnia della Francia, e di poco alle spalle di Grecia (64%) e Cipro (61%). Siamo comunque sopra le medie continentali anche per quanto riguarda il razzismo su base etnica: il 71% degli italiani intervistati ha infatti affermato che essere di una razza diversa costituisce un problema, contro il 61% della media europea. Meglio di noi in questo caso hanno ancora la Francia (79%) e le insospettabili democrazie nordiche: Danimarca (77%), Svezia (78) e Olanda (80). 21 dicembre 09 pride 22 cronaca italia Cronache violente Prosegue in tutto il paese la striscia delle aggressioni e dei gesti di intolleranza nei confronti dei gay. Il mese scorso a Roma, mentre si celebrava a tempi record il processo contro Alessandro Sardelli (Svastichella, foto a sinistra) che aveva aggredito due ragazzi gay che si baciavano all’uscita della discoteca ferendo gravemente uno dei due, un’analoga aggressione è stata denunciata all’uscita di un’altra discoteca. Questa volta però, fortunatamente, l’intervento della polizia ha impedito che accadesse il peggio. Pochi giorni prima, a Ostia, un trentenne era stato aggredito a calci e pugni da tre persone e se l’era cavata (si fa per dire) con la rottura di una costola e del setto nasale. “Mi hanno urlato frocio comunista e poi mi hanno massacrato di botte”, ha raccontato l’assalito. All’origine dell’attacco, forse, un abbigliamento considerato poco virile. Meno cruenta la disavventura denunciata da un ventunenne di Palermo, che si è rivolto alla polizia dopo essere stato sbattuto fuori in malo modo da un locale perché, ha raccontato, si era scambiato un bacio con un altro ragazzo. Solo un bacio, nessuna oscenità, ha precisato nel suo racconto. Ma ciò che a lui poteva sembrare niente di che è diventato un “atteggiamento eccessivo” nella versione fornita dai proprietari del locale, che hanno spiegato di aver fatto intervenire i buttafuori dopo le lamentele di altri clienti e di non aver usato la violenza: solo la fermezza necessaria di fronte alla resistenza dei ragazzi che venivano cacciati via dalla sicurezza. Questione ovviamente di punti di vista. È positivo che le denunce emergano e si intensifichino, anche se da noi continua a mancare una normativa specifica contro la violenza omofobica. Fatto che è diventato oggetto di una recente interrogazione alla commissione europea presentata da alcuni eurodeputati italiani e olandesi, tra cui Gianni Vattimo. L’Europa, sostengono i parlamentari, deve pretendere di più dagli stati membri in materia di lotta all’omofobia. Due volte omofobi Il film si intitola Due volte genitori e per fare pendant il comune di Como ha pensato bene di respingerlo in due modi: no al patrocinio comunale di una pubblica proiezione organizzata dall’associazione ComoGayLesbica e no all’utilizzo dell’Auditorium della biblioteca comunale per la proiezione medesima. Si tratta di un toccante e istruttivo documentario, diretto da Claudio Cipelletti e girato con la collaborazione di Agedo, che racconta le storie di padri e madri alle prese con il “dramma” dell’omosessualità dei loro figli. Dal dolore della scoperta al ritrovato equilibrio dell’accettazione. Un prodotto che “più per famiglie” non si può, senza neppure l’ombra di contenuti scandalosi, eppure impresentabile per il sindaco Stefano Bruni e per la sua giunta. A documentare il carattere puramente ideologico del rifiuto è risultato illuminante un commento dell’assessore Sergio Gaddi, il cui assessorato è stato significativamente ribattezzato da ComoGayLesbica “alla cultura omofobica e impari opportunità”. “Condivido la scelta del sindaco, anch’io avrei detto di no”, ha spiegato. “Concedere un pubblico patrocinio a questa proiezione avrebbe significato riconoscerle un valore. Ritengo una coppia omosessuale di genitori un’aberrazione innaturale. Poi, in privato, ognuno fa quello che vuole”. Peccato solo che il film non parli di coppie omosessuali di genitori ma di genitori di omosessuali e che dunque l’assessore, quando ha rilasciato questa dichiarazione, non sapesse neppure di cosa stesse parlando”. Come dare torto all’onorevole Chiara Braga, deputata comasca del Pd, che ha definito la vicenda “grave e culturalmente preoccupante?”. pride dicembre 09 italia cronaca 23 Punizione esemplare Destituzione dal ruolo di parroco della comunità delle Piagge e invio forzato a “vivere un periodo di riflessione e di preghiera”. Questa la pena decisa dall’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori nei confronti di don Alessandro Santoro (a sinistra), un prete vicino alla gente che ha acconsentito a sfidare l’autorità delle gerarchie a fin di bene, pur sapendo che l’avrebbe pagata cara. La colpa di don Santoro è quella di avere unito in matrimonio con il rito religioso Sandra Alvino, 64 anni, e Fortunato Talotta, 58. I due vivono in coppia da 26 anni ed erano già sposati civilmente, ma Sandra, secondo il Vaticano, è donna solo agli occhi della legge e non a quelli di Dio, essendo nata uomo. La curia fiorentina aveva già espressamente respinto la richiesta di nozze religiose per la coppia due anni fa e il divieto è stato ribadito di recente anche dall’arcivescovo Betori. Ma ciò non è bastato a fare indietreggiare don Santoro, che in segno di manifesto dissenso ha scelto di fare felici Sandra e Fortunato. Lei in bianco con il bouquet in mano e lui in completo grigio di fronte a 200 persone commosse in una piccola chiesa di periferia, dove alla fine conta solo l’amore anche perché non c’è granché d’altro in giro. Fulminea come il morso di un cobra la vendetta di santa madre chiesa. All’indomani delle nozze don Santoro era già stato sollevato dall’incarico e in capo a pochi giorni è stato spedito in “ritiro spirituale”. E a quest’ordine ha deciso di obbedire, nell’interesse dei suoi parrocchiani. Ma non si è pentito, anzi: ha dichiarato che quel matrimonio lo celebrerebbe un’altra volta. E narrano le cronache che don Santoro, alle nozze di Sandra e Fortunato abbia citato una frase di don Milani per chiarire il proprio atteggiamento di prete disobbediente: “Si è veramente obbedienti solo quando si ha il coraggio della franchezza e dell’accoglienza”. Avanti e indietro La giurisprudenza italiana gioca a favore dei diritti glbt? A volte sì altre meno, come illustrano alcune recenti sentenze. È sicuramente “pro” un verdetto della corte di Cassazione che ha annullato una condanna a 30 anni nei confronti di Domenico Bottari, colpevole di aver ucciso nel 2005 uno studente universitario, Renato Venier, nei confronti del quale provava una passione non corrisposta. La cassazione, accogliendo il ricorso della difesa, ha annullato la sentenza d’appello che aveva fatto aumentare la pena di sedici anni inflitta in primo grado in base alla motivazione che il delitto fosse stato commesso “per motivi abietti”. La cassazione, rilevando che tale giudizio si fondava sul carattere omosessuale dell’amore omicida, ha puntualizzato che “si tratta di sentimenti propri di ogni essere umano sia esso omo oppure eterosessuale, sentimenti ai quali soltanto con contraddizione logica potrebbe riferirsi il concetto di abietto”. Il processo d’appello è stato quindi ripetuto e, escludendo l’aggravante dei motivi abietti, per Bottari sono stati confermati i sedici anni decisi in primo grado. Tutto un altro significato ha invece un’altra sentenza, sempre della cassazione, che il mese scorso ha respinto il ricorso di un cittadino marocchino che si era opposto a un provvedimento di espulsione dichiarandosi omosessuale e quindi perseguibile anche con il carcere nel suo paese d’origine. Curioso il ragionamento della prima sezione civile della corte: per avere diritto a restare in Italia, l’immigrato gay che viene da un paese in cui l’omosessualità è reato (e perciò chiede asilo) deve poter dimostrare di essere già stato perseguitato. Altrimenti dovrà tornare in patria. Se poi lì lo arrestano, quando esce potrà ritentare con l’asilo e certamente sarà più fortunato. Concludiamo con una nota di speranza: una recentissima sentenza del tribunale penale di Milano, ha accolto come parte civile un convivente omosessuale che aveva chiesto un risarcimento nel processo per la morte del suo compagno in un incidente stradale. Un convivente, ha stabilito il giudice, ha titolo al risarcimento, a prescindere dal fatto che la convivenza sia etero o gay. dicembre 09 pride 24 cronaca estero Mai dire Maine Buenos Aires: dopo le unioni civili, approvate nel 2003, via libera anche al matrimonio a tutti gli effetti nella capitale argentina. La coppia pilota è quella formata da José Maria Di Bello e Alex Freyre, uniti il primo dicembre. La scorsa primavera si erano rivolti alla magistratura, dopo che la città di Buenos Aires aveva respinto la loro domanda di matrimonio. Il giudice ha stabilito che il monopolio eterosessuale sull’istituto del matrimonio è incostituzionale e il sindaco di Buenos Aires, Mauricio Macrì ha abbozzato: “Dobbiamo accettare la realtà e viverla. Il mondo va in questa direzione”. Il parlamento nazionale intanto, con il sostegno del partito al governo, studia una riforma del codice civile per consentire le nozze gay in tutto il paese. Parigi: nuovo passo avanti per le famiglie glbt. Il 10 novembre scorso il tribunale amministrativo di Besançon ha autorizzato una donna lesbica ad adottare un bambino. Anche questa volta la decisione arriva al temine di una sofferta battaglia legale. La donna, un’insegnante in coppia da vent’anni con una psicologa, aveva ricevuto già due rifiuti alla sua richiesta di adozione. Di qui i ricorsi al tribunale amministrativo e alla corte europea dei diritti dell’uomo, che lo scorso anno in relazione a questo caso aveva condannato la Francia per discriminazione sessuale. Istanbul: un’associazione glbt è di nuovo nel mirino delle autorità turche. Accade a Izmir, la terza città del paese, dove l’associazione glbt Triangolo Rosa-Nero è stata incriminata dalla magistratura come gruppo “contrario alla morale e ai valori della famiglia”. Il processo si aprirà in febbraio. Nel gennaio scorso la corte d’appello di Istanbul aveva annullato una sentenza di condanna per oltraggio alla morale inflitta in primo grado all’associazione glbt LambdaIstanbul. Sembrava che la Turchia si stesse incamminando verso l’Europa, ma ora si torna alla casella di partenza. Teheran: Sarebbero attualmente cinque, secondo Human Rights Watch, le persone che attendono l’esecuzione di una condanna a morte per omosessualità in Iran. In tutti i casi si tratta di giovani da poco maggiorenni, alcuni dei quali erano però minorenni all’epoca dei fatti per cui sono stati destinati alla pena capitale. Le campagne internazionali per ottenere un ripensamento da parte delle autorità iraniane non hanno finora prodotto risultati apprezzabili. pride dicembre 09 L’arcidiocesi di Washington Si dice che una batosta alla quale si giunge impreparati fa più male, ed è proprio vero nel caso del referendum sui matrimoni gay che si è tenuto nel Maine lo scorso 3 novembre. Con poco meno del 53% dei voti validi, il popolo sovrano ha abrogato una legge nuova di zecca approvata dal parlamento e controfirmata dal governatore che consentiva alle coppie dello stesso sesso di convolare a nozze. Il piccolo e pacifico Maine, famoso fino a ieri solo per i romanzi di Stephen King e le storie della detective Jessica Fletcher, è diventato così il trentunesimo stato dell’unione in cui gli elettori hanno detto no all’uguaglianza giuridica degli omosessuali. Come hanno sottolineato gli esponenti del fronte omofobico che avevano imposto la consultazione, ogni volta che è stata interpellata direttamente la gente si è schierata dalla parte della tradizione. Quello che secondo i pronostici doveva essere il voto della svolta si è rivelato invece un’amarissima conferma dell’impopolarità dei diritti glbt. Non è bastato convincere i politici di professione e neppure raccogliere più fondi degli avversari, la cui propaganda apocalittica sulle conseguenze della violazione dell’“ordine naturale” legate all’ingresso in società della famiglia omosessuale si è dimostrata comunque più efficace. Dopo la delusione e le lacrime dei promessi sposi è arrivato il momento della riflessione. In cima alla lista dei colpevoli è finito il presidente Barack Obama, accusato di non avere speso neppure una parola per favorire un diverso esito del referendum, ma al di là del gioco del cerino sulle responsabilità è emerso chiaramente che l’ottimismo sulla rapidità del mutamento mentale degli americani dev’essere ridimensionato. Occorre una spinta in più, che potrebbe arrivare da una sentenza della corte suprema federale, probabile destinazione finale dei mille rivoli delle battaglie legali in corso in tutta la nazione. Ma ci vorrà tempo, e del resto anche dopo un eventuale verdetto favorevole la questione del consenso popolare non è di quelle che si possano eludere facilmente. Dev’essere chiaro però che la fonte primaria di legittimazione dei diritti di una minoranza, quando questi (come nel caso specifico) sono del tutto coerenti con il dettato costituzionale, non può essere la decisione della maggioranza. Intanto la guerra continua. Un colpo piuttosto basso lo ha sferrato l’arcidiocesi di Washington D.C, minacciando di sospendere l’assistenza ai bisognosi che svolge per conto dell’amministrazione cittadina se il consiglio comunale della capitale (dotato di poteri analoghi a quelli di un parlamento statale) non modificherà la legge sui matrimoni omosessuali che dovrebbe essere approvata questo mese. Il testo in discussione non obbligherà naturalmente le chiese a celebrare nozze gay, ma prevede che anche le confessioni religiose debbano rispettare i diritti dei loro eventuali dipendenti omosessuali e riconoscere loro, se richiesti, benefits come congedi parentali o matrimoniali. E sono proprio questi i doveri da cui la chiesa cattolica vuole essere esentata, altrimenti lascerà senza minestra i 68.000 poveri di cui si occupa in forza di un contratto con l’amministrazione locale che negli ultimi anni le ha fruttato oltre otto milioni di dollari di entrate. “Non è la chiesa che minaccia di uscire dalla città”, ha tuonato la portavoce dell’arcidiocesi Susan Gibbs, “è la città che ci dice che se vogliamo continuare a collaborare non possiamo seguire gli insegnamenti della nostra fede”. La cosa strana, vista dall’Italia, è che questo classico tentativo di rovesciare la frittata ha fatto imbufalire i consiglieri comunali (incluso qualche cattolico), che hanno respinto la minaccia al mittente con argomenti di stupefacente buonsenso. La politica, è stato detto, non può farsi scrivere le leggi dalla religione. E nemmeno si possono concedere deroghe speciali per consentire la discriminazione dei cittadini sulla base di principi religiosi, o peggio ancora affidare la gestione di fondi pubblici a chi li utilizza per discriminare. Morale: a questo punto non è più la chiesa cattolica che minaccia di andarsene, ma la città di Washington che è pronta ad affidare le proprie attività assistenziali a più caritatevoli soggetti. 25 dicembre 09 pride 26 cronaca estero Ken troppo checca Può mancare una vecchia checca a un cocktail party? Assolutamente no, si saranno detti alla Mattel pianificando la nuova collezione di bambole Barbie ispirata a una festa in piscina a Palm Beach. Così, oltre alle varie mises da spiaggia mondana della protagonista assoluta, dal cilindro dei creativi è uscito fuori anche un Ken Sugar Daddy (foto) che più camp non si può. Pettinatissimo, in giacca verde su camicia rosa in tinta con il guinzaglio, dal quale pende un cagnolino bianco. Sugar Daddy, in gergo, è un signore attempato che cerca la compagnia sessuale di persone più giovani in cambio di qualche “regalino”. Di solito è etero, ma non necessariamente. E questa volta proprio non lo sembra. Risultato: il bambolotto va a ruba tra i gay e fa vedere rosso ai perbenisti, anche a prescindere dall’orientamento sessuale presumibile. Al punto da indurre la casa produttrice a un’esilarante precisazione: Sugar è il nome del cane. Effetto nozze Siamo sempre più soli in Europa. Con un progetto di legge del governo la cui entrata in vigore, dopo il passaggio parlamentare, è prevista per il prossimo primo gennaio, anche la cattolica Austria ha dato il via libera alle unioni civili tra persone dello stesso sesso. Il testo approvato il 17 novembre dal consiglio dei ministri è frutto di una faticosa mediazione tra socialdemocratici e popolari, i due grandi partiti storici che condividono la guida del paese. Consentirà ai componenti di una coppia gay o lesbica di portare lo stesso cognome e di godere degli stessi benefici delle coppie sposate ai fini pensionistici, ma non contempla la possibilità di adottare bambini o l’accesso alle tecniche di riproduzione assistita. Un compromesso che non soddisfa nessuno, visto che da un lato i socialdemocratici hanno annunciato l’intenzione di modernizzare la legge in parlamento e dall’altro il cardinale Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ha inaugurato ufficialmente la crociata in difesa del matrimonio tradizionale. Apre invece al matrimonio omosessuale il primo ministro portoghese José Socrates (nella foto sopra), che nell’illustrare il programma del nuovo governo uscito dalle elezioni del 27 settembre ha sottolineato l’intenzione di rispettare l’impegno preso in campagna elettorale. “Ho assunto questa proposta nel mio programma elettorale”, ha affermato, “e l’ho difesa nel dibattito pubblico. Ho dunque piena legittimità per proporla e farla approvare da questo parlamento”. La riforma, ha aggiunto Socrates, vuole essere un gesto di riconciliazione verso gli omosessuali, maltrattati dalla sua e dalle precedenti generazioni. Il partito socialista del premier ha perso la maggioranza assoluta nelle recenti elezioni, ma sul tema delle nozze gay e lesbiche potrà contare su una comoda maggioranza facendo blocco con le altre forze di sinistra rappresentate in parlamento. Tanto più che il partito socialdemocratico, maggiore forza dell’opposizione moderata, è diviso al proprio interno sull’argomento. A capitanare l’opposizione al progetto di riforma annunciato da Socrates, in cui non dovrebbe essere incluso comunque il diritto di adottare, rimangono la destra nostalgica e le associazioni cattoliche che si sono distinte nella lotta contro la depenalizzazione dell’aborto, introdotta definitivamente solo nel 2007 dopo un’estenuante battaglia e ben due referendum popolari. Anche nel caso del matrimonio tra persone dello stesso sesso, l’arma più temibile è quella del referendum in un paese almeno sulla carta al 90% cattolico. Ma il primo ministro ha dichiarato che l’organizzazione di una consultazione popolare è esclusa. pride dicembre 09 lounge bar · sauna finlandese bagno turco · vasca idromassaggio sala video · ambienti relax up floor privée area fumatori · ambienti climatizzati ampliato su 2 livelli CORSO STATI UNITI, 35 - 10128 TORINO Tel. 346 3006612 - [email protected] - garageclub.it ESTERO cronaca 27 L’onore di Haider Un’inopinata sentenza del tribunale di Graz, in Austria, ha stabilito che parlare impunemente della peraltro assai nota omosessualità dell’ex governatore della Carinzia e leader dell’estrema destra austriaca Jörg Haider, costituisce reato di “offesa all’onore di una personalità”. Perciò ha condannato a un’ammenda di 100mila euro il tabloid tedesco “Bild Zeitung”, che nell’ottobre scorso aveva pubblicato le rivelazioni con foto di un giovane che affermava di essere stato per anni l’amante dell’uomo politico, deceduto nel 2008 in seguito a un incidente stradale. La famiglia Haider intende amministrare con giudizio l’immagine del defunto, buon padre di famiglia e marito devoto, che in questa veste continua ad essere un marchio che rende bene e meritevole di tutela. Vietate quindi le chiacchiere sull’altro Haider, quello che la notte in cui morì era appena uscito da un bar gay e che il suo braccio destro Stefan Petzner, a cadavere ancora caldo, aveva definito tra i singhiozzi “l’uomo della mia vita”. Sempre sull’onda dell’emozione, Petzner si era soffermato in un’intervista sui dettagli della sua relazione amorosa con il capo. Ma poi, a mente fredda, aveva dovuto ritrattare le scandalose rivelazioni. La sentenza del tribunale di Graz non ha comunque mancato di suscitare qualche comento ironico. Un giornale austriaco ha osservato che se si vieta l’outing post-mortem, un bel po’ di ricercatori storici rischiano di trovarsi disoccupati. “Zero” a zero Il mensile “Zero”, la più importante rivista gay di Spagna, ha annunciato che cesserà le pubblicazioni dopo dodici anni di presenza in edicola. Le motivazioni sono di tipo squisitamente economico e sono state fornite dal direttore della rivista Miguel Àngel Lopez, che ha citato tra le cause principali del collasso dei conti un calo delle entrate pubblicitarie di circa il 60% e l’indisponibilità delle banche o di qualunque altro soggetto a concedere finanziamenti. “Abbiamo retto quello che non si poteva reggere”, ha spiegato Lopez, “e ci vediamo come un esempio concreto di quello che sta succedendo. Siamo una vittima in più”. “Zero”, che al momento dell’annunciata chiusura aveva 16 dipendenti fissi, è stato per un decennio uno dei prodotti più interessanti dell’editoria gay internazionale. Un felice mix di eleganza e militanza che ha saputo rappresentare in modo incisivo il periodo più entusiasmante della liberazione glbt in Spagna: la pacifica rivoluzione delle menti che ha raggiunto il suo scopo con le riforme di Zapatero, passando però prima attraverso ogni fibra della società spagnola. Come seppero testimoniare alcune celebri copertine della rivista, come quelle dedicate ai coming out di un alto ufficiale dell’esercito e di un prete cattolico. Il direttore Lopez non ha escluso future riformulazioni del progetto, precisando tuttavia che “dovrà cambiare il modello. Crediamo di poter proseguire mantenendo lo spirito della rivista e anche la funzione sociale che abbiamo acquisito nel tempo, ma è certo che lo stato dei conti e le condizioni del mercato non ci consentono di andare avanti in questo momento”. dicembre 09 pride 28 cronaca estero Vescovo lesbica Si chiama Eva Brunne (a sinistra), ha 55 anni e passerà certamente alla storia come il primo vescovo dichiaratamente lesbica ordinato dalla chiesa luterana di Svezia, che di recente aveva già dato il via libera alla celebrazione di matrimoni religiosi tra persone dello stesso sesso. Non esistevano però ancora nemmeno quelli civili (anch’essi legalizzati solo quest’anno) quando il neo vescovo Eva incontrò la sua attuale partner, con la quale alleva una figlia. La coppia dovette così accontentarsi dell’unione registrata, in vigore in Svezia dal 1994. Eva Brunne ha ricevuto nel maggio scorso la nomina a vescovo di Stoccolma ed è stata consacrata a novembre nella cattedrale di Uppsala. “Sono molto felice”, ha dichiarato, “che la nostra chiesa stia stabilendo qui un esempio e stia scegliendo me come vescovo basandosi sul mio essere qualificata a questo incarico, pur sapendo che può incontrare resistenze altrove” Tra queste ultime è da menzionare quella dell’ex arcivescovo Gunnar Weman che in una dichiarazione alla stampa ha affermato che la nomina di Brunne non è compatibile con le sacre scritture. Portiere alla porta “Detesto i gay, lo penso veramente. Penso che sia disgustoso sentirli parlare al femminile. Non posso stare nella stanza con qualcuno che è gay. Guardateli mentre si baciano, è vomitevole”. Queste simpatiche frasi provengono dall’autobiografia di Arek Onyszko (nella foto sopra), portiere di origini polacche di una squadra di calcio danese, e gli sono costate il posto di lavoro. Il club che lo aveva ingaggiato, lo Fc Midtjylland, l’ha infatti licenziato in tronco in seguito alle polemiche suscitate dalle dichiarazioni omofobiche contenute nel libro. Onyszko, che si proclama fervente cattolico e alla propria fede religiosa attribuisce l’impossibilità di frequentare “certe persone”, era già stato licenziato nel giugno scorso da un’altra squadra danese, l’Odense, dopo essere stato condannato a tre mesi di carcere per aggressione nei confronti della ex moglie. Uscito di galera con la possibilità di scontare l’ultima parte della pena agli arresti domiciliari controllati con braccialetto elettronico, aveva ottenuto un nuovo contratto per ricominciare. Ma anche qui è andata male. “Sentivamo di fare bene quando gli abbiamo dato una nuova opportunità dopo la sua condanna”, hanno spiegato i dirigenti del Midtjylland, “ma ha tradito la nostra fiducia. Dopo aver avuto l’opportunità di leggere il libro e di discutere del suo contenuto, non avevamo altre alternative che licenziare Arek”. Il linguaggio omofobico nello sport è stato di recente oggetto di un doveroso mea culpa da parte di un ex campione di hockey statunitense, Justin Bourne, oggi commentatore sportivo per “Usa Today”. Sulle colonne di questo giornale Bourne ha firmato un articolo dal titolo programmatico: “È ora di smetterla con gli insulti omofobi nell’hockey”. Con il nobile intento di comunicare ai giovani modelli di comportamento migliori, l’autore se n’è dette pubblicamente quattro: “Quando giocavo non ho fatto che contribuire a questa cultura piena di omofobia e di pregiudizi che regna nell’hockey. Ho usato insulti omofobici più volte di quanto non mi piacerebbe ammettere. Sei mesi dopo essermi ritirato, ho cominciato a sentire un piccolo rimorso, poi un enorme nodo allo stomaco. E al momento di rileggere la prima stesura di questo articolo ho sentito del disgusto per me stesso”. È davvero strano quanto sia popolare la parola “frocio” in un ambiente come quello sportivo, in cui stando alla maggior parte degli addetti ai lavori l’omosessualità neppure esiste. pride dicembre 09 Servizio di intermediazione camere per esempio Berlino da 19,- € e per persona/nott www.ebab.com · Call +49-30-236 236 10 29 dicembre 09 pride 30 attualità+cultura Dal Grande Fratello agli speciali di Pomeriggio Cinque, il/la trans impazza in Tv. In America si sta già progettando il serial T mentre il grande schermo vanta un’antologia cinegender già bella folta. Transgender Tv Antonio Malvezzi Candis Cayne È davvero il momento della “trans-missione”. Dopo le infanticide, i collassi ambientali, il viola vinaccia, i tracolli economici, gli harem di Berlusconi, ora è il transgender a fare tendenza. È inutile cercare complicate spiegazioni sociologiche: la novità e la sorpresa tirano sempre, e dopo le tristi “marrazzate” fagocitate da un gossip sempre più vorace è stata una catena irrefrenabile, comunque circondata da quell’aura di pruderie che comunque fa audience. Ecco quindi l’ingresso gender al GF10 di Gabriele Belli, bel fustacchione baffuto e composto che prima si chiamava Elettra ed è un trans FtoM, ossia una donna che sta diventando pride dicembre 09 a tutti gli effetti un uomo. L’ha pure rivelato nella casa, e i coinquilini si sono stupiti ben poco, alla faccia di chi immaginava chissà quale scandalo. E dire che c’è pure un simpatico gay effeminato, Maicol Berti, schietto e sprintoso - il suo “ci piace!” con pollice alzato è lo spassoso tormentone di questa edizione - catalizzatore di un consenso sempre più ampio, anche su Facebook. Così, sdoganato a tutti gli effetti il trans - anche se l’opinione pubblica continua a confondere il travestito con il/la transessuale come è stato spiegato anche a Pomeriggio Cinque in una puntata interamente dedicata all’argomento - già si sta pensando di telesfruttarlo commercialmente il più possibile. Il canale via cavo americano HBO, di indubbia qualità e molto attento agli sperimentalismi innovativi, ha annunciato il progetto seriale T, su una donna che desidera diventare un uomo e intraprende un lungo percorso di ricerca interiore e realizzazione esteriore per rinascere in un corpo dell’altro sesso. La sceneggiatura è stata affidata alla rodata coppia Amy Epstein e Dan Futterman, già autori di due serie di successo, lo psico-illogico In Treatment e il meno noto da noi Tell Me You Love Me. Non è la prima volta, in realtà, che questa rete si occupa di transgenderismo: già nel 2003 produsse il film tv Normal con protagonisti Jessica Lange e Tom Wilkinson, ma in quel caso era un uomo che desiderava con tutto il cuore (e il resto) diventare una donna. Gli americani, sempre più avanti, sempre anticipatori, avevano già masticato il trans-plot in varie salse, più o meno gender: nel pungente serial Dirty Sexy Money c’era un personaggio matronale, grandioso, irriverente, la statuaria Carmelita, interpretata da una vera trans MtoF, Candis Cayne (all’anagrafe risultava come Brendan McDaniel). Di lui/lei si innamora un candidato al senato, l’apparentemente irreprensibile Patrick Darling, che si svalvola a tal punto da chiederle la mano pur essendo già sposato. Come non citare, poi, la strepitosa Samantha di Sex and The City che non riesce a dormire perché sotto la sua finestra un agguerrito gruppo di trans mulatte rumoreggia e decide di diventare loro amica solo per tenerle a bada? Pure al cinema pullulano personaggi trans e la superdiva Nicole Kidman sarà un pittore che diventa una donna, al fianco di Gwyneth Paltrow che sarà la moglie (o il marito?) in The Danish Girl firmato da Tomas Alfredson, regista di quel gioiellino horror che è Lasciami entrare. Tratto dalla storia vera del danese Einar Wegener ricostruita nell’omonimo best seller di David Ebershoff, è stato sceneggiato da Lucinda Coxon, già autrice di The Heart of Me. Ma il gender bender, ossia il genere trans al cinema, ha una sua ricca letteratura: se il meraviglioso La moglie del soldato di Neil Jordan con la strepitosa mulatta Jaye Davidson innamorata di un terrorista dell’Ira (un indimenticabile Stephen Rea) resta uno dei titoli migliori in assoluto, i film che trattano di trans attraversano decenni e nazioni: lo svizzero Thelma di Pierre-Alain Meier nel 2002, il brasiliano Princesa di Enrique Goldman l’anno prima e poi l’americano Boys Don’t Cry con una Hilary Swank da Oscar, gli italiani Come mi vuoi, Mary per sempre, Rosatigre, Belle al bar con una deliziosa Eva Robin’s giusto per fare qualche esempio. Nonostante questa sovraesposizione inevitabilmente trans-mediatica, gli stereotipi a riguardo sono duri a morire: così l’equazione transessuale = prostituta è dura a morire, e le persone trans continuano a essere massacrate nonché discriminate, non tanto sul posto di lavoro per un semplice motivo: spesso non riescono nemmeno ad arrivarci, visto che solo in rari casi il lavoro riescono ad averlo, proprio per il semplice fatto di essere trans. 31 dicembre 09 pride 32 pride dicembre 09 cultura+attualità 33 Luigi Romolo Carrino, autore di Acqua storta, libro rivelazione del 2008, pubblica il suo secondo romanzo, Pozzoromolo: storia di un travestito tenero e violento che vive l’angoscia di essere nel mondo “come un errore”. Abbiamo intervistato l’autore. L’identità nel pozzo Francesco Gnerre [email protected] Il suo primo libro, Acqua storta, raccontava la tragica violenza di un amore gay nella mente di un camorrista in lotta contro il proprio desiderio profondo. Il nuovo romanzo, Pozzoromolo, appare almeno a prima vista molto diverso. Al posto dei camorristi troviamo l’universo alieno di un manicomio giudiziario, da cui ci parla un personaggio impegnato in una difficile ricerca di sé. “In realtà”, ci spiega Luigi Romolo Carrino, “un elemento di continuità tra i due libri c’è. Anche in questo caso si tratta di un’indagine un po’ noir che parte dal sottobosco dei sentimenti, sottobosco che nel caso di Acqua storta nasceva da un mondo dove l’omosessualità non è nemmeno concepita, qui dall’impossibilità delle persone di dare un po’ d’amore al protagonista, un travestito che vive l’esperienza dell’internamento in un ospedale psichiatrico giudiziario. In entrambi i romanzi parto da un discorso di reclusione che per me è sempre importante, è un fatto che rimanda ad una matrice autobiografica, anche se non autoreferenziale. Nel caso di Pozzoromolo si tratta di un processo identitario che non mi appartiene per quanto riguarda l’aspetto esterno della situazione, ma mi appartiene da un punto di vista della mia formazione. Il protagonista vive un processo identitario infinito che forse non si risolverà mai. È un po’ l’impossibilità di vivere la loro storia dei camorristi gay. Poi c’è da aggiungere che io sono affascinato dalla psicoanalisi, dalla psicologia, sono attratto dal processo di recupero della memoria”. Perché hai scelto proprio un ospedale psichiatrico giudiziario ? L’esperienza di un ospedale psichiatrico giudiziario non l’ho vissuta, ma quella di un ospedale psichiatrico sì e la scrittura mi ha aiutato ad uscire da una forma di mutismo che per un certo periodo ha caratterizzato la mia vita. Io ho avuto momenti in cui non parlavo, quasi comunicavo a gesti. Questa forma di reclusione, insieme ai ricordi dell’infanzia nella masseria dei nonni in un paese della provincia di Avellino, poi l’ho trasfigurata e si è trasformata nella storia di Pozzoromolo. Vuoi dirmi qualcosa di più su questo forte coinvolgimento autobiografico? Si tratta di esperienze personali che magari non interessano, ma se vuoi te le racconto. Negli anni ottanta sono andato a vivere in Germania dove viveva mio padre, nel tentativo di recuperare un rapporto con lui dopo che i miei genitori si erano separati. Da anni con mio padre non avevo rapporti. Lì ho fatto lavori diversi, anche l’operaio e, sarà stato lo stress, una forma di esaurimento nervoso, ad un certo punto nell’officina dove lavoravo mi sono accasciato, senza più forze, sulla macchina che stavo utilizzando per la fresatura. Hanno chiamato un’ambulanza e mi hanno portato in un ospedale dove sono rimasto qualche mese. Dell’ultimo periodo in cui sono stato lì non ricordo molto. Ricordo solo degli spostamenti quando mi riprendevo e mi sospendevano i tranquillanti. È stato un periodo brutto, sentivo repulsione per tutto quello che mi circondava, ero aggressivo e violento. Poi ho cominciato ad accettare il ruolo di figlio, al di fuori del contesto della seconda famiglia di mio padre. Successivamente ho cercato di interessarmi a queste situazioni, ho parlato con medici, con malati di mente, con reclusi, e si sono fuse cose che ho cercato di capire, cose che ho intuito, esperienze che ho visto e che ho vissuto. In questa ostilità verso il mondo, che nel libro ha momenti di grande intensità, ha avuto un qualche ruolo la tua sessualità ? Sì, penso di sì. La mia aggressività nasceva certo anche dalla sensazione di non avere la terra su cui poggiare i piedi e questa è poi anche la base di tanta aggressività omofobica.Questa insicurezza, questa paura di poter essere omosessuali. Credo sia questo il motivo per cui questo libro piace poco agli uomini, perché hanno più insicurezze, certo anche le donne ne hanno su questi temi, ma le affrontano meglio. Gli uomini nel romanzo sono tutti pavidi e insicuri. Paradossalmente l’uomo più virile che cerca una sua autenticità nel romanzo è proprio Gioia, il/la protagonista, che non rinuncia mai a conoscersi, senza ipocrisie. La sua è una forma dicembre 09 pride 34 attualità+cultura definire di pedofilia. Dopo aver letto il libro, mia madre non mi ha detto “mi sono riconosciuta e ne esco con le ossa rotte”, che poteva essere un bel momento di riflessione sulla nostra esperienza, sulla sua situazione di giovane donna in un ambiente difficile, anche sul suo coraggio di certe scelte…. No, la prima cosa che lei ha voluto sapere è stata se quell’episodio “con zio Giggino” che viene narrato nel romanzo, era vero. Se è vero, mi ha detto, io mi metto in macchina, vado da lui e gli sparo. Le ho chiarito che si tratta di letteratura, ma ho avuto la sensazione che lei per un momento abbia sperato che quel racconto fosse vero, perché così poteva trovare una giustificazione alla sessualità del figlio, poteva individuare un di educazione sentimentale tutta particolare. Io poi a livello personale certi problemi li ho risolti, ma si è trattato di un processo lungo e difficile. Quanto alla mia sessualità è un discorso complesso. Mia madre, per esempio, ancora oggi, non vuole sentirne parlare….. I genitori spesso non se ne rendono conto, ma non volerne parlare è un rifiuto terribile, o no? Sì, certo, hai ragione. Mia madre, ancora oggi, mi chiede quando mi sposo e quando provo a parlare di queste cose, cambia argomento. Ti racconto una cosa che non ho mai raccontato. Mia madre ha letto il libro solo una settimana fa. Nel libro, come hai visto, si racconta, tra l’altro, di un’esperienza sessuale del protagonista bambino con un adulto, un episodio che possiamo pride dicembre 09 “responsabile”. Con mio padre è diverso, ma anche con mia madre, nonostante tutto, adesso ho un buon rapporto. Questo libro in fondo è anche un inno ai miei genitori, è dedicato a loro. Mi parli della tua formazione di scrittore, dei tuoi modelli letterari? Io ho sempre scritto, da quando ero piccolo, scrivevo in mezzo ai filari di tabacco della masseria dei miei nonni, che rievoco nel romanzo, leggevo molto, ma non ho fatto studi di letteratura. Prima ho studiato ragioneria e poi, quando sono tornato dalla Germania, mi sono laureato in Informatica. La mia formazione letteraria è tutta personale. Poi ho incontrato Nino Velotti, mio carissimo amico, poeta e scrittore, ora soprattutto musicista. A lui ho fatto leggere delle mie poesie ed è stato lui a spingermi sulla strada della scrittura. Quanto ai miei modelli, a parte la Recherche di Proust da cui ovviamente non si può prescindere, potrei fare i nomi di alcuni poeti, in particolare Emily Dickinson e Dino Campana, della Elsa Morante di Menzogna e sortilegio e del Mondo salvato dai ragazzini, del Viaggio al termine della notte di Céline, di Profumo di Patrick Süskind, della Trilogia della città di K. Di Agota Kristof, ma l’elenco potrebbe continuare e poi, può sembrarti strano, ma fondamentale per me è anche il Manuale di fisica I, in particolare la parte relativa alle leggi delle forze. Oltre che di romanzi e racconti tu sei anche autore di poesie e di testi teatrali. Quale di questi linguaggi senti più tuo? È difficile rispondere. Ci sono cose che si possono dire con la narrativa, altre non puoi dirle se non con la poesia. Se proprio debbo rispondere ti dico che il linguaggio che sento più mio è quello della poesia, ma parlo della poesiaperformance della compagnia Valdoca, della poesia di Maria Angela Gualtieri, secondo me il poeta più corposo che abbiamo oggi in Italia. In questo romanzo tu utilizzi registri diversi, dal flusso di coscienza al fiabesco dei racconti della nonna (alcuni dei quali bellissimi), dal realismo delle scene all’interno dell’ospedale ai momenti lirici (soprattutto nelle pagine in cui il/la protagonista parla dei genitori) con figure tipiche della poesia. Anche nello stile si tratta di un libro molto più complesso del precedente. È così? Sì, Questo libro ha avuto una gestazione di 20 anni, è stato un processo catartico, attraverso il quale ho cercato di tirar fuori delle cose che avevo urgenza di sviscerare più che di raccontare. Acqua storta è stata un po’ una sfida. Io provavo a pubblicare questo libro, ma mi dicevano che era bello, ma difficile, troppo sperimentale, troppo complesso. Così ho voluto dimostrare che potevo scrivere anche altro e quando ho mandato Acqua storta alla casa editrice Meridiano Zero è stato accettato subito. Quando ti ho contattato per questa intervista ad un certo punto mi hai detto che in questo libro forse ti sei “scoperto” troppo. Perché hai questa sensazione? Perché rispetto ad Acqua storta questo libro è più autobiografico, è più sofferto, ci sono più dentro, ci sono, sia pur trasfigurate, esperienze familiari terribili, abbandoni traumatici... Certe pagine del libro non riesco a rileggerle, sono per me carne viva. Luigi Romolo Carrino Luigi Romolo Carrino è nato a Napoli nel 1968. Vive attualmente a Roma. Informatico, è specializzato in problem solving e ingegneria del software. È autore di testi teatrali (Ricordo di famiglia, Il morso per attaccarsi), di libri di poesia (Il settimo senso, Il Laboratorio / Le Edizioni, Temposanto, Liberodiscrivere Edizioni), di racconti (Lorelai dei girasoli e Blank in Men on men 5, Mondadori, In parti uguali in Napoli per le strade, Edizioni Azimut) e di due romanzi, Acqua storta e Pozzoromolo (pp. 288, euro 15,00), entrambi editi da Meridiano Zero di Padova. 35 Sabato 5 Hot Strip Night Max Morelli Dj Lunedì 7 EVENTO SPECIALE 4 Go Go Boys ti apriranno... il pacco!!! 150 € in palio Sabato 12 Uomini Cazzuti Ruggero Dj Sabato 19 Red Party .... Max Morelli Dj Sabato 26 Scende la neve C VIENI HE EMO T S I S TI Robertino Dj Ogni sabato se hai dai 35 ai 45 anni INGRESSO OMAGGIO consumazione obbligatoria - Comunicalo all’entrata Ingresso con lista 10 € + drink Capodanno al MALE Club Per info e prenotazioni 347 1556550 - 393 3308927 dicembre 09 pride 36 pride dicembre 09 cultura+attualità 37 Per gli estimatori dei film a luci rosse è un mito, ma Carlo Masi tradisce i set della Colt Studio per il teatro di ricerca. Lo abbiamo incontrato per parlare di questa sfida, del cinema hard e del suo grande amore. Dal porno a Beckett Mario Cervio Gualersi [email protected] Non accade spesso che una pornostar salga in palcoscenico per interpretare un testo di Samuel Beckett. Ma per Carlo Masi, il più eclettico interprete del cinema gay a luci rosse, non è un problema. 33 anni, romano, laureato, scritturato in esclusiva dalla Colt Studio con cui ha realizzato dieci film, guadagnandosi due nomination per i GayVn Awards, Carlo ha accettato l’offerta del regista Andrea Adriatico che l’ha voluto protagonista di Senzaparole. La pièce ha debuttato con successo a Teatri di Vita a Bologna dove lui ha prestato la sua fisicità alla parabola dell’uomo in balia di forze misteriose che ne condizionano il destino in un metaforico deserto. Lo abbiamo raggiunto al termine dello spettacolo, stanco ma con tanta voglia di raccontarsi. Dal set porno al palcoscenico: parlaci di questa tua nuova esperienza. Ho dovuto imparare tante cose nuove che non sapevo, un nuovo linguaggio teatrale diverso da quello del cinema, i tempi e una speciale tensione del corpo. Forse i lettori non lo sanno, ma sono un ingegnere informatico e la mia formazione è dunque scientifica, molto lontana quindi dal mondo di Beckett. Non avevo neppure idea di chi fosse; quando me lo hanno proposto, ho letto la sua biografia oltre ad alcune opere e sono rimasto colpito: per me era qualcosa di inaspettato. Mi ha intrigato la sua figura, l’assegnazione del Premio Nobel, la vita a Parigi e la sua relazione con Peggy Guggenheim delle cui collezioni d’arte moderna a New York e Venezia sono assiduo frequentatore. Ero anche curioso di sperimentare un genere di teatro lontano da quello che io avevo visto in passato, decisamente tradizionale. Non sempre il significato dei suoi lavori è facile da decodificare ma in questo mi ha aiutato Adriatico. I suoi personaggi angosciati e fragili sembrano agli antipodi della tua fisicità… Ne ho preso atto, ma stavo proprio cercando sfide in altri campi perché del porno sono abbastanza stufo: quello che nella mia carriera potevo fare l’ho fatto. Ne sono contento e non me ne vergogno, ma sento il bisogno di rinnovarmi. Quando ho incontrato Andrea, ho capito che avrebbe portato alla luce parti di me che non sono abituato a mostrare, infatti credo sia uscito un lato interessante del mio personaggio. È riduttivo ingabbiare una persona nel cliché del pornoattore: sono un uomo come tutti gli altri, più completo e complicato, con lati oscuri e introversi, rispetto all’immagine che uno dà in questo lavoro in cui ci viene chiesto di essere superficiali, goliardici e divertenti. Ti sei chiesto perché Adriatico abbia pensato a te come interprete ideale? Questa pièce di Beckett è profondamente metaforica: protagonista è il desiderio. E chi meglio di un pornoattore può incarnare un uomo che desidera e cerca di rincorrere l’oggetto del suo desiderio? La sera del debutto ero spaventato e mi tremavano le gambe, ma al termine mi sono goduto i miei primi applausi come attore: sul palco ero in ombra e mi sono potuto permettere un grande sorriso e un po’ di commozione. Mi piacerebbe continuare su questa strada e fare altre esperienze, magari su testi meno impegnativi e più “leggeri”. Pensi che il pubblico sapesse della tua altra carriera? Sicuramente una buona parte sì. Ho fatto pubblicità sui miei media (il sito www.carlomasi. com, un blog e una presenza su Facebook con 20.000 fan associati) e ho ricevuto congratulazioni da chi è venuto a vedermi e parecchi messaggi d’incoraggiamento. Spero di non deludere che mi vuole conoscere in una veste inedita. Nel personaggio ho messo sentimento e tanta sofferenza, perché nella vita quando ho desiderato qualcuno l’ho fatto in modo così intenso e forte che poi, talvolta, ne ho ricavato anche molto dolore. Ricordaci come hai iniziato la carriera di pornostar. Premesso che provengo da una famiglia semplice che mi ha fatto studiare con molti sacrifici, mi sono laureato nel 2003 e ho cominciato a lavorare come ricercatore in un laboratorio d’intelligenza artificiale all’università della Sapienza di Roma. Pensavo ingenuamente che con la laurea arrivasse anche la tranquillità economica, invece mi trovavo in tasca 800 euro al mese con in più sul capo la scure dei tagli dei fondi alla ricerca e la spasmodica corsa ai finanziatori privati per non dover troncare bruscamente un percorso già intrapreso. Ero innamorato di quello che facevo ma cominciavo a nutrire altre curiosità intellettuali e l’intenzione di guadagnare qualcosa di più. Un dicembre 09 pride 38 attualità+cultura anno dopo già mandavo curriculum a destra e a manca e nello stesso tempo avevo messo il mio profilo su alcuni siti gay con una foto in costume da bagno. All’improvviso ricevo una risposta da un tizio che si qualifica come selezionatore dell’agenzia Colt, una delle cinque più importanti al mondo: io sono certo si tratti di uno scherzo, ma faccio subito un check e risulta tutto vero. Parto per San Francisco, faccio un provino, accordandomi per una scena soft, e vengo selezionato. Mi offrono un contratto in esclusiva per la “prima linea”, cioè un gruppo ristretto di pornoattori che devono lavorare soltanto fra di loro. Al momento di firmare mi prende uno scrupolo morale: mi chiedo se sia giusto accettare soldi per fare sesso. Non l’avevo mai fatto in nessuna forma, ma ho deciso che andava bene e da quel momento non è più stato un problema. Il primo film è stato quasi una passeggiata. Ero già un fan della Colt Studio e da studente risparmiavo per comprarmi i loro calendari o riviste. Mi sono trovato al centro dell’attenzione di una compagnia che mi ha affiancato vere e proprie star del porno e non mi ha mai costretto a fare cose che non mi andavano, facendomi ricredere sull’ambiente che da fuori ritenevo vagamente sordido. pride dicembre 09 Qui mi sembra che tu abbia incontrato anche l’amore… Esatto. Dopo aver girato anche fuori dalla stupenda California, a Palm Spring (una città dove il 52% degli abitanti è gay) e alle Hawaii, arrivo a Sacramento e conosco Adam Champ che girava il suo primo film. Ci innamoriamo e da allora siamo inseparabili. Era il 2007. Adesso abitiamo a Roma, la mia città, nel paese che adoro. Adam è argentino, ha la mia stessa età, è laureato nel corrispettivo del nostro Isef e sta continuando il lavoro che ha iniziato accanto a me. Ora mi tiene compagnia qui a Bologna: è una prova d’amore, farsi da parte mentre l’attenzione è tutta su di me. Nell’ambito della vostra coppia, come gestite il problema – se c’è – della gelosia, viste le occasioni offerte dalla professione? Siamo entrambi gelosissimi e facciamo litigate immense. Ogni volta che tornavamo da un set c’era una camera d’albergo distrutta: sangue latino non mente. Ammetto che io lo sono di più. Adam si è un po’ calmato. Quando torna, comincio a chiedergli cose stupide, tipo “L’hai baciato, quante volte, come lo toccavi, che c’hai fatto, come siete venuti, perché siete venuti così, l’hai deciso tu perché ti andava di farlo…?”, insomma una serie di cazzate, ma non ci posso fare niente. Quando hai avuto la prima percezione di essere gay? A nove anni. Un amichetto con cui giocavo al dottore mi ha raccontato che se mi toccavo e continuavo a tirare arriva una sensazione strana… Però bisognava guardare qualcosa di eccitante. Io ho preso un volume dell’enciclopedia in cui c’erano le illustrazioni dei maschietti e delle femminucce a tutte le età: sapevo che avrei dovuto guardare il corpo delle femmine, ma non capivo qual era la parte eccitante. Invece col maschio ha funzionato subito: non c’erano dubbi… In compenso nell’adolescenza ho sofferto come un cane: mi sono innamorato del mio miglior amico e mi sentivo un mostro. Poi a 17 anni mi sono messo davanti allo specchio e mi sono detto; sei gay, accettalo e basta. L’ho detto a tutto il mondo e chi ha avuto qualcosa da ridire è uscito dalla mia vita per sempre. Si mormora che tu abbia intenzione di lasciare questo lavoro in tempi brevi: cosa ha significato per te essere una pornostar? Ho firmato un contratto che mi lega a vita con la Colt e significa che finché vivo, se girerò un film porno, dovrà essere con loro. Vorrei preparare il mio pubblico a una graduale uscita di scena con una serie di film di congedo, per farmi ricordare al mio meglio. Tutto però è ancora da decidere e potrei cambiare idea. Essere una pornostar ti toglie molto perché muta radicalmente il tuo rapporto col sesso: diventa una merce e non lo fai più soltanto per tuo piacere, sai che stai cedendo qualcosa che ha un valore. Poi mi hanno pesato i troppi stereotipi associati al porno: sei giudicato per quello che fai e non per quello che sei, a livello umano e culturale; infine il rapporto con le persone, anche quelle che ti ammirano, non è mai autentico come lo sarebbe se tu fossi uno sconosciuto, ma mediato da preconcetti o idee cristallizzate. Come affronti l’idea del tempo che passa? A volte mi mette paura, soprattutto pensando a quanto il mondo gay sia succube della giovinezza e della bellezza. Mi immagino a 50 anni, coi capelli bianchi, ricordare le occasioni perdute della mia vita o sentirmi opporre dei rifiuti. Ma sono un ottimista e spero ci sarà sempre qualcuno che apprezzerà un bel daddy… Ritorno alle origini Ha messo in scena Pasolini, Koltès, Cocteau, Mishima e Copi, ma per Andrea Adriatico l’opera di Samuel Beckett ha un valore speciale: da Dondolo ha infatti tratto il suo primo spettacolo da regista, Le ceneri di Beckett, realizzato nel 1989, un mese e mezzo prima della morte del drammaturgo irlandese. Oggi, dopo un’attività ventennale che spazia anche nel cinema (Il vento, di sera e All’amore assente, in cui le pulsioni omosessuali sono al centro della sceneggiatura), Adriatico torna a Beckett con un ciclo di quattro pièce dal titolo Non io nei giorni felici. Dalla fusione di Atto senza parole I e II, nasce Senzaparole con Carlo Masi e Rossella Dassu; Dondolo, interpretato da Angela Baraldi, è l’esatta ripresa dello spettacolo degli esordi in cui una donna ascolta la sua stessa voce raccontare una vita di attesa e solitudine; in Non io un’altra donna (Francesca Mazza), della quale l’autore impone che l’unico dettaglio visibile sia la bocca, racconta in terza persona una delirante storia di emarginazione con un misterioso Auditore quale unico testimone; infine uno dei testi più celebri e rappresentati, Giorni felici, cavallo di battaglia di grandi attrici d’ogni paese. Qui Winnie, interrata prima sino al busto e poi fino al collo accanto a un compagno muto, monologa rievocando sprazzi di un passato senza tempo: il regista rilegge quest’opera alla luce del rapporto di coppia, focalizzandosi sugli elementi che rimandano alla sessualità e all’erotismo. A misurarsi con questo ruolo c’è Eva Robin’s, già protagonista diretta da Andrea in La voce umana, Ferita e Frigo. Divise in due serate, le quattro pièce sono andate in scena a Teatri di Vita a Bologna: mentre ne attendiamo la meritata circuitazione in altre città, vedremo a breve il documentario di Adriatico + o – Il sesso confuso. Racconti di mondi nell’era dell’Aids. 39 Approfitta del tasso di cambio favorevole acquistando direttamente sul sito www.AndrewChristianshop.com lnoltre sconto del 25% inserendo il codice 25pride1209 alla conferma d'ordine. Offerta valida fino al 15 gennaio 2010 dicembre 09 pride 40 pride dicembre 09 cultura+attualità 41 Buenos Aires, Argentina: un’ottima e sorprendente meta per il turismo gay di tutto il mondo. Storia, natura e “manzi” per una vacanza indimenticabile. Sulle tracce di Evita Francesco Belais [email protected] Quando si pensa all’altra parte del mondo, al nostro inverno che laggiù è estate, al Natale in spiaggia, senza neve, slitte trainate da renne, maglioni e sciarpe, subito ci viene in mente l’Australia, terra di canguri e surfisti superboni. Ma se, invece che verso est, proviamo a guardare verso ovest, alla stessa latitudine e condizioni climatiche, troviamo un’altra terra. Situata all’estremità del continente sudamericano, è assai nota per l’allevamento dei bovini, l’esportazione della carne e per i tanti nostri connazionali che all’inizio dello scorso secolo vi sono emigrati a trovar fortuna e che, grazie alla Raffaella nazionale, dopo decenni di assenza, hanno potuto rincontrare i parenti lontani. Vi ricordate come strillava la Carrà?: “…perché dall’Argentina finalmente è quiiiiiiiiiiiii!”... Insomma, con l’inoltrarsi dell’autunno e dell’inverno, per andare a trovare un po’ di caldo e di tepore la terra di Evita Peròn può rivelarsi una buonissima meta, anche per il turismo gay. Senza contare il valore aggiunto dato dall’interpretazione di Madonna nel ruolo di Evita, nell’omonimo film del 1996, diretto da Alan Parker. Il volo diretto dall’Italia per Buenos Aires, della durata di circa tredici ore, è garantito da Alitalia, ma per i milanesi e i residenti del nord purtroppo non è diretto, poiché la partenza è da Roma. In alternativa c’è Aerolineas Argentinas, ma anche in questo caso da Roma. Alitalia, se prenotate in tempo, fa degli ottimi prezzi, ma preparatevi all’idea che il volo subisca ritardi. Alcuni miei amici che vivono là mi hanno riferito che il Roma-Buenos Aires è “puntualmente” in ritardo. Buenos Aires è considerata una delle capitali gay del Sudamerica e, per quanto riguarda l’omosessualità e la vita gay in genere, l’Argentina è più avanti di noi. Sin dal 2003, infatti, le unioni civili tra persone dello stesso sesso sono state approvate in alcune zone del paese, tra cui figura il territorio della capitale. La vita notturna, soprattutto a Buenos Aires, è decisamente vivace e ricca di offerte. Come avevo accennato prima, la carne è il piatto forte dell’Argentina, in tutti i sensi. Oltre a delle ottime bistecche, vuoi per il gran mix di razze e nazionalità nel dna della popolazione argentina, tra sangue terrone italiano, europeo, indio e chi più ne ha più ne metta, per le strade di Buenos Aires si possono avvistare dei manzi mozzafiato. Ogni anno, il primo sabato di novembre per le vie della capitale si svolge la tradizionale parata gay, lesbica, trans e bisex (www.marchadelorgullo.org.ar) alla quale partecipano molte migliaia di persone. Pensate, quando qua in Italia≠ß la giornata mondiale contro l’Aids passa praticamente inosservata, il primo dicembre del 2005, per mantenere viva l’attenzione nei confronti di questa grave infezione (che peraltro interessa un’alta percentuale della popolazione locale), il governo argentino ha permesso l’installazione di un gigante preservativo rosa sull’obelisco di Avenida 9 de Julio, simbolo della città. La vita in Argentina è abbastanza a buon mercato, il cambio Euro/ Pesos è decisamente conveniente, mangiare nei ristoranti, anche quelli di buon livello non ha mai un costo troppo elevato per i nostri budget, questo, oltre ai numerosi divertimenti e attrazioni, attira ogni anno moltissimo turismo gay, da ogni parte del mondo. Idem per quanto riguarda gli alberghi, ne potete trovare di ottimi a costi accessibili. Vi consiglio di cercarne uno nella zona di Recoleta, la più elegante della città, oppure nel caratteristico quartiere 1 Palermo, o nella più centrale area di San Telmo. Se volete una sistemazione decisamente più gaya, sappiate che da ottobre 2007 a Buenos Aires ha aperto i battenti una filiale del gruppo Axel Hotel, la prima catena mondiale di alberghi creata per la comunità gay. Tale apertura è stata peraltro non soltanto caldeggiata dalle autorità locali, ma anche festeggiata con un grande party cui hanno preso parte molti esponenti della politica, della televisione, del cinema e della moda. dicembre 09 pride 42 attualità+cultura Le zone di Buenos Aires che vi ho elencato poc’anzi, insieme a Barrio Norte, sono sicuramente quelle di maggiore interesse turistico e quelle dove si concentra anche la scena gay. Recoleta è la parte più residenziale e antica della città, con bellissime ville coloniali accanto a grattacieli di più recente costruzione, qui potete visitare anche l’antica chiesa Nostra Signora del Pilar, terminata nel 1732, che esiste ancora ed è stata dichiarata monumento nazionale. Accanto a questa vi è l’antico cimitero dove, tra le varie personalità argentine, è sepolta anche Eva Peròn. Sempre a Recoleta vi è anche un grande monumento dedicato alla memoria di Evita. Facendo una bella passeggiata si può arrivare fino a Plaza de Mayo dove si affaccia la famosa Casa Rosada, la sede centrale del potere esecutivo della Repubblica Argentina e monumento nazionale. È lì che risiedeva la Peròn e da quelle stesse finestre si è affacciata anche Madonna/Evita. Oltre alle funzioni istituzionali, la Casa Rosada ospita anche il Museo de la Casa de Gobierno, un’esposizione storica di oggetti legati alla storia del paese e dei suoi presidenti, Peròn compreso. Nella stessa piazza vi sono anche altri importanti edifici: la cattedrale, la sede del governo cittadino e la Banca Nazionale. Palermo è un quartiere molto caratteristico, con abitazioni al massimo di due piani, in cui si concentrano negozi, pub, ristoranti e locali notturni. Qui, in un edificio che un tempo ospitava un piccolo hotel di lusso, si trova il Museo Evita, dove sono esposti abiti, scarpe, gioielli, fotografie, documenti inediti e tantissime altre pride dicembre 09 2 3 4 5 memorabilia della Peròn. A San Telmo si trova la maggior parte dei locali gay e in quest’area si svolge ogni domenica un interessante mercato delle pulci. Numerosi sono i bar gay in tutta la città: La Cigale, il Flux, il Bach Bar, il Marlene, El Olmo, il Sitges, e tanti altri ancora. In molti di questi c’è lo spettacolo delle drag e in tutti è molto facile fare amicizia e rimorchiare, i gay argentini sono molto friendly. Vi sono anche diversi cruising: Emporium, Zoom, Anchorena e Tom’s. Per gli amanti dei vapori c’è l’Energy Spa for men, che più che altro è un centro benessere e il Full che invece è la classica sauna, in un edificio in stile coloniale, sicuramente la migliore, sia per fare incontri sia per un bel bagno turco o una sauna finlandese. Non si contano le serate gay danzanti, di ogni tipo e per tutti i gusti: il Contramano, discoteca gay con vent’anni di storia; Alsina, dotata di darkroom; Km Zero con show stile Broadway, go-go boys e strippers; il Glam, carino al sabato sera; la one night gay Human che si svolge al Mandarin è sicuramente la più figa sia come location che come prodotto musicale, house di buon livello. Tenete presente che in Argentina si esce di casa molto tardi, prima delle 2 del mattino i locali sono praticamente deserti. Forse è anche per questo che ci sono vari after hours, con clientela mista gay e gay friendly, sparsi un po’ per la città, ma di questi dovete trovare i relativi flyer di volta in volta poiché le location cambiano spesso. Consultate internet anche per scovare le tante altre offerte di ristoranti gay e dei tanti altri servizi per la comunità, diffidate invece della guida Spartacus, che non sempre riporta dati aggiornati. Tra i posti da visitare mettete in programma anche Puerto Madero, il porto di Buenos Aires sul Rio de la Plata, in spagnolo fiume dell’argento, chiamato così per il colore grigio scuro delle sue acque, da cui deriva anche il nome l’intera nazione. Da qui è possibile prendere un battello e in poche ore raggiungere la città di Colonia del Sacramento, in Uruguay, sull’altra sponda del fiume. Un altro quartiere di Buenos Aires da non perdere è la Boca, con il Caminito, tipico per le case di mille colori e dove il tango è di casa. Buenos Aires può inoltre essere una buona tappa intermedia, se avete in programma un viaggio abbastanza lungo, per poi visitare il vicino Brasile, o altre zone più selvagge dell’Argentina, come la Patagonia e la Terra del Fuoco. A Buenos Aires fate però molta attenzione a non sconfinare nelle aree non turistiche. Come la maggior parte delle metropoli sudamericane si passa dal lusso estremo di alcune aree al degrado delle favelas, che qui sono chiamate “villa miseria”. Finire anche casualmente in una villa può essere molto pericoloso. Non mi resta che augurarvi buon viaggio e… che santa Evita sia con voi! 1 - Profilattico sull’Obelisco di Buenos Aires per il World AIDS Day 2 - Tango sul Caminito 3 - La Casa Rosada 4 - Villa miseria 5 – Gioventù locale in un parco 43 dicembre 09 pride 44 pride dicembre 09 45 dicembre 09 pride 46 attualità+cultura Cover su cover pride dicembre 09 Tratte dal libro Pop Life - una vita in copertina di Luciano Tallarini, vi presentiamo alcune immagini entrate nella cultura discografica di praticamente ogni gay e un’eccezionale inedita Mina, che rigettò l’idea creativa che Tallarini aveva realizzato per lei ispirandosi a un quadro esposto al Louvre (“con questa immagine ho voluto esaltare il gesto delle mani di Mina con l’indice che si congiunge al pollice, tipico delle sculture del ‘400”). Chi è Luciano Tallarini? Ivan Cattaneo dice che “parlare di Mister Tallarini non è cosa semplice. Luciano ha reso il prodotto discografico di un’eleganza squisita. È un ‘animale da salvare’, un creativo vero, uno che ha manipolato l’immagine senza fermarsi alla copertina seguendo il progetto artistico fino al risultato finale, vuoi sul palco di Sanremo, del Festivalbar o delle trasmissioni televisive più prestigiose. Si è sempre spinto oltre, in territori culturalmente più avanzati trascinando con sé il frivolo mondo della canzonetta”. Aver lavorato con gli artisti e le icone più grandi (di Loredana Bertè dice: “Imprevedibile, trasgressiva, genio e sregolatezza a volte anche eccessiva, l’unica vera rockstar italiana”), ma anche con illustri sconosciuti e illustri meteore, ha permesso a Tallarini di sperimentare ed esplorare qualsiasi tecnica di grafica, fotografia, illustrazione, disegno... Con Raffaella Carrà ha collaborato poco ma lei gli scrive: “Caro ‘Talla’, forse troppo sporadiche le nostre collaborazioni, solo 2, ma, certamente indimenticabili. Grazie per il “magico” disegno dell’album Applauso e poi per il fortunato Raffica. 2 incontri, 2 successi e com’è il proverbio…”. Della copertina di Patty Pravo che abbiamo scelto tra le tante presenti nel volume, Tallarini dice: “Patty a quei tempi era affascinante, misteriosa, irraggiungibile, credo che questa immagine rappresenti ancora oggi il mito di Nicoletta”. Come dargli torto? Ornella Vanoni, sua grande amica, racconta che “Talla appartiene a quelle persone diverse, diverse perché se ne sta perdendo lo stampo, mai approssimativo, puntuale affettuoso e creativo. Talla fa parte della mia vita e del mio lavoro da tanto tempo, il tempo del gioco, il tempo del sogno, il tempo insomma”. Tallarini ha approfittato di queste pagine anche per togliersi un piccolo sasso dalla scarpa, un gesto di affetto verso Loretta Goggi: “Il talento di Loretta è rimasto intatto ed inossidabile. Non si capisce perché la televisione preferisca proporre delle “F.... lesse” senza talento né tanto meno fascino”. Altra chicca è un aneddoto sulla copertina del disco di Renato Zero Cattura (“L’icona art decò che ho creato per Zero sta a rappresentare la sua granitica carriera, ispirata alle celebri statue del foro italico del tragico ventennio”) che in un primo tempo aveva in realtà pensato per Patty Pravo. Secondo il cantante, “un disco riveste da sempre un ruolo importantissimo nel percorso di un artista. Ma è soprattutto memoria collettiva. Appunti di viaggio di chi fruisce la musica e di chi la realizza. Tutti gli eventi, nonché tutti gli altri accadimenti che ci riguardano, si possono facilmente associare alle emissioni discografiche. A quei titoli. A quei repertori ed inevitabilmente ad una copertina”. Un lavoro dietro le quinte che ha rappresentato una continua sfida, decisamente vinta su tutti i fronti. cultura+attualità dicembre 09 47 pride 50 attualità+cultura Sono giovani, affascinanti e sexy e sono i sacerdoti del Calendario Romano 2010. Ed è umanamente molto difficile non concepire pensieri impuri. Belli e... impossibili Francesco Belais [email protected] C’è qualcuno di voi che ricorda il vecchio serial televisivo Uccelli di rovo? Oppure il più recente spot della Coca Cola light (www.youtube.com/ watch?v=-EV-agX8H-g) con un ragazzo strafigo che esce nudo dalle acque del mare per poi rivelare, rivestendosi, la sua vera identità? Se siete dei fans di Sex & the city non potete aver dimenticato l’episodio in cui anche la sessuosa e audace Samantha s’invaghisce di un bel frate, che però ai piaceri del corpo predilige quelli dell’anima e pertanto la rifiuta. E già. Stiamo parlando proprio di preti, di quelli belli però, pride dicembre 09 che il loro status rende ancora più appetibili. Deve aver capito bene questo meccanismo della mente umana, femminile e gay soprattutto, un geniale editore romano. Già da qualche anno circola, soprattutto nelle edicole della capitale, ma anche delle principali città italiane, un curioso calendario, sicuramente il più originale in commercio: il Calendario Romano. Niente nudo, o immagini osé, i modelli, tutti ben coperti, e tutti molto, molto affascinanti, sono… preti! Altro che i calendari di “Max”, con il bell’attore di turno che si spoglia per dodici mesi di fila, o quelli delle case di produzione hard gay, o degli sportivi e così via. L’immaginario gay non può rimanere immune da questi aitanti sacerdoti, o presunti tali. Quello in copertina, che tiene in mano uno stradario di Roma è davvero mozzafiato. E che dire di “gennaio”, oppure di “agosto”? Chissà se chi ha ideato questo fortunato calendario è un ingenuo oppure uno che la sa lunga? Cerchiamo di approfondire. All’interno del calendario, in una lettera firmata dall’editore si precisa che questo NON è un calendario ufficiale della Santa Sede (volevamo ben dire!), ma “solo uno strumento informativo a disposizione di quanti visitano Roma”(?). Poi si passa ai fini benefici d e l l ’o p e r a z i o n e : “Si smentisce inoltre che il ricavato delle vendite sia destinato nella totalità ad opere di beneficienza anche se ciò non vuol dire che - (ascoltate bene) - nel considerare la Carità madre e silente fontana di tutte le grazie, non si soccorrano in parte opere di pubblica misericordia”. Ok, la curiosità delle dame della carità che hanno acquistato il calendario è “in parte” placata. Ma la nostra morbosità di sapere se si tratti o meno di veri sacerdoti? “Circa le immagini fotografiche - prosegue il simpatico editore – altra inesattezza di molti mass media vuole che i ritratti siano i più fotogenici sacerdoti del Vaticano e a questo proposito, nello smentire questa affermazione, si palesa che non solo appaiono sacerdoti o seminaristi ma, anche, che in alcuni casi sono fotografati dei laici, come quelli ripresi durante le funzioni religiose della Settimana Santa di Siviglia o in altri luoghi della Cristianità. (…) Sappia leggere ognuno nella freschezza dei volti giovani il consenso riscosso dalla Chiesa nelle nuove generazioni per mezzo delle quali, a guisa della Fenice, risorge rinnovandosi e fortificandosi”. Geniale! 51 dicembre 09 pride 52 pride dicembre 09 cultura+attualità 53 Orsi e moda: un abbinamento impossibile come il diavolo e l’acqua santa? Come ogni regola che si rispetti anche questa ha le sue eccezioni. In proposito vi presentiamo alcune riflessioni veramente eccezionali. Vanity Bear Marco Albertini [email protected] La riflessione culturale dentro e intorno al mondo bear negli ultimi tempi è decisamente andata in letargo. Per risvegliare le coscienze e offrire anche un contributo “Made in Italy” a questi studi, abbiamo analizzato una nicchia molto particolare di gay orsi. Sono decisamente pochi ma esistono, e sono ricercati in particolar modo dai rari “cacciatori” che, come loro, sanno che la differenza tra Gucci e Pucci non è solo una consonante. Loro modelli di riferimento, perché vere icone di stile oltre che di pelo o di stazza, sono ad esempio Babydaddy, il bassista e mente del gruppo glam-pop dei Scissor Sisters, il compianto geniale stilista Gianfranco Ferré o Alber Elbaz, l’attuale direttore creativo della maison Lanvin. E per mettere alla prova la “fashionista” che è in voi, alzi la mano chi conosce i designer nordamericani Jeffrey Costello e Robert Tagliapietra: stereotipi del taglialegna, coppia nel lavoro e nella vita e Vogue Fashion Fund finalist nominations nel 2005 e nel 2006. L’immagine di questo animale, nella sua versione giocattolo più classica, ispirò persino due famosi stilisti. Jean-Charles de Castelbajac disegnò un cappotto composto da soli orsetti di peluche, modello indossato da Madonna e dalla supermodel Helena Christensen nel film Prêt à porter di Robert Altman. Moschino invece, con il suo ironico senso estetico a metà tra il dadaismo e la pop art, li usò per decorare il collo di un lineare cappottino nero molto chic (e poco cheap, dato che è stato anche battuto a caro prezzo in un’asta di moda vintage). In una sottocultura che si è fortemente costruita intorno a un codice visuale preciso, piuttosto rozzo e che si è evoluto poco, il concetto di “fashion bear” sembra una contraddizione in termini. Per saperne di più ne abbiamo quindi intervistati alcuni molto speciali, perché anche noi non siamo mai stati così chic. Cominciamo con Alessandro Moroni e Maurizio Francesconi, entrambi esperti di moda e da anni attivi nel settore che ci rispondono “a quattro mani”. Come vedete lo stile “bear” fatto di camicia di flanella a stampa scozzese, jeans e scarpe da taglialegna: un clas- sico che non stanca mai o un limite culturale che bisognerebbe superare? Premettiamo che il bear da immaginario collettivo non esiste più per un motivo esclusivamente culturale: il bear che oggi gira per la città può essere un “aBEARcrombie” (un casual in realtà fighettino a base di polo Fred Perry attillate e barbe perfettamente rifilate) quindi casual ma “curato”, non il boscaiolo del Kentucky stereotipato che ormai si vede solo più in certi film porno che leghiamo a questa definizione. Nel 2009 ciascuno di noi (bombardato dalle pubblicità, dalla televisione e dalle riviste) tende ad avere un look sempre più “moderno” (talvolta riuscendoci, talvolta no con somma angoscia di noi osservatori). Cosa intendete per moderno? La parola moderno significa molte cose: Illustrazione di Gianluca “Nerobear” Manna innanzitutto la voglia di uniformarsi a un modello che riteniamo sia quello che ci esprime al girando nelle nostre città spesso vediamo meglio e che quindi ci farà sentire parte di un copie sbiadite di modelli che la gente vorrebbe “gruppo sociale”, allontanando da noi coloro copiare arrivando a pensare che indossando un che sono differenti (quello che in antropologia abito gessato (ma mai di Caraceni) e un paio si chiama l’altro da sé) e facendoci sentire di Car Shoe viola si sarà come Lapo Elkann, automaticamente accettati dalla maggioranza che indossando un paio di scarpe da ginnastica del gruppo che appunto ci interessa. con paillettes e gli skinny si sarà come Mika e Riportando la questione su un piano meno indossando un paio di occhiali da sole anche teorico bisogna dire che in Italia la questione per dormire saremo come Anna Wintour. del look è maggiormente sentita rispetto Ebbene, non è così. Bisogna tentare di creare ad altri paesi, è come se la possedessimo nel uno stile che sia proprio, magari riconducibile Dna e ci porta comunque a curare la nostra a dei modelli comuni, ma che sia il più possibile immagine più di quanto succeda negli altri declinato in base alle nostre esigenze di vita e paesi. Bisogna però anche sottolineare che al nostro fisico. dicembre 09 pride 54 attualità+cultura Jeffrey Costello e Robert Tagliapietra Secondo voi è possibile sfatare il mito che i maschi omosessuali hanno tutti buon gusto? Dovremmo tentare di non essere vittime di luoghi comuni: basta girare per le città e studiare come la gente si veste. Lo stancante luogo comune sul fatto che gay equivale a buon gusto andrebbe eliminato, perché è ovvio che il cattivo gusto è assolutamente trasversale. E per trasversale si intende anche gli addetti ai lavori, che dovrebbero aver fatto del buon gusto la bandiera di appartenenza e che invece si propongono ai nostri ormai stanchi occhi con delle mises che francamente facciamo fatica a definire di buon gusto, eleganti o anche solo passabili. Per avere un’idea di questo il consiglio è quello di andare a dare un’occhiata a www. thesartorialist.blogspot.com per notare ottimi e pessimi risultati di stile, e fra i pessimi risultati possiamo citare quello di vari personaggi famosi e non. Vogliamo parlare di Karl Lagerfeld da stilista orso per Chanel a “sekka orrenda” con tanto di libro sulla sua drastica dieta? Karl Lagerfeld e la sua trasformazione sono l’ennesimo segreto di Fatima. Inspiegabili per lungo tempo, fino al momento in cui Kaiser Karl ha ritenuto fondamentale farci conoscere ogni particolare del suo cambio di stazza…anche no! Ma in realtà Herr Lagerfeld è in buona compagnia, infatti il fondatore e direttore della rivista “Citizen K”, che risponde al nome di Kappauf, ha seguito una dieta persino più impressionante di quella di Lagerfeld, che gli ha talmente cambiato i connotati da creargli non pochi problemi con le autorità per farsi imbarcare sul volo di ritorno dalla Cina (dopo la sfilata di Fendi sulla Grande Muraglia), in quanto la foto sul passaporto (pre-dieta) non coincideva minimamente con l’uomo che la polizia aveva davanti. Last but not least: Mr Alexander McQueen che facendo altalenare la sua circonferenza da una taglia 60 ad una 46 per tornare da dove era partito, come le vecchie pendole a casa della nonna, ci fa capire che la schizofrenia con la quale cambiamo il nostro giro vita è equivalente alla contrazione presente nel cranio. Magari in questi tre casi no, però avremmo molti esempi presenti nello showbiz che potremmo portare a suffragio della nostra teoria. Passiamo ora a Costantino Della Gherardesca, opinionista “fisso” nelle trasmissioni di Piero Chiambretti in cui sfoggia sempre look molto ben studiati che denotano un rapporto intenso, per quanto fuori dagli schemi, con l’eleganza. La tua ultima “reincarnazione” a Chiambretti night è il radical chic: steso su una dormeuse indossi occhiali dalla montatura trendy e una strabiliante t-shirt con l’immagine di Franca Sozzani, la direttrice di “Vogue Italia”. Quanto sei un vanity bear nella vita reale? Credo di essere la Ulrike Meinhof dei Vanity Bear. La maggior parte degli orsi che conosco fanno lo sbaglio fondamentale di mettere il “sesso” prima della “moda”. Vogliono sembrare maschili ed attraenti, e quindi si conformano a degli stereotipi pensando di diventare più “normali” e quindi “sexy” seguendo la logica che le fantasie sessuali altrui si basano su dei modelli pedestri di “maschio”. Facendo questo la maggior parte delle volte non risultano “sexy” bensì sembrano semplicemente degli sfigati. Bisogna accettare la propria perversione. Bisogna accettarsi allo specchio, e non concentrarsi sulle incongruenze fra la nostra immagine e la realtà di come ci sentiamo. Gli orsi che hanno paura di essere “vanity” devono leggere Lacan. Se l’eleganza si vede dal dettaglio, pride dicembre 09 secondo te la comunità bear potrà mai essere hip o è condannata a essere uno stereotipo antiestetico a oltranza? La trovo già nettamente più hip di quella dei palestrati che vanno alle discoteche col techno o la house music. Meglio un orso, anche non “vanity”, di una discotecara. I meno hip sono i gay che ascoltano Madonna e vanno in discoteca en masse. Non si rendono conto che fanno congelare il sangue da quanto sono poco giusti. Molti gay orsi sembrano Giove ma appena aprono bocca o si muovono diventano Giunone. Una contraddizione di scarso gusto o una giusta appropriazione politica del proprio più intimo sé? Mah, io sembro estremamente frocio quando parlo. Tanto appena un uomo mi conosce meglio si rende conto che sono io il maschio alfa. Fin troppo. Non stiro, non cucino, non lavo i piatti, non faccio nulla di domestico. Non saprei dove cominciare. Oltretutto detesto i bambini dopo 20 secondi. Non mi sono mai fatto mettere i piedi in testa dagli altri uomini, mi sono sempre sentito in obbligo di confrontare la gente quando è necessario. L’uomo non sta nella maniera bensì nei fatti. Per la sfilata della sua collezione uomo primavera/estate 2010 lo stilista belga Walter Van Beirendonck deve aver scelto gli indossatori sul sito bearwww.com Secondo te è l’inizio di una nuova era o un fuoco di paglia? Mah, non si può mai essere certi di queste cose. Si entra in dei discorsi di identità sessuale troppo complicati. Il povero Foucault si rivolta nella tomba tutti i giorni per via di quanto sono conformisti i gay contemporanei. Comunque il modello di riferimento sessuale è totalmente soggettivo, cambia a detta delle mode di pensiero. Basti pensare a quando, in passato, andavano di moda i ragazzini magri, le donne grasse, i vecchi ecc. La cosa veramente importante che bisogna capire è che i propri gusti sessuali non sono personali ma fanno parte del condizionamento che il linguaggio e la società hanno sulla nostra mente. Non è un caso che i nostri pensieri più intimi siano condivisi da milioni di persone. La prossima volta che aprite l’armadio quindi, quale che sia la spesa che dedicate al vostro guardaroba ricordatevi di declamare: “To bear or not to bear? This is the question”. 55 dicembre 09 pride 56 pride dicembre 09 57 memoranda 1 Giovanbattista Brambilla [email protected] C C looney Della storia Canalis-Clooney non me ne importa nulla. Innanzitutto perché George Clooney mi dice meno di niente, sia come attore che come sex-symbol. Inoltre, qualcosa non mi quadra in tutta la vicenda. C’è qualcosa di troppo asettico ed esibito. Lui poi, ha avuto una vita atipica per uno di Hollywood: un matrimonio durato quattro anni e senza figli con l’attrice Talia Balsam e poi dal 2000 al 2005 una love story con l’inglese Lisa Snowdon. In seguito, due fidanzate, di cui una cubista e l’altra barista. Assolutamente ignote, ritornate nel nulla. Si sa molto di più sul maiale Max, da salotto, per cui l’attore nel frattempo stravedeva. Se ben ricordo, il suino è ora defunto. Lo scorso agosto il sito americano TMZ, aveva etichettato la “velina” Canalis come: “Modella trentenne e fidanzata seriale di calciatori famosi”. Dimenticandosi d’accennare alle velleità artistiche della Canalis, che dopotutto meno di due anni fa ebbe un ruolino nel sexy-film inglese Virgin Territory (da noi: Decameron Pie) con due stars hollywoodiane di tutto rispetto: Misha Barton e Hayden Christensen. Le voci sulla presunta gayezza di quest’ultimo (messe in giro pure dalla Barton in preda a logorrea alcolica) ne hanno frenato irrimediabilmente la carriera. Tant’é che da noi è sparito dai giornali. Risale al 19 ottobre scorso, un articolo sul “Corriere della Sera” col titolone “Clooney-Canalis, amore senza baci”, scritto da Fabrizio Roncone. Un pezzo con presunzione di “colore & costume” in cui si fanno le pulci alla coppietta. Dicendo che i due a Roma alloggiano in hotel con camere separate. Cosa che io penso del tutto normale, la Canalis ne userà una come camerino per ricevere parrucchieri, truccatori e sarti…si tratta pur sempre d’una “diva” onfidential nostrana, dico io. Di solito poi si tiene una seconda stanza per ricevere i giornalisti. Roncone ricorda pure la celebre frase recentemente pronunciata da Brad Pitt, compagnone di Clooney, che fece il giro del mondo: ”Sarebbe tempo che George facesse outing, dichiarando tutto l’amore che prova per il suo compagno”. Roncone la formula così, in altro loco io l’ho trovata scritta sotto altre varianti. Ricordiamo che Pitt è “non sposato” con Angelina Jolie, una che fu ritenuta una presunta lesbica nei gossip americani per anni. La coppia, molto impegnata nei diritti civili, ha dichiarato che non convolerà a nozze finché anche i loro amici gay non potranno farlo. In effetti la battuta goliardica di Brad Pitt pare fosse partita all’ennesima domanda rompiscatole di un cronista sul “tema” nozze. E la cosa ebbe un seguito, con l’altro amicone Matt Damon (uno che ad inizio carriera davano per fidanzato con l’inseparabile buddy Ben Affleck) e che in vista del Festival del Cinema al Lido, buttò lì durante un’intervista scherzosa: “Sì, sarebbe bello che George venisse a Venezia con il suo vero fidanzato”. La frase esplose da noi come una bomba. Matt, poi, si precipitò al “David Letterman Show” per smentire tutto e parlare dell’ossessione tutta italiana per l’omosessualità di Clooney. Tale pettegolezzo, in Italia, iniziò ad essere “sussurrato” pubblicamente in un “Vanity Fair” di circa sette anni fa. Il giornalista del “Corriere” si chiede perché il duo Clooney-Canalis non si scambi mai un bacio in pubblico. Insinuando chissà che. Nel frattempo, risale al 29 ottobre, la vendetta di Clooney su Pitt con delle dichiarazioni scherzose al settimanale francese “Gala”: “Ho un incubo ricorrente. Un uomo che mi accarezza e che non la smette di dire che sono bello: alzo gli occhi ed è Brad Pitt . Spesso mi paragonano a Brad. È una cosa che mi dà enormemente fastidio, non voglio assomigliare a una femminuccia!”. Ma a me la goliardata, più che divertente, sembra assai stupida. Ma quand’è che una “chiacchiera”, se circola a lungo come accade ormai per tutti gli attori di successo, vuol dire automaticamente che è vera? Per quanto riguarda Clooney ho una notizia che nessuno ha mai pubblicato. Nel 2006, al bar dell’albergo Cipriani a Venezia, durante il Festival del Cinema, ci fu una cena dalla mezzanotte alle tre del mattino cui parteciparono Clooney con l’allora fidanzata Sarah Larson (con cui ruppe nel giugno 2008), il suo pubblicista Stan Rosenfield (un signore calvo e piccolo di mezza età), Richard Gere con la moglie Carey Lowell, Jude Law e l’italiano Claudio Masenza (celebre giornalista e selezionatore del Festival di Venezia). Ebbene, il giorno dopo al Lido deflagrò la notizia che Clooney aveva passato la nottata in intimità al Cipriani con il suo amante: un meccanico muscoloso, tarchiato e con capelli rasati! Quella volta, per fortuna, la fetecchia non fu pubblicata da alcun giornale. Nel suo blog (olgopinions.ilcannocchiale.it) la giornalista Olghina di Robilant, il 22 agosto scorso, ha scritto intelligentemente: “Pitt ha detto: “Sposerò Angelina quando George sposerà his partner”. Serve sapere che in inglese non esiste il femminile della parola partner, valida ugualmente sia al femminile che al maschile. L’aggettivo his riguarda George, ovviamente, pertanto la frase è adattabile sia ad una compagna che ad un compagno. Chi ha deciso che questa battuta rende automaticamente Clooney gay? Questo lo dico perché mi sembra un’esagerazione lo scandalo annesso, dicembre 09 pride 58 memoranda 2 semmai deve dirlo lo stesso Clooney. E se anche fosse gay? Non cambierebbe la vita di nessuno o nessuna. A me personalmente non importa niente. L’aspetto che invece mi dispiacerebbe, nel caso specifico, sarebbe che lo stesso Clooney si senta in colpa, in torto, anomalo o inaccettabile perché gay. Questo sì che è brutto. Questo renderebbe tutte le sue gite in motocicletta e le attività pubblicamente esibite di ‘machismo’ una tristissima commedia. Inutile e sciocca. Una commedia che ha messo in croce attori come Rock Hudson, Farley Granger, Rodolfo Valentino, Cary Grant, Montgomery Clift, perfino Marlon Brando che io conobbi quando aveva perso la testa per l’attore francese Christian Marquand (entrambi all’epoca icone di maschilismo), tanto che diede il nome di Christian al suo primo figlio. Si potrebbero citare una caterva di personalità del cinema che per volere di agenzie e produzioni hanno sposato controvoglia delle signore e attrici disponibili, costringendosi ad una bisessualità non sempre gradita agli stessi interessati. Perché? Per soddisfare un pubblico bacchettone o per offrire ai fan un’immagine falsata che rientri nei canoni della cosidetta normalità? Ridicolo e ingiusto. Peggio, trattasi di una istigazione all’ipocrisia che non ha nulla di sano e che porta le vittime del ‘costume’ comunemente accettato a vivere con i piedi in due staffe con esibizioni grottesche, matrimoni e figli che pagano lo scotto, spesso a suicidi.” Ed ancora Olghina prosegue: “Oggi, in questo diluvio di foto mediatiche settimanali con giovanotti muscolosi buttati nelle luci della notorietà da agenti omosessuali, direttori di giornali gay, e chi più ne ha più ne metta, non si capisce più un bel niente. Se proprio si deve, si faccia questo benedetto ‘outing’ e che gli interessati vivano la loro omosessualità tranquillamente, senza provare il bisogno di dare spiegazioni, alle quali nessuno avrebbe comunque diritto. Che Clooney si lanci in motoscafo con il meccanico che vive vicino a casa sua, magari abbracciandolo, e allora? Le signore deluse saranno solo invidiose del meccanico.” Ma sul versante di chi è sfavorevole al “coming-out” degli attori sono giunte voci autorevoli da due noti registi hollywoodiani, gay dichiarati, come Todd Holland e Don Roos. Quest’ultimo ha dichiarato:”Non credo che il coming-out degli attori possa aiutare ad abbattere l’omofobia. Penso che invece quello di dottori, insegnanti e legali potrebbero essere più utili”. Spesso è riportato l’esempio dell’attore Rupert Everett che dopo essersi “dichiarato” è stato relegato a ruoli secondari. Per me la cosa non è credibile, innanzi tutto pride dicembre 09 3 perché Everett è troppo maledettamente English style per gli Usa e non ha mai avuto grande talento interpretativo. Inoltre è troppo, lampantemente, effeminato e ritoccato dal chirurgo per essere credibile in ruoli da sciupa femmine alla James Bond. Di recente hanno molto stupito le rivelazioni di un libro su Paul Newman (sul cui autore Darwin Porter nutro seri dubbi di assoluta credibilità) in cui lo si descrive come una checca sfranta e scatenata, pur in versione “macho”. Notevoli le descrizioni dei suoi rapporti sentimental-sessuali con Marlon Brando, James Dean, Sal Mineo, Anthony Perkins e soprattutto Steve McQueen. E se quest’ultimo era gay, non c’è proprio più religione che tenga e non vedo improbabili pure tutte le dicerie su Clooney. E se pure Rock Hudson non fu mai sputtanato, negli anni ’50, dalla perfida rivista pettegoliera “Confidential” capisco anche perché Newman l’abbia fatta franca fino alla post-mortem. Ora però, il sistema giornalistico è più capillare e s’è diffusa pure la diceria, secondo cui, pure Will Smith avrebbe aderito all’onnipotente Scientology per far tacere certe supposizioni di gayezza. Altro ben protetto dalla setta è Tom Cruise la cui storia con Penelope Cruz non ha mai convinto nessuno, tanto quanto il finto matrimonio a Bracciano con l’attrice decaduta Katie Holmes. È del luglio scorso la notizia che pure John Travolta, dopo la morte del figlio Jett, vorrebbe abbandonare Scientology. Non si sa se ne deriverebbe un suo bel coming out e relativa deriva cinematografica. E da noi in Italia come va nello showbiz? Siamo messi molto peggio. Basti pensare al ballerino Roberto Bolle, che si arrampica sugli specchi dell’ipocrisia, o alle ridicole dichiarazioni del cantante Samuele Bersani che per allontanare le “voci” da se stesso non evita a dichiarare a “Vanity Fair” del 30 settembre scorso: “Non ho mai visto Lucio Dalla mano nella mano con un uomo e non so che cosa faccia in privato: sono affari suoi. Vero è che, dall’inizio della mia carriera mi ha fatto fare un disco in cambio di niente. Lucio per me è un maestro, e mi dispiace che si dicano queste stronzate da parrucchiere.” 1 - George Clooney ed Elisabetta Canalis a Roma (2009) 2 - Esplode lo scandalo Liberace (Confidential, 1957) 3 - Rivelazioni su Tab Hunter e l'agente gay Henry Willson (Uncensored, 1956) 4 - Cary Grant con l’amato Randolph Scott (anni ’30) 5 - Rock Hudson (1950 ca.) 6 - Paul Newman (1970 ca.) 7 - Steve McQueen in Quelli della San Pablo (1966) 4 5 6 7 59 NOVITÀ: tutte le domeniche aperitivo con buffet via faustinella 1 - desenzano del garda - Uscita A4 - Desenzano. Alla rotonda svoltare a destra per Mantova, dopo 800m uscire a destra per ZONA INDUSTRIALE e seguire le indicazioni per CENTRO PORSCHE con cui confiniamo. [email protected] - tel: +39.030.9142299 - mobile: +39.335.7078442 dicembre 09 pride 60 rubriche statistiche di Pigi Mazzoli [email protected] Oggi è il 7 novembre 2009, e sto scrivendo il mio pezzo da pubblicare qui su “Pride” a dicembre. Come ogni anno decido di parlare di prevenzione, perché il primo dicembre è la giornata mondiale contro l’Aids. L’ennesima giornata che passerà ancora più silenziosamente di quella dell’anno precedente. E allora parlerò dell’ennesima campagna di sensibilizzazione creata in questi giorni, sperando che non cada nell’indifferenza di quelli a cui è diretta, per l’ennesima volta. La lancia la Fondazione Nadir, la trovate qui: www.testhiv.it Nella presentazione snocciola dei dati: “È in aumento il numero delle persone che scoprono di essere sieropositive solo al momento della diagnosi di Aids, ovvero in uno stadio di malattia zig*zag molto avanzato: siamo passati dal 21% nel 1996 al 60% nel 2008. Questo dato ci suggerisce che una buona parte di persone infette ignora per molti anni la propria sieropositività. Questo porta a non entrare tempestivamente in trattamento e a non adottare le precauzioni che diminuiscono il rischio di diffusione dell’infezione. Sottoporsi allo screening periodico di malattie a trasmissione sessuale (tra cui l’Hiv) è un comportamento intelligente, civico e responsabile. Perché tanta reticenza e paura del test quando una eventuale risposta positiva, ancora in buone condizioni di salute, permette di affrontare il problema più serenamente, e avere maggiori scelte terapeutiche per combattere il virus e mantenere una buona qualità della vita?”. In un recente convegno dell’Anlaids è stato detto: “La Lombardia è la prima regione italiana nel rapporto tra casi e numero di abitanti: sei ogni centomila l’anno contro i quattro dell’Emilia Romagna e i tre dell’Umbria. Quasi la metà di queste persone non si rivolge ai centri specializzati. Ci sono 14-15 mila malati di Aids pride dicembre 09 a Milano invece degli 8-9 mila regolarmente censiti. Ogni anno in Lombardia circa duemila persone contraggono l’infezione da virus Hiv. In tutta Italia i nuovi sieropositivi sono circa 4.000 l’anno. In Lombardia abbiamo più di un terzo delle persone in terapia con farmaci antiretrovirali, su 50 mila circa in Italia, e più di un terzo delle persone che vivono con l’Aids, su 110-130 mila in Italia. Uno dei problemi principali è il cosiddetto sommerso, cioè le persone che non sanno di essere sieropositive e non si rivolgono alle strutture sanitarie. Se in Europa la percentuale è del 25-30%, in Lombardia si stima che si avvicini al 40%”. Eppure in quest’ultimo anno l’unica volta che il tema Aids è arrivato alla prima pagina è stato quando il papa ha pronunciato per la prima volta la parola preservativo, per dire che non si devono usare. Proprio ora che le cure sono ad un livello tanto avanzato da non lasciare dubbi sull’opportunità o meno di curarsi, sul tema cala il silenzio e l’indifferenza. Come se l’unico interesse alla questione fosse dato dalle parole “incurabile” e “mortale”. Curarsi (almeno qui da noi dove le cure sono gratuite) e usare il preservativo riuscirebbe a far recedere pian piano l’epidemia. Mi ha scritto un lettore, chiedendo di non pubblicare la sua lettera perché nessuno ancora sa, per dirmi che era appena diventato sieropositivo, e che era uno di quelli che ha sempre fatto prevenzione, senza sgarrare mai, e che era affranto ancora di più proprio per questo. Non ho trovato parole che potessero consolarlo (se ne trovano mai?) e ho provato un dolore molto grande. Le regole del sesso sicuro che noi tutti ripetiamo non sono sicure al 100%, anche senza errori c’è la possibilità dell’incidente, a volte silente, inavvertito. Se il piccolo errore o il piccolo incidente accade con una persona sieropositiva non in cura, il rischio aumenta, perché chi non è in cura ha nel corpo quantità notevolmente maggiori di virus e quindi ha notevolmente più possibilità di essere pericoloso per gli altri. Oppure, con l’errata presunzione di essere sani, le regole si seguono con troppa elasticità, chi invece sa, non rischia per una leggerezza. Ecco perché la scelta di fare il test ed entrare in cura in caso di positività, non è una scelta personale ma riguarda anche le persone con cui si vuole fare sesso. Nessuno ci obbliga a smettere di fare sesso. Nessuno ci imprime a fuoco sulla fronte il simbolo della nostra sieropositività. Sta a noi, sieropositivi consci e inconsci del nostro stato, fare qualcosa per non danneggiare gli altri, quelli a cui siamo simpatici e che dicono sì alle nostre proposte. Perché, in futuro, a scoprire di essere sieropositivi siano sempre meno persone. Perché il sesso possa continuare ad essere per tutti la cosa bella che è. dicembre 09 pride ...SE NON SEI MAI VENUTO...FALLO... TUTTO PER LA COPPIA MODERNA... COMODO PARCHEGGIO MASSIMA PRIVACY, BANCOMAT E CARTE DI CREDITO ANONIMI (cioè non compare la scritta SEXY SHOP) NON SAI CHE REGALO FARE ?? ... NOI RISOLVIAMO IL TUO PROBLEMA !!! REGALI PICCANTI & STUZZICANTI - GADGETS PER COMPLEANNI, FESTE, ADDIO AL CELIBATO, NUBILATO E . . “MATRIMONI” . . - DVD DELLE MIGLIORI CASE INTERNAZIONALI - VASTO ASSORTIMENTO DI ARTICOLI PER ADULTI LE MIGLIORI RIVISTE DEL SETTORE - RIVISTE ANNUNCI - DILDOS, BUTT PLUG, JOCKSTRAPS, COCK RING (ANELLI - PALLINE ANALI, PROTESI FALLICHE, STRAP-ON, PROTESI SENI - SVILUPPATORI - TOYS &SOUVENIRS SEX GUIDA E SPARTACUS ANNUALE CON LOCALI E RITROVI DELLA ZONA, D’ITALIA, ED INTERNAZIONALE - BODY-PAINTING AI GUSTI VARI - PROFILATTICI DI OGNI GENERE E GUSTO ABBIGLIAMENTO & CALZATURE DI TENDENZA - REPARTO SADOMASO & LATEX,LINGERIE - ANCHE ABBIGLIAMENTO, STIVALI E CALZATURE PER DRAG QUEEN E CUBISTI / E RITARDANTI, RILASSANTI - COADIUVANTI PER LE VOSTRE ORE D’AMORE - LUBRIFICANTI A BASE OLIO OD ACQUA DI VARI GUSTI - OLI PER MASSAGGIO DEL CORPO - OLI E PROFUMI, AFRODISIACI ED AI FEROMONI ABBIGLIAMENTO PER STRIPTEASE - COSTUMI,MODA MARE - BIANCHERIA INTIMA COMMESTIBILE - MANETTE DI OGNI TIPO E COLORE - MASCHERE, FRUSTE - STIMOLATORI PER CAPEZZOLI SEXY SHOP + VICINO A TE : VIENI DALLE NOSTRE PARTI ?? ABITI IN ZONA ??... SCEGLI IL 61 62 rubriche di Carmine Urciuoli [email protected] Nasce il dominio .gay Sono varie le iniziative per proporre all’ICANN, l’ente internazionale che decide su internet (www.icann.org), l’introduzione del nuovo dominio .gay (dot gay, in inglese il termine “dot” significa “punto”) che permetterà di registrare siti come ad esempio www.milano.gay o anche www.salute.gay. “La proposta mi trova entusiasta perché favorirebbe una grande visibilità nel web in tutto il mondo” ci dice Franco Grillini, cui abbiamo chiesto una opinione. “Internet si è dimostrato uno strumento essenziale in questi anni, per le lotte di liberazione del movimento lgbt perché come mezzo di comunicazione è stato perfetto nel mettere in rete centinaia di migliaia di persone sparse in territori dove spesso non esiste altra forma di relazione. Il dot gay servirebbe a dare ulteriore impulso a questa dinamica di visibilità e di comunicazione riconoscendo anche il ruolo che i gay hanno avuto nel successo della rete. Per quanto mi riguarda credo che tutti coloro che sono affezionati alla tecnologia e a internet dovrebbero appoggiare questa proposta anche se non sono gay, per solidarietà e per rendere ulteriormente democratico un mezzo di comunicazione che ha cambiato la vita di tutti”. Sui siti, per ora solo in inglese, tutte le istruzioni per inviare la propria adesione. www.dotgayalliance.com www.dotgay.com Brevi dal web Segno dei tempi che cambiano, GayRoma.it, uno dei primi portaloni gay destinato ad una comunità locale, fondato da Mauro Cioffari nel 1999, diventa un blog ma anche nella sua veste più snella continua ad offrire spunti di dibattito proponendosi come “Villaggio Mediatico della Comunità glbtq romana”. gayroma.splinder.com Google lancia il servizio dashboard una pagina che consente a chi ha già un account google di vedere quali dati personali sono stati archiviati, il servizio è finalizzato anche a ridurre la diffidenza che gli utenti hanno in merito alla gestione della privacy da parte del motore di ricerca (www.google.com/intl/it/privacy.html). www.google.com/dashboard L’Europa nel mese della prevenzione Parte ufficiosamente il primo dicembre la diciottesima conferenza internazionale sull’Aids che si svolgerà dal 18 luglio 2010 nella vicina Vienna (www.aids2010.org), e che porterà sull’Europa i riflettori del mondo in materia di prevenzione e cura. Tra le maggiori organizzazioni transnazionali europee si segnalano AidsActionEurope (www.aidsactioneurope.org) cui aderiscono le italiane Nps (www.npsitalia.net) e Lila (www.lila.it), l’Eatg (www.eatg.org), per migliorare l’accesso ai farmaci nella cura dell’Hiv, e l’associazione per il monitoraggio dell’epidemia nei paesi Ue (www.eurohiv.org). Sul sito del concorso (www.hivideo.it) di Nps destinato a giovani, è possibile vedere tutti i video-spot contro l’Hiv/Aids realizzati. La consegna del premio dell’edizione 2009 è il 29 novembre all’Alcatraz di Milano nel corso della HIVideo SPOT AWARD. Cyber Lex Da questo mese sulla rubrica internet si inaugura uno spazio dedicato alle questioni legali, in cui esperti risponderanno alle domande che i lettori invieranno. Domanda inviata da Marco G., 21 anni, Vicenza. Assistere a show privati in webcam in cambio di soldi oppure offrire soldi (come ricariche telefoniche o su postepay) per cybersex è illegale ? A quali sanzioni si va incontro ? Risponde l’avv. Antonio Rotelli, presidente della Rete Lenford (www.retelenford.it) “Il sesso a pagamento non è previsto come reato dal nostro ordinamento se fatto tra adulti consenzienti, quindi è permesso. La legge italiana punisce solo il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. A questo proposito, secondo un orientamento che sta diventando costante nella giurisprudenza, potrebbe essere considerato reato la pubblicazione su siti o portali di annunci di escort o l’offerta di sesso a pagamento, anche nell’ipotesi che il sesso offerto fosse solo virtuale attraverso una webcam. Questo perché secondo una innovativa interpretazione data dai giudici, ‘atto di prostituzione sarebbe qualsiasi atto sessuale che viene compiuto dietro pagamento di un corrispettivo e risulta finalizzato, in via diretta ed immediata, a soddisfare la libidine di colui che ha chiesto o che è destinatario della prestazione’. Quindi non sarebbe requisito necessario la congiunzione carnale. In questo caso le pene vanno da due a sei anni di reclusione, più una multa e la confisca dei profitti realizzati con l’attività illecita.” EROSSTRIP Sono tante le sorprese in serbo per chi ha la pazienza di navigare attraverso un sito dai percorsi non certo lineari, messo su grazie al lavoro amatoriale del webmaster appassionato di nudo maschile ed erotismo. www.blogaboutmen.com pride dicembre 09 63 dicembre 09 pride 64 rubriche naseem rakha una madre non dimentica di Francesco Gnerre [email protected] traduzione di Francesca Toticchi NEWTON COMPTON ROMA 2009 pp. 334 euro 12,90 Il pomeriggio del 6 maggio 1985, Daniel Joseph Robbin, un giovane meccanico di 19 anni, ha picchiato e poi ucciso con un colpo di pistola il quindicenne Steven Joseph Stanley, detto Shep, durante una rapina nella casa del ragazzo, nell’Oregon. Questa almeno è la versione ufficiale del fatto che nessuno sembra mettere in discussione. La vittima, ancora in vita, è stata trovata dal padre, il vicesceriffo Nat Stanley. All’epoca dei fatti, gli Stanley (il capofamiglia, la moglie Irene e i due figli, la giovane vittima e la sorella Blis di 12 anni), originari dell’Illinois, vivevano solo da un anno e mezzo in Oregon. Irene, la giovane madre, ricorda ancora la contrarietà del figlio e la testarda insistenza con cui il marito aveva voluto questo trasferimento, che è stato all’origine della tragedia che ha distrutto la sua famiglia. Dopo il processo che ha condannato a morte l’assassino, tutta la sua vita è concentrata sull’attesa dell’esecuzione, come se la morte di Daniel Robbin potesse restituirle il figlio o come se quell’esecuzione potesse finalmente far tornare tutto a posto, come le dice il marito. Passano anni nell’attesa mentre la sua vita e la stessa unità familiare vanno in frantumi. La figlia se ne è andata e tra Irene e il marito è calato un silenzio incolmabile fino a che il giorno in cui il figlio avrebbe compiuto venticinque anni, dopo un tentativo di suicidio, decide di affrontare l’assassino di suo figlio: la sua morte non servirà a placare il suo dolore, come tutti le dicono, e comincia a mettere in discussione le stesse idee di giustizia o di vendetta. Non è più interessata all’esecuzione dell’assassino, ma inizia una clandestina corrispondenza epistolare con lui che potrebbe sembrare una forma di complicità tra vittima e carnefice, ma che è qualcosa d’altro, una ragione di vita per la donna, forse uno spiraglio per capire cose che le sono rimaste sempre incomprensibili e quando, dopo diciannove anni di attesa, nel 2004, arriva la comunicazione della data dell’esecuzione, il fragile equilibrio della sua vita, di quella di suo marito, della loro figlia e dello stesso assassino viene travolto. È a questo punto che tanti indizi, disseminati fin dalle prime pagine della narrazione, cominciano ad avere un senso. Il giovane Shep era omosessuale, cosa di cui lei non aveva mai avuto alcun sospetto, e ad uccidere il ragazzo sono stati, prima della persona che ha premuto il grilletto, la vergogna e i pregiudizi di suo marito, accecato dall’omofobia, e tutto l’ambiente culturale in cui lei stessa lo ha educato, a cominciare dai discorsi del reverendo White che impreca ancora contro le nuove leggi che permettono a due uomini o a due donne di sposarsi, come avviene in Massachussets, in Oregon, nel Vermont, in California e a poco a poco nella maggior parte degli Stati americani. “Non c’era da stupirsi”, pensa la donna, “se Shep non le aveva detto di essere gay. Tutte le domeniche, tutte le maledette domeniche, trascinava lui e Bliss in chiesa. E ogni dannatissima volta il pastore White diceva cosa era giusto e cosa era sbagliato. Shep era sbagliato, molto più che sbagliato: agli occhi del pastore e a quelli di Dio. E ovviamente doveva essere sbagliato anche agli occhi della mamma. Le si riempirono gli occhi di lacrime. Certo che non me l’ha detto. Quello che era, chi era, era un peccato. Una depravazione. Come avrebbe mai potuto dirglielo? E se anche lo avesse fatto, lei come avrebbe reagito?”. La scoperta dell’omosessualità del figlio e della dinamica dei fatti di quel lontano maggio cambierà radicalmente il corso degli eventi e costringerà tutti a fare i conti col passato. La storia drammatica di questa famiglia della provincia americana è ben costruita, con sensibilità e capacità di indagare la complessità degli affetti secondo i canoni di un buon romanzo di successo, con colpi di scena, momenti di presa di coscienza e di commozione, con riflessioni edificanti sull’orrore della pena di morte, sui concetti di giustizia, di vendetta, di perdono. Di particolare interesse, a me pare, è però soprattutto il punto di vista sull’omosessualità e sull’omofobia affidato a personaggi eterosessuali costretti finalmente a riflettere sui loro errori, sui loro pregiudizi e sulle responsabilità di tanto odio. SEGNALAZIONI Michael Curtin, La Lega antiNatale, Marcos y Marcos, Milano 2009, pp. 445, euro 12,00 Per chi è infastidito dalle feste natalizie un romanzo stravagante contro il Natale: quattro bizzarri personaggi (tra cui uno che ama indossare abiti da donna, ma è ossessionato dalla paura di essere trovato morto in guêpière) provano a sabotare con ironia la grande festa: “se il Natale fosse una persona uscirei in una notte di nebbia a tagliargli la gola, poi mi costituirei”. Nicola Lecca, Il corpo odiato, Mondadori, Milano 2009, pp. 222, euro 18,00 Un giovane gay in lotta con se stesso e con il proprio corpo fino alla scoperta dell’amore e alla comprensione che “soltanto accettandosi nella propria imperfezione e nella propria incompletezza si può cominciare a percorrere la strada della felicità”. Un romanzo di formazione che è un po’ una versione moderna di Alexis o il trattato della lotta vana di Marguerite Yourcenar. Paola Presciuttini, Il ragazzo orchidea, Gaffi Editore, Roma 2009, pp.198, euro 8,50 A partire dal mito di Orchide (un giovane al quale un giorno spuntano due meravigliosi seni femminili, ma lui, smarrito, si getta da una rupe e nel luogo dove cade gli dei fanno spuntare un prato di orchidee) la scrittrice narra la storia, forse un po’ idealizzata, ma non priva di momenti di poesia, dell’incontro tra due identità fragili: una transessuale italiana e un immigrato marocchino. pride dicembre 09 65 dicembre 09 pride 66 rubriche Spetters - Spruzzi di Vincenzo Patanè [email protected] Prima di cedere alle lusinghe di Hollywood (dove farà molta fortuna, dirigendo film famosissimi, spesso non esenti da omoerotismo, come Basic Instinct o Robocop), l’olandese Paul Verhoeven si era fatto conoscere in patria con alcuni film originali, contraddistinti da una durezza che poi scomparirà nelle opere seguenti. Tra questi, oltre il celebre Il quarto uomo, c’è Spetters – Spruzzi (1980), proposto in dvd dalla Fox. In una cittadina olandese, tre ragazzi – Rien (Hans Van Tongeren), Hans (Maarten Spanjer) e il meccanico Eef (Toon Agterberg) – pur molto diversi tra di loro, sognano di scappare dal proprio mondo soffocante, proletario e provinciale. Rien e Hans, in particolare, hanno l’ambizione di diventare campioni di motocross, magari in competizione con il loro idolo, il centauro Gerrit Witkamp (un giovane Rutger Hauer) che sta per essere incoronato campione del mondo. Gli allenamenti e le gare si mischiano alle loro vicende sentimentali. Quando capita dalle loro parti un’avvenente ragazza bionda, Fientje (Renée Soutendijk), che vende würstel e crocchette assieme al fratello gay in una rosticceria ambulante, tutti e tre ne rimangono conquistati e la sua presenza cambierà loro la vita. Per primo tocca a Rien, sicuramente quello più dotato in sella nonché l’unico fra i tre ad avere un rapporto stabile con una ragazza, rimanere irretito da lei. La ragazza riesce a procurargli un ottimo contratto con una scuderia giapponese grazie a un giornalista sportivo (Jeroen Krabbé, il protagonista poi de Il quarto uomo e di For a Lost Soldier). Ma il destino vuole diversamente, perché il ragazzo per uno sfortunato incidente rimane paralizzato e, fortemente depresso, si uccide. Così tocca a Eef, il quale le propone di andare a vivere in Canada, grazie a dei soldi che si procura rapinando dei gay in luoghi di battuage, sicuro di non essere denunciato. Ma un gruppo di ragazzi gay per vendetta lo violenta: un atto tremendo che però fa sì che Eef capisca di essere omosessuale, tanto da mettersi con il fratello di Fientije, uno dei suoi stupratori. Così è la volta di Hans, il quale però, resosi conto di non valere poi tanto nel motocross, sceglie di aprire una friggitoria assieme a Fientje, adattandosi ad una vita borghese ma più tranquilla. Il film (che qualcuno ha visto come una “gioventù bruciata” olandese) fu lanciato in Italia con dialoghi di Pier Vittorio Tondelli e col titolo di Spruzzi, la traduzione del titolo olandese (che forse rimanda all’olio delle moto, a quello della friggitoria di Fientije o magari allo sperma). La storia, che per buona parte procede lineare con toni quasi di commedia, è contraddistinta da un esplicito realismo, con molti nudi e tante scene eloquenti, come quella in cui i tre protagonisti si misurano il membro per stabilire chi andrà a letto per primo con la ragazza. Molti poi i momenti fortemente drammatici: il suicidio di Rien, le violenze del padre di Eef, fanatico religioso, che picchia il figlio ogni qualvolta questi si allontana da quella che lui ritiene sia la retta via, e soprattutto lo stupro del ragazzo, una scena di fortissima espressività. Il film è efficacissimo nel mostrare l’amarezza dei personaggi, costretti ad abbandonare le proprie illusioni. Ma, proprio come Il quarto uomo, si presta naturalmente a molte critiche. Sin dall’uscita, fu infatti accusato di cinismo, di misoginia (il personaggio di Fientje è sembrato a molti amorale, perché sa quello che vuole e si concede a tutti pur di raggiungere il suo scopo) e di omofobia. Certo la maniera di Eef di capire quella parte di sé che non voleva ammettere è decisamente traumatica e ancora più ambiguo sembra il rapporto che lega lo stupro subito alle continue brutalità del padre. Ma è giusto rispettare il percorso scelto dal film sulla scoperta dell’omosessualità, nobilitata peraltro dal coraggioso coming out del ragazzo al padre. Verhoven, almeno nei suoi film olandesi, è fatto così: non gira attorno all’argomento, ma lo prende di petto, senza luoghi comuni ed evitando la ricerca del consenso generale a favore di un cinema di grande presa, che sa creare non poche emozioni. Arriva nelle sale Valentino. The Last Emperor, diretto da Matt Tyrnauer. A Venezia è stata una vera sorpresa perché molti si aspettavano fosse semplicemente un documentario biografico del celebre stilista, Valentino Garavani, da poco ritiratosi dalle passerelle. Invece è un film interessante che segue passo passo gli ultimi due anni di carriera del designer, con non pochi momenti critici e salaci, nonché uno sguardo a volte impietoso sull’affascinante ma spietato mondo della moda. Ne viene fuori la maniera particolare di Valentino di concepire la moda e il Bello, ma soprattutto l’aspetto umano e privato, sia nel rapporto con i suoi adorati cinque carlini sia col compagno Giancarlo Giammetti, col quale sta assieme da circa cinquant’anni. Non fosse altro per questo bisogna vedere il film perché a suo modo è una bellissima storia d’amore, raccontata con affetto e sincerità e interpretata dai protagonisti stessi. Molte ovviamente le star, tra modelle e attrici, presenti nel film. pride dicembre 09 www.gothicsauna.ch VICOLO VECCHIO 3 CH - 6900 MASSAGNO LUGANO T +41 91 967 50 51 68 rubriche Anche un altro anno sta per finire e la domanda sorge spontanea. Qual è lo stato di salute della nightlife italiana di oggi e come sarà quello di domani? Forse è colpa della crisi, ma c’è davvero un momento di stanca. A Milano, con la giunta Moratti, si respira un’aria assolutamente contraria alla vita notturna: netto giro di vite, chiudono locali con pretesti assurdi, baristi, buttafuori e dj restano senza lavoro. Roma forse è più vivace, anche perché lì c’è il turismo, che è una risorsa importante e vuole vivere anche la notte. Firenze è andata molto giù, era il top della vita notturna e dei trend musicali negli anni ottanta, ma ora quella scena meravigliosa è un ricordo lontano. La Versilia e la riviera romagnola si sono addormentate: non c’è stato un rinnovamento nella scena del clubbing. Nemmeno musicale. Dalla disco alla new wave fino alla house, dagli anni ‘70 agli anni’ 90 ci sono state scosse di rinnovamento, ora non si fa altro che riscaldare la stessa minestra. Il giro di vite c’è forse perché certa vita notturna porta eccessi come alcol o droga? O forse perché ci preferiscono tutti a casa, Carosello, o al massimo il Grande Fratello, e poi a letto? Caro Babbo Natale, e già che ci siamo anche cara Befana, le nostre città sono diventate dormitori, ridateci quella notte in cui anche voi così abilmente vi muovete, portando doni. Noi vogliamo viverla e, se possibile, anche divertirci. Buone Natale a tutti, e ci vediamo qui… l’anno prossimo! di Francesco Belais [email protected] Selen dj GENTE DELLA NOTTE Da porno diva a disc jockey, ecco la storia di Luce in arte Selen. Sta suonando la sua musica in molti locali, anche gay. A gennaio uscirà il suo primo disco: “The star of the night” che sta già spopolando nelle piste da ballo. Il suo sito: www.selendj.it Come ti sei avvicinata al mondo dell’hard? Era un modo di sentirmi libera e una forma di ribellione contro il perbenismo e l’ipocrisia. Ho sempre fatto tutto con la massima spontaneità e con un po’ d’incoscienza. Come hai deciso di diventare una dj? Per caso. Ero in discoteca e il dj Kharma mi ha detto che mi avrebbe vista bene dietro la consolle. Sul momento mi sono messa a ridere, ma poi ho provato a mettere un paio di dischi, e devo dire che è stata una sensazione bellissima. Da quel momento ho cominciato a pensarci sul serio... ed eccomi qua. Qual è il genere di musica che proponi? Non ho un genere preciso, suono quello che sento dentro, potrebbe essere house come pop, quello che importa è che trasmetta le mie sensazioni del momento, voglia di ballare e sensualità. Suoni soprattutto in serate gay, come mai? Ho sempre avuto un ottimo feeling con il mondo gay. E sapere che questo mio sentimento è ricambiato mi rende molto felice. Negli ambienti gay sento sempre un calore molto sincero, mi piace il modo di pensare liberamente e amarsi senza vincoli. Ti senti più un animale notturno o diurno? Diciamo che ho sempre vissuto intensamente la notte, anche se ultimamente le mie abitudini sono un po’ cambiate. La notte mi regala sempre emozioni uniche. Qual è la cosa più imbarazzante che ti è accaduta in una serata? Imbarazzo… cosa significa ? Sei single o fidanzata? Single. Qual è il tuo uomo ideale? Mio figlio Gabriele, di 3 anni. Cosa pensi della scena gay italiana? Rispetto ad altri paesi, credo che la strada sia ancora lunga. ma mi sembra che ultimamente stia riuscendo a imporre la sua presenza in modo molto deciso. Cosa pensi dei recenti attacchi di omofobia in Italia? È la dimostrazione che alla stupidità non c’è mai limite. Sei mai stata discriminata nella società per il fatto di essere stata una porno star? Sì e ne ho anche sofferto molto, purtroppo la gente ha paura di tutto quello che esce fuori dai canoni. Ma ho imparato sulla mia pelle che quelli che più giudicano sono in realtà quelli che meno se lo potrebbero permettere. Un tuo messaggio alla comunità gay? Continuate a fare in modo che la stupidità dell’essere umano non leghi le mani alla voglia di amore che tutti abbiamo dentro. AA.VV. – House anthems 2009/2010 (D:Vision) Nuovo anno alle porte ed ecco la compilation che periodicamente unisce i successi dance dell’anno alle novità club. Gli artisti più popolari con 32 brani rigorosamente non mixati arricchita dal packaging “dj-friendly” completo di track-list da portare nella propria cd-bag. Le novità dance più interessanti: da Martin Solveig “Boys & Girls” a Sharam Ft. Kid Cudi “She Came Along”, da Milk & Sugar “Let The Sun Shine” a Benny Benassi Vs. Iggy Pop “Electro Sixteen”. AA.VV. – Club session Vol. 14 (Energy/D:Vision) Tutte le novità club più interessanti dell’inverno selezionate dal lungimirante team di dj & producer di casa D:vision. La label italiana conferma così la sua leadership nel mercato house presentando chicche delle grandi Strictly Rhythm e Ministry of Sound, ma soprattutto stringe ancora più il rapporto con la r affinatissima Defected, di cui include le sue più importanti novità: John Dahlbäck, Chocolate Puma Vs. Baggi Begovic, Reboot, Yass & Jay Sebag, Byron Stingily, solo per citare alcuni degli artisti presenti. pride dicembre 09 69 dicembre 09 pride 70 rubriche MIna - Facile musica di Roberto Cangioli [email protected] pride dicembre 09 Tra le decine di proposte discografiche che cercano di farsi spazio durante il periodo pre-natalizio, per chiudere quest’anno pieno di incertezze abbiamo pensato ad un’artista che in maniera inossidabile, da più di 50 anni, mantiene alto il vessillo della musica italiana: a distanza di due anni dall’ultimo album di inediti ecco il nuovo disco di Mina, Facile. Parcheggiate temporaneamente le arie classiche che hanno suggellato Sulla tua bocca lo dirò, con cui la cantante si è lasciata guidare dal maestro Gianni Ferrio, arrangiatore dei brani classici, Facile riprende il filo del discorso intrapreso con il precedente Bau. Poiché come al solito mesi prima dell’uscita del nuovo lavoro incominciano a circolare voci sugli autori dei brani, sui probabili duetti e più in generale, sulla rosa delle canzoni dalla quale l’artista attingerà per comporre il set definitivo delle tracce, questa volta Mina ha voluto aggiungere una nota di suspense già a partire dalla copertina, cercando di mettere fuori pista l’ascoltatore. In questo caso siamo all’opposto rispetto alla ricercatezza di Sulla tua bocca lo dirò: il fido Mauro Balletti traccia una Mina stilizzata, così come la vedrebbe un bambino di pochi anni. Il disegno richiama l’ideale di semplicità e innocenza infantile e racchiude in sé il significato globale del titolo di questo disco. Rispetto a Bau, Facile conta una maggiore presenza di autori molto eterogenei tra loro. Viene difatti riconfermata la coppia Andrea Mingardi e Maurizio Turelli, autori della maggior parte dei brani dell’album passato e dello spiritoso brano che per la prima volta ha visto lo scorso anno duettare Mina e Ornella Vanoni, “Amiche mai”. Mingardi e Turelli siglano su Facile quattro episodi di matrice cantautoriale: una graffiante “Ma tu mi ami ancora”, le ironiche “Non si butta via niente” e “Più del tartufo sulle uova” e la cover di un vecchio brano dell’autore bolognese, “Eccitanti conflitti confusi”. Probabilmente la maggiore attesa attorno a questo disco si è venuta a creare nel momento in cui è stato annunciato che Cristiano Malgioglio sarebbe tornato a scrivere per Mina. L’ultima sua collaborazione risale al 1985, quando aveva firmato il testo italiano di “Mi mandi rose”, inclusa in Finalmente ho conosciuto il conte Dracula. Cristiano è l’autore del testo della canzone che apre l’album, “Questa vita loca”, cover italiana di “Vida loca” del compositore cubano naturalizzato messicano Francisco “Pancho” Cespedes. È un brano bellissimo dalla connotazione esotica come piace a Malgioglio e in cui Mina esprime il meglio di se stessa in una suggestiva interpretazione vocale tra le migliori dell’ultimo periodo. Due anni fa in Tv, durante la sua partecipazione all’Isola dei Famosi, Cristiano disse che l’ex calciatore Francesco Coco era l’ispiratore per una canzone che avrebbe voluto proporre a Mina e che ora trova posto su Facile: “Carne viva”, firmata in coppia con Corrado Castellari, è un intenso e disperato brano d’amore che miscela jazz e musica latina, tra i più riusciti del disco. Se Mina è nota perché con piacere acconsente l’accesso alla sua corte a vari esordienti - come per la coppia formata da Matteo Mancini e Gianni Bindi autori di “Volpi nei pollai” - è anche vero che spesso invece è lei stessa a ricercare nelle nuove generazioni di musicisti italiani la fonte per qualche canzone. Non c’è da stupirsi quindi se in questo album troviamo la collaborazione che Boosta dei Subsonica bramava da tempo: l’intensa “Non ti voglio più” strizza l’occhio alla psichedelia dei Beatles periodo Revolver, con qualche accenno alle sonorità dei Roxy Music. Oltre ai Subsonica un altro gruppo italiano è presente in Facile; si tratta degli Afterhours (gruppo su cui Mina aveva già dimostrato apprezzamento durante lo scorso festival di Sanremo) che firmano gli arrangiamenti di “Adesso è facile”, brano cantato in coppia con il cantante della famosa rock band, Manuel Agnelli. Tra i giovani non poteva mancare Axel Pani, che aveva già dato la sua voce in “Portati via”, uno dei brani di Bula Bula. Il “nipotino” di Mina firma assieme a Maurizio Morante il singolo aggressivamente sensuale che ha anticipato l’uscita di questo disco, “Il frutto che vuoi” e - assieme a Samuele Cerri e Mattia Gysi - una canzone dai toni delicati che fa riaffiorare alla memoria una Mina di tanti anni fa. Sarà l’atmosfera di questo periodo, ma ascoltare sotto l’albero “Con o senza te” ci fa sentire un po’ più vecchi e nostalgici, speriamo sia solo una sensazione passeggera… ah, 'sta vida loca. 71 dicembre 09 pride 72 rubriche fumetti di Massimo Basili [email protected] L’opera omnia di Ralf König è in via di pubblicazione completa in Italia grazie soprattutto all’impegno della bolognese Kappa Edizioni. Peccato che i suoi libri escano col contagocce! Sono infatti passati due anni dall’uscita del primo capitolo del fumetto che ha fatto conoscere l’autore tedesco al grande pubblico, ovvero “Der bewegte Mann”, uscito da noi come Tutti lo vogliono (vedi “Pride” n°102). Ne I nuovi uomini (Pretty baby - Der bewegte Mann 2) scopriamo che il matrimonio riparatore tra Doro e Axel non ha risolto i problemi della coppia: la gravidanza ormai avanzata di Doro ha sferrato un duro colpo alle prestazioni sessuali del pur aitante Axel, inibito dal pancione. Inoltre, non gli è stata del tutto perdonata la scappatella con l’amico gay Norbert, che intanto si è fidanzato con un rude macellaio dalle sospette tendenze etero. Per sicurezza Doro costringe Axel a togliere il saluto a Norbert e alle altre “amiche”. Quando però una vecchia compagna di scuola di Axel arriva in città e gli propone una serata di sesso infuocato, al nostro fedifrago sorge il problema di dove consumare. L’unico che può aiutarlo è l’amico Norbert… Inutile dire che anche questa volta König ci delizia con un caleidoscopio di equivoci e situazioni esilaranti, dove i molti vizi e le poche virtù di gay ed etero vengono sezionati senza pudore e in relativa par condicio. Il tono di rivendicazione militante ci ricorda che la storia è datata 1988, quando König era già un genio del racconto a fumetti ma forse un po’ più ingenuo e idealista di oggi. Forse sta proprio qui il limite della storia, rispetto alle opere della maturità di König come Palle di Toro o Super Paradise: mentre ne I nuovi uomini l’autore sottolinea con soddisfazione la superiorità del mondo gay dal punto di vista della mancanza di ipocrisie nel gestire i costumi sessuali e sentimentali rispetto a quello etero, nei lavori successivi i personaggi acquistano maggior spessore psicologico e dosi via via più abbondanti di cinismo, arrivando ad esorcizzare con risate amare lo sfascio generale che ci circonda. In altre parole: gli etero saranno pure oppressi dal conformismo familista borghese; certo è che neppure l’anarchismo sessuale dei gay dà loro la felicità… In ogni caso, un libro da non perdere! L’autore giapponese Yoshikazu Yasuhiko (Yas) ha rivisitato figure chiave della Storia spesso accusate di essere fanatiche o crudeli, talvolta strumenti nelle mani di forze più grandi di loro (vedi “Pride” nn. 87 e 96 con i suoi Alessandro Magno e Giovanna d’Arco). A queste caratteristiche non sfugge Lucio Domizio Enobarbo, ultimo esponente della dinastia Claudia che regnò a partire dal 54 d.c col nome di Nerone, in uno dei periodi massima espansione politico-militare dell’impero romano. Salito al trono a soli diciassette anni in seguito all’omicidio dell’imperatore Claudio da parte di sua madre, Agrippina, che pensava di governare attraverso il figlio, Nerone si dimostrò all’inizio saggio e moderato sotto la guida del filosofo Seneca, per poi trasformarsi in un tiranno sanguinario. La storiografia più recente tende ad addolcire la sua personalità e ad assolvere Nerone dall’accusa di aver provocato il celebre incendio di Roma. Così fa Yas, ma l’autore non esita comunque a dipingerlo come un antipatico e sgradevole pusillanime, assecondando i pettegolezzi tramandati da Tacito, Agrippina e Svetonio, nonché la propaganda dei primi cristiani. Come nelle altre sue opere storiche, Yas racconta le vicende di Nerone attraverso gli occhi di un personaggio laterale: qui è un prestante gladiatore germanico soprannominato Remo, per il quale Nerone prova del tenero e al quale si rivolge nei momenti di difficoltà. Però Remo disprezza i lascivi costumi dell’imperatore, come i riti orgiastici durante i quali Nerone faceva immobilizzare efebi nudi che poi assaliva e possedeva vestito di pelli di leopardo, o che castrava per poi simulare di sposarli. La descrizione accurata delle usanze romane anche in materia sessuale è solo uno degli aspetti che rendono gustosa e appassionante la lettura di questo fumetto, sorvolando su un certo fastidio col quale Yas descrive i personaggi omosessuali, a partire da Petronio Arbitro, l’autore del Satyricon. pride dicembre 09 Ralf König I nuovi uomini Kappa edizioni, b/n, pp. 128, euro 13,00 Yoshikazu Yasuhiko Il mio nome è Nerone (vol. 1 e 2) Yamato edizioni, b/n con sovraccoperta, pp. 256 ciascuno, euro 15,00 ciascuno Pubbl NA_23x31,5 3-02-2009 15:30 Pagina 1 73 NEW AGE 181 “Air of tomorrow” sampler NEW AGE 182 “Touching the extremes” sampler NEW AGE 183 “The best moment” sampler NEW AGE 184 “Sea of tranquillity” sampler NEW AGE 185 “A human journey” sampler NEW AGE 186 “The Sea Remember” sampler PARISH JOHN RABBIT BUNDRICK BEKKI WILLIAMS TOM SALVATORI & IRIS LITCHFIELD KATIE HOPE EMMA NINEL MATTHEW LABARGE ATARAXIA CHRIST FREUD NANA RAVEN BETWEEN INTERVAL JEFFREY FISHER BLISS BLACKMORE’S NIGHT CHINMAYA DUNSTER & THE CELTIC RAGAS SUNDAD MONTE CRISTO THOMAS BECKER CAPITANATA FRANK SMITH MULO FRANCEL – EVELYN HUBER ANDREAS VOLLENWEIDER ANDY RADOVAN JAMIE BONK R. KANE IRFAN LUNAR KINGS feat. TRIIN CHUCK LOEB TOM SALVATORI - IRIS LITCHFIELD SILVIA NAKKACH DECHEN SHAK-DAGSAY CRISTINA MAURO MAURO GALLUCCIO MYTHOS JEFF BALL KENNETH KUO JEFF OSTER PARISH MEDWIN GOODALL & TERRY OLDFIELD CHARLY CARTISANO JETOPA GERAINT HUGHES ANN SWEETEN KATIE HOPE RICCARDO ZAPPA MARK BRITTEN JOHN BUNDRICK ANAEL JAMIE CRAIG CHRISTOPHER PAUL CAROLA MYRDDIN NAJEE LARISA STOW & SHAKTI TRIBE LUCA PONZUOLI CAPITANATA SILVARD ERIC ROBERTS FRANCESCO BUCCHERI HARRISON EDWARDS ANTONIO TESTA OMAYA ELAPHE GUTTATA DIEGO MORGA MALOU BERG R. FELLINI AMANASKA SARAH INGRAHAM RUNESTONE BRADFIELD MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO ANDREAS NAZANIN NEW AGE 187 “La via dello spirito” sampler NEW AGE 188 “Emotion Of A Sigh” sampler NEW AGE 189 “Divenire” sampler NEW AGE 190 “Sensibilità” sampler NEW AGE 191 “Spessore” sampler NEW AGE 192 “Perseveranza” sampler STUART MICHAEL STEPHEN PEPPOS BLACKMORE’S NIGHT ASHRON MONICA STADLER ALLAN BALDWIN SOULAFRICA NAMASTE CHRIS GLASSFIELD TERRA DEL SOL CAPITANATA MICHAEL STRIBLING OMAR AKRAM CRAIG PADILLA SCOTT AUGUST OENYAW KLAUS SCHULZE & LISA GERRARD PARISH ABEL LEMUS TABOADA THREEFOLD PAUL SPEER LUCIANA BIGAZZI GNOMUSY DAVID WRIGHT MICHAEL DULIN MACRAMÈ MASSIMO D’ARRIGO JOHN SAVANNAH MARTINO DE CESARE CAPRICE PAUL HARTNOLL CAPITANATA MARCO BANDUCCI & SERGIO BARBIRATO AFRA THI MICHAEL STRIBLING LIS ADDISON SILVARD ULTRAMARIN BRIAN ROLLAND ANDREA CECCOMORI MARSHALL STYLER LAWRENCE BLATT CAPITANATA STEVEN C MAHANTA DAS DYAN GARRIS PARISH PETER MILLER MARC ENFROY DANILO REA – MARTUX_M MAURO GALLUCCIO RASA ALQUIMIA OTTMAR LIEBERT ALESSANDRA CELLETTI ROBERT SCHROEDER CAPITANATA AZ SAMAD FRAGILE STATE BERNWARD KOCH & PABLO JON DIAZ GIUSEPPE MANCA BOCATORO CAFÉ WILLIAM ACKERMAN JAYA LAKSHMI P.O.S.C. ART OF INFINITY SOFIA LOELL HOL BAUMANN JOSHUA SAMSON THE NESSIE CAPITANATA BUVANA DEUTER dicembre 09 pride 74 METROPOLI ITALIA QUIIKY Quiiky nasce dalle idee giovani e imprenditoriali di un’azienda operante nel settore alberghiero con più di 100 dipendenti e oltre i 2 milioni di fatturato. Quiiky dispone di uno staff composto da una decina di professionisti del settore turistico impegnati giornalmente nella selezione e contrattazione di strutture alberghiere gay & gay friendly e nell'ideazione di proposte viaggio innovative per ogni genere di cliente. Con oltre 350 agenzie di viaggio in tutta Italia dove poter acquistare i nostri prodotti, siamo stati i primi ad aver stampato in Italia un Catalogo Viaggi Gay. Dopo il successo della linea Luxury e il catalogo “Quiiky Destinations” con proposte in strutture da sogno, quest'inverno uscirà anche il catalogo “Quiiky Libero di viaggiare come sei”, con proposte di viaggio per i meno esigenti. I cataloghi hanno anche una sezione chiamata "Focus on Gay Life", dove è possibile trovare informazioni sulla vita gay della destinazione trattata. L'obiettivo di Quiiky è di proporre alla comunità omosessuale un servizio di qualità, la tranquillità di prenotare in piena libertà e la gioia di poter scoprire nuove destinazioni gay friendly e ultimo nostro grande successo è stato Israele. www.quiiky.com AGENZIA IL DELFINO In un panorama ormai saturo di annunci e contesti che privilegiano soprattutto il sesso o l'avventura, è nata una nuova realtà per i single gay: l'agenzia il Delfino. Noi ci proponiamo di far da tramite tra gay motivati a intraprendere delle relazioni umane in cui sicuramente la componente “sesso” è fondamentale ma non è certo l'unica. Chiamateci per verificare nelle sedi di Torino e Milano i profili più adatti a voi, troverete sicuramente qualcuno che soddisferà le vostre aspettative. Il nostro servizio riguarda solo reali opportunità di incontrarsi e conoscersi, per scegliere attivamente un cammino da proseguire insieme. Info 3408789989, www.agenziaildelfino.com PIEMONTE TORINO 011 SAUNA CLUB A due passi dal Palazzo Reale, centro storico della città torinese, il circolo privato 011 Sauna club offre 800 m2 di locale pulito e discreto, in cui agli ingredienti tradizionali (sauna finlandese, bagno turco, 400 m2 di labirinto malizioso, dark cabins, glory holes, sling rooms, cruising zone, maxi sala cinema) sono stati aggiunti caratteri innovativi. pride dicembre 09 Illuminazione soffusa e candele profumate creano un’atmosfera calda e protettiva in un tenue sottofondo musicale curato da un esperto dj, 2 maxi schermi per le proiezioni di film a tematica gay (non esistono solo i porno), impianto Tv a circuito chiuso per la sicurezza degli spogliatoi, cruising bar di sabato e naked party fino all’alba di domenica. Una maxi vasca idromassaggio cromoterapeutica aromatizzata offre benessere ai soci. In ogni momento delle 12 ore di apertura giornaliera (tutti i giorni) i proprietari e il personale offrono cordialità e sicurezza, e con simpatia incoraggiano la conoscenza reciproca e l’amicizia e con inusitata energia combattono l’eventuale mercificazione dell’incontro. Info 011284263, www.011saunaclub.it GARAGE CLUB Ampliato su due livelli Garage Club offre lounge bar, ristorazione, area fumatori, sala video, sauna finlandese con cromoterapia, vasca idromassaggio Jacuzzi, ambienti relax, bagno turco e climatizzazione. Tutti i giorni ingresso a condizioni esclusive per tutti gli under 25, militari, forze dell'ordine e per gli orsi dei siti www.superbear. eu e www.ciaobear.com che presenteranno la newsletter pubblicata. Lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 22 il molto frequentato “Naked party”. Sabato dalle 14 “Bears day” con prima consumazione compresa. Sabato sera “Predisco” con sorteggio ingressi omaggio e consumazione per Les Folies Scandal. Tutti i giorni dalle 19 aperitivo offerto a tutti i soci. Secondo ingresso giornaliero e ingresso per la serata successiva gratuiti. Aperto tutti i giorni dalle 14 alle 2 (orario prolungato nelle serate naked). Convenzionato con il Circolo Maurice e l'Associazione GayLib. Info, 3463006612, www.garageclub.it LOMBARDIA MILANO ASA – THE NAMES PROJECT Anche quest’anno l'Associazione Solidarietà Aids, organizza la manifestazione “La Coperta dei Nomi”, che consiste nell’esposizione di un pannello di coperte “patchwork” tessute da amici o parenti di vittime dell’Aids, affinché il loro ricordo non vada perduto. ASA le raccoglie e le conserva dal 1987 e a oggi sono più di duemila. Le coperte dei nomi saranno stese a Milano presso il Conservatorio di musica Giuseppe Verdi in via Conservatorio 12, domenica 29 novembre dalle 11 alle 19. Alle 12 il discorso commemorativo tenuto dal Presidente e lettura dei nomi degli uomini e delle donne colpiti dal virus con un breve ricordo delle stesse. Nel corso della manifestazione i nostri volontari distribuiranno materiale informativo per sensibilizzare la cittadinanza alla prevenzione dal contagio e risponderanno ad ogni domanda sull’Hiv (diagnosi, terapie, qualità della vita...). Info 0258107084, www.asamilano.org DEPOT Questo mese Depot vi ripropone un evento che ha riscosso molto successo: sabato 26 dalle 15 alle 20 potrete partecipare al primo naked party pomeridiano con passamontagna. Se vorrete concludere alla grande la giornata, dalle 22 potrete "conoscere" e vedere nel club alcuni dei ragazzi della casa di produzione di Berlino “Spritzz”, di cui siamo sponsor, che saranno disponibili, durante la serata, a mostrare di cosa sono capaci. Solo al Depot! Informiamo che giovedì 31 il club è chiuso ma il giorno 1 ci sarà il naked party dal pomeriggio. Per conoscere tutti gli altri party che ci rendono unici www.depotmilano.com FLEXO MILANO Lo staff del Flexo augura a tutti un buon Natale ed un felice Anno Nuovo. Giovedì 31 il Flexo aprirà alle 00.30. Dopo il brindisi di mezzanotte vi aspettiamo per festeggiare insieme. Sempre intriganti i naked party del martedì e giovedì e la nuova location dello spogliatoio vi permette di usufruire al meglio di tutti gli spazi del locale. Nuovo appuntamento una domenica pomeriggio al mese con Sneakersexitaly www.sneakersexitaly.com, oltre al sempre più affollato ultimo venerdì del mese con ingresso e spazi separati per il gruppo. www.flexoclub.it ILLUMINED Immancabili gli appuntamenti che hanno reso Illumined una meta fissa dei pomeriggi e delle serate milanesi. Al piano superiore ogni sera la "sala Fire" apre alle 22 per gli appuntamenti naked o a tema; al piano terra il bar è aperto 24 ore su 24 e nel piano seminterraneo la zona relax è sempre pronta, pulita e attrezzata con numerose e accoglienti cabine. Appuntamenti nella sala Fire a dicembre sono: lunedì "Fire Off" (la sala Fire spegne le luci), martedì "Naked Party", mercoledì "Masked", giovedì "Naked Party". Venerdì 4 il classico appuntamento FIST, venerdì 11 sera MASKED, venerdì 18 party TOTAL NAKED, venerdì 25 DILDOS PARTY. Lunedì 7 TOWEL PARTY in tutto il locale: la sala Fire sarà accessibile a tutti e nel locale i soci dovranno obbligatoriamente vestire l'asciugamano (che vi forniamo noi) come in una sauna a esclusione delle scarpe. Giovedì 31 HARD SEX NIGHT (infiliamoci… in bocca i panettoni) dalle 22. Ogni sabato nella sala Fire è serata NAKED. Domenica sempre NAKED dalle 20 tranne domenica 20 con lo speciale appuntamento FIST a partire dalle 15. L'ingresso è riservato esclusivamente ai soci Arcigay muniti di tessera e di proprio documento di identità. Cruising Illumined è in via Napo Torriani 12 (vicino alla Stazione Centrale). Info 0266985060. LA CESIRA @ SHOCKING CLUB Continua anche nel mese di dicembre la serata DQ, l’unico varietà di Milano che offre in questi giovedì pre-natalizi uno spettacolo di qualità con tutto l’umorismo e l’ironia della padrona di casa. La Cesira, Carlo Bruni e tutto lo staff DQ hanno in serbo per voi svariate sorprese, per scoprirle basta venirci a trovare tutti i giovedì allo Shocking Club in via Bastioni di Porta Nuova 12. Si inizia alle 20.30 con un ricco buffet, alle 22.30 c’è lo spettacolo e a seguire disco con Moira dj. Ingresso in lista 12 euro, studenti ingresso gratuito. Info Max 3332600608, Davide 3480435725, www.lacesira.it METRÒ CENTRALE Lo staff della sauna Metrò Centrale augura a tutti un felice Natale e buon inizio anno nuovo. Da noi 75 dicembre 09 pride 76 METROPOLI le feste si sentiranno da subito: la prima e la terza domenica gran buffet con tanto panettone e nel periodo natalizio un fantastico dono per tutti coloro che trascorreranno qualche ora in sauna. Venerdì 25, giorno di Natale, apertura alle 14, mentre giovedì 31 chiusura anticipata alle 20. Per tutto il mese gli orari resteranno invariati e quindi apertura alle 12 tutti i giorni e chiusura alle 2 di notte. Info 026671908, www.metroclub.it METRÒ CIMIANO Merry Christamas and Happy New Year! La sauna Metrò Cimiano resterà aperta per tutte le festività e vi ricordiamo gli appuntamenti fissi con il Magnum Club Italia il 1° e il 3° sabato del mese. Sauna secca, bagno turco, vasca, idromassaggio, camerini relax, video xxx. dark room, hot zone, sala fumatori, bar con personale sempre disponibile, tutto ciò fa di Metrò Cimiano una delle saune più apprezzate di Milano. www.metroclub.it BERGAMO LA CHIAVE Nel pieno centro di Bergamo nasce una nuova one night gay, lesbian and friendly. “La Chiave” è ristopianobar in una location urban style a 2 passi dalla stazione. Lo chef propone a prezzi veramente light (si parte da 20 euro, vino, acqua, caffè, e live show) ottimi antipasti, primi e secondi dalla tradizione bergamasca e non solo, il tutto condito da musica e divertimento. L’apertura mercoledì 16 è affidata alla verve di Riki Cellini che presenta il nuovo cd “Adelante”. Martedì serata anni ‘80 con Claudia; il primo mercoledì del mese evento gay friendly (gli altri mercoledì single night: ceni al locale e decidi tu con chi sederti); il giovedì è Fun&Live ovvero “Canta che ti passa” con Riki Cellini; il venerdì e il sabato PopDisco e karaoke con Monica. Consigliata la prenotazione 3355242390. www.lachiavepianobar.it BRESCIA FALLO @ OUTLIMITS “Fallo” è il nuovo sabato notte della discoteca Outlimits di Paderno Franciacorta. Ciquitina e Mr Frozen ci accolgono in un vortice di divertimento e allegria, in un locale rinnovato nei colori e nell'arredamento. Sabato 5 “Fallo against Aids”, notte di solidarietà per non dimenticare che l'Aids esiste. Lunedì 7 ingresso gratuito per tutti. Sabato 12 elezione di Mr Fallo Dicembre e “Men at Work” party con sexy boys. Sabato 19 sei pronto per incontrare la tua anima gemella? Single party premiato con un viaggio per 2 persone! Venerdì 25 festa di Natale con musica, panettone e spumante per tutti. Sabato 26 sei pronto a scartare il tuo pacco? Favolosi premi tra cui un notebook e 2 telefoni cellulari touch screen. Giovedì 31 tutti insieme festeggeremo l'arrivo del 2010 e nel corso della nottata buffet, spumante, spettacolo di strip men e estrazione con premi. Ogni mattina alle ore 4 ti offriamo la colazione con caffè, cappuccino e brioches nel nuovo coffee bar situato a bordo pista. Sono aperte le iscrizioni per partecipare al concorso Mister Fallo, chiama il numero 340 9508560. Info & tavoli 3475014287, www.fallo.tv, www.outlimts.it NEW TRAP Sabato 5 al New Trap si celebra la giornata pride dicembre 09 mondiale contro l'Aids. Ci uniamo alla campagna di sensibilizzazione con l'allestimento di una grande mostra di artisti di tutto il mondo con tema la lotta al virus Hiv. La festa continua con il grande "PARTY FOR LIFE", dove sarà gradito un abbigliamento in rosso per testimoniare la propria adesione. Lunedì 7 eccezionalmente aperti per "MADONNA NIGHT PARTY", con special guest ALBY LA NUIT e uno special price. Sabato 12 il caro art director FRANCO festeggia il compleanno e, siccome gallina vecchia fa buon brodo, festeggeremo con “HOT STRIP NITE” e un KILT CONTEST dove meno c'è sotto e meglio sarà! Ospite della serata Luca Carrara dj. Sabato 19 EXTRAORDINARIO appuntamento con il gruppo EXTRALARGE e la megafesta "LUNAPARK"! Venerdi 25 chiusi perchè Natale con i tuoi ma Santo Stefano con noi! Sabato 26 Luca Carrara dj vi rimetterà in sesto dalle mangiate e vi farà pregustare la dolce attesa del 31 con un "WAITING FOR NEW YEAR PARTY". Giovedì 31 insieme al gruppo EXTRALARGE presentiamo "IL CAPODANNO PIÙ PAZZO DEL MONDO": dalle 23.30 Madame Colette e tutto lo staff vi attendono per una mega festa! Buffet, brindisi, sorprese e prezzi nello stile Trap. Sabato 2 gennaio 2010 apertissimi con "TRAP BEAUTY FARM", dove saranno estratti ingressi omaggio in sauna e sedute omaggio di massaggi e relax tailandese. Si ringrazia la CITY SAUNA di Verona e THAI spa di Brescia. Martedì 5 gennaio si festeggerà quella befana di ALBY LA NUIT! Regali ai bimbi buoni, per tutti special price, gratis il carbone e i fiammiferi per dare fuoco alla befana. Info 3406857585, www.trapmad.it DESENZANO DEL GARDA BIG MAMA’S Ogni lunedì al Big Mama’s la noche es caliente con i ritmi caraibici di Michael e Angelito dj! Venerdì dalle 22 musica a 360 gradi. Sabato “Big disco nite” dalle 22 alle 4 e se arrivi entro le 23 paghi la metà. La domenica dalle 20 l’animato karaoke 20 dove tu sei il protagonista. Giovedì 24 super veglia di Natale con lo scambio dei regali riciclati e venerdì 25 arriva la Babba Natalias! Giovedì 31 “Big festa di Capodanno” con numerose animazioni a sorpresa. Info 3471509452, 3472563585, www.bigmamas.it SEXY SHOP C’EST LA VIE Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo vicini al cavalcavia del treno, a 2 minuti dall’uscita dell’autostrada di Desenzano del Garda. Da noi potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, ingresso e comodo parcheggio privato sul retro, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop C’est La Vie, viale Marconi 130, t. 0309911784, aperto anche tutte le domeniche. Vedi pubblicità dentro la rivista. VARESE GRAN CAFÈ FOREVER “Forever Drag” è la nuova serata Drag Queen al Gran Cafè Forever di Ispra in via Roma 695 (di fronte alla stazione). Un discobar e ristorante gay friendly dove il buon umore ti accompagna dall'aperitivo a oltre il dopo cena! Maya Luna, ideatrice del progetto, presenta la serata di giovedì affiancata dall’esplosiva Drag Jessica, e insieme ti intratterranno con la loro verve, esibizioni Classic Drag e umorismo, in una serata divertentissima dove ci sarà da ballare insieme dopo lo show. Nessun ingresso da pagare e tutte le consumazioni a soli 5 euro! Come se non bastasse vogliamo offrire un chupito a chiunque stampi e presenti la locandina settimanale della serata pubblicata di volta in volta su Facebook. Cosa vuoi di più dalla vita? “Forever Drag” è ovvio! Info 0332782842. ZSA ZSA La notte di Capodanno la discoteca Zsa Zsa si inebria ma non delle solite gocce di profumo. Co Co' Chanel Party sarà il protagonista di questa notte magica. La serata inizia con un raffinato dinner-buffet con lounge music e prosegue con uno spettacolo e a seguire trash, commercial, house music. Lo Zsa Zsa rimane aperto tutti i venerdì e sabato con la “Disco night”, mentre domenica iniziamo alle 19.30 con buffet, karaoke, musica latina e commerciale. Zsa Zsa è aperto venerdì, sabato è disco night, domenica karaoke e live show con buffet. Info 3491734234, 3462211545, www.zsazsa.it TRENTINO ALTO ADIGE BOLZANO THE FIRST DISCO Eh sì, siamo a dicembre, tempo di compere, regali, atmosfera natalizia, mercatini e tanta neve! Ma è anche l'occasione di venire in discoteca per chi ha voglia come noi di divertirsi. Le notti folli “The First Disco” a Bolzano infatti continuano! Unica data del mese sabato 19 con un gran galà di Natale. The First Disco & Miss Geena Ciccone presentano una serata prenatalizia decisamente poco tradizionale e molto irriverente, con ospiti favolosi tutti da scoprire e con qualche inaspettato ma gradito regalino firmato Geena! A gennaio si ritorna a pieno regime ma per adesso non vi anticipiamo nulla! Sabato 9 e sabato 23 gennaio scoprirete cosa succederà e chi saranno i nostri ospiti. Vi aspettiamo e vi stupiremo come sempre e forse di più, non dubitatene! La disco GLBT & heterofriendly del Trentino Alto Adige è The First Disco c/o Sei come Sei a Bolzano sud-zona fiera. Info Andrea 3336071630. www.thefirstdisco.it SAUNA EXIT Tra un mercatino di Natale e un buon bicchiere di vin brulé, vi ricordiamo che a dicembre la sauna rimane chiusa giovedì 24 e giovedì 31. Invece il 25 e 26 dicembre e il 1 gennaio è aperta e per le giornate “only men” in sauna consultate il sito www. sauna-exit.it Vi offriamo due saune finlandesi, un bagno turco, due vasche idromassaggio da 4 e da 6 posti, sala relax, camerini relax e uno snack bar dove si possono gustare anche pasti caldi. Lasciatevi coccolare e venite a trovarci, vi daremo comfort e discrezione! Evento unico venerdì 4 con NICOLAS DARK ROOM NIGHT e la più bollente delle notti, con go-go boys a servirvi il buffet tra le 20.30 e le 21.30! Segui la penombra tra candele, incensi e troverai la via del piacere... La chiusura sarà quando ci saremo saziati di divertimento e relax. Per info a www. gayromeo.com/sauna-exit-bolzano o telefonate al 3474700645. Che si può desiderare ancora? Sauna Exit, impossibile resistere alla tentazione. 77 OFFICINA LA A I S R A TO V A O M U U N F V 4 ORGIA S 5 SOLO NUDI D 6 PORSEI VENETI privato dalle h. 16.00 L 7 UNDERWEAR V 11 FIST-ORGIA LUCA MI S 12 SOLO NUDI V 18 ORGIA + ANIM S 19 PORSEI VENETI privato dalle h. 22.00 V 25 NATALEX S 26 GANG BANG VENETO D 27 BAR OGNI GIOVEDI SOLO NUDI INGRESSO OMAGGIO WWW.GAYROMEO.COM/OFFICINA -OFFICINA CLUB- VIA VOLTA1 LIMENA INFO: 349 09 41 909 -WWW.CLUBOFFICINA.COM INGRESSO RISERVATO AI SOCI UNO CLUB - APERTO G-V-S-D- DALLE H.22 CRUISING - DISCO - BAR - LIMENA - PADOVA dicembre 09 pride 78 GIORNO & NOTTE Alpin Garden Wellness Resort Le ferie sono le settimane più belle e preziose dell’anno e l’ambiente in cui si trascorrono è altrettanto importante. All’hotel Alpin Garden Wellness Resort, a pochi passi dal centro storico del paese ladino di Ortisei, troverete il comfort di un hotel a cinque stelle e l’atmosfera personale di un’impresa familiare e ricca di tradizione. La posizione dell’hotel è eccezionale, adagiato nel naturale panorama mozzafiato della val Gardena, con i suoi prati verdi o coperti di neve e le maestose cime dolomitiche. Le comode camere e suite sono amorevolmente arredate con tanto legno, e negli spazi comuni comode poltrone invitano a chiacchierare, star bene e rilassarsi. L’hotel inoltre offre ai suoi ospiti un centro benessere superlativo: la Wellness & SPA “Kleopatra”, che in più di 1000 m2 disposti su due piani propone relax per il corpo e lo spirito, perché anche la bellezza (interiore ed esteriore) vuole la sua parte. Nella piscina esterna riscaldata si specchiano le cime delle montagne, mentre sette diverse saune e “Schwitzstube” (sauna tirolese in cirmolo a 45°) provvedono al vostro appagamento fisico. Una cucina curata fa apparire sui tavoli il meglio della gastronomia locale e mediterranea, con menù variegati e preparati ogni giorno con ingredienti freschi e sani. Per i più attenti all’alimentazione ci sono menu salutisti e croccanti verdure dal buffet. I golosi potranno gioire di fronte alla scelta di dolci e naturalmente non manca all’appello un’importante selezione di eccellenti vini. Per un fine settimana romantico o sportivo sulle piste da sci, piuttosto che per staccare le spine e liberarsi dallo stress, un ambiente friendly vi aspetta ed è pronto ad accogliervi tutto l’anno. Alpin Garden Wellness Resort, t. 0471796021, www.alpingarden.com pride dicembre 09 79 dicembre 09 pride 80 METROPOLI VENETO VENEZIA METRÒ VENEZIA SAUNA Buon compleanno! Domenica 20 alle ore 17.30 Metrò Venezia festeggia i suoi primi nove anni e lo staff è pronto a celebrare assieme ai propri clienti questo magnifico traguardo. Una mega torta vi aspetta e l'ingrediente principale sarà il divertimento! Ovviamente siete tutti invitati a trascorrere un po' di ore in nostra compagnia. Arriva il freddo, quindi cosa c'è di meglio di una calda sauna, rilassanti massaggi e intriganti labirinti? Metrò Venezia in un ambiente pulito e molto riservato inoltre vi fa incontrare nuove persone. Ricordiamo lo sconto under 26 tutti i giorni e il “mega sconto” under 26 il martedì. Il giovedì si entra in sauna con soli 5 euro. Dicembre è pieno di festività ma la sauna di Mestre rimane sempre aperta tutti i giorni dalle 14 alle 2 di notte, escluso giovedì 24 e giovedì 31 con chiusura anticipata alle 20. Anche nelle altre festività di gennaio la sauna rimane sempre aperta dalle 14 alle 2. Info 0415384299, www.metroclub.it PORTO DE MAR Anche a dicembre al PDM CLUB serate emozionanti e divertenti. Tutti i venerdì sono "Nuova Era". Non più costo d'ingresso, niente cover charge: si paga solo quello che si beve al ritmo di musica house e commerciale proposta dai resident dj Claudio Melani & dj Nokode, con animazione di splendidi gogo boys a rotazione. "In Fabula" è il tema del party di Capodanno! Si consiglia di prenotare e mettersi in lista con Frank 3386677997. Party altrettanto strepitoso sarà "Colpo di stato al Porto de Mar", con musica anni ‘80/’90, animazione stravagante, tanta bella gente selezionata e ingresso solo con invito. La “London night” con il debutto delle Copy&Paste drag queen in veste Spice Girls e tante altre serate daranno al sabato del PDM l'atmosfera giusta per un divertimento puro! Appuntamento imperdibile è il “Pazzo Karaoke” di Madame Cabaret (ingresso omaggio con buffet gratuito e cabaret show) ogni domenica sera. PortodeMar è anche su Facebook. Info 3462113085, www.portodemar.com PADOVA DANCING QUEEN Il regalo di Natale arriva in anticipo! Domenica 6 ritornano a grande richiesta "Le Bambole" in Cabaret Queens Live Show, con sempre nuovi personaggi e gag. Tutte le domeniche potete stare in compagnia della fantastica Miss Linda con il karaoke, il drag show, il superbingo e il buffet per chiudere la settimana in bellezza! Dancing Queen @ Flexo Padova. FLEXO MULTICLUB Il Flexo Club ha un nuovo look che lo rende una vera e propria discoteca; nuova pista, nuovo impianto luci, nuovo spazio per gli spettacoli! Sabato 5 “Beardoc Winter Edition” e dj set by Massimo Santi from Radio Company, www.beardoc.com. Martedì 7, FLEXO vs SKY LIGHT: disco night, drag show, go-go boys, happy music per ballare sino all'alba. Sabato 19 “X night by MLCV”, serata del Moto Leather Club Veneto. Giovedì 24 vigilia di Natale chiuso. Giovedì 31 apertura ore 22 con brindisi di mezzanotte e buffet in pride dicembre 09 compagnia di Miss Linda e Drag Live Show. Per tutto il mese speciale iniziativa “Vieni a vedere il nuovo Flexo”: il giovedì ingresso omaggio senza obbligo di consumazione (esclusi prefestivi e festivi). “Happy New Bear” sabato 2 gennaio per scambiarsi gli auguri per il nuovo anno e sabato 16 gennaio ospite dal vivo, direttamente dalle classifiche anni '80 e dall'Isola dei Famosi, Dan Harrow! Il Flexo Club e lo staff augurano a tutti buone festività e un Flexo anno nuovo. Info 3397379579, www.flexoclub.it HOT DOG “Hot Xmas & Hot New Year” da tutto lo staff dello Hot Dog di Padova! Come sempre anche il mese di dicembre sarà veramente caldo e l'appuntamento è tutte le sere dalle 20 con i nostri Naked Parties. Le domeniche e i festivi apriamo dalle 14. L'appuntamento clou del mese sarà Capodanno, con brindisi di mezzanotte e buffet, e si sa che "chi s…a a capodanno s…a tutto l'anno"! Tutte le nuove zone sono state ampiamente apprezzate e collaudate in serate sempre più Hot, dove voi siete i veri protagonisti e spettatori. Il club è aperto a tutti i soci maschi in possesso della tessera Arcigay Uno Club Card, nessuno escluso. Passa dallo Hot Dog al Flexo con una speciale riduzione e viceversa. Info 3386665207, www.hot-dog-padova.com METRÒ PADOVA Perché non trascorrere il Natale a Metrò Padova, una delle saune più frequentate d’Italia? La sauna rimarrà sempre aperta anche durante le feste natalizie, e continua la promozione per gli UNDER 26 con ingresso a solo 5 euro lunedì e giovedì. Grazie alla sua esperienza e alla qualità del servizio trovate un locale all’avanguardia e per qualunque tipo di esigenza con 2 saune finlandesi, bagno turco, vasca idromassaggio Jacuzzi, una vera palestra attrezzata, bar con paninoteca, servizio massaggi e doccia solarium U.V.A. Per i più trasgressivi c’è la zona dark con glory holes, labirinti, video xxx e la possibilità di avere camerini personali con tv all’interno. Facile da raggiungere, si trova a dieci minuti dalla stazione e dall’autostrada. Apertura tutti i giorni dalle14 alle 2 con sconti orari per chi arriva dopo le 20. www.metroclub.it OFFICINA Se dicembre è un mese freddo da noi l’ambiente è sempre "molto caldo". Ogni giovedì solo nudi con ingresso gratuito è un appuntamento fisso sempre più frequentato. Il party "FIST_LUCAMI” è venerdì 11. Questo mese ben tre appuntamenti “PORSEI_ VENETI”: domenica 6 dalle 16, sabato 19 dalle 22 e giovedì 31 dopo mezzanotte (per info e liste www. gayromeo.com/PORSEI_VENETI). Se vuoi essere informato di tutte le nostre iniziative iscriviti su www.gayromeo.com/officina Info 0498842425, 3490941909, www.clubofficina.com THE BLOCK The Block ospita le prime olimpiadi di Capodanno! Ti senti olimpionico? Iscriviti alla disciplina a cui sei più predisposto. I giochi si svolgeranno tutta la notte e alle competizioni si alterneranno show e momenti di relax. Per nutrire gli atleti sarà offerta una ricca cena a buffet con specialità rinvigorenti! La fiamma olimpica sarà accesa alle 22, sorretta e alimentata dalla sacra Miss Pam. Ospite internazionale dell’evento from Barcelona dj Raul a cui si alterneranno i dj Andy J, Ronkini, Jack e Killer. Info 3484500418, www.block.it VERONA ROMEO’S Dicembre inaugura altre importanti novità al Romeo's Club: ogni venerdì sera entrando in discoteca se si tiene il bluetooth del proprio cellulare acceso si partecipa a giochi con estrazione di premi che saranno distribuiti durante la nottata dance più hot del Triveneto. E chi al venerdì sera rinnova la tessera Arcigay un ulteriore drink in omaggio! Venerdì 4 "Apriamo i panettoni"; venerdì 11 "Tacchi sotto l'albero"; venerdì 18 "Superstar discoparty" e venerdì 25 "Natale@Dancefloor". Sabato 5 “Naked party”. Proseguono le feste del Magnum Club Italia sabato 12 con la Festa di Santa Lucia e sabato 26 per la Festa di Santo Stefano. Sabato 19 l'immancabile "Mask party", il naked party misterioso. Domenica qualche piccola variante: le serate del 6 e del 20 saranno dedicate alle proiezioni di video a tematica gay in collaborazione con Arcigay Pianeta Urano. Domenica 13 e 27 invece piccanti serate cruisingbar. Appuntamenti fissi: martedì "Underwear party"; mercoledì "Karaoke bar"; giovedì l'immancabile e collaudato "Naked party". Giovedì 31 eccezionale gran veglione di San Silvestro targato Magnum Club Italia: “Happy New Bear” (con possibilità di cena su prenotazione). Info Nicola 3409660487. Lista Superstar 3471861979, www.romeosclub.it SEXY SHOP PRIMA O POI Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo a 5 minuti dall’Arena, dalla fiera e da tutte le uscite dell’autostrada di Verona. Da noi potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, ingresso e comodo parcheggio privato sul retro, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop Prima o Poi, corso Milano 51, t. 0458187000. Vedi pubblicità dentro la rivista. SKYLIGHT Un grande dicembre allo Skylight! Sabato 5 ritorna dj Giusy Consoli dalle folli serate de Les Folies de Pigalle. Sabato 12 guest dj Federica Babydoll. Sabato 19 il party ufficiale di Lady Gaga con il nuovo e coinvolgente show dei Karma B. In regalo Gaga Gadget e cd esclusivi. Sabato 26 PostChristmas Party con guest Big dj Severino da Londra. Per concludere il 2009, il Capodanno Skylight è TALENT DISCO, l'ultima notte dell'anno sprigiona il tuo talento! Ti senti un animatore? Ti senti una drag queen? Ti senti Britney Spears o Madonna? Spedisci entro giovedì 31 un video che lo rappresenti. I filmati ricevuti saranno proiettati sullo schermo della sala centrale e saranno giudicati dal pubblico. Se non hai la possibilità di realizzarlo da solo, giovedì 31 lo potrai registrare direttamente da noi nella saletta a pianoterra appositamente attrezzata. Tutti i sabati apertura alle 24 e liste attive fino alle 1.20. Info 3382390848, 3474200010, www.skylightdisco.com PESCHIERA DEL GARDA SEXY SHOP SECRET PARADISE Vieni in vacanza dalle nostre parti o abiti in zona e non sai che regalo fare? Noi risolviamo il tuo problema! Siamo a 5 minuti da tutti i parchi di divertimento del Garda, a 2 minuti dell’uscita dell’autostrada di Peschiera del Garda. Da noi 81 cruising bar 24 ore su 24 7 giorni su 7 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com avviso riservato ai soci in g re s s o e s c lu s iva m e nte c o n u n o - c a r d e d o c u m e nto di i d e nti t à PROGRAMMA SALA FIRE DICEMBRE FIST PARTY VEN 04/12 DALLE 22.00 DOM 20/12 DALLE 15.00 TOWEL PARTY LUN 07/12 DALLE 22.00 MASKED PARTY VEN 11/12 DALLE 22.00 TOTAL NAKED PARTY VEN 18/12 DALLE 22.00 DILDOS PARTY VEN 25/12 DALLE 22.00 HARD SEX NIGHT GIO 31/12 DALLE 22.00 NAKED PARTY TUTTI I SABATI DALLE 22.00 VIA NAPO TORRIANI 12 (STAZIONE CENTRALE) MIILANO - TEL.0266985060 www.club-illumined.com dicembre 09 pride 82 METROPOLI potrai trovare idee piccanti e stuzzicanti, comodo parcheggio, massima privacy. Pagamenti anonimi con bancomat e carte di credito (non appare la scritta “sexy shop”). Tutto per la coppia moderna. Se non sei mai venuto… fallo! Sexy Shop Secret Paradise, via XX settembre 43, Cavalcaselle (VR), t. 0456402471, aperto anche tutte le domeniche. Vedi pubblicità all’interno della rivista. EMILIA ROMAGNA BOLOGNA IGOR LIBRERIA In collaborazione con LUO - Libera Università Omosessuale giovedì 10 alle 21.30 presso il Cassero, Via Don Minzoni 18, presentazione del libro “Pozzoromolo” e incontro con l’autore L.R. Carrino. Conduce Vincenzo Branà (ingresso libero) Info 051229466, 051557954 , www.cassero.it/luo, www.myspace.com/igorthegaybookshop PARMA LE MALE CLUB Entrati a pieno regime, con apertura da mercoledì a sabato, siamo già tra i locali più in voga della comunità gay emiliana. I giovedì si svolgono le “one night”, eventi unici tra cui lo spettacolo delle drag queen, gli strip maschili, la notte lesbo e gli ospiti speciali. I folli sabati sono discoteca con animazione tutta al maschile e importanti dj con musica house e commerciale. La conturbante dark room per soli uomini può essere una succulenta guarnizione a una serata un po' diversa. In collaborazione con l’Associazione Radicale CERTI DIRITTI organizziamo però anche incontri con autori di testi utili a definire e delineare l’orizzonte dei diritti negati in Italia alla comunità gay oggi come ieri. Venerdì 11 “AMORE CIVILE – Dal diritto della tradizione al diritto della ragione”, sarà presente il curatore Francesco Bilotta. Venerdì 18 “PSICOTERAPIA ED OMOSESSUALITÀ”, con l’autrice Margherita Graglia, psicologa e psicoterapeuta. Gli incontri iniziano alle 21 presso il club e si terranno anche a gennaio. Cercaci su Facebook e diventa fan per essere aggiornato sulla programmazione settimanale. Info Luca 3471556550, Kelly 3933308927. LIDO DI CLASSE HOTEL ZEUS Carla e Franco augurano di cuore un buon anno 2010 a tutti i clienti amici dell'Hotel Zeus di Lido di Classe. www.zeushotel.it TOSCANA FIRENZE CRISCO CLUB Continua la storia del Crisco club, lo storico locale gay di via sant’Egidio che ha riaperto con la nuova gestione di Paolino Penelope e Gianluca Vignozzi. Pur mantenendo l'inconfondibile spirito che lo ha segnato fin dall'apertura, il Crisco rinasce con un carattere diverso. Non più solo cruising bar ma anche spazio per mostre, incontri, eventi, pride dicembre 09 performance, serate a tema, feste e molto altro ancora! Venerdì 18 Eva Robin's sarà presente per la mostra fotografica "Eldorado Nuova Apertura", un evento organizzato con Arcigay Firenze "Il Giglio Rosa". Realizzata in occasione della giornata mondiale contro l’omofobia, la mostra si compone di installazioni fotografiche sulla Berlino gay degli anni ’30 e di quattro ritratti esclusivi a Eva Robin’s. Lunedì “Naked & underwear party” (tranne lunedì 7). Mercoledì serate only for men. Giovedì “B/Sex Nite”. Il 1° e 3° venerdi del mese LA ROBOTERIE con St_robot & Lorenzo Franchini. Il 2° e 4° venerdi del mese Francesco Belais DJ. Sabato LISA by Logic Italia Sound Audio. Giovedì 31 aperti fino alle 10 del mattino! Info 3397230615, 3284930709, www.criscoclub.it FABRIK In un Fabrik completamente rinnovato ogni venerdì è S/FRIDAY l’appuntamento house & elektro del Fabrik. Ogni giovedì BLACKOUT PARTY illuminazione a bassa intensità, contatti ad alto voltaggio. Domenica 6 BEARS TEA h. 17-22, merenda e aperitivo tra orsi con torte, stuzzichini, drink e tè alla menta. Dj sets a rotazione dalle 17 alle 22 e la serata continua regolarmente fino alle 3. L’appuntamento si ripeterà domenica 3 gennaio per salutare con un Woof! il 2010. Domenica 13 e domenica 27 HARDSEXPARTY h 16-21, dress code obbligatorio: leather, rubber, sospensorio o total naked (ammissione riservata in lista sul nostro sito) dalle 16 alle 21. La serata prosegue regolarmente fino alle 3. In collaborazione con bearwww.com sabato 19 BEARS TROOPS, l'evento della comunità ursina toscana. Giovedi 31 HAPPY NEW BEAR, veglione di fine anno con orsi, cacciatori, dj, panettone e spumante. Apertura ore 23 fino alle 6. Ingresso riservato ai soli soci Arcigay/ Unocard. Only for men. Visita il sito per scoprire le novità e la possibilità di metterti in lista con riduzione. Info 3498906645. www.fabrikfirenze.it mercoledì “Free Entry”, appuntamento da sempre amato dai più giovani; martedì e giovedì da non perdere l'Extremenakedparty ormai un “must” nella vita gay notturna capitolina; venerdì con il “Black out party” ogni scoperta è illuminata solo da candele. Sabato è da non perdere con i caldi sexy show con famosi pornodivi e la domenica dalle 22 vi mettiamo in mutande o per chi preferisce totalmente nudi. Venerdì 4 CATACOMBS MIX ”Welcome party” LCR@ Frequency dalle 23 con dress code obbligatorio. Sabato 5 BLUFF PARTY dalle 21 alle 23, dress code ONLY FULL LEATHER e CATACOMBS NIGHT dalle 23, dress code obbligatorio. Venerdì 11 “BEAR BUTCH”, l’appuntamento ursino firmato Good Bear. Sabato 19 “SNIFF MY SNEAX” Sneakersexitaly@Frequency. Giovedì 24 e venerdì 25 siamo chiusi. Giovedì 31 “GOOD-BYE 2009” festeggiamo insieme l’arrivo del nuovo anno! Entrata con tessera Arcigay. Info Ottavio 3406939719, Francesco 3476123752. www.thefrequency.it K CLUB Negli anni novanta nasce a Roma “K”, il primo men’s club d’Italia. Con i suoi 300 m2 è da oltre un decennio ancora il più grande “locale d’incontro” della capitale. Senza fronzoli, in ambientazione leather, offre un ampio spazio dedicato a labirinti e cabine di vario genere, glory holes, dark rooms e sling, una zona bar e proiezioni hard di qualità da godere in un’area cinema. Il tutto condito da un’atmosfera erotica, dove la libertà nell’essere sé stessi vince sulla necessità di apparire alla moda. Il K club è anche impegnato nella campagna per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, infatti, all’ingresso è possibile ricevere gratuitamente preservativi specifici per rapporti omosex, cosa solitamente estranea alla cultura italiana. Aperto da martedì a domenica dalle 22.30 fino alle 3-4. Entrata con tessera Arci. www.ksexclub.it MARCHE CAMPANIA SENIGALLIA NAPOLI SAUNA VELLUTO La sauna Velluto sarà come sempre pronta ad accogliervi 7 giorni su 7, anche durante il periodo delle feste! Vi segnaliamo che giovedì 31 l'apertura sarà posticipata alle 18 (il normale orario quotidiano è dalle 15), poiché trascorreremo il Capodanno assieme. Un diverso modo di festeggiare all'insegna del "sexy relax", accompagnato per l'occasione da un meraviglioso buffet e vini marchigiani di primissima qualità e ottimi spumanti (sempre autoctoni) per il brindisi d'uopo. Sauna Velluto resterà infatti aperta tutta la notte, e dopo una breve pausa riaprirà alle 15 del 1° gennaio. Non perdetevi un Capodanno davvero originale, roba da intenditori insomma! Buone feste a tutti dallo staff di Sauna Velluto. www.saunavelluto.it DEPOT Straordinariamente questo mese il club rimane aperto anche lunedi 7. Per le feste Depot ti aspetta nei giorni 24, 25, 26 e 27 per “Special Christmas”. Tra tutti i partecipanti domenica 27 saranno estratti 10 abbonamenti gratuiti. Giovedì 17 la one night dedicata agli orsi e ai loro ammiratori. Sabato 5 serata “Black out”. Sabato 12 tutti in mimetica per la serata “Militare” e sabato 19 “Full fetish” party con dress code. L'ultimo dell'anno a partire dall'una vi aspettiamo per il party “Welcome 2010”. Per gli altri appuntamenti visitate il sito www.depotnapoli.com LAZIO ROMA FREQUENCY Il più grande men's club romano, aperto 7 giorni su 7 dalle 22, vi invita a trascorrere piacevoli notti con un calendario sempre ricco di eventi. Lunedì e RED MOON Il vostro miglior Capodanno è al Red Moon, la discoteca per soli uomini, dove festeggeremo con la seconda edizione di Mister Bear Campania con il gruppo Bears of Naples capitanata da Lucio e Max Orso. Spettacolo, spumante e tanta allegria per buttarci alle spalle crisi e amori perduti. Premi per i classificati e gadget portafortuna per tutti. Sono aperte le iscrizioni, premierà il vincitore della prima edizione. Buon Natale e felice Anno Nuovo anche dalla Sauna Blu Angels. Info 0815625298, www. bearsofnaples.com, www.saunabluangels.com GIORNO & NOTTE 83 CanCan, Paris à Milan CanCan, Paris à Milan è un delizioso negozio a pochi passi dalle colonne di San Lorenzo a Milano, che porta i suoi avventori a fare un metaforico viaggio in una Parigi retrò e un pò maliziosa. Varcando la soglia si viene accolti da Philippe, fioraio à la page a Parigi e proprietario insieme al designer Alberto dello shop. Lo sguardo che scorre fra gli scaffali coglie splendidi oggetti e idee regalo, dove vintage e nuovo si fondono tra giocosìtà ed ironia. Bijoux, accessori moda e per la casa, memorabilia… Ogni proposta è scelta con cura, seguendo una linea del tempo che parte dallo stile Liberty fino agli anni Settanta. America, Londra, un po' di Italia, ma soprattutto Francia. Ecco i paesi di origine degli oggetti esposti, tutti scovati nei luoghi segreti delle città, nei mercatini e nei grandi saloni di Parigi. Il fil rouge è l'allegria e tutto è colorato, gioioso, divertente. Buon Natale! CanCan, Paris à Milan, via De Amicis 7 - t. 0280502683 dicembre 09 pride 84 studio know how entertainment dvd/personal lubricants/dildos butt plugs/jockstraps/cock rings condoms/toys & souvenirs AMPio sPAzio Articoli leAther doccino AnAle in PlAsticA 7 euro MILANO Via antonio da recanate 7 (mm staz. Centrale) 20124 tel. 02-67391224 fax 02-67847756 aperto dal lunedì al sabato (orario continuato) h. 9,30 - 19,30 ROMA Via S.Gallicano 13 (trastevere) tel. 06-58335692 fax 06-58390427 Chiuso il lunedì, aperto dal martedì al sabato h. 10,00 - 20,00 pride dicembre 09 85 DVD DVD DVD DVD DVD 11798 11803 11808 11812 11825 DVD DVD DVD DVD DVD 11828 DVD 11830 DVD 11831 11832 DVD 11838 DVD DVD 11942 11880 11888 11889 11902 DVD DVD DVD DVD DVD 11903 nome: 11931 11938 11939 11940 DVD DVD DVD DVD DVD DVD città: DVD DVD cap: DVD DVD cognome: via: numero: provincia: DOCCinO anaLe telefono : pago allegando assegno (obbligatorio per avvertire della spedizione) pagherò contrassegno al corriere SPEDIZIONE RISERVATA CON IMBALLO ANONIMO SPESE SPEDIZIONE 11,00 Euro NON INVIARE FRANCOBOLLI VIETATO AI MINORI DI 18 ANNI / SPEDIZIONE CON CORRIERE ESPRESSO IN 24/48 ORE dicembre 09 pride 86 Guida Gay d’Italia Dove e Cosa AOSTA Associazioni Comitato regionale Arcigay “Articolo 3”, c/o Espace Populaire, via J. C. Mochet 7, t. 329/6862948, http://arcigayaosta.blogspot.com ASTI Locali e Disco Boschetto Bar, viale Partigiani 34, t. 0141/352471, 347/5811687 BARI Associazioni Kabum Pride Village, Associazione Promozione Pari Opportunità, info 348/6104584, wwww.lefateignoranti.fan-club.it Locali e Disco Boulevard Disco Pub, c.so Vittorio Emanuele 40a/42, t. 393/9904951 El Merendero Disco, SS 100 uscita Adelfia, Rutigliano (BA), www.elmerenderodisco.it Makumba Gay Tribe, c/o Heineken Disco Club, via G. Pastore km 1.100, Gioia del Colle (BA), one night gay ogni primo e terzo sabato, t. 347/3670135, www.gaybari.it North Wind Disco Pub, via Giannone 18 (zona Campus), t. 080/5580028, h. 21-4, chiuso lun, www.nordwinddiscopub.eu.com Gilda club, v.le Einaudi 60, one night domenica, t. 340/8244204, www.francescopetit.fan-club.it Saune Millenium Bath, v. Adriatico 13, t.080/5342530 BERGAMO Locali e Disco Divina Fashion Bar, b.go S. Caterina 1, h. 19-2, chiuso dom/lun, www.bardivina.it Get Up Club, via Bianzana 46, t. 349/5525092, www.discogetup.com La Chiave, risto piano bar, via San Francesco d’Assisi, t. 335/5242390, chiuso lun, www. lachiavepianobar.it Mamo’s Bar, via Baschenis 13/a, t. 035/270014, dalle 17, chiuso lun, www.mamos.it Ristoranti Brodo di Giuggiole, via Colleoni 10, Dalmine (BG), t. 035/566581, chiuso lun sera e sab pranzo Trattoria Anita, via al Luio 60, t. 035/521830, Alzano Lombardo (BG), chiuso lun e mar a pranzo. Saune The City Sauna, via della Clementina 8, t. 035/240418, www.thecitysauna.com Sex Shop Center Fantasy, Via Manzù 3/d, Curno (BG), t. 035/614111, www.centerfantasy.it Altro Comotti gomme, via Giovanni XXIII 1, Azzano S. Paolo (BG), t. 035/532110, sconti per i lettori di “Pride”, [email protected] MABB Autoservizi, via Costituzione 17, Sovere (BG), t. 035/979826, www.busmabb.com Jammin’bar, c/o Orio Centre, v. Portico 59/61, Orio al Serio (BG), t. 035/318210 BOLOGNA Associazioni Arcigay nazionale, via Don Minzoni 18, pride dicembre 09 t. 051/6493055, www.arcigay.it AGEDO, c/o Com. Provinc. Arcigay “Il Cassero” Comitato provinciale Arcigay “Il Cassero”, v. Don Minzoni 18, t. 051/6494416, www.cassero.it Gruppi Sportivi Bogavolley Allenamenti mar/gio 22-24 c/o palestra CUSB, Via del Carpentiere 19, info t. 338/1083693, www.bogavolley.it , [email protected] Big Mama’s, via Mapella 7, Lonato (BS), www.bigmamas.it DayBar, v.le Europa 45 /M, Montichiari (BS), www.daybar.it Out Limits, via U. Foscolo 2, Paderno Franciacorta (BS), t. 030/657536, 030/8375178, 335/8775189, ven e sab 22.30-5, www.outlimits.it Re Desiderio Pub, vicolo Lungo 11, www.redesiderio.com Trap, via Castagna 55, t. 340/6857585, ven-sab, www.trapmad.it Valliesteeedigei, serate itineranti, t. 347/1509452, 347/2563585, www.vallisteeedigei.it BRINDISI Hotel B&B Lune Saracene Gruppo Pesce, c/o Piscina Vandelli, t. 329/4547793, lun e gio h. 19.30-20.30 Hotel Strada Provinciale 28, Ostuni-Francavilla km 13, S.Michele Salentino, t. 0831/966294 www.lunesaracene.it B&B Friendly Via Guelfa 74, t. 388/3488788 www.bbfriendly.it I Portici Hotel, via Indipendenza 69, t. 051/42185, www.iporticihotel.com Locali e Disco Bananissima, pub & bar, via Carracci interno del Parco Angeletti, tutti i giorni h. 22-3 Bart, via Polese 47/a, t. 051/243998, www.bartclub.net Easy Staff, stagione estiva c/o Chalet dei giardini Margherita, viale Meliconi 1, one night ven h. 23-4, t. 339/6278524, www.gaybologna.com Ganesh, via Polese 47/c, t. 051/5877771, h. 19-03 Movida Club, v. S. Felice 6b, t. 051/232507, h. 17-6 Red Club, via del Tipografo 2, venerdì e sabato dalle 23. t. 051/6011241, www.discoredclub.com Ristoranti Trattoria Papa Re, p.za Unità 6, t. 051/356120, chiuso domenica Saune Black Sauna, via del Tipografo 2, t. 051/6011241, h. 14-2 ven-sab 14-3, chiuso mar, www.blacksauna.com Cosmos Sauna, via Boldrini 22 Steam, via Ferrarese 22/i, t. 051/363953, dalle 14, www.steamsauna.it Shop Igor Libreria, via San Petronio Vecchio 3, t. 051/229466, www.myspace.com/ igorthegaybookshop La Boutique dell’Eros, Via Polese 32, t. 051/4070551, www.laboutiquedelleros.it BOLZANO Locali e Disco The First disco, c/o Seicomesei, via Buozzi 3 (vicino fiera), one night sabato, t. 333/6071630, www.thefirstdisco.it Saune Exit sauna wellness, via Visitazione 2 / Mariaheimweg 2, t. 347/4700645, mar/giov/ven 18-00.30 sab/dom 14-00.30, www.sauna-exit.it. BRESCIA Locali e Disco Antico Borgo (dalla Giò), via Borgo Trento 38. Circolo Le Visionnaire, concerti live, proiezioni, esposizioni, Contrada Carmine 10/c, lun-sab 18-1, www.levisionnaire.info CAGLIARI Hotel B&B La Terrazza sul porto Attico in centro con terrazza panoramica Largo Carlo Felice 36, t. 070/658997, 339/8760155, www.laterrazzasulporto.com Locali e Disco Go Fish, v. G.B. Venturi 12/14, t. 070/45453169, 348/5876314, gio e sab, www.go-fish.it Il Fico d’India, lungomare Poetto, t. 070/380936 Rainbow Café, via Rossini 16 angolo via Verdi, t. 347/6078384 CATANIA Hotel B&B Crispi Rooms Via Francesco Crispi 15, 1° piano, tel/fax 095/532548, www.crispirooms.com B&B Four rooms, via Monserrato 9, t. 095/448239, 348/3243872 www.4roomshotel.com Hotel Villa Romeo, via Platamone 8, t. 095/534714, www.hotelvillaromeo.it Locali e Disco Codice Rosso Cruising bar, via Conte Ruggero 48, t. 340/9076099, www.ilcodicerosso.com Café Noir, zona porto vicino ex Capannone, t. 349/2693745, 347/9548021 Le Capannine, v.le Kennedy 93, Lidi Playa, Stradella Capannine, t. 349/2693745, one night venerdì, www.cristinagarofalo.it Pegaso’s Circus, v.le Kennedy 80, Lidi Playa, t. 095/7357268, 348/3534116, one night sabato e prefestivi, www.pegasos.it Pegaso’s club, v. Canfora 9, t. 349/1732207, gio-dom Ristoranti Neva caffè, p.zza San Francesco 4/5, t. 095/315545, h. 7-3 Saune Terme di Achille, via Tezzano 13, t. 095/7463543, 333/4305708, mar-dom 14-24, sab no stop, www.termediachille.com Sauna Mykonos, via Platamone 20, t. 095/531355, mar-dom 16-23, www.saunamykonos.it CESENA Hotel Villaggio Camping delle Rose, v. Nazionale Adriatica 29, Gatteo a Mare (FC), t. 0547/86213, www.villaggiorose.com COMO Ristoranti Risoamaro, via Milano (Mariano Comense), t. 031/750997, chiuso domenica www.risoamaro.it COSENZA Altro Libreria Domus Universitaria, via Monte Santo 70, t. 0984/23110, www.libreriadomus.com CREMONA Associazioni Comitato provinciale Arcigay “La Rocca”, via Speciano 4 (presso ARCI), Presidente t. 338/5015488, Vicepresidente t. 347/2783901, www.arcigaycremona.it La Goccia, gay credenti, via De Berenzani 18/c, t. 0372/471622, 347/4116736. Locali e Disco Notte Praga, v.le Po 129 d, t. 0372/410798, 349/3763150, one night sabato h. 23-4, www.nottepraga.com CUNEO Turismo Sphera Friendly Viaggi, viaggi gay, via Torino 21, Moretta (CN), t. 899500030, www.sphera-friendly.it DESENZANO DEL GARDA Locali e Disco Art Club c/o Centro commerciale Garda 1, via Mantova 1/a, t. 030/9991004, mer-ven (donne) - sab 23-5, www.artclubdisco.com Sisì pub, piazza Duomo 13/A, t. 030/9140085, lun-sab 21-2 dom 18-2, chiuso primo lunedì e martedì, del mese, www.sisipub.com Shop Sexy Shop C’est La Vie, viale Marconi 130, t. 030/9911784, aperto tutti i giorni Saune Splash Club, via Faustinella 1, t. 030/9142299, lun-ven 15-1, sab 15-2, dom 14 - 24, www.splashclub.it Shop/Altro Lucas Kazan Production (produz. film hard), via del Molin 45/f, t. 333/2017811, www.lucaskazan.com FIRENZE Hotel Medici Hotel, via de’ Medici 6, t. 055/284818, www.hotelmedici.it Pensione Matilde, via Nazionale 17, t. 055/288147, 392/9127871, www.pensionematilde.eu Locali e Disco Crisco club, gay disco - cruising bar, via San Egidio 43/r, t. 055/2480580, aperto dalle h. 22, chiuso dom e mar, www.criscoclub.com Fabrik cruising bar, via del Lavoro 19 zona ind. Fibbiana, Calenzano (FI), t. 349/8906645, mardom dalle 22, www.fabrikfirenze.it Hard Bar 85, via Guelfa 85 rosso, t. 055/2645461, www.hardbar85.it Piccolo Café, borgo Santa Croce 23/r, 87 dicembre 09 pride 88 DOVE E COSA t. 055/2001057 Tabasco Disco Gay, piazza Santa Cecilia 3, 055/213000, www.tabascogay.it Y.A.G. B@R, via de’ Macci 8r, t. 055/2469022 www.yagbar.com Saune Florence Baths, via Guelfa 93 rosso, t. 055/216050, www.florencebaths.eu Altro Extro, parrucchieri, via di Avane 58, Empoli (FI), t. 0571/82007. FORLI’ Locali e Disco Exarea Café, viale Gramsci 81, t. 338/5652490, one night giovedì dalle 21 alle 24, domenica aperitivo con drag show dalle 19 alle 22, www.myspace.com/exarea81 GENOVA Locali e Disco Aqua Club Bar (presso la sauna), orario invernale: gio 21.30-1, ven-dom 21,30-2 Attitude Hot, c/o Fellini Disco, via XXII Ottobre 182r, t. 334/1974008, 348/37113115, one night domenica, www.attitudeclub.it Virgo Discoclub, via Carzino 13 rosso, t. 347/8151451, www.virgoclub.com Saune Aqua Club, salita Salvatore Viale 15/r, orario invernale: da ven a lun 15-21 (chiuso mar), t. 010/588489 GROSSETO Associazioni Comitato provinciale Arcigay “Leonardo da Vinci”, via Parini 7/e, t. 0564/1911305, 347/0788972, www.grossetogay.it Friendly Maremma, www. friendlymaremma.it LECCO Ristoranti Ristorante Sanmauro, via De Gasperi 82 (Casatenovo), t. 039/9202601, www.sanmauroweb.it LUCCA Locali e Disco HUB, via Poggio 29, Ponte S. Pietro (LU), www.hub.fm MANTOVA Shop Etnoambienti, mobili etnici, via Lonato 4, Castiglione delle Stiviere (MN), t. 0376/638007, 339/1118042, chiuso lun mattina, www.etnoambienti.it MILANO Associazioni Comitato provinciale Arcigay CIG “Centro di Iniziativa Gay”, via Bezzecca 3, t. 02/54122225, lun-ven 15-20; Tel. amico gay lunmar-gio-ven 20-23 t. 02/541222227, www.arcigaymilano.org AGEDO Associazione Genitori Di Omosessuali, via Bezzecca 4, t. 02/54122211, giov 14-17.30, www.agedo.org ASA Associazione Solidarietà Aids, via Arena 25, t. 02/58107084, www.asamilano.org Gruppo del Guado, cristiani omosessuali, v. Soperga 36, t. 346 3081901, www.gaycristiani.it pride dicembre 09 Gruppi Sportivi Gruppo Pesce Milano Non le solite vasche! 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Cruising Canyon, via Paisiello 4 Depot cruising bar, via dei Valtorta 19, t. 02/2892920, www.depotmilano.com Discordia, c/o Tocqueville 13, via A. de Tocqueville 13, one night sab, t. 338/5229280, 338/2595752 Flexo, via Oropa 3, t. 02/26826709, lun-sab dalle 21, dom dalle 15, www.flexoclub.it Gasoline, via Bonnet 11 H.D., via Caruso ang. via Tajani, t. 02/718990, lun-mar-ven-sab Illumined cruising, via Napo Torriani 12, t. 02/66985060, aperto 24 ore tutti i giorni, www.club-illumined.com Kickoff, events for women and gay friends, www.kickoff.biz King, via Derna 19, t. 346/1472861, chiuso mar, www.kingmilano.com K.O. Club, via Resegone 1, t. 339/7798450, dom-gio h. 22-3, ven-sab h. 22-6, www.koclubmilano.com Le Maschere, via Maiocchi 12 t. 02/20240176, 339/5621382, h. 10.30-2. Mono, via Lecco 6, t. 339/4810264, 347/4434228, chiuso lun, dj-set dopo le 23, www.myspace.com/monomilano Next Groove Café, via Sammartini 23, t. 348/7444957, h. 10-2 Nuova Idea, via De Castilia 30 One way disco, via F. Cavallotti 204, Sesto S. Giovanni (MI), t. 02/2421341, 348/7424824, one night sabato, www.oneway.it Oracle, largo La Foppa angolo c.so Garibaldi 47, one night giovedì serata DQ con La Cesira staff, t. 348/0435725, 333/2600608, www.oraclemilano.com Papé Satan, one night dom dalle 24, info location t. 347/9270360 Pour Homme, c/o Magazzini Generali, via Pietrasanta 16, t. 02/5393948, 334/1178011, one night sabato, www.pourhomme.tv Rhabar, alzaia Naviglio Grande 150, mer-dom 19-2, www.rhabar.it. 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Skasa 68, t. 0471/796021, fax 0471/796601, www.alpingarden.com OSTUNI Hotel Pietrefitte B&B, contrada Pascarosa SP14 Ostuni/Martina Franca, t. 0831/330778, 348/0446507, 320/6508874, www.pietrefitte.com PADOVA Locali e Disco Anima bar, via Vicenza 15, h. 21-2, chiuso mar DOVE E COSA Bertelli’s, via Gritti 3, tutti i giorni dalle 18 wine bar, t. 347/8809766 Cabaret Queens, via Ricci 7/F, t. 349/1432269, 328/9181036 mer, ven, sab dalle 23, drag queen show dalle 24, www.cabaretqueens.com Café Noir, via Santuario 29, Monteortone Abano Terme (PD), t. 349/8432385, h. 10-2, chiuso giovedì Cruising 47 (ex Chill Out sauna), via Jacopo Avanzo 47, t. 049/603888, aperti tutti i giorni dalle 20 in poi Dancing queen, one night domenica c/o Flexo Flexo Multiclub, via Turazza 19, int. 3, t. 049/8074707, 339/7379579, mer-dom, festivi e prefestivi dalle 22, www.flexoclub.it Hot Dog, via Turazza 19, scala A, lun-sab dalle 20, dom e festivi dalle 14, t. 338/6665207 www.hot-dog-club.com Officina cruising, via A. 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Francesco di Paola 40, t. 091/6111990, 348/7814698, h. 21-3 chiuso mar, www.exitdrinks.com I grilli bar, largo Cavalieri di Malta 11 Malox, piazzetta della Canna 8/9, t. 091/6124712. Altro Associazione Stanze al Genio Casa-museo con esposizione permanente di mattonelle antiche e collezionismo vario Via Garibaldi 11, t. 340/0971561 www.stanzealgenio.it, [email protected] PARMA Locali e Disco Disco Andromeda, via Gramsci 5, Soragna (PR), t. 0524/597204, sab e prefestivi dalle 22 Le Male Club, via Montesporno 16/a, t. 347/1556550, 393/3308927 PERUGIA Shop Castro Market, info e ordini: t. 800/993305, da cell. 075/8583526, h. 9,30-19 lun-ven, www.castromarket.it PESARO URBINO Shop La Casa dei Sogni, strada della Romagna 209, Siligata di Pesaro (PU), t. 0721/209070, www.luxury-house.it Sex Shop Sexy Moon, via Nazionale Adriatica 21/23, Gabicce Mare (PU), t./fax 0541/953608 PESCARA Saune Rainbow Thermas, viale Europa 10, Montesilvano (PE), t. 392/3459549, 340/7708324, dom-ven 15-2, sab orario continuato, www.rainbowclubthermas.com Locali e Disco Phoenix, via Caravaggio 109, t. 085/73689, 338/5252134, mer-dom, www.phoenixclub.it PESCHIERA DEL GARDA Shop Sexy Shop Secret Paradise, via XX Settembre 43, Cavalcaselle SS.11 (VR), t. 045/6402471, aperto tutti i giorni PIACENZA Associazioni Comitato provinciale Arcigay “L’.A.T.OMO”, strada Malchioda 39, t. 346/6877021, 340/1643270, http://piacenzagay.blogspot.com/ Locali e Disco Chikos, discoclub, via dell’Aguzzafame 87, t. 335/8775189, 0523/497050, sab 22.30-5, www.chikos.it Altro Nirvana Studio, per il tuo benessere psicofisico, piazza Casalino 6, Fiorenzuola d’Arda (PC), t. 380/5478212, www.gianantoniocorna.it PISA Associazioni Comitato provinciale Arcigay “Pride!”, via San Lorenzo 38, t. 050/555 618, www.arcigaypisa.it Locali e Disco Bar Colors, via Mossotti 10, t. 050/500248, www.colors.fm Saune Siesta Club 77, via Porta a Mare 26, t. 050/2200146, dom-gio 15-24, ven-sab 15-1 Altro Gay.it S.p.A., via Ravizza 22/F, www.gay.it Out Travel, agenzia viaggi, t. 800/131011, 050/3155555, www.outtravel.it PORDENONE Locali e Disco Heaven Club via Friuli 16, Fontanafredda (PD), mar-sab h. 22-4, chiuso dom-lun, t. 0434/999828, www.heavenclub.it RAGUSA Altro Darsena Travel, agenzia viaggi e servizi turistici e ‘Friendly Club’, via E. Giunta 72, Pozzallo (RG), t. 0932/957320, www.darsenatravel.com RAVENNA Ristoranti Blu Bar, v.le Da Verrazzano 30, t. 333/2420334 chiuso lun, estate sempre aperto. Art Livingston café/ristopub, v. Marabina 239, Lido di Dante (RA), dalle 9 all’alba Hotel Zeus, via Vivaldi 66, Lido di Classe (RA), t. 0544/939172, www.zeushotel.it Locali e Disco Calipsho, bar gelateria, via M. Polo 22, Lido di Classe (RA), t. 0544/939234. Sex Shop Cactus Sex Shop, viale da Verrazzano 24, Lido di Classe (RA), t. 0544/948207, www.sexycactus.com REGGIO EMILIA Associazioni Comitato provinciale Arcigay Arcilesbica “Giòconda”, via Emilia all’Ospizio 102, t. 0522/550383; Telefono amico mar e gio h. 2123 t. 0522/332372 www.arcigayreggioemilia.org Locali e Disco Il Castello del Vescovo, piazza Castello 6, Arceto di Scandiano (RE), one night dom h. 22 Planet Café, via Guido Da Castello 13/d, t. 0522/436660, one night martedì mar RICCIONE Hotel Luxury House, interior design per il tuo lusso, via Circonvallazione 3, t. 0541/697013, www.luxury-house.it RIMINI Hotel B&B Casa Madana, via Giumbo 26/a, www.casamadana.com Locali e Disco Classic Club, discoteca, via Feleto 11, t. 0541/7311134, www.clubclassic.net Enigma Labirint Club, via Ausa 173, Coriano (RN), t. 0541/729401, lun-gio h. 18-2, ven-dom h. 18-04, www.enigmalabirintclub.com Fuera, piazzale Gondar 1, Bellariva (RN), t. 338/4655512, tutti i giorni dalle 21, martedì drag queen show, www.fuera.it ROMA Associazioni Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, via Efeso 2a, t. 06/5413985, www.mariomieli.org Comitato provinciale Arcigay “Gruppo ORA”, via N. Zabaglia 14, t. 06/64501102, mer Welcome Group h. 19-21, ven Gruppo Giovani h. 19-21, www.arcigayroma.it Gay Help Line, 800 713 713, numero verde gratuito anche da cellulare, consulenza legale, psicologica, medica, info su locali ed associazioni glbt, lun-mer-gio-sab h. 16-20, www.gayhelpline.it R.E.F.O. rete evangelica fede e omosessualità, c/o chiesa valdese di piazza Cavour, www.refo.it Hotel Ares rooms Via Domenichino 7, scala A (5° piano), t. 06/4744525, 340/2781248, www.aresrooms.com, [email protected] B&B Gaspare Via Balilla 16, t. 328/8333486, 328/3631863, www.bbgaspare.com, [email protected] B&B Romamia Via Giacomo Ciamician 73 (metro B), camere climatizzate con bagno privato e tv, t. 393/6923965, www.bebromamia.com, [email protected] 89 Hotel Derby via Vigna Pozzi 7, t. 06/5136978, www.hotelderby.it, [email protected] B&B Frutta e Verdura, via Vibio Sequestre 20, t. 347/2446721, www.fruttaeverdura.roma.it Locali e Disco Alibi, via Monte Testaccio 39/44, t. 06/5743448, mer-sab. Amigdala, 2° ven del mese c/o Dimmidisi, 4° ven del mese c/o Rising Love, t. 392/0929671, www.amigdalaqueer.it Circolo degli Artisti, via Casilina Vecchia 42, t. 06/70305684, one night Omogenic ogni ven dalle 23, www.circoloartisti.it Coming Out Pub, via S. Giovanni in Laterano 8, t. 06/7009871, www.comingout.it Eagle Club, via Placido Zurla 68, tutti i giorni dalle 22.30, www.eagleclubroma.com Frequency, via Enea 34, t. 340/6939719, ven e dom dalle 15, www.thefrequency.it Frutta e Verdura, c/o Studio 69, via Monte Testaccio 94, t. 347/8797063, after hour dom e festivi dalle 4.30 Garbo, vicolo Santa Margherita 1a (Trastevere), t. 06/5812766, chiuso lunedì Glamdala, ogni 3° sabato del mese c/o Lanificio 159, via di Pietralata 159/a, t. 392/0929671, www.amigdalaqueer.it Hangar Disco Bar, via in Selci 69, t. 06/48813971, chiuso mar, www.hangaronline.it Icecream Bears, dolci artigianali, via S. Giovanni in Laterano 120, t. 06/97997028 www.myspace.com/icecreambears Il Diavolo Dentro, largo Itri 23/24, lun-giov h. 16-20, ven-sab h. 22-4, chiuso dom, t. 392/3388267, www.ildiavolodentro.com K Men’s Club, v. Amato Amati 6/8, t. 06/21701268, 349/5876731, h. 22.30-4, chiuso lun Max’s Bar video, via Achille Grandi 7/a, t. 06/70301599, lun, gio, ven, dom, www.maxsbar.net My bar, via S. Giovanni in Laterano 12, t. 06/7004425, h. 9-2, www.anfiteatro-mybar.com Muccassassina, c/o Qube, via di Portonaccio 212, one night ven, www.muccassassina.com Skyline Bar, via Pontremoli 36, t. 06/7009431, 22.30-3, ven-sab 22.30-4, dom 17-3, www.skylineclub.it Ristoranti Ristorante Cinese Città in Fiore, via Cavour 273, t. 06/4824874 Taverna Edoardo II, vicolo Margana 14, t. 06/69942419, chiuso martedì, www.edoardosecondo.com Pani’s Restaurant, via Laurentina 62/a, t. 06/5408949, da mar a sab la sera, dom a pranzo, www.panisrestaurant.it Saune Apollion Sauna, via Mecenate 59/a, t. 06/4825389, tutti i giorni h. 14-23, www.apollionsauna.com Europa Multiclub, via Aureliana 40, t. 06/4823650, www.gaysaune.it Mediterraneo Sauna, via Pasquale Villari 3, t. 06/77205934, tutti i giorni ore 13-23, www.saunamediterraneo.it Terme di Roma, via Persio 4, t. 06/7184378 Sex Shop Studio Know How, via S. Gallicano 13 (Trastevere), t. 06/58335692, fax 06/58390427, mar-sab 10-20 Box Sex Store, via delle Mimose 65/67, t. 06/2312679 dicembre 09 pride 90 DOVE E COSA Shop Edizioni Libreria Croce, via Noto 23, t. 06/4746780, www.edizionicroce.com François Boutique, via del Boschetto 3, t. 06/485743 Hydra 2, clothing and accesories, via Urbana 139, t. 06/48907773, h. 11-20, www.myspace.com/hydra2 Imbarcogay, agenzia viaggi, v. L. Vanvitelli 33, t. 06/5743912, www.imbarcogay.it Internet Café, via Cavour 213, orario 9-1. 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Adriatica Sud 184, Marzocca (AN), dom-gio 15-24, ven 15-1, sab 15-2, www.saunavelluto.it SIENA Locali e Disco Al Cambio, via di Pantaneto 48, t. 339/8177044, www.alcambio.net SIRACUSA Locali e Disco Libreria Caffetteria Biblios Café, via del Consiglio Reginale 11, t. 093/121491, 347/7908092, www.biblios-cafe.it TAORMINA Locali e Disco Shatulle Bar, piazza Palladini 4, t. 0942/626175 TARANTO Locali e Disco Cocomero’s, viale Jonio 160, S. Vito (TA), t. 099/4002795, 348/5416059, www.cocomerosclub.com TORINO Associazioni Circolo culturale glbt “Maurice”, via della Basilica 3, t. 011/5211116, linea amica ConTatto t. 011/5211132, lun-ven 19-21, sab 15-17, www.mauriceglbt.org Fondazione Sandro Penna, v. Santa Chiara 1, t. 011/5212033, www.fondazionesandropenna.it Locali e Disco Caffè Leri, corso Vittorio Emanuele II 64, pride dicembre 09 t. 011/543075, chiuso lun, www.caffeleri.it Extreme, via San Massimo 31, t. 392/7132209, www.myspace.com/extremecafe Il Male Pub, via Lombardore 10 , t. 011/284617, h. 21-3, chiuso lun e mar Les Folies Scandal, c/o Chalet, viale Virgilio 25, t. 347/5811687, one night sabato dalle 23.30, www.lesfoliescandal.it Metropolis, via Principessa Clotilde 82, t. 011/484116, one night al sabato. Queever, c/o Le Beach, Murazzi del Po lato sinistro, one night dom dalle 19.30, www.queever.it Shortbus libreria-cocktail café culturale, v. 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Urbano (TV), t. 334/3165316, one night sab, www.discogold.it Saune Hobby One Club, v. L.da Vinci 4, Godega S. Urbano (TV), chiuso lun, t. 0438/388256, www.hobbyone.it DOVE E COSA TRAPANI Hotel B&B Belvedere via Medea 2/b, Erice mare (TP) t. 333/1174848, [email protected], www.belvederebeb.com UDINE Locali e Disco Pabitele, v. Fiume 13, one night merc h. 21.30 VARESE Locali e Disco Gran Cafè Forever, via Roma 695, Ispra (VA), t. 0332/782842 Zsa Zsa, via Orrigoni 7, info/liste t. 349/1734234, 346/2211545, www.zsazsa.it Ristoranti Quattrocento, via Santa Maria Maddalena 18, t. 0332/811310, chiuso sab mattina Saune Flug 3343 sauna, via Paradisera 58, Gallarate (VA), t. 0331/245959, 335/8190705 www.newflug.org VENEZIA Hotel B&B Fujiyama Solo camere per non fumatori Calle Lunga San Barnaba 2727A, Dorsoduro tel. (+39)041/7241042, fax (+39)041/2771969, www.bedandbreakfast-fujiyama.it B&B La Venise, via Dante 107, Mestre (VE), t. 348/7751836, www.lavenise.it Locali e Disco Porto de Mar, cruising bar, via delle Macchine 41/43, Marghera (VE), t. 346/2113085, www.portodemar.com. Ristoranti Al Salice, via Salezzo 10, Ceggia (VE), t. 0421/323143, chiuso mer e sab a mezzogiorno. S. Marco, Piscina di Frezzeria 1659/b, t. 041/2960664 Saune Metrò Venezia, via Cappuccina 82/b, Mestre (VE), t. 041/5384299, tutti i giorni h. 14-2, venerdì e sabato h. 14-3, www.metroclub.it Altro Erre studio’s, parrucchieri, Rampa Cavalcavia 17, Mestre (VE), t. 041/5314679, mar-sab 9-18, no prenotazione VERONA Hotel B&B Casal dei Pazzi, t. 045/597249, 347/8149538 Relais san Michele vicino al lago di Garda Località Cason degli Ulivi 11, Rivoli Veronese (VR) t. 045/7238142, 328/3227965 www.relaissanmichele.it, [email protected] Locali e Disco L’Église, via Santa Felicita 8, t. 045/961178, 338/3907839, tutti i giorni h. 12-2, ristorante solo a pranzo, www.eglise.it Luclà bar, via Bentegodi 4/a, lun-ven h. 7-2, sab-dom h. 18-2, t. 345/2290250, www.luclacaffe.it Romeo’s Disco Bar, via Giolfino 12, t. 335/7713380, ven-sab-dom disco h. 23, www.romeosclub.it Skylight, via Fontanella 28, S. Bonifacio (VR), t. 045/7612587, 338/2390848, 347/4200010, www.skylightdisco.com Ristoranti Al Bracere, via Adigetto 6/a, t. 045/597249 Saune The City Sauna, via Giolfino 12, t. 045/520009, orario estivo (fino al 31 agosto) dalle 15 alle 20 Shop Opera Prima, via Pascoli 25, Affi (VR) Sexy Shop Prima o Poi, corso Milano 51, t. 045/8187000 t. 0041(0)765356603 (attivo prima di ogni evento), www.collegati.ch Imbarco Immediato, associazione gaylesbica Ticino, via Colombi 1, Bellinzona, 0041(0)797800666, www.imbarcoimmediato.ch Saune Gothic, vicolo Vecchio 3, (Massagno), t. 0041/ 91 91/9675051, h. lun-gio h.15-24, ven h. 15-1, sab e prefestivi h. 14-1, dom h. 14-24 www.gothicsauna.ch Hotel Lugano guesthouse, via Tesserete 7, (Massagno), vicino alla Gothic sauna dove vi sarà consegnata la chiave, t. 0041/91/9676077, http://homepage.hispeed.ch/luga_guesthouse VICENZA Associazioni Aletheia, associazione glbt, Circoscrizione 6, via Thaon de Revel 44, incontri mer dalle 20.30, t. 333/2912035, www.gruppoaletheia.it VITERBO Shop Alimentari di Della Rocca Pier Luigi via Maiocchi 55/57, Roccalvecce (Viterbo) tel. 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