$9,$=,21(1$9$/( $9,$=,21(1$9$/( R “Sufficit animus” è il motto che l’Aviazione Navale ha ereditato dai pionieri che hanno avviato la sua gloriosa storia. Esso racchiude in due semplici parole, basta il coraggio, l’essenza e l’identità delle Forze Aeree della Marina. Un coraggio sostenuto dai solidi pilastri della passione, della professionalità, del senso del dovere e dell’amore per la Patria. LE ORIGINI La storia dell’Aviazione Navale ha inizio nel periodo della Grande Guerra quando un manipolo di marinai silenziosi ed operosi, appassionati e tenaci, animati da doppia vocazione marinara e aviatoria, seppero raccogliere la sfida del mare e del cielo e trasformarla in imprese memorabili. Fu infatti il Tenente di Vascello Mario Calderara, Ufficiale di Marina, a conseguire nel 1910 il primo brevetto nazionale di pilota militare. La sua passione per il mare lo spinse verso l’Accademia Navale di Livorno, ma fra i banchi dell’Istituto la sua mente volava in cielo, proiettata verso il sogno del volo umano che a quei tempi era accessibile e noto a pochissimi. Il 1911 vide l’esordio degli idrovolanti, con il Capitano del Genio Navale Alessandro Guidoni che il 5 novembre prese il volo con un biplano Farman da lui trasformato in idrovolante, e con Calderara stesso che realizzò, presso l’Arsenale della Spezia, il primo idrovolante nazionale (peraltro la più grande macchina volante dell’epoca). Fu così che la Regia Marina si mise le ali. La neo costituita specialità ebbe subito il proprio battesimo del fuoco. Nel 1911, in occasione del Conflitto italo-turco in Libia, aerei e dirigibili, pilotati da personale dell’Esercito e della Marina, furono impiegati per dirigere il tiro dal mare e per attività di bombardamento leggero dimostrando la loro valenza tattica. In tale occasione nacque e si mise in evidenza una figura destinata a ricoprire un importantissimo ruolo nell’Aviazione di Marina: l’osservatore aereo. La lungimiranza del Capo di Stato Maggiore protempore, Ammiraglio Paolo Thaon di Revel, che comprese subito l’importanza degli aeromobili per R le unità navali, portò nel 1913 alla nascita del Servizio Aeronautico della Regia Marina e all’istituzione della Regia Scuola di Aviazione della Marina per l’addestramento del personale Pilota e Specialista. Fu altresì istituito il Quadro del Naviglio Aereo, in base al quale fu determinato che le aeronavi al servizio della Regia Marina fossero assegnate in uno speciale elenco, equiparandole alle navi iscritte nel quadro del naviglio di guerra dello Stato. Di qui le ragioni per cui il 1913 è stato preso a riferimento quale anno di nascita dell’Aviazione Navale. Superate le guerre, per le Forze Aeree della Marina la vera rivoluzione iniziò nel 1985, con l’entrata in servizio dell’Incrociatore Portaeromobili Giuseppe Garibaldi, la cui realizzazione fu fortemente voluta dall’Ammiraglio Gino De Giorgi, Capo di Stato Maggiore della Marina pro tempore. La Forza Armata poté finalmente disporre di una nave dalle elevate dimensioni, dotata di notevoli capacità logistiche per l’imbarco di armamenti e materiali e capace di ospitare un numero elevato di aeromobili, ivi inclusi gli aerei a decollo corto ed atterraggio verticale. Nel frattempo la Marina portava a compimento tutti i necessari passi tesi ad acquisire una componente ad ala fissa da imbarcare sul Garibaldi. Con la promulgazione delle Legge N.36 del 1° febbraio 1989, Utilizzo da parte della Marina Militare di aerei imbarcati, il sogno diventava realtà. La Marina Militare individuò nella versione americana del caccia-bombardiere Harrier AV-8B Plus la nuova macchina da imbarcare sulla portaeromobili, mentre la sede di Grottaglie divenne la base del Gruppo Supporto Aerei Imbarcati (GRUPAER), costituito il 1° febbraio 1991. IL PILOTA L’Aviazione Navale è una vera e propria nicchia di eccellenza, costituita da uomini e donne tutti accomunati da spirito di avventura e dalla stessa passione per il mare e per il volo. Militari di elevata professionalità e competenza, appassionati e motivati, in grado di operare con aeromobili tecnologicamente avanzati dai ponti di volo delle navi, di giorno e di notte, in un contesto operativo del tutto particolare e non certo privo di rischi. Essere piloti di marina richiede grande impegno e sacrificio, porta ad operare lontano da casa ed impone di adattarsi a lavorare negli angusti spazi di una nave, ma riserva straordinarie soddisfazioni umane e professionali. Dopo pochi anni dal conseguimento del brevetto di volo, il pilota di marina è chiamato ad assumersi elevatissime responsabilità, sia come capo equipaggio che come responsabile della propria componente imbarcata, composta non solo dal personale facente parte degli equipaggi di volo, ma anche da quello addetto alla manutenzione ed al supporto operativo. Una squadra coesa, motivata, di indiscussa professionalità, un vero moltiplicatore di forza della Nave su cui è imbarcata. Al pilota di Marina è richiesta una maturità non comune in relazione all’età posseduta e doti quali senso di responsabilità, coraggio (sia mentale che fisico), determinazione, tenacia, stabilità emotiva, fiducia in se stesso, capacità decisionale e sicura affidabilità professionale. Infine, hanno un certo peso anche le cosiddette monkeyskills, ossia quel talento innato e quella naturale capacità di pilotaggio che non si acquisisce sui libri di scuola. Se si hanno queste qualità, queste ambizioni e questa passione per il mare e per il cielo, se si sente dentro questo spirito di avventura e forza d’animo allora si può ambire a diventare piloti di marina. AVIAZIONE NAVALE OGGI Nelle peculiari attività della Marina, che siano di sorveglianza o di proiezione di capacità, in compiti militari o di supporto umanitario, il ruolo degli aeromobili imbarcati è fondamentale e consente di unire in modo armonico le caratteristiche peculiari e classiche dei mezzi aerei a quelle dello strumento navale, conferendo alla flotta capacità non surrogabili, di straordinaria valenza. A cento anni dalla sua istituzione l’Aviazione Navale continua ad essere il braccio lungo della Squadra Navale, svolgendo un ruolo fondamentale in tutte le principali missioni internazionali in Mediterraneo o negli scenari operativi più lontani. Ovunque, dall’Afghanistan all’Oceano Indiano, dal Libano al più recente teatro operativo libico, gli equipaggi della Marina si sono guadagnati stima a livello internazionale, dando prova di far parte di una componente abilitante della flotta, un vero e proprio sistema d’arma delle nostre navi, capace di garantire un sostegno flessibile, integrato e multiruolo e di fornire un contributo essenziale al potere aeronavale nazionale. Oggi l’Aviazione Navale può contare su 3 linee di aeromobili ad ala rotante e 2 linee ad ala fissa distribuite su tre stazioni elicotteri ed aeromobili, Luni Sarzana, Grottaglie e Catania, collocate in corrispondenza delle principali stazioni navali di La Spezia, Taranto e Augusta ed il cui compito istituzionale è quello di supportare la Squadra Navale con equipaggi operativi ed assetti aerei efficienti. Oltre ai classici compiti istituzionali ciascuna Base ha una sua particolare specificità: - la Stazione Elicotteri di Luni, sede del 1° e 5° Gruppo Elicotteri (rispettivamente con EH 101 e SH 90) è il polo tecnologico della componente, la Base in cui vengono condotte le attività di sperimentazione e valutazione operativa delle nuove macchine e dei nuovi sensori/apparecchiature. In essa ha anche sede il Centro Sperimentale Aeromarittimo, retto da un ufficiale pilota collaudatore sperimentatore qualificato presso la USNTPS (US Navy Test Pilot School) di Patuxent River (USA); - la Stazione Elicotteri di Catania, sede del 2° e 3° Gruppo Elicotteri (rispettivamente con AB212 e EH101) è il polo addestrativo della Componente, la Base dove tutti gli equipaggi di volo, piloti, operatori ai sensori e specialisti di nuova formazione transitano per una fase di indottrinamento e formazione basica; - la Stazione Aeromobili di Grottaglie, sede del 4° Gruppo Elicotteri e del GRUPAER (rispettiva mente con AB212 e velivoli ad ala fissa AV8B Plus) è la Base maggiore, nonché polo di supporto addestrativo per le truppe anfibie della Brigata San Marco. In questi anni, la componente aerea della Marina è in piena fase di rinnovamento. Continua ad operare da bordo delle navi della Marina l’AB212. Disponibile in varie versioni ed ormai prossimo ai 40 anni di vita operativa, è stato negli anni oggetto di modifiche ed aggiornamenti di configu razione per continuare a garantire la sua piena efficacia operativa. Nel 2001 è entrato in servizio il nuovo elicottero multiruolo medio-pesante EH-101, che ha sostituto l’SH-3D Sea King e che è stato acquisito nelle varianti Maritime Patrol Helicopter (MPH), per R operazioni di sorveglianza marittima e contrasto alle Unità di superficie e subacquee, Helicopter Early Warning (HEW), per operazioni di sorveglianza aerea e di superficie a grande distanza ed Assault Support Helicopter (ASH) per il trasporto di truppe, mezzi e materiali, nonché per evacuazione sanitaria e Personal Recovery (PR). L’ultima novità in fatto di nuovi elicotteri riguarda l’entrata i linea nel 2011 degli SH90, elicotteri medi acquisiti nelle due versioni da pattugliamento e da assalto marittimo. Essi sostituiranno gradualmente i gloriosi AB-212 e sono stati sviluppati principalmente per assolvere, in qualsiasi condizione meteorologica, missioni di pattugliamento, antinave ed antisommergibile nonché operazioni di ricerca e soccorso (SAR) e di trasporto operativologistico. Il sistema di controllo dei comandi in volo, basato su tecnologia fly by wire, ed un sistema di missione/avionico avanzato e completamente integrato, fanno dell’SH90 il mezzo militare attualmente tecnologicamente più avanzato al mondo. In attesa dell’arrivo del velivolo aerotattico di 5^ generazione Joint Strike Fighter (F35B), prosegue l’attività da bordo della portaerei Cavour l’AV-8B Plus, caccia bombardiere ognitempo monoposto subsonico, utilizzato per la difesa aerea della flotta con un ruolo secondario di attacco al suolo. In ultimo la Marina dispone, presso la Sezione Aerea distaccata nell’aeroporto di Pratica di Mare, di 3 velivoli Piaggio P-180 che assicurano le esigenze di collegamento e trasporto logistico della Forza Armata, nonché missioni di pattugliamento marittimo a lungo raggio e di trasporto medico. IL FUTURO La principale sfida futura per le Forze Aeree della Marina è la graduale sostituzione dei velivoli imbarcati sulla Portaerei Cavour, gli AV8B Plus, con gli F35B nella versione a decollo corto ed appontaggio verticale. L’F-35B è un caccia monoposto, a singolo propulsore, ala trapezoidale a caratteristiche stealth e capacità multiruolo. È un aereo con prestazioni rivoluzionarie, gestito da uno dei più complessi software di missione esistenti, e farà fare all’Aviazione Navale un salto nella 5^ generazione dei velivoli da combattimento. La sua grande versatilità permetterà di soddisfare un ampio spettro di missioni: difesa e protezione della Squadra Navale, proiezione in profondità del potere aeronavale, soppressione dei sistemi d’arma missilistici avversari e concorso al conseguimento della supremazia aerea, esprimendo elevati livelli di flessibilità di impiego, sopravvivenza e letalità di ingaggio. Un’altra sfida per l’Aviazione Navale è l’entrata in servizio di aeromobili a pilotaggio remoto (APR). Allo scopo di valutarne l’impiego da bordo la Marina ha impostato, sin dal 2011, un programma di studio/valutazione/sperimentazione di tali assetti per individuare i requisiti tecnici ed operativi dei sistemi di futura introduzione in servizio. L’Aviazione Navale si è dotata di un primo sistema APR ad ala rotante, denominato Camcopter S-100 (costituito da 2 velivoli) che ha dato sinora interessanti riscontri operativi, e sta acquisendo due sistemi APR Scan Eagle, costituiti ciascuno da 5 velivoli ad ala fissa, particolarmente versatili e con una dotazione di sensori utilizzabili in un’ampia gamma di missioni sul mare. DIVENTARE PILOTA DI MARINA Per diventare pilota di Marina si possono intraprendere due diverse strade, frequentare l'Accademia Navale di Livorno, diventare Ufficiali ed essere selezionati per la specialità di pilota, oppure, al termine delle scuole medie superiori, partecipare al concorso per Allievi Ufficiali Piloti di Complemento (AUPC) bandito ogni anno. Gli aspiranti piloti, frequentatori dell'Accademia Navale o vincitori di concorso AUPC, dopo un iniziale indottrinamento a Livorno di circa 3 mesi, vengono inviati presso le scuole di volo della US Navy negli Stati Uniti. Il corso di pilotaggio per i piloti di elicottero si svolge in parte a Pensacola (Florida) ed in parte a Corpus Christi (Texas). Al termine, i giovani Ufficiali conseguono i brevetti di pilota militare di ala fissa e di ala rotante. I piloti di jet invece, dopo il comune periodo iniziale di addestramento a Pensacola, proseguono i corsi a Meridian e quindi a Cherry Point, sempre negli USA, dove conseguono sia il brevetto di pilota militare di jet sia tutte le abilitazioni al volo operativo sui velivoli aerotattici. La durata dei corsi varia tra i 20 mesi per i piloti di elicottero ed i 36 mesi per i piloti jet. Dopo aver conseguito il brevetto e ricevuto le agognate ali dorate (wings of gold), i neo piloti di Marina rientrano in Italia per essere assegnati ad un gruppo di volo operativo per la transizione sui velivoli in dotazione alla Forza Armata e per il successivo impiego a bordo. L’equipaggio di un aeromobile, ad esclusione dei velivoli aerotattici, è composto oltre che dai piloti anche dagli operatori di volo, Sottufficiali altamente specializzati ed in grado di utilizzare al meglio i sensori e tutte le sofisticate apparecchiature avioniche di missione dell’aeromobile. Il loro addestramento ha inizio presso le Scuole Sottufficiali di Taranto e prosegue presso l’Ufficio Corsi della Stazione Elicotteri di Catania. Da qui, dopo circa sei mesi di corso specialistico, gli operatori vengono inviati presso i gruppi di volo dove completeranno l’addestramento in volo in un contesto altamente stimolante sotto il profilo professionale ed umano. Oltre ai piloti ed agli operatori di volo, la Marina forma annualmente Ufficiali e Sottufficiali tecnici e specialisti di aeromobili, che, indirizzati alla frequenza di corsi altamente specializzati in Italia o negli Stati Uniti, ottengono una formazione di elevato livello che gli consentirà di essere impiegati presso le Basi ed i Gruppi di Volo in incarichi tesi ad assicurare il supporto tecnico – logistico agli aeromobili della Forza Armata. 004300315 23(5$7,92 800-862032 Progetto Grafico Editoria Promozionale - Marina Militare. Le informazioni contenute in questo opuscolo possono essere soggette a varianti. Mantieniti aggiornato visitando il nostro sito o iscrivendoti alla nostra Newsletter.