LE REGOLE EDUCATIVE DARE REGOLE? •E’ UN OBBLIGO? •E’ UN’ESIGENZA PER SOPRAVVIVERE? •E’ UN ABUSO DI POTERE? •E’ UN MODO PER IMPORSI? •E’ UNA SECCATURA? •E’ QUALCOSA RICORRERE? •E’ DA GENITORE? A CUI A VOLTE BISOGNA REGOLE FORMAZIONE DEL SE’ Per Winnicott questa può progredire solo attraverso l’esperienza di “HOLDING”cioè di sentirsi: • • TENUTI (infanzia 0-3) SOSTENUTI (latenza 6-11) • CONTENUTI (regole) REGOLE COME BISOGNO DEL BAMBINO PIRAMIDE DI MASLOW: 1. Sopravvivenza 2. Sicurezza 3. Bisogni sociali e di relazioni 4. Realizzazione-Stima di sé 5. Autorealizzazione L’ACQUISIZIONE DI REGOLE, PERMETTE AL BIMBO UN ADATTAMENTO ALLA REALTA’,CHE ANCORA NON HA. I genitori dovrebbero insegnare: 1. TRA REALTA’ E DESIDERIO 2. TRA CIO’ CHE E’ SUO E CIO’ CHE NON LO E’ 3. TRA IL LECITO ED IL NON LECITO 4. TRA CIO’ CHE PUO’ FARE E NON PUO’ FARE “IL BAMBINO E’ IN GRADO DI RISPETTARE LE REGOLE CHE GLI DIAMO?” “A CHE ETA ’ I FIGLI RICONOSCONO AI GENITORI QUESTA AUTORITA’ E OBBEDISCONO?” TUTTI I BAMBINI DAI 4 AI 9 ANNI CONSIDERANO DOVEROSO OBBEDIRE AI GENITORI,MA LO GIUSTIFICANO IN MODO DIVERSO (DAMON) 4ANNI:obbediscono perché vogliono fare bene ciò che è stato loro ordinato. Non c’è consapevolezza che i loro desideri possano essere diversi. 5ANNI:obbediscono per paura di castigo,ma iniziano a rendersi conto che il comando può essere sgradevole. 6-8ANNI:rispetto dell’adulto:nasce dall’onnipotenza del genitore e dalla scoperta di tutte le sue capacità. 9ANNI:nasce il desiderio di cooperazione,fondato sulla validità riconosciuta ai comandi. GENITORE COME FONTE DI AUTORITA’ PERMANENZA NEL TEMPO ASIMMETRIA FORTI SENTIMENTI DI OBBLIGO CARATTERISTICHE DI UN GENITORE AUTOREVOLE UN GENITORE AUTOREVOLE … Agisce intenzionalmente,nell’ambito del possibile; Si pone all’interno di una relazione asimmetrica e sistematica,all’insegna della reciprocità (“realizza te stesso realizzando l’altro”); Mostra i suoi sentimenti in modo autentico; Si interroga circa i messaggi veicolati da taluni comportamenti; •Accetta incondizionalmente il figlio,ma non sempre approva i suoi comportamenti; •Lo ascolta con empatia,valorizzando le sue parole,i suoi sentimenti,le sue esperienze,senza sostituirsi a lui; •Manifesta stima e fiducia verso sé e il figlio; •Sa essere assertivo. NEL DARE LE REGOLE BISOGNA SAPERE CHE NE ESISTONO DI 2 TIPI: 1. CONVENZIONALI 2. MORALI SVILUPPO DELLA NOZIONE DI REGOLA NELL’APPARATO COGNITIVO-EMOTIVO DEL BAMBINO 4-5ANNI:nessuna idea di regola. 6-7ANNI:regola = imposizione (a volte ci si dovrebbe comportare diversamente da come si vorrebbe). 8-9ANNI:distinzione scorretta tra regole morali e convenzionali (hanno diversi tipi di punizioni). 10-11ANNI:primi fondamenti sociali (con le regole si vive meglio). 12-13ANNI:le regole convenzionali possono essere cambiate. LA GESTIONE DEL “SI” E DEL “NO” DUE TIPI DI MOTIVAZIONE: QUELLE CHE INDICANO UNA RAZIONALITA’ E UN PROGETTO EDUCATIVO QUELLE DETTATE PIU ’ DA IMPULSI EMOTIVI PERCHE ’ SI Non reprimere sembra un atto di modernità; Toglie molti problemi; Voglio dimostrargli il mio affetto. I SI DEVONO ESSERE IL RISULTATO DI UNA CONVINZIONE “Questo si perché …” PERCHE ‘ NO (il bimbo neonato va assecondato) Il bimbo di 6 anni va contenuto e messo in grado di accettare i limiti I divieti sono rassicuranti = chi non li interiorizza è costantemente in pericolo. PERCHE ’ E’ COSI’ DIFFICILE DIRE “NO?” Idea onnipotente di sapere condurre così bene i figli da non avere mai bisogno di limitare(come se io guidassi senza mai frenare) Molte regole sociali sono divenute morbide e duttili = incertezza di non essere sempre sostenuti (es - nonni) FRA LE DUE POSIZIONI CI VUOLE IL GIUSTO EQUILIBRIO: •Se dico sempre “si”creo un “onnipotente”incapace di tollerare le frustrazioni •Se dico sempre “no” creo un ”infelice”che non sa godere piaceri e gioie. IL GENITORE DEVE ESSERE IN GRADO DI VALUTARE QUANDO LA RICHIESTA E’ UN BISOGNO DEL BAMBINO E QUANDO E’ SOLO UN CAPRICCIO. ESSERE MOBILI MA NON INCONSINSTENTI Il genitore che tollera il dolore di dover proibire,insegna al bambino a tollerare il dolore di non poter fare ciò che vuole.. BIBLIOGRAFIA: •Jeanne Van den Brouk- “MANUALE E USO DEI BAMBINI CHE HANNO GENITORI DIFFICILI”. RAFFAELO CORTINA EDITORE. •Asha Philips- “I no CHE AIUTANO A CRESCERE”.;SAGGI UNIVERSALE ECONOMICA FELTRELLI. •V. Maioli Sanese: “Ho sete, per piacere”ED.MARIETTI 1820 •P. Crepet: “I figli non crescono più”-ED. EINAUDI