Chiesa di San Marco in San Girolamo
Percorso guidato per le visite
Indice
Percorso guidato per le visite.................................................................................................... 2
Prima di iniziare la visita................................................................................................. 2
La storia della chiesa...................................................................................................... 2
Facciata........................................................................................................................ 3
Campanile.....................................................................................................................3
Interno della chiesa........................................................................................................3
Mappa del percorso guidato........................................................................................................................ 4
Cappella di San Giovanni della Croce (1)...........................................................................4
Cappella di Santa Teresa (2)........................................................................................... 5
Ai lati dell'arco che separa la navata dal presbiterio (3)......................................................5
Presbiterio (4)............................................................................................................... 5
Organo......................................................................................................................... 6
Coro (5)....................................................................................................................... 6
Sacrestia (6)................................................................................................................. 6
Cappella a destra del presbiterio (7).................................................................................7
Cappella a sinistra del presbiterio (8)............................................................................... 7
Cappella di Gesù Misericordioso e S. Girolamo (capp. Invernale; 9)......................................7
Cella campanaria (10).................................................................................................... 8
Cappella della Madonna del Carmine (11)......................................................................... 8
Cappella di Sant'Anna (12)..............................................................................................9
Conclusione della visita...................................................................................................9
Appendice................................................................................................................................ 10
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 1 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
Percorso guidato per le visite
A cura di M. Chemello – ultima revis. 8 apr 2010, ore 18.20
I testi sono rilasciati con licenza CC-BY-SA 3.0
Prima di iniziare la visita
Indicazioni per i volontari: prima di iniziare la visita, mentre si sta formando il gruppo, ci si informa rapidamente sulla
provenienza dei visitatori (es. se sono della città o no), e di come hanno saputo delle visite. Dialogare con le persone
aiuta a capire le loro aspettative e il tipo di linguaggio da usare poi per farsi meglio comprendere.
La visita può iniziare fuori sul sagrato della chiesa oppure dentro, subito all'ingresso.
Benvenuti nella chiesa di San Marco in San Girolamo.
Quest'anno celebriamo i 250 anni della consacrazione di questa chiesa, ed anche i 200 anni da
quando è divenuta la nostra chiesa parrocchiale. Abbiamo dunque pensato che era giusto
organizzare delle visite guidate per dare modo a tutti di scoprire le numerose opere d'arte che
sono qui conservate, e che magari gli stessi parrocchiani non conoscono affatto.
Siamo volontari della parrocchia, non guide professioniste, quindi vi chiediamo scusa fin
da subito se non riusciremo a darvi tutte le informazioni che vorremmo. Ci auguriamo comunque
che possiate apprezzare la visita e faremo del nostro meglio.
La visita è gratuita, tuttavia alla fine, se volete, potrete fare un'offerta libera per i lavori di
restauro.
La storia della chiesa
L'attuale chiesa di San Marco in San Girolamo è una chiesa barocca costruita nella prima
metà del Settecento dall'ordine dei Carmelitani Scalzi. Qui sorgeva già una chiesa più piccola,
San Girolamo della congregazione dei Gesuati, con annesso convento, che dopo la soppressione
dei Gesuati furono acquistati dai Carmelitani. La chiesa in seguito fu demolita per permettere
l'edificazione di questa chiesa più grande, ed anche il convento fu ampliato.
La chiesa è uno dei maggiori esempi del barocco vicentino. L'attribuzione del progetto è
incerta: l'architettura è forse opera di più mani. L'autore è ritenuto, da alcuni, l'architetto
veneziano Giorgio Massari (1687–1766), anche se non manca chi lo attribuisce al vicentino
Giuseppe Marchi (1669-1757).
L'edificio fu iniziato nel 1720 e completato per lo più nel 1727. Nel 1725, anche se non finita, la
chiesa era già aperta al culto; nel 1726 venne coperta. Segue un lungo periodo in cui viene
completato l'interno con i suoi altari e decorazioni e (nel 1756) la facciata. La chiesa fu
consacrata nel 1760 con cerimonia solenne. Era intitolata a due santi: S. Girolamo (già
patrono della chiesa precedente) e S. Teresa d'Avila. Poiché era officiata dai Padri Carmelitani
Scalzi, era comunemente detta Chiesa degli Scalzi.
Quando nel 1810 le leggi napoleoniche soppressero gli ordini religiosi, incamerandone i beni, la
chiesa fu chiusa e sconsacrata. Venne destinata per qualche tempo come fabbrica di tabacchi, ma
ben presto (sempre lo stesso anno) fu acquistata dalla parrocchia di San Marco, evitando così
danni peggiori all'edificio.
La parrocchia di S. Marco è sempre stata qui ed è una delle più antiche della città, ma la chiesa
originale di S. Marco sorgeva a circa 300 metri di distanza, andando verso il centro, subito prima
di Ponte Pusterla, dove ora c'è piazzetta S. Marco. Era una piccola chiesa molto antica, ma
all'epoca era in precarie condizioni. La parrocchia prese dunque possesso di questa chiesa, che
divenne S. Marco in S. Girolamo, mentre la vecchia chiesa fu venduta e demolita. La struttura
architettonica che potete ammirare qui oggi è rimasta sostanzialmente intatta, anche se ha
subìto vari restauri nel corso del tempo.
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 2 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
Approfondimenti: vedi l'appendice Storia.
Facciata
La facciata della chiesa fu progettata nel 1756 dall'architetto bresciano Carlo Corbellini. Le
grandi proporzioni della facciata in stile barocco, con le sue decorazioni e le sue 11 statue di
santi, non si colgono facilmente, visto che manca davanti alla chiesa un sagrato di adeguate
dimensioni.
La facciata è costituita da due ordini di semicolonne corinzie su alti piedestalli. Le ali sono ornate
da un balaustro con statue agli angoli. Il timpano triangolare, con sottili cornici, reca altre 3
statue. Nel piano inferiore, negli spazi tra le semicolonne, si aprono 4 nicchie, nel piano superiore
2, con una grande nicchia al centro.
L'alto finestrone centrale, che dà luce all'interno, è murato nella parte superiore e dipinto in
“trompe l'œil” (per dare l'illusione di una vera finestra, anche se il colore è oggi molto svanito).
I santi delle 11 statue rimaste (in origine ve ne erano 15), opera di 3 scultori diversi,
rappresentano quelli maggiormente venerati dall'ordine religioso dei Carmelitani Scalzi, e li
ritroveremo poi anche nei dipinti all'interno della chiesa. Tra essi vi sono: Santa Teresa d'Avila,
S. Giovanni della Croce, San Girolamo. Le statue nelle nicchie sono della scuola di Marinali. In
cima al timpano della chiesa è posta la statua della Vergine Maria con Gesù bambino (le statue
del coronamento in alto, sono di due artisti diversi, e non essendo riparate da nicchie, sono
consumate dal tempo e dagli agenti atmosferici).
Curiosità: Per questa facciata era stato elaborato nel 1756 un primo progetto in stile palladiano da Ottone Calderari, non realizzato, che
fu adattato nel 1824 dall'arch. Antonio Piovene per un'altra chiesa di Vicenza, quella dei Filippini che potete vedere tuttora in Corso
Palladio.
La lapide sopra il portale d'ingresso ricorda un restauro della chiesa del 1894.
Campanile
Il campanile, visibile dal retro della chiesa, è quello originale costruito nel 15mo secolo per
la chiesa e convento dei Gesuati. Fu sopraelevato nel 1933 dall'arch. G. Dal Conte. La torre
campanaria, con 14 campane, è tuttora usata per concerti di campane suonate a mano.
Maggiori dettagli seguono nella descrizione dell'interno della cella campanaria.
Interno della chiesa
(posizionarsi al centro, in fondo vicino all'ingresso)
L'interno della chiesa, luminoso e di grande respiro, è a navata unica, con alte cappelle laterali,
ognuna delle quali dà luce all'aula attraverso un'ampia finestra semicircolare. L'impressione
generale è quella di un ambiente ampio, spazioso e luminoso. La luce proviene dall'alto e,
nelle chiese barocche, ha una grande importanza: dilata lo spazio. Infatti l'interno sembra più
grande di quanto effettivamente sia.
Dettagli: La navata della chiesa misura 28 metri di lunghezza e 11 di larghezza (21 metri, se si comprendono le cappelle); il presbiterio è
lungo 11 metri.
La navata è costituita da due campate (un arco separa l'aula dal presbiterio). Il ritmo è scandito
da un ordine unico di pilastri corinzi che poggiano su un alto piedistallo di pietra. Ai lati della
navata sono collocate quattro cappelle, mentre ai lati del presbiterio si aprono due ulteriori
cappelle (anche queste un tempo avevano degli altari) che formano il transetto della chiesa.
Il transetto è quella parte della chiesa che interseca a 90° la navata, formando una pianta a croce.
In fondo la chiesa si chiude con un'abside semicircolare. Gli spazi all'interno dei quattro poderosi
pilastri che separano una cappella dall'altra sono ben sfruttati per ospitare i confessionali.
L'articolazione degli spazi sembra, nel complesso, ordinata, razionale e ben sfruttata.
Come abbiamo detto, la struttura fu finita già nel 1727 ma poi iniziarono i lavori all'interno. Per
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completare gli altari, con le loro statue e decorazioni, occorsero numerosi anni e un eccezionale
(per l'epoca) dispendio di denaro. La pavimentazione, a lastre bianche e rosse, fu fatta nel 1745.
Potete notare che la chiesa è ricca di molte decorazioni, ma non all'eccesso. Infatti l'architettura
barocca qui a Vicenza è caratterizzata da equilibrio e sobrietà. In parte ciò è dovuto al forte
influsso di Palladio con il suo stile classico. Un'altra caratteristica tipica dell'architettura e dell'arte
barocca è l'uso della linea curva, anche qui tuttavia moderato.
Le cappelle laterali sono ornate da imponenti altari barocchi, ricchi di decorazioni, e sono ornate
con dipinti di una certa importanza, opere soprattutto di pittori del primo Settecento vicentino. Vi
illustreremo le opere più importanti, partendo dalla prima cappella a destra.
Mappa del percorso guidato
1 - Cappella di S. Giovanni della Croce
2 - Cappella di S. Teresa
3 - Ai lati dell'arco che separa la navata dal presbiterio
4 - Presbiterio
5 - Coro e organo
6 - Sacrestia
7 - Cappella a destra del presbiterio
8 - Cappella a sinistra del presbiterio
9 - Cappella di Gesù Misericordioso e S. Girolamo (capp.invernale
10 - Cella campanaria
11 - Cappella della Madonna del Carmine
22 - Cappella di S. Anna
Cappella di San Giovanni della Croce (1)
(prima cappella a destra dell'ingresso)
L'altare è in marmo di Carrara; al di sopra si innalzano quattro colonne di breccia violacea,
che reggono un timpano arcuato e spezzato, sormontato da un alto attico con timpano
triangolare, al cui centro risplende una croce dorata con ai lati due vasi fiammeggianti. È
un'importante opera del XVIII secolo di gusto veneziano.
La pala che raffigura S. Giovanni della Croce è una delle migliori opere del pittore vicentino
Costantino Pasqualotto, detto il Costantini (1732 - 1742). Il santo è raffigurato in ginocchio
davanti ad un crocifisso, mentre Cristo, con la croce sulle spalle, gli appare tra le nubi.
Dettagli: 1) Costantino Pasqualotto è (assieme a De Pieri che vediamo più avanti) uno tra i maggiori pittori del Settecento vicentino; ha
realizzato numerose tele e affreschi per varie chiese: un suo ciclo notevole è conservato nella chiesa parrocchiale di Montecchio
Precalcino.
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2) S. Giovanni della Croce è stato un sacerdote spagnolo del 15mo secolo, fondatore dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi, come riforma
dell'Ordine della Beata Vergine del Monte Carmelo. È stato proclamato Dottore della Chiesa.
Passando alla cappella subito successiva da questo lato della chiesa, notiamo una lapide in alto
sulla parete incisa con lettere d'oro su fondo scuro. Commemora la consacrazione solenne della
chiesa, avvenuta nel 1760 da parte del vescovo di Vicenza e cardinale Antonio Maria Priuli.
Cappella di Santa Teresa (2)
(seconda cappella a destra)
Anche l'altare della cappella Santa Teresa d'Avila è in marmo bianco di Carrara. Le sue
quattro colonne reggono un timpano arcuato, sul quale sono adagiati due angeli tra vasi
fiammeggianti. Base e capitelli sono di bronzo: fregi di bronzo dorato sono sul paliotto e sui
piedistalli.
La pala rappresenta l'estasi di Santa Teresa ed è un capolavoro del pittore bellunese
Sebastiano Ricci (1659-1734).
Descrizione: La santa, ritratta dentro un tempio con colonne ioniche, è svenuta ed è sostenuta da
un angelo in veste rossa, mentre un altro di fronte brandisce la freccia dell'amor divino. Due
angeli tengono allargate le braccia della santa, mentre un altro, sorridente, la addita ai fedeli. La
raffigurazione comunica un'intensa emozione e il senso di un mistico abbandono.
Dettagli: S. Teresa di Gesù, detta d'Avila (nata nel 1515) era una mistica spagnola ed è la santa a cui era dedicata in origine questa chiesa
assieme a S. Girolamo. Possiamo dunque intuire che era molto venerata dall'ordine dei Carmelitani Scalzi che costruirono la chiesa.
Infatti S. Teresa è proprio la fondatrice delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi, come riforma dell'Ordine della Beata Vergine del
Monte Carmelo. È anche uno dei 33 Dottori della chiesa cattolica.
Ai lati dell'arco che separa la navata dal presbiterio (3)
L'arco che separa l'aula dei fedeli dal presbiterio è detto “arco trionfale”. Due grandi tele, in
sfarzosa cornice del primo Settecento, di profilo concavo, rappresentano: il profeta Eliseo
(pilastro a destra) e il profeta Elia (pilastro a sinistra), cui un angelo indica l'acqua e il pane.
Sono entrambe opera del pittore veronese Matteo Brida (1699-1774).
Eliseo è rappresentato in piedi, con un mantello grigio, mentre protende una mano verso i
fanciulli sbranati dai lupi perché deridevano la sua calvizie.
Elia è rappresentato proteso verso di noi, con un mantello grigio lilla, mentre un angelo che sta
sopra una nube indica l'acqua e il pane.
Al di sotto di questi due grandi dipinti erano posti fino a pochi anni fa due quadri più piccoli,
trafugati purtroppo nel dicembre 2005 e oggi sostituiti da opere contemporanee dipinte a loro
somiglianza (non copie vere e proprie ma reinterpretazioni moderne). Erano una tempera su
tavola di scuola veneziana-cretese della seconda età del Quattrocento (fra 1445 e 1498),
raffigurante una Madonna con Bambino (già nella chiesa dei Gesuati), e di un olio su tela con il
ritratto di San Giuseppe risalente al 1600. Più che il valore artistico, era il valore legato alla
devozione di queste immagini.
Presbiterio (4)
Lo spazio del presbiterio è a pianta ottagonale.
Il presbiterio (cioè la zona riservata ai presbiteri, ai religiosi e al clero) in precedenza era nettamente separata dall'aula da una balaustra
in pietra (simile a quella davanti agli altari), che è stata smontata e ricollocata ai lati del presbiterio.
Quattro gradini conducono all'altare maggiore, dedicato a S. Girolamo. L'altare è a forma di
parallelepipedo ed è realizzato in marmo di Carrara con fregi di metallo dorato. Fu iniziato nel
1740 e finito nel 1757 (quindi un anno dopo la facciata della chiesa), grazie ad un lascito
testamentario del conte Alessandro Arnaldi.
Al centro del paliotto (la parte anteriore della mensa) una placca di metallo lavorato rappresenta
S. Girolamo che si percuote il petto. Ai due lati, due placche rappresentano S. Teresa e S.
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Giovanni della Croce. Le due porte laterali, che fanno tutt'uno con l'altare e sono sempre in
marmo di Carrara, hanno un timpano arcuato ribassato e sopra vi sono poste due coppie di
angeli, opera dello scultore Giacomo Cassetti.
Approfondimento: L'altare maggiore è l'altare verso cui un tempo erano rivolti i sacerdoti quando celebravano la Messa, rivolgendo le
spalle ai fedeli. Se aggiungiamo che la messa si diceva in latino, e che non esistevano sistemi di amplificazione, possiamo immaginare che
seguire la messa non doveva essere così semplice. Solo con il Concilio Vaticano II si decide che era meglio potersi guardare in faccia, per
cui in tutte le chiese fu costruito un secondo altare, quello che oggi è normalmente usato dal celebrante.
Sculture lignee laccate e dorate di notevole pregio, appartenenti all'antico arredo della chiesa
(sec. XVIII), sono state opportunamente adattate per realizzare i due amboni, l'altare rivolto al
popolo e la sede del celebrante, seguendo le indicazioni del Concilio Vaticano II.
Organo
Questo grandioso organo fu costruito nel 1900 dalla ditta Pugina e inserito in una solenne
struttura lignea progettata dall'architetto Vittorio Barichella. L'organo precedente, più piccolo,
era collocato sulla parete opposta della chiesa, sopra la porta centrale. Sulla cimasa
(coronamento) dell'organo è collocata la statua di Cristo Redentore, opera dell'artista Belcaro.
Il recente restauro dell'organo si è concluso nel 2009. Ora è finalmente possibile usarlo per
concerti, come quelli previsti nel programma delle celebrazioni del bicentenario (vedi programma
all'ingresso).
Per osservare meglio i particolari dell'organo da sotto ci trasferiamo dietro l'altare, nel coro.
Coro (5)
Dietro l'altare, nell'abside semicircolare, è collocato l'antico coro dei monaci. Qui, in stalli in legno
di noce di cui vediamo alcuni resti (ne conserviamo molte altre parti e speriamo che possa venire
presto restaurato), sedevano i monaci Carmelitani della comunità, al riparo dagli sguardi dei
fedeli. Qui cantavano, si riunivano in preghiera nei vari momenti della giornata, assistevano alla
messa o si riuniva il Capitolo (l'assemblea dei frati) per discutere delle questioni del convento. La
porta al centro (attualmente chiusa) conduceva al monastero.
Per assistere alle funzioni religiose i frati Carmelitani potevano usare anche il “coretto”, cioè degli
ambienti che si trovano al piano superiore, dietro le due grate collocate nelle pareti laterali, che
vedete in alto.
Sotto il pavimento del coro i documenti storici indicano invece la presenza di una cripta, di 5x5
metri circa, in cui sono ancora collocati i resti dei religiosi dei secoli passati.
L'accesso della cripta è tuttavia andato perduto nel tempo (potrebbe essere collocato dietro la lapide posta nel retro dell'altare).
Ci trasferiamo ora nella sacrestia, passando attraverso la porta sulla destra dell'altare.
Sacrestia (6)
La sacrestia è considerata uno dei gioielli artistici della chiesa di San Marco. È di notevolissimo
pregio il mobilio, che è completamente originale: un complesso composto di altare e armadi in
noce a intarsio e intaglio, opera del 18mo secolo. La sacrestia è stata sottoposta ad un restauro
completo nel 1988, che ne ha restituito la bellezza. Normalmente non è aperta al pubblico.
La sacrestia è l'ambiente di servizio della chiesa che serviva per la vestizione dei ministri del culto, per conservare i paramenti liturgici,
tutti gli oggetti sacri necessari alla liturgia e, molto spesso, i registri parrocchiali (battesimi, cresime, matrimoni, funerali).
Nella parete di fondo è collocato l'altare con due colonne e timpano spezzato, fiancheggiato da
due armadi con timpano ricurvo. Fra le due colonne fa bella mostra di sé una tela di Bortolo
Letterini (1669-1745)1 raffigurante la Vergine, Gesù Bambino, S. Teresa, S. Giuseppe, S.
Gioachino e S. Anna. Davanti alla pala è collocato un crocifisso in legno di bosso.
Alle pareti laterali sono addossati due grandi armadi, composti ciascuno da tre corpi maggiori
uniti tra loro da due corpi più bassi divisi da lesene. Le parti centrali sono abbellite da due tele
1- Arslan (1961)
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 6 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
sempre opera di Letterini: quella di destra raffigura S. Giovanni della Croce, quella di sinistra S.
Giuseppe con il Bambino Gesù.
Dettagli e curiosità: 1) scomparto segreto (chiedere ad Aldo); 2) il quadro della santa “misteriosa”. Notevole opera dei
Settecento, la figura di santa (di cui non conosciamo il nome) ha le mani che grondano sangue e sul retro si vede un
corpo (un martire?).
Torniamo ora nella chiesa vera e propria, passando per la cappella a destra del presbiterio.
Cappella a destra del presbiterio (7)
Questa cappella (come si è detto) forma, con il presbiterio e l'altra cappella dalla parte opposta
dell'altare, il transetto della chiesa. Un tempo le due cappelle ospitavano degli altari.
Nella parete di fondo è oggi collocata una tela del 1727 dell'artista vicentino Antonio De Pieri
detto Lo Zoppo (1671-1751) raffigurante S. Girolamo in gloria, mentre contempla il
Crocefisso ed è elevato in cielo da due angeli. È giudicata la migliore opera di De Pieri
conservata a Vicenza. È un dipinto di grande effetto e, come vedete, molto grande (altro
m.3,70), che ben rappresenta l'importanza del santo a cui era dedicata questa chiesa. L'artista è
considerato il migliore del primo Settecento a Vicenza.
Fino al 1900 il dipinto era collocato nell'abside, poi fu spostato per la costruzione del nuovo organo.
Approfondimenti:
La vecchia chiesa dei Gesuati. In questo stesso luogo, prima della chiesa attuale fatta costruire dai Carmelitani, esisteva già una chiesa
con un convento dedicati a S. Girolamo, fatta costruire dalla congregazione dei Gesuati. I Carmelitani acquistarono la chiesa e la rifecero
più ampia.
S. Girolamo. È uno dei padri della Chiesa cattolica ed è anche uno dei Dottori della Chiesa (come S. Teresa). Nacque nell'attuale Croazia
nel 347 e studiò a Roma. È stato il primo che ha tradotto la Bibbia dal greco e dall'ebraico in latino. È stato anche un forte sostenitore del
celibato del clero, che ancora all'epoca non era obbligatorio e divenne tale proprio l'anno della sua morte, nel 420.
Per approfondimenti: http://it.cathopedia.org/wiki/San_Girolamo e http://it.wikipedia.org/wiki/San_Girolamo
Cappella a sinistra del presbiterio (8)
Sulla parete di fondo sono esposte due tele già appartenute all'antica chiesa di San Marco.
Sono opera di Giovanni Battista Maganza il Vecchio (1513-1586). Quella di destra raffigura la
SS. Trinità, S. Pietro Martire e S. Carlo; quello di sinistra rappresenta Gesù morto con la
Vergine e S. Nicolò vescovo.
Approfondimenti:
1) l'antica Chiesa di S. Marco, oggi distrutta (vedi capitolo storia).
2) Giovanni Battista Maganza (c.1513-1586) è un importante pittore vicentino del tardo rinascimento, autore soprattutto di opere a tema
religioso per gli altari delle chiese. Suo figlio Alessandro è stato a sua volta un importante pittore. La famiglia dei Maganza costituì una
importante scuola pittorica a Vicenza.
Entriamo ora, transitando per un breve corridoio, nella cappella invernale.
Cappella di Gesù Misericordioso e S. Girolamo (capp.
Invernale; 9)
La cappella si usa generalmente per funzioni religiose con un piccolo numero di fedeli, soprattutto
d'inverno.
È stata recentemente restaurata e alla dedica a Gesù Misericordioso - nel dipinto a destra
dell'altare - è stata aggiunta la dedica all'antico patrono della chiesa S. Girolamo. Il dipinto a
sinistra dell'altare è una rarissima tela di Giovanni Battista Maganza il Vecchio (15131586) raffigurante S. Girolamo penitente (prima del 1570). È uno dei dipinti di maggior valore
storico-artistico della chiesa.
Approfondimenti: 1) L'iconografia di S. Girolamo. Potete qui vedere S. Girolamo ritratto come un eremita, che se ne sta solo in penombra
e prega. È praticamente nudo, segno di povertà. È un eremita nel deserto. Mentre prima abbiamo visto S. Girolamo in gloria, trasportato
in cielo dagli angeli. Questo santo è rappresentato in vari modi nell'iconografia. Può essere anche rappresentato con i vestiti da
cardinale, ma evidentemente i frati sentivano più vicina la rappresentazione “povera” e mistica del santo.
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 7 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
La parete di fondo della cappella presenta tre nicchie poco profonde, rinvenute con il restauro, in
cui sono collocate icone di recente fattura: al centro Cristo, a destra San Marco e a sinistra Santa
Maria.
Avviciniamoci alla parete di fondo, oltre l'altare, per vedere ciò che abbiamo scoperto durante i
restauri.
Le colonnine che vedete ora incastonate nel muro erano libere ed erano parte del chiostro
dell'antico convento dei Gesuati. Il chiostro fu inglobato nella struttura durante l'ampliamento,
quando i Carmelitani rifecero la chiesa. Aprendo la finestra, potete vedere altre di queste colonne
all'esterno, nel giardino del convento.
Approfondimenti: 2) Il convento delle “Dame Inglesi”.
Nel convento dei Carmelitani abolito da Napoleone nel 1810 presero dimora nel 1837 le “Dame Inglesi”, per disposizione dell’Imperatore
d’Austria. L'Istituto della Beata Vergine Maria è una congregazione religiosa fondata nel 1609. Esse provenivano da Vienna, dove
tenevano un Collegio per l’educazione delle fanciulle e l’autorità imperiale, che apprezzava quest’opera, la volle anche a Vicenza, dove non
esistevano ancora istituzioni educative. Per approf. http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/Storia_delle_Suore_Dame_Inglesi
Ai piedi del muro di fondo potete inoltre vedere una porzione della pavimentazione originale
emersa durante il restauro. Potete notare che è ad un livello molto più basso del pavimento
attuale. L'abbiamo protetta con una lastra di vetro calpestabile.
Approfondimenti: 3) La storia della congregazione dei Gesuati, abolita nel Seicento (vedi appendice storia)
Passiamo ora da questa porta laterale, per dare una rapida occhiata agli ambienti che un tempo
facevano parte del convento dei Carmelitani.
Cella campanaria (10)
Questo corridoio che stiamo percorrendo è posto sul retro del coro della chiesa. La seconda porta
a destra è ora nascosta da un armadio, ma era la porta attraverso la quale i frati Carmelitani
uscivano dalla chiesa. Subito di fronte a quella porta vi è l'ingresso alla cella campanaria. I
visitatori sono pregati di non toccare le corde e non suonare le campane (le campane possono
essere suonate solo dagli addetti, durante le funzioni o i concerti).
La scuola campanaria di S. Marco è l'unica realtà cittadina custode del suono a mano (o a corda),
dato che tutti gli altri campanili sono stati meccanizzati.
Nel Veneto le scuole campanarie rimaste sono circa un centinaio.
Il campanile è quello originale costruito nel XV secolo per la chiesa e convento dei Gesuati. Fu
sopraelevato nel 1933 su disegno dell'architetto Giuseppe Dal Conte, per collocarvi 5 campane
fuse dalla ditta Colbachini di Padova, che sono ancora le maggiori dell'attuale concerto di 14
campane.
Inoltre c'è un campanello che ora non suona più, utilizzato nel passato per l'ultimo segnale ad avvertire che la messa cominciava (in
alcune comunità è ancora in uso), fuso dalla Colbachini di Bassano del Grappa nel 1888.
Precedentemente vi erano 2 campane fuse nel 1834 dalla fonderia Cavadini in Verona e calate definitivamente il 5 marzo 1933.
All'interno della cella campanaria, proprio davanti alla porta, ad un'altezza di circa 2 metri e
mezzo, è collocato un affresco; ce n'è uno anche salendo le scale che portano alle campane,
pochi metri più in su della base, verso la porta che conduce all'organo. Da lì si accede anche al
“coretto” (gli ambienti usati a volte dai frati per sentire messa, dietro le grate che abbiamo visto)
Dettagli: sarebbe opportuno inserire qualche informazione in più sul modo in cui si suonano le campane (chiedere agli addetti).
Torniamo ora nella chiesa, rifacendo il percorso a ritroso (passando attraverso la cappella
invernale e la cappella con i quadri della vecchia chiesa di S. Marco), percorriamo il piccolo
passaggio con i confessionali e ci posizioniamo davanti alla cappella della Madonna del Carmine.
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Cappella della Madonna del Carmine (11)
(seconda cappella di sinistra dall'ingresso)
Nella cappella, quattro colonne in marmo rosso di Francia reggono un timpano, sormontato da
un vivace fastigio (=punto più alto). Al centro del timpano è collocata una ghirlanda con due
palme di metallo dorato. Paliotto, piedistalli e balaustra sono intarsiati con marmo rosso.
(Il paliotto è il rivestimento della parte anteriore della mensa dell'altare).
La pala d'altare, opera del pittore veronese Antonio Balestra (1666-1740), rappresenta la
Vergine mentre consegna lo scapolare al beato Simone Stock. Al centro in basso è
raffigurato S. Giuseppe, cui un angelo sorregge un giglio.
Sui lati sono appesi due quadri della scuola di G. Maganza: quello a destra raffigura S. Patrizio,
quello a sinistra S. Giovanni Confessore.
Approfondimenti: Le Monache Carmelitane sono religiose di voti solenni e costituiscono il second'ordine dell'Ordine della Beata Vergine
del Monte Carmelo. Vedi http://it.cathopedia.org/wiki/Monache_Carmelitane
Passiamo ora a vedere l'ultima cappella, ma notiamo tra le due cappelle la presenza del pulpito
della chiesa. Anch'esso riccamente decorato con intarsi di marmo rosso con venture bianche.
Oggi il pulpito non è più utilizzato: grazie ai sistemi moderni di amplificazione del suono, il sacerdote può essere udito chiaramente dai
fedeli anche dall'altare.
Cappella di Sant'Anna (12)
(prima cappella di sinistra)
L'altare della cappella di Sant'Anna (1730 circa) è in marmo di Carrara; dietro ad esso si alzano
quattro colonne corinzie di breccia violacea africana, che reggono un timpano arcuato,
sormontato da due statue allegoriche con al centro uno stemma.
La pala raffigura S. Anna con S. Gioachino nell'atto di istruire la fanciulla Maria circa la
profezia di Isaia: "Ecce virgo concepiet". Secondo alcuni critici l'opera sarebbe di Lodovico Buffetti
(1722-1782); secondo altri di Gaetano Scabri (1741-1820).
Dettaglio: in alto, sopra questa e le altre cappelle, sul soffitto, potete notare il colore azzurro pastello, a ricordare il cielo. Questa
campitura di colore è stata riscoperta solo recentemente, quando la volta della chiesa è stata restaurata. Rischiava infatti di crollare a
causa del progressivo cedimento delle lunghe travi di legno che sorreggono il tetto. La volta è stata assicurata, sia sopra che sotto, con
uno scheletro fatto di lunghe strisce in fibra di carbonio, molto sottili ma resistentissime. Non è visibile, perché le strisce in fibra di
carbonio sono state poi stuccate e ridipinte. L'intervento è costato circa mezzo milione di euro.
Conclusione della visita
Se ci sono domande, cerchiamo di rispondere (va tenuto presente che molte cose non le sappiamo ancora, perché ci sono pochi libri che
riportano notizie su questa chiesa, e nessun testo finora è incentrato esclusivamente su questo argomento; a settembre verrà presentato
qui un libro sulla storia della comunità e di questa chiesa).
Con questo la visita della chiesa si conclude. Vi ringraziamo per la partecipazione e ci auguriamo
che abbiate trascorso un'ora interessante. Rimaniamo a disposizione per ulteriori domande. La
visita è gratuita, tuttavia se lo desiderate potete fare un'offerta libera, dato che i lavori per i costi
per restauri della chiesa sono numerosi ogni anno, e una piccola parrocchia come questa fatica a
farvi fronte (le offerte dei fedeli coprono solo in piccola parte delle spese). Potete versare il vostro
contributo direttamente nella cassetta delle offerte all'ingresso (non raccogliamo soldi).
Quest'anno organizzeremo in questa chiesa vari eventi: concerti, incontri culturali sulla storia, sull'arte e la spiritualità. All'ingresso
trovate il programma completo, che è pubblicato anche nel sito della parrocchia www.sanmarcovicenza.it, dove trovate anche molte
delle notizie storiche di cui abbiamo parlato.
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 9 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
Appendice
Nel corso dell'anno contiamo di aggiungere informazioni storiche al sito della parrocchia.
Storia della parrocchia di San Marco
Vedi la pagina nel sito della parrocchia:
http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/Storia_della_parrocchia_di_San_Marco
Storia della chiesa di San Marco in San Girolamo - riassunto
http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/Storia_della_chiesa_di_San_Marco_in_San_Girolamo
I Gesuati e la costruzione della chiesa di San Girolamo (14811668)
Dove sorge l'attuale chiesa di San Marco in San Girolamo un tempo si ergeva una chiesa più piccola, costruita dai Gesuati, una
congregazione religiosa poi scomparsa.
http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/Storia_della_chiesa_di_San_Girolamo_dei_Gesuati
I Carmelitani Scalzi e la nuova chiesa di San Girolamo (16691810)
http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/Storia_della_chiesa_degli_Scalzi
Il passaggio dalla vecchia chiesa di S. Marco alla nuova chiesa
di S. Marco in S. Girolamo (1810)
http://www.sanmarcovicenza.it/index.php/La_chiesa_di_San_Girolamo_diventa_chiesa_parrocchiale_di_San_Marco
Fonti
Il testo base è tratto dall'opuscolo Chiesa di S. Marco in S. Girolamo in Vicenza detta “Degli
Scalzi” - Brevi note ad uso dei fedeli e dei turisti, di mons. Giuseppe Ruaro (in distribuzione
presso la chiesa).
La fonte principale delle informazioni sulla chiesa è: d. Giuseppe Scapin, Brevi notizie storiche
della parrocchia di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza, Scuola grafica Istituto S. Gaetano, 25 luglio
1969
Adoardo Arslan, Catalogo delle cose d'arte e di antichità d'Italia – Vicenza, vol. I – le chiese, De
Luca, Roma 1961. pp. 105-110
Bibliografia
(per approfondimenti)
Francesco Fontana, Il Sei e Settecento a Vicenza, in Vicenza, aspetti di una città attraverso i
secoli, Tip. Rumor, Vicenza, 1983
Giovanni Mantese, Memorie storiche della chiesa vicentina, vol. III parte II e vol.4 parte I,
Accademia Olimpica, Neri Pozza, Vicenza.
Chiesa di S. Marco in S. Girolamo, Vicenza – guida per le visite - pag. 10 di 10 - rev. 08/04/10, 18.18 - CC-BY-SA 3.0
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08:01, 10 apr 2010 - Parrocchia di San Marco in San Girolamo