Nel 1969 il Comune di Toirano dedicava a distanza di venticinque anni dal bombardamento aereo il monumento bronzeo dello scultore Agenore Fabbri (1911 – 1998) tutt’oggi visibile nel Parco Rosciano. L’opera diventerà il simbolo di una distruzione e una carneficina che segnerà la storia di questo paese millenario, il cui orrore, nonostante i sessantotto anni trascorsi dall’eccidio, suscita ancora oggi quel sano raccapriccio verso ogni forma di violenza fra gli esseri umani. Le circostanze belliche, cicliche di ogni periodo storico, hanno condizionato e condizionano i valori della vita e della civiltà segnando, con questi momenti tormentati, le coscienze degli uomini e stravolgono irrimediabilmente il territorio. Ma questo non basta perché con il passare del tempo anche le circostanze più tragiche si attutiscono e spesso si dimenticano. Rimangono solo i monumenti e come in questo caso le commemorazioni, che per quanto sia possibile, ricordano alle generazioni attuali il tragico evento della guerra. La mostra allestita nel Museo Etnografico, ricorda, attraverso una serie di immagini fotografiche del periodo, lo scempio che subì il paese e le tragiche conseguenze che patì la popolazione. Sono messe a confronto alcune fotografie di Toirano prima del 1944 e foto dell’immediato dopoguerra e lo stato attuale dell’abitato. L’epoca storica in cui avviene l’efferato bombardamento di Toirano, è nel contesto degli episodi della Seconda Guerra Mondiale. L’Italia dopo aver dichiarato la resa alle potenze nemiche inglese e americana, fa scaturire un’inevitabile situazione di confusione. Si costituisce la Repubblica Sociale di Salò appoggiata dai tedeschi che nel contempo cercano di combattere l’inesorabile avanzata degli angloamericani. Molti giovani che non aderiscono alla neo repubblica diventano disertori, vivendo clandestinamente in rifugi di fortuna. Una parte degli italiani partecipa alla lotta partigiana, organizzata dal Comitato della Liberazione Nazionale, che agisce in clandestinità. Numerosi centri dell’Italia Settentrionale sono sistematicamente bombardati dagli alleati. La Liguria sarà la regione che subirà le maggiori perdite umane e distruzioni. Toirano come altri piccoli centri inevitabilmente risente di queste situazioni di guerra. Dall’inizio dell’estate del 1944 il paese subisce, da parte dell’aviazione anglo americana sporadiche incursioni dei caccia bombardieri. Abituali diventano anche le ricognizioni di un bimotore, soprannominato “ Pipetto “, che riesce ad evitare la linea di difesa costiera del Piccaro e del Castellano, e sorvolare così il paese. La mattina del 12 agosto Quella mattina sembrava annunciare una giornata afosa simile alle precedenti. Alcune incursioni aeree, come già si erano verificate nei giorni trascorsi, iniziarono di buonora a mitragliare e lanciare bombe incendiarie, nei dintorni di Toirano. Il principale bersaglio era la postazione tedesca di Borghetto S.S. sul monte Piccaro. Queste azioni sempre più minacciose e vicine al paese sollecitarono buona parte della popolazione ad allontanarsi dall’abitato e rifugiarsi nelle vicine grotte, in modo particolare presso la grotta Santuario di S. Lucia Superiore. Alle ore 11 un boato improvviso precede l’ingresso sopra il cielo della valle delle fortezze volanti anglo – americane, provenienti da basi sconosciute. Secondo le diverse testimonianze, gli aerei (che alcuni sostengono fossero 60 o 72 o solo 25) divisi in formazioni, si diressero verso Bardineto dove invertirono la rotta per ritornare verso Toirano sorvolando il monte S. Pietro. Alle ore 11,10 ca. i velivoli iniziarono a sganciare le bombe ( 300 ca. del peso 2,5 q.) sul paese inerme. Chi ha vissuto quell’apocalittica esperienza ricorda che i boati assordanti dei quadrimotori, assieme allo scoppio ininterrotto delle bombe, durò pochi minuti, ma sufficienti a stravolgere irrimediabilmente il paese disseminando orrore e morte. Il polverone sollevato in aria da quelle macerie, rimase diversi giorni assieme all’odore acre di bruciato. Lo scenario che si presentò ai superstiti fu spettrale. La zona centrale del paese era rasa al suolo. La contrada della Fascetta (l’attuale via G. Garibaldi) e la contrada Cantun (via Colatto) erano ridotte in cumuli di macerie, dalle quali vennero estratte 41 persone di cui cinque ancora vive ma decedute subito dopo, o durante i soccorsi in ospedale. I lavori di sgombero e demolizione degli edifici pericolanti iniziarono i giorni seguenti, e si protrarranno sino alla metà degli anni Sessanta, assieme alla progressiva opera di ricostruzione che cambierà l’aspetto del paese. Le cause di questa strage, a distanza di sessantotto anni, non si conoscono ancora. Si ipotizza che il bombardamento di Toirano, assieme ad altri avvenuti nel savonese, sia parte di una strategia volta simulare uno sbarco alleato. Lo scopo era quello di distogliere i tedeschi dal luogo dove si sarebbe svolto lo sbarco effettivo che avvenne il 15 e 16 agosto alla foce del Rodano presso Marsiglia. La popolazione di Toirano ha comunque pagato un triste tributo alla causa persa della guerra, il cui orrore non deve mai essere dimenticato. Si ringraziano i superstiti e i testimoni per le informazioni utilizzate in questo opuscolo e le persone di Toirano che hanno fornito il materiale fotografico utilizzato per l’esposizione. Comune di Toirano Museo Etnografico della Val Varatella Orlando Boccone “Museo Etnografico della Val Varatella” aperto tutti i giorni 10.00 - 13. 00 / 15.00 - 18.00 Via G. Polla 17055 TOIRANO 0182-989968 [email protected] 68° Anniversario del Bombardamento Aereo di Toirano 12 Agosto 1944 - 12-Agosto 2012 Esposizione fotografica che documenta il tragico evento