Per mano www.avapomestre.it Associazione Volontari Assistenza Pazienti Oncologici - C.F. 90028420272 Anno 4 - N. 18 - Periodico bimestrale di informazione e formazione dell’A.V.A.P.O.-Mestre ONLUS - Autorizzazione del Tribunale di Venezia n.9/06 Registro Stampe DIRETTORE RESPONSABILE Don Armando Trevisiol - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - d.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1, c.2, DR Venezia Ulteriore estensione della legge 104 per i parenti di persona in situazione di disabilità grave La legge 104 del 1992 ha riconosciuto alla persona affetta da una disabilità grave e a chi provvede alla sua assistenza una serie di diritti per favorire l’accesso alle cure da parte del paziente e qualora lo stesso necessiti della presenza di un familiare, la possibilità per quest’ultimo di assentarsi dal lavoro e di provvedere all’aiuto di cui il malato abbisogna. Tali agevolazioni prevedono la possibilità di usufruire di tre giorni di congedo retribuito al mese che possono essere goduti anche attraverso frazioni di giornate lavorative. Nel corso degli anni questa normativa ha subito delle modificazioni attraverso un’estensione delle agevolazioni soprattutto per i familiari del malato. In particolare la sentenza n°158/2007 della Corte Costituzionale ha stabilito che il diritto al congedo retribuito per un massimo di due anni, oltre che ai genitori di un minore, spetta anche al coniuge convivente. Infatti, l’articolo 42 comma 5 del decreto legislativo n°151 del 26 marzo 2001, originariamente consentiva per la durata di due anni, la concessione a domanda, del congedo straordinario retribuito esclusivamente ai genitori di una persona in situazione di disabilità grave, tra cui il malato oncologico, e solo in caso di loro scomparsa tale congedo poteva essere concesso alle sorelle e ai fratelli della persona gravemente disabile. Con una prima sentenza n°233 del 2005, la Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di tale norma nella parte in cui prevede che le sorelle ed i fratelli della persona inabile possono fruire del congedo straordinario retribuito solo in caso di scomparsa dei genitori e non anche nell’ipotesi in cui questi ultimi non siano scomparsi, ma siano impossibilitati a provvedere all’assistenza del figlio gravemente disabile perchè a loro volta totalmente inabili. Con una seconda sentenza, la n° 158 del 2007, la Corte Costituzionale ha dichiarato ancora l’incostituzionalità della stessa norma nella parte in cui non prevede anche a favore del coniuge convivente con la persona disabile, il diritto al congedo straordinario retribuito. Infine, con una terza ed ultima sentenza, la n° 19 del 2009, la stessa Corte, per la terza volta, ha dichiarato l’incostituzionalità dell’art. 42 comma 5 nella parte in cui non prevede anche a favore del figlio convivente della persona con disabilità grave il diritto al congedo straordinario retribuito. In conclusione oggi hanno tale diritto prima di tutti il coniuge convivente e poi i genitori, i fratelli e le sorelle, i figli conviventi della persona disabile. Tale diritto consiste nel ricevere dal datore di lavoro, per un periodo massimo di due anni, una indennità corrispondente all’ultima retribuzione e per il periodo di astensione dal lavoro si ha diritto altresì ai “contributi figurativi” che non sono veri e propri contributi versati, ma dei contributi fittizi che concorrono però nel calcolo del periodo necessario per raggiungere la pensione ed in alcuni casi, specificatamente previsti dalla legge, di essi si tiene conto anche per il calcolo dell’ammontare della stessa. Antonino Romeo Volontario A.V.A.P.O.-Mestre CAMPAGNA ASSOCIATIVA 2009 E’ in corso la campagna associativa per l’anno 2009. Il costo della tessera rimane immutato rispetto agli anni precedenti: 10 € versando i quali puoi contribuire a sostenere la diffusione degli ideali che animano ogni attività dell’A.V.A.P.O.-Mestre. Attraverso azioni concrete si vuole affermare con forza l’importanza dell’accogliere la persona che in quanto malata, ha bisogni specifici, ma soprattutto quello di essere ascoltata, compresa e curata nel rispetto della propria dignità di essere umano. Il logo della nostra Associazione ben rappresenta le idee sopra espresse: la casa, luogo in cui ognuno si sente protetto e al sicuro, con a fianco un albero, simbolo prorompente della vita che va sempre difesa ed affermata, anche nell’esperienza della malattia e della morte. Diventare soci dell’A.V.A.P.O.Mestre è un gesto di grande solidarietà che va al di là quindi del versamento di una cifra abbastanza modesta: è il condividere e sostenere un ideale. Coloro che operano attivamente all’interno di questa realtà cercano di realizzarlo giorno dopo giorno. Al nostro fianco aspettiamo anche te!!! Per mano Malattia oncologica e mondo del lavoro di vita di questi cittadini pazienti” (G. Landi Assessore alla salute del Comune di Chiavenna). Ecco dunque emergere la necessità di un piano che comprenda anche azioni per sensibilizzare aziende e parti sociali sull’importanza di una buona e corretta informazione ai propri dipendenti riguardo le tutele esistenti per i lavoratori affetti da patologie oncologiche. L’intento finale è che le misure previste sostenendo e sviluppando il contributo di aziende, enti, associazioni, organismi sindacali, contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di Lisbona per creare maggiore e migliore occupazione, valorizzando anche quei lavoratori malati che oggi rischiano l’esclusione dalla vita produttiva. Ce lo auguriamo tutti in quanto i dati statistici non escludono il fatto che in un prossimo futuro ciascuno di noi potrebbe trovarsi a dover affrontare tali problemi in prima persona. Un convegno passato in sordina Il 20 Ottobre 2008 si è tenuto a Milano un importante Convegno al quale i massa media non hanno dato particolare rilevanza. Il Convegno, organizzato dal Comune di Milano, Adapt-Fondazione Marco Biagi e Europa Donna, con la collaborazione della LILT –Lega Italiana Lotta Tumore e al quale ha partecipato il Ministro del Lavoro-Salute e Politiche Sociali Maurizio Sacconi, ha dibattuto la problematica relativa al “rapporto tra il mondo del lavoro ed il malato oncologico”. Riprendendo alcuni dati statistici presentati dalla LILT si evidenzia che: 1) nel 2010 in Italia ci saranno 2milioni di persone che si saranno ammalate di tumore 2) già i colpiti da patologie oncologiche sono 1milione e 700mila 3) il 29% delle donne e il 64% degli uomini che lo hanno scoperto abbandonano il lavoro Da questi dati nasce la necessità di tutelare e valorizzare maggiormente chi si ammala di tumore. Molte volte la scelta di abbandonare il lavoro non è inevitabile: molti desidererebbero e sarebbero in condizione di continuare a lavorare nel periodo delle cure, e riprendere in pieno la propria attività quando guariscono. Il problema sembra essere, ancora una volta, quello di avere la possibilità di conciliare la vita nel periodo di malattia con il lavoro. In sostanza l’ incontro ha stabilito come obiettivo finale quello di definire un Codice Etico e un Protocollo d’Intesa con le parti sociali per dare maggiori possibilità ai lavoratori affetti da patologia oncologica di poter scegliere se continuare e/o riprendere l’attività lavorativa e fornire l’opportunità di maggior tutela sul versante contrattuale e di protezione sociale. Durante il Convegno si è ricordato come i lavoratori che si trovano a dover convivere con la malattia e a conciliare i tempi delle cure mediche con quelli del lavoro debbano preoccuparsi anche di non mettere a rischio il rapporto di lavoro che hanno in corso. Si è sostenuto che: “Proseguire il proprio lavoro mantenendo, dove è possibile, il ruolo e la responsabilità, spesso ha effetti positivi sul benessere psicofisico delle persone. Però le assenze per curarsi e il successivo rientro con l’impossibilità a svolgere mansioni faticose, aumentano il rischio di un possibile demansionamento o cambio di lavoro, che di frequente è accompagnato da un atteggiamento pregiudizievole e dannoso da parte dei colleghi e del datore di lavoro” (A. Mascaretti Assessore al lavoro del Comune di Milano) “Attualmente il paziente oncologico si trova a fronteggiare realtà complicate: macchinosi iter burocratici, difficoltà di socializzazione e il timore di non essere più accettati o di avere performance inferiori non sono da meno della sintomatologia di malattia o degli effetti collaterali delle terapie nel compromettere la qualità Franco Bigaglia Volontario A.V.A.P.O.-Mestre CINQUE PER MILLE 2009 Ti ricordiamo che puoi sostenere e favorire lo sviluppo delle attività che l’A.V.A.P.O.-Mestre organizza a favore e a sostegno dei malati e dei loro familiari destinando anche quest’anno il 5 per mille alla nostra Associazione. E’ un gesto semplice che non richiede un impegno particolare e che tutti possono compiere contestualmente alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Lo scorso anno come riportato nel precedente numero, sono stati erogati i contributi relativi all’anno 2006. A tutt’oggi ancora non conosciamo l’ammontare della cifra destinata nell’anno 2007; si conosce però il numero di coloro che hanno scelto l’A. V.A.P.O.-Mestre come destinataria di questo fondo: nel sito dell’Agenzia delle Entrate si legge che sono 1503 le persone che hanno operato tale scelta a nostro favore, in aumento rispetto ai 1375 cittadini del precedente anno. Cerchiamo quindi di crescere sempre più: le somme destinate saranno riutilizzato per allargare sempre più la gamma e la quantità dei nostri interventi e per garantire solidità alla nostra presenza nel territorio in cui già ci impegnamo ad operare. Le persone malate in stato di necessità che si rivolgono a noi in cerca di aiuto sono sempre di più: da un lato ciò è una conferma della positività del nostro operato, dall’altro però, richiede la collaborazione di tutti al fine di trovare le risorse economiche per sostenerlo e poterlo potenziare sempre più modulandolo in base alle necessità emergenti. Un grazie quindi fin d’ora a tutti coloro che si adopereranno affinchè un atto burocratico quale una denuncia dei redditi si possa trasformare in un momento di grande rilievo sul piano dei valori della solidarietà e della condivisione. C.F. 90028420272 Per mano Dedicato a tutti i volontari Anno dopo anno la nostra Associazione può contare su un numero sempre maggiore di soci e di volontari. Grande rilevanza va assumendo la presenza al proprio interno di un nutrito gruppo di persone di varie età che animato da sentimenti di solidarietà verso chi soffre, decide di impegnarsi attivamente mettendo a disposizione il proprio tempo libero oltre a competenze professionali e personali. Il fine è di poter collaborare ad un progetto di ampio respiro che si prefigge di aiutare chi si trova a dover affrontare le difficoltà e le paure legate alla perdita della salute a causa nel nostro caso specifico, di una malattia oncologica. Spesso l’ansia provata è talmente forte da assorbire ogni energia e rendere difficoltosa la riorganizzazione della propria esistenza alla luce della nuova situazione. Talora risulta difficoltoso accedere alle agevolazioni che la legge prevede anche perché ciò comporta in alcuni casi, la necessità di rivolgersi agli uffici competenti dislocati magari in sedi diverse, avviare iter burocratici che spaventano per la loro tortuosità. Quindi accanto alle preoccupazioni legate al male fisico, esistono profondi malesseri derivanti appunto dal non essere in grado di fronteggiare in contemporanea tante problematiche sconosciute fino al momento in cui la malattia è stata diagnosticata. Il senso di smarrimento che si prova e che appare ancora più evidente nelle persone anziane e sole, fa pesare la condizione dell’essere ammalato in quanto si avverte con maggiore consapevolezza la fragilità che può colpire anche il fisico apparentemente più forte. Il quadro che ho descritto si ripropone spesso agli occhi di noi volontari, soprattutto di quelli che hanno il compito di “accogliere” personalmente o rispondendo al telefono, le richieste di aiuto cercando di capire le reali necessità della persona in difficoltà. Spesso sentire che all’altro capo del telefono una voce risponde, è già motivo di grande sollievo ed aiuta chi ci ha chiamato ad aprire il proprio animo e a manifestare i propri bisogni. Nella maggior parte dei casi si tratta di voci timorose ed incredule di poter far affidamento su un’organizzazione che pur essendo costituita in maggioranza da volontari, persone comuni che hanno scelto di dare un significato al proprio tempo libero, riesce ad offrire aiuti concreti e specifici e a soddisfare per quanto è nelle proprie possibilità, le richieste pervenute. Non vi nascondo la gioia che si prova quando si riesce ad offrire una risposta positiva alle necessità espresse, organizzando in base ai bisogni resi evidenti, una serie di servizi coordinati tra loro. Sono le occasioni che richiamano alla mente il gesto di S. Martino, personaggio a cui si ispira chi opera nel mondo delle cure palliative: uomini che lungo il cammino della vita si incontrano e che reciprocamente si aiutano, l’uno nel donare qualcosa di sé, l’altro nel consentire a chi gli è accanto di condividere con lui la sofferenza e di adoperarsi per migliorare la sua esistenza. I momenti di difficoltà che peraltro fanno parte della vita, esistono anche all’interno della nostra Associazione, tuttavia l’abnegazione e l’impegno con cui ognuno si prodiga nel collaborare con chi ha il compito di organizzare le varie attività garantendo che le maglie della rete siano sempre integre, consente di superare anche la fatica: il desiderio ultimo infatti è di non deludere chi già provato dalla malattia, conta sulla nostra presenza ed aiuto. La contentezza che si prova nel donare è una ricchezza di impareggiabile valore che sostiene lungo questo cammino anche se talora nell’affrontare qualche salita più ripida, si avverte un po’ di fiatone; è sufficiente però guardare negli occhi o ascoltare la voce di chi abbiamo preso “per mano” per ritrovare ogni energia e continuare lungo il cammino intrapreso. Ho esordito affermando che la nostra Associazione va assumendo sempre maggiore rilevanza nel tessuto sociale del nostro territorio grazie alla gamma progressivamente più vasta ed articolata di servizi garantiti. Mi pare giunto il momento di riportarli brevemente riferendomi anche alla loro entità numerica: non amo soffermarmi sulle statistiche e sui numeri che talora possono sembrare aridi. Essi assumono però la corretta interpretazione se si pensa che le cifre rappresentano persone che sono state aiutate ad affrontare i problemi che da sole si sarebbero trovate in difficoltà a risolvere. La lettura che desidero offrivi quindi non punta l’attenzione tanto su quello che è stato fatto, ma sul modo in cui si è offerto e concretizzato il nostro essere uomini a servizio di altri uomini che si pongono al loro fianco per camminare assieme condividendo un tratto di cammino. “Esserci” potrebbe ben divenire quindi il motto del volontario A.V.A.P.O. da cui scaturisce anche il fare. Ed ora passo ad illustrare i settori di servizio che ci hanno visto impegnati. Il numero totale di attività svolte è stato pari a 7.648 servizi di cui hanno usufruito 429 persone malate o loro familiari. Gli interventi hanno previsto la consegna sistematica due volte la settimana di farmaci, una volta la settimana di presi- Per mano di sanitari quali i pannoloni, di ausili sanitari su richiesta del medico o dell’infermiere in base alle necessità dettate dall’evoluzione della malattia, l’affiancamento della famiglia nell’assistenza al malato, le visite ospedaliere nel corso di eventuali ricoveri presso una struttura sanitaria, l’inoltro della documentazione per la richiesta di riconoscimento dell’invalidità, l’accompagnamento di malati presso l’ospedale per visite o cure, la consegna di pasti, ... Laddove era possibile cooperare attraverso interventi che non richiedevano una competenza professionale specifica, ma solo sensibilità, tatto e volontà di dedicare qualcosa di sé ad altri, ecco pronto ad intervenire il volontario A.V.A.P.O.-Mestre. A tutti loro un GRAZIE a lettere cubitali: le espressioni di gratitudine che pervengono alla nostra sede sono davvero innumerevoli e ci indicano che la strada intrapresa è quella giusta: continuiamo quindi così guardando al domani con fiducia e facendoci attenti a cogliere i cambiamenti che avvengono attorno a noi. no. Scherzava, mi raccontava le ricette e si preoccupava per il mio ginocchio. Il giorno prima di partire mi ha detto: “Al cavallo bianco attacca il carro… staremo più comodi”. Là dove sei sarai comodissima Lucia…..Ti regalo il nodo che mi stringe la gola e questo dolore che provo pensandoti. Grazie per quel tratto di strada in cui mi hai permesso di camminarti al fianco. Ecco, se qualcuno voleva sapere perché faccio il volontario adesso l’ho spiegato. Forse non è intelligente, forse non è logico, forse è solo… umano. Adelio Lombardo Volontario A.V.A.P.O.-Mestre Se hai due pezzi di pane danne uno ai poveri. Vendi l’altro e compera dei giacinti per nutrire con la loro bellezza la tua anima. Stefania Bullo Presidente A.V.A.P.O.-Mestre (tradizione indù) Una favola speciale Dieci giorni fa ci ha salutato Lucia di Marghera. Sono andato alla cerimonia del suo funerale: gente che piange, parole di circostanza, nella predica ringraziamenti per l’aiuto gratuito degli amici dell’Avapo. Lucia tratteggiata come donna dal carattere spigoloso e forte… Ma quando mai! Nella prima gita che abbiamo fatto per le terapie all’ospedale mi ha aspettato davanti a casa sua e per prima cosa mi ha dato un cioccolatino… così per rompere il ghiaccio. Io sapevo e lei sapeva. Ho solo inventato il gioco del principe azzurro col cavallo bianco che porta la sua principessa a passeggio con lui. Pesava sempre di meno. Il cavallo era la mia automobile. La foresta erano le case di Mestre. Il torneo si svolgeva all’ospedale… Ogni volta vinceva Lucia. Mai che non mi aiutasse… con la sua serenità, con la sua normalità, con le ricette…Quando non è più andata all’ospedale ci sentivamo per telefo- ATTENTI ALLA TRUFFA Cari lettori, desideriamo informarvi che ci sono giunte negli ultimi tempi, ripetute segnalazioni di persone che hanno ricevuto sollecitazioni telefoniche da parte di sedicenti rappresentanti dell’Associazione con richieste di contributi a sostegno dell’attività svolta dall’A. V.A.P.O.-Mestre, attraverso elargizioni in denaro da ritirare direttamente al domicilio. E’ falso in quanto noi non chiediamo soldi, nè tanto meno promuoviamo raccolte di fondi di porta in porta. Si tratta di un gesto molto grave tanto da prefigurare un abuso nell’utilizzo di una sigla a cui è riconducibile una ben precisa attività che opera nella più completa gratuità. Chi vuole aiutarci può farlo tramite bonifico bancario, bollettino di conto corrente postale o versamento presso la sede. Si chiede pertanto di diffidare di chi dovesse contattarvi: sicuramente non è un rappresentante dell’A. V.A.P.O.-Mestre, Associazione che vuole mantenere nei confronti degli oblatori la massima trasparenza che da sempre ha contraddistinto ogni sua azione. Per mano Identikit del volontario A.V.A.P.O. volontario passa in segreteria senza un motivo specifico, fa due chiacchiere, si aggiorna sulle ultime novità e poi riparte, con la consapevolezza che il tempo che dedica all’essere volontario è tempo ben impiegato. Nei primi anni di vita dell’Associazione c’erano più o meno una decina di volontari. Erano più le donne degli uomini e l’età media superava quella del pensionamento. Un po’ alla volta le cose stanno cambiando ed ora è difficile tracciare l’identikit del volontario medio: ci sono infatti sia i ragazzi che frequentano il liceo che i nonni, sono presenti marito e moglie, cugine, madre e figlia, amici che portano i loro amici e così si fa con i colleghi o con chi ha condiviso il percorso di una elaborazione difficile da accettare. La casalinga regala il suo tempo come il pensionato, quando non è occupato nel ruolo di nonno tuttofare. Qualcuno modula i propri servizi a seconda dei turni lavorativi, qualcun altro è costretto a prendersi una pausa per seguire da vicino le proprie “magagne” o quelle di un genitore, coi capelli coronati d’argento e il bisogno di cure. Molti non abitano a Mestre e le sfumature dialettali sono parecchie. Kimiko era a Venezia per motivi di studio e ci ha aiutato con la dedizione e la precisione che solo i giapponesi sanno dimostrare. Egidio macina chilometri a piedi, nella consegna di opuscoli agli ambulatori, Luciano per muoversi in auto usa il Tuttocittà, Raoul scarica da Internet le mappe dettagliate dei percorsi e Gianni ha in tasca il navigatore: generazioni a confronto. Elio oramai è di casa all’Angelo e conosce tutte le scorciatoie negli intricati corridoi, Enrico e Luisa seguono con attenzione la parte amministrativa ma ogni tanto non si ritrovano con i conti. L’eleganza e la gentilezza di Mariagrazia, che la fanno essere una vera padrona di casa, vengono riconosciute da chi la incontra. Tiziana, Paola e Marisa hanno una bella grafia, e a loro toccano tutti gli elenchi e i documenti ufficiali. Rita ha a cuore le piante del balcone, che annaffia come se fossero le sue: in estate passa appositamente la sera, quando la terra non è più troppo calda e i gerani la ricompensano di tanta attenzione. Lidia distribuisce il giornalino secondo un percorso ben preciso e tiene i contatti con i commercianti. La creatività e la disponibilità di Liliana le permettono di essere un vero vulcano di idee. Ciascuno ha trovato il modo per regalare una parte di sé, ma raccontare di tutti gli attuali 90 volontari è impossibile. Che dire della nutrita schiera di colleghi che indossavano la divisa dell’ACTV e che ora accompagnano le persone che si rivolgono a noi alle varie visite mediche, insieme agli altri volontari “di vecchia data”? E di chi ogni domenica mattina nonostante la pioggia, il sole o il vento si alza prestissimo per aderire alle promozioni e far conoscere l’esistenza dell’Associazione? E di chi si occupa di assistenza domiciliare? Questo gruppo si trova più spesso degli altri insieme alla psicologa per confrontarsi sul proprio operato e, sulle emozioni che l’attività svolta deposita in fondo al proprio cuore. Qualcuno lo fa da anni, altri iniziano ora, dopo il loro primo corso di formazione. Ogni tanto qualche Franca Gazzoli Volontaria A.V.A.P.O.- Mestre Volontario: una sola parola, due realtà Nello svolgimento delle nostre attività di volontariato non è raro incontrare delle persone che, pur apprezzando quello che stiamo facendo, sono convinte del fatto che veniamo in qualche modo pagati o ricompensati con denaro. Questo modo di pensare è dovuto al fatto che nel mondo dell’associazionismo sono presenti realtà che effettivamente hanno natura e scopi profondamente diversi tra di loro. Mentre è chiaro che il termine “Associazione” definisce “un gruppo di persone che si accordano e operano assieme per raggiungere delle finalità comuni”; quello che invece è meno chiaro è il termine “volontario” in quanto usato per identificare almeno due diversi tipi di persone aderenti ad una associazione. Infatti possiamo avere: il volontario “puro” ed il cosiddetto volontario “cooperatore”. Un prezioso aiuto ci viene dalla lingua francese che distingue le due figure usando due vocaboli ben precisi: “bénévole “ e “volontair”. Con “bénévole” (volontario puro) si intende la persona che aderendo ad una associazione ne fa propri gli scopi, svolgendo una certa attività a beneficio di terzi in modo totalmente gratuito. Con “volontair” (volontario cooperatore) invece si intende una persona che di sua spontanea volontà accetta l’offerta/proposta di svolgere una certa attività a favore di una associazione contro pagamento di uno stipendio contrattualmente concordato. Nel primo caso rientrano tutti i volontari e le Associazioni, come la nostra, che hanno le caratteristiche previste dalla Legge 266/1991 che sono: gratuità assoluta delle prestazioni fornite dai volontari in modo personale e spontaneo; divieto assoluto di retribuire gli operatori ed i soci dell’associazione. La stessa Legge prevede che le associazioni debbano presentare democraticità delle strutture, l’elettività e la gratuità delle cariche associative. Nel secondo caso rientrano gli Enti che non sono giuridicamente organismi di volontariato perché non sono enti autonomi (ad esempio possono essere parastatali o controllati dalla Chiesa con cariche non elettive), e all’interno degli stessi vi possono essere sia persone retribuite sia persone che non lo sono(ad esempio Medici senza Frontiere). Franco Bigaglia Volontario A.V.A.P.O.- Mestre Per mano Ringraziamenti A TUTTI VOI DELL’ASSOCIAZIONE UN GRAZIE AD A.V.A.P.O.-MESTRE (da Il Gazzettino di Febbraio 2009) Per il poco che lo avete conosciuto, vi mando lo stesso un suo ricordo. Siete stati una grandissima opportunità per la nostra famiglia e i nostri amici di vivere la partenza di Giogio in modo sereno e tranquillo. Egli si è sentito accudito dalle vostre meravigliose operatrici con tanto amore. La vostra disponibilità ci ha dato la sicurezza interiore di poter delegare a voi tutto l’aspetto pratico, rivestendolo di umanità. Tempo fa ho ricevuto da voi un invito per un gruppo, uno dei cui scopi era di confortarmi. E’ bello sapere che il vostro appoggio continua; per adesso i ragazzi ed io ci sentiamo forti, nonostante momenti di tristezza e la convinzione di avere sempre Giorgio attorno a noi ci dà la serenità. Lui ci ha soltanto lasciato sul piano fisico. Il suo essere permane…Vi ringrazio di tutto; adesso sto riorganizzando la mia vita lavorativa e ho bisogno di tempo per ricreare un nuovo equilibrio con i ragazzi. Nel futuro, spero di trovare la forza, se a voi andrà bene, di partecipare e provare a fare stare meglio chi come me ha avuto bisogno di voi. Vorrei esprimere il mio grande riconoscimento all’Associazione AVAPO di Mestre e alla Cooperativa ELLEUNO, senza il cui contributo e sostegno non sarebbe stato possibile affrontare il difficile compito di assistere in casa la figlia/sorella Anna Massafra. Un grazie particolare alle operatrici Marina e Rossella che hanno saputo aggiungere alla propria professionalità una carica di affetto e dedizione degni di ammirazione. Il ricordo di tutte le persone che ci sono state vicine nei momenti più duri rimarrà in noi impresso per sempre. Il nostro augurio è che il loro operato sia di esempio per molti. Maria Miconi Vorremmo ringraziare l’Avapo di Mestre e tutte le persone che ci lavorano, che con la loro vicinanza ci hanno aiutato a dare a nostra madre una fine dignitosa. Ringraziamo tutti, i dottori Agoni, Ianniciello e Trombin, Giovanni, Andrea, Emanuela, Marina, Rossella, Sandra, Giuliana. Mio nonno era la persona più buona che ho mai conosciuto, anche se viziato dalla nonna. Ho avuto la fortuna di avere due nonni con la ENNE maiuscola, sono un bene prezioso. Io ed il nonno spesso litigavamo, anche per cose futili, ma poi arrivava sempre la pace, un sorriso ,“ti voglio un mondo di bene”. Sentirò la sua mancanza in molti modi, ma più di tutto mi mancheranno i suoi sorrisi, i suoi baci e le sue carezze. Da settembre il male di nonno è peggiorato e dopo il ritorno dall’ospedale, fu assistito dall’Associazione A.V.A.P.O., formata da persona (medici, infermieri, operatrici socio-sanitarie, accompagnatori, ecc.) meravigliose che conoscono il proprio lavoro ma sanno anche quanto importante sia per l’ammalato ricevere un sorriso, una carezza. Non ci hanno mai lasciati soli, nemmeno la notte in cui il nonno ci ha lasciato, con noi c’era un medico che oltre a cercare di salvare il nonno consolava la nonna e tutti noi. A nome di tutti i miei familiari nomino le persone che si sono adoperate per il nonno: il dottor Lacamera, l’infermiera Emanuela, Luana e Carmen e il dottor Ianniciello, il medico che è intervenuto l’ultima volta, i volontari che ci consegnavano medicinali e pannoloni sempre con un sorriso e gentilezza. Grazie a tutti voi di esistere. Caro nonno, tu sai il vuoto che hai lasciato, guarda verso di noi, stacci vicino, aiutaci a superare questo momento così buio, stai accanto alla nonna, lei ha ancora bisogno di te come ne abbiamo tutti noi. Grazie nonno di aver fatto parte della nostra vita. Ci mancherai, ma sono sicura che questo già lo sai. Grazie nonno, sarai sempre nei nostri cuori. I figli e le nuore di Elsa Simionato Valentina Rado Famiglia Ferghina A nome dei familiari di Renzo Bellunato deceduto il 9 maggio 2008 e da voi assistito, desidero ringraziarvi sinceramente per le cure e le attenzioni che tutta la vostra organizzazione ha dedicato a mio padre, accompagnandolo nell’ultimo tratto della sua vita. Mi scuso del ritardo, ma dopo mio padre abbiamo perso anche la madre nei mesi seguenti. Per chi si trova in queste situazioni. AVAPO e la sua filosofia rappresentano un punto di riferimento imprescindibile che, per quanto mi è possibile, non mancherò di far conoscere. Grazie ancora. M. Bellunato UN GRAZIE ALL’AVAPO DI MESTRE (da Il Gazzettino del 23.1.2009) Per mano da genitori che hanno perso un figlio/a. “Non vivo più”, “che vita è questa?”, “la mia vita è finita”, queste sono le espressioni più frequenti, proprie del trovarsi in una situazione esistenziale senza via d’uscita per un dolore che si sente insopportabile. Nel gruppo, tra pari, si cerca di condividere queste domande provando a trovare strade per uscire da una crisi, cioè per rivivere non sentendosi più in uno stato di vulnerabilità, d’invivibilità o di non senso dell’esistenza. Perchè le crisi accidentali possono diventare allora crisi di crescita che attivano e attingono a risorse personali, umane e trascendentali. E la ricchezza spirituale ed emotiva, la capacità di com-passione, di contatto che si respirano all’interno di ogni gruppo ne sono una testimonianza tangibile. Cara Lidia, ti ho conosciuta in circostanze tristi, però la tua amicizia per me è stata solare, serena e spero continui così per sempre. L’altra sera mi hai donato due, tre ore di serenità con l’incontro di Anna, Iolanda, Enrico, Lorenzo, Albano e altri. Lidia cara, mi ha commosso l’abbraccio con la dottoressassa Federica, mentre l’abbracciavo la mia memoria andava galoppando ai nostri primi incontri, mentre raccontavo le mie tristezze, i ricordi di mio figlio Francesco e del mio Bruno. A parole non so dire quasi niente perché la commozione mi fa restare muta, però con la penna, anche se i miei occhi piangono, riesco a scrivere quello che penso, perché i sentimenti verso il prossimo si possono esprimere con poche parole, pochi gesti e con immagini che restano sempre nel nostro cuore. Grazie cara amica Lidia. Armida dott.ssa Federica Dogliotti psicologa A.V.A.P.O - Mestre Un aiuto per tornare a vivere Prima delle vacanze estive, F. Campione sostiene che la vita degli uomini è costellata da crisi, cioè da più o meno improvvisi mutamenti negativi delle condizioni esistenziali. Di qualunque natura od origine siano queste crisi esse implicano sempre la necessità di una ristrutturazione e di compiere delle “scelte”. La parola “crisi” deriva dal greco “crisis” che significa propriamente scelta. La perdita di un proprio caro è un evento che interrompe il normale corso dell’esistenza mostrandone in maniera drammatica tutta la vulnerabilità. Dal punto di vista psicologico tutte le situazioni di crisi possono avere un andamento fisiologico o patologico e superare una crisi significa in generale riuscire a fare le scelte necessarie a riavviare la vita ritardata o bloccata dai cambiamenti negativi che la crisi ha determinato. La normalizzazione di cui parla Campione viene descritta psicologicamente come un lavoro del lutto le cui fasi sono: la presa d’atto del mutamento negativo che ha provocato la crisi, la fase della rabbia, e della colpa, la fase della ristrutturazione del campo di vita, che consiste in una riorganizzazione dell’esistenza tenendo conto del cambiamento avvenuto. E’ quello che si cerca di fare insieme, mettendo in comune le proprie risorse, le proprie capacità, le proprie fragilità, le proprie paure e il proprio coraggio quando ci si incontra nei diversi gruppi di elaborazione del lutto attualmente attivi in Associazione. I gruppi di sostegno psicologico e di auto aiuto sono tre. Due gruppi sono composti da vedovi/e e un gruppo è composto LA LAGUNA DI MARANO ED IL FIUME STELLA vi attendono per trascorrere una giornata insieme DOMENICA 31 MAGGIO Il programma prevede: Ore 10,00 Partenza da Marano e navigazione su motonave riservata sulle acque della laguna di Marano. Visita alla Riserva Naturale Regionale sul fiume Stella dove si trova un suggestivo villaggio di “casoni”. Pranzo a base di piatti tipici locali (pesce o per chi non lo gradisce carne) Rientro nel tardo pomeriggio, a Marano accompagnati dalla simpatia di Adriano che ci offrirà un intrattenimento musicale Per raggiungere il luogo di partenza è possibile organizzarsi con automezzi privati da Mestre. Costo tutto compreso € 45,00. Bambini dai 4 ai 12 anni metà prezzo. Bambini fino a 4 anni gratis Per prenotazioni tel. 041 5350918. VI ASPETTIAMO NUMEROSI CON I VOSTRI AMICI Per mano UN GRAZIE SPECIALE Comunità Parrocchiale S. Caterina Ca’ Noghera Comunità Parrocchiale Gaggio di Marcon Comunità Parrocchiale Madonna della Salute Marghera Comunità Parrocchiale S. Andrea Favaro Comunità Parrocchiale SS. Gervasio e Protasio Carpendo Comunità Parrocchiale S. Liberale di Marcon Comunità Parrocchiale Maria Immacolata e S.Vigilio Zelarino Comunità Parrocchiale S. Maria della Pace Bissuola Comunità Parrocchiale S.Lorenzo Giustiniani Mestre Comunità Parrocchiale S.Maria del Carmelo Favorita Si ringraziano i parroci e le comunità parrocchiali che nel corso di questi mesi ci hanno ospitato nei piazzali antistanti le chiese, consentendoci di diffondere la conoscenza della nostra Associazione e dei principi a cui la sua attività si ispira: Comunità Parrocchiale SS. Francesco e Chiara Marghera Comunità Parrocchiale S.Barbara Mestre Comunità Parrocchiale S.Maria Ausiliatrice Gazzera COME PUOI CONTATTARCI Ringraziamo Voi tutti, amici artigiani e commercianti, che avete acconsentito ad esporre presso i vostri esercizi il nostro materiale promozionale. A.V.A.P.O. Mestre, Onlus Associazione Volontari Assistenza Pazienti Oncologici Viale Garibaldi, n. 56 – 30173 Mestre (VE) Tel. 041.5350918 – Fax. 041.2667189 e-mail: [email protected] - web: www.avapomestre.it Un grazie di cuore non solo perché con la Vostra disponibilità ci consentite di diffondere il nostro messaggio e di raccogliere i fondi necessari a garantire al meglio il nostro servizio, ma anche per la cortesia con cui ogni volta ci accogliete. COME PUOI SOSTENERCI Pasticceria Gaspari Puoi rendere ancora più ricche di significato le occasioni “speciali” della tua vita, rivolgendoti all’A.V.A.P.O.-Mestre per ricordare tali momenti attraverso la realizzazione di bigliettini personalizzati, di bomboniere solidali o di idee che concretizzeremo insieme a seconda delle tue necessità e grazie al nostro estro creativo. Anche questa è un’opportunità per sostenere il messaggio di solidarietà dell’Associazione e promuovere il suo impegno verso i malati. • • • Al Cucciolo Panificio Molin e Zan Macelleria Dal Canton Lorenzo Bar Piave di Wang Xianfeng & C Pasticceria Fiume COME PUOI CONTRIBUIRE Pasticceria Serenissima Utilizzando le tradizionali modalità di versamento: Farmacia comunale n. 9 “Ambasciatori” Bonifico bancario su conto corrente presso Banca Popolare Etica, intestato a AVAPO Mestre Onlus IBAN IT59L0501812000000000116520; Farmacia Ai Due Gigli Farmacia comunale Alla Stazione Bonifico bancario su conto corrente presso Banco San Marco intestato a AVAPO Mestre Onlus IBAN IT91A0518802072000000070040; Pizzeria Columbus Caffe’ Vittoria Bar “Ae do porte” di Bortoletto Maria Versamento su c/c postale n° 12966305. Bar Tre Stelle Comitato di redazione: Franco Bigaglia, Stefania Bullo, Gabriella Cadamuro Brait, Franca Gazzoli, Raoul Pajer, Antonio Vanacore (segue…) Autorizzazione del Tribunale di Venezia n.9/06 Registro Stampe Legge sulla tutela dei dati personali. I dati personali dei lettori a cui viene inviato il nostro periodico verranno trattati con la massima riservatezza e, ai sensi del D.Lgs. 30/06/2003, n. 196, in qualsiasi momento sarà possibile chiedere l’annullamento dell’invio e, gratuitamente, consultare, modificare e cancellare i dati o, semplicemente, opporsi al loro utilizzo scrivendo a: Associazione Volontari Assistenza Pazienti Oncologici Mestre, Viale Garibaldi, n. 56 – 30173 Mestre. (VE). Proprietario: AVAPO MESTRE ONLUS Editore: AVAPO MESTRE ONLUS Direttore Responsabile: Don Armando Trevisiol Stampata: Arti Grafiche Ruberti, Via L. Perosi 9, 30174 Mestre (VE) Redazione: Viale Garibaldi 56, 30173 Mestre (VE) PUBBLICATO IL MESE DI APRILE 2009