L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo 1 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo Introduzione a cura di Peter Brabeck L’allattamento al seno è la scelta migliore per i neonati. Questo principio, fatto proprio dal farmacista Henri Nestlé nel suo Trattato sull’Alimentazione, sin dalla fondazione della nostra azienda nel 1867, è valido ancora oggi. L’attività di Nestlé ebbe inizio quando Henri Nestlé inventò un alimento a base di latte e cereali che salvò la vita al bambino di un vicino, che non poteva essere allattato al seno. Ancora oggi rimane un alimento che ogni giorno salva la vita di innumerevoli lattanti in tutto il mondo. Attualmente il latte per l'infanzia rappresenta circa il 2% delle vendite Nestlé, ma per i primi 40 anni di vita della società è stato il nostro prodotto di punta. Negli anni Settanta divenne evidente che il latte formulato per l’infanzia (spesso chiamato anche “latte artificiale”) era un prodotto la cui commercializzazione meritava particolare attenzione, specie là dove le condizioni sanitarie potevano comportarne un uso non appropriato. Questa preoccupazione nacque in un’epoca in cui la pubblicità e la promozione di questo latte potevano indurre alcune mamme ad utilizzarlo in modo errato, ad esempio dove non era possibile disporre di acqua potabile o dove l’alimento veniva diluito in proporzione eccessiva. Con l’incremento della comunicazione nei Paesi in via di sviluppo fu chiaro che proprio quelle donne erano le principali destinatarie della promozione e che questa dovesse essere bloccata. Di conseguenza, già alla fine degli anni Settanta, Nestlé cessò di pubblicizzare e promuovere il proprio prodotto tra il pubblico di questi Paesi. Nel 1981 venne approvato il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e contenente una serie completa di raccomandazioni ai governi. Questo Codice descrive le responsabilità delle aziende, dei sistemi sanitari e dei suoi operatori nell’ambito della promozione dei sostituti del latte materno e stabilisce le disposizioni sulle informazioni riguardanti un utilizzo corretto degli stessi. Dopo l’esperienza maturata negli anni precedenti, nel 1982, Nestlé fu la prima società ad applicare spontaneamente il Codice in tutti i Paesi in via di sviluppo, fornendo inoltre ai propri dipendenti una serie di istruzioni specifiche sul modo di rispettarlo. Nel 1984, in collaborazione con l’OMS e altre agenzie dell’ONU, queste istruzioni furono riviste ed affinate. Nel rispetto di tali regole, da tempo, la nostra attività nei Paesi in via di sviluppo prevede che non sia effettuata alcuna attività promozionale: campagne pubblicitarie, promozioni nei negozi, divulgazione di brochure, impiego di “consulenti per l’allattamento”, distribuzione di campioni alle madri. Nestlé, inoltre, attua una politica molto severa per quanto riguarda la distribuzione di campioni gratuiti agli operatori sanitari per una valutazione professionale. In questi Paesi, infatti, lasciamo a loro la completa gestione delle informazioni da fornire alle madri. Allo stesso tempo, nei Paesi industrializzati, rispettiamo le regole nazionali basate sul Codice Internazionale, tra cui la Direttiva della Commissione UE del maggio 1991. Essa prevede l’applicazione del Codice in tutta l’Unione Europea. Inoltre, ogni anno conduciamo diversi controlli a campione sull’attività di alcune società Nestlé per accertarne la conformità al Codice e verifichiamo la fondatezza o meno delle accuse di violazione. Quasi tutte queste accuse si rivelano inesatte ma, in una società di oltre 225.000 collaboratori, è anche 2 possibile che siano commessi errori. Se scopriamo che il Codice è stato violato deliberatamente, adottiamo provvedimenti disciplinari. In qualità di Chief Executive Officer, verifico personalmente tutte le eventuali violazioni del Codice emerse dai nostri controlli o dalle relazioni fornite da altre organizzazioni e mi assicuro che vengano presi i dovuti provvedimenti. Spero che questo opuscolo contribuisca a far comprendere più profondamente la realtà dell’alimentazione dei lattanti nei Paesi in via di sviluppo e le attività commerciali di Nestlé. Ci impegniamo ad assicurare che i nostri dipendenti di tutto il mondo tutelino al meglio gli interessi di madri e bambini. Ringraziamo inoltre tre di loro che hanno contribuito alla stesura di questo opuscolo. Peter Brabeck Chief Executive Officer, Nestlé Hanno collaborato Hanno contribuito alla stesura di questo documento, con le proprie considerazioni e i propri commenti, tre manager che operano in Africa, Asia e America Latina. Pindelwa Mda Nestlé Sudafrica Beverley Mirando, Nestlé Sri Lanka e Nestlé UK Marisa Armada Nestlé Mexico Pindelwa Mda è di Umtata, Beverley Mirando lavora in Marisa Armada è Direttore nella zona Eastern Cape Nestlé Lanka dal 1990 come Marketing della Divisione del Sudafrica. Ha studiato a Consulente e Segretaria Legale Alimenti per l’Infanzia Johannesburg e lavora in Nestlé della società. Dal 1999 opera in di Nestlé Mexico. Lavora per dal 1994. Ha lavorato in Sudafrica, un distaccamento di Nestlé UK, Nestlé da oltre quattro anni Ghana e Svizzera. Ha un bambino nel reparto Affari Generali. Ha ed è laureata in Biochimica di 10 anni ed è attualmente due figlie adolescenti. ed Ingegneria Alimentare. Responsabile Marketing degli Alimenti per l’Infanzia in Sudafrica. 3 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo 4 L’allattamento al seno e i latti formulati per l’infanzia Niente è più importante per una madre che assicurare al proprio bambino la migliore partenza nella corsa della vita. L’aspetto più importante, in questo senso, è probabilmente l’alimentazione. La maggior parte delle donne sceglie di allattare al seno i propri figli, sapendo che il latte materno è l’alimento migliore e più naturale. Tuttavia, alcune madri, per una serie di motivi, non allattano al seno. Per queste donne, i latti formulati per l’infanzia, rappresentano l’unico prodotto riconosciuto come sostituto adeguato del latte materno dalla Commissione del Codex Alimentarius delle Nazioni Unite, l’ente che stabilisce gli standard internazionali per gli alimenti. I latti formulati per l’infanzia vengono spesso chiamati anche “latte artificiale” o “latte da biberon”, ma queste definizioni possono indurre in confusione. La stessa denominazione infatti viene indicata anche per altri tipi di latte, come ad esempio il latte di mucca o di capra, utilizzati sin dai primi mesi d’età. I latti formulati per l’infanzia sono gli unici sostituti in grado di fornire Tutte le donne andrebbero incoraggiate ad allattare al seno il più a lungo possibile da soli tutti gli elementi nutritivi necessari ad un lattante nei suoi primi 4-6 mesi di vita. Tuttavia, nonostante questi latti possano essere utilizzati come sostituto del latte materno, essi non equivalgono al latte materno, che rimane l’alimento più naturale e nutriente per i bambini. Inoltre, considerando i benefici per la madre e per il bambino, tutte le donne andrebbero incoraggiate ad allattare al seno il più a lungo possibile. Che cosa sono i latti formulati per l’infanzia? A volte chiamati anche “latte artificiale”, i latti formulati per l’infanzia sono l’unico prodotto riconosciuto dal Codex Alimentarius dell’OMS/ FAO come sostituto del latte materno nutrizionalmente completo. L’alimentazione dei lattanti in Sudafrica a cura di Pindelwa Mda La maggior parte della popolazione rurale sudafricana vive lontano da ambulatori e ospedali. Io stessa vivevo in una comunità a 8 chilometri di distanza dall’ambulatorio più vicino e a 34 chilometri dall’ospedale. La maggior parte delle donne preferiva seguire i consigli delle anziane della comunità che avevano già vissuto il parto e le problematiche legate all’alimentazione dei lattanti. Pur essendo analfabete, alcune madri delle popolazioni rurali sono comunque consapevoli che l’allattamento al seno è il metodo migliore per nutrire un lattante e che non costa nulla. Se, per qualsiasi motivo, una madre non è in grado di allattare, si cercano delle alternative. I latti formulati per l’infanzia non vengono neanche presi in considerazione dalle madri con una fonte di reddito molto limitata, che ricorrono al latte di mucca, al rooibos (un infuso tradizionale a base di erbe), alla farinata di mais e all’acqua con farina di granturco non raffinata. Si tratta di soluzioni che vengono adottate più per necessità che per scelta. In città, le complicazioni sono di diverso tipo. Come eredità lasciata dall’apartheid, la maggior parte dei sudafricani neri si trova a vivere in distretti lontani dalla città. Molte donne lavorano come domestiche nelle case dei bianchi o come operaie nelle fabbriche e, a volte, sono le uniche ad avere un reddito in famiglia. Per essere al lavoro alle 7 del mattino, devono partire da casa alle 4. Molte di queste donne non hanno il congedo per maternità. I bambini sono spesso lasciati alle cure delle nonne, di altri membri della famiglia, dei vicini o ad altri. Sono poche le aziende che hanno degli asili nido sul posto di lavoro. Per molte madri è necessario quindi ricorrere a un sostituto del latte materno e i latti formulati per l’infanzia rappresentano il migliore sostituto possibile per nutrire i loro bambini. 5 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo I fatti: Si vendono maggiori quantità di latti formulati per l’infanzia in Belgio, con una popolazione di 10 milioni di abitanti, che in tutta la regione al sud del Sahara, dove la popolazione è di 650 milioni. I latti formulati per l’infanzia sono veramente necessari nei Paesi in via di sviluppo? Per le madri dei Paesi in via di sviluppo che lavorano e che se lo possono permettere, i latti formulati per l’infanzia possono essere di vitale importanza. Le madri infatti spesso devono riprendere a lavorare quando i loro bambini hanno solo pochi mesi e devono stare lontane dai propri figli per l’intera giornata. La stessa situazione riguarda le donne che, per ragioni di salute o altro, non possono allattare al seno. Secondo l’OMS 600.000 donne muoiono ogni anno per le complicazioni legate alla gravidanza e al parto e i latti formulati per l’infanzia costituiscono spesso l’alternativa migliore al latte materno per i bambini orfani di madre. Tuttavia, la maggior parte delle madri nei Paesi in via di sviluppo non ha i mezzi per acquistare i latti formulati per l’infanzia e nutre i propri figli con altri sostituti tradizionali del latte materno di qualità inferiore: latte di mucca, latte di riso, acqua con amido di mais o con farina di cassava e acqua. Questi sostituti possono essere dannosi, in quanto non garantiscono un sufficiente ed equilibrato apporto nutrizionale. L’allattamento al seno e l’acqua La controversia “allattamento al seno o con il biberon” ha purtroppo messo in ombra la reale situazione dell’alimentazione dei lattanti nei Paesi in via di sviluppo. La maggior parte delle donne allatta al seno e nel contempo somministra ai propri bambini gli alimenti tradizionali elencati in precedenza o anche solamente acqua. Di fatto, molti dei paesi con le percentuali più basse di bambini allattati esclusivamente al seno sono anche quelli con le minori percentuali di utilizzo dei latti formulati per l’infanzia. E’ stato calcolato che in alcune zone del Sudafrica il 90% delle donne allatta al seno, ma coloro che lo fanno in modo esclusivo nel primo mese di vita sono soltanto il 10%. La percentuale di neonati allattati esclusivamente al seno scende al 2% entro il quarto mese, quando l’acqua diventa il complemento più comune. Sono pochissime, infatti, le donne che utilizzano i latti formulati per l’infanzia. Questa è la ragione principale per cui, insieme ai fattori socioeconomici, la mortalità infantile è maggiore nei paesi con le più alte percentuali di allattamento al seno. Inoltre, gravi episodi di diarrea e denutrizione sono effettivamente molto più diffusi nel secondo semestre di vita a causa della scarsa qualità e della poca igiene degli alimenti per lo svezzamento. Questo aspetto fondamentale viene spesso trascurato quando la questione dell’alimentazione infantile viene descritta come contrapposizione tra allattamento al seno o con il biberon. L’utilizzo dei latti formulati per l’infanzia Si vendono maggiori quantità di latti formulati per l’infanzia in Belgio, con una popolazione di 10 milioni di abitanti, che in tutta la regione al sud del Sahara, dove la popolazione è di 650 milioni. Ciò offre un’idea chiara del quadro delle vendite e dell’impiego di questo prodotto nei Paesi in via di sviluppo. Anche all’interno della regione al sud del Sahara, la vendita dei latti formulati per l’infanzia è estremamente concentrata nelle zone urbane più ricche, dove vivono 10 milioni di sudafricani che hanno uno standard di vita medio-alto. In Africa, la vendita dei latti formulati per l’infanzia è bassa e non sta aumentando perché il potere di acquisto è tuttora limitato. La maggior parte delle donne si affida ad alimenti tradizionali per integrare o sostituire il latte materno. Potrà sembrare paradossale, ma i Paesi in via di sviluppo nei quali si registra il più alto utilizzo dei latti formulati per l’infanzia sono anche i paesi in cui le percentuali di mortalità infantile sono più basse. Questo non è ovviamente un rapporto di causa-effetto: quello che queste due statistiche dimostrano è che quando un paese si sviluppa economicamente e più donne iniziano a lavorare, le condizioni di salute e di alimentazione dei bambini migliorano e l’utilizzo dei latti formulati per l’infanzia aumenta. I fatti: Sin dai primi mesi di vita, alla maggioranza dei neonati, siano o meno allattati al seno, viene tradizionalmente data acqua, da sola o unitamente ad alimenti locali. Questo è il vero motivo per cui è così importante insegnare l’utilizzo esclusivo di latte materno nei primi sei mesi di vita. 6 Nei paesi in via di sviluppo Nestlé non promuove in nessun modo i latti formulati per l’infanzia e lascia agli operatori sanitari locali il compito di consigliarne l'impiego alle madri che ne hanno veramente bisogno. Il marketing Nestlé Nei Paesi in via di sviluppo Nestlé non promuove in nessun modo i latti formulati per l’infanzia e lascia agli operatori sanitari locali il compito di consigliarne l'impiego alle madri che ne hanno veramente bisogno. Poiché l'allattamento esclusivo al seno si è dimostrato una pratica poco diffusa, l’OMS con questa dichiarazione ha sottolineato l’importanza di nutrire i bambini esclusivamente con latte materno il più a lungo possibile. Le indagini condotte sulla dieta alimentare dimostrano che, alla maggior parte dei bambini, vengono somministrati anche acqua, acqua di riso, acqua e amido e latte intero di mucca, nonostante vengano allattati al seno. Questo impegno a bandire le attività promozionali significa: niente pubblicità, niente promozioni, niente distribuzione di campioni, niente incentivi d'acquisto, niente consulenti per l’allattamento e nessun materiale informativo che faccia riferimento in qualche modo ai latti formulati per l’infanzia. “Un milione e mezzo di bambini…” La statistica in base alla quale un milione e mezzo di bambini potrebbero essere salvati se fossero allattati esclusivamente al seno, viene spesso interpretata in modo scorretto. Si è infatti indotti a pensare che la colpa sia della commercializzazione dei latti formulati per l’infanzia. Questi dati sono spesso attribuiti all’Organizzazione Mondiale della Sanità che però ha chiarito di non aver mai fatto questa dichiarazione, né in relazione ai latti formulati per l’infanzia, né all’allattamento con il biberon in generale (vedi il riquadro in basso). “L’OMS non ha rilasciato alcuna dichiarazione nella quale si quantifichi la percentuale di malattie o mortalità nei lattanti nutriti “in bona fide” coi latti formulati per l’infanzia, ovvero con i sostituti del latte materno prodotti in conformità agli standard stabili dal Codex Alimentarius. Al contrario, l’OMS ha stimato che ogni anno questa percentuale di mortalità infantile può essere evitata attraverso una campagna efficace a favore dell’allattamento al seno, a prescindere dai sostituti del latte materno o dagli strumenti utilizzati a questo scopo”. OMS 1992 Esempio di materiale pubblicitario Nestlé sull’allattamento al seno in Cina 1 Ad esempio, nel 1996 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stimato che, nonostante la durata media dell’allattamento al seno in Africa fosse di 21 mesi, l’81% delle madri somministrava ai propri bambini alimenti aggiuntivi già a partire dai primi quattro mesi. 7 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo Per modificare questa pratica è necessario promuovere non solo l’allattamento esclusivo al seno, ma anche il suo prolungamento durante tutto il periodo dello svezzamento. Il Codex All’inizio degli anni Settanta, il calo delle percentuali di allattamento al seno nei Paesi in via di sviluppo divenne fonte di preoccupazione. Il problema fu evidenziato da organizzazioni femminili, assistenziali e da altre che definirono una concausa la pubblicità dei latti formulati per l’infanzia, insieme ad altri fattori socio-culturali. Si diffuse il sospetto che le donne venissero persuase a provare i latti formulati per promozione dell’allattamento al seno. La nostra azienda infatti è tra l’infanzia anziché allattare al seno. Il rischio era che le i maggiori produttori di materiale donne che non potevano informativo sull’allattamento al permettersi questo prodotto lo avrebbero provato ugualmente seno in molti dei paesi nei quali sotto la spinta di queste opera. Nestlé inoltre è l’ente campagne pubblicitarie. privato che diffonde maggiormente Poi, nell’impossibilità nel mondo il Codice Internazionale di continuare a servirsene, lo avrebbero diluito troppo per sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno redatto farlo durare più a lungo. Inoltre, date le più alte dall’OMS percentuali di analfabetismo nei Paesi in via di sviluppo, alcune madri non sarebbero state in grado di comprendere correttamente le istruzioni d'uso sulle etichette. Altro timore era che le donne che vivevano in condizioni inadatte alla preparazione di latti per l’infanzia, lo avrebbero miscelato con acqua non preventivamente bollita. Nestlé è favorevole alla In questo contesto, i latti formulati per l’infanzia venivano pubblicizzati anche con spot radiofonici e sulla stampa. Queste campagne si rivolgevano alle madri più abbienti che potevano permettersi questi prodotti ma esisteva ovviamente il rischio che anche le madri più povere li volessero provare. Nel 1978, in risposta a queste preoccupazioni, l’Assemblea Mondiale della Sanità (AMS) decise di affrontare il problema stabilendo che gli Stati membri avrebbero dovuto prevenire la denutrizione nei lattanti promuovendo l’allattamento al seno. L’Assemblea raccomandò inoltre che i propri membri “regolamentassero le vendite promozionali inadeguate di alimenti per l’infanzia che potevano essere utilizzati per sostituire il latte materno”. La pubblicazione di Nestlé “Allattando il mio bambino” in Messico. Il Direttore del Settore “Reproductive Health” del Messico ha dichiarato che “Nestlé è diventata un partner straordinario per l’allattamento al seno, la salute prenatale e i programmi di maternità”. Nell’ottobre del 1979 fu indetta una riunione a cui parteciparono 150 rappresentanti di governo, l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), le aziende produttrici di alimenti per l’infanzia ed 8 alcuni esperti di alimentazione con lo scopo di incoraggiare l’allattamento al seno. Nestlé partecipò a questi incontri, che ebbero un forte impatto emotivo in un contesto serio e scientifico. In seguito a questi colloqui venne stilata la bozza del Codice OMS. Nel gennaio del 1981, il Comitato Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) approvò la quarta bozza del Codice demandandone all’AMS l’approvazione sotto forma di Raccomandazione nei confronti dei governi. Il nuovo Codice fu approvato nel Maggio 1981. Che cos’è il Codice OMS? Nel 1981, l’Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicò una serie di raccomandazioni rivolte ai propri Stati membri. Obiettivo di questa pubblicazione, dal titolo “Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno”, era di “contribuire ad assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata, proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno e assicurando l’utilizzo corretto dei sostituti del latte materno, ove necessario…” Le madri lavoratrici nello Sri Lanka a cura di Beverley Mirando Nello Sri Lanka, la legislazione prevede un congedo retribuito per maternità di 84 giorni lavorativi per i primi due figli e di 48 giorni lavorativi dal terzo figlio in poi. Poiché il numero delle madri lavoratrici è in continuo aumento, i medici riconoscono che i latti formulati per l’infanzia svolgono un ruolo legittimo quando le mamme tornano al lavoro. Anch’io sono una mamma che lavora e ho nutrito le mie figlie con i latti formulati per l’infanzia. Per la loro preparazione è d’importanza vitale l’utilizzo dell’acqua bollita. La maggior parte delle donne che li utilizza sa leggere e scrivere, segue quindi attentamente sia le istruzioni d'uso inizialmente fornite dall’operatore sanitario sia quelle riportate sull’etichetta, nelle tre lingue locali e corredate di immagini. Nello Sri Lanka, dove le spese primarie assorbono la maggior parte del reddito familiare e dove avere due fonti di reddito è una necessità e non un lusso, una madre, se non fosse strettamente necessario, non ricorrerebbe ai latti formulati per l’infanzia, considerando che il latte materno è disponibile “gratuitamente”. Le madri che non allattano al seno ricorrono a sostituti del latte materno, come il latte di mucca o il latte intero in polvere. I medici concordano nel dire che questi sostituti non sono adatti ai lattanti e se le madri non possono allattare al seno devono preferire i latti formulati per l’infanzia. 9 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo 10 Cosa raccomanda il Codice OMS? Il Codice, che si pone come obiettivo generale quello di proteggere e favorire l’allattamento al seno, riconosce l’esistenza di un “mercato legittimo dei latti formulati per Il Codice riconosce l’infanzia”, ma ritiene che la l’esistenza di un commercializzazione di questi prodotti “mercato legittimo necessiti di una gestione particolare. dei latti formulati per l’infanzia” La Finalità del Codice, come dichiarato nell’Articolo 1, è di “contribuire ad assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata, proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno, e garantendo l'utilizzo appropriato dei sostituti del latte materno, ove necessario, sulla base di informazioni adeguate ed attraverso forme appropriate di commercializzazione e distribuzione”. Il Codice si rivolge ai governi, ai sistemi e agli operatori sanitari, alle ONG e alle società. I governi sono invitati ad attuare le raccomandazioni del Codice in conformità alle rispettive strutture legislative e sociali. Inoltre viene data loro la responsabilità di controllare adeguatamente l’attuazione del Codice stesso. mesi” fosse stata modificata in “circa 6 mesi”. L’OMS ha però provato l'infondatezza di questa affermazione ed ora il conflitto sembrerebbe finalmente risolto. In seguito a una Consultazione tra esperti dell’OMS, l’Assemblea Mondiale della Sanità del maggio 2001 ha adottato una nuova raccomandazione inerente la durata dell’alimentazione esclusiva al seno. Tale Risoluzione afferma che: “La cinquantaquattresima Assemblea Mondiale della Sanità esorta gli Stati membri a rafforzare le proprie attività e a mettere a punto nuovi metodi volti a proteggere, promuovere e sostenere l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi come raccomandazione mondiale in tema di salute pubblica, tenendo in considerazione i risultati della Consultazione degli Esperti (1) OMS. Tali conclusioni riguardano la durata ottimale di una alimentazione esclusiva al seno e l’introduzione di alimenti complementari sicuri ed adeguati, pur continuando l’allattamento al seno fino ai due anni di età o oltre e puntando sui canali di divulgazione sociale di questi concetti per indurre le comunità ad aderire a queste pratiche; …” (1) La Consultazione di Esperti si è tenuta a Ginevra dal 28 al 30 marzo 2001 e completava il riesame sistematico della durata ottimale dell’allattamento esclusivo al seno (vedi doc. A54/inf.doc./4). Il Codice OMS è cambiato da quando è stato introdotto? Il Codice viene pubblicato e distribuito dall’OMS nella stessa versione del 1981: da allora non ci sono stati emendamenti. Nestlé sostiene l’attuazione di questa Raccomandazione dell’AMS da parte di tutti gli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Queste, pur non essendo state emesse come emendamenti del Codice, hanno comunque lo stesso valore, ovvero sono raccomandazioni rivolte a tutti gli Stati membri. In oltre 150 Paesi in via di sviluppo, dove il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno viene messo in atto in modo unilaterale e volontario da parte nostra, provvederemo a cambiare le etichette degli alimenti per lo svezzamento che riportano le indicazioni “a partire dall’età compresa tra 4 e 6 mesi”, per rispettare i risultati della Consultazione degli Esperti e la nuova Raccomandazione dei 6 mesi di età. Ciò è quanto ha voluto sottolineare il Direttore Generale dell’OMS nel 1998, dichiarando che “Le risoluzioni del Codice Internazionale e dell’Assemblea hanno la stessa forza e lo stesso valore. Se le Nazioni non le attuano conformemente alla loro legislazione, né il Codice né alcun’altra risoluzione possono avere un impatto reale e un significato a lungo termine”. In Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone, Corea, Australia, Singapore, Hong Kong e Taiwan, Nestlé sostiene l’adozione di questa Raccomandazione nell’ambito delle normative nazionali esistenti e si impegna ad attenersi a tali norme una volta adottate dai governi. Tutti questi paesi hanno le percentuali di mortalità infantile più basse del mondo. L’ambiguità in merito alla durata del periodo di allattamento esclusivo al seno è stata fonte di continue diatribe per molti anni. Alcune organizzazioni hanno affermato che, in una risoluzione dell’AMS del 1994, la Raccomandazione dell’OMS “da 4 a 6 Ci auguriamo che la nuova Raccomandazione dell’AMS possa contribuire a mettere fine al lungo dibattito su tale questione e consenta di proseguire il dialogo tra i governi, gli operatori sanitari, le ONG e il settore alimentare. Dopo la sua introduzione, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha promosso diverse risoluzioni sull’alimentazione e la nutrizione dei lattanti e dei bambini. 11 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo In quale modo Nestlé appoggia e attua il Codice? In seguito all’adozione del Codice OMS nel 1981, Nestlé mise a punto una serie di istruzioni interne su come conformarsi a queste raccomandazioni nei Paesi in via di sviluppo. Decise di farlo perché il linguaggio del Codice non aveva un taglio operativo e perché sapeva che in alcuni paesi l'introduzione del Codice in provvedimenti nazionali avrebbe potuto richiedere tempi lunghi. Nel 1984 le Indicazioni furono riviste ed affinate con l’assistenza dell’OMS, di altre agenzie dell’ONU e del Comitato Internazionale di Boicottaggio. Nel 1996 furono nuovamente riviste (vedi pag. 12, Risoluzione dell’AMS del 1994) e lo saranno ancora ogni volta che l’OMS modificherà la propria politica. In alcuni Paesi in via di sviluppo, i governi hanno introdotto alcune raccomandazioni del Codice, tralasciandone altre. Com’è messo in pratica il Codice nel mondo? a cura di Beverly Mirando Teoricamente, il Codice OMS dovrebbe essere attuato allo stesso modo da tutti i governi e questo faciliterebbe le cose per tutti, compresa Nestlé. Tuttavia, poiché il Codice è stato adottato come Raccomandazione ai Governi, esso diviene legalmente vincolante soltanto se tradotto in regole e norme nazionali. Di conseguenza le modalità di attuazione del Codice variano da governo a governo. Il Codice è stato introdotto per assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata, proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno e assicurando, ove necessario, l'utilizzo appropriato dei sostituti del latte materno. Molti paesi hanno trasformato il contenuto del Codice in leggi nazionali attenendosi sostanzialmente alle raccomandazioni dell’OMS. Altri hanno invece scelto di condurre controlli anche più severi sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. Uno di questi paesi è lo Sri Lanka, dove la legislazione locale, cioè il Codice per la Promozione dell’Allattamento al Seno e di Marketing dei Sostituti del Latte Materno e dei Prodotti Correlati del 1983, va in qualche modo oltre il contenuto del Codice OMS. Così come sono liberi di adottare il Codice nella misura desiderata, i governi sono anche liberi di andare oltre la finalità del Codice stesso quando lo traducono nelle proprie leggi nazionali, come nello Sri Lanka. Nestlé Lanka quindi rispetta il Codice locale. 12 Nestlé ritiene che, laddove l’attuazione su scala nazionale risulti più debole rispetto alle sue Istruzioni interne, sia necessario adottare le sue stesse Istruzioni. Nestlé sostiene in modo deciso sia i codici Spesso si ritiene erroneamente che Nestlé non voglia l’introduzione da parte dei governi delle regole a livello nazionale basate sulle raccomandazioni del Codice. nazionali che attuano le raccomandazioni In realtà, noi sosteniamo decisamente i governi che desiderano attuare il Codice, in quanto questo costituisce uno strumento di chiarezza e garantisce l’osservanza delle stesse regole di marketing da parte di tutte le società. promossi dai governi. Inoltre, sosteniamo i Paesi che creano enti di controllo ufficiali del Codice, come raccomandato dall’OMS. Fino ad ora soltanto sette paesi al mondo (Svizzera, Filippine, Zimbabwe, Malesia, Singapore, Australia e Nuova Zelanda) hanno istituito enti di controllo ufficiali. Nestlé vende i latti formulati per l’infanzia in tutti questi paesi ad eccezione della Nuova Zelanda. Le parti interessate possono segnalare i propri reclami agli enti di controllo che, a loro volta, invitano le società a condurre le dovute indagini e, se necessario, a porvi rimedio. Nestlé è a favore di questi enti perché forniscono un ulteriore elemento di chiarezza in merito alle leggi nazionali e aiutano a garantire una migliore conformità al Codice. dell’OMS in modo chiaro, sia i controlli Nestlé distribuisce campioni e forniture gratuite di latti formulati per l’infanzia? Nei Paesi in via di sviluppo Nestlé non fornisce alle madri campioni gratuiti di latti formulati per Nei Paesi in via di l’infanzia, con le quali, peraltro, non ha sviluppo Nestlé non alcun tipo di contatto. Se si dovesse fornisce alle madri scoprire che il personale Nestlé tenta di contattare le madri direttamente, campioni gratuiti di sarebbero presi severi provvedimenti latti formulati per disciplinari interni. l’infanzia La situazione che riguarda le forniture gratuite alle strutture sanitarie è simile, tranne per i casi sociali gravi. Una Risoluzione dell’AMS del 1994 raccomandava ai governi di bandire completamente le forniture gratuite agli ospedali. In linea di principio Nestlé concorda con questa raccomandazione, in quanto mirata a sostenere l’allattamento al seno. Tuttavia, sostiene anche le modalità con cui molti governi hanno adottato questa risoluzione, consentendo comunque la donazione di campioni di sostituti di latte materno in alcuni casi particolari quali: ai bambini orfani, nei casi di parti plurigemellari e dove si siano verificate calamità. Anche in queste circostanze, la validità di ogni singola richiesta viene analizzata attentamente per accertare che vengano effettuate forniture gratuite soltanto nei casi previsti. Per ogni singolo caso devono essere compilati diversi moduli di richiesta, nei quali si domanda di descrivere in modo estremamente dettagliato per quale motivo si richiedono i latti formulati per l’infanzia. 13 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo 14 La distribuzione di campioni e le forniture gratuite di latti formulati per l’infanzia a cura di Beverley Mirando La Baby Friendly Initiative con il Governo dello Sri Lanka fu sottoscritta il 27 gennaio 1993. L’accordo è stato stipulato tra il Ministero della Salute, il Ministero per la Programmazione e Attuazione Politica, le aziende produttrici e distributrici di latti formulati per l’infanzia, oltre ad esperti in medicina e nutrizione e a rappresentanti delle ONG. La Baby Friendly Iniziative sta dando buoni risultati, con oltre l’80% delle strutture sanitarie ora strettamente conformi alle direttive, rispetto al 65% del 1997. Si prevede che anche le restanti strutture sanitarie si adegueranno nell’immediato futuro. Nestlé Lanka non distribuisce forniture gratuite alle strutture sanitarie nemmeno per una valutazione professionale. Tuttavia, nel caso di un parto trigemino, dietro presentazione di una lettera di richiesta da parte di un pediatra, la domanda di fornitura gratuita può essere presa in considerazione, solo se trasmessa tramite l’ambulatorio del medico stesso. La Baby Friendly Iniziative, insieme all’eccellente campagna a favore dell’allattamento al seno condotta dal Governo, ha fatto in modo che la percentuale di bambini nutriti esclusivamente al seno abbia superato il 92% durante i primi quattro mesi. Come controlla Nestlé la propria attuazione del Codice? Nestlé ha adottato diverse procedure di controllo con lo scopo di accertare che quanto dichiarato si metta in pratica. Nel 1982 ha creato una commissione di controllo indipendente esterna che ha aiutato a stabilire e verificare l’attuazione da parte di Nestlé del Codice OMS nel corso dei primi dieci anni della sua esistenza. Oggi esiste un metodo di controllo formale di Nestlé che prevede che annualmente si esaminino a campione ed attentamente alcune società del Gruppo. Abbiamo anche adottato la politica di fare condurre controlli indipendenti esterni laddove vi siano state accuse, molteplici e su larga scala, di mancanza di conformità al Codice da parte di Nestlé. Nestlé ha richiesto l’esecuzione di uno di questi controlli nel Abbiamo anche adottato la politica di fare condurre controlli indipendenti esterni laddove vi siano state accuse, molteplici e su larga scala, di mancanza di conformità al Codice da parte di Nestlé marzo 2000, in seguito a serie accuse contro Nestlé Milkpak in Pakistan. Tali accuse erano state originariamente prese in esame nel 1998 da Nestlé Milkpak e Nestlé S.A. in Svizzera. Tuttavia, poiché esse mettevano in discussione i sistemi e le procedure di conformità al Codice della nostra Società in Pakistan, decidemmo che fosse necessario condurre un controllo indipendente esterno. L’EME (Emerging Market Economies), un’azienda costituita da consulenti economici e finanziari, ricevette l’incarico di esaminare la conformità di Nestlé Milkpak al Codice OMS. Si constatarono alcune infrazioni di lieve entità, ma furono definite violazioni sulla “carta” e non nello “spirito” del Codice. L’EME concluse che il “Codice è profondamente radicato nella cultura e nelle attività della società”. Il nostro sito www.babymilk.nestle.com contiene ulteriori informazioni su questa e altre indagini condotte in relazione alle accuse di violazione del Codice. 15 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo Il controllo delle nostre attività a cura di Marisa Armada In Nestlé Mexico facciamo tutto il possibile per accertare che le nostre attività di marketing dei latti formulati per l’infanzia siano condotte nel migliore interesse della salute del lattante e agiamo conformemente al Codice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e ai nostri standard nazionali. Questo è il motivo per cui prendiamo estremamente sul serio tutte le critiche. Accettiamo qualsiasi informazione che evidenzi qualcosa di sbagliato, a condizione che ci siano fornite prove sufficienti per capire come, dove e quando si sarebbe verificata la violazione che ci viene imputata. Questo ci aiuta a mantenere le attività in linea con le nostre politiche e a correggerle ove necessario. Quando riscontriamo che le accuse sono fondate, avviamo, il più rapidamente possibile, le dovute azioni disciplinari contro i responsabili di tali infrazioni. Queste azioni possono andare da un semplice richiamo all’ordine, al blocco dello stipendio, fino addirittura al licenziamento, in base alla gravità della violazione. Spesso le accuse si sono rivelate infondate. Ad esempio, era stato affermato che in Messico distribuivamo forniture gratuite di latti formulati per l’infanzia alle madri. Di fatto, non era Nestlé Mexico a distribuire i campioni, bensì il Governo stesso. Il Governo aveva acquistato da noi i latti formulati per l’infanzia per aiutare quelle madri che avevano bisogno del prodotto ma che non se lo potevano permettere. Quando fui assunta per lavorare nella Divisione di Alimenti per l’Infanzia, già dal primo giorno mi fu chiara l’attenzione che Nestlé ripone nell’allattamento al seno. Inoltre mi resi conto che i metodi di commercializzazione dei nostri latti formulati per l’infanzia sono molto diversi da quelli degli altri prodotti Nestlé e tali da non scoraggiare l’allattamento al seno. La formazione di tutto il personale del reparto prevede un training specifico sulla nostra politica e il suo reale significato. I dipendenti si riuniscono regolarmente per discutere quali potrebbero essere considerate delle violazioni del Codice e per chiarire qualsiasi dubbio. 16 Come etichetta Nestlé i suoi latti formulati per l’infanzia? Tutte le confezioni di latti formulati per l’infanzia riportano la frase in cui si dichiara: “il latte materno è l’alimento migliore per il lattante”. Una parte importante del Codice OMS è la sezione dedicata all’etichettatura, che stabilisce quali siano le informazioni importanti da apporre su ogni confezione di latti formulati per l’infanzia. Nestlé riporta queste informazioni su tutte le confezioni, conformemente alle raccomandazioni dell’OMS e alle norme nazionali. Tutte le confezioni di latti formulati per l’infanzia riportano la frase in cui si dichiara: “il latte materno è l’alimento migliore per il lattante” e le istruzioni, corredate di immagini, su come preparare il latte formulato. Il Codice specifica che le etichette dovrebbero essere stampate in una “lingua adeguata”. Ci rendiamo però conto che in alcuni paesi sarebbe necessario riportare le informazioni in più di una lingua, perché dove se ne parlano più di dieci può essere difficile stabilire quale sia la più adeguata. Il modo migliore per decidere quale lingua adottare è parlarne con il governo di ogni paese. Nel 1999 abbiamo cambiato la nostra politica di etichettatura a polvere in Swaziland, che riporta le seguito della questione sollevata informazioni importanti in lingue diverse e in alcuni paesi sull’utilizzo di sotto forma di immagini. lingue non propriamente adeguate. Ora ci assicuriamo che, previa approvazione del governo, sia usata la prima lingua più diffusa, da sola o insieme ad altre ugualmente diffuse. Questo perché la “lingua ufficiale” di un paese potrebbe non essere necessariamente quella più parlata o più comune. L’etichetta di una confezione di latte in Questa politica viene adottata a prescindere dalle dimensioni della confezione: se queste non offrono spazio sufficiente per tutte le lingue, ci assicuriamo che le istruzioni siano contenute all’interno delle stesse confezioni. Perché questo problema continua ad essere attuale? Nonostante Nestlé faccia grandi sforzi per insegnare il Codice OMS al proprio personale e per assicurarsi che questo venga seguito, non siamo perfetti. Con oltre 225.000 collaboratori, è possibile commettere degli errori. Quando vengono rilevate delle violazioni attraverso i nostri controlli interni o tramite altre organizzazioni, provvediamo subito con le dovute misure correttive. Tuttavia, le accuse mosse a Nestlé sono soprattutto frutto di un’interpretazione del Codice e di altre raccomandazioni dell’OMS che riteniamo siano contrarie al Codice stesso. La maggior parte delle accuse, infatti, non è legata ai latti formulati per l’infanzia, ma ai cereali e ad altri alimenti per l’infanzia che non vengono commercializzati come sostituti In sintesi, quando si accusa del latte materno. Nestlé di operare attività Uno dei motivi principali per cui di marketing inadeguate, questo problema continua ad essere attuale è che, c’è una chiara tendenza ad dall’introduzione del Codice ignorare l’applicazione del OMS nel 1981, alcune Codice Internazionale da associazioni si sono impegnate parte dei governi. ad applicare il Codice non soltanto ai sostituti del latte materno, ma a qualsiasi alimento commercializzato per i bambini di età inferiore ai due anni o addirittura ai cinque anni. Altre accuse riguardano le pratiche commerciali di Nestlé nei paesi industrializzati. In sintesi quando si accusa Nestlè di operare attività di marketing inadeguate, c’è una chiara tendenza ad ignorare l’applicazione del Codice Internazionale da parte dei governi. Infatti dove i governi decidono come e in che misura adottare il Codice, come Stati Uniti e i Paesi Europei, l’OMS non permette alle singole società di attuarlo in contraddizione con quanto stabilito dai governi stessi. Alcune associazioni applicano norme che non hanno riscontro nelle decisioni degli Stati membri dell’OMS, e oltretutto estendono il Codice a prodotti non commercializzati come sostituti del latte materno. 17 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo 18 L’etichettatura in Sudafrica a cura di Pindelwa Mda Il Sudafrica è un buon esempio di come non sia sempre facile realizzare etichette nella lingua appropriata, ma ora pensiamo di aver trovato la strada giusta. In Sudafrica si parlano undici lingue, qui il Governo ha richiesto che le etichette sulle confezioni di latti formulati per l’infanzia fossero scritte in una di queste lingue. L’inglese e l’afrikaans sono le lingue insegnate prevalentemente nelle scuole e quindi conosciute dalla maggior parte delle persone alfabetizzate del Sudafrica. In passato, Nestlé produceva la maggior parte delle proprie etichette per il mercato sudafricano in inglese, con le istruzioni sulla preparazione riportate anche in una o altre due lingue. Dall’inizio del 2000 abbiamo realizzato le etichette e le istruzioni per le confezioni più grandi in inglese, afrikaans, zulù e sesotho, mentre le confezioni più piccole riportano le istruzioni in inglese, afrikaans e zulù. Attualmente stiamo progettando delle etichette in quattro lingue, a prescindere dalle dimensioni della confezione. Un passo avanti per migliorare la salute dei lattanti Il miglioramento della collaborazione tra i governi, il settore alimentare, gli operatori sanitari e le ONG per adottare e controllare la corretta attuazione del Codice OMS rappresenta sicuramente un passo importante. Nestlé è favorevole ai controlli promossi dai governi per accertare che i sistemi e gli operatori sanitari, Per le madri che ricorrono insieme alle aziende, agiscano ai sostituti del latte conformemente ai vincoli dei codici materno, lo scopo nazionali. del Codice OMS è di “assicurare l’utilizzo appropriato dei sostituti del latte materno, ove necessario, sulla base di informazioni adeguate” Per le madri che ricorrono ai sostituti del latte materno, lo scopo del Codice OMS è di “assicurare l’utilizzo appropriato dei sostituti del latte materno, ove necessario, sulla base di informazioni adeguate”. Tuttavia, focalizzandosi sulla commercializzazione di latti formulati per l’infanzia, si fa soltanto una minima parte di quanto andrebbe realmente attuato, poiché la mortalità infantile è attualmente più alta nei Paesi in via di sviluppo dove il consumo di latti formulati per l’infanzia è basso. In questi Paesi, le donne che allattano al seno tendono a somministrare precocemente ai propri bambini anche altri alimenti e liquidi che spesso sono di bassa qualità. Esistono già alcuni modelli promettenti per la realizzazione di programmi di istruzione a basso costo che, se attuati su larga scala, potrebbero migliorare notevolmente la nutrizione dei lattanti. In Bangladesh, ad esempio, l’allattamento al seno è quasi universale. Tuttavia la mortalità infantile è tra le più alte al mondo, in parte a causa del fatto che le madri somministrano acqua o alimenti tradizionali ai propri bambini troppo precocemente. L’utilizzo di latti formulati per l’infanzia è poco diffuso. Un progetto descritto nella rivista medica “The Lancet” (1) ha dimostrato come la percentuale di bambini nutriti esclusivamente al seno in Bangladesh sia sensibilmente aumentata grazie a un programma di istruzione a basso costo che utilizza alcuni consulenti nei villaggi, in precedenza sottoposti a un programma di formazione di due settimane. (1) “Effect of community-based peer counsellors on exclusive breastfeeding practices in Dhaka, Bangladesh: a randomised controlled trial”; (Effetti dell’impiego di consulenti nei villaggi sulle pratiche di allattamento esclusivo al seno a Dacca, Bangladesh: un test a scelta casuale controllato); “The Lancet”, vol. 356, Numero 9242, 11 novembre 2000. 19 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo Attraverso questo programma, condotto dalla London School of Tropical Medicine, la percentuale di bambini nutriti esclusivamente al seno all’età di cinque mesi è aumentato dal 6% al 70%. Come spiegato in questo documento, l’appello dell’OMS affinché si salvino 1,5 milioni di bambini si riferiva ai potenziali effetti di questi programmi di istruzione a favore dell’alimentazione esclusiva al seno durante i primi sei mesi di vita ed al mantenimento dell’alimentazione parziale al seno il più a lungo possibile. Poiché la mortalità infantile registra i massimi valori dopo i sei mesi di vita, sono importanti anche gli sforzi per migliorare le pratiche di svezzamento, che prevedono l’utilizzo di alimenti più nutrienti preparati in condizioni igieniche migliori. Nestlé si assume la responsabilità di commercializzare in modo adeguato i latti formulati per l’infanzia. Comunque, va contro gli interessi dei bambini permettere che una controversia sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno possa deviare l’attenzione da quali sono i reali problemi legati all’alimentazione dei lattanti e da quanto si possa veramente fare per migliorare in modo significativo la salute e il tasso di sopravvivenza dei bambini. Affrontare il problema alla radice ed attivarsi per educare all'alimentazione dei lattanti, sono le soluzioni che offrono maggiore speranza per migliorare la salute dei più piccoli. 20 Glossario Sostituto del latte materno Forniture Qualsiasi alimento commercializzato o in ogni modo dichiarato come sostituto parziale o totale del latte materno, sia esso o no adatto a questo scopo. Quantità di prodotto fornite per un periodo prolungato, gratuitamente o a basso costo, per scopi sociali, incluse le forniture a famiglie bisognose. Comitato Codex Alimentarius AMS Il Comitato delle Nazioni Unite che definisce gli standard degli alimenti. L’Assemblea Mondiale della Sanità che si riunisce ogni anno per discutere e decidere delle politiche in relazione al lavoro dell’OMS. Enti di controllo del Codice Il codice OMS raccomanda ai governi nazionali di creare degli enti di controllo per verificare l’attuazione del Codice nei rispettivi Paesi. Diversi Paesi applicano regole precise in merito a chi dovrebbe appartenere a questi enti e a quale sia il loro compito. Mentre in altri non è in atto alcun processo di controllo. Alimenti complementari Qualsiasi alimento, di produzione industriale o artigianale, utilizzato come complemento del latte materno o dei latti formulati per l’infanzia, quando questi diventino insufficienti a soddisfare il fabbisogno nutrizionale del lattante. Questi alimenti sono generalmente definiti “complementi del latte materno” o “alimenti per lo svezzamento”. Campioni gratuiti Confezioni di prodotto singole o di piccolo formato fornite gratuitamente. Latte formulato per l’infanzia Prodotto Sostitutivo del latte materno preparato industrialmente in conformità agli standard del Codex Alimentarius, per soddisfare il fabbisogno nutrizionale dei lattanti fino ai quattro-sei mesi di età e adeguato alle loro caratteristiche fisiologiche. Marketing Promozione, distribuzione, vendita, pubblicità, relazioni pubbliche e servizi di informazione legati a un prodotto. Istruzioni Nestlé Istruzioni interne formulate da Nestlé per garantire che il Codice OMS sia attuato nei paesi in via di sviluppo, anche dove i Governi non hanno tradotto le raccomandazioni in leggi nazionali. OMS L’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’agenzia specializzata delle Nazioni Unite con la principale responsabilità di occuparsi delle questioni sanitarie internazionali e di salute pubblica. Essa adempie il proprio compito migliorando la collaborazione tra gli Stati membri e pubblicando le proprie raccomandazioni in materia sanitaria. Codice OMS (o “Codice” o “Codice Internazionale”) L’OMS ha pubblicato il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno in seguito all’approvazione da parte dell’Assemblea Mondiale della Sanità nel 1981. Si tratta di una Raccomandazione rivolta a tutti i Governi membri su come commercializzare i sostituti del latte materno. La finalità del Codice, come dichiarato nell’articolo 1, è di “contribuire ad assicurare ai lattanti una nutrizione sicura e adeguata, proteggendo e promuovendo l’allattamento al seno e assicurando l’utilizzazione appropriata dei sostituti del latte materno, ove necessario, sulla base di informazioni adeguate e attraverso forme appropriate di commercializzazione e distribuzione.” 21 L’Alimentazione dei Lattanti nei Paesi in Via di Sviluppo Come mi devo comportare se penso che Nestlé abbia violato il Codice in un particolare Paese? Il Codice incoraggia i singoli individui e le organizzazioni che ritengono che un’azienda abbia violato il Codice, a presentarne le prove al governo nazionale e all’azienda in questione, oppure all’autorità di controllo del Codice nel Paese in cui si è verificata tale violazione. Per qualsiasi segnalazione, potete contattare la nostra sede centrale in Svizzera: Nestlé S.A. Code Implementation Avenue Nestlé 55 CH – 1800 Vevey Svizzera Siamo sempre pronti a ricevere informazioni relative alla conformità di Nestlé al Codice OMS nei Paesi in via di sviluppo. Provvediamo ad eseguire attenti controlli su tutte le violazioni denunciate e, se necessario, a prendere immediati provvedimenti correttivi. Come posso avere maggiori informazioni? Per maggiori informazioni sui latti formulati per l’infanzia e l’implementazione del Codice OMS da parte di Nestlé, potete visitare il nostro sito www.babymilk.nestle.com dove sono indicati i collegamenti ad altri siti e ai principali documenti sul tema, compreso lo stesso Codice OMS. © 2001 Nestlé S.A. Edizione a cura delle Relazioni Esterne Nestlé Italiana S.p.A. V.le G. Richard, 5 – 20143 Milano