AZIENDA
ISTITUTO COMPRENSIVO “U. ZANOTTI BIANCO”
COMUNE CASSANO ALLO IONIO
PROVINCIA COSENZA
DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI
D.Lgs.9 Aprile 2008 n°8 e.s.m.i
DATORE DI LAVORO: D.S. PROF.ssa ROSANNA RIZZO
ANNO SCOLASTICO 2014/15
1
ISTITUTO COMPRENSIVO “U.ZANOTTI BIANCO”
2
SEZIONE 1
ANAGRAFICA AZIENDA
DATI GENERALI DELL’AZIENDA
ANAGRAFICA AZIENDA
ISTITUTO
Attività
Telefono
Email
Enti proprietari Edifici
Codice Fiscale
ISTITUTO COMPRENSIVO”U.ZANOTTI BIANCO”
CASSANO ALLO IONO - SIBARI
Insegnamento / Apprendimento
0981 74251 / Fax 0981 1904662
[email protected]
Comune Cassano Allo Ionio (CS)
94018290786
Sede Legale
Comune
Provincia
Indirizzo
Cassano allo Ionio
Cosenza
Via….
Sede Operativa
Comune
Provincia
Indirizzo
Cassano allo Ionio
Cosenza
Via….Archimede
Rappresentante Legale
Dirigente Scolastico
Indirizzo
Codice Fiscale
Città
CAP
Provincia
Figure e Responsabili
Datore di Lavoro
RSPP
RLS
Medico Competente
Servizio Primo Soccorso
Prof.ssa Rosanna Rizzo
Cosenza
87100
Cosenza
Prof.ssa Rosanna Rizzo
Prof.ssa Angela M. Folladore
Gaetano Mauro
Se nominato
– A.M.Folladore –A. Aiello – F. Sapia – C.La Grotta Marialuisa Lupinacci –
L’Istituto dipende dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza per l’organizzazione
del personale, la formazione delle classi, il numero di insegnanti e di allievi.
Dipende inoltre dall’ Amministrazione Comunale di Cassano Allo Ionio per quanto
concerne la dotazione e il reperimento di attrezzature, componenti di arredo, macchinari,
ecc.
3
L’ Amministrazione Comunale proprietaria degli edifici scolastici, provvede inoltre alla
manutenzione e a tutto ciò che riguarda lavori edili, impiantistici e di sicurezza, scelte di
materiali e quant’altro.
SEZIONE 2
RELAZIONE INTRODUTTIVA
PREMESSA
Il D.Lgs.81/08, , in cui vengono recepite anche le Direttive europee fatte proprie dall'ex
D. Leg.vo prescrive le misure per la tutela della salute per la sicurezza dei lavoratori sui
luoghi di lavoro e si applica alle scuole di ogni ordine e grado.
I capi d’istituto sono tenuti, pertanto, ad attuare le misure di sicurezza previste dalla
legislazione antinfortunistica.
Perché si realizzi il dettato del D.Lgs. 81/08, deve essere attivato nella scuola un processo
analogo a quello previsto dai progetti per la qualità.
La sicurezza, intesa come attività sistematica di prevenzione, non può essere legata ai
singoli interventi, ma darà i frutti sperati se saranno chiariti i compiti e le responsabilità
di ogni operatore scolastico e degli allievi in un clima però di collaborazione e non di
contrapposizione frontale.
2.1 OBIETTIVI E SCOPI
33
Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i., il presente documento, redatto a
conclusione della valutazione,contiene:
 una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute
durante l’attività lavorativa, nella quale sono stati specificati i criteri
adottati per la valutazione stessa;
 l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei
dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di
cui all’articolo 17, comma 1, lettera a);
 il programma delle misure ritenute opportune per garantire il
miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza;
 l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare,
nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a
cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate
competenze e poteri;
4
 l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e
protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello
territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del
rischio;
 l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a
rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale,
specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento.
 Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche
norme sulla valutazione dei rischi contenute nel D.Lgs. 81/08.
 In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza
comunitaria, si è proceduto a:
Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del
D. Lgs. 81/08 e s.m.i.
 Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere
addetto
 Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi
lavorative a cui possono essere addetti.
 Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di
sicurezza già predisposti.
 Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore.
 Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di
sistema che, una volta attuate, porterebbero ad ottenere un grado di
sicurezza accettabile.
 Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo
l’attuazione di quanto previsto per il raggiungimento di un grado di
sicurezza accettabile.
Il presente documento non , quindi è stato predisposto solamente per ottemperare alle
disposizioni di cui al D.Lgs. 08/81 e s.m.i, ma anche per essere lo strumento principale
per procedere alla individuazione delle procedure aziendali atte a mantenere nel tempo
un grado di sicurezza accettabile. Si procederà alla rielaborazione del documento in caso
di variazioni nell’organizzazione aziendale ed ogni qualvolta l’implementazione del
sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del grado di
sicurezza, la faccia ritenere necessaria. Ai genitori viene portato a conoscenza nelle
assemblee di
classe. Agli allievi viene fatto conoscere unitamente al regolamento interno All’interno di
ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate:
Macchine ed attrezzature impiegate
Sostanze e preparati chimici impiegati
Addetti
5
D.P.I.
Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi derivanti dalla presenza dell’operatore
nell’ambiente di lavoro indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno conseguenti all’uso
di macchine ed attrezzature connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali
pericolosi per la salute
2.3 DEFINIZIONI RICORRENTI
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di
causare danni;
Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di
impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro
combinazione;
Il rischio (R) è funzione della magnitudo ( del danno provocato e della probabilità (P) o
frequenza del verificarsi del danno (G)
DVR
CRITERI E STRUMENTI
VALORE DEL RISCHIO
R = PXG
P
= PROBABILITÀ
G
= GRAVITÀ
SiRVeSS
v
Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e
sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la
propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di
protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel
tempo dei livelli di salute e sicurezza;
Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge
un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o
privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o
una professione.
Datore di lavoro: Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al
quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica
6
dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia
gestionale,individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto
dell’ubicazione e dell’ambito 5 funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e
dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di
individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con
l’organo di vertice medesimo;
Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato;
Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o
all’erogazione di servizi, dotati d autonomia finanziaria e tecnico funzionale;
Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e
funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di
lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa;
Preposto: persona che, persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti
di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli,
sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute,
controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un
funzionale potere di iniziativa
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: persona in possesso delle capacità
e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di
lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Servizio di prevenzione e protezione dei rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi
esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi
professionali per i lavoratori;
Addetto al servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei
requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08, facente parte del servizio di
prevenzione e protezione dei rischi
Salute : stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in
un’assenza di malattia o d’infermità;
Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e
professionali di cui
all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29,
comma 1, dello stesso D.Lgs., con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed
è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri
7
compiti di cui al presente decreto; i requisiti formativi e professionali del medico
competente sono quelli indicati all’ art. 38 del D.Lgs. 81/08.
Sistema di promozione della salute e sicurezza : complesso dei soggetti istituzionali che
concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di
intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori;
Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la
particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi
professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente
esterno.
Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri
soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili
alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in
azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi;
Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla
identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro.
2.4 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO
Il datore di lavoro , oltre alla valutazione di tutti i rischi con la conseguente adozione
dei documenti previsti dall’articolo 28 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e alla designazione del
responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, ha provveduto a:
 designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di
prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in
caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque,
di gestione dell’emergenza;
 affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli
stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
 prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto
adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono
ad un rischio grave e specifico;
 richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché
delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei
mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro
disposizione;
8
 adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e
dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed
inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
 adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli
articoli 36 e 37 del D.Lgs.81/08 e s.m.i.;
 prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate
possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente
esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio;
Adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione
dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le
disposizioni di cui all’ articolo 43 del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate
alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al
numero delle persone presenti;
 aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e
produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in
relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione.

2.5 OBBLIGHI DEI PREDISPOSTI
In riferimento alle attività indicate all’ articolo 3 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., i preposti,
secondo le loro attribuzioni e competenze, dovranno:
a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro
obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul
lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale
messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza informare i loro
superiori diretti;
b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni
accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di
emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e
inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e
immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di
protezione;
e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di
riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed
immediato;
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f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi
e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra
condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza
sulla base della formazione ricevuta
g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’ articolo 37 del
D.Lgs. 81/08 e s.m.i.
2.6 OBBLIGHI DEI LAVORATORI (alunni, docenti e personale ATA )
Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre
persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o
omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore
di lavoro.
I lavoratori dovranno in particolare:
a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento
degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;
b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e
dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i
mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;
d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze
dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione
di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza,
nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla
successiva lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente,
dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;
f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di
segnalazione o di controllo;
g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro
competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di
lavoro.
10
SEZIONE 3
ORGANIGRAMMA DELLA PREVENZIONE E PROTEZIONE
11
3.1 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE
Il Datore di Lavoro ha ottemperato a quanto disposto dall’art. 31 del D. Lgs. 81/08 e
s.m.i. per la costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione. Le modalità seguite
dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del servizio sono le seguenti:
 Designazione dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione
incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo
grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione
dell’emergenza;
 Affidamento dei compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle
condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza;
 Richiesta dell’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti,
nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e
di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali
messi a loro disposizione;
 Adempimento agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui
agli arti
 Consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui
all’articolo 50;
 Adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione
dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le
disposizioni di cui all’ articolo 43 del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate
alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al
numero delle persone presenti;
 Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e
produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in
relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione;
Il datore di lavoro ha fornito al servizio di prevenzione e protezione informazioni in
merito a:
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a) la natura dei rischi;
b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive
e protettive;
c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi;
d) i dati di cui al comma 1, lettera r del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e quelli relativi alle malattie
professionali;
e) eventuali provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza
13
Sezione 4
CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI
Si ritiene che la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori sia il
primo e più
importante adempimento da ottemperare da parte del datore di lavoro per arrivare a
una
conoscenza approfondita di qualunque tipo di rischio presente nella propria realtà
aziendale;
passo questo che e preliminare alla fase di individuazione delle misure di prevenzione e
protezione e di programmazione temporale delle stesse.
Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richiesto un’ attenta analisi delle
situazione specifiche nelle quali gli addetti alle varie postazioni di lavoro vengono a
trovarsi durante l’espletamento delle proprie mansioni. Essa è correlata con le scelte
fatte per le attrezzature, per le sostanze, per la sistemazione dei luoghi di lavoro;
finalizzata all’individuazione e all’attuazione di idonee misure e provvedimenti da
attuare, pertanto, è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nell’unità produttiva, sia a
situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti
utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi La "valutazione del rischio" così
come è prevista dall'art. 2 comma 1 lettera q del D.L.vo 81/08 va inoltre intesa come
l'insieme di tutte quelle operazioni che vengono svolte per pervenire ad una"Stima del
rischio di esposizione ai fattori di pericolo per la sicurezza e la salute degli alunni e del
personale", in relazione allo svolgimento delle attività scolastiche e lavorative. Ciò al fine
di programmare gli interventi di prevenzione e di protezione per conseguire l'obiettivo
della eliminazione o della riduzione del rischio secondo quanto previsto dall'art. 15 del
D.L.vo 81/08.
Le operazioni, successive e fra loro conseguenti, si basano sulle definizioni di:
 pericolo o fattore potenziale di rischio: proprietà o qualità intrinseca di una
determinata entità (come materiali, macchine attrezzature e/o metodi di lavoro,
ambienti) che ha la capacità potenziale di provocare danni.
14

rischio probabilità che venga raggiunto il livello potenziale di danno nelle
condizioni di impiego e/o di esposizione di un determinato fattore, nonché
dimensione possibile del
danno stesso;
 valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la
salute e sicurezza degli alunni e dei lavoratori presenti nell'ambito
dell'organizzazione in cui essi
prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il
miglioramento
nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
Uno strumento generale di valutazione dei rischi dovrà quindi rifarsi, almeno in prima
istanza, a
criteri operativi semplificati che consentano di soddisfare comunque alcuni requisiti,
peraltro
definiti in altrettante fasi dalle stesse linee guida europee.
4.2 METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI
1
M. BASSO
2
BASSO
3
MEDIO
4
ALTO
M
O
D
E
S
T
A
L
I
E
V
E
G
R
A
V
E
G
R
A
V
I
S
S
I
M
A
MAGNITUDO
PRO
1
2
3
4
BA
1
1
2
2
BI
2
1
2
3
3
POSSIBILE
PROBABILE
LI
3
2
3
4
4
M. PROBABILE
TA’
4
2
3
4
4
IMPROBABILE
La metodologia adottata nella Valutazione dei Rischi ha tenuto conto del contenuto
specifico del D.L.81/2008.La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera
15
a) dello stesso D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle
sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di
lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi
quelli inerenti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli
collegati allo stress lavoro correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8
ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto
previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle
differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi. In particolare è stata
valutata la Probabilità di ogni rischio analizzato (con gradualità: improbabile,
possibile,probabile, molto probabile) e la sua Magnitudo (con gradualità: lieve, modesta,
grave, m. grave).
Dalla combinazione dei due fattori si è ricavata l’Entità del rischio, con gradualità:
M. BASSO
BASSO
MEDIO
ALTO
Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti:
 osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso,
sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e
nocivi);
 identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per valutare i rischi
derivanti dalle singole mansioni);
 osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il
rispetto delle procedure e Se queste comportano altri rischi);
 esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi
sul posto di lavoro (microclima, aerazione);
 esame dell’organizzazione del lavoro;
 rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare
stress sul lavoro e studio del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri
fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di lavoro.
16
4.3 Azioni da intraprendere in caso di rischi
LIVELLO
DI
AZIONI DA INTRAPRENDERE
SCALA TEMPO
RISCHIO
M. BASSO
BASSO
MEDIO
ALTO
Instaurare un sistema di verifica che consenta di
mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza
preventivate
1 anno
Predisporre gli strumenti necessari a minimizzare il
rischio ed a verificare la efficacia delle azioni
preventivate
Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio
provvedendo ad eliminare le anomalie che portano
alla determinazione di livelli di rischio non accettabili
1 anno
Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio
provvedendo a sospendere le lavorazioni sino al
raggiungimento di livelli di rischio accettabili
6 mesi
IMMEDIATAMENTE
17
SEZIONE 5
MISURE GENERALI DI TUTELA E EMERGENZA
Sono state osservate tutte le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei
lavoratori, come definite all’art. 15 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., e precisamente:
E’ stata effettuata la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, così come
descritta nel presenteDVR. E’ stata prevista la la programmazione della
prevenzione,nonché l’influenza dei fattoridell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro.
Come dettagliato nel documento di valutazione, si è provveduto all’eliminazione dei
rischi e, ove ciò non è possibile, alla loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze
acquisite in base al progresso tecnico.Sono stati rispettati i principi ergonomici
nell’organizzazione del lavoro, nellaconcezione dei posti di lavoro, nella scelta delle
attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine
di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo.E’ stata
attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte. E’ stata prevista a
sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o è meno pericoloso. Verrà
effettuata l’ adeguata informazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i
preposti e per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. E’ stata prevista la
partecipazione e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la
sicurezza. E stata effettuata un’ attenta programmazione delle misure ritenute
opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche
attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi. A tale proposito è stato
istituito uno specifico scadenziario che consentirà il controllo nel tempo delle azioni
previste per il miglioramento nel tempo della sicurezza dei lavoratori. Sono state
dettagliate le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta
antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato, compreso
l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza. E’ stata programmata la regolare
18
manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi
di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti.
5.1 PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI
Come previsto dall’ art. 43, comma 1, del D.Lgs. 81/08, sono stati organizzati i necessari
rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta
antincendio e gestione dell’emergenza. In azienda verrà esposta una tabella ben visibile
riportante almeno i seguenti numeri telefonici
115
118
VIGILI DEL FUOCO
PRONTO SOCCORSO
OSPEDALE
112
VIGILI URBANI
113
CARABINIERI
POLIZ IA
19
SEZIONE 6
ORGANIGRAMMA AZIENDALE
ANNO SCOLASTICO 2014/2015
6.1 Elenco Lavoratori dell’azienda
Qui di seguito si riporta l’elenco dei lavoratori dell’azienda e le relative mansioni svolte,
aggiornato alla data
del presente documento di valutazione dei rischi (DVR).
ELENCO ALLEGATO
N^ alunni
106
N^ alunni 40
SCUOLA INFANZIA-LATTUGHELLE
N^ 8 Docenti + 1 IRC
N^ 2 Personale ATA
N^ 4 Docenti + 1 IRC
N.1 Personale ATA
N 13 Docenti
N. 2 Personale ATA
N^ alunni198
SCUOLA PRIMARIA SIBARI
N^ alunni 44
SCUOLA PRIMARIA DORIA
N. 6 Docenti + 1 L2 + 2
IRC
N. 1 Personale ATA
N 8? Docenti
N. 1 Personale ATA
N. 20 Docenti
N 2 Personale ATA
N^ alunni
SCUOLA SEC. DI 1°Grado SIBARI
SCUOLA INFANZIA SIBARI
SCUOLAPRIMARIA LATTUGHELLE
Nalunni 75
150
COMPOSTA DA N. 2 Persone
LSU
CONSIGLIO D’ISTITUTO
N. 8 Docenti- N. 8 genitori- N. 2 personale
ATA+ il D.S
GIUNTA ESECUTIVA
N. 2 Docenti - N. 2 genitori - Il D.S. - Il
D.S.G.A.
CATERINA IELPO DSGA
DE PAOLA LUCIA
ASS. AMM.
GATTO LEONARDO
ASS. AMM.
SANTAGADA MARIA
ASS.AMM.
Apertura al
Pubblico
h.8.30-13.30
20
ORGANIGRAMMA LOCALI AZIENDALI
6.2
ISTITUTO
COMPRENSIVO"U.ZANOTTI
BIANCO"
DIRIGENZA
AULA MAGNA
AMPIO CORTILE
UFFICI DSGA
SALE
MULTIMEDIALI
N°3
BIBLIOTECHE
N°2
UFFICI
AMMINISTRATIVI
SALA INSEGNANTE
SALA SOSTEGNO
AMPIO LOCALE ADIBITO A
PALESTRA
21
6.2
RUOLI E RESPONSABILITA’
DIRIGENTESCOLASTICO
DATORE DI LAVORO
DIRETTORE GEN. ED
SERVIZI AMM.
PREPOSTO
DOCENTE
RESPONSABILE
LABORATORIO
PREPOSTO
DOCENTE CONFUNZIONI
VICARIE O COORDINATORE
PREPOSTO
PERSONALE ATA
PERSONALE
DOCENTE
PERSONALE TECNICO
DI LABORATORIO
22
6.3
SCUOLA PRIMARIA SIBARI
L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di Scuola Primaria risale agli anni 60-70
con struttura portante in muratura e pilastri. E’ la sede in cui si trovano le sole classi
della Primaria. Proprietario dell’edificio (art. 3 , legge 11 daG 1996, n. 23) è il Comune di
Cassano Allo Ionio.
Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite.
L'edificio si sviluppa su due piani: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, atrio
interno, aula multimediale .dirigenza, uffici di segreteria, aula magna, biblioteca e un
grande cortile esterno) e piano primo (aule con servizi igienico-sanitari e atrio interno). I
due piani sono collegati da un vano scala interno . Per quanto concerne la scala
antincendio relativa al primo piano è bene evidenziare che essa è in progettazione, con la
speranza che venga realizzata al più presto. La scuola è aperta dalle ore 7.45 alle ore
23
13.45 (fascia oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra
i 6 e i 10 anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle
richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali.
PLANIMETRIA PRIMO PIANO
6.4 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA PRIMARIA SIBARI ACCOTI VITTORIA
ANTINCENDIO
BUONOFIGLIO LUISA EVACUAZIONE (1^ piano )
SERVIDIO MARISA
EVACUAZIONE (Piano terra)
RIZZO EMILIANA
PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE RSPP: Prof.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RESPONSABILE LAVORATORI: MAURO GAETANO
24
6.5 SCUOLA DELL’INFANZIA SIBARI
L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola dell’infanzia risale agli anni 7080. Proprietario dell’immobile è il Comune di Cassano Allo Ionio (art.3 legge 11 gennaio 1996,
n. 23)
Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite: una
su via Alceo, e l’altra di fronte alla Scuola secondaria 1 Grado. L'edificio si sviluppa su
25
un solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attivita collettive. La
scuola e aperta dalle ore 8,00 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì
(fascia oraria di massima presenza) ed e frequentata da alunni di età compresa tra i 2
anni e mezzo e i 5 anni.
anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perchè dipendono dalle richieste delle
famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali. La scuola dell'infanzia
ha a disposizione un'area esterna delimitata da una recinzione in ferro con cancello, per
svolgere attività ludiche all'aperto.
6.6 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA INFANZIA SIBARI LAVORATO IMMACOLATA ANTINCENDIO
DE MARCO CARMELA
EVACUAZIONE
LA GROTTA CONCETTA
PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO
26
6.7 SCUOLA DELL’INFANZIA
LATTUGHELLE SIBARI
L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola dell’Infanzia risale agli anni 6070 ed è di proprietà del comune di Cassano allo Ionio (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23)
Dalla planimetria riportata si evince che il plesso ha un’uscita L'edificio si sviluppa su un
solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attività collettive. La
scuola e aperta dalle ore 8,00 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì
(fascia oraria di massima presenza) è frequentata da alunni di età compresa tra i 2 anni e
mezzo e i 5 o 6 anni
anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle richieste delle
famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali.
6. 8 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA INFANZIALATTUGHELLE FORMICHELLA ROSETTA ANTINCENDIO
VIGGIANO M. TERESA
EVACUAZIONE
AIELLO ANGELA
PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
R.L.S. MAURO GAETANO
27
6.9 SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE-SIBARI
L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola della scuola primaria risale agli
anni 60- 70 ed è di proprietà del comune di Cassano allo Ionio. (art.3, legge 11 gennaio 1996, n.
23)
Dalla planimetria riportata si evince che il plesso ha un’uscita L'edificio si sviluppa su un
solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attività collettive. La
scuola e aperta dalle ore 8,30 alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì
(fascia oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra i 6 e
11 anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle richieste
delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali
6.10 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE MAZZOTTA ROSANNA ANTINCENDIO
TRINCHI DORA
EVACUAZIONE
SAPIA FILOMENA
PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO
28
6.11 SCUOLA PRIMARIA DORIA
Il plesso della Scuola Primaria di Doria, costruito negli anni 80/90 è stato accorpato
quest’anno scolastico(2014-15) al nostro Istituto Comprensivo “U. Zanotti Bianco” di
Sibari, prima faceva parte dell’Istituto Comprensivo”G.Toccoli” di Cassano allo IonioLauropoli. Ospita classi della Primaria che sono situati al piano terra. La scuola è aperta
dalle ore 8,30 alle ore 13,00 Proprietario dell’immobile è il Comune di Cassano allo Ionio
(art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23)
Dalla Planimetria si evince che l’edificio ha due uscite, in caso di evacuazione.
6.13 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA PRIMARIA DORIA PERRI NADA
ANTINCENDIO
PISANI SILVANA
EVACUAZIONE
LUPINACCI MARIALUISA PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO
29
6.14SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO- SIBARI
L'edificio in cui trovano sistemazione attualmente solo classi di Scuola Secondaria primo Grado
risale agli anni 70 con struttura portante in pilastri. Prima di far parte dell’Istituto
Comprensivo “U.Zanotti Bianco” aveva la dirigenza, la segreteria e l’ufficio amministrativo.
Proprietario dell’edificio è il Comune di Cassano allo Ionio (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23)
Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite.
L'edificio si sviluppa su un piano. La scuola è aperta dalle ore 8,15 alle ore 13,05 (fascia
oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra gli 11 e i
14/15 anni. Sono previsti due rientri pomeridiani il Lunedì e il Venerdì, dalle ore 14.15
alle ore 16.15. Altre attività pomeridiane dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla
programmazione annuale degli organi collegiali
6.15 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA
PLESSO
NOMINATIVO
NOMINA
SCUOLA SEC. 1^GRADO PRESTA ANGELO
ANTINCENDIO
BRACCA ROSA
EVACUAZIONE
FOLLADORE A. MARIA PRIMO SOCCORSO
RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE
RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO
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SEZIONE 7
REGISTRI E CONTROLLI
7.1 PREMESSA
Verrà, curata la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di
lavoro per le quali lo stesso è previsto Per le attrezzature di lavoro la cui sicurezza
dipende dalle condizioni di installazione si provvederà a che le stesse vengano sottoposte
a un controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio) e ad un
controllo dopo ogni eventuale successivo montaggio, al fine di assicurarne l'installazione
corretta e il buoN funzionamento Per le attrezzature soggette a influssi che possono
provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni pericolose, si
provvederà a che esse siano sottoposte a: a controlli periodici, secondo frequenze stabilite
in base alle indicazioni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in
assenza di queste ultime, desumibili dai codici di buona prassi; a controlli straordinari al
fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza, ogni volta che
intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per la
sicurezza delle attrezzature di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti,
fenomeni naturali o periodi prolungati di inattività. I controlli, volti ad assicurare il
buono stato di conservazione e l’efficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro e
saranno effettuati da persona I risultati dei controlli saranno riportati per iscritto e,
almeno quelli relativi agli ultimi tre anni, verranno conservati e tenuti a disposizione
degli organi di vigilanza.
7.2 FORMAZIONE – INFORMAZIONE
E’ necessario che gli operatori scolastici siano adeguatamente formati e informati sul tema
della sicurezza.
Per tale motivo vengono predisposti i seguenti programmi di formazione e informazione:
PER TUTTO IL PERSONALE
Riunioni formative periodiche a cura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione con la trattazione dei seguenti argomenti:
 Concetti generali D.Lgs. 81/08
 Criteri seguiti per la valutazione dei rischi
 Valutazione e classificazione dei rischi
 Assetto sistema prevenzionistico
 Aspetti di igiene del lavoro: rischi chimici-fisici
 Aspetti di sicurezza del lavoro: rischi meccanici-elettrici
 Altri rischi: uso di attrezzature munite di videoterminale
 Aspetti specifici della mansione: uso di sostanze chimiche (prodotti
detergenti); uso di attrezzature
 Norme generali di emergenza dell’istituto
31
PER GLI ADDETTI “GESTIONE EMERGENZE”
 Corso di formazione per addetti alla prevenzione incendi della durata di 8 ore
così come previsto dal D.M. 10 marzo 1998 per le attività a rischio di incendio
medio.
 Corso di formazione per gli addetti alle procedure di Primo Soccorso della
durata di 12 ore così come previsto dal D.M. 15 luglio 2003 n. 388 (Allegato III
- Aziende Gruppo B)
PER IL ERSONALE DI SEGRETERIA
 Consegna e illustrazione dell’opuscolo “Uso dei Videoterminali – Linee Guida”
PER GLI STUDENTI
 Trattazione in classe da parte di un docente, preferibilmente di Educazione
Tecnica, delle “Norme di comportamento” da tenere in caso di emergenza
contenute nel Piano di Emergenza.
All’inizio di ogni anno scolastico sarà inoltre organizzata una prova di evacuazione.
Un’ulteriore prova di evacuazione verrà organizzata durante l’anno scolastico.
Il D.Lgs. 81/08, all’art. 37 comma 4, prevede che la formazione venga ripetuta nei
seguenti casi:
 nuove assunzioni;
 trasferimento o cambiamento di mansioni;
 introduzione di nuove attrezzature di lavoro.
Il Dirigente Scolastico e il Servizio di Prevenzione e Protezione, nel corso delle riunioni
periodiche di prevenzione e protezione dai rischi, valuteranno la sussistenza o meno delle
condizioni suddette e prevederanno gli eventuali programmi di formazione ed
informazione.
7.3 INFORMAZIONE : Apposizione della cartellonistica di sicurezza
Il presente paragrafo è analizzato in accordo con il Titolo V - Capo I.
Occorre far ricorso alla segnaletica di sicurezza per evitare il pericolo delle persone
esposte, vietare comportamenti pericolosi, prescrivere comportamenti necessari, fornire
indicazioni di soccorso e salvataggio e di prevenzione.
Il Testo Unico individua all'art. 15 comma 1 lettera v), l'uso dei segnali di avvertimento
e sicurezza come misure di sicurezza e prescrive l'obbligo di informare i lavoratori in
merito a tale cartellonistica.
I cartelli apposti sono i seguenti.
 Divieto di accesso al personale non autorizzato
 Divieto di fumare
 Divieto di usare acqua su apparecchiature elettriche in tensione
 Pericolo di tensione elettrica
 Divieto di fumare nei luoghi chiusi
 Pulsante di emergenza della centrale termica
32





Valvola di intercettazione metano
Valvola di intercettazione gasolio
Indicazione del vano centrale termica
Indicazione dell’orario di accensione della centrale termica
Cartello con nome ed il numero di telefono del medico nonché del posto di
soccorso pubblico più vicino
 Cassetta di pronto soccorso
7.4 PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO
In azienda, così come previsto dal punto 5 dell’Allegato IV del D.Lgs. 81/08, saranno
presenti i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai
lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Detti presidi saranno contenuti in una
Cassetta di Pronto Soccorso.
CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO
1Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2) -2. Flacone di soluzione cutanea
- 3. Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3) - 4. Compresse
di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10) -5. Compresse di garza sterile 18 x 40 in
buste singole (2)- 6. Pinzette da medicazione sterili monouso (2) -7. Confezione di rete
elastica di misura media (1) - 8. Confezione di cotone idrofilo (1) – 9. Confezioni di
cerotti di varie misure pronti all'uso (2) -10. Un paio di forbici - 11. Ghiaccio pronto uso
(due confezioni) - 12. Guanti sterili monouso.
33
SEZIONE 8
VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVORATIVE
Qui di seguito sono riportate le diverse fasi lavorative presenti in azienda. Per ognuna di esse
sono stati individuati e valutati i rischi con la metodologia indicata nella Sezione 38.1 ATTIVITA’ AREA UFFICI: SEGRETERIA SCOLASTICA
La seguente fase lavorativa viene effettuata all’interno dei seguenti reparti:
REPARTO
Uffici
DESCRIZIONE REPARTO
Ufficio di Segreteria e
Uffici Amministrativi
8.2ATTREZZATURE UTILIZZATE
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti
Attrezzature.
PERSONAL COMPUTER -FOTOCOPIATRICE – TELEFONO – SCANNER SPILLATRICE
8.3 MISURE DI PREVENZIONE
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi, i lavoratori
addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive:
34
Generale: Posizionare la stampante in ambienti opportuni. Effettuare semplici esercizi
di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata lavorativa in ufficio
Punture, tagli ed abrasioni: Utilizzare la spillatrice con la dovuta attenzione e cura.
Inalazione di polveri e fibre: La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve
essere effettuata da personale esperto.
Postura: Non mantenere a lungo posizioni scomode. Assumere una comoda posizione di
lavoro
8.4 RIUNIONI E CONFERENZE
Si tratta di attività culturali a scopo didattico e non, come conferenze o seminari,
riunioni, cerimonie religiose importanti, o infine consultazioni elettorali. Mentre i primi
eventi sono caratterizzati soprattutto dalla presenza di strumenti quali microfoni,
amplificatori, e talvolta lavagne luminose, l'ultimo è caratterizzato soprattutto dalla
presenza di impianti elettrici temporanei per l'illuminazione delle cabine, dei seggi e
altro. Nel complesso tutte queste attività prevedono la presenza nell'edificio di persone
non facenti parte dell'organico dell'Istituto. Nello svolgimento dell’attività lavorativa si
prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :PERSONAL COMPUTER –
VIDEOPROIETTORE- LAVAGNA LUMINOSA-MICROFONO
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi, i lavoratori
addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive
Generale: Una disposizione adeguata delle luci nelle aule da adibire a riunioni evita la
realizzazione di impianti temporanei. Non rimuovere i filtri ottici presenti per
modificare il funzionamento del videoproiettore. Attenersi nell'uso e nella manutenzione
delle attrezzature a quanto descritto nel libretto delle istruzioni. Assicurarsi
dell'integrità e del corretto funzionamento delle attrezzature in tutte le loro parti
Elettrocuzione: Il frequente controllo dell'impianto microfono - amplificatore e
dell'attacco rischio di elettrocuzione L'impianto elettrico deve essere realizzato in
conformità alle norme vigenti.
35
8.5 PALESTRA SCOLASTICA
L'attività ginnica viene svolta nelle palestre o in alcuni casi nei giardini o nei campi
sportivi di proprietà dell'istituto, come nel nostro caso Questo tipo di attività è
prevalentemente svolta dagli alunni delle scuole elementari e medie ed è seguita da
docenti che hanno una formazione specifica.
8.6 LOCALE CENTRALE TERMICA
Si tratta di attività che prevede il controllo e una manutenzione leggera della caldaia.
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti
Attrezzature: Attrezzi manuali di uso comune
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze
Pericolose:
POLVERI- VAPORI : Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà
riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e
dispositivi di protezione da indossare.
8.7 RISCHI EVIDENZIATI
La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro.
Descrizione del Pericolo
Probabilità
Magnitudo
Rischio
Rumore Vedere valutazione specifica
Gas e vapori
Elettrocuzione
Ustioni
Calore, fiamme, esplosione
Microclima
Inalazione di polveri e fibre
Urti, colpi, impatti e compressioni
Probabile
Possibile
Possibile
Possibile
Improbabile
Probabile
Probabile
Possibile
Modesta
Grave
Grave
Modesta
Grave
Lieve
Lieve
Modesta
Medio
Medio
Medio
Basso
Basso
Basso
Basso
Basso
3
3
3
2
2
2
2
2
8.8 MISURE DI PREVENZIONE
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra
individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno
osservare le seguenti misure preventive:
Generale: Informazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle attrezzature
di lavoro, sulla natura dei rischi e sui comportamenti conseguenti. Per effettuare ogni
operazione indossare solo abiti adatti, nonché guanti e calzature idonei. Gli addetti al
locale caldaia devono conoscere in anticipo la parte di macchina o impianto che vanno a
manipolare, attraverso la consultazione del manuale di uso e manutenzione in sicurezza.
Pertanto il datore di lavoro deve fornire al personale tutte le informazioni necessarie
oltre a quelle dettate dalla pratica di esperienza giornaliera. Verificare, in caso di
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presenza di serbatoi interrati, se essi sono realizzati secondo la recente emanazione del
Ministero dell'Ambiente D.M. del 20.10.98 "Requisiti tecnici per la costruzione,
l'installazione e l'esercizio di serbatoi interrati"
Urti, colpi, impatti e compressioni: Rimuovere gli spigoli e arrotondare i bordi; porre
delle protezioni agli orli.
Elettrocuzione:Assicurarsi che l'impianto elettrico e di terra sia a norma e che le
attrezzature elettriche utilizzate siano in buono stato di conservazione e collegate
all'impianto di terra, se non dotate di doppio isolamento
Rumore: Effettuare la manutenzione preventiva e programmarla nei giorni o negli orari
di fermo impianto per evitare eventuale esposizione indiretta al rumore. Nei casi di livelli
di esposizione personale al rumore superiori a 80 dB(A) si applicano le misure di
prevenzione stabilite dal D.Lgs.81/08.
Inalazione di polveri e fibre: Provvedere ad una idonea ventilazione ambientale.I
pavimenti non devono essere polverosi; le pareti devono essere intonacate ed imbiancat.
Cesoiamento, stritolamento: Occorre in primo luogo accertarsi che gli impianti siano
conformi alle norme di sicurezza. Le macchine e gli impianti devono essere dotate di
dispositivo di arresto di emergenza e di dispositivo che impedisca il riavvio intempestivo
della macchina in caso ritorni l'alimentazione elettrica dopo che questa era venuta a
mancare
Allergeni: Durante l'uso delle sostanze per la pulizia, adottare gli accorgimenti necessari
per evitare il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo. È importante
osservare le norme igieniche, tra le quali non bere, mangiare, fumare durante il lavoro
Calore, fiamme, esplosione: Assicurarsi che le porte tagliafuoco, se presenti, siano
funzionanti e siano mantenute sempre sgombre. Il locale della centrale termica deve
essere provvisto almeno di estintori (normalmente del tipo a polvere od anidride
carbonica) omologati. Verificare la scadenza del Certificato Prevenzione Incendi (CPI)
e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP) ove prevista.
Ustioni: Proteggere tutte le superfici calde mediante coibentazione e indossare guanti
anticalore ed indumenti adeguati
Vibrazioni: Per ridurre l'esposizione alle vibrazioni localizzate al sistema mano - braccio
è necessario utilizzare utensili caratterizzati da bassi livelli di vibrazione o minore
impatto vibratorio, utilizzare impugnature smorzanti le vibrazioni, riscaldare l'ambiente
di lavoro nei mesi freddi, ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più
addetti.
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8.9 SALA MENSA SCUOLA
Trattasi di attività che prevede l'organizzazione ed il servizio di distribuzione dei pasti
agli alunni presenti nella scuola, nonché al corpo dei docenti e di tutto il personale
dipendente. Il servizio arriva già pronto secondo le norme igienico-sanitarie, seguendo
una tabella alimentare settimanale, programmata insieme agli enti competenti all’inizio
dell’anno scolastico.
8.10 ATTIVITA’: INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO
L'attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche svolte dal
docente che si avvale di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta,
di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha
inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento delle attività. Soprattutto
nelle scuole medie e superiori, negli ultimi anni anche in alcune scuole elementari, sono
stati introdotti corsi di informatica, pertanto in questi casi l'attività viene svolte in aule
attrezzate in cui ciascuno studente ha a disposizione un videoterminale.
8.11 RISCHI EVIDENZIATI: La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati
nella fase di lavoro, ognuno dei quali è stato valutato in termini di probabilità e
magnitudo per ottenere la entità del Rischio.
Descrizione del Pericolo
Postura
Microclima
Probabilità Magnitudo
Possibile
Modesta
Probabile
Lieve
Rischio
BASSO
BASSO
2
2
8.12 MISURE DI PREVENZIONE
Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra
individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno
osservare le seguenti misure preventive:
 Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate durante
l'attività
 Divieto di utilizzo di utenze non a norma rispetto ai requisiti minimi di sicurezza
elettrica.
 Maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro.
 Prevedere adeguate condizioni di illuminamento, sia come fattore di sicurezza
che come fattore di igiene, garantendo una periodica e sistematica attività
manutentiva, la costante disponibilità, specie degli impianti di emergenza.
 Evitare di parlare continuamente per più ore consecutive, ed alternare le attività
didattiche opportunamente.
38
Infezione da microorganismi: Accertarsi della corretta igiene delle aule.
Postura: Formazione ed informazione sulle corrette posture da adottare durante lo
svolgimento delle lezioni, ed in particolar modo per le attività che comportano la
movimentazione dei carichi.
8.13 LABORATORIO INFORMATICO
Trattasi delle attività didattiche di un laboratorio informatico scolastico
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti
attrezzature:
PERSONAL COMPUTER - STAMPANTE
Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un dispositivo fisico che
implementa il funzionamento di programmi.
Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma di gran lunga più
importante per un computer è il sistema operativo, che si occupa di gestire la macchina,
le sue risorse e i programmi che vi sono eseguiti, e fornisce all'utente un mezzo per
inserire ed eseguire gli altri programmi, comunemente chiamati applicazioni o software,
in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli elaboratori.
La stampante è la periferica di uscita che trasferisce su carta, o su materiali di altra
natura, le informazioni digitali contenute in un computer. Tutti i computer possiedono
due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.Nello svolgimento dell’attività
lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose :
INCHIOSTRI E TONNER
8.14 RISCHI EVIDENZIATI
La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro, ognuno dei
quali è stato valutato termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del
Rischio.
Descrizione del Pericolo
Rumore :Vedere valutazione specifica
Radiazioni non ionizzanti
Postura
Probabilità
Probabile
Possibile
Possibile
Magnitudo
Modesta
Modesta
Modesta
Rischio
MEDIO
BASSO
BASSO
3
2
2
39
Microclima
Allergeni
Punture,tagli e abrasioni
Probabile
Improbabile
Possibile
Lieve
Grave
Modesta
BASSO
BASSO
BASSO
2
2
2
8.15 STRESS LAVORO
La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), deve riguardare tutti i rischi
per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di
lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavorocorrelato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004. Lo stress,
potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a
prescindere dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o
di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne
sono necessariamente interessati. Considerare il problema dello stress sul lavoro può
voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e
sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i Lo
stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o
sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap
rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle
pressioni a cui è possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell’individuo
stesso), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse
difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a
situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire
in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia ma una esposizione
prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo
stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a di stress sul lavoro
non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può essere causato
da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro, ecc.
8.16 ATTIVITA’: OPERATORI SCOLASTICI
Attività di pulizia dei locali nonché di custodia e sorveglianza dei locali. svolta dal
collaboratore scolastico (già bidello) che si occupa inoltre dei servizi generali della scuola
ed in particolare ha compiti di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico.
Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti attrezzature
CANDEGGIANTI CON IPOCLORITO DI SODIO – DETERGENTI-SCALE.
40
8.17 RISCHI EVIDENZIATI
La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro, ognuno dei
quali è stato valutato in termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del
Rischio. Bisogna evidenziare che i collaboratori non svolgono lavori pesanti.
Magnitudo Rischio
MEDIO
Grave
Descrizione del Pericolo
Caduta dall’alto
Probabilità
Possibile
Allergeni
Improbabile Grave
BASSO
2
Inalazione di polveri e fibre
Probabile
Lieve
BASSO
2
Scivolamenti, cadute a livello
Possibile
Modesta
BASSO
2
3
8.18 MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONE PER GLI ADDETTI
Oltre alle introduttiva), i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure
preventive:
Generale: Predisporre idonee tabelle per intervento di primo soccorso per le sostanze
adoperate
Caduta dall'alto: Durante i lavori di pulizia in altezza utilizzare piattaforme a norma ed
utilizzare calzature antisdrucciolo
Elettrocuzione: Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi
sopra individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno
osservare le seguenti misure preventive: Assicurarsi sull'integrità dei collegamenti
elettrici dell'aspirapolvere. Assicurarsi dell'integrità degli attrezzi in tutte le loro parti,
soprattutto per quelle elettriche
Allergeni: Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata.
Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande.
Prevedere idonea etichettatura delle sostanze . Scegliere prodotti detergenti con pH
41
vicini al neutro. Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli
accorgimenti necessari per evitare il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre .
Durante i lavori di pulizia attenersi alle schede tecniche dei prodotti in uso, mantenere le
etichette. Per le Adottare una scrupolosa igiene personale: abito da lavoro e pulizia
frequente con le mani. Nelle operazioni di pulizia utilizzare le sostanze meno tossiche e
meno volatili possibili. Dotarsi sempre di DPI idonei nelle fasi di pulizia delle
attrezzature.
8.19 CONTROLLO DEI FLUSSI DI PERSONE
Descrizione
I flussi di persone che interessano il normale svolgimento dell'attività scolastica sono
raggruppati in tre momenti particolari della giornata:
- Ingresso nell'istituto da parte degli studenti;
- Periodo di ricreazione;
- Uscita degli studenti.
Ad essi vanno aggiunti eventi straordinari come:
- Evacuazione a seguito di incidente o calamità;
- Ingresso e uscita a causa di attività straordinarie periodiche.
- Udienze e ricevimenti dei genitori
Il fattore di rischio
I principali rischi sono dovuti a:
Antincendio e Gestione delle Emergenze: è già stata messa in evidenza l’importanza
fondamentale delle procedure di gestione delle emergenze e dell’idoneità dei mezzi di
estinzione e delle vie di esodo negli edifici scolastici per la peculiarità delle persone
presenti.
Per la fase in esame assume un’importanza notevole l’idoneità della segnaletica indicante
le vie di fuga e la formazione ed informazione del personale sul comportamento da tenere
in caso di emergenza. .Legato alla gestione delle emergenze è, inoltre, da mettere in
evidenza il problema di individuare e controllare il numero e l’identità delle persone
presenti.
Illuminazione generale come fattore di sicurezza: il rischio è collegato al livello non
idoneo dell’illuminazione di alcuni locali o passaggi per cui è possibile inciampare,
scivolare o urtare contro elementi ingombranti o sporgenti.
Aree di transito: la presenza di pavimenti scivolosi o di aperture e dislivelli possono
pregiudicare la sicurezza delle vie di transito comportando per tutte le persone presenti
rischi di scivolamenti, cadute, ecc.
Il danno atteso
Nei sopralluoghi effettuati non sono stati rilevati infortuni relativi a questa fase.
Gli interventi
Formazione ed informazione sui piani di evacuazione.
Presenza costante dei collaboratori scolastici per coordinare afflusso e deflusso.
Favorire condizioni di illuminamento adeguate.
Fenomeni interagenti con l’ambiente
42
L'ingresso e l'uscita possono provocare un blocco o un rallentamento del traffico
veicolare nella strada comunale;
8.20 STRESS DA LAVORO CORRELATO (SL-C)
Il dirigente scolastico, responsabile della salute e sicurezza di tutti i suoi lavoratori, è
consapevole che un contesto lavorativo caratterizzato da un buon livello organizzativo e,
nel contempo, capace di tutelare e di valorizzare il capitale umano a disposizione,
favorisce la crescita dell’istituzione scolastica in termini di qualità dell’offerta formativa,
di sviluppo e ricerca didattica, di ampliamento delle iniziative e delle attività, di
coerenza dei messaggi educativi, di apertura al territorio e alle scuole viciniore, ecc., con
indubbi vantaggi in termini d’immagine e di credibilità, sia interna che esterna. Il
risultato di questo processo di crescita è la prevenzione del disagio e la promozione del
benessere organizzativo, al quale deve tendere ogni organizzazione del lavoro complessa,
come certamente è anche una scuola.
Esso si basa su diverse parole chiave, alcune delle quali, riferite alla scuola, vale la pena
citare, perché costituiscono dei riferimenti importanti anche per questo metodo:
• confort ambientale
• chiarezza e condivisione degli obiettivi del lavoro
• valorizzazione ed ascolto delle persone
• attenzione ai flussi informativi
• relazioni interpersonali e riduzione della conflittualità
• operatività e chiarezza dei ruoli
• equità nelle regole e nei giudizi
Sussiste all’interno della istituzione scolastica tutta una serie di filtri o strumenti nei
quali i possibili conflitti di natura organizzativa e quelli relativi alla partecipazione
attiva e condivisa del soggetto all’Offerta Formativa, permettono al Dirigente Scolastico
di monitore con attenzione le evoluzioni delle dinamiche di conflitto o di stress ed attuare
con tempestività azioni che ricondurre ad un clima di “vivibilità” dell’Istituto o del
Plesso
Questi filtri o strumenti possono essere identificati e misurati dai relativi atti deliberativi
e di indirizzo
 assemblee di contrattazione aziendale con le Rappresentanze Sindacali
 assemblea plenaria per la definizione dl POF
 assemblee degli Organi Collegiali
 assemblee degli Organi Delegati (Consigli di Classe e di Istituto)
Cause scatenanti
Come cause scatenanti fattori di stress si sono considerati riferimenti oggettivi a livello
fisico e psicosociali quali:
-turni di lavoro, - lavoro notturno, - pendolarismo,
 attività che preveda uso di autovetture e spostamenti frequenti,
 attività che prevede il contatto con clienti, attività che prevede il contatto con
utenti,
 uso di attrezzature complesse, necessità di attenzione,
 attività in condizioni di emergenza,
43
 attività in impianti che espongono a rischi particolari,
attività che prevedono
uso di DPI salvavita,
 attività svolte da lavoratori precari,
 attività in luoghi affollati.
Le principali cause dello stress sul lavoro sono:
· difficoltà di adeguamento alle condizioni di lavoro,
· rapporto conflittuale uomo - macchina (tipico del lavoro al VDT),
· eccessivo carico di responsabilità,
· demotivazione causata dal venire meno di aspettative e aspirazioni,
· monotonia e ripetitività del lavoro,
· senso di inadeguatezza e/o di inutilità,
· affaticamento mentale per affollamento, difficili contatti con il pubblico, ecc
· conflitti interpersonali
E’ opportuno comunque evidenziare che, in senso medico-legale, i disturbi psichici
possono essere considerati di origine professionale solo se sono causati, o concausati in
modo prevalente, da specifiche e particolari condizioni di attività e della organizzazione
del lavoro.
La valutazione del SL-C è affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di
Valutazione che in prima istanza risulta costituirsi in seno alla Riunione Annuale della
sicurezza con i propri componenti (DL, RSPP, RLS e Consulenti ed esperti all’uopo
convocati) e si basa sull’analisi dei seguenti due strumenti:
• una griglia di raccolta di dati oggettivi che, raccogliendo informazioni su fatti e
situazioni “spia” o “sentinella”fornisce una fotografia oggettiva della realtà
scolastica
• il Documento di Valutazione dei Rischi ed i suoi aggiornamenti, che indaga le possibili
sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo organizzativo.
La valutazione, a partire da una serie di dati oggettivi e di giudizi su alcuni indicatori
ambientali, di contesto e di contenuto del lavoro, analizza la situazione complessiva
dell’istituzione scolastica (o della sede).
Questa analisi non si presta dunque a rilevare la presenza di situazioni particolari, né a
trattarle adeguatamente in modo singolo, siano esse persone con problematiche
specifiche o ambienti particolari (palestre, mense, ecc.); questi casi vanno trattati a
parte, in una logica gestionale che non è comunque estranea al metodo stesso.
Qualora le risultanze lo rendessero necessario sarà attivata una successiva fase
gestionale, che è naturale competenza del dirigente scolastico, a partire dalle proposte
operative formulate dal GV, che sono:
• un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C, da somministrare
al personale scolastico qualora le misure correttive poste in essere dopo una prima
valutazione risultino inefficaci ;
• un pacchetto formativo sul tema dei rischi SL-C, da utilizzare all’interno del piano di
formazione del personale predisposto dalla scuola in coerenza con l’accordo StatoRegioni del 21/12/2011 sulla formazione ex art. 37 del D.Lgs. 81/2008
Risultati della valutazione
 la presenza di rischio BASSO per il gruppo omogeneo “personale docente”
44
 la presenza di rischi BASSO per il gruppo omogeneo “personale non docente
amministrativo”
 la presenza di rischio BASSO per il gruppo omogeneo “personale non docente
collaboratore scolastico”
Pertanto l’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che
possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro.
Si conviene sulle indicazioni del Gruppo di Valutazione di Ripetere l’intera indagine
(griglia + check list) ogni 2 aa.ss, effettuare eventuali interventi migliorativi nelle aree
che dovessero essere comunque risultate negative.
Fermo restando quanto sopra esposto, verranno adottate le seguenti misure di
prevenzione e protezione dal rischio stress lavoro-correlat
• migliorare la gestione della comunicazione sull’organizzazione, sui processi,
• attuare percorsi di formazione dei lavoratori per migliorare la consapevolezza e
conoscenza.
8.21 LAVORATRICI GESTANTI
Il presente rischio è analizzato in accordo con il D.Lgs. 151/01 denominato “Testo unico
delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternità”.
Ai sensi del comma 1 dell’articolo 11 del D.Lgs. 151/01 che impone di valutare i rischi di
esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro (definiti
nell’allegato C al citato
decreto).
Il datore di lavoro, nell'ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all'art. 28,
primo comma, del D.Lgs. 81/08, valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle
lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto,
e valuta in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o
condizioni di lavoro.
Si esclude in ogni caso l’esposizione delle lavoratrici gestanti ad agenti biologici e chimici
tali da mettere in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, quali:
a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE;
b) mercurio e suoi derivanti;
c) medicamenti antimitotici;
d) monossido di carbonio;
e) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo.
8.22 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Al fine di potere fruire dei diritti loro accordati dalla legislazione vigente, si sono rese
edotte le lavoratrici della necessità di informare il datore di lavoro del loro stato di
gestazione, non appena a loro conoscenza, per i provvedimenti del caso.
45
In subordine, qualora non sia possibile adibire la lavoratrice ad altra mansione, si
provvederà a richiedere al Servizio ispettivo del Ministero del lavoro l'interdizione dal
lavoro della lavoratrice (art. 7 comma 6 D.Lgs. 151/01).
Le donne incinte e le madri che allattano hanno la possibilità di riposarsi in posizione
distesa e in fisica diventano operativi solo dopo la presentazione condizioni appropriate.
Gli eventuali obblighi a carico del datore di lavoro derivanti dalle norme di tutela del
certificato medico di gravidanza.
Tale certificato dovrà essere presentato il più presto possibile, fermo restando che,
tuttavia, eventuali ritardi non comporteranno per la lavoratrice la perdita dei relativi
diritti.
Vengono di seguito sinteticamente descritti i potenziali fattori di rischio individuati per
la gravidanza, da analizzare caso per caso all’interno dell’attività lavorativa:
RUMORE:Il criterio adottato per l’allontanamento dall’esposizione è il seguente:
per tutto il periodo della gravidanza quando i livelli di esposizione al rumore siano uguali
o superiori a 80 dB A anche nel post parto quando i livelli di esposizione siano uguali o
superiori agli 85 dB A ( Lep,d)
Le radiazioni ionizzanti sono considerate tra i fattori di lavoro faticosi, pericolosi ed
insalubri, vietati durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto (ai sensi dell’art. 7 D.
Lgs. 151/01 e allegato A).
Vibrazioni
I lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni sono
vietati durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro.
Microclima (elevate temperature)
Un’esposizione abituale ad elevate temperature può aumentare la possibilità di aborti
spontanei.
Fattori chimici
L’esposizione a metalli, in particolar modo, al piombo e mercurio può agire sia sull’uomo
che sulla donna anche prima del concepimento, provocare aborti, malformazioni
congenite e paralisi celebrali.
Fattori biologici
Le malattie infettive contratte in gravidanza possono avere notevoli ripercussioni
sull’andamento della stessa; gli effetti di una malattia possono essere:
 un aggravamento della malattia infettiva, ripercussioni sfavorevoli
sull’andamento della gravidanza
Il rischio di contaminazione infettiva deve essere valutato caso per caso, tenendo conto
della natura, del grado e della durata dell’esposizione.
Posture di lavoro
Le posizioni fisse obbligate, sia sedute che erette, per lunghi periodi, possono
determinare un’accentuazione di patologie già frequenti in questo periodo.
46
I lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano
ad una posizione particolarmente affaticante sono vietati durante la gestazione e fino al
termine del periodo di interdizione dal lavoro.
Movimentazione manuale dei carichi
Le linee direttrici dell’U.E. definiscono rischiosa la movimentazione manuale di carichi
pesanti durante la gravidanza.
Nel periodo del post-parto, cioè dal IV al VII mese dopo il parto, va poi tenuto in
considerazione che la madre che allatta è più soggetta ad affaticamento psicofisico e la
ripresa dell’attività lavorativa può richiedere un periodo di adattabilità.
Fatica visiva
Il sovraccarico visivo o affaticamento visivo può essere determinato da un impegno
continuativo e prolungato in operazioni che richiedono una visione ravvicinata o anche
da condizioni scorrette di illuminazione.
Stress
Negli ambienti di lavoro, il termine può essere applicato ad una serie di condizioni
ambientali obiettive e ad altre legate all’organizzazione del lavoro e alle relazioni umane,
quindi più soggettive.
Rischi tossicologici da abuso personale
Costituiti da alcool, fumo di sigarette e droghe (cocaina, eroina, psicofarmaci).
Per tale motivo vengono predisposti programmi di formazione e informazione:
47
SEZIONE 9
EMERGENZE
9.1 INCENDIO
In caso di emergenza il contributo di tutti è indispensabile per consentire un intervento efficace
senza ostacolare o ritardare, anche involontariamente, l'azione dei soccorsi. La rapidità con la quale
viene segnalato il pericolo è fondamentale per il successo dell'intervento e la messa in sicurezza delle
persone.
9.2 I comportamenti da tenere in caso di emergenza sono:
1.
Mantenere la calma.
2. Allertare i presenti e il responsabile.
3. Se le circostanze lo permettono, prodigarsi allontanando eventuali sostanze combustibili e
spegnere gli impianti elettrici.
4. Provare ad estinguere l'incendio utilizzando gli estintori più vicini.
5. Non mettersi assolutamente in pericolo.
6. Rimanere costantemente tra il fuoco e la via di fuga più vicina.
7. Se la situazione è incontrollabile dare l'allarme.
8. Evacuare l'area facendo allontanare tutti gli eventuali presenti attraverso le vie di fuga
segnalate.
9.
Richiudere uscendo porte e finestre.
10. Raggiungere il punto di raccolta o il luogo sicuro.
11. Aiutare chi fosse in difficoltà.
12. Chiamare o far chiamare i vigili del fuoco.
13. Non tenere occupate le linee telefoniche e lasciare liberi i passaggi.
14. Tutti coloro che non sono impegnati direttamente nel primo intervento devono
allontanarsi seguendo i percorsi e le uscite di emergenza, indicati dai cartelli (segnaletica verde)
o sulle planimetrie.
15. Non attardarsi per nessun motivo e non cercare di andare a vedere cosa è successo.
16. Aprire le porte con cautela per verificare che i locali non siano invasi dalle fiamme.
48
17. Controllare se la parte superiore della porta è calda; se lo è cercare un'altra via di fuga; se
non vi sono alternative aprire con cautela, da posizione abbassata o arretrata.
18. In presenza di fumo camminare bassi, a livello del pavimento l'aria è più respirabile.
19. Proteggersi eventualmente le vie respiratorie con un fazzoletto bagnato.
20. In caso di crolli o pericoli strutturali mantenersi vicino ai muri o rifugiarsi sotto un tavolo o
una scrivania.
21. Giunti al punto di raccolta defluire ordinatamente a piedi, consentendo l'accesso ai mezzi di
soccorso, non rientrare nell'area coinvolta fino ad esplicita autorizzazione.
22. Non allontanarsi dal punto di raccolta, rimanendo in gruppo fino ad esplicita
autorizzazione.
23. Se necessario, impedire l'accesso alle aree pericolose di terzi non coinvolti nell'intervento.
49
9.3 SEGNALI ANTINCENDIO
9.4 SEGNALETICA SICUREZZA
In relazione ai disposti normativi di cui al Decreto Legislativo 14 agosto 1996 n. 493
(Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di
sicurezza e/o di salute nei luoghi di lavoro) ed a seguito del processo di valutazione dei rischi di
cui al presente documento negli istituti è stata installata idonea segnaletica di sicurezza allo
scopo di:
a) avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte;
b) vietare comportamenti che potrebbero causare pericolo;
c) prescrivere determinati comportamenti necessari ai fini della sicurezza;
d) fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio.
Il decreto legislativo 81/08 dà disposizioni riguardanti la segnaletica di sicurezza che
deve essere presente in tutte le aziende e unità produttive. Tali disposizioni fanno sempre
parte dell’informazione dei lavoratori, infatti la segnaletica serve a indicare loro dove si
trovano i rischi e dove si trovano le attrezzature o le vie di fuga nel caso in cui si verifichi
un pericolo. Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro contiene le norme sulla segnaletica
negli artt. 161 e 162.
50
Primo mezzo d’informazione: IL COLORE
Colore
Significato o scopo
Segnali di divieto
Rosso
Indicazioni e precisazioni
Atteggiamenti pericolosi
Pericolo – allarme
Alt, arresto, dispositivi di interruzione
d’emergenza sgombero
Materiali e
attrezzature
antincendio
Identificazione e ubicazione
Giallo o
Gialloarancio
Segnali di
avvertimento
Attenzione, cautela, verifica
Azzurro
Segnali di
prescrizione
Comportamento o azione specifica, obbligo di portare un mezzo di sicurezza
personale
Verde
esempi
Segnali di salvataggio Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni,
o soccorso
locali
9.5 SEGNALI DI EVACUAZIONE E DI PRIMO SOCCORSO
Freccia di direzione
Uscita di sicurezza
Uscita di sicurezza
Scala di emergenza
Punto di raccolta
Pronto Soccorso
PPPP
P
51
9.7 NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTI
MANTENERE LA CALMA
Se ci si trova in un luogo chiuso:
1. Non precipitarsi fuori
2. Restare in classe e ripararsi sotto i banchi, la cattedra, l’architrave della porta o vicino ai
muri portanti
3. Allontanarsi dalle finestre, porte con vetri ed armadi perché potrebbero ferirvi
4. Se ci si trova nei corridoi, nel vano scale o nei bagni, non cercare di rientrare nelle classi
5. Dopo il terremoto, abbandonare l’edificio senza usare l’ascensore e raggiungere il punto di
raccolta alla fine del vostro percorso di evacuazione
6. Gli alunni avvertiranno il personale docente o ATA se non si trovano con la loro classe
Se ci si trova all’aperto:
1. Allontanarsi dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché
potrebbero cadere e ferirvi
2. Cercare un posto dove non ci sia nulla sopra di voi; non trovandolo cercare riparo
sotto qualcosa di sicuro come una panchina
3. Non avvicinarsi ad animali spaventati.
9.7 NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI ESONDAZIONE
MANTENERE LA CALMA
Al pre-allarme dato a voce:
1. Tornare in aula se si è fuori
2. Prepararsi senza alcuna fretta come per tornare a casa
3. Rimanere al proprio posto
Al suono di allarme:
1. Se vi trovate al piano terreno ordinatamente e senza fretta salire al piano superiore della
scuola
2. Seguire le istruzioni del personale
3. Sistemarsi contro le pareti e lasciare libere le porte e il passaggio lungo il corridoio
4. Aspettare pazientemente i soccorsi o il cessato allarme.
9.8: ETICHETTE E SIMBOLI
Specie le informazioni deducibili dall’etichettatura non sono di immediata comprensione
in quanto vengono Al di là del nome della sostanza o del prodotto, che essendo un nome
“chimico” dice ben poco all’utilizzatore, elementi preziosi sono forniti:
52
 dal simbolo
 dal richiamo a rischi specifici
 dai consigli di prudenza.
Le etichette, tra le altre cose, devono indicare:
1. Nome e indirizzo della ditta produttrice
2. Data di fabbricazione o scadenza
3. Se pericolosi, i simboli relativi alle Classi di Pericolosità:
Le norme, discendenti dalla legge 29 maggio 1974, n. 256 concernente la “classificazione
e disciplina dell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”,
impongono di riportare sulla confezione di tali sostanze determinati simboli e sigle e
consentono, per gli oltre mille prodotti o sostanze per le quali tali indicazioni sono
obbligatorie, di ottenere informazioni estremamente utili.
Analoghe informazioni sono riportate, in forma più esplicita, nella scheda tossicologica
relativa al prodotto pericoloso che è fornita o può essere richiesta al fabbricante.
Prodotti non soggetti all’obbligo di etichettatura non sono considerati pericolosi
SIMBOLO
SIGNIFICATO
Classificazione: sostanze o preparazioni che possono esplodere a
causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo
sfregamento.
ESPLOSIVO
Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti
di calore
Classificazione: Sostanze o preparazioni che possono surriscaldarsi e
successivamente infiammarsi al contatto con l'aria a una
temperatura compresa tra i 21 e i 55 °C; acqua; sorgenti di innesco
(scintille, fiamme, calore…);
INFIAMMABILE
Precauzioni: evitare il contatto con materiali (come aria e acqua).
Classificazione: sostanze o preparazioni liquide il cui punto di
combustione è inferiore ai 21 °C.
Precauzioni: evitare il contatto con materiali (come aria e acqua.
ESTREMAMENTE
INFIAMMABILE
Classificazione: Reagendo con altre sostanze questi prodotti possono
facilmente ossidarsi o liberare ossigeno. Per tali motivi possono
provocare o aggravare incendi di sostanze combustibili.
Precauzioni: evitare il contatto con materiali combustibili.
COMBURENTE
Classificazione: questi prodotti chimici causano la distruzione di
tessuti viventi e/o attrezzature.
53
Precauzioni: non inalare ed evitare il contatto con la pelle, gli occhi e
gli abiti.
CORROSIVO
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione,
ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi,
acuti o cronici, e anche la morte.
Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo.
TOSSICO
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione,
ingestione o assorbimento attraverso la pelle, provocano rischi
estremamente gravi, acuti o cronici, e facilmente la morte.
ESTREMAMENTE
TOSSICO
IRRITANTE
Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo, l'inalazione
e l'ingestione, nonché un'esposizione continua o ripetitiva anche a
basse concentrazioni della sostanza o preparato.
Classificazione: sostanze o preparazioni non corrosive che, al contatto
immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono
provocare un'azione irritante.
Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la
pelle deve essere evitato.
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione,
ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi per la
salute non mortali; oppure sostanze che per inalazione o contatto
possono causare reazioni allergiche o asmatiche.
NOCIVO
Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la
pelle deve essere
Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o
preparazioni può provocare danni all'ecosistema (flora, fauna,
acqua, ecc..) a corto o a lungo periodo.
Precauzioni: le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente
PERICOLOSO PER
L’AMBIENTE
54
SEZIONE 10: CHECK-LIST SGSSL
10.1 CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE
DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA
E’ uno strumento di autovalutazione composto da 100 quesiti su
9 ambiti gestionali:
 Nomine e aspetti formali (9 quesiti)
 Valutazione dei rischi e aggiornamento DVR (30 quesiti)
 Dispositivi di protezione individuale (7 quesiti)
 Formazione, informazione e addestramento (30 quesiti)
 Sorveglianza sanitaria (3 quesiti)
 Prevenzione incendi e lotta antincendio (6 quesiti)
 Evacuazione (3 quesiti)
 Primo Soccorso (6 quesiti)
 Riunione periodica sulla sicurezza (6 quesiti)
La check-list è utilizzabile per indagare i fattori essenziali di un singolo ambito o per
programmare azioni di miglioramento. E’ utilizzabile dal Dirigente Scolastico e/o dalle altre
figure scolastiche che si occupano di sicurezza
(Responsabile SPP e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza)
CHECK-LIST:
ESEMPI0
Ambito e voce da valutare
Nomine e aspetti formali
1. E’ stato nominato il Responsabile del Servizio di
Prevenzione e Protezione (RSPP)?
2. Al RSPP è stato dato un incarico scritto che precisi
anche i compiti non previsti dalle norme
3. Se il RSPP è esterno, è stato nominato almeno un
Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione
(ASPP)?
4. All’eventuale ASPP è stato dato un incarico scritto
che precisi anche i compiti non previsti dalle norme?
5. Se la valutazione dei rischi lo impone, è stato
nominato il Medico Competente (MC)?
6. I lavoratoti hanno eletto il proprio Rappresentante
per la sicurezza?
7. Sono stati individuati i lavoratori che svolgono la
funzione di “preposto” e di “dirigente”
8. Sono stati designati i lavoratori incaricati della
gestione delle Emergenze?
9. Ai lavoratori incaricati della gestione delle
emergenze è stato dato un incarico scritto che precisa
anche i compiti non previsti dalle norme?
Si
NO
PARZ.
S/ R /O
O(art.32)
R
O(art.32)
R
O(art.41)
S
O(art.19)
O(art.18)
R
55
Legenda
Per ogni quesito sono possibili tre risposte (con una
crocetta su “Si”, “No” o “Parzialmente”)
L’ultima colonna a destra fornisce informazioni
sull’importanza del quesito proposto:
S = indicazione solo suggerita (25 quesiti)
R = indicazione raccomandata (23 quesiti)
O = indicazione obbligatoria (52 quesiti)
Per le caselle contrassegnate con la lettera “O”, tra parentesi è inserito il riferimento all’art. del
D.Lgs. 81/08 (eventualmente aggiornato al D.Lgs. 106/09) o ad altra norma in vigore.
Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo,
possono implicare rischi per la salute non mortali; oppure sostanze che per inalazione o contatto
possono causare reazioni allergiche o asmatiche.
Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato
56
M.I.U.R.
UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CALABRIA
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE
“Umberto Zanotti Bianco”
SIBARI
Via Archimede s.n.c. - 87011 CASSANO ALL’IONIO (CS)
e-mail: [email protected] - Tel. 0981/74251- Fax 0981/1904662 C.F. 94018290786 - Posta Cert.:
[email protected] – Codice unico fatturazione UFBWUS – istitutocomprensivosibari.it
MODULO DI EVACUAZIONE
(da tenere nel registro di classe)
Scuola
□
infanzia
□
primaria
□
second. I° di
……………………………..
data
tipo di emergenza
classe
alunni presenti
alunni evacuati
dispersi (indicare cognome e nome
dispersi (indicare cognome e nome)
feriti (indicare cognome e nome
alunno apri-fila
alunno chiudi-fila
assistenza disabili
NOTE
cognome, nome e firma insegnante
N.B. da consegnare compilato al coordinatore dell’emergenza.
Il coordinatore per l’emergenza, successivamente, provvederà a far pervenire la relazione
riassuntiva dei moduli al DIRIGENTE o al RSPP tramite la segreteria
57
CONCLUSIONI
Utilizzazione e consultazione
Il presente documento di valutazione dei rischi è stato redatto ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs.
81/08 dal Datore di Lavoro, secondo la normativa in tema di sicurezza (Testo Unico 81), in
collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ( RSPP );
La valutazione dei rischi è stata condotta con il coinvolgimento preventivo del Rappresentante
dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS).
Il presente documento sarà utilizzato come guida da tutti i soggetti facenti parte del sistema
organizzativo della sicurezza, per applicare al meglio tutte le misure da adottare durante le varie
attività che si svolgono nell’istituto, in relazioni ai fattori di rischio presenti. Tutti saranno tenuti
alla piena osservanza ed applicazione delle misure di sicurezza riportate nel presente documento.
Le misure, i dispositivi di protezione individuale e le cautele di sicurezza sono:



tassativamente obbligatorie;
da impiegare correttamente e continuamente;
da osservare personalmente.
Revisione
La presente valutazione andrà aggiornata ogni volta che interverranno dei cambiamenti alle
macchine o agli ambienti di lavoro, ai cicli di lavorazione, al personale, anche in relazione a
nuove figure professionali o cambiamenti di mansione, in ottemperanza dell'evoluzione del
disposto legislativo, o quando si riscontreranno eventi o situazioni non adeguatamente valutati
nella stessa. Le indicazioni di adeguamento alla relazione potranno essere proposte da tutti i
soggetti facenti parte la struttura di sicurezza aziendale e nella fattispecie Dirigente Scolastico,
Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dai lavoratori attraverso i loro
Rappresentanti per la sicurezza. Detto aggiornamento potrà anche avvenire attraverso la
redazione di allegati che andranno a costituire parte integrante di questa valutazione dei rischi.
E' consigliata comunque la revisione annuale di questo documento, anche se non intervengono
modifiche sostanziali; è preferibile che detta revisione avvenga in conseguenza della riunione
periodica della struttura di sicurezza prevista dal disposto legislativo. La valutazione dei rischi
deve essere, in ogni caso, ripetuta con periodicità di tre anni, in caso di esposizione dei lavoratori
ad agenti cancerogeni o biologici.
Sibari,
Datore di Lavoro
D.S. Prof.ssa Rizzo Rosanna
RSP: Prof.ssa Folladore Angela Maria
RLS: Mauro Gaetano
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INDICE
SEZIONE 1: Dati anagrafici azienda
SEZIONE 2: relazione introduttiva
2.1 Obiettivi e scopi
2.2 Contenuti
2.3 Definizioni ricorrenti
2.4 Obblighi del datore di lavoro
2.5 Obblighi dei predisposti
2.6 Obblighi del lavoratori (alunni, docenti e personale AT)
PAGINA
3
4
SEZIONE 3: Organigramma della Prevenzione e protezione
3.1 Servizio prevenzione e protezione
SEZIONE 4: Criteri di Valutazione dei Rischi
4.1 Considerazioni Generali
4-2 Metodologie e criteri adottati
4.3 Azioni da intraprendere in caso di rischi
11
SEZIONE 5: Misure generali di tutela ed emergenza
5.1 Procedure di emergenza
SEZIONE 6: Organigramma Aziendale
6.1Elenco dei lavoratori
6.2 Ruoli e responsabilità
6.3 Scuola Primaria Sibari con Planimetria
6.4 Nominativi Responsabili
6.5 Scuola Infanzia Sibari con Planimetria
6.6 Nominativi Responsabili
6.7 Scuola Infanzia Lattughelle con Planimetria
6.8 Nominativi responsabili
6.9 Scuola Primaria Lattughelle con Planimetria
6.10 Nominativi Responsabili
6.11 Scuola primaria Doria con Planimetria
6.12 Nominativi Responsabili
6.13 Scuola Sec. Primo Grado Sibari con Planimetria
6.14 Nominativi Responsabili
18
SEZIONE 7: Registri e Controlli
7.1 Premessa
7.2 Formazione
7.3 informazione
14
20
31
59
SEZIONE 8:La valutazione rischi nelle Attività Lavorative
8.1 Attività area uffici: Segreteria Scolastica
8.2 Attrezzature utilizzate
8.3 Misure di prevenzione
8.4 Riunioni e Conferenze
8.5 Palestra
8.6 Locali centrale termica
8.7 Rischi evidenziati
8.8 Misure di prevenzione
8.9 Sala mensa
8.10 Attività: Insegnamento/Apprendimento
8.11 Rischi evidenziati
8.12 Misure di prevenzione
8.13 Laboratorio Informatico
8.14 Rischi evidenziati
8.15 Stress da lavoro
8.16 Attività: Operatore scolastico
8.17 Rischi evidenziati
8.18 Misure di prevenzione
8.19 Controllo di flussi di persone
8.20 Stress da lavoro Correlato
8.21 Lavoratrici gestanti
8.22 Misure di prevenzione
SEZIONE 9: Emergenze
9.1 Incendio
9.2 Comportamento in caso di emergenza
9.3 Segnaletica antincendio
9.4 Segnali di sicurezza
9,5 Segnali di evacuazione e primo soccorso
9.6 Norme di comportamento in caso di Terremoto
9.7 di comportamento in caso di esondazione.
9,8Etichette e simboli
SEZIONE 10: CHECK-LIST SGSSL
10.1: Modello di Esempio
Modello di Evacuazione
Conclusioni
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