AZIENDA ISTITUTO COMPRENSIVO “U. ZANOTTI BIANCO” COMUNE CASSANO ALLO IONIO PROVINCIA COSENZA DOCUMENTO VALUTAZIONE RISCHI D.Lgs.9 Aprile 2008 n°8 e.s.m.i DATORE DI LAVORO: D.S. PROF.ssa ROSANNA RIZZO ANNO SCOLASTICO 2014/15 1 ISTITUTO COMPRENSIVO “U.ZANOTTI BIANCO” 2 SEZIONE 1 ANAGRAFICA AZIENDA DATI GENERALI DELL’AZIENDA ANAGRAFICA AZIENDA ISTITUTO Attività Telefono Email Enti proprietari Edifici Codice Fiscale ISTITUTO COMPRENSIVO”U.ZANOTTI BIANCO” CASSANO ALLO IONO - SIBARI Insegnamento / Apprendimento 0981 74251 / Fax 0981 1904662 [email protected] Comune Cassano Allo Ionio (CS) 94018290786 Sede Legale Comune Provincia Indirizzo Cassano allo Ionio Cosenza Via…. Sede Operativa Comune Provincia Indirizzo Cassano allo Ionio Cosenza Via….Archimede Rappresentante Legale Dirigente Scolastico Indirizzo Codice Fiscale Città CAP Provincia Figure e Responsabili Datore di Lavoro RSPP RLS Medico Competente Servizio Primo Soccorso Prof.ssa Rosanna Rizzo Cosenza 87100 Cosenza Prof.ssa Rosanna Rizzo Prof.ssa Angela M. Folladore Gaetano Mauro Se nominato – A.M.Folladore –A. Aiello – F. Sapia – C.La Grotta Marialuisa Lupinacci – L’Istituto dipende dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Cosenza per l’organizzazione del personale, la formazione delle classi, il numero di insegnanti e di allievi. Dipende inoltre dall’ Amministrazione Comunale di Cassano Allo Ionio per quanto concerne la dotazione e il reperimento di attrezzature, componenti di arredo, macchinari, ecc. 3 L’ Amministrazione Comunale proprietaria degli edifici scolastici, provvede inoltre alla manutenzione e a tutto ciò che riguarda lavori edili, impiantistici e di sicurezza, scelte di materiali e quant’altro. SEZIONE 2 RELAZIONE INTRODUTTIVA PREMESSA Il D.Lgs.81/08, , in cui vengono recepite anche le Direttive europee fatte proprie dall'ex D. Leg.vo prescrive le misure per la tutela della salute per la sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e si applica alle scuole di ogni ordine e grado. I capi d’istituto sono tenuti, pertanto, ad attuare le misure di sicurezza previste dalla legislazione antinfortunistica. Perché si realizzi il dettato del D.Lgs. 81/08, deve essere attivato nella scuola un processo analogo a quello previsto dai progetti per la qualità. La sicurezza, intesa come attività sistematica di prevenzione, non può essere legata ai singoli interventi, ma darà i frutti sperati se saranno chiariti i compiti e le responsabilità di ogni operatore scolastico e degli allievi in un clima però di collaborazione e non di contrapposizione frontale. 2.1 OBIETTIVI E SCOPI 33 Ai sensi dell’art. 28 del D.Lgs. n. 81/08 e s.m.i., il presente documento, redatto a conclusione della valutazione,contiene: una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale sono stati specificati i criteri adottati per la valutazione stessa; l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati, a seguito della valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a); il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza; l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri; 4 l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che ha partecipato alla valutazione del rischio; l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e addestramento. Il contenuto del documento rispetta le indicazioni previste dalle specifiche norme sulla valutazione dei rischi contenute nel D.Lgs. 81/08. In armonia con quanto definito dalle linee guida di provenienza comunitaria, si è proceduto a: Individuare i lavoratori così come definiti all’art. 2, comma 1, lettera a) del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. Individuare le singole fasi lavorative a cui ciascun lavoratore può essere addetto Individuare i rischi a cui sono soggetti i lavoratori in funzione delle fasi lavorative a cui possono essere addetti. Individuare ed analizzare le metodologie operative ed i dispositivi di sicurezza già predisposti. Analizzare e valutare i rischi a cui è esposto ogni singolo lavoratore. Ricercare le metodologie operative, gli accorgimenti tecnici, le procedure di sistema che, una volta attuate, porterebbero ad ottenere un grado di sicurezza accettabile. Analizzare e valutare i rischi residui comunque presenti anche dopo l’attuazione di quanto previsto per il raggiungimento di un grado di sicurezza accettabile. Il presente documento non , quindi è stato predisposto solamente per ottemperare alle disposizioni di cui al D.Lgs. 08/81 e s.m.i, ma anche per essere lo strumento principale per procedere alla individuazione delle procedure aziendali atte a mantenere nel tempo un grado di sicurezza accettabile. Si procederà alla rielaborazione del documento in caso di variazioni nell’organizzazione aziendale ed ogni qualvolta l’implementazione del sistema di sicurezza aziendale, finalizzato ad un miglioramento continuo del grado di sicurezza, la faccia ritenere necessaria. Ai genitori viene portato a conoscenza nelle assemblee di classe. Agli allievi viene fatto conoscere unitamente al regolamento interno All’interno di ogni attività lavorativa sono state individuate le singole FASI a cui sono associate: Macchine ed attrezzature impiegate Sostanze e preparati chimici impiegati Addetti 5 D.P.I. Ad ogni singola fase sono stati attribuiti i rischi derivanti dalla presenza dell’operatore nell’ambiente di lavoro indotti sul lavoratore dall’ambiente esterno conseguenti all’uso di macchine ed attrezzature connessi con l’utilizzo di sostanze, preparati o materiali pericolosi per la salute 2.3 DEFINIZIONI RICORRENTI Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore avente il potenziale di causare danni; Rischio: probabilità di raggiungimento del livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego o di esposizione ad un determinato fattore o agente oppure alla loro combinazione; Il rischio (R) è funzione della magnitudo ( del danno provocato e della probabilità (P) o frequenza del verificarsi del danno (G) DVR CRITERI E STRUMENTI VALORE DEL RISCHIO R = PXG P = PROBABILITÀ G = GRAVITÀ SiRVeSS v Valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza; Lavoratore: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un’attività lavorativa nell’ambito dell‘organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un’arte o una professione. Datore di lavoro: Nelle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, per datore di lavoro si intende il dirigente al quale spettano i poteri di gestione, ovvero il funzionario non avente qualifica 6 dirigenziale, nei soli casi in cui quest’ultimo sia preposto ad un ufficio avente autonomia gestionale,individuato dall’organo di vertice delle singole amministrazioni tenendo conto dell’ubicazione e dell’ambito 5 funzionale degli uffici nei quali viene svolta l’attività, e dotato di autonomi poteri decisionali e di spesa. In caso di omessa individuazione, o di individuazione non conforme ai criteri sopra indicati, il datore di lavoro coincide con l’organo di vertice medesimo; Azienda: il complesso della struttura organizzata dal datore di lavoro pubblico o privato; Unità produttiva: stabilimento o struttura finalizzati alla produzione di beni o all’erogazione di servizi, dotati d autonomia finanziaria e tecnico funzionale; Dirigente: persona che, in ragione delle competenze professionali e di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l’attività lavorativa e vigilando su di essa; Preposto: persona che, persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08 designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Servizio di prevenzione e protezione dei rischi: insieme delle persone, sistemi e mezzi esterni o interni all’azienda finalizzati all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori; Addetto al servizio di prevenzione e protezione: persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’articolo 32 del D.Lgs. 81/08, facente parte del servizio di prevenzione e protezione dei rischi Salute : stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un’assenza di malattia o d’infermità; Medico competente: medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’articolo 38 del D.Lgs. 81/08, che collabora, secondo quanto previsto all’articolo 29, comma 1, dello stesso D.Lgs., con il datore di lavoro ai fini della valutazione dei rischi ed è nominato dallo stesso per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri 7 compiti di cui al presente decreto; i requisiti formativi e professionali del medico competente sono quelli indicati all’ art. 38 del D.Lgs. 81/08. Sistema di promozione della salute e sicurezza : complesso dei soggetti istituzionali che concorrono, con la partecipazione delle parti sociali, alla realizzazione dei programmi di intervento finalizzati a migliorare le condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori; Prevenzione: il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, per evitare o diminuire i rischi professionali nel rispetto della salute della popolazione e dell’integrità dell’ambiente esterno. Formazione: processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendale conoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi; Informazione: complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro. 2.4 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro , oltre alla valutazione di tutti i rischi con la conseguente adozione dei documenti previsti dall’articolo 28 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e alla designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, ha provveduto a: designare preventivamente i lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; affidare i compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; prendere le misure appropriate affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni e specifico addestramento accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; richiedere l’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; 8 adottare le misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato ed inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; adempiere agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli articoli 36 e 37 del D.Lgs.81/08 e s.m.i.; prendere appropriati provvedimenti per evitare che le misure tecniche adottate possano causare rischi per la salute della popolazione o deteriorare l'ambiente esterno verificando periodicamente la perdurante assenza di rischio; Adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’ articolo 43 del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti; aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione. 2.5 OBBLIGHI DEI PREDISPOSTI In riferimento alle attività indicate all’ articolo 3 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, dovranno: a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza informare i loro superiori diretti; b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico; c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa; d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione; e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato; 9 f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’ articolo 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. 2.6 OBBLIGHI DEI LAVORATORI (alunni, docenti e personale ATA ) Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. I lavoratori dovranno in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla successiva lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro. 10 SEZIONE 3 ORGANIGRAMMA DELLA PREVENZIONE E PROTEZIONE 11 3.1 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Il Datore di Lavoro ha ottemperato a quanto disposto dall’art. 31 del D. Lgs. 81/08 e s.m.i. per la costituzione del Servizio di Prevenzione e Protezione. Le modalità seguite dal datore di lavoro per l’organizzazione e la composizione del servizio sono le seguenti: Designazione dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi e lotta antincendio, di evacuazione dei luoghi di lavoro in caso di pericolo grave e immediato, di salvataggio, di primo soccorso e, comunque, di gestione dell’emergenza; Affidamento dei compiti ai lavoratori tenendo conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza; Richiesta dell’osservanza da parte dei singoli lavoratori delle norme vigenti, nonché delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza e di igiene del lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuali messi a loro disposizione; Adempimento agli obblighi di informazione, formazione e addestramento di cui agli arti Consultare il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza nelle ipotesi di cui all’articolo 50; Adottare le misure necessarie ai fini della prevenzione incendi e dell’evacuazione dei luoghi di lavoro, nonché per il caso di pericolo grave e immediato, secondo le disposizioni di cui all’ articolo 43 del D.Lgs. 81/08. Tali misure risultano adeguate alla natura dell’attività, alle dimensioni dell’azienda o dell’unità produttiva, e al numero delle persone presenti; Aggiornare le misure di prevenzione in relazione ai mutamenti organizzativi e produttivi che hanno rilevanza ai fini della salute e sicurezza del lavoro, o in relazione al grado di evoluzione della tecnica della prevenzione e della protezione; Il datore di lavoro ha fornito al servizio di prevenzione e protezione informazioni in merito a: 12 a) la natura dei rischi; b) l’organizzazione del lavoro, la programmazione e l’attuazione delle misure preventive e protettive; c) la descrizione degli impianti e dei processi produttivi; d) i dati di cui al comma 1, lettera r del D.Lgs. 81/08 e s.m.i. e quelli relativi alle malattie professionali; e) eventuali provvedimenti adottati dagli organi di vigilanza 13 Sezione 4 CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI 4.1 CONSIDERAZIONI GENERALI Si ritiene che la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori sia il primo e più importante adempimento da ottemperare da parte del datore di lavoro per arrivare a una conoscenza approfondita di qualunque tipo di rischio presente nella propria realtà aziendale; passo questo che e preliminare alla fase di individuazione delle misure di prevenzione e protezione e di programmazione temporale delle stesse. Valutazione dei Rischi cui sono esposti i lavoratori ha richiesto un’ attenta analisi delle situazione specifiche nelle quali gli addetti alle varie postazioni di lavoro vengono a trovarsi durante l’espletamento delle proprie mansioni. Essa è correlata con le scelte fatte per le attrezzature, per le sostanze, per la sistemazione dei luoghi di lavoro; finalizzata all’individuazione e all’attuazione di idonee misure e provvedimenti da attuare, pertanto, è legata sia al tipo di fase lavorativa svolta nell’unità produttiva, sia a situazioni determinate da sistemi quali ambiente di lavoro, strutture ed impianti utilizzati, materiali e prodotti coinvolti nei processi La "valutazione del rischio" così come è prevista dall'art. 2 comma 1 lettera q del D.L.vo 81/08 va inoltre intesa come l'insieme di tutte quelle operazioni che vengono svolte per pervenire ad una"Stima del rischio di esposizione ai fattori di pericolo per la sicurezza e la salute degli alunni e del personale", in relazione allo svolgimento delle attività scolastiche e lavorative. Ciò al fine di programmare gli interventi di prevenzione e di protezione per conseguire l'obiettivo della eliminazione o della riduzione del rischio secondo quanto previsto dall'art. 15 del D.L.vo 81/08. Le operazioni, successive e fra loro conseguenti, si basano sulle definizioni di: pericolo o fattore potenziale di rischio: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità (come materiali, macchine attrezzature e/o metodi di lavoro, ambienti) che ha la capacità potenziale di provocare danni. 14 rischio probabilità che venga raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione di un determinato fattore, nonché dimensione possibile del danno stesso; valutazione dei rischi: valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza degli alunni e dei lavoratori presenti nell'ambito dell'organizzazione in cui essi prestano la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza. Uno strumento generale di valutazione dei rischi dovrà quindi rifarsi, almeno in prima istanza, a criteri operativi semplificati che consentano di soddisfare comunque alcuni requisiti, peraltro definiti in altrettante fasi dalle stesse linee guida europee. 4.2 METODOLOGIA E CRITERI ADOTTATI 1 M. BASSO 2 BASSO 3 MEDIO 4 ALTO M O D E S T A L I E V E G R A V E G R A V I S S I M A MAGNITUDO PRO 1 2 3 4 BA 1 1 2 2 BI 2 1 2 3 3 POSSIBILE PROBABILE LI 3 2 3 4 4 M. PROBABILE TA’ 4 2 3 4 4 IMPROBABILE La metodologia adottata nella Valutazione dei Rischi ha tenuto conto del contenuto specifico del D.L.81/2008.La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera 15 a) dello stesso D.Lgs. 81/08, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, ha riguardato tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli inerenti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro correlato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi. In particolare è stata valutata la Probabilità di ogni rischio analizzato (con gradualità: improbabile, possibile,probabile, molto probabile) e la sua Magnitudo (con gradualità: lieve, modesta, grave, m. grave). Dalla combinazione dei due fattori si è ricavata l’Entità del rischio, con gradualità: M. BASSO BASSO MEDIO ALTO Gli orientamenti considerati si sono basati sui seguenti aspetti: osservazione dell’ambiente di lavoro (requisiti dei locali di lavoro, vie di accesso, sicurezza delle attrezzature, microclima, illuminazione, rumore, agenti fisici e nocivi); identificazione dei compiti eseguiti sul posto di lavoro (per valutare i rischi derivanti dalle singole mansioni); osservazione delle modalità di esecuzione del lavoro (in modo da controllare il rispetto delle procedure e Se queste comportano altri rischi); esame dell’ambiente per rilevare i fattori esterni che possono avere effetti negativi sul posto di lavoro (microclima, aerazione); esame dell’organizzazione del lavoro; rassegna dei fattori psicologici, sociali e fisici che possono contribuire a creare stress sul lavoro e studio del modo in cui essi interagiscono fra di loro e con altri fattori nell’organizzazione e nell’ambiente di lavoro. 16 4.3 Azioni da intraprendere in caso di rischi LIVELLO DI AZIONI DA INTRAPRENDERE SCALA TEMPO RISCHIO M. BASSO BASSO MEDIO ALTO Instaurare un sistema di verifica che consenta di mantenere nel tempo le condizioni di sicurezza preventivate 1 anno Predisporre gli strumenti necessari a minimizzare il rischio ed a verificare la efficacia delle azioni preventivate Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio provvedendo ad eliminare le anomalie che portano alla determinazione di livelli di rischio non accettabili 1 anno Intervenire immediatamente sulla fonte di rischio provvedendo a sospendere le lavorazioni sino al raggiungimento di livelli di rischio accettabili 6 mesi IMMEDIATAMENTE 17 SEZIONE 5 MISURE GENERALI DI TUTELA E EMERGENZA Sono state osservate tutte le misure generali di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, come definite all’art. 15 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i., e precisamente: E’ stata effettuata la valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, così come descritta nel presenteDVR. E’ stata prevista la la programmazione della prevenzione,nonché l’influenza dei fattoridell’ambiente e dell’organizzazione del lavoro. Come dettagliato nel documento di valutazione, si è provveduto all’eliminazione dei rischi e, ove ciò non è possibile, alla loro riduzione al minimo in relazione alle conoscenze acquisite in base al progresso tecnico.Sono stati rispettati i principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nellaconcezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo.E’ stata attuata, per quanto possibile, la riduzione dei rischi alla fonte. E’ stata prevista a sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che non lo è o è meno pericoloso. Verrà effettuata l’ adeguata informazione e formazione per i lavoratori, per dirigenti, i preposti e per i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. E’ stata prevista la partecipazione e la consultazione dei lavoratori e dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. E stata effettuata un’ attenta programmazione delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, anche attraverso l’adozione di codici di condotta e di buone prassi. A tale proposito è stato istituito uno specifico scadenziario che consentirà il controllo nel tempo delle azioni previste per il miglioramento nel tempo della sicurezza dei lavoratori. Sono state dettagliate le misure di emergenza da attuare in caso di primo soccorso, di lotta antincendio, di evacuazione dei lavoratori e di pericolo grave e immediato, compreso l’uso di segnali di avvertimento e di sicurezza. E’ stata programmata la regolare 18 manutenzione di ambienti, attrezzature, impianti, con particolare riguardo ai dispositivi di sicurezza in conformità alla indicazione dei fabbricanti. 5.1 PROCEDURE D’EMERGENZA ED ADDETTI Come previsto dall’ art. 43, comma 1, del D.Lgs. 81/08, sono stati organizzati i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di primo soccorso, salvataggio, lotta antincendio e gestione dell’emergenza. In azienda verrà esposta una tabella ben visibile riportante almeno i seguenti numeri telefonici 115 118 VIGILI DEL FUOCO PRONTO SOCCORSO OSPEDALE 112 VIGILI URBANI 113 CARABINIERI POLIZ IA 19 SEZIONE 6 ORGANIGRAMMA AZIENDALE ANNO SCOLASTICO 2014/2015 6.1 Elenco Lavoratori dell’azienda Qui di seguito si riporta l’elenco dei lavoratori dell’azienda e le relative mansioni svolte, aggiornato alla data del presente documento di valutazione dei rischi (DVR). ELENCO ALLEGATO N^ alunni 106 N^ alunni 40 SCUOLA INFANZIA-LATTUGHELLE N^ 8 Docenti + 1 IRC N^ 2 Personale ATA N^ 4 Docenti + 1 IRC N.1 Personale ATA N 13 Docenti N. 2 Personale ATA N^ alunni198 SCUOLA PRIMARIA SIBARI N^ alunni 44 SCUOLA PRIMARIA DORIA N. 6 Docenti + 1 L2 + 2 IRC N. 1 Personale ATA N 8? Docenti N. 1 Personale ATA N. 20 Docenti N 2 Personale ATA N^ alunni SCUOLA SEC. DI 1°Grado SIBARI SCUOLA INFANZIA SIBARI SCUOLAPRIMARIA LATTUGHELLE Nalunni 75 150 COMPOSTA DA N. 2 Persone LSU CONSIGLIO D’ISTITUTO N. 8 Docenti- N. 8 genitori- N. 2 personale ATA+ il D.S GIUNTA ESECUTIVA N. 2 Docenti - N. 2 genitori - Il D.S. - Il D.S.G.A. CATERINA IELPO DSGA DE PAOLA LUCIA ASS. AMM. GATTO LEONARDO ASS. AMM. SANTAGADA MARIA ASS.AMM. Apertura al Pubblico h.8.30-13.30 20 ORGANIGRAMMA LOCALI AZIENDALI 6.2 ISTITUTO COMPRENSIVO"U.ZANOTTI BIANCO" DIRIGENZA AULA MAGNA AMPIO CORTILE UFFICI DSGA SALE MULTIMEDIALI N°3 BIBLIOTECHE N°2 UFFICI AMMINISTRATIVI SALA INSEGNANTE SALA SOSTEGNO AMPIO LOCALE ADIBITO A PALESTRA 21 6.2 RUOLI E RESPONSABILITA’ DIRIGENTESCOLASTICO DATORE DI LAVORO DIRETTORE GEN. ED SERVIZI AMM. PREPOSTO DOCENTE RESPONSABILE LABORATORIO PREPOSTO DOCENTE CONFUNZIONI VICARIE O COORDINATORE PREPOSTO PERSONALE ATA PERSONALE DOCENTE PERSONALE TECNICO DI LABORATORIO 22 6.3 SCUOLA PRIMARIA SIBARI L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di Scuola Primaria risale agli anni 60-70 con struttura portante in muratura e pilastri. E’ la sede in cui si trovano le sole classi della Primaria. Proprietario dell’edificio (art. 3 , legge 11 daG 1996, n. 23) è il Comune di Cassano Allo Ionio. Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite. L'edificio si sviluppa su due piani: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, atrio interno, aula multimediale .dirigenza, uffici di segreteria, aula magna, biblioteca e un grande cortile esterno) e piano primo (aule con servizi igienico-sanitari e atrio interno). I due piani sono collegati da un vano scala interno . Per quanto concerne la scala antincendio relativa al primo piano è bene evidenziare che essa è in progettazione, con la speranza che venga realizzata al più presto. La scuola è aperta dalle ore 7.45 alle ore 23 13.45 (fascia oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra i 6 e i 10 anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali. PLANIMETRIA PRIMO PIANO 6.4 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA PRIMARIA SIBARI ACCOTI VITTORIA ANTINCENDIO BUONOFIGLIO LUISA EVACUAZIONE (1^ piano ) SERVIDIO MARISA EVACUAZIONE (Piano terra) RIZZO EMILIANA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE RSPP: Prof.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE RESPONSABILE LAVORATORI: MAURO GAETANO 24 6.5 SCUOLA DELL’INFANZIA SIBARI L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola dell’infanzia risale agli anni 7080. Proprietario dell’immobile è il Comune di Cassano Allo Ionio (art.3 legge 11 gennaio 1996, n. 23) Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite: una su via Alceo, e l’altra di fronte alla Scuola secondaria 1 Grado. L'edificio si sviluppa su 25 un solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attivita collettive. La scuola e aperta dalle ore 8,00 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì (fascia oraria di massima presenza) ed e frequentata da alunni di età compresa tra i 2 anni e mezzo e i 5 anni. anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perchè dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali. La scuola dell'infanzia ha a disposizione un'area esterna delimitata da una recinzione in ferro con cancello, per svolgere attività ludiche all'aperto. 6.6 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA INFANZIA SIBARI LAVORATO IMMACOLATA ANTINCENDIO DE MARCO CARMELA EVACUAZIONE LA GROTTA CONCETTA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO 26 6.7 SCUOLA DELL’INFANZIA LATTUGHELLE SIBARI L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola dell’Infanzia risale agli anni 6070 ed è di proprietà del comune di Cassano allo Ionio (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23) Dalla planimetria riportata si evince che il plesso ha un’uscita L'edificio si sviluppa su un solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attività collettive. La scuola e aperta dalle ore 8,00 alle ore 16.00 dal lunedì al venerdì (fascia oraria di massima presenza) è frequentata da alunni di età compresa tra i 2 anni e mezzo e i 5 o 6 anni anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali. 6. 8 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA INFANZIALATTUGHELLE FORMICHELLA ROSETTA ANTINCENDIO VIGGIANO M. TERESA EVACUAZIONE AIELLO ANGELA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE R.L.S. MAURO GAETANO 27 6.9 SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE-SIBARI L'edificio in cui trovano sistemazione solo classi di scuola della scuola primaria risale agli anni 60- 70 ed è di proprietà del comune di Cassano allo Ionio. (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23) Dalla planimetria riportata si evince che il plesso ha un’uscita L'edificio si sviluppa su un solo piano: piano terra (aule con servizi igienico-sanitari, sala attività collettive. La scuola e aperta dalle ore 8,30 alle ore 16.30 dal lunedì al venerdì (fascia oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra i 6 e 11 anni. Le attività pomeridiane sono molto variabili perché dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali 6.10 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA PRIMARIA LATTUGHELLE MAZZOTTA ROSANNA ANTINCENDIO TRINCHI DORA EVACUAZIONE SAPIA FILOMENA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO 28 6.11 SCUOLA PRIMARIA DORIA Il plesso della Scuola Primaria di Doria, costruito negli anni 80/90 è stato accorpato quest’anno scolastico(2014-15) al nostro Istituto Comprensivo “U. Zanotti Bianco” di Sibari, prima faceva parte dell’Istituto Comprensivo”G.Toccoli” di Cassano allo IonioLauropoli. Ospita classi della Primaria che sono situati al piano terra. La scuola è aperta dalle ore 8,30 alle ore 13,00 Proprietario dell’immobile è il Comune di Cassano allo Ionio (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23) Dalla Planimetria si evince che l’edificio ha due uscite, in caso di evacuazione. 6.13 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA PRIMARIA DORIA PERRI NADA ANTINCENDIO PISANI SILVANA EVACUAZIONE LUPINACCI MARIALUISA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO 29 6.14SCUOLA SECONDARIA PRIMO GRADO- SIBARI L'edificio in cui trovano sistemazione attualmente solo classi di Scuola Secondaria primo Grado risale agli anni 70 con struttura portante in pilastri. Prima di far parte dell’Istituto Comprensivo “U.Zanotti Bianco” aveva la dirigenza, la segreteria e l’ufficio amministrativo. Proprietario dell’edificio è il Comune di Cassano allo Ionio (art.3, legge 11 gennaio 1996, n. 23) Dalla planimetria sopra riportata si evince che il plesso in questione ha due uscite. L'edificio si sviluppa su un piano. La scuola è aperta dalle ore 8,15 alle ore 13,05 (fascia oraria di massima presenza) ed è frequentata da alunni di età compresa tra gli 11 e i 14/15 anni. Sono previsti due rientri pomeridiani il Lunedì e il Venerdì, dalle ore 14.15 alle ore 16.15. Altre attività pomeridiane dipendono dalle richieste delle famiglie e dalla programmazione annuale degli organi collegiali 6.15 NOMINATIVI RESPONSABILI SICUREZZA PLESSO NOMINATIVO NOMINA SCUOLA SEC. 1^GRADO PRESTA ANGELO ANTINCENDIO BRACCA ROSA EVACUAZIONE FOLLADORE A. MARIA PRIMO SOCCORSO RESPONSABILE R.S.P.P. :PROF.ssa ANGELA MARIA FOLLADORE RESPONSABILE LAVORATORI: GAETANO MAURO 30 SEZIONE 7 REGISTRI E CONTROLLI 7.1 PREMESSA Verrà, curata la tenuta e l’aggiornamento del registro di controllo delle attrezzature di lavoro per le quali lo stesso è previsto Per le attrezzature di lavoro la cui sicurezza dipende dalle condizioni di installazione si provvederà a che le stesse vengano sottoposte a un controllo iniziale (dopo l'installazione e prima della messa in esercizio) e ad un controllo dopo ogni eventuale successivo montaggio, al fine di assicurarne l'installazione corretta e il buoN funzionamento Per le attrezzature soggette a influssi che possono provocare deterioramenti suscettibili di dare origine a situazioni pericolose, si provvederà a che esse siano sottoposte a: a controlli periodici, secondo frequenze stabilite in base alle indicazioni fornite dai fabbricanti, ovvero dalle norme di buona tecnica, o in assenza di queste ultime, desumibili dai codici di buona prassi; a controlli straordinari al fine di garantire il mantenimento di buone condizioni di sicurezza, ogni volta che intervengano eventi eccezionali che possano avere conseguenze pregiudizievoli per la sicurezza delle attrezzature di lavoro, quali riparazioni trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi prolungati di inattività. I controlli, volti ad assicurare il buono stato di conservazione e l’efficienza a fini di sicurezza delle attrezzature di lavoro e saranno effettuati da persona I risultati dei controlli saranno riportati per iscritto e, almeno quelli relativi agli ultimi tre anni, verranno conservati e tenuti a disposizione degli organi di vigilanza. 7.2 FORMAZIONE – INFORMAZIONE E’ necessario che gli operatori scolastici siano adeguatamente formati e informati sul tema della sicurezza. Per tale motivo vengono predisposti i seguenti programmi di formazione e informazione: PER TUTTO IL PERSONALE Riunioni formative periodiche a cura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con la trattazione dei seguenti argomenti: Concetti generali D.Lgs. 81/08 Criteri seguiti per la valutazione dei rischi Valutazione e classificazione dei rischi Assetto sistema prevenzionistico Aspetti di igiene del lavoro: rischi chimici-fisici Aspetti di sicurezza del lavoro: rischi meccanici-elettrici Altri rischi: uso di attrezzature munite di videoterminale Aspetti specifici della mansione: uso di sostanze chimiche (prodotti detergenti); uso di attrezzature Norme generali di emergenza dell’istituto 31 PER GLI ADDETTI “GESTIONE EMERGENZE” Corso di formazione per addetti alla prevenzione incendi della durata di 8 ore così come previsto dal D.M. 10 marzo 1998 per le attività a rischio di incendio medio. Corso di formazione per gli addetti alle procedure di Primo Soccorso della durata di 12 ore così come previsto dal D.M. 15 luglio 2003 n. 388 (Allegato III - Aziende Gruppo B) PER IL ERSONALE DI SEGRETERIA Consegna e illustrazione dell’opuscolo “Uso dei Videoterminali – Linee Guida” PER GLI STUDENTI Trattazione in classe da parte di un docente, preferibilmente di Educazione Tecnica, delle “Norme di comportamento” da tenere in caso di emergenza contenute nel Piano di Emergenza. All’inizio di ogni anno scolastico sarà inoltre organizzata una prova di evacuazione. Un’ulteriore prova di evacuazione verrà organizzata durante l’anno scolastico. Il D.Lgs. 81/08, all’art. 37 comma 4, prevede che la formazione venga ripetuta nei seguenti casi: nuove assunzioni; trasferimento o cambiamento di mansioni; introduzione di nuove attrezzature di lavoro. Il Dirigente Scolastico e il Servizio di Prevenzione e Protezione, nel corso delle riunioni periodiche di prevenzione e protezione dai rischi, valuteranno la sussistenza o meno delle condizioni suddette e prevederanno gli eventuali programmi di formazione ed informazione. 7.3 INFORMAZIONE : Apposizione della cartellonistica di sicurezza Il presente paragrafo è analizzato in accordo con il Titolo V - Capo I. Occorre far ricorso alla segnaletica di sicurezza per evitare il pericolo delle persone esposte, vietare comportamenti pericolosi, prescrivere comportamenti necessari, fornire indicazioni di soccorso e salvataggio e di prevenzione. Il Testo Unico individua all'art. 15 comma 1 lettera v), l'uso dei segnali di avvertimento e sicurezza come misure di sicurezza e prescrive l'obbligo di informare i lavoratori in merito a tale cartellonistica. I cartelli apposti sono i seguenti. Divieto di accesso al personale non autorizzato Divieto di fumare Divieto di usare acqua su apparecchiature elettriche in tensione Pericolo di tensione elettrica Divieto di fumare nei luoghi chiusi Pulsante di emergenza della centrale termica 32 Valvola di intercettazione metano Valvola di intercettazione gasolio Indicazione del vano centrale termica Indicazione dell’orario di accensione della centrale termica Cartello con nome ed il numero di telefono del medico nonché del posto di soccorso pubblico più vicino Cassetta di pronto soccorso 7.4 PRESIDI DI PRIMO SOCCORSO In azienda, così come previsto dal punto 5 dell’Allegato IV del D.Lgs. 81/08, saranno presenti i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime immediate cure ai lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Detti presidi saranno contenuti in una Cassetta di Pronto Soccorso. CONTENUTO MINIMO DELLA CASSETTA DI PRONTO SOCCORSO 1Sacchetti monouso per la raccolta di rifiuti sanitari (2) -2. Flacone di soluzione cutanea - 3. Flaconi di soluzione fisiologica ( sodio cloruro - 0, 9%) da 500 ml (3) - 4. Compresse di garza sterile 10 x 10 in buste singole (10) -5. Compresse di garza sterile 18 x 40 in buste singole (2)- 6. Pinzette da medicazione sterili monouso (2) -7. Confezione di rete elastica di misura media (1) - 8. Confezione di cotone idrofilo (1) – 9. Confezioni di cerotti di varie misure pronti all'uso (2) -10. Un paio di forbici - 11. Ghiaccio pronto uso (due confezioni) - 12. Guanti sterili monouso. 33 SEZIONE 8 VALUTAZIONE RISCHI ATTIVITA’ LAVORATIVE Qui di seguito sono riportate le diverse fasi lavorative presenti in azienda. Per ognuna di esse sono stati individuati e valutati i rischi con la metodologia indicata nella Sezione 38.1 ATTIVITA’ AREA UFFICI: SEGRETERIA SCOLASTICA La seguente fase lavorativa viene effettuata all’interno dei seguenti reparti: REPARTO Uffici DESCRIZIONE REPARTO Ufficio di Segreteria e Uffici Amministrativi 8.2ATTREZZATURE UTILIZZATE Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature. PERSONAL COMPUTER -FOTOCOPIATRICE – TELEFONO – SCANNER SPILLATRICE 8.3 MISURE DI PREVENZIONE Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi, i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive: 34 Generale: Posizionare la stampante in ambienti opportuni. Effettuare semplici esercizi di rilassamento, stiramento e rinforzo muscolare durante la giornata lavorativa in ufficio Punture, tagli ed abrasioni: Utilizzare la spillatrice con la dovuta attenzione e cura. Inalazione di polveri e fibre: La sostituzione del toner, essendo quest'ultimo tossico, deve essere effettuata da personale esperto. Postura: Non mantenere a lungo posizioni scomode. Assumere una comoda posizione di lavoro 8.4 RIUNIONI E CONFERENZE Si tratta di attività culturali a scopo didattico e non, come conferenze o seminari, riunioni, cerimonie religiose importanti, o infine consultazioni elettorali. Mentre i primi eventi sono caratterizzati soprattutto dalla presenza di strumenti quali microfoni, amplificatori, e talvolta lavagne luminose, l'ultimo è caratterizzato soprattutto dalla presenza di impianti elettrici temporanei per l'illuminazione delle cabine, dei seggi e altro. Nel complesso tutte queste attività prevedono la presenza nell'edificio di persone non facenti parte dell'organico dell'Istituto. Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature :PERSONAL COMPUTER – VIDEOPROIETTORE- LAVAGNA LUMINOSA-MICROFONO Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi, i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive Generale: Una disposizione adeguata delle luci nelle aule da adibire a riunioni evita la realizzazione di impianti temporanei. Non rimuovere i filtri ottici presenti per modificare il funzionamento del videoproiettore. Attenersi nell'uso e nella manutenzione delle attrezzature a quanto descritto nel libretto delle istruzioni. Assicurarsi dell'integrità e del corretto funzionamento delle attrezzature in tutte le loro parti Elettrocuzione: Il frequente controllo dell'impianto microfono - amplificatore e dell'attacco rischio di elettrocuzione L'impianto elettrico deve essere realizzato in conformità alle norme vigenti. 35 8.5 PALESTRA SCOLASTICA L'attività ginnica viene svolta nelle palestre o in alcuni casi nei giardini o nei campi sportivi di proprietà dell'istituto, come nel nostro caso Questo tipo di attività è prevalentemente svolta dagli alunni delle scuole elementari e medie ed è seguita da docenti che hanno una formazione specifica. 8.6 LOCALE CENTRALE TERMICA Si tratta di attività che prevede il controllo e una manutenzione leggera della caldaia. Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Attrezzature: Attrezzi manuali di uso comune Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose: POLVERI- VAPORI : Per le attrezzature di lavoro, le sostanze sopra indicate, si farà riferimento alle schede specifiche, riportanti i relativi rischi, misure di prevenzione e dispositivi di protezione da indossare. 8.7 RISCHI EVIDENZIATI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro. Descrizione del Pericolo Probabilità Magnitudo Rischio Rumore Vedere valutazione specifica Gas e vapori Elettrocuzione Ustioni Calore, fiamme, esplosione Microclima Inalazione di polveri e fibre Urti, colpi, impatti e compressioni Probabile Possibile Possibile Possibile Improbabile Probabile Probabile Possibile Modesta Grave Grave Modesta Grave Lieve Lieve Modesta Medio Medio Medio Basso Basso Basso Basso Basso 3 3 3 2 2 2 2 2 8.8 MISURE DI PREVENZIONE Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive: Generale: Informazione e formazione degli addetti sul corretto utilizzo delle attrezzature di lavoro, sulla natura dei rischi e sui comportamenti conseguenti. Per effettuare ogni operazione indossare solo abiti adatti, nonché guanti e calzature idonei. Gli addetti al locale caldaia devono conoscere in anticipo la parte di macchina o impianto che vanno a manipolare, attraverso la consultazione del manuale di uso e manutenzione in sicurezza. Pertanto il datore di lavoro deve fornire al personale tutte le informazioni necessarie oltre a quelle dettate dalla pratica di esperienza giornaliera. Verificare, in caso di 36 presenza di serbatoi interrati, se essi sono realizzati secondo la recente emanazione del Ministero dell'Ambiente D.M. del 20.10.98 "Requisiti tecnici per la costruzione, l'installazione e l'esercizio di serbatoi interrati" Urti, colpi, impatti e compressioni: Rimuovere gli spigoli e arrotondare i bordi; porre delle protezioni agli orli. Elettrocuzione:Assicurarsi che l'impianto elettrico e di terra sia a norma e che le attrezzature elettriche utilizzate siano in buono stato di conservazione e collegate all'impianto di terra, se non dotate di doppio isolamento Rumore: Effettuare la manutenzione preventiva e programmarla nei giorni o negli orari di fermo impianto per evitare eventuale esposizione indiretta al rumore. Nei casi di livelli di esposizione personale al rumore superiori a 80 dB(A) si applicano le misure di prevenzione stabilite dal D.Lgs.81/08. Inalazione di polveri e fibre: Provvedere ad una idonea ventilazione ambientale.I pavimenti non devono essere polverosi; le pareti devono essere intonacate ed imbiancat. Cesoiamento, stritolamento: Occorre in primo luogo accertarsi che gli impianti siano conformi alle norme di sicurezza. Le macchine e gli impianti devono essere dotate di dispositivo di arresto di emergenza e di dispositivo che impedisca il riavvio intempestivo della macchina in caso ritorni l'alimentazione elettrica dopo che questa era venuta a mancare Allergeni: Durante l'uso delle sostanze per la pulizia, adottare gli accorgimenti necessari per evitare il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre parti del corpo. È importante osservare le norme igieniche, tra le quali non bere, mangiare, fumare durante il lavoro Calore, fiamme, esplosione: Assicurarsi che le porte tagliafuoco, se presenti, siano funzionanti e siano mantenute sempre sgombre. Il locale della centrale termica deve essere provvisto almeno di estintori (normalmente del tipo a polvere od anidride carbonica) omologati. Verificare la scadenza del Certificato Prevenzione Incendi (CPI) e/o del Nulla Osta Provvisorio (NOP) ove prevista. Ustioni: Proteggere tutte le superfici calde mediante coibentazione e indossare guanti anticalore ed indumenti adeguati Vibrazioni: Per ridurre l'esposizione alle vibrazioni localizzate al sistema mano - braccio è necessario utilizzare utensili caratterizzati da bassi livelli di vibrazione o minore impatto vibratorio, utilizzare impugnature smorzanti le vibrazioni, riscaldare l'ambiente di lavoro nei mesi freddi, ridurre i tempi di esposizione alternando le lavorazioni tra più addetti. 37 8.9 SALA MENSA SCUOLA Trattasi di attività che prevede l'organizzazione ed il servizio di distribuzione dei pasti agli alunni presenti nella scuola, nonché al corpo dei docenti e di tutto il personale dipendente. Il servizio arriva già pronto secondo le norme igienico-sanitarie, seguendo una tabella alimentare settimanale, programmata insieme agli enti competenti all’inizio dell’anno scolastico. 8.10 ATTIVITA’: INSEGNAMENTO/APPRENDIMENTO L'attività è caratterizzata dallo svolgimento di lezioni in materie specifiche svolte dal docente che si avvale di strumenti cartacei, tra cui testi, fotocopie e dispense e, talvolta, di strumenti informatici o di attrezzature quali, ad esempio, la lavagna luminosa. Egli ha inoltre la responsabilità degli alunni durante lo svolgimento delle attività. Soprattutto nelle scuole medie e superiori, negli ultimi anni anche in alcune scuole elementari, sono stati introdotti corsi di informatica, pertanto in questi casi l'attività viene svolte in aule attrezzate in cui ciascuno studente ha a disposizione un videoterminale. 8.11 RISCHI EVIDENZIATI: La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro, ognuno dei quali è stato valutato in termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio. Descrizione del Pericolo Postura Microclima Probabilità Magnitudo Possibile Modesta Probabile Lieve Rischio BASSO BASSO 2 2 8.12 MISURE DI PREVENZIONE Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive: Verifica dello stato di conservazione delle attrezzature utilizzate durante l'attività Divieto di utilizzo di utenze non a norma rispetto ai requisiti minimi di sicurezza elettrica. Maggiore flessibilità nell'organizzazione del lavoro. Prevedere adeguate condizioni di illuminamento, sia come fattore di sicurezza che come fattore di igiene, garantendo una periodica e sistematica attività manutentiva, la costante disponibilità, specie degli impianti di emergenza. Evitare di parlare continuamente per più ore consecutive, ed alternare le attività didattiche opportunamente. 38 Infezione da microorganismi: Accertarsi della corretta igiene delle aule. Postura: Formazione ed informazione sulle corrette posture da adottare durante lo svolgimento delle lezioni, ed in particolar modo per le attività che comportano la movimentazione dei carichi. 8.13 LABORATORIO INFORMATICO Trattasi delle attività didattiche di un laboratorio informatico scolastico Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti attrezzature: PERSONAL COMPUTER - STAMPANTE Un computer, anche detto calcolatore, o elaboratore, è un dispositivo fisico che implementa il funzionamento di programmi. Tutti i computer hanno quindi bisogno di programmi. Il programma di gran lunga più importante per un computer è il sistema operativo, che si occupa di gestire la macchina, le sue risorse e i programmi che vi sono eseguiti, e fornisce all'utente un mezzo per inserire ed eseguire gli altri programmi, comunemente chiamati applicazioni o software, in contrapposizione all'hardware che è la parte fisica degli elaboratori. La stampante è la periferica di uscita che trasferisce su carta, o su materiali di altra natura, le informazioni digitali contenute in un computer. Tutti i computer possiedono due cose: (almeno) una CPU e (almeno) una memoria.Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti Sostanze Pericolose : INCHIOSTRI E TONNER 8.14 RISCHI EVIDENZIATI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro, ognuno dei quali è stato valutato termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio. Descrizione del Pericolo Rumore :Vedere valutazione specifica Radiazioni non ionizzanti Postura Probabilità Probabile Possibile Possibile Magnitudo Modesta Modesta Modesta Rischio MEDIO BASSO BASSO 3 2 2 39 Microclima Allergeni Punture,tagli e abrasioni Probabile Improbabile Possibile Lieve Grave Modesta BASSO BASSO BASSO 2 2 2 8.15 STRESS LAVORO La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavorocorrelato, secondo i contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004. Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalla dimensione dell’azienda, dal campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle pressioni a cui è possono essere considerate positive (per lo sviluppo dell’individuo stesso), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili. Lo stress non è una malattia ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l’efficienza sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di lavoro può condurre a di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo stress da lavoro può essere causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro, ecc. 8.16 ATTIVITA’: OPERATORI SCOLASTICI Attività di pulizia dei locali nonché di custodia e sorveglianza dei locali. svolta dal collaboratore scolastico (già bidello) che si occupa inoltre dei servizi generali della scuola ed in particolare ha compiti di sorveglianza nei confronti degli alunni e del pubblico. Nello svolgimento dell’attività lavorativa si prevede l’utilizzo delle seguenti attrezzature CANDEGGIANTI CON IPOCLORITO DI SODIO – DETERGENTI-SCALE. 40 8.17 RISCHI EVIDENZIATI La seguente tabella riporta l’elenco dei rischi individuati nella fase di lavoro, ognuno dei quali è stato valutato in termini di probabilità e magnitudo per ottenere la entità del Rischio. Bisogna evidenziare che i collaboratori non svolgono lavori pesanti. Magnitudo Rischio MEDIO Grave Descrizione del Pericolo Caduta dall’alto Probabilità Possibile Allergeni Improbabile Grave BASSO 2 Inalazione di polveri e fibre Probabile Lieve BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello Possibile Modesta BASSO 2 3 8.18 MISURE DI PREVENZIONE ED ISTRUZIONE PER GLI ADDETTI Oltre alle introduttiva), i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive: Generale: Predisporre idonee tabelle per intervento di primo soccorso per le sostanze adoperate Caduta dall'alto: Durante i lavori di pulizia in altezza utilizzare piattaforme a norma ed utilizzare calzature antisdrucciolo Elettrocuzione: Oltre alle misure di prevenzione di ordine generale nei confronti dei rischi sopra individuati (riportate nella relazione introduttiva), i lavoratori addetti dovranno osservare le seguenti misure preventive: Assicurarsi sull'integrità dei collegamenti elettrici dell'aspirapolvere. Assicurarsi dell'integrità degli attrezzi in tutte le loro parti, soprattutto per quelle elettriche Allergeni: Ogni sostanza del tipo in esame deve essere opportunamente conservata. Durante l'uso di sostanze del tipo in esame non devono essere consumati cibi e bevande. Prevedere idonea etichettatura delle sostanze . Scegliere prodotti detergenti con pH 41 vicini al neutro. Durante l'uso di sostanze del tipo in esame devono essere adottati gli accorgimenti necessari per evitare il contatto con la pelle, con gli occhi o con altre . Durante i lavori di pulizia attenersi alle schede tecniche dei prodotti in uso, mantenere le etichette. Per le Adottare una scrupolosa igiene personale: abito da lavoro e pulizia frequente con le mani. Nelle operazioni di pulizia utilizzare le sostanze meno tossiche e meno volatili possibili. Dotarsi sempre di DPI idonei nelle fasi di pulizia delle attrezzature. 8.19 CONTROLLO DEI FLUSSI DI PERSONE Descrizione I flussi di persone che interessano il normale svolgimento dell'attività scolastica sono raggruppati in tre momenti particolari della giornata: - Ingresso nell'istituto da parte degli studenti; - Periodo di ricreazione; - Uscita degli studenti. Ad essi vanno aggiunti eventi straordinari come: - Evacuazione a seguito di incidente o calamità; - Ingresso e uscita a causa di attività straordinarie periodiche. - Udienze e ricevimenti dei genitori Il fattore di rischio I principali rischi sono dovuti a: Antincendio e Gestione delle Emergenze: è già stata messa in evidenza l’importanza fondamentale delle procedure di gestione delle emergenze e dell’idoneità dei mezzi di estinzione e delle vie di esodo negli edifici scolastici per la peculiarità delle persone presenti. Per la fase in esame assume un’importanza notevole l’idoneità della segnaletica indicante le vie di fuga e la formazione ed informazione del personale sul comportamento da tenere in caso di emergenza. .Legato alla gestione delle emergenze è, inoltre, da mettere in evidenza il problema di individuare e controllare il numero e l’identità delle persone presenti. Illuminazione generale come fattore di sicurezza: il rischio è collegato al livello non idoneo dell’illuminazione di alcuni locali o passaggi per cui è possibile inciampare, scivolare o urtare contro elementi ingombranti o sporgenti. Aree di transito: la presenza di pavimenti scivolosi o di aperture e dislivelli possono pregiudicare la sicurezza delle vie di transito comportando per tutte le persone presenti rischi di scivolamenti, cadute, ecc. Il danno atteso Nei sopralluoghi effettuati non sono stati rilevati infortuni relativi a questa fase. Gli interventi Formazione ed informazione sui piani di evacuazione. Presenza costante dei collaboratori scolastici per coordinare afflusso e deflusso. Favorire condizioni di illuminamento adeguate. Fenomeni interagenti con l’ambiente 42 L'ingresso e l'uscita possono provocare un blocco o un rallentamento del traffico veicolare nella strada comunale; 8.20 STRESS DA LAVORO CORRELATO (SL-C) Il dirigente scolastico, responsabile della salute e sicurezza di tutti i suoi lavoratori, è consapevole che un contesto lavorativo caratterizzato da un buon livello organizzativo e, nel contempo, capace di tutelare e di valorizzare il capitale umano a disposizione, favorisce la crescita dell’istituzione scolastica in termini di qualità dell’offerta formativa, di sviluppo e ricerca didattica, di ampliamento delle iniziative e delle attività, di coerenza dei messaggi educativi, di apertura al territorio e alle scuole viciniore, ecc., con indubbi vantaggi in termini d’immagine e di credibilità, sia interna che esterna. Il risultato di questo processo di crescita è la prevenzione del disagio e la promozione del benessere organizzativo, al quale deve tendere ogni organizzazione del lavoro complessa, come certamente è anche una scuola. Esso si basa su diverse parole chiave, alcune delle quali, riferite alla scuola, vale la pena citare, perché costituiscono dei riferimenti importanti anche per questo metodo: • confort ambientale • chiarezza e condivisione degli obiettivi del lavoro • valorizzazione ed ascolto delle persone • attenzione ai flussi informativi • relazioni interpersonali e riduzione della conflittualità • operatività e chiarezza dei ruoli • equità nelle regole e nei giudizi Sussiste all’interno della istituzione scolastica tutta una serie di filtri o strumenti nei quali i possibili conflitti di natura organizzativa e quelli relativi alla partecipazione attiva e condivisa del soggetto all’Offerta Formativa, permettono al Dirigente Scolastico di monitore con attenzione le evoluzioni delle dinamiche di conflitto o di stress ed attuare con tempestività azioni che ricondurre ad un clima di “vivibilità” dell’Istituto o del Plesso Questi filtri o strumenti possono essere identificati e misurati dai relativi atti deliberativi e di indirizzo assemblee di contrattazione aziendale con le Rappresentanze Sindacali assemblea plenaria per la definizione dl POF assemblee degli Organi Collegiali assemblee degli Organi Delegati (Consigli di Classe e di Istituto) Cause scatenanti Come cause scatenanti fattori di stress si sono considerati riferimenti oggettivi a livello fisico e psicosociali quali: -turni di lavoro, - lavoro notturno, - pendolarismo, attività che preveda uso di autovetture e spostamenti frequenti, attività che prevede il contatto con clienti, attività che prevede il contatto con utenti, uso di attrezzature complesse, necessità di attenzione, attività in condizioni di emergenza, 43 attività in impianti che espongono a rischi particolari, attività che prevedono uso di DPI salvavita, attività svolte da lavoratori precari, attività in luoghi affollati. Le principali cause dello stress sul lavoro sono: · difficoltà di adeguamento alle condizioni di lavoro, · rapporto conflittuale uomo - macchina (tipico del lavoro al VDT), · eccessivo carico di responsabilità, · demotivazione causata dal venire meno di aspettative e aspirazioni, · monotonia e ripetitività del lavoro, · senso di inadeguatezza e/o di inutilità, · affaticamento mentale per affollamento, difficili contatti con il pubblico, ecc · conflitti interpersonali E’ opportuno comunque evidenziare che, in senso medico-legale, i disturbi psichici possono essere considerati di origine professionale solo se sono causati, o concausati in modo prevalente, da specifiche e particolari condizioni di attività e della organizzazione del lavoro. La valutazione del SL-C è affidata ad un’apposita commissione, chiamata Gruppo di Valutazione che in prima istanza risulta costituirsi in seno alla Riunione Annuale della sicurezza con i propri componenti (DL, RSPP, RLS e Consulenti ed esperti all’uopo convocati) e si basa sull’analisi dei seguenti due strumenti: • una griglia di raccolta di dati oggettivi che, raccogliendo informazioni su fatti e situazioni “spia” o “sentinella”fornisce una fotografia oggettiva della realtà scolastica • il Documento di Valutazione dei Rischi ed i suoi aggiornamenti, che indaga le possibili sorgenti di stress e alcune problematiche di tipo organizzativo. La valutazione, a partire da una serie di dati oggettivi e di giudizi su alcuni indicatori ambientali, di contesto e di contenuto del lavoro, analizza la situazione complessiva dell’istituzione scolastica (o della sede). Questa analisi non si presta dunque a rilevare la presenza di situazioni particolari, né a trattarle adeguatamente in modo singolo, siano esse persone con problematiche specifiche o ambienti particolari (palestre, mense, ecc.); questi casi vanno trattati a parte, in una logica gestionale che non è comunque estranea al metodo stesso. Qualora le risultanze lo rendessero necessario sarà attivata una successiva fase gestionale, che è naturale competenza del dirigente scolastico, a partire dalle proposte operative formulate dal GV, che sono: • un questionario soggettivo sulla percezione della problematica SL-C, da somministrare al personale scolastico qualora le misure correttive poste in essere dopo una prima valutazione risultino inefficaci ; • un pacchetto formativo sul tema dei rischi SL-C, da utilizzare all’interno del piano di formazione del personale predisposto dalla scuola in coerenza con l’accordo StatoRegioni del 21/12/2011 sulla formazione ex art. 37 del D.Lgs. 81/2008 Risultati della valutazione la presenza di rischio BASSO per il gruppo omogeneo “personale docente” 44 la presenza di rischi BASSO per il gruppo omogeneo “personale non docente amministrativo” la presenza di rischio BASSO per il gruppo omogeneo “personale non docente collaboratore scolastico” Pertanto l’analisi degli indicatori non evidenzia particolari condizioni organizzative che possano determinare la presenza di stress correlato al lavoro. Si conviene sulle indicazioni del Gruppo di Valutazione di Ripetere l’intera indagine (griglia + check list) ogni 2 aa.ss, effettuare eventuali interventi migliorativi nelle aree che dovessero essere comunque risultate negative. Fermo restando quanto sopra esposto, verranno adottate le seguenti misure di prevenzione e protezione dal rischio stress lavoro-correlat • migliorare la gestione della comunicazione sull’organizzazione, sui processi, • attuare percorsi di formazione dei lavoratori per migliorare la consapevolezza e conoscenza. 8.21 LAVORATRICI GESTANTI Il presente rischio è analizzato in accordo con il D.Lgs. 151/01 denominato “Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternità”. Ai sensi del comma 1 dell’articolo 11 del D.Lgs. 151/01 che impone di valutare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro (definiti nell’allegato C al citato decreto). Il datore di lavoro, nell'ambito e agli effetti della valutazione dei rischi di cui all'art. 28, primo comma, del D.Lgs. 81/08, valuta i rischi per la sicurezza e la salute delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento fino a sette mesi dopo il parto, e valuta in particolare i rischi di esposizione ad agenti fisici, chimici o biologici, processi o condizioni di lavoro. Si esclude in ogni caso l’esposizione delle lavoratrici gestanti ad agenti biologici e chimici tali da mettere in pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, quali: a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE; b) mercurio e suoi derivanti; c) medicamenti antimitotici; d) monossido di carbonio; e) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo. 8.22 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE Al fine di potere fruire dei diritti loro accordati dalla legislazione vigente, si sono rese edotte le lavoratrici della necessità di informare il datore di lavoro del loro stato di gestazione, non appena a loro conoscenza, per i provvedimenti del caso. 45 In subordine, qualora non sia possibile adibire la lavoratrice ad altra mansione, si provvederà a richiedere al Servizio ispettivo del Ministero del lavoro l'interdizione dal lavoro della lavoratrice (art. 7 comma 6 D.Lgs. 151/01). Le donne incinte e le madri che allattano hanno la possibilità di riposarsi in posizione distesa e in fisica diventano operativi solo dopo la presentazione condizioni appropriate. Gli eventuali obblighi a carico del datore di lavoro derivanti dalle norme di tutela del certificato medico di gravidanza. Tale certificato dovrà essere presentato il più presto possibile, fermo restando che, tuttavia, eventuali ritardi non comporteranno per la lavoratrice la perdita dei relativi diritti. Vengono di seguito sinteticamente descritti i potenziali fattori di rischio individuati per la gravidanza, da analizzare caso per caso all’interno dell’attività lavorativa: RUMORE:Il criterio adottato per l’allontanamento dall’esposizione è il seguente: per tutto il periodo della gravidanza quando i livelli di esposizione al rumore siano uguali o superiori a 80 dB A anche nel post parto quando i livelli di esposizione siano uguali o superiori agli 85 dB A ( Lep,d) Le radiazioni ionizzanti sono considerate tra i fattori di lavoro faticosi, pericolosi ed insalubri, vietati durante la gestazione e per 7 mesi dopo il parto (ai sensi dell’art. 7 D. Lgs. 151/01 e allegato A). Vibrazioni I lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni sono vietati durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. Microclima (elevate temperature) Un’esposizione abituale ad elevate temperature può aumentare la possibilità di aborti spontanei. Fattori chimici L’esposizione a metalli, in particolar modo, al piombo e mercurio può agire sia sull’uomo che sulla donna anche prima del concepimento, provocare aborti, malformazioni congenite e paralisi celebrali. Fattori biologici Le malattie infettive contratte in gravidanza possono avere notevoli ripercussioni sull’andamento della stessa; gli effetti di una malattia possono essere: un aggravamento della malattia infettiva, ripercussioni sfavorevoli sull’andamento della gravidanza Il rischio di contaminazione infettiva deve essere valutato caso per caso, tenendo conto della natura, del grado e della durata dell’esposizione. Posture di lavoro Le posizioni fisse obbligate, sia sedute che erette, per lunghi periodi, possono determinare un’accentuazione di patologie già frequenti in questo periodo. 46 I lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell’orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante sono vietati durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro. Movimentazione manuale dei carichi Le linee direttrici dell’U.E. definiscono rischiosa la movimentazione manuale di carichi pesanti durante la gravidanza. Nel periodo del post-parto, cioè dal IV al VII mese dopo il parto, va poi tenuto in considerazione che la madre che allatta è più soggetta ad affaticamento psicofisico e la ripresa dell’attività lavorativa può richiedere un periodo di adattabilità. Fatica visiva Il sovraccarico visivo o affaticamento visivo può essere determinato da un impegno continuativo e prolungato in operazioni che richiedono una visione ravvicinata o anche da condizioni scorrette di illuminazione. Stress Negli ambienti di lavoro, il termine può essere applicato ad una serie di condizioni ambientali obiettive e ad altre legate all’organizzazione del lavoro e alle relazioni umane, quindi più soggettive. Rischi tossicologici da abuso personale Costituiti da alcool, fumo di sigarette e droghe (cocaina, eroina, psicofarmaci). Per tale motivo vengono predisposti programmi di formazione e informazione: 47 SEZIONE 9 EMERGENZE 9.1 INCENDIO In caso di emergenza il contributo di tutti è indispensabile per consentire un intervento efficace senza ostacolare o ritardare, anche involontariamente, l'azione dei soccorsi. La rapidità con la quale viene segnalato il pericolo è fondamentale per il successo dell'intervento e la messa in sicurezza delle persone. 9.2 I comportamenti da tenere in caso di emergenza sono: 1. Mantenere la calma. 2. Allertare i presenti e il responsabile. 3. Se le circostanze lo permettono, prodigarsi allontanando eventuali sostanze combustibili e spegnere gli impianti elettrici. 4. Provare ad estinguere l'incendio utilizzando gli estintori più vicini. 5. Non mettersi assolutamente in pericolo. 6. Rimanere costantemente tra il fuoco e la via di fuga più vicina. 7. Se la situazione è incontrollabile dare l'allarme. 8. Evacuare l'area facendo allontanare tutti gli eventuali presenti attraverso le vie di fuga segnalate. 9. Richiudere uscendo porte e finestre. 10. Raggiungere il punto di raccolta o il luogo sicuro. 11. Aiutare chi fosse in difficoltà. 12. Chiamare o far chiamare i vigili del fuoco. 13. Non tenere occupate le linee telefoniche e lasciare liberi i passaggi. 14. Tutti coloro che non sono impegnati direttamente nel primo intervento devono allontanarsi seguendo i percorsi e le uscite di emergenza, indicati dai cartelli (segnaletica verde) o sulle planimetrie. 15. Non attardarsi per nessun motivo e non cercare di andare a vedere cosa è successo. 16. Aprire le porte con cautela per verificare che i locali non siano invasi dalle fiamme. 48 17. Controllare se la parte superiore della porta è calda; se lo è cercare un'altra via di fuga; se non vi sono alternative aprire con cautela, da posizione abbassata o arretrata. 18. In presenza di fumo camminare bassi, a livello del pavimento l'aria è più respirabile. 19. Proteggersi eventualmente le vie respiratorie con un fazzoletto bagnato. 20. In caso di crolli o pericoli strutturali mantenersi vicino ai muri o rifugiarsi sotto un tavolo o una scrivania. 21. Giunti al punto di raccolta defluire ordinatamente a piedi, consentendo l'accesso ai mezzi di soccorso, non rientrare nell'area coinvolta fino ad esplicita autorizzazione. 22. Non allontanarsi dal punto di raccolta, rimanendo in gruppo fino ad esplicita autorizzazione. 23. Se necessario, impedire l'accesso alle aree pericolose di terzi non coinvolti nell'intervento. 49 9.3 SEGNALI ANTINCENDIO 9.4 SEGNALETICA SICUREZZA In relazione ai disposti normativi di cui al Decreto Legislativo 14 agosto 1996 n. 493 (Attuazione della direttiva 92/58/CEE concernente le prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o di salute nei luoghi di lavoro) ed a seguito del processo di valutazione dei rischi di cui al presente documento negli istituti è stata installata idonea segnaletica di sicurezza allo scopo di: a) avvertire di un rischio o di un pericolo le persone esposte; b) vietare comportamenti che potrebbero causare pericolo; c) prescrivere determinati comportamenti necessari ai fini della sicurezza; d) fornire indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio. Il decreto legislativo 81/08 dà disposizioni riguardanti la segnaletica di sicurezza che deve essere presente in tutte le aziende e unità produttive. Tali disposizioni fanno sempre parte dell’informazione dei lavoratori, infatti la segnaletica serve a indicare loro dove si trovano i rischi e dove si trovano le attrezzature o le vie di fuga nel caso in cui si verifichi un pericolo. Il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro contiene le norme sulla segnaletica negli artt. 161 e 162. 50 Primo mezzo d’informazione: IL COLORE Colore Significato o scopo Segnali di divieto Rosso Indicazioni e precisazioni Atteggiamenti pericolosi Pericolo – allarme Alt, arresto, dispositivi di interruzione d’emergenza sgombero Materiali e attrezzature antincendio Identificazione e ubicazione Giallo o Gialloarancio Segnali di avvertimento Attenzione, cautela, verifica Azzurro Segnali di prescrizione Comportamento o azione specifica, obbligo di portare un mezzo di sicurezza personale Verde esempi Segnali di salvataggio Porte, uscite, percorsi, materiali, postazioni, o soccorso locali 9.5 SEGNALI DI EVACUAZIONE E DI PRIMO SOCCORSO Freccia di direzione Uscita di sicurezza Uscita di sicurezza Scala di emergenza Punto di raccolta Pronto Soccorso PPPP P 51 9.7 NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI TERREMOTI MANTENERE LA CALMA Se ci si trova in un luogo chiuso: 1. Non precipitarsi fuori 2. Restare in classe e ripararsi sotto i banchi, la cattedra, l’architrave della porta o vicino ai muri portanti 3. Allontanarsi dalle finestre, porte con vetri ed armadi perché potrebbero ferirvi 4. Se ci si trova nei corridoi, nel vano scale o nei bagni, non cercare di rientrare nelle classi 5. Dopo il terremoto, abbandonare l’edificio senza usare l’ascensore e raggiungere il punto di raccolta alla fine del vostro percorso di evacuazione 6. Gli alunni avvertiranno il personale docente o ATA se non si trovano con la loro classe Se ci si trova all’aperto: 1. Allontanarsi dall’edificio, dagli alberi, dai lampioni e dalle linee elettriche perché potrebbero cadere e ferirvi 2. Cercare un posto dove non ci sia nulla sopra di voi; non trovandolo cercare riparo sotto qualcosa di sicuro come una panchina 3. Non avvicinarsi ad animali spaventati. 9.7 NORME DI COMPORTAMENTO IN CASO DI ESONDAZIONE MANTENERE LA CALMA Al pre-allarme dato a voce: 1. Tornare in aula se si è fuori 2. Prepararsi senza alcuna fretta come per tornare a casa 3. Rimanere al proprio posto Al suono di allarme: 1. Se vi trovate al piano terreno ordinatamente e senza fretta salire al piano superiore della scuola 2. Seguire le istruzioni del personale 3. Sistemarsi contro le pareti e lasciare libere le porte e il passaggio lungo il corridoio 4. Aspettare pazientemente i soccorsi o il cessato allarme. 9.8: ETICHETTE E SIMBOLI Specie le informazioni deducibili dall’etichettatura non sono di immediata comprensione in quanto vengono Al di là del nome della sostanza o del prodotto, che essendo un nome “chimico” dice ben poco all’utilizzatore, elementi preziosi sono forniti: 52 dal simbolo dal richiamo a rischi specifici dai consigli di prudenza. Le etichette, tra le altre cose, devono indicare: 1. Nome e indirizzo della ditta produttrice 2. Data di fabbricazione o scadenza 3. Se pericolosi, i simboli relativi alle Classi di Pericolosità: Le norme, discendenti dalla legge 29 maggio 1974, n. 256 concernente la “classificazione e disciplina dell’imballaggio e dell’etichettatura delle sostanze e dei preparati pericolosi”, impongono di riportare sulla confezione di tali sostanze determinati simboli e sigle e consentono, per gli oltre mille prodotti o sostanze per le quali tali indicazioni sono obbligatorie, di ottenere informazioni estremamente utili. Analoghe informazioni sono riportate, in forma più esplicita, nella scheda tossicologica relativa al prodotto pericoloso che è fornita o può essere richiesta al fabbricante. Prodotti non soggetti all’obbligo di etichettatura non sono considerati pericolosi SIMBOLO SIGNIFICATO Classificazione: sostanze o preparazioni che possono esplodere a causa di una scintilla o che sono molto sensibili agli urti o allo sfregamento. ESPLOSIVO Precauzioni: evitare colpi, scuotimenti, sfregamenti, fiamme o fonti di calore Classificazione: Sostanze o preparazioni che possono surriscaldarsi e successivamente infiammarsi al contatto con l'aria a una temperatura compresa tra i 21 e i 55 °C; acqua; sorgenti di innesco (scintille, fiamme, calore…); INFIAMMABILE Precauzioni: evitare il contatto con materiali (come aria e acqua). Classificazione: sostanze o preparazioni liquide il cui punto di combustione è inferiore ai 21 °C. Precauzioni: evitare il contatto con materiali (come aria e acqua. ESTREMAMENTE INFIAMMABILE Classificazione: Reagendo con altre sostanze questi prodotti possono facilmente ossidarsi o liberare ossigeno. Per tali motivi possono provocare o aggravare incendi di sostanze combustibili. Precauzioni: evitare il contatto con materiali combustibili. COMBURENTE Classificazione: questi prodotti chimici causano la distruzione di tessuti viventi e/o attrezzature. 53 Precauzioni: non inalare ed evitare il contatto con la pelle, gli occhi e gli abiti. CORROSIVO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o penetrazione nella pelle, possono implicare rischi gravi, acuti o cronici, e anche la morte. Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo. TOSSICO Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento attraverso la pelle, provocano rischi estremamente gravi, acuti o cronici, e facilmente la morte. ESTREMAMENTE TOSSICO IRRITANTE Precauzioni: deve essere evitato il contatto con il corpo, l'inalazione e l'ingestione, nonché un'esposizione continua o ripetitiva anche a basse concentrazioni della sostanza o preparato. Classificazione: sostanze o preparazioni non corrosive che, al contatto immediato, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose possono provocare un'azione irritante. Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato. Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi per la salute non mortali; oppure sostanze che per inalazione o contatto possono causare reazioni allergiche o asmatiche. NOCIVO Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere Classificazione: il contatto dell'ambiente con queste sostanze o preparazioni può provocare danni all'ecosistema (flora, fauna, acqua, ecc..) a corto o a lungo periodo. Precauzioni: le sostanze non devono essere disperse nell'ambiente PERICOLOSO PER L’AMBIENTE 54 SEZIONE 10: CHECK-LIST SGSSL 10.1 CHECK-LIST PER LA VALUTAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO (SGSSL) A SCUOLA E’ uno strumento di autovalutazione composto da 100 quesiti su 9 ambiti gestionali: Nomine e aspetti formali (9 quesiti) Valutazione dei rischi e aggiornamento DVR (30 quesiti) Dispositivi di protezione individuale (7 quesiti) Formazione, informazione e addestramento (30 quesiti) Sorveglianza sanitaria (3 quesiti) Prevenzione incendi e lotta antincendio (6 quesiti) Evacuazione (3 quesiti) Primo Soccorso (6 quesiti) Riunione periodica sulla sicurezza (6 quesiti) La check-list è utilizzabile per indagare i fattori essenziali di un singolo ambito o per programmare azioni di miglioramento. E’ utilizzabile dal Dirigente Scolastico e/o dalle altre figure scolastiche che si occupano di sicurezza (Responsabile SPP e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) CHECK-LIST: ESEMPI0 Ambito e voce da valutare Nomine e aspetti formali 1. E’ stato nominato il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP)? 2. Al RSPP è stato dato un incarico scritto che precisi anche i compiti non previsti dalle norme 3. Se il RSPP è esterno, è stato nominato almeno un Addetto del Servizio di Prevenzione e Protezione (ASPP)? 4. All’eventuale ASPP è stato dato un incarico scritto che precisi anche i compiti non previsti dalle norme? 5. Se la valutazione dei rischi lo impone, è stato nominato il Medico Competente (MC)? 6. I lavoratoti hanno eletto il proprio Rappresentante per la sicurezza? 7. Sono stati individuati i lavoratori che svolgono la funzione di “preposto” e di “dirigente” 8. Sono stati designati i lavoratori incaricati della gestione delle Emergenze? 9. Ai lavoratori incaricati della gestione delle emergenze è stato dato un incarico scritto che precisa anche i compiti non previsti dalle norme? Si NO PARZ. S/ R /O O(art.32) R O(art.32) R O(art.41) S O(art.19) O(art.18) R 55 Legenda Per ogni quesito sono possibili tre risposte (con una crocetta su “Si”, “No” o “Parzialmente”) L’ultima colonna a destra fornisce informazioni sull’importanza del quesito proposto: S = indicazione solo suggerita (25 quesiti) R = indicazione raccomandata (23 quesiti) O = indicazione obbligatoria (52 quesiti) Per le caselle contrassegnate con la lettera “O”, tra parentesi è inserito il riferimento all’art. del D.Lgs. 81/08 (eventualmente aggiornato al D.Lgs. 106/09) o ad altra norma in vigore. Classificazione: sostanze o preparazioni che, per inalazione, ingestione o assorbimento cutaneo, possono implicare rischi per la salute non mortali; oppure sostanze che per inalazione o contatto possono causare reazioni allergiche o asmatiche. Precauzioni: i vapori non devono essere inalati e il contatto con la pelle deve essere evitato 56 M.I.U.R. UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA CALABRIA ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “Umberto Zanotti Bianco” SIBARI Via Archimede s.n.c. - 87011 CASSANO ALL’IONIO (CS) e-mail: [email protected] - Tel. 0981/74251- Fax 0981/1904662 C.F. 94018290786 - Posta Cert.: [email protected] – Codice unico fatturazione UFBWUS – istitutocomprensivosibari.it MODULO DI EVACUAZIONE (da tenere nel registro di classe) Scuola □ infanzia □ primaria □ second. I° di …………………………….. data tipo di emergenza classe alunni presenti alunni evacuati dispersi (indicare cognome e nome dispersi (indicare cognome e nome) feriti (indicare cognome e nome alunno apri-fila alunno chiudi-fila assistenza disabili NOTE cognome, nome e firma insegnante N.B. da consegnare compilato al coordinatore dell’emergenza. Il coordinatore per l’emergenza, successivamente, provvederà a far pervenire la relazione riassuntiva dei moduli al DIRIGENTE o al RSPP tramite la segreteria 57 CONCLUSIONI Utilizzazione e consultazione Il presente documento di valutazione dei rischi è stato redatto ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 81/08 dal Datore di Lavoro, secondo la normativa in tema di sicurezza (Testo Unico 81), in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione ( RSPP ); La valutazione dei rischi è stata condotta con il coinvolgimento preventivo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS). Il presente documento sarà utilizzato come guida da tutti i soggetti facenti parte del sistema organizzativo della sicurezza, per applicare al meglio tutte le misure da adottare durante le varie attività che si svolgono nell’istituto, in relazioni ai fattori di rischio presenti. Tutti saranno tenuti alla piena osservanza ed applicazione delle misure di sicurezza riportate nel presente documento. Le misure, i dispositivi di protezione individuale e le cautele di sicurezza sono: tassativamente obbligatorie; da impiegare correttamente e continuamente; da osservare personalmente. Revisione La presente valutazione andrà aggiornata ogni volta che interverranno dei cambiamenti alle macchine o agli ambienti di lavoro, ai cicli di lavorazione, al personale, anche in relazione a nuove figure professionali o cambiamenti di mansione, in ottemperanza dell'evoluzione del disposto legislativo, o quando si riscontreranno eventi o situazioni non adeguatamente valutati nella stessa. Le indicazioni di adeguamento alla relazione potranno essere proposte da tutti i soggetti facenti parte la struttura di sicurezza aziendale e nella fattispecie Dirigente Scolastico, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, dai lavoratori attraverso i loro Rappresentanti per la sicurezza. Detto aggiornamento potrà anche avvenire attraverso la redazione di allegati che andranno a costituire parte integrante di questa valutazione dei rischi. E' consigliata comunque la revisione annuale di questo documento, anche se non intervengono modifiche sostanziali; è preferibile che detta revisione avvenga in conseguenza della riunione periodica della struttura di sicurezza prevista dal disposto legislativo. La valutazione dei rischi deve essere, in ogni caso, ripetuta con periodicità di tre anni, in caso di esposizione dei lavoratori ad agenti cancerogeni o biologici. Sibari, Datore di Lavoro D.S. Prof.ssa Rizzo Rosanna RSP: Prof.ssa Folladore Angela Maria RLS: Mauro Gaetano 58 INDICE SEZIONE 1: Dati anagrafici azienda SEZIONE 2: relazione introduttiva 2.1 Obiettivi e scopi 2.2 Contenuti 2.3 Definizioni ricorrenti 2.4 Obblighi del datore di lavoro 2.5 Obblighi dei predisposti 2.6 Obblighi del lavoratori (alunni, docenti e personale AT) PAGINA 3 4 SEZIONE 3: Organigramma della Prevenzione e protezione 3.1 Servizio prevenzione e protezione SEZIONE 4: Criteri di Valutazione dei Rischi 4.1 Considerazioni Generali 4-2 Metodologie e criteri adottati 4.3 Azioni da intraprendere in caso di rischi 11 SEZIONE 5: Misure generali di tutela ed emergenza 5.1 Procedure di emergenza SEZIONE 6: Organigramma Aziendale 6.1Elenco dei lavoratori 6.2 Ruoli e responsabilità 6.3 Scuola Primaria Sibari con Planimetria 6.4 Nominativi Responsabili 6.5 Scuola Infanzia Sibari con Planimetria 6.6 Nominativi Responsabili 6.7 Scuola Infanzia Lattughelle con Planimetria 6.8 Nominativi responsabili 6.9 Scuola Primaria Lattughelle con Planimetria 6.10 Nominativi Responsabili 6.11 Scuola primaria Doria con Planimetria 6.12 Nominativi Responsabili 6.13 Scuola Sec. Primo Grado Sibari con Planimetria 6.14 Nominativi Responsabili 18 SEZIONE 7: Registri e Controlli 7.1 Premessa 7.2 Formazione 7.3 informazione 14 20 31 59 SEZIONE 8:La valutazione rischi nelle Attività Lavorative 8.1 Attività area uffici: Segreteria Scolastica 8.2 Attrezzature utilizzate 8.3 Misure di prevenzione 8.4 Riunioni e Conferenze 8.5 Palestra 8.6 Locali centrale termica 8.7 Rischi evidenziati 8.8 Misure di prevenzione 8.9 Sala mensa 8.10 Attività: Insegnamento/Apprendimento 8.11 Rischi evidenziati 8.12 Misure di prevenzione 8.13 Laboratorio Informatico 8.14 Rischi evidenziati 8.15 Stress da lavoro 8.16 Attività: Operatore scolastico 8.17 Rischi evidenziati 8.18 Misure di prevenzione 8.19 Controllo di flussi di persone 8.20 Stress da lavoro Correlato 8.21 Lavoratrici gestanti 8.22 Misure di prevenzione SEZIONE 9: Emergenze 9.1 Incendio 9.2 Comportamento in caso di emergenza 9.3 Segnaletica antincendio 9.4 Segnali di sicurezza 9,5 Segnali di evacuazione e primo soccorso 9.6 Norme di comportamento in caso di Terremoto 9.7 di comportamento in caso di esondazione. 9,8Etichette e simboli SEZIONE 10: CHECK-LIST SGSSL 10.1: Modello di Esempio Modello di Evacuazione Conclusioni 34 48 55 57 58 60