Provincia Regionale di Palermo Assessorato Politiche dell’Ambiente Laboratorio provinciale In.F.E.A L’oro blu Progetto di educazione ambientale finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo ISTITUTO SCOLASTICO COMPRENSIVO SCUOLA DELL'INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI I GRADO VIA A. GRAMSCI, 2 - 90040 SAN CIPIRELLO TELEFONO 091 8581051 / 091 8581053 - FAX 091 8573400 UNA RISORSA PREZIOSA Sulla Terra ci sono circa 1386 milioni di km3 d’acqua (1 km3 = 1 miliardo di m3 = 1.000 miliardi di litri). La quasi totalità (97,5%) è acqua salata, contenuta negli oceani, nei mari, nei laghi salati e nelle falde acquifere salate. Del 2,5% di acqua dolce, più dei due terzi non sono disponibili per l’utilizzo umano perché sono sotto forma di ghiaccio e neve. Dell’acqua dolce disponibile per le popolazioni, solo una porzione minuscola si trova in laghi, fiumi e paludi. Il resto è sottoterra, in falde acquifere che, sebbene costituiscano una riserva preziosa, in molti paesi sono utilizzate più velocemente di quanto riescano a rinnovarsi. Secondo stime recenti, ogni anno vengono prelevati quasi 4000 km3 di acqua dolce. La maggior parte dell’acqua viene prelevata per l’utilizzo agricolo, specialmente nelle regioni più aride del mondo, mentre in Europa e America del Nord il consumo predominante è quello industriale. Il consumo d’acqua per uso domestico è costantemente in aumento, ma la quantità d’acqua utilizzata tra le pareti di casa varia significativamente a seconda dei paesi. USI E ABUSI DELL’ACQUA Paesi Utilizzo dell’acqua in m3 a persona (Anno 2000)* Australia Brasile Costa d’Avorio India Stati Uniti Francia Tanzania Canada Cina Italia Casa Agricoltura Industria 184 71 14 52 215 106 3 292 32 140 941 215 38 553 698 66 53 176 333 348 125 62 7 35 779 502 1 1026 208 283 *Fonte: R.Clarke – J. King, Atlante dell’acqua, Milano, 2008. LA MANCANZA D’ACQUA Molto spesso la riduzione delle riserve d’acqua è dovuta ai prolungati periodi di siccità. Il mutamento climatico e le emissioni di gas serra come l’anidride carbonica hanno compromesso il normale ciclo meteorologico con conseguenti maggiori precipitazioni in alcuni luoghi e minori in altri. Negli anni passati numerosi eventi siccitosi hanno interessato anche la Sicilia. Con riferimento agli ultimi 25 anni si ricorda il periodo 1987-90 e, successivamente, quello a partire dal 1998 fino al 2002. La riduzione delle precipitazioni ha avuto rilevanti effetti sulle disponibilità delle risorse idriche destinate all’uso domestico e agricolo. L’INQUINAMENTO DELL’ACQUA L’inquinamento idrico è causato da quattro fattori principali: gli scarichi urbani, gli scarichi industriali, l’utilizzo di fertilizzanti, diserbanti e pesticidi chimici in agricoltura, l’accumulo di rifiuti non biodegradabili. Per usi domestici in Italia si utilizzano ogni anno 5,8 km3 d’acqua, per le industrie 14,2 km3 e per l’agricoltura 30 km3. Più i paesi sono industrializzati e più aumenta il loro consumo idrico. La maggior parte dell’acqua impiegata dalle industrie e in agricoltura viene prelevata dai laghi e dai fiumi, utilizzata e poi restituita inquinata agli stessi per arrivare infine nel mare. A volte l’acqua inquinata può andare a contaminare quella sotterranea nelle falde acquifere compromettendone la potabilità. Le cartiere ad esempio utilizzano grandi quantità d’acqua e vengono spesso costruite vicino ai fiumi. La carta viene realizzata con una poltiglia di acqua e legno e, per un solo giornalino, occorrono 9 litri d’acqua. In agricoltura si utilizzano fertilizzanti, tra cui l’azoto, che spesso non vengono totalmente utilizzati dalle piante né trattenuti nel terreno. Essi divengono, quindi, inquinanti che la pioggia dilava nei laghi, fiumi e mari sconvolgendo gli equilibri naturali di questi ambienti. LE DIGHE Una diga è uno sbarramento permanente su un corso d’acqua naturale che serve a creare un lago artificiale. La prima diga a noi nota fu costruita verso il 4000 a.C. in Egitto, allo scopo di deviare il corso del Nilo ed edificare la città di Menfi sui terreni sottratti alle acque. Molte antiche dighe a terrapieno, tra cui quelle costruite dai babilonesi, facevano parte di complessi sistemi di irrigazione che trasformavano regioni improduttive in fertili pianure. Le dighe sono classificate in base alla forma della struttura e ai materiali usati. I principali tipi di diga sono a gravità, ad arco, a contrafforti e a terrapieno. Le dighe sfruttano le risorse idriche per l’agricoltura, l’uso domestico, la produzione di energia elettrica. Talvolta, la costruzione di una diga crea problemi alle popolazioni. Nei paesi in via di sviluppo, molte persone, infatti, hanno perso la loro casa in seguito alla costruzione di una diga. Inoltre, la costruzione delle dighe ha danneggiato gli ecosistemi distruggendo la fauna e la flora naturali. IL LAGO POMA O DIGA JATO Il lago Poma è un lago artificiale situato a circa 5 chilometri da Partinico, realizzato mediante la costruzione di una diga sul fiume Jato, in un una zona ricca di acqua nella quale in passato erano presenti mulini e impianti per la lavorazione della canapa e del lino, di cui esistono ancora oggi tracce in diverse zone. L’invaso Poma, costruito dal 1963 al 1968, in seguito ad una lunga serie di lotte capeggiate dallo scrittore e sociologo Danilo Dolci, ha una superficie di 163,6 ettari ed una capacità di 72,5 milioni di metri cubi d’acqua. È attualmente uno dei più grandi invasi in Sicilia e consente l’irrigazione di circa 9000 ettari di terreno coltivato della piana di Partinico. Contribuisce, inoltre, all’approvvigionamento idrico della città di Palermo e di alcuni paesi della fascia costiera. Nel 1994 l’area è stata individuata come oasi di protezione e rifugio della fauna con la finalità di favorire e promuovere la conservazione, la protezione, il rifugio, la sosta e l’irradiamento naturale della fauna selvatica. L’area così individuata ha una superficie di 580 ettari ed è gestita dalla ripartizione faunistico–venatoria di Palermo. Nell’oasi vige il divieto di caccia, tuttavia occasionalmente sono segnalati episodi di bracconaggio che compromettono la tranquillità degli animali presenti nel lago. IL LAGO DI PIANA DEGLI ALBANESI Il lago di Piana degli Albanesi è un bacino artificiale che si trova tra i comuni di Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela. Inizialmente realizzato per l’utilizzo elettrico e di irrigazione, nel corso degli anni ha assunto un’importanza notevole per le necessità idriche della città di Palermo. La diga, del tipo a cavità in muratura di pietrame a secco sistemato a mano, che ha dato vita al lago di Piana degli Albanesi, costruita tra il 1920 e il 1923, è la prima realizzata in Sicilia e ha una superficie di 40 km². Nel 1960, per l’aumentata richiesta di energia elettrica, è stata costruita la centrale idroelettrica di “Guadalami”, immediatamente a valle del lago. L’acqua del lago subisce un salto di 475 metri fino alla centrale che è in grado di fornire l'energia necessaria al consumo domestico di circa 13.500 famiglie, evitando emissioni di anidride carbonica per 16.000 tonnellate all'anno *. Intorno al lago si sviluppa l’Oasi di Piana degli Albanesi, costituita da un terreno di circa 310 ettari ceduto nel 1999 dall’ENEL al WWF. * L’energia idroelettrica è una fonte di energia rinnovabile pulita che non produce gas serra né altre sostanze inquinanti. Il LAGO GARCIA Il lago Garcia (più comunemente noto come “diga Garcia”) è un lago artificiale che ricade in un territorio poco distante dai comuni di Roccamena e Contessa Entellina. Il lago si trova a 194 metri sul livello del mare; è lungo 4,7 km e largo 1,65 km nel suo punto di maggiore ampiezza e può contenere 80 milioni di metri cubi alla quota di massimo invaso. È stato realizzato dal Consorzio per l’Alto e Medio Belice nella prima metà degli anni ‘80 a seguito dello sbarramento del Belice Sinistro e ed è nato per risolvere l’annoso problema dell’irrigazione delle colture. Oggi il lago si integra perfettamente nel paesaggio circostante ed è diventato un riferimento per gli uccelli migratori che vi sostano in gran numero durante il periodo di svernamento. Assieme alla vicina Rocca di Entella (557 m. s.l.m.), è riserva naturale. I LAGHI… VISTI DAL CIELO Lago Poma Diga Garcia Lago di Piana degli Albanesi ALCUNI CONSIGLI PER RISPARMIARE L’ACQUA 1. Chiudi sempre i rubinetti Quando ci si lava i denti o le mani non è necessario tenere il rubinetto aperto. Per farsi la barba è sufficiente riempire il lavandino. Quando si va in vacanza è buona regola chiudere il rubinetto centrale. 2. Utilizza i riduttori di flusso I riduttori di flusso consentono di risparmiare fino al 50% d’acqua. I riduttori, infatti, miscelano acqua con aria dando luogo a un getto ugualmente efficace. Quando si utilizza l’acqua calda viene ridotto anche il consumo di energia per riscaldarla. 3. Fai attenzione al WC Quando tiriamo lo sciacquone, utilizziamo acqua potabile sprecandone enormi quantità ad ogni scarico. Esistono cassette che permettono di regolare la quantità d’acqua adeguandola alle esigenze. 4. Risparmia con il pieno carico Lavatrici e lavastoviglie vanno utilizzate a pieno carico. In questo modo, oltre all’acqua, è possibile risparmiare anche energia elettrica. 5. Occhio all’acqua corrente Lavare la frutta, la verdura, i piatti sotto un getto di acqua corrente porta ad un notevole spreco. Lasciandoli a bagno in un recipiente per un po’ di tempo si otterrà lo stesso risultato di pulizia risparmiando molta acqua. 6. Preferisci la doccia al bagno La quantità d’acqua necessaria per il bagno è fino a quattro volte superiore alla quantità necessaria per la doccia. È buona abitudine anche chiudere l’acqua mentre ci si insapona. 7. Riutilizza l’acqua L’acqua spesso può essere riutilizzata. Per esempio l’acqua con cui sono state lavate la frutta e la verdura può essere utilizzata per innaffiare le piante. 8. Cura l’impianto idrico Un rubinetto che perde può sprecare fino a 4000 litri di acqua in un anno. Un WC che perde può arrivare addirittura a consumare fino a 100 litri di acqua al giorno. È necessario, quindi, controllare costantemente l’impianto idrico e riparare immediatamente eventuali perdite. Questo opuscolo è stato realizzato dagli alunni delle classi prime della scuola secondaria di I grado che hanno partecipato alle attività del progetto di educazione ambientale “L’oro blu”, finanziato dalla Provincia Regionale di Palermo, nell’anno scolastico 2008-2009. ALUNNI AMATO IGNAZIO BARBACCIA EMANUEL BELTEMPO SALVATORE D’AGOSTINO ANTONINO INTRAVAIA VALERIA MAMMINA MICHELA MESSINA LIBORIO PIZZURRO ROSALIA QUIESCENTE GIOSUÈ RUSSO SALVATORE SANTORO SIMONE SIMONTE FLORIANA SPINA GIORGIA TODARO VITTORIA VICARI MARCO DOCENTI Prof.ssa LUISA GRECO Prof. GIUSEPPE DI CARO COORDINAMENTO Prof. ANTONINO MOSCARELLI DIRIGENTE SCOLASTICO Prof. VINCENZO DIMINO