Crisi e banche affondano la Duplo
In liquidazione la storica azienda edile
Persi 36 posti di lavoro, ora gli ultimi 11
FRANCESCO f EHHEHI
Ricavi ridotti a 3 milioni,
debiti per 18. «Sostegno
solo dalle Rurali, ma con
il patrimonio pagheremo
il debito e ripartiremo»
Chiesto il concordato
TRENTO - Dopo la Garbari, lo tsunami della crisi edilizia affonda un'altra
azienda storica, la Duplo Costruzioni
Edili della famiglia Piffer. Il 29 marzo
scorso l'assemblea straordinaria dei
soci della Duplo ha deciso lo scioglimento della società e la sua messa in
liquidazione. Pesa «la significativa contrazione degli appalti, sia pubblici che
privati, e delle vendite immobiliari,
nonché una tensione nei rapporti con
gli istituti di credito». Il fatturato è sceso dai 10 milioni di euro degli anni di
crescita a meno di 3 milioni. I debiti
invece sono a quota 18 milioni, quasi
tutti con le banche. E dai 36 addetti di
qualche anno fa si era già scesi a 11 dipendenti. Ora sono stati licenziati pure loro.
Liquidatore della società è stato nominato Giulio Quaresima, che oggi dovrebbe presentare al tribunale di Trento richiesta di ammissione al concordato preventivo con riserva di definire il piano concordatario. A fronte dei
debiti, il patrimonio immobiliare, tra
cantieri, terreni e progetti, è almeno
altrettanto consistente: a bilancio ci
sono 9 milioni di immobilizzazioni e
18 milioni di rimanenze.
«Abbiamo fatto questa scelta per cadere in piedi - spiega Paolo Piffer, titolare della Duplo col fratello (gemello)
Adriano ed ex presidente delle piccole imprese di Confindustria - Chiudiamo per decreto: l'Unione Europea che
sostiene solo le banche, la politica nazionale ferma, la politica provinciale
ancora in deficit di iniziativa hanno
decretato di levarci il mercato».
«Ci ritiriamo perché non vediamo sviluppi e a breve non riusciamo a resistere. Risparmiamo energie per una riconversione che ci consenta fra un paio d'anni di riprendere». Intanto il sindacato - in azienda c'è quasi solo la
Cgil - ha chiesto un incontro urgente.
Il patrimonio della Duplo ha una certa consistenza ma dovrà essere dedicato a pagare i creditori. «Noi però abbiamo pagato quasi tutti i fornitori sottolinea Piffer - Con loro restano solo 500 mila euro di debiti. Abbiamo
spostato l'indebitamento verso le banche». Con le quali però non avete buoni rapporti. «Con le Casse rurali sì, ci
hanno aiutato in pool anche l'anno
scorso con 800 mila euro per completare il lavoro a viale Verona». Con altre invece ci sono contenziosi aperti.
«Ma non abbiamo neanche un decreto ingiuntivo» ricorda Piffer.
Tra gli immobili di proprietà Duplo ha
molti terreni, dai 5.400 metri quadri a
pochi passi dal Mart a Rovereto agli
oltre 2.000 metri a Villamontagna. Su
queste aree ha progettato o avviato
iniziative proprie. «Ma a Villamontagna, dove avevamo in programma 21
alloggi - dice Piffer - il Comune ci ha ritirato la licenza nonostante avessimo
risolto i problemi sui terreni».
Iniziative immobiliari sono in corso a
viale Verona (16 appartamenti), a So-
pramonte (18), a Rovereto (50), a Besenello (7). Ma ci sono anche progetti nel turistico-alberghiero, a Sant'Orsola Terme, commerciale, a Pergine,
produttivo, capannone a Spini di Gardolo.
PAOLO PIFFER
«In piedi dal 1947
Colpiti dai tassi
e dalla burocrazia»
TRENTO - «Quando nel
1947 papà Luigi presentò
in Camera di commercio
domanda da impresario,
gli diedero l'opuscolo del
bravo costruttore che lui
si lesse attentamente racconta il titolare della
Duplo Paolo Piffer (foto) Quando io nel 1971.
mentre studiavo da
geometra, ho cominciato
a lavorare d'estate
nell'impresa, mi insegnò
mio fratello maggiore. Ma
nessuno ci aveva mai
detto che avremmo avuto
a che fare con banche che
aumentano i tassi
unilateralmente o che
avremmo dovuto
combattere contro la
burocrazia. Quando
muore un'impresa non si
perdono dei mattoni, si
perde un incubatore eli
imprenditorialità».
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