Legacoop – 2 marzo 2012 - Roma Presentazione del Volume: Innovation and Technological Catch-up The Changing Geography of Wine Production (E. Giuliani, A. Morrison and R. Rabellotti) Associazione Rossi-Doria Testimonianza dall’Australia……. …… fu allora necessario individuare singoli mercati dinamici sui quali puntare. Il Regno Unito fu scelto come mercato guida a seguito di ricerche di mercato che indicavano che il vino risultava essere la bevanda alcolica preferita nei segmenti di white collar poco competenti e di donne in espansione. I fornitori abituali del mercato inglese erano i produttori europei, ma questi, nella loro maggioranza, consideravano lo sviluppo del mercato del Regno Unito principalmente come un’opportunità per collocare soprattutto i vini di scarsa qualità, le cui eccedenze crescevano rapidamente a seguito della rapida diminuzione dei consumi in Francia, Spagna e Italia. I retailer inglesi….. diedero molto spazio ai responsabili del marketing delle imprese australiane che apparivano capaci di acquisire quote di mercato, addirittura non immaginabili…. Da: T. Spawton, Australia, in: Il mercato del vino, Franco Angeli, 2006 02 marzo 2012 Dinamica esportazioni in valore (NI imbottigliati) 350 Francia Cile Italia Argentina Spagna USA Australia Sudafrica 300 250 200 150 100 50 02 marzo 2012 20 10 20 09 20 08 20 07 20 06 20 05 20 04 0 Dinamica esportazioni in quantità (NI imbottigliati) Francia Cile Italia Argentina Spagna USA Australia Sudafrica 190 170 150 130 110 90 70 02 marzo 2012 20 10 20 09 20 08 20 07 20 06 20 05 20 04 50 Quote di mercato in Valore: 2010 e var 04/10 Francia 40,0 35,0 30,0 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 ∆ -7.9 Italia ∆ 13.3 40,0 35,0 30,0 ∆ -0.7 Spagna ∆ 4.2 ∆ 3.8 25,0 20,0 ∆ 3 15,0 10,0 5,0 40,0 40,0 35,0 35,0 30,0 30,0 25,0 25,0 20,0 20,0 15,0 10,0 ∆ -0.4 ∆ -1.3 15,0 10,0 Argentina USA Sudafrica 40,0 40,0 35,0 35,0 35,0 35,0 30,0 30,0 30,0 30,0 25,0 25,0 25,0 25,0 20,0 20,0 20,0 20,0 15,0 15,0 10,0 ∆ 1.7 ∆ 1.4 5,0 10,0 5,0 0,0 ∆ 2.4 ∆ 2.3 ∆ 0.1 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali 10,0 5,0 ∆ -2 ∆ 0.7 15,0 ∆ -0.3 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali ∆ 0.5 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali 40,0 ∆ -0.5 ∆ -0.8 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali 40,0 15,0 ∆ -8.7 5,0 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali Cile ∆ 0.9 5,0 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali Australia 10,0 5,0 ∆ -1.3 ∆ -0.1 ∆ 0.1 0,0 Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali Grandi Piccoli Piccoli NonImportatori Tradizionali Tradizionali Documento di riflessione strategica vino italiano (1) Le imprese italiane e la ricerca … necessario mettere in grado il sistema vitivinicolo italiano di sfruttare in modo pieno la risorsa strategica rappresentata dalla conoscenza …però, relazioni tra ricerca e formazione e imprese che potrebbero determinare processi virtuosi di crescita delle competenze e del patrimonio di conoscenza delle imprese, non abbastanza frequenti e proficue, nonostante il grande numero di Istituti di ricerca e formazione dedicati al settore vitivinicolo. …necessario mettere in atto robuste politiche per l’innovazione e il trasferimento tecnologico, centrate sulle imprese stesse, in modo che siano sostenute finanziariamente in attività di sperimentazione e adozione innovazioni da condurre con l’assistenza di istituti di ricerca. Da: Strategie per il vino Italiano, Mariani e Pomarici, ESI, 2010 02 marzo 2012 Documento di riflessione strategica vino italiano (2) Alcune questioni specifiche …. …. necessario un avanzamento della ricerca sui diversi aspetti del tema orientamento al mercato e su come questo possa essere applicato nelle diverse tipologie aziendali …. la filiera potrebbe avvantaggiarsi da una più intensa attività di scambio di esperienze tra enologi, nell’ambito della loro associazione storica o in altri contesti. … si avrebbe un maggior tasso di innovazione endogena nel settore, più occasioni di partnership tra imprese e migliore coordinamento delle attività di ricerca svolte dalle Università e da altri Enti. …. però, diffuso individualismo e scarsa abitudine della maggioranza degli enologi – forse per mancanza di condizioni idonee - a ragionare in termini critici sulle prassi adottate, quindi modesta capacità di impegnarsi in confronti che possono sfociare in idee innovative. Da: Strategie per il vino Italiano, Mariani e Pomarici, ESI, 2010 02 marzo 2012