ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) INTEGRAZIONE AL PIANO DI EMERGENZA ED EVACUAZIONE Nozioni per l'evacuazione degli alunni disabili Ed. 1 Rev. 03 del 28.03.2013 SOMMARIO 1. INTRODUZIONE..............................................................................................................2 1.1 LA SEGNALAZIONE DELL'ALLARME...............................................................................................2 1.2 L’EVACUAZIONE..................................................................................................................3 2. L'IDENTIFICAZIONE DELLE ESIGENZE SPECIALI............................................................4 3. I DISPOSITIVI E LE PREDISPOSIZIONI SPECIALI..........................................................5 3.1 DISPOSITIVI DI ALLERTA........................................................................................................5 3.2 ATTREZZATURE AD INSTALLAZIONE PERMANENTE..............................................................................5 3.3 ASCENSORI...................................................................................................................... 6 4. COME FORNIRE ASSISTENZA..........................................................................................7 4.1 L’IDENTIFICAZIONE 4.2 IL "COMPARE" 4.3 TECNICHE DELLE PERSONE DISABILI..................................................................................7 ED I PREPOSTI...................................................................................................7 DI ASSISTENZA SPONTANEA.........................................................................................7 4.3.3 Disabilità della vista...............................................................................................7 4.3.4 Disabilità dell’udito.................................................................................................8 4.3.5 Disabilità dell’apprendimento...................................................................................8 4.3.6 Disabilità del movimento.........................................................................................9 4.4 TECNICHE DI TRASPORTO.......................................................................................................9 4.4.3 Tecnica di trasporto da parte di una persona.............................................................9 4.4.4 Il trasporto con due persone....................................................................................9 4.4.5 La seggiola a tre mani...........................................................................................10 4.4.6 Trasporto a due in percorsi stretti...........................................................................10 4.4.7 Trasporto a strisciamento......................................................................................10 4.4.8 In carrozzella nello scendere le scale......................................................................11 Pag. 1 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) 1. Introduzione Le persone con disabilità di vario tipo e gravità tendono ad esser sempre meglio inserite nella quotidiana attività e contribuiscono alla diversificazione sociale. E’ appropriato e doveroso che ad esse venga offerto lo stesso livello di sicurezza che viene offerto al resto della società, come previsto anche dalle normative vigenti. Oggi esistono attrezzature e procedure che possono offrire un adeguato livello di sicurezza a chiunque soffra di una disabilità che non sia talmente grave da impedirgli di lavorare. I punti vitali da esaminare, onde trovare la miglior soluzione da adottare nell’ambito di un edificio, sono: - ricordare che ogni persona con una disabilità ha proprie limitazioni e di esse bisogna tenere conto nello stabilire certi rimedi; - non dimenticare il fatto che queste persone devono essere incluse nella catena decisionale, nella quale vengono scelte le attrezzature e le procedure che verranno messe a loro disposizione, per permettere loro di raggiungere il necessario grado di fiducia e sicurezza. Rientra nella responsabilità di qualsiasi Datore di Lavoro prevedere un ambiente di lavoro sicuro e confortevole: i disabili hanno diritto allo stesso livello di sicurezza di chiunque altro, né più né meno. Le predisposizioni che sono previste dalla vigente normativa mirano proprio a raggiungere questo risultato. Inoltre non si deve mai dimenticare che nessuno può essere certo di non aver bisogno di particolare aiuto in casi di emergenza, come ad esempio in presenza di un’affezione cardiaca o di una frattura ad un arto. 1.1 La segnalazione dell'allarme La segnalazione dell'allarme è la procedura che informa gli occupanti dell’edificio che esiste un’emergenza e che è, o può essere richiesta, qualche azione concreta. In molti casi questa azione consiste nella decisione di evacuare l’edificio ed il messaggio relativo è molto semplice. Tradizionalmente la segnalazione di un’emergenza che comporta l’evacuazione è effettuata con segnali sonori o con messaggi diffusi con altoparlanti; questi messaggi non sono evidentemente percepibili da persone con disabilità dell’udito. Impianti con lampeggiatori ad alta intensità, che si attivano in concomitanza con il messaggio acustico, aumentano indubbiamente la capacità di percezione. In grandi edifici le procedure di evacuazione possono richiedere lo spostamento in un’area temporanea di raccolta, abbandonando l’edificio selettivamente per aree o per piani, in modo da non sovraccaricare le vie di fuga. In questi casi la quantità di informazioni che deve essere fornita Pag. 2 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) agli occupanti è decisamente più elevata, e ciò avviene grazie a particolari messaggi formulati attraverso l’impianto di diffusione sonora. Questi messaggi sono utili a tutti, eccetto a coloro che hanno disabilità dell’udito; in questo caso è possibile utilizzare dei monitor televisivi, oppure dei pannelli luminosi a scritte mobili, distribuiti in modo appropriato nell’edificio, oppure dei dispositivi portatili tattili od a vibrazione, alimentati a batteria, che vengono consegnati loro in precedenza. La presenza, nelle scuole, dell’insegnante di sostegno o in sua assenza dell'insegnante “titolare”, è garante della trasmissione dell'informazione dell'emergenza ai diretti interessati: in altre parole, nell’ambiente scolastico è previsto un intermediario che conosca i problemi del disabile e codifichi per lui il segnale. 1.2 L’evacuazione Le maggiori difficoltà normalmente si manifestano nel movimentare persone disabili verso le aree sicure. I disabili in carrozzella ed altri con evidenti disabilità del movimento vengono subito in mente, ma vi sono molte altre persone che non sembrano soffrire di disabilità e che invece possono richiedere una particolare assistenza. Talune affezioni temporanee, come una slogatura od una gamba ingessata, possono fortemente limitare la capacità di movimento delle persone. Affezioni cardiache, enfisemi, asma o gravidanza possono ridurre l’energia di una persona fino al punto di renderla bisognosa di assistenza, anche solo per scendere 3 o 4 piani di scale. Pag. 3 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) 2. L’identificazione delle esigenze speciali In linea di massima possono essere classificate come disabili, e quindi bisognose di particolari attenzione, le seguenti categorie di persone: - persone con vari gradi di difficoltà di movimento, che vanno dalla lentezza nel muoversi fino all’uso di carrozzelle; - persone che soffrono di limitazioni nella vista e possono richiedere un’assistenza speciale nell’individuare le vie di fuga o nel scendere sollecitamente le scale; - persone con difficoltà dell’udito, che possono richiedere una modifica delle dotazioni standard dell’edificio; - persone con disabilità temporanee dovute a convalescenza, come ad esempio dopo un attacco cardiaco o trauma sportivo (p. es. una gamba rotta o una slogatura) o dopo interventi chirurgici al ginocchio o all’anca; - individui con condizioni patologiche e/o particolari, come le affezioni respiratorie o la gravidanza, che li portano ad affaticarsi facilmente e che possono avere bisogno di maggior tempo o di specifica assistenza, in fase di evacuazione; - individui con disabilità mentali, che possono confondersi quando si trovano a fronteggiare una situazione abnorme, come avviene durante un’emergenza (ad esempio, perdendo il senso della direzione) od abbisognano di istruzioni, anche visive, allestite in modo particolare; - altre persone che possono essere ritenute vulnerabili, come i visitatori con bambini piccoli, che possono aver bisogno di un tempo più elevato del normale per scendere le scale, od impiegati che lavorano fuori del normale orario di lavoro. Pag. 4 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) 3. I dispositivi e le predisposizioni speciali 3.1 Dispositivi di allerta Una disabilità uditiva può andare da una modesta perdita di sensibilità uditiva fino ad una grave perdita o sordità totale, ad un livello tale per cui un individuo non riceve alcuno stimolo uditivo. Molte persone che hanno una disabilità uditiva possono usare comunque la capacità residua con amplificatori acustici ed altri apparati, che vengono integrati anche dallo sviluppo della capacità di lettura delle labbra. Tuttavia gli amplificatori acustici amplificano anche i rumori di fondo ed il segnale di allarme di un’emergenza può interferire od anche mascherare altri annunci, trasmessi attraverso altoparlante, che possono essere preziosi per il disabile. Ecco perché sono stati messi in commercio, e sono largamente utilizzati in molti paesi, dei dispositivi che mettono in allarme i deboli di udito attraverso l’uso di luci, vibrazioni, movimento dell’aria. Una soluzione semplicissima consiste nel dotare di lampeggiatore i pannelli indicatori di via di fuga. 3.2 Attrezzature ad installazione permanente Vi sono molti tipi di dispositivi di ausilio e protezione, che possono essere installati in modo permanente sulle scale, per poter trasportare una carrozzella. In alcuni dispositivi l’individuo si trasferisce dalla carrozzella ad un sedia mobile, mentre altri modelli permettono ad una persona, anche di corporatura minuta, di trasportare una persona di corporatura più massiccia; con altri dispositivi, idealmente le due persone dovrebbero essere della stessa corporatura. Alcune carrozzelle sono progettate in maniera da poter scendere lungo le scale su speciali binari con sistemi di frenatura a frizione, rulli o altri dispositivi, che controllano la velocità della discesa. Un altro tipo di apparato per discesa controllata è progettato in modo che il disabile in carrozzella si trasferisca su una piattaforma, cui la carrozzella viene assicurata. Questo sistema presenta il vantaggio per cui il disabile non deve essere spostato dalla carrozzella (operazione che è sempre sconsigliabile, perché può essere molto disagevole per il disabile stesso). Il sistema di trasporto della carrozzella è azionato da un motore e da un sistema di trascinamento, fatto apposta per essere fissato lungo una scala. Questi dispositivi possono consentire di superare verticalmente dei piccoli dislivelli, mai superiori ad un metro o poco più. I vantaggi e gli svantaggi di questi apparati dipendono molto dalle capacità residue, dal grado di accettazione e dalla comprensione del loro funzionamento da parte del disabile. L’esperienza dimostra che la funzionalità o le difficoltà incontrate in fase di evacuazione delle carrozzelle sono in genere da attribuire al fatto che il disabile non era stato consultato in fase di scelta dell’attrezzatura. Questi dispositivi, ove non tengano conto di particolari esigenze fisiche del disabile, possono creare problemi, che giungono sino al rifiuto dell’utilizzo in caso di emergenza. Pag. 5 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) Tali dispositivi non vanno comunque utilizzati in fase di emergenza se alimentati elettricamente e non dotati di batteria tampone. 3.3 Ascensori Molte persone sono a conoscenza del fatto che gli ascensori non devono essere usati per abbandonare l’edificio durante un’emergenza. Un principio di buona progettazione di un impianto impone infatti che, quando si attiva un rivelatore di fumo su un pianerottolo, l’ascensore sia automaticamente richiamato al pianterreno e sia messo fuori servizio (sempre che il rivelatore scattato non sia proprio quello al piano terreno o che l'ascensore sia appositamente progettato per l'utilizzo in emergenza). Pag. 6 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) 4. Come fornire assistenza 4.1 L’identificazione delle persone disabili Prima di avviare un progetto di assistenza ai disabili bisogna identificare le persone coinvolte. Una strategia raccomandata è quella di mantenere un elenco delle persone che hanno bisogno di assistenza particolare, tenendolo aggiornato e allegandolo al manuale delle procedure di emergenza. 4.2 Il "compare" ed i preposti Si chiama sistema del "compare" la scelta di attribuire particolari responsabilità ad una persona specifica, che è vicina o comunque in grado di assistere sollecitamente e con efficacia un particolare individuo disabile. Il sistema del "compare" è largamente accettato ed utilizzato, soprattutto in ambiente scolastico, presso il quale si concretizza nella figura dell'insegnante di sostegno. Perché l'aiuto sia efficace la persona disabile ed il compare devono essere in grado di entrare in immediato contatto quando nasce l’emergenza. Tuttavia, anche in presenza di questa assegnazione specifica di compiti, è bene tenere presente che aiutare un disabile è un dovere di TUTTO il personale che gravita attorno a lui (in particolare gli insegnanti e il personale con compiti di sorveglianza sull'evacuazione), personale che ha comunque il compito di verificare l’effettiva presenza del compare in caso di emergenza e di farne le veci in caso di bisogno. 4.3 Tecniche di assistenza spontanea 4.3.3 Disabilità della vista Quando si assiste una persona con disabilità visiva vi sono alcune regole di base da seguire per essere più efficaci ed efficienti. Annunciare la propria presenza e parlare con voce ben distinta e comprensibile, quando si entra nell’ambiente di lavoro del disabile Parlare naturalmente e direttamente alla persona e non attraverso un terzo; non urlare Non aver timore di usare parole come vedere, guardare o cieco Offrire assistenza, ma far sì che la persona spieghi esattamente di cosa ha bisogno Descrivere in anticipo le azioni che si stanno per intraprendere Lasciare che la persona in questione afferri leggermente il braccio e la spalla per farsi guidare (essa può scegliere di camminare leggermente dietro all'accompagnatore per valutare la reazione del suo corpo agli ostacoli) Pag. 7 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) Ricordarsi di annunciare ad alta voce la presenza di scale, di passaggi ristretti, di rampe ecc. Quando si guida un disabile visivo ad un sedile, mettere la mano della persona sullo schienale del sedile Se si stanno guidando contemporaneamente parecchie persone con disabilità visive chiedere ad ognuno di tenere la mano dell’altro Accertarsi che, dopo aver abbandonato l’edificio, i disabili visivi non vengano abbandonati a loro stessi, ma siano tutti condotti in un posto sicuro, dove un collega potrà rimanere con loro fino al termine dell’emergenza. 4.3.4 Disabilità dell’udito Quando si ha a che fare con persone con disabilità uditive si devono adottare i seguenti accorgimenti: Accendere e spegnere la luce quando si entra in un’area di lavoro, per richiamare l’attenzione della persona Stabilire un contatto visivo con gli occhi della persona, anche se è presente un interprete Mettersi con la faccia alla luce, non coprire inavvertitamente il volto, non girare la faccia e non masticare mai la gomma americana Usare espressioni facciali e gesti manuali per sottolineare ciò che si sta dicendo Controllare se si è stati ben capiti e ripetere se necessario Procurarsi, usare e far usare carta e penna, scrivere lentamente e lasciare che la persona legga mentre si scrive. Le comunicazioni scritte possono essere molto importanti: bisogna essere pazienti perché la persona in questione può avere difficoltà nel comprendere l’urgenza del messaggio In caso di buio consegnare alla persona una torcia portatile, perché possa segnalare la propria ubicazione nel caso abbia a separarsi dalla squadra di soccorso o dal compare, e per facilitarle la lettura labiale in condizioni di oscurità. 4.3.5 Disabilità dell’apprendimento Le persone con disabilità di apprendimento possono avere difficoltà nel riconoscere l’emergenza o possono – se il personale di soccorso non è ben addestrato – non venire adeguatamente motivate ad agire per fronteggiare correttamente l’emergenza. Non solo: esse possono avere difficoltà nell’eseguire istruzioni piuttosto complesse e che comportino più di una breve sequenza di semplici azioni; la loro percezione visiva di istruzioni scritte o di pannelli può essere confusa; il loro senso di direzione può essere limitato e potrebbero avere bisogno di qualcuno che le accompagna. Pertanto: Le istruzioni e le informazioni devono essere suddivise in semplici fasi successive Pag. 8 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) Bisogna usare segnali semplici o simboli immediatamente comprensibili, ad esempio segnali grafici universali L’abilità di una persona di capire il parlato spesso è più sviluppata del proprio vocabolario, quindi non parlare mai di una persona disabile a terzi, in sua presenza. 4.3.6 Disabilità del movimento Una persona che deve utilizzare una gruccia od un bastone può essere capace di scendere le scale da sola: con una mano si afferra al corrimano e con l’altra manovra la gruccia. E’ meglio non interferire con le persone che si stanno spostando e che palesemente sanno cavarsela da sole: si può essere altrettanto utili, ad esempio, offrendo di trasportare la seconda gruccia. Se le scale sono affollate si può usare il proprio corpo come schermo, per impedire che chi scende di corsa possa mettere in difficoltà il disabile. In virtù della loro condizione le persone che usano delle carrozzelle sono versate nelle speciali tecniche necessarie per trasferirsi da una carrozzella all’altra. A seconda della forza residua della parte superiore del corpo, esse possono talora svolgere gran parte delle operazioni da sole. Se si deve assistere una persona in carrozzella cercare di evitare di sottoporre a pressione gli arti della persona ed il torace. Questa pressione può causare degli spasmi dolorosi ed anche rendere difficoltosa la respirazione. Il trasportare qualcuno che pesa sulle proprie spalle (il cosiddetto trasporto del pompiere) pone una elevata pressione sul torace del trasportato e può mettere molte persone in difficoltà respiratorie, soprattutto se presentano delle disabilità di ordine neurologico od ortopedico. 4.4 Tecniche di trasporto 4.4.3 Tecnica di trasporto da parte di una persona Il sollevamento in braccio è il metodo preferito da usare, quando una persona deve trasportare un’altra che non ha forza nelle braccia. Questo trasporto è più sicuro, se la persona trasportata pesa meno di chi la trasporta. In ogni caso è necessario fare collaborare il trasportato, che pone il braccio attorno al collo, contribuendo ad alleggerire il peso scaricato sulle braccia. 4.4.4 Il trasporto con due persone Per usare questa tecnica, detta del seggiolino, fare così: mettersi ai lati del disabile; afferrare le braccia del disabile ed avvolgerle attorno alle spalle; afferrare l’avambraccio del partner; unire le braccia sotto le ginocchia del disabile ed afferrare il polso del partner; Pag. 9 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) entrambe le persone devono piegarsi verso l’interno vicino al disabile e sollevarlo dopo aver contato fino a tre; mentre ci si muove, continuare a premere leggermente sul corpo del disabile, per scaricare in parte il peso del suo corpo. Il vantaggio di questa tecnica di trasporto è che i due partner possono supportare con pratica e coordinamento una persona, il cui peso è lo stesso od anche superiore a quello del singolo trasportatore. Lo svantaggio è una certa maggior difficoltà nello spostamento e nella discesa delle scale, per la difficoltà di spostare in sincronia due persone. Talvolta tre persone affiancate, in queste condizioni, possono superare la larghezza minima della scala. 4.4.5 La seggiola a tre mani Il vantaggio di trasporto fungono da sedile ed un braccio funge da spalliera, movimenti bruschi o cadute del disabile. E’ l’unico quando abbracciare il compari. disabile La di questo non persona è più sistema in grado robusta di deve formare il sedile, mentre la persona meno è che che sistema le tre mani impedisce da spalle usare dei intrecciare ambo mani per robusta contribuisce al sollevamento con una mano ed usa il braccio come spalliera. 4.4.6 Trasporto a due in percorsi stretti Talvolta il passaggio da attraversare è talmente stretto che due persone affiancate non possono passare. In questo caso di raccomanda la tecnica di trasporto illustrata. Si faccia attenzione che la posizione a capo difficoltà respiratorie, per la parziale occlusione delle vie aeree. E’ bene che questo trasporto sia limitato reclinato può creare ai soli passaggi critici. 4.4.7 Trasporto a strisciamento Se il disabile deve esser trasportato da una sola persona ed ha forze residue, si può adottare il trasporto per strisciamento, che permette al compare di scaricare sul pavimento gran parte del peso del disabile. Un vantaggio di questo tipo di trasporto sta nel potere attraversare anche passaggi assai stretti. Pag. 10 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) 4.4.8 In carrozzella nello scendere le scale Quando si scendono le scale, stare dietro alla carrozzella acchiappando le due impugnature di spinta. Piegare la carrozzella all’indietro fino a bilanciarla, scendere guardando in avanti. Stare un gradino avanti alla seggiola, tenendo basso il vostro centro di gravità e lasciando scendere le ruote posteriori gradualmente da un gradino all’altro Tenere sempre la seggiola leggermente piegata all’indietro Se possibile, farsi aiutare da un’altra persona che trattiene il telaio della carrozzella e la spinge dal davanti; non sollevare la sedia perché questo scarica troppo peso sulla persona di dietro. Pag. 11 di 12 ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE G. MARCONI Viale L. Einaudi, 6 – 15057 TORTONA (AL) NOTE ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ ____________________________________________________________ (pagina da ritagliare e consegnare compilata in segreteria) Alessandria, li ______________ Il signor _______________________________ riceve il presente opuscolo informativo al fine di essere edotto sulle modalità di evacuazione degli alunni disabili. Per ricevuta Firma del Lavoratore Pag. 12 di 12