12 chimicanewsambiente INCA NOTIZIARIO TRIMESTRALE DEL CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE I Laboratori del Consorzio sommario OBIETTIVO SU 2 I LABORATORI DEL CONSORZIO INCA, P. Tundo 4 INCA ORGANIZZA A VENEZIA IL VERTICE DEI MINISTRI G8 PER LA RICERCA 5 A EUROPEAN TECHNOLOGY PLATFORM FOR SUSTAINABLE CHEMISTRY - LA PROPOSTA ITALIANA 7 PROGETTI IUPAC 9 SPECIALE 7° CONGRESSO INCA 10 UN NUOVO SPIRITO SCIENTIFICO, UN NUOVO MODO DI INSEGNARE, G. Miola 12 RISULTATI DEL PREMIO PER LE SCUOLE SUPERIORI CHIMICA VERDE - GREEN CHEMISTRY, A. Dondi dall’Orologio 16 II CONCORSO “PREMI PER LE SCUOLE SUPERIORI CHIMICA VERDE - GREEN CHEMISTRY” L’ARIA CHE RESPIRIAMO 18 RICONOSCIMENTI ALLE IMPRESE E PREMI PER LE SCUOLE SUPERIORI, www.unive.it/inca ANNO VI n. 12 gen. 2005 spedizione in abbonamento postale 70% DCI-VE PROPRIETARIO EDITORE: INCA Via della Libertà 5/12 30175 Marghera (Ve) Direttore responsabile Pietro Tundo Segreteria di Redazione Antonella Dondi dall’Orologio Comitato Scientifico Angelo Albini Sandro Cacchi Pietro Canepa Giacomo Cao Attilio Citterio Signorino Galvagno Claudio Minero Lucio Previtera Giuseppe Vasapollo Chiuso a Gennaio 2005 Realizzazione: Compuservice Venezia Stampa: Poligrafica srl - Venezia in attesa di Registrazione al Tribunale di Venezia PUBBLICAZIONE STAMPATA SU CARTA ECOLOGICA A. Dondi dall’Orologio 19 POSTER VINCITORI 7° CONGRESSO, A. Dondi dall’Orologio, A. Perosa 22 RESEARCH CHEMISTS INVITE INDUSTRY COLLABORATION, A. Scott 24 ‘GREENER’ MANUFACTURINBG OF TIRE RUBBER, A. Scott 26 IL WWF LANCIA LA CAMPAGNA DETOX, M. Midulla 26 MOLECULAR COLORIMETRIC PROBES SELECTIVES FOR MERCURY IONS , E. J. Palomares 31 QUINTO CIRCUITO DI INTERCALIBRAZIONE NAZIONALE DIOSSINE IN SEDIMENTO E FANGHI (5° C.I.N.D.), T. Scarpa, M. Campeol 35 L’INTEGRAZIONE SALUTE-AMBIENTE NELLE POLITICHE DI SVILUPPO: PROBLEMATICHE ED ESPERIENZE RELATIVE ALLE AREE DI BONIFICA, A. FANIGLIULO 37 SUMMER SCHOOL ON GREEN CHEMISTRY SETTIMA EDIZIONE, A. Perosa 40 INCA LABORATORY OF MARGHERA 43 AL VIA LE ATTIVITÀ DEL 2° ANNO DEL PROGETTO TEMPUS GESTITO DAL CONSORZIO INCA, F. Zecchini 44 RETE RISeT “LA CHIMICA PER L’AMBIENTE” 47 Gli autori si assumono la piena responsabilità di quanto elaborato. Una attività che distingue il Consorzio Inca è quella di avere creato una rete di Laboratori tematici, al fine di servire in attività di rete le proprie UdR. di Pietro Tundo A PAG. 4 INCA organizza a Venezia il vertice dei Ministri G8 per la ricerca Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha incaricato il Consorzio INCA dell’organizzazione e del coordinamento del vertice dei Ministri per la ricerca del G8. A PAG. 5 A European Technology Platform for Sustainable Chemistry –La proposta italiana Le Piattaforme Tecnologiche della EU hanno come obiettivo la promozione della competitività industriale e le collaborazioni tra pubblico e privato nella ricerca. A PAG. 7 INCA Laboratory of Marghera INCA Laboratory of Marghera A new building recently acquired by the INCA Consortium (www. unive.it/inca) in the VEGA Science Park, is just about ready to host the INCA Laboratory of Marghera. The research labs and administration will move from the old to the new structure in March 2005. A PAG. 43 chimicanewsambiente Obiettivo su: RISULTATI 4° CIND CIRCUITO DIOSSINE Mercoledì 13 Ottobre 2004 a Venezia presso l'Auditorium di Santa Margherita-Università di Ca' Foscari sono stati presentati i risultati del 4° Circuito di Intercalibrazione Diossine. Durante il Seminario vi è stata la presentazione del prossimo Circuito, 5° CIND. Art. p. 35 DI INTERCALIBRAZIONE WORKSHOP ITALIA EGITTO Si è tenuto ad Ismailia, Egitto, il 7 Novembre u.s. il workshop “Organic pollutants, a major threat to sustainable development” organizzato dall’Università del Canale di Suez e dal Consorzio. Il seminario da l'avvio al progetto di Collaborazione Italia Egitto per la creazione di un laboratorio finanziato, in parte, dal Ministero degli Affari Esteri. Art. p. 44 PROTOCOLLO DI INTESA UFFICIO SCOLASTICO REG. DEL VENETO E CONSORZIO INCA È stato firmato un protocollo di Intesa fra il Consorzio e l'Ufficio Scolastico Regionale del Veneto. Il protocollo intende ratificare la collaborazione fra i due Enti in merito alla sensibilizzazione e alla formazione nella scuole media e superiore riguardo la green chemistry e lo sviluppo sostenibile. NACHLTIGKEIT IM ORGANISCH-CHEMISCHEN PRAKTIKUM Il Consorzio sta curando la traduzione dal tedesco del testo di esperimenti didattici di laboratorio inerenti alla Green Chemistry. La versione tedesca è accessibile dal sito: www.oc-praktikum.de. La versione italiana, a cura di Albini, Citterio e Tundo, apparirà simile e sarà accessibile nel sito del Consorzio www.unive. it/inca. COFINANZIAMENTO PER FORMAZIONE BANDO DEL 15/03/04 Il Bando annuale di finanziamento per la formazione è stato assegnato alle unità di ricerca sotto riportate. 2 La Giunta e il Consiglio Scientifico del Consorzio hanno deciso di dare risalto a cofinanziamenti biennali. Le richieste presentate sono state 24, tra queste sono state assegnati 16 cofinanziamenti per la formazione per un totale di 414.000 Euro. Unità di Ricerca (annualità assegnate) Albini (2),Università degli Studi di Pavia, UdR Pavia 1; Cacchi - Bianco (1), Università La Sapienza, Roma. UdR Roma 4; Canepa (1), Università degli Studi di Genova, UdR Genova 1; Cao (1) Università degli Studi di Cagliari, UdR Cagliari 1; Cerichelli (2), Università degli Studi L'Aquila, UdR Aquila 1; Chiorino - Coluccia (2), Università degli Studi di Torino, UdR Torino 1; Fava Marchetti (1), Università degli Studi di Bologna, UdR Bologna 1; Galvagno (2), Università degli Studi di Messina, UdR Messina 2; Kaspar (1), Università degli Studi di Trieste, UdR Trieste 1; Librando (1), Università degli Studi di Catania, UdR Catania 5; Petruccioli - Federici (1), Università degli Studi della Tuscia, Viterbo, UdR Viterbo 1; Previtera (2), Università degli Studi di Napoli Federico II, UdR Napoli 4; Trifirò (1), Università degli Studi di Bologna, UdR Bologna 2; Tundo (3), Università degli Studi di Venezia, UdR Venezia 1; Vaccari - Trifirò (1) Università degli Studi di Bologna, UdR Bologna 2; Vasapollo (1) Università degli Studi di Lecce, UdR Lecce. A EUROPEAN TECHNOLOGY PLATFORM FOR SUSTAINABLE CHEMISTRY LA PROPOSTA ITALIANA Il Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’Ambiente” INCA è stato incaricato dal Ministero dell’Istruzione della Ricerca e dell’Università a svolgere attività di coordinamento nel settore pubblico e degli Enti di Ricerca italiani. Come prima azione di coordinamento, in stretto contatto con la Federchimica il 4 Febbraio 2005 verrà organizzata presso il Politecnico di Milano una conferenza. Art. p. 7 Focus on: RESULTS OF THE CIND (4TH ED.) – INTERCALIBRATION CIRCUIT FOR DIOXINS. The results of the 4th CIND and the presentation of the 5th edition were the topics of the meeting held at the Santa Margherita’s Auditorium - “Ca' Foscari” University (Venice) on October 13th, 2004. Full article at page 35 A BILATERAL SCIENTIFIC WORKSHOP ITALY-EGYPT. A workshop entitled “Organic pollutants, a major threat to sustainable development” – organized by the Suez Canal University (SCU) and the INCA Consortium, under the auspices of the Italian Ministry for Foreign Affairs (which also co-sponsored the event) - was held on November 7th, 2004 in Ismailia (Egypt). The objectives of the meeting were the bilateral scientific collaborations between Italy and Egypt. Another goal of the workshop was to possibly pave the way for the creation of a laboratory for the analysis of organic micropollutants, at the facilities of the SCU. Other discussed topics were the activities and perspectives of the Tempus project JEP-30031-2002, which focuses on the enhancement of education for sustainable development in Egypt at a university level. Full article at page 44. THE UNDERSTANDING SCHOOL OFFICE OF VENETO AND THE INCA CONSORTIUM. The memorandum was signed by the partners on last October. The collaboration concerns education in the field of chemistry (and biology) for the environment in 6th-13th grades of Italian secondary school. The objectives of collaboration are the update of formation for the teaching staff (e.g. refresher courses) and the preparation of upgraded and integrated educational programs for the students. MEMORANDUM OF BETWEEN THE REGIONAL NACHLTIGKEIT IM ORGANISH-CHEMISCHEN PRAKTIKUM. The INCA Consortium is taking care of the translation from German to Italian of a textbook for educational lab experiments in Green Chemistry. The German version is already available on-line (www.oc-praktikum.de), while the Italian one will be soon published in the website of INCA (www.unive.it/ inca). A EUROPEAN TECHNOLOGY PLATFORM FOR SUSTAINABLE CHEMISTRY LA PROPOSTA ITALIANA The Interuniversity National Consortium “Chemistry for the Environment” (INCA) is in charge for coordination activities for public research institutes and national research agencies. A first related concrete action will be the conference: A European Technology Platform For SUSTAINABLE CHEMISTRY – The Italian Proposal Polytechnic of Milano, February 4th, 2005 organized by INCA Consortium in close collaboration with the Polytechnic of Milano. Such initiative wants to represent a multi-level debate for realizing an agenda for Strategic European Research (SRA). The SRA will comprise collaborative research projects in three priority technological fields: 1) industrial biotechnology; 2) technology for materials; 3) reactions and processes. Among the expected results is a major coordination of joint private-public research with multiple financing organizations. Such coordination is foreseen as an useful issue for the forthcoming research Framework Programme 7 of the European Union (FP 7). The meeting will represent the first chance of confrontation among all the Italian involved subjects, in order to properly tackle the strategic changeover that the chemical industry is currently facing, through a well defined Italian programmatic proposal. Full article at page 7. 3 chimicanewsambiente I LABORATORI DEL CONSORZIO di Pietro Tundo Università Ca’ Foscari, UdR Venezia 1 Presidente INCA U na attività che distingue il Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l'Ambiente” è quella di avere creato una rete di Laboratori tematici, al fine di servire in attività di rete le proprie Unità di Ricerca. Così sono nati 7 Laboratori, distinti in Laboratori Autonomi – cioè gestiti autonomamente al dì fuori delle Università e Laboratori che operano presso i Dipartimenti Universitari. Alla prima categoria appartengono i Laboratori di Marghera, Cengio, Cagliari e Lecce; alla seconda appartengono quelli di Napoli, Catania e Palermo. Tutti i Laboratori sono dotati di apparecchiature del Consorzio e in alcuni casi di proprio personale. Essi sono nati in diversi periodi; il primo è stato quello di Marghera, costituitosi nel 1997 e l'ultimo nato sarà quello di Lecce che verrà inaugurato il prossimo marzo 2005. Le risorse finanziare per avviare questi Laboratori sono state l'acquisizione di una grossa apparecchiatura, spesso dal fondo “grosse apparecchiature” del MURST (fin quando tale fondo è stato disponibile). Così sono nati i laboratori di Marghera e di Catania, dotati rispettivamente di GC-Massa ad alta risoluzione e di ICP-Massa ad alta risoluzione. L'avvio degli altri è stato possibile attraverso contratti e ricerche finanziate dal MIUR (Palermo, Cagliari e Napoli) e dal Ministero dell'Ambiente (Cengio). 4 Il Consorzio, oltre a provvedere allo start up, garantisce, attraverso le dotazioni di funzionamento annuale del MIUR, l'avvio dei propri Laboratori Autonomi solo per i primi due anni di attività. Dopo questo periodo essi diventano finanziariamente indipendenti, vale a dire dovranno avere attivato ricerche e finanziamenti che permettano di sostenersi da soli. Questa iniziativa ha finora avuto successo sia scientifico che finanziario; infatti i Laboratori hanno attivato ricerche per enti pubblici e privati e avuto contratti conto terzi tali non solo per il proprio funzionamento, ma in alcuni casi anche per avviare collaborazioni scientifiche aggiuntive in Italia e all'Estero, e anche per finanziare attività del Consorzio straordinarie; sono stati promotori e attuatori di imprenditorialità, hanno consentito l'acquisizione di apparecchiature scientifiche e tecnologiche, alle volte per un valore più elevato dell'investimento iniziale, hanno permesso di partecipare a bandi pubblici in cui era necessario un cofinanziamento e di acquisire immobili; questi saranno le future sedi di ricerca e di formazione del Consorzio. I Laboratori sono ora una risorsa che ha aumentato il patrimonio del Consorzio. Questa attività proseguirà nel futuro sia attraverso il consolidamento delle attuali sedi, che attraverso la creazione di nuovi laboratori di rete tematici. Con la collaborazione degli Enti Pubblici e le imprese interessate a svolgere ricerca attraverso le Unità del Consorzio, essi potranno aumentare i benefici per la ricerca italiana. L’obiettivo è di fare dei Laboratori del Consorzio centri di scambio scientifico e culturale con gli analoghi centri di ricerca europei e internazionali, anche al fine di aumentare il flusso di giovani ricercatori da e verso il nostro Paese. INCA organizza a Venezia il vertice dei Ministri G8 per la ricerca Venezia , 4-5 dicembre 2004 I l Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, ha incaricato il Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’Ambiente”, INCA dell’organizzazione e del coordinamento del vertice dei Ministri competenti per la ricerca del G8 (Usa, Canada, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Russia, Italia), l’incontro è stato presieduto dal Ministro dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Letizia Moratti. Al vertice ha preso parte anche il Commissario europeo per la ricerca Janez Potocnik. La riunione dei Ministri, di carattere informale, si tiene due volte l’anno e rappresenta un importante momento di libero confronto tra i Paesi più industrializzati sulle principali tematiche della ricerca e dell’innovazione tecnologica, anche a supporto dei vertici dei Capi di Stato e di Governo. Gli incontri originano da una iniziativa della Carnegie Corporation di New York, rappresentata a Venezia da William T. Golden, che fu consigliere scientifico di Harry Truman. L’edizione invernale 2004 ha dibattuto temi diversi, dalle nuove sfide dei sistemi educativi alla libertà di accesso delle pubblicazioni scientifiche, dall’utilizzo dei brevetti allo sviluppo sostenibile. È stato quest’ultimo l’argomento sul quale ha insistito il Ministro italiano. In occasione dell’ultima riunione, tenutasi lo scorso giugno in Francia, il Ministro Moratti aveva già svolto un intervento centrato sull’uso delle tecnologie spaziali per la sicurezza alimentare. In considerazione dell’interesse registrato da parte degli altri ministri della ricerca e dei contenuti del documento finale del vertice dei Capi di Stato e di Governo del G8 di Sea Island – in qualche misura già anticipati nel documento italiano del giugno 2004 che aveva preceduto di pochi giorni il Summit – il Ministro Moratti, ha inteso elaborare all’incontro di Venezia alcune proposte operative, alla luce anche dei risultati del seminario internazionale tenutosi lo scorso settembre a Firenze, promosso dall’Istituto Agronomico per l’Oltremare. “Siamo felici e onorati che il Ministero abbia scelto il Consorzio per organizzare un evento così importante e delicato a testimonianza della valenza e credibilità che il Consorzio INCA ha acquisito a livello internazionale” ha detto il Prof. Pietro Tundo presidente di INCA. Lo dimostrano i Nuovi laboratori che Inca sta aprendo a Marghera e che saranno un centro di importanza internazionale per la ricerca scientifica. Qui infatti si crearanno ampie collaborazioni fra scienza e industria unendo le competenze degli scienziati esperti di green chemistry, si formeranno i giovani ricercatori e si diffonderanno i risultati delle ricerche svolte attraverso l’attività editoriale di INCA e in collaborazione con l’editore Wiley-Vch. The summit of the G8 Ministers for scientific and technological research took place in Venice on December 4th-5th, 2005. It was chaired by Letizia Moratti, the Italian minister for Education, University and Research. On her behalf, the INCA Consortium was in charge for the organization of the event. Among the other participants Mr. Janez Potocnik – Commissary for Research of the EU – and Mr. William T. Golden – former counsellor of Harry S. Truman (33rd president of USA), from the Carnegie Corporation (New York) – were present. The Carnegie Corporation originally conceived the periodic meetings of the ministries for research. Education, public access to scientific literature, use of patents, and sustainable development were the main topics of the meeting. Another issue outlined by Minister Moratti was the use of satellite-based technologies for food production and environment protection. 5 chimicanewsambiente I partecipanti al vertice G8 per la Ricerca a Venezia. Da sinistra: Arthur Carty (Canada), Janez Potocnik (Commissione Europea), John Marburger (Consigliere scientifico Presidente USA), Letizia Moratti (Ministro italiano della Ricerca), Edelgard Bulmahn ( Ministro tedesco della Ricerca), David King (Consigliere Scientifico Primo Ministro Inglese), Andrey Fursenko (Ministro Educazione e Scienza Russo), William Golden (Fondatore del Carnegie Group), François D’Aubert (Vice Ministro Ricerca Francese), Hiroyuki Abè (Consiglio Scienza e Tecnologia del Giappone). 6 A European Technology Platform for SUSTAINABLE CHEMISTRY – La proposta italiana 4 Febbraio 2005 Politecnico di Milano Campus Leonardo P.zza Leonardo da Vinci, 32 - Aula S01 - Milano L e Piattaforme Tecnologiche della EU hanno come obiettivo quello di promuovere la competitività industriale e le collaborazioni tra pubblico e privato nella ricerca. Il Commissario alla Ricerca Philippe Busquin ha annunciato il 6 Luglio 2004 l’avvio dei lavori per la creazione di una “European Technology Platform for Sustainable Chemistry” in collaborazione con CEFIC e EuropaBio. La Federazione delle Industrie Europee ha prodotto a proposito un documento di lancio (http://www.cefic-sustech.org/Templates/ shwStory.asp?NID=8&HID=14) in cui vengono identificate quattro tematiche prioritarie (sottopiattaforme) a cui dovrebbero far capo le future iniziative: 1. biotechnologia industriale; 2. tecnologia dei materiali; 3. reazioni e processi; 4. innovazione chimica: problematiche orizzontali Il 9 settembre 2004 in occasione di un incontro presso il Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca sulle piattaforme tecnologiche italiane è stato affidato al Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’Ambiente”, INCA il compito di coordinare la creazione di una Piattaforma Tecnologica sulla Chimica Sostenibile Italiana da raccordare con l'iniziativa europea. Il 9 Novembre 2004 a Brussels si è tenuto il 1° incontro tra i possibili attori dell’iniziativa che ha visto anche la partecipazione di rappresentanti italiani (Federchimica ed INCA), in cui è stato evidenziata la connessione tra questa iniziativa e il prossimo Research Framework Programme (FP7). E’ convinzione dei vari partner di questa iniziativa che: “La Piattaforma Tecnologica sulla Chimica Sostenibile costituisce uno strumento chiave per affrontare le future sfide ed opportunità e per raggiungere una competitività sostenibile ed una leadership mondiale dell’Europa nei vari ambiti in cui la Chimica è radicata”. La giornata di Workshop sarà un primo momento di riflessione tra tutti gli attori italiani del settore chimico ed affini dell’industria, scienza e tecnologia, per af- 7 chimicanewsambiente frontare il cambiamento strategico che l’industria chimica ha di fronte, e vedrà la partecipazione dell’Onorevole Guido Possa, Vice Ministro Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. L’obiettivo è quello di attivare nuove cooperazioni per risolvere problematiche che legano la chimica all’ambiente e alla salute, quali: sviluppo di processi e prodotti intrinsecamente sicuri, materiali rinnovabili ed energia rinnovabile, combustibili alternativi, trattamento e riciclo di scarti e rifiuti industriali, prevenzione e valorizzazione degli scarti agro-industriali, sostituzione di solventi e prodotti tossici con alternative più benigne, intensificazione di processo, ecc.. Si porranno le basi per realizzare un coordinamento a livello nazionale in campo chimico e si definirà una prima proposta programmatica che delinei i punti di forza su cui appoggiare lo sviluppo dell'industria chimica italiana nella direzione delle tecnologie pulite e della sostenibilità. La piattaforma intende infatti costituire un forum a più livelli per sviluppare una agenda per la ricerca strategica ed applicata Italiana ed Europea nei 4 settori individuati dal CEFIC. Comitato Promotore: ❏ Consorzio Interuniversitario “La Chimica per l’Ambiente”, INCA: P. Tundo (Università Ca’ Foscari di Venezia) A. Albini (Università di Pavia), A. Citterio ❏ Federchimica: F. Uggeri, C. Perego ❏ Politecnico di Milano: A. Citterio Sono partner dell'iniziativa: ❏ MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA ❏ MINISTERO DELL'AMBIENTE ❏ AIRI ❏ ENEA ❏ CNR ❏ DOW ITALIA ❏ PIRELLI LABS ❏ ENITECNOLOGIE ❏ POLIMERI EUROPA ❏ MAPEI ❏ WWF ❏ CRUI ❏ SOCIETA' CHIMICA ITALIANA The impact of Green Chemistry/Sustainable Manufacturing on the global chemical industries, Canberra, 20 Aprile 2005 Anche l’Australia organizza un incontro di carattere simile a quello che si svolgerà a Milano. Le Accademie delle Scienze australiane (Australian Academy of Science, the Australian Academy of Technological Sciences and Engineering and the Royal Australian Chemical Institute) e il Governo Federale Australiano terranno congiuntamente un incontro, dedicato all’impatto della green chemistry e dei prodotti sostenibili sull’industria chimica in Australia e nell’area del Pacifico. Il governo australiano vuole allineare la sua politica di governo ai principi della green chemistry. Il simposio si terrà a Canberra il 20 Aprile 2005. L’incontro porrà prospettive interessanti di collaborazioni con Istituti internazionali per lavorare nella direzione della green chemistry. Il prof. Tundo parteciperà alla conferenza portando l’esperienza italiana ed europea. 8 Progetti IUPAC Si sono conclusi i due progetti IUPAC (International Union Pure and Applied Chemistry) riguardanti la Russia e l’America Latina con la pubblicazione dei libri “Chimica Verde in Russia” e “Chimica verde in America Latina” pubblicate in russo e spagnolo, rispettivamente. INCA ha siglato un accordo con la Società Chimica Tedesca per organizzare il Primo Congresso Internazionale della IUPAC sulla Green Chemistry IUPAC ICGC-1. Il congresso si svolgerà a Dresda dal 10 al 15 Settembre 2006. Per maggiori informazioni si possono visitare i seguenti siti internet: http://www.gdch.de/vas/tagungen/tagungen2006/5559.htm http://www.tu-dresden.de/ vd57/HSZ-neu/ 9 chimicanewsambiente 10 Speciale 7° congresso INCA Nello speciale 7° Convegno INCA, articoli di: ❏ Gianna Miola, Dirigente Area Interventi Educativi dell’Ufficio Regionale Scolastico per il Veneto, che ha consegnato i Premi alle Scuole Chimica Verde-Green Chemistry ❏ Antonella Dondi dall’Orologio. - Risultati del Premio scuole superiori Chimica Verde Green Chemistry. - Riconoscimenti alle Imprese. - Poster vincitori 7° Congresso INCA, con Alvise Perosa. ❏ Alex Scott, inviato della rivista scientifica ChemicalWeek al 7° Congresso INCA ❏ Maria Grazia Midulla, Responsabile Campagne Internazionali WWF Italia, che ha partecipato alla Tavola Rotonda La chimica e l’Ambiente in Italia. PROGRAMMA PROGRAMMA 11 chimicanewsambiente Il Consorzio ha iniziato una attività di diffusione della cultura della Chimica per l’Ambiente nelle Scuole. E' in preparazione il libro: “Introduzione alla Chimica Verde, testo per le scuole superiori” che sarà pronto fra due mesi. Il primo capitolo, a cura di F. Zecchini, è intitolato “Il Cambiamento Globale del Clima”, ed è già disponibile. Questo opuscolo, scaricabile liberamente dal sito www.unive.it/inca, è stato distribuito a 2.500 scuole medie superiori, creando così la base di una conoscenza approfondita del Consorzio stesso presso le scuole. Anche a seguito di ciò, il bando “Scuole Superiori Chimica Verde – Green Chemistry” ha avuto successo. Abbiamo ricevuto di 24 prodotti (saggi, riprese, documentari, ecc.) provenienti da tutta Italia, di cui quattro sono stati premiati con una cerimonia ufficiale durante il VII Congresso INCA del 2-3 settembre 2004 (pag. 16). In questo modo la collaborazione tra INCA e le Direzioni Scolastiche Regionali si è approfondita e alcune Convenzioni sono state sottoscritte. Esse prevedono collaborazioni per incontri formativi provinciali, per la partecipazione congiunta alla “Settimana della cultura scientifica e tecnologica” e per videoconferenze. Si riporta qui di seguito l'intervento della Dr.ssa Gianna Miola della Direzione Scolastica Regionale del Veneto al VII Congresso INCA. Con il cofinanziamento del MIUR è stato Bandito (pag. 18) il 2° Bando per le Scuole sulla Green Chemistry. 7° congresso INCA Un nuovo spirito scientifico, un nuovo modo di insegnare di Gianna Miola dirigente Area Interventi Educativi dell'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto uale compito per la scuola? Un “nuovo spirito scientifico”: così È. Morin riassume l’esito della “seconda rivoluzione scientifica del XX secolo che ha portato ad una visione sistemica, ovvero a grandi ricomposizioni che conducono ad interconnettere, contestualizzare, globalizzare saperi prima frammentati e compartimentali, consentendo di articolare le discipline fra loro in modo fecondo. Le nuove scienze, ecologia, scienze della Terra, cosmologia, sono appunto scienze poli-transdisciplinari e perciò stesso sistemiche: infrangono il dogma riduzionista e considerano dei sistemi complessi nei quali le parti e il tutto si interproducono e si interorganiz- Q 12 zano a vicenda”. Grazie ad esse, continua Morin, “si può pensare che una vera riforma di pensiero è in marcia, ma ancora molto discontinua…”. Tale riforma, egli afferma, può essere affidata ad un nuovo spirito scientifico cui si dovrà aggiungere lo spirito rinnovato della cultura umanistica. E prosegue: “Il perdurare del processo tecno-scientifico attuale […] pone il problema storico ormai capitale della necessità di una democrazia cognitiva”. Ecco allora disegnarsi un impegnativo compito per la scuola, quale sede deputata, unitamente alle altre agenzie educative, a promuovere l’individuo sostenendo il suo farsi persona, capace di partecipare a pieno titolo alla società della conoscenza e di inserirsi positivamente nei processi di cambiamento del mondo della produzione e dell’organizzazione del lavoro, mondo fortemente influenzato dal progresso scientifico e tecnologico. La mancanza di competenze in tale ambito, infatti, connota l’analfabetismo nel XXI secolo, delinea cioè la sfida dei nostri giorni cui il sistema educativo dell’istruzione e della formazione deve rispondere affinché nessuno possa essere escluso dalla capacità di comprendere il proprio tempo, di padroneggiare con atteggiamento critico le informazioni, di comunicare in un’ottica di cooperazione in rete, di sviluppare forme di pensiero e flessibilità operative che avvicinano sempre più, grazie alle nuove tecnologie, i “modi di apprendimento” e i “modi di produzione”. La posta in gioco è proprio quella indicata dall’Unione Europea, sempre nel 1995: promuovere la pari opportunità in materia di accesso all’istruzione, in particolare fra uomini e donne, e fare in modo che i gruppi sfavoriti (come le comunità rurali, le persone anziane, le minoranze etniche e gli immigrati) non divengano cittadini di seconda classe rispetto alle possibilità di accesso alla conoscenza e alle possibilità di apprendimento. L’offerta formativa delle Istituzioni scolastiche autonome – Il ruolo dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto Questa consapevolezza sta alla base delle scelte che l’ufficio Scolastico Regionale per il Veneto (USR) va compiendo nell’ambito del compito, che gli spetta, di indirizzare e sostenere le scuole autonome nell’attività di progettazione e realizzazione del POF, ovvero nella predisposizione di un’offerta formativa ade- guata ai bisogni della contemporaneità. Si tratta, innanzitutto, di rilevare i bisogni, ovvero di testare le conoscenze e le competenze degli alunni nelle diverse fasce di età scolare, comparandole, per quanto possibile, con i livelli nazionali e con quelli internazionali (in particolare con le rilevazioni dell’OCSE PISA), per poter progettare, poi, percorsi educativi e didattici efficaci. Infatti, qualsiasi azione non può prescindere da una corretta conoscenza dei dati di partenza, cioè da una rilevazione attenta della situazione di fatto che si viene a creare all’interno delle scuole, entro lo specifico contesto territoriale. Anche in Veneto sono stati dunque somministrati, a livello di progetto pilota, per ben tre diverse annualità (2002, 2003, 2004), i test elaborati a livello nazionale dall’INVALSI per la rilevazione degli apprendimenti relativi, oltre che all’italiano, alla matematica e alle scienze. Ebbene: i risultati non sono certo confortanti. Non lo sono a livello nazionale, non lo sono in Veneto, dato che si registra una notevole difficoltà da parte degli alunni (per le classi campione della fascia primaria, della secondaria di primo e di secondo grado) a raggiungere quella che si direbbe un’accettabile sufficienza nelle tre aree indagate. In this article Dr. Gianna MIOLA, the manager for the division of educational interventions of the Regional School Office of Veneto, reports about the situation of education in secondary school (6th to 13th degree) in this region, with particular reference to the modern sciences. Along with others, the level of learning for scientific disciplines is still insufficient both at a regional and at national level. This is mostly true for environmental sciences, which involve lots of interdisciplinary efforts – by teachers and students – in order to consider our planet as a whole, with a global approach. The comprehension of such 'integrated sciences' is fundamental to understand the socio-economical reality of our days. Along with the supervising tasks of the Regional School Office of Veneto, many solutions are reported in the article, both at a general and at an operative level. Anyway all of them base on updated education of teachers (e.g. refresher courses) and upgraded curricula for the students, thanks to the collaboration with the academic world. As a matter of fact, the latter is the ultimate owner of all knowhow and competencies of a nation. The Italian ‘high-school world’ is well aware of the need for an higher level of 'environmental' education and is willing to go for this goal, nonetheless it is also aware of the impossibility of reaching such target on its own. 13 chimicanewsambiente 14 Nonostante l’impegno, poco sembra riescano a fare le scuole di fronte ad una demotivazione crescente degli alunni nei confronti degli insegnamenti scientifici. I termini del problema Non è questa la sede per esaminare in dettaglio la questione. Ciò che importa rilevare qui è che si conferma, grazie a strumenti ormai raffinati d’indagine, la scarsa adeguatezza delle conoscenze scientifiche degli studenti italiani (e veneti), come del resto emerge dalle indagini internazionali che vedono l’Italia collocarsi nelle ultime posizioni tra i Paesi OCSE. La cosa è confermata dall’analisi dei dati sulla dispersione (da intendersi qui come insuccesso scolastico, ripetenza, debito formativo disciplinare, etc..) che proprio a novembre del 2004 l'Ufficio Scolastico Regionale ha reso noti. Le rilevazioni offerte dal Data Warehouse del MIUR per quanto riguarda il Veneto consentono non solo di enucleare il numero degli studenti che non sono ammessi all’anno successivo o che vengono ammessi con debito formativo, ma anche di far luce sugli interventi posti in essere dalle istituzioni scolastiche per il recupero compensativo di tali debiti. Ora: tale ricerca evidenzia che le carenze più ricorrenti negli studenti di ogni fascia di scolarità sono riconducibili all’area scientifica e alla matematica in particolare. Sono proprio queste che incidono fortemente sul giudizio di non ammissione, che segnano l’insuccesso, che accompagnano la demotivazione degli alunni che abbandonano precocemente gli studi senza aver raggiunto il diploma o la qualifica professionale. Di più. Sono queste che “guidano” in negativo, per così dire, le scelte dei diplomati verso le facoltà universitarie; sicché in Veneto si rileva un progressivo decremento di iscritti ai corsi di studio di area scientifica, a fronte di un sovraffollamento nell'ambito umanistico, con preoccupanti proiezioni per quanto concerne le possibilità occupazionali. C’è dunque un problema, la cui complessità va studiata da parte di tutte le agenzie educative, ma in particolare dalla scuola e dall’Università (che forma tuttora gli insegnanti, che accoglie e orienta i propri studenti). Si tratta di capire le motivazioni che portano a tali risultati, di individuare concrete piste di lavoro che conducano ad una correzione di rotta, pena la non competitività dei nostri studenti, e poi dei nostri cittadini, rispetto agli studenti e ai cittadini europei. Occorre lavorare insieme per far nascere e per sostenere la curiosità – che sta alla base dello “spirito scientifico“ – tanto alta nell'età infantile e tanto spenta mano a mano che si avanza con gli anni. Ipotesi operative Quali, dunque, le linee di intervento? Innanzitutto: ● la diffusione di una più forte consapevolezza del ruolo strategico delle competenze nel campo delle scienze integrate per lo sviluppo delle società avanzate, non solo all’interno delle scuole, delle aule universitarie e dell’amministrazione, ovvero tra gli addetti ai lavori, ma anche tra le famiglie, le agenzie educative territoriali, gli amministratori locali, gli imprenditori, gli operatori dell’informazione e della comunicazione, i politici, perché al miglioramento delle competenze scientifiche (e tecnologiche) è legato il futuro delle giovani generazioni In secondo luogo: ● la predisposizione di Piani di studio che favoriscano la motivazione e la scelta nei confronti delle discipline scientifiche (ora, più che mai, si debbono fare tali scelte nell’ambito della riforma del sistema educativo dell’istruzione e della formazione che sta investendo il Paese) ● la promozione di percorsi di fomazione rivolti agli insegnanti, che nascano dall’interazione tra i docenti di scuola e di docenti universitari, cioè tra chi è quotidianamente di fronte al problema della didattica e chi affronta il tema della ricerca, percorsi non acca- La Dott.ssa Gianna Miola durante la ceremonia di premiazione, con il Rettore dell’Universita di Ca’ Foscari P.F. Ghetti, al centro, e il Rettore dell’Università di Torino, E. Pelizzetti. demici, ma connotati dalla ricercaazione attorno a specifici argomenti che toccano da vicino gli studenti (l’ambiente e la sua salvaguardia è certamente uno dei più rilevanti, in quanto percepito da tutti come significativo, e in quanto richiede quell’approccio poli-transdisciplinare di cui parla E. Morin). Per far ciò appare fondamentale la predisposizione di Accordi o di Protocolli d’intesa tra i diversi Enti tutti ugualmente interessati ad innalzare la qualità degli apprendimenti e, più in generale, la formazione degli studenti. Ma va rilevata anche l’importanza del sostegno alle istituzioni scolastiche e universitarie per ciò che concerne l’insegnamento e la ricerca, sostegno che si esprime in scelte di investimento anche sul piano delle strutture e delle attrezzature scientifico-tecnologiche (laboratori, spazi attrezzati, cablaggio delle aule etc..). In tale contesto vanno chiamate a cooperare anche le imprese, le forze attive del Paese nella convinzione che questo è problema di tutti: ci vuole, cioè, uno sforzo comune, che faccia nascere alte aspettative, che muova risorse, che faccia nascere comunità di intenti e capacità di governo. E poi sul piano più specificatamente operativo: ● avvio di sensate sperimentazioni in ● ● ● classe, e/o nel contesto organizzativo scolastico di quanto si viene apprendendo durante la formazione onde tradurlo, fin da subito, in concrete e motivanti operazioni di insegnamento-apprendimento impulso dei processi metacognitivi concernenti i fattori specifici in grado di influenzare l’apprendimento stesso: attenzione all’organizzazione delle conoscenze rinnovato interesse nei confronti delle dinamiche sottese all’insegnamento apprendimento, poiché appare evidente che una metodologia basata sulle scienze integrate non è una semplice innovazione, ma apre a nuovi “mondi”, generando profonde modificazioni nei modi in cui si svolgono le attività umane e si conosce e rappresenta la realtà monitoraggio circa l’effettiva ricaduta delle attività formative proposte e delle azioni didattiche avviate. Si tratta di indicazioni molto forti che non possono che richiamare impegnativamente non solo l’attenzione di chi opera nella scuola con coscienza di educatore, ma anche di tutti gli adulti che hanno la responsabilità della formazione delle future generazioni. La scuola può crescere, ma non va lasciata sola. 15 chimicanewsambiente 7° congresso INCA Risultati del Premio per le Scuole Superiori Chimica Verde Green Chemistry di Antonella Dondi dall’Orologio Consorzio INCA L a prima edizione dei Premi per le Scuole Superiori Chimica VerdeGreen Chemistry, è stata indetta dal Consorzio INCA allo scopo di sensibilizzare le nuove generazioni alla chimica verde e allo sviluppo sostenibile e per invogliare i giovani interessati ad intraprendere questa carriera. I tre premi banditi nella primavera del 2004, di 2000 euro ciascuno, sono stati consegnati durante il 7° Congresso INCA il 2 Settembre (premio per la classe, premio per il miglior progetto didattico di un insegnante, e premio per il progetto di un alunno). Sono saliti sul palco premiati dalla dottoressa Gianna Miola, Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, da P. F. Ghetti, Rettore dell’Università di Ca’ Foscari e da E. Pelizzetti, Rettore dell’Università di Torino, la prof. Brunella Balestrazzi dell’Istituto Tecnico Professionale “E. Fermi” di Modena che ha vinto il premio come miglior progetto didattico di un insegnante con una monografia molto ricca e completa dal titolo “Monumenti modenesi e l’inquinamento, tra conservazione e restauro”. La ricerca prende in considerazione la qualità dell’aria della città, le tecniche di rilevazione dell’inquinamento, privilegiando i licheni come bioindicatori, per poi seguire le fasi del restauro di alcuni monumenti modenesi. Il Premio per la classe è stato consegnato ex-aequo al Liceo Scientifico Statale “L. da Vinci”di Reggio Calabria e all’Istituto Tecnico Nautico Nino Bixio di Piano di Sorrento in provincia di Napoli, per due progetti riguardanti le potenzialità Consegna dei Premi alla Scuole. 7° Congresso INCA, 2 settembre 2004, auditorium Santa Margherita Venezia. 16 The prizegiving ceremony of the Green Chemistry Contest (1st ed.) dedicated to high schools, sponsored and organised by the INCA Consortium, took place on Sept. 2nd, 2004, during the 7th Annual Congress of INCA (Venice). The types of prize were: the award for a ‘form or group of students’, the award for a teacher, and the award for a student. The amount of the awards was 2,000 Euro each for acquisition of educational tools (form and teacher) or cultural trips (advised usage for the student). The high quality of the forwarded projects induced the judging committee to issue one draw for the form prize and six ‘special mentions’ for contents and technical realization. The ‘Istituto Tecnico Professionale’ “E. Fermi” (technical-professional high school) of Modena won the prize for the teacher, with a project about the (bio-)monitoring of air quality and the preservation of the monuments in the city of Modena. The award motivation was the commitment of the whole teaching staff in the field of education for environment protection. This was clearly evidenced by the complete and interdisciplinary project, which was one out of five ones forwarded for the contest by the institute. The prize for the form was given to two equivalent projects dealing with hydrogen as an alternative fuel. The two awarded schools were the ‘Liceo Scientifico Statale’ “L. da Vinci” (a scientific high school) of Reggio Calabria and the ‘Istituto Tecnico Nautico’ “Nino Bixio” (technical-nautical high school) of Piano di Sorrento (Naples). The award motivation was the comprehensiveness of the treated topics and the valuable graphic realization. Michele Castellari, a senior student of the ‘Liceo Scientifico Tecnologico’ “F. Alberghetti” (a scientific-technologic high school) of Imola (Bologna), was awarded with the prize for the student, thanks to a project about the ‘compost’, as a valuable resource from organic wastes. The award motivation was the really exhaustive realization covering all the aspects of the topic. dell’idrogeno come carburante. Infine il premio per il progetto di uno studente è andato a Michele Cavallari di Imola con un progetto sulla Compost. Un estratto degli elaborati vincitori della prima edizione del premio per scuole superiori Chimica Verde-Green Chemistry è scaricabile dal sito del Consorzio www. unive.it/inca. Accanto ai premiati altre classi hanno ricevuto una menzione per la qualità dei loro progetti. Ciò che è stato infatti subito evidente alla commissione giudicatrice è stato il valore dei progetti presentati e l’alto livello delle presentazioni. Infatti le menzioni speciali hanno premiato l’originalità dei progetti presentati e la qualità della realizzazione. Per quest’ultima menzionato il filmato dell’istituto Tecnico Statale “Isa Conti Eller Vainicher” di Lipari per la miglior realizzazione tecnica. L’istituto ha infatti presentato un dvd sulle celle fotovoltaiche di notevole livello che non è risultato fra i vincitori perché il tema trattato verteva più su processi fisici che chimici. Per la realizzazione tecnica e l’originalità dei contenuti è emerso l’Istituto Statale di Istruzione Tecnica “A. Gramsci-J.M. Keynes” di Prato con il progetto “Percorso di ecologia fluviale” sul monitoraggio di acque fluviali mediante IBE e alcuni parametri chimici. Una menzione speciale per l’originalità dei contenuti al progetto presentato dall’Istituto Einaudi di Piombino (LI): gli alunni hanno simolato una riunione di governo dove sostenevano le posizioni e le responsabilità del governo e delle parti sociali sull’argomento Sviluppo Sostenibile. Tre menzioni per l’efficacia comunicativa sono poi andate a due studenti dell’istituto tecnico commerciale per geometri “E. Fermi” Ragusa, Nicolò Straquadaini e Francesco Micilotta, per un lavoro di sensibilizzazione sul riciclaggio con documentazione fotografica, interviste e sondaggi; all’Istituto Ind. “Bassi-Burgatti” che ha realizzato un video con animazio- 17 chimicanewsambiente ni e cartoni animati riguardante la rimozione di Cr6+ dalle acque inquinate a seguito dell’incidente di una cisterna, e all’Istituto tecnico Statale “L. Einaudi” per il progetto multimediale sui rifiuti ed i sistemi di smaltimento e riciclaggio. I lavori menzionati sono stati giudicati degni di pubblicazione. II CONCORSO “Premi per le Scuole Superiori Chimica Verde – Green Chemistry” che respiriamo, il termine per la presentazione delle domande è il 31 Maggio 2005. Il concorso è destinato alla Scuola Media Superiore: classi, singoli studenti (o piccoli gruppi) ed insegnanti. Gli elaborati possono essere componimenti scritti o componimenti multimediali presentati su CDRom o DVD. I premi consisteranno in beni destinati all’educazione (viaggi di studio all’estero, testi e strumenti didattici di laboratorio, ecc.) La ceremonia di consegna del premio avrà luogo nell’autunno del 2005. Il bando è scaricabile on-line sul sito web di Inca: http://www.unive.it/inca/ pdf_a/premiscuole_2004.pdf. Per informazioni, Dott. Fulvio Zecchini, Responsabile progetti scuole: [email protected] L’aria che respiriamo E’ stata bandita la seconda edizione del Premio per le Scuole Superiori Chimica Verde-Green Chemistry, in parte finanziato dal Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Quest’anno l’argomento prescelto è l’aria 18 7° congresso INCA Riconoscimenti alle Imprese e Premi per le Scuole Superiori di Antonella Dondi dall’Orologio Consorzio INCA I l Riconoscimento a Prodotti e Processi Chimici Puliti, giunto alla sua quinta edizione, premia quelle aziende che si sono distinte nella realizzazione di processi e prodotti chimici che riducano o eliminino l’impatto ambientale. Gli scorsi anni imprese italiane di prestigio sono state premiate per il loro contributo ad una produzione sostenibile. Il premio indetto dal Consorzio INCA per la prima volta nel 1999 ha visto susseguirsi i seguenti vincitori: EDIZIONE 1999 1) Lonza intermediates and additives, con il progetto: "ottimizzazione del processo di ossidazione dell'o-xilene ad anidride ftalica per trasformazione selettiva degli intermedi di reazione". 2) Mapei, con il progetto: "adesivi a bassissima emissione di sostanze organiche volatili" 3) Solvay italia, per il progetto: "il recupero dei residui da impianti di depurazione fumi per il loro riutilizzo come materia prima" EDIZIONE 2000 1) Ausimont, con il progetto: "sifren 46 (perfluorobutadiene): un nuovo gas per i plasma etching dei semiconduttori amico dell'ambiente e ad altissime prestazioni" 2) Enichem, con il progetto: "sviluppo dell'impiego di carbonati alchilici nel settore dei solventi a basso impatto ambientale" 3) Lamberti, con il progetto: "fotoiniziatore per la reticolazione Il Professore P. Tundo a sinistra e l’Onorevole M. Vianello consegnano il riconoscimento al Dott. Marzio Tozzi, Presidente di Endura SpA. radicalica (radiation curing) a basso rilascio di volatili e a basso potenziale di migrazione" EDIZIONE 2001 1) Enichem, con il progetto: “nuova tecnologia per la produzione di ossido di propilene” 2) Valagro, con il progetto: “realizzazione di un nuovo prodotto a base di chelato di ferro e di un impianto per la produzione dello stesso” 3) Ilva polimeri, con il progetto: “cicli di verniciatura per interno mobili esenti da monomeri ed a bassa emissione residua del pezzo verniciato” EDIZIONE 2002 1) Eni, con il progetto: “eni slurry tecnology (est)” 2) Novamont spa , con il progetto: “nuovi materiali a basso impatto ambientale derivati da risorse rinnovabili” 3) Lamberti s.p.a., con il progetto: “tensioattivi a basso impatto ambientale per usi cosmetici e industriali” Le aziende risultate vincitrici della V Edizione dei Riconoscimenti a Prodotti e Processi Chimici Puliti, premiate durante il 7° Congresso, sono state la Rohm and Haas Italia di Mozzate (Como) per il pro- 19 chimicanewsambiente dotto Primal SF-016™, polimero acrilico al 100% che nelle idropitture a base acquosa non rilascia nell’ambiente composti organici volatili; l’Endura S.p.a di Ravenna per un processo alternativo di sintesi industriale del diidrosafrolo che consente la salvaguardia di specie arboree e riduce la deforestazione, e infine, Le Calorie di Caserta per l’ottenimento di acido levulinico e dei suoi derivati attraverso un processo innovativo. In seguito riportiamo le caratteristiche dei processi e prodotti premiati. Per una panoramica più completa si rimanda al sito del Consorzio www.unive.it/inca . Il Primal SF-016™ è un polimero 100% acrilico in emulsione acquosa studiato da Rohm and Haas specificatamente come legante per la produzione di idropitture decorative murali, per ambienti interni ed esterni, esenti da solventi. Contenuto in solidi(%) 50-51 PH 8.5-9.5 Viscosità (Brookfield LV ago nr.3 , 60 gpm) >500mPa.s Temperatura minima di filiazione (°C) 1 Il Primal SF-016™ legante polimerico 100% acrilico è sicuramente una valida alternativa ai polimeri stirolo-acrilici, ai vinilacetati-vinilversatati, agli etilenvinilacetati, 45.000 tonnellate, utilizzati oggi dall’industria Italiana delle idropitture decorative murali con un consumo solo in Italia di 40000 – 45000 tonnellate/ anno. L’assenza nell’emulsione di alchil fenoli etossilati, formaldeide e ammoniaca e il bassissimo residuo in monomeri liberi, inferiore alle 500 ppm, fanno del Primal SF-016™ la prima scelta per la produzione di idropitture murali decorative per interno e “rispettose della salute” ed in generale per la produzione di idropitture “amiche dell’ambiente”. La composizione monomerica ottimale del polimero Primal SF-016™ rende possibile la filmazione del film di pittura senza l’ausilio di additivi filmanti, coalescenti, che vengono poi rilasciati nell’ambiente come COV (composti organici volatili). L’utilizzo del Primal SF-016™ nelle idropitture permette, inoltre, di 20 evitare anche l’utilizzo di glicoli (etilenico e propilenico) altre sostanze appartenenti alla categoria dei COV. Ipotizzando che tutte le idropitture per interno commercializzate in Italia fossero formulate con il Primal SF-016™, anziché i prodotti alternativi sopra elencati, si potrebbe evitare l’emissione nell’ambiente di circa 2000 tonnellate annue di COV, ed inoltre l’emissione di formaldeide (recentemente classificata cancerogeno per l’uomo di classe 1 dallo IARC) ed ammoniaca. Si tenga conto che questa emissione avviene principalmente indoor, cioè all’interno delle mura domestiche. In caso di incendio di idropitture formulate con il Primal SF-016™ il polimero 100% acrilico si termodecompone solamente in acqua e anidride carbonica senza emissioni aggiuntive di sostanze tossiche nell’ambiente. La Società ENDURA S.p.A., costituita a Bologna nel 1980 opera nel settore dei principi attivi e sinergici per insetticidi e nel settore della chimica fine. Nel 1998 a seguito di una precisa scelta strategica , Endura ha iniziato a sviluppare un processo innovativo per la produzione di diidrosafrolo e conseguentemente del PBO. Questo nuovo processo ha reso possibile la sostituzione della materia prima strategica naturale (olio di sassofrasso) ottenuta per estrazione del legno di specie arboree quali la Locotea Cymbalum, ottenuto per taglio di alberi di alto fusto, operazione permessa attualmente solo in Cina. Considerando che l’olio di sassofrasso corrispondente alla produzione di diidrosafrolo per il PBO richiede circa 500.000 metri cubi anno di legname , l’Endura ha dato un significativo contributo alla salvaguardia di specie arboree e alla riduzione della deforestazione. Questo è un esempio importante di come talvolta non sempre è conveniente ed ecologico usare materie prime di origine naturale ma piuttosto individuare un processo chimico innovativo che possa contribuire al “sustainable development” evitando danni all’ambiente. Le Calorie Srl ha realizzato un impianto Il Prof. Tundo e l’Onorevole Michele Vianello premiano il rappresentante della Rohm and Haas. nell’ASI di Caserta su un’area di circa 50.000 mq, la cui attività produttiva è la produzione di acido levulinico ed etillevulinato usando come materia prima rifiuti cellulosici. Questa iniziativa industriale presenta peculiari caratteristiche di innovazione tecnologica in quanto è il primo impianto industriale al mondo che utilizza rifiuti cellulosici per produrre acido levulinico. Il processo consente di utilizzare una vasta gamma di rifiuti a matrice cellulosica. La scelta è ricaduta su scarti vegetali , fanghi di cartiera, vinaccia esausta, cruschello e trucioli di legno. L’area geografica in cui è insediata tale realtà produttiva presenta le giuste caratteristiche in quanto è un territorio a prevalente vocazione agricola, per cui è possibile reperire grandi quantitativi di scarti agricoli provenienti da processi di prima e di seconda lavorazione. The prizegiving ceremony of the Contest for Clean Products and Processes (5th ed.) dedicated to industries, sponsored and organised by the INCA Consortium, took place on September 2nd-3rd, 2004, during the 7th Annual Congress of the INCA Consortium (Venice). Three were the winner companies. The Rohm and Haas Italia (Mozzate-Como, Italy) won the prize for the production of Primal SF-016™ a 100% acrylic polymer – used in water-based paints – which does not release volatile organic compounds (VOC) and allows to discontinue the use of many additives and solvents, helping to preserve health and environment. The Endura S.p.A. (Ravenna, Italy) was awarded the prize thanks to the design of an alternative process for production of dihydrosafrole (propenyl-1,2-methylenedioxybenzene) a precursor of piperonil butoxide, an active ingredient of many commercial insecticides. The dihydrosafrole is classically produced using huge amounts of sassafrass oil, which is extracted from the wood of these trees. This alternative synthetic pathway is an Italian patent which allows to avoid the use of such natural oil, preserving natural resources. The last prize was given to the Calorie S.r.l. (Caserta, Italy) for designing an alternative synthesis of levulinic acid (4-oxopentanoic acid), a compound used as “buildingblock” by chemical industries, and ethyl levulinate (ethyl 4-oxopentanoate; levulinic acid ethyl ester), a natural flavour principally used in perfumery. Basing on an USA patent, such compounds are now produced from cellulosic wastes (paper industry, agriculture, vegetal biomasses, etc.), thus contributing to valuable waste re-use. 21 chimicanewsambiente 7° congresso INCA Poster Vincitori 7° Congresso INCA di Antonella Dondi dall’Orologio, Consorzio INCA , e Alvise Perosa, Università degli Studi di Venezia, UdR Venezia 1. D urante il 7° Convegno del Consorzio, 2-3 settembre 2004, sono stati premiati poster scientifici provenienti da alcune unità di ricerca appartenenti al Consorzio. Sono risultati vincitori della sessione poster i seguenti gruppi 1) Abollino, Giacomino, Malandrino, Mentasti, del Dipartimento di Chimica Analitica dell’Università di Torino, con una procedura innovativa per il recupero di un terreno contaminato da arsenico e metalli pesanti; 2) Casilli, Malitesta, Valli, del Dip. di Ingegneria dell’innovazione e del Dipartimento di Scienza dei materiali dell’Università di Lecce, per un lavoro sui sensori piezoelettrici in grado di rilevare fenoli in acqua; 3) Ardizzi, Cavani, Dal Pozzo, Maselli, Mezzogori del Dip. di Chimica industriale e dei materiali dell’Università di Bologna che hanno presentato uno studio sull’impiego della catalisi eterogenea; 4) Berlier, Bordiga, Ricchiardi e Zecchina del Dip. Di Chimica IFM dell’Università di Torino, per lo studio della concentrazione degli idrocarburi aromatici policiclici (PAH) nell’atmosfera. 1- Abollino, Giacomino, Malandrino, Mentasti hanno illustrato una procedura innovativa per il recupero di un terreno contaminato da arsenico. La procedura è la seguente: si è valutata la forza estraente di una soluzione di H3PO4 nei confronti dell’arsenico e dei metalli presenti nel terreno studiato. Ottimizzata la procedura di tale estrazione si è sottoposto le soluzioni così ottenute a deconta- 22 Il Professore L. Valli premiato dal Professore F. Fava. Several scientific posters were presented at the 7th Annual Congress of the INCA Consortium (Venice; September 2nd-3rd, 2004). Four Italian research groups were awarded with a prize for recent noteworthy research projects. Abollino et al. (Dept. of Analytical Chemistry; University of Torino) introduced an innovative procedure for remediation of soils polluted by arsenic and other heavy metals. Casilli et al. (Dept. of Engineering of Innovation and Dept. of Science of the Materials; University of Lecce) reported about new monitoring techniques for phenols in waters using piezoelectric sensors. Ardizzi et al. (Dept. of Industrial Chemistry; University of Bologna) presented new studies about zeolite-based heterogeneous catalysis for hydroxymethylation of methoxyphenols with formaldehyde. Berlier et al. (Dept. of Inorganic, Physical and Materials’ Chemistry; University of Torino) were given the prize for a study about the concentration of PAHs in the atmosphere, through innovative adsorption on hydrophobic porous silica and subsequent desorption and spectrophotometric analysis. minazione mediante fissaggio su Montmorillonite. Si è portato, quindi, direttamente il pH dell’estratto a 5.0 mediante l’aggiunta di una base (NaOH o NH3) e sottoposto la soluzione così ottenuta a decontaminazione mediante fissaggio su Montmorillonite preventivamente condizionata a pH 5.0. I risultati ottenuti hanno dimostrato che, in tali condizioni, si riescono ad ottenere abbattimenti tra il 75% ed il 100% per tutti i metalli considerati ed, in particolare, del 94 % per l’arsenico. 2- Questo poster, Casilli, Malitesta, Valli, viene da un gruppo di ricerca attivo nello studio fondamentale e nella fabbricazione di sensori. In questo caso l’attenzione si è rivolta a sensori piezoelettrici a base di ftalocianine e porfirine in grado di individuare fenoli in acqua. I sensori sono preparati attraverso la tecnica di Langmuir-Blodgett . 3- Il poster di Ardizzi, Cavani, Dal Pozzo, Maselli, Mezzogori descrive studi sull’impiego della catalisi eterogenea, zeoliti tipo H-mordeniti, per l’idrossimetilazione di metossifenoli impiegando formaldeide. Tale reazione è alla base di un processo ambientalmente compatibile per la sintesi della vanillina, un importante additivo alimentare. Gli studi hanno riguardato la composizione del catalizza- tore ( rapporto silicio alluminio) le interazioni del catalizzatore con i reagenti (per esempio l’idrofobicità del catalizzatore) e il pH ottimale della reazione. 4- Il poster di Berlier, Bordiga, Ricchiardi e Zecchina riguardava lo studio della concentrazione degli idrocarburi aromatici policiclici (PAH) nell’atmosfera. È stata studiata l’interazione dei PAH con la silice porosa idrofobica evidenziando la capacità della silice di assorbire gli inquinanti e di fornire un supporto per l’indagine spettroscopica. Sono state anche premiate una tesi di dottorato, con un premio di 1000 euro, e tre tesi di laurea, con un premio di 500 euro ciascuna. La Dott.ssa Gabriella Leonardi del Politecnico di Milano ha vinto con una tesi di Dottorato dal titolo “Sviluppo di prodotti e Processi ad elevata ecocompatibilità”. I Premi per le tesi di laurea sono andate a Sara Berselli, Università di Bologna (“Messa a punto di une processo biotecnologico, anaerobico per lo smaltimento e la valorizzazione delle acquee di vegetazione”), a Felice Terranova, Università di Catania (“Rimozione di metalli pesanti da matrici complesse attraverso membrane polimeriche di inclusione”), e infine a Maria Rubino, Università di Napoli (“Fotochimica di farmaci in soluzione acquosa”). 23 chimicanewsambiente Il Dr. Alex Scott, giornalista di Chemical Week, ha partecipato al Convengo INCA del 2-3 Settembre 2004. Egli ha avuto contatti e fatto interviste e ha poi riportato la sua partecipazione in alcuni articoli apparsi su Chemical Week; alcune parti di questi sono riportati qui di seguito. www.chemweek.com Research Chemists Invite Industry Collaboration di Alex Scott in Venice Oct 06, 2004 T he International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC; Research Triangle Park, NC), a global association of research chemists, is looking to collaborate more closely with the chemical industry to promote “green chemistry,” CW has learned. IUPAC defines green chemistry as “the invention, design, and application of chemical products and processes to reduce or eliminate the use and generation of hazardous substances.” IUPAC says it is supported by 45 national organizations, most of which have thousands of individual members. “We need a level of cooperation,” says David Black, professor of chemistry at the University of New South Wales (Sydney) School of Chemistry and secretary general of IUPAC. “Industry needs to know what academia is capable of in green chemistry,” and academia “needs to know where the commercial problems are,” Black says. Members of IUPAC’s management committee detailed their industry collaboration plans to CW at an international green chemistry conference held in Venice, Italy in September by the interuniversity national consortium of chemistry for the environment (INCA; Venice). IUPAC has been promoting the use of green chemistry among its members, and 24 says it sees opportunities to take green chemistry to a new level by working more closely with industry. a key role. Industry and academia in Italy have adopted a highly integrated approach to green chemistry, Black says. “Italy is a snapshot of what could be achieved on a world scale”, he says. INCA should be able to play a key role in applying the Italian system across the European Union (EU), he adds. INCA plans to meet with Cefic in coming months to discuss how industry and academia could work together in Europe. Widespread adoption of green chemistry should promote a better public image of chemistry, encourage more people to take up chemistry as a profession, as well as reduce waste, energy use, and pollution, IUPAC says. “The challenge is that of public appreciation of chemistry, and in this context green chemistry is very important”, says IUPAC president Leiv Sydnes. “We also need to educate politicians about [the possibilities for] green chemistry”. OECD’s sustainable chemistry committee gave its endorsement in 2002 to IUPAC plans to promote green chemistry education, including in schools. Adoption of green chemistry is “moving rapidly” in the research community as well as in industry, Black says. About 10% of academics operate according to the principles of green chemistry, and a further 10% may have adopted green chemistry unwittingly just by developing cleaner, more efficient processes, he says. Top-tier chemical companies are adopting green-chemistry processes on a global basis, but for smaller companies the picture is less clear, says Johan A. Thoen, senior scientist/R&D at Dow Chemical. Thoen welcomes the inclusive approach to industry taken by IUPAC. “Industry can’t do it [green chemistry] alone”, he says. Leading chemical companies includ- Tavola rotonda: Aspetti internazionali della chimica per l’ambiente. Hanno partecipato: Prof. David Black, Segretario Generale della IUPAC – Prof. Leiv Sydnes, Presidente IUPAC – Wolfgang Hoelderich, Università di Aachen – Prof. Pedro J. Alvarez, Rice University di Houston – Prof. Bruno Scrosati, Università La Sapienza di Roma – Prof. Giulio Alberti, Università degli Studi di Perugia – Gerhard Soja, Austrian Researcher Centers di Seibersdorf e Johan Thoen, DOW Chemical Company. ing Dow have recently slashed their R&D budgets. “We need more collaborations”, to compensate for the R&D belt tightening, he says. Many chemical companies are adopting green chemistry to improve environmental performance and public image, but they also see green chemistry as essential to their long-term survival, Thoen says. “There has to be a social and environmental benefit from chemistry”, he says. “Without these you are not going to be successful as a chemical company”. Green chemistry, despite its benefits, often requires a regulatory push, says Michael Warhurst, senior EU toxics program officer at environmental group WWF (Brussels). Companies often use increased regulation of hazardous waste to justify introducing cleaner processes, he says. “Regulation is always part of the consideration when green chemistry is adopted”, Warhurst says. That is why the EU’s proposed Registration, Evaluation, and Assessment of Chemicals program will play an important role in the adoption of green chemistry in Europe, he says. “We need a regulatory environment to encourage it”, he adds. Asian Concerns. Interest in green chemistry across industry is increasing, but adoption may not be straightforward, says Wolfgang Hoelderich, professor of chemistry at research institute RWTH, (Aachen, Germany). Many low-cost chemical producers in developing countries in Asia have no interest in green chemistry because they are not under as much legislative pressure to introduce proprietary clean technology as chemical companies in developed countries, Hoelderich says. Many companies in developed countries are also hesitant about spending on green chemistry R&D because of concerns that they may not be able to recoup their investment, particularly if low-cost Asian producers copy their processes, he says. Nevertheless, there are extensive opportunities for companies to cut environmental and financial costs of existing processes by reducing the number of processing steps via development of catalytic synthesis steps, he says. BASF’s recently developed process for manufacturing the fine chemical intermediate citral using a novel catalytic system is a good example, he adds. Biocatalysis also has a place in green chemistry, but it is restricted mostly to small-scale synthesis used for fine chemicals and pharmaceuticals, Hoelderich 25 chimicanewsambiente says. “Enzymes and biocatalysts can generate huge amounts of waste by-product, and this is a problem when you are talking about large-scale commercial production of thousands of m.t./year of product”, he says. Besides INCA and IUPAC, other organizations such as the Green Chemistry Network (GCN; York, U.K.), are steadily developing links between industry and academia. GCN says it aims to assist chemical www.chemweek.com ‘Greener’ Manufacturing of Tire Rubber di Alex Scott in Venice Oct 06, 2004 R esearchers from Milan Polytechnic (Milan, Italy) say they are working with tire makers including Pirelli and Bridgestone (Nashville, TN) to developing a continuous “green” manufacturing route for the production of rubber compounds for tires, CW has learned. Such a process would replace conventional batch production of rubber compounds, and would generate “significant savings” at commercial scale, says Attilio Citterio, a professor of materials and chemistry at Milan. Citterio disclosed the project details to CW at a meeting at Venice hosted by research group the Interuniversity consortium of chemistry for the environment (INCA; Marghera, Italy). Pirelli is testing the continuous systems at pilot scale, following work undertaken at Milan Polytechnic, Citterio says. Converting from batch to a continuous companies and chemists by sharing best practices, promoting green technology transfer, and providing data on green practices. GCN also is promoting awareness of green chemistry solutions along the chemical supply chain. GCN operates at the international level and has established links with several U.S. universities to promote the development of green chemistry via the World-Wide Universities Network. process poses difficulties, as it can change the characteristics of the compounds, he says. One such characteristic is viscosity, which may change when the process is modified, he adds. “There are more than 20 constituents in rubber compounds for tires and so it is highly complex”, Citterio says. The researchers also are working to reduce the content of hazardous materials and cut the number of processing steps required to manufacture the rubber compound, Citterio says. They are developing novel rubber compounds with reduced content of hazardous materials, such as heavy metals, by replacing them with hazardous substances such as glycerine. Il Professore Attilio Citterio. 26 Il Consorzio guarda con attenzione non solo a quello che si sviluppa nel mondo industriale, ma anche alle organizzazioni ambientalistiche. In particolare il WWF-Italia è stato invitato al Convegno di Venezia ad esprimersi in merito al Programma REACH (vedasi articolo della Dott.ssa Mariagrazia Midulla che qui segue) e parteciperà alla conferenza del WWF del prossimo 31 Gennaio 2005 (Istituto Superiore di Sanità, Roma): “Verso un mondo libro dai veleni: il ruolo della Chimica”. I Consorzio ha diverse responsabilità e differenti metodi, ma alcune delle principali motivazioni di WWF sono condivisibili e potranno portare a frutti importanti. 7° congresso INCA Il WWF lancia la campagna DETOX di Mariagrazia Midulla Responsabile Campagne Internazionali WWF Italia L’ uso di sostanze chimiche è aumentato enormemente a causa dello sviluppo economico in vari settori, dall’industria all’agricoltura, ai trasporti. Come conseguenza, i bambini sono esposti a un gran numero di sostanze chimiche sia di origine naturale che sintetiche. L’esposizione avviene attraverso l’aria che respirano, l’acqua che bevono o nella quale fanno il bagno, il cibo che mangiano, la terra che toccano (o ingeriscono). Sono esposti virtualmente ovunque si trovino: a casa, a scuola, nel cortile dove giocano e durante il trasporto. Le sostanze chimiche possono avere effetti immediati e acuti, così come effetti cronici, spesso risultanti da esposizioni protratte nel tempo”: un allarme durissimo, che però non viene dal WWF come tutti voi lettori avrete immaginato. Si tratta infatti della parte introduttiva delle pagine sul rischio chimico del sito dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dedicato alla Salute dei Bambini, Children's environmental health (CEH). Sia chiaro che l'OMS non si preoccupa dei rischi chimici soltanto per i bambini, del resto la letteratura medica sulla componente ambientale dei rischi per la salute è in aumento esponenziale, e l'attenzione verso le sostanze chimiche e i loro effetti sono ormai il pane quotidiano di tutti i medici, dagli oncologi agli endocrinologi. E' però in particolar modo inaccettabile pensare che i nostri bambini, come tutti noi, come la Natura, siamo sottoposti da decenni a un enorme esperimento nel quale facciamo da cavie e che costituisce un rischio continuo per la nostra salute. Eppure è così. Negli ultimi 50 anni, l'uomo ha immesso nell'ambiente circa 80 mila nuove sostanze chimiche. Attualmente si stima che vi siano 30 mila sostanze prodotte dall'uomo e usate in quantità superiori a una tonnellata. Per la maggior parte di queste sostanze si ha una conoscenza molto limitata, o nessuna conoscenza, dei rischi per la salute umana e per l'ambiente. Gli effetti potenziali possono essere molto seri e andare dal cancro ai difetti congeniti; molte di queste sostanze possono interferire col sistema ormonale, danneggiare organi vitali, provocare disordini della pelle, allergia, asma, ecc. Nessuno nega che le sostanze chimiche abbiano portato numerosi benefici alla società. Però il principio di precauzione non è stato affatto applicato, anzi. Molte sostanze chimiche sono state adoperate in larga quantità e solo dopo l'uso si è scoperto che alcune di queste avevano conseguenze devastanti per la salute umana, quella animale e l'ambiente. Un esempio per tutti: il DDT, il famigerato insetticida col quale un tempo si irroravano territori, ambienti e persone. Molti lettori avranno visto alla TV le immagini dell'Istituto Luce del periodo successivo alla seconda guerra mondiale, con intere popolazioni sottoposte a una vera e pro- 27 chimicanewsambiente pria doccia con il DDT. Poi però si è scoperto che è un possibile cancerogeno, influenza il sistema nervoso, quello immunitario e quello endocrino ed è una di quelle sostanze che non scompare, ma si accumula nei tessuti grassi nella parte alta della catena alimentare, come i carnivori. Ed è una sostanza che persiste nell'ambiente per decenni e viaggia a grandi distanze. Ne sanno qualcosa gli abitanti del Polo Nord, gli Inuit, oggi sono tra le popolazioni più contaminate del mondo, così come sono fortemente a rischio gli orsi bianchi, in cima alla catena alimentare artica, nei quali si riscontra, tra l'altro, un alto tasso di psuedoermafroditismo e un indebolimento del sistema immunitario. A causa delle temperature e delle correnti di circolazione nell'atmosfera e negli oceani, infatti, molte sostanze chimiche tendono a concentrarsi ai Poli. Il WWF Gran Bretagna, che ha condotto delle analisi del sangue su 150 persone, ha trovato ancora tracce di DDT, nonostante da anni ne sia vietato l'uso nel Regno Unito. Ma c'è di più: un test del sangue ancor più recente, effettuato su bambini provenienti da diverse aree del Regno Unito, ha tro- vato DDT in ognuno di loro, benché il DDT sia fuorilegge da prima che loro nascessero, evidenziando che queste sostanze permangono nell'ambiente e nella catena alimentare, e quindi che le precauzioni andrebbero prese prima, con un adeguato controllo sulle sostanze con cui veniamo in vario modo a contatto. Da sottolineare anche il fatto che nel sangue dei nonni dei bambini sono state trovate meno sostanze chimiche tossiche che nei genitori e nei bambini stessi, e quindi le giovani generazioni sono più esposte di quelle precedenti (http://www.wwf.org. uk/News/ n_0000001359.asp). Questo perché oggi ci sono sì più regole, ma è anche vero che ci sono più sostanze immesse nell'ambiente, usiamo sempre più oggetti e (ricordiamolo) delle sostanze immesse sul mercato prima dell'approvazione delle prime direttive europee in materia (1981) sappiamo poco o nulla. Il WWF è particolarmente preoccupato per le conseguenze di tre tipi di sostanze chimiche: quelle persistenti e bioaccumulabili (quelle cioè che si accumulano nel corpo e nell'ambiente, con effetti a lungo termine anche a basse dosi); i cosiddetti interferenti endocrini, La Dott.ssa M.G. Midulla, seconda da sinistra, durante la tavola rotonda del 7° congresso INCA. 28 che interagiscono con il sistema ormonale portando a possibili deficienze neurologiche, comportamentali, dello sviluppo e sessuali; le sostanze che possono avere un effetto cancerogeno. La legislazione attuale in materia di produzione e uso di sostanze chimiche è totalmente insufficiente: per questo la Commissione Europea ha proposto una nuova regolamentazione chiamata REACH (Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze Chimiche). Si tratta di un passo in avanti per identificare e, chiede il WWF, eliminare le sostanze più dannose. I produttori di sostanze chimiche saranno obbligati a inviare un dossier per la registrazione degli agenti chimici: maggiore è la quantità della sostanza prodotta, maggiori sono i dati richiesti. Gli esperti valuteranno i dati e verrà concessa un'autorizzazione: le sostanze “altamente preoccupanti” dovrebbero però essere gradualmente eliminate e sostituite da sostanze più sicure. Nel nuovo regolamento ci sono ancora delle scappatoie: per esempio le industrie potranno continuare a usare le sostanze “ad altissima preoccupazione” se il loro uso verrà sottoposto ad adeguato controllo (una formula ambigua, che lascia alle industrie la possibilità di continuare a usare anche le sostanze più pericolose, benché siano disponibili già alternative). Per sostenere la necessità di controllare e regolamentare la produzione e l'uso delle sostanze chimico e puntare a un futuro meno “tossico”, il WWF ha lanciato una campagna a livello internazionale dal titolo DETOX (in Italia si chiama SVELÉNATI – L'antidoto sei tu). La campagna si svolge in tutto il mondo, non solo in Europa, in quanto l'approvazione di una legislazione che protegga davvero dal rischio chimico avrebbe un effetto a cascata ovunque, come ben sa Colin Powell, il Segretario di Stato americano, che ha scritto ai governi europei chiedendo di non approvare REACH (evidentemente a interferire non sono solo le sostanze chimiche). Per dimostrare che tutti noi siamo esposti al rischio chimico, il WWF ha effet- In this article by Mariagrazia Medulla of WWF, the concern of the World Health Organization (WHO) about children’s health (WHO’s chemical-risk webpage) is outlined. In the last 50 years mankind released more than 80,000 compounds into the environment, 30,000 of them are widely used. Health and environmental risks are unknown for most of them and the so-called ‘precaution principle’ was not applied at all. Unfortunately, many compounds revealed to be toxic and noxious, like DDT for example. Often they show bioaccumulation and persistence and, due to the release in the atmosphere, they can reach far non-industrialized areas, like the North Pole. Blood samples of English children show presence of contaminants (DDT and others) in higher contents with respect to the adults of their family. Realizing that national laws and regulations about chemical risk are insufficient, the European Commission issued the REACH (Registration, Evaluation, and Authorisation of CHemicals) proposal, a new system for production and handling of chemicals. In its turn, the WWF launched the international DETOX campaign to sensitize the public opinion and foster adoption of more appropriate and severe regulations about chemical risk. The chemical industry is trying to influence the decision-makers, in order to reject the REACH proposal, due to a supposed economic non-sustainability. Notwithstanding some studies reporting about acceptable costs, one can understand such concern in countries owing a prosper chemical industry, like Germany. In Italy where such industry is facing a substantial decline – such anxiety seems unexplainable, especially considering that REACH could be a sound chance for research and innovation, leading to production of less dangerous substitutive compounds and creation of a new chemicals’ market. 29 chimicanewsambiente 30 tuato numerosi test del sangue a Parlamentari Europei, Ministri della salute e dell'ambiente e, da ultimo, anche ad alcuni deputati e senatori italiani, nonché testimonial di popolari trasmissioni della RAI, nel quadro della settimana di informazione sulla chimica nociva [vedi box]. E le industrie chimiche? Nonostante le debolezze e le scappatoie di REACH, paiono non gradire la nuova regolamentazione, lamentandone l'alto costo. E memori di quanto già tentato altre volte, gridano “Al lupo, al lupo!” [sui precedenti storici delle grida di allarme immotivato da parte delle industrie, vedere il rapporto http://www.panda.org/downloads/europe/crywolf0404b.pdf] tentando di influenzare pesantemente gli studi dell'Unione Europea in merito: gli studi effettuati in passato avevano quantificato i costi di REACH in circa 200 milioni di euro all'anno per 11 anni, 50 centesimi annui per ogni cittadino dell'Unione Europea. Le ragioni di tanta contrarietà a una normativa di tutela che limita la possibilità delle industrie di usare liberamente del nostro ambiente e della nostra vita si possono forse capire in paesi come la Germania, dove l'industria chimica è fortissima: molto meno in Italia, dove invece la nostra industria chimica è praticamente in dismissione, e cui invece REACH potrebbe offrire opportunità di ricerca e di innovazione proprio nel campo delle sostanze sostitutive meno pericolose. A Torino, Villa Gualino, si è tenuto recentemente (Agosto 25-29, 2004) la “2004 Younger European Chemist Conference”. I poster (circa 200) che hanno illustrato le ricerche dei giovani provenienti da tutta Europa sono stati valutati e i migliori premiati da una Commissione. Il secondo qualificato è stato il Dr. Emillo Palomares con una ricerca sulla rilevazione di mercurio in bassissime concentrazioni. Lo riportiamo qui di seguito perché di notevole interesse ambientale. Molecular Colorimetric Probes Selectives for Mercury Ions di Emilio J. Palomares1,3, Ramon VilarCompte2,3 and James R. Durrant3. Institut de Ciencia Molecular-Universidad de Valencia. Spain. (2) Institut Catala de Investigacio Quimica. Spain. (3) Center for Electronic Materials and Devices. Dept. Chemistry. Imperial College. UK (1) A bstract. A novel, heterogeneous approach to ‘naked eye’ colorimetric and spectrophotometric mercury sensing is demonstrated, employing the molecular receptor bis (2,2'bipyridyl-4,4'-dicarboxylato)-ruthenium(II) bis-tetrabutylammonium bis-thiocyanate (N719) adsorbed onto a nanocrystalline, mesoporous TiO2 film. This heterogeneous sensing system exhibits a high selectivity to mercury (II). The immersion of such films in aqueous solutions containing mercury (II) ions results in a bleaching of the dye optical absorbance from a strong red/purple colour to pale orange. The colour change is highly selective for mercury, with the dye being insensitive to up to millimolar concentrations of all other cations listed by the EPA as potential ‘drinking water contaminants’. It is highly sensitive, with the colour change being apparent to the naked dye for concentrations down to 5 ppm, with concentrations as low as 0.5 ppm being detectable by a simple UV/Vis spectrometer. Introduction. Molecular receptors that change their optical properties upon binding to specific guests are attracting strong interest due to their potential application in the development of molecular based sensor devices1-4. The detection of harmful metals is of particular interest due the widespread concern for human health, chemical and environmental processes. Since most of this species (e.g. mercury, cadmium, lead etc…) are usually found in aqueous media, there is a need to develop receptors which must work in water. Colorimetric sensors for metal analytes that do not require the use of any spectroscopic instrumentation (the so-called “naked-eye sensors”) are particularly attractive due to the simplicity in measuring the presence of the analyte (which in turn is important for practical applications). Several successful approaches to sensing metals in aqueous solutions have been reported over the past few years5-7. Recently, the selective detection of mercury is of particular importance as a common environmental pollutant. Elementary mercury and Hg2+ salts are released in the environment by various processes while methyl mercury, which is the most dangerous for human health, appears in a second step owing to microorganisms activity8. Mercury sensing studies to date have included devices based on thin films of gold9, environmentally-sensitive organic molecules2,4, polymeric materials10 and bio-composites11. Devices based on thinfilm gold layers operate at high temperatures (150°C-300°C) and require, for substantial sensitivity, complicated electronic circuits. On the other hand poly- 31 chimicanewsambiente 32 mer composites exhibit limited sensitivity, while sensors based on simple organic luminophores can usually only function in organic solvents, and often need long equilibrium times for quantitative detection. Similarly, limitations are encountered with biosensing of Hg2+ which requires the use of buffering solutions and long equilibration times before the reading can be carried out. Heterogeneous mercury sensors, based upon the adsorption of molecular mercury receptors to solid supports, are technologically attractive due to their potential ease of use and reusability. However, to date such heterogeneous sensors have reported only limited sensitivities and response times. Herein we have reported a novel heterogeneous system for the “naked-eye” colorimetric detection of mercury based on the adsorption of bis(2,2'-bipyridyl-4,4'-dicarboxylato)ruthenium(II) bis-tetrabutylammonium bis-thiocyanate (commonly know N719) on nanocrystalline TiO2 surfaces12 (see Scheme 1). We demonstrate that this approach provides a convenient solid film mercury sensing system which combines the highly sensitive and selective mercury sensing of this molecular receptor, with the ease of ‘dip sensing’ and reusability achieved by the immobilization of the receptor onto a solid support. We furthermore demonstrate that the inherent buffering action of the TiO2 film allows sensing in aqueous solutions without the need of additional buffer systems13, providing an additional advantage of this heterogeneous sensing strategy over comparable solution-based molecular anion sensors. Nanocrystalline, mesoporous TiO2 films are attracting interest for a range of device applications due to their properties of high surface area, optical transparency (band gap <390 nm), semi-conducting behaviour, and non-toxicity with ease of fabrication and excellent stability. Functionalisation of such films by the adsorption of molecular species may be readily achieved by for example the use of carboxylate, hydroxyl or phosphate groups to anchor the molecules to the film surface. We demonstrate here that the carboxylate groups present in the N719 allow binding it to TiO2 surface, as illustrated in Scheme 1, resulting in a strong redpurple coloration and selective and sensitive mercury sensing function. Scheme1. 2. Results and Discussion. 2.1. N719 adsorption to nanocrystalline TiO2 films. Adsorption of N719 to the nanocrystalline TiO2 film results in a strong coloration (See Figure 2). From the strength of the film optical density, we estimate an N719 loading of ~ 180 nmoles/cm2 of film, corresponding ~ 95 % monolayer coverage of the high surface area film. Semi-empirical calculations using Hyperchem™ 6.2 (ZINDO\1parameter set) for the free N719 molecule suggest that the Highest Occupied Molecular Orbital (HOMO) orbital is centred on the thiocynate ligands ( Figure 1) and the Lowest Occupied Molecular Orbital (LUMO ) is centred on the bipyridyl ligands, consistent with previous studies of analogous molecules14. Figure 1 .Graphical representation of the HOMO orbital centred on the thiocyanate groups. 2.2. Chromogenic mercury sensing by N719-TiO2. We now address the mercury sensing function of N719/TiO2 films. For the mercury sensing experiments, the N719/TiO2 films were immersed in mercury solutions of interest, with the coloration determined by “naked-eye” and by measurement of the film UV/Visible absorption spectra. In all cases, changes in film coloration were found to be complete within minutes of immersion, with the resulting coloration being stable for in excess of one day in air. The color change in the presence of Hg2+ was found to be insensitive to interference by other harmful metal cations. A TiO2/N719 film was exposed to a solution containing sub-micromolar amounts of Hg2+ and micromolar quantities of all the other metal cations under study. The optical changes of the film were identical to those observed for solutions containing only mercury, demonstrating the lack of interference by other cations. Similarly, the effect of anionic species was studied by adding to the Hg2+ solution micromolar amounts of F–, Cl–, Br–, I–, AcO–, NO3– and HSO4– (as their tetrabutylammonium salts). No interference in the presence of these anionic species was observed. The mercury sensing experiments with the TiO2/N719 films were carried out in distilled water (~ pH 5) by exposing the films to micromolar solutions of the metal cations under study (i.e. Ca2+, Mg2+, Mn2+, Fe2+ and all of the metal cations catalogued by the Environmental Protection Agency as “drinking water contaminants”, namely Cd2+, Co2+, Cu2+, Hg2+, Ni2+, Pb2+, and Zn2+). Remarkably, as illustrated in Figure 2, the N719/ TiO2 film demonstrated a change in its colour only in the presence of Hg2+. Figure 2. Color changes observed after the N719/ TiO2 film was dipped for 10 minutes in a 20µM aqueous solutions of the indicated metals. Figure 3 shows the corresponding absorption spectra for selected films with and without the presence of mercury. The sensitivity of the N719/TiO2 film for the detection of Hg2+ cations was investigated by “naked eye” and spectrophotometric studies as a function Hg2+ concentration. “Naked eye” detection was found to be possible down to 20 µM of Hg2+ and the spectrophotometric detection allowed the sensing down to ~ 3µM of Hg2+ ( ~ 0.6ppm of Hg2+) Figure 3. Normalized absorption spectra of a N719-TiO2 before (A) and after (B) the film was immersed for 10 minutes in a 4mL quartz cuvette containing a 20µM solution of Hg2+. Such selective recognition has previously been suggested to result from interactions between the thiocyanate ligands and the mercury ions. Although not yet studied in detail, we have proposed that, in the presence of mercury, dyes containing thiocyanate axial ligands can change their electronic properties (and as a consequence their color) due to the formation of a charge-transfer complex and therefore the position of the HOMO orbital. 33 chimicanewsambiente The selective mercury recognition previously demonstrated in solution is not impeded by adsorption of the dye onto the TiO2 surface. Figure 4 shows a titration of the absorbance change of the N719/ TiO2 film against mercury (II). A linear response is observed, with a sensitivity of ~ 0.6 µM. An analogous linear response, was also observed in solution (data not shown). Figure 4. Titration of the change in the absorption of a N719/TiO2 film measured at 550 nm versus the concentration of added Hg2+ ions. Measurements were carried out one minute after each addition of Hg2+ ions. 3. Conclusion. We conclude that nanoporous TiO2 films are an attractive substrate for the development of heterogeneous anion sensors. The nanoporous TiO2 films provides a high surface area, optical transparent substrate, allowing strong dye coloration for monolayer dye coverage and thereby naked-eye colorimetric anion sensing. The TiO2 film pore diameters (15 - 20 nm) are sufficient to allow rapid anion diffusion, resulting in a sensing response time of seconds. The strong binding of N719 onto the TiO2 film prevents desorption when the sensing function is carried out. The buffering action of the TiO2 film itself avoids the need to use additional buffer systems, further simplifying the sensing procedure. The N719 / TiO2 system we report here shows excellent sensitivity and selectivity for inorganic mercury; extension of this 34 system to alternative anion and cation receptors will further broaden the potential of this novel approach to heterogeneous sensing of a wide range of analytes. 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Stefano Raccanelli,responsabile del laboratorio microinquinanti organici, in collaborazione con Lab Service Analitica e con il patrocinio della Divisione di Spettrometria di Massa della società Chimica Italiana. Sono stati analizzati nelle due matrici di sedimento e fango biologico inviate ai partecipanti PCDD/F, PCB e IPA; i dati pervenuti ed elaborati sono stati più di 2500. L’organizzazione CIND, la cui prima edizione risale al 2000, permette ai laboratori nazionali di confrontarsi tra loro e con laboratori internazionali nella analisi dei 17 congeneri di PCDD/F, dei 12 PCB diossina-simili e dei 9 IPA tossici utilizzando due Materiali di Riferimento reali. L’elaborazione dei dati pervenuti ha fornito ai singoli laboratori indicazioni più precise riguardo la tendenza alla sovrastima e sotto-stima sistematica della concentrazione dei congeneri. I laboratori devono avere procedure di controllo qualità per monitorare la validità delle prove e delle tarature eseguite; ciò si realizza non solo mediante l’utilizzo regolare di materiale di riferimento certificati e con il controllo della qualità interna,ma anche, laddove è possibile, con la partecipazione a programmi di prove interlaboratorio o di prove di valutazione (come sottolineato nell’intervento del Dott. P. Bianco, direttore del Sistema Nazionale per l’Accreditamento di Laboratori, autore di uno degli interventi di questa edizione del CIND). Alla luce dei risultati ottenuti il Consorzio I.N.C.A., con il patrocinio della Divisione di Spettrometria di Massa della The results of the 4th and the presentation of the 5th edition of the National Intercalibration Circuit for Dioxins in Sediments and Sludge (CIND) were the topics of a workshop which took place in Venice on October 13th, 2004. A total of 51 laboratories participated to the 4th edition, 33 of them were foreigner ones. Once again CIND (4th ed.) was conceived and organised by Dr. Stefano Raccanelli, manager of the INCA Micropollutant Laboratory of Marghera, in collaboration with Lab Service Analytica Srl (Bologna), under the auspices of the Mass Spectrometry Division of the Italian Chemical Society. Participating labs quantitatively analyzed one sediment and one sludge for the presence of the 17 PCDD/Fs congeners, the 12 dioxin-like PCBs, and the 9 toxic PAHs. Such labs sent a total of about 2500 values to the responsible for statistic analysis of CIND (Prof. Pastres, “Ca' Foscari” University, Venice). The results of the 4th CIND will be very useful for the accreditation systems of the participating labs, providing overall information about the reliability of their analytical procedures. Realizing that similar initiatives are still missing in Italy, the same organisers are already working at the 5th edition of CIND, with no major changes. Standardized samples will be shipped within the second week of February 2005, labs are requested to send back results within June 17th, 2005. For further information labs may contact the CIND secretariat, Dr. Simona Manganelli, c/o Lab Service Analytica (fax +39/051-732759; e-mail: [email protected]). 35 chimicanewsambiente Società Chimica Italiana, ha promosso ed organizzato il Quinto Circuito di Intercalibrazione Nazionale Diossine (5° CIND): i campioni verranno inviati nella seconda settimana di febbraio 2005 con la collaborazione di Lab Service Analytica S.r.l. Il termine di consegna dei dati è fissato per il 17 giugno 2005. Come richiesto dai partecipanti, nella quinta edizione sarà disponibile per l’analisi una matrice di Sedimento e una di fango biologico da impianto industriale/ civile per l’analisi di PCDD/F, PCB e IPA. I dati ottenuti verranno elaborati stati- 36 sticamente dal gruppo del Prof. Pastres del Dipartimento di Chimica Fisica dell’Università di Venezia, al fine di fornire indicazioni ai laboratori per valutare la tendenza a sovra-stimare o sotto-stimare sistematicamente la concentrazione degli analiti E’ intenzione del Consorzio I.N.C.A. continuare a mantenere attivo il circuito di intercalibrazione, fornendo ai laboratori del settore la possibilità di un servizio di controllo della qualità del dato analitico che attualmente, per questi parametri, manca in Italia. Nella sede del Ministero della Salute a Roma il 25-26 novembre 2004 si è svolto un workshop sull’integrazione fra ambiente e salute patrocinato congiuntamente dal Ministero della Salute e da quello dell’Ambiente. Per il Consorzio INCA hanno partecipato la Dott.ssa Annamaria Maffei e la Dott.ssa Ameriga Fanigliulo del Laboratorio INCA di Microinquinanti organici di Lecce. L'integrazione saluteambiente nelle politiche di sviluppo: problematiche ed esperienze relative alle aree di bonifica Roma, 25-26 novembre 2004 di Ameriga Fanigliulo Laboratorio INCA di Lecce L’ Organizzazione Mondiale della Sanità definisce salute ambientale l'insieme di “conseguenze sulla salute d’interazioni tra la popolazione ed il complesso di fattori ambientali di origine naturale e antropica”. In altre parole, tale definizione sancisce l’impatto non trascurabile che l’esistenza di forzanti ambientali (industrie, attività produttive, elementi naturali di grande rilievo) ha sulla popolazione che vive nell’area da esse interessata. L’interazione fra fattori ambientali e aspetti sanitari e la conseguente, necessaria cooperazione fra gli esperti ed i decisori afferenti a questi due ambiti, oltre ad essere il tema portante di un Progetto Operativo del Ministero della Salute, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del PON “Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema”, è stato al centro del Workshop tenutosi al Ministero della Salute il 25 e 26 novembre scorsi e che si è svolto sotto il patrocinio congiunto del Ministero della Salute e del Ministero dell’Ambiente. La stretta correlazione tra elementi terri- toriali che esercitano una pressione ambientale e l’emergere o il locale diffondersi di talune patologie, è ormai decretata da decine di studi epidemiologici e da pochi casi eclatanti, che si sono impressi nella mente di tutti, come l’incidente di Seveso (1976) (Bertazzi, Università Milano). Un sottocaso particolare, che può ben esemplificare tale correlazione, è l’esperienza della bonifica dei siti inquinati, in cui si ha l’affermazione chiara di come l’inquinamento ambientale rappresenti un rischio per la salute della popolazione. Sul territorio nazionale sono stati individuati 50 siti di interesse nazionale, di cui 17 nelle Regioni Obiettivo 1. In questi siti, l’opera di perimetrazione, caratterizzazione e bonifica è in corso ed è giunta a stadi diversi nei diversi casi. Il workshop di Roma, oltre a presentare il rapporto ISTISAN di prossima uscita (Comba, ISS), che rappresenta il primo studio epidemiologico relativo alle aree di bonifica dei siti d'interesse nazionale delle Regioni Obiettivo 1, è stata l’occasione per illustrare i risultati di esperienze in cui l’integrazione “salute-ambiente” richiamata nel titolo, ha prodotto risultati tangibili di enorme portata. Ma in cosa consiste la bonifica di un sito inquinato? (Musmeci, ISS) Il primo passo richiesto da tale procedura è l’individuazione del sito stesso. Generalmente è l’esistenza di dati sanitari anomali a segnalare il possibile inquinamento di un’area specifica. In questo senso, è d’aiuto il fatto che la maggior parte dei siti così definiti coincida con le aree dichiarate “ad alto rischio di crisi ambientale”, per le quali esistono da tempo ampie fonti di dati sanitari. Si rende necessario, quindi, definire il tipo e l’estensione dell’inquinante, considerando anche i suoi fattori di tossicità, persistenza ambientale, 37 chimicanewsambiente bioaccumulo. Si procede quindi alla perimetrazione del sito, che non include necessariamente solo l’area su cui insisteva l’attività individuata come fonte di inquinamento, ma si estende ad un’area più ampia, sia per tener conto della diffusione degli inquinanti, sia per rispondere coerentemente alla percezione del rischio della popolazione interessata: fattore, quest’ultimo, da non sottovalutare, ma anzi da trattare con la dovuta cautela, attenzione e competenza (Carra, Zadig). Sull’area così individuata, si effettuerà una sistematica valutazione dello stato di qualità dei comparti ambientali (aria, acqua, suolo). Le opere di bonifica potranno poi essere diverse e condotte in diverso modo da sito a sito, in relazione alle reali necessità e condizioni ambientali locali. In taluni casi potrà addirittura rendersi necessario un intervento urgente, da attuarsi secondo procedure più rapide e snelle di quelle previste dal Decreto Ministeriale che regolamenta la bonifica dei siti inquinati (DM 471/99). Si opera, in questo caso, una “messa in sicurezza d'emergenza”, come si è reso necessario, ad esempio, nel caso del sito della exStoppani di Cogoleto (Brescianini, ARPA Liguria, D’Urso, Min. Ambiente). La Stoppani, sin dai primi del Novecento, aveva svolto nello stabilimento di Cogoleto attività di produzione di sali di cromo, a partire da un minerale naturale (cromite). Solo dal 1986 all’azienda sono stati imposti limiti e adeguamenti tecnologici per lo smaltimento dei rifiuti e residui di produzione e per il trattamento delle acque reflue. Le attività del sito produttivo sono cessate definitivamente nel 1998. La caratterizzazione del sito, dopo la dismissione, ha rivelato livelli di Cr (VI) nelle acque di falda fino a 10000 volte superiore al limite di legge (5 ºg/L) e nel terreno fino a 300 volte superiori al limite (15 mg/kg). La messa in sicurezza dell’area ha avuto lo scopo di rimuovere le fonti d’inquinamento, contenere la diffusione degli inquinanti, According to the World Health Organization (WHO) “‘environmental health’ comprises those aspects of human health, including quality of life, that are determined by physical, chemical, biological, social, and psychosocial factors in the environment”. Environment protection and human health are intimately interlinked and need a multi-disciplinary integrated approach. Besides being the theme of an Operational Program by the Italian Ministry for Health financed by the EU, the environment-health integrated approach was the main topic of a meeting entitled “L’integrazione salute-ambiente nelle politiche di sviluppo: problematiche ed esperienze relative alle aree di bonifica” (health-environment integration in development policies: questions and experiences related to land reclamation). The conference was held in Rome on November 24th-25th, 2004, at the facilities of the Ministry for Health, which cosponsored the event along with the Ministry for Environment. The influence of polluted sites on human health is a well-known issue, demonstrated by several epidemiological studies. In Italy 50 polluted areas were tagged as ‘sites of national interest’ and their remediation projects are at different stages of realization. The question of the influence of contamination on human health was illustrated during the meeting by the Italian Superior Health Institute, which presented its report about the first epidemiological studies performed in such areas. Clinical exams and health parameters can reveal the presence and the severity of a local pollution event. Solutions may vary from case to case and sometimes urgent interventions are needed, like safety restoration in accordance with national Law 471/99. Some case studies and modern technical tools for land reclamation and protection (like EIA and others), which comprise integrated environment-health issues, were discussed during the meeting. Besides being helpful during remediation processes, such tools can be used for proper planning of land exploitation. 38 impedire il contatto con le fonti inquinanti presenti nel sito. Gli interventi attuati a tali fini hanno previsto: la rimozione e lo smaltimento, presso discariche autorizzate, sul territorio nazionale o all’estero, di tutti i rifiuti pericolosi contenenti cromo presenti nel sito; l’emungimento della falda inquinata; la prescrizione per l’azienda, di garantire, in attesa di realizzare un adeguato impianto di trattamento delle acque, il funzionamento dell’impianto esistente, di realizzare barriere idrauliche per tenere separate le acque di emungimento dalle acque di dilavamento dei piazzali, di presentare il progetto definitivo per la bonifica della falda ed il progetto preliminare per la bonifica dei suoli entro il 31.01.05. Il caso Cogoleto-Stoppani è uno degli esempi più rilevanti di un intervento efficace, rapido ed incisivo in materia di siti inquinati. Un altro esempio di fruttuosa sinergia fra autorità ambientali e autorità sanitaria, sebbene molto diverso nel merito e nella dinamica di sviluppo, è costituito dall'esperienza maturata nel sito di Biancavilla (Pasetto, ISS). In questo caso, all’efficacia dei risultati si accompagna la felice constatazione di un armonioso avanzamento di evidenze sperimentali e ricerca di base, a dimostrare come le prime debbano alimentare la seconda per ricevere la dovuta, esauriente spiegazione, in una dinamica simbiotica e fruttuosa. A Biancavilla, comune etneo di poche migliaia di abitanti, l’emergere, nell’ambito di un periodico programma di sorveglianza, di un inatteso numero di tumori alla pleura, ben superiore al pre- visto, in assenza di note cause ambientali o professionali, ha innescato una serie di indagini, che hanno infine individuato in una fibra anfibolica asbestiforme, presente in una vicina cava di materiali per l’edilizia, la causa dell’anomala diffusione della patologia. Questa fibra, che è stata riconosciuta come nuova specie mineralogica, denominata fluoro-edenite, è stata ritrovata negli intonaci delle case di Biancavilla e nella pavimentazione stradale. La cittadina è stata riconosciuta sito di interesse nazionale ed è tuttora oggetto di un’imponente quanto complessa opera di bonifica. Biancavilla rappresenta un esemplare caso in cui, a partire da un anomalo dato epidemiologico e con l’incisivo contributo della ricerca di base, non necessariamente medica, si è giunti all’individuazione di un fattore ambientale con gravi conseguenze sulla salute e si è intervenuto con tempestività per la sua rimozione. Oggi nuovi strumenti tecnici, quali la Valutazione d'Impatto Ambientale, VIA, la Valutazione d’Impatto Strategica, VAS (Proietti Silvestri, Min. Ambiente), la Valutazione d’Impatto Sanitaria, VIS (Martuzzi, OMS) sono a disposizione delle amministrazioni e delle autorità competenti per consentire che l'integrazione fra salute e ambiente possa esprimersi non soltanto nella fase di definizione di danni apportati da precedenti interventi e della loro possibile soluzione o limitazione, ma già in fase di pianificazione, per evitare che altri danni simili vengano provocati da azioni di cui le conseguenze e le interazioni con l’ambiente e con la popolazione non siano opportunamente soppesate. 39 chimicanewsambiente 40 SUMMER SCHOOL ON GREEN CHEMISTRY SETTIMA EDIZIONE 5-11 Settembre 2004 Venezia di Alvise Perosa Università Ca’ Foscari, Venezia S i è svolta a Venezia dal 5 all’11 di settembre 2004 la settima Summer School on Green Chemistry, l’appuntamento annuale organizzato dal Consorzio all’interno del VI programma Quadro della Commissione Europea. I partecipanti erano 63 e appartenevano a 20 diversi paesi, in rappresentanza di tutto il mondo. I docenti invitati sono stati professori universitari ma anche rappresentanti del mondo della ricerca industriale, per avvicinare i giovani studiosi ad una realtà intersettoriale. Al dì là delle lezioni di base sui principi e le tecnologie della green chemistry (aspetti generali, filosofia, contesto internazionale, uso di metodologie chimiche pulite, solventi alternativi, reagenti e prodotti puliti, catalisi, etc.) si è focalizzata l’attenzione anche sulle risorse rinnovabili come materia prima per processi. La relazione inaugurale è stata tenuta da David Black, segretario generale della IUPAC, che ha illustrato le attività della IUPAC inerenti alla Green Chemistry. Nella seconda giornata sono intervenuti Paul Anastas, Michel Gratzel, Johan Thoen. Paul Anastas, direttore del Green Chemistry Institute americano, ha descritto le strategie di ricerca e l’impatto che la green chemistry può avere sui processi produttivi e sull'ambiente. Anastas è stato presente a quasi tutte le Summer School precedenti tanto che quest’anno ha organizzato negli Stati Uniti una Summer School con gli stessi contenuti e obiettivi, a suo dire con molto minor successo. Michel Gratzel, Politecnico di Losanna, è un esperto mondiale di pannelli fotovoltaici, la sua lezione verteva sui nuovi materiali per ottimizzare l’efficienza nel convertire la luce in energia elettrica. Johan Thoen rappresenta una delle più grosse industrie chimiche, la Dow Chemical, e ha fornito una prospettiva diversa sugli aspetti della ricerca nel campo della chimica sostenibile per usi industriali. Il Prof. Tundo, Università di Venezia e Presidente del Consorzio, ha aperto la terza giornata di studi con una lezione sul dimetil carbonato come reagente pulito sostituto di fosgene. Ken Seddon, Queen’s University of Belfast, ha parlato di liquidi ionici: sali fusi a temperatura ambiente privi di tensione e di vapore che agiscono come solventi non volatili. In seguito Jan Engberts, Università di Groningen, ha descritto nuovi sviluppi per reazioni di sintesi organica condotte in acqua come solvente. Ha illustrato alcuni esempi molto interessanti di reazioni che avvengono più rapidamente e più efficientemente quando i reagenti organici insolubili in acqua galleggiano sulla superficie. Alcune di queste ricerche sono state condotte da Barry Sharpless vincitore, come noto, del Premio Nobel nel 2001. Istvan Horvath, Eotvos Lorand University, ha tenuto una lezione provocatoria mostrando agli studenti come la chimica vada considerata un bene aggiunto e non una disciplina portatrice di soli prodotti nocivi arrivando a dare alla chimica stessa nel suo complesso la dicitura di chimica per il progresso, chimica sostenibile. E’ compito dei chimici divulgare al meglio le proprie ricerche per restituire alla chimica il posto che le spetta nel progresso e nel benessere dell’umanità Wolfgang Holderich è uno dei massimi esperti mondiali di catalisi industriale, ha tenuto due lezioni molto articolate sull'impiego di nuovi catalizzatori ambientalmente compatibili per la produzione di prodotti chimici di larghissimo consumo, ad esempio il nuovo processo per la produzione di caprolattame della Sumitomo da lui brevettato, e sull’impiego industriale di materie prime rinnovabili (olio di soia come biodiesel). Frieder Lichtenthaler, Università di Scienze Tecniche di Darmstadt , esperto della Foto di gruppo Summer School 2004. cortile dell’Istituto Canossiano a Venezia. chimica degli zuccheri in particolare per quanto riguarda il loro uso come materie prime per la produzione chimica. Gli studenti sono stati molto interessati ed hanno partecipato attivamente ponendo molte domande durante e dopo ciascuna conferenza. La sessione poster è stata l’occasione di scambiare opinioni e conoscenze fra gli studenti e i loro insegnanti. Le discussioni sono continuate a lungo anche finita ogni sessione. Fra i 59 poster presentati, tutti di alto livello, sono stati scelti tre poster particolarmente meritevoli di un riconoscimento: uno sull'epossidazione chemo-enzimatica di acidi grassi insaturi come precursori di prodotti di interesse industriale (Ulrika Tornvall, Università di Lund, Svezia). Un secondo poster analizzava l'impiego dell'anidride carbonica supercritica in flusso continuo per sintesi di interesse farmaceutico (Pete Clark, Università di Nottingham). Il terzo poster premiato trattava di nuovi metodi di indagine sulla permeabilità controllata mediante radiazione luminosa di membrane vescicolari (Marjon Kuiper, Università di Groningen, Paesi Bassi). The 7th annual edition of the Summer School on Green Chemistry, organised by the INCA Consortium and sponsored by the 5th Framework Programme of the EC, took place in Venice on October 5th-11th, 2004. The 63 participants, all graduated in scientific disciplines, came from 20 different countries. The welcoming speech of Prof. David Black, general secretary of the International Union of Pure and Applied Chemistry (IUPAC), kick-started the activities of the school. He described IUPAC’s commitments in the field of Green/Sustainable Chemistry (GC). During the five days of course, 15 international experts – coming from the academic and the industrial R&D world – gave lectures about the different classical and innovative aspects of GC. In this edition the school also focused on the use of renewable resources as raw matters for chemical processes. During the poster session three prizes were given. The first winner poster dealt with chemo-enzymatic epoxidation of non-saturated fatty acids as precursors of valuable products for industry (Ulrika Tornvall; University of Lund, Sweden). The second one was about the use of supercritical carbon dioxide in continuous flow for pharmaceutical syntheses (Pete Clark; University of Nottingham, United Kingdom). The last one presented a study about new methods of investigation for ‘controlled permeability’ using light emissions by vesicular membranes (Marjon Kuiper; University of Groningen, The Netherlands). 41 42 chimicanewsambiente INCA CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO NAZIONALE “LA CHIMICA PER L’AMBIENTE” INCA Laboratory of Marghera A new building recently acquired by the INCA Consortium (www.unive.it/inca) in the VEGA Science Park, is just about ready to host the INCA Laboratory of Marghera. The research labs and administration will move from the old to the new structure in March 2005. The structure covers approximately 2500 m2, on three levels. It’s set to become a centre for scientific excellence and for high-level training of researchers. LABORATORIES The research labs are already active in three areas. A. Fundamental research on Green Chemistry. B. Analyses of micropollutants (dioxins, PCBs, PAHs, etc..) C. Microbiology for the decontamination of polluted sites. RESEARCH Current national and international projects: A. European Integrated Project SOLVSAFE B. Research with industrial partners: C. Calibration Network for Dioxins (CIND) D. Research exchanges in the framework of international memoranda of understanding (INTAS, etc.) TRAINING It will host national and foreign researchers in close contact with internationally renown experts, in the framework of scientific collaborations, research projects, and doctoral programs. ADMINISTRATION The new structure will host the INCA directive offices and administration. THE MISSION ● Strengthen scientific networks on green/sustainable chemistry, by fostering wide collaborations between universities and industry. ● Create a model research structure, linked internationally. ● Train young scientists through research projects and mobility. ● Get developing nations involved in training and research. ● Disseminate research results through editorial activities, particularly in collaboration with WILEY-VCH. 43 chimicanewsambiente INCA per la Formazione Al via le attività del secondo anno del progetto Tempus gestito dal Consorzio INCA Gli incontri di Ismailia del 6 e 7 novembre 2004. di Fulvio Zecchini Consorzio INCA L o scorso 6 novembre 2004 si è tenuta a Ismailia (Egitto), presso i locali della Facoltà di Agricoltura della Università del Canale di Suez (Suez Canal University; SCU), la seconda riunione annuale del gruppo di gestione (Management Group; MG) del progetto “Sustainable Environmental Development, A Curriculum Development Project” (SEDC; JEP-30031-2002) (vedi anche INCA News n°10, pag. 34), Programma Tempus della Commissione Europea, Direzione Generale per la Cultura e l’Educazione. Alla riunione hanno partecipato il Prof. Pietro Tundo (presidente del Consorzio INCA; contraente del progetto e presidente del MG), il Prof. Mohamed Tawfic Ahmed (SCU; co-autore e coordinatore del progetto), il Dott. Reinout Heijoungs (Università di Leiden; membro olandese del MG), la Prof.ssa Maria Fürhacker (BOKU University di Vienna; nuovo partner e membro austriaco del MG), il Dott. Fulvio Zecchini (Consorzio INCA,Venezia; co-autore del progetto e membro italiano del MG), la Dott.ssa Giorgia Trussardi (Consorzio INCA, Venezia; responsabile amministrativa del progetto). Lo scopo della riunione del MG, oltre a quello più ovvio di discutere dello stato attuale e delle attività future del progetto, è stato quello di confrontarsi con professori e studenti della SCU al fine di 44 poter evidenziare aspettative, necessità e priorità educative con un approccio dal basso verso l’alto. A tal fine è stata tenuta una sessione aperta dell’incontro a cui sono intervenuti tra gli altri il Prof. Farouk Abdel Kadir, Presidente della SCU, il Prof. Samir El Shazli, Decano della Facoltà di Agricoltura e il direttore del centro di sviluppo dell’educazione della SCU, oltre a decine di professori e rappresentanti degli studenti. In primis il Prof. Tawfic ha illustrato la situazione della tutela ambientale e vari aspetti dell’educazione scientifica in Egitto. Il Dott. Zecchini ha poi brevemente descritto lo stadio di avanzamento dei lavori, le modifiche al progetto originale approvate dalla Commissione Europea e le priorità del progetto Tempus. Dalla discussione successiva è emersa una chiara necessità di aiuto da parte delle istituzioni partner europee ed un desiderio di sempre maggior collaborazione a livello educativo e di ricerca scientifica nel settore della protezione ambientale; ne sono testimonianza le dimostrazioni di cortesia e gratitudine e le molteplici richieste in tal senso di professori e studenti della SCU. Questi ultimi si sono dimostrati attivi ed interessati ad apprendere nuove discipline legate alla tutela ambientale, con particolare riferimento alla Green/ Sustainable Chemistry, e volenterosi di assumere un ruolo attivo nel progetto Tempus. Numerose sono le richieste di partecipazione alle attività educative previste dal progetto: addestramento presso gli Istituti dei partner europei e Presentazione dei partner del progetto a studenti e docenti della Suez Canal University, Ismailia, Egitto. La Dott.ssa Giorgia Trussardi con i colleghi della SCU. minicorsi su varie discipline ambientali che verranno tenuti da esperti europei presso la SCU all’inizio del prossimo anno. Tra le priorità di studenti ed insegnanti della SCU anche l’istituzione del sito Internet del progetto tramite cui poter attingere a testi scientifici e la creazione di una biblioteca per lo sviluppo sostenibile. La necessità di una maggiore collaborazione tra l’Egitto e l’Europa per l’educazione e la ricerca nel settore della protezione ambientale è stata ulteriormente discussa nel secondo workshop annuale del progetto, tenutosi il giorno successivo (7/11). Il seminario, intitolato “Organic pollutants, a major threat to sustainable development”, era dedicato alla collabo- razione bilaterale Italia-Egitto nel settore della protezione dall’inquinamento da composti organici ed alla diffusione delle attività del progetto Tempus. Sono intervenuti i su citati membri del MG del progetto e del direttivo della SCU, oltre all’attacché scientifico dell’Ambasciata d’Italia al Cairo, Ing. Giuseppe Marino. Quest’ultimo ha voluto testimoniare personalmente l’interesse e l'impegno del Ministero degli Affari Esteri (MAE) nella collaborazione scientifica bilaterale Italia-Egitto, in cui il Consorzio INCA ha il ruolo di referente scientifico, ed ha messo a disposizione dei fondi del MAE per invitare alcuni esperti italiani al meeting. Tra questi il Prof. Ferdinando Boero, biologo marino dell’Università di Lecce, che ha descritto le possibilità di collaborazione per la tutela dell'ambiente marino di Sharm-El-Sheik con particolare riferimento alla barriera corallina, che rappresenta una delle maggiori attrattive turistiche. Similmente la Dott.ssa Ameriga Fanigliulo (Consorzio INCA e ARPA Puglia) ha presentato le possibilità di collaborazione tra il neonato Laboratorio INCA di analisi degli inquinanti organici di Lecce (vedi anche INCA News n° 10, pag. 17) e la SCU. Sono stati anche descritti due progetti di collaborazione bilaterale ItaliaEgitto finanziati dal MAE e attualmente in fase di svolgimento: uno concerne l’analisi dei microinquinanti organici (referenti: Prof. Tawfic e Prof. Tundo) (vedi anche INCA News n°10, pag. 34 e segg.), The second annual meeting of the Management Group (MG) of the Tempus project “Sustainable Environmental Development, A Curriculum Development Project” (SEDC; JEP-30031-2002) took place on November 6th, 2004 at the facilities of the Suez Canal University (SCU), Ismailia, Egypt. Members of the MG from Italy, Egypt, Austria, and The Netherlands attended the meeting. Besides assessing the present status of the project and planning future activities, the MG discussed with the directive board and some professors and students from SCU about educational priorities and needs with a bottom-up approach. The second annual workshop for the dissemination of the activities of the Tempus project took place on November 7th, 2004. The scientific part of it was dedicated to the organic pollutants in Egypt. Authorities, teachers and students of SCU participated along with the members of the MG and Dr. Giuseppe Marino, the scientific attaché of the Embassy of Italy in Cairo. Future developments were discussed concerning ItalyEgypt and Europe-Egypt scientific and educational collaborations under the auspices of the Tempus Programme and of the Italian Ministry for Foreign Affairs. 45 chimicanewsambiente 46 mentre l’altro riguarda la biodiversità vegetale nel Sinai (referenti: Prof. Armandodoriano Bianco, Consorzio INCA - Università “La Sapienza” di Roma, e Prof. Ibrahim Ashour, decano della SCU) (vedi anche INCA News n° 11, pag. 27). Gli studenti che hanno già usufruito di periodi di addestramento in Italia (Consorzio INCA; Venezia) e in Spagna (Istituto Universitario di Scienza e Tecnologia, IUCT; Barcellona), grazie ai finanziamenti del progetto Tempus, hanno presentato le attività di training da loro svolte. Nell’ambito della tavola rotonda che ha concluso la seconda giornata di lavori si è discusso di possibili future collaborazioni scientifiche bilaterali Italia-Egitto e di cooperazione allargata anche agli altri paesi partner del progetto Tempus (Spagna, Olanda, Austria). Uno dei temi di maggiore interesse per lo staff accademico della SCU è la creazione di un laboratorio per l’analisi dei microinquinanti organici (diossine, policlorobifenili, ecc.) che dovrebbe essere il punto di forza del Centro di Eccellenza per lo sviluppo sostenibile della SCU. Gli strumenti didatti- ci e l’addestramento del personale saranno a carico del progetto Tempus, mentre bisognerà reperire fondi diversi per l’acquisizione di strumenti analitici ed attrezzature. L’Ing. Marino ha dato la sua disponibilità a collaborare al reperimento parziale di fondi presso il MAE. Alla fine del workshop, tutti i partecipanti europei ed arabi si sono riuniti nella grande mensa della SCU per l’iftar, il pranzo rituale che segue il digiuno diurno del ramadan. Il progetto Tempus JEP-30031-2002 è ormai ben avviato e potrà sicuramente dare risultati degni di nota. Dopo i vari incontri, la collaborazione scientifica Italia-Egitto risulta rafforzata; buona l’intesa fra accademici e scienziati dei due paesi e valide le prospettive di poter allargare la collaborazione ad altri paesi europei, in primo luogo a quelli che partecipano al progetto Tempus. La collaborazione scientifica dell’Europa con i paesi meno avanzati è uno degli obiettivi etici e politici della Commissione Europea: la scienza e l’educazione sono bisogni globali. Un concetto più volte emerso durante le due giornate di lavoro. Collaborazioni internazionali RETE RISeT Il sistema RISeT (Rete Informativa Scienza e Tecnologia del Ministero degli Affari Esteri Italiano, Direzione Generale per la Promozione Culturale) è finalizzato a distribuire direttamente agli utenti finali le informazioni scientifiche e tecnologiche raccolte e inviate dalla rete degli Addetti Scientifici. Di seguito l’elenco dei messaggi inviati alla Rete Informativa del Ministero degli Affari esteri nel periodo compreso tra marzo e giugno 2004. Chi fosse interessato a ricevere maggiori informazioni in merito a ciascun argomento sotto riportato, può rivolgersi direttamente al Consiglio Scientifico o alla Giunta del Consorzio INCA. DATA REFERENTE ARGOMENTO 16-07-2004 Ambasciata d’Italia a Washington MITTENTE Einaudi G. Nuovi materiali. Opportunità di finanziamento per ricerche 19-07-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Tokyo Volpi A. Nuovo indirizzo dell’Ufficio Scientifico dell’Ambasciata 22-07-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia Sasanelli N. Australia. Nanoscienze Pacific Rim Conference 27-07-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Parigi Grasso F. Francia. Research grants della Fondazione Fyssen 27-07-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Parigi Grasso F. Francia. Borse di mobilità per dottorandi offerte dall’Institut 03-08-2004 Ambasciata d’Italia New Delhi Gastaldi L. International Conference on Coastal Hazards ñ Thanjavur ñ 03-08-2004 Consolato Generale d’Italia a San Francisco Scapolla T. World Ag Expo, Tulare, California (8-10.2.2005): 12-08-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma Galloni, Neri Svezia. Visiere intelligenti per caschi da moto e occhiali 12-08-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma Galloni, Neri Svezia. Carta ‘elettronica’ 12-08-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma Galloni, Neri Svezia. Creazione nuovi materiali con tecnica ‘sol-gel’ 12-08-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires Semenzato R. Proposte e opportunità di collaborazione bilaterale ñ Centro 17-08-2004 Consolato Generale d’Italia a San Francisco Scapolla T. Approvato nuovo dispositivo per il trattamento di ischemia 25-08-2004 Ambasciata d’Italia a Berlino DovÏ Sviluppo di un nuovo gestore di fanghi 26-08-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires Semenzato R. Proposte e opportunità di collaborazione bilaterale ñ 13-09-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires Semenzato R. Proposte e opportunità di collaborzione bilaterale. Chimica: a carattere internazionale. di Tokyo in Nano-sciences (Pacnan) per giovani ricercatori Claude Bernard di Parigi 631402 (INDIA) Fiera internazionale nel settore agricolo da sci Regional de InvestigaciÚn y Desarollo ‘Rosario’ (CERIDER) cerebrale Instituto Superior de Investigaciones BiolÚgicas (INSIBIO) 03-01; Tecnologie chimiche, farmaceutiche e biotecnologiche: 16-01; Ingegneria, materiali: 18-01. INCAPE di Santa Fe. 14-09-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires Semenzato R. Proposte e opportunità di collaborzione bilaterale. Scienze biologiche: Biochimica 05-02; Scienze mediche: Fisiologia, patologia clinica 06-01, Oncologia 06-03; Neuroscienze 06-04; Salute: Genetica molecolare e genomica 14-01. IBYME. 14-09-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires Semenzato R. Proposte e opportunità di collaborzione bilaterale. Chimica: 03-01; 03-10 - Tecnologie chimiche, farmaceutiche e biotecnologiche: 16-01; 16-02; 16-04. INTEQUI di San Luis. 14-09-2004 Consolato Generale d’Italia a San Francisco Scapolla T. USA. Neurotecnologie. Neurotech Leaders Forum 16-09-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia a Stoccolma Galloni, Neri Materiali ibridi: conduttori e isolanti. 23-09-2004 Ufficio scientifico dell’Ambasciata d’Italia in Belgio Lombardo C. ECOFOX: il disinquinamento biologico. ñ 4/5 Ottobre 2004 47 Editoria Nuove pubblicazioni Quimica verde en Latino América (Green Chemistry n. 11) Editor Pietro Tundo, Rita Hoyos de Rossi, Consorzio INCA, 2004. (Green Chemistry series n°12) Co-Editors Valery V. Lunin, P. Tundo, Ekaterina S. Lokteva, 2004. GREEN CHEMISTRY SERIES 1. Collection of Lectures of the Summer School on Green Chemistry, 1998-1999-2000, Ed. P. Tundo, Co-Ed. L. Clemenza, A. Perosa, Consorzio INCA, Venezia 2001. (Green Chemistry Series n° 1) 2a Ed. Collection of Lectures of the Summer School on Green Chemistry, 1998-2001, Ed. P. Tundo, Co-Ed. L. Clemenza, A. Perosa, Consorzio INCA, Venezia 2002. Realizzate con il contributo del Ministero degli Affari Esterni. 3a Ed. Collection of Lectures of the Summer School on Green Chemistry, 1998-2003, Ed. P. Tundo, Co-Ed. L. Clemenza, A. Perosa, Consorzio INCA, Venezia 2004. Realizzate con il contributo del Ministero degli Affari Esterni. 2. Premi per Processi e Prodotti chimici Puliti, 1999-2000-2001, Editor P. Tundo, Co-Editors P. Maggiorotti, M. Cici, Consorzio INCA, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 2) 3. IUPAC Workshop on Green Chemistry Education, Report, Editor P. Tundo, Co-Editors P. Maggiorotti, M. Cici, Consorzio INCA, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 3) 4. Green Chemistry in Italy, Co-Editors A. Albini, P. Tundo, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 4) INCA 5. Green Chemistry in Africa, Co-Editors P. Tundo, L. Mammino, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 5) 6. Hazardous halo-aromatic pollutants: detoxification and analysis, Ed. P. Tundo, V, Lunin. Assist. Ed. S. Zinovyev, A. Perosa, E. Lokteva, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 6). Con il contributo del Min. degli Affari Esteri. 7. Italian North African Workshop on Sustainable Chemistry, Ed. L. Palmisano, G. Sartori, M. Tawfic-Ahmed, P. Tundo, Venezia 2002. (Green Chemistry series n° 7). Con il contributo del Ministero degli Affari Esteri. 8. First Italia-Argentina Workshop on Green Chemistry - Venice 16/17 September 2002, Ed. G. Cerichelli, P. Tundo, Venezia 2003. (Green Chemistry series n° 8). Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri. 9. Il Cambiamento Globale del Clima - estratto da: Introduzione alla Chimica Verde, a cura di F. Zecchini, coord.da P. Tundo, Consorzio INCA, Venezia 2004. 10. Master MOVAIMA Monitoraggio e Valutazione dell’Impatto Ambientale nelle Imprese Agroalimentari - Progetti di fattibilità, CoEditors A. Corsaro, G. De Guidi, Venezia 2004. (Green Chemistry series n° 10) Summer School - II anno “Ricerca e sviluppo di tecnologie di bonifica di siti contaminati” (Soil Remediation series n. 5) Editors Pietro Canepa, Fabio Fava, Consorzio INCA, Genova 2004. SOIL REMEDIATION SERIES 1. Progetto Sisifo, Editor P. Canepa, Consorzio INCA, Venezia 2001. 2. Workshop US-Italy on Sediment Management Research: a CLEANER Scenario, Co Editors R.G. Luthy, P. Tundo, Consorzio INCA, Venezia 2002. Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri. 3. Summer School I° anno - Ricerca, sperimentazione e sviluppo di tecnologie di bonifica di siti contaminati - Savona, 8-13 settembre 2002, Ed. P. Canepa, F. Fava, Venezia 2004. Con il patrocinio di Min. della Ricerca Scientifica, Min. dell’Ambiente, Prov. di Savona. 4. Progetto Sisifo - Risultati II anno di attività 2002-2003, Editor P. Canepa, Consorzio INCA, Venezia 2004. ALTRE PUBBLICAZIONI Atti del 5° Congresso Nazionale INCA Tunisi, 26-28 giugno 2002, Venezia 2002. Realizzato con il contributo del Ministero degli Affari Esteri. Il Cambiamento Globale del Clima - estratto da: Introduzione alla Chimica Verde, a cura di F. Zecchini, coord.da P. Tundo, Consorzio INCA, Venezia 2004. Per ricevere chimica news ambiente spedire questo coupon via fax allo 041-2348620 Nome Cognome Ente o Azienda E-mail Indirizzo Coupon Ai sensi della L. 675/96 si informa che il trattamento dei dati forniti avverrà a norme di legge e ci consentirà di inviare materiale pubblicitario e/o svolgere attività di mailing. In qualsiasi momento, potrà modificare o cancellare i dati suddetti e opporsi al loro utilizzo inviando una comunicazione al numero di fax soprindicato. 48 Le versioni cartacee di ChimicaNewsAmbiente si possono ottenere gratuitamente facendone richiesta a: Redazione ChimicaNewsAmbiente” c/o Consorzio Interuniversitario Nazionale “La Chimica per l’ambiente” indicando il nome, cognome e indirizzo del richiedente. 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