a cura di Roberto Gamba
Recensioni
Soprasensibilità architettonica
L’architettura organica vivente è
sorta sulla base della nuova concezione della scienza dello spirito, o
antroposofia, che affronta la conoscenza della realtà non materiale,
soprasensibile del mondo, in termini e con metodi rigorosamente
scientifici e moderni.
È un modo di costruire in sintonia
con la realtà naturale, ma al contempo favorevole alle conquiste
della modernità.
L’autore, architetto, attivo a Milano,
studioso e membro del Consiglio
centrale del “Forum Internazionale
Uomo e Architettura”, riproduce i
termini della polemica che dal secolo scorso ha diviso i diversi modi
di fare architettura, secondo i principi del razionalismo, del classicismo, dello storicismo, contrapposti
a quelli organici.
Egli dichiara che, negli ultimi decenni, questi ultimi principi si sono
affermati con le forme irregolari, i
volumi liberi,gli spazi fluttuanti che
caratterizzano l’architettura che si
impone oggi nel mondo (soprattutto grazie agli effetti massicci e
immediati che produce la pubblicistica di settore).
Auspica che “se accanto alle forme,
ai colori, ai materiali, agli spazi,
un’architettura coagula volontà,
pensieri e sentimenti nel senso della
tripartizione sociale (libertà nello
spirito, uguaglianza nella vita sociale, fraternità nella vita economica),si può passare da un organico
solo esteriore,formalmente estetico
e di facciata, a un organico vivente…”.
Nella premessa, afferma che il libro
tenta di illustrare ed esplicitare le
valenze e le basi metodologiche
dell’architettura organica vivente,in
particolare il filone che ha preso
origine da Rudolf Steiner (18611925),architetto,autore di una dozzina di edifici di grande originalità.
Egli ricorda che Steiner, pur se è
stato considerato dalla critica italiana solo di recente,ha dato origine
a una corrente internazionale dell’architettura moderna che si inserisce, ma anche si distingue da quella
organica più conosciuta e che, svi-
70
Organici cromatismi
luppatasi lentamente nei decenni a
cavallo delle due guerre mondiali, è
giunta negli ultimi anni a realizzare
una nutrita serie di opere significative per dimensione, importanza,
innovazione del linguaggio artistico
architettonico e valore sociale e si è
incarnata, in molte parti del
mondo, in una multiforme varietà
di declinazioni nazionali e locali e
di espressioni individuali dei singoli
progettisti.
Il libro si divide in 7 capitoli ampiamente illustrati.
Il primo rapporta l’argomento trattato alla questione ecologica contemporanea e al problema della
creazione artistica.
Il secondo, di inquadramento storico, delinea i caratteri del Movimento Moderno e delle sue correnti funzionalistica, formalistica e
organica; presenta Rudolf Steiner e
i suoi progetti per il Goetheaumm.
Il terzo, partendo dall’osservazione
che tributa all’architettura il compito di esprimere i contenuti dell’essere umano, la sua dimensione
fisica, vitale, animica, dell’organizzazione dell’io, ne enuncia le 4 dimensioni: spazio, colore, forma e
materia.
Il quarto descrive ed esemplifica,citando alcuni elementi delle opere di
Steiner, il modo in cui le dimensioni dell’architettura si trasformano nell’arte organica vivente,per
rendere visibile, attraverso le forme,
ciò che è spirituale e simbolico.
Il quinto delinea lo sviluppo e la
diffusione dell’architettura organica
nel mondo, nelle sue diverse declinazioni, presentando le personalità
più significative – Ranzenberger
(1881-1967),Van Baravalle (19021983), Kayser (1892-1980), Nemes
(1900-1978), Keller (1928-1992),
Seyfert (1930-2002), Raab (19142004); poi i contemporanei Asmusseu (1913-1998), Van huut,Bulleng
Peters Ruff,Wilkes, Makovecz – e
alcune realizzazioni caratteristiche.
Il sesto presenta la nuova scuola materna di Cardano al Campo (Va),
progettata dall’autore.
L’ultimo capitolo è un saggio, datato dicembre 2004, che tratta degli
ultimi sviluppi e le questioni recenti
dell’architettura; il suo porsi a confronto con la meccanizzazione, non
solo del cantiere, ma di tutta la società, con i temi della sostenibilità,
della rappresentatività ideale, delle
nuove esigenze sociali.
Il volume celebra le empiriche, artigianali e organiche espressioni della
ricerca estetica e umana dell’autore
viennese,corredato da numerose immagini – alcune di grande formato –
che esaltano i fantasiosi cromatismi
delle sue opere grafiche e materiali.È
costituito da una serie di capitoli,che
passano in rassegna i vari periodi
della sua vita e i principi del suo operare. Gli scritti dell’autore (che ha
completato un dottorato all’Università Harvard di NewYork;ha pubblicato saggi su pittura e scultura del
XX secolo e attualmente è curatore
di Storia della Cultura presso il National Museum of American History) sono intervallati, per confermare le vicende raccontate, da domande e risposte a Hundertwasser
(Friedrich Stowasser, nato a Vienna
nel 1928) e dalla proposizione di traduzioni di suoi scritti. Alle riproduzioni artistiche,si aggiungono le foto
delle architetture realizzate e quelle
in cui egli – che si definisce una sorta
di “medico” delle architetture – è ripreso al lavoro o negli atteggiamenti
più pittoreschi o anticonformistici
che caratterizzano il suo stile di vita.
Sequenze fotografiche sono riferite
agli interventi più noti effettuati sulle
architetture:alla casa con tetto d’erba
costruita in Nuova Zelanda nel
1975, al Rupertinum di Salisburgo
(A) - 1981,alla Fabbrica Rosenthal a
Selb (D) - 1982, ai Silos per cereali a
Krems (A) - 1982, alla Chiesa di S.
Barbara a Barnbach (A) - 1988, alla
Kunsthaus di Vienna (A) - 1991, alla
Centrale di teleriscaldamento di
Spittelau (A) - 1995; numerosi sono
i dettagli di altre sue opere pittoriche
e decorative. Inoltre, alcune pagine –
ove espone le sue “riflessioni sull’architettura” – sono dedicate alla Casa
Hundertwasser, in Kegelgasse, a
Vienna (A) - 1997.
Stefano Andi
Architettura organica vivente.
Nascita, attualità e prospettive
Sistemi Editoriali Esselibri,
Napoli, 2005
320 pp., € 28,00
Rand Harry
Hundertwasser
Edizione italiana
Taschen, Colonia, 2007
32 pp., € 9,99
CIL 128
Pensiero e utopia
Definizioni
di ecologia
Spregiudicatezza
deformalistica
Creatività
e materalità
Soleri stesso ha scelto gli scritti, raccolti in antologia dalla sua collaboratrice Kathleen Ryan e qui pubblicati.
Architetto, scrittore e scultore (Torino,1919,qui laureatosi nel 1946),è
noto per aver creato, nel 1970,Arcosanti, un prototipo di città per 5.000
persone, ove ora vive, basata sui concetti dell’arcologia (architettura e
ecologia), uso frugale di risorse e di
energia,per vivere sfruttando il meno
possibile l’ambiente. Nel 2000 ha ricevuto il “leone d’oro” alla Biennale
di Architettura di Venezia. Nella presentazione, Maria Antonietta Crippa
evidenzia come questi scritti denuncino l’inganno del principio “la
forma segue la funzione”,precisando
che “la funzione non origina la
forma: essa la mantiene”. In ogni
caso, si chiede se la lezione di Soleri,
elaborata nel deserto dell’Arizona,
abbia effettivo spazio nel contesto
italiano. Poi, Corrado Gavinelli inquadra la figura di Soleri tra le manifestazioni utopiche del secondo Novecento;descrive la sue esperienze di
Cosanti, di Arcosanti; cita la progettazione futuristico-utopica della
Città della Mesa; propone un’interpretazione dell’insieme dei suoi
scritti, selezionati per questa antologia (1969/1985); nell’“Arcologia”,
espone la sua visione del mondo;negli Sketchbooks, propone una sperimentazione urbana, da rivolgere a
una società giusta,equa,civilizzata;ne
“Il ponte tra materia e spirito”, riflette sui modi propositivi e operabili
dell’Arcologia; nel “Seme Omega”,
approfondisce un’ipotesi escatologica, un’indagine sul destino ultimo
dell’uomo e dell’universo; nella
“Tecnologia e cosmogenesi”, considera un’ideale “Città di Dio”, attuabile con un’accorta e consapevole
politica del risparmio nell’uso delle
risorse e delle modalità di attuazione,
nei settori esecutivi dell’urbanistica e
dell’architettura.
Con la Campagna Generazione
Clima, il WWF Italia mira alla riduzione dei consumi energetici
nell’edilizia, ma anche alla diffusione di una cultura di corretta gestione degli edifici, basata sulla
qualità ambientale del costruito:
infatti, la ricerca dell’efficienza
energetica non garantisce da sola
l’ecologicità dei materiali, fattore
che invece non deve essere assolutamente dimenticato.A tale proposito, ha promosso la diffusione di
questo libretto esplicativo che, in
primo luogo, definisce correttamente quello che si deve intendere per “edificio ecologico”. Il
curatore (docente di tecnologia
presso l’Università di Reggio Calabria),con la collaborazione di Norbert Lantschener di CasaClima,
Giancarlo Allen dell’Anab e di altri
ricercatori del WWF, propone una
riflessione sull’appropriatezza dei
materiali e in particolare su ciò che
attiene alla loro efficienza, alla salubrità,alle capacità di recupero di altre materie prime già utilizzate, alle
connessioni degli stessi con la comunità, alla capacità di ridurre il
consumo di energia e le emissioni
in fase di produzione, trasporto,
montaggio, funzionamento e dismissione.Per la scelta del materiale
da impiegare, l’opuscolo inoltre
considera le variabili che riguardano fra l’altro disponibilità, rinnovabilità della risorsa, effetti dei processi di trasformazione,consumo di
energia, caratteri positivi del prodotto, riciclabilità, durata, effetti sul
clima, facilità della messa in opera;
fornisce infine anche indicazioni
sulla organizzazione e la gestione
del cantiere. La valutazione oggettiva di tali requisiti imporrà necessariamente un confronto tra i diversi materiali correntemente impiegati, ponendo il laterizio come
scelta da prediligere.
Il volume è frutto di un’indagine archivistica patrocinata dalla Fondazione Michelucci di Fiesole (FI). Nel
primo dei tre saggi introduttivi,
Conforti cita gli intellettuali e i politici frequentati da Michelucci,soprattutto in occasione del suo soggiorno
romano; descrive le sue architetture;
mette in evidenza l’autorevolezza da
lui guadagnata con il Fascismo e la
successiva ambiguità ideologica, attenuata da una sostanziale correttezza
interpersonale.Anche Dulio,docente
al Politecnico di Milano, racconta vicende e personaggi, indagando i rapporti con Piacentini e con Bruno
Zevi, indicato come la “personalità
del rinnovamento disciplinare”. L’analisi di documenti di collaboratori,
committenti e istituzioni, la citazione
di pubblicazioni e di libri a lui dedicati, delineano, quindi, il ruolo conquistato da Michelucci. Marandola,
docente con Conforti di Storia dell’Architettura a Roma, ne descrive
l’interesse per le tecnologie e i materiali;approfondisce i progetti e il cantiere della Stazione di Firenze e di altre opere ugualmente impegnative e
innovative, rispetto ai sistemi strutturali e formali adottati [chiesa dell'Autostrada - 1964; chiesa di Longarone
(BL) - 1978; Monte dei Paschi a
Colle Val d’Elsa (SI) - 1983]. Spiega
l’evoluzione compositiva che ha caratterizzato le sue opere, prima regolari per geometrismo, aderenti agli
stili novecentisti e del razionalismo;
successivamente anticonvenzionali
ed eterogenee per organicismo.Lascia
a ben vedere così, che alcune di esse,
spregiudicate per tecnicismo e deformalismo, sono diseducative e compromissorie del contesto ambientale.
Dopo i saggi, in centinaia di pagine,
sono illustrate,anche con foto recenti
di Grazia Spilli, numerose realizzazioni: mobili, arredi, edifici. Infine,
una cinquantina di pagine sono riservate alle note e agli apparati.
Il libro riporta gli atti delle giornate
di studio tenutesi a Palermo nel
2000, dal titolo “Colloquio con natura e storia per creare il nuovo” e
“Libertà creativa dentro il rigore di
metodo”, in occasione della mostra
“1878-1926 – architettura di Antoni Gaudí a Barcelona”. È una riflessione sulla creatività dell'architetto catalano e sulla attualità di ciò
che la sostanzia: lo studio della natura, intesa come laboratorio inesauribile di processi e di organismi
complessi la cui geometria rivendica l’impiego di superfici rigate; la
conoscenza della storia e il valore
della tradizione, come basi insostituibili per la creazione del nuovo;
l’attenzione ai materiali, con la capacità di sapere estrarre al massimo
i potenziali che essi racchiudono;
l’intrinseco controllo della dimensione paesaggistica. Si compone di
una nota introduttiva e di un saggio
storiografico, curati da Lima (docente a Palermo e Agrigento, altresì
organizzatrice delle iniziative palermitane).Inoltre,contiene interventi
di Jordi Bonet,direttore del cantiere
della Sagrada Familia; di Juan Bossegoda Nonell, direttore dell’archivio Gaudì di Barcelona; di Maria
Giuffrè,che compie un parallelo tra
Gaudì e il suo contemporaneo Basile; di Ezio Godoli, che ne analizza
l’opera alla luce del surrealismo; di
Maria Antonietta Crippa che ne interpreta le forme; di Claudio Renato Fantone, sulla concezione
gaudiana dello spazio; di Juan José
Lahuerta, di Riccardo Dalisi; di
Alessandro Brandino, che ne compie un regesto biografico. I principali progetti sono presentati con relazioni e riproduzioni contemporanee dei disegni, che compensano la
mancanza degli elaborati originali,
andati perduti nell’incendio della
cripta della Sagrada Familia, nel
1936.
Kathleen Ryan (a cura di)
Paolo Soleri. Itinerario di
architettura. Antologia dagli scritti
Jaka Book, Milano, 2003
288 pp., € 21,00
Adriano Paolella (a cura di)
L’edificio ecologico
Ricerche e progetti WWF (Roma,
Generazioneclima.wwf.it), 2009
32 pp.
Claudia Conforti, Roberto Dulio,
Marzia Marandola
Giovanni Michelucci 1891-1990
Electa, Milano, 2006
408 pp., € 110,00
Antonietta Iolanda Lima (a cura di)
Antoni Gaudí. Capacità di
concepire l’architettura nello spazio
Flaccovio, Palermo, 2003
208 pp., € 12,00
71
RECENSIONI
Scarica

Soprasensibilità architettonica Organici cromatismi