ESCURSIONI 2015 24 MAGGIO BAITA A.N.A. AL MONTE COMER, m 985 al Monte Comer, – BS Partenza ore 7,00 U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani Sezione “Alberto Casari” Bergamo L.go Porta Nuova, 10 24122 Bergamo Tel. Fax. 035.239405 www.bergamo.uoei.it e-mail:[email protected] Escursione al Rifugio Museo Malga Lunga m 1235 Traversata da Peia m 574 a Sovere, Madonna della Torre m486 LA MALGA LUNGA Baita A.N.A., m 985, al Monte Comer, m 1280 – BS Dal piazzale di Navazzo, con poco più di un chilometro in piano, su strada asfaltata, si raggiunge la frazione Sasso, dove inizia il sentiero 31 per l'Eremo di San Valentino - Monte Comer - Baita A.N.A., nostra meta. Percorse alcune centinaia di metri in piano, la mulattiera prende a salire con costante pendenza; dopo mezz'ora si raggiunge il bivio per l'Eremo. Si prosegue per altri 30÷40 min. fino al bivio con il sentiero 31A che, svoltando a sinistra, in mezz'ora circa conduce alla Baita A.N.A. Per la vetta del Monte Comer si prosegue diritti con pendenza ancor più accentuata a margine della parete a strapiombo sul lago; tuttavia sempre in sicurezza. Si continua faticosamente a zig-zag, su rocce gradonate, per circa 1:00 h, fino a raggiunge un'altana di osservazione e, poche decine di metri oltre, la vetta. Dalla croce si prende il sentiero nord, poi si svolta a sinistra ed in 20÷30 min. si raggiunge la sottostante Baita A.N.A. La baita sarà aperta da un responsabile, ma offre solo vino, acqua, bibite. È dotata di fuochi, legna e l'occorrente per cucinare, ma non alimenti; ognuno deve provvedere da sé. Per consumi, utilizzo materiale e sala, offerta libera. Ritorno: o lungo i sentieri 31A e 31, o lungo la strada asfaltata ed il sentiero 38. - Difficoltà: E Turistica: giornata di lago a Gargnano, o passeggiate nei dintorni di Sasso. 31 MAGGIO – 2 GIUGNO ALTOPIANO DI ASIAGO (VI) Partenza ore 6,30 Il Rifugio Museo Malga Lunga è situato quasi in cima al monte di Sovere, a quota 1.235 m. Il fabbricato, stalla viciniale fin dal medioevo, prende il nome dal lunghissimo portico. E’ gestito dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) della provincia di Bergamo (a turno dalle diverse sezioni), a memoria della lotta per la Liberazione assai viva in queste zone e della battaglia di cui l’edificio fu teatro, il 1 7 novembre 1 944, che costò la vita a otto partigiani. Nato inizialmente come museo della 53a Brigata Garibaldi, che fu operativa in questa zona, l’edificio sta evolvendo verso Museo della Resistenza bergamasca, per conservare le testimonianze della lotta partigiana: documenti visivi e sonori, una selezione di testi sulla lotta di Liberazione nella nostra provincia e poi lettere, manifesti, proclami e alcuni oggetti. Sulla lastra di marmo collocata all’esterno dell’edificio si legge: «In questo luogo il 17-11-1944 un gruppo di partigiani della 53a Brigata Garibaldi venne catturato dalla famigerata Tagliamento fascista. Il sovietico Efanov -Starik- e Mario Zedurri -Tormenta- vennero uccisi immediatamente. Giorgio Paglia -Giorgio- comandante del distaccamento, Guido Galimberti -Barbieri-, Andrea Casiini -Rocco- e i sovietici Donez, Molotov Copenko Noghin vennero fucilati alcuni giorni dopo al cimitero di Costa Volpino. Ricordiamo che il loro sacrificio rappresenta il duro prezzo pagato per la conquista della libertà e della democrazia. Malga Lunga 1981 ». Ci si trova sullo spartiacque tra la valle di Gandino, la vai Borlezza e la vai Cavallina: il crinale prosegue in direzione nord, tra pascoli e boschi attraverso il Campo d’Avene, verso il pizzo Formico; nella direzione opposta, sulla carrareccia alle spalle della Malga, si risale attraverso un bel bosco agli ampi pascoli dello Sparavera, sopra il lago di Endine. In mezz'ora, si arriva alla pozza dei Sette Termini, sulla cui sponda sorge un monumento a ricordo del lancio in paracadute, nell’agosto del 1944, del generale Raffaele Cadorna jr., che si unì così al CLN dell’Alta Italia. Spettacolare il panorama. Dall'opuscolo "in Malga Lunga - 17 passeggiate resistenti" di Roberto Cremaschi - Publistampa edizioni IL 17 NOVEMBRE 1944 7 14 GIUGNO BICICLETTATA SUI COLLI EUGANEI (PD) Da Arquà Petrarca, Battaglia Terme, Luvigliano Partenza ore 6,30 GIUGNO COLLINE VERONESI (VR) Da Ponte di Veja a Negrar Partenza ore 6:00 ESCURSIONI 2015 U.O.E.I. Unione Operaia Escursionisti Italiani Sezione “Alberto Casari” Bergamo L.go Porta Nuova, 10 24122 Bergamo Tel. Fax. 035.239405 www.bergamo.uoei.it e-mail:[email protected] Il nome della Malga Lunga è indissolubilmente legato alla memoria della tragica giornata del 17 novembre 1944, quando reparti fascisti della Tagliamento riuscirono a sorprendere e a catturare una parte della squadra di Giorgio Paglia, ufficiale della 53a Brigata Garibaldi “Tredici Martiri di Lovere”. Da giorni, le zone operative delle formazioni partigiane erano percorse da fitti rastrellamenti, che vedevano impegnate numerose forze fasciste (Tagliamento, Monterosa, Brigate Nere), inasprite dagli smacchi subiti. I fascisti della Tagliamento giunsero di sorpresa alla Malga Lunga verso le ore 12. L'imboscata fu favorita da una serie di circostanze avverse, dal mancato allarme della sentinella al fatto che la squadra quel giorno si trovava a ranghi ridotti perché un gruppo di uomini era stato inviato in servizio verso Ranzanico, mentre gli altri compagni della squadra Comando, attestati al Campo d’Avene, non poterono intervenire tempestivamente. La battaglia infuriò per quasi tre ore, finché gli assalitori riuscirono a raggiungere il tetto e a lanciare all’interno alcune bombe a mano, costringendo alla resa i partigiani, ormai a corto di munizioni. Giorgio Paglia e i suoi uomini uscirono e si consegnarono ai fascisti. Oltre all’evidente sproporzione delle forze, la resa fu motivata dal ferimento di due uomini, il russo llarion Efanov Starich, gravemente colpito da una bomba a mano, e Mario Zeduri Tormenta, ancora sofferente per le ferite riportate nella battaglia di Fonteno. I fascisti non mantennero la promessa di risparmiare la vita dei combattenti: Starich e Zeduri vennero immediatamente uccisi sul posto a colpi di pugnale. Giorgio Paglia Tenente Giorgio, Guido Galimberti Barbieri, Andrea Casiini Rocco e i russi Semion Kopcenko Simone, Alexander Noghin Molotov e Donez vennero portati nella caserma della Tagliamento a Costa Volpino. Data la situazione confusa e difficile, il tentativo operato dal comandante Giovanni Brasi Montagna di liberare i prigionieri lungo la discesa a valle non ebbe buon esito. Dopo il sommario processo, Giorgio Paglia rifiutò la grazia offerta unicamente a lui, in quanto figlio di Guido, ufficiale caduto in Africa e medaglia d'oro al valor militare, e venne fucilato con i compagni il 21 novembre, al cimitero di Volpino. La famiglia Radici, proprietaria della Malga, volle dopo la guerra, donarla ai partigiani della 53a. Perché ne fosse garantito il carattere pubblico, si decise che a intestarsi l’immobile fosse il Comune di Sovere, competente per territorio. Nel 2006 la Malga fu affidata in comodato d’uso per 99 anni all'ANPl provinciale. L’edificio, ristrutturato nel 2012, raggiunse l'aspetto attuale con l'allestimento, al piano superiore, di un'aula didattica e di spazi per un museo multimediale dedicato alla 53a e a tutta la Resistenza bergamasca. In caso di necessità Comunicare ai : N. +39.346 42 33 397 N. +39.333 32 11 755 17 maggio 2015 - RIFUGIO MUSEO MALGA LUNGA (BG) Da Peia, m 574, passando per le cascine Monticelli, m 1123 e le cascine di Comunaglia, in ore 3:15 circa si raggiunge il Rifugio Museo Malga Lunga, m 1235, luogo simbolo della Resistenza nella nostra provincia. Ritorno: a Sovere, Santuario della Madonna della Torre, m 486, lungo il sentiero CAI 563 in ore 1:30, 2:00 Partenza: ore 7:30 Coordinatori: Pia BOZZETTO, Linda CREMONESI La lapide collocata sul muro esterno della Malga Lunga nel 1981, a ricordo della battaglia del 17 novembre 1944. DESCRIZIONE DELL?ITINWRARIO Lasciato il pullman presso il campo sportivo di Peia (574 m), risaliamo il paese lungo la via principale, fino a giungere ad un tornante con una cappelletta e due cannoni della prima guerra mondiale. Imbocchiamo via Croce Ina , che percorriamo fino alla fine, dove diventa via don Giuseppe Rota. Parte qui una stradetta (segnavia 547) che diventa presto un sentiero dolcemente in salita nel bosco. Si passa a monte dei prati di Cap e si arriva sui pascoli punteggiati da cascine ristrutturate in località Monticelli (1123 m, 1h 15’ dalla partenza); qui si incrocia la carrareccia (segnavia 513) proveniente dalla Forcella di Ranzanico. Continuando a seguire il segnavia 547, si prosegue sulla carrareccia che costeggia lungamente le pendici del monte Sparavera. Sotto di noi il lago di Endine (siamo entrati nell’area protetta del parco); davanti il monte Guglielmo, la Corna Trenta Passi e il lago d’Iseo. Arrivati a un evidente bivio (1250 m, indicazioni), imbocchiamo a sinistra la strada che, prima con fondo in cemento e poi sterrato, sale tra i prati. Sempre con un occhio al panorama, tocchiamo le cascine di Comunaglia e puntiamo al crinale (1340 m). Giunti a una pozza, imbocchiamo la carrareccia sulla destra che con saliscendi e curve tra belle aree prative e boscose, infilandosi tra il monte Grione e il monte Palandone, ci porta in progressiva discesa alla Malga Lunga (3h 15’ da Peia). RITORNO Il sentiero per Sovere parte proprio dalla balconata del rifugio. Si scende per 5’ lungo il prato sottostante, poi si attraversa un bosco, ora più fitto ora più rado, con tratti pianeggianti e altri più scoscesi, per circa 40’. A questo punto sulla sinistra si intravede il Bivacco ANA Sovere con grandi tavoli di legno all’esterno. Si ignora sia la deviazione per il Bivacco che quella indicante “Scale Sovere”, ma si prende a destra per la “Croce del Frate Sovere”. A quasi 1 h dalla partenza si giunge proprio alla croce di ferro che ricorda il Cappuccino Fra’ Galdino Maccari di Gandino, morto il 7/10/1890. Si continua lungo la Via dei Frati e circa 5’ dopo la croce, arrivati a un’ampia curva, si prende a sinistra per Sovere Santuario, abbandonando la stradina e immettendosi sul sentiero che percorre il fondo della valle Palandone. Giunti a una nuova biforcazione, teniamo la sinistra , passiamo attraverso la “Stretta di Cudegn” e, in circa 30’, arriviamo all’inizio del sentiero 563, dove incomincia una strada carrozzabile in rifacimento, che ci porta al Santuario della Madonna della Torre di Sovere (edificio a tre navate del secolo XVII, risultato degli ampliamenti del nucleo originale edificato per ordine di Carlo Magno nell’801; contiene numerose opere lignee della famiglia Fantoni di Rovetta). Da qui, per strada asfaltata (1,5 km circa), attraversando il nucleo vecchio del paese e passando davanti alla parrocchiale, si arriva alla strada provinciale, all’altezza della fermata della SAB (a destra il Parco Comunale, a sinistra il bar Le Piante).