Gianluigi,
uno di noi
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Gianluigi noi ti cerchiamo nel passato,
tu sei vivo.
Ti cerchiamo tra i morti,
tu sei vivo.
Gesù ti ha già fatto attraversare
la morte per aprirti il varco
della sua risurrezione.
Ora, mentre sei faccia a faccia con Dio,
pregalo per noi,
perché possa aprirci alla speranza,
ci faccia superare la notte
e ci conduca fino all’alba
del giorno nuovo
dove tu ci attendi, vivente,
in Cristo Gesù, nei secoli dei secoli.
Amen
E’ ancora tempo nel quale,
in ciascuno di noi, dimora ancora un grande vuoto e
riecheggia la solita
domanda martellante: “Perché?”.
Una domanda che non trova
e, forse, non troverà mai risposta.
Per questo Signore,
ci affidiamo solo a Te
Tu conosci la nostra tristezza,
in questa prova fortifica la nostra fede!
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“Ciò che abbellisce il deserto”, disse il piccolo principe,
“è che nasconde un pozzo in qualche luogo”
“Mi domando se le stelle sono illuminate
perché ognuno possa un giorno trovare la sua”
A. de Saint-Exupéry, il Piccolo Principe
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Il 5 di agosto 2013 ci ha lasciato il nostro indimenticabile
Presidente Gianluigi Berrettini che con un gruppo si persone, i soci fondatori, ha dato vita a quella grande realtà che è
oggi l’Università della Terza Età.
Vogliamo ricordarlo con questo breve scritto raccogliendo
pensieri, memorie, espressioni di cordoglio, simpatia, emozione, e infinita nostalgia di chi l’ha conosciuto.
Molti avrebbero desiderato parlare del nostro amico Presidente, ma hanno preferito conservare il suo ricordo
nell’intimo del loro cuore, forse per la paura che ogni parola
potesse, alla fine, risultare inadeguata.
Interpretando il pensiero di tutti esprimo la vicinanza affettuosa a tutti i famigliari, ribadendo la mia e nostra volontà a
continuare questo progetto: lo dobbiamo a Gianluigi e a tutti
gli amici che il Signore ha voluto chiamare a sé, lasciando a
noi la responsabilità di continuare questa opera, per consegnarla ad altri dopo di noi, possibilmente migliorata.
Cormano, dicembre 2013
Carla Bossi
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Omelia per le esequie
di Gianluigi Berrettini
Cormano è stanca di vivere questi momenti tristi. Abbiamo
avuto in queste settimane tanti lutti di persone molto care alla
nostra comunità.
Nei nostri cuori c’è infatti molto smarrimento, ci sentiamo un
po’ senza punti di riferimento. Perché il Signore ha permesso
tutto questo? Perché tante persone ci hanno lasciato, quasi
tutti insieme? Non è stato certamente Lui a voler metterci alla
prova! Al contrario, Lui ci è vicino nella prova. Ma ha accettato che essa ci fosse. Cosa voleva dirci?
Lasciamo lì per il momento questa domanda.
Guardiamo la Parola di Dio. Essa è in grado di sostenerci, di
aiutarci a dare un senso. Abbiamo letto come prima lettura il
celebre testo dell’Apocalisse che parla della Gerusalemme
Celeste, del luogo dove le persone a noi care arrivano, quando terminano la loro vita terrena. San Giovanni è molto bravo nel raccontare con il linguaggio simbolico della visione
come è fatta questa città: È un luogo ove vivono le persone in
un orizzonte di completa LUCE, di totale PACE, di completa
ARMONIA. Vige solo l’amore e le persone si saziano di questa presenza di Dio e di questo dono.
Tutto ciò è dono di Dio per i giusti e le persone che Lui ama.
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Questa pagina ci consente di pensare anche alla FEDE di
Gianluigi, perché lui, questo mondo, l’ha sempre riconosciuto.
Gianluigi ha sempre avuto la certezza di queste verità della
fede. Una fede sempre vissuta e celebrata. Mai sentita come
un’aggiunta alla sua vita. Non conto le volte che facevamo
dei discorsi di fede, “semi-teologici”, nel mio studio, quando
veniva a fare qualche lavoro tipografico per l’Università della
Terza Età negli uffici parrocchiali. In questi ultimi tempi, poi,
indugiava di più nei miei confronti, come se stesse cominciando a sentire più vicino il suo momento finale e volesse
trovare delle ragioni per affrontare tutto questo. Guardiamo la
seconda lettura, il Vangelo: San Giovanni dice quanto sia importante “perdere la nostra vita” per trovarla. E dice che dove
sarà Lui, ci sarà anche il suo servitore.
Questo è un valore evangelico: Il SERVIZIO è qualcosa che
deriva direttamente da Dio. Anche Gianluigi ha vissuto questo valore. Almeno in tre ambiti: Come Segretario comunale,
come Presidente dell’Università della Terza Età, come marito
e padre della sua famiglia
Come SEGRETARIO COMUNALE Gianluigi aveva interpretato questo ruolo proprio nella logica evangelica. Spesso i
ruoli pubblici sono visti come occasioni di potere, come esperienze per propri interessi e tornaconti.
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Sappiamo come la pubblica amministrazione spesso sia purtroppo in grado, in alcuni casi, di soffocare il cittadino. Gianluigi invece ha cercato fin dall’inizio di ricoprire questo ruolo
secondo una logica di servizio, di attenzione al bene comune.
alle molte e diverse esperienze di lavoro che abbiamo accumulato in mondi diversi, ma simili e complementari per impegno e sfida quotidiana;
Spesso certi ruoli possono essere difficili in quanto sono al
Un Amico porta con sé il ricordo antico della sua terra, pre-
centro di diversi interessi. Spesso bisogna assumere posizioni
sente nel suo carattere, nel suo modo di essere, nella sua ama-
antipatiche, impopolari, per fare il bene comune.
bilità, nel suo modo di vivere la famiglia e per la famiglia;
Ma noi tutti ci ricordiamo di Gianluigi soprattutto in questi
Un Amico conosce i tuoi crucci, tu i suoi, il suo impegno per
anni come PRESIDENTE DELL’UNIVERSITÀ DELLA
la sua creatura, la sua passione, la sua sfida, totalizzante este-
TERZA ETÀ. Era lui la mente, il cuore e il braccio.
sa, coinvolgente, fatta di tante conoscenze, di tante amicizie,
Quando con don Sandro nel 1999 aveva deciso di fondare
costruite nei tanti anni di rispettato lavoro, amici a lui legati
questa importante istituzione non pensava neanche lui che
d’affetto, rispetto e riconoscenza e passione per la sua
potesse diventare così ampia. Inizialmente voleva essere una
“Accademia e Università della Terza Età”;
proposta per le persone in pensione. Tutto nasceva però da
una concezione della terza età: un’età di GRAZIA, non un’età
semplicemente di tramonto. Gianluigi aveva capito che era
Un Amico ha una parola, uno sguardo, un cenno per tutti anche se preso da mille pensieri, in ultimo anche di salute;
una opportunità, non un’età per lasciarsi vivere. Questa era
Un Amico cosi, sempre vicino, sempre presente, non ti lasce-
per lui la terza età.
rà mai;
Come MARITO E PADRE: è stato al servizio della sua fami-
Questo era per me Gianluigi: Un Amico
Carlo Bazzi
glia, amandola in ogni aspetto. Non potremo dimenticare la
celebrazione del suo 50° il 9 settembre 2012, assieme a tanti
suoi amici, in cui purtroppo non si sentì bene. Fu un momento
preparato lungamente, molto atteso da lui, attento come sem-
“Serba scritti, o Dio,
nel libro della vita i nomi di tutti”
(dalla liturgia)
pre ai particolari.
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Come anche l’ultimo momento della sua vita, quando ha rice-
Un amico
vuto il sacramento dell’Unzione dei Malati, cosciente e conUn Amico ti riconosce dal suono del campanello di casa;
vinto, alla presenza proprio della moglie Anna e dei figli
Un Amico non socchiude la porta, non ti chiede meravigliato
Gianpaolo e Maria Laura. L’abbiamo preparato a questo mo-
perché sei lì;
mento ed è stato bello viverlo insieme, come famiglie, come
Un Amico ti apre come a uno di casa, ti invita con un cenno a
farti avanti, a entrare, a non indugiare sulla soglia;
atto di abbandono fiducioso in Dio. In realtà, in questo caso,
non è stato solo lui a servire. Questa volta è stato proprio
anche servito. La moglie Anna, in particolare, insieme ai figli
Un Amico ti indica il salotto, lo studio, la cucina, dove si tro-
e agli altri parenti, lo hanno assistito in ogni momento. Non
va in quel momento;
voleva essere lasciato solo, voleva che qualcuno gli tenesse
Un Amico ti accenna la sedia nel suo studio dove lavora,
costantemente la mano, e la mano, era quella della moglie.
qualche volta ti chiede di districargli qualche “inghippo” col
Torniamo alla domanda iniziale. Perché Dio allora ha consen-
PC;
tito queste prove? Perché ha permesso tutto questo? Dio ci sta
Un Amico ti fa sedere al suo tavolo insieme alla moglie Anna, ti fa partecipare alla sua quotidianità, all’argomento del
momento, come uno di famiglia;
chiamando a diventare GRANDI. Dio vuole che ora prendiamo noi l’eredità di queste persone, che hanno dato mani, cuore e mente alla vita delle nostre comunità. Cambiano i tempi,
le modalità, ma lo spirito di servizio e lo spirito di fede posso-
Un Amico ti fa accomodare nel salotto per due “chiacchiere”,
no essere raccolti ora da noi. Il Signore ci chiama a prosegui-
un ricordo un commento, mai politico, mai maligno, mai ba-
re quello che questi nostri amici hanno fatto per il bene del
nale, in attesa che Anna prepari il caffè e si unisca a noi par-
paese. Se noi faremo questo, vorrà dire che avremo capito il
tecipe e sorridente;
messaggio di Dio e la lezione di vita che essi ci hanno lascia-
Un Amico condivide con te il modo di usare e dare valore al
to. Chiediamo al Signore di comprendere tutto questo.
tempo che ci rimane, ai percorsi di vita che abbiamo fatto,
Mercoledì, 9 agosto 2013
Il Parroco: Don Marco Borghi
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con i motorini. Quando si decise di costruire la piazza, come
Ciao...Gianluigi
Meditazione su Ap 21, 1-7
(6 agosto 2013)
di Don Marco Fumagalli
ora si presenta, lo scavo venne colmato. E subito apparvero
avvisi in cui si avvertiva che erano stati sotterrati, in quella
enorme buca, “fusterelli” pericolosi per la popolazione.
Che l’idea dell’avviso fosse di Gianluigi, me lo confermò lui
Stasera siamo qui semplicemente per stare un po’ insieme ...
stesso. Per “fusterelli di intendevano i soliti giovincelli che si
per condividere il dolore per la perdita di una persona cara
divertivano a fare schiamazzi nelle notti cormanesi.
come lo è Gianluigi per ciascuno di noi e per dire a Anna,
A Gianluigi piaceva la musica ed era l’animatore del quartet-
Marialaura e Giampaolo il nostro affetto, la nostra vicinan-
to “BER” così costituito: Gianluigi alla fisarmonica, il figlio
za.
Giampaolo alla tastiera, la moglie Anna e la figlia Maria Lau-
Questa presenza però deve anche essere una testimonianza
ra cantanti.
di speranza. Da cristiani crediamo infatti che la morte non è
E di questa sua profonda passione abbiamo potuto godere
l’ultima parola.
pure noi dell’UTE nelle feste natalizie o di chiusura dell’anno
Ricordiamocelo sempre! La fede non rende le separazioni
accademico.
meno dolorose, ma ci fa riconoscere la presenza al nostro
Ecco non voglio dilungarmi oltre, ma spero con questi miei
fianco del Dio di tenerezza che, in Gesù, ha condiviso la
ricordi, di aver contribuito a far conoscere un Gianluigi non
nostra morte.
solo burocrate, pignolo e paziente nel predisporre gli orari
Oggi egli è vicino a noi e la Chiesa continua a ripeterci che
della nostra UTE, ma dall’animo gioioso, faceto e umoristico,
la Pasqua di Gesù è anche la nostra Pasqua e perciò anche la
amante della compagnia e dello stare insieme.
30 novembre 2013
Pasqua di Gianluigi.
Giordano Driglia
Signore Gesù ora ti preghiamo lasciandoci guidare dalla Tua
Parola: accogli per sempre questo nostro amico e fratello
nella Tua festa eterna.
“Ama e fa ciò che vuoi”
Sant’Agostino
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Subito dopo la costruzione del nostro “quartiere, la quasi totalità delle famiglie che venne ad abitarlo, era composta da genitori ancora giovani con figli che avevano l’età per frequentare l’asilo. Tra queste famiglie si sviluppò un rapporto che io
definirei “comunitario”. Tutte le occasioni erano buone per
cene conviviali nel salone delle riunioni condominiali. In
questi momenti di ritrovo avevo notato che Gianluigi aveva
uno spiccato senso dell’umorismo e la capacità di coinvolgere
“Vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra
di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la
città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio,
pronta come una sposa adorna per il suo sposo.“
Preghiamo perché tu, Signore, conceda a Gianluigi questa
visione beata: un mondo nuovo dove non c’è né il mare, né
tutto ciò che ci mette paura, ci toglie speranza, ci fa soffrire.
allegramente alcuni condomini in scenette di cui lui era il registra. Questo lato umoristico emergeva soprattutto nei perio-
Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la
di di carnevale.
dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi
Ricordo una mattina, mentre percorrevo i portici di Via Mar-
saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio- con- loro”. E tergerà
tiri della Libertà, di aver notato degli avvisi su carta intestata
ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto,
del Comune, in cui si avvertivano i cormanesi del ritrovamen-
né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passa-
to di numerosi nidi di vipere nel territorio.
te”.
I cittadini erano pertanto invitati a recarsi presso gli uffici
comunali, ove era stato predisposto un centro per la distribu-
Preghiamo perché il Signore conceda a Gianluigi di udire la
zione del siero antivipera. Quando, anni dopo, gli chiesi se
voce potente che viene da Colui che ha vinto la morte, siede
“per caso” c’era il suo intervento in quell’episodio, Gianluigi
sul trono ed è Signore del mondo. Possa udire questa voce
non mi diede risposta, ma non riuscì a trattenere un sorriso.
che lo chiama a vivere la gioia della comunione con Dio in
Altro episodio: ove ora è piazza Pertini , un tempo c’era uno
eterno, senza più la minaccia della nostra debolezza che com-
scavo alquanto esteso, ovvero le fondamenta per una costru-
promette sempre questo rapporto tra noi e Dio.
zione, che veniva spesso usato dai ragazzi per prove di trial
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Questa storia di gente viva
è un invito per noi a vivere
credendo, amando sperando.
A Gianluigi
Ciao Gianluigi!.....e adesso?......
tranquillo, mi mancava la serenità e l’appagamento di trascor-
Quando il 1° Agosto sono partito per la montagna non ero
Ci hai lasciato improvvisamente in un giorno caldo d’estate,
hai interrotto bruscamente le nostre vacanze e siamo corsi
tutti a salutarti per l’ultima volta. Sul volto sgomento dei presenti si leggeva inespresso un interrogativo: e adesso? Che
ne sarà dell’Università della Terza Età di Cormano? Domanda più che pertinente perché l’Università si identificava con
te. L’avevi voluta e tenacemente realizzata con un manipolo
di amici, puntando dritto alla meta.
Tutto è iniziato come una scommessa, a piccoli passi con
pochi soci, ma lungo questi quattordici anni di cammino il
numero si è fatto sempre più numeroso fino a diventare un
gruppone.
Certo tutto è stato possibile perché hai saputo crearti un
gruppo di tanti volonterosi che a vario titolo e secondo le proprie capacità e competenze hanno collaborato alla realizzazione di quella magnifica realtà che è oggi l’Università. Ma tu
eri l’anima, il motore, per questo mentre ti salutavamo e vedevamo scorrere nella nostra mente i ricordi di questi anni
passati insieme ci chiedevamo...e adesso?. E tu sembrava ci
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rere, come altre estati del passato, un periodo di quiete e di
riflessione. In me c’era qualcosa di triste, di imminente che
cercavo di esorcizzare.
Verso la fine di luglio, le notizie sulla salute di Gianluigi me
le aveva comunicate Tonino, suo fratello, e da come me ne
parlava con il “magone” avevo dedotto che la situazione stava precipitando. Nonostante tutto, continuavo a ripetermi di
pensare positivo e che, anche se lenta, poteva verificarsi una
ripresa e che a settembre, come di consueto, al ritorno in pianura, ci saremmo rincontrati per parlare e prendere decisioni
per la nostra Università. Così non è stato.
Di Gianluigi Berrettini si è detto della sua dedizione al lavoro, nel rispettare la legge e farla rispettare nella sua pluriennale esperienza di Segretario Comunale, della sua integerrima
onestà. Credo di aver scoperto, in tanti anni di conoscenza in
quanto abitante nello stesso quartiere, ma soprattutto da quando abbiamo iniziato a “mettere in piedi” l’UTE e quindi il
rapporto interpersonale si era fatto più confidenziale, un lato
della sua personalità o carattere che definirei ilare e scherzoso
(non mi sovvengono altri aggettivi).
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rispondessi? ….“ adesso cosa?, adesso ritornate in vacanza,
Ho conosciuto
riposatevi, il nuovo anno accademico è alle porte e bisogna
L’UTE di Cormano nel febbraio 2000: su invito di alcuni a-
darsi da fare, ce n’è per tutti e tutti sanno già cosa fare, con
mici avevo accettato di tenere una conferenza sui trapianti di
responsabilità, ognuno sa quale è il suo compito, come si è
polmone e sulla chirurgia toracica in generale.
sempre fatto, magari prendendosi qualche responsabilità in
Ma non mi aspettavo un teatro pieno di gente attenta per due
più, per quel che si può e per quello che si è capaci di fare,
ore. Certo era il risultato di una preparazione accurata e am-
senza timidezze, con generosità; potreste addirittura scopri-
piamente propagandata in tutta la cittadina.
re che siete capaci di cose grandi !, come è stato per me.
Solo alla fine ho parlato con Gianluigi Berrettini che mi ha
Vedo già ciascuno all’opera, le cose da fare sono tante: pre-
ringraziato consegnandomi un volume della Storia di Cor-
parare l’opuscolo con il programma didattico dell’anno, il
mano. Per ultimo, quasi in silenzio si era presentato il Volon-
calendario delle lezioni e il relativo orario, raccogliere le
tario Presidente.
iscrizioni, organizzare la giornata inaugurale, predisporre la
E negli anni successivi frequentando l’Università, il Presiden-
sala, stampare il bollettino e altro ancora, insomma sapete
te era sempre presente, ma mai in prima linea, per avere più
già tutto. Dovete come sempre, fare squadra, sono sicuro che
visione: presente ma mai protagonista.
nessuno farà passi indietro, magari si potrà allargare il giro
Ancora di più ho potuto stargli vicino durante la malattia: un
a nuovi amici:
uomo grande quanto semplice, che non chiedeva rispetto, per-
SO di POTER CONTARE su di VOI”
ché se lo era guadagnato nella sua attività lavorativa e come
Grazie Gianluigi, abbiamo capito e cercheremo di essere
Presidente Volontario.
all’altezza del compito. Tu ci guarderai dall’alto, se ti resterà
Un signore da non dimenticare.
tempo, perché passato un primo periodo di adattamento, sicu-
Una gioia il suo ricordo per la famiglia e la sua UTE
Pierangelo Belloni
Socio onorario
ramente ti darai da fare per aprire lì una Università della Terza Età, con gli altri amici che ti hanno preceduto, che hai ritrovato e che vorranno sicuramente fare squadra con te.
Carla Bossi
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Ieri, oggi, domani
Quando Carla,
ci propose di scrivere un pensiero su Gianluigi Berretti-
Caro Gianluigi,
la nostra conoscenza si perde nelle nebbie di una giovinezza
ormai lontana, quando tu eri il Segretario Comunale di Cormano e mio padre il Medico Condotto: una conoscenza nata
di riflesso al rapporto tra persone animate dagli stessi ideali:
tu nello svolgere il tuo lavoro con profondo senso delle istituzioni in un modo schivo, lontano da personalismi o logiche di
potere, mio padre nel compiere il suo con missionaria dedizione per i sofferenti.
ni ho accantonato il tutto: che potevo dire di una persona che
non frequentavo e conoscevo poco?
Poi però...pensandoci...un legame c’era: l’Università.
Questa Università di Cormano che lui aveva voluto e creato, e
che io frequento ancora. Per merito del suo progetto ho potuto
appendere nozioni, conoscere persone, visitare luoghi e città,
fare nuovi amici. Perciò che dirti caro Presidente Gianluigi,
se non un grazie di cuore.
Patrizia Randon
Dopo molto tempo, la conoscenza è divenuta collaborazione
negli anni in cui ho fatto parte del Consiglio Comunale.
In questi anni hai più volte consolato la mia delusione nei
confronti di una politica troppo spesso autoreferenziale e ar-
Gianluigi è andato avanti
I tuoi iscritti, i nuovi arrivi, premuroso come un comandante
roccata su sterili diatribe ideologiche, dimentica della sua
degli “Alpini” erano oggetto delle tue cure, il motivo del tuo
missione più alta: lo spirito di servizio per il “bene comune” .
meritorio vanto. Ora te ne sei andato lontano con la tua ban-
Ma è all’Università della Terza Età che la nostra collabora-
diera sussurrando “Eccomi” e io ti porto nel cuore con i tuoi
zione è divenuta più stretta, fino a diventare amicizia.
silenzi ed il ricordo affettuoso del tuo saluto.
Ricordo il giorno in cui mi hai cercato per coinvolgermi in
Vorrei che tu non appartenessi al passato, gran ladro, che nul-
questo progetto-che pur sembrando un po’ folle- ho accolto
la rende di ciò che toglie, ma voglio ascoltare l’inco-
con entusiasmo, nella convinzione che poteva offrire ai citta-
raggiamento di Seneca e, come dicono gli Alpini delle loro
dini una importante opportunità. E in questa impresa ho tro-
penne mozze: “Gianluigi è andato avanti”
Gianfranco Terragni
vato il gusto e la passione di lavorare solo per quel “bene co14
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Credo che l’espressione fosse veramente sentita e sincera,
mune che non avevo trovato nella politica.
perché la collaborazione sempre sviluppatasi era un dato di
La tua felice intuizione caldeggiata e condivisa da don Sandro
fatto quasi indiscutibile. A tale punto che spesso il Segretario
e dal gruppo di amici dello “zoccolo duro”, è stata di com-
Generale non disdegnava di fare emergere (e far constatare)
prendere che la terza età non può essere unicamente conside-
che, per esempio, l’esito positivo di una determinata iniziati-
rata una stagione della vita sul “viale del tramonto”, ma un
va o atto o attività era “frutto del Vice Segretario” (tra le tan-
tempo che una forte proposta culturale può trasformare in
te: ricordo un “Ottobre Manzoniano” a cui partecipò l’allora
opportunità di crescita piena, appagante, che guarda al futuro.
Cardinale Colombo di Milano, la c.d. “meccanizzazione” dei
Due sono state le idee vincenti: la prima quella di promuove-
servizi demografici, la ristrutturazione della Vigilanza Urba-
re una cultura capace di “suscitare emozioni, più che di im-
na). Tanto fu la portata e rilevanza di quel ricordo positivo
partire nozioni” con un’ampia diversificazione di proposte
(relativo, cioè, alla seppur breve esperienza professionale in-
nelle quali ciascuno potesse vedere appagate le proprie cu-
tensamente e positivamente vissuta) che, molti anni dopo,
riosità e interessi; la seconda -non meno importante- quella
quando Gianluigi “inventò” l’Università della Terza Età per
di costruire rapporti tra le persone in un clima capace di ag-
Cormano, mi chiamò immediatamente per parteciparmi il suo
gregare, tanto che ognuno potesse sentirsi parte di una grande
progetto e propormi di …sviluppare un’altra esperienza.
famiglia.
L’idea, ovviamente, si trasformò in realtà, come Gianluigi
Nel 1999, con l’inizio delle attività della Università della Ter-
sapeva fare e come è sotto gli occhi di tutti. Da parte mia, per
za Età, si è concretizzato questo progetto, del quale fino alla
quello che so, sono convinto che questa sua intuizione, calata
fine sei stato il Presidente: cuore, mente, anima e formidabile
sul territorio, costituirà un’altra fase di quella che sempre è
braccio organizzativo.
stata la sua caratteristica: “superare il dire infruttuoso con il
Il successo è stato immediato e persino superiore ad ogni più
fare operoso” Un motto che ritengo qualificante, soprattutto
rosea previsione.
oggi, dove al “parlare molto senza opere” consegue solo “il
Da allora la crescita è stata continua, grazie al tuo incessante
sonno profondo dell’immobilismo.
lavoro, operato con maestria e saggezza e alla straordinaria
Angelo Quieti
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capacità di associare le persone e di motivare i collaboratori
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in ogni specifico ruolo.
chiamavano così gli attuali Agent
Hai progressivamente potenziato le proposte culturali, i labo-
i di Polizia Locale) -fui portato per un attimo ad alzarmi in
ratori, hai ampliato l’offerta culturale con attività nuove ed
piedi e- pur senza divisa- a “scattare sull’attenti” pronuncian-
aggiornate, hai organizzato gite, visite a mostre e spettacoli,
do la formula di rito: “Comandi, signor Segretario!”.
eventi e viaggi anche importanti.
Il prospettato rituale non si compì, perché rimasi seduto e,
Gradualmente l’UTE si è ritagliata un ruolo importante, oggi
prendendo la penna, appuntai i passi più rilevanti del deca-
riconosciuto da tutti, capace di attirare simpatizzanti anche da
logo del mio interlocutore. Evidentemente, questa iniziativa
altri Comuni. La tua scomparsa è stata dolorosa per tutti. Nel
fu notata da Gianluigi che, con tono più ..disteso”… proseguì
giorno del tuo funerale ci siamo sentiti sgomenti e disorienta-
il suo dire, riducendo alla metà i suoi ...comandamenti.
ti: il vuoto ci è sembrato incolmabile. Mi sono stretta con af-
Fu un fatto che apprezzai e che mi consentì di fare qualche
fetto a tua moglie Anna, a tua sorella Eleonora e ai tuoi fami-
integrazione programmatica (peraltro da lui recepita).
gliari, che vivono nel cuore il gelo della tua assenza.
Da qui nacque la nostra collaborazione che si sviluppò in uno
Di fronte a un’eredità così gravosa, tutti i compiti da te svolti
spazio temporale molto ridotto, perché nel gennaio del 1986
non potevano essere assorbiti da una sola persona; per questo
lasciai il Comune di Cormano, per assumere il ruolo di Diret-
il Consiglio Direttivo ha deliberato di suddividere i compiti
tore Generale di un Ente pubblico in Brianza. Per entrambi si
tra due persone: Carla Bossi come Presidente e io come Presi-
trattò di una esperienza positiva (per me, molto positiva per-
de responsabile delle attività didattiche. Ezio Clerici, fonda-
ché acquisii una gran mole di nozioni” operative e strategiche
mentale pilastro dalla prima ora, continuerà, per sua volontà,
“ che unite a quello che Gianluigi riteneva essere un mio spic-
a ricoprire il ruolo di Vicepresidente continuando ad essere il
cato modo di intuire la sostanza delle cose, mi diedero impul-
sostanziale faro di riferimento di sempre.
so e sostegno per il raggiungimento di altri e diversi traguar-
Ho accettato questo impegno come un dovere, nonostante il
di lavorativi. Quando ci salutammo, era visibilmente com-
timore di inadeguatezza: dovevo impegnarmi in sintonia con
mosso e mi lasciò un biglietto (che ancora conservo) la cui
Carla, Ezio e tutti gli altri supporter a conservare un patrimo-
frase finale era “… termina oggi un’esperienza irripetibile”
nio che non può andare disperso, a preservare questa Universi
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Estratto di Agenda
Non ricordo con precisione quando ho incontrato per la prima
volta Gianluigi Berrettini.
Ricordo, invece, il primo colloquio (di lavoro) avvenuto nel
settembre 1983 (se ben rammento), dopo avere vinto io il
concorso da Vice Segretario Generale svoltosi presso il Comune di Cormano, qualche tempo prima.
Un concorso tra quelli più impegnativi da me affrontati, con
dei componenti della Commissione giudicatrice di…”tutto
rispetto” (sempre se la memoria non mi inganna, uno dei rappresentanti era il dott. Alberto Ruffo divenuto, qualche tempo dopo, Consigliere per gli Affari Interni del Presidente della Repubblica. Altri componenti: il Sindaco del Comune di
Cormano dott. Riitano e, naturalmente, il Segretario Generale
tà, che -grazie al tuo incessante impegno- ha disegnato un
pezzo di storia troppo importante per la nostra città.
Questa realtà deve continuare nel solco da te tracciato, in una
sinergica azione “di squadra” tra tutti i quanti vi partecipano
nei diversi ruoli, così da attestarsi anche nel futuro come riferimento non solo culturale, ma come parte integrante del nostro territorio.
Il tuo ricordo e l’esempio da te lasciati sono e saranno concreti e preziosi insegnamenti, via maestra nell’operare futuro.
Non ti saluto con un addio, perché sarai sempre presente nei
nostri cuori e continuerai a camminarci accanto; dal luogo in
cui ora ti trovi, in una dimensione di vita a noi oscura e sconosciuta, continuerai a sostenerci e ispirarci.
Ciao Gianluigi e Grazie!!!!!
Silvia Rossi Merli
del Comune, Gianluigi Berrettini, appunto).
All’esito positivo del concorso, “venni convocato” dal Segretario che, con accento sicuro e senza tentennamenti, mi illustrò, con un certo cipiglio, gli obiettivi che intendeva raggiungere e la collaborazione che con me voleva instaurare ( o meglio: la collaborazione che si aspettava da me).
Io - che all’epoca rivestivo in un Comune più popoloso di
Cormano il ruolo di Comandante dei Vigili Urbani (allora si
Non ci è permesso di scegliere
la cornice del nostro destino,
ma ciò che ci mettiamo dentro è nostro.
D. Hammarskjold
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Non disdegnare i discorsi dei saggi,
medita piuttosto le loro massime,
perché da loro imparerai la dottrina
e potrai metterti al servizio dei grandi.
Non trascurare il discorso dei vecchi,
perché anch’essi hanno imparato dai loro
padri; da loro imparerai il discernimento
e come rispondere al momento del bisogno.
Siracide 8, 9-12
Natale 2013
E’ quasi Natale.
Preghiere, canti, luci, vetrine sfavillanti.
Auguri abbracci, regali a parenti e amici.
Ci sembra di essere tutti più felici.
Ma in questa atmosfera di festa
un triste pensiero ci arresta
Tocca a me….
e con malinconia ci domandiamo
A me tocca il compito di aprire il XIV Anno Accademico, il
Perché è già andato via?.
primo senza l’amato Presidente ed amico Gianluigi Berretti-
Comunque tutto il suo operato
ni, con il quale ho avuto il piacere di collaborare fin dalla fon-
non sarà mai dimenticato
dazione della nostra Università della Terza Età ed ho il com-
E ringraziando ancora posticipatamente,
pito di rappresentare il ponte tra la gestione passata e quella
il nostro Presidente,
futura.
Auguro a tutti voi
Mi sento in dovere, prima di presentarvi come si è svolta
Buon Natale e un nuovo anno, serenamente.
l’elezione del nuovo Presidente, di rivolgere a Gianluigi Ber-
Scalco Rosina
rettini, certamente anche a nome di tutti quelli che l’hanno
conosciuto, un grande Grazie.
Gianluigi, capo carismatico di un gruppo di soci fondatori e
con il pieno appoggio del parroco don Sandro Manzoni, fin
dall’inizio ha avuto il massimo interesse per la nostra istituzione alla quale ha dedicato instancabilmente tutto il suo tem18
Il segreto dell’esistenza umana
non sta soltanto nel vivere,
ma anche nel sapere
per che cosa si vive.
F.M.Dostoevskij
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comunità. Ricordiamo la sua fisarmonica, le sue canzoni che
po libero, con grande efficacia e con una pignoleria attenta a
coinvolgevano tutta la sua famiglia, i suoi travestimenti di
tutti i dettagli.
carnevale, la sua attenta e puntuale organizzazione di tutte le
Ha sempre vissuto la sua funzione con grande impegno e se-
feste e manifestazioni.
rietà, così come aveva fatto in tutta la sua carriera professio-
Spesso ci incontravamo, io e lui, a casa sua per decidere i
nale e ciò anche dopo che è stato colpito dalla grave malattia.
passi da intraprendere per l’Università, ma in effetti trovavo
E’ stato un presidente che non si è limitato a dirigere, ma ha
tutto già preparato, sviscerato e organizzato, dove il mio pare-
sempre lavorato attivamente svolgendo anche lavori non diri-
re non poteva che essere un assenso e si evidenziava in quello
genziali che avrebbe potuto delegare.
che per lui era un semplice conforto partecipativo, da parte di
La sua dipartita lascia un grande vuoto che però deve vederci
un caro amico. Era già tutto così perfetto che il mio apporto
impegnati, perché sulla sua traccia, si continui ad operare per
era sempre solo di partecipazione e approvazione.
offrire un servizio culturale e di aggregazione di alto livello
Il lavoro era tutto suo e sempre ineccepibile.
ed efficienza.
Anche di fronte alla malattia, non è mai mancata la sua pronta
Ciao Gianluigi
Ezio Clerici
e costante opera, poiché tutto era già previsto con largo anticipo, sfruttava momenti di maggior sopportazione per mandare avanti i suoi compiti, con un attaccamento e un senso di
responsabilità eroici. Quando penso a lui, me lo vedo ancora
vivo con quel suo sorriso un po’ canzonatorio e le sue battute
sempre pronte a scoprire il lato umoristico delle diverse situa-
Uno sguardo sconosciuto cela molte cose. Quel Signore serio
zioni, e mi aspetto sempre la sua chiamata per quelle quattro
e distante, che incrociavo per caso, si è nel tempo rivelato un
chiacchiere che facevano parte del nostro rapporto di amici-
uomo colto e sensibile. E soprattutto un caro amico.
zia. Ciao Gianluigi
“Per te che piangi i tuoi cari...Se mi ami non piangere”
Cesare Colombo.
(Sant’Agostino)
Nicla Minussi Signorini
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Il ricordo pieno di affetto
a GianLuigi Berrettini
Durante la vita, molti seguono i nostri passi e ci accompagnano per lunghi tratti.
A volte, però, succedono cose strane, un incontro, un alito di
vento che suggerisce nuove avventure della mente. Così è
stato l’incontro con GianLuigi. Un uomo dall’aspetto mite ma
di una grande forza intellettuale che solo con una stretta di
mano e poche parole era stato capace di rassicurarmi per rimettermi in gioco. Mi è ben presente ciò che mi disse quando
gli avevo espresso l’ansia che mi assaliva al solo pensiero di
affrontare persone che non conoscevo e di cui non sapevo
assolutamente nulla: “Se ami quello che fai, ami anche gli altri
che ti saranno amici”.
Alla notizia della sua scomparsa, non ho avuto parole consolatorie neanche per me stessa.
…..il silenzio è un vero amico che non ti tradisce mai.
Vorrei donargli queste parole di Sant’Agostino che, meglio di
me, potranno onorarlo:
“Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, sono solo
degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei
nostri pieni di lacrime”.
Rosella Angelotti
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dove le finalità sociali di statuto a nostro avviso venivano
superate da quelle di apparenza, ci trovammo però con la scoperta di un valore da sviluppare: era il mondo delle Università
della Terza Età.
Forti dell’esperienza acquisita, mentre ero presidente del
Club, con la fondazione dell’Università di Bresso, decidemmo di creare, ormai non più Lions, quella di Cormano in un
ambito a noi più congeniale e cioè in Parrocchia.
Lo stesso entusiasmo e appoggio incondizionato da parte di
quel grande uomo e amico che avevamo in don Sandro Manzoni, che ci aveva già supportato nella creazione della società
sportiva, ci aprì ad una strada facile e sicura.
L’esigenza di una tale iniziativa era matura e don Sandro la
adottò con tutto l’entusiasmo del suo cuore. Lo svolgersi di
tale impresa, se ci guardiamo indietro, fu facile, veloce ed
entusiasmante, ma bisogna chiederci perché ciò avvenne. Qui
interviene quella grande figura di Gianluigi. Infaticabile e
preparato organizzatore, investito di un senso del dovere ai
massimi livelli, ma intriso di una gioiosità personale che
coinvolse tante persone a seguire il suo entusiasmo.
Sapeva essere autorevole dirigente come entusiasta trascinatore gioioso di tutte le iniziative. Sapeva anche essere burbero
quando necessario, ma poi esplodeva la sua gioia di vivere in
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Una cosa ardua
Lettera a un Presidente, settembre 2013
Parlare in modo completo di Gianluigi è una cosa ardua. E’
stato un personaggio così pieno di personalità e valori che
Caro e indimenticabile Presidente,
parlare di lui sarebbe un’impresa infinita. Per me poi, che ho
te ne sei andato
vissuto con lui una serie di esperienze, condivise da una gran-
alla casa del Signore
de amicizia, la mente si affolla di ricordi e momenti senza
in silenzio, come volevi tu.
fine. La nostra esperienza comune nacque fin dai primi anni
I tuoi ricordi sono indelebili.
‘70, quando i primi grossi avvisi del pericolo droga preoccu-
In questi lunghi anni di Università,
pavano un po’ tutti i genitori dei bimbi che si affacciavano in
io, già avanti con gli anni,
quel momento alla vita.
mi hai fatto rivivere una seconda gioventù.
Da lì nacque la prima esperienza comune nel creare in orato-
Se n’è andato l’uomo saggio
rio una società sportiva che per mezzo dell’attività di gioco
ma è rimasto come ricordo: un Mito.
impegnasse ragazzi (e cosa allora assolutamente rivoluziona-
Anche quando volevamo festeggiare
ria) ragazze in qualcosa di sano controllato e formativo.
i tuoi compleanni, mi dicevi:
Per il suo impegno professionale come Segretario Comunale,
non fare scalpore, tanto gli anni li compio lo stesso.
ritenemmo non opportuno un suo coinvolgimento personale,
Per quest’anno volevamo farti
per cui toccò a me il ruolo di Presiedente, carica che manten-
gli auguri festosi per i tuoi 80 anni.
ni per vari anni, ma durante la quale, specialmente nei primi
Ma...pazienza, li festeggerai in Paradiso.
anni di avvio, non mi mancò mai il suo costante e accorto
Da lassù ricordaci
supporto. Ho voluto ricordare ciò perché è giusto che venga
e...noi quaggiù
ricordato, che il suo impegno sociale, non è cosa da post pen-
cercheremo di proseguire con i tuoi consigli.
sione ma è stato costante e di lungo corso.
Nel tuo ricordo: una corsista,
Linda Donato
Uniti poi da una breve esperienza come appartenenti ai Lions,
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Gianluigi Berrettini,
A Gianluigi
Una presenza continua e discreta.
Hai cambiato mestiere.
I suoi occhi spesso parlavano per lui.
Ora sei il nostro consulente.
Il tuo compenso: le nostre preghiere.
Seregni Gioconda
Amato, elogiato o criticato,
il tuo grande impegno
non sarà mai dimenticato,
Ti sentiamo vicino e forte.
Un ricordo
Il tuo progetto continuerà,
aldilà della morte
Non ho conosciuto personalmente Gianluigi Berrettini, ma ho
Renata Brioschi
avuto modo di apprezzarne il lavoro, la serietà e l’impegno.
Vorrei perciò lasciare alla moglie, ai parenti e agli amici un
pensiero che ha aiutato me nei momenti difficili: E’ della
Te ne sei andato in silenzio e con dignità, lasciandoci il com-
poetessa Alda Merini:
pito di continuare il tuo lavoro svolto da te, sempre con impe-
“Non scongiurare la morte di lasciarlo qui sulla terra;
gno ed entusiasmo, come Presidente dell’Università della
ha già sentito il profumo di Dio,
Terza Età di Cormano, nata dalla realizzazione di un tuo so-
lascialo andare nei suoi giardini”
gno.
E’ proprio vero: anche se è difficile bisogna avere la forza e il
Grazie Gianluigi di avermi dato l’opportunità di partecipare e
coraggio di:
condividere, gioie, successi, speranze e ansie sin dal primo
“lascialo andare nei giardini di Dio”
giorno di apertura dell’Università
Tina Tagliabue Ossoli
Elisa Carioli Galli
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Ricordo di un sorriso (Novembre 2013)
Un ricordo per Gianluigi
Nel luglio 2008 arrivò finalmente la tanto desiderata pensione
Cosa scrivere del caro Gianluigi, se non tutto il bene e
e la prima cosa che feci nell’autunno di quell’anno fu quella
l’ammirazione possibili. Per molti anni ha condotto come un
di iscrivermi alla Università della Terza Età di Cormano.
esperto comandante di marina, una grande nave, che non ha
Trovai subito corsi interessanti e l’ambiente affine al mio ca-
mai abbandonato anche quando le difficoltà hanno preso il
rattere. Così nel 2010 decisi di partecipare al viaggio cultura-
sopravvento, dando così a noi tutti l’opportunità di toccare e
le di fine anno in Grecia: un viaggio per me bellissimo.
vedere bellissimi porti.
L’ultimo giorno di tale viaggio ci trovavamo a Patrasso ed al
Sei stato davvero una persona speciale e ti ricorderò per sem-
termine del pranzo eravamo tutti un po’ sparsi fuori dal risto-
pre. Con tutto l’affetto di cui sono capace
rante, in attesa di imbarcarci sul traghetto per il ritorno.
Novembre 2013
Renée Avanzi Faconti
Mi trovai casualmente a tu per tu con il Presidente Berrettini
e la prima cosa che mi venne spontanea di dirgli fu quella di
ringraziarlo per la bellissima settimana che avevo trascorso
grazie all’Università.
Lui con un sorriso che illuminò il suo viso “serioso”mi rispose: “sapesse signora come mi fanno bene le sue parole”.
Ecco questo era il nostro Presidente Berrettini, gioire per il
successo del suo lavoro impegno e fatica.
Caro Presidente questo è il ricordo che rimarrà in me di Lei,
quel suo sorriso luminoso su un viso dall’apparenza serio.
Non mi piace pensare che Lei non sia più tra noi; mi piace
invece pensare che Lei sia solo passato “DALL’ALTRA PARTE”
una corsista:
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Vanda Ambroso
Dedica a Berrettini
Caro Presidente
Ci hai lasciato in silenzio, senza salutarci,
forse per non soffrire.
Ci mancherai per tutto quello che hai fatto,
per tutto quello che ci hai dato, anche nei momenti
per te molto difficili.
Resterai sempre nei nostri cuori, come un dono del Signore,
perché per l’Università della Terza Età di Cormano sei stato e
per sempre resterai, il nostro papà.
Ciao Presidente
Luigi Ghezzi
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Lettera a un amico, mai scritta,
novembre 2013
Avevo preparato con cura l’argomento da trattare ma, alla
fine, preferii mettere tutto per iscritto e portarmi appresso gli
Caro Gianluigi, ti scrivo questa lettera per…
e qui mi sono fermato. Come si fa a scrivere una lettera che,
fin dal principio, si sa benissimo che non verrà mai spedita?
Cosa assai ardua.
Eppure nella testa mi girano tanti pensieri, tanti ricordi di cui
vorrei farti partecipe, anche se con un poco di ritardo. Le prime cose che mi vengono in mente sono le parole che mi dicesti tanti anni fa, al termine di una rappresentazione teatrale
della mia Compagnia in quel di Cusano.
“Casati perché non vieni nella nostra nuova Università di Cormano a fare qualche lezione di milanese o di teatro, o di tutti e
due assieme, quello che vuoi insomma?
appunti scritti. E’ un’abitudine che non ho più lasciato anche
perché ora è l’età che lo richiede, con la memoria che alle
volte fa quello che vuole. Ho lasciato qualche ricordo di queste mie chiacchierate nella testa e nel cuore delle tante persone che hanno avuto la bontà di ascoltarmi? Non lo so!.
Ma una cosa so di certo: so che grazie a te io ho imparato
molto, ma molto, in questi anni di collaborazione. Ho imparato prima di tutto che una cosa è sapere per il proprio diletto
ed un’altra è sapere per poi comunicare agli altri. Ho imparato che c’è tanta e tanta gente che vuol conoscere, che ha sete
di sapere e che se trova un ambiente caldo e accogliente, nonché gente disponibile a condividere le proprie esperienze, è
Caro Gianluigi ti ringrazio per l’invito ma non posso, perché
non mi sento all’altezza di quello che mi chiedi. Non ho mai
insegnato in vita mia, e mi sentirei fuori posto!
E per quell’anno non venni. Fortunatamente però, tu eri un
uomo perseverante e l’anno successivo mi rinnovasti l’invito.
Questa volta mi lasciai convincere, a patto che si trattasse di
due o tre lezioni al massimo, e poi basta. Sono passati più di
dieci anni, e grazie a te questa avventura continua: di lezioni
se ne sono susseguite tante e poi tante…
capace di assicurare la propria presenza, nonostante gli acciacchi dell’età e l’inclemenza del tempo. Ho imparato che
mettere a disposizione degli altri in tutta umiltà un po’ del
proprio tempo e un po’ delle proprie esperienze può essere
assai gratificante.
E tutto grazie a te. Perché tu hai saputo
creare l’ambiente e le condizioni perché tutto questo si concretizzasse, per me in particolare, perché non ti sei accontentato del mio primo no e sei tornato alla carica.
Grazie di tutto! Ma forse è solo perché tu eri un mio amico!
Alla prima lezione l’agitazione c’era, eccome!.
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Francesco Casati
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In memoria di Gianluigi Berrettini