Gianluigi, uno di noi 48 2 47 Gianluigi noi ti cerchiamo nel passato, tu sei vivo. Ti cerchiamo tra i morti, tu sei vivo. Gesù ti ha già fatto attraversare la morte per aprirti il varco della sua risurrezione. Ora, mentre sei faccia a faccia con Dio, pregalo per noi, perché possa aprirci alla speranza, ci faccia superare la notte e ci conduca fino all’alba del giorno nuovo dove tu ci attendi, vivente, in Cristo Gesù, nei secoli dei secoli. Amen E’ ancora tempo nel quale, in ciascuno di noi, dimora ancora un grande vuoto e riecheggia la solita domanda martellante: “Perché?”. Una domanda che non trova e, forse, non troverà mai risposta. Per questo Signore, ci affidiamo solo a Te Tu conosci la nostra tristezza, in questa prova fortifica la nostra fede! 46 3 “Ciò che abbellisce il deserto”, disse il piccolo principe, “è che nasconde un pozzo in qualche luogo” “Mi domando se le stelle sono illuminate perché ognuno possa un giorno trovare la sua” A. de Saint-Exupéry, il Piccolo Principe 4 45 Il 5 di agosto 2013 ci ha lasciato il nostro indimenticabile Presidente Gianluigi Berrettini che con un gruppo si persone, i soci fondatori, ha dato vita a quella grande realtà che è oggi l’Università della Terza Età. Vogliamo ricordarlo con questo breve scritto raccogliendo pensieri, memorie, espressioni di cordoglio, simpatia, emozione, e infinita nostalgia di chi l’ha conosciuto. Molti avrebbero desiderato parlare del nostro amico Presidente, ma hanno preferito conservare il suo ricordo nell’intimo del loro cuore, forse per la paura che ogni parola potesse, alla fine, risultare inadeguata. Interpretando il pensiero di tutti esprimo la vicinanza affettuosa a tutti i famigliari, ribadendo la mia e nostra volontà a continuare questo progetto: lo dobbiamo a Gianluigi e a tutti gli amici che il Signore ha voluto chiamare a sé, lasciando a noi la responsabilità di continuare questa opera, per consegnarla ad altri dopo di noi, possibilmente migliorata. Cormano, dicembre 2013 Carla Bossi 44 5 Omelia per le esequie di Gianluigi Berrettini Cormano è stanca di vivere questi momenti tristi. Abbiamo avuto in queste settimane tanti lutti di persone molto care alla nostra comunità. Nei nostri cuori c’è infatti molto smarrimento, ci sentiamo un po’ senza punti di riferimento. Perché il Signore ha permesso tutto questo? Perché tante persone ci hanno lasciato, quasi tutti insieme? Non è stato certamente Lui a voler metterci alla prova! Al contrario, Lui ci è vicino nella prova. Ma ha accettato che essa ci fosse. Cosa voleva dirci? Lasciamo lì per il momento questa domanda. Guardiamo la Parola di Dio. Essa è in grado di sostenerci, di aiutarci a dare un senso. Abbiamo letto come prima lettura il celebre testo dell’Apocalisse che parla della Gerusalemme Celeste, del luogo dove le persone a noi care arrivano, quando terminano la loro vita terrena. San Giovanni è molto bravo nel raccontare con il linguaggio simbolico della visione come è fatta questa città: È un luogo ove vivono le persone in un orizzonte di completa LUCE, di totale PACE, di completa ARMONIA. Vige solo l’amore e le persone si saziano di questa presenza di Dio e di questo dono. Tutto ciò è dono di Dio per i giusti e le persone che Lui ama. 6 43 Questa pagina ci consente di pensare anche alla FEDE di Gianluigi, perché lui, questo mondo, l’ha sempre riconosciuto. Gianluigi ha sempre avuto la certezza di queste verità della fede. Una fede sempre vissuta e celebrata. Mai sentita come un’aggiunta alla sua vita. Non conto le volte che facevamo dei discorsi di fede, “semi-teologici”, nel mio studio, quando veniva a fare qualche lavoro tipografico per l’Università della Terza Età negli uffici parrocchiali. In questi ultimi tempi, poi, indugiava di più nei miei confronti, come se stesse cominciando a sentire più vicino il suo momento finale e volesse trovare delle ragioni per affrontare tutto questo. Guardiamo la seconda lettura, il Vangelo: San Giovanni dice quanto sia importante “perdere la nostra vita” per trovarla. E dice che dove sarà Lui, ci sarà anche il suo servitore. Questo è un valore evangelico: Il SERVIZIO è qualcosa che deriva direttamente da Dio. Anche Gianluigi ha vissuto questo valore. Almeno in tre ambiti: Come Segretario comunale, come Presidente dell’Università della Terza Età, come marito e padre della sua famiglia Come SEGRETARIO COMUNALE Gianluigi aveva interpretato questo ruolo proprio nella logica evangelica. Spesso i ruoli pubblici sono visti come occasioni di potere, come esperienze per propri interessi e tornaconti. 42 7 Sappiamo come la pubblica amministrazione spesso sia purtroppo in grado, in alcuni casi, di soffocare il cittadino. Gianluigi invece ha cercato fin dall’inizio di ricoprire questo ruolo secondo una logica di servizio, di attenzione al bene comune. alle molte e diverse esperienze di lavoro che abbiamo accumulato in mondi diversi, ma simili e complementari per impegno e sfida quotidiana; Spesso certi ruoli possono essere difficili in quanto sono al Un Amico porta con sé il ricordo antico della sua terra, pre- centro di diversi interessi. Spesso bisogna assumere posizioni sente nel suo carattere, nel suo modo di essere, nella sua ama- antipatiche, impopolari, per fare il bene comune. bilità, nel suo modo di vivere la famiglia e per la famiglia; Ma noi tutti ci ricordiamo di Gianluigi soprattutto in questi Un Amico conosce i tuoi crucci, tu i suoi, il suo impegno per anni come PRESIDENTE DELL’UNIVERSITÀ DELLA la sua creatura, la sua passione, la sua sfida, totalizzante este- TERZA ETÀ. Era lui la mente, il cuore e il braccio. sa, coinvolgente, fatta di tante conoscenze, di tante amicizie, Quando con don Sandro nel 1999 aveva deciso di fondare costruite nei tanti anni di rispettato lavoro, amici a lui legati questa importante istituzione non pensava neanche lui che d’affetto, rispetto e riconoscenza e passione per la sua potesse diventare così ampia. Inizialmente voleva essere una “Accademia e Università della Terza Età”; proposta per le persone in pensione. Tutto nasceva però da una concezione della terza età: un’età di GRAZIA, non un’età semplicemente di tramonto. Gianluigi aveva capito che era Un Amico ha una parola, uno sguardo, un cenno per tutti anche se preso da mille pensieri, in ultimo anche di salute; una opportunità, non un’età per lasciarsi vivere. Questa era Un Amico cosi, sempre vicino, sempre presente, non ti lasce- per lui la terza età. rà mai; Come MARITO E PADRE: è stato al servizio della sua fami- Questo era per me Gianluigi: Un Amico Carlo Bazzi glia, amandola in ogni aspetto. Non potremo dimenticare la celebrazione del suo 50° il 9 settembre 2012, assieme a tanti suoi amici, in cui purtroppo non si sentì bene. Fu un momento preparato lungamente, molto atteso da lui, attento come sem- “Serba scritti, o Dio, nel libro della vita i nomi di tutti” (dalla liturgia) pre ai particolari. 8 41 Come anche l’ultimo momento della sua vita, quando ha rice- Un amico vuto il sacramento dell’Unzione dei Malati, cosciente e conUn Amico ti riconosce dal suono del campanello di casa; vinto, alla presenza proprio della moglie Anna e dei figli Un Amico non socchiude la porta, non ti chiede meravigliato Gianpaolo e Maria Laura. L’abbiamo preparato a questo mo- perché sei lì; mento ed è stato bello viverlo insieme, come famiglie, come Un Amico ti apre come a uno di casa, ti invita con un cenno a farti avanti, a entrare, a non indugiare sulla soglia; atto di abbandono fiducioso in Dio. In realtà, in questo caso, non è stato solo lui a servire. Questa volta è stato proprio anche servito. La moglie Anna, in particolare, insieme ai figli Un Amico ti indica il salotto, lo studio, la cucina, dove si tro- e agli altri parenti, lo hanno assistito in ogni momento. Non va in quel momento; voleva essere lasciato solo, voleva che qualcuno gli tenesse Un Amico ti accenna la sedia nel suo studio dove lavora, costantemente la mano, e la mano, era quella della moglie. qualche volta ti chiede di districargli qualche “inghippo” col Torniamo alla domanda iniziale. Perché Dio allora ha consen- PC; tito queste prove? Perché ha permesso tutto questo? Dio ci sta Un Amico ti fa sedere al suo tavolo insieme alla moglie Anna, ti fa partecipare alla sua quotidianità, all’argomento del momento, come uno di famiglia; chiamando a diventare GRANDI. Dio vuole che ora prendiamo noi l’eredità di queste persone, che hanno dato mani, cuore e mente alla vita delle nostre comunità. Cambiano i tempi, le modalità, ma lo spirito di servizio e lo spirito di fede posso- Un Amico ti fa accomodare nel salotto per due “chiacchiere”, no essere raccolti ora da noi. Il Signore ci chiama a prosegui- un ricordo un commento, mai politico, mai maligno, mai ba- re quello che questi nostri amici hanno fatto per il bene del nale, in attesa che Anna prepari il caffè e si unisca a noi par- paese. Se noi faremo questo, vorrà dire che avremo capito il tecipe e sorridente; messaggio di Dio e la lezione di vita che essi ci hanno lascia- Un Amico condivide con te il modo di usare e dare valore al to. Chiediamo al Signore di comprendere tutto questo. tempo che ci rimane, ai percorsi di vita che abbiamo fatto, Mercoledì, 9 agosto 2013 Il Parroco: Don Marco Borghi 40 9 con i motorini. Quando si decise di costruire la piazza, come Ciao...Gianluigi Meditazione su Ap 21, 1-7 (6 agosto 2013) di Don Marco Fumagalli ora si presenta, lo scavo venne colmato. E subito apparvero avvisi in cui si avvertiva che erano stati sotterrati, in quella enorme buca, “fusterelli” pericolosi per la popolazione. Che l’idea dell’avviso fosse di Gianluigi, me lo confermò lui Stasera siamo qui semplicemente per stare un po’ insieme ... stesso. Per “fusterelli di intendevano i soliti giovincelli che si per condividere il dolore per la perdita di una persona cara divertivano a fare schiamazzi nelle notti cormanesi. come lo è Gianluigi per ciascuno di noi e per dire a Anna, A Gianluigi piaceva la musica ed era l’animatore del quartet- Marialaura e Giampaolo il nostro affetto, la nostra vicinan- to “BER” così costituito: Gianluigi alla fisarmonica, il figlio za. Giampaolo alla tastiera, la moglie Anna e la figlia Maria Lau- Questa presenza però deve anche essere una testimonianza ra cantanti. di speranza. Da cristiani crediamo infatti che la morte non è E di questa sua profonda passione abbiamo potuto godere l’ultima parola. pure noi dell’UTE nelle feste natalizie o di chiusura dell’anno Ricordiamocelo sempre! La fede non rende le separazioni accademico. meno dolorose, ma ci fa riconoscere la presenza al nostro Ecco non voglio dilungarmi oltre, ma spero con questi miei fianco del Dio di tenerezza che, in Gesù, ha condiviso la ricordi, di aver contribuito a far conoscere un Gianluigi non nostra morte. solo burocrate, pignolo e paziente nel predisporre gli orari Oggi egli è vicino a noi e la Chiesa continua a ripeterci che della nostra UTE, ma dall’animo gioioso, faceto e umoristico, la Pasqua di Gesù è anche la nostra Pasqua e perciò anche la amante della compagnia e dello stare insieme. 30 novembre 2013 Pasqua di Gianluigi. Giordano Driglia Signore Gesù ora ti preghiamo lasciandoci guidare dalla Tua Parola: accogli per sempre questo nostro amico e fratello nella Tua festa eterna. “Ama e fa ciò che vuoi” Sant’Agostino 10 39 Subito dopo la costruzione del nostro “quartiere, la quasi totalità delle famiglie che venne ad abitarlo, era composta da genitori ancora giovani con figli che avevano l’età per frequentare l’asilo. Tra queste famiglie si sviluppò un rapporto che io definirei “comunitario”. Tutte le occasioni erano buone per cene conviviali nel salone delle riunioni condominiali. In questi momenti di ritrovo avevo notato che Gianluigi aveva uno spiccato senso dell’umorismo e la capacità di coinvolgere “Vidi un nuovo cielo e una nuova terra, perché il cielo e la terra di prima erano scomparsi e il mare non c’era più. Vidi anche la città santa, la nuova Gerusalemme, scendere dal cielo, da Dio, pronta come una sposa adorna per il suo sposo.“ Preghiamo perché tu, Signore, conceda a Gianluigi questa visione beata: un mondo nuovo dove non c’è né il mare, né tutto ciò che ci mette paura, ci toglie speranza, ci fa soffrire. allegramente alcuni condomini in scenette di cui lui era il registra. Questo lato umoristico emergeva soprattutto nei perio- Udii allora una voce potente che usciva dal trono: “Ecco la di di carnevale. dimora di Dio con gli uomini! Egli dimorerà tra di loro ed essi Ricordo una mattina, mentre percorrevo i portici di Via Mar- saranno suo popolo ed egli sarà il “Dio- con- loro”. E tergerà tiri della Libertà, di aver notato degli avvisi su carta intestata ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, del Comune, in cui si avvertivano i cormanesi del ritrovamen- né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passa- to di numerosi nidi di vipere nel territorio. te”. I cittadini erano pertanto invitati a recarsi presso gli uffici comunali, ove era stato predisposto un centro per la distribu- Preghiamo perché il Signore conceda a Gianluigi di udire la zione del siero antivipera. Quando, anni dopo, gli chiesi se voce potente che viene da Colui che ha vinto la morte, siede “per caso” c’era il suo intervento in quell’episodio, Gianluigi sul trono ed è Signore del mondo. Possa udire questa voce non mi diede risposta, ma non riuscì a trattenere un sorriso. che lo chiama a vivere la gioia della comunione con Dio in Altro episodio: ove ora è piazza Pertini , un tempo c’era uno eterno, senza più la minaccia della nostra debolezza che com- scavo alquanto esteso, ovvero le fondamenta per una costru- promette sempre questo rapporto tra noi e Dio. zione, che veniva spesso usato dai ragazzi per prove di trial 38 11 Questa storia di gente viva è un invito per noi a vivere credendo, amando sperando. A Gianluigi Ciao Gianluigi!.....e adesso?...... tranquillo, mi mancava la serenità e l’appagamento di trascor- Quando il 1° Agosto sono partito per la montagna non ero Ci hai lasciato improvvisamente in un giorno caldo d’estate, hai interrotto bruscamente le nostre vacanze e siamo corsi tutti a salutarti per l’ultima volta. Sul volto sgomento dei presenti si leggeva inespresso un interrogativo: e adesso? Che ne sarà dell’Università della Terza Età di Cormano? Domanda più che pertinente perché l’Università si identificava con te. L’avevi voluta e tenacemente realizzata con un manipolo di amici, puntando dritto alla meta. Tutto è iniziato come una scommessa, a piccoli passi con pochi soci, ma lungo questi quattordici anni di cammino il numero si è fatto sempre più numeroso fino a diventare un gruppone. Certo tutto è stato possibile perché hai saputo crearti un gruppo di tanti volonterosi che a vario titolo e secondo le proprie capacità e competenze hanno collaborato alla realizzazione di quella magnifica realtà che è oggi l’Università. Ma tu eri l’anima, il motore, per questo mentre ti salutavamo e vedevamo scorrere nella nostra mente i ricordi di questi anni passati insieme ci chiedevamo...e adesso?. E tu sembrava ci 12 rere, come altre estati del passato, un periodo di quiete e di riflessione. In me c’era qualcosa di triste, di imminente che cercavo di esorcizzare. Verso la fine di luglio, le notizie sulla salute di Gianluigi me le aveva comunicate Tonino, suo fratello, e da come me ne parlava con il “magone” avevo dedotto che la situazione stava precipitando. Nonostante tutto, continuavo a ripetermi di pensare positivo e che, anche se lenta, poteva verificarsi una ripresa e che a settembre, come di consueto, al ritorno in pianura, ci saremmo rincontrati per parlare e prendere decisioni per la nostra Università. Così non è stato. Di Gianluigi Berrettini si è detto della sua dedizione al lavoro, nel rispettare la legge e farla rispettare nella sua pluriennale esperienza di Segretario Comunale, della sua integerrima onestà. Credo di aver scoperto, in tanti anni di conoscenza in quanto abitante nello stesso quartiere, ma soprattutto da quando abbiamo iniziato a “mettere in piedi” l’UTE e quindi il rapporto interpersonale si era fatto più confidenziale, un lato della sua personalità o carattere che definirei ilare e scherzoso (non mi sovvengono altri aggettivi). 37 rispondessi? ….“ adesso cosa?, adesso ritornate in vacanza, Ho conosciuto riposatevi, il nuovo anno accademico è alle porte e bisogna L’UTE di Cormano nel febbraio 2000: su invito di alcuni a- darsi da fare, ce n’è per tutti e tutti sanno già cosa fare, con mici avevo accettato di tenere una conferenza sui trapianti di responsabilità, ognuno sa quale è il suo compito, come si è polmone e sulla chirurgia toracica in generale. sempre fatto, magari prendendosi qualche responsabilità in Ma non mi aspettavo un teatro pieno di gente attenta per due più, per quel che si può e per quello che si è capaci di fare, ore. Certo era il risultato di una preparazione accurata e am- senza timidezze, con generosità; potreste addirittura scopri- piamente propagandata in tutta la cittadina. re che siete capaci di cose grandi !, come è stato per me. Solo alla fine ho parlato con Gianluigi Berrettini che mi ha Vedo già ciascuno all’opera, le cose da fare sono tante: pre- ringraziato consegnandomi un volume della Storia di Cor- parare l’opuscolo con il programma didattico dell’anno, il mano. Per ultimo, quasi in silenzio si era presentato il Volon- calendario delle lezioni e il relativo orario, raccogliere le tario Presidente. iscrizioni, organizzare la giornata inaugurale, predisporre la E negli anni successivi frequentando l’Università, il Presiden- sala, stampare il bollettino e altro ancora, insomma sapete te era sempre presente, ma mai in prima linea, per avere più già tutto. Dovete come sempre, fare squadra, sono sicuro che visione: presente ma mai protagonista. nessuno farà passi indietro, magari si potrà allargare il giro Ancora di più ho potuto stargli vicino durante la malattia: un a nuovi amici: uomo grande quanto semplice, che non chiedeva rispetto, per- SO di POTER CONTARE su di VOI” ché se lo era guadagnato nella sua attività lavorativa e come Grazie Gianluigi, abbiamo capito e cercheremo di essere Presidente Volontario. all’altezza del compito. Tu ci guarderai dall’alto, se ti resterà Un signore da non dimenticare. tempo, perché passato un primo periodo di adattamento, sicu- Una gioia il suo ricordo per la famiglia e la sua UTE Pierangelo Belloni Socio onorario ramente ti darai da fare per aprire lì una Università della Terza Età, con gli altri amici che ti hanno preceduto, che hai ritrovato e che vorranno sicuramente fare squadra con te. Carla Bossi 36 13 Ieri, oggi, domani Quando Carla, ci propose di scrivere un pensiero su Gianluigi Berretti- Caro Gianluigi, la nostra conoscenza si perde nelle nebbie di una giovinezza ormai lontana, quando tu eri il Segretario Comunale di Cormano e mio padre il Medico Condotto: una conoscenza nata di riflesso al rapporto tra persone animate dagli stessi ideali: tu nello svolgere il tuo lavoro con profondo senso delle istituzioni in un modo schivo, lontano da personalismi o logiche di potere, mio padre nel compiere il suo con missionaria dedizione per i sofferenti. ni ho accantonato il tutto: che potevo dire di una persona che non frequentavo e conoscevo poco? Poi però...pensandoci...un legame c’era: l’Università. Questa Università di Cormano che lui aveva voluto e creato, e che io frequento ancora. Per merito del suo progetto ho potuto appendere nozioni, conoscere persone, visitare luoghi e città, fare nuovi amici. Perciò che dirti caro Presidente Gianluigi, se non un grazie di cuore. Patrizia Randon Dopo molto tempo, la conoscenza è divenuta collaborazione negli anni in cui ho fatto parte del Consiglio Comunale. In questi anni hai più volte consolato la mia delusione nei confronti di una politica troppo spesso autoreferenziale e ar- Gianluigi è andato avanti I tuoi iscritti, i nuovi arrivi, premuroso come un comandante roccata su sterili diatribe ideologiche, dimentica della sua degli “Alpini” erano oggetto delle tue cure, il motivo del tuo missione più alta: lo spirito di servizio per il “bene comune” . meritorio vanto. Ora te ne sei andato lontano con la tua ban- Ma è all’Università della Terza Età che la nostra collabora- diera sussurrando “Eccomi” e io ti porto nel cuore con i tuoi zione è divenuta più stretta, fino a diventare amicizia. silenzi ed il ricordo affettuoso del tuo saluto. Ricordo il giorno in cui mi hai cercato per coinvolgermi in Vorrei che tu non appartenessi al passato, gran ladro, che nul- questo progetto-che pur sembrando un po’ folle- ho accolto la rende di ciò che toglie, ma voglio ascoltare l’inco- con entusiasmo, nella convinzione che poteva offrire ai citta- raggiamento di Seneca e, come dicono gli Alpini delle loro dini una importante opportunità. E in questa impresa ho tro- penne mozze: “Gianluigi è andato avanti” Gianfranco Terragni vato il gusto e la passione di lavorare solo per quel “bene co14 35 Credo che l’espressione fosse veramente sentita e sincera, mune che non avevo trovato nella politica. perché la collaborazione sempre sviluppatasi era un dato di La tua felice intuizione caldeggiata e condivisa da don Sandro fatto quasi indiscutibile. A tale punto che spesso il Segretario e dal gruppo di amici dello “zoccolo duro”, è stata di com- Generale non disdegnava di fare emergere (e far constatare) prendere che la terza età non può essere unicamente conside- che, per esempio, l’esito positivo di una determinata iniziati- rata una stagione della vita sul “viale del tramonto”, ma un va o atto o attività era “frutto del Vice Segretario” (tra le tan- tempo che una forte proposta culturale può trasformare in te: ricordo un “Ottobre Manzoniano” a cui partecipò l’allora opportunità di crescita piena, appagante, che guarda al futuro. Cardinale Colombo di Milano, la c.d. “meccanizzazione” dei Due sono state le idee vincenti: la prima quella di promuove- servizi demografici, la ristrutturazione della Vigilanza Urba- re una cultura capace di “suscitare emozioni, più che di im- na). Tanto fu la portata e rilevanza di quel ricordo positivo partire nozioni” con un’ampia diversificazione di proposte (relativo, cioè, alla seppur breve esperienza professionale in- nelle quali ciascuno potesse vedere appagate le proprie cu- tensamente e positivamente vissuta) che, molti anni dopo, riosità e interessi; la seconda -non meno importante- quella quando Gianluigi “inventò” l’Università della Terza Età per di costruire rapporti tra le persone in un clima capace di ag- Cormano, mi chiamò immediatamente per parteciparmi il suo gregare, tanto che ognuno potesse sentirsi parte di una grande progetto e propormi di …sviluppare un’altra esperienza. famiglia. L’idea, ovviamente, si trasformò in realtà, come Gianluigi Nel 1999, con l’inizio delle attività della Università della Ter- sapeva fare e come è sotto gli occhi di tutti. Da parte mia, per za Età, si è concretizzato questo progetto, del quale fino alla quello che so, sono convinto che questa sua intuizione, calata fine sei stato il Presidente: cuore, mente, anima e formidabile sul territorio, costituirà un’altra fase di quella che sempre è braccio organizzativo. stata la sua caratteristica: “superare il dire infruttuoso con il Il successo è stato immediato e persino superiore ad ogni più fare operoso” Un motto che ritengo qualificante, soprattutto rosea previsione. oggi, dove al “parlare molto senza opere” consegue solo “il Da allora la crescita è stata continua, grazie al tuo incessante sonno profondo dell’immobilismo. lavoro, operato con maestria e saggezza e alla straordinaria Angelo Quieti 34 capacità di associare le persone e di motivare i collaboratori 15 in ogni specifico ruolo. chiamavano così gli attuali Agent Hai progressivamente potenziato le proposte culturali, i labo- i di Polizia Locale) -fui portato per un attimo ad alzarmi in ratori, hai ampliato l’offerta culturale con attività nuove ed piedi e- pur senza divisa- a “scattare sull’attenti” pronuncian- aggiornate, hai organizzato gite, visite a mostre e spettacoli, do la formula di rito: “Comandi, signor Segretario!”. eventi e viaggi anche importanti. Il prospettato rituale non si compì, perché rimasi seduto e, Gradualmente l’UTE si è ritagliata un ruolo importante, oggi prendendo la penna, appuntai i passi più rilevanti del deca- riconosciuto da tutti, capace di attirare simpatizzanti anche da logo del mio interlocutore. Evidentemente, questa iniziativa altri Comuni. La tua scomparsa è stata dolorosa per tutti. Nel fu notata da Gianluigi che, con tono più ..disteso”… proseguì giorno del tuo funerale ci siamo sentiti sgomenti e disorienta- il suo dire, riducendo alla metà i suoi ...comandamenti. ti: il vuoto ci è sembrato incolmabile. Mi sono stretta con af- Fu un fatto che apprezzai e che mi consentì di fare qualche fetto a tua moglie Anna, a tua sorella Eleonora e ai tuoi fami- integrazione programmatica (peraltro da lui recepita). gliari, che vivono nel cuore il gelo della tua assenza. Da qui nacque la nostra collaborazione che si sviluppò in uno Di fronte a un’eredità così gravosa, tutti i compiti da te svolti spazio temporale molto ridotto, perché nel gennaio del 1986 non potevano essere assorbiti da una sola persona; per questo lasciai il Comune di Cormano, per assumere il ruolo di Diret- il Consiglio Direttivo ha deliberato di suddividere i compiti tore Generale di un Ente pubblico in Brianza. Per entrambi si tra due persone: Carla Bossi come Presidente e io come Presi- trattò di una esperienza positiva (per me, molto positiva per- de responsabile delle attività didattiche. Ezio Clerici, fonda- ché acquisii una gran mole di nozioni” operative e strategiche mentale pilastro dalla prima ora, continuerà, per sua volontà, “ che unite a quello che Gianluigi riteneva essere un mio spic- a ricoprire il ruolo di Vicepresidente continuando ad essere il cato modo di intuire la sostanza delle cose, mi diedero impul- sostanziale faro di riferimento di sempre. so e sostegno per il raggiungimento di altri e diversi traguar- Ho accettato questo impegno come un dovere, nonostante il di lavorativi. Quando ci salutammo, era visibilmente com- timore di inadeguatezza: dovevo impegnarmi in sintonia con mosso e mi lasciò un biglietto (che ancora conservo) la cui Carla, Ezio e tutti gli altri supporter a conservare un patrimo- frase finale era “… termina oggi un’esperienza irripetibile” nio che non può andare disperso, a preservare questa Universi 16 33 Estratto di Agenda Non ricordo con precisione quando ho incontrato per la prima volta Gianluigi Berrettini. Ricordo, invece, il primo colloquio (di lavoro) avvenuto nel settembre 1983 (se ben rammento), dopo avere vinto io il concorso da Vice Segretario Generale svoltosi presso il Comune di Cormano, qualche tempo prima. Un concorso tra quelli più impegnativi da me affrontati, con dei componenti della Commissione giudicatrice di…”tutto rispetto” (sempre se la memoria non mi inganna, uno dei rappresentanti era il dott. Alberto Ruffo divenuto, qualche tempo dopo, Consigliere per gli Affari Interni del Presidente della Repubblica. Altri componenti: il Sindaco del Comune di Cormano dott. Riitano e, naturalmente, il Segretario Generale tà, che -grazie al tuo incessante impegno- ha disegnato un pezzo di storia troppo importante per la nostra città. Questa realtà deve continuare nel solco da te tracciato, in una sinergica azione “di squadra” tra tutti i quanti vi partecipano nei diversi ruoli, così da attestarsi anche nel futuro come riferimento non solo culturale, ma come parte integrante del nostro territorio. Il tuo ricordo e l’esempio da te lasciati sono e saranno concreti e preziosi insegnamenti, via maestra nell’operare futuro. Non ti saluto con un addio, perché sarai sempre presente nei nostri cuori e continuerai a camminarci accanto; dal luogo in cui ora ti trovi, in una dimensione di vita a noi oscura e sconosciuta, continuerai a sostenerci e ispirarci. Ciao Gianluigi e Grazie!!!!! Silvia Rossi Merli del Comune, Gianluigi Berrettini, appunto). All’esito positivo del concorso, “venni convocato” dal Segretario che, con accento sicuro e senza tentennamenti, mi illustrò, con un certo cipiglio, gli obiettivi che intendeva raggiungere e la collaborazione che con me voleva instaurare ( o meglio: la collaborazione che si aspettava da me). Io - che all’epoca rivestivo in un Comune più popoloso di Cormano il ruolo di Comandante dei Vigili Urbani (allora si Non ci è permesso di scegliere la cornice del nostro destino, ma ciò che ci mettiamo dentro è nostro. D. Hammarskjold 32 17 Non disdegnare i discorsi dei saggi, medita piuttosto le loro massime, perché da loro imparerai la dottrina e potrai metterti al servizio dei grandi. Non trascurare il discorso dei vecchi, perché anch’essi hanno imparato dai loro padri; da loro imparerai il discernimento e come rispondere al momento del bisogno. Siracide 8, 9-12 Natale 2013 E’ quasi Natale. Preghiere, canti, luci, vetrine sfavillanti. Auguri abbracci, regali a parenti e amici. Ci sembra di essere tutti più felici. Ma in questa atmosfera di festa un triste pensiero ci arresta Tocca a me…. e con malinconia ci domandiamo A me tocca il compito di aprire il XIV Anno Accademico, il Perché è già andato via?. primo senza l’amato Presidente ed amico Gianluigi Berretti- Comunque tutto il suo operato ni, con il quale ho avuto il piacere di collaborare fin dalla fon- non sarà mai dimenticato dazione della nostra Università della Terza Età ed ho il com- E ringraziando ancora posticipatamente, pito di rappresentare il ponte tra la gestione passata e quella il nostro Presidente, futura. Auguro a tutti voi Mi sento in dovere, prima di presentarvi come si è svolta Buon Natale e un nuovo anno, serenamente. l’elezione del nuovo Presidente, di rivolgere a Gianluigi Ber- Scalco Rosina rettini, certamente anche a nome di tutti quelli che l’hanno conosciuto, un grande Grazie. Gianluigi, capo carismatico di un gruppo di soci fondatori e con il pieno appoggio del parroco don Sandro Manzoni, fin dall’inizio ha avuto il massimo interesse per la nostra istituzione alla quale ha dedicato instancabilmente tutto il suo tem18 Il segreto dell’esistenza umana non sta soltanto nel vivere, ma anche nel sapere per che cosa si vive. F.M.Dostoevskij 31 comunità. Ricordiamo la sua fisarmonica, le sue canzoni che po libero, con grande efficacia e con una pignoleria attenta a coinvolgevano tutta la sua famiglia, i suoi travestimenti di tutti i dettagli. carnevale, la sua attenta e puntuale organizzazione di tutte le Ha sempre vissuto la sua funzione con grande impegno e se- feste e manifestazioni. rietà, così come aveva fatto in tutta la sua carriera professio- Spesso ci incontravamo, io e lui, a casa sua per decidere i nale e ciò anche dopo che è stato colpito dalla grave malattia. passi da intraprendere per l’Università, ma in effetti trovavo E’ stato un presidente che non si è limitato a dirigere, ma ha tutto già preparato, sviscerato e organizzato, dove il mio pare- sempre lavorato attivamente svolgendo anche lavori non diri- re non poteva che essere un assenso e si evidenziava in quello genziali che avrebbe potuto delegare. che per lui era un semplice conforto partecipativo, da parte di La sua dipartita lascia un grande vuoto che però deve vederci un caro amico. Era già tutto così perfetto che il mio apporto impegnati, perché sulla sua traccia, si continui ad operare per era sempre solo di partecipazione e approvazione. offrire un servizio culturale e di aggregazione di alto livello Il lavoro era tutto suo e sempre ineccepibile. ed efficienza. Anche di fronte alla malattia, non è mai mancata la sua pronta Ciao Gianluigi Ezio Clerici e costante opera, poiché tutto era già previsto con largo anticipo, sfruttava momenti di maggior sopportazione per mandare avanti i suoi compiti, con un attaccamento e un senso di responsabilità eroici. Quando penso a lui, me lo vedo ancora vivo con quel suo sorriso un po’ canzonatorio e le sue battute sempre pronte a scoprire il lato umoristico delle diverse situa- Uno sguardo sconosciuto cela molte cose. Quel Signore serio zioni, e mi aspetto sempre la sua chiamata per quelle quattro e distante, che incrociavo per caso, si è nel tempo rivelato un chiacchiere che facevano parte del nostro rapporto di amici- uomo colto e sensibile. E soprattutto un caro amico. zia. Ciao Gianluigi “Per te che piangi i tuoi cari...Se mi ami non piangere” Cesare Colombo. (Sant’Agostino) Nicla Minussi Signorini 30 19 Il ricordo pieno di affetto a GianLuigi Berrettini Durante la vita, molti seguono i nostri passi e ci accompagnano per lunghi tratti. A volte, però, succedono cose strane, un incontro, un alito di vento che suggerisce nuove avventure della mente. Così è stato l’incontro con GianLuigi. Un uomo dall’aspetto mite ma di una grande forza intellettuale che solo con una stretta di mano e poche parole era stato capace di rassicurarmi per rimettermi in gioco. Mi è ben presente ciò che mi disse quando gli avevo espresso l’ansia che mi assaliva al solo pensiero di affrontare persone che non conoscevo e di cui non sapevo assolutamente nulla: “Se ami quello che fai, ami anche gli altri che ti saranno amici”. Alla notizia della sua scomparsa, non ho avuto parole consolatorie neanche per me stessa. …..il silenzio è un vero amico che non ti tradisce mai. Vorrei donargli queste parole di Sant’Agostino che, meglio di me, potranno onorarlo: “Coloro che ci hanno lasciato non sono degli assenti, sono solo degli invisibili: tengono i loro occhi pieni di gloria puntati nei nostri pieni di lacrime”. Rosella Angelotti 20 dove le finalità sociali di statuto a nostro avviso venivano superate da quelle di apparenza, ci trovammo però con la scoperta di un valore da sviluppare: era il mondo delle Università della Terza Età. Forti dell’esperienza acquisita, mentre ero presidente del Club, con la fondazione dell’Università di Bresso, decidemmo di creare, ormai non più Lions, quella di Cormano in un ambito a noi più congeniale e cioè in Parrocchia. Lo stesso entusiasmo e appoggio incondizionato da parte di quel grande uomo e amico che avevamo in don Sandro Manzoni, che ci aveva già supportato nella creazione della società sportiva, ci aprì ad una strada facile e sicura. L’esigenza di una tale iniziativa era matura e don Sandro la adottò con tutto l’entusiasmo del suo cuore. Lo svolgersi di tale impresa, se ci guardiamo indietro, fu facile, veloce ed entusiasmante, ma bisogna chiederci perché ciò avvenne. Qui interviene quella grande figura di Gianluigi. Infaticabile e preparato organizzatore, investito di un senso del dovere ai massimi livelli, ma intriso di una gioiosità personale che coinvolse tante persone a seguire il suo entusiasmo. Sapeva essere autorevole dirigente come entusiasta trascinatore gioioso di tutte le iniziative. Sapeva anche essere burbero quando necessario, ma poi esplodeva la sua gioia di vivere in 29 Una cosa ardua Lettera a un Presidente, settembre 2013 Parlare in modo completo di Gianluigi è una cosa ardua. E’ stato un personaggio così pieno di personalità e valori che Caro e indimenticabile Presidente, parlare di lui sarebbe un’impresa infinita. Per me poi, che ho te ne sei andato vissuto con lui una serie di esperienze, condivise da una gran- alla casa del Signore de amicizia, la mente si affolla di ricordi e momenti senza in silenzio, come volevi tu. fine. La nostra esperienza comune nacque fin dai primi anni I tuoi ricordi sono indelebili. ‘70, quando i primi grossi avvisi del pericolo droga preoccu- In questi lunghi anni di Università, pavano un po’ tutti i genitori dei bimbi che si affacciavano in io, già avanti con gli anni, quel momento alla vita. mi hai fatto rivivere una seconda gioventù. Da lì nacque la prima esperienza comune nel creare in orato- Se n’è andato l’uomo saggio rio una società sportiva che per mezzo dell’attività di gioco ma è rimasto come ricordo: un Mito. impegnasse ragazzi (e cosa allora assolutamente rivoluziona- Anche quando volevamo festeggiare ria) ragazze in qualcosa di sano controllato e formativo. i tuoi compleanni, mi dicevi: Per il suo impegno professionale come Segretario Comunale, non fare scalpore, tanto gli anni li compio lo stesso. ritenemmo non opportuno un suo coinvolgimento personale, Per quest’anno volevamo farti per cui toccò a me il ruolo di Presiedente, carica che manten- gli auguri festosi per i tuoi 80 anni. ni per vari anni, ma durante la quale, specialmente nei primi Ma...pazienza, li festeggerai in Paradiso. anni di avvio, non mi mancò mai il suo costante e accorto Da lassù ricordaci supporto. Ho voluto ricordare ciò perché è giusto che venga e...noi quaggiù ricordato, che il suo impegno sociale, non è cosa da post pen- cercheremo di proseguire con i tuoi consigli. sione ma è stato costante e di lungo corso. Nel tuo ricordo: una corsista, Linda Donato Uniti poi da una breve esperienza come appartenenti ai Lions, 28 21 Gianluigi Berrettini, A Gianluigi Una presenza continua e discreta. Hai cambiato mestiere. I suoi occhi spesso parlavano per lui. Ora sei il nostro consulente. Il tuo compenso: le nostre preghiere. Seregni Gioconda Amato, elogiato o criticato, il tuo grande impegno non sarà mai dimenticato, Ti sentiamo vicino e forte. Un ricordo Il tuo progetto continuerà, aldilà della morte Non ho conosciuto personalmente Gianluigi Berrettini, ma ho Renata Brioschi avuto modo di apprezzarne il lavoro, la serietà e l’impegno. Vorrei perciò lasciare alla moglie, ai parenti e agli amici un pensiero che ha aiutato me nei momenti difficili: E’ della Te ne sei andato in silenzio e con dignità, lasciandoci il com- poetessa Alda Merini: pito di continuare il tuo lavoro svolto da te, sempre con impe- “Non scongiurare la morte di lasciarlo qui sulla terra; gno ed entusiasmo, come Presidente dell’Università della ha già sentito il profumo di Dio, Terza Età di Cormano, nata dalla realizzazione di un tuo so- lascialo andare nei suoi giardini” gno. E’ proprio vero: anche se è difficile bisogna avere la forza e il Grazie Gianluigi di avermi dato l’opportunità di partecipare e coraggio di: condividere, gioie, successi, speranze e ansie sin dal primo “lascialo andare nei giardini di Dio” giorno di apertura dell’Università Tina Tagliabue Ossoli Elisa Carioli Galli 22 27 Ricordo di un sorriso (Novembre 2013) Un ricordo per Gianluigi Nel luglio 2008 arrivò finalmente la tanto desiderata pensione Cosa scrivere del caro Gianluigi, se non tutto il bene e e la prima cosa che feci nell’autunno di quell’anno fu quella l’ammirazione possibili. Per molti anni ha condotto come un di iscrivermi alla Università della Terza Età di Cormano. esperto comandante di marina, una grande nave, che non ha Trovai subito corsi interessanti e l’ambiente affine al mio ca- mai abbandonato anche quando le difficoltà hanno preso il rattere. Così nel 2010 decisi di partecipare al viaggio cultura- sopravvento, dando così a noi tutti l’opportunità di toccare e le di fine anno in Grecia: un viaggio per me bellissimo. vedere bellissimi porti. L’ultimo giorno di tale viaggio ci trovavamo a Patrasso ed al Sei stato davvero una persona speciale e ti ricorderò per sem- termine del pranzo eravamo tutti un po’ sparsi fuori dal risto- pre. Con tutto l’affetto di cui sono capace rante, in attesa di imbarcarci sul traghetto per il ritorno. Novembre 2013 Renée Avanzi Faconti Mi trovai casualmente a tu per tu con il Presidente Berrettini e la prima cosa che mi venne spontanea di dirgli fu quella di ringraziarlo per la bellissima settimana che avevo trascorso grazie all’Università. Lui con un sorriso che illuminò il suo viso “serioso”mi rispose: “sapesse signora come mi fanno bene le sue parole”. Ecco questo era il nostro Presidente Berrettini, gioire per il successo del suo lavoro impegno e fatica. Caro Presidente questo è il ricordo che rimarrà in me di Lei, quel suo sorriso luminoso su un viso dall’apparenza serio. Non mi piace pensare che Lei non sia più tra noi; mi piace invece pensare che Lei sia solo passato “DALL’ALTRA PARTE” una corsista: 26 Vanda Ambroso Dedica a Berrettini Caro Presidente Ci hai lasciato in silenzio, senza salutarci, forse per non soffrire. Ci mancherai per tutto quello che hai fatto, per tutto quello che ci hai dato, anche nei momenti per te molto difficili. Resterai sempre nei nostri cuori, come un dono del Signore, perché per l’Università della Terza Età di Cormano sei stato e per sempre resterai, il nostro papà. Ciao Presidente Luigi Ghezzi 23 Lettera a un amico, mai scritta, novembre 2013 Avevo preparato con cura l’argomento da trattare ma, alla fine, preferii mettere tutto per iscritto e portarmi appresso gli Caro Gianluigi, ti scrivo questa lettera per… e qui mi sono fermato. Come si fa a scrivere una lettera che, fin dal principio, si sa benissimo che non verrà mai spedita? Cosa assai ardua. Eppure nella testa mi girano tanti pensieri, tanti ricordi di cui vorrei farti partecipe, anche se con un poco di ritardo. Le prime cose che mi vengono in mente sono le parole che mi dicesti tanti anni fa, al termine di una rappresentazione teatrale della mia Compagnia in quel di Cusano. “Casati perché non vieni nella nostra nuova Università di Cormano a fare qualche lezione di milanese o di teatro, o di tutti e due assieme, quello che vuoi insomma? appunti scritti. E’ un’abitudine che non ho più lasciato anche perché ora è l’età che lo richiede, con la memoria che alle volte fa quello che vuole. Ho lasciato qualche ricordo di queste mie chiacchierate nella testa e nel cuore delle tante persone che hanno avuto la bontà di ascoltarmi? Non lo so!. Ma una cosa so di certo: so che grazie a te io ho imparato molto, ma molto, in questi anni di collaborazione. Ho imparato prima di tutto che una cosa è sapere per il proprio diletto ed un’altra è sapere per poi comunicare agli altri. Ho imparato che c’è tanta e tanta gente che vuol conoscere, che ha sete di sapere e che se trova un ambiente caldo e accogliente, nonché gente disponibile a condividere le proprie esperienze, è Caro Gianluigi ti ringrazio per l’invito ma non posso, perché non mi sento all’altezza di quello che mi chiedi. Non ho mai insegnato in vita mia, e mi sentirei fuori posto! E per quell’anno non venni. Fortunatamente però, tu eri un uomo perseverante e l’anno successivo mi rinnovasti l’invito. Questa volta mi lasciai convincere, a patto che si trattasse di due o tre lezioni al massimo, e poi basta. Sono passati più di dieci anni, e grazie a te questa avventura continua: di lezioni se ne sono susseguite tante e poi tante… capace di assicurare la propria presenza, nonostante gli acciacchi dell’età e l’inclemenza del tempo. Ho imparato che mettere a disposizione degli altri in tutta umiltà un po’ del proprio tempo e un po’ delle proprie esperienze può essere assai gratificante. E tutto grazie a te. Perché tu hai saputo creare l’ambiente e le condizioni perché tutto questo si concretizzasse, per me in particolare, perché non ti sei accontentato del mio primo no e sei tornato alla carica. Grazie di tutto! Ma forse è solo perché tu eri un mio amico! Alla prima lezione l’agitazione c’era, eccome!. 24 Francesco Casati 25