NEWSLETTER 2015 #10
EUMEA
ITA
Newsletter
Peperone
Indice
Presentazione del team
del peperone EUMEA
di Bayer CropScience
Specialista mondiale,
informazione globale
Una nuova visione internazionale nel panorama del peperone
Pag. 2 e 3
Consigli tecnici:
densità di messa a dimora
Pag. 4
Balzac F1, il doppio di
resistenza per una qualità
massima P.5
Intervista a
Pasquale Iodice, Direttore
commerciale di Iodice Srl
Pag. 6 e 7
Peperoni nel mondo:
Cina Pag. 8
Oggigiorno ci troviamo immersi in un mondo totalmente interconnesso in tempo reale. Le conoscenze vengono condivise in mercati sempre più ampi, che presentano sfide e situazioni comuni. Per questo motivo, il bollettino informativo del peperone inaugura con il presente numero
una nuova tappa, il cui obiettivo è quello di mettere in condivisione conoscenze ed esperienze
con la vasta comunità globale del peperone, grazie al legame con il marchio NUNHEMS.
Bayer CropScience rimane ancora una volta fedele alla propria filosofia di lavoro originale,
coniugando sapientemente “globale” e “locale”. A partire da ora, i nostri lettori possono trovare informazioni per la loro area ma anche spunti sulle tendenze più attuali e consigli utili per
tutti gli aspetti relativi al mondo del peperone, indipendentemente dall’ubicazione geografica.
Bayer CropScience desidera così rimarcare il proprio storico impegno con produttori, distributori e commercianti, perché facciamo tutti parte della grande famiglia internazionale del
peperone.
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Presentazione del
team del peperone
EUMEA
PORTOGALLO
Artur Dias
Area Manager/ Sales Specialist
SPAGNA
Francisco Marín
Jorge Marín
Account Manager
Almería
Regional Product Specialist
Almería
Mario Fuster
María Jesús López
ITALIA
Giovanni A. Orioli
Sales Specialist
Penisola e Sardegna
Gaetano Barbieri
Global Product Specialist
Bologna
MAROCCO
Ali Ait
Sales Specialist
2
Crop Sales Manager
Valencia
Sales Specialist
Murcia
Antonio Tribastone
Sales Specialist
Sicilia
Dal Portogallo alla Turchia, gli esperti del peperone in Bayer CropScience Vegetable Seeds sono coinvolti in un processo di costante
innovazione. I programmi per il miglioramento vegetale delle varietà in tutte le tipologie
commercializzate dal marchio NUNHEMS
si esplicano in quattro aree chiave: Murcia
e Almeria (Spagna), Antalya (Turchia) e
Sant’Agata Bolognese (Italia), tutte situate
nelle principali zone produttive del peperone.
Il nostro team rimane così fedele all’impegno
“Ti ascoltiamo”, una filosofia di lavoro che si
basa sulla prossimità ai nostri interlocutori,
per conoscerne direttamente le esigenze e
soddisfarle. Lo scambio costante di esperienze e conoscenze con tutti i membri della
filiera alimentare si traduce nello sviluppo di
nuovi concetti e di varietà che spesso riescono ad anticipare le richieste del mercato.
POLONIA
Anna Stepowska
Sales Specialist
UNGHERIA
Laszlo Sarfalvi
Global Head of Marketing
and Sales of Sweet Peppers
TURCHIA
Yücel Sengül
Account Manager
Antalya
Tarik Sarikaya
Regional Product Specialist
Antalya
ISRAELE
Haim Yovel
Sales Specialist
MEDIO ORIENTE
Halil Palali
Sales Specialist
Adana/Mersin
Moaz Tamimi
Area Sales Manager/
Sales Specialist
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Consigli Tecnici:
La densità di messa a dimora, un fattore
chiave per una raccolta di successo
Per scegliere un’adeguata distanza tra le piante è necessario considerare le
condizioni ambientali e il ciclo colturale
Tendenza in Italia
Per quanto riguarda l’Italia, la superficie destinata alle serre è concentrata nel Sud e si
caratterizza per un’elevata densità per ettaro
che varia tra le 25.000 e 28.000 piante. Ciò è
dovuto al fatto che i cicli produttivi si realizzano soprattutto nel corso delle stagioni calde,
dalla primavera all’estate inizio autunno, in cui
l’umidità dell’ambiente è scarsa e le temperature sono elevate. Con questa tecnica, integrata
con l’imbiancatura dei teli e l’aumento dell’umidità ambientale con l’irrigazione dei corridoi, è
possibile evitare o attenuare alcune fisiopatie.
Nelle coltivazioni in campo aperto si opta per
densità più elevate: parliamo di un range da
28.000 a 33.000 piante per ettaro. Nel corso
della primavera-estate e inizio autunno, le condizioni estreme del clima (temperatura e irraggiamento elevati) obbligano a prestare molta
attenzione alla gestione agronomica e alla protezione delle coltivazioni, per evitare e/o ridurre
scompensi fisiologici come il Blossom end rot, il
cosiddetto “colpo di calore”, eccetera.
Coltivazione di peperoni.
Criteri da considerare per scegliere la densità di messa a dimora
La professionalità dei produttori che scelgono varietà da coltivare sotto plastica è in
costante aumento. Generalmente si attribuisce molta importanza alla concimazione, alle
condizioni irrigue e alla gestione complessiva della serra, ma spesso sussiste un fattore di pari importanza che viene ignorato: la
densità di messa a dimora. Ecco alcuni suggerimenti che possono portare a un miglioramento produttivo.
CICLO COLTURALE
Nei trapianti invernali, per la raccolta estiva, i sesti di impianto si infittiscono. Nei trapianti estivi, per la raccolta autunno invernale la densità di
piante per ettaro si riduce del 10/20%.
LA VENTILAZIONE
Una serra ben ventilata permette di gestire sesti più densi.
UBICAZIONE GEOGRAFICA
Le zone più umide richiedono sesti di impianto meno densi, poiché le
piante avranno un pericolo maggiore di essere aggredite da fitopatologie
fungine e batteriche.
MERCATO DI DESTINAZIONE
I mercati stanno richiedendo sempre più qualità di prodotto e di processo, i sesti di impianto relativamente più radi offrono una più stabile e
migliore qualità che rende circa un 10% in più in produttività e un maggior
numero di frutti di categoria I.
SISTEMA DI POTATURA
La potatura di tipo “olandese” permette di utilizzare sesti densi. Riducendo il numero dei rami e potando gli steli laterali è necessario porre un
numero maggiore di piante.
MATERIALE VEGETALE
Le varietà attuali consentono di creare sesti densi, caratterizzati da una
predominanza apicale, ossia un ridotto sviluppo dei rami laterali.
4
Varietà
Balzac F1, il doppio di resistenza
per la qualità massima
Una varietà molto produttiva e di facile gestione,
adatta a tutte le zone di coltivazione
Balzac F1 si è affermato nel mercato italiano come il nuovo riferimento per il peperone
rosso del tipo Lamuyo. L’arrivo di Balzac F1
in Italia fa da spartiacque tra il passato e il
futuro degli standard che ne definiscono la tipologia. La genetica di Bayer CropScience è
riuscita a ottenere la massima qualità con un
pacchetto completo di resistenze, un risultato che sembrava impossibile per il peperone
del tipo Lamuyo. Per questo motivo, Balzac
F1 costituisce una pietra miliare nell’innovazione delle sementi orticole, essendo la prima
varietà commerciale che offre resistenza L4
senza riduzioni di qualità e quantità.
Perfetto per qualsiasi zona di produzione
(Nord e Sud Italia), Balzac F1 è un peperone
rosso ideale per la coltivazione in serra, particolarmente raccomandato per i trapianti da
febbraio a luglio. Il prestigio di Balzac F1 tra
i produttori che lo conoscono già è più che
Balzac F1.
giustificato dall’elevato rendimento che offre
e dai suoi frutti uniformi, pesanti e di grossa
pezzatura. Questa varietà si caratterizza per
un accattivante colore rosso che non passa
inosservato nei punti vendita: ecco perché
Balzac F1 è diventato anche il preferito dagli
operatori commerciali. Come risultato finale, il
marchio NUNHEMS rispetta ancora una volta l’impegno con tutti gli operatori della filiera
alimentare grazie a una ampiezza di gamma
che offre vantaggi decisivi a produttori, distributori e operatori commerciali e che contribuisce al prestigio internazionale degli ortaggi
“made in Italy”.
Balzac F1
• Il numero 1, con una resistenza doppia
Balzac F1 offre la migliore protezione contro i virus e allo stesso tempo la
massima qualità. Un peperone sicuro e competitivo. Elevata resistenza a
Tm0-3 (TMV, ToMV, TMGMV, PMMoV, PaMMV) e resistenza intermedia a
TSWV.
• Frutti di grossa pezzatura e di elevato valore commerciale
Ibrido di vigore medio con buon rapporto pianta-frutti. Frutti pesanti, ben
formati e di grande valore commerciale nel corso di tutto il ciclo. Con elevata
capacità di fruttificazione, anche in condizioni sfavorevoli.
• Il primo di una nuova generazione
Balzac F1 è il primo passo nella creazione di una nuova generazione di
peperoni con una maggior resistenza e sempre fedeli alla tradizionale qualità
del marchio NUNHEMS. Il suo colore rosso intenso e brillante nella fase di
maturazione lo rendono inconfondibile sul mercato.
Intervista
Pasquale Iodice
Direttore commerciale e produttivo di Iodice Srl
“La nostra produzione sostenibile e una qualità totale ci permettono di
esportare in nuovi mercati”
Iodice rappresenta un chiaro esempio di
successo imprenditoriale basato sulla
sinergia di tradizione e innovazione. Da
quando, con l’avvento del nuovo secolo,
l’azienda ha deciso di lanciare le proprie
attività commerciali all’estero, Iodice si
colloca in una traiettoria ascendente e
inarrestabile. Il motivo di questo successo
risiede in una ricerca costante della qualità totale, sempre intesa dal punto di vista
delle grandi catene di distribuzione, con le
quali Iodice mantiene una comunicazione
diretta.
Attualmente, qual è il prodotto di punta
della Iodice?
Senza dubbio, il nostro prodotto di punta è il
peperone, grazie alla fiducia degli agricoltori
che ci garantiscono una produzione annuale
di un milione e mezzo di piante di peperoni
in serra, nel pieno rispetto di tutti i requisiti di
qualità e sicurezza alimentare imposti dalle
autorità italiane ed europee.
Possiamo dire che la specializzazione è
alla base della vostra strategia di successo?
Precisamente. Il successo della nostra
azienda poggia sulla specializzazione della
produzione e della commercializzazione di
alcuni prodotti quali peperoni, zucchine, melanzane, piselli, lattuga trocadero, ravanelli,
cavolo rapa e melone giallo. Le principali
aree di produzione sono la Campania settentrionale, il Lazio meridionale, il Metapontino e
la Sicilia, con un ampio calendario di raccolta
(v. grafico pag. 7).
Pasquale Iodice
su un’agricoltura sostenibile si riflettono nella
libertà di riuscire a vendere a 360°, rispettando l’ambiente e offrendo solide garanzie ai
consumatori. È un concetto di qualità totale
molto richiesto dalle grandi catene, sempre
attente alla riduzione degli scarti e alla sicurezza alimentare.
Quali vantaggi offre la disponibilità di una
propria flotta di trasporto?
Fondamentalmente, la riduzione del tempo
che passa tra la raccolta sul campo, la gestione in magazzino e l’arrivo al punto vendita, in modo da preservare la freschezza
e le proprietà organolettiche dei nostri prodotti ortofrutticoli. Grazie alla nostra flotta di
proprietà arriviamo prima al punto vendita e
quindi siamo in grado di offrire un prodotto
più fresco, più integro e più saporito.
Mercato estero
Quali sono i principali mercati esteri dell’azienda, in questo momento?
Attualmente, i principali mercati esteri nei
quali operiamo sono Germania, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Svizzera, Francia e Romania.
In quale misura l’azienda ha risentito
dell’embargo russo?
Questa limitazione commerciale ci ha coinvolti con un contraccolpo: pur essendo privi
di relazioni dirette con il mercato russo avevamo comunque contatti nell’area grazie al
Quali sono i principali tratti che differenziano la produzione ortofrutticola “Made
in Italy” sul mercato europeo?
Il “Made in Italy” è un marchio conosciuto e
consolidato in tutto il mondo. Il suo prestigio
si basa su un’agricoltura sostenibile con un
grado di tracciabilità verificato, oltre che sulla serietà e competenza di tutti gli operatori
del settore ortofrutticolo italiano, che gode da
anni di prestigio internazionale.
Quali i vantaggi di una produzione basata
su un modello di agricoltura sostenibile?
I vantaggi che offrono le produzioni basate
6
Balzac F1 in una cassetta Iodice.
Intervista a Pasquale Iodice
Confezione con marchio proprietario
mercato e alla distribuzione polacchi. L’embargo ha avuto ricadute sulla nostra produzione di lattuga trocadero, di ravanelli e di
cavoli rapa nel corso dell’inverno.
Siete riusciti a esportare in altre direzioni
per compensare l’embargo russo?
Per superare il problema costituito dal veto
russo abbiamo consolidato i nostri rapporti commerciali con la grande distribuzione
tedesca, con le piattaforme di distribuzione
austriache e con i nostri soci storici in Repubblica Ceca e in Slovacchia.
Come valuta l’efficacia degli aiuti offerti da
Bruxelles in seguito all’embargo russo?
La nostra azienda non ha ricevuto direttamente gli aiuti europei, tuttavia riteniamo
che siano un fattore determinante e positivo
soprattutto per le aziende che intrattengono
rapporti commerciali più stretti dei nostri con
la Russia.
Balzac F1
Per quale motivo l’azienda apprezza questa varietà?
Abbiamo scelto Balzac F1 per la produzione del peperone rosso dopo anni di prove
e confronti con altre varietà poiché questa
permette di ottenere una produzione costante nel tempo, con frutti di calibro da medio a
grande, caratterizzati da un colore brillante,
un’ottima vita post-raccolto e un peso specifico che al momento non è comparabile con
quello di nessun altra varietà sul mercato.
Perché suggerirebbe di lavorare con gli
specialisti di Bayer CropScience?
Lavorare con gli specialisti di Bayer CropScience significa lavorare con personale
altamente qualificato, in grado di rispondere
alle esigenze del consumatore e di soddisfare allo stesso tempo i bisogni del produttore,
senza tralasciare le proprietà nutrizionali e
organolettiche imprescindibili fondamentali
affinché una varietà sia altamente competitiva. Inoltre, il team di Bayer CropScience ha
a cuore la tradizione italiana ed è sempre disposto ad ascoltare e a dare una mano.
Un’impresa familiare modello
La storia dell’azienda Iodice risale agli anni Sessanta, quando il fondatore Ciro Iodice avviò
la commercializzazione di prodotti tipici della zona di Napoli e dell’Agro Nocerino-sarnese,
spostandosi poi nel Metapontino e nell’area dell’alto Casertano - basso Lazio negli anni
Settanta. Negli anni Ottanta iniziò la storia commerciale dei fratelli Iodice, sotto la direzione
di Salvatore, che diede avvio a un nuovo ciclo commerciale con la “IODICE SALVATORE”. Quel ciclo si alternava tra le zone del basso Lazio, in cui i prodotti principali erano la
zucchine, i pomodori e le melanzane, e le zone di Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia in
cui si commercializzavano diversi ortaggi tipici di queste regioni, sempre con particolare
attenzione al peperone da serra.
Dagli anni Novanta in poi, con l’aumento di importanza della grande distribuzione, l’attenzione dell’azienda si è focalizzata su diversi gruppi di supermercati. Questo portò alla
creazione di una proficua relazione commerciale in qualità di interfornitori di Coop Italia.
Nei primi anni del 2000, con la diversificazione della produzione tra i fratelli Iodice, l’azienda iniziava ad affacciarsi all’Europa. Oggi, la Iodice srl dei fratelli Salvatore, Antonio Ciro
e Pasquale costituisce un modello di commercializzazione soprattutto del peperone, da
Maggio a Dicembre, con una domanda programmata dal momento della semina in semenzaio fino alla raccolta dell’ultimo peperone dal campo. Tutto ciò è possibile grazie alla relazione diretta con la grande distribuzione e alla commercializzazione tramite canali esteri.
7
Peperoni nel mondo: Cina
Plastica e bambù per un
mercato vastissimo
In un paese molto esteso come la Cina viene
coltivata un’ampia gamma di varietà di peperone. Qui, la popolazione consuma sia il tipo
piccante (a seconda della cucina locale) sia
quello dolce. Sottolineiamo che esistono tipi di
peperone comuni all’Europa, come il California, che vengono sempre colti da rossi/gialli e i
tipi Lamuyo, destinati al consumo locale e che
vengono raccolti da verdi.
La più importante zona di produzione del
peperone è situata nella provincia dello Shandong (circa 500 km a sud di Pechino), insieme
ai terreni prossimi al Fiume Giallo. La zona dello Shandong si caratterizza per un clima continentale con temperature elevate in estate e
rigide in inverno, con punte di 15 gradi sotto lo
zero. Naturalmente, questo clima caratterizzato da grandi escursioni termiche condiziona le
tecniche di coltivazione. Ed è per questo che
vengono utilizzate strutture parzialmente interrate, scavando buche nel terreno e formando
una parete di terra verso Nord in grado di catturare il calore durante il giorno e liberarlo nel
corso della notte. È interessante segnalare che
per la coltivazione si utilizza una copertura di
plastica con travi di bambù, ricoperta durante
la notte con stuoie di paglia.
Vista esterna e interna di una serra a conduzione familiare in Cina.
Anche se può sembrare incredibile, grazie a
questo rudimentale sistema si evita che la temperatura scenda sotto i 10 °C anche in inverno.
Per quanto riguarda il modello produttivo,
generalmente si tratta di produzioni a uso familiare, quasi a carattere di sussistenza. Ogni
famiglia dispone di una o due serre solari, di
circa 1.000-1.200 m2 l’una. Non è infrequente
trovare non solo famiglie, ma proprio interi paesi che coltivano la stessa varietà e lo stesso
tipo per uno stesso mercato. Questa modalità
di coltivazione familiare cozza con il crescente
interesse verso la costruzione di serre più moderne nelle zone più miti del sudi della Cina.
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Giovanni Antonio Orioli
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la coltivazione prevista e se si adattano alle condizioni della zona.
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* APC concesso,richiesta in corso per l’inserimento nel Catalogo comune delle varietà delle specie di ortaggi della Commissione europea.
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