R om agn a la c o o p e r a t i v a Mensile ufficiale di: DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE www.legacoopromagna.it Il presidente di Legacoop nazionale ospite in Romagna: «Cooperative rosse? È un termine antistorico, funzionale alle polemiche di parte. Il rispetto delle regole? È nel nostro Dna, perché le nostre aziende prosperano solo quando il mercato è pulito e trasparente». All’Interno Maltempo, in arrivo i fondi regionali a pag. 4 Intervista a Giancarlo Ciaroni a pag. 6 Giovani cooperatori per Setteserequi a pag. 8 CMC presenta il piano industriale a pag. 9 Poletti visita Cevico al Vinitaly a pag. 9 È nata For.B per l’inserimento a pag.10 Il “Red Carpet” di Cooperdiem a pag. 10 L’allerta dei bagnini arriva sulla app a pag. 11 Ricordando le figure di Baldini e Pertini a pag. 13 Noi viviamo di LEGALITÀ Servizio a pag. 5 Formula Ambiente si dà al Wellness a pag. 15 Emporio Centomani nuovo e solidale a pag. 15 Il Puntadiferro lancia la Puntacard a pag. 16 PIANO LAVORI Si ridistribuiscono le deleghe operative La Rappresentanza di Legacoop Romagna a pag. 2 e 3 Legacoop Entra nel Vivo il Progetto BV = Basta Violenza a pag. 7 Reverse Charge Preoccupati per i Nuovi Meccanismi IVA a pag. 4 Foto: Fabio Blaco Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Anno 2 (XIX) n. 3/2015 - Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1 comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Cooperdiem soc.coop., via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 26 marzo 2015 FANTINI Direttore Generale GALANTI Sociali GELOSI Comunicazione e IT GATTA Servizi GOTTIFREDI Turismo, pesca GRAZIA Agroalimentare FASE DUE DELLA RIORGANIZZAZIONE I funzionari non seguono più il proprio settore in una singola provincia ma in tutta l’area vasta RAPPRESENTANZA TRASVERSALE PER LA ROMAGNA I l 2017 è alle porte. Entro quell’anno il piano di lavoro stabilito a livello nazionale prevede che le centrali cooperative conf luiscano nell’ACI. Legacoop Romagna, con lungimiranza e coerentemente al programma avviato con la sua nascita, prosegue nel cammino di riorganizzazione. Il disegno che è emerge è quello di un nuovo modello di rappresentanza, in grado di rispondere ai nuovi bisogni delle associate nonostante il quadro circostante sia quello di una difficile transizione istituzionale e di un contesto socio-economico in costante peggioramento. È una visione di ampio respiro che non si limita ad attendere gli eventi, ma interviene in modo attivo sulle strategie e sugli organigrammi, mantenendo alto il livello di servizio pur razionalizzando i costi. Funzioni trasversali Il secondo step riorganizzativo è stato approvato dalla Direzione di Legacoop Romagna dello scorso 3 marzo. La prima novità che salta all’occhio coinvolge tutte le filiere: i funzionari non seg uono più u na singo la provincia, bensì tutto il territorio romagnolo. «Una v isione più c omple ssiva dell’area vasta permetterà di effettuare ragionamenti di integrazione e sinergia su cui puntiamo molto», spiega la presidente Ruenza Santandrea. 2 EMAIL I riferimenti aggiornati della tecnostruttura Direttore Generale e interim Sviluppo Monica Fantini [email protected] Agroalimentare e Balneazione Stefano Patrizi [email protected] Gilberto Grazia [email protected] Comunicazione, IT e Media Emilio Gelosi [email protected] PL e Task Force Crisi Elena Zannoni (Resp. Affari Generali) [email protected] Valdes Onofri [email protected] Valeriano Solaroli [email protected] A poco più di un anno dalla nascita di Legacoop Romagna è nata una realtà capace di muoversi e ragionare senza riferimenti di confine. Il nuovo piano operativo mantiene alto il livello di servizio per le imprese razionalizzando i costi e ridistribuendo le deleghe. Enrica Mancini Dal Mondo del Sociale al Conad Servizi, Facility, Logistica e Ambiente Rudy Gatta [email protected] Antonio Zampiga [email protected] Servizi Avanzati, Turismo e Pesca Massimo Gottifredi [email protected] Sociali, Culturali e Mutue Emiliano Galanti [email protected] Federica Protti [email protected] Dal mondo dell’associazionismo a quello della grande impresa cooperativa. Enrica Mancini, che dal 2008 seguiva la delega alla cooperazione sociale, dapprima per Legacoop Forlì-Cesena e quindi in tutta l’area vasta, è entrata a far parte a gennaio di quest’anno della squadra di Commercianti Indipendenti Associati, per occuparsi di formazione. Un passaggio di cariera importante per chi in più situazioni ha evidenziato doti di spiccata competenza e professionalità. Ricambio e professionalità Già alla fine del 2014 l’organico della struttura unitaria Legacoop Romagna è passato da un totale di 27 a 21 persone. Nel corso del 2015 e del 2016 l’organigramma si asciugherà ulteriormente in una serie di fasi, rivolte a valorizzare le professionalità delle persone, esercitare un concreto ricambio generazionale e definire percorsi rivolti sempre di più a una visione trasversale del mondo delle imprese. «Dopo un solo anno di lavoro e grazie alla collaborazione imprescindibile delle cooperative – dice la direttrice generale Monica Fantini - siamo riusciti a definire una realtà capace di muoversi e ragionare senza riferimenti di confine che ne limitino il percorso». Il ruolo dei vicepresidenti I v icepresidenti (Luca Panzavolta di CIA-Conad, Giampiero Boschetti di CBR, Massimo Matteucci di CMC) assumono il ruolo di “facilitatori” di zona per le tre diverse province, oltre che di garanti intersettoriali affinché l’associazione La Romagna Cooperativa - 3/2015 ONOFRI Produzione Lavoro continui ad essere il luogo di incontro e dialogo delle istanze portate avanti dalle singole imprese. Altre novità riguardano la creazione della figura del responsabile Affari Generali, la delega apposita per le imprese del settore comunicazione, media e informatica e soprattutto, la nascita di una task force specialistica per le crisi, che lavorando insieme alle figure professionali di Rete Servizi Romagna sia in grado di intervenire sulle situazioni di difficoltà delle imprese, monitorandole e - ove possibile - anticipandone gli effetti. Il piano di lavoro 2015 Il piano di lavoro 2015 prevede un percorso molto ricco di contenuti e articolato su tutte le filiere. Il “Working Plan 2015” di Legacoop Romagna spazia dall’agroalimentare alla balneazione e turismo, dai servizi alle sociali e alla produzione lavoro, con analisi di contesto puntuali, definizione degli obiettivi e messa a punto PATRIZI Agroalimentare delle azioni per raggiungerli. Uno spazio particolare sarà dato ai momenti pubblici su temi di particolare interesse per il rilancio dell’e- PROTTI Sociali conomia, come ad esempio l’annoso tema degli appalti, dell’innovazione e della logistica integrata. Promozione e legalità RUENZA SANTANDREA Presidente di Legacoop Romagna SOLAROLI Produzione Lavoro «Legalità, governance corretta e ricambio generazionale saranno ancor di più le nostre parole d’ordine», ha ricordato alle cooperative della Direzione la presidente Ruenza Santandrea, che ha anche posto l’accento sul ruolo fondamentale dell’attività di promozione cooperativa svolta da Legacoop Romagna. Gli aspiranti imprenditori che si rivolgeranno all’associazione possono già ricevere gratuitamente una lunga serie di servizi di qualità: studio di fattibilità, business plan, stesura dello statuto e regolamento della cooperativa. «A questa attività vogliamo affiancare un vero e proprio tutoraggio da parte delle grandi cooperative per la fase di start-up – spiega la presidente – e un supporto sulle problematiche tipiche della fase di avvio di un’impresa, come la parte finanziaria e quella di assistenza fiscale». (e.g.) CORSI Le aree di interesse spaziano dal fiscale al giuslavoristico, fino all’innovazione La “Dispensa del Sapere” per la Formazione Aziendale La qualificazione delle risorse umane riveste un ruolo fondamentale L a for ma z ione da sempre riveste un ruolo fond a ment a le per la crescita non solo delle risorse umane ma dell’intera azienda. Legacoop Romagna, da sempre attivamente impegnata negli ambiti della crescita professionale delle proprie imprese, sta predisponendo il nuovo catalogo di Corsi e Percorsi rivolto alle cooperative associate per incoraggiarle e supportarle nel proseguimento di un progetto di qualificazione dei propri dipendenti, soci e collaboratori. In collaborazione con alcune delle realtà più qualificate del movimento come Rete Servizi Romagna, Innovacoop, Generazioni e Tribucoop, verranno messi in campo corsi aziendali e interaziendali sulle area di interesse delle associate, ovvero quella legale e giuslavoristica, l’area sviluppo e innovazione, quella di responsabilità sociale e l’area comunicazione. La tipologia di corso si differenzia a seconda del tema trat tato e dell’obiettivo da raggiungere. Sono inoltre prev isti mo menti di altra formazione, corsi o seminari tenuti da esperti di fama nazionale e internazionale, in collaborazione con enti e realtà di alto livello, come ad esempio l’Università di Bologna, al quale possono partecipare le cooperative associate e tutti gli sta- La Romagna Cooperativa - 3/2015 keholder interessati al tema, per favorire lo scambio e il dibattito. Altra modalità di erogazione dell’attività formativa e di aggiornamento è quella della Dispensa del Sapere, che permette alle aziende di programmare a lungo termine il proprio percorso di crescita e svi- Gli argomenti sono suddivisi per aree tematiche luppo. Proprio come nella cucina di un grande chef, l’azienda può prendere dalla Dispensa del Sapere gli ingredienti necessari per comporre la ricetta del proprio programma formativo, miscelando corsi tematici aziendali, in- teraziendali e di alta formazione modulari e di livello crescente, ponendo dall’inizio obiettivi chiari per i propri dipendenti, soci e collaboratori. Anche in questo caso, gli argomenti trattati sono suddivisi per aree tematiche, con una serie di appuntamenti già calendarizzati ed altri momenti formativi da attivare in base alle richieste della singola cooperativa con modalità aziendale. Al termine del percorso, l’azienda riceverà un attestato di merito rilasciato da Legacoop Romagna a riprova dell’impegno e dell’attenzione riservata a temi come la responsabilità sociale, il ricambio generazionale e l’aggiornamento dei propri organi direzionali. ZANNONI Produzione Lavoro ZAMPIGA Servizi DOCUMENTO Il piano lavori per il 2015 Una Mappa dettagliata per Orientare l’Azione DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE WORKING P L A N Nuovi progetti, completamento di percorsi già avviati, ma anche il tradizionale presidio, strutturato e continuo, delle sedi di confronto e decisione istituzionale: il 2015 di Legacoop Romagna si apre con un corposo “Working Plan” da portare a termine. Il piano lavori stilato dalla tecnostruttura e approvato dagli organismi direttivi dell’associazione copre tutte le filiere, partendo da una significativa analisi di contesto che sviscera l’andamento del mercato nei singoli settori. Vengono affrontati argomenti che rappresentano una costante per le aziende: la redditività delle basi sociali, la necessità del rilancio degli investimenti pubblici, la difesa del territorio, la coerenza e qualificazione degli appalti, la lotta al massimo ribasso (o all’offerta economicamente vantaggiosa che lo cela), la tutela dell’imprenditoria locale qualificata e la sostenibilità degli appalti, la semplificazione burocratica e amministrativa, le tematiche ambientali, la sicurezza sul lavoro, il ricambio dei gruppi dirigenti. «Su tutti questi temi l’attenzione è massima», dice la presidente. Uno dei punti qualificanti del “Working Plan” è il convegno “Mareterra 2015”, che entro settembre presenterà un’analisi inedita dei problemi dello scalo marittimo di Ravenna. Altri appuntamenti in cantiere riguardano i rapporti con le multiutility, la logistica e trasporti, la legalità e le nuove generazioni all’interno del movimento cooperativo. Dalla lettura del documento emerge un altro aspetto peculiare dell’attività sindacale dell’Associazione: le politiche europee possono incidere anche in negativo sulle attività economiche, con rigidità che penalizzano gli aspetti specifici degli operatori locali. Ne sono un esempio eclatante la pesca, dove gli interventi di regolamenti e direttive sono tarati sul cabotaggio delle grandi navi del Nord, e il turismo, dove l’interpretazione normativa sulle concessioni demaniali rischia di penalizzare fortemente i piccoli imprenditori. Anche per questo motivo uno degli strumenti su cui Legacoop punta maggiormente è l’aggregazione tra cooperative per aumentare la competitività, sia attraverso vere e proprie fusioni che in forme più allargate, come ad esempio le reti di imprese. «Questo è vero anche per la cooperazione sociale – conclude la direttrice Monica Fantini – perché in un quadro di marginalità progressivamente in calo è necessario sperimentare nuove attività, innovare quelle esistenti ed esplorare nuovi modelli di Welfare». Tenendo bene a mente che l’obiettivo associativo, sancito a livello nazionale, è la costituzione dell’Alleanza delle Cooperative entro il 2017. (e.g.) 3 Roma, Romagna Seduti al Tavolo di Disneyland Ogni anno Disneyland Parigi registra tra i 14 ed i 16 milioni di presenze turistiche da tutto il mondo. Rappresenta una voce di quella fetta di flusso turistico che rappresenta la prima per importanza globale e riguarda la componente di viaggi legati al divertimento. I frequentatori rappresentano uno spaccato statistico, una sorta di microcosmo rappresentativo del “ceto medio mondiale”. Per banalizzare si va dalla coppia di lavoratori dipendenti con due figli della di Cristian Maretti periferia francese fino alla famiglia dell’ingegnere informatico di Bangalore. Durante la mia ultima recente visita ho deciso di soffermarmi sulla variabile cibo presente all’interno di questa enclave nordamericana in terra francese. Volevo verificare se qualcosa del paese più famoso al mondo per la cucina (anche nell’universo Disneyano) fosse penetrato nei punti di ristoro e ristorazione. Sbirciando nei vari menù affissi in bella mostra fuori da ogni locale mi sono fatto un’idea per forza di cose approssimativa, ma ho notato una costante. Sia che tu scelga di mangiare con Cenerentola (spendendo a testa 69,99 euro), sia che tu opti per un simil fast food (14,99 a cranio) il riferimento evidenziato dal carattere tipografico più grande è sempre e comunque il prezzo. Gli unici riferimenti all’origine sono quelli da menù turistico del tipo “pasta alla napolitaine”, forse perché tra una penna e l’altra si trovano tracce di sugo rosso e formaggio fresco. Tra questi i due estremi si collocano i “ristoranti” a buffet dove tra i 27 e i 34 euro (sempre rigorosamente “virgola 99”) puoi consumare il pavimento andando avanti e indietro tra lo scaldavivande e il tavolo fino a rimpinzarti come il lupo di Biancaneve. Fra parentesi in questo modo è possibile persino sfogare la frustrazione di un bambino che per salire su una giostra ha dovuto attendere diligentemente in coda per un’ora. Capisco che non sia un luogo per fini gourmand, ma 45 milioni di pasti all’anno mi sembrano un bel test per verificare il successo del paradigma del rapporto “prezzo/quantità”, piuttosto che di quello “prezzo/qualità”. Forse è la fotografia di quello che capita nella realtà una volta tolti gli occhiali degli addetti ai lavori costretti a dover ragionare tutti i giorni di sigle che ai più appaiono astruse come Dop, Igp e finanche “chilometro zero”. 4 ISTITUZIONI Legacoop Romagna ha incontrato il deputato Marco Di Maio del PD per discutere la norma SPLIT PAYMENT MECCANISMO INFERNALE C’ è fortissima preoccupazione tra le imprese per i nuovi meccanismi di fatturazione dell’IVA introdotti dal Governo con la Legge di Stabilità: lo “split payment” e il “reverse charge”. «Entro breve ci troveremo di fronte a un’inasprimento delle condizioni finanziarie per molte imprese, in un momento in cui la liquidità è il vero problema per tanti». L’allarme è stato lanciato lo scorso 4 marzo a Forlì nel corso di un incontro organizzato da Legacoop Romagna alla presenza del deputato Marco Di Maio, componente delle commissioni Finanza e Affari Costituzionali della Camera. Di Maio, che si è reso sin da subito disponibile a seguire il problema a Roma, ha confermato che sono allo studio interventi per mitigare l’impatto della norma e che del caso si sta interessando anche la Commissione Europea. Lo “split payment” ha cancellato il vecchio sistema con cui i soggetti che lavoravano con la Pubblica Amministrazione emettevano e incassavano fatture contenenti sia il prezzo sia l’Iva. Quest’ultima veniva poi pagata dal fornitore all’erario in un secondo momento. Ora invece sono le Amministrazioni a versare direttamente l’Iva al fisco, mentre al posto della liquidità le imprese ricevono un credito su cui chiedere il rimborso. Peccato che il rimborso dei crediti IVA in Italia raggiunga ritardi fino a due anni, mentre i pagamenti della Pubblica Amministrazione abbiano un tempo medio di 165 giorni (+ 107 giorni rispetto alla media Ue). Rino Pensabeni, di Legacoop Nazionale, ha confermato il paradosso. «Da una parte lo Stato non onora nei tempi dovuti i propri de- Con i nuovi sistemi di fatturazione IVA introdotti dal Governo le aziende perdono una quota di liquidità fondamentale per lavorare. biti verso le imprese, dall’altra con lo ‘split payment’ toglie loro ulteriormente liquidità». In questo modo viene meno un apporto finanziario fondamentale per l’attività delle aziende, specie quelle delle costruzioni, già duramente segnate dalla crisi economica. Simile allo “split payment” è il meccanismo del “reverse charge”, che impedisce al fornitore di incassare l’IVA per una serie di prestazioni tra privati. Questo tipo di inversione contabile, ora allo studio della UE, riguarda i soggetti che lavorano con la grande distribuzione organizzata, e rappresenta un potenziale pericolo da stigmatizzare, in pariticolare per la filiera agroalimentare. »Le imprese vanno messe nelle condizioni di creare la ripresa e non viceversa», ha detto il direttore generale di Legacoop Romagna, Monica Fantini. Emilio Gelosi MALTEMPO La situazione nelle imprese dopo i fortunali di inizio febbraio in Romagna Meteo, il Governo Proclama lo Stato di Emergenza In Emilia-Romagna arriveranno 14 milioni di fondi, più i 5 della Regione I l Governo, ha accolto la richiesta della Regione di proclamare lo stato di emergenza, dando il via libera allo sblocco di risorse per gli interventi urgenti nei territori colpiti dal maltempo d’inizio febbraio: 14 milioni che si sommano ai 5 milioni stanziati dalla Regione. La prima associazione ad attivarsi e schierarsi con le imprese colpite dalle forti precipitazioni e dalla furia del mare è stata proprio Legacoop Romagna. Ora si attende che gli enti locali facciano la loro parte, in particolare sul fronte burocratico e fiscale, e un segnale dalle banche perché garantiscano alle aziende condizioni favorevoli di credito e una moratoria sulle rate dei mutui. «In provincia di Ravenna – conferma Stefano Patrizi, responsabile del settore agroalimentare di Legacoop Romagna – abbiamo registrato in particolare due tipi d’imprese colpite: gli stabilimenti balneari associati alle cooperative bagnini e le aziende agricole, con oltre 3.000 ettari coltivati di terra, considerando le sole cooperative braccianti, finiti sott’acqua. Da non sottovalutare anche i danni subiti da alcune cooperative agroindustriali che hanno subito l’allagamento degli impianti». Nel forlivese e nel cesenate, spiega il responsabile del settore ambiente di Legacoop Romagna, Antonio Zam- piga, «I danni si sono concentrati nella media e alta collina a causa del cedimento dell’assetto idrogeologico, con più di 479 segnalazioni sul territorio, mentre, a Cesenatico e Cervia in particolare, la fortissima mareggiata ha spazzato via la duna di protezione, e il ripristino della spiaggia, il recupero della pineta danneggiata e di diversi stabilimenti richiederà investimenti cospicui». Infine a Rimini, «l’intensità del maltempo non è stata tale da pregiudicare la stagione balneare – chiarisce il responsabile del settore turismo di Legacoop Romagna Massimo Gottifredi – ma ha reso necessaria una manutenzione delle spiagge per rimuovere il materiale arrivato dal mare. La preoccupazione è che questi fenomeni meteorologici si stanno ripetendo più frequentemente, cosa che suggerisce di adeguare e potenziare le procedure di manutenzione del territorio». (p.p.) La Romagna Cooperativa - 3/2015 CONVEGNO Il 19 marzo a Forlì ospiti il presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti, Nino Caleca, Elio Sanfilippo e Mauro Pasolini È da più di vent’anni che una parte trasversa le del Pae se ut i l i zza il termine dispregiativo “cooperative rosse” per rivolgersi al movimento cooperativo di Legacoop. L’origine di questo termine risale a un periodo preciso della storia della prima Repubblica, a cavallo di tangentopoli. E a un teorema che poi è stato smentito dalla verità processuale: le “cooperative rosse” servivano per finanziare i partiti della sinistra. Ma che serviva e serve, a destra quanto a sinistra, per motivi prima di tutto politici. Ed ecco perché le “cooperative rosse” vengono sempre chiamate in causa in modo collettivo quando una di esse finisce sotto i riflettori dei media, con una generalizzazione adoperata ad arte. Sono alcune delle conclusioni a cui è giunto il convegno “Lo Strano Caso delle Cooperative Rosse”, svolto giovedì 19 marzo a Forlì. Sul palco, presentati dalla giornalista RAI Ilaria Capitani, alcuni protagonisti della vita economica e politica di quegli anni e del presente: il presidente di Conscoop Mauro Pasolini, l’assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia Nino Caleca e il già presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo., insieme al presidente di Legacoop nazionale Mauro Lusetti. L’iniziativa ha preso il via dalla pubblicazione del libro “Mafia e Coop Rosse: Misteri, Intrighi e Depistaggi”, scritto da Sanfilippo e Caleca per i tipi dell’Istituto Poligrafico Europeo. È il racconto innestato nel contesto istituzionale degli anni Ottanta e Novanta del contrasto alle infiltrazioni mafiose, del ruolo della cooperazione per liberare l’economia dalla mafia, dei dibattiti interni alla società e alla politica italiana. «Già nel 1994 - ha ricordato Caleca – si ipotizzava un accordo tra Cosa Nostra e le cooperative per inquinare il mercato degli appalti. Ma dopo vent’anni di processo, per cui molti hanno subito l’onta del carcere, tutti i cooperatori sono stati assolti. Ci chiediamo come sia stato possibile tutto questo per ristabilire una verità che per noi era assolutamente chiara: le cooperative non hanno nulla a che fare con la mafia». «Questo libro serve a indicare una strada principale per le cooperative: quella della legalità», ha dichiarato Sanfilippo. «Le cooperative devono portare questa bandiera con forza, perché è solo in un mercato liberato da ogni condizionamento politico, affaristico e mafioso che le cooperative possono trovare l’occasione per potersi affermare e prosperare». «Chi conosce la cooperazione vera sa che è nella sua stessa particolare forma di organizzazione democratica che risiede l’antidoto contro le infiltrazioni. Il fatto che non esista un unico “dominus”, ad esempio, è quasi incomprensibile per i mafiosi, che nella commissione dei loro reati cercano rapporti organici, sicuri e continuativi dentro alle imprese», ha detto Mauro Pasolini. «Più che dispregiativo il termine “cooperative rosse” è assolutamente inadeguato a descrivere una realtà che sta andando a passi rapidi verso l’unificazione nell’Alleanza delle Cooperative Italiane», ha detto Lusetti ricordando la dura lotta alle false cooperative che il movimento sta conducendo. «Accontentarsi di rispettare la legge è il minimo indispensabile - ha sostenuto - mentre noi dobbiamo puntare sulla legalità come elemento competitivo, perché le nostre aziende prosperano solo in un mercato pulito, trasparente e legale». Emilio Gelosi Uno “strano caso” cominciato vent’anni fa in piena tangentopoli. I processi. Le assoluzioni. Il libro che racconta tutta la vicenda. E una certezza: «La legalità deve continuare a essere la bandiera della cooperazione in ogni occasione». BIT.LY/COOPROSSE Sul sito di Legacoop Romagna la puntata di Legacoop TV con le interviste del convegno. ADESSO BASTA CHIAMARLE COOP ROSSE La Romagna Cooperativa - 3/2015 5 INTERVISTA È stato uno dei protagonisti del passaggio delle Legacoop di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini a una dimensione di area vasta Fabio Blaco H a iniziato nel 1975 costituendo assieme ad altri otto tecnici la Coop Progetti, dal 1981 al 1987 ha diretto la Cooperazione di Abitazione Comprensoriale, dal 1987 al 1991 ha seguito per Legacoop Forlì-Cesena-Rimini l’area Produzione lavoro. Dal 1991 è stato presidente di Legacoop Rimini, traghettando il mondo cooperativo alla costituzione di Legacoop Romagna. Giancarlo Ciaroni ora si congeda, il 31 marzo per l’ex presidente inizia il pensionamento. Una lunga carriera nel mondo della cooperazione, ma partiamo dalla fine, dalla costituzione di Legacoop Romagna... «È stato un passo importante, ma non è un risultato acquisito una volta per tutte: noi la nostra parte l’abbiamo fatta e la stiamo facendo, serve però uno scatto in avanti di tutto il territorio a partire dalle istituzioni. Esistono ancora piccoli conflitti di campanile che la crisi ha acuito. Siamo in una fase di transizione nella quale o si fa un salto di qualità da parte di tutto il territorio o le difficoltà a fatica si superano». Qual è allora la sua indicazione per il futuro sviluppo del movimento cooperativo? «Se si vuole dare un impulso innovativo occorre dotarsi di una dimensione più ampia. Il superamento delle Province è un aspetto, che nei fatti rappresenta QUARANTA PRIMAVERE NELLE COOP a cura di Emer Sani Dopo quattro decenni di impegno si congeda dal lavoro Giancarlo Ciaroni, primo presidente di Legacoop Romagna e testimone dal 1975 ad oggi di tutti i cambiamenti che ha attraversato il movimento cooperativo. «Tra le mie soddisfazioni più grandi quella di avere accompagnato la nascita di importanti realtà sociali. Ma soprattutto è stato un privilegio aver conosciuto tantissimi uomini e donne con cui ho condiviso i valori di questa particolare forma di impresa che chiamiamo cooperativa» 6 un’incompiuta. Le competenze sono rimaste legate ai sindaci, che se anche ci mettono il massimo impegno, nel ruolo che ricoprono rappresentano ambiti ristretti di territorio. Le Province sono rimaste al livello di prima della riforma, anzi con qualche disfunzione e problema in più. Un esempio riuscito è quello dell’area vasta dell’Asl». Lei ha iniziato il suo percorso nel mondo cooperativo nel 1975, trova una differenza particolare tra allora e oggi? «Siamo in una fase fortemente condizionata dalla crisi e da alcune trasformazioni repentine. La velocità caratterizza il presente, ad esempio basti pensare a cosa è successo nella comunicazione, che è diventata istantanea e diretta con i social network e gli smartphone connessi 24 ore su 24. Allora i tempi e i modi di rapportarsi erano del tutto diversi e di questo le cooperative non possono non tenerne conto». Cosa le è rimasto da tutti questi anni di attività? «Sicuramente è stata un’esperienza molto appagante e interessante, per diversi motivi: le cooperative sono società di persone, basate sul rapporto interpersonale. Ho potuto conoscere tanti cooperatori uomini e donne coi quali ho condiviso e cercato di affermare i valori cooperativi, e ciò mi ha personalmente arricchito e gratificato». Particolare attenzione poi l’ha riservata al mondo della cooperazione sociale... «Ho accompagnato la nascita di esperienze interessanti legate alle cooperative sociali, che sono un “gioiellino” all’interno della gioielleria. A Rimini prima c’è stata la Centofiori, nata come cooperativa di recupero dalla tossicodipendenza, dalla quale poi sono sorte altre esperienze, come l’Olmo per il reinserimento lavorativo e sociale di soggetti svantaggiati. Da questo punto di vista mi considero fortunato, ma alla fortuna ho dato anche il mio contributo. Ho conosciuto molte persone, che mi hanno dato tanto come esperienza umana». Tra i tanti, ha un ricordo in particolare? «L’apertura del Corriere Romagna nel 1993, mentre aspettavamo l’uscita della pr ima stampa. E’ stata un’esperienza importante vedere un quotidiano cooperativo autogestito dai giornalisti nascere dalla crisi che colpì la Gazzetta di Rimini. Come questa ce ne sono state tante altre, sicuramente ho avuto una vita lavorativa da non annoiarsi troppo, che mi ha dato soddisfazioni soprattutto di carattere morale, che è l’aspetto più importante. Sono stato anche presidente Legacoop Romagna, mi auguro di lasciare un testimone importante, una realtà che possa continuare a crescere e a consolidarsi. Come mi auguro che si concretizzi l’unificazione delle tre centrali cooperative nell’Aci (Alleanza cooperative italiane) il primo gennaio 2017». La Romagna Cooperativa - 3/2015 IL PROGETTO Le donne vittime di maltrattamenti avranno percorsi di inserimento lavorativo nelle aziende BV = BASTA VIOLENZA ENTRA IN IMPRESA Il percorso avviato dall’accordo quadro lanciato da Legacoop Romagna all’interno della Settimana del Buon Vivere si arricchisce della partecipazione di importanti cooperative del territorio A vviare percorsi di inserimento l avor a tivo nelle aziende per le donne vitime di maltrattamenti, sensibilizzare i responsabili del personale e gli organi dirigenti delle cooperative sulla violenza di genere, fornire alle donne gli strumenti per riconoescere e combattere discriminazioni e abusi. Sono alcuni degli obiettivi del progetto “BV = Basta Violenza” lanciato da Legacoop Romagna in occasione della scorsa Settimana del Buon Vivere alla presenza di una madrina di eccezione come Lella Costa. Al progetto hanno già aderito importanti cooperative come Apofruit, Acquarello, CAD, Conad, Coop Adriatica, Cesvip, Camst, Zerocento, Deco Industrie. Marzo è stato il mese scelto per la partenza della fase operativa, in cui le imprese vengono coinvolte in un percorso formativo e informativo che fa seguito alla firma dell’accordo quadro, avvenuta a ottobre alla presenza di tutti i centri antiviolenza della Romagna (Centro Donna del Comune di Forlì, Centro Donna del Comune di Cesena, Casa delle Donne del Comune di Rimini, Centro Antiviolenza “Rompi il silenzio” di Rimini, Associazione Demetra di Lugo, Linea Rosa Ravenna e Sos Donna Faenza) e di una testimonial come Lella Costa. Mar tedì 24 marzo si è svolto il primo incontro. I temi affrontati sono quelli al centro del progetto: sensibilizzare a una educazione SPETTACOLO Il contributo attivo di Lella Costa e Serena Dandini Due Volti Conosciuti Contro il Femminicidio «In Romagna c’è particolare sensibilità su questo tema» L ella Costa ha prestato il volto al progetto BV Basta Violenza sin da l la ncio av venuto nel corso dell’ultima Settimana del Buon Vivere. «Credo ci siano dei luoghi del nostro Paese particolarmente sensibili alla violenza di genere - spiega - e alla necessità di tutelare davvero i valori del femminile. La Romagna, per la mia esperienza con Ferite a Morte, lo è sicuramente: la firma di questo accordo tra pubblico e privato è molto significativa, perché mette la salute e la sicurezza delle donne tra le priorità». Lella Costa è stata una delle protagoniste più apprezzate di “Ferite a morte”, lo spettacolo di Serena Dandini e Maura Misiti nato dall’omonimo libro denuncia sul femminicidio che ha fatto il giro del mondo, arrivando fino alle Nazioni Unite. E non tutti La Romagna Cooperativa - 3/2015 sanno che un pezzo importante di Ferite a Morte è nato proprio in Romagna, alla Settimana del Buon Vivere, dove Serena Dandini è stata più volte apprezzatissima ospite. «L’esperienza di Ferite a Morte è stata e continua ad essere straordinaria. L’intuizione di Serena Dandini e Maura Misiti è stata di trasferire in narrazione teatrale storie tragicamente vere. È un piccolo patrimonio dell’umanità». (E.G.) non sessista che parta dai giovani e dalle scuole e che veda anche nelle imprese il luogo giusto in cui formare all’argomento. «Partendo dallo spezzone del film sulla violenza di genere “Ti do i miei occhi” – spiega la responsabile Politiche di Genere di Legacoop Romagna, Federica Protti – abbiamo affrontato in maniera generale temi cardine come la vittima ed il maltrattante, i tipi di violenze, le conseguenze e gli strumenti giuridici disponibili. Legacoop Romagna insieme ai Centri Anti Violenza ha scelto di intraprendere un’azione concreta di responsabilità sociale rivolta a tutte le proprie associate ma soprattutto a quelle imprese che per tipologia di servizio e/o utenza hanno una forte prevalenza di socie e lavoratrici; donne che, visti i “numeri” della violenza, potrebbero domani incappare in situazioni di difficoltà» «Coltivare il Buon Vivere, la convivenza civile, costruttiva fra generi, generazioni e culture, è un elemento imprescindibile per la sostenibilità. Di qui partiamo per un’azione di responsabilità sociale in cui le imprese sono coinvolte come luogo positivo di vita e di incontro tra generi, per costruire una cultura concreta contro ogni forma di sopruso», conclude il direttore generale di Legacoop Romagna, Monica Fantini. Emilio Gelosi Terra Meticcia Siamo Tutti degli Orango Non è che ci si possa stupire troppo, ma non per questo la notizia è trascurabile. Amnesty International boccia l’Italia sul fronte dei diritti umani e in particolare sul tema immigrazione e razzismo durante la guida del semestre Ue. In effetti l’Italia è anche quel paese dove poche settimane fa la giunta per le elezioni e le immunità di Palazzo Madama ha respinto, a maggioranza, la proposta di concedere l’autorizzazione a procedere contro il Roberto Calderoli per istigazione al razzismo in seguito al suo attacco all’ex ministro Kyenge nel corso di un comizio in di Federica Angelini cui l’aveva definita orango. Sui giornali la notizia ha fatto scalpore perché anche parte dei senatori Pd si è schierata in difesa del leghista. In un mondo un po’ meno assuefatto al razzismo, un po’ più attento e concentrato su questa vera e propria piaga che contrasta con le fondamenta stesse della nostra costituzione, ecco, dicevo, in un qualsiasi altro posto dove l’istigazione al razzismo fosse considerata per quel che è, la notizia non sarebbe stata solo quanti del Pd avessero votato a favore di Calderoli, ma quanti senatori tout-court. Il tutto mentre esistono reti antidiscriminazione, con tanto di sportelli, anche sul nostro territorio, con un accordo tra Unaar a livello regionale sottoscritto peraltro da associazioni e cooperative del territorio, tutti soggetti che, peraltro, nel mese di marzo, tra le altre cose, danno vita a iniziative e attività nelle città per sensibilizzare tutti sul tema. Gli sportelli invece funzionano tutto l’anno per accogliere i cittadini pronti a denunciare di aver assistito o di essere stati vittima di discriminazioni razziali, per esempio se vedono qualcuno definire una persona nera orango, tanto per fare un esempio a caso. L’antirazzismo va praticato, non solo predicato, sempre. E se questo non accade in Parlamento, sarà ancora più necessario farlo diventare un caposaldo del vivere comune quotidiano, a cominciare dalla scuola e dai luoghi di lavoro. E quali luoghi di lavoro per la loro stessa natura possono costituire un esempio in questo campo più delle stesse cooperative? Non è una questione di bontà d’animo, accoglienza, tolleranza (cosa ci sarà poi da tollerare), si tratta di giustizia. Del resto, ce lo dice anche la scienza: le razze umane non esistono. Che ci piaccia o no, siamo tutti degli orango. O non lo è nessuno. 7 Notizie a margine Le oceaniche manifestazioni di solidarietà ai redattori e ai disegnatori di Charlie Hebdo barbaramente trucidati dai terroristi integralisti sono state l’occasione per una grande mobilitazione a sostegno di Emanuele Chesi della libertà d’espressione, ma hanno dato anche il destro per una serie infinita di sottili distinguo. Milioni hanno detto “ je suis Charlie”, molti altri (forse milioni anche loro) hanno risposto ‘ je ne suis pas Charlie’. Per tanti: solidarietà sì, ma fino a un certo punto. Giusto sottolineare l’ipocrisia di troppi, pensiamo solo ai dittatori africani che hanno sfilato a Parigi. Ma è lecito tracciare un limite alla solidarietà quando nel mondo la libertà d’espressione, e la libertà di stampa in particolare, è sotto attacco ovunque? È di pochi giorni fa il caso di un’importante rivista satirica turca che è stata incriminata per aver offeso il presidente Erdogan, conservatore e islamico, con una vignetta. Il giornale ha preso spunto dalla rielezione di Erdogan per raffigurarlo all’ingresso al palazzo presidenziale con un commesso che gli augura «Benvenuto presidente». E la replica è glaciale: «Tutto qui? per festeggiare avreste potuto far fuori almeno un giornalista». Scandalizzati? Il senso ultimo della libertà d’espressione in quanto satira è proprio l’oltraggio, il motteggio che indispettisce e offende, ma che rivela un evidente significato politico. La Turchia, un tempo paese di cultura islamica portato ad esempio per la laicità e la tolleranza, è recentemente scivolato tra gli stati dove la stampa è considerata “non libera”. Le condanne per i giornalisti avversi al presidente si susseguono da anni. Per questo la satira va difesa a prescindere, anche quando ci offende. Perché è la cartina di tornasole sulla tolleranza delle opinioni differenti. VIAGGIO NELLA RETE COMUNICAZIONE La presentazione di Media Romagna rappresenta la seconda tappa del nostro viaggio nella filiera Comunicazione e Media di Legacoop Romagna, un mondo di imprese che fornisce ogni tipo di servizio correlato, dal marketing al web, dalla grafica alla pubblicità, fino al social marketing e agli uffici stampa. START UP Dalla fusione di due storiche realtà giornalistiche locali è nata la cooperativa Media Romagna L’UNIONE FA FORTE IL SETTIMANALE Setteserequi tira 8mila copie, di cui la metà in abbonamento. Tante le attività in via di sviluppo M e d i a Romag n a , f o n data a metà dicembre 2012, è una start up di giornalisti locali che ha unito alcuni ex soci della cooperativa «MediaNews», che per oltre 20 anni ha editato il settimanale di Ravenna «Qui Magazine», e i soci di Informazione Faenza, cooperativa che editava lo stor ico set timanale faentino «Sette Sere». L’u n ione h a pr o dot to «Set teserequi», set timanale leader in provincia di Ravenna, con una tiratura di circa 8mila copie, di cui 4mila abbonati e vendite in edicola più sfuse dalla redazione ogni settimana per circa 1200 copie, il fatturato pubblicitario complessivo per l’editore invece è di circa 250mila euro annui. Oltre alla realizzazione del settimanale cartaceo, la cooperativa «Media Romagna» è editrice dell’omonimo sito internet d’informazione quotidiana www.settesere. it, e delle relative pagine sui che raccoglie direttamente la pubblicità per il settimanale e per il sito. Da inizio 2015 sono entrati altri mezzi nel carnet degli agenti (Radio Rcb, camion vela in Romagna più altre testate di settore periodiche). Nella mission della cooperativa ci sono anche altre attività, in via sviluppo in questi primi anni di vita: corsi di giornalismo nelle social network principali (Facebook e Twitter). Da metà del 2014 all’interno di Media Romagna esiste un ramo d’azienda commerciale composto da 7 agenti scuole (dalle primarie alle secondarie), editoria di libri e/o opuscoli, progetti per uffici stampa e gestione pagine social, organizzazione di eventi socio/culturali legati anche all’attività del giornale, com’è stata la rassegna letteraria CONtempoR Anea del l’aut u nno/inver no 201 4 s voltasi a Ravenna o la collaborazione avviata con «La settimana del buon vivere» sempre lo scorso anno. Gli obiettivi futuri sono quelli di un raffor za mento del settimanale sopr at t ut to su l la piazza di Ravenna, di un incremento del sito internet, in particolare nelle sezioni video e foto gallery e di un’apertura ai progetti editoriali che riguardano la comunicazione integrata nell’area romagnola e non solo. Per questo «Media Romagna» è disponibile al confronto con altre realtà del territorio per progetti condivisi. I dipendenti della cooperativa oggi sono 11 (8 giornalisti e 3 amministrativi di cui 6 part time) più oltre 30 collaboratori esterni. I soci sono 10, di cui 8 lavoratori: Manuel Poletti (presidente), Federica Ferruzzi e Federico Savini (consiglieri), Massimiliano Baravelli, Christian Fossi, Samuele Staffa, Marianna Carnoli ed Elena Nencini. Le sedi della cooperativa sono Ravenna (via Cavour 133, tel. 0544/1880790) e a Faenza (via Zanelli 8, tel. 0546/20535). Per info: [email protected] COOPERATIVA BRACCIANTI RIMINESE Impresa Generale di Costruzioni via Mercanti,3 47122 Forlì (FC) tel 0543 800111 fax 0543 725317 CF/P.IVA/Rog. Impr Forlì-Cesena 00138950407 - R.E.A. CCIAA FC 71556 Albo Società Cooperative A118944 Sez. Mutualità Prevalente 8 Via Emilia, 113 - 47921 Rimini www.coopbraccianti.it [email protected] La Romagna Cooperativa - 3/2015 Archivio Media Romagna Più è Scomoda e Meglio è CMC Nei prossimi tre anni il fatturato della cooperativa toccherà la cifra di un miliardo e 300 milioni PIANO INDUSTRIALE RIVOLTO AL PIANETA Governance Archivio CMC Il portafoglio ordini sfiora i 3 miliardi, di cui più della metà in commesse estere di tutto il mondo Ricambio ai Vertici Aziendali Il Consiglio di amministrazione della Cmc, il 3 marzo ha rinnovato i vertici della cooperativa. Massimo Matteucci è stato confermato alla presidenza, mentre la gestione dell’azienda è stata affidata al Direttore Generale Roberto Macrì. Roberto Macrì nato a Forlì l’ 11 marzo 1961, è laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna, dal 2009 ricopre il ruolo di Direttore generale del Gruppo CMC di Ravenna, di cui è socio dal 2002 e dove nel 1999 ha cominciato la carriera come Direttore di amministrazione, finanza, controllo e sistemi informativi. ASSEMBLEA Il presidente di CMC Massimo Matteucci e il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti. N ei prossimi tre anni il f at t u r ato della Cmc toccherà la cifra di 1 miliardo e 300milioni, grazie soprattutto alle attività all’estero, grazie al nuovo piano industriale 2015-2017 che è stato approvato dall’assemblea dei soci del 7 marzo, alla quale è intervenuto anche il presidente nazionale di Legacoop, Mario Lusetti. Si tratta di una crescita considerevole se si tiene conto che nel 2014 il gruppo ha realizzato un giro di affari di circa 1 miliardo e 100milioni con un incremento dell’8 per cento rispetto al 2013; l’utile anteimposte si è invece attestato a circa 20 milioni. «Il nostro è un Piano di consolidamento e crescita molto impegnativo ma alla nostra portata – ha sottolineato il Presidente di Cmc Massimo Matteucci – che il rinnovato gruppo dirigente saprà affrontare con determinazione e coesione». Oggi il portafoglio ordini sfiora i 3 miliardi, dei quali il 60 per cento riguarda commesse estere: Africa Australe ed Orientale, Estremo Oriente, Algeria, Cina, Bulgaria, Cile, India, Nepal, Libano e USA. In Italia i lavori prin- cipali sono la Circumetnea a Catania, la metropolitana di Torino, il cunicolo esplorativo della Tav sul territorio francese, la realizzazione dei padiglioni francese, thailandese e coreano all’Expo di Milano. A fine 2014 il personale complessivamente occupato nel gruppo Cmc, in Italia e all’estero, era di circa 9 mila unità. I particolari del Piano sono stati illustrati dal direttore generale Roberto Macrì. «Nonostante il perdurare in Italia di una pesante crisi del settore – ha spiegato Macrì – e di un contesto internazionale sempre più competitivo ed esposto a rischi di natura politica, sociale ed economica, abbiamo continuato il nostro percorso di crescita anche nel rispetto dei Piani. Il portafoglio ordini consente un’adeguata copertura degli obiettivi del triennio in Italia, mentre all’estero dovremo mantenere la nostra elevata capacità commerciale a sostegno dei volumi degli ultimi anni. Cmc è stata la prima Cooperativa al mondo a emettere 300 milioni di euro di obbligazioni per diversificare le politiche finanziarie, in un mondo dove i vincoli finanziari sono sempre più determinanti nella vita delle aziende». (p.p.) a un gruppo di ricercatori, di questo importante vitigno. Infatti, negli anni ‘70, Poletti, allora presidente dell’Esave (oggi Crpv), favorì la ricerca ampelografica che portò alla catalogazione del Pignoletto come vero e proprio vitigno autoctono della Regione Emilia Romagna. “Il percorso del Pignoletto lo considero come la metafora dell’Italia – ha detto il Ministro nello stand di Cevi- co – Allora eravamo partiti da una idea, che con gli anni si è trasformata in qualcosa di grande. Lo stesso sono le grandi cose del nostro Paese: passione, competenza, professionalità, programmazione; fattori che messi assieme approdano sempre a qualcosa di unico. La storia del Pignoletto, con il raggiungimento di un’unica Doc, lo testimonia a chiare lettere”» CEVICO Incontro al Vinitaly con la presidente Ruenza Santandrea Un Brindisi all’Export col Ministro Poletti «Il percorso del Pignoletto lo considero metafora dell’Italia» I l Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha brindato all’expor t del v ino con l’a n t e p r i m a d e l l o spuma nte P igno letto Doc 2014 del Gruppo Cevico. Lo ha fatto a Vinitaly nello stand del gruppo cooperativo romagnolo, che associa oltre 5000 famiglie per oltre 6.700 ettari di produzione vitivinicola. Nel corso dell’incontro la Presidente del Gruppo Ruenza Santandrea ha consegnato al Ministro la prima bottiglia della propria produzione del Pignoletto Doc 2014 La Romagna Cooperativa - 3/2015 spumante, quale riconoscimento della primogenitura, da parte di Poletti insieme Romagna Mia Missione Targata Expo Dai cantieri firmati Cmc Ravenna ad una nuova linea ferroviaria che collegherà la Romagna direttamente a Milano e viceversa per facilitare il flusso di turisti verso la Riviera. Da maggio a ottobre l’Esposizione universale muoverà inevitabilmente anche pezzi del nostro territorio, sia a livello economico che a livello sociale. di Manuel Poletti Così se il primo appalto Expo nel 2011 è andato alla Cmc, altri ne sono seguiti, con alcuni padiglioni stranieri firmati proprio dalla grande cooperativa di Ravenna: in particolare si tratta di quelli di Francia, Thailandia e Corea del Sud. Sul fronte dei servizi ci sarà un rafforzamento della comunicazione ferroviaria in quei sei mesi, con la Riviera che potrà/ dovrà giocare un ruolo attrattivo oltre modo convincente. Sarà una settimana da protagonisti quella dal 18 al 24 settembre, perchè Expo dedicherà un focus mirato all’Emilia-Romagna, in cui le eccellenze del territorio saranno protagoniste a livello globale. A livello espositivo ci sarà Technogym di Cesena ed un evento targato Wellness valley, con un progetto territoriale ed un tavolo interprovinciale guidato da Ravenna. Ci sarà un road show sulle fiere più importanti, con riferimenti agli eventi romagnoli Macfrut ed Ecomondo. Ci sarà spazio per Romagna StrEat e la Settimana del Buon Vivere, lanciata da Monica Fantini, direttrice di Legacoop Romagna, che da Forlì e Cesena si è allargata a tutto il territorio romagnolo, percorrendo già in questi anni i temi promossi dall’Expo. C’è poi la parte della ristorazione coinvolta, visto che il tema dominante sarà il cibo con tutte le sue sfaccettature. Così troviamo che Eataly ha scelto l’Osteria Sangiovesa di Santarcangelo della famiglia Maggioli come rappresentante della cucina romagnola nei suoi ristoranti all’Expo. Oppure gli chef “ambassador” romagnoli chiamati a cucinare i prodotti Dop e Igp per l’esposizione universale, sono 4 in tutto: oltre a Massimiliano Mussoni de La Sangiovesa, ci sarà Silver Succi di Quartopiano di Rimini, Mirko e Sandro Maioli de Le Ghiaine di Cervia/ Milano Marittima, Alessandra e Roberto Casamenti dell’Osteria La Campanara di Pianetto di Galeata (Forlì). 9 Rivoluzione in Transizione Dalla rivoluzione alla transizione. Dalla resistenza alla resilienza. Cambiano i tempi e si aggiorna il dizionario di quanti si sforzano per migliorare le cose. L’obiettivo ora è ben definito e più circoscritto: emanciparsi dai combustibili fossili e porre le basi, localmente, di un’economia rispettosa di Fabio Gavelli dell’ambiente e dell’uomo. Sono una trentina le città italiane che fanno parte del movimento delle “Transition Towns”, nato in Gran Bretagna nel 2005 su impulso del docente e scrittore Rob Hopkins. C’è chi costruisce edifici pubblici alimentati solo con energie “pulite”, chi distribuisce casa per casa le compostiere, altri ancora puntano sull’alimentazione (per esempio dando vita a dei mercati contadini a km zero), oppure sulla condivisione di buone pratiche ambientali. Tanti microprogetti (per averne un’idea si può consultare il sito http:// transitionitalia.wordpress.com) che rappresentano altrettanti work in progress. Si lavora in gruppo e ci si concentra sul proprio territorio; la presenza delle amministrazioni pubbliche è importante, ma poi le iniziative camminano e si sviluppano grazie ai cittadini e alle associazioni. Sono piccoli pezzi che di per sè non provocano stravolgimenti, ma modificano, in meglio, le comunità locali; nel senso della coesione sociale, della vivibilità, dell’identità stessa. Molte di queste città sono in Emilia-Romagna, soprattutto nella cintura bolognese. Una di esse, Monteveglio, è stata protagonista di un servizio andato in onda sulla trasmissione “Scala Mercalli”, su Rai Tre. A San Lazzaro è stata costruita una scuola che si riscalda grazie ai pannelli solari finanziati dalla comunità locale. Ci sono esempi di centri i cui cittadini si ritrovano a decine: puliscono insieme il parco pubblico e poi organizzano una festa. Altri producono in casa i cosmetici o la carta. Su queste e altre esperienze è stato realizzato anche un video reportage, a cura di Giulia Dedionigi, Carlotta Garancini e Simona Peverelli, dal titolo “Ricreazione: sette giorni per un eco mondo”’. (www.viaggionellatransizione.com) FUSIONE C oforpol si unisce a Ecosphera Fotoservizi: Fabio Blaco Globale e Solidale È nata For.B, Sociale e Unitaria per Scelta È nata For.B, la più grande cooperativa di inserimento lavorativo del comprensorio forlivese. For.B è il prodotto della fusione di due storiche realtà – Co.For. Pol ed Ecosphera – operanti da più di 35 anni (la prima) e 22 anni (la seconda) nei settori di cura del verde, servizi ambientali (raccolta differenziata e porta-a-porta, pulizia stradale), gestione parcheggi, cimiteri e canile comprensoriale, disinfestazioni, pulizie e produzione di erbe officinali ed ortaggi biologici. For.B è una realtà con un fatturato di oltre 5 milioni di euro, circa 120 dipendenti – più del 50% sono persone con un disagio certificato, a fronte di un minimo legale del 30% – a cui si somma il contributo di altri 40 circa fra collaboratori, tirocini, stage e altre forme di inserimento sociale al lavoro. «Il lavoro per For.B non è inteso come un mero costo di produzione – afferma il presidente Mauro Marconi – bensì è uno strumento di riscatto sociale e di emancipazione per ogni persona». L’elevata qualità delle prestazioni – che ha contraddistinto il passato e verrà mantenuta nel futuro – è il risultato di anni di esperienza sul campo degli operatori e di una profonda conoscenza dei propri compiti. Precisione e accuratezza sono cresciute anche grazie ai costanti investimenti. Le nuove tecnologie si sono rivelate fondamentali per ottimizzare e gestire i processi produttivi e adattarli a persone con ridotti livelli di autonomia: l’utilizzo di software, geolocalizzatori GPS e sistemi sempre più automatizzati hanno reso accessibile anche a soggetti con scarse abilità residue l’esecuzione di mansioni complesse. «Per promuovere integrazione sociale e sviluppo sostenibile ogni talento deve essere valorizzato – dichiara la vicepresidente Giuliana Giuliani – perché la qualità del tessuto sociale passa in primis dalla capacità di valorizzarne le risorse umane e distribuirne la ricchezza». PRIMO CITTADINO Alla conferenza di presentazione ha preso parte il Sindaco di Forlì Davide Drei. NUMERI IMPORTANTI For.B nasce con un fatturato di oltre 5 milioni di euro e 120 dipendenti. TELEFONIA Incontro con il CSA Il “Red Carpet” Vodafone in Esclusiva Cooperdiem INCONTRO ESCLUSIVO Le imprese hanno potuto incontrare i vertici del centro servizi Vodafone. Incontro in esclusiva con Vodafone lo scorso 12 febbraio a Forlì per le imprese che utilizzano il contratto Tribucoop by Cooperdiem. Significativamente intitolato “Red Carpet”, l’incontro aveva come oggetto la riorganizzazione avvenuta nel 2014 del centro CSA che fornisce l’assistenza dedicata per le grandi aziende, un privilegio esclusivo a cui possono accedere le imprese associate a Cooperdiem, indipendentemente dal livello di dimensioni, numero delle sim presente in azienda e spesa telefonica. Tra i relatori Stefano Zampieri (Sales Area Manager Corporate - Direct Channel) e Francesco Paolo di Biase (Team Leader Corporate Service Account Operation Enterprise). Erano presenti una trentina di aziende. La sessione più attesa era quella con la referente CSA dedicata alle associate Tribucoop, Rossana Bernasconi, che ha formato i presenti all’utilizzo delle funzionalità del nuovo portale Corporate, rinnovato a fine gennaio con nuova grafica più intuitiva e nuove funzionalità. Il portale dà l’opportunità alle associate a Cooperdiem di gestire il 90% delle attività del proprio parco sim, Telefoni, Tablet, Rete fissa e dati in piena autonomia, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. Questo porta un livello di efficienza nella gestione delle problemaetiche molto alto, visto che non è necessario affidarsi a un operatore ma si può operare in totale libertà anche per le questioni più complesse. Provincia di Forlì Cesena Sedi integrate con filiale Unipol Banca: CESENA Viale Carducci, 79 – tel. 0547 368711; CESENATICO Piazza Comandini, 1/B – tel. 0547 81176; FORLÌ Via Zuelli, 5 – tel. 0543 554554; SAVIGNANO SUL RUBICONE Via F.lli Bandiera, 15 – tel. 0541 944043 Agenzie: FORLÌ Via Maroncelli, 10 – tel. 0543 452411 Provincia di Ravenna Sedi integrate con filiale Unipol Banca: ALFONSINE Piazza Errani, 1 – tel. 0544 82212; CERVIA Piazza XXV Aprile, 13 – tel. 0544 71795; FAENZA Viale Baccarini, 31 – tel. 0546 25098; LUGO Via Acquacalda, 37/1 – tel. 0545 24190; RAVENNA Viale Berlinguer, 40 – tel. 0544 408024 Agenzie: RAVENNA Via Faentina, 106 – tel. 0544 282111; CONSELICE Piazza Foresti, 12 – tel. 0545 89148 Provincia di Rimini Sedi integrate con filiale Unipol Banca: RICCIONE Viale Ceccarini, 189 – tel. 0541 606536; RIMINI Via Marecchiese, 52 – tel. 0541 796611 Agenzie: RICCIONE Via Fieramosca, 3 – tel. 0541 693306; RIMINI Via Zavagli, 2 – tel. 0541 254141 Per conoscere tutti i nostri punti vendita e quello più vicino a te: www.assicoop.it www.assicoop.it 10 La Romagna Cooperativa - 3/2015 La linea è mobile BAGNINI DI CERVIA La cooperativa ha presentato un’applicazione per comunicare nello smartphone l’allarme meteo L’ALLERTA METEO ARRIVA IN UN CLIC Telefonare in Business Class Il programma è completamente gratuito ed è disponibile tanto per Iphone quanto per Android. Il servizio è in collaborazione con la Guardia Costiera ed è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24. L Arhivio Legacoop Romagna a app ‘Spiagge Cervia’ è un progetto innovativo su cui la Cooperativa Bagnini di Cervia lavora da mesi ed è il sistema più veloce, preciso e completamente gratuito, per comunicare l’Allerta Meteo’, cioè l’arrivo del maltempo, e consentire così in tempo reale di affrontare le emergenze. È sufficiente scaricare l’app, che è gratuita, da oggi provvista di una nuova funzione: una notifica push di allerta metereologica della Guardia Costiera. L’app per smartphone e tablet, sia per Android che IOS, nasce infatti grazie alla collaborazione tra Guardia Costiera e Cooperativa Bagnini, che lavorano insieme con l’obiettivo della «salvaguardia della vita umana in mare e la sicurezza della balneazione, oltre alla difesa del delicato ambiente marino e costiero» – come ha affermato il Comandante di Cervia L’idea ci è venuta guardando le terribili immagini di Genova Vincenzo Petrella - e grazie all’attenzione della Cooperativa verso le startup innovative tra cui DMA, giovane società che ha realizzato la parte tecnologica. Il servizio è attivo 24 ore per 365 giorni all’anno, a disposizione di tutti ovunque si trovino: imprenditori balneari, alberghieri, commercianti, amministratori comunali, Prefettura, Protezione civile e, più in generale, chiunque abbia interesse ad essere aggiornato in tempo reale sugli avvisi ‘allerta meteo’. Si pensi ai residenti o ai possessori di seconde case nella zona che potrebbero usufruire di questo servizio pubblico gratuitamente. «L’idea nasce nell’ottobre scorso – spiega il Presidente della Cooperativa Bagnini Danilo Piraccini – osservando le immagini di Genova, piegata alla tragedia ambientale e umana causata da un alluvione particolarmente violenta. Ci ponemmo un obiettivo semplice. Realizzare un nuovo modello di comunicazione che permettesse di allertare in modo diffuso, efficace e rapido. Per farlo avevamo necessità di individuare ed eliminare i punti critici nei passaggi comunicazionali. La realizzazione e l’utilizzo del Meteo nell’app ‘Spiagge Cervia’ consente agli utenti di poter intervenire in anticipo sulle condizioni avverse riducendo significativamente rischi e danni». Paolo Pingani ESPOSITORI All’appuntamento di Cervia partecipano decine di associazioni e aziende. Anche Legacoop Romagna era presente con un proprio punto informativo, insieme a quelli di alcune importanti realtà associate. A tutti piace stare in business class. Non solo in volo, anche col telefonino. Cosa fa la differenza? L’assistenza, prima di tutto. Ad esempio pochi sanno che quando chiamate il vostro operatore ci di Stefano Tacconi sono buone possibilità che vi risponda un call center diverso a seconda del livello di spesa e di contratto. Se invece vi avesse risposto sempre la stessa persona vorrebbe dire che siete seguiti a livello “corporate”: tempi di attesa brevi, personale che vi riconosce e conosce le vostre esigenze, assistenza impeccabile. E se il venerdì sera dopo l’orario di chiusura aveste bisogno di fornire un numero di telefono al nuovo commerciale che il giorno dopo deve partire per la Cina? Vi serve un portale dedicato, in cui attivare la nuova sim. Bene, con Tribucoop tutto questo è possibile e non è una novità, ma una prassi in uso già da anni per gli associati che sottoscrivono il contratto Tribucoop/Vodafone Corporate e usufruiscono della assistenza “Corporate Service Account” (CSA Assistenza Grandi Aziende). La cosa più incredibile è che una volta all’anno diamo la possibilità ai nostri soci di conoscere personalmente i referenti e i capi della struttura. E non li andiamo a trovare a Milano: scendono loro in Romagna. Guardate le foto per credere (le trovate in questo numero) e allacciate le cinture. Via L. Galvani 17/B - 47122 Forli’ (FC) • Tel. : 0543.776211 • Fax 0543.721140 • [email protected] [email protected] La Romagna Cooperativa - 3/2015 11 Da oltre sessant anni viviamo con te Dal 1951 i prodotti Deco accompagnano la vita delle famiglie italiane. Prodotti alimentari e per la cura della casa, ricchi di qualità e valore, concepiti con tecnologia all’avanguardia, capaci di superare rigidi controlli qualitativi e soddisfare i più severi standard internazionali. Crediamo nella sostenibilità dei nostri processi produttivi e dei nostri prodotti, e consideriamo il Lavoro come un capitale da trasmettere alle generazioni future. Per questo i prodotti Deco sono una garanzia per i clienti, per i consumatori e per l’ambiente. DECO INDUSTRIE s.c.p.a. - Via Caduti del Lavoro, 2 - 48012 Bagnacavallo (RA) - Tel. 0545 935511 [email protected] - www.decoindustrie.it 12 La Romagna Cooperativa - 3/2015 La Mia Economia CELEBRAZIONE A settant’anni dalla morte ricordata la figura del padre della cooperazione ravennate Una Società Democratica IN MEMORIA DI NULLO BALDINI I l 70esimo anniversario della morte del padre della cooperazione ravennate e italiana, Nullo Baldini, è stato celebrato il 7 marzo con la deposizione di una corona sulla sua tomba, nel cimitero monumentale di Ravenna: alla cerimonia ha partecipato una delegazione di dirigenti cooperativi, guidata dal presidente della Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna Lorenzo Cottignoli e dalla presidente di Legacoop Romagna Ruenza Santandrea. Nullo Baldini era nato a Ravenna il 30 ottobre 1862 da una famiglia benestante e di tradizioni garibaldine. Già da ragazzo iniziò a impegnarsi nel campo dell’associa zionismo di s t a mp o s o c i a lista, che a quel temo aveva come obie t t ivo d a r e for z a a i br ac cianti e ai ceti più deboli: Baldini era infatti colpito dall’estrema indigenza in cui vivevano. Coerentemente con questo percorso, fu l’ispiratore e l’artefice della nascita della prima cooperativa di dell’impresa cooperativa. Convinto riformista, fu eletto al Parlamento nelle file del Partito socialista: esiliato in Francia durante gli anni del regime fascista, tornò a Ravenna durante la guerra, adoperandosi per tutelare l’impresa cooperativa, sempre convinto che questo fosse il vero interesse dei suoi soci e indirettamente della comunità. La sua opera e i suoi principi costituiscono tuttora un riferimento imprescindibile per l’intera cooperazione internazionale. Baldini morì a Ravenna il 6 marzo 1945. Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Soc.Coop. a r.l. C M C Y M Y CM CM MY MY CY Soc.Coop. a r.l. Via Porzia Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia (FC) (FC) T. +39 0543 973016 - 0543 F.(FC) +39 0543 973234 T. Porzia +39 0543 973016 - Santa F. +39 973234 Via Porzia Via Nefetti, Nefetti, 55 - 47018 55 - 47018 Santa Sofia (FC) Sofia T. +39info@stctipografico.it T. 0543 +39 973016 0543 973016 - F. +39 - F. 0543 +39 973234 0543 info@stctipografico.it - 973234 www.stctipografico.it - www.stctipografico.it info@stctipografico.it info@stctipografico.it - www.stctipografico.it - www.stctipografico.it Premiato Premiato Stabilimento Stabilimento Tipografico Tipografico dei Comuni dei Comuni Via aPorzia Soc.Coop. Soc.Coop. r.l. a r.l.Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia CY C CMY CMY M K K lavoro ravennate, l’Associazione Generale degli Operai Braccianti del Comune di Ravenna, fondata la sera dell’8 aprile 1883 da 32 soci: lo scopo primario l’acquisizione diretta dei lavori. Cosa che puntualmente avvenne: l’anno successivo quasi 500 braccianti par tirono per Ostia per andare a bonificare le malsane paludi dell’Agro Romano e della foce del Tevere. La loro storia e i loro ideali di riscatto sono una delle pagine più belle del mutualismo italiano: gli “scariolanti”. Benché falcidiati dalla malaria (nei primi anni la mortalità fu superiore al 20 per cento) e dai disagi, portarono a termine l’impresa. Non va dimenticato che anche i territori ravennati e limitrofi devono all’opera dei braccianti gran parte del loro assetto attuale. Baldini nel 1902 creò la Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, un organismo che, nonostante la devastazione delle squadracce fasciste e il commissariamento, divenne strumento fondamentale per la diffusione e l’affermarsi Foto: Lidia Bagnara Una delegazione guidata da Lorenzo Cottignoli e Ruenza Santandrea ha deposto una corona sulla tomba del grande cooperatore, il cui nome è storicamente legato all’epopea degli “scariolanti” Y CM MY CY CMY Premiato Stabilimento Tipografico dei Comuni Soc.Coop. a r.l. Via Porzia Nefetti, 55 - 47018 Santa Sofia (FC) T. +39 0543 973016 - F. +39 0543 973234 info@stctipografico.it - www.stctipografico.it Realizzazione grafica e produzione di stampati commerciali, opuscoli, depliants, libri e manifesti K CONVEGNO Il 10 aprile a Ravenna Il Pertini Cooperatore Si pensava perduta per sempre la tesi sulla cooperazione con cui Sandro Pertini si laureò nel 1924. Il suo ritrovamento, avvenuto nel 2013, ha restituito un documento importantissimo non solo dal punto di vista storico. Se ne parlerà venerdì 10 aprile alle 16 alla sala Spadolini della biblioteca Oriani di Ravenna, su iniziativa del Circolo Cooperatori e della Fondazione Casa di Oriani, in collaborazione con Alleanza delle Cooperative, Ames e l’adesione di numerose realtà dell’associazionismo, tra cui Legacoop Romagna e Federazione delle Cooperative. I saluti saranno portati dal Vice Sindaco Giannantonio Mingozzi, dal presidente di ACI Liguria Gianluigi Granero e dal presidente della Fondazione Dalle Fabbriche, Everardo Minardi. Interverranno il coordinatore scientifico di Ames Sebastiano Tringali, il professore di Storia Contemporanea dell’Università di Roma Tre Fabio Fabbri e il presidente di ACI Emilia-Romagna, Giovanni Monti. Coordina Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa di Oriani. Nel 1993, assieme a tre amici e colleghi (Claudio Casali, Federico Fioravanti e Edo Ottaviani), sono stato uno dei fondatori di Cega, cooperativa editoriale che, dal nove settembre di quell’anno, ha editato il Corriere Romagna. Siamo partiti in quattro, poi ci siamo uniti a colleghi con storie e culture diverse. Un’esperienza allo stesso tempo bella e adrenalinica perché ci ha visto impegnati a in una duplice veste: protagonisti diretti dell’informazione quotidiana e imprenditori in di Davide Buratti un settore piuttosto difficile e nel quale il rischio chiusura, per realtà minuscole e poco capitalizzate, è sempre all’ordine del giorno. È stata anche l’esperienza che mi ha permesso di conoscere e apprezzare l’esperienza cooperativa. Per alcuni versi è identica agli altri comparti economici, per altri è distante anni luce. Come per tutti, la regola fondamentale è riuscire a stare sul mercato. E non ci si riesce per grazia ricevuta. Quello che cambia profondamente è la governance. Nelle società di capitali decide chi ha più quote, nelle cooperative no: c’è la regola di una testa un voto. Quindi, ad ogni elezione del consiglio di amministrazione, ci potrebbe essere un terremoto. Soprattutto nelle strutture composte da soci con una personalità spiccata. Noi facemmo la scelta del mandato biennale del cda. Una scadenza molto ravvicinata che comportava una continua messa in discussione della governance. Una scelta forse troppo spinta (a chi governa serve tempo per consolidarsi), ma di sicuro molto affascinante. Mi rendo conto che è una visione forse troppo naif o troppo idealista. Ma è anche l’estrema sintesi che ho dei valori cooperativi che, poi, devono essere la vera differenza con il resto del mercato. Nelle società di capitali un padre fondatore si garantisce una quota che gli permette di essere sempre tra i maggiori azionisti. Nelle coop no. Si è sempre tutti alla pari e a stabilire le scale gerarchiche sono le capacità singole. Non è detto che tutte le valutazioni siano quelle giuste (ma quello è naturale), di certo sono le più democratiche. Via Portogallo, 2 - Rimini Tel. 0541-742555 Fax. 0541-358145 E-mail: [email protected] La Romagna Cooperativa - 3/2015 13 14 La Romagna Cooperativa - 3/2015 LE IMPRESE INFORMANO Il progetto pilota “In Forma In Azienda” al Technogym Village di Cesena Le lezioni FORMULA AMBIENTE SI DÀ AL WELLNESS Veri Benefici da Esercizi e Dieta Vincere il mal di schiena, la sedentarietà e la cattiva alimentazione si può, specialmente se si parte dal posto di lavoro: il consorzio sociale dedica ai dipendenti un percorso formativo ad hoc Foto: Gimmi Zanotti I mparare a stare bene con se stessi e con gli altri, cominciando dal posto di lavoro. È questo l’obiettivo del progetto “IN FORMA IN azienda” (Piano FONCOOP C14A120270) che il consorzio sociale Formula Ambiente lancia per i propri dipendenti. In cattedra un team di esperti di eccezione: quelli di Technogym, l’azienda che partendo dalla Romagna ha fatto del Wellness uno stile di vita internazionale. Esercizio fisico, prevenzione, corretta alimentazione, vita attiva, motivazione: questi alcuni degli argomenti delle tre giornate di seminario in programma al Technogym Village di Cesena. «In una prima fase – spiega il presidente di Formula Ambiente, Maurizio Franchini – ci siamo rivolti a un centinaio di dipendenti romagnoli, con un progetto pilota che contiamo poi di estendere a tutte le nostre sedi in Italia. La sicurezza e la salute dei nostri lavoratori ci stanno particolarmente a cuore: in passato abbiamo realizzato corsi di guida sicura e a lt re iniziative rivolte a specifiche categorie di lavoratori, ora per la prima volta cerchiamo di affrontare temi più generali, che interessano la salute di RESPONSABILE SCIENTIFICO L’esperto di Technogym fa sgranchire i partecipanti al corso prima di fare lezione davanti al presidente Maurizio Franchini, al responsabile sicurezza Riccardo Casadei e all’assessore Simona Benedetti. Sicurezza e salute dei lavoratori sono al centro tutti». «Questa iniziativa – dice il consigliere delegato della Fondazione Wellness, Luigi Angelini – si iscrive a tutti gli effetti all’interno dell a “ We l l n e s s Valley”, il progetto promosso da Wellness Foundation che vuole fare della Romagna il primo di- Il benessere? Passa da esercizio, cibo e motivazione stretto Internazionale per competenze sul benessere e la qualità della vita. L’ini- ziativa di Formula Ambiente dimostra la sempre maggiore importanza dell’investire in progetti di benessere e salute perché le persone siano sempre più sane, reattive, creative e capaci di affrontare in maniera brillante e produt- Dopo il primo appuntamento introduttivo, tenuto giovedì 20 novembre alle 14 alla presenza dell’assessore al Welfare del Comune di Cesena, Simona Benedetti e del direttore scientifico di Technogym, Silvano Zanuso, il ciclo dei seminari è entrato nel vivo il 25 novembre con un incontro interamente dedicato al mal di schiena, nemico giurato sia di chi fa movimentazione carichi, sia di chi lavora in ufficio. Un esperto di Technogym, partendo dall’anatomia, ha spiegato quali sono le qualità fisiche che possono essere allenate per prevenire e combattere il dolore, quali esercizi fare e come farli per raggiungere benefici permanenti. Il 28 novembre, infine, si è parlato di cibo e movimento, spiegando come gestire al meglio i tre pasti principali della giornata e come costruirsi la giusta motivazione per combattere lo stress attraverso l’attività fisica. tiva le sfide del mercato. È insomma un progetto che si iscrive perfettamente in quel percorso di Sviluppo economico sostenibile che è parte fondamentale della Wellness Valley». Consorzio Formula Ambiente è operatore primario nazionale nel settore dell’igiene ambientale, con sedi operative in Romagna, Abruzzo, Lazio, Sardegna e Piemonte. Negli ultimi cinque anni l’azienda ha più che raddoppiato il proprio volume di affari. All’Emporio Centomani Prodotti Tipici e Valenza Sociale Archivio Forma e Sostanza SOCIALI Forma e Sostanza ha aperto a inizio marzo una bottega di prossimità solidale Obiettivo: coniugare valenza etica delle merci e inserimento lavorativo L a Cooperativa S o c i a le For ma e Sostanza ha aper to il 1 marzo in Corso Garibaldi 120 a Lugo l’Emporio CentoMani, bottega di prossimità con prodotti del territorio scelti per genuinità, convenienza e tipicità (tra i fornitori vi sono Cooperative sociali di La Romagna Cooperativa - 3/2015 tipo B). L’emporio si sta organizzando per consegnare la spesa a domicilio e offrire il servizio della ‘spesa a distanza’. La peculiarità dell’emporio è la valenza etica e l’impegno per l’inserimento lavorativo di persone disabili o svantaggiate, grazie a tirocini orientativi e formativi, alternanza scuola lavo- ro e stage (le informazioni aggiornate su CentoMani su www.facebook.com/emporiocentomani). La Cooperativa Sociale Forma e Sostanza è nata a Lugo nell’aprile 2014, per realizzare progetti volti a valorizzare le risorse umane e del territorio, oltre a coinvolgere la comunità. Paolo Pingani 15 LE IMPRESE INFORMANO In palio premi e carnet d’acquisto da 500 euro. La card può essere richiesta all’Infopoint e tramite il sito AL PUNTADIFERRO I CLIENTI SI FIDELIZZANO CON LA “PUNTACARD” È Il centro commerciale ha lanciato a inizio marzo la nuova fidelity card gratuita che promette promozioni, sconti e iniziative a premi per tutti i possessori. «Prevediamo di distribuirne tra le 10 e le 15mila» dice il direttore della struttura, Tiziano Bambi. card potranno partecipare automaticamente ai Concorsi a Premi a vincita immediata organizzati dal Centro che si svolgeranno dal 4 al 31 Maggio e dal 2 al 22 Novembre, oltre che alle estrazioni del 22 giugno, 24 agosto e 30 dicembre di 2 Carnet da 500 euro cadauno. La registrazione dei punti potrà av ven i r e a nc he via App oppure direttamente sul sito del Centro Commerciale, w w w. ccpuntad ifer ro.it. L a Puntacard è disponibile gratuitamente presso l’InfoPoint, compilando l’apposito modulo, oppure on-line, compilando il form presente sul sito o via App, ritirandola poi presso l’InfoPoint o presso uno dei Punti Vendita aderenti «La nostra previsione si attesta sulle 10.000 unità distribuite, ma potremmo arrivare fino alle 15.000» afferma Tiziano Bambi, direttore del Centro Puntadiferro. Alessandra Catania Foto Fabio Blaco stata lanciata lo scorso 9 marzo la nuova carta fedeltà che il Centro Commerciale Puntadiferro dedica in esclusiva ai propri clienti. Come funziona la “Puntacard” e quali vantaggi ci saranno per i titolari? Ad ogni acquisto i client i del centro riceveranno dei punti che potranno caricare tramite i Totem p o si z ion at i nella piazza centrale. Ma la card è molto di più: i 100 negozi del centro commerciale metteranno a disposizione dei possessori iniziative speciali (sconti, offerte, prezzi speciali e tanto altro) durante tutto l’anno. Queste offerte si sommeranno a quelle già in essere per tutti. Inoltre ogni mercoledì ci saranno iniziative ed offerte speciali valide tutto il giorno e dedicate esclusivamente ai titolari della carta. Oltre a questo, i titolari della 16 La Romagna Cooperativa - 3/2015