R om agn a
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v
a
Mensile ufficiale di:
DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE
www.legacoopromagna.it
Il presidente di Legacoop
nazionale ospite in Romagna:
«Cooperative rosse?
È un termine antistorico,
funzionale alle polemiche di
parte. Il rispetto delle regole?
È nel nostro Dna, perché le
nostre aziende prosperano
solo quando il mercato è
pulito e trasparente».
All’Interno
Maltempo, in arrivo
i fondi regionali
a pag. 4
Intervista
a Giancarlo Ciaroni
a pag. 6
Giovani cooperatori
per Setteserequi
a pag. 8
CMC presenta
il piano industriale
a pag. 9
Poletti visita Cevico
al Vinitaly
a pag. 9
È nata For.B
per l’inserimento
a pag.10
Il “Red Carpet”
di Cooperdiem
a pag. 10
L’allerta dei bagnini
arriva sulla app
a pag. 11
Ricordando le figure
di Baldini e Pertini
a pag. 13
Noi viviamo di
LEGALITÀ
Servizio a pag. 5
Formula Ambiente
si dà al Wellness
a pag. 15
Emporio Centomani
nuovo e solidale
a pag. 15
Il Puntadiferro
lancia la Puntacard
a pag. 16
PIANO LAVORI Si ridistribuiscono le deleghe operative
La Rappresentanza
di Legacoop Romagna
a pag. 2 e 3
Legacoop
Entra nel Vivo
il Progetto
BV = Basta
Violenza
a pag. 7
Reverse Charge
Preoccupati
per i Nuovi
Meccanismi
IVA
a pag. 4
Foto: Fabio Blaco
Editore: Cooperdiem soc.coop. • Stampa: Tipografico soc.coop. Santa Sofia (FC) • Direttore Responsabile: Emilio Gelosi • iscr. ROC 4503 • Aut.Trib. di Forlì del 20/10/97 • Anno 2 (XIX) n. 3/2015 - Reg.Stampa n.28/97 • Poste Italiane spa - spedizione in a.p. D.L.353/03 (Conv. L.46/04) art.1
comma 1, DCB Forlì - Tassa pagata • La presente pubblicazione viene distribuita esclusivamente in abbonamento postale e i dati relativi a nominativi e indirizzi dei lettori sono stati inseriti nelle nostre liste di spedizione. Ciascun lettore, a norma dell’art.7 D. Lgs. 196/2003, potrà avere accesso ai
propri dati in ogni momento, l’aggiornamento la rettifica o la cancellazione oppure opporsi gratuitamente al loro utilizzo scrivendo a: Cooperdiem soc.coop., via Monteverdi 6/b, 47122 Forlì. • codice ISSN 1971-6842 • Numero chiuso in redazione il 26 marzo 2015
FANTINI Direttore Generale
GALANTI Sociali
GELOSI Comunicazione e IT
GATTA Servizi
GOTTIFREDI Turismo, pesca
GRAZIA Agroalimentare
FASE DUE DELLA RIORGANIZZAZIONE I funzionari non seguono più il proprio settore in una singola provincia ma in tutta l’area vasta
RAPPRESENTANZA
TRASVERSALE
PER LA ROMAGNA
I
l 2017 è alle porte.
Entro quell’anno il
piano di lavoro stabilito a livello nazionale prevede che le
centrali cooperative
conf luiscano nell’ACI. Legacoop Romagna, con lungimiranza e coerentemente
al programma avviato con
la sua nascita, prosegue nel
cammino di riorganizzazione. Il disegno che è emerge
è quello di un nuovo modello
di rappresentanza, in grado
di rispondere ai nuovi bisogni delle associate nonostante il quadro circostante sia
quello di una difficile transizione istituzionale e di un
contesto socio-economico in
costante peggioramento. È
una visione di ampio respiro
che non si limita ad attendere gli eventi, ma interviene
in modo attivo sulle strategie e sugli organigrammi,
mantenendo alto il livello di
servizio pur razionalizzando
i costi.
Funzioni trasversali
Il secondo step riorganizzativo è stato approvato dalla Direzione di Legacoop Romagna dello scorso 3 marzo.
La prima novità che salta all’occhio coinvolge tutte
le filiere: i funzionari non
seg uono più u na singo la provincia, bensì tutto il
territorio romagnolo. «Una
v isione più c omple ssiva
dell’area vasta permetterà
di effettuare ragionamenti
di integrazione e sinergia su
cui puntiamo molto», spiega
la presidente Ruenza Santandrea.
2
EMAIL I riferimenti aggiornati della tecnostruttura
Direttore Generale e interim Sviluppo
Monica Fantini
[email protected]
Agroalimentare e Balneazione
Stefano Patrizi
[email protected]
Gilberto Grazia
[email protected]
Comunicazione, IT e Media
Emilio Gelosi
[email protected]
PL e Task Force Crisi
Elena Zannoni (Resp. Affari Generali)
[email protected]
Valdes Onofri
[email protected]
Valeriano Solaroli
[email protected]
A poco più di un anno dalla nascita di
Legacoop Romagna è nata una realtà
capace di muoversi e ragionare senza
riferimenti di confine. Il nuovo piano
operativo mantiene alto il livello di
servizio per le imprese razionalizzando
i costi e ridistribuendo le deleghe.
Enrica Mancini
Dal Mondo
del Sociale
al Conad
Servizi, Facility, Logistica e Ambiente
Rudy Gatta
[email protected]
Antonio Zampiga
[email protected]
Servizi Avanzati, Turismo e Pesca
Massimo Gottifredi
[email protected]
Sociali, Culturali e Mutue
Emiliano Galanti
[email protected]
Federica Protti
[email protected]
Dal mondo dell’associazionismo a quello della grande
impresa cooperativa. Enrica
Mancini, che dal 2008 seguiva la delega alla cooperazione sociale, dapprima
per Legacoop Forlì-Cesena
e quindi in tutta l’area vasta, è entrata a far parte a
gennaio di quest’anno della
squadra di Commercianti
Indipendenti Associati, per
occuparsi di formazione.
Un passaggio di cariera
importante per chi in più
situazioni ha evidenziato
doti di spiccata competenza e professionalità.
Ricambio e professionalità
Già alla fine del 2014 l’organico della struttura unitaria Legacoop Romagna è
passato da un totale di 27
a 21 persone. Nel corso del
2015 e del 2016 l’organigramma si asciugherà ulteriormente in una serie di
fasi, rivolte a valorizzare le
professionalità delle persone, esercitare un concreto ricambio generazionale
e definire percorsi rivolti
sempre di più a una visione
trasversale del mondo delle
imprese. «Dopo un solo anno di lavoro e grazie alla collaborazione imprescindibile
delle cooperative – dice la
direttrice generale Monica
Fantini - siamo riusciti a
definire una realtà capace di
muoversi e ragionare senza
riferimenti di confine che ne
limitino il percorso».
Il ruolo dei vicepresidenti
I v icepresidenti (Luca
Panzavolta di CIA-Conad,
Giampiero Boschetti di
CBR, Massimo Matteucci
di CMC) assumono il ruolo
di “facilitatori” di zona per
le tre diverse province, oltre che di garanti intersettoriali affinché l’associazione
La Romagna Cooperativa - 3/2015
ONOFRI Produzione Lavoro
continui ad essere il luogo
di incontro e dialogo delle
istanze portate avanti dalle
singole imprese. Altre novità riguardano la creazione
della figura del responsabile
Affari Generali, la delega apposita per le imprese del settore comunicazione, media
e informatica e soprattutto,
la nascita di una task force
specialistica per le crisi, che
lavorando insieme alle figure
professionali di Rete Servizi
Romagna sia in grado di intervenire sulle situazioni di
difficoltà delle imprese, monitorandole e - ove possibile
- anticipandone gli effetti.
Il piano di lavoro 2015
Il piano di lavoro 2015 prevede un percorso molto ricco
di contenuti e articolato su
tutte le filiere. Il “Working
Plan 2015” di Legacoop Romagna spazia dall’agroalimentare alla balneazione
e turismo, dai servizi alle
sociali e alla produzione lavoro, con analisi di contesto
puntuali, definizione degli
obiettivi e messa a punto
PATRIZI Agroalimentare
delle azioni per raggiungerli.
Uno spazio particolare sarà dato ai momenti pubblici
su temi di particolare interesse per il rilancio dell’e-
PROTTI Sociali
conomia, come ad esempio
l’annoso tema degli appalti,
dell’innovazione e della logistica integrata.
Promozione e legalità
RUENZA SANTANDREA Presidente di Legacoop Romagna
SOLAROLI Produzione Lavoro
«Legalità, governance corretta e ricambio generazionale saranno ancor di più le
nostre parole d’ordine», ha
ricordato alle cooperative
della Direzione la presidente
Ruenza Santandrea, che
ha anche posto l’accento sul
ruolo fondamentale dell’attività di promozione cooperativa svolta da Legacoop Romagna.
Gli aspiranti imprenditori
che si rivolgeranno all’associazione possono già ricevere gratuitamente una lunga
serie di servizi di qualità:
studio di fattibilità, business
plan, stesura dello statuto e
regolamento della cooperativa.
«A questa attività vogliamo affiancare un vero e proprio tutoraggio da parte delle
grandi cooperative per la fase di start-up – spiega la presidente – e un supporto sulle
problematiche tipiche della
fase di avvio di un’impresa,
come la parte finanziaria e
quella di assistenza fiscale».
(e.g.)
CORSI Le aree di interesse spaziano dal fiscale al giuslavoristico, fino all’innovazione
La “Dispensa del Sapere”
per la Formazione Aziendale
La qualificazione delle risorse umane riveste un ruolo fondamentale
L
a for ma z ione
da sempre riveste un ruolo
fond a ment a le
per la crescita
non solo delle
risorse umane ma dell’intera azienda. Legacoop Romagna, da sempre attivamente
impegnata negli ambiti della crescita professionale delle proprie imprese, sta predisponendo il nuovo catalogo di Corsi e Percorsi rivolto
alle cooperative associate
per incoraggiarle e supportarle nel proseguimento di
un progetto di qualificazione dei propri dipendenti,
soci e collaboratori. In collaborazione con alcune delle realtà più qualificate del
movimento come Rete Servizi Romagna, Innovacoop,
Generazioni e Tribucoop,
verranno messi in campo
corsi aziendali e interaziendali sulle area di interesse
delle associate, ovvero quella legale e giuslavoristica,
l’area sviluppo e innovazione, quella di responsabilità
sociale e l’area comunicazione. La tipologia di corso
si differenzia a seconda del
tema trat tato
e dell’obiettivo
da raggiungere.
Sono inoltre
prev isti mo menti di altra
formazione, corsi o seminari tenuti da esperti di fama
nazionale e internazionale,
in collaborazione con enti e
realtà di alto livello, come
ad esempio l’Università di
Bologna, al quale possono
partecipare le cooperative associate e tutti gli sta-
La Romagna Cooperativa - 3/2015
keholder interessati al tema,
per favorire lo scambio e il
dibattito. Altra modalità di
erogazione dell’attività formativa e di aggiornamento
è quella della Dispensa del
Sapere, che permette alle
aziende di programmare
a lungo termine il proprio
percorso di crescita e svi-
Gli argomenti
sono suddivisi
per aree tematiche
luppo.
Proprio come nella cucina
di un grande chef, l’azienda
può prendere dalla Dispensa del Sapere gli ingredienti
necessari per comporre la
ricetta del proprio programma formativo, miscelando
corsi tematici aziendali, in-
teraziendali e di alta formazione modulari e di livello
crescente, ponendo dall’inizio obiettivi chiari per i
propri dipendenti, soci e
collaboratori. Anche in questo caso, gli argomenti trattati sono suddivisi per aree
tematiche, con una serie di
appuntamenti già calendarizzati ed altri momenti formativi da attivare in base
alle richieste della singola
cooperativa con modalità
aziendale.
Al termine del percorso,
l’azienda riceverà un attestato di merito rilasciato da
Legacoop Romagna a riprova dell’impegno e dell’attenzione riservata a temi come
la responsabilità sociale, il
ricambio generazionale e
l’aggiornamento dei propri
organi direzionali.
ZANNONI Produzione Lavoro
ZAMPIGA Servizi
DOCUMENTO Il piano lavori per il 2015
Una Mappa dettagliata
per Orientare l’Azione
DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE
DALLA PARTE DELLE COOPERATIVE
WORKING
P L A N
Nuovi progetti, completamento di percorsi già
avviati, ma anche il tradizionale presidio, strutturato e continuo, delle sedi di
confronto e decisione istituzionale: il 2015 di Legacoop Romagna si apre con
un corposo “Working Plan”
da portare a termine. Il
piano lavori stilato dalla
tecnostruttura e approvato
dagli organismi direttivi
dell’associazione copre
tutte le filiere, partendo
da una significativa analisi
di contesto che sviscera
l’andamento del mercato
nei singoli settori. Vengono
affrontati argomenti che
rappresentano una costante per le aziende: la redditività delle basi sociali,
la necessità del rilancio
degli investimenti pubblici,
la difesa del territorio, la
coerenza e qualificazione
degli appalti, la lotta al
massimo ribasso (o all’offerta economicamente
vantaggiosa che lo cela),
la tutela dell’imprenditoria locale qualificata e la
sostenibilità degli appalti,
la semplificazione burocratica e amministrativa,
le tematiche ambientali,
la sicurezza sul lavoro, il
ricambio dei gruppi dirigenti. «Su tutti questi temi
l’attenzione è massima»,
dice la presidente.
Uno dei punti qualificanti
del “Working Plan” è il
convegno “Mareterra
2015”, che entro settembre presenterà un’analisi
inedita dei problemi dello
scalo marittimo di Ravenna. Altri appuntamenti
in cantiere riguardano i
rapporti con le multiutility,
la logistica e trasporti,
la legalità e le nuove
generazioni all’interno del
movimento cooperativo.
Dalla lettura del documento emerge un altro aspetto
peculiare dell’attività
sindacale dell’Associazione: le politiche europee
possono incidere anche
in negativo sulle attività
economiche, con rigidità
che penalizzano gli aspetti
specifici degli operatori
locali. Ne sono un esempio
eclatante la pesca, dove
gli interventi di regolamenti e direttive sono
tarati sul cabotaggio delle
grandi navi del Nord, e il
turismo, dove l’interpretazione normativa sulle concessioni demaniali rischia
di penalizzare fortemente i
piccoli imprenditori.
Anche per questo motivo
uno degli strumenti su cui
Legacoop punta maggiormente è l’aggregazione tra
cooperative per aumentare la competitività, sia
attraverso vere e proprie
fusioni che in forme più allargate, come ad esempio
le reti di imprese.
«Questo è vero anche per
la cooperazione sociale
– conclude la direttrice
Monica Fantini – perché
in un quadro di marginalità progressivamente in
calo è necessario sperimentare nuove attività,
innovare quelle esistenti
ed esplorare nuovi modelli
di Welfare». Tenendo bene
a mente che l’obiettivo
associativo, sancito a
livello nazionale, è la
costituzione dell’Alleanza
delle Cooperative entro il
2017. (e.g.)
3
Roma, Romagna
Seduti al Tavolo
di Disneyland
Ogni anno Disneyland
Parigi registra tra i 14 ed i 16
milioni di presenze turistiche
da tutto il mondo. Rappresenta una voce di quella
fetta di flusso turistico che
rappresenta la prima per importanza globale e riguarda la
componente di viaggi legati al
divertimento. I frequentatori
rappresentano uno spaccato
statistico, una sorta di microcosmo rappresentativo del “ceto
medio mondiale”.
Per banalizzare
si va dalla coppia
di lavoratori
dipendenti con
due figli della
di Cristian Maretti
periferia francese fino alla famiglia dell’ingegnere informatico di Bangalore.
Durante la mia ultima
recente visita ho deciso di soffermarmi sulla variabile cibo
presente all’interno di questa
enclave nordamericana in
terra francese. Volevo verificare se qualcosa del paese più
famoso al mondo per la cucina
(anche nell’universo Disneyano) fosse penetrato nei punti
di ristoro e ristorazione.
Sbirciando nei vari menù
affissi in bella mostra fuori
da ogni locale mi sono fatto
un’idea per forza di cose approssimativa, ma ho notato
una costante. Sia che tu scelga
di mangiare con Cenerentola
(spendendo a testa 69,99 euro), sia che tu opti per un simil
fast food (14,99 a cranio) il riferimento evidenziato dal carattere tipografico più grande
è sempre e comunque il prezzo.
Gli unici riferimenti all’origine
sono quelli da menù turistico
del tipo “pasta alla napolitaine”, forse perché tra una penna e l’altra si trovano tracce di
sugo rosso e formaggio fresco.
Tra questi i due estremi
si collocano i “ristoranti” a
buffet dove tra i 27 e i 34
euro (sempre rigorosamente
“virgola 99”) puoi consumare
il pavimento andando avanti
e indietro tra lo scaldavivande
e il tavolo fino a rimpinzarti
come il lupo di Biancaneve.
Fra parentesi in questo modo
è possibile persino sfogare la
frustrazione di un bambino
che per salire su una giostra
ha dovuto attendere diligentemente in coda per un’ora.
Capisco che non sia un luogo
per fini gourmand, ma 45 milioni di pasti all’anno mi sembrano un bel test per verificare
il successo del paradigma del
rapporto “prezzo/quantità”,
piuttosto che di quello “prezzo/qualità”. Forse è la fotografia di quello che capita nella
realtà una volta tolti gli occhiali degli addetti ai lavori costretti a dover ragionare tutti
i giorni di sigle che ai più appaiono astruse come Dop, Igp
e finanche “chilometro zero”.
4
ISTITUZIONI Legacoop Romagna ha incontrato il deputato Marco Di Maio del PD per discutere la norma
SPLIT PAYMENT
MECCANISMO
INFERNALE
C’
è fortissima
preoccupazione
tra le
imprese per i nuovi meccanismi di fatturazione dell’IVA introdotti dal Governo
con la Legge di Stabilità: lo
“split payment” e il “reverse
charge”. «Entro breve ci troveremo di fronte a un’inasprimento delle condizioni
finanziarie per molte imprese, in un momento in cui la
liquidità è il vero problema
per tanti».
L’allarme è stato lanciato
lo scorso 4 marzo a Forlì nel
corso di un incontro organizzato da Legacoop Romagna alla presenza del deputato Marco Di Maio, componente delle commissioni
Finanza e Affari Costituzionali della Camera. Di Maio,
che si è reso sin da subito
disponibile a seguire il problema a Roma, ha confermato che sono allo studio interventi per mitigare l’impatto
della norma e che del caso
si sta interessando anche la
Commissione Europea.
Lo “split payment” ha cancellato il vecchio sistema con
cui i soggetti che lavoravano con la Pubblica Amministrazione emettevano e
incassavano fatture contenenti sia il prezzo sia l’Iva.
Quest’ultima veniva poi pagata dal fornitore all’erario
in un secondo momento. Ora
invece sono le Amministrazioni a versare direttamente
l’Iva al fisco, mentre al posto della liquidità le imprese
ricevono un credito su cui
chiedere il rimborso.
Peccato che il rimborso
dei crediti IVA in Italia raggiunga ritardi fino a due anni, mentre i pagamenti della
Pubblica Amministrazione
abbiano un tempo medio di
165 giorni (+ 107 giorni rispetto alla media Ue).
Rino Pensabeni, di Legacoop Nazionale, ha confermato il paradosso. «Da
una parte lo Stato non onora
nei tempi dovuti i propri de-
Con i nuovi sistemi
di fatturazione IVA introdotti
dal Governo le aziende
perdono una quota di liquidità
fondamentale per lavorare.
biti verso le imprese, dall’altra con lo ‘split payment’
toglie loro ulteriormente
liquidità». In questo modo
viene meno un apporto finanziario fondamentale per
l’attività delle aziende, specie quelle delle costruzioni,
già duramente segnate dalla
crisi economica.
Simile allo “split payment”
è il meccanismo del “reverse charge”, che impedisce al
fornitore di incassare l’IVA
per una serie di prestazioni
tra privati.
Questo tipo di inversione contabile, ora allo studio
della UE, riguarda i soggetti
che lavorano con la grande
distribuzione organizzata, e
rappresenta un potenziale
pericolo da stigmatizzare,
in pariticolare per la filiera
agroalimentare.
»Le imprese vanno messe
nelle condizioni di creare la
ripresa e non viceversa», ha
detto il direttore generale di
Legacoop Romagna, Monica Fantini.
Emilio Gelosi
MALTEMPO La situazione nelle imprese dopo i fortunali di inizio febbraio in Romagna
Meteo, il Governo Proclama
lo Stato di Emergenza
In Emilia-Romagna arriveranno 14 milioni di fondi, più i 5 della Regione
I
l Governo, ha accolto la richiesta della Regione di proclamare
lo stato di emergenza, dando il
via libera allo sblocco di risorse
per gli interventi urgenti nei territori colpiti dal maltempo d’inizio febbraio: 14 milioni che si sommano
ai 5 milioni stanziati dalla Regione. La
prima associazione ad attivarsi e schierarsi con le imprese colpite dalle forti
precipitazioni e dalla furia del mare è
stata proprio Legacoop Romagna. Ora
si attende che gli enti locali facciano
la loro parte, in particolare sul fronte
burocratico e fiscale, e un segnale dalle
banche perché garantiscano alle aziende condizioni favorevoli di credito e
una moratoria sulle rate dei mutui.
«In provincia di Ravenna – conferma Stefano Patrizi, responsabile del
settore agroalimentare di Legacoop
Romagna – abbiamo registrato in particolare due tipi d’imprese colpite: gli
stabilimenti balneari associati alle cooperative bagnini e le aziende agricole,
con oltre 3.000 ettari coltivati di terra,
considerando le sole cooperative braccianti, finiti sott’acqua. Da non sottovalutare anche i danni subiti da alcune
cooperative agroindustriali che hanno
subito l’allagamento degli impianti».
Nel forlivese e nel cesenate, spiega
il responsabile del settore ambiente di
Legacoop Romagna, Antonio Zam-
piga, «I danni si sono concentrati nella
media e alta collina a causa del cedimento dell’assetto idrogeologico, con
più di 479 segnalazioni sul territorio,
mentre, a Cesenatico e Cervia in particolare, la fortissima mareggiata ha
spazzato via la duna di protezione, e
il ripristino della spiaggia, il recupero
della pineta danneggiata e di diversi
stabilimenti richiederà investimenti cospicui». Infine a Rimini, «l’intensità del
maltempo non è stata tale da pregiudicare la stagione balneare – chiarisce
il responsabile del settore turismo di
Legacoop Romagna Massimo Gottifredi – ma ha reso necessaria una
manutenzione delle spiagge per rimuovere il materiale arrivato dal mare. La
preoccupazione è che questi fenomeni
meteorologici si stanno ripetendo più
frequentemente, cosa che suggerisce di
adeguare e potenziare le procedure di
manutenzione del territorio». (p.p.)
La Romagna Cooperativa - 3/2015
CONVEGNO Il 19 marzo a Forlì ospiti il presidente di Legacoop Nazionale, Mauro Lusetti, Nino Caleca, Elio Sanfilippo e Mauro Pasolini
È
da più di
vent’anni che
una parte trasversa le del
Pae se ut i l i zza il termine
dispregiativo “cooperative
rosse” per rivolgersi al movimento cooperativo di Legacoop. L’origine di questo
termine risale a un periodo
preciso della storia della prima Repubblica, a cavallo di
tangentopoli. E a un teorema che poi è stato smentito
dalla verità processuale: le
“cooperative rosse” servivano per finanziare i partiti
della sinistra. Ma che serviva e serve, a destra quanto a
sinistra, per motivi prima di
tutto politici. Ed ecco perché
le “cooperative rosse” vengono sempre chiamate in causa
in modo collettivo quando
una di esse finisce sotto i riflettori dei media, con una
generalizzazione adoperata
ad arte.
Sono alcune delle conclusioni a cui è giunto il convegno “Lo Strano Caso delle
Cooperative Rosse”, svolto
giovedì 19 marzo a Forlì. Sul
palco, presentati dalla giornalista RAI Ilaria Capitani, alcuni protagonisti della
vita economica e politica di
quegli anni e del presente:
il presidente di Conscoop
Mauro Pasolini, l’assessore all’Agricoltura della Regione Sicilia Nino Caleca
e il già presidente di Legacoop Sicilia Elio Sanfilippo., insieme al presidente di
Legacoop nazionale Mauro
Lusetti.
L’iniziativa ha preso il via
dalla pubblicazione del libro
“Mafia e Coop Rosse: Misteri, Intrighi e Depistaggi”,
scritto da Sanfilippo e Caleca per i tipi dell’Istituto Poligrafico Europeo. È il racconto innestato nel contesto
istituzionale degli anni Ottanta e Novanta del contrasto alle infiltrazioni mafiose,
del ruolo della cooperazione
per liberare l’economia dalla
mafia, dei dibattiti interni
alla società e alla politica
italiana.
«Già nel 1994 - ha ricordato Caleca – si ipotizzava un
accordo tra Cosa Nostra e
le cooperative per inquinare
il mercato degli appalti. Ma
dopo vent’anni di processo,
per cui molti hanno subito
l’onta del carcere, tutti i cooperatori sono stati assolti.
Ci chiediamo come sia stato
possibile tutto questo per ristabilire una verità che per
noi era assolutamente chiara: le cooperative non hanno
nulla a che fare con la mafia».
«Questo libro serve a indicare una strada principale per le cooperative: quella
della legalità», ha dichiarato
Sanfilippo. «Le cooperative
devono portare questa bandiera con forza, perché è solo in un mercato liberato da
ogni condizionamento politico, affaristico e mafioso
che le cooperative possono
trovare l’occasione per potersi affermare e prosperare».
«Chi conosce la cooperazione vera sa che è nella sua
stessa particolare forma di
organizzazione democratica
che risiede l’antidoto contro
le infiltrazioni. Il fatto che
non esista un unico “dominus”, ad esempio, è quasi incomprensibile per i mafiosi,
che nella commissione dei
loro reati cercano rapporti
organici, sicuri e continuativi dentro alle imprese», ha
detto Mauro Pasolini.
«Più che dispregiativo il
termine “cooperative rosse”
è assolutamente inadeguato
a descrivere una realtà che
sta andando a passi rapidi
verso l’unificazione nell’Alleanza delle Cooperative
Italiane», ha detto Lusetti ricordando la dura lotta
alle false cooperative che il
movimento sta conducendo.
«Accontentarsi di rispettare la legge è il minimo indispensabile - ha sostenuto
- mentre noi dobbiamo puntare sulla legalità come elemento competitivo, perché
le nostre aziende prosperano
solo in un mercato pulito,
trasparente e legale».
Emilio Gelosi
Uno “strano caso” cominciato
vent’anni fa in piena
tangentopoli. I processi.
Le assoluzioni. Il libro che
racconta tutta la vicenda.
E una certezza: «La legalità
deve continuare a essere la
bandiera della cooperazione
in ogni occasione».
BIT.LY/COOPROSSE Sul sito
di Legacoop Romagna la
puntata di Legacoop TV con
le interviste del convegno.
ADESSO BASTA
CHIAMARLE
COOP ROSSE
La Romagna Cooperativa - 3/2015
5
INTERVISTA È stato uno dei protagonisti del passaggio delle Legacoop di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini a una dimensione di area vasta
Fabio Blaco
H
a iniziato nel
1975 costituendo assieme ad
altri otto tecnici
la Coop Progetti, dal 1981 al
1987 ha diretto la Cooperazione
di Abitazione Comprensoriale,
dal 1987 al 1991 ha seguito per
Legacoop Forlì-Cesena-Rimini
l’area Produzione lavoro. Dal
1991 è stato presidente di Legacoop Rimini, traghettando il
mondo cooperativo alla costituzione di Legacoop Romagna.
Giancarlo Ciaroni ora si congeda, il 31 marzo per l’ex presidente inizia il pensionamento.
Una lunga carriera nel mondo
della cooperazione, ma partiamo
dalla fine, dalla costituzione di
Legacoop Romagna...
«È stato un passo importante,
ma non è un risultato acquisito
una volta per tutte: noi la nostra
parte l’abbiamo fatta e la stiamo
facendo, serve però uno scatto
in avanti di tutto il territorio a
partire dalle istituzioni. Esistono ancora piccoli conflitti di
campanile che la crisi ha acuito.
Siamo in una fase di transizione nella quale o si fa un salto di
qualità da parte di tutto il territorio o le difficoltà a fatica si
superano».
Qual è allora la sua indicazione
per il futuro sviluppo del movimento cooperativo?
«Se si vuole dare un impulso
innovativo occorre dotarsi di
una dimensione più ampia. Il superamento delle Province è un
aspetto, che nei fatti rappresenta
QUARANTA
PRIMAVERE
NELLE COOP
a cura di Emer Sani
Dopo quattro decenni di impegno si congeda dal lavoro Giancarlo Ciaroni,
primo presidente di Legacoop Romagna e testimone dal 1975 ad oggi di
tutti i cambiamenti che ha attraversato il movimento cooperativo. «Tra
le mie soddisfazioni più grandi quella di avere accompagnato la nascita
di importanti realtà sociali. Ma soprattutto è stato un privilegio aver
conosciuto tantissimi uomini e donne con cui ho condiviso i valori di questa
particolare forma di impresa che chiamiamo cooperativa»
6
un’incompiuta. Le competenze
sono rimaste legate ai sindaci,
che se anche ci mettono il massimo impegno, nel ruolo che ricoprono rappresentano ambiti
ristretti di territorio. Le Province sono rimaste al livello di prima della riforma, anzi con qualche disfunzione e problema in
più. Un esempio riuscito è quello
dell’area vasta dell’Asl».
Lei ha iniziato il suo percorso
nel mondo cooperativo nel 1975,
trova una differenza particolare
tra allora e oggi?
«Siamo in una fase fortemente
condizionata dalla crisi e da alcune trasformazioni repentine.
La velocità caratterizza il presente, ad esempio basti pensare
a cosa è successo nella comunicazione, che è diventata istantanea e diretta con i social network
e gli smartphone connessi 24 ore
su 24. Allora i tempi e i modi di
rapportarsi erano del tutto diversi e di questo le cooperative
non possono non tenerne conto».
Cosa le è rimasto da tutti questi anni di attività?
«Sicuramente è stata un’esperienza molto appagante e interessante, per diversi motivi: le
cooperative sono società di persone, basate sul rapporto interpersonale. Ho potuto conoscere
tanti cooperatori uomini e donne
coi quali ho condiviso e cercato
di affermare i valori cooperativi,
e ciò mi ha personalmente arricchito e gratificato».
Particolare attenzione poi l’ha
riservata al mondo della cooperazione sociale...
«Ho accompagnato la nascita
di esperienze interessanti legate alle cooperative sociali, che
sono un “gioiellino” all’interno
della gioielleria. A Rimini prima
c’è stata la Centofiori, nata come cooperativa di recupero dalla
tossicodipendenza, dalla quale
poi sono sorte altre esperienze,
come l’Olmo per il reinserimento
lavorativo e sociale di soggetti
svantaggiati. Da questo punto di
vista mi considero fortunato, ma
alla fortuna ho dato anche il mio
contributo. Ho conosciuto molte
persone, che mi hanno dato tanto come esperienza umana».
Tra i tanti, ha un ricordo in particolare?
«L’apertura del Corriere Romagna nel 1993, mentre aspettavamo l’uscita della pr ima
stampa. E’ stata un’esperienza
importante vedere un quotidiano cooperativo autogestito dai
giornalisti nascere dalla crisi che
colpì la Gazzetta di Rimini. Come questa ce ne sono state tante
altre, sicuramente ho avuto una
vita lavorativa da non annoiarsi
troppo, che mi ha dato soddisfazioni soprattutto di carattere
morale, che è l’aspetto più importante. Sono stato anche presidente Legacoop Romagna, mi
auguro di lasciare un testimone
importante, una realtà che possa
continuare a crescere e a consolidarsi. Come mi auguro che si
concretizzi l’unificazione delle
tre centrali cooperative nell’Aci
(Alleanza cooperative italiane) il
primo gennaio 2017».
La Romagna Cooperativa - 3/2015
IL PROGETTO Le donne vittime di maltrattamenti avranno percorsi di inserimento lavorativo nelle aziende
BV = BASTA VIOLENZA
ENTRA IN IMPRESA
Il percorso avviato dall’accordo quadro lanciato da Legacoop Romagna all’interno della Settimana
del Buon Vivere si arricchisce della partecipazione di importanti cooperative del territorio
A
vviare percorsi di
inserimento l avor a tivo nelle
aziende
per le donne vitime di maltrattamenti, sensibilizzare
i responsabili del personale
e gli organi dirigenti delle
cooperative sulla violenza di
genere, fornire alle donne gli
strumenti per riconoescere
e combattere discriminazioni e abusi. Sono alcuni degli
obiettivi del progetto “BV =
Basta Violenza” lanciato da
Legacoop Romagna in occasione della scorsa Settimana del Buon Vivere alla
presenza di una madrina di
eccezione come Lella Costa.
Al progetto hanno già aderito importanti cooperative
come Apofruit, Acquarello,
CAD, Conad, Coop Adriatica, Cesvip, Camst, Zerocento, Deco Industrie.
Marzo è stato il mese scelto per la partenza della fase
operativa, in cui le imprese
vengono coinvolte in un percorso formativo e informativo che fa seguito alla firma
dell’accordo quadro, avvenuta a ottobre alla presenza
di tutti i centri antiviolenza della Romagna (Centro
Donna del Comune di Forlì,
Centro Donna del Comune
di Cesena, Casa delle Donne del Comune di Rimini,
Centro Antiviolenza “Rompi
il silenzio” di Rimini, Associazione Demetra di Lugo,
Linea Rosa Ravenna e Sos
Donna Faenza) e di una testimonial come Lella Costa.
Mar tedì 24 marzo si è
svolto il primo incontro. I
temi affrontati sono quelli
al centro del progetto: sensibilizzare a una educazione
SPETTACOLO Il contributo attivo di Lella Costa e Serena Dandini
Due Volti Conosciuti
Contro il Femminicidio
«In Romagna c’è particolare sensibilità su questo tema»
L
ella Costa ha
prestato il volto
al progetto BV
Basta Violenza
sin da l la ncio
av venuto nel
corso dell’ultima Settimana
del Buon Vivere. «Credo ci
siano dei luoghi del nostro
Paese particolarmente sensibili alla violenza di genere
- spiega - e alla necessità di
tutelare davvero i valori del
femminile. La Romagna, per
la mia esperienza con Ferite
a Morte, lo è sicuramente: la
firma di questo accordo tra
pubblico e privato è molto
significativa, perché mette
la salute e la sicurezza delle
donne tra le priorità».
Lella Costa è stata una delle protagoniste più apprezzate di “Ferite a morte”, lo
spettacolo di Serena Dandini
e Maura Misiti nato dall’omonimo libro denuncia sul femminicidio che ha fatto il giro
del mondo, arrivando fino alle Nazioni Unite. E non tutti
La Romagna Cooperativa - 3/2015
sanno che un pezzo importante di Ferite a Morte è nato proprio in Romagna, alla
Settimana del Buon Vivere,
dove Serena Dandini è stata più volte apprezzatissima
ospite. «L’esperienza di Ferite
a Morte è stata e continua ad
essere straordinaria. L’intuizione di Serena Dandini e
Maura Misiti è stata di trasferire in narrazione teatrale
storie tragicamente vere. È
un piccolo patrimonio dell’umanità». (E.G.)
non sessista che parta dai
giovani e dalle scuole e che
veda anche nelle imprese il
luogo giusto in cui formare
all’argomento.
«Partendo dallo spezzone
del film sulla violenza di genere “Ti do i miei occhi” –
spiega la responsabile Politiche di Genere di Legacoop
Romagna, Federica Protti
– abbiamo affrontato in maniera generale temi cardine
come la vittima ed il maltrattante, i tipi di violenze, le
conseguenze e gli strumenti
giuridici disponibili. Legacoop Romagna insieme ai
Centri Anti Violenza ha scelto di intraprendere un’azione concreta di responsabilità sociale rivolta a tutte le
proprie associate ma soprattutto a quelle imprese che
per tipologia di servizio e/o
utenza hanno una forte prevalenza di socie e lavoratrici;
donne che, visti i “numeri”
della violenza, potrebbero
domani incappare in situazioni di difficoltà»
«Coltivare il Buon Vivere,
la convivenza civile, costruttiva fra generi, generazioni
e culture, è un elemento imprescindibile per la sostenibilità. Di qui partiamo per
un’azione di responsabilità
sociale in cui le imprese sono coinvolte come luogo positivo di vita e di incontro
tra generi, per costruire una
cultura concreta contro ogni
forma di sopruso», conclude
il direttore generale di Legacoop Romagna, Monica
Fantini.
Emilio Gelosi
Terra Meticcia
Siamo Tutti
degli Orango
Non è che ci si possa stupire
troppo, ma non per questo la
notizia è trascurabile. Amnesty International boccia l’Italia sul fronte dei diritti umani
e in particolare sul tema immigrazione e razzismo durante
la guida del semestre Ue. In
effetti l’Italia è anche quel
paese dove poche settimane
fa la giunta per le elezioni e le
immunità di Palazzo Madama
ha respinto, a maggioranza, la
proposta di concedere l’autorizzazione a procedere contro
il Roberto
Calderoli per
istigazione al
razzismo in
seguito al suo
attacco all’ex
ministro Kyenge nel corso di
un comizio in
di Federica Angelini
cui l’aveva definita orango. Sui giornali la notizia ha fatto scalpore perché
anche parte dei senatori Pd si
è schierata in difesa del leghista. In un mondo un po’ meno
assuefatto al razzismo, un po’
più attento e concentrato su
questa vera e propria piaga che
contrasta con le fondamenta
stesse della nostra costituzione, ecco, dicevo, in un qualsiasi
altro posto dove l’istigazione
al razzismo fosse considerata
per quel che è, la notizia non
sarebbe stata solo quanti del
Pd avessero votato a favore di
Calderoli, ma quanti senatori
tout-court. Il tutto mentre
esistono reti antidiscriminazione, con tanto di sportelli,
anche sul nostro territorio, con
un accordo tra Unaar a livello
regionale sottoscritto peraltro
da associazioni e cooperative
del territorio, tutti soggetti
che, peraltro, nel mese di
marzo, tra le altre cose, danno
vita a iniziative e attività nelle
città per sensibilizzare tutti
sul tema. Gli sportelli invece
funzionano tutto l’anno per
accogliere i cittadini pronti a
denunciare di aver assistito
o di essere stati vittima di
discriminazioni razziali, per
esempio se vedono qualcuno
definire una persona nera
orango, tanto per fare un
esempio a caso. L’antirazzismo
va praticato, non solo predicato, sempre. E se questo non
accade in Parlamento, sarà
ancora più necessario farlo
diventare un caposaldo del
vivere comune quotidiano, a
cominciare dalla scuola e dai
luoghi di lavoro. E quali luoghi
di lavoro per la loro stessa
natura possono costituire un
esempio in questo campo più
delle stesse cooperative? Non
è una questione di bontà d’animo, accoglienza, tolleranza
(cosa ci sarà poi da tollerare),
si tratta di giustizia. Del resto,
ce lo dice anche la scienza: le
razze umane non esistono. Che
ci piaccia o no, siamo tutti degli orango. O non lo è nessuno.
7
Notizie a margine
Le oceaniche manifestazioni
di solidarietà ai redattori e ai
disegnatori di Charlie Hebdo
barbaramente trucidati dai
terroristi
integralisti
sono state
l’occasione
per una
grande mobilitazione
a sostegno
di Emanuele Chesi
della libertà d’espressione, ma hanno dato anche il
destro per una serie infinita
di sottili distinguo. Milioni
hanno detto “ je suis Charlie”,
molti altri (forse milioni anche
loro) hanno risposto ‘ je ne suis
pas Charlie’. Per tanti: solidarietà sì, ma fino a un certo
punto. Giusto sottolineare
l’ipocrisia di troppi, pensiamo
solo ai dittatori africani che
hanno sfilato a Parigi. Ma è
lecito tracciare un limite alla
solidarietà quando nel mondo
la libertà d’espressione, e la
libertà di stampa in particolare, è sotto attacco ovunque?
È di pochi giorni fa il caso di
un’importante rivista satirica
turca che è stata incriminata
per aver offeso il presidente Erdogan, conservatore e islamico,
con una vignetta. Il giornale ha
preso spunto dalla rielezione di
Erdogan per raffigurarlo all’ingresso al palazzo presidenziale
con un commesso che gli augura «Benvenuto presidente».
E la replica è glaciale: «Tutto
qui? per festeggiare avreste
potuto far fuori almeno un
giornalista». Scandalizzati?
Il senso ultimo della libertà
d’espressione in quanto satira
è proprio l’oltraggio, il motteggio che indispettisce e offende,
ma che rivela un evidente
significato politico. La Turchia,
un tempo paese di cultura
islamica portato ad esempio
per la laicità e la tolleranza, è
recentemente scivolato tra gli
stati dove la stampa è considerata “non libera”. Le condanne
per i giornalisti avversi al presidente si susseguono da anni.
Per questo la satira va difesa
a prescindere, anche quando
ci offende. Perché è la cartina
di tornasole sulla tolleranza
delle opinioni differenti.
VIAGGIO NELLA RETE COMUNICAZIONE La presentazione di Media Romagna rappresenta la seconda tappa del nostro
viaggio nella filiera Comunicazione e Media di Legacoop Romagna, un mondo di imprese che fornisce ogni tipo di servizio
correlato, dal marketing al web, dalla grafica alla pubblicità, fino al social marketing e agli uffici stampa.
START UP Dalla fusione di due storiche realtà giornalistiche locali è nata la cooperativa Media Romagna
L’UNIONE FA FORTE
IL SETTIMANALE
Setteserequi tira 8mila copie, di cui la metà in abbonamento. Tante le attività in via di sviluppo
M
e d i a
Romag n a ,
f o n data a
metà
dicembre 2012, è una start
up di giornalisti locali che
ha unito alcuni ex soci della
cooperativa «MediaNews»,
che per oltre 20 anni ha editato il settimanale di Ravenna «Qui Magazine», e i soci
di Informazione Faenza, cooperativa che
editava lo stor ico set timanale faentino
«Sette Sere».
L’u n ione h a pr o dot to
«Set teserequi», set timanale leader in provincia di
Ravenna, con una tiratura
di circa 8mila copie, di cui
4mila abbonati e vendite in
edicola più sfuse dalla redazione ogni settimana per
circa 1200 copie, il fatturato pubblicitario complessivo
per l’editore invece è di circa
250mila euro annui.
Oltre alla realizzazione del
settimanale cartaceo, la cooperativa «Media Romagna»
è editrice dell’omonimo sito internet d’informazione
quotidiana www.settesere.
it, e delle relative pagine sui
che raccoglie direttamente
la pubblicità per il settimanale e per il sito. Da inizio
2015 sono entrati altri mezzi
nel carnet degli agenti (Radio Rcb, camion vela in Romagna più altre testate di
settore periodiche).
Nella mission della cooperativa ci sono anche altre
attività, in via sviluppo in
questi primi anni di vita:
corsi di giornalismo nelle
social network principali
(Facebook e Twitter).
Da metà del 2014 all’interno di Media Romagna esiste
un ramo d’azienda commerciale composto da 7 agenti
scuole (dalle primarie alle
secondarie), editoria di libri
e/o opuscoli, progetti per uffici stampa e gestione pagine social, organizzazione di
eventi socio/culturali legati
anche all’attività del giornale, com’è stata la rassegna
letteraria
CONtempoR Anea
del l’aut u nno/inver no
201 4 s voltasi a Ravenna o la collaborazione avviata con «La
settimana del buon vivere»
sempre lo scorso anno.
Gli obiettivi futuri sono
quelli di un raffor za mento del
settimanale sopr at t ut to su l la
piazza di Ravenna, di un incremento del sito
internet, in particolare nelle
sezioni video e foto gallery
e di un’apertura ai progetti editoriali che riguardano
la comunicazione integrata
nell’area romagnola e non
solo. Per questo «Media
Romagna» è disponibile al
confronto con
altre realtà del
territorio per
progetti condivisi.
I dipendenti
della cooperativa oggi sono
11 (8 giornalisti e 3 amministrativi di cui 6 part time)
più oltre 30 collaboratori
esterni. I soci sono 10, di
cui 8 lavoratori: Manuel Poletti (presidente), Federica
Ferruzzi e Federico Savini
(consiglieri), Massimiliano
Baravelli, Christian Fossi,
Samuele Staffa, Marianna
Carnoli ed Elena Nencini.
Le sedi della cooperativa
sono Ravenna (via Cavour
133, tel. 0544/1880790) e
a Faenza (via Zanelli 8, tel.
0546/20535). Per info: [email protected]
COOPERATIVA BRACCIANTI RIMINESE
Impresa Generale di Costruzioni
via Mercanti,3 47122 Forlì (FC) tel 0543 800111 fax 0543 725317
CF/P.IVA/Rog. Impr Forlì-Cesena 00138950407 - R.E.A. CCIAA FC 71556
Albo Società Cooperative A118944 Sez. Mutualità Prevalente
8
Via Emilia, 113 - 47921 Rimini
www.coopbraccianti.it
[email protected]
La Romagna Cooperativa - 3/2015
Archivio Media Romagna
Più è Scomoda
e Meglio è
CMC Nei prossimi tre anni il fatturato della cooperativa toccherà la cifra di un miliardo e 300 milioni
PIANO INDUSTRIALE
RIVOLTO AL PIANETA
Governance
Archivio CMC
Il portafoglio ordini sfiora i 3 miliardi, di cui più della metà in commesse estere di tutto il mondo
Ricambio
ai Vertici
Aziendali
Il Consiglio di amministrazione della Cmc, il 3 marzo
ha rinnovato i vertici della
cooperativa. Massimo Matteucci è stato confermato
alla presidenza, mentre
la gestione dell’azienda è
stata affidata al Direttore
Generale Roberto Macrì.
Roberto Macrì nato a
Forlì l’ 11 marzo 1961, è
laureato in Economia e
Commercio all’Università di Bologna, dal 2009
ricopre il ruolo di Direttore
generale del Gruppo CMC
di Ravenna, di cui è socio
dal 2002 e dove nel 1999
ha cominciato la carriera
come Direttore di amministrazione, finanza, controllo
e sistemi informativi.
ASSEMBLEA Il presidente di CMC Massimo Matteucci e il presidente di Legacoop nazionale, Mauro Lusetti.
N
ei prossimi tre
anni il
f at t u r ato
della Cmc
toccherà la cifra di 1 miliardo e
300milioni, grazie soprattutto alle attività all’estero,
grazie al nuovo piano industriale 2015-2017 che è stato
approvato dall’assemblea dei
soci del 7 marzo, alla quale
è intervenuto anche il presidente nazionale di Legacoop, Mario Lusetti. Si tratta
di una crescita considerevole
se si tiene conto che nel 2014
il gruppo ha realizzato un
giro di affari di circa 1 miliardo e 100milioni con un
incremento dell’8 per cento
rispetto al 2013; l’utile anteimposte si è invece attestato
a circa 20 milioni.
«Il nostro è un Piano di
consolidamento e crescita
molto impegnativo ma alla
nostra portata – ha sottolineato il Presidente di Cmc
Massimo Matteucci – che il
rinnovato gruppo dirigente
saprà affrontare con determinazione e coesione». Oggi
il portafoglio ordini sfiora
i 3 miliardi, dei quali il 60
per cento riguarda commesse estere: Africa Australe ed
Orientale, Estremo Oriente, Algeria, Cina, Bulgaria,
Cile, India, Nepal, Libano e
USA. In Italia i lavori prin-
cipali sono la Circumetnea
a Catania, la metropolitana
di Torino, il cunicolo esplorativo della Tav sul territorio
francese, la realizzazione dei
padiglioni francese, thailandese e coreano all’Expo di
Milano. A fine 2014 il personale complessivamente occupato nel gruppo Cmc, in
Italia e all’estero, era di circa
9 mila unità.
I particolari del Piano sono stati illustrati dal direttore generale Roberto Macrì.
«Nonostante il perdurare in
Italia di una pesante crisi
del settore – ha spiegato Macrì – e di un contesto internazionale sempre più competitivo ed esposto a rischi
di natura politica, sociale ed
economica, abbiamo continuato il nostro percorso di
crescita anche nel rispetto
dei Piani. Il portafoglio ordini consente un’adeguata
copertura degli obiettivi del
triennio in Italia, mentre
all’estero dovremo mantenere la nostra elevata capacità commerciale a sostegno
dei volumi degli ultimi anni.
Cmc è stata la prima Cooperativa al mondo a emettere 300 milioni di euro di
obbligazioni per diversificare le politiche finanziarie,
in un mondo dove i vincoli
finanziari sono sempre più
determinanti nella vita delle
aziende». (p.p.)
a un gruppo di ricercatori,
di questo importante vitigno. Infatti, negli anni ‘70,
Poletti, allora presidente
dell’Esave (oggi Crpv), favorì
la ricerca ampelografica che
portò alla catalogazione del
Pignoletto come vero e proprio vitigno autoctono della
Regione Emilia Romagna.
“Il percorso del Pignoletto
lo considero come la metafora dell’Italia – ha detto il
Ministro nello stand di Cevi-
co – Allora eravamo partiti
da una idea, che con gli anni
si è trasformata in qualcosa
di grande. Lo stesso sono le
grandi cose del nostro Paese: passione, competenza,
professionalità, programmazione; fattori che messi
assieme approdano sempre a qualcosa di unico. La
storia del Pignoletto, con il
raggiungimento di un’unica
Doc, lo testimonia a chiare
lettere”»
CEVICO Incontro al Vinitaly con la presidente Ruenza Santandrea
Un Brindisi all’Export
col Ministro Poletti
«Il percorso del Pignoletto lo considero metafora dell’Italia»
I
l Ministro del Lavoro Giuliano Poletti
ha brindato all’expor t del v ino con
l’a n t e p r i m a d e l l o
spuma nte P igno letto Doc 2014 del Gruppo
Cevico. Lo ha fatto a Vinitaly nello stand del gruppo
cooperativo romagnolo, che
associa oltre 5000 famiglie
per oltre 6.700 ettari di produzione vitivinicola. Nel
corso dell’incontro la Presidente del Gruppo Ruenza
Santandrea ha consegnato
al Ministro la prima bottiglia della propria produzione del Pignoletto Doc 2014
La Romagna Cooperativa - 3/2015
spumante, quale riconoscimento della primogenitura,
da parte di Poletti insieme
Romagna Mia
Missione
Targata Expo
Dai cantieri firmati Cmc
Ravenna ad una nuova linea
ferroviaria che collegherà la
Romagna direttamente a Milano e viceversa per facilitare il
flusso di turisti verso la Riviera.
Da maggio a ottobre l’Esposizione universale muoverà
inevitabilmente
anche pezzi del
nostro territorio, sia a livello
economico che a
livello sociale.
di Manuel Poletti
Così se il
primo appalto Expo nel 2011
è andato alla Cmc, altri ne
sono seguiti, con alcuni padiglioni stranieri firmati proprio
dalla grande cooperativa di
Ravenna: in particolare si
tratta di quelli di Francia,
Thailandia e Corea del Sud.
Sul fronte dei servizi ci sarà
un rafforzamento della comunicazione ferroviaria in quei sei
mesi, con la Riviera che potrà/
dovrà giocare un ruolo attrattivo oltre modo convincente.
Sarà una settimana da
protagonisti quella dal 18 al
24 settembre, perchè Expo
dedicherà un focus mirato
all’Emilia-Romagna, in cui le
eccellenze del territorio saranno
protagoniste a livello globale.
A livello espositivo ci sarà
Technogym di Cesena ed un
evento targato Wellness valley,
con un progetto territoriale
ed un tavolo interprovinciale guidato da Ravenna.
Ci sarà un road show sulle
fiere più importanti, con riferimenti agli eventi romagnoli
Macfrut ed Ecomondo.
Ci sarà spazio per Romagna StrEat e la Settimana
del Buon Vivere, lanciata da
Monica Fantini, direttrice di
Legacoop Romagna, che da
Forlì e Cesena si è allargata a
tutto il territorio romagnolo,
percorrendo già in questi anni
i temi promossi dall’Expo.
C’è poi la parte della ristorazione coinvolta, visto che il
tema dominante sarà il cibo
con tutte le sue sfaccettature.
Così troviamo che Eataly ha
scelto l’Osteria Sangiovesa di
Santarcangelo della famiglia
Maggioli come rappresentante
della cucina romagnola nei
suoi ristoranti all’Expo.
Oppure gli chef “ambassador”
romagnoli chiamati a cucinare
i prodotti Dop e Igp per l’esposizione universale, sono 4
in tutto: oltre a Massimiliano
Mussoni de La Sangiovesa, ci
sarà Silver Succi di Quartopiano di Rimini, Mirko e Sandro
Maioli de Le Ghiaine di Cervia/
Milano Marittima, Alessandra e Roberto Casamenti
dell’Osteria La Campanara di
Pianetto di Galeata (Forlì).
9
Rivoluzione
in Transizione
Dalla rivoluzione alla transizione. Dalla resistenza alla
resilienza. Cambiano i tempi e si
aggiorna il dizionario di quanti
si sforzano per migliorare le cose.
L’obiettivo ora è ben definito e più
circoscritto:
emanciparsi
dai combustibili fossili e
porre le basi,
localmente, di
un’economia
rispettosa
di Fabio Gavelli dell’ambiente
e dell’uomo.
Sono una trentina le città italiane
che fanno parte del movimento
delle “Transition Towns”, nato
in Gran Bretagna nel 2005 su
impulso del docente e scrittore
Rob Hopkins. C’è chi costruisce
edifici pubblici alimentati solo
con energie “pulite”, chi distribuisce casa per casa le compostiere,
altri ancora puntano sull’alimentazione (per esempio dando
vita a dei mercati contadini a km
zero), oppure sulla condivisione di
buone pratiche ambientali. Tanti
microprogetti (per averne un’idea
si può consultare il sito http://
transitionitalia.wordpress.com)
che rappresentano altrettanti
work in progress. Si lavora in
gruppo e ci si concentra sul proprio territorio; la presenza delle
amministrazioni pubbliche è
importante, ma poi le iniziative
camminano e si sviluppano grazie
ai cittadini e alle associazioni.
Sono piccoli pezzi che di per
sè non provocano stravolgimenti, ma modificano, in meglio,
le comunità locali; nel senso
della coesione sociale, della vivibilità, dell’identità stessa.
Molte di queste città sono in
Emilia-Romagna, soprattutto
nella cintura bolognese. Una di
esse, Monteveglio, è stata protagonista di un servizio andato in
onda sulla trasmissione “Scala
Mercalli”, su Rai Tre. A San
Lazzaro è stata costruita una
scuola che si riscalda grazie ai
pannelli solari finanziati dalla
comunità locale. Ci sono esempi
di centri i cui cittadini si ritrovano a decine: puliscono insieme il
parco pubblico e poi organizzano
una festa. Altri producono in
casa i cosmetici o la carta.
Su queste e altre esperienze
è stato realizzato anche un video reportage, a cura di Giulia
Dedionigi, Carlotta Garancini
e Simona Peverelli, dal titolo
“Ricreazione: sette giorni per
un eco mondo”’. (www.viaggionellatransizione.com)
FUSIONE C
oforpol si unisce a Ecosphera
Fotoservizi: Fabio Blaco
Globale e Solidale
È nata For.B, Sociale
e Unitaria per Scelta
È nata For.B, la più grande cooperativa di inserimento lavorativo del comprensorio forlivese.
For.B è il prodotto della fusione
di due storiche realtà – Co.For.
Pol ed Ecosphera – operanti da
più di 35 anni (la prima) e 22
anni (la seconda) nei settori di
cura del verde, servizi ambientali (raccolta differenziata e
porta-a-porta, pulizia stradale),
gestione parcheggi, cimiteri e
canile comprensoriale, disinfestazioni, pulizie e produzione
di erbe officinali ed ortaggi
biologici.
For.B è una realtà con un
fatturato di oltre 5 milioni di
euro, circa 120 dipendenti – più
del 50% sono persone con un
disagio certificato, a fronte di
un minimo legale del 30% – a
cui si somma il contributo di
altri 40 circa fra collaboratori,
tirocini, stage e altre forme di
inserimento sociale al lavoro.
«Il lavoro per For.B non è
inteso come un mero costo di
produzione – afferma il presidente Mauro Marconi – bensì
è uno strumento di riscatto
sociale e di emancipazione
per ogni persona». L’elevata
qualità delle prestazioni – che
ha contraddistinto il passato e
verrà mantenuta nel futuro – è
il risultato di anni di esperienza
sul campo degli operatori e di
una profonda conoscenza dei
propri compiti. Precisione e accuratezza sono cresciute anche
grazie ai costanti investimenti.
Le nuove tecnologie si sono rivelate fondamentali per ottimizzare e gestire i processi produttivi
e adattarli a persone con ridotti
livelli di autonomia: l’utilizzo di
software, geolocalizzatori GPS e
sistemi sempre più automatizzati hanno reso accessibile anche
a soggetti con scarse abilità
residue l’esecuzione di mansioni
complesse.
«Per promuovere integrazione
sociale e sviluppo sostenibile
ogni talento deve essere valorizzato – dichiara la vicepresidente
Giuliana Giuliani – perché la
qualità del tessuto sociale
passa in primis dalla capacità
di valorizzarne le risorse umane
e distribuirne la ricchezza».
PRIMO CITTADINO Alla conferenza di presentazione ha preso parte il Sindaco di Forlì Davide Drei.
NUMERI IMPORTANTI For.B nasce con un fatturato di oltre 5 milioni di euro e 120 dipendenti.
TELEFONIA Incontro con il CSA
Il “Red Carpet” Vodafone
in Esclusiva Cooperdiem
INCONTRO ESCLUSIVO Le imprese hanno potuto incontrare i vertici del centro servizi Vodafone.
Incontro in esclusiva con
Vodafone lo scorso 12 febbraio
a Forlì per le imprese che
utilizzano il contratto Tribucoop
by Cooperdiem. Significativamente intitolato “Red Carpet”,
l’incontro aveva come oggetto
la riorganizzazione avvenuta
nel 2014 del centro CSA che
fornisce l’assistenza dedicata
per le grandi aziende, un privilegio esclusivo a cui possono
accedere le imprese associate a
Cooperdiem, indipendentemente
dal livello di dimensioni, numero
delle sim presente in azienda e
spesa telefonica.
Tra i relatori Stefano Zampieri
(Sales Area Manager Corporate
- Direct Channel) e Francesco
Paolo di Biase (Team Leader
Corporate Service Account
Operation Enterprise).
Erano presenti una trentina di
aziende. La sessione più attesa
era quella con la referente CSA
dedicata alle associate Tribucoop, Rossana Bernasconi, che
ha formato i presenti all’utilizzo
delle funzionalità del nuovo portale Corporate, rinnovato a fine
gennaio con nuova grafica più
intuitiva e nuove funzionalità.
Il portale dà l’opportunità
alle associate a Cooperdiem
di gestire il 90% delle attività
del proprio parco sim, Telefoni,
Tablet, Rete fissa e dati in piena
autonomia, 7 giorni su 7, 24 ore
su 24. Questo porta un livello di
efficienza nella gestione delle
problemaetiche molto alto, visto
che non è necessario affidarsi a
un operatore ma si può operare
in totale libertà anche per le
questioni più complesse.
Provincia di Forlì Cesena
Sedi integrate con filiale Unipol Banca: CESENA Viale Carducci, 79 – tel. 0547 368711; CESENATICO Piazza Comandini, 1/B – tel. 0547
81176; FORLÌ Via Zuelli, 5 – tel. 0543 554554; SAVIGNANO SUL RUBICONE Via F.lli Bandiera, 15 – tel. 0541 944043
Agenzie: FORLÌ Via Maroncelli, 10 – tel. 0543 452411
Provincia di Ravenna
Sedi integrate con filiale Unipol Banca: ALFONSINE Piazza Errani, 1 – tel. 0544 82212; CERVIA Piazza XXV Aprile, 13 – tel. 0544 71795;
FAENZA Viale Baccarini, 31 – tel. 0546 25098; LUGO Via Acquacalda, 37/1 – tel. 0545 24190; RAVENNA Viale Berlinguer, 40 – tel.
0544 408024 Agenzie: RAVENNA Via Faentina, 106 – tel. 0544 282111; CONSELICE Piazza Foresti, 12 – tel. 0545 89148
Provincia di Rimini
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
La linea è mobile
BAGNINI DI CERVIA La cooperativa ha presentato un’applicazione per comunicare nello smartphone l’allarme meteo
L’ALLERTA METEO
ARRIVA IN UN CLIC
Telefonare
in Business Class
Il programma è completamente gratuito ed è disponibile tanto per Iphone quanto per Android.
Il servizio è in collaborazione con la Guardia Costiera ed è attivo tutti i giorni, 24 ore su 24.
L
Arhivio Legacoop Romagna
a app ‘Spiagge Cervia’ è un progetto innovativo su cui la Cooperativa Bagnini di Cervia
lavora da mesi ed è il sistema
più veloce, preciso e completamente gratuito, per comunicare
l’Allerta Meteo’, cioè l’arrivo del maltempo,
e consentire così in tempo reale di affrontare le emergenze. È sufficiente scaricare
l’app, che è gratuita, da oggi provvista di una
nuova funzione: una notifica push di allerta
metereologica della Guardia Costiera. L’app
per smartphone e tablet, sia per Android che
IOS, nasce infatti grazie alla collaborazione
tra Guardia Costiera e Cooperativa Bagnini,
che lavorano insieme con l’obiettivo della
«salvaguardia della vita umana in mare e la
sicurezza della balneazione, oltre alla difesa
del delicato ambiente marino e costiero» –
come ha affermato il Comandante di Cervia
L’idea ci è venuta
guardando le terribili
immagini di Genova
Vincenzo Petrella - e grazie all’attenzione della Cooperativa verso le startup innovative tra
cui DMA, giovane società che ha realizzato la
parte tecnologica. Il servizio è attivo 24 ore
per 365 giorni all’anno, a disposizione di tutti
ovunque si trovino: imprenditori balneari,
alberghieri, commercianti, amministratori
comunali, Prefettura, Protezione civile e,
più in generale, chiunque abbia interesse ad
essere aggiornato in tempo reale sugli avvisi ‘allerta meteo’. Si pensi ai residenti o ai
possessori di seconde case nella zona che potrebbero usufruire di questo servizio pubblico gratuitamente. «L’idea nasce nell’ottobre
scorso – spiega il Presidente della Cooperativa Bagnini Danilo Piraccini – osservando
le immagini di Genova, piegata alla tragedia
ambientale e umana causata da un alluvione
particolarmente violenta. Ci ponemmo un
obiettivo semplice. Realizzare un nuovo modello di comunicazione che permettesse di
allertare in modo diffuso, efficace e rapido.
Per farlo avevamo necessità di individuare ed
eliminare i punti critici nei passaggi comunicazionali. La realizzazione e l’utilizzo del
Meteo nell’app ‘Spiagge Cervia’ consente agli
utenti di poter intervenire in anticipo sulle
condizioni avverse riducendo significativamente rischi e danni».
Paolo Pingani
ESPOSITORI All’appuntamento di Cervia partecipano decine di associazioni e aziende. Anche Legacoop Romagna era
presente con un proprio punto informativo, insieme a quelli di alcune importanti realtà associate.
A tutti piace stare in business class. Non solo in volo,
anche col telefonino. Cosa fa la
differenza? L’assistenza, prima di tutto.
Ad esempio
pochi sanno
che quando
chiamate il
vostro operatore ci
di Stefano Tacconi
sono buone
possibilità
che vi risponda un call center
diverso a seconda del livello di
spesa e di contratto. Se invece
vi avesse risposto sempre la
stessa persona vorrebbe dire
che siete seguiti a livello “corporate”: tempi di attesa brevi,
personale che vi riconosce e
conosce le vostre esigenze,
assistenza impeccabile.
E se il venerdì sera dopo
l’orario di chiusura aveste
bisogno di fornire un numero
di telefono al nuovo commerciale che il giorno dopo
deve partire per la Cina?
Vi serve un portale dedicato, in cui attivare la nuova
sim. Bene, con Tribucoop
tutto questo è possibile e non
è una novità, ma una prassi
in uso già da anni per gli associati che sottoscrivono il
contratto Tribucoop/Vodafone
Corporate e usufruiscono
della assistenza “Corporate
Service Account” (CSA Assistenza Grandi Aziende).
La cosa più incredibile è
che una volta all’anno diamo
la possibilità ai nostri soci di
conoscere personalmente i referenti e i capi della struttura.
E non li andiamo a trovare
a Milano: scendono loro in Romagna. Guardate le foto per
credere (le trovate in questo
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
La Mia Economia
CELEBRAZIONE A settant’anni dalla morte ricordata la figura del padre della cooperazione ravennate
Una Società
Democratica
IN MEMORIA
DI NULLO BALDINI
I
l 70esimo anniversario della morte del
padre della cooperazione ravennate e italiana, Nullo Baldini,
è stato celebrato il 7
marzo con la deposizione di
una corona sulla sua tomba,
nel cimitero monumentale
di Ravenna: alla cerimonia
ha partecipato una delegazione di dirigenti cooperativi, guidata dal presidente
della Federazione delle Cooperative della Provincia di
Ravenna Lorenzo Cottignoli e dalla presidente di
Legacoop Romagna Ruenza Santandrea.
Nullo Baldini era nato a
Ravenna il 30 ottobre 1862
da una famiglia benestante e di tradizioni
garibaldine. Già
da ragazzo iniziò
a impegnarsi nel
campo dell’associa zionismo di
s t a mp o s o c i a lista, che a quel
temo aveva come
obie t t ivo d a r e
for z a a i br ac cianti e ai ceti
più deboli: Baldini era infatti colpito dall’estrema indigenza in cui vivevano.
Coerentemente con questo percorso, fu l’ispiratore e l’artefice della nascita
della prima cooperativa di
dell’impresa cooperativa.
Convinto riformista, fu
eletto al Parlamento nelle
file del Partito socialista:
esiliato in Francia durante
gli anni del regime fascista,
tornò a Ravenna durante la
guerra, adoperandosi per tutelare l’impresa cooperativa,
sempre convinto che questo
fosse il vero interesse dei
suoi soci e indirettamente
della comunità.
La sua opera e i suoi principi costituiscono tuttora un
riferimento imprescindibile
per l’intera cooperazione internazionale. Baldini morì a
Ravenna il 6 marzo 1945.
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Stabilimento
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dei Comuni
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lavoro ravennate, l’Associazione Generale degli Operai Braccianti del Comune
di Ravenna, fondata la sera
dell’8 aprile 1883 da 32 soci:
lo scopo primario l’acquisizione diretta dei lavori. Cosa
che puntualmente avvenne:
l’anno successivo quasi 500
braccianti par tirono per
Ostia per andare a bonificare le malsane paludi dell’Agro Romano e della foce del
Tevere.
La loro storia e i loro ideali di riscatto sono una delle
pagine più belle del mutualismo italiano: gli “scariolanti”. Benché falcidiati dalla
malaria (nei primi anni la
mortalità fu superiore al 20
per cento) e dai disagi, portarono a termine
l’impresa. Non va
dimenticato che
anche i territori
ravennati e limitrofi devono all’opera dei braccianti
gran parte del loro
assetto attuale.
Baldini nel 1902
creò la Federazione delle Cooperative della Provincia di
Ravenna, un organismo che,
nonostante la devastazione
delle squadracce fasciste e il
commissariamento, divenne
strumento fondamentale per
la diffusione e l’affermarsi
Foto: Lidia Bagnara
Una delegazione guidata da Lorenzo Cottignoli e Ruenza Santandrea ha deposto una corona
sulla tomba del grande cooperatore, il cui nome è storicamente legato all’epopea degli “scariolanti”
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CONVEGNO Il 10 aprile a Ravenna
Il Pertini
Cooperatore
Si pensava perduta per sempre la tesi sulla cooperazione
con cui Sandro Pertini si laureò nel 1924. Il suo ritrovamento, avvenuto nel 2013, ha restituito un documento importantissimo non solo dal punto di vista storico. Se ne parlerà
venerdì 10 aprile alle 16 alla sala Spadolini della biblioteca
Oriani di Ravenna, su iniziativa del Circolo Cooperatori e
della Fondazione Casa di Oriani, in collaborazione con Alleanza delle Cooperative, Ames e l’adesione di numerose
realtà dell’associazionismo, tra cui Legacoop Romagna e Federazione delle Cooperative. I saluti saranno portati dal Vice
Sindaco Giannantonio Mingozzi, dal presidente di ACI Liguria
Gianluigi Granero e dal presidente della Fondazione Dalle
Fabbriche, Everardo Minardi. Interverranno il coordinatore
scientifico di Ames Sebastiano Tringali, il professore di Storia
Contemporanea dell’Università di Roma Tre Fabio Fabbri e il
presidente di ACI Emilia-Romagna, Giovanni Monti. Coordina Alessandro Luparini, direttore della Fondazione Casa di
Oriani.
Nel 1993, assieme a tre amici
e colleghi (Claudio Casali, Federico Fioravanti e Edo Ottaviani),
sono stato uno dei fondatori di
Cega, cooperativa editoriale che,
dal nove settembre di quell’anno,
ha editato il Corriere Romagna.
Siamo partiti in quattro, poi ci
siamo uniti a colleghi con storie
e culture diverse. Un’esperienza
allo stesso tempo bella e adrenalinica perché ci ha
visto impegnati
a in una duplice
veste: protagonisti diretti
dell’informazione
quotidiana e
imprenditori in
di Davide Buratti
un settore piuttosto difficile e nel quale il
rischio chiusura, per realtà
minuscole e poco capitalizzate,
è sempre all’ordine del giorno.
È stata anche l’esperienza che
mi ha permesso di conoscere e
apprezzare l’esperienza cooperativa. Per alcuni versi è identica
agli altri comparti economici,
per altri è distante anni luce.
Come per tutti, la regola
fondamentale è riuscire a stare
sul mercato. E non ci si riesce
per grazia ricevuta. Quello
che cambia profondamente è
la governance. Nelle società di
capitali decide chi ha più quote,
nelle cooperative no: c’è la regola
di una testa un voto. Quindi,
ad ogni elezione del consiglio di
amministrazione, ci potrebbe
essere un terremoto. Soprattutto
nelle strutture composte da soci
con una personalità spiccata.
Noi facemmo la scelta del
mandato biennale del cda. Una
scadenza molto ravvicinata che
comportava una continua messa
in discussione della governance.
Una scelta forse troppo spinta
(a chi governa serve tempo per
consolidarsi), ma di sicuro molto
affascinante. Mi rendo conto che
è una visione forse troppo naif
o troppo idealista. Ma è anche
l’estrema sintesi che ho dei valori
cooperativi che, poi, devono
essere la vera differenza con il
resto del mercato. Nelle società
di capitali un padre fondatore
si garantisce una quota che gli
permette di essere sempre tra i
maggiori azionisti. Nelle coop no.
Si è sempre tutti alla pari e a stabilire le scale gerarchiche sono le
capacità singole. Non è detto che
tutte le valutazioni siano quelle
giuste (ma quello è naturale), di
certo sono le più democratiche.
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
LE IMPRESE INFORMANO Il progetto pilota “In Forma In Azienda” al Technogym Village di Cesena
Le lezioni
FORMULA AMBIENTE
SI DÀ AL WELLNESS
Veri Benefici
da Esercizi
e Dieta
Vincere il mal di schiena, la sedentarietà e la cattiva alimentazione si può, specialmente se si parte
dal posto di lavoro: il consorzio sociale dedica ai dipendenti un percorso formativo ad hoc
Foto: Gimmi Zanotti
I
mparare a stare bene con se stessi e con
gli altri, cominciando
dal posto di lavoro. È
questo l’obiettivo del
progetto “IN FORMA
IN azienda” (Piano FONCOOP C14A120270) che il
consorzio sociale Formula
Ambiente lancia per i propri dipendenti. In cattedra
un team di esperti di eccezione: quelli di Technogym,
l’azienda che partendo dalla
Romagna ha fatto del Wellness uno stile di vita internazionale.
Esercizio fisico, prevenzione, corretta alimentazione, vita attiva, motivazione:
questi alcuni degli argomenti delle tre giornate di
seminario in programma al
Technogym Village di Cesena. «In una prima fase –
spiega il presidente di Formula Ambiente, Maurizio
Franchini – ci siamo rivolti
a un centinaio di dipendenti
romagnoli, con un progetto
pilota che contiamo poi di
estendere a tutte le nostre
sedi in Italia. La sicurezza e
la salute dei nostri lavoratori
ci stanno particolarmente a
cuore: in passato abbiamo
realizzato corsi di guida sicura e a lt re
iniziative rivolte a specifiche categorie
di lavoratori,
ora per la prima volta cerchiamo di affrontare temi più generali,
che interessano la salute di
RESPONSABILE SCIENTIFICO L’esperto di Technogym fa sgranchire i partecipanti al corso prima di fare lezione davanti al presidente Maurizio Franchini, al
responsabile sicurezza Riccardo Casadei e all’assessore Simona Benedetti.
Sicurezza e salute
dei lavoratori
sono al centro
tutti». «Questa iniziativa –
dice il consigliere delegato
della Fondazione Wellness,
Luigi Angelini – si iscrive a
tutti gli effetti
all’interno dell a “ We l l n e s s
Valley”, il progetto promosso da Wellness
Foundation che vuole fare
della Romagna il primo di-
Il benessere? Passa
da esercizio, cibo
e motivazione
stretto Internazionale per
competenze sul benessere e
la qualità della vita. L’ini-
ziativa di Formula Ambiente
dimostra la sempre maggiore
importanza dell’investire in
progetti di benessere e salute
perché le persone siano sempre più sane, reattive, creative e capaci di affrontare in
maniera brillante e produt-
Dopo il primo appuntamento introduttivo, tenuto
giovedì 20 novembre alle
14 alla presenza dell’assessore al Welfare del
Comune di Cesena, Simona
Benedetti e del direttore
scientifico di Technogym,
Silvano Zanuso, il ciclo
dei seminari è entrato nel
vivo il 25 novembre con
un incontro interamente
dedicato al mal di schiena,
nemico giurato sia di chi
fa movimentazione carichi,
sia di chi lavora in ufficio.
Un esperto di Technogym,
partendo dall’anatomia,
ha spiegato quali sono le
qualità fisiche che possono essere allenate per
prevenire e combattere il
dolore, quali esercizi fare e
come farli per raggiungere
benefici permanenti.
Il 28 novembre, infine, si è
parlato di cibo e movimento, spiegando come
gestire al meglio i tre pasti
principali della giornata e
come costruirsi la giusta
motivazione per combattere lo stress attraverso
l’attività fisica.
tiva le sfide del mercato. È
insomma un progetto che si
iscrive perfettamente in quel
percorso di Sviluppo economico sostenibile che è parte
fondamentale della Wellness
Valley».
Consorzio Formula Ambiente è operatore primario
nazionale nel settore dell’igiene ambientale, con sedi operative in Romagna,
Abruzzo, Lazio, Sardegna e
Piemonte. Negli ultimi cinque anni l’azienda ha più che
raddoppiato il proprio volume di affari.
All’Emporio Centomani
Prodotti Tipici e Valenza Sociale
Archivio Forma e Sostanza
SOCIALI Forma e Sostanza ha aperto a inizio marzo una bottega di prossimità solidale
Obiettivo: coniugare valenza etica delle merci e inserimento lavorativo
L
a Cooperativa
S o c i a le For ma e Sostanza
ha aper to il 1
marzo in Corso
Garibaldi 120 a
Lugo l’Emporio CentoMani,
bottega di prossimità con
prodotti del territorio scelti
per genuinità, convenienza
e tipicità (tra i fornitori vi
sono Cooperative sociali di
La Romagna Cooperativa - 3/2015
tipo B). L’emporio si sta organizzando per consegnare
la spesa a domicilio e offrire
il servizio della ‘spesa a distanza’.
La peculiarità dell’emporio è la valenza etica e l’impegno per l’inserimento lavorativo di persone disabili
o svantaggiate, grazie a tirocini orientativi e formativi, alternanza scuola lavo-
ro e stage (le informazioni
aggiornate su CentoMani su
www.facebook.com/emporiocentomani).
La Cooperativa Sociale
Forma e Sostanza è nata a
Lugo nell’aprile 2014, per realizzare progetti volti a valorizzare le risorse umane e
del territorio, oltre a coinvolgere la comunità.
Paolo Pingani
15
LE IMPRESE INFORMANO In palio premi e carnet d’acquisto da 500 euro. La card può essere richiesta all’Infopoint e tramite il sito
AL PUNTADIFERRO
I CLIENTI SI FIDELIZZANO
CON LA “PUNTACARD”
È
Il centro commerciale ha lanciato a inizio marzo la
nuova fidelity card gratuita che promette promozioni,
sconti e iniziative a premi per tutti i possessori.
«Prevediamo di distribuirne tra le 10 e le 15mila» dice
il direttore della struttura, Tiziano Bambi.
card potranno partecipare automaticamente ai Concorsi a Premi a
vincita immediata organizzati dal
Centro che si svolgeranno dal 4 al
31 Maggio e dal 2 al 22 Novembre,
oltre che alle estrazioni del 22 giugno, 24 agosto e 30 dicembre di 2
Carnet da 500 euro cadauno. La
registrazione dei punti
potrà av ven i r e a nc he
via App oppure direttamente sul
sito del Centro Commerciale, w w w.
ccpuntad ifer ro.it. L a
Puntacard è disponibile gratuitamente presso l’InfoPoint, compilando l’apposito modulo, oppure
on-line, compilando il form presente sul sito o via App, ritirandola
poi presso l’InfoPoint o presso uno
dei Punti Vendita aderenti
«La nostra previsione si attesta sulle 10.000 unità distribuite,
ma potremmo arrivare fino alle
15.000» afferma Tiziano Bambi,
direttore del Centro Puntadiferro.
Alessandra Catania
Foto Fabio Blaco
stata lanciata lo scorso 9 marzo la nuova
carta fedeltà che il
Centro Commerciale
Puntadiferro dedica
in esclusiva ai propri
clienti. Come funziona la “Puntacard” e quali vantaggi ci saranno
per i titolari? Ad ogni
acquisto i
client i del
centro riceveranno dei
punti che
potranno
caricare tramite i Totem
p o si z ion at i
nella piazza
centrale. Ma la card è molto di più:
i 100 negozi del centro commerciale metteranno a disposizione dei
possessori iniziative speciali (sconti, offerte, prezzi speciali e tanto
altro) durante tutto l’anno. Queste
offerte si sommeranno a quelle già
in essere per tutti.
Inoltre ogni mercoledì ci saranno iniziative ed offerte speciali valide tutto il giorno e dedicate esclusivamente ai titolari della carta.
Oltre a questo, i titolari della
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La Romagna Cooperativa - 3/2015
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