Il Cammino Neocatecumenale È una iniziazione cristiana per adulti che si vive nelle parrocchie attraverso piccole comunità cristiane. Che cos'è È un cammino di conversione attraverso il quale si riscopre la ricchezza immensa della fede in un catecumenato post-battesimale. Con il neocatecumenato si apre, nel centro della pastorale della parrocchia, un cammino di iniziazione cristiana, che sviluppa una pastorale di evangelizzazione per adulti, portando alla fede coloro che oggi vivono un cristianesimo di routine e dando la possibilità, agli uomini che vivono in un mondo secolarizzato, di incontrarsi con il Signore attraverso comunità cristiane che vivano la loro fede in maniera adulta all’altezza dell’amore nella dimensione della Croce e della perfetta unità. Si ispira al catecumenato che realizzavano i primi cristiani per prepararsi al Battesimo. È, tra l’altro, frutto del Concilio Vaticano II, che promosse un rinnovamento liturgico e pastorale per tutta la Chiesa. “Bisogna fare piccole Comunità cristiane come la Santa Famiglia di Nazareth, che vivano in umiltà, semplicità e lode, dove l’altro è Cristo.” Come nacque il Cammino? Il Cammino fu iniziato da Kiko Argüello e Carmen Hernández nel 1964, nel sobborgo madrileno di Palomeras. Storia Gli inizi: tra i poveri Agli inizi degli anni 60, Kiko Argüello, un pittore spagnolo, dopo una crisi esistenziale, scoprì nella sofferenza degli innocenti, il tremendo mistero di Cristo Crocifisso, presente negli ultimi della terra. Quest’esperienza lo portò ad abbandonare tutto e, seguendo le orme di Charles de Foucauld, andò a vivere tra i poveri delle baracche di Palomeras Altas, nella periferia di Madrid. Lì conobbe Carmen Hernández, spagnola anch’essa, laureata in Chimica -che era entrata in contatto con il rinnovamento del Concilio Vaticano II attraverso il P. Pedro Farnés Scherer (liturgista)- e che chiamata dal Vescovo, cercava di formare un gruppo per andare ad evangelizzare i minatori di Oruro (Bolivia). L’ambiente delle baracche era tra i più degradati della società, costituito da zingari e “quinqui”, in gran parte analfabeti, vagabondi, ladri, prostitute, giovani delinquenti, etc. Il temperamento artistico di Kiko, la sua esperienza esistenziale, la sua formazione come catechista nei Cursillos di Cristianità, l’impulso evangelizzatore di Carmen -formatasi presso l’Istituto delle Missionarie di Cristo Gesù-, la sua preparazione teologica (laureata in Teologia) così come la sua conoscenza del Mistero Pasquale e del rinnovamento del Concilio Vaticano II, insieme all’ambiente dei più poveri della terra, costituirono l’humus che diede luogo a una sintesi kerigmatica teologico-catechetica. Detta sintesi fu accolta dai poveri, che non si difesero di fronte ad essa e risposero con grande gratitudine, costituendo una comunità cristiana. Questo germe fu riconosciuto dall’arcivescovo di Madrid, Mons. Casimiro Morcillo che visitando le baracche costatò l’azione dello Spirito Santo e lo benedisse, riconobbe e difese come una vera azione del Concilio (lui, che era stato uno dei segretari generali dello stesso) e ordinò di introdurlo nelle parrocchie di Madrid, ponendo come condizione che il parroco ne fosse al centro ed approvando ad experimentum le novità liturgiche necessarie per l’iniziazione cristiana: parola, liturgia e comunità. Così, il Cammino, che era nato in mezzo a tante sofferenze tra i più poveri, attraverso Don Casimiro Morcillo fu introdotto nelle parrocchie. La prima fu una parrocchia di ceto medio-alto. Lì, Kiko, Carmen e alcuni fratelli poveri delle baracche, furono invitati a parlare dell’eucaristia, dato che il parroco era rimasto impressionato dalla forza della liturgia nelle baracche. Più tardi furono invitati in una parrocchia di campagna presso Zamora, in un quartiere di agricoltori, di gente molto religiosa. Di ritorno a Madrid, fecero altre due esperienze nella parrocchia Pio XII (di ceto alto) ed a Canillejas, nella periferia dei nuovi quartieri-dormitorio. Appare un itinerario Di fronte alla sfida nella quale si trovava questa sintesi teologico-catechetica portata avanti dal gruppo delle baracche di Madrid, si osservò che nelle parrocchie molti usavano le catechesi per «sopra vestirsi», come se si trattasse di conferenze per illuminare la mente ed arricchire la cultura. In somma, non come un cammino di kenosis nel quale far morire poco a poco l’uomo vecchio (peccatore) per trasformarsi in un uomo nuovo nello Spirito Santo. La situazione sociale era così grave che sorse in modo nitido la necessità di un cristiano più adulto, che sapesse rispondere ai segni dei tempi. In questo modo apparve, poco a poco, il rinnovamento del Battesimo come cammino fondamentale per arrivare ad una fede adulta capace di rispondere al cambio di epoca che si stava verificando. Nelle parrocchie, molti fedeli che frequentavano i sacramenti, erano insufficientemente catechizzati ed ignoravano in gran parte i contenuti del Battesimo. Per ciò, queste persone trovavano nel Cammino un’iniziazione cristiana di tipo catecumenale e post battesimale con la possibilità di percorrere le tappe del battesimo che avevano ricevuto da piccoli. Il processo catecumenale che porta avanti il Cammino ha una serie di tappe fondamentali e di educazione alla fede sono approvati dalla Santa Sede nei suoi Statuti e nel Direttorio Catechetico. Primo riconoscimento Il 30 agosto 1990, Papa Giovanni Paolo II, nella lettera Ogniqualvolta (AAS82.90,1513-1515) diretta a Mons. Paul Josef Cordes, allora vicepresidente del Pontificio Consiglio per i Laici e delegato ad personam per l’apostolato delle comunità neocatecumenali, concludeva: Dopo oltre vent'anni di vita delle Comunità, diffuse nei cinque continenti; tenendo conto della nuova vitalità che anima le parrocchie, dell'impulso missionario e dei frutti di conversione che sbocciano dall'impegno degli itineranti e, ultimamente, dall'opera delle famiglie che evangelizzano in zone scristianizzate d'Europa e del mondo intero; in considerazione delle vocazioni, sorte da codesto Cammino, alla vita religiosa e al presbiterato, e della nascita di Collegi diocesani di formazione al presbiterato per la nuova evangelizzazione, quale il Redemptoris Mater di Roma; avendo preso visione della documentazione da Lei presentata: accogliendo la richiesta rivoltami, riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni. Auspico, pertanto, che i Fratelli nell'Episcopato valorizzino e aiutino - insieme con i loro presbiteri - quest'opera per la nuova evangelizzazione, perché essa si realizzi secondo le linee proposte dagli iniziatori, nello spirito di servizio all'Ordinario del luogo e di comunione con lui e nel contesto dell’unità della Chiesa particolare con la Chiesa universale. Il 24 gennaio del 1997, durante l’udienza concessa agli iniziatori del Cammino Neocatecumenale e agli itineranti, il Santo Padre incoraggiò a portare avanti il lavoro di redazione di uno Statuto del Cammino. Il 29 giugno del 2002 Giovanni Paolo II approvò ad experimentum gli Statuti del Cammino. L’11 maggio del 2008, solennità di Pentecoste, la Santa Sede ratificò l’approvazione definitiva degli Statuti e il 13 giugno dello stesso anno, il cardinale Stanislaw Rylko, Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, consegnò ai suoi iniziatori e responsabili il decreto di approvazione insieme con gli statuti. A gennaio 2011 il Vaticano approvava il Direttorio Catechetico e nello stesso mese del 2012 le celebrazioni contenute nel suddetto direttorio. La Domus Galilaeae è un centro di formazione, di studio e di ritiro spirituale situato sul Monte delle Beatitudini, in Israele. Scopo della Domus è anche quello di "leggere il Vangelo alla luce della tradizione e delle Liturgie ebraiche", perché questo aiuta a capire "il mistero di questo popolo, che non dimostra l'esistenza di Dio, ma, come testimone vivente, ne proclama la presenza lungo tutta la storia". Eventi principali 1974 8 maggio Paolo VI riceve per la prima volta gli iniziatori del Cammino Paolo VI riceve per la prima volta gli iniziatori del Cammino, Kiko Argüello e Carmen Hernández, accompagnati da padre Mario Pezzi e da numerosi itineranti. Durante l'incontro il Pontefice loda la proposta di un catecumenato post-battesimale. 1974 Luglio-agosto Nota elogio della Santa Sede al Cammino Neocatecumenale La Congregazione per il Culto Divino della Santa Sede autorizza l'uso del OICA para il catecumenato post-battesimale e pubblica su Notitiae una nota di elogio verso il Cammino Neocatecumenale. 1977 12 gennaio Viene presentato a Paolo VI lo schema dell'itinerario del Cammino Viene presentato a Paolo VI lo schema dell'itinerario del Cammino. Il Pontefice dedica tutta un'udienza generale del miercoledì a elogiare questo cammino «dopo Battesimo». «Ecco la rinascita quindi del nome "catecumenato", che certamente non vuole invalidare né sminuire l'importanza della disciplina battesimale vigente, ma la vuole applicare con un metodo di evangelizzazione graduale e intensivo che ricorda e rinnova in certo modo il catecumenato d'altri tempi.», indicò Paolo VI. 1988 19 dicembre La Santa Sede autorizza alcuni adattamenti per l'Eucaristia La Congregazione per il Culto Divino autorizza alcuni adattamenti per la celebrazione dell'eucaristia nelle comunità neocatecumenali. 1990 30 agosto Giovanni Paolo II riconosce ed elogia pubblicamente il Cammino nella lettera: Ogniqualvolta Giovanni Paoli II pubblica la lettera Ogniqualvolta con la quale riconoce per la prima volta il Cammino Neocatecumenale: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni». «Auspico vivamente, pertanto, che i fratelli nell’episcopato, valorizzino ed aiutino, insieme ai loro sacerdoti, quest’opera per la nuova evangelizzazione, perché si realizzi secondo le linee proposte dagli iniziatori, nello spirito di servizio all’Ordinario del luogo ed in comunione con lui, e nel contesto dell’unità della Chiesa particolare con la Chiesa universale». 1997 24 gennaio Comincia il processo di elaborazione di uno statuto per il Cammino Neocatecumenale Giovanni Paolo II da l'incarico agli iniziatori del Cammino di dare inizio al processo di elaborazione di uno statuto del Cammino con la guida del Pontificio Consiglio per i Laici. 1999 2 febbraio Si inizia l'esame degli «Orientamenti alle équipes di catechisti» La Congregazione per la Dottrina della Fede, diretta dal Prefetto, il Cardinale Joseph Ratzinger e dal Segretario, Mons. Tarcisio Bertone, inizia l'esame degli «Orientamenti alle équipes di catechisti». 2002 29 giugno Giovanni Paolo II approva ad experimentum gli statuti del Cammino La Santa Sede approva ad experimentum per un periodo di cinque anni lo Statuto del Cammino Neocatecumenale. 2008 11 maggio Il Vaticano approva definitivamente gli statuti Nella Solennità di Pentecoste, con Decreto del Pontificio Consiglio per i Laici, dopo aver ottenuto l'approvazione delle altre quattro congregazioni coinvolte (Dottrina della Fede, Culto Divino, per il Clero e la Congregazione per l'Educazione Cattolica) lo Statuto fu promulgato definitivamente. 2009 10 gennaio Benedetto XVI celebra il 40esimo anniversario della nascita del Cammino ed invia le prime Comunitates in missionem Il Pontefice celebra un incontro nella Basilica di San Pietro per commemorare i 40 anni dalla nascita del Cammino Neocatecumenale. Insieme a i suoi iniziatori, partecipano centinaia di catechisti itineranti, presbiteri, seminaristi, famiglie in missione e membri delle prime comunità di Madrid e Roma. Inoltre, Benedetto XVI invia le prime 14 Comunitates in misionem, appartenenti alla diocesi di Roma. 2010 24 novembre La Santa Sede annuncia l'approvazione del Direttorio Catechetico del Cammino Il Pontificio Consiglio per i Laici annuncia che la Congregazione per la Dottrina della Fede ha completato la specifica approvazione dottrinale degli «Orientamenti» e che da adesso in poi saranno il «Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale». 2011 17 gennaio Viene resa pubblica l'approvazione del Direttorio Catechetico e Benedetto XVI inaugura nuove missio ad gentes Viene approvato in maniera ufficiale il Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale durante un'udienza di Benedetto XVI nell'Aula Paolo VI del Vaticano gli iniziatori del Cammino e il P. Mario Pezzi. All'incontro parteciparono anche le équipes itineranti responsabili del Cammino in più di 120 nazioni, i rettori dei seminari Redemptoris Mater, centinaia di presbiteri, seminaristi e numerose famiglie in missione, missio ad gentes e communitates in missionem. Il Pontefice inviò inoltre 230 nuove famiglie in missione ed inaugurò 13 nuove missio ad gentes in Europa. 2012 20 gennaio La Santa Sede approva le celebrazioni dell'itinerario neocatecumenale contenute nel Direttorio Catechetico La Santa Sede approva le Celebrazioni contenue nel Direttorio Catechetico di quest'itinerario di riscoperta del Battesimo. Benedetto XVI ricevette in udienza gli iniziatori del Cammino e il P.Mario Pezzi insieme a 7.000 membri del Cammino nell'Aula Paolo VI. Durante l 'incontro, il Santo Padre inviò 17 nuove missio ad gentes in tutto il mondo. Centro Neocatecumenale internazionale Servo di Jahvè Porto San Giorgio (Fermo) Papa Francesco con Kiko Arguello e Don Mario Pezzi Città del Vaticano Redemptoris Mater è il nome dato a tutti i seminari missionari creati dal Cammino Neocatecumenale in seno alla Chiesa cattolica per dare spazio alle vocazioni del Cammino stesso. Non sono seminari del Cammino Neocatecumenale ma, come specificano statuto e regola di vita, sono seminari diocesani alle dipendenze del vescovo locale. Gli alunni di questi istituti ricevono la stessa formazione filosofica e teologica degli altri seminaristi della diocesi. Elemento specifico e basilare della loro formazione, in quanto cristiani battezzati prima ancora che preti, consiste nella partecipazione al Cammino Neocatecumenale (cfr. Statuto art.18), quale processo di iniziazione cristiana che li ha aiutati a scoprire la loro vocazione e continua a farli crescere nella fede. Per essere formati alla missionarietà, inoltre, prima dell'ordinazione diaconale dedicano almeno due anni all'evangelizzazione in qualunque parte del mondo affiancando un'équipe di catechisti itineranti o in "regola soci" con un altro prete in missione o parroco. Svolgono un anno di pastorale nelle parrocchie come diaconi e due anni nella diocesi come presbiteri prima che il vescovo li possa mandare in missione. Se il vescovo, però, ha delle emergenze per qualche zona particolarmente difficile della propria diocesi, può disporre di loro, dal momento che sono stati ordinati senza condizioni. I seminari hanno come caratteristica di essere internazionali, diocesani e missionari: 1. internazionali, perché i seminaristi che ne fanno parte provengono dai giovani delle comunità neocatecumenali di tutto il mondo. 2. diocesani, perché i preti che vi vengono formati vengono normalmente incardinati nella diocesi di appartenenza del seminario e dipendono dall'ordinario diocesano; 3. missionari, perché i sacerdoti sono disponibili ad essere inviati in qualsiasi zona del mondo, con il permesso dell'ordinario diocesano, a sostegno dell'evangelizzazione itinerante, delle famiglie in missione o della missio ad gentes attuate dal Cammino in tutto il mondo . Sito Ufficiale del Cammino Neocatecumenale http://www.camminoneocatecumenale.it/ Sito Ufficiale della Domus Galilaeae http://www.domusgalilaeae.org/ La Santa Sede DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO AGLI ADERENTI AL CAMMINO NEOCATECUMENALE Aula Paolo VI Venerdì, 6 marzo 2015 [Multimedia] Cari fratelli e sorelle, buongiorno a tutti! E grazie, grazie tante per essere venuti a questo incontro. Il compito del Papa, il compito di Pietro, è quello di confermare i fratelli nella fede. Così anche voi avete voluto con questo gesto chiedere al Successore di Pietro di confermare la vostra chiamata, di sostenere la vostra missione, di benedire il vostro carisma. E io oggi confermo la vostra chiamata, sostengo la vostra missione e benedico il vostro carisma. Lo faccio non perché lui [indica Kiko] mi ha pagato, no! Lo faccio perché voglio farlo. Andrete in nome di Cristo in tutto il mondo a portare il suo Vangelo: Cristo vi preceda, Cristo vi accompagni, Cristo porti a compimento quella salvezza di cui siete portatori! Insieme con voi saluto tutti i Cardinali e i Vescovi che vi accompagnano oggi e che nelle loro diocesi appoggiano la vostra missione. In particolare saluto gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale, Kiko Argüello e Carmen Hernández, insieme a Padre Mario Pezzi: anche a loro esprimo il mio apprezzamento e il mio incoraggiamento per quanto, attraverso il Cammino, stanno facendo a beneficio della Chiesa. Io dico sempre che il Cammino Neocatecumenale fa un grande bene nella Chiesa. Come ha detto Kiko, il nostro incontro odierno è un invio missionario, in obbedienza a quanto Cristo ci ha chiesto e abbiamo sentito nel Vangelo. E sono particolarmente contento che questa vostra missione si svolga grazie a famiglie cristiane che, riunite in una comunità, hanno la missione di dare i segni della fede che attirano gli uomini alla bellezza del Vangelo, secondo le 2 parole di Cristo: “Amatevi come io vi ho amato; da questo amore conosceranno che siete miei discepoli” (cfr Gv 13,34), e “siate una cosa sola e il mondo crederà” (cfr Gv 17,21). Queste comunità, chiamate dai Vescovi, sono formate da un presbitero e da quattro o cinque famiglie, con figli anche grandi, e costituiscono una “missio ad gentes”, con un mandato per evangelizzare i non cristiani. I non cristiani che non hanno mai sentito parlare di Gesù Cristo, e i tanti non cristiani che hanno dimenticato chi era Gesù Cristo, chi è Gesù Cristo: non cristiani battezzati, ma ai quali la secolarizzazione, la mondanità e tante altre cose hanno fatto dimenticare la fede. Svegliate quella fede! Dunque, prima ancora che con la parola, è con la vostra testimonianza di vita che manifestate il cuore della rivelazione di Cristo: che Dio ama l’uomo fino a consegnarsi alla morte per lui e che è stato risuscitato dal Padre per darci la grazia di donare la nostra vita agli altri. Di questo grande messaggio il mondo di oggi ha estremo bisogno. Quanta solitudine, quanta sofferenza, quanta lontananza da Dio in tante periferie dell’Europa e dell’America e in tante città dell’Asia! Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, in ogni latitudine, di sentire che Dio lo ama e che l’amore è possibile! Queste comunità cristiane, grazie a voi famiglie missionarie, hanno il compito essenziale di rendere visibile questo messaggio. E qual è il messaggio? “Cristo è risorto, Cristo vive! Cristo è vivo tra noi!”. Voi avete ricevuto la forza di lasciare tutto e di partire per terre lontane grazie a un cammino di iniziazione cristiana, vissuto in piccole comunità, dove avete riscoperto le immense ricchezze del vostro Battesimo. Questo è il Cammino Neocatecumenale, un vero dono della Provvidenza alla Chiesa dei nostri tempi, come hanno già affermato i miei Predecessori; soprattutto san Giovanni Paolo II quando vi ha detto: «Riconosco il Cammino Neocatecumenale come un itinerario di formazione cattolica, valido per la società e per i tempi odierni» (Epist. Ogniqualvolta, 30 agosto 1990: AAS 82 [1990], 1515). Il Cammino poggia su quelle tre dimensioni della Chiesa che sono la Parola, la Liturgia e la Comunità. Perciò l’ascolto obbediente e costante della Parola di Dio; la celebrazione eucaristica in piccole comunità dopo i primi vespri della domenica, la celebrazione delle lodi in famiglia nel giorno di domenica con tutti i figli e la condivisione della propria fede con altri fratelli sono all’origine dei tanti doni che il Signore ha elargito a voi, così come le numerose vocazioni al presbiterato e alla vita consacrata. Vedere tutto questo è una consolazione, perché conferma che lo Spirito di Dio è vivo e operante nella sua Chiesa, anche oggi, e che risponde ai bisogni dell’uomo moderno. In diverse occasioni ho insistito sulla necessità che la Chiesa ha di passare da una pastorale di semplice conservazione a una pastorale decisamente missionaria (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 15). Quante volte, nella Chiesa, abbiamo Gesù dentro e non lo lasciamo uscire… Quante volte! Questa è la cosa più importante da fare se non vogliamo che le acque ristagnino nella Chiesa. Il Cammino da anni sta realizzando queste missio ad gentes in mezzo ai non cristiani, per una implantatio Ecclesiae, una nuova presenza di Chiesa, là dove la Chiesa non esiste o non è più in grado di raggiungere le persone. «Quanta gioia ci date con la vostra 3 presenza e con la vostra attività!» - vi ha detto il beato Papa Paolo VI nella prima udienza con voi (8 maggio 1974: Insegnamenti di Paolo VI, XII [1974], 407). Anch’io faccio mie queste parole e vi incoraggio ad andare avanti, affidandovi alla Santa Vergine Maria che ha ispirato il Cammino Neocatecumenale. Lei intercede per voi davanti al suo Figlio divino. Carissimi, che il Signore vi accompagni. Andate, con la mia Benedizione! © Copyright - Libreria Editrice Vaticana