Le
buone
prassi
Progetto regionale
di contrasto
alla povertà
e all’esclusione sociale
Crediti
Si ringraziano
le associazioni,
i volontari,
i partner,
la Regione Emilia Romagna,
le Amministrazioni pubbliche locali,
le fondazioni di origine bancaria,
il Comitato di Gestione dell’Emilia Romagna
e tutti coloro che hanno portato un contributo diretto
alla realizzazione del
Progetto regionale di contrasto
alla povertà e all’esclusione sociale
Le buone prassi collezionate nella pubblicazione sono
estrapolate dall’insieme più ampio di tutte le attività messe
in campo dal progetto e si inseriscono nella modalità di
lavoro dei Centri di Servizio per il Volontariato dell’Emilia
Romagna che dal 1998 operano sulla progettazione sociale.
Questa iniziativa, come previsto dalla Legge 266/1991 per
tutte le attività dei Centri di Servizio per il Volontariato, è
possibile grazie al contributo delle fondazioni di origine
bancaria presenti sul territorio della regione EmiliaRomagna:
Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna, Fondazione
Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio
di Cento, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena,
Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara, Fondazione
Cassa di Risparmio di Forlì, Fondazione Cassa di Risparmio
di Imola, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola,
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Fondazione
Cassa di Risparmio di Parma e Monte di Credito su Pegno
di Busseto, Fondazione Cassa di Risparmio di Piacenza
e Vigevano, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna,
Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia - Pietro
Manodori, Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini,
Fondazione Cassa di Risparmio di Vignola, Fondazione
Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lugo, Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Banca del
Monte e Cassa di Risparmio di Faenza, Fondazione Monte di
Parma
Coordinamento e supporto alla realizzazione del Progetto
Regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
Coordinamento dei CSV dell’Emilia Romagna,
CSV di Bologna, CSV di Ferrara, CSV di Forlì-Cesena,
CSV di Modena, CSV di Parma, CSV di Piacenza,
CSV di Ravenna, CSV di Reggio Emilia, CSV di Rimini
Progetto editoriale e supervisione tecnica
Coordinamento dei CSV dell’Emilia Romagna
in collaborazione con CSV di Bologna e Ferrara
Supervisione istituzionale
Coordinamento dei CSV dell’Emilia Romagna
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto
e alla redazione dei testi di questa pubblicazione
i CSV di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma,
Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini
Progetto grafico e impaginazione
Chialab
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
2
Introduzione
Il
progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione
sociale è stato ideato e promosso dal volontariato
dell’Emilia-Romagna insieme ai Centri di Servizio per
il Volontariato del territorio (d’ora in poi CSV), al loro
Coordinamento, al Comitato di Gestione.
Dopo la fase di formulazione che ha coinvolto circa
240 Associazioni di Volontariato del contesto regionale,
il progetto è entrato in fase di piena realizzazione delle
attività nel 2010, l’Anno europeo di lotta alla povertà e
per l’inclusione sociale. Dal 2010 al 2013 ha coinvolto
attivamente circa 3.703 volontari.
Il progetto si è articolato essenzialmente, anche se non
unicamente, nelle seguenti macrofasi di attività:
1. ricerca finalizzata alla conoscenza, ossia all’analisi
e lettura delle situazioni di povertà e vulnerabilità e alle
risposte attuate attraverso l’apporto delle Organizzazioni
di Volontariato (d’ora in poi OdV) per quanto emerge
dall’analisi dei dati regionali e locali. Le informazioni
raccolte confermavano che il fenomeno delle “nuove
povertà” poteva solo acuirsi ed era fondamentale
trovare nuove risposte, in quanto le soluzioni e i servizi
sperimentati fino a quel momento per affrontare la povertà
in senso lato non erano adatti o sufficienti.
2. ideazione del progetto nella sua dimensione locale
– provinciale - e regionale attraverso l’individuazione di
azioni innovative e originali, soprattutto nelle modalità
delle OdV di interpretare le loro funzioni di promozione
sociale e advocacy, finalizzate a dare risposta alle
problematiche riscontrate attraverso l’analisi. (CFR.
Fondazione Zancan, Progetto di ricerca finalizzato alla
valutazione preventiva di impatto di un Piano di lotta alla
Povertà in Emilia Romagna, 2009).
3. realizzazione delle attività a livello locale
4. realizzazione delle attività di informazione, confronto
e comunicazione a livello regionale.
È dal confronto sui dati emersi nel rapporto di
conoscenza delle condizioni di povertà, vulnerabilità
sociale e delle risposte rilevate con i ricercatori della
Fondazione Zancan che i volontari, sostenuti dai CSV e
dai Comitati paritetici, hanno scelto gli ambiti tematici
prioritari di intervento, definito destinatari diretti ed
indiretti delle attività, ideato azioni specifiche nell’ambito
del progetto.
Presentazione
Q
uesta pubblicazione raccoglie parte delle attività
realizzate dal progetto riconducibili non solo ai
contesti territoriali, alle loro reti di riferimento, ma anche
alle tre categorie tematiche di intervento: beni alimentari
e di prima necessità, lavoro e beni relazionali. Si
tratta di buone pratiche avviate per far fronte ai bisogni,
mettendo al centro le singole persone e le loro famiglie.
Sono esperienze che rappresentano un bene prezioso
messo a disposizione della comunità e di chi le vorrà
replicare e trasferire in altri contesti. Fra le diverse attività,
alcune, come quelle legate alla realizzazione degli empori
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
3
e della raccolta e distribuzione del cibo, sono entrate
più di altre nell’immaginario collettivo, grazie anche
all’informazione profusa dai media locali, nazionali ed
internazionali; altre, come quelle legate al lavoro o alla
custodia dei minori, hanno consentito di risolvere con
percorsi innovativi problemi complessi che coinvolgono
non solo i singoli individui, ma anche famiglie. Il progetto
nella sua “composita unitarietà” ha certamente permesso di
richiamare l’attenzione degli enti pubblici e della comunità
sull’impegno dei volontari, degli operatori e dei cittadini;
sui risultati prodotti da attività realizzate con il contributo
diretto dei beneficiari stessi in termini di idee e fattiva
operatività.
Se nel 2009, all’inizio di questo percorso finalizzato al
contrasto della povertà e dell’esclusione sociale, volontari
e CSV sapevano di doversi occupare di disagio sociale
quale condizione di rottura della normalità, e sapevano
che non si trattava più di eccezionalità, probabilmente
non immaginavano che si trattasse di un fenomeno così
esteso. Con il senno di poi, l’avere individuato prima di
agire i maggiori fattori di rischio di povertà, l’avere scelto
di privilegiare interventi sui volontari e sulla persone
direttamente coinvolte nel fenomeno delle nuove forme
di povertà, l’avere scelto di puntare sulla valorizzazione
del capitale sociale, sul miglioramento della vita delle
comunità e sull’educazione dei cittadini verso stili di
vita più eco-sostenibili è risultato la migliore delle scelte
possibili. E i risultati del monitoraggio condotti dalla
società di consulenza MBS per conto del Co.Ge. sembrano
andare in questa direzione.
Si ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno
portato un contributo diretto alla realizzazione del
progetto. Un grazie speciale va ai volontari che hanno
dedicato ore e ore del proprio tempo ad un impresa oggi
così preziosa.
La struttura del catalogo
I
l formato di questa pubblicazione è stato pensato per
offrire l’opportunità a quanti - volontari, operatori,
amministratori – sono attivi sul territorio regionale
nell’ambito del contrasto alla povertà e all’esclusione
sociale. Tre capitoli suddivisi per ambito tematico
raccolgono schede sintetiche che raccontano le buone
prassi sperimentate all’interno del progetto.
Di seguito i criteri che hanno portato alla scelta delle
azioni ed esperienze contenute nelle schede:
innovazione degli interventi (come azione innovativa o
come modalità di lavoro sviluppata in seno al progetto)
replicabilità: si tratta di azioni che, anche grazie ai CSV
referenti e agli strumenti a disposizione, potrebbero essere
facilmente replicate in altri territori, naturalmente con i
dovuti adattamenti
continuità nel tempo: in molti casi le azioni sono
ancora in corso o si sono sviluppate in altre modalità
attualità degli interventi: il tema povertà, tutt’ora
all’ordine del giorno nelle sue diverse ed eterogenee
declinazioni, vede le azioni del progetto come strumento e
stimolo per migliorare o replicare interventi che, seppure
come goccia nel mare dei bisogni, hanno portato un
miglioramento alle nostre comunità
azioni in rete: tutti gli interventi sono fortemente
caratterizzati da co-partecipazione a diversi livelli (dalla
progettazione alla realizzazione pratica) di soggetti diversi
del Volontariato, del Terzo settore, di Enti pubblici e del
profit. Per una maggiore continuità delle buone prassi
riteniamo un valore imprescindibile legare gli obiettivi
progettuali con quanti sul territorio potranno occuparsi
della ricaduta, oltre la durata del progetto singolo.
◂
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
4
Indice
Capitolo 1
Beni di prima necessità
Introduzione........................................................................................................................................................................................................................................... 6
BO Formazione per volontari Dallo spreco alla solidarietà.Corso sulla gestione e la conservazione degli alimenti............... 8
FE Conoscere per orientare e informare Indagine provinciale sulla distribuzione...................................................................................9
FE Promozione e raccolta nelle scuole Raccolta straordinaria di alimenti presso la scuola............................................................ 10
FE Lotta agli sprechi Supporto e accordo di rete........................................................................................................................................................ 11
FC Raccolta e sensibilizzazione nelle scuole Promozione nelle scuole, raccolta e distribuzione alimenti.............................. 12
MO Nuove forme di sostegno materiale Portobello Modena Emporio Sociale.......................................................................................... 13
MO Scambio tra beni e servizi: la conoscenza del territorio da donna a donna Intrecciando parole......................................... 14
PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale di Parma................................... 15
PR Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Emporio solidale Valtaro...................................... 16
PR
Servizio integrato di accoglienza e distribuzione di generi alimentari Piattaforma alimentare
e database unificato Parma............................................................................................................................................................................................... 17
PC Raccolta alimentare Ampliamento meccanismi di raccolta generi alimentari................................................................................. 18
PC Favorire lo sviluppo di una rete di economia solidale Consumo solidale – tavolo GAS.............................................................. 19
RA Pranzo di solidarietà della vigilia di Natale Per un Natale in Compagnia 2012................................................................................ 20
RA Tavolo di aiuto Supporto a mense, centri di ascolto e centri di accoglienza......................................................................................... 21
RE Relazione e cibo Informazione e formazione per una gestione condivisa degli aiuti alimentari............................................. 22
RE “Il cibo tra risorsa e spreco” Sensibilizzazione, lotta agli sprechi e corretti stili di consumo.................................................... 23
RN Approvvigionamento e consumo solidale Raccolta cibo e farmaci........................................................................................................ 24
Capitolo 2
Lavoro
Introduzione........................................................................................................................................................................................................................................ 25
BO Sostenere e orientare le persone nella ricerca del lavoro Spazi Informativi di Prossimità - SIP............................................. 27
FE Orientamento/Informazione Percorsi di formazione per volontari........................................................................................................28
FE Un sostegno nella conciliazione tra lavoro e cura Volontariato accogliente...................................................................................... 29
FC Formazione e consulenza nella ricerca del lavoro Supporto ai volontari e sostegno a famiglie e minori........................ 30
RE Formazione dei volontari a sostegno del lavoro Volontari a sostegno del lavoro............................................................................ 31
RN Conciliazione dei tempi di cura e lavoro Kinderheim “Centro del mondo”......................................................................................... 32
Capitolo 3
Relazioni che valgono
Introduzione........................................................................................................................................................................................................................................ 33
BO Campi estivi Esperienze educative e di socializzazione per adolescenti e pre-adolescenti...........................................................34
FE Orientamento e informazione Un vademecum per volontari ed operatori......................................................................................... 35
MO Ricerca intervento di quartiere e di vicinato Dall’individuazione dei vulnerabili ad interventi di coesione sociale...36
MO Progetti microcredito per autonomie lavorative “Il microcredito: dall’accoglienza al servizio” Carpi................................ 37
MO
Percorsi di cittadinanza e lavoro per giovani fragili “Anch’io V.In.C.O.” Esperienze di Volontariato,
INclusione, Cittadinanza e Opportunità di lavoro per giovani......................................................................................................................38
PR Forme di contatto a “bassa soglia” per la povertà Laboratori di comunità..........................................................................................39
PC Processi d’integrazione per migranti Favorire l’integrazione e l’autonomia delle persone di origine straniera............ 40
RE
Traiettorie sulle biografie dei senza dimora Dimore invisibili – rapporto tra processi di impoverimento
e fragilità dei legami sociali.............................................................................................................................................................................................. 41
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
5
1
Beni
di prima
necessità
Introduzione
T
re anni fa per fronteggiare il fenomeno emergente
della cosiddetta “nuova povertà”, che non si prevedeva
sarebbe stato così pesante, il volontariato emiliano
romagnolo, con il supporto dei CSV, si è prontamente
attivato facendo rete e coinvolgendo istituzioni, aziende e
fondazioni.
In ogni provincia sono nate nuove esperienze che si
caratterizzano per:
• intercettare con modalità nuove, diverse e
profondamente dignitose quell‘insieme di persone
passate da un tenore di vita normale ad una situazione di
improvvisa indigenza
• mettere concretamente la persona al centro
dell’attenzione, nella consapevolezza che il periodo di
crisi colpisce i beni materiali, ma anche riconoscendo
che i beni relazionali sono fondamentali nella vita di
ogni individuo
• coltivare la speranza, affinché la sete di dignità e, perché
no, di giustizia possa tradursi in capacità di proposta
politica.
Le attività, le azioni progettuali messe in campo sono
unite da un preciso filo rosso: la sfida in questo momento
è convincere tutti di essere parte e responsabili della
comunità.
Nessuno oggi può sottrarsi alla chiamata di dare
il proprio apporto a un modello che veda al centro la
corresponsabilità di ogni cittadino basata sui valori della
partecipazione, della solidarietà, della coesione sociale e
della condivisone del bene comune.
Con le azioni intraprese nei vari contesti territoriali si
vuole innanzitutto affermare un modello in cui, a partire
da un profondo e radicato lavoro di rete, tutti cooperano
secondo le proprie competenze e possibilità.
Proprio seguendo questa logica, una particolare
attenzione progettuale è stata posta alla sensibilizzazione
contro gli sprechi, agli stili di vita sobri e sostenibili e
grande attenzione è stata data all’incontro con studenti e
giovani in genere per affermare il valore profondo di un
cambiamento culturale quale presupposto basilare per
guardare al futuro con fondata speranza.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
6
Le azioni specifiche, declinate sui diversi territori con
modalità diverse a seconda delle realtà presenti e delle
condivisioni degli obiettivi tra i vari soggetti partecipanti,
hanno dato luogo ad una svariata declinazione di
interventi. In alcuni casi, infatti, è prevalsa la chiara
volontà di studiare e dotarsi di una modalità innovativa di
risposta ai bisogni di prima necessità che coniugasse con
forza aspetti di aiuto con percorsi di relazione, vicinanza
e accompagnamento all’autonomia delle famiglie che
proprio per situazioni dovute alla crisi si sono trovate,
in alcuni casi per la prima volta nella propria vita, a
fronteggiare situazioni di grave disagio (ad esempio
Emporio di Parma e Modena). In altri territori l’energia
e l’impegno maggiore sono stati spesi nel sostenere e
avvicinare sempre più le singole associazioni, Caritas, enti
che rispondono quotidianamente a bisogni in situazioni
di emergenza, a percorsi che portassero ad una sempre
maggiore razionalizzazione e utilizzo di quanto ciascuna
realtà già svolgeva, sia in termini di miglior utilizzo dei beni
a disposizione, sia rispetto a possibili interventi volti ad
una più approfondita analisi del bisogno. In altri territori
ancora, in raccordo con i docenti, sono stati rafforzati e
sviluppati l’attività di intervento nelle scuole e l’incontro
con studenti di diversa età per facilitare un cambiamento
culturale che, partendo dall’agire, come nel caso delle
numerose raccolte di cibo realizzate nelle classi, possa
portare ad un pensiero di accoglienza e di responsabilità
sociale.
◂
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
7
Beni di prima necessità
››› Provincia: BO ‹‹‹
Formazione per volontari
Dallo spreco alla solidarietà.
Corso sulla gestione e la conservazione degli alimenti
Breve descrizione dell’intervento
Il ciclo di incontri ha avuto l’obiettivo di fornire alle
organizzazioni, impegnate quotidianamente nel recupero
e distribuzione di generi di prima necessità a favore di
persone e famiglie in difficoltà, uno strumento utile
al miglioramento delle competenze sulla gestione e
conservazione degli alimenti, con particolare attenzione
agli aspetti igienico-sanitari. Il corso si è sviluppato su due
filoni:
•corso sugli aspetti igienico-sanitari relativi alla gestione e
conservazione degli alimenti, in collaborazione con Last
Minute Market e la società partner Anima Mundi (4 ore)
•corso per operatore alimentare con particolare attenzione
al trattamento dei cibi recuperati, in collaborazione
con l’ASL di Bologna. Il corso prevedeva un test finale e
il rilascio dell’attestato di “formazione per il personale
alimentarista ai sensi della L.R. 11 del 2003” (4 ore).
240
24
organizzazioni non profit coinvolte,
anche di fuori provincia
partecipanti
Risultati
Viste le numerose richieste di partecipazione pervenute, il
corso è stato proposto in due edizioni a marzo e a dicembre
2012. Il percorso, unitamente all’attività di consulenza
alla rete bolognese realizzata da LMM, ha portato alla
realizzazione delle Linee guida per la gestione e distribuzione
di prodotti alimentari per le organizzazioni che hanno
partecipato al Progetto regionale di contrasto alla povertà Tavolo Beni Alimentari della rete provinciale di Bologna.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Bologna il materiale
didattico del corso.
Chi contattare per saperne di più:
VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna
www.volabo.it
[email protected]
tel 051 340328
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
8
Beni di prima necessità
››› Provincia: FE ‹‹‹
Conoscere per orientare e informare
Indagine provinciale sulla distribuzione
Breve descrizione dell’intervento
L’indagine, condotta nella provincia di Ferrara da Agire
Sociale - CSV di Ferrara nei primi mesi del 2012, nasce dal
bisogno di una lettura del territorio: chi dona alimenti e
generi di prima necessità alle persone in stato di indigenza?
Quali sono le prassi d’intervento? Per rispondere ai quesiti
si è articolata un’azione di ricerca sugli enti caritativi e le
organizzazioni di Terzo settore che, nel territorio ferrarese,
si occupano della distribuzione di alimenti e beni di prima
necessità, monitorando le modalità con cui vengono
effettuati il recupero e la distribuzione di questi beni.
Risultati
Soggetti coinvolti nell’indagine:
14
2
60
4
associazioni di volontariato
associazioni di promozione sociale e
cultruale
parroci
cooperative sociali
Coinvolgimento e analisi delle progettualità legate al
Banco Alimentare, a Brutti ma Buoni di Coop Estense e al
progetto Last Minute Market
La ricerca ha visto coinvolti nella distribuzione di beni
alimentari e di prima necessità ai più bisognosi una
prevalenza di gruppi Caritas facenti capo a parroci, a volte
responsabili per più parrocchie, e un numero significativo
di OdV con altre organizzazioni di Terzo settore. Le
principali modalità di recupero del donato avvengono
tramite il canale del Banco Alimentare di Ferrara, gestito
dall’associazione Centro Solidarietà Carità, il progetto
Brutti ma Buoni di Coop Estense riservato alle Onlus, il
progetto Last Minute Market. Altra prassi deriva da accordi
privati tra associazioni e negozi, supermercati e aziende, o
viene alimentata con l’autofinanziamento. È stato avviato
un percorso di conoscenza e confronto tra le associazioni
e gli enti contattati che ha visto diversi incontri, iniziative
di sensibilizzazione rivolte alle scuole e alla cittadinanza e
la partecipazione a tre tavoli istituzionali sul contrasto alle
povertà.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Ferrara
• schede di rilevazione
• presentazione dell’indagine provinciale.
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
9
Beni di prima necessità
››› Provincia: FE ‹‹‹
Promozione e raccolta nelle scuole
Raccolta straordinaria di alimenti presso la scuola
Breve descrizione dell’intervento
Le risorse alimentari di cui hanno potuto disporre gli
enti caritatevoli in questi anni stanno progressivamente
diminuendo, a fronte di un aumento continuo delle
persone che entrano sotto la soglia di povertà. È necessario
mettere in campo nuove strategie per il reperimento di beni
di prima necessità a lunga conservazione. Parallelamente,
è possibile sensibilizzare gli alunni delle scuole primarie e
secondarie di I grado ai valori del volontariato, attraverso
la conoscenza dell’operato di alcune associazioni attive sul
territorio.
Soggetti coinvolti nell’indagine:
11
10
364
8
9
622
volontari
organizzazioni coinvolte
bambini coinvolti nell’iniziativa
scuole elementari
maestre
chili di generi alimentari raccolti
Risultati
Nella giornata concordata con la scuola, gli alunni si
presentano in classe con i beni alimentari da donare.
Ogni classe, a turno, si reca nel luogo e, con l’ausilio dei
volontari, procede allo smistamento dei prodotti per
genere alimentare. I prodotti raccolti verranno distribuiti
alle associazioni che nell’ambito comunale si occupano di
distribuzione di beni alimentari e di prima necessità alle
famiglie indigenti ivi residenti.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Ferrara
•scheda tecnica da presentare ai dirigenti scolastici per la
presentazione della proposta
•materiale informativo e promozionale
•video realizzato durante la raccolta
effettuata (10 min.): http://www.youtube.com/
watch?v=nRPp4wDXSM0&feature=youtu.be
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
10
Beni di prima necessità
››› Provincia: FE ‹‹‹
Lotta agli sprechi
Supporto e accordo di rete
Breve descrizione dell’intervento
L’opportunità di recuperare generi alimentari legati alla
filiera del fresco, come frutta e verdura, ha spinto numerose
associazioni e gruppi Caritas della città a sperimentare una
modalità di coordinamento, attraverso un accordo di rete
firmato a settembre 2011.
Il fresco, recuperato due volte alla settimana dal Mercato
Ortofrutticolo di Bologna, attraverso un automezzo
dotato di cella frigo, è stato poi distribuito direttamente
con l’automezzo in tre punti di raccolta della città, per
facilitarne il recupero da parte della rete di organizzazioni
ed enti che ne beneficiano per i propri assistiti. In alcuni
casi alle associazioni più in difficoltà dal punto di vista
di forza volontaria, i prodotti venivano consegnati
direttamente in sede.
19
30
8
enti aderenti all’accordo (di cui 9 OdV, 6 gruppi
Caritas, 2 cooperative sociali, 1 associazione di
promozione sociale e 1 ente non profit)
volontari coinvolti nella distribuzione del donato
quintali di generi alimentari recuperati e
distribuiti
Risultati
L’intervento progettuale ha contribuito alla riduzione
degli sprechi e ad una ridistribuzione del donato agli
enti aderenti all’accordo e, tramite loro, alle famiglie in
condizioni di indigenza.
La sperimentazione ha portato ad una valorizzazione delle
prassi solidali esistenti sul territorio e ad una facilitazione
dei rapporti tra enti e associazioni, anche attraverso la
possibilità di contattare con facilità la persona individuata
per il coordinamento, a cui era stato affidato un numero di
cellulare di reperibilità.
Per approfondire
Sono disponibili presso il CSV di Ferrara
•video (dvd) realizzato in collaborazione con Area Giovani
del Comune di Ferrara
•il documento dell’accordo di rete
•presentazione del Progetto regionale di contrasto alle
povertà e all’esclusione sociale nel territorio ferrarese.
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
11
Beni di prima necessità
››› Provincia: FC ‹‹‹
Raccolta e sensibilizzazione
nelle scuole
Promozione nelle scuole, raccolta e distribuzione alimenti
Breve descrizione dell’intervento
È stata realizzata una campagna di informazione e
sensibilizzazione nelle scuole sui temi della lotta agli
sprechi, i corretti stili di consumo e la promozione del
volontariato, denominata Donacibo. Sono state contattate
tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia
di Forlì-Cesena, grazie alla collaborazione dell’Ufficio
Scolastico Provinciale. In ogni scuola o classe interessata,
è stata proposta la testimonianza di uno o più volontari
impegnati nella consegna di pacchi alimentari a persone
indigenti e gli studenti sono stati invitati a contribuire alla
raccolta di alimenti.
5
70
20.000
OdV
volontari coinvolti nell’attività
studenti raggiunti
Nel 2011 sono stati raccolti oltre 5.500 kg di alimenti a
lunga conservazione; nel 2012 ne sono stati raccolti oltre
13.500 kg
Risultati
L’iniziativa è stata proposta sia nel 2011, sia nel 2012 in
tutte le scuole di ogni ordine e grado della provincia
di Forlì-Cesena che hanno aderito. Nel 2011 sono stati
complessivamente raggiunti circa 20.000 studenti; nel
2012 sono stati coinvolti 88 plessi scolastici, per un totale di
282 incontri di testimonianza da parte di oltre 70 volontari.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Forlì-Cesena
• rassegna stampa delle campagne Donacibo 2011 e 2012
• materiale pubblicitario prodotto per le due campagne.
Chi contattare per saperne di più
ASS.I.PRO.V.
Centro Servizi per il Volontariato di Forlì-Cesena
www.assiprov.it
[email protected]
tel 0543 36327
www.bancocesena.org
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
12
Beni di prima necessità
››› Provincia: MO ‹‹‹
Nuove forme di sostegno materiale
Portobello Modena Emporio Sociale
Breve descrizione dell’intervento
Emporio sociale è un importante progetto di comunità per
la sperimentazione di nuove soluzioni di contrasto alle
povertà. Si propone di razionalizzare la raccolta alimentare
ampliando la rete dei soggetti da coinvolgere e di rendere
il più possibile dignitosa la distribuzione alle famiglie
attraverso un luogo tipo “market” che permetta la scelta dei
prodotti più adeguati alle esigenze delle famiglie.
Portobello è uno spazio che negli arredi ricorda un
supermarket, fornito di prodotti di prima necessità,
alimentari o di igiene personale, e vi hanno accesso, per
un tempo definito, famiglie in difficoltà economica. Ogni
nucleo è dotato di una tessera a punti gratuita con la quale
è possibile “fare la spesa”; ogni tessera è commisurata
alla composizione del nucleo familiare, previa selezione
all’accesso con valutazione dell’ISEE, tenendo conto di
criteri concordati con i Servizi sociali e facendo particolare
attenzione alle famiglie numerose.
L’Emporio sociale si rivolge a persone e famiglie in
difficoltà a causa della crisi economica e della perdita del
lavoro. L’accesso è determinato da criteri decisi di concerto
con i Servizi sociali.
Offre un concreto supporto a circa 450 persone del
comune di Modena, con generi alimentari e per l’igiene,
in modo da favorire l’uscita da situazioni di fragilità e di
povertà. Emporio non sostituisce le attuali distribuzioni
eseguite da gruppi e associazioni, ma si pone al loro fianco
ottimizzando la distribuzione delle eccedenze.
La famiglia beneficiaria sarà coinvolta come volontaria
presso l’Emporio stesso o presso altre organizzazioni di
volontariato, per fare in modo che non si senta assistita
ma sia responsabilizzata e si ponga come risorsa per la
comunità.
Attorno al market sono organizzati un punto di ascolto per
l’accoglienza e l’accompagnamento delle nuove famiglie
ammesse, nonché alcune attività di socializzazione e
di orientamento ai servizi del territorio e alle attività
specifiche svolte dalle associazioni.
Per la realizzazione del progetto Emporio sociale Portobello
ASVM coordina una rete di 23 promotori appartenenti
al mondo del volontariato e 23 partner del mondo delle
istituzioni, delle imprese e dell’associazionismo.
Chi contattare per saperne di più
A.S.V.M. Associazione Servizi per il Volontariato di Modena
www.portobellomodena.it
[email protected]
[email protected]
tel 059 212003
23
12
1
37
OdV promotrici
partner di Terzo settore
istituzione
imprese partner e loro organizzazioni
Accessi dall’apertura (28 giugno 2013): 856 persone, per
un totale di 220 famiglie (di cui il 50% di origine italiana)
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
13
Beni di prima necessità
››› Provincia: MO ‹‹‹
Scambio tra beni e servizi: la conoscenza
del territorio da donna a donna
Intrecciando parole
Breve descrizione dell’intervento
Nel distretto di Mirandola, con l’acuirsi della crisi
economica, il numero di mamme straniere seguite dalle
OdV con distribuzione di beni alimentari e di prima
necessità è aumentato in modo considerevole negli ultimi
tre anni.
Le volontarie delle associazioni hanno sentito il bisogno di
offrire a queste persone la possibilità di integrarsi meglio
sul territorio e di diventare piccole mediatrici verso la
propria comunità in cambio dell’aiuto ricevuto.
Il progetto ha permesso alle mamme straniere coinvolte
di approfondire la conoscenza della nostra lingua e del
territorio, dei suoi servizi come delle sue regole, da donna a
donna. Pur non essendo nate nel finalese e avendo origini,
lingua e cultura diverse, queste signore hanno avuto
l’opportunità di inserirsi e diventare un aiuto concreto
verso altre madri e mogli. Un piccolo ambizioso progetto:
dare parole a chi fatica a farsi comprendere e, a sua volta,
spesso non capisce persone e abitudini di una terra non sua,
ma che ora abita.
Le associazioni, in collaborazione con i Servizi sociali del
Comune di Finale Emilia, hanno individuato un gruppo
di 25 donne e mamme, prevalentemente nigeriane e
marocchine, assistite perché in disagio economico-sociale
e hanno organizzato un percorso di confronto e conoscenza
tra donne iniziato a febbraio 2012. Il corso, interrotto a
causa del terremoto, è ripreso nell’autunno con le persone
rimaste, aiutandole ad integrarsi maggiormente sul
territorio e diventare un aiuto prezioso per altre donne
nelle diverse comunità presenti.
Chi contattare per saperne di più
volontariaMO
Centro Servizi per il Volontariato di Modena
www.volontariamo.com
[email protected]
tel 059 212003
[email protected]
Cav di Finale Emilia
[email protected]
1
4
1
OdV
organizzazioni di Terzo settore
istituzione
Destinatari coinvolti :
25
25
donne straniere
volontari, di cui 12 volontarie del gruppo di
progetto per programmazione, organizzazione
e babysitteraggio durante il corso, e 13 volontari
professionisti come docenti (Ausl, Centro
per l’Impiego, Servizi sociali, Scuola, Medici,
Ostetriche )
Risultati
Le donne che hanno frequentato il percorso Intrecciando
Parole hanno iniziato a operare come mediatrici nei
confronti delle altre donne della propria comunità
ricevendo, in cambio della propria prestazione, beni
alimentari e di prima necessità. Inoltre per l’autunno
2013 si sono rese disponibili a tenere un corso di arabo
per italiane, con il supporto organizzativo del gruppo di
associazioni e dell’amministrazione.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Modena
• materiale cartaceo
• video utilizzati durante il corso.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
14
Beni di prima necessità
››› Provincia: PR ‹‹‹
Servizio integrato di accoglienza
e distribuzione di generi alimentari
Emporio solidale di Parma
Breve descrizione dell’intervento
Emporio risponde alla necessità di integrare le forme di
reazione ai processi di impoverimento con un servizio
innovativo di distribuzione di generi di primaria necessità,
capace di soddisfare con dignità il crescente bisogno del
territorio.
Emporio è un market ad accesso controllato (sulla
base di una graduatoria costruita in funzione delle
condizioni socio-economiche di povertà), dove prelevare
gratuitamente generi alimentari e altri prodotti. Viene
assolta anche una funzione di ascolto e orientamento
ad altri servizi presenti sul territorio oltre che azioni di
potenziamento delle relazioni tra persone.
2.500
1.650
1 milione
Risultati
30
50
13
2
1
2
persone tesserate per il market
nuclei familiari accolti e ascoltati
di euro di controvalore di beni
alimentari erogati nel 2012
aziende donatrici costanti
volontari
Associazioni di volontariato coinvolte
Enti locali
Fondazione bancaria
partner di progetto
Emporio ha strutturato un servizio integrato di accoglienza
per persone in difficoltà socio-economica che prevede
distribuzione gratuita di beni di prima necessità e servizi di
orientamento per il lavoro e la salute.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Parma
• video 1 -http://www.youtube.com/watch?v=UhDuXBTdBI4&feature=share&list=UUQ8E7QrYw62tk1clULaB9JA
• video 2 - http://www.youtube.com/watch?v=qfIm8KvL1x0&feature=share&list=UUQ8E7QrYw62tk1clULaB9JA
Chi contattare per saperne di più
Forum di solidarietà
Centro Servizi per il Volontariato di Parma
www.forumsolidarieta.it
[email protected]
www.emporioparma.org
tel 0521 28330
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
15
Beni di prima necessità
››› Provincia: PR ‹‹‹
Servizio integrato di accoglienza
e distribuzione di generi alimentari
Emporio solidale Valtaro
Breve descrizione dell’intervento
Emporio Valtaro nasce dall’esigenza di rispondere in modo
più efficace alla crescente difficoltà delle famiglie di
garantire livelli di vita accettabili e modalità di assistenza
che tutelino la dignità delle persone. Il market permette
di prelevare gratuitamente generi alimentari liberamente
dagli scaffali in base alla numerosità del nucleo familiare.
Attualmente l’accesso è cadenzato ogni 15 giorni, occasione
che viene impiegata per approfondire la relazione di ascolto
delle famiglie che frequentano l’Emporio.
200
55
10
11
persone tesserate per il market
nuclei familiari accolti e ascoltati
volontari
OdV coinvolte, 1 ente locale, 1 fondazione
bancaria, 3 partner di progetto
Risultati
Emporio ha razionalizzato il sistema di distribuzione
di generi alimentari gestito dalla Caritas offrendo una
maggiore varietà di prodotti alimentari e soprattutto
rendendo libera la scelta degli stessi presso gli scaffali.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Parma
• materiali prodotti
• mostre
• guide
• video
• spettacolo se replicabile
• materiale promozionale
• report sugli accessi al servizio.
Chi contattare per saperne di più
Forum di solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di
Parma
Via Bandini, 6 - 43123 Parma
Omar Olivieri
tel 0521 228330/0525 99344
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
16
Beni di prima necessità
››› Provincia: PR ‹‹‹
Servizio integrato di accoglienza
e distribuzione di generi alimentari
Piattaforma alimentare e database unificato Parma
Breve descrizione dell’intervento
La Piattaforma Parma ha lanciato un appello alle aziende
affinché possano aumentare le donazioni di generi
alimentari a favore di famiglie in difficoltà del territorio:
la piattaforma ricerca, raccoglie generi alimentari e li
ridistribuisce alle Onlus di Parma e provincia impegnate
nella lotta alla povertà. Una struttura logistica ed
organizzativa garantisce l’efficienza e l’efficacia del
servizio logistico di ritiro, di stoccaggio e di distribuzione
di generi alimentari donati dalle aziende. Il progetto
della piattaforma si basa su un database unificato delle
persone assistite, strumento che consente di evitare le
sovrapposizioni nelle donazioni e di proporzionare i
quantitativi sulle necessità. La piattaforma nasce anche in
virtù dell’esperienza maturata all’interno di Emporio Parma
sia nell’ambito del reperimento cibi che di gestione dei dati
degli utenti serviti.
1.700
4
1
10
nuclei familiari registrati sul database
grandi organizzazioni destinatarie delle
donazioni (migliaia di persone assistite)
furgone refrigerato
volontari
Risultati
Piattaforma Parma ha avviato la rete di collaborazioni e
dei destinatari potenziali e ha cominciato a gestire alcune
donazioni. Esiste un gruppo dedicato al reperimento delle
merci e alla comunicazione con le aziende. Il database
unificato ha permesso un lavoro continuo di confronto
e scambio di informazioni tra enti del privato sociale e
pubblici.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Parma
• mostre
• guide
• video
• spettacolo se replicabile
• materiale promozionale
• report sugli accessi al servizio.
Chi contattare per saperne di più
Forum Solidarietà Centro Servizi per il Volontariato di Parma
Via Bandini, 6 - 43123 Parma
www.piattaformaparma.it
Clelia Bergonzani e Sandro Coccoi
[email protected]
[email protected]
tel. 0521 228330
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
17
Beni di prima necessità
››› Provincia: PC ‹‹‹
Raccolta alimentare
Ampliamento meccanismi di raccolta generi alimentari
Breve descrizione dell’intervento
Le associazioni di volontariato del nostro territorio, che
operano a sostegno delle famiglie indigenti donando
loro pacchi alimentari, hanno sottolineato come l’attuale
situazione socio-economica stia portando ad un numero
sempre maggiore di persone che necessita di tale
aiuto, mettendo peraltro in grossa difficoltà le riserve a
disposizione. Si è deciso di proporre tre distinte giornate
di raccolta alimentare presso i supermercati presenti
nei comuni dove risiedono e/o operano le OdV aderenti
all’iniziativa.
Risultati
Tutti i prodotti raccolti sono rimasti in loco, ovvero ogni
associazione ha operato nei punti vendita del proprio
comune di residenza beneficiando dei prodotti donati.
Inoltre sono state poste le basi per lo sviluppo di una rete
dinamica facendo sì che le realtà beneficiarie possano
condividere e scambiarsi i prodotti raccolti in base al
fabbisogno del proprio territorio.
Raccolta 2012
6
5
4
9
organizzazioni aderenti
organizzazioni beneficiarie
tonnellate di prodotti donati
enti profit (Grande distribuzione organizzata)
Raccolta 2013
19
13
10
18
organizzazioni aderenti
organizzazioni beneficiarie
tonnellate di prodotti donati
enti profit (Grande Distribuzione Organizzata)
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Piacenza i report della due
giornate di raccolta alimentare
Chi contattare per saperne di più
S.V.E.P.
Centro di Servizio Volontariato di Piacenza
www.svep.piacenza.it
[email protected]
[email protected]
tel 0523 306120
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
18
Beni di prima necessità
››› Provincia: PC ‹‹‹
Favorire lo sviluppo di una rete
di economia solidale
Consumo solidale – tavolo GAS
Breve descrizione dell’intervento
Il rispetto dell’ambiente, la consapevolezza dei consumi,
la filiera corta, la trasparenza dei prezzi, il sostegno al
commercio equo, la solidarietà sociale e la riscoperta
delle relazioni sono i valori su cui si sono basati alcuni
percorsi avviati in questi anni sul territorio piacentino.
La valorizzazione di questa accresciuta attenzione ai temi
dell’Economia Solidale si è tramutata nell’ampliamento e
nel sostegno alla rete di attori che hanno posto le basi per la
nascita di una carta dei principi di un Distretto di Economia
Solidale (DES).
Il Tavolo GAS della provincia di Piacenza, nato dal Progetto
povertà, rappresenta all’interno del DES il fronte dei
ConsumaTTori critici e solidali che, in dialogo costante con
il Tavolo Produttori, sviluppa un percorso partecipato e
democratico, al quale possono prendere parte le realtà del
Distretto e le singole persone.
I GAS hanno partecipato al percorso formativo “dal
consumo critico alle reti di economia solidale”; è stato
realizzato un opuscolo-guida – con la collaborazione del
Liceo Artistico “B. Cassinari” di Piacenza – comprendente
le indicazioni per la costituzione e la gestione di un Gruppo
di Acquisto Solidale e le buone prassi locali di Economia
Solidale; sono state organizzate due feste come momenti di
sensibilizzazione culturale per la promozione e l’adozione
consapevole di stili di vita sobri; è stato creato un database
per gli ordini on-line dei GAS.
Risultati
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Piacenza il pdf
dell’opuscolo-guida Gruppi di Acquisto Solidale a Piacenza,
una rete in movimento.
Link utili
• http://www.destacum.it – DES Tacum è una Cooperativa
Sociale di tipo B che ha dato vita ad un Centro Servizi per
il nascente Distretto di Economia Solidale di Piacenza e
che gestisce il database per gli ordini on-line dei GAS
• http://gasvalnure.altervista.org – GAS Valnure è un
gruppo di acquisto solidale costituitosi anche grazie alla
partecipazione dei suoi soci alle attività promosse dal
Progetto Regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione
sociale.
Chi contattare per saperne di più
S.V.E.P.
Centro di Servizio Volontariato di Piacenza
www.svep.piacenza.it
[email protected]
[email protected]
tel 0523 306120
20
9
volontari che hanno partecipato alla realizzazione
delle attività
partner coinvolti (di cui 4 OdV, 1 APS, 3 GAS, 1 GAP,
produttori locali)
Le azioni realizzate hanno permesso la costituzione di
una rete solidale diffusa sul territorio che opera in stretta
relazione con i produttori, la diffusione di competenze
per la creazione di nuovi Gruppi di Acquisto Solidali e lo
sviluppo di una rete territoriale con metodologie e finalità
comuni.
A supporto della rete è stato creato un database per gli
ordini on-line dei GAS e prodotto un opuscolo-guida Gruppi
di Acquisto Solidale a Piacenza, una rete in movimento sulle
buone prassi di Economia Solidale e sulla costituzione e
gestione di un GAS.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
19
Beni di prima necessità
››› Provincia: RA ‹‹‹
Pranzo di solidarietà della vigilia
di Natale
Per un Natale in Compagnia 2012
Breve descrizione dell’intervento
Sotto il Coordinamento della Consulta ravennate
del volontariato e con il supporto tecnico del CSV di
Ravenna, alla vigilia del Natale 2012 si è svolto un pranzo
di solidarietà totalmente organizzato dai volontari di
Ravenna, rivolto a quella fascia di persone che, più di altre
in quanto sole, hanno bisogno della considerazione e
dell’affetto di tutta la comunità.
Si è ricreato il clima familiare della vigilia di Natale per
i poveri, le persone sole, gli anziani, gli immigrati, gli
utenti dei numerosi centri di accoglienza e ricovero della
città. Hanno mangiato insieme, hanno parlato con tanti
volontari, hanno ascoltato un po’ di musica, hanno ricevuto
il regalo di Natale, hanno avuto la possibilità di trovare
qualcuno che gli è stato utile anche dopo l’evento.
25
80
200
12
associazioni partecipanti
volontari attivi
ospiti al pranzo
enti profit contribuenti
Risultati
Il successo dell’iniziativa ha contribuito a radicare la
medesima come evento da ripetere ogni anno. Si sono
impegnate nell’organizzazione molte più associazioni del
previsto, nonché singoli cittadini, soprattutto giovani,
che hanno svolto nell’occasione la prima esperienza di
volontariato della loro vita.
Nonostante l’ingresso ad invito, il numero degli utenti
è stato di un quarto superiore alle previsioni, tanto che
all’ultimo momento si sono dovuti aggiungere alcuni
tavoli.
Inattesa anche la quantità di imprese disponibili a sostegno
dell’iniziativa con contributi in beni, denaro ed ore lavoro di
professionisti qualificati.
Chi contattare per saperne di più
Per gli altri Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna
www.perglialtri.it
[email protected]
tel 0544 251901
www.perglialtri.it/consultavolontariatoravenna
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
20
Beni di prima necessità
››› Provincia: RA ‹‹‹
Tavolo di aiuto
Supporto a mense, centri di ascolto e centri di accoglienza
Breve descrizione dell’intervento
Nell’ambito delle attività del progetto, il CSV di Ravenna
ha costituito il tavolo provinciale delle associazioni
di volontariato impegnate nella lotta alla povertà. Nel
corso delle riunioni, le cui attività proseguono anche
oltre la conclusione del progetto, le associazioni hanno
approfondito la reciproca conoscenza e si sono confrontate
sulle sedi e sugli strumenti di lavoro a loro disposizione.
Si è quindi provveduto a migliorare le dotazioni di ogni
struttura attiva, con interventi o acquisti mirati a migliorare
la quantità e qualità dei servizi erogati, nonché a potenziare
o anticipare ristrutturazioni già previste.
Risultati
Di particolare rilievo il fatto che il tavolo provinciale
delle associazioni continui a riunirsi anche dopo il
completamento del progetto. Inoltre, si è contribuito
alla dotazione di nuove attrezzature in una struttura a
Cervia, tre a Ravenna, due a Faenza, una a Lugo, una a
Bagnacavallo.
Chi contattare per saperne di più
Per gli altri Centro di Servizio per il Volontariato di Ravenna
www.perglialtri.it
[email protected]
tel 0544 251901
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
21
Beni di prima necessità
››› Provincia: RE ‹‹‹
Relazione e cibo
Informazione e formazione per una gestione condivisa
degli aiuti alimentari
Breve descrizione dell’intervento
Promozione di incontri di conoscenza sul tema della
distribuzione di generi alimentari tra enti locali, mondo
profit e non profit e delle modalità di gestione anche dal
punto di vista relazionale, al fine di ottimizzare le modalità
di aiuto. Percorso formativo per operatori e volontari
delle associazioni sul tema della gestione delle attività di
distribuzione alimentare, toccando sia aspetti tecnici sulla
conservazione del cibo ma soffermandosi soprattutto sugli
aspetti relazionali nel rapporto con gli utenti.
1
30
3
corso per volontari sulla gestione delle
organizzazioni nella relazione d’aiuto e sulla
gestione dei generi alimentari.
persone partecipanti
seminari con enti locali e organizzazioni non profit
sul tema della raccolta e distribuzione di generi
alimentari
Risultati
Si è dato vita a nuove modalità di relazione tra enti locali
e organizzazioni non profit per la gestione condivisa
dell’aiuto e per la creazione di un gruppo provinciale delle
associazioni/enti coinvolti nel recupero/distribuzione.
Sono aumentate le competenze e le conoscenze dei
volontari sulla gestione dei prodotti, dei volontari e
nell’organizzazione delle associazioni.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia gli atti del
percorso formativo per i volontari su La gestione del conflitto
nella relazione d’aiuto.
Chi contattare per saperne di più
Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia
www.darvoce.org
[email protected]
tel 0522 791979
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
22
Beni di prima necessità
››› Provincia: RE ‹‹‹
“Il cibo tra risorsa e spreco”
Sensibilizzazione, lotta agli sprechi e corretti stili di consumo
Breve descrizione dell’intervento
Promozione nelle scuole di attività di riflessione e
formazione sui temi della solidarietà, cibo e stili di vita, in
modo da trasmettere ai ragazzi il valore del cibo, inteso non
solo come consumo ma anche come risorsa.
Sono state coinvolte sei Scuole e nove classi. Il progetto si è
svolto con la collaborazione del coordinamento Il Granello
di senape.
6
9
70
scuole secondarie coinvolte
classi
ore di percorso (teorico e pratico)
Risultati
Si è dato vita a nuove modalità di relazione tra enti locali
e organizzazioni non profit per la gestione condivisa
delle attività di aiuto e per la creazione di un gruppo
provinciale delle associazioni/enti coinvolti nel recupero/
distribuzione.
Sono aumentate le competenze e le conoscenze dei
volontari sulla gestione dei prodotti, delle persone
coinvolte e dell’organizzazione delle associazioni.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia gli atti del
percorso formativo per i volontari su La gestione del conflitto
nella relazione d’aiuto.
Chi contattare per saperne di più
Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia
www.darvoce.org
[email protected]
tel 0522 791979
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
23
Beni di prima necessità
››› Provincia: RN ‹‹‹
Approvvigionamento
e consumo solidale
Raccolta cibo e farmaci
Breve descrizione dell’intervento
Con il progetto, attraverso i supporti per il trasporto, è
stata ottimizzata la raccolta beni alimentari di lunga
conservazione di varia tipologia (scatolame, olio, latte,
farina e prodotti per l’igiene personale) che sono poi
stati inseriti nei pacchi viveri da assegnare alle famiglie
bisognose. La scelta dei prodotti è stata effettuata con la
finalità di rispondere in modo più adeguato alle esigenze
nutrizionali delle famiglie assistite. Grazie alla disponibilità
di questi prodotti, abbiamo potuto rendere accessibili
anche generi alimentari, che normalmente non vengono
forniti. Inoltre abbiamo consentito la movimentazione dei
prodotti agricolo/alimentari che sono stati utilizzati per il
confezionamento di pasti caldi. Ritiro presso le farmacie
comunali dei prodotti farmaceutici/parafarmaceutici
in scadenza, raccolta di verdura/frutta fresca presso il
C.A.A.R. e ritiro presso vari forni del pane da destinare
al consumo giornaliero presso la mensa Caritas. Con le
iniziative nelle scuole Donacibo sono stati condotti incontri
di sensibilizzazione in classe che hanno coinvolto i giovani
nella raccolta di cibo.
9
34
associazioni di volontariato
parrocchie
Nel 2012 consegnati 20.098 pacchi viveri a 7.025 famiglie,
distribuiti 80.676 pasti caldi.
Sono state coinvolte 10 scuole, incontrati 1.800 ragazzi
e raccolti 4.236,50 Kg. di cibo a cura dei ragazzi e loro
famiglie
Risultati
I prodotti suddetti sono stati impiegati per confezionare
i pacchi viveri, che settimanalmente vengono distribuiti
dalle associazioni, alle famiglie in stato di difficoltà
economica, individuate su segnalazione dei servizi sociali,
delle parrocchie della provincia e dal Banco di Solidarietà.
Così hanno potuto ricevere assistenza più famiglie rispetto
agli anni precedenti.
Per approfondire
Rapporto sulle povertà redatto dalla Caritas diocesana
reperibile anche sul sito: http//www.Caritas.rimini.it
Chi contattare per saperne di più
Volontarimini Centro Servizi per il Volontariato di Rimini
www.volontarimini.it
[email protected]
tel 0541 709888
http//www.Caritas.rimini.it
http://bdsrimini.org/
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
24
2
Lavoro
Introduzione
P
resentiamo di seguito alcune esperienze realizzate
in diverse province della nostra regione attraverso
la chiave di osservazione e quindi di azione peculiare dei
Centri stessi: il ruolo del volontariato promotore di diritti di
cittadinanza.
Si tratta quindi di uno sguardo ampio a 360 gradi
sui diritti fondamentali della persona, a partire dalla
sussistenza alimentare (affrontata nel progetto Beni
alimentari di prima necessità), fino alle relazioni significative
e positive per un contesto di comunità accogliente e
inclusiva (come trattato nel progetto Beni relazionali), per
giungere al tema lavoro. Intendiamo quindi il lavoro non
soltanto come semplice modalità di sostegno economico
per le persone e le famiglie, ma come canale attraverso
il quale realizzare la piena cittadinanza, con i suoi
diritti fondamentali, riconosciuti peraltro dalla stessa
Costituzione italiana.
In questa logica centrata sui diritti di cittadinanza, il
ruolo del volontariato non è tanto quello di sostituirsi
ad altri servizi o addirittura di crearne altri in parallelo
a quanto già esiste. Così i progetti sostenuti dai CSV
riguardanti il lavoro non hanno avuto l’obiettivo di
risolvere il grave problema della mancanza del lavoro per
tante persone che vivono nella nostra regione, ma quello di
essere complementari e promotori di progetti di rete.
Il volontariato coinvolto in questi progetti si è posto
come tramite, come “accompagnatore” che si inserisce
con una funzione sussidiaria nel percorso di orientamento
e ricerca del lavoro con le persone. Per questo, i Centri di
Servizio per il Volontariato hanno costruito con i volontari
progetti che li sostenessero nel compito difficile e forse
inedito per alcune associazioni di stare accanto, “essere
soglia” per chi vive una condizione di mancanza di lavoro,
che, alle volte, è persistente, altre volte è invece inattesa e
in questo senso anche più disperante. I volontari sono stati
quindi chiamati a dare risposte il più possibile improntate
su prossimità e competenza, affinché le relazioni con
i cittadini in cerca di lavoro possano riattivare tutte le
energie della persona in difficoltà, senza renderli utenti
passivi di un servizio.
Per sostenere il volontariato nell’assumere questo ruolo
di accompagnamento, i progetti che presentiamo hanno (in
diversi modi) utilizzato due risorse importanti.
a. La prima risorsa è quella della coprogettazione di rete
con i diversi servizi preposti al tema.
Si sono attivate nuove collaborazioni con gli enti
locali, i centri per l’impiego, altre organizzazioni di
Terzo settore, quali cooperative sociali e fondazioni,
sindacati ed altri enti, per offrire corsi di formazione ai
volontari su tecniche e contenuti della ricerca di lavoro,
ma anche su temi innovativi quali empowerment e auto
imprenditorialità, così da riattivare la motivazione a
rimettersi in gioco.
In particolare con i giovani inoccupati e disoccupati, il cui
numero è cresciuto in modo esponenziale negli ultimi
cinque anni, si sono sperimentati stage di inserimento in
aziende e in associazioni, che hanno consentito loro di
riacquistare autostima, coraggio e nuova motivazione per
continuare nella ricerca del lavoro.
Anche per le madri sole, si sono sperimentate azioni
di sostegno alla genitorialità quali il kinderhaim e i
microaffidi famigliari, consentendo loro di proseguire
l’impegno lavorativo o intraprenderne uno con la
tranquillità dell’accudimento del figlio. Tra le azioni
utilmente attivate citiamo il tutoraggio da parte
dei volontari che ha consentito in diversi casi di
accompagnare famiglie monogenitoriali (per lo più
madri sole) a inserirsi nel mondo del lavoro.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
25
b.La seconda risorsa: il rapporto positivo tra profit e non
profit.
Il rapporto che si è generato tra profit e non profit in
questi percorsi ha permesso di sviluppare nuovi progetti
con reciproca soddisfazione. Da un lato l’azienda ha
trovato un sostegno attraverso i tutor del mondo del
volontariato per avere garanzie di affidabilità e costante
accompagnamento a fianco delle persone inserite
in azienda, sperimentando la dimensione attivante
della responsabilità sociale d’impresa; dall’altro, le
organizzazioni di Terzo settore hanno imparato a
rapportarsi col mondo delle imprese, e hanno scoperto
nuovi sbocchi per valorizzare le risorse della comunità,
che sono innanzi tutto le persone.
In conclusione riportiamo un’esperienza, che ha
riguardato un giovane coinvolto in uno dei progetti.
Matteo ha preso parte a uno stage e dopo due mesi ha avuto
conferma dell’assunzione presso l’azienda ospitante: “Con
lui non ci sono mai stati problemi, imparava le cose al volo,
aveva quella luce negli occhi”, ha raccontato il datore di
lavoro evidenziando le potenzialità di una generazione che
altrimenti non può mettersi in gioco. Come lui altri cinque
partecipanti al progetto al termine dello stage sono stati
confermati nell’azienda presso cui avevano svolto l’attività.
Questi primi esiti incoraggiano tutti i giovani,
imprenditori, volontari e istituzioni a proseguire in
esperienze di coprogettazione dove ognuno porta un
contributo, impegnando risorse al fine di affrontare
positivamente le difficoltà che si hanno di fronte. ◂
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
26
Lavoro
››› Provincia: BO ‹‹‹
Sostenere e orientare le persone
nella ricerca del lavoro
Spazi Informativi di Prossimità - SIP
Breve descrizione dell’intervento
I SIP sono spazi di ascolto, informazione e prossimità che
si pongono in maniera complementare rispetto ai servizi
esistenti sul territorio per intercettare i bisogni di persone
che sono in cerca di occupazione e faticano ad orientarsi
tra i servizi esistenti. La mission dei SIP non è quella di
trovare lavoro alle persone, ma di aiutarle a cercare lavoro,
sostenendone l’empowerment, l’autoimprenditoria, la
piena auto-valutazione di competenze, l’accesso alle
informazioni. Si tratta quindi di un’azione di sostegno,
che aiuta le persone ad orientarsi e ad individuare i servizi
giusti a cui rivolgersi e a costruire gli strumenti da cui
partire o ripartire.
9
6
53
6
associazioni coinvolte
SIP
persone accolte nei SIP (31 maschi e 23 femmine)
persone che hanno trovato borse lavoro o altre
opportunità di inizio lavoro
Risultati
Avvio e sperimentazione di cinque SIP – Spazi Informativi
di Prossimità con sede fisica presso le associazioni di
volontariato con giorni e orari precisi e uno con sede “in
movimento”, gestiti dai volontari che hanno sperimentato
nuovi percorsi volti a supportare le persone che si trovano
in condizioni di disagio sociale a causa della propria
situazione lavorativa.
Chi contattare per saperne di più
VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna
www.volabo.it
[email protected]
tel 051 340328
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
27
Lavoro
››› Provincia: FE ‹‹‹
Orientamento/Informazione
Percorsi di formazione per volontari
Breve descrizione dell’intervento
Durante alcune riunioni svolte tra associazioni nell’ambito
del Progetto di contrasto alle povertà, si è evidenziata la
necessità di migliorare la capacità di orientamento al
lavoro dei volontari impegnati nei punti di ascolto. Al fine
di rispondere adeguatamente a tali esigenze sono state
avviate alcune collaborazioni con Informagiovani Ferrara,
Centro per l’impiego e Centro ricerche Documentazione e
Studi (CDS) Ferrara.
15
50
1
2
organizzazioni coinvolte
volontari partecipanti
incontro seminariale provinciale - 80 partecipanti
percorsi di accompagnamento e formazione
volontari in 2 comuni (Ferrara e Portomaggiore) di
3 incontri di ciascuno
Risultati
Sono stati organizzati un incontro seminariale e due
percorsi formativi rivolti a volontari (uno a Ferrara e uno
a Portomaggiore) per l’acquisizione delle competenze in
merito a:
• orientamento al lavoro: dove inviare e/o accompagnare
le persone a seconda dei casi e che tipo di documenti,
quali informazioni dovrebbero avere o recuperare
prima di presentarsi ai vari servizi: centro per l’impiego,
Informagiovani, agenzie interinali, servizi sociali
• creazione di un curriculum vitae e di una lettera di
presentazione
• siti, newsletter, banche dati e informazioni sul tema ai
quali è possibile accedere
Per approfondire
Sono a disposizione presso il CSV di Ferrara i materiali
presentati durante i corsi con una banca dati delle risorse
del territorio per la ricerca attiva del lavoro
• Fac simile curriculum vitae
• Fac simile lettera di presentazione
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
28
Lavoro
››› Provincia: FE ‹‹‹
Un sostegno nella conciliazione
tra lavoro e cura
Volontariato accogliente
Breve descrizione dell’intervento
Il progetto prende spunto dalla necessità di offrire sostegno
e accompagnamento a famiglie fragili, in presenza di gravi
difficoltà nel mantenere un lavoro senza un adeguato
appoggio o una rete familiare o territoriale, in particolare
nell’accudimento e cura dei minori. In genere, attraverso un
progetto di volontariato specifico, è concordata la presenza
di uno o più volontari in alcuni momenti della settimana o
nell’arco dell’anno per la cura, l’accompagnamento in orari
o periodi in cui i servizi pubblici non sono disponibili e vi è
per la mamma la necessità di lavorare.
In alcuni luoghi della città ad alta concentrazione di minori
e famiglie disagiate o in particolari periodi dell’anno in cui
è più elevato il bisogno di accudimento, si sono sostenute
delle attività di accoglienza bimbi presso strutture
adeguate, attraverso progetti di inserimento specifici ed il
supporto di volontari.
22
32
89
2
4
associazioni e 16 realtà del Terzo settore e del
Pubblico
progetti individuali di volontariato in 2 anni per un
totale stimato di 7.200 ore di volontariato.
volontari coinvolti direttamente nei progetti
singoli
centri di aggregazione e aiuto compiti sostenuti e
2 avviati
Comuni della provincia coinvolti
Estate 2012, in collaborazione con progetto Pdz locale:
21
45
Risultati
nuovi volontari inseriti nelle attività di accoglienza
estive
bimbi con disagio accolti in 9 strutture estive della
città.
La sperimentazione ha portato allo sviluppo e definizione
di un gruppo di lavoro di volontari appartenenti a diverse
associazioni e che hanno condiviso e avvalorato un modello
innovativo e flessibile di risposta ai bisogni rilevati, in
rete con Enti pubblici del territorio. Una prassi che si è
rafforzata e modificata durante il periodo estivo con il
coinvolgimento di numerose strutture che accolgono
minori con disagio sociale, economico e familiare e la
collaborazione con volontari; la definizione di progetti
condivisi all’interno dei tavoli di progettazione locali in
diversi comuni della provincia; l’avvio e il sostegno di altri
luoghi di aggregazione e aiuto compiti per minori in alcuni
luoghi della città.
Per chi vuole approfondire
A disposizione presso il CSV di Ferrara
• materiale promozionale e documentativo dell’esperienza
• strumenti e schede di lavoro.
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
29
Lavoro
››› Provincia: FC ‹‹‹
Formazione e consulenza
nella ricerca del lavoro
Supporto ai volontari e sostegno a famiglie e minori
Breve descrizione dell’intervento
I volontari delle associazioni promotrici hanno
ricevuto formazione e consulenze specifiche da parte di
professionisti sulle varie tipologie di contratto e sulle
modalità più efficaci per cercare opportunità lavorative
da proporre ai beneficiari. Due ragazze madri sono state
avviate al lavoro grazie alla supervisione di tutor qualificati
che le hanno seguite nella complessa fase di inserimento o
reinserimento lavorativo. Non è un risultato?
15
2
volontari formati sulla ricerca di opportunità
lavorative
madri sole avviate al lavoro
Risultati
Incremento delle capacità dei volontari di presa in carico
dei diversi problemi di inserimento lavorativo, attraverso
la trasmissione di strumenti e conoscenze necessari ad
offrire un adeguato percorso di orientamento, sostegno e
valorizzazione delle potenzialità dei beneficiari.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Forlì – Cesena un opuscolo
informativo intitolato Mi sono perso, piccola guida sulle
normative sul lavoro, contenente i risultati della ricerca
sulle opportunità lavorative e le principali leggi in materia
di avviamento lavorativo e sgravi fiscali, con particolare
riferimento a tirocinio e borse lavoro.
Chi contattare per saperne di più
ASS.I.PRO.V. Centro Servizi per il Volontariato di Forlì Cesena
www.assiprov.it
[email protected]
tel 0543 36327
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
30
Lavoro
››› Provincia: RE ‹‹‹
Formazione dei volontari
a sostegno del lavoro
Volontari a sostegno del lavoro
Breve descrizione dell’intervento
L’esigenza e la richiesta di lavoro delle persone viene
“captata” dalle associazioni nel loro agire quotidiano e
rappresenta una delle esigenze più consistenti rispetto alla
quale il volontariato si trova ad avere meno competenze.
I Volontari a sostegno del lavoro hanno seguito un percorso
sull’agire di comunità, su come esercitare la funzione di
“antenne sul territorio” e acquisire quegli strumenti e
informazioni per provare a orientare queste persone nel
mondo del lavoro, trasferire loro le competenze necessarie
per potervi accedere e accompagnarli nella costruzione del
proprio progetto professionale.
Soggetti coinvolti:
7
30
9
20
OdV, 8 enti del Terzo settore
volontari partecipanti
appuntamenti formativi
ore di formazione
Risultati
Il percorso formativo è stato occasione di scambio di
informazioni e buone prassi tra i volontari. Attraverso
momenti d’aula e di laboratorio hanno potuto acquisire
maggiori informazioni sulle modalità per stare in
relazioni d’aiuto, oltre che acquisire quegli strumenti per
accompagnare le persone nella realizzazione di un piano di
azione alla creazione del proprio progetto lavorativo.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia
• mappatura delle realtà e punti informativi in città per la
ricerca attiva del lavoro
• pubblicazione ad uso dei volontari
• i volontari hanno realizzato una scheda My job project per
raccogliere informazioni sulle competenze delle persone,
da usare durante i colloqui.
Chi contattare per saperne di più
Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia
www.darvoce.org
[email protected]
tel 0522 791979
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
31
Lavoro
››› Provincia: RN ‹‹‹
Conciliazione dei tempi di cura
e lavoro
Kinderheim “Centro del mondo”
Breve descrizione dell’intervento
L’azione ha realizzato un servizio di accoglienza per
bambini che ha dato risposte a famiglie individuate dalle
associazioni con particolare attenzione a quelle in difficoltà
economica, monogenitoriali e numerose. Le attività del
Kinderheim denominato Al centro del mondo hanno offerto ai
bambini una proposta educativa caratterizzata da laboratori
e percorsi interculturali con attenzione all’accoglienza delle
diversità come valore sociale.
Le famiglie che si sono avvalse del servizio gratuito hanno
dedicato una parte del loro tempo alle attività dell’azione
del progetto divenendo a loro volta risorse e non assistiti.
8
22
30
36
100
1
associazioni di volontariato
volontari al corso preparatorio
famiglie di cui 25 di origine straniera
bambini di età compresa tra i 6 e 11 anni hanno
beneficiato del sevizio di Kinderheim nel
periodo estivo
bambini hanno partecipato ai laboratori
invernali
Ente locale ha concesso gratuitamente gli spazi
Risultati
I risultati dei questionari sottoposti a genitori e volontari
hanno evidenziato indici di gradimento alti in merito
all’utilità del servizio, tra i più rilevanti per l’offerta di
occasioni di socializzazione, sostegno nei compiti della
scuola, per avere più tempo per cercare lavoro e avere un
supporto per conciliare tempo di lavoro e di cura dei figli.
Inoltre le buone prassi acquisite durante le attività estive
si sono concretizzate in quattro laboratori autunnali che
hanno interessato circa cento bambini, dove le volontarie
con la supervisione delle consulenti hanno applicato le
metodologie acquisite nel Kinderheim.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Rimini kit educativo
realizzato allo scopo di offrire il frutto del lavoro svolto
alle associazioni che hanno attivato attività educative
pomeridiane quali doposcuola e che intendono sviluppare
attività educative attente alle differenze culturali e
all’accoglienza delle diversità
• report di monitoraggio al link:
http://www.volontarimini.it/volontarimini2012/index.
php?option=com_collector&view=item&id=29:pubblica
zioni&Itemid=129&item=1078:progetto-regionale-lottaalle-poverta
Chi contattare per saperne di più
Volontarimini Centro Servizi per il Volontariato di Rimini
www.volontarimini.it
[email protected]
tel 0541 709888
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
32
3
Relazioni
che valgono
Introduzione
L
a cura delle relazioni è sicuramente il valore aggiunto
che il volontariato porta nei servizi alle persone, è il suo
tratto peculiare che permette spesso di essere anticipatore
di una serie di interventi in cui il servizio pubblico arriva
dopo.
Promuovere pertanto un Progetto di contrasto alla povertà
e all’esclusione sociale non poteva non avere come focus
importante e trasversale, in ogni intervento programmato,
l’attenzione ai beni relazionali, pensati e agiti come
promozione o consolidamento delle reti di relazione sociale
che spesso, in condizioni di fragilità economica, vengono
deteriorate rendendo le persone ancor più vulnerabili.
Le azioni promosse sono fortemente connotate dalla
logica della ricerca intervento e della territorialità:
attraverso la conoscenza specifica dei bisogni delle
persone di un territorio, anche piccolo come il quartiere,
le organizzazioni di volontariato coinvolte sono venute a
conoscenza dei bisogni reali e soprattutto hanno potuto
acquisire nuove metodologie e approcci per intercettare le
nuove fasce di povertà, quella “zona grigia” che ha bisogno
di un contatto non stigmatizzante, non “assistenzialistico”
adottando la logica del lavoro sociale di rete. In tal modo
il volontariato è riuscito a lavorare al di fuori del proprio
perimetro di azione consolidato e per target istituzionali:
progettare interventi di prossimità significa intercettare i
bisogni e creare relazioni con chi ti è vicino, che sia anziano
piuttosto che immigrato o famiglia monogenitoriale,
confrontandoti con gli altri attori della rete, uscendo dalla
logica dell’autoreferenzialità poiché la complessità del
disagio, della vulnerabilità impone una presa di coscienza
responsabile e condivisa dei problemi e degli approcci.
Le associazioni in questo percorso sono state
accompagnate con percorsi formativi adeguati ad acquisire
consapevolezza sulla relazione d’aiuto nel sostegno alle
persone in difficoltà, sia per chi le incontra in attività di
distribuzione di generi alimentari e di prima necessità, sia
per chi le affianca in percorsi di reinserimento lavorativo
o accesso al microcredito, o nel ruolo educativo rivolto ad
adolescenti.
Un altro elemento ricorrente è la complementarietà,
l’integrazione con i servizi attivi: nei percorsi formativi,
nelle azioni di ricerca e nella realizzazione delle
pubblicazioni, si è prestato attenzione al confronto, allo
scambio di conoscenza reciproca fra operatori pubblici e
volontariato, valorizzando le specificità di ognuno.
Infine, in questi progetti si legge un altro tratto specifico
del volontariato: l’azione di “sentinella”, di curatore di
bisogni che vengono presentati ad un pubblico più ampio,
attraverso modalità innovative (come può essere una
mostra fotografica che traccia traiettorie biografiche) e
stimolando il cittadino ad osservare con più attenzione
e magari ad assumere un ruolo più responsabile nei
confronti della propria comunità.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
33
Relazioni che valgono
››› Provincia: BO ‹‹‹
Campi estivi
Esperienze educative e di socializzazione per adolescenti
e pre-adolescenti
Breve descrizione dell’intervento
L’esperienza dei campi estivi risponde al bisogno di
ragazzi adolescenti e preadolescenti di vivere momenti
di socializzazione e svago nel periodo estivo, in cui le
opportunità presentate dal territorio sono scarse per quelle
famiglie che non hanno la possibilità di andare in vacanza. I
campi estivi sono quindi una esperienza di socialità, svago e
apprendimento che, attraverso laboratori e attività creative,
ha permesso di instaurare legami di gruppo e situazioni di
benessere tra i ragazzi e per le famiglie coinvolte.
8
160
9
9
8
campi estivi
ragazzi
OdV
Enti Locali
Associazioni Sportive e di Promozione Sociale
Risultati
Tra l’estate 2011 e l’estate 2012 sono state realizzate otto
esperienze di campi estivi (di cui una, nel luglio 2012, in
un territorio colpito dal sisma). Nei territori coinvolti le
partnership e collaborazioni attivate hanno dato vita a una
rete strutturata di comunità a livello locale.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Bologna
• materiale fotografico e video
• schede di presentazione delle attività di
socializzazione/educative proposte ai ragazzi.
Chi contattare per saperne di più
VOLABO Centro Servizi per il Volontariato di Bologna
www.volabo.it
[email protected]
tel 051 340328t
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
34
Relazioni che valgono
››› Provincia: FE ‹‹‹
Orientamento e informazione
Un vademecum per volontari ed operatori
Breve descrizione dell’intervento
Nell’ambito della rete di soggetti del pubblico e del privato
sociale impegnati nel contrasto alle povertà, si lamenta
spesso una scarsa conoscenza sia di quanto opera il
volontariato, sia delle risorse messe in campo dal pubblico.
Al fine di migliorare la conoscenza delle opportunità
offerte, si è pensato di elaborare uno strumento in grado di
facilitare la conoscenza tra organizzazioni, in vista anche di
una progressivo coordinamento e razionalizzazione delle
risorse.
86
enti contattati del distretto centro-nord
Risultati
In trentuno pagine, in continuo aggiornamento, sono
raccolti i servizi attivati a livello di strutture di prima
accoglienza, centri per l’impiego, centri di ascolto e di
distribuzione di beni di prima necessità, parrocchie,
associazioni, con indirizzi, modalità di accesso, destinatari.
Il vademecum, rivolto a volontari ed operatori del distretto
socio sanitario centro-nord (Comune di Ferrara, Masi,
Torello, Voghiera e l’Unione dei sei Comuni del Copparese),
è suddiviso per tematiche per facilitarne la fruibilità:
informazioni/salute/dormire/mangiare/vestire e lavarsi/
lavorare/lingua/tutela dei diritti/numeri di emergenza.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Ferrara il Vademecum.
Chi contattare per saperne di più
Agire Sociale Centro Servizi per il Volontariato di Ferrara
www.agiresociale.it
[email protected]
[email protected]
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
35
Relazioni che valgono
››› Provincia: MO ‹‹‹
Ricerca intervento di quartiere
e di vicinato
Dall’individuazione dei vulnerabili ad interventi di coesione sociale
Breve descrizione dell’intervento
Il percorso ha coinvolto cinque quartieri della città di
Modena in cui operano le organizzazioni interessate e si
è sviluppato in tre fasi: la prima di approfondimento sul
tema dei vulnerabili e sull’approccio non assistenziale,
con una modalità che parte dalla condivisone della
comune situazione di difficoltà, che non attende, piuttosto
raggiunge le persone nei loro contesti di vita, attraverso
gesti quotidiani. La seconda fase ha poi sistematizzato
e approfondito la conoscenza dei contesti scelti ma
sopratutto si è concentrata sulla scelta delle piccole azioni,
di oggetti e gesti utili e non stigmatizzanti per entrare
in contatto e coinvolgere le persone più vulnerabili.
Durante la terza fase i volontari nei loro contesti hanno
sperimentato le microattività scelte. Da sottolineare
inoltre che il percorso si è svolto con continuo confronto
tra queste realtà associative, sostenute da una supervisione
esperta.
nella via. Distribuzione dei panettoni e visite a casa degli
anziani per zona (circa 230 anziani)
• Albereto e Zona Crocetta: rilancio dell’esperienza della
banca del tempo come meccanismo valido che non
stigmatizza gli aderenti, riconoscendoli come portatori
di richieste ma anche di risorse. Disponibilità anche in
questa zona di un terreno per orto urbano.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Modena materiale descrittivo
del percorso svolto dalle associazioni.
Chi contattare per saperne di più
volontariaMO Centro di Servizi per il Volontariato di Modena
www.volontariamo.com
[email protected]
[email protected]
tel 059 212003
Risultati
Per le associazioni coinvolte questo percorso ha significato
acquisire un approccio e metodologie sociali nuove,
conoscere meglio la loro realtà sociale, confrontarsi
con altre realtà del territorio. Queste sono alcune delle
iniziative realizzate dalle associazioni che continuano
anche dopo la conclusione del progetto:
• Quartiere Cittadella: individuazione di un’area specifica
di una parrocchia per eventi e iniziative di prossimità.
La messa a disposizione di porzioni di terreno da
coltivare ad orto, non solo per anziani ma anche per
gli adulti, favorendo l’aspetto comunitario del lavoro e
della fruizione diretta dei prodotti. Quartiere Villaggio
Giardino: suddivisione in 14 zone del territorio, scelta
di un responsabile e di un referente per ogni zona,
coadiuvati da alcuni volontari. Scelta di una zona con
326 famiglie e 44 volontari: consegna di bollettini
durante il periodo natalizio di casa in casa in alcuni
condomini di una strada con notizie sul progetto e sulle
attività solidali per sensibilizzare le persone sul tema
della vulnerabilità, incontri con le famiglie di una via
in particolare, utilizzo della bacheca del condominio
per inserire le disponibilità all’aiuto, giocare a carte in
cortile, informare quando muore qualcuno, organizzare
occasioni conviviali nel parchetto in cui ognuno porta
qualcosa, lancio dell’idea di una banca delle disponibilità
3
5
150
OdV enti contattati del distretto
centro-nord
organizzazioni di terzo settore
volontari coinvolti
Destinatari:
230
15
360
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
anziani
donne straniere e relativi nuclei
familiari
famiglie
36
Relazioni che valgono
››› Provincia: MO ‹‹‹
Progetti microcredito
per autonomie lavorative
“Il microcredito: dall’accoglienza al servizio” Carpi
Breve descrizione dell’intervento
Il microcredito, nella sua finalità di riqualificazione
sociale e professionale della persona, può rappresentare,
se utilizzato correttamente, un valido strumento per
contrastare la povertà.
Il costante monitoraggio sul progetto Avere Credito, della
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e dalla Fondazione
Casa del Volontariato di Carpi, ha messo in evidenza che
affinché il microcredito possa rappresentare veramente
uno strumento per uscire da un momentaneo stato di
difficoltà economico – sociale, deve prevedere un reale
tutoraggio della persona, che non può esaurirsi nella
compilazione e presentazione della domanda dovendo
piuttosto trasformarsi in uno vero e proprio servizio di
ascolto, accompagnamento e orientamento alla persona.
Dall’altra parte il Centro di Servizio per il Volontariato
che coordina un progetto di contrasto alle povertà, volto a
favorire la sperimentazioni di nuove soluzioni di contrasto
alla povertà ha accompagnato le associazioni e i partner
del progetto nella riflessione sul ruolo del tutor volontario
all’interno di questo progetto. Un tutoraggio con tali
caratteristiche richiede specifiche competenze tecniche
– relazionali, acquisibili attraverso uno specifico iter
formativo.
Per questo motivo è nato il progetto formativo rivolto a
volontari tutor del progetto Avere Credito.
Il percorso si rivolge a volontari e operatori delle
associazioni e degli enti che già svolgono attività di
sportello, nonché gli altri soggetti del territorio interessati
ad entrare a far parte di una rete che intende sviluppare
nuove soluzioni di contrasto alle povertàe ha toccato tre
ambiti diversi:
• Ambito psicologico-relazionale (3 incontri)
• I bisogni della famiglia (2 incontri)
• I progetti attivi sul tema e le nuove progettualità che
possono nascere da questo percorso (2 incontri)
Chi contattare per saperne di più
volontariaMO Centro di Servizi per il Volontariato di Modena
www.volontariamo.com
[email protected]
tel 059 212003
Fondazione Casa del Volontariato Carpi
www.casavolontariato.org
Promotori formazione tutor:
4
5
3
OdV
organizzazioni di terzo settore
istituzioni
Partecipanti alla formazione:
12
tutor volontari delle associazioni
Ente gestore progetto:
Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
Fondazione Casa del Volontariato Carpi
Sportelli:
5
3
associazioni cooperative
istituzioni
Risultati
Costituzione di una vera e propria rete di associazioni ed
enti che condivide un approccio relazionale e informativo
rispetto alle richieste di accesso a programmi di sostegno
come il microcredito a Carpi e che si confronta in modo
costante sulle risposte possibili per far fronte a situazioni di
vulnerabilità. I volontari formati sono stati 12.
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
37
Relazioni che valgono
››› Provincia: MO ‹‹‹
Percorsi di cittadinanza e lavoro
per giovani fragili
“Anch’io V.In.C.O.” Esperienze di Volontariato, INclusione,
Cittadinanza e Opportunità di lavoro per giovani
Breve descrizione dell’intervento
Anche tra i giovani modenesi sta crescendo il numero di chi
ha ormai rinunciato a cercare lavoro e ad iscriversi al centro
per l’impiego, diventando così inattivo. Questi giovani
non cercano, ma vorrebbero un lavoro, paralizzati da
pessimismo o in attesa degli esiti di colloqui o di risposta a
curricula inviati ad aziende, agenzie e centri per l’impiego.
Li chiamano, con un acronimo inglese, neet. Sono i giovani
che non sono iscritti a scuola né all’Università, che non
lavorano e che nemmeno seguono corsi di formazione o
aggiornamento professionale.
L’obiettivo primario di questo progetto è quello di sostenere
65 giovani attraverso azioni pratiche d’orientamento nel
mondo del volontariato e del lavoro.
Si tratta di esperienze pratiche di formazione in imprese
del territorio come investimento del territorio stesso
sui giovani ed esperienze pratiche di volontariato come
restituzione di risorse al territorio.
Ad ogni giovane coinvolto è stata offerta la possibilità di
svolgere un’attività formativa complessiva di 270 ore di cui:
• 20 ore di lavoro individuale e di gruppo per favorire
l’emergere di attitudini, bisogni e aspettative
• da un minimo di 150 ore a un massimo di 200 ore di
formazione pratica all’interno di aziende disponibili ad
ospitare i giovani in una esperienza di stage
• da un minimo di 50 ore a un massimo di 100 ore di
esperienza di volontariato in associazioni del Terzo
settore.
Chi contattare per saperne di più
http://ancheiovinco.wix.com/home
volontariaMO Centro di Servizi per il Volontariato di Modena
www.volontariamo.com
[email protected]
[email protected]
tel 059 212003
Promotori:
CSV Modena
CEIS Modena
Comune di Modena
Fondazione Cassa di Risparmio di Modena
8
2
OdV
APS
Soggetti coinvolti:
35
20
65
68
9
23
Soggetti profit
volontari
tirocinanti inseriti di cui 34 donne e 31 uomini
tirocini attivati di cui 12 attivi e 5 in chiusura
assunzioni
tirocini con indennità da parte dell’azienda
ospitante
Risultati
Il progetto ha promosso percorsi di agio e benessere
a favore dei giovani attraverso il consolidamento di
reti sociali e l’acquisizione di competenze relazionali e
professionali.
Ha inoltre ridotto e lavorato per prevenire l’aggravarsi degli
effetti della crisi socio-economica in corso sui i giovani
(perdita di autostima e di speranza verso il futuro).
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Modena
• relazioni descrittive dei risultati e dei percorsi svolti
• video
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
38
Relazioni che valgono
››› Provincia: PR ‹‹‹
Forme di contatto a “bassa soglia”
per la povertà
Laboratori di comunità
Breve descrizione dell’intervento
Nel distretto di Fidenza vi era necessità di intercettare
nuove tipologie di povertà attraverso una forma di contatto
a “bassa soglia”, che a partire da un incontro costruito
sui bisogni primari (es. la consegna a domicilio di beni
alimentari) mirasse ad attivare processi relazionali volti
all’inclusione e all’integrazione sociale. Si è realizzato un
coordinamento misto per la gestione del Fondo – Famiglie
per le famiglie; una Banca dell’oggetto per favorire la cultura
del riuso nelle giovani generazioni e soprattutto dei
Laboratori di comunità per favorire la partecipazione di
categorie di persone spesso ai margini in attività culturali e
ricreative rivolte alla cittadinanza.
5
12
2
80
laboratori realizzati ogni anno
OdV
tipologie di gruppi informali (Gruppi di Acquisto
Solidale e gruppi di famiglie collegate a
parrocchie)
persone intercettate, appartenenti a circa 40
nuclei familiari.
Risultati
Il progetto ha consolidato i rapporti tra le associazioni del
territorio soprattutto nella pratica di laboratori di arti a
forte valenza interculturale; a questo si aggiunge il lavoro di
tessitura delle relazioni a livello di quartiere come efficace
contrasto all’impoverimento sociale.
Chi contattare per saperne di più
Forum di solidarietà
Centro Servizi per il Volontariato di Parma
www.forumsolidarieta.it
[email protected]
tel 0521 228330
www.bancaoggetto.it
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
39
Relazioni che valgono
››› Provincia: PC ‹‹‹
Processi d’integrazione per migranti
Favorire l’integrazione e l’autonomia delle persone
di origine straniera
Breve descrizione dell’intervento
Le persone senza dimora potrebbero essere considerate
come il settore della popolazione in cui, nella forma più
acuta e grave, si manifestano sia la deprivazione economica
e materiale, sia il deterioramento del tessuto di relazioni
sociali.
Si è effettivamente spesso in presenza di traiettorie
biografiche connotate “da abbandono e decomposizione
del sé”, in cui si alimentano reciprocamente la contrazione
delle reti sociali e la compressione della progettualità
esistenziale.
L’originale operazione culturale sviluppata dalla mostra
fotografica e dal relativo catalogo invita a problematizzare
questa rappresentazione, mostrando come, anche in
condizioni di estrema precarietà economica e psico-sociale,
il desiderio di intimità e di domesticità non sempre si
estingua, anzi si misuri creativamente con un quadro di
vincoli potenzialmente paralizzanti.
13
5
8
associazioni promotrici (di cui 5 hanno affiancato
direttamente il gruppo di lavoro)
enti partner
esposizioni in differenti contesti provinciali ed
extra-provinciali
Risultati
Le numerose location (provinciali ed extra-provinciali) in
cui è stata ospitata la mostra fotografica hanno permesso
di raggiungere e far riflettere centinaia o forse migliaia di
persone.
Le immagini e le parole di questo catalogo, innovativo
approfondimento socio-culturale sulle traiettorie
biografiche dei senza dimora della città di Piacenza,
possono essere accolte come monito, come richiamo a chi
voglia porsi, come uomo e cittadino, in atteggiamento di
ascolto e di assunzione di responsabilità, poiché segnalano
come e quanto efficacemente, anche nel nostro territorio, si
producano marginalità e separatezza.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Piacenza il catalogo
fotografico realizzato
Chi contattare per saperne di più
S.V.E.P. Centro di Servizio Volontariato di Piacenza
www.svep.piacenza.it
[email protected]
[email protected]
tel 0523 306120
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
40
Relazioni che valgono
››› Provincia: RE ‹‹‹
Traiettorie sulle biografie
dei senza dimora
Dimore invisibili – rapporto tra processi di impoverimento
e fragilità dei legami sociali
Breve descrizione dell’intervento
In diversi luoghi a livello locale sono stati attivati momenti
di relazione e percorsi formativi di autonomia rivolti alla
fascia di povertà rappresentata dai migranti, in particolare
dalle donne.
A questo scopo sono stati organizzati corsi di
alfabetizzazione di diversi livelli, laboratori di sartoria,
promozione dell’autonomia nella mobilità delle donne
e promozione della conoscenza del territorio, e corsi per
l’insegnamento della lingua italiana attraverso diverse
metodologie.
3
6
30
200
corsi per volontari sull’insegnamento agli
stranieri
corsi di alfabetizzazione per persone straniere
persone partecipanti nei corsi di sartoria
persone migranti nel corso di alfabetizzazione
Risultati
Lo stimolo ad una maggiore apertura e confronto tra le
diverse realtà che operano a fianco delle persone migranti,
ha generato sui diversi territori la creazione di percorsi di
progettazione condivisi per la presa in carico dei numerosi
casi di povertà. Ciò ha favorito la continuità dei percorsi di
ascolto e dei corsi di alfabetizzazione.
Per approfondire
A disposizione presso il CSV di Reggio Emilia materiale
formativo sull’insegnamento della lingua italiana per
stranieri.
Chi contattare per saperne di più
Dar Voce Centro Servizi per il Volontariato di Reggio Emilia
www.darvoce.org
[email protected]
tel 0522 791979
Le buone prassi Progetto regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale
41
Hanno collaborato alla realizzazione del progetto e di questa pubblicazione
i CSV di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia,
Rimini e il Coordinamento dei CSV dell’Emilia Romagna.
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08/10/13
11:54
Per informazioni:
Coordinamento dei CSV dell’Emilia Romagna
[email protected]
www.csvemiliaromagna.it
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Catalogo "Le buone prassi