La seconda rivoluzione industriale Ferro e carbone • 1850-1870 apogeo del ferro e del carbone, la cui produzione crebbe rispettivamente di quattro e di due volte e mezzo, tra il 1850 e il 1870. • I cavalli vapore impiegati nelle macchine industriali passarono da 4 milioni a 18,5. • Luogo nevralgico e simbolo di questo sviluppo fu la ferrovia. Ferrovie • Europa: nel 1850, meno di 25.000 km di binari; • nel 1870: 100.000. • Nord America: nel 1850, 15.000; nel 1870, più di 90.000. • 1870, 15.000 km di rete ferroviaria nel resto del mondo. • Nel decennio successivo la rete ebbe un incremento del 78%. Navigazione a vapore • Grande sviluppo della navigazione a vapore: 1850-1880 nella marina inglese aumenta del 1.600%, e del 440% nelle altre. • Navigazione più veloce e più merci trasportate. • Telegrafo: 1844 prima linea telegrafica tra Washington e Baltimora. Tra il 1850 e il 1880 i km di linea passano in Europa da 3.000 a 180.00 Invenzioni • I settori trainanti sono l’industria pesante (siderurgia, metallurgia), i trasporti, la cantieristica. • Invenzioni: • Convertitore Bessmer (1856) che riduce drasticamente i tempi della trasformazione della ghisa in acciaio. • Forno Martin Siemens 1864 che fa risparmiare combustibile perché raggiunge temperature più elevate. Sviluppo del sistema finanziario • Banche miste: che non si occupano solo di risparmio e di prestiti a breve termine, ma anche di finanziamenti a lungo termine, per le esigenze imprenditoriali. La rivoluzione industriale Migrazioni • Tra il 1500 e il 1800 erano emigrati circa 3 milioni di europei, tra il 1800 e il 1960 ne emigrarono circa 61 milioni. • IL 70% si diresse verso il Nord America, il 30 verso il Sud America, il 9 verso il Sudafrica , il 9 verso la Russia Asiatica • Lavoratori semischiavi venivano importati, con contratti capestro, dall’India, dalla Cina e dai mari del Sud. (per es. nella costruzione di ferrovie negli Usa). • Tratta delle bianche per i bordelli del Nuovo mondo. Crisi agricola degli anni 80 • L’introduzione delle navi a vapore, e il crollo delle tariffe dei noli, con l’arrivo del grano americano, provocarono il crollo del prezzo del grano • Crisi bancaria, parte col crollo della Banca inglese Baring. • Agli inizi degli anni 80 si apre un ciclo industriale di stagnazione, fino a metà degli anni 90. • Crisi di sovrapproduzione, per lo sviluppo di nuove economie industriali (Germania, Usa) Ristrutturazione industriale • Come si reagisce: • Processo di ristrutturazione industriale: • Spiccata tendenza alla concentrazione industriale- molte imprese si fusero, altre fallirono. • Costruzione di cartelli- alleanze tra imprese del medesimo settore per spartirsi il mercato e imporre prezzi concordati. • Intervento statale- protezionismo doganale, commesse per industria pesante. Macchine • Ammodernamento delle macchine e loro impiego più scientifico e razionale. Negli Usa iniziano gli studi sullo scientific management . Italia Per molti studiosi solo dal 1896 circa si formerebbe la base industriale italiana, in quanto per essi è condizione l’esistenza di alcuni fenomeni economici, l’accumulazione di capitale, la creazione d’infrastrutture o di pre-requisiti (schema Gershenkron),. Quindi non possono che farla risalire agli anni in cui si riscontra grosso-modo una presenza accentuata del capitale azionario e del capitale bancario, dell’intervento dello stato nell’economia, e il prevalere dell’industria pesante. Italia • Ma per altri storici già tra il 1860 e il 1880 si era formata una prima “base industriale”. Di questa ipotesi Stefano Merli, è stato il più convinto sostenitore- Proletariato di fabbrica e capitalismo industriale , 1976, ripresa da Hunecke, Classe operaia e rivoluzione industriale a Milano, 1982. • Merli prende come referenti alcuni aspetti originari” dell’industrializzazione, che si manifestano in Italia già negli anni 70. Italia • E sono: • il sistema di fabbrica, la trasformazione dei rapporti di produzione, il rivolgimento tecnico, l’aumento della popolazione, di una base industriale e commerciale, e del lavoro salariato, il prolungamento illimitato della giornata lavorativa, l’intensificazione dei ritmi di lavoro e dello sfruttamento, l’impiego massimo delle donne e dei minorenni nelle fabbriche Italia • In Italia come in Inghilterra, la rivoluzione industriale investe primieramente quelle industrie che già avevano una base manifatturiera autoctona; appunto l’industria della seta, della canapa, della lana e del cotone. • Filatura e tessitura in fabbrica.. • Per quanto scarsamente attrezzata tecnologicamente l’industria italiana poteva giovarsi di maggiore possibilità di sfruttamento della manodopera, e di salari più bassi di altri paesi europei Italia • Tessitura • Il telaio meccani venne introdotto intorno al 1870. • In Italia si fabbricavano macchine a vapore. Macchine per la tessitura. • Dallo sviluppo dell’industria tessile e delle attività collaterali o similari prendono avvio la metallurgia e la meccanica, Italia • Forte presenza in fabbrica di donne e minori • Censimento industriale 1876 • La presenza femminile e minorile è molto forte soprattutto nel tessile, e nella manifattura tabacchi che è azienda di stato. • Le donne sono il 60% degli addetti nella lavorazione della seta, il 50,5% in quella del cotone. Italia • Censimento 1901, • Sono donne circa il 27% dei lavoratori industriali. • Mentre al censimento industriale (1903) le donne risultano il 39%. Essenzialmente perché l’impiego di donne nell’industria era più massiccio in settori che avevano nel complesso una struttura di tipo più moderno, come il tessile. • Minori: le ragazze tra il 9-15 anni sono 26,7%, i ragazzi il 14,5% Italia • Nascono grandi gruppi nella siderurgia: Terni, nata nel 1884, la Siderurgica di Savona (1900), l’Ilva (1905), nella meccanica pesante l’Ansaldo (1853) e la Breda (1886). • Agli inizi del 1900 nascono importanti industrie nel settore meccanico: Fiat (1899), Lancia (1906), Alfa (1910) nel settore automobilistico, e l’Olivetti (1898 per le macchine da scrivere. • Altro settore di rilevante importanza strategica è il chimico: Montecatini (1888), Pirelli (1883 Maggiori possibilità d’acquisto, a fine secolo, anche di piccola borghesia ed operai specializzati. Derivano dalla crescita dei salari, grazie alle organizzazioni dei lavoratori, e all’interesse dei produttori. Cambia il rapporto con gli oggetti di un numero considerevole di persone. Beni fondamentali non sono più solo quelli di mera sussistenza: cibo e qualche modesto vestito, un luogo e un mobile per dormire, n fuoco e una pentola. Non solo la borghesia, ma anche la classe operaia ritiene essenziali beni come un giornale, una camera da letto separata per i coniugi da quella dei figli, un cibo nutriente nei limiti del possibile, qualche modesto svago, abiti che proteggano dal freddo e un minimo decorosi. Alla madre di famiglia competono i consumi alimentari e il vestiario, e deve ricavare, da un budget che resta limitato, i massimi risultati. Nascono, nel 900, le catene di negozi, per generi alimentari e drogheria, arredo e mobilio per la casa. Politica di bassi prezzi, grazie agli acquisti centralizzati, ad un arredo molto modesto. Si rivolgono ad una clientela popolare. Per l’occasione fu edificato il Crystal Palace. Vennero esposti prodotti di vario genere, provenienti da diversi paesi, con particolare enfasi sulle nuove produzioni industriali. Al successo della Grande Esposizione del 1851 seguì la notevole risonanza internazionale di altre manifestazioni dello stesso tipo, tenute a Dublino e New York (1853), e a Parigi nel 1855. Nel 1862 fu inaugurata a Londra un’altra importante esposizione, che tuttavia ebbe meno successo di quella del 1851, nonostante la partecipazione di 29.000 espositori e la presenza di oltre 6 milioni di visitatori. Dato il valore delle promozioni e le entrate del turismo legato a tali eventi, gli Stati intervennero finanziariamente. Nel 1867 all’Esposizione internazionale di Parigi parteciparono 43.000 espositori e quasi 7 milioni di visitatori Nel 1873 a Vienna si tenne la più grande Esposizione internazionale fino ad allora mai allestita. Tre anni dopo a Filadelfia si organizzò l’Esposizione internazionale americana, con la quale si voleva celebrare il centenario della dichiarazione d’Indipendenza. A Parigi, in occasione dell’esposizione del 1878, fu eretto sulla riva destra della Senna il Palais du Trocadéro. A Parigi si tenne l’Esposizione universale del 1889, nel centenario della Rivoluzione: in quest’occasione fu eretta laTorre Eiffel. La manifestazione ospitò circa 62.000 espositori e 32 milioni di visitatori. Il 400° anniversario della scoperta dell’America fu celebrato con un’Esposizione internazionale a Chicago nel 1893, con 27.500.000 visitatori. La quinta grande esposizione francese si tenne a Parigi nel 1900: più di 40 milioni di visitatori e 80.000 espositori . Sindacati e partiti L’aumento quantitativo del proletariato di fabbrica e la relativa liberalizzazione legislativa favorirono lo sviluppo dei sindacati che iniziarono ad acquisire un rilievo non secondario anche fuori dal Regno Unito. Nel 1863 viene fondata in Germania l’Associazione degli operai tedeschi da Ferdinand Lassalle, attività sindacale e politica. Nel 1868 nasce in Inghilterra il Trade Union Congress, coordinamento nazionale delle Trades Union. Nel 1871 le Trade Unions ottengono il riconoscimento legale. Nel 1864 sull’onda del successo di alcuni grandi scioperi in Inghilterra viene fondata a Londra l’Associazione internazionale dei lavoratori. Reform Bill in Gran Bretagna Nel 1867 un nuovo Reform Bill estende l’elettorato, arrivando a comprendere i ceti medi nel loro complesso e anche gli strati superiori della classe operaia. 1 seggio ogni 10.000 abitanti. Nel 1884 suffragio universale maschile, esclusi domestici e uomini senza fissa dimora Nel 1917 viene stabilita la proporzione di un seggio ogni 70.000 abitanti e possono votare tutti gli uomini dal ventunesimo anno di età. I Internazionale Al termine del convegno fondativo fu approvato un Indirizzo inaugurale redatto da K. Marx, Marx: organizzazione di classe e lotta sindacale e lotta politica . In antitesi a un documento presentato da Mazzini che esprimeva fede “nel progresso morale, intellettuale e materiale della classe operaia. Mazzini era fautore della repubblica e della collaborazione tra le classi. Era anche fautore dell’associazionismo operaio. In Italia negli anni 50 erano nate varie Società operaie ispirate alle idee mazziniane. Nel 1871, a Roma, si unirono a livello nazionale, col nome di le Società operaie affratellate . Il documento è frutto di un compromesso tra le posizioni comuniste di Marx e altre “socialiste” presenti al Convegno. Nella delegazione inglese prevale il riformismo sociale basato sull’azione sindacale delle associazioni operaie. In quella francese prevalevano i proudhoniani ( contrari all’azione politica, favorevoli al sindacalismo cooperativistico) e i blanquisti, fedeli all’insurrezione. Gli italiani erano prevalentemente mazziniani. I non molti marxisti, tedeschi ed inglesi, sostenevano la lotta di classe e l’obbiettivo della proprietà collettiva dei mezzi di produzione L’Internazionale ebbe un ruolo importante perché stimolò la nascita, in molti paesi, i autonome organizzazioni di classe, e fissò i principi in base ai quali il movimento operaio si sarebbee sviluppato negli anni successivi. 1871 la Comune di Parigi Realizzazioni pratiche: scuola laica e gratuita, esercito popolare, mandato “imperativo per i deputati, partecipazione femminile al voto e alla difesa Queste realizzazioni piacciono non solo ad anarchici e marxisti, ma anche a molti mazziniani. Dilaniata dai suoi contrasti interni l’Internazionale, che peraltro aveva tenuto congressi quasi annuali, a Ginevra, Losanna in altre città europee, cessò virtualmente d’esistere nel 1872, quando la sua sede fu trasferita negli Usa, dove sopravvisse fino al 1876.