PODOLOGO il N.183 in medicina POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV.IN L.27-02-2004 N.46) ART.1 COMMA 1 - DCB ROMA RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI XXIX CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA luglio/agosto/settembre 2015 PODOLOGO il in medicina RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI DIRETTORE RESPONSABILE Mauro Montesi, Presidente A.I.P. VICE DIRETTORE Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P. DIRETTORE SCIENTIFICO Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P. Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P. VICE DIRETTORE SCIENTIFICO Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia, Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma DIRETTORE EDITORIALE Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P. COORDINAMENTO EDITORIALE Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P. COMITATO SCIENTIFICO Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, 00155 Roma. Prezzo di Copertina: Euro 0,60. È vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 17397 del 26 settembre 1978. Iscrizione al R.O.C. n.10606/2004. Editore Associazione Italiana Podologi Direzione e redazione Via F. Tovaglieri, 17 - 00155 Roma Tel. 06/2282023 E-mail: [email protected] - Internet: www.associazionepodologi.it Impaginazione e stampa Gemmagraf 2007 srl tipolitografia - www.gemmagraf.it Distribuzione Istituto Podologico Italiano associato all’Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana) INSERZIONISTI BTC Srl. tel. (0542) 643664 Sponsor. tel. (0423) 301771 ELTECH S.r.l. tel. (0442) 210430 Bayer S.p.a. tel. (02) 39781 Difa Cooper S.p.a. tel. (02)9659031 PRESIDENTE Mauro Montesi VICE PRESIDENTE Arcangelo Marseglia CONSIGLIO DIRETTIVO Giovanni Antonacci, Amalia Carpinella Antonio D’Amico, Arcangelo Marseglia, Mauro Montesi, Linda Passaro, Roberto Remia, Edoardo Zucchi Alessandra Leonoro (Rapp. Studenti) COLLEGIO DEI PROBIVIRI Isabella Bianco Carlo Bruziches Catia Filippi Stefano Mella Gerardo Russo COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI Renzo Renzi Alessandra Pausania Magdalena Skorupska Ferruccio Montesi COMUNICAZIONE E RAPPORTI ISTITUZIONALI Benedetto Leone INDIRIZZO SITO AIP www.associazionepodologi.it email: [email protected] SOMMARIO 6 7 15 Editoriale......................................................................................................................... 5 XXIX Congresso Nazionale A.I.P. Verso la Podoiatria......................................................................................................................... 6 1-4 ottobre 2015........................................................................................................................... 7 Forum e Convegni L’AIP a Brescia per il secondo incontro con la Psicogeriatria........................................................... 13 Farmacia e Podologia: una sinergia su cui impegnarsi.................................................................... 15 Università La Podologia presente a Porte Aperte alla Sapienza....................................................................... 17 Gruppi di Studio Podologia Geriatrica..................................................................................................................... 20 L’angolo Dermo-Podologico La Verruca Seborroica.................................................................................................................. 26 Medicina Nevo Melanocitico composto lentigginoso nell’arcata laterale del piede........................................... 27 20 26 27 EDITORIALE Editoriale “I l podologo ha assunto una rilevanza e una specificità che non possono più essere soggette a vuoti legislativi “, ci ha detto nel 2010 l’Onorevole Mariapia Garavaglia, già Ministro della Salute, nell’intervista che ci ha allora concesso. Quanto scrive l’Onorevole nell’ articolo “ Verso la Podoiatria ”, che apre questo numero, non fa che confermare un giudizio così autorevole, ma anche le aspettative della gente, soprattutto di bambini e anziani, sulla possibilità che il nostro Sistema Sanitario possa finalmente disporre di professionisti, appunto i Podologi, con un rinnovato profilo professionale e soprattutto con rinnovate capacità di intervento, quali possono essere conferite loro solo dalla Podoiatria. Quando leggerete queste righe mancheranno ben poche settimane al via di un Congresso, il XXIX, che si presenta di straordinario interesse. Il primo segnale viene dalla sessione plenaria di apertura: una tavola rotonda che vuole tracciare un percorso dalla Podologia alla Podoiatria, tenuto conto anche degli eminenti personaggi che vi partecipano, non può che destare un profondo interesse in quanti hanno a cuore il futuro della nostra professione. Quanto al Corso di Formazione che si sviluppa nei giorni successivi di venerdì e sabato, è sufficiente ricordare le parole del Prof. Mauro Montesi per rendersi conto di quanto il corso sia in linea con le aspettative di quanti vogliono effettivamente imparare. Si tratta, infatti, come scrive il Presidente, di “lezioni interattive con l’obiettivo di tracciare delle vere e proprie linee guida che ci siano veramente utili nella pratica giornaliera”. Gran parte dello spazio di questo numero è quindi dedicato al Congresso anche per agevolare la partecipazione degli eventuali ritardatari, che potranno ritagliare ed inviare le relative schede di partecipazione. Non mancano, per altro, pagine di sicuro interesse su altri temi. Innanzitutto il secondo incontro organizzato a Brescia dall’ Associazione Italiana di Psicogeriatria, che ha visto la partecipazione delle professioni sanitarie che hanno al centro del loro agire l’anziano fragile. Anche in questa occasione l’ A.I.P. era attivamente presente con il Presidente Mauro Montesi e con il Consigliere Antonio D’amico, del quale potrete leggere un contributo concernente il gruppo di podologi che si occupa del piede dell’anziano. Quanto all’area scientifica della rivista, il contributo del ben noto podiatra spagnolo Josè Valero Salas acquista un grande valore. Nel suo intervento avremo infatti la possibilità di attingere preziose informazioni su un caso clinico di grande interesse come quello del “nevo melanocitico composto lentigginoso nell’arcata laterale del piede“. A Tutti un caloroso arrivederci a Principina! 5 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 XXIX CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. Verso la Podoiatria M olti mi hanno sentito ripetere che non è così offensivo dire “ragioni coi piedi”, perché basta fare esperienza del disagio e dell’affaticamento causati dal non camminare bene per comprendere che senza benessere, anche dei piedi, non è facile essere efficienti nel lavoro. “E’ da tempo che ragiono con i piedi”. Ogni occasione è buona per ripeterlo, soprattutto ora che leggo nel programma definitivo del vostro Congresso che è necessario “camminare bene per vivere meglio”, come recita il titolo della Tavola Rotonda di apertura, di cui sono la moderatrice. L’avevo capito già nel lontano 1994 quando da Ministro della Sanità ho fortemente voluto e formalizzato la vostra professione, bella e soprattutto utile alle persone in un sistema di assistenza alla fragilità e in particolare a quella degli anziani. E’ per questo che la Tavola Rotonda di questo Congresso vuol dare l’avvio ad un dibattito sul passaggio dalla Podologia alla Podoiatria, dibattito che a voi interessa e appassiona noi . Personalmente ne vivo le vicende con grande attenzione, essendo stata la prima firmataria di un Disegno di Legge che ne traccia l’iter formativo. Non conosco ora il parere degli illustri colleghi della Tavola Rotonda e per me, come anche per voi, sarà utile ascoltare. Per quanto mi riguarda non esito a registrare un notevole salto di qualità della vostra professione, un’evoluzione costante, una formazione sempre di più alto livello, la capacità di offrire una diversa e più completa assistenza sanitaria, nonché, infine, la forte crescita della domanda da parte dei pazienti. Tutti fattori questi che legittimano pienamente una revisione del profilo professionale e conseguentemente l’istituzione della Laurea specialistica in Podoiatria. Potremo così contare su un professionista Podoiatra analogo a quello che tanto successo riscuote nei Paesi più evoluti quali ad esempio Stati Uniti, Inghilterra, Spagna. D’altra parte la logica che ha guidato l’A.I.P. nel formulare il programma del corso di formazione che per due giorni fa seguito alla giornata inaugurale costituisce una precisa garanzia che la professione è ormai matura per andare “verso la Podoiatria”. Il rigore con cui il programma è stato articolato, le linee guida che per ogni patologia verranno formulate, l’interattività che si è voluta dare alle lezioni, sono tutti elementi che dimostrano, al di là di ogni dubbio, la crescita della professione registrata nel nostro Paese. Nel concludere mi auguro che i Podologi italiani siano presenti in gran numero ad un evento che costituisce un chiaro segnale di raggiunta maturità, soprattutto a favore della persone che ricorrono alla vostra assistenza. Infine riconosco che è sempre un piacere per me, che ha suo tempo, ho definito la vostra Professione come indispensabile al Sistema Sanitario Italiano, incontrarvi personalmente per salutarvi uno per uno e per continuare ad accompagnarvi in questo cammino. Da parte mia, quindi, un grazie di cuore per avermi consentito di capire la veridicità di quell’ adagio “ragionare con i piedi” n Mariapia Garavaglia 6 n.182 luglio/agosto/settembre n.183 aprile/maggio/giugno 2015 2015 il PODOLOGO in medicina XXIX CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. Mancano pochi giorni al XXIX Congresso Nazionale di Podologia Benedetto Leone 1-4 OTTOBRE 2015 Q uando leggerete queste pagine, saremo ormai a ridosso del XXIX Congresso Nazionale. Abbiamo ritenuto di pubblicare nuovamente, dopo il numero precedente, sia il programma dei lavori che le schede di partecipazione ai corsi e di prenotazione alberghiera. Abbiamo inteso, così, oltre che di comunicarvi alcune lievissime modifiche al Programma, di agevolare le ultime iscrizioni. Quanto al Programma sembra superfluo descriverne ancora i punti di forza che lo caratterizzano. Basta leggerlo con attenzione per capire quale sforzo abbia fatto l’ A.I.P per offrire una varietà di corsi di formazione che non tralasciano nulla al caso, affrontando tutti i temi di maggiore interesse e attualità. L’onorevole Mariapia Garavaglia, infatti, nell’articolo di apertura sottolinea che “il rigore con cui il programma è stato articolato, le linee guida che per ogni patologia verranno formulate sono tutti elementi che dimostrano, al di là di ogni dubbio, la crescita della professione registrata nel nostro Paese”. Responsabile Comunicazione A.I.P. Non è certo azzardato, quindi, immaginare che il XXIX possa effettivamente essere ricordato come l’evento che ha aperto la strada al passaggio dalla Podologia alla Podoiatria. A tutti, buon lavoro ! n UNA RICHIESTA DI PODOLOGI PER ABU DHABI Al momento di andare in stampa apprendiamo che si sono conclusi gli accordi tra il Presidente Prof. Mauro Montesi e un noto chirurgo vascolare che presta la sua opera presso una importante Clinica di Abu Dhabi, capitale degli Emirati Arabi. In sintesi tali accordi riguardano: • La richiesta di poter selezionare alcuni podologi con almeno 3 anni di esperienza e conoscenza della lingua inglese, disposti a trasferirsi; • In occasione del Congresso nazionale di Podologia, saranno presenti i referenti della Clinica con uno spazio espositivo presso il quale verranno effettuati i colloqui con le persone interessate; • I podologi associati interessati devono inviare entro i primi di settembre il loro cv all’AIP che provvederà a trasmetterli per un primo screening volto a facilitare gli incontri di Principina; • Qualora l’AIP ricevesse maggiori dettagli sulla posizione aperta non mancherà di darne comunicazione agli associati. Come si può facilmente comprendere si tratta di una occasione di grande rilievo, soprattutto per i giovani che desiderano migliorare la loro posizione professionale. 7 il PODOLOGO in medicina n.183 n.182 luglio/agosto/settembre aprile/maggio/giugno 2015 XXIX CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA Principina Terra (GR) 1-4 ottobre 2015 GIOVEDI’ 1 OTTOBRE VENERDI’ 2 SABATO 3 OTTOBRE Sessione plenaria Corsi di formazione 14,30 Registrazione dei partecipanti 15,00 Saluto del Presidente Mauro Montesi Tavola rotonda: “Camminare bene per vivere meglio: dalla podologia alla podoiatria nel sistema di assistenza alle fragilità” On.le Emilia Grazia De Biasi, Presidente 12 Commissione Permanente Igiene e Sanità, Senato della Repubblica On.le Paola Binetti, XII^ Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati Dott.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie, Ministero della Salute On.le Andrea Mandelli, Senatore della Repubblica, Corso di Formazione A Approccio interdisciplinare alla professione di podologo: limiti, potenzialità e responsabilità 8,00 E’ prevista la partecipazione di: Tutti i corsi di formazione si svolgeranno sia il venerdì che il sabato a Presidente FOFI Dott. Rodolfo Lena, Presidente Commissione Politiche sociali e salute, Regione Lazio Registrazione dei partecipanti 8,30 Anestetici e anestesia locale: prossime frontiere in podologia (J. Addante – S. Montesi – A. Taranto) 10,30 Pausa caffè 10,50 Farmacologia e podologia: quali limiti? (E. Leopardi) 12,50 Pausa pranzo 14,15 Biomeccanica del piede e baropodometria (R. Remia, A. Russo) 16,15 Pausa caffè 16,30 Cartella clinica informatizzata in base alle nuove normative ministeriali (M. Montesi, M. Croce) 18,30 Valutazione ECM Corso di Formazione B Sono stati invitati ad intervenire: Ecografia e terapia fisica strumentale del piede On.le Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute Dott. Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla 8,00 Registrazione dei partecipanti Salute Introduce Mauro Montesi, Presidente AIP Modera l’On.le Mariapia Garavaglia 17,15 Programmazione Neuro Linguistica e comunicazione Podologo – Paziente Dott. Vincenzo Fanelli 19,15 Chiusura dei Lavori Prima parte: Ecografica guidata del piede (F. Montesi) Ore 8.30/12.50 8,30 Ecografia funzionale in Podologia: aspetti giuridici 9,30 Ecografia muscolo scheletrica: definizione e fisica degli ultrasuoni 10,00 Ecografia muscolo scheletrica: settaggi e presa di contatto 10,30 Pausa caffè 10,50 – 12,50 Ecografia del piede: pratica clinica 12,50 Pausa pranzo Seconda parte: Terapia fisica strumentale (S. Massimiani, A. Mazza) Ore 14,15/18,30 14,15 Terapia fisica strumentale in Podologia: aspetti giuridici 15,00 Terapia fisica strumentale in Podologia: applicazioni cliniche 15,30 Elettroterapia: principi fisici e applicazioni pratiche 16,15 Pausa caffè 16,30 Ultrasuonoterapia: principi fisici e applicazioni pratiche 17,00 Crioterapia: principi fisici e applicazioni pratiche 17,30 Tecarterapia/Diatermia: principi fisici e applicazioni pratiche 18,30 Valutazione ECM Corso di Formazione C Piede diabetico: protocolli assistenziali e tecniche terapeutiche avanzate 8,00 Registrazione dei partecipanti 8,30 Protocolli terapeutici assistenziali sulla gestione del piede diabetico (M. Montesi, G. Furno) 10,30 Pausa caffè 10,50 Protocolli terapeutici assistenziali sulla gestione del piede diabetico (2a parte) (M. Montesi, G. Furno) 11,30 Le medicazioni avanzate (M. Cavallini, G. Antonacci) 12,50 Pausa pranzo 14,15 Rivascolarizzazione dell’arto: come è possi bile salvare un piede (S. Furgiuele) 16,15 Pausa caffè 16,30 Laser terapia in Podologia: aspetti terapeu tici e riabilitativi (C. Gaspari) 18,30 Valutazione ECM Corso di Formazione D Tecniche di diagnosi delle patologie podaliche e nuove procedure di presa di impronta per ortesi plantari - US, RX, TC, RM principi fisici ed apparecchiature - Lesioni dell’osso, fratture - Neuroma di Morton - Aponeurosi plantare: fascite - Patologia della regione periastragalica: tendini, legamenti, seno del tarso, coxa pedis -Artrosi - Artropatie da cristalli: Gotta - Piede diabetico 12,50 14,15 16,15 16,30 18,30 Valutazione ECM Corso di Formazione BLSD per sanitari AHA (gruppi di massimo 24 partecipanti) 8,00 8,30 9,00 10,30 10,50 12,50 14,15 14,35 15,35 16,35 16,50 17,15 18,30 (A. Cremona) Registrazione dei partecipanti Presentazione del corso Cambiamenti delle linee guida AHA 2010 – BLS Adulto 1a parte Pausa caffè BLS Adulto 2a parte Pausa pranzo BLS bambino BLS infante Manovra di Heimlich e assistenza respiratoria in caso di solo arresto respiratorio Conclusione parte teorico-pratica Somministrazione test scritto (25 minuti) Skill test Chiusura dei lavori DOMENICA 4 OTTOBRE Sessione plenaria 09,00 8,00 Registrazione dei partecipanti 8,30 Il piede del bambino e le patologie connesse 10,00 (M. Calderaro, T. Giorgini) 10,30 Pausa caffè 10,50 La diagnostica per immagini nelle principali 11,00 12,00 patologie del piede e della caviglia Pausa pranzo Nuove procedure di presa di impronta per la realizzazione di ortesi plantari personalizzate e relativi materiali (G.Pepè, G. Furno) Pausa caffè Nuove procedure di presa di impronta per la realizzazione di ortesi plantari personalizzate e relativi materiali - 2a parte (G.Pepè, G. Furno) Le nuove normative ECM e gli adempimenti legali per il Podologo M. Croce Focus sulle novità fiscali ed impatto modifiche 2015 legate ai Podologi M.A. Codella Norme di sicurezza sul lavoro Chiusura dei lavori e saluti MODALITA’ DI ISCRIZIONE Per iscriversi al Congresso scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.associazionepodologi.it, compilarla in ogni sua parte e inviarla all’indirizzo e-mail [email protected] oppure via fax al numero 06/31052392, unitamente alla ricevuta di pagamento relativa al totale della quota di iscrizione, entro il 1 settembre 2015. Oltre tale data e in sede congressuale la quota di partecipazione verrà maggiorata del 20%. Attenzione: i workshop sono a numero chiuso. La segreteria accetterà le iscrizioni rispettando il criterio cronologico di arrivo delle schede fino ad esaurimento posti. Le schede non accompagnate dal pagamento non saranno ritenute valide. I partecipanti che nella scheda di iscrizione abbiano espresso una preferenza per un workshop già al completo verranno ricontattati dalla segreteria per esprimere una nuova preferenza. INFORMAZIONI GENERALI SEDE CONGRESSUALE Hotel **** Centro Congressi Fattoria La Principina Via dei Girasoli, 1 (vicino Via del Tarabuso) 58100 Principina Terra (GR) Telefono 0039 0564 44141 Fax 0039 0564 400375 E-mail: [email protected] SEGRETERIA AIP Via Francesco Tovaglieri 17, 00155 Roma tel./fax 06-2282023; 06-2285047; [email protected] – www.associazionepodologi.it SEGRETERIA AMMINISTRATIVA E PROVIDER ECM KOS Comunicazione e Servizi s.r.l Tel. 06/59290256 – Fax 06/31052392 [email protected] INFORMAZIONI SCIENTIFICHE POSTER I poster di dimensioni massime 70x100cm dovranno essere affissi dall’autore negli appositi spazi numerati dalle ore 9.00 alle ore 14.00 di giovedì 1 ottobre. L’accettazione di ciascun lavoro è subordinata all’approvazione da parte del Comitato Scientifico dell’AIP e all’iscrizione all’Associazione dell’autore che presenta il lavoro. Al miglior poster verrà risconosciuto un premio di €200. I lavori dovranno preventivamente essere inviati via email alla segreteria AIP (Termine ultimo per l’invio: 10 settembre 2015) ACCREDITAMENTO ECM I corsi di formazione sono stati accreditati ai fini ECM presso la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina del Ministero della Salute. I corsi sono stati accreditati per le seguenti Professioni e Discipline: Podologo; Fisioterapista; Infermiere; Medico Chirurgo: Medicina Generale, Medicina Fisica e Riabilitazione, Malattie metaboliche e Diabetologia. Ulteriori informazioni e approfondimenti sono disponibili sul sito www.associazionepodologi.it XXIX CONGRESSO FORUM NAZIONALE E CONVEGNI A.I.P. DA INVIARE ENTRO IL 1 SETTEMBRE 2015 alla Segreteria KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax a 06/31052392, o via email a [email protected] DA INVIARE ENTRO IL 1 SETTEMBRE 2015 alla Segreteria KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax a 06/31052392, o via email a [email protected] Nome: ……….……………………………….. Cognome: .................................................................................... C.F. |___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___| Nome: ……….……………………………….. Cognome: .................................................................................... Indirizzo: ………………………………………………........................................................................................ C.F. |___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___| CAP: .…………………….. Città: …………………………...….......................................Provincia: ….....… Indirizzo: ………………………………………………........................................................................................ Cell.: ................................................................. e-mail:…………………………...........……………………….. Professione ECM: Podologo Altra professione ................................................................ CAP: .…………………….. Città: …………………………...….......................................Provincia: ….....… Cell.: ................................................................. e-mail:…………………………...........……………………….. ISCRIZIONE AI CORSI DIPodologo FORMAZIONE 2-3 ottobre 2015 ................................................................ Professione ECM: Altra professione Quota soci AIP giornaliera per singolo (A-B-C-D) corso 90 € +iva. (8 ore) Quota per singolo2-3 corso (A-B-C-D) ISCRIZIONE AIstudenti CORSI giornaliera DI FORMAZIONE ottobre 201550 € +iva. (8 ore) Quotasoci nonAIP socigiornaliera giornaliera per per singolo (A-B-C-D) +iva. (8 Quota singolo corso (A-B-C-D) corso130 90 €€ +iva. (8 ore) ore) Quotastudenti soci AIPgiornaliera e studenti per di formazione BLSD 123 + iva(8 (8 ore) ore) Quota per corso singolo corso (A-B-C-D) 50 €€+iva. Quota non soci per corso di formazione BLSD 140 € + iva (8 ore) Quota non soci giornaliera per singolo corso (A-B-C-D) 130 € +iva. (8 ore) Le sessioni plenarie di giovedì 1 e domenica 4 ottobre sono gratuite (in abbinamento ad almeno un corso) Quota soci AIP e studenti per corso di formazione BLSD 123 € + iva (8 ore) Quota non soci perI corso diSCELTI formazione BLSD + iva (8 ore) SELEZIONARE CORSI (max 1 per140 ogni€giornata): Le sessioni plenarie di giovedì 1 e domenica 4 ottobre sono gratuite (in abbinamento ad almeno un corso) La quota di iscrizione comprende: VENERDI’ 2 ottobre SABATO 3 ottobre (8 ore formative) I CORSI SCELTI(8(max ore formative) SELEZIONARE 1 per ogni giornata): Corso di formazione VENERDI’ 2 ottobre A •La quota partecipazione ai lavori di iscrizione comprende: scientifici e pratici (accreditati ECM) Corso di formazione B Corso di formazione B •• kit congressuale ai lavori Corso di formazione A Corso di formazione A partecipazione Corso di formazione C Corso di formazione C scientifici pratici (accredi• attestato di epartecipazione tati ECM) Corso di formazione B Corso di formazione B • coffee break come da proCorso di formazione D Corso di formazione D • gramma kit congressuale Corso Corso formazione BLSD C • attestato di partecipazione Corsodidiformazione formazioneCBLSD Corso di di formazione • coffee break come da proCorso di formazione D Corso di formazione D gramma N.B. I Corsi di formazione sono a numero chiuso e accreditati nel programma di Educazione Continua in Medicina Corso di formazione BLSD Corso di formazione BLSD Inviare la scheda di iscrizione debitamente compilata a KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax al numero 06/31052392, o via email a [email protected], unitamente alla ricevuta di pagamento, N.B. I Corsi di formazione sono a numero chiuso e accreditati nel programma di Educazione Continua in Medicina entro il 1 settembre 2015. Dopo tale data le quote subiranno una maggiorazione del 20% dell’importo indicato. Inviare la scheda di iscrizione debitamente compilata a KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax al numeroMODALITA’ 06/31052392, via email a [email protected], alla ricevuta di valide): pagamento, DI oPAGAMENTO (Le schede non accompagnate dalla ricevuta unitamente di pagamento non saranno ritenute entro il 1 settembre 2015. Dopo tale data le quote subiranno una maggiorazione del 20% dell’importo - Bonifico bancario a favore di: KOS Comunicazione e Servizi s.r.l. indicato. Banca Popolare di Sondrio, IBAN: IT98T0569603211000008994X74 Oggetto: Iscrizione XXIX Congresso nazionale di Podologia, MODALITA’ DI PAGAMENTO (Le schede non accompagnate dalla Nome ricevutaediCognome pagamento partecipante non saranno ritenute valide): - Bonifico bancario a favore di: KOS Comunicazione e Servizi s.r.l. RICHIESTA Banca PopolareFATTURA: di Sondrio, IBAN: IT98T0569603211000008994X74 Ragione Sociale________________________________________________________________________ Oggetto: Iscrizione XXIX Congresso nazionale di Podologia, Nome e Cognome partecipante Indirizzo______________________________ Cap__________ Città__________________ Prov.______ P.IVA_____________________________________C.F.________________________________________ RICHIESTA FATTURA: (8 ore formative) Corso di formazione SABATO 3 ottobreA (8 ore formative) Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003. Sono consapevole che Titolari del trattamento sono l’A.I.P. e KOS Comunicazione e Servizi s.r.l.Sociale________________________________________________________________________ Ragione Data ____________________________ FirmaCap__________ ________________________________________ Indirizzo______________________________ Città__________________ Prov.______ P.IVA_____________________________________C.F.________________________________________ Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003. Sono consapevole che Titolari del trattamento sono l’A.I.P. e KOS Comunicazione e Servizi s.r.l. Data ____________________________ Firma ________________________________________ 11 il PODOLOGO in medicina n.183 n.182 luglio/agosto/settembre aprile/maggio/giugno 2015 XXIX CONGRESSO NAZIONALE A.I.P. DA INVIARE ENTRO IL 01/09/2015 all’Hotel tramite fax al n° 0564/400380 o mail [email protected] Nome: ……….…...........….......................…................................ Cognome: .............................................................................................. DA INVIARE ENTRO IL 01/09/2015 all’Hotel tramite fax al n° 0564/400380 o mail [email protected] Documento: ……………….......…………… N°: ……………................................................. Scadenza: ........…….........……… Indirizzo: ……………………………………………….....................................................................................................................… Nome: ……….…...........….......................…................................ Cognome: .............................................................................................. CAP: .……………........................……Città: Documento: ……………….......………………………………............................................................................................................... N°: ……………................................................. Scadenza: ........…….........……… Cell.: ................................................................................ e-mail: ..................................................................................................................... Indirizzo: ……………………………………………….....................................................................................................................… CAP: .……………........................……Città: …………………............................................................................................................... IL PACCHETTO PODOLOGI comprende: Cell.: ................................................................................ e-mail: ..................................................................................................................... •Giovedì 1 OTTOBRE: cena e pernottamento; IL•Venerdì PACCHETTO PODOLOGI comprende: 2 OTTOBRE: colazione, pranzo, cena e pernottamento •Sabato 3 OTTOBRE: colazione, pranzo, cena di gala e pernottamento •Giovedì 1 OTTOBRE: cena e pernottamento; •Domenica4 OTTOBRE: colazione •Venerdì 2 OTTOBRE: colazione, pranzo, cena e pernottamento Per esigenze personalicolazione, diverse dapranzo, quelle cena proposte, di contattare direttamente l’Hotel. •Sabato 3 OTTOBRE: di galasieprega pernottamento •Domenica4 OTTOBRE: colazione Con la presente CONFERMO: Per esigenze personali diverse da quelle proposte, si prega di contattare direttamente l’Hotel. TIPOLOGIA CAMERA PACCHETTO PODOLOGI 1-4 ottobre Con la presente CONFERMO: 430,00 € a persona DUS - Doppia uso singola TIPOLOGIA CAMERA PACCHETTO PODOLOGI 1-4 ottobre DOPPIA MATRIMONIALE oppure 325,00 € a persona DOPPIA conuso 2 LETTI 430,00 € a persona DUS - Doppia singolaSEPARATI DOPPIA MATRIMONIALE oppure 325,00 € a persona PACCHETTO STUDENTI: 1-4 ottobre DOPPIA con 2 LETTI SEPARATI 175,00 € a persona Il pacchetto 3 notti in1-4 villini 3 o 4 posti letto con prima colazione, pranzi e cena del giovedì PACCHETTOinclude: STUDENTI: ottobre (esclusa cena del venerdì e cena di gala) 175,00 € a persona IN CAMERA CON:3 notti da compilare (siacon per prima podologi che per pranzi studenti) in caso camera condivisa Il pacchetto include: in villiniin3 stampatello o 4 posti letto colazione, e cena deldigiovedì (esclusa cena del venerdì e cena di gala) Cognome Nome Carta d’identità N° Tipologia Camera IN CAMERA CON: da compilare in stampatello (sia per podologi che per studenti) in caso di cameraMatrimoniale condivisa Doppia Cognome Nome Carta d’identità N° Tipologia (indicare solo in caso diCamera Camera Tripla) (indicare solo in caso di Camera Quadrupla) Doppia Matrimoniale MODALITÀ DI PAGAMENTO a saldo totale della prenotazione: (indicare solo in caso di Camera Tripla) BONIFICO: (indicare solo in caso di Camera Quadrupla) Bonifico intestato a GES-IM. Srl, BANCA SELLA – Piazza Gioberti, 9 - 58100 Grosseto; IBAN: IT39M0326814302052677592960 CAUSALE: Nome PACCHETTO (indicare es. pacchetto podologi o studenti) XXIX CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA MODALITÀ DI PAGAMENTO a saldoadtotale della prenotazione: CARTA DI CREDITO: AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO BONIFICO: Intestata a_____________________________________________________________TIPO____________________________________ Bonifico intestato a GES-IM. Srl, BANCA SELLA – Piazza Gioberti, 9 - 58100 Grosseto; IBAN: IT39M0326814302052677592960 N°____________________________________________________Scad.__________________ IMPORTO €.______________________ CAUSALE: Nome PACCHETTO (indicare ad es. pacchetto podologi o studenti) XXIX CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA Firma titolare____________________________________________________ CARTA DI CREDITO: AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO RICHIESTA FATTURA (eventuale): Intestata a_____________________________________________________________TIPO____________________________________ Ragione Sociale____________________________________________________Indirizzo______________________________________ N°____________________________________________________Scad.__________________ IMPORTO €.______________________ Cap___________________Città_____________________Prov.____________ Firma titolare____________________________________________________ P.IVA_______________________________________C.F.________________________________________________________________ RICHIESTA FATTURA (eventuale): Informativa ai sensi dell’art.13 d. lgs. 196/2003: i suoi dati personali fornitici nella presente occasione saranno oggetto di trattamento informatico e manuale, al fine di documentare la sua Ragione Sociale____________________________________________________Indirizzo______________________________________ partecipazione al Congresso in oggetto organizzato presso Fattoria La Principina gestito da IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. e a trattamenti derivati da obblighi di legge. Il conferimento dei dati a tali fini è obbligatorio ed essenziale per la sua partecipazione alla manifestazione. Il titolare dei dati è IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. Ad esso competono tutti i diritti e doveri previsti dall’art. Cap___________________Città_____________________Prov.____________ 7 T.U. Preso atto dell’informativa di cui sopra consento al trattamento dei miei dati personali e alla loro comunicazione per le finalità sopra indicate. P.IVA_______________________________________C.F.________________________________________________________________ Data__________________________________________ Firma____________________________________________________________ Informativa ai sensi dell’art.13 d. lgs. 196/2003: i suoi dati personali fornitici nella presente occasione saranno oggetto di trattamento informatico e manuale, al fine di documentare la sua partecipazione al Congresso in oggetto organizzato presso Fattoria La Principina gestito da IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. e a trattamenti derivati da obblighi di legge. Il conferimento dei dati a tali fini è obbligatorio ed essenziale per la sua partecipazione alla manifestazione. Il titolare dei dati è IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. Ad esso competono tutti i diritti e doveri previsti dall’art. 7 T.U. Preso atto dell’informativa di cui sopra consento al trattamento dei miei dati personali e alla loro comunicazione per le finalità sopra indicate. Data__________________________________________ Firma____________________________________________________________ 12 n.182 luglio/agosto/settembre n.183 aprile/maggio/giugno 2015 2015 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI Hanno partecipato le professioni sanitaria aderenti al gruppo di studio L’AIP a Brescia per il secondo incontro con la Psicogeriatria Venerdì 3 luglio si è svolto nuovamente a Brescia, presso il Centro Paolo VI, il secondo incontro, organizzato dall’Associazione Italiana di Psicogeriatria, tra le professioni sanitarie che hanno al centro del loro agire l’anziano fragile e che ormai da un anno cercano di elaborare una piattaforma comune, non solo da un punto di vista sanitario ma anche, se non soprattutto, culturale, sulle problematiche psicogeriatriche. Erano presenti le seguenti associazioni: • Fondazione Zancan (anche per l’Ordine degli Assistenti Sociali) • ANIN-Associazione Italiana Infermieri Neuroscienze • AIP- Associazione Italiana Podologi • SIF- Società Italiana di Fisioterapia • AITO- Associazione Italiana Terapisti Occupazionali • Federazione Italiana Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica • ANEP- Associazione Nazionale Educatori Professionali (in attesa di risposta). Non presente, ma ha aderito all’iniziativa, anche l’Associazione Italiana Infermieri di Famiglia. Il professor Trabucchi, nel suo intervento introduttivo, ha voluto ringraziare tutti i presenti per il contributo offerto al Congresso di Psicogeriatria svoltosi Firenze lo scorso aprile, in cui ogni associazione ha avuto a disposizione un ampio spazio: la partecipazione degli associati alle varie realtà rappresentate nel Gruppo di Studio è infatti stata molto nutrita e stimolante. Tutti hanno espresso il compiacimento per tale positiva esperienza e per il futuro hanno avanzato anche altre interessanti proposte, tra le quali ha trovato notevole consenso quella di presentare una situazione clinico-assistenziale e le modalità con cui ogni realtà Antonio D’Amico Podologo A.I.P. professionale la affronta in base alle proprie specifiche competenze: un modo tangibile e moderno per dare concretezza alla collaborazione interprofessionale. Come Associazione Italiana Podologi (a rappresentarla il presidente Mauro Montesi e Antonio D’Amico, come membro del Direttivo) abbiamo sollevato l’esigenza di dare impulso alla reciproca conoscenza delle associazioni che fanno parte del Gruppo di Studio, sia attraverso la partecipazione ai rispettivi congressi nazionali di esponenti delle altre associazioni, sia attraverso il consolidamento di una rete di relazioni mediante il rinvio a specifici link da inserire nei vari portali associativi. Spesso si dà per scontata la conoscenza degli ambiti professionali altrui, ma quando la si approfondisce veramente ci si accorge come tali conoscenze siano superficiali, incomplete o viziate, in alcuni casi, da pregiudizi culturali. La parte principale dell’incontro è stata dedicata al progetto di elaborare una Carta delle Professioni sanitarie che si occupano dell’assistenza all’anziano fragile. Nei mesi a venire, la bozza, che è stata presentata dal prof. Trabucchi, sarà oggetto, da parte delle associazioni, di riflessioni, commenti ed eventuali emendamenti e infine dovrà essere approvata dai rispettivi direttivi. Tale Carta sarà poi presentata ufficialmente nel corso di eventi di cui la Società di Psicogeriatria si farà promotrice. La ratio che permea questo elaborato è quella di definire “un insieme di conoscenze in grado di guidare gli atti di cura di una persona vecchia o molto vecchia, Il Prof. Marco Trabucchi 13 il PODOLOGO in medicina n.183 n.182 luglio/agosto/settembre aprile/maggio/giugno 2015 FORUM E CONVEGNI con vari livelli di disabilità, frequentemente dovuta a problematiche psicogeriatriche, portatrice di numerose patologie” e di esaltare “la collaborazione tra le diverse professionalità che si prendono cura dell’anziano fragile. Infatti, l’esperienza di ogni giorno, ma anche studi controllati hanno dimostrato come un lavoro realmente di equipe è in grado di migliorare la qualità dell’assistenza, e quindi di ottenere importanti risultati di salute per le persone assistite”. Corollario imprescindibile all’elaborazione di questa importante Carta costitutiva, è l’impostazione concreta da dare al Gruppo di Studio, affinché la colla- borazione tra le realtà professionali possa condurre ad alcuni risultati pratici. A tale riguardo sono state individuate le seguenti linee operative: • stesura di un piano di attività formative collaborative da sviluppare nei prossimi mesi; • partecipazione a gruppi di studio su specifiche tematiche di rilievo clinico-assistenziale e scarsamente note; • partecipazione corale al Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria come momento di presentazione pubblica della collaborazione n L’AIP ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA COMMISSIONE IGIENE E SANITA’ DEL SENATO “Un documento che vuole incidere sulle politiche del Governo per poter mettere al centro dell’ attenzione il valore salute e del nostro sistema sanitario”, con queste parole la Presidente della Commissione Senatrice Emilia Grazia De Biasi ha aperto i lavori della conferenza stampa che ha tracciato i principali punti di un’ indagine conoscitiva in corso sulla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Il Presidente Montesi, invitato all’evento, ha seguito con grande attenzione lo sviluppo del dibattito dall’intervento del Sottosegretario Vito De Filippo, fino alle relazioni dei Senatori D’Ambrosio Lettieri e Nerina Dirindin. Quest’ultima ha rilevato come il SSN rappresenti una storia, un sistema di valori sul quale si registra ancora un grande consenso. Ne ha auspicato la difesa, come si difende un bene prezioso che tutti ci invidiano. D’Ambrosio Lettieri, poi, ha ancora più rinforzato la grande stima per il SSN, definendolo un fiore all’occhiello del nostro Paese e della nostra Democrazia. “In questo senso” ha detto “il tema delle risorse non deve essere predominante”. Gli argomenti toccati dalla relazione acquistano straordinario valore nell’ambito del sistema sanitario. Quelli di maggiore interesse anche per la nostra professione si riferiscono all’invecchiamento che deve essere considerato un’importante conquista sociale e non un drammatico fattore di crescita della sfera sanitaria. La prevenzione, poi, contribuisce in maniera significativa alla sostenibilità del sistema. Quanto all’informatizzazione, essa può contribuire a migliorare l’accessibilità al sistema e l’integrazione dei servizi per gli operatori e per il cittadino. Il ricorso sempre più frequente al privato, infine, impone un serio ripensamento a livello politico nella definizione dei nuovi LEA, che possano rispondere alle nuove esigenze di salute dei cittadini nella ridefinizione dei criteri di esenzione e dei ticket. Come è agevole comprendere, si tratta di temi di straordinario rilievo dei quali anche l’AIP da tempo si sta interessando con grande forza e impegno. “Basta pensare per esempio alla prevenzione, alla informatizzazione, ai LEA” ci ha detto Mauro Montesi commentando l’evento “ per capire come la Commissione Igiene e Sanità, egregiamente presieduta dalla Senatrice Emilia Grazia De Biasi, sia positivamente e attivamente impegnata su temi di straordinario interesse, da tempo all’attenzione anche della nostra Associazione”. B. L. 14 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina FORUM E CONVEGNI Il punto di vista del farmacista Farmacia e Podologia: una sinergia su cui impegnarsi Se si pensa che il 70% della popolazione anziana soffre di patologie che, a diverso titolo, coinvolgono il piede, si comprende l’importanza di una interazione attiva tra podologo e farmacista. Una collaborazione che, tuttavia, fino ad oggi non è decollata come avrebbe dovuto. I molteplici aspetti che accomunano le due professioni sono emersi con forza in occasione del corso Ecm “Farmacia e Podologia: una sinergia su cui impegnarsi” svoltosi dal 15 al 17 giugno presso l’Hotel Forte Village a Santa Margherita di Pula in Sardegna. L’evento formativo, organizzato da Utifar (Unione tecnica italiana farmacisti) ha visto la partecipazione in qualità di docente di Mauro Montesi, fondatore nel 1974 dell’Associazione italiana podologi e attuale Presidente dell’Aip. Oltre a fornire i contenuti scientifici di base inerenti diagnosi e terapie nel trattamento delle patologie podaliche più rilevanti, il corso ha fornito ai farmacisti presenti gli stru- Ufficio Stampa Utifar menti per meglio rapportarsi con le crescenti richieste della popolazione in ambito podologico. I partecipanti sono rimasti entusiasti non solo delle tematiche trattate, ma anche dal comprendere come la figura professionale del podologo possa rappresentare un riferimento per il cittadino in molteplici disturbi per i quali egli spesso si reca in farmacia. Comprendere quali siano gli ambiti di competenza della figura del podologo è risultato essere un elemento di grande utilità per il farmacista che, con maggiore professionalità, potrà operare direttamente con il consiglio laddove questo sia possibile, oppure indirizzare il paziente dall’operatore sanitario più indicato quando questo si riveli necessario. Per contro, la sinergia tra le professioni prevede che il podologo sia adeguatamente informato sui prodotti presenti in farmacia che possono essere utili alla cura delle patologie podaliche. Per aiutare il farmacista, ma anche il pubblico, a comprendere le La relazione del Prof. Montesi 15 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 FORUM E CONVEGNI competenze e gli ambiti di azione, è utile richiamare il Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 666 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 3 dicembre 1994, n. 283) che individua la figura professionale del podologo attraverso i seguenti punti: 1. il podologo è l’operatore sanitario che in possesso del diploma universitario abilitante, tratta direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofiche, deformi e incarnite, nonché il piede doloroso; 2. il podologo, su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione delle ulcerazioni delle verruche del piede e comunque assiste, anche ai fini dell’educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a rischio; 3. Il podologo individua e segnala al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico; 4. Il podologo svolge la sua attività professionale in strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di dipendenza o libero-professionale. Da questa breve descrizione del profilo professionale del podologo, si comprende come questa figura possa rappresentare un riferimento di fondamentale importanza per gran parte di quelle persone che si recano in farmacia con disturbi che vanno dalle comuni onicomicosi e verruche, fino alle ulcere tipiche della complicanza del piede diabetico. A più di venti anni dall’entrata in vigore del decreto 666/94, la maggior parte dei farmacisti presenti al corso non era a conoscenza del fatto che gli estetisti e i pedicure non possono assolutamente intervenire, ad esempio, sui cosiddetti “calli e duroni” o sulle unghie incarnite. Tali disturbi, pur essendo molto comuni, sono vere e proprie patologie che necessitano dell’intervento dello specialista podologo. L’interazione tra le professioni e il reciproco riconoscimento delle competenze e delle peculiarità non è una necessità astratta e nemmeno un’esigenza formale. Nella pratica di tutti i giorni, si vengono a creare situazioni che possono essere pericolose per il paziente se sottovalutate o trattate senza l’intervento del professionista competente. A titolo esemplificativo, il Prof. Montesi, durante il corso, ha presentato alcuni casi emblematici, come quello dell’utilizzo di un callifugo, comunemente acquistabile in farmacia, che diventa pericoloso laddove ad usarlo sia un soggetto diabetico con complicanza, in considerazione soprattutto della neuropatia e dei problemi circolatori ad essa connessi. In tali casi, il callifugo potrebbe, infatti, provocare causticazioni e ulcere, degenerabili, se non opportunamente curate, in una amputazione maggiore o minore. Esempi del genere hanno raccolto l’attenzione dei farmacisti presenti, evidenziando ancora di più come la collaborazione tra i professionisti, che a diverso titolo e ciascuno con le proprie specifiche competenze si occupano di assistenza al paziente, e la formazione interdisciplinare rappresentino elementi imprescindibili per prevenire, curare e assistere correttamente il paziente. Il corso, quindi, si è dimostrato una iniziativa apprezzabile e da riproporre con l’obiettivo di saldare la collaborazione tra podologi e farmacisti. Un’iniziativa, insomma, che ha aperto la strada ad una maggiore consapevolezza nel farmacista in merito ai numerosi ambiti di intervento del podologo, per meglio informare e indirizzare il paziente che ne abbia necessità e per offrire al farmacista un’arma in più per un consiglio professionale ed efficace. Altro aspetto da non sottovalutare e che accomuna le due professioni è legato alla prevenzione. E’ infatti dimostrato che adeguate politiche di riconoscimento precoce delle patologie, oltre che rappresentare una tutela per il cittadino, garantiscono la razionalizzazione delle risorse in ambito sanitario. Sia il podologo, sia il farmacista, nella pratica quotidiana della professione, entrano in contatto con molteplici problematiche sanitarie che talvolta necessitano l’intervento di controlli specialistici. La prevenzione è quindi un ulteriore elemento che accomuna queste due professioni che, fino ad oggi, non avevano avuto molte occasioni per conoscersi e collaborare. Il corso organizzato da Utifar ha rappresentato un’opportunità molto gradita ai farmacisti e nel prossimo futuro Utifar, in collaborazione con AIP, non mancherà di dare seguito a questa promettente e incoraggiante iniziativa mirata alla conoscenza reciproca e ad una collaborazione maggiore per la tutela del cittadino. n 16 n.182 luglio/agosto/settembre n.183 aprile/maggio/giugno 2015 2015 il PODOLOGO in medicina UNIVERSITÀ La Podologia presente a Porte Aperte alla Sapienza Nei giorni 6, 7 e 8 luglio dalle ore 9,30 alle ore 18,00, lungo i viali della città universitaria si è svolta la manifestazione “Porte aperte alla Sapienza”, abituale appuntamento dedicato all’orientamento delle matricole. Nel corso delle tre giornate le aspiranti matricole hanno visitato gli stand delle facoltà e delle strutture universitarie. I ragazzi hanno avuto modo di incontrare i docenti e ricevere i bandi per l’accesso ai Lo stand dedicato alla Podologia corsi con il relativo materiale informativo. Gli stand sono stati allestiti all’interno della citta universitaria ed in particolare nel padiglione delle professioni sanitarie erano presenti soltanto alcuni corsi di laurea tra cui fisioterapia, terapisti occupazionale infermieristica e podologia. Sono state delle giornate di orientamento molto intense nelle quali vi è stato modo di osservare e riflettere sulla tanta “confusione” che ancora regna tra i ragazzi che chiedevano informazioni. La maggior parte di loro, non ha idea di cosa significhi intraprendere un corso di studio universitario, le differenze che esistono tra le diverse figure professionali e i relativi sbocchi lavorativi. Si è inoltre notato come la maggior parte dei ragazzi, sceglie il corso di laurea, non realizzando che quella sarà la professione che farà effettivamente una volta terminato il proprio percorso di studio. Nello specifico solo pochissime persone conoscevano la figura del podologo, chi era e cosa facesse! Anche le stesse Rocco Menechella Coordinatore Editoriale A.I.P. altre figure delle professioni sanitarie presenti negli stand come i tecnici di radiologia, i terapisti della riabilitazione, hanno espresso le proprie carenze conoscitive sulla professione del podologo e di conseguenza anche su come si potesse rapportare all’interno di una equipe multidisciplinare. I rappresentanti del Corso di Laurea in Podologia della Sapienza hanno avuto modo di illustrare nei minimi dettagli e con grande entusiasmo la professione del podologo, grazie anche all’aiuto dal materiale fornito dall’ Associazione Italiana Podologi che per l’occasione ha realizzato un dettagliato opuscolo da distribuire alle matricole interessate. Molti ragazzi, dopo aver ricevuto le giuste delucidazioni, sono rimasti affascinati da questa professione, e soprattutto sono andati via contenti di avere le idee più chiare e di aver colmato le lacune riguardanti proprio la figura del podologo ed e i relativi sbocchi professionali che il corso di studio in podologia offre n 17 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 n.182 aprile/maggio/giugno 2015 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 GRUPPI DI STUDIO Antonio D’Amico, Podologo A.I.P. Giulio Zanetti, Podologo A.I.P. Domenico Gratton Podologo A.I.P. Francesca Ruggeri Studente Cdl Podologia, Università “Sapienza”, Roma NOTIZIARIO Il 3 luglio si è svolto a Brescia, per iniziativa dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, il secondo incontro del Gruppo di Studio Interdisciplinare. La riunione, confermando l’impegno di collaborazione tra tutti i partecipanti che condividono gli obiettivi che l’Associazione Italiana di Psicogeriatria ha posto lo scorso anno come base programmatica per il Gruppo di Studio Interdisciplinare, ha portato ai seguenti risultati: • condivisione di una “Carta della collaborazione tra le professioni sanitarie nella cura dell’anziano fragile” che verrà emendata dalle varie associazioni. La Carta verrà quindi pubblicizzata nelle sedi opportune ed utilizzata come punto di riferimento per le attività comuni. • Impegno a svolgere attività formative condivise tra l’Associazione Italiana di Psicogeriatria e le singole professioni, o in gruppi di diversa composizione, sul tema della cura dell’anziano fragile. A tal fine l’Associazione Italiana di Psicogeriatria mette a disposizione la propria esperienza sia sul piano clinico-culturale che organizzativo. • Partecipazione al 16° Congresso nazionale dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria (Firenze, 14-16 aprile 2016) in diverse forme: a.seminari specifici delle singole professioni da tenersi, come negli anni precedenti, nella giornata inaugurale - 14 aprile - dalle 10 alle 17 . b.in una giornata del congresso organizzare un seminario di ca. 5-6 ore, incentrato sulla discussione di un caso clinico al quale possono contribuire le diverse professioni, per realizzare un esempio concreto di collaborazione attorno alla condizione di un anziano fragile con problematiche psicogeriatriche. Podologia Geriatrica CONTRIBUTI La ricerca podologica in geriatria Relazione presentata al 15° Congresso Nazionale di Psicogeriatria – Firenze 16-18 aprile 2015. Antonio D’Amico, Francesca Ruggeri Così come è difficile una definizione esaustiva del processo di invecchiamento, anche quella del “piede geriatrico” non è meno agevole. Se è vero che il piede piatto triangolare trasverso è di riscontro frequente nell’anziano, non lo si può tuttavia considerare un’entità nosologica autonoma; spesso rappresenta solo l’evoluzione di una situazione preesistente e accentuatasi con il tempo e infatti si possono riscontrare vari altri morfotipi podalici. I caratteri che è possibile rintracciare, con costanza, nel piede di un soggetto anziano sono essenzialmente due: l’artrosi delle varie articolazioni, con la relativa riduzione delle escursioni articolari, e l’atrofia del pannicolo adiposo. Le altre affezioni che colpiscono il piede dell’anziano, a parte quelle dovute al conflitto con la calzatura, sono una conseguenza di tale processo artrosico che rende il piede rigido, meno elastico: alterazioni digitali (dita a martello, dita in griffe); onicopatie (onicocauxi e onicogrifosi); Fig. 1 – Onicogrifosi in soggetto anziano. 20 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina GRUPPI DI STUDIO ipercheratosi da sovraccarico. Tali effetti secondari, inoltre, tendono ad esacerbarsi se lasciati a sé e non adeguatamente curati, come si verifica quando l’anziano perde la sua autonomia e non è più in grado svolgere quelle attività relative alla cura della persona . Molti resoconti sul piede dell’anziano si sono indirizzati sulla registrazione di questi effetti secondari, realizzata prevalentemente nelle case di cura ove è possibile una concentrazione di persone anziane e una regolare valutazione periodica. A questo proposito, nella sua ormai decennale attività, l’Associazione Italiana Podologi ha accolto le iniziative di alcuni podologi che hanno svolto la loro attività professionale anche presso case di cura per anziani: si è trattato di resoconti frutto del loro interesse per la tematica geriatrica e desiderosi di offrire un apporto allo studio del piede geriatrico. La revisione bibliografica della rivista associativa, ci segnala il primo resoconto nel 1987: è stato realizzato dal collega Oscar Unterfrauner a seguito della sua attività 10-13 volte 10,00 % Oltre agli utenti delle case di cura, poterono usufruire dell’assistenza podologica, nel corso di quell’anno, anche 287 ospiti esterni. Un’esperienza analoga è stata quella del collega Giulio Zanetti che ha prestato la sua competenza Fig.3 – L’assistenza podologica nelle case di cura di Milano (Giulio Zanetti-1992) Fig.2 – L’assistenza podologica nelle case di cura di Bolzano e Merano (Oscar Unterfrauner -1987) professionale presso tre case di cura a Bolzano e Merano. Complessivamente furono coinvolti 190 pazienti per complessivi 786 interventi, la cui frequenza risultava essere: 1-3 volte 57,9% 4-6 volte 18,4 % 7-9 volte 13,7 % professionale per quasi venticinque anni presso il Pio Albergo Trivulzio di Milano e che ha redatto un resoconto relativo agli anni compresi tra il 1988 e il 1992. Un altro resoconto è stato realizzato dai medici dell’I.N.R.C.A di Firenze nel 1991, S. Gangemi, L. Ferrucci, A. Baroni: Il piede dell’anziano: indagine epidemiologica sulla popolazione anziana del comune di Dicomano, in collaborazione con gli insegnanti della scuola triennale di podologia, istituita presso la medesima struttura dell’I.N.R.C.A. In questo caso vennero presi in considerazione anche altri parametri, come la circolazione periferica, i morfotipi podalici e le algie in e fuori carico. L’estrapolazione dei dati derivanti dai tre studi 21 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 GRUPPI DI STUDIO sopraindicati, confermano come nell’anziano le problematiche podaliche principali siano le onicopatie (e in particolare le onicocauxi e le onicogrifosi), gli elomi e le deviazioni digitali (alluce valgo e dita in griffe). Anche studi più recenti condotti in Australia (M.J. Spink, H.B. Menz, S.R. Lord, 2009) confermano come le manifestazioni ipercheratosiche siano molto frequenti nella popolazione anziana (60% dei 301 casi esaminati in degenti con oltre i 65 anni di età) e come siano causa di dolore, alterazione della deambulazione, instabilità, riduzione dell’autonomia ed elevato rischio di cadute. Quest’ultimo tema è stato molto trattato negli ultimi anni e a questo riguardo il Ministero della salute italiano, in accordo con l’Istituto superiore di sanità, a partire dal 2008, nell’ambito del Programma nazionale linee guida, ha elaborato una specifica ricerca: la prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani. Ogni anno si verificano in Italia fra i tre e i quattro milioni di incidenti domestici e ne sono vittime in Fig. 5 – Indagine epidemiologica sulla popolazione anziana del comune di Dicomano (Firenze) S. Gangemi, L. Ferrucci, A. Baroni (1991) . Fig.6 – Resoconto complessivo dei tre studi descritti nelle precedenti tabelle Fig.4 – Ipercheratosi plantari e atrofia del pannicolo adiposo, un quadro clinico comune nel soggetto anziano. prevalenza gli anziani, con conseguenze rilevanti in termini di disabilità, ricoveri e mortalità. Tra gli incidenti domestici, le cadute rappresentano la voce più importante (78%): si calcola che un terzo degli ultrasessantenni ne rimanga vittima, con costi umani, sociali e materiali straordinari. Più colpite sono le persone sole o istituzionalizzate. Solo i costi per ricovero da incidente domestico sfiorano in Italia i 400 milioni di euro all’anno. Le cadute non solo rappresentano la prima causa di incidente domestico, ma sono anche la prima causa di ricovero e decesso per incidente domestico. Negli uomini le lesioni che portano al decesso sono prevalentemente il trauma cranico (29%) e la frattura degli arti inferiori (29%), nelle donne invece il trauma cranico incide per il 14% e la frattura degli arti inferiori per il 68%. L’incidenza delle cadute nelle case di cura e negli ospedali è 2-3 volte superiore rispetto a quella delle cadute che avvengono nell’abitazione e le complicazioni sono maggiori. La caduta rappresenta quindi un evento temibile per l’anziano non solo per le conseguenze in termini di 22 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina GRUPPI DI STUDIO disabilità, ma anche per le ripercussioni psicologiche. La perdita di sicurezza e la paura di cadere possono accelerare infatti il declino funzionale e indurre depressione o isolamento sociale. Il 50% degli anziani in grado di deambulare senza difficoltà prima della frattura dell’anca, dopo l’evento non riesce più a recuperare la mobilità che aveva in precedenza. La letteratura ha evidenziato come i seguenti fattori aumentino il rischio di cadute negli anziani: • storia di precedenti cadute; • paura di cadere; • polifarmacoterapie, assunzione di farmaci particolari; • alterazione della mobilità; • alterazione della vista; • rischi domestici; • isolamento sociale; • ausilio di un bastone, di una stampella. Ci è parso utile fare riferimento a tale studio oltre che per gli indubbi meriti che ha, anche per sollevare alcune criticità. Infatti – e ciò vale pure per gli altri studi realizzati – non sono state prese in considerazione le affezioni podaliche che, in base alla nostra esperienza e ai dati provenienti dalla letteratura internazionale, rappresentano altrettante cause di alterazioni dell’equilibrio e della deambulazione e quindi di cadute. La sorveglianza podologica dovrebbe quindi entrare a far parte di quelle raccomandazioni di buona pratica clinica utili per la prevenzione delle cadute nell’anziano. Non solo, ma riteniamo quindi fondamentale la partecipazione della figura del podologo a gruppi di lavoro con queste finalità epidemiologiche o cliniche. D’altra parte le ultime ricerche realizzate in ambito podologico, privilegiando nuovi approcci e prospettive, hanno cercato di documentare l’efficacia della terapia podologica nel ridurre i picchi pressori in corrispondenza delle lesioni ipercheratosiche plantari e quindi le instabilità deambulatorie. I primi studi in realtà risalgono agli anni Novanta, e sono stati effettuati su soggetti diabetici con ipercheratosi plantari, la cui riduzione con trattamento podologico, è stata valutata attraverso la baropodometria elettronica. Nello studio condotto a Manchester da Young, Cavanagh, Boulton, nel 1991, la riduzione pressoria in 37 dei 43 siti trattati risultava essere in statica superiore al 26%. Uno studio analogo condotto a Roma da A. D’Amico e M. Montesi nel 1992 dava risultati analoghi: in 15 pazienti esaminati (età compresa tra i 51 e i 75 anni) e 40 sedi plantari considerate [teste metatarsali: I (8), II (10), III (6), IV Fig. 7 – Valutazione baropodometrica in statica dei picchi pressori, in corrispondenza di placche ipercheratosiche plantari in soggetti diabetici, prima (a sinistra) e dopo il trattamento podologico (a destra). Young,Cavanagh, Boulton, 1991. (4), V (5) – superficie plantare I dito (7)] si è registrata una sensibile riduzione pressoria con variazione media del 17,5% in statica e 28,4% in dinamica. Anche studi più recenti in cui la valutazione dell’efficacia del trattamento podologico è stata valutata con altre metodiche, hanno condotto alle medesime conclusioni. La registrazione delle variazioni quantitative (km percorsi) e qualitative (dolore) nella deambulazione, in rapporto ai trattamenti podologici effettuati, eseguita con contapassi o podometri e con Scala Visiva di Valutazione (VAS) ha permesso di stabilire che una adeguata sorveglianza podologica, riducendo il dolore, consente all’anziano di camminare 23 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 GRUPPI DI STUDIO BACHECA BIBLIOGRAFICA Ministero della salute, Istituto superiore di sanità La prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani nell’ambito del Programma nazionale linee guida (PNLG), 2007-2009. Fabrizio Cavanna “Fine serie: considerazioni sulla terza e quarta età” (Libreriauniversitaria.it) Gabriele Cavazza, Cristina Malvi “La fragilità degli anziani: strategie, progetti, strumenti per invecchiare bene” Fig. 8 – Valutazione baropodometrica in dinamica dei picchi pressori, in corrispondenza di placche ipercheratosiche plantari, prima (in alto) e dopo il trattamento podologico (grafico in basso). D’Amico, Montesi, 1992. Simone de Beauvoir “La Terza Età”, Einaudi Torino 2008 Vittorino Andreoli “L’uomo di vetro: la forza della fragilità” (Rizzolii più a lungo e meglio. Confortati dagli esiti di queste ricerche, riteniamo che sia fondamentale assicurare alla popolazione anziana, anche nelle case di cura, una adeguata assistenza podologica. Inoltre, nell’ ambito della prevenzione delle cadute, non si possono tralasciare, come fattore di rischio, le affezioni podaliche e anche la valutazione dei rischi, monitorate con le varie scale proposte in letteratura, dovrebbe prenderle in considerazione, come pure gli esiti del loro trattamento n Michele Farina “Quando andiamo a casa?”, BUR 2015 AFORISMA Quando la grazia è unita con le rughe, è adorabile. C’è un’alba indicibile in una vecchiaia felice. (Victor Hugo) Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere ancora un anno. (Cicerone) BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. S. Cangemi, L. Ferrucci, A. Baroni Il piede dell’anziano: indagine epidemiologica sulla popolazione anziana del comune di Dicomano (I.N.R.C.A. Firenze) in Il Podologo n.73 – luglio/agosto 1991, pagg. 25-27, Rivista dell’Associazione Italiana Podologi. Antonio D’Amico, Ariella Aquili L’intervento podologico nel trattamento del piede diabetico in Il Podologo n.63 – novembre/dicembre 1993, pagg. 20-29, Rivista dell’Associazione Italiana Podologi. Antonio D’Amico, Mauro Montesi, Gianni Pepe’, Renzo Rossi Il piede dell’anziano: podologia e geriatria a confronto, Relazione presentata al 50° Congresso Nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia “La Geriatria Italiana: 50 anni alla ricerca del nuovo”, Firenze 9-13 novembre 2005 (Archivio Associazione Italiana Podologi). Raffaele Antonelli Incalzi a cura di; Societa’ italiana di geriatria e gerontologia Le basi culturali della geriatria; Tipografia Cooperate, Santa Severa (Roma), 2005. 5. 6. 7. 8. Ministero della salute, Istituto superiore di sanità La prevenzione delle cadute da incidente domestico negli anziani nell’ambito del Programma nazionale linee guida (PNLG), 2007-2009. Martin J. Spink, Hilton B. Menz, Stephen R. 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Osp. Sant’Andrea, Roma Flavia Pigliacelli Specializzanda dermatologia Università “Sapienza”, Roma Specializzanda in Dermatologia, Università “Sapienza”, Roma Giuseppe La Guardia Studente Cdl Podologia, Università “Sapienza”, Roma La Verruca Seborroica La verruca seborroica, o cheratosi seborroica, si manifesta clinicamente con placche pigmentate esofitiche, più o meno estese, che variano dai pochi millimetri a diversi centimetri di diametro, dalla forma rotondeggiante o leggermente irregolare, che presentano una superficie dall’aspetto verrucoso o squamo crostoso (Fig.1). Figura 1 Si tratta di una neoformazione tumorale benigna della pelle, frequente nella popolazione caucasica, più rara nelle popolazioni orientali e di colore, che ha come sede elettiva il volto, il cuoio capelluto ed il tronco, con insorgenza intorno ai 40-50 anni. L’eziologia della verruca seborroica è tutt’ora motivo di studio, è stata accertata la familiarità della patologia che pare essere trasmessa con genotipo autosomico dominante. La cheratosi esordisce come una papula giallastra che con il passare del tempo si pigmenta e desquama o fissura. Non è metastatizzante ne infettiva, eppure è fondamentale fare diagnosi differenziale e non sottovalutare alcuna lesione, perché presenta segni comuni anche ad altri tipi di patologie che possono avere esiti ben più gravi, come il melanoma acromico, il melanoma piano, la cheratosi attinica, l’epitelioma spinocellulare, il porocarcinoma. Nonché si accomuna a patologie meno gravi, ma che vanno ugualmente considerate, come l’infezione da HPV o verruca, il granuloma piogenico ed il fibrocheratoma digitale. Nell’aspetto sono molte le similitudini con la cheratosi attinica, ma al contrario di questa non presenta correlazione con l’esposizione ai raggi ultravioletti. Proprio il melanoma, nella forma acromica, l’epitelioma spinocellulare ed il porocarcinoma, sono stati oggetto di attenta analisi nel caso in questione. La paziente, giovane, presentava a livello della falange prossimale del secondo dito del piede sinistro, plantarmente, un nodulo eritematoso irregolare con una porzione dalla pigmentazione giallastra (Fig.2). La mancanza di pigmentazione bruna ed il rossore, la forma nodulare anziché a placca, ma soprattutto la localizzazione, ad un granuloma piogenico su precedente lesione, magari ragadiforme, o ad un poroma eccrino ignorato dalla paziente ed evoluto in porocarcinoma, od infine ad un epitelioma spinocellulare incoraggiato dall’intenso sfregamento della zona durante la deambulazione. Alla paziente è stata consigliata l’asportazione del Figura 2 nodulo, in quanto molte opzioni diagnostiche prevedevano formazioni maligne, con forte rischio di metastasi, considerando soprattutto l’intensa capillarizzazione della faccia plantare del piede e delle falangi. La lesione infine si localizzava in una zona importante per la biomeccanica del passo, essendo il secondo dito coinvolto attivamente nella fase propulsiva di stacco, coadiuvando l’azione del primo dito. L’alterata propriocezione e le modificazioni biomeccaniche antalgiche, potevano con il tempo compromettere irrimediabilmente tutto l’apparato posturale della paziente. L’esame istologico del reperto, previa biopsia, ha svelato la sua natura benigna di cheratosi seborroica. In questo caso trattasi di una forma rara, acromica, detta verruca seborroica irritativa, che si è manifestata in una zona anch’essa di rara insorgenza quale è il piede. Questo caso è di monito per sottolineare come sia fondamentale consigliare sempre biopsia ed esame istologico n 26 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Nevo melanocitico composto lentigginoso nell’arcata laterale del piede CONTATTO: [email protected] SINTESI Si presenta un caso di nevo melanocitico composto lentigginoso acrale posizionato sull’arco laterale del piede. Si descrive il procedimento chirurgico utilizzato per la sua asportazione, il trattamento post-operatorio e lo studio istopatologico. Allo stesso tempo si effettua una revisione delle caratteristiche cliniche e anatomopatologiche dei nevi più comuni. PAROLE CHIAVE Nevo melanocitico. Chirurgia. Podoiatria. ABSTRACT It presents a case of melanocytic nevus compound acral lentiginous located in the lateral arch of the foot. Described the surgical procedure used for removal and post-operative treatment and histopathological study. At the same time, a review of the clinical and histopathological features of most common nevi is made. KEY WORDS Melanocytic nevus. Surgery. Podiatry. INTRODUZIONE I nevi melanocitici, sono tumori cutanei benigni formatisi per proliferazione di cellule neviche (teche o nidi) posizionati nella giunzione dermo-epidermica. Sono lesioni molto frequenti. Si è soliti classificarli in nevi melanocitici congeniti e acquisiti. Ne esistono altri con peculiarità clinico-patologiche distinte, così abbiamo il nevo blu, il nevo epidermico lineare, il nevo alonato, il nevo composto e il nevo di congiunzione e il nevo di cellule a palla, tra i tanti12. Clinicamente i nevi melanocitici sono lesioni di piccole dimensioni, simmetriche, dai bordi ben definiti, di colorazione omogenea marrone chiaro o terra rossicce e frequente- JOSÉ VALERO- SALAS JOSÉ GALLART- ORTEGA Podologo e Antropologo. Specializzato in Podologo e Antropologo. Dottorato presChirurgia Podologica. Dottorato presso so l’Università di Zaragoza (Medicina). l’Università di Zaragoza (Sociologia), Dottorato presso l’Università di Zaragoza DAVID GONZÁLEZ- LÓPEZ (Medicina). Podologo. Máster presso Università Complutense di Madrid. Dottorando presso JOSÉ LUIS l’Università di Zaragoza (Medicina). SALCINI- MACÍAS Podologo. Specializzato in Chirurgia Podologica. Dottorato presso l’Università di Sevilla (Medicina). Professore Dipartimento di Podologia (Universitá di Sevilla). mente presentano peli sulla superficie. I nevi possono assumere diverse forme, possono essere moriformi, a papule sessili o peduncolati. I nevi melanocitici acquisiti, a seconda della localizzazione istopatologica delle cellule che lo compongono, si chiamano: Nevo di congiunzione (nevi confluenti, “junction nevus”, nevi giunzionali): Formato da cellule neviche nella giunzione dermo-epidermica. Nevo composto: Formato da cellule neviche nella giunzione dermo-epidermica e nel derma. Nevo intradermico: Formato da cellule neviche nel derma. I nevi melanocitici acquisiti hanno una distribuzione praticamente universale (un individuo di razza bianca ne ha in media tra i 15 e i 40), possono apparire in qualsiasi momento della vita e durano diversi anni. I nevi melanocitici acquisiti hanno un modello di comportamento ordinato che si evolve con l’età, inizialmente sono nevi di congiunzione e appaiono durante l’infanzia o la adolescenza (tra i 3 e i 18 anni) tanto che si considera che il 90% dei nevi acquisiti nei bambini siano nevi di congiunzione. Questi si evolvono in nevi composti e, quando la lesione si è completamente sviluppata, in nevo intradermico (molto raro nell’infanzia), escluso sui palmi, piante e dita. Approssimativamente il 20% delle macchie pigmentate sui piedi degli adulti sono nevi di congiunzione. Possono apparire in qualsiasi zona, incluse mucose, palmi delle mani, piante dei piedi e matrice ungueale. Da un punto di vista epidemiologico, i nevi melanocitici hanno una distribuzione differente, da un punto di vista etnografico, così come nella capacità di trasformarsi in un melanoma 345678 , , , , , . Diversi autori hanno studiato la relazione tra il numero dei nevi melanocitici, congeniti e acquisiti, e il rischio di sviluppare un melanoma 9,10,11,12,13,14. I pazienti con un numero elevato di nevi, più di 50, hanno una probabilità di rischio di arrivare a sviluppare un melanoma che oscillerebbe tra le 3 e le 15 volte superiore rispetto 27 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 MEDICINA alla popolazione normale 15,16. Alcuni anni fa si proponeva l’asportazione profilattica dei nevi in zone di sfregamento (palmi, piante, etc.) però, ad oggi, ancora non è stata dimostrata l’influenza del trauma e/o microtrauma nella evoluzione maligna delle lesioni pigmentate benigne. Inoltre, l’asportazione di queste lesioni non garantisce che non si manifesterà in seguito un melanoma. Per questo motivo non tutti i nevi melanocitici acquisiti necessitano di trattamento ed è necessaria l’asportazione solamente di fronte al sospetto di una potenziale mutazione maligna o per ragioni estetiche. Il nevo intradermico si presenta come una papula molle del colore della pelle o pigmentata e solitamente localizzata sulle dita 17. In generale si ritiene che il nevo intradermico sia un nevo composto nel quale è scomparsa l’attività di unione (o “attività di giunzione”), ovvero, le teche dei melanociti dell’epidermide o nella giunzione dermo-epidermica. Inoltre, tutte le cellule neviche si trovano nel derma. Molto raro durante l’infanzia, si ritiene che corrisponda alla evoluzione naturale del nevo di congiunzione, nel quale si sia determinato una riduzione e maturazione delle cellule neviche. In questo tipo di nevo scompare l’elemento dermo-epidermico e le cellule più profonde acquisiscono caratteristiche del tessuto neurale. Il nevo composto si presenta, generalmente, come una papula rosso-marroncina, isolata e in rilievo, pigmentata uniformemente. Occasionalmente si presenta con aspetto verrucoso, iperpigmentato e con aspetto nodulare. Si presenta un caso di nevo melanocitico composto lentigginoso nell’arcata laterale del piede. CASO CLINICO Paziente, donna di 68 anni, che presenta una lesione melanocitica, dal contorno irregolare e differenti tonalità di colore (dal marrone chiaro al quasi nero), di dimensione pari a 3 mm di diametro, sul bordo laterale del piede sinistro (Figura 1). La paziente riferisce che la lesione è comparsa molti anni prima ma che negli ultimi mesi è cresciuta di dimensioni e la nota “più ingrossata”. La sua storia medica riferisce ipertensione arteriale controllata con medicinali, intervento di varici quattro anni prima e, recentemente, intervento di alluce abdotto valgo e del 2º dito a martello in entrambi i piedi. Prima dell’evoluzione della lesione melanocitica si propone il trattamento chirurgico. Figura 1: Aspetto del tumore. Si osservino le differenti tonalità di colore Procedimento chirurgico Previa anestesia locale con mepivacaina al 1% ed emostasi sopramalleolare con una banda elastica pneumatica (torniquete neumático), si pratica una doppia incisione ellittica includendo tutta la lesione e un margine di sicurezza attorno ad essa (Figura 2a). Quindi si procede con una dissezione scrupolosa che includa tutto il tessuto cellulare sottocutaneo e il grasso profondo (Figura 2b), estraendo tutto il Figura 2a: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Doppia incisione ellittica che include tutta la lesione e un margine di sicurezza attorno ad essa. Figura 2b: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Dissezione che include grasso profondo. 28 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina MEDICINA Figura 2c: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Asportazione del tumore. Figura 2d: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Sutura tumore e gli annessi citati in blocco (Figura 2c). La sutura viene effettuata con punti semplici e due punti ad “U” e nella zona più ampia della ferita chirurgica con monofilamento di polipropilene di 4/0 (Figura 2d). Trattamento post- chirurgico Le parti estratte sono state inviate per lo studio anatomopatologico. È stata prescritta terapia antibiotica per bocca (500 mg di amoxicilina + 125 mg di acido clavulanico ogni 8 ore) per otto giorni. Si è indicato riposo relativo nei giorni seguenti all’intervento fino all’assorbimento della sutura. Il post-operatorio è trascorso con normalità: non c’è stata febbre nè dolore nè essudazione in nessun momento. Figura 3: Frammento asportato La sutura si è assorbita dopo 12 giorni, sono stati collocati tiranti di approssimazione e si è permesso al paziente di camminare un poco di più, con calzatura comoda e supporti plantari e protezione della zona dell’intervento con un apposita imbottitura. Sono state effettuate visite settimanali durante le prime sei settimane, momento in cui si è data la completa dimissione del paziente. Studio anatomopatologico: Descrizione macroscopica: Un frammento di pelle a forma di asola che misura 3,9x1,4x0,7 con una lesione sopraelevata marroncina dai bordi ben definiti che misura 0,6 cm. Viene incluso nella sua totalità (Figura 3). Descrizione microscopica: Frammento di pelle che mostra una lesione simmetrica con un allungamento delle creste epiteliali con una proliferazione di melanociti di modello lentigginoso e anche con isolati nidi della congiunzione dermo-epidermica localizzati sulla punta delle creste epiteliali con una componente intradermica di maturazione. Non si osservano atipie nè mitosi. I bordi della resezione non sono stati compromessi dalla lesione. Diagnostica anatomopatologica: Biopsia della pelle della zona laterale del piede sinistro con un nevo melanocitico composto lentigginoso acrale, estirpato nella sua totalità. DISCUSSIONE Da un punto di vista storico, ci sono state differenze in relazione all’istogenesi dei melanociti della congiunzione dermo-epidermica. Unna, nel 1893, avanzava l’idea che le cellule dall’epidermide si spostassero nel derma attraverso un meccanismo di “gocciolamento” dando origine alle cellule dei nevi intradermici 18. Da parte sua Masson riteneva che l’origine dei melanociti di giunzione dermo-epidermica si trovasse nelle creste neurali19, fatto che confermarono gli studi di Rawles 20, nel 1947 e quelli di Le Douarin 21, nel 1976. Pertanto ci sono differenze cliniche e anatomopatologiche nei differenti tipi di nevi, in alcuni casi molto sottili e in altri degni di nota, che continuano ad essere oggetto di controversia. Consideriamo opportuno, quindi, prima del caso presentato (nevo composto lentigginoso) fare una breve rassegna delle caratteristiche cliniche e istopatologiche dei nevi più frequenti. Il nevo intradermico, il più frequente tra quelli della pelle (gli 29 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 MEDICINA adulti presentano tra 20 e 30 di questi nevi) 22, si presenta come una papula molle del colore della pelle o leggermente pigmentata (color “caffé chiaro”) e localizzato in preferenza sulle dita e con una certa frequenza si presenta a forma di lobo 23,24,25 (Figura 4a). Nella descrizione anatomopatologica dei nevi intradermici colpisce il fatto che mancano di nidi di congiunzione o ne hanno in numero molto scarso. Al contrario, possiedono una grande quantità di cellule nel derma, che si dispongono in nidi, cordoni, trabecole o isolate (Figura 4b). Quanto maggiore è la sua profondità, maggiore è la fibrosi attorno a queste cellule neviche che non contengono melanina, ad eccezione di quelle localizzate sul derma superficiale. Con frequenza, dentro i nidi e cordoni, si incontrano cellule neviche multi nucleiche che esistono solamente nei nevi ben maturi e pertanto, evidenziano la natura benigna del nevo in cui si formano (Figura 4c). Il nevo composto si presenta come una papula rosso- marroncina, isolata ed in rilievo, pigmentata in modo uniforme. In alcuni casi si presenta con aspetto verrucoso, iperpigmentato e di aspetto nodulare (Figura 5a). Figura 4a: Nevo intradermico sul polpastrello del terzo dito. Figura 5a: Nevo composto. Figura 4b: Nevo intradermico: Il derma mostra nidi e cordoni di cellule neviche che sono separate dall’epidermide superficiale da una zona del derma non compromessa dalla lesione (H-E, x100). Da un punto di vista istologico, ha di particolare che i nidi si trovano nella zona di giunzione e nel derma superficiale. La componente di giunzione è identica a quella del nevo di congiunzione e la componente dermica è costituita da nidi, cordoni o trabecole di melanociti (Figura 5b). I nevi di congiunzione si presentano come macchie marroni Figura 4c: Nevo intradermico: nei nidi di cellule neviche del derma superiore ci sono quantità variabili di melanina e alcuni nevociti multi nucleici (H-E, x400) Figura 5b: Nevo composto: Nell’epidermide e nel derma sono visibili nidi di cellule neviche (H-E, x100). 30 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina MEDICINA - scure o nere, piane o leggermente in rilievo, che raggiungono una dimensione fino a 20 mm di diametro, essendo la sua dimensione, generalmente, tra 1 e 10 mm (Figura 6a). Figura 7a: Nevo epidermico lineare. Figura 6a: Nevo di congiunzione. Figura 7b: Nevo epidermico lineare: Ipercheratosi, papillomatosi e acantosi insieme a una infiltrazione linfocitaria nel derma soggiacente (H-E, x40). Figura 6b: Nevo di congiunzione: Nell’epidermide inferiore ci sono nidi ben circoscritti di cellule neviche (H-E, x200). Anatomopatologicamente, si trovano nidi di cellule neviche ben circoscritte nella zona di congiunzione nell’estremità delle creste interpapillari. I nidi sono di dimensioni simili tra loro, contorni ben delimitati e costituiti da melanociti senza atipie. Possono contenere melanina in grani fini dispersi nel citoplasma (Figura 6b). Il nevo epidermico lineare, anche denominato nevo epidermico verrucoso infiammatorio lineare, è una varietà di nevo epidermico che si manifesta in forma di papule circoscritte, marroni, giallognole o grigiastre, papillomatose e ipercheratosiche disposte linearmente (Figura 7a). Una variante clinica del nevo epidermico superficiale è il nevo peloso che si presenta mescolato internamente con un certo numero di follicoli piliferi, alcuni normali e la maggior parte di forma imperfetta 22. Da un punto di vista istologico, presenta ipercheratosi, papillomatosi e acantosi con prolungamento della rete di creste 22 26 , . Può presentare una infiltrazione infiammatoria cronica nel derma (Figura 7b). La componente lentigginosa del caso presentato suggerisce una revisione del concetto di lentigo semplice che, in realtà, non può considerarsi come una autentica neoplasia, se non una iperplasia melanocitica intraepidermica. Da un punto di vista clinico, la lentigo benigna è una lesione melanocitica frequente, caratterizzata da una macchia marrone, rossiccia, di piccola dimensione che può coinvolgere la pelle e le mucose (Figura 8a). Istologicamente si caratterizza per una iperplasia epidermica con aumento delle creste epidermiche interpapillari e un au- Figura 8a: Lentigo benigna. 31 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 MEDICINA mento del numero di melanociti a livello dello strato basale dell’epidermide (Figura 8b). Figura 8b: Lentigo benigna: Creste epidermiche allungate con considerevole iperpigmentazione a causa del marcato aumento della concentrazione di melanociti nello strato basale (H-E, x100). Allo stesso modo, per similitudine clinica, riteniamo necessaria una revisione schematica della lentigo maligna. La lentigo maligna, che ha diverse denominazioni tra cui troviamo lentiggine maligna, lentiggine melanotica, lentigo maligna di Hutchinson, melanosi precancerosa di Dubreuilh, lentigo senile, melanosi precancerosa circoscritta, melanosi premaligna, melanoma in situ, melanosi circoscritta preblastomatosa e melanocitoma non nevoide precanceroso, descritto da Hutchinson nel 1886 27. Successivamente Debreuilh, nel 1894, ne sottolineò la natura precancerosa. Mishima determinò che il precursore istogenico della lentigo maligna è differente dal precursore del nevo di congiunzione descritto da Allen y Spitz. L’istopatologia microscopia della lentigo maligna è stata documentata da Wayte y Helwing 28 e Clark y Mihm 29. Si presenta, all’inizio come una macchia marrone (“abbronzata”), che va estendendosi (Figura 9a) e, più tardi, nel cor- Figura 9a: Lentigo maligna. Si osservi che non è apparsa in una area abitualmente esposta alla luce del sole e che, a differenza della lentigo benigna, è una lesione isolata e non presenta bordi ben definiti. Figura 9b: Lentigo maligna: Localizzata sul tallone. Si osservi il suo grado di evoluzione più avanzata. (Si ringrazia il Dr. Harvey Lemont, DPM, ASCP, Laboratory of Podiatric Pathology, Philadelphia, PA, U.S.A.). Figura 9c: Lentigo maligna: Ci sono melanociti disposti a caso lungo la giunzione dermo-epidermica, con nuclei variabili e pigmento melanico nei suoi citoplasmi (H-E, x400). so degli anni, acquisisce tonalità che vanno dal rosato al blu al nero (Figura 9b) e può raggiungere diversi centimetri di grandezza (da 3 a 5 millimetri fino a 3 centimetri di diametro). Sono state descritte forme cliniche di lentigo maligna molto atipiche. Per esempio Lewis 30 presentò il caso di una lentigo maligna che clinicamente simulava un eczema e istologicamente si manifestò come un tumore pigmentato. Sono stati inoltre descritti un numero relativamente elevato di casi di lentigo maligna sopra melanoma amelanotico e incluso lentigo maligna amelanotica 31. Le forme amelanotiche e quelle clinicamente incerte sono potenzialmente più gravi considerando che la loro diagnosi avviene con più ritardo. Da un punto di vista microscopico si evidenzia un appianamento dell’epidermide con un incremento marcato della concentrazione di melanociti basali che sono soliti disporsi a caso lungo la giunzione dermo-epidermica. Molti melanociti sono allungati e fusiformi. I nuclei presentano variazioni di dimensione, e in alcune cellule appaiono ritratti (artificialmente), mentre in altre sono più grandi del normale. Inoltre i melanociti proliferanti contengono una quantità 32 n.183 luglio/agosto/settembre 2015 il PODOLOGO in medicina MEDICINA considerevole di melanina e alcuni mostrano un citoplasma vacuolizzato (Figura 9c). Da un punto di vista clinico, si possono osservare nevi in localizzazioni determinate che possono provocare confusione. I nevi melanocitici localizzati su palmi e piante (come nel caso presentato) hanno una distribuzione della melanina irregolare che può conferire l’aspetto di un nevo atipico. I nevi localizzati a livello della matrice ungueale si manifestano clinicamente come una melanonichia longitudinale. Pertanto, i nervi melanocitici in generale richiedono una diagnostica differenziale rispetto a tumori, lesioni paratumorali, dermatosi e altre lesioni pigmentate tra le quali vanno citate: –– Carcinoma basocellulare 32,33,34 –– Iperplasia sebacea –– Acrochordon –– Tatuaggio traumatico –– Cicatrici pigmentate –– Angioma trombizzato –– Emorragia subcornea –– Macchie caffellatte –– Psoriasi nevoide e lineare 35 –– Macchie pigmentate congenite –– Lentigo (benigne e maligne) –– Lichen piano lineare –– Porocheratosi lineare –– Verruche –– Cheratoelastoidosi verrucosa –– Dermatofibroma –– Neurofibroma –– Fibroma –– Lipoma –– Fibrocheratoma acrale –– Ganglio –– Melanoma 36,37,38,39 Alcuni nevi si incontrano associati, accompagnati o mascherati da altri tumori benigni come emangiomi40, cheratoacantomi 41,42, angiolipomi 43 e tumori così poco frequenti come la cisti pelosa eruttiva congenita 44 o acquisita 45. In determinate localizzazioni, i nevi possono assomigliare a un melanoma acrale lentigginoso, per il quale si richiede una diagnostica differenziale (storia clinica, escissione, studio anatomopatologico) rispetto a questo tumore maligno. Inoltre, possono presentarsi congiuntamente due nevi 46,47, accompagnati a cheratosi seborroica e a carcinoma delle cellule basali 48. Anche se si verificano molto raramente 49, sono stati descritti casi in cui si è sviluppato un carcinoma di cellule squamose in un nevo epidermico lineare 50, in un nevo sebaceo di Jadassohn 51,52 e in un nevo epidermico verrucoso 53. Inoltre, anche se ancora più eccezionale, si conoscono casi di poroma eccrino e un carcinoma eccrino apparso su un nevo epidermico lineare 54. Ciò che sembra largamente accettato è l’associazione tra i nevi e il rischio di sviluppare un tumore maligno, come è stato affermato in numerosi studi 55,56,57,58,59. In linea generale, è riconosciuto che il 25% dei casi di melanoma compaiono su un precedente nevo melanocitico 60. Nella diagnostica dei nevi è risultato di grande utilità l’utilizzo del dermatoscopio, tanto nella identificazione degli stessi 61,62 quanto nella differenziazione clinica con entità dermoepidermiche maligne 6 8 63 64 , , , . È generalmente accettato che il trattamento di un nevo, all’inizio, deve essere conservativo, suggerendo che vengano asportate solo le lesioni di difficile controllo o di grandi dimensioni, sebbene si raccomandi l’osservazione e il controllo delle lesioni non asportate 65. Nonostante ciò c’è controversia al riguardo e alcuni autori sono fermi sostenitori dell’asportazione chirurgica per, come minimo, poter stabilire una corretta diagnosi anatomopatologica con altre lesioni pigmentate della pelle66. Se teniamo in considerazione che, da anni, si considera la lentigo maligna (che si presenta nel 3 per mille degli individui con più di 50 anni e nel 4% dei melanomi cutanei) 50, considerando che entrambe le entità, in numerose occasioni, hanno una manifestazione clinica simile a un nevo melanocitico benigno, sembra logico optare per il trattamento che permetta la diagnostica istopatologica. Pertanto, la nostra posizione al riguardo, in linea generale, è conservativa con le lesioni di evoluzione “controllata” ma radicale (chirurgica) quando l’evoluzione è sconosciuta e quando ci sono cambiamenti nella dimensione, nel colore o nel contorno e ancor più specificamente quanto la lesione melanocitica sanguina o si ulcera. RINGRAZIAMENTO A Exa Editores per la cessione delle immagini delle figure 5, 6, 7, 8 , 9 e 10. 33 il PODOLOGO in medicina n.183 luglio/agosto/settembre 2015 MEDICINA BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. 27. 28. 29. 30. 31. 32. 33. 34. Kim JK, Nelson KC. Dermoscopic features of common nevi: a review. G Ital Dermatol Venereol. 2012 Apr;147(2):141-8 Pellacani G, Scope A, Farnetani F, Casaretta G, Zalaudek I, Moscarella E, Casari A, Cesinaro AM, Argenziano G, Longo C. Towards an in vivo morphologic classification of melanocytic nevi. J Eur Acad Dermatol Venereol. 2014 Jul;28(7):864-72. Palicka GA, Rhodes AR. Acral melanocytic nevi: prevalence and distribution of gross morphologic features in white and black adults. Arch Dermatol. 2010 Oct;146(10):1085-94. Jin L, Arai E, Anzai S, Kimura T, Tsuchida T, Nagata K, Shimizu M. 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