PODOLOGO
il
N.183
in medicina
POSTE ITALIANE SPA - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV.IN L.27-02-2004 N.46) ART.1 COMMA 1 - DCB ROMA
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
XXIX CONGRESSO
NAZIONALE DI PODOLOGIA
luglio/agosto/settembre 2015
PODOLOGO
il
in medicina
RIVISTA TRIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA PODOLOGI
DIRETTORE RESPONSABILE
Mauro Montesi, Presidente A.I.P.
VICE DIRETTORE
Giovanni Pepè, Presidente Onorario A.I.P.
DIRETTORE SCIENTIFICO
Arcangelo Marseglia, Vice Presidente A.I.P.
Antonio D’Amico, Consigliere A.I.P.
VICE DIRETTORE SCIENTIFICO
Marco Cavallini, Presidente del corso di laurea in Podologia,
Facoltà di Medicina e Psicologia Università Sapienza di Roma
DIRETTORE EDITORIALE
Benedetto Leone, Responsabile Comunicazione A.I.P.
COORDINAMENTO EDITORIALE
Rocco Menechella, Coordinatore Editoriale A.I.P.
COMITATO SCIENTIFICO
Joseph B. Addante, Alberto D’Ari, Arcangelo Marseglia
Fabio Moro, Francesco Papa, Guglielmo Pranteda
Abbonamento annuo: Euro 3,00 per gli associati Aip. I versamenti vanno effettuati tramite vaglia postale o assegno bancario non trasferibile, intestato all’Istituto Podologico Italiano. Via dei Berio 91, 00155 Roma. Prezzo di
Copertina: Euro 0,60. È vietata la riproduzione anche parziale degli articoli senza autorizzazione. La responsabilità
di quanto espresso negli articoli firmati è esclusivamente degli autori. Manoscritti e foto, anche se non pubblicati,
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n.10606/2004.
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PRESIDENTE
Mauro Montesi
VICE PRESIDENTE
Arcangelo Marseglia
CONSIGLIO DIRETTIVO
Giovanni Antonacci,
Amalia Carpinella
Antonio D’Amico,
Arcangelo Marseglia,
Mauro Montesi,
Linda Passaro,
Roberto Remia,
Edoardo Zucchi
Alessandra Leonoro (Rapp. Studenti)
COLLEGIO DEI PROBIVIRI
Isabella Bianco
Carlo Bruziches
Catia Filippi
Stefano Mella
Gerardo Russo
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI
Renzo Renzi
Alessandra Pausania
Magdalena Skorupska
Ferruccio Montesi
COMUNICAZIONE E
RAPPORTI ISTITUZIONALI
Benedetto Leone
INDIRIZZO SITO AIP
www.associazionepodologi.it
email: [email protected]
SOMMARIO
6
7
15
Editoriale......................................................................................................................... 5
XXIX Congresso Nazionale A.I.P.
Verso la Podoiatria......................................................................................................................... 6
1-4 ottobre 2015........................................................................................................................... 7
Forum e Convegni
L’AIP a Brescia per il secondo incontro con la Psicogeriatria........................................................... 13
Farmacia e Podologia: una sinergia su cui impegnarsi.................................................................... 15
Università
La Podologia presente a Porte Aperte alla Sapienza....................................................................... 17
Gruppi di Studio
Podologia Geriatrica..................................................................................................................... 20
L’angolo Dermo-Podologico
La Verruca Seborroica.................................................................................................................. 26
Medicina
Nevo Melanocitico composto lentigginoso nell’arcata laterale del piede........................................... 27
20
26
27
EDITORIALE
Editoriale
“I
l podologo ha assunto una rilevanza e una specificità che non possono più essere
soggette a vuoti legislativi “, ci ha detto nel 2010 l’Onorevole Mariapia Garavaglia, già
Ministro della Salute, nell’intervista che ci ha allora concesso. Quanto scrive l’Onorevole nell’
articolo “ Verso la Podoiatria ”, che apre questo numero, non fa che confermare un giudizio
così autorevole, ma anche le aspettative della gente, soprattutto di bambini e anziani, sulla
possibilità che il nostro Sistema Sanitario possa finalmente disporre di professionisti, appunto
i Podologi, con un rinnovato profilo professionale e soprattutto con rinnovate capacità di
intervento, quali possono essere conferite loro solo dalla Podoiatria.
Quando leggerete queste righe mancheranno ben poche settimane al via di un Congresso,
il XXIX, che si presenta di straordinario interesse. Il primo segnale viene dalla sessione
plenaria di apertura: una tavola rotonda che vuole tracciare un percorso dalla Podologia alla
Podoiatria, tenuto conto anche degli eminenti personaggi che vi partecipano, non può che
destare un profondo interesse in quanti hanno a cuore il futuro della nostra professione.
Quanto al Corso di Formazione che si sviluppa nei giorni successivi di venerdì e sabato, è
sufficiente ricordare le parole del Prof. Mauro Montesi per rendersi conto di quanto il corso
sia in linea con le aspettative di quanti vogliono effettivamente imparare. Si tratta, infatti,
come scrive il Presidente, di “lezioni interattive con l’obiettivo di tracciare delle vere e proprie
linee guida che ci siano veramente utili nella pratica giornaliera”.
Gran parte dello spazio di questo numero è quindi dedicato al Congresso anche per
agevolare la partecipazione degli eventuali ritardatari, che potranno ritagliare ed inviare le
relative schede di partecipazione.
Non mancano, per altro, pagine di sicuro interesse su altri temi. Innanzitutto il secondo
incontro organizzato a Brescia dall’ Associazione Italiana di Psicogeriatria, che ha visto la
partecipazione delle professioni sanitarie che hanno al centro del loro agire l’anziano fragile.
Anche in questa occasione l’ A.I.P. era attivamente presente con il Presidente Mauro Montesi
e con il Consigliere Antonio D’amico, del quale potrete leggere un contributo concernente
il gruppo di podologi che si occupa del piede dell’anziano. Quanto all’area scientifica della
rivista, il contributo del ben noto podiatra spagnolo Josè Valero Salas acquista un grande
valore. Nel suo intervento avremo infatti la possibilità di attingere preziose informazioni su un
caso clinico di grande interesse come quello del “nevo melanocitico composto lentigginoso
nell’arcata laterale del piede“.
A Tutti un caloroso arrivederci a Principina!
5
il
PODOLOGO in medicina
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
XXIX CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
Verso la Podoiatria
M
olti mi hanno sentito ripetere che non è così
offensivo dire “ragioni coi piedi”, perché basta
fare esperienza del disagio e dell’affaticamento causati
dal non camminare bene per comprendere che senza
benessere, anche dei piedi, non è facile essere efficienti
nel lavoro.
“E’ da tempo che ragiono con i piedi”. Ogni occasione
è buona per ripeterlo, soprattutto ora che leggo nel
programma definitivo del vostro Congresso che è
necessario “camminare bene per vivere meglio”, come
recita il titolo della Tavola Rotonda di apertura, di cui
sono la moderatrice.
L’avevo capito già nel lontano 1994 quando da Ministro
della Sanità ho fortemente voluto e formalizzato la vostra
professione, bella e soprattutto utile alle persone in un
sistema di assistenza alla fragilità e in particolare a quella
degli anziani.
E’ per questo che la Tavola Rotonda di questo Congresso
vuol dare l’avvio ad un dibattito sul passaggio dalla
Podologia alla Podoiatria, dibattito che a voi interessa e
appassiona noi .
Personalmente ne vivo le vicende con grande attenzione,
essendo stata la prima firmataria di un Disegno di Legge
che ne traccia l’iter formativo. Non conosco ora il parere
degli illustri colleghi della Tavola Rotonda e per me,
come anche per voi, sarà utile ascoltare.
Per quanto mi riguarda non esito a registrare un notevole
salto di qualità della vostra professione, un’evoluzione
costante, una formazione sempre di più alto livello, la
capacità di offrire una diversa e più completa assistenza
sanitaria, nonché, infine, la forte crescita della domanda
da parte dei pazienti. Tutti fattori questi che legittimano
pienamente una revisione del profilo professionale e
conseguentemente l’istituzione della Laurea specialistica
in Podoiatria.
Potremo così contare su un professionista Podoiatra
analogo a quello che tanto successo riscuote nei Paesi
più evoluti quali ad esempio Stati Uniti, Inghilterra,
Spagna.
D’altra parte la logica che ha guidato l’A.I.P. nel formulare
il programma del corso di formazione che per due giorni
fa seguito alla giornata inaugurale costituisce una precisa
garanzia che la professione è ormai matura per andare
“verso la Podoiatria”. Il rigore con cui il programma è
stato articolato, le linee guida che per ogni patologia
verranno formulate, l’interattività che si è voluta dare alle
lezioni, sono tutti elementi che dimostrano, al di là di
ogni dubbio, la crescita della professione registrata nel
nostro Paese.
Nel concludere mi auguro che i Podologi italiani siano
presenti in gran numero ad un evento che costituisce un
chiaro segnale di raggiunta maturità, soprattutto a favore
della persone che ricorrono alla vostra assistenza.
Infine riconosco che è sempre un piacere per me, che
ha suo tempo, ho definito la vostra Professione come
indispensabile al Sistema Sanitario Italiano, incontrarvi
personalmente per salutarvi uno per uno e per continuare
ad accompagnarvi in questo cammino. Da parte mia,
quindi, un grazie di cuore per avermi consentito di capire
la veridicità di quell’ adagio “ragionare con i piedi” n
Mariapia Garavaglia
6
n.182 luglio/agosto/settembre
n.183
aprile/maggio/giugno 2015
2015
il
PODOLOGO in medicina
XXIX CONGRESSO
FORUM
NAZIONALE
E CONVEGNI
A.I.P.
Mancano pochi giorni al XXIX Congresso Nazionale di Podologia
Benedetto
Leone
1-4 OTTOBRE 2015
Q
uando leggerete queste pagine, saremo ormai a
ridosso del XXIX Congresso Nazionale. Abbiamo
ritenuto di pubblicare nuovamente, dopo il numero
precedente, sia il programma dei lavori che le schede
di partecipazione ai corsi e di prenotazione alberghiera.
Abbiamo inteso, così, oltre che di comunicarvi alcune
lievissime modifiche al Programma, di agevolare le
ultime iscrizioni.
Quanto al Programma sembra superfluo descriverne
ancora i punti di forza che lo caratterizzano. Basta
leggerlo con attenzione per capire quale sforzo
abbia fatto l’ A.I.P per offrire una varietà di corsi
di formazione che non tralasciano nulla al caso,
affrontando tutti i temi di maggiore interesse e attualità.
L’onorevole Mariapia Garavaglia, infatti, nell’articolo di
apertura sottolinea che “il rigore con cui il programma
è stato articolato, le linee guida che per ogni patologia
verranno formulate sono tutti elementi che dimostrano,
al di là di ogni dubbio, la crescita della professione
registrata nel nostro Paese”.
Responsabile
Comunicazione A.I.P.
Non è certo azzardato, quindi, immaginare che il XXIX
possa effettivamente essere ricordato come l’evento
che ha aperto la strada al passaggio dalla Podologia
alla Podoiatria.
A tutti, buon lavoro ! n
UNA RICHIESTA DI PODOLOGI PER ABU DHABI
Al momento di andare in stampa apprendiamo che si
sono conclusi gli accordi tra il Presidente Prof. Mauro
Montesi e un noto chirurgo vascolare che presta la
sua opera presso una importante Clinica di Abu Dhabi,
capitale degli Emirati Arabi.
In sintesi tali accordi riguardano:
• La richiesta di poter selezionare alcuni podologi
con almeno 3 anni di esperienza e conoscenza
della lingua inglese, disposti a trasferirsi;
• In occasione del Congresso nazionale di
Podologia, saranno presenti i referenti della
Clinica con uno spazio espositivo presso il quale
verranno effettuati i colloqui con le persone
interessate;
• I podologi associati interessati devono inviare
entro i primi di settembre il loro cv all’AIP che
provvederà a trasmetterli per un primo screening
volto a facilitare gli incontri di Principina;
• Qualora l’AIP ricevesse maggiori dettagli sulla
posizione aperta non mancherà di darne
comunicazione agli associati.
Come si può facilmente comprendere si tratta di
una occasione di grande rilievo, soprattutto per i
giovani che desiderano migliorare la loro posizione
professionale.
7
il
PODOLOGO in medicina
n.183
n.182
luglio/agosto/settembre
aprile/maggio/giugno 2015
XXIX
CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA
Principina Terra (GR) 1-4
ottobre 2015
GIOVEDI’ 1 OTTOBRE
VENERDI’ 2 SABATO 3 OTTOBRE
Sessione plenaria
Corsi di formazione
14,30 Registrazione dei partecipanti
15,00 Saluto del Presidente Mauro Montesi
Tavola rotonda:
“Camminare bene per vivere meglio: dalla podologia alla
podoiatria nel sistema di assistenza alle fragilità”
On.le Emilia Grazia De Biasi, Presidente 12 Commissione Permanente Igiene e Sanità, Senato
della Repubblica
On.le Paola Binetti, XII^ Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Dott.ssa Rossana Ugenti, Direttore Generale delle Professioni Sanitarie, Ministero della Salute
On.le Andrea Mandelli, Senatore della Repubblica, Corso di Formazione A
Approccio interdisciplinare alla professione di
podologo: limiti, potenzialità e responsabilità
8,00
E’ prevista la partecipazione di:
Tutti i corsi di formazione si svolgeranno sia il venerdì che il
sabato
a
Presidente FOFI
Dott. Rodolfo Lena, Presidente Commissione
Politiche sociali e salute, Regione Lazio
Registrazione dei partecipanti
8,30 Anestetici e anestesia locale: prossime
frontiere in podologia
(J. Addante – S. Montesi – A. Taranto)
10,30 Pausa caffè
10,50 Farmacologia e podologia: quali limiti?
(E. Leopardi)
12,50 Pausa pranzo
14,15 Biomeccanica del piede e baropodometria
(R. Remia, A. Russo)
16,15 Pausa caffè
16,30 Cartella clinica informatizzata in base alle nuove normative ministeriali (M. Montesi, M. Croce)
18,30 Valutazione ECM
Corso di Formazione B
Sono stati invitati ad intervenire:
Ecografia e terapia fisica strumentale del piede
On.le Beatrice Lorenzin, Ministro della Salute
Dott. Vito De Filippo, Sottosegretario di Stato alla 8,00 Registrazione dei partecipanti
Salute
Introduce Mauro Montesi, Presidente AIP
Modera l’On.le Mariapia Garavaglia
17,15 Programmazione Neuro Linguistica e
comunicazione Podologo – Paziente
Dott. Vincenzo Fanelli
19,15 Chiusura dei Lavori
Prima parte: Ecografica guidata del piede
(F. Montesi) Ore 8.30/12.50
8,30 Ecografia funzionale in Podologia: aspetti giuridici
9,30 Ecografia muscolo scheletrica: definizione e fisica degli ultrasuoni
10,00 Ecografia muscolo scheletrica: settaggi e presa di contatto
10,30 Pausa caffè
10,50 – 12,50 Ecografia del piede: pratica clinica
12,50 Pausa pranzo
Seconda parte: Terapia fisica strumentale
(S. Massimiani, A. Mazza) Ore 14,15/18,30
14,15 Terapia fisica strumentale in Podologia: aspetti giuridici
15,00 Terapia fisica strumentale in Podologia:
applicazioni cliniche
15,30 Elettroterapia: principi fisici e applicazioni pratiche
16,15 Pausa caffè
16,30 Ultrasuonoterapia: principi fisici e
applicazioni pratiche
17,00 Crioterapia: principi fisici e applicazioni
pratiche
17,30 Tecarterapia/Diatermia: principi fisici e
applicazioni pratiche
18,30 Valutazione ECM
Corso di Formazione C
Piede diabetico: protocolli assistenziali e tecniche
terapeutiche avanzate
8,00 Registrazione dei partecipanti
8,30 Protocolli terapeutici assistenziali sulla
gestione del piede diabetico
(M. Montesi, G. Furno)
10,30 Pausa caffè
10,50 Protocolli terapeutici assistenziali sulla
gestione del piede diabetico (2a parte)
(M. Montesi, G. Furno)
11,30 Le medicazioni avanzate
(M. Cavallini, G. Antonacci)
12,50 Pausa pranzo
14,15 Rivascolarizzazione dell’arto: come è possi
bile salvare un piede
(S. Furgiuele)
16,15 Pausa caffè
16,30 Laser terapia in Podologia: aspetti terapeu
tici e riabilitativi (C. Gaspari)
18,30 Valutazione ECM
Corso di Formazione D
Tecniche di diagnosi delle patologie podaliche e
nuove procedure di presa di impronta per ortesi
plantari
-
US, RX, TC, RM principi fisici ed apparecchiature
-
Lesioni dell’osso, fratture
-
Neuroma di Morton
-
Aponeurosi plantare: fascite
-
Patologia della regione periastragalica: tendini, legamenti, seno del tarso, coxa pedis
-Artrosi
-
Artropatie da cristalli: Gotta
-
Piede diabetico
12,50
14,15
16,15
16,30
18,30 Valutazione ECM
Corso di Formazione BLSD per sanitari AHA
(gruppi di massimo 24 partecipanti)
8,00
8,30
9,00
10,30
10,50
12,50
14,15
14,35
15,35
16,35
16,50
17,15
18,30
(A. Cremona)
Registrazione dei partecipanti
Presentazione del corso
Cambiamenti delle linee guida AHA 2010 – BLS Adulto 1a parte
Pausa caffè
BLS Adulto 2a parte
Pausa pranzo
BLS bambino
BLS infante
Manovra di Heimlich e assistenza respiratoria in caso di solo arresto respiratorio
Conclusione parte teorico-pratica
Somministrazione test scritto (25 minuti)
Skill test
Chiusura dei lavori
DOMENICA 4 OTTOBRE
Sessione plenaria
09,00
8,00 Registrazione dei partecipanti
8,30 Il piede del bambino e le patologie connesse 10,00
(M. Calderaro, T. Giorgini)
10,30 Pausa caffè
10,50 La diagnostica per immagini nelle principali 11,00
12,00
patologie del piede e della caviglia
Pausa pranzo
Nuove procedure di presa di impronta per la realizzazione di ortesi plantari personalizzate e relativi materiali (G.Pepè, G. Furno)
Pausa caffè
Nuove procedure di presa di impronta per la realizzazione di ortesi plantari personalizzate e relativi materiali - 2a parte
(G.Pepè, G. Furno)
Le nuove normative ECM e gli adempimenti legali per il Podologo
M. Croce
Focus sulle novità fiscali ed impatto modifiche 2015 legate ai Podologi
M.A. Codella
Norme di sicurezza sul lavoro
Chiusura dei lavori e saluti
MODALITA’ DI ISCRIZIONE
Per iscriversi al Congresso scaricare la scheda di iscrizione dal sito www.associazionepodologi.it, compilarla in ogni sua parte e inviarla all’indirizzo e-mail [email protected] oppure via fax al numero 06/31052392, unitamente alla ricevuta di pagamento relativa al totale della quota di iscrizione, entro
il 1 settembre 2015. Oltre tale data e in sede congressuale la quota di partecipazione verrà maggiorata del
20%. Attenzione: i workshop sono a numero chiuso. La segreteria accetterà le iscrizioni rispettando il criterio
cronologico di arrivo delle schede fino ad esaurimento posti. Le schede non accompagnate dal pagamento
non saranno ritenute valide. I partecipanti che nella scheda di iscrizione abbiano espresso una preferenza
per un workshop già al completo verranno ricontattati dalla segreteria per esprimere una nuova preferenza.
INFORMAZIONI GENERALI
SEDE CONGRESSUALE
Hotel **** Centro Congressi Fattoria La Principina
Via dei Girasoli, 1 (vicino Via del Tarabuso)
58100 Principina Terra (GR)
Telefono 0039 0564 44141
Fax 0039 0564 400375
E-mail: [email protected]
SEGRETERIA AIP
Via Francesco Tovaglieri 17, 00155 Roma
tel./fax 06-2282023; 06-2285047; [email protected] – www.associazionepodologi.it
SEGRETERIA AMMINISTRATIVA E PROVIDER ECM
KOS Comunicazione e Servizi s.r.l
Tel. 06/59290256 – Fax 06/31052392
[email protected]
INFORMAZIONI SCIENTIFICHE
POSTER
I poster di dimensioni massime 70x100cm dovranno essere affissi dall’autore negli appositi spazi numerati
dalle ore 9.00 alle ore 14.00 di giovedì 1 ottobre. L’accettazione di ciascun lavoro è subordinata all’approvazione da parte del Comitato Scientifico dell’AIP e all’iscrizione all’Associazione dell’autore che presenta il
lavoro. Al miglior poster verrà risconosciuto un premio di €200. I lavori dovranno preventivamente essere
inviati via email alla segreteria AIP (Termine ultimo per l’invio: 10 settembre 2015)
ACCREDITAMENTO ECM
I corsi di formazione sono stati accreditati ai fini ECM presso la Commissione Nazionale per la Formazione
Continua in Medicina del Ministero della Salute.
I corsi sono stati accreditati per le seguenti Professioni e Discipline:
Podologo; Fisioterapista; Infermiere; Medico Chirurgo: Medicina
Generale, Medicina Fisica e Riabilitazione, Malattie metaboliche e Diabetologia.
Ulteriori informazioni e approfondimenti sono disponibili sul sito www.associazionepodologi.it
XXIX CONGRESSO
FORUM
NAZIONALE
E CONVEGNI
A.I.P.
DA INVIARE ENTRO IL 1 SETTEMBRE 2015 alla Segreteria KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax a
06/31052392, o via email a [email protected]
DA INVIARE ENTRO IL 1 SETTEMBRE 2015 alla Segreteria KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax a
06/31052392,
o via email a [email protected]
Nome: ……….………………………………..
Cognome: ....................................................................................
C.F. |___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|
Nome:
……….………………………………..
Cognome: ....................................................................................
Indirizzo:
………………………………………………........................................................................................
C.F.
|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|___|
CAP:
.…………………….. Città: …………………………...….......................................Provincia: ….....…
Indirizzo:
………………………………………………........................................................................................
Cell.: .................................................................
e-mail:…………………………...........………………………..
Professione
ECM:
Podologo
Altra professione ................................................................
CAP:
.……………………..
Città:
…………………………...….......................................Provincia:
….....…
Cell.: ................................................................. e-mail:…………………………...........………………………..
ISCRIZIONE
AI CORSI DIPodologo
FORMAZIONE 2-3
ottobre
2015 ................................................................
Professione
ECM:
Altra
professione
Quota soci AIP giornaliera per singolo (A-B-C-D) corso 90 € +iva. (8 ore)
Quota
per singolo2-3
corso
(A-B-C-D)
ISCRIZIONE
AIstudenti
CORSI giornaliera
DI FORMAZIONE
ottobre
201550 € +iva. (8 ore)
Quotasoci
nonAIP
socigiornaliera
giornaliera per
per singolo
(A-B-C-D)
+iva. (8
Quota
singolo corso
(A-B-C-D)
corso130
90 €€ +iva.
(8 ore)
ore)
Quotastudenti
soci AIPgiornaliera
e studenti per
di formazione
BLSD 123
+ iva(8
(8 ore)
ore)
Quota
per corso
singolo
corso (A-B-C-D)
50 €€+iva.
Quota
non
soci
per
corso
di
formazione
BLSD
140
€
+
iva
(8
ore)
Quota non soci giornaliera per singolo corso (A-B-C-D) 130 € +iva. (8 ore)
Le sessioni plenarie di giovedì 1 e domenica 4 ottobre sono gratuite (in abbinamento ad almeno un corso)
Quota soci AIP e studenti per corso di formazione BLSD 123 € + iva (8 ore)
Quota
non soci perI corso
diSCELTI
formazione
BLSD
+ iva (8 ore)
SELEZIONARE
CORSI
(max
1 per140
ogni€giornata):
Le sessioni plenarie di giovedì 1 e domenica 4 ottobre sono gratuite (in abbinamento ad almeno un corso)
La quota di iscrizione comprende:
VENERDI’ 2 ottobre
SABATO 3 ottobre
(8 ore formative) I CORSI SCELTI(8(max
ore formative)
SELEZIONARE
1 per ogni giornata):
Corso
di formazione
VENERDI’
2 ottobre A
•La quota
partecipazione
ai lavori
di iscrizione
comprende:
scientifici e pratici (accreditati ECM)
Corso di formazione B
Corso di formazione B
•• kit
congressuale ai lavori
Corso di formazione A
Corso di formazione A
partecipazione
Corso di formazione C
Corso di formazione C
scientifici
pratici (accredi• attestato
di epartecipazione
tati ECM)
Corso di formazione B
Corso di formazione B
•
coffee
break
come
da proCorso di formazione D
Corso di formazione D
• gramma
kit congressuale
Corso
Corso
formazione BLSD
C
• attestato di partecipazione
Corsodidiformazione
formazioneCBLSD
Corso di
di formazione
• coffee break come da proCorso di formazione D
Corso di formazione D
gramma
N.B. I Corsi di formazione sono a numero chiuso e accreditati nel programma di Educazione
Continua in Medicina
Corso di formazione BLSD
Corso di formazione BLSD
Inviare la scheda di iscrizione debitamente compilata a KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax al numero 06/31052392, o via email a [email protected], unitamente alla ricevuta di pagamento,
N.B. I Corsi di formazione sono a numero chiuso e accreditati nel programma di Educazione Continua in Medicina
entro il 1 settembre 2015. Dopo tale data le quote subiranno una maggiorazione del 20% dell’importo
indicato.
Inviare la scheda di iscrizione debitamente compilata a KOS Comunicazione e Servizi S.r.l. via fax al numeroMODALITA’
06/31052392,
via email a [email protected],
alla
ricevuta
di valide):
pagamento,
DI oPAGAMENTO
(Le schede non accompagnate dalla ricevuta unitamente
di pagamento non
saranno
ritenute
entro
il
1
settembre
2015.
Dopo
tale
data
le
quote
subiranno
una
maggiorazione
del
20%
dell’importo
- Bonifico bancario a favore di: KOS Comunicazione e Servizi s.r.l.
indicato.
Banca Popolare di Sondrio, IBAN: IT98T0569603211000008994X74
Oggetto: Iscrizione
XXIX Congresso
nazionale
di Podologia,
MODALITA’
DI PAGAMENTO
(Le schede
non accompagnate
dalla Nome
ricevutaediCognome
pagamento partecipante
non saranno ritenute valide):
- Bonifico bancario a favore di: KOS Comunicazione e Servizi s.r.l.
RICHIESTA
Banca
PopolareFATTURA:
di Sondrio, IBAN: IT98T0569603211000008994X74
Ragione
Sociale________________________________________________________________________
Oggetto: Iscrizione
XXIX Congresso nazionale di Podologia, Nome e Cognome partecipante
Indirizzo______________________________ Cap__________ Città__________________ Prov.______
P.IVA_____________________________________C.F.________________________________________
RICHIESTA
FATTURA:
(8 ore formative)
Corso
di formazione
SABATO
3 ottobreA
(8 ore formative)
Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003. Sono consapevole che Titolari del trattamento sono l’A.I.P. e KOS Comunicazione e
Servizi s.r.l.Sociale________________________________________________________________________
Ragione
Data ____________________________ FirmaCap__________
________________________________________
Indirizzo______________________________
Città__________________ Prov.______
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Autorizzo al trattamento dei dati personali ai sensi del D.Lgs. 196/2003. Sono consapevole che Titolari del trattamento sono l’A.I.P. e KOS Comunicazione e
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il
PODOLOGO in medicina
n.183
n.182
luglio/agosto/settembre
aprile/maggio/giugno 2015
XXIX CONGRESSO NAZIONALE A.I.P.
DA INVIARE ENTRO IL 01/09/2015 all’Hotel tramite fax al n° 0564/400380 o mail [email protected]
Nome:
……….…...........….......................…................................
Cognome:
..............................................................................................
DA
INVIARE
ENTRO IL 01/09/2015 all’Hotel tramite fax
al n° 0564/400380
o mail [email protected]
Documento: ……………….......…………… N°: ……………................................................. Scadenza: ........…….........………
Indirizzo:
……………………………………………….....................................................................................................................…
Nome:
……….…...........….......................…................................
Cognome: ..............................................................................................
CAP: .……………........................……Città:
Documento:
……………….......………………………………...............................................................................................................
N°: ……………................................................. Scadenza: ........…….........………
Cell.: ................................................................................
e-mail: .....................................................................................................................
Indirizzo:
……………………………………………….....................................................................................................................…
CAP:
.……………........................……Città:
…………………...............................................................................................................
IL PACCHETTO PODOLOGI comprende:
Cell.: ................................................................................ e-mail: .....................................................................................................................
•Giovedì 1 OTTOBRE: cena e pernottamento;
IL•Venerdì
PACCHETTO
PODOLOGI
comprende:
2 OTTOBRE:
colazione,
pranzo, cena e pernottamento
•Sabato
3
OTTOBRE:
colazione,
pranzo,
cena di gala e pernottamento
•Giovedì 1 OTTOBRE: cena e pernottamento;
•Domenica4
OTTOBRE:
colazione
•Venerdì
2 OTTOBRE:
colazione,
pranzo, cena e pernottamento
Per esigenze
personalicolazione,
diverse dapranzo,
quelle cena
proposte,
di contattare direttamente l’Hotel.
•Sabato
3 OTTOBRE:
di galasieprega
pernottamento
•Domenica4 OTTOBRE: colazione
Con la presente CONFERMO:
Per esigenze personali diverse da quelle proposte, si prega di contattare direttamente l’Hotel.
TIPOLOGIA CAMERA
PACCHETTO PODOLOGI 1-4 ottobre
Con la presente CONFERMO:
430,00 € a persona
DUS - Doppia uso singola
TIPOLOGIA CAMERA
PACCHETTO PODOLOGI 1-4 ottobre
DOPPIA MATRIMONIALE oppure
325,00 € a persona
DOPPIA
conuso
2 LETTI
430,00 € a persona
DUS
- Doppia
singolaSEPARATI
DOPPIA MATRIMONIALE
oppure
325,00 € a persona
PACCHETTO
STUDENTI: 1-4 ottobre
DOPPIA con 2 LETTI SEPARATI
175,00 € a persona
Il
pacchetto
3 notti in1-4
villini
3 o 4 posti letto con prima colazione, pranzi e cena del giovedì
PACCHETTOinclude:
STUDENTI:
ottobre
(esclusa cena del venerdì e cena di gala)
175,00 € a persona
IN CAMERA
CON:3 notti
da compilare
(siacon
per prima
podologi
che per pranzi
studenti)
in caso
camera condivisa
Il pacchetto
include:
in villiniin3 stampatello
o 4 posti letto
colazione,
e cena
deldigiovedì
(esclusa cena del venerdì e cena di gala)
Cognome
Nome
Carta d’identità N°
Tipologia Camera
IN CAMERA CON: da compilare in stampatello (sia per podologi che per studenti) in
caso di cameraMatrimoniale
condivisa
Doppia
Cognome
Nome
Carta d’identità N°
Tipologia
(indicare
solo in caso diCamera
Camera Tripla)
(indicare
solo in caso di Camera
Quadrupla)
Doppia
Matrimoniale
MODALITÀ DI PAGAMENTO a saldo totale della prenotazione:
(indicare solo in caso di Camera Tripla)
BONIFICO:
(indicare solo in caso di Camera Quadrupla)
Bonifico intestato a GES-IM. Srl, BANCA SELLA – Piazza Gioberti, 9 - 58100 Grosseto; IBAN: IT39M0326814302052677592960 CAUSALE: Nome
PACCHETTO (indicare
es. pacchetto
podologi o studenti) XXIX CONGRESSO NAZIONALE DI PODOLOGIA
MODALITÀ
DI PAGAMENTO
a saldoadtotale
della prenotazione:
CARTA DI CREDITO: AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO
BONIFICO:
Intestata
a_____________________________________________________________TIPO____________________________________
Bonifico
intestato
a GES-IM. Srl, BANCA SELLA – Piazza Gioberti, 9 - 58100 Grosseto; IBAN: IT39M0326814302052677592960 N°____________________________________________________Scad.__________________
IMPORTO
€.______________________
CAUSALE:
Nome PACCHETTO (indicare ad es. pacchetto podologi o studenti) XXIX CONGRESSO
NAZIONALE
DI PODOLOGIA
Firma titolare____________________________________________________
CARTA DI CREDITO: AUTORIZZAZIONE ALL’ADDEBITO
RICHIESTA FATTURA (eventuale):
Intestata a_____________________________________________________________TIPO____________________________________
Ragione Sociale____________________________________________________Indirizzo______________________________________
N°____________________________________________________Scad.__________________ IMPORTO €.______________________
Cap___________________Città_____________________Prov.____________
Firma titolare____________________________________________________
P.IVA_______________________________________C.F.________________________________________________________________
RICHIESTA
FATTURA (eventuale):
Informativa ai sensi dell’art.13 d. lgs. 196/2003: i suoi dati personali fornitici nella presente occasione saranno oggetto di trattamento informatico e manuale, al fine di documentare la sua
Ragione
Sociale____________________________________________________Indirizzo______________________________________
partecipazione
al Congresso in oggetto organizzato presso Fattoria La Principina gestito da IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. e a trattamenti derivati da obblighi di legge. Il conferimento dei dati
a tali fini è obbligatorio ed essenziale per la sua partecipazione alla manifestazione. Il titolare dei dati è IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. Ad esso competono tutti i diritti e doveri previsti dall’art.
Cap___________________Città_____________________Prov.____________
7 T.U. Preso atto dell’informativa di cui sopra consento al trattamento dei miei dati personali e alla loro comunicazione per le finalità sopra indicate.
P.IVA_______________________________________C.F.________________________________________________________________
Data__________________________________________ Firma____________________________________________________________
Informativa ai sensi dell’art.13 d. lgs. 196/2003: i suoi dati personali fornitici nella presente occasione saranno oggetto di trattamento informatico e manuale, al fine di documentare la sua
partecipazione al Congresso in oggetto organizzato presso Fattoria La Principina gestito da IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. e a trattamenti derivati da obblighi di legge. Il conferimento dei dati
a tali fini è obbligatorio ed essenziale per la sua partecipazione alla manifestazione. Il titolare dei dati è IMMOBILIARE GES-IM S.r.l. Ad esso competono tutti i diritti e doveri previsti dall’art.
7 T.U. Preso atto dell’informativa di cui sopra consento al trattamento dei miei dati personali e alla loro comunicazione per le finalità sopra indicate.
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n.182 luglio/agosto/settembre
n.183
aprile/maggio/giugno 2015
2015
il
PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
Hanno partecipato le professioni sanitaria aderenti
al gruppo di studio
L’AIP a Brescia per il secondo
incontro con la Psicogeriatria
Venerdì 3 luglio si è svolto nuovamente a Brescia,
presso il Centro Paolo VI, il secondo incontro, organizzato dall’Associazione Italiana di Psicogeriatria,
tra le professioni sanitarie che hanno al centro del loro
agire l’anziano fragile e che ormai da un anno cercano
di elaborare una piattaforma comune, non solo da un
punto di vista sanitario ma anche, se non soprattutto,
culturale, sulle problematiche psicogeriatriche. Erano
presenti le seguenti associazioni:
• Fondazione Zancan (anche per l’Ordine degli Assistenti Sociali)
• ANIN-Associazione Italiana Infermieri Neuroscienze
• AIP- Associazione Italiana Podologi
• SIF- Società Italiana di Fisioterapia
• AITO- Associazione Italiana Terapisti Occupazionali
• Federazione Italiana Tecnici della Riabilitazione
Psichiatrica
• ANEP- Associazione Nazionale Educatori Professionali (in attesa di risposta).
Non presente, ma ha aderito all’iniziativa, anche l’Associazione Italiana Infermieri di Famiglia.
Il professor Trabucchi, nel suo intervento introduttivo,
ha voluto ringraziare tutti i presenti per il contributo
offerto al Congresso di Psicogeriatria svoltosi Firenze
lo scorso aprile, in cui ogni associazione ha avuto a
disposizione un ampio spazio: la partecipazione degli
associati alle varie realtà rappresentate nel Gruppo di
Studio è infatti stata molto nutrita e stimolante. Tutti hanno espresso il compiacimento per tale positiva
esperienza e per il futuro hanno avanzato anche altre interessanti proposte, tra le quali ha trovato notevole consenso quella di presentare una situazione
clinico-assistenziale e le modalità con cui ogni realtà
Antonio
D’Amico
Podologo A.I.P.
professionale la affronta in base alle proprie specifiche
competenze: un modo tangibile e moderno per dare
concretezza alla collaborazione interprofessionale.
Come Associazione Italiana Podologi (a rappresentarla
il presidente Mauro Montesi e Antonio D’Amico, come
membro del Direttivo) abbiamo sollevato l’esigenza di
dare impulso alla reciproca conoscenza delle associazioni che fanno parte del Gruppo di Studio, sia attraverso la partecipazione ai rispettivi congressi nazionali
di esponenti delle altre associazioni, sia attraverso il
consolidamento di una rete di relazioni mediante il
rinvio a specifici link da inserire nei vari portali associativi. Spesso si dà per scontata la conoscenza degli
ambiti professionali altrui, ma quando la si approfondisce veramente ci si accorge come tali conoscenze
siano superficiali, incomplete o viziate, in alcuni casi,
da pregiudizi culturali.
La parte principale dell’incontro è stata dedicata al
progetto di elaborare una Carta delle Professioni
sanitarie che si occupano dell’assistenza all’anziano fragile. Nei mesi a venire, la bozza, che è stata
presentata dal prof. Trabucchi, sarà oggetto, da parte
delle associazioni, di riflessioni, commenti ed eventuali emendamenti e infine dovrà essere approvata
dai rispettivi direttivi. Tale
Carta sarà poi presentata
ufficialmente nel corso di
eventi di cui la Società
di Psicogeriatria si farà
promotrice. La ratio che
permea questo elaborato
è quella di definire “un
insieme di conoscenze in
grado di guidare gli atti di
cura di una persona vecchia o molto vecchia, Il Prof. Marco Trabucchi
13
il
PODOLOGO in medicina
n.183
n.182
luglio/agosto/settembre
aprile/maggio/giugno 2015
FORUM E CONVEGNI
con vari livelli di disabilità, frequentemente dovuta a
problematiche psicogeriatriche, portatrice di numerose
patologie” e di esaltare “la collaborazione tra le diverse
professionalità che si prendono cura dell’anziano fragile. Infatti, l’esperienza di ogni giorno, ma anche studi
controllati hanno dimostrato come un lavoro realmente
di equipe è in grado di migliorare la qualità dell’assistenza, e quindi di ottenere importanti risultati di salute
per le persone assistite”.
Corollario imprescindibile all’elaborazione di questa
importante Carta costitutiva, è l’impostazione
concreta da dare al Gruppo di Studio, affinché la colla-
borazione tra le realtà professionali possa condurre ad
alcuni risultati pratici. A tale riguardo sono state individuate le seguenti linee operative:
• stesura di un piano di attività formative collaborative da sviluppare nei prossimi mesi;
• partecipazione a gruppi di studio su specifiche
tematiche di rilievo clinico-assistenziale e scarsamente note;
• partecipazione corale al Congresso Nazionale
dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria come
momento di presentazione pubblica della collaborazione n
L’AIP ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA COMMISSIONE IGIENE E
SANITA’ DEL SENATO
“Un documento che vuole incidere sulle politiche
del Governo per poter mettere al centro dell’
attenzione il valore salute e del nostro sistema
sanitario”, con queste parole la Presidente della
Commissione Senatrice Emilia Grazia De Biasi
ha aperto i lavori della conferenza stampa che
ha tracciato i principali punti di un’ indagine
conoscitiva in corso sulla sostenibilità del
Servizio Sanitario Nazionale.
Il Presidente Montesi, invitato all’evento, ha
seguito con grande attenzione lo sviluppo del
dibattito dall’intervento del Sottosegretario
Vito De Filippo, fino alle relazioni dei Senatori
D’Ambrosio Lettieri e Nerina Dirindin.
Quest’ultima ha rilevato come il SSN rappresenti
una storia, un sistema di valori sul quale si
registra ancora un grande consenso. Ne ha
auspicato la difesa, come si difende un bene
prezioso che tutti ci invidiano.
D’Ambrosio Lettieri, poi, ha ancora più rinforzato
la grande stima per il SSN, definendolo un fiore
all’occhiello del nostro Paese e della nostra
Democrazia. “In questo senso” ha detto “il tema
delle risorse non deve essere predominante”.
Gli argomenti toccati dalla relazione acquistano
straordinario valore nell’ambito del sistema
sanitario. Quelli di maggiore interesse anche
per la nostra professione si riferiscono
all’invecchiamento che deve essere considerato
un’importante conquista sociale e non un
drammatico fattore di crescita della sfera
sanitaria. La prevenzione, poi, contribuisce
in maniera significativa alla sostenibilità del
sistema. Quanto all’informatizzazione, essa può
contribuire a migliorare l’accessibilità al sistema
e l’integrazione dei servizi per gli operatori e
per il cittadino. Il ricorso sempre più frequente
al privato, infine, impone un serio ripensamento
a livello politico nella definizione dei nuovi LEA,
che possano rispondere alle nuove esigenze di
salute dei cittadini nella ridefinizione dei criteri di
esenzione e dei ticket.
Come è agevole comprendere, si tratta di temi
di straordinario rilievo dei quali anche l’AIP da
tempo si sta interessando con grande forza e
impegno.
“Basta pensare per esempio alla prevenzione,
alla informatizzazione, ai LEA” ci ha detto
Mauro Montesi commentando l’evento “ per
capire come la Commissione Igiene e Sanità,
egregiamente presieduta dalla Senatrice Emilia
Grazia De Biasi, sia positivamente e attivamente
impegnata su temi di straordinario interesse,
da tempo all’attenzione anche della nostra
Associazione”.
B. L.
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n.183 luglio/agosto/settembre 2015
il
PODOLOGO in medicina
FORUM E CONVEGNI
Il punto di vista del farmacista
Farmacia e Podologia:
una sinergia su cui impegnarsi
Se si pensa che il 70% della popolazione anziana soffre
di patologie che, a diverso titolo, coinvolgono il piede,
si comprende l’importanza di una interazione attiva tra
podologo e farmacista. Una collaborazione che, tuttavia,
fino ad oggi non è decollata come avrebbe dovuto.
I molteplici aspetti che accomunano le due professioni sono emersi con forza in occasione del corso Ecm
“Farmacia e Podologia: una sinergia su cui impegnarsi” svoltosi dal 15 al 17 giugno presso l’Hotel Forte
Village a Santa Margherita di Pula in Sardegna. L’evento
formativo, organizzato da Utifar (Unione tecnica italiana
farmacisti) ha visto la partecipazione in qualità di docente
di Mauro Montesi, fondatore nel 1974 dell’Associazione italiana podologi e attuale Presidente dell’Aip. Oltre
a fornire i contenuti scientifici di base inerenti diagnosi
e terapie nel trattamento delle patologie podaliche più
rilevanti, il corso ha fornito ai farmacisti presenti gli stru-
Ufficio
Stampa
Utifar
menti per meglio rapportarsi con le crescenti richieste
della popolazione in ambito podologico. I partecipanti
sono rimasti entusiasti non solo delle tematiche trattate,
ma anche dal comprendere come la figura professionale
del podologo possa rappresentare un riferimento per il
cittadino in molteplici disturbi per i quali egli spesso si
reca in farmacia. Comprendere quali siano gli ambiti di
competenza della figura del podologo è risultato essere
un elemento di grande utilità per il farmacista che, con
maggiore professionalità, potrà operare direttamente con
il consiglio laddove questo sia possibile, oppure indirizzare il paziente dall’operatore sanitario più indicato quando
questo si riveli necessario. Per contro, la sinergia tra le
professioni prevede che il podologo sia adeguatamente
informato sui prodotti presenti in farmacia che possono
essere utili alla cura delle patologie podaliche. Per aiutare
il farmacista, ma anche il pubblico, a comprendere le
La relazione del Prof. Montesi
15
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PODOLOGO in medicina
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
FORUM E CONVEGNI
competenze e gli ambiti di azione, è utile richiamare il
Decreto ministeriale 14 settembre 1994, n. 666 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale 3 dicembre 1994, n. 283) che
individua la figura professionale del podologo attraverso
i seguenti punti:
1. il podologo è l’operatore sanitario che in possesso
del diploma universitario abilitante, tratta direttamente, nel rispetto della normativa vigente, dopo esame
obiettivo del piede, con metodi incruenti, ortesici ed
idromassoterapici, le callosità, le unghie ipertrofiche,
deformi e incarnite, nonché il piede doloroso;
2. il podologo, su prescrizione medica, previene e svolge la medicazione delle ulcerazioni delle verruche
del piede e comunque assiste, anche ai fini dell’educazione sanitaria, i soggetti portatori di malattie a
rischio;
3. Il podologo individua e segnala al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico;
4. Il podologo svolge la sua attività professionale in
strutture sanitarie, pubbliche o private, in regime di
dipendenza o libero-professionale.
Da questa breve descrizione del profilo professionale
del podologo, si comprende come questa figura possa
rappresentare un riferimento di fondamentale importanza
per gran parte di quelle persone che si recano in farmacia con disturbi che vanno dalle comuni onicomicosi e
verruche, fino alle ulcere tipiche della complicanza del
piede diabetico.
A più di venti anni dall’entrata in vigore del decreto
666/94, la maggior parte dei farmacisti presenti al corso
non era a conoscenza del fatto che gli estetisti e i pedicure non possono assolutamente intervenire, ad esempio,
sui cosiddetti “calli e duroni” o sulle unghie incarnite. Tali
disturbi, pur essendo molto comuni, sono vere e proprie
patologie che necessitano dell’intervento dello specialista
podologo. L’interazione tra le professioni e il reciproco riconoscimento delle competenze e delle peculiarità non è
una necessità astratta e nemmeno un’esigenza formale.
Nella pratica di tutti i giorni, si vengono a creare situazioni che possono essere pericolose per il paziente se
sottovalutate o trattate senza l’intervento del professionista competente. A titolo esemplificativo, il Prof. Montesi,
durante il corso, ha presentato alcuni casi emblematici,
come quello dell’utilizzo di un callifugo, comunemente
acquistabile in farmacia, che diventa pericoloso laddove
ad usarlo sia un soggetto diabetico con complicanza, in
considerazione soprattutto della neuropatia e dei problemi circolatori ad essa connessi. In tali casi, il callifugo
potrebbe, infatti, provocare causticazioni e ulcere, degenerabili, se non opportunamente curate, in una amputazione maggiore o minore.
Esempi del genere hanno raccolto l’attenzione dei farmacisti presenti, evidenziando ancora di più come la
collaborazione tra i professionisti, che a diverso titolo e
ciascuno con le proprie specifiche competenze si occupano di assistenza al paziente, e la formazione interdisciplinare rappresentino elementi imprescindibili per prevenire, curare e assistere correttamente il paziente.
Il corso, quindi, si è dimostrato una iniziativa apprezzabile
e da riproporre con l’obiettivo di saldare la collaborazione tra podologi e farmacisti. Un’iniziativa, insomma, che
ha aperto la strada ad una maggiore consapevolezza nel
farmacista in merito ai numerosi ambiti di intervento del
podologo, per meglio informare e indirizzare il paziente
che ne abbia necessità e per offrire al farmacista un’arma
in più per un consiglio professionale ed efficace.
Altro aspetto da non sottovalutare e che accomuna le
due professioni è legato alla prevenzione. E’ infatti dimostrato che adeguate politiche di riconoscimento precoce
delle patologie, oltre che rappresentare una tutela per il
cittadino, garantiscono la razionalizzazione delle risorse in
ambito sanitario. Sia il podologo, sia il farmacista, nella
pratica quotidiana della professione, entrano in contatto
con molteplici problematiche sanitarie che talvolta necessitano l’intervento di controlli specialistici.
La prevenzione è quindi un ulteriore elemento che accomuna queste due professioni che, fino ad oggi, non
avevano avuto molte occasioni per conoscersi e collaborare. Il corso organizzato da Utifar ha rappresentato
un’opportunità molto gradita ai farmacisti e nel prossimo
futuro Utifar, in collaborazione con AIP, non mancherà di
dare seguito a questa promettente e incoraggiante iniziativa mirata alla conoscenza reciproca e ad una collaborazione maggiore per la tutela del cittadino. n
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n.182 luglio/agosto/settembre
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il
PODOLOGO in medicina
UNIVERSITÀ
La Podologia presente a Porte
Aperte alla Sapienza
Nei giorni 6, 7 e 8 luglio dalle ore 9,30 alle
ore 18,00, lungo i viali
della città universitaria
si è svolta la manifestazione “Porte aperte
alla Sapienza”, abituale
appuntamento dedicato all’orientamento delle
matricole. Nel corso delle
tre giornate le aspiranti
matricole hanno visitato
gli stand delle facoltà e
delle strutture universitarie. I ragazzi hanno
avuto modo di incontrare i docenti e ricevere i
bandi per l’accesso ai Lo stand dedicato alla Podologia
corsi con il relativo materiale informativo. Gli stand sono stati allestiti all’interno
della citta universitaria ed in particolare nel padiglione
delle professioni sanitarie erano presenti soltanto alcuni
corsi di laurea tra cui fisioterapia, terapisti occupazionale
infermieristica e podologia. Sono state delle giornate di
orientamento molto intense nelle quali vi è stato modo
di osservare e riflettere sulla tanta “confusione” che ancora regna tra i ragazzi che chiedevano informazioni. La
maggior parte di loro, non ha idea di cosa significhi intraprendere un corso di studio universitario, le differenze
che esistono tra le diverse figure professionali e i relativi
sbocchi lavorativi. Si è inoltre notato come la maggior
parte dei ragazzi, sceglie il corso di laurea, non realizzando che quella sarà la professione che farà effettivamente
una volta terminato il proprio percorso di studio. Nello
specifico solo pochissime persone conoscevano la figura
del podologo, chi era e cosa facesse! Anche le stesse
Rocco
Menechella
Coordinatore
Editoriale A.I.P.
altre figure delle professioni sanitarie presenti negli stand
come i tecnici di radiologia, i terapisti della riabilitazione,
hanno espresso le proprie carenze conoscitive sulla professione del podologo e di conseguenza anche su come
si potesse rapportare all’interno di una equipe multidisciplinare. I rappresentanti del Corso di Laurea in Podologia della Sapienza hanno avuto modo di illustrare nei
minimi dettagli e con grande entusiasmo la professione
del podologo, grazie anche all’aiuto dal materiale fornito
dall’ Associazione Italiana Podologi che per l’occasione
ha realizzato un dettagliato opuscolo da distribuire alle
matricole interessate. Molti ragazzi, dopo aver ricevuto
le giuste delucidazioni, sono rimasti affascinati da questa
professione, e soprattutto sono andati via contenti di avere le idee più chiare e di aver colmato le lacune riguardanti proprio la figura del podologo ed e i relativi sbocchi
professionali che il corso di studio in podologia offre n
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il
PODOLOGO in medicina
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
n.182 aprile/maggio/giugno 2015
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
GRUPPI DI STUDIO
Antonio D’Amico,
Podologo A.I.P.
Giulio Zanetti,
Podologo A.I.P.
Domenico Gratton
Podologo A.I.P.
Francesca Ruggeri
Studente Cdl Podologia,
Università “Sapienza”, Roma
NOTIZIARIO
Il 3 luglio si è svolto a Brescia, per iniziativa
dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria, il secondo
incontro del Gruppo di Studio Interdisciplinare.
La riunione, confermando l’impegno di collaborazione
tra tutti i partecipanti che condividono gli obiettivi che
l’Associazione Italiana di Psicogeriatria ha posto lo
scorso anno come base programmatica per il Gruppo
di Studio Interdisciplinare, ha portato ai seguenti risultati:
• condivisione di una “Carta della collaborazione
tra le professioni sanitarie nella cura
dell’anziano fragile” che verrà emendata
dalle varie associazioni. La Carta verrà quindi
pubblicizzata nelle sedi opportune ed utilizzata
come punto di riferimento per le attività comuni.
• Impegno a svolgere attività formative condivise tra
l’Associazione Italiana di Psicogeriatria e le singole
professioni, o in gruppi di diversa composizione,
sul tema della cura dell’anziano fragile. A tal fine
l’Associazione Italiana di Psicogeriatria mette a
disposizione la propria esperienza sia sul piano
clinico-culturale che organizzativo.
• Partecipazione al 16° Congresso nazionale
dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria
(Firenze, 14-16 aprile 2016) in diverse forme:
a.seminari specifici delle singole professioni
da tenersi, come negli anni precedenti, nella
giornata inaugurale - 14 aprile - dalle 10 alle
17 .
b.in una giornata del congresso organizzare
un seminario di ca. 5-6 ore, incentrato sulla
discussione di un caso clinico al quale possono
contribuire le diverse professioni, per realizzare
un esempio concreto di collaborazione attorno
alla condizione di un anziano fragile con
problematiche psicogeriatriche.
Podologia Geriatrica
CONTRIBUTI
La ricerca podologica in geriatria
Relazione presentata al 15° Congresso Nazionale di
Psicogeriatria – Firenze 16-18 aprile 2015.
Antonio D’Amico, Francesca Ruggeri
Così come è difficile una definizione esaustiva del
processo di invecchiamento, anche quella del “piede
geriatrico” non è meno agevole. Se è vero che il piede
piatto triangolare trasverso è di riscontro frequente
nell’anziano, non lo si può tuttavia considerare
un’entità nosologica autonoma; spesso rappresenta
solo l’evoluzione di una situazione preesistente
e accentuatasi con il tempo e infatti si possono
riscontrare vari altri morfotipi podalici. I caratteri che
è possibile rintracciare, con costanza, nel piede di un
soggetto anziano sono essenzialmente due: l’artrosi
delle varie articolazioni, con la relativa riduzione delle
escursioni articolari, e l’atrofia del pannicolo adiposo.
Le altre affezioni che colpiscono il piede dell’anziano,
a parte quelle dovute al conflitto con la calzatura,
sono una conseguenza di tale processo artrosico che
rende il piede rigido, meno elastico:
alterazioni digitali (dita a martello, dita in griffe);
onicopatie (onicocauxi e onicogrifosi);
Fig. 1 – Onicogrifosi in soggetto anziano.
20
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
il
PODOLOGO in medicina
GRUPPI DI STUDIO
ipercheratosi da sovraccarico.
Tali effetti secondari, inoltre, tendono ad esacerbarsi
se lasciati a sé e non adeguatamente curati, come si
verifica quando l’anziano perde la sua autonomia e
non è più in grado svolgere quelle attività relative alla
cura della persona .
Molti resoconti sul piede dell’anziano si sono
indirizzati sulla registrazione di questi effetti secondari,
realizzata prevalentemente nelle case di cura ove è
possibile una concentrazione di persone anziane e
una regolare valutazione periodica.
A questo proposito, nella sua ormai decennale attività,
l’Associazione Italiana Podologi ha accolto le iniziative
di alcuni podologi che hanno svolto la loro attività
professionale anche presso case di cura per anziani:
si è trattato di resoconti frutto del loro interesse
per la tematica geriatrica e desiderosi di offrire un
apporto allo studio del piede geriatrico. La revisione
bibliografica della rivista associativa, ci segnala il
primo resoconto nel 1987: è stato realizzato dal
collega Oscar Unterfrauner a seguito della sua attività
10-13 volte 10,00 %
Oltre agli utenti delle case di cura, poterono usufruire
dell’assistenza podologica, nel corso di quell’anno,
anche 287 ospiti esterni.
Un’esperienza analoga è stata quella del collega
Giulio Zanetti che ha prestato la sua competenza
Fig.3 – L’assistenza podologica nelle case di cura di Milano
(Giulio Zanetti-1992)
Fig.2 – L’assistenza podologica nelle case di cura di Bolzano e
Merano (Oscar Unterfrauner -1987)
professionale presso tre case di cura a Bolzano e
Merano.
Complessivamente furono coinvolti 190 pazienti per
complessivi 786 interventi, la cui frequenza risultava
essere:
1-3 volte 57,9%
4-6 volte 18,4 %
7-9 volte 13,7 %
professionale per quasi venticinque anni presso il
Pio Albergo Trivulzio di Milano e che ha redatto un
resoconto relativo agli anni compresi tra il 1988 e il
1992.
Un altro resoconto è stato realizzato dai medici
dell’I.N.R.C.A di Firenze nel 1991, S. Gangemi, L.
Ferrucci, A. Baroni: Il piede dell’anziano: indagine
epidemiologica sulla popolazione anziana del comune
di Dicomano, in collaborazione con gli insegnanti
della scuola triennale di podologia, istituita presso
la medesima struttura dell’I.N.R.C.A. In questo caso
vennero presi in considerazione anche altri parametri,
come la circolazione periferica, i morfotipi podalici e
le algie in e fuori carico.
L’estrapolazione dei dati derivanti dai tre studi
21
il
PODOLOGO in medicina
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
GRUPPI DI STUDIO
sopraindicati, confermano come nell’anziano le
problematiche podaliche principali siano le onicopatie
(e in particolare le onicocauxi e le onicogrifosi), gli
elomi e le deviazioni digitali (alluce valgo e dita in
griffe). Anche studi più recenti condotti in Australia
(M.J. Spink, H.B. Menz, S.R. Lord, 2009) confermano
come le manifestazioni ipercheratosiche siano molto
frequenti nella popolazione anziana (60% dei 301
casi esaminati in degenti con oltre i 65 anni di età)
e come siano causa di dolore, alterazione della
deambulazione, instabilità, riduzione dell’autonomia
ed elevato rischio di cadute.
Quest’ultimo tema è stato molto trattato negli ultimi
anni e a questo riguardo il Ministero della salute
italiano, in accordo con l’Istituto superiore di sanità,
a partire dal 2008, nell’ambito del Programma
nazionale linee guida, ha elaborato una specifica
ricerca: la prevenzione delle cadute da incidente
domestico negli anziani.
Ogni anno si verificano in Italia fra i tre e i quattro
milioni di incidenti domestici e ne sono vittime in
Fig. 5 – Indagine epidemiologica sulla popolazione anziana
del comune di Dicomano (Firenze) S. Gangemi, L. Ferrucci, A.
Baroni (1991) .
Fig.6 – Resoconto complessivo dei tre studi descritti nelle
precedenti tabelle
Fig.4 – Ipercheratosi plantari e atrofia del pannicolo adiposo, un
quadro clinico comune nel soggetto anziano.
prevalenza gli anziani, con conseguenze rilevanti in
termini di disabilità, ricoveri e mortalità.
Tra gli incidenti domestici, le cadute rappresentano la
voce più importante (78%): si calcola che un terzo
degli ultrasessantenni ne rimanga vittima, con costi
umani, sociali e materiali straordinari. Più colpite sono
le persone sole o istituzionalizzate. Solo i costi per
ricovero da incidente domestico sfiorano in Italia i
400 milioni di euro all’anno.
Le cadute non solo rappresentano la prima causa
di incidente domestico, ma sono anche la prima
causa di ricovero e decesso per incidente domestico.
Negli uomini le lesioni che portano al decesso sono
prevalentemente il trauma cranico (29%) e la frattura
degli arti inferiori (29%), nelle donne invece il trauma
cranico incide per il 14% e la frattura degli arti inferiori
per il 68%.
L’incidenza delle cadute nelle case di cura e negli
ospedali è 2-3 volte superiore rispetto a quella
delle cadute che avvengono nell’abitazione e le
complicazioni sono maggiori.
La caduta rappresenta quindi un evento temibile per
l’anziano non solo per le conseguenze in termini di
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n.183 luglio/agosto/settembre 2015
il
PODOLOGO in medicina
GRUPPI DI STUDIO
disabilità, ma anche per le ripercussioni psicologiche.
La perdita di sicurezza e la paura di cadere possono
accelerare infatti il declino funzionale e indurre
depressione o isolamento sociale.
Il 50% degli anziani in grado di deambulare senza
difficoltà prima della frattura dell’anca, dopo l’evento
non riesce più a recuperare la mobilità che aveva in
precedenza.
La letteratura ha evidenziato come i seguenti fattori
aumentino il rischio di cadute negli anziani:
• storia di precedenti cadute;
• paura di cadere;
• polifarmacoterapie, assunzione di farmaci
particolari;
• alterazione della mobilità;
• alterazione della vista;
• rischi domestici;
• isolamento sociale;
• ausilio di un bastone, di una stampella.
Ci è parso utile fare riferimento a tale studio
oltre che per gli indubbi meriti che ha, anche per
sollevare alcune criticità. Infatti – e ciò vale pure
per gli altri studi realizzati – non sono state prese in
considerazione le affezioni podaliche che, in base alla
nostra esperienza e ai dati provenienti dalla letteratura
internazionale, rappresentano altrettante cause di
alterazioni dell’equilibrio e della deambulazione e
quindi di cadute.
La sorveglianza podologica dovrebbe quindi entrare a
far parte di quelle raccomandazioni di buona pratica
clinica utili per la prevenzione delle cadute nell’anziano.
Non solo, ma riteniamo quindi fondamentale la
partecipazione della figura del podologo a gruppi di
lavoro con queste finalità epidemiologiche o cliniche.
D’altra parte le ultime ricerche realizzate in
ambito podologico, privilegiando nuovi approcci e
prospettive, hanno cercato di documentare l’efficacia
della terapia podologica nel ridurre i picchi pressori in
corrispondenza delle lesioni ipercheratosiche plantari
e quindi le instabilità deambulatorie.
I primi studi in realtà risalgono agli anni Novanta, e sono
stati effettuati su soggetti diabetici con ipercheratosi
plantari, la cui riduzione con trattamento podologico,
è stata valutata attraverso la baropodometria
elettronica. Nello studio condotto a Manchester da
Young, Cavanagh, Boulton, nel 1991, la riduzione
pressoria in 37 dei 43 siti trattati risultava essere
in statica superiore al 26%. Uno studio analogo
condotto a Roma da A. D’Amico e M. Montesi nel
1992 dava risultati analoghi: in 15 pazienti esaminati
(età compresa tra i 51 e i 75 anni) e 40 sedi plantari
considerate [teste metatarsali: I (8), II (10), III (6), IV
Fig. 7 – Valutazione baropodometrica in statica dei picchi
pressori, in corrispondenza di placche ipercheratosiche plantari
in soggetti diabetici, prima (a sinistra) e dopo il trattamento
podologico (a destra). Young,Cavanagh, Boulton, 1991.
(4), V (5) – superficie plantare I dito (7)] si è registrata
una sensibile riduzione pressoria con variazione media
del 17,5% in statica e 28,4% in dinamica.
Anche studi più recenti in cui la valutazione
dell’efficacia del trattamento podologico è stata
valutata con altre metodiche, hanno condotto alle
medesime conclusioni. La registrazione delle variazioni
quantitative (km percorsi) e qualitative (dolore) nella
deambulazione, in rapporto ai trattamenti podologici
effettuati, eseguita con contapassi o podometri e
con Scala Visiva di Valutazione (VAS) ha permesso di
stabilire che una adeguata sorveglianza podologica,
riducendo il dolore, consente all’anziano di camminare
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PODOLOGO in medicina
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GRUPPI DI STUDIO
BACHECA BIBLIOGRAFICA
Ministero della salute, Istituto superiore di sanità La
prevenzione delle cadute da incidente domestico negli
anziani nell’ambito del Programma nazionale linee guida
(PNLG), 2007-2009.
Fabrizio Cavanna “Fine serie: considerazioni sulla terza e
quarta età” (Libreriauniversitaria.it)
Gabriele Cavazza, Cristina Malvi “La fragilità degli anziani:
strategie, progetti, strumenti per invecchiare bene”
Fig. 8 – Valutazione baropodometrica in dinamica dei picchi
pressori, in corrispondenza di placche ipercheratosiche plantari,
prima (in alto) e dopo il trattamento podologico (grafico in
basso). D’Amico, Montesi, 1992.
Simone de Beauvoir “La Terza Età”, Einaudi Torino 2008
Vittorino Andreoli “L’uomo di vetro: la forza della fragilità”
(Rizzolii
più a lungo e meglio.
Confortati dagli esiti di queste ricerche, riteniamo che
sia fondamentale assicurare alla popolazione anziana,
anche nelle case di cura, una adeguata assistenza
podologica. Inoltre, nell’ ambito della prevenzione
delle cadute, non si possono tralasciare, come fattore
di rischio, le affezioni podaliche e anche la valutazione
dei rischi, monitorate con le varie scale proposte in
letteratura, dovrebbe prenderle in considerazione,
come pure gli esiti del loro trattamento n
Michele Farina “Quando andiamo a casa?”, BUR 2015
AFORISMA
Quando la grazia è unita con le rughe, è adorabile. C’è
un’alba indicibile in una vecchiaia felice.
(Victor Hugo)
Nessuno è tanto vecchio da non credere di poter vivere
ancora un anno.
(Cicerone)
BIBLIOGRAFIA
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2.
3.
4.
S. Cangemi, L. Ferrucci, A. Baroni Il piede dell’anziano: indagine epidemiologica sulla popolazione anziana del comune di Dicomano (I.N.R.C.A. Firenze)
in Il Podologo n.73 – luglio/agosto 1991, pagg. 25-27, Rivista dell’Associazione Italiana Podologi.
Antonio D’Amico, Ariella Aquili L’intervento podologico nel trattamento del piede diabetico in Il Podologo n.63 – novembre/dicembre 1993, pagg. 20-29,
Rivista dell’Associazione Italiana Podologi.
Antonio D’Amico, Mauro Montesi, Gianni Pepe’, Renzo Rossi Il piede dell’anziano: podologia e geriatria a confronto, Relazione presentata al 50° Congresso Nazionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia “La Geriatria
Italiana: 50 anni alla ricerca del nuovo”, Firenze 9-13 novembre 2005 (Archivio Associazione Italiana Podologi).
Raffaele Antonelli Incalzi a cura di; Societa’ italiana di geriatria e gerontologia
Le basi culturali della geriatria; Tipografia Cooperate, Santa Severa (Roma),
2005.
5.
6.
7.
8.
Ministero della salute, Istituto superiore di sanità La prevenzione delle cadute
da incidente domestico negli anziani nell’ambito del Programma nazionale
linee guida (PNLG), 2007-2009.
Martin J. Spink, Hilton B. Menz, Stephen R. Lord, Distribution and correlates
of plantar hiperkeratotic lesion in older people in Journal of Foot and Ankle
Research 2009,2:8.
Oscar Unterfrauner, L’assistenza podologica nelle case di cura di Bolzano
e Merano in Il Podologo n.73 – luglio/agosto 1995, pagg. 25-27, Rivista
dell’Associazione Italiana Podologi.
Giulio V. Zanetti, I piedi dell’anziano: valutazioni e prospettive per una miglior
qualità di vita dei piedi dell’anziano nelle R.S.A. (Residenza Sanitaria Assistita)
e nella L.D.R. (Lungo Degenza Riabilitativa) di un istituto Geriatrico e di Riabilitazione, in Il Podologo n.73 – luglio/agosto 1995, pagg. 25-27, Rivista
dell’Associazione Italiana Podologi.
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n.182 luglio/agosto/settembre
n.183
aprile/maggio/giugno 2015
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PODOLOGO in medicina
GRUPPI DI STUDIO
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PODOLOGO in medicina
n.183
n.182
luglio/agosto/settembre
aprile/maggio/giugno 2015
L’ANGOLO DERMO-PODOLOGICO
Guglielmo
Pranteda
Giulia
Pranteda
Professore Aggregato,
Ricercatore Università
“La Sapienza” - Az. Osp.
Sant’Andrea, Roma
Flavia
Pigliacelli
Specializzanda dermatologia
Università “Sapienza”, Roma
Specializzanda in
Dermatologia, Università
“Sapienza”, Roma
Giuseppe
La Guardia
Studente Cdl Podologia,
Università “Sapienza”, Roma
La Verruca Seborroica
La verruca seborroica, o cheratosi seborroica, si manifesta clinicamente con placche pigmentate esofitiche, più
o meno estese, che variano dai pochi millimetri a diversi
centimetri di diametro, dalla forma rotondeggiante o leggermente irregolare, che presentano una superficie dall’aspetto verrucoso o squamo crostoso (Fig.1).
Figura 1
Si tratta di una neoformazione tumorale benigna della pelle, frequente nella popolazione caucasica, più rara nelle
popolazioni orientali e di colore, che ha come sede elettiva il volto, il cuoio capelluto ed il tronco, con insorgenza
intorno ai 40-50 anni. L’eziologia della verruca seborroica
è tutt’ora motivo di studio, è stata accertata la familiarità
della patologia che pare essere trasmessa con genotipo
autosomico dominante. La cheratosi esordisce come una
papula giallastra che con il passare del tempo si pigmenta
e desquama o fissura. Non è metastatizzante ne infettiva,
eppure è fondamentale fare diagnosi differenziale e non
sottovalutare alcuna lesione, perché presenta segni comuni anche ad altri tipi di patologie che possono avere
esiti ben più gravi, come il melanoma acromico, il melanoma piano, la cheratosi attinica, l’epitelioma spinocellulare,
il porocarcinoma. Nonché si accomuna a patologie meno
gravi, ma che vanno ugualmente considerate, come l’infezione da HPV o verruca, il granuloma piogenico ed il fibrocheratoma digitale. Nell’aspetto sono molte le similitudini
con la cheratosi attinica, ma al contrario di questa non
presenta correlazione con l’esposizione ai raggi ultravioletti. Proprio il melanoma, nella forma acromica, l’epitelioma
spinocellulare ed il porocarcinoma, sono stati oggetto di
attenta analisi nel caso in questione. La paziente, giovane,
presentava a livello della falange prossimale del secondo
dito del piede sinistro, plantarmente, un nodulo eritematoso irregolare con una porzione dalla pigmentazione giallastra (Fig.2). La mancanza di pigmentazione bruna ed il
rossore, la forma nodulare anziché a placca, ma soprattutto la localizzazione, ad un
granuloma piogenico su
precedente lesione, magari
ragadiforme, o ad un poroma eccrino ignorato dalla
paziente ed evoluto in porocarcinoma, od infine ad
un epitelioma spinocellulare incoraggiato dall’intenso
sfregamento della zona
durante la deambulazione.
Alla paziente è stata consigliata l’asportazione del
Figura 2
nodulo, in quanto molte
opzioni diagnostiche prevedevano formazioni maligne,
con forte rischio di metastasi, considerando soprattutto
l’intensa capillarizzazione della faccia plantare del piede
e delle falangi. La lesione infine si localizzava in una zona
importante per la biomeccanica del passo, essendo il secondo dito coinvolto attivamente nella fase propulsiva di
stacco, coadiuvando l’azione del primo dito. L’alterata propriocezione e le modificazioni biomeccaniche antalgiche,
potevano con il tempo compromettere irrimediabilmente
tutto l’apparato posturale della paziente. L’esame istologico del reperto, previa biopsia, ha svelato la sua natura
benigna di cheratosi seborroica. In questo caso trattasi di
una forma rara, acromica, detta verruca seborroica irritativa, che si è manifestata in una zona anch’essa di rara
insorgenza quale è il piede. Questo caso è di monito per
sottolineare come sia fondamentale consigliare sempre
biopsia ed esame istologico n
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n.183 luglio/agosto/settembre 2015
il
PODOLOGO in medicina
MEDICINA
Nevo melanocitico
composto lentigginoso
nell’arcata laterale
del piede
CONTATTO: [email protected]
SINTESI
Si presenta un caso di nevo melanocitico composto lentigginoso acrale posizionato sull’arco laterale del piede. Si
descrive il procedimento chirurgico utilizzato per la sua
asportazione, il trattamento post-operatorio e lo studio istopatologico. Allo stesso tempo si effettua una revisione delle
caratteristiche cliniche e anatomopatologiche dei nevi più
comuni.
PAROLE CHIAVE
Nevo melanocitico. Chirurgia. Podoiatria.
ABSTRACT
It presents a case of melanocytic nevus compound acral
lentiginous located in the lateral arch of the foot. Described
the surgical procedure used for removal and post-operative
treatment and histopathological study. At the same time, a
review of the clinical and histopathological features of most
common nevi is made.
KEY WORDS
Melanocytic nevus. Surgery. Podiatry.
INTRODUZIONE
I nevi melanocitici, sono tumori cutanei benigni formatisi
per proliferazione di cellule neviche (teche o nidi) posizionati
nella giunzione dermo-epidermica. Sono lesioni molto frequenti. Si è soliti classificarli in nevi melanocitici congeniti e
acquisiti. Ne esistono altri con peculiarità clinico-patologiche
distinte, così abbiamo il nevo blu, il nevo epidermico lineare,
il nevo alonato, il nevo composto e il nevo di congiunzione
e il nevo di cellule a palla, tra i tanti12.
Clinicamente i nevi melanocitici sono lesioni di piccole dimensioni, simmetriche, dai bordi ben definiti, di colorazione
omogenea marrone chiaro o terra rossicce e frequente-
JOSÉ VALERO- SALAS JOSÉ GALLART- ORTEGA
Podologo e Antropologo. Specializzato in Podologo e Antropologo. Dottorato presChirurgia Podologica. Dottorato presso
so l’Università di Zaragoza (Medicina).
l’Università di Zaragoza (Sociologia),
Dottorato presso l’Università di Zaragoza DAVID GONZÁLEZ- LÓPEZ
(Medicina). Podologo. Máster presso Università Complutense di Madrid. Dottorando presso
JOSÉ LUIS
l’Università di Zaragoza (Medicina).
SALCINI- MACÍAS
Podologo. Specializzato in Chirurgia Podologica. Dottorato presso l’Università di
Sevilla (Medicina). Professore Dipartimento di Podologia (Universitá di Sevilla).
mente presentano peli sulla superficie. I nevi possono assumere diverse forme, possono essere moriformi, a papule
sessili o peduncolati.
I nevi melanocitici acquisiti, a seconda della localizzazione
istopatologica delle cellule che lo compongono, si chiamano:
Nevo di congiunzione (nevi confluenti, “junction nevus”,
nevi giunzionali): Formato da cellule neviche nella giunzione
dermo-epidermica.
Nevo composto: Formato da cellule neviche nella giunzione
dermo-epidermica e nel derma.
Nevo intradermico: Formato da cellule neviche nel derma.
I nevi melanocitici acquisiti hanno una distribuzione praticamente universale (un individuo di razza bianca ne ha in media tra i 15 e i 40), possono apparire in qualsiasi momento
della vita e durano diversi anni.
I nevi melanocitici acquisiti hanno un modello di comportamento ordinato che si evolve con l’età, inizialmente sono
nevi di congiunzione e appaiono durante l’infanzia o la adolescenza (tra i 3 e i 18 anni) tanto che si considera che il
90% dei nevi acquisiti nei bambini siano nevi di congiunzione. Questi si evolvono in nevi composti e, quando la lesione
si è completamente sviluppata, in nevo intradermico (molto
raro nell’infanzia), escluso sui palmi, piante e dita. Approssimativamente il 20% delle macchie pigmentate sui piedi
degli adulti sono nevi di congiunzione. Possono apparire in
qualsiasi zona, incluse mucose, palmi delle mani, piante dei
piedi e matrice ungueale.
Da un punto di vista epidemiologico, i nevi melanocitici hanno
una distribuzione differente, da un punto di vista etnografico,
così come nella capacità di trasformarsi in un melanoma
345678
, , , , , . Diversi autori hanno studiato la relazione tra il
numero dei nevi melanocitici, congeniti e acquisiti, e il
rischio di sviluppare un melanoma 9,10,11,12,13,14. I pazienti
con un numero elevato di nevi, più di 50, hanno una
probabilità di rischio di arrivare a sviluppare un melanoma
che oscillerebbe tra le 3 e le 15 volte superiore rispetto
27
il
PODOLOGO in medicina
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
MEDICINA
alla popolazione normale 15,16. Alcuni anni fa si proponeva
l’asportazione profilattica dei nevi in zone di sfregamento
(palmi, piante, etc.) però, ad oggi, ancora non è stata
dimostrata l’influenza del trauma e/o microtrauma nella
evoluzione maligna delle lesioni pigmentate benigne.
Inoltre, l’asportazione di queste lesioni non garantisce che
non si manifesterà in seguito un melanoma. Per questo
motivo non tutti i nevi melanocitici acquisiti necessitano di
trattamento ed è necessaria l’asportazione solamente di
fronte al sospetto di una potenziale mutazione maligna o
per ragioni estetiche.
Il nevo intradermico si presenta come una papula molle
del colore della pelle o pigmentata e solitamente localizzata
sulle dita 17. In generale si ritiene che il nevo intradermico sia
un nevo composto nel quale è scomparsa l’attività di unione
(o “attività di giunzione”), ovvero, le teche dei melanociti
dell’epidermide o nella giunzione dermo-epidermica.
Inoltre, tutte le cellule neviche si trovano nel derma. Molto
raro durante l’infanzia, si ritiene che corrisponda alla
evoluzione naturale del nevo di congiunzione, nel quale si
sia determinato una riduzione e maturazione delle cellule
neviche. In questo tipo di nevo scompare l’elemento
dermo-epidermico e le cellule più profonde acquisiscono
caratteristiche del tessuto neurale.
Il nevo composto si presenta, generalmente, come una
papula rosso-marroncina, isolata e in rilievo, pigmentata
uniformemente. Occasionalmente si presenta con aspetto
verrucoso, iperpigmentato e con aspetto nodulare.
Si presenta un caso di nevo melanocitico composto
lentigginoso nell’arcata laterale del piede.
CASO CLINICO
Paziente, donna di 68 anni, che presenta una lesione
melanocitica, dal contorno irregolare e differenti tonalità di
colore (dal marrone chiaro al quasi nero), di dimensione
pari a 3 mm di diametro, sul bordo laterale del piede sinistro
(Figura 1). La paziente riferisce che la lesione è comparsa
molti anni prima ma che negli ultimi mesi è cresciuta di
dimensioni e la nota “più ingrossata”.
La sua storia medica riferisce ipertensione arteriale controllata
con medicinali, intervento di varici quattro anni prima e,
recentemente, intervento di alluce abdotto valgo e del 2º
dito a martello in entrambi i piedi. Prima dell’evoluzione della
lesione melanocitica si propone il trattamento chirurgico.
Figura 1: Aspetto del tumore. Si osservino le differenti tonalità
di colore
Procedimento chirurgico
Previa anestesia locale con mepivacaina al 1% ed emostasi
sopramalleolare con una banda elastica pneumatica (torniquete neumático), si pratica una doppia incisione ellittica
includendo tutta la lesione e un margine di sicurezza attorno
ad essa (Figura 2a). Quindi si procede con una dissezione
scrupolosa che includa tutto il tessuto cellulare sottocutaneo e il grasso profondo (Figura 2b), estraendo tutto il
Figura 2a: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Doppia
incisione ellittica che include tutta la lesione e un margine di
sicurezza attorno ad essa.
Figura 2b: Chirurgia di un nevo melanocitico composto.
Dissezione che include grasso profondo.
28
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PODOLOGO in medicina
MEDICINA
Figura 2c: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Asportazione del tumore.
Figura 2d: Chirurgia di un nevo melanocitico composto. Sutura
tumore e gli annessi citati in blocco (Figura 2c). La sutura
viene effettuata con punti semplici e due punti ad “U” e nella
zona più ampia della ferita chirurgica con monofilamento di
polipropilene di 4/0 (Figura 2d).
Trattamento post- chirurgico
Le parti estratte sono state inviate per lo studio anatomopatologico. È stata prescritta terapia antibiotica per bocca
(500 mg di amoxicilina + 125 mg di acido clavulanico ogni
8 ore) per otto giorni. Si è indicato riposo relativo nei giorni
seguenti all’intervento fino all’assorbimento della sutura.
Il post-operatorio è trascorso con normalità: non c’è stata febbre nè dolore nè essudazione in nessun momento.
Figura 3: Frammento asportato
La sutura si è assorbita dopo 12 giorni, sono stati collocati
tiranti di approssimazione e si è permesso al paziente di
camminare un poco di più, con calzatura comoda e supporti plantari e protezione della zona dell’intervento con un
apposita imbottitura.
Sono state effettuate visite settimanali durante le prime sei
settimane, momento in cui si è data la completa dimissione
del paziente.
Studio anatomopatologico:
Descrizione macroscopica: Un frammento di pelle a forma
di asola che misura 3,9x1,4x0,7 con una lesione sopraelevata marroncina dai bordi ben definiti che misura 0,6 cm.
Viene incluso nella sua totalità (Figura 3).
Descrizione microscopica: Frammento di pelle che mostra
una lesione simmetrica con un allungamento delle creste
epiteliali con una proliferazione di melanociti di modello lentigginoso e anche con isolati nidi della congiunzione dermo-epidermica localizzati sulla punta delle creste epiteliali
con una componente intradermica di maturazione. Non si
osservano atipie nè mitosi. I bordi della resezione non sono
stati compromessi dalla lesione.
Diagnostica anatomopatologica: Biopsia della pelle della
zona laterale del piede sinistro con un nevo melanocitico
composto lentigginoso acrale, estirpato nella sua totalità.
DISCUSSIONE
Da un punto di vista storico, ci sono state differenze in
relazione all’istogenesi dei melanociti della congiunzione
dermo-epidermica. Unna, nel 1893, avanzava l’idea che le
cellule dall’epidermide si spostassero nel derma attraverso
un meccanismo di “gocciolamento” dando origine alle cellule dei nevi intradermici 18.
Da parte sua Masson riteneva che l’origine dei melanociti di
giunzione dermo-epidermica si trovasse nelle creste neurali19, fatto che confermarono gli studi di Rawles 20, nel 1947
e quelli di Le Douarin 21, nel 1976.
Pertanto ci sono differenze cliniche e anatomopatologiche
nei differenti tipi di nevi, in alcuni casi molto sottili e in altri
degni di nota, che continuano ad essere oggetto di controversia. Consideriamo opportuno, quindi, prima del caso
presentato (nevo composto lentigginoso) fare una breve
rassegna delle caratteristiche cliniche e istopatologiche dei
nevi più frequenti.
Il nevo intradermico, il più frequente tra quelli della pelle (gli
29
il
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MEDICINA
adulti presentano tra 20 e 30 di questi nevi) 22, si presenta
come una papula molle del colore della pelle o leggermente pigmentata (color “caffé chiaro”) e localizzato in preferenza sulle dita e con una certa frequenza si presenta a forma
di lobo 23,24,25 (Figura 4a).
Nella descrizione anatomopatologica dei nevi intradermici
colpisce il fatto che mancano di nidi di congiunzione o ne
hanno in numero molto scarso. Al contrario, possiedono
una grande quantità di cellule nel derma, che si dispongono in nidi, cordoni, trabecole o isolate (Figura 4b). Quanto
maggiore è la sua profondità, maggiore è la fibrosi attorno
a queste cellule neviche che non contengono melanina, ad
eccezione di quelle localizzate sul derma superficiale. Con
frequenza, dentro i nidi e cordoni, si incontrano cellule neviche multi nucleiche che esistono solamente nei nevi ben
maturi e pertanto, evidenziano la natura benigna del nevo in
cui si formano (Figura 4c).
Il nevo composto si presenta come una papula rosso- marroncina, isolata ed in rilievo, pigmentata in modo uniforme.
In alcuni casi si presenta con aspetto verrucoso, iperpigmentato e di aspetto nodulare (Figura 5a).
Figura 4a: Nevo intradermico sul polpastrello del terzo dito.
Figura 5a: Nevo composto.
Figura 4b: Nevo intradermico: Il derma mostra nidi e cordoni di
cellule neviche che sono separate dall’epidermide superficiale
da una zona del derma non compromessa dalla lesione (H-E,
x100).
Da un punto di vista istologico, ha di particolare che i nidi
si trovano nella zona di giunzione e nel derma superficiale.
La componente di giunzione è identica a quella del nevo di
congiunzione e la componente dermica è costituita da nidi,
cordoni o trabecole di melanociti (Figura 5b).
I nevi di congiunzione si presentano come macchie marroni
Figura 4c: Nevo intradermico: nei nidi di cellule neviche del
derma superiore ci sono quantità variabili di melanina e alcuni
nevociti multi nucleici (H-E, x400)
Figura 5b: Nevo composto: Nell’epidermide e nel derma sono
visibili nidi di cellule neviche (H-E, x100).
30
n.183 luglio/agosto/settembre 2015
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PODOLOGO in medicina
MEDICINA
- scure o nere, piane o leggermente in rilievo, che raggiungono una dimensione fino a 20 mm di diametro, essendo
la sua dimensione, generalmente, tra 1 e 10 mm (Figura
6a).
Figura 7a: Nevo epidermico lineare.
Figura 6a: Nevo di congiunzione.
Figura 7b: Nevo epidermico lineare: Ipercheratosi, papillomatosi
e acantosi insieme a una infiltrazione linfocitaria nel derma
soggiacente (H-E, x40).
Figura 6b: Nevo di congiunzione: Nell’epidermide inferiore ci
sono nidi ben circoscritti di cellule neviche (H-E, x200).
Anatomopatologicamente, si trovano nidi di cellule neviche
ben circoscritte nella zona di congiunzione nell’estremità
delle creste interpapillari. I nidi sono di dimensioni simili tra
loro, contorni ben delimitati e costituiti da melanociti senza
atipie. Possono contenere melanina in grani fini dispersi nel
citoplasma (Figura 6b).
Il nevo epidermico lineare, anche denominato nevo epidermico verrucoso infiammatorio lineare, è una varietà di nevo
epidermico che si manifesta in forma di papule circoscritte,
marroni, giallognole o grigiastre, papillomatose e ipercheratosiche disposte linearmente (Figura 7a). Una variante clinica del nevo epidermico superficiale è il nevo peloso che
si presenta mescolato internamente con un certo numero
di follicoli piliferi, alcuni normali e la maggior parte di forma
imperfetta 22.
Da un punto di vista istologico, presenta ipercheratosi, papillomatosi e acantosi con prolungamento della rete di creste
22 26
, . Può presentare una infiltrazione infiammatoria cronica
nel derma (Figura 7b).
La componente lentigginosa del caso presentato suggerisce una revisione del concetto di lentigo semplice che, in
realtà, non può considerarsi come una autentica neoplasia,
se non una iperplasia melanocitica intraepidermica. Da un
punto di vista clinico, la lentigo benigna è una lesione melanocitica frequente, caratterizzata da una macchia marrone,
rossiccia, di piccola dimensione che può coinvolgere la pelle e le mucose (Figura 8a).
Istologicamente si caratterizza per una iperplasia epidermica
con aumento delle creste epidermiche interpapillari e un au-
Figura 8a: Lentigo benigna.
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mento del numero di melanociti a livello dello strato basale
dell’epidermide (Figura 8b).
Figura 8b: Lentigo benigna: Creste epidermiche allungate con
considerevole iperpigmentazione a causa del marcato aumento
della concentrazione di melanociti nello strato basale (H-E,
x100).
Allo stesso modo, per similitudine clinica, riteniamo necessaria una revisione schematica della lentigo maligna. La lentigo maligna, che ha diverse denominazioni tra cui troviamo
lentiggine maligna, lentiggine melanotica, lentigo maligna di
Hutchinson, melanosi precancerosa di Dubreuilh, lentigo
senile, melanosi precancerosa circoscritta, melanosi premaligna, melanoma in situ, melanosi circoscritta preblastomatosa e melanocitoma non nevoide precanceroso, descritto
da Hutchinson nel 1886 27. Successivamente Debreuilh,
nel 1894, ne sottolineò la natura precancerosa. Mishima
determinò che il precursore istogenico della lentigo maligna è differente dal precursore del nevo di congiunzione
descritto da Allen y Spitz. L’istopatologia microscopia della
lentigo maligna è stata documentata da Wayte y Helwing 28
e Clark y Mihm 29.
Si presenta, all’inizio come una macchia marrone (“abbronzata”), che va estendendosi (Figura 9a) e, più tardi, nel cor-
Figura 9a: Lentigo maligna. Si osservi che non è apparsa in
una area abitualmente esposta alla luce del sole e che, a
differenza della lentigo benigna, è una lesione isolata e non
presenta bordi ben definiti.
Figura 9b: Lentigo maligna: Localizzata sul tallone. Si osservi il
suo grado di evoluzione più avanzata. (Si ringrazia il Dr. Harvey
Lemont, DPM, ASCP, Laboratory of Podiatric Pathology, Philadelphia, PA, U.S.A.).
Figura 9c: Lentigo maligna: Ci sono melanociti disposti a caso
lungo la giunzione dermo-epidermica, con nuclei variabili e
pigmento melanico nei suoi citoplasmi (H-E, x400).
so degli anni, acquisisce tonalità che vanno dal rosato al blu
al nero (Figura 9b) e può raggiungere diversi centimetri di
grandezza (da 3 a 5 millimetri fino a 3 centimetri di diametro). Sono state descritte forme cliniche di lentigo maligna
molto atipiche. Per esempio Lewis 30 presentò il caso di una
lentigo maligna che clinicamente simulava un eczema e
istologicamente si manifestò come un tumore pigmentato.
Sono stati inoltre descritti un numero relativamente elevato
di casi di lentigo maligna sopra melanoma amelanotico e
incluso lentigo maligna amelanotica 31. Le forme amelanotiche e quelle clinicamente incerte sono potenzialmente
più gravi considerando che la loro diagnosi avviene con più
ritardo. Da un punto di vista microscopico si evidenzia un
appianamento dell’epidermide con un incremento marcato
della concentrazione di melanociti basali che sono soliti disporsi a caso lungo la giunzione dermo-epidermica. Molti
melanociti sono allungati e fusiformi. I nuclei presentano
variazioni di dimensione, e in alcune cellule appaiono ritratti
(artificialmente), mentre in altre sono più grandi del normale. Inoltre i melanociti proliferanti contengono una quantità
32
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considerevole di melanina e alcuni mostrano un citoplasma
vacuolizzato (Figura 9c).
Da un punto di vista clinico, si possono osservare nevi in
localizzazioni determinate che possono provocare confusione. I nevi melanocitici localizzati su palmi e piante (come
nel caso presentato) hanno una distribuzione della melanina
irregolare che può conferire l’aspetto di un nevo atipico. I
nevi localizzati a livello della matrice ungueale si manifestano clinicamente come una melanonichia longitudinale.
Pertanto, i nervi melanocitici in generale richiedono una diagnostica differenziale rispetto a tumori, lesioni paratumorali,
dermatosi e altre lesioni pigmentate tra le quali vanno citate:
–– Carcinoma basocellulare 32,33,34
–– Iperplasia sebacea
–– Acrochordon
–– Tatuaggio traumatico
–– Cicatrici pigmentate
–– Angioma trombizzato
–– Emorragia subcornea
–– Macchie caffellatte
–– Psoriasi nevoide e lineare 35
–– Macchie pigmentate congenite
–– Lentigo (benigne e maligne)
–– Lichen piano lineare
–– Porocheratosi lineare
–– Verruche
–– Cheratoelastoidosi verrucosa
–– Dermatofibroma
–– Neurofibroma
–– Fibroma
–– Lipoma
–– Fibrocheratoma acrale
–– Ganglio
–– Melanoma 36,37,38,39
Alcuni nevi si incontrano associati, accompagnati o mascherati da altri tumori benigni come emangiomi40, cheratoacantomi 41,42, angiolipomi 43 e tumori così poco frequenti
come la cisti pelosa eruttiva congenita 44 o acquisita 45. In
determinate localizzazioni, i nevi possono assomigliare a un
melanoma acrale lentigginoso, per il quale si richiede una
diagnostica differenziale (storia clinica, escissione, studio
anatomopatologico) rispetto a questo tumore maligno.
Inoltre, possono presentarsi congiuntamente due nevi 46,47,
accompagnati a cheratosi seborroica e a carcinoma delle
cellule basali 48. Anche se si verificano molto raramente 49,
sono stati descritti casi in cui si è sviluppato un carcinoma
di cellule squamose in un nevo epidermico lineare 50, in un
nevo sebaceo di Jadassohn 51,52 e in un nevo epidermico
verrucoso 53. Inoltre, anche se ancora più eccezionale, si
conoscono casi di poroma eccrino e un carcinoma eccrino
apparso su un nevo epidermico lineare 54. Ciò che sembra
largamente accettato è l’associazione tra i nevi e il rischio
di sviluppare un tumore maligno, come è stato affermato
in numerosi studi 55,56,57,58,59. In linea generale, è riconosciuto che il 25% dei casi di melanoma compaiono su
un precedente nevo melanocitico 60. Nella diagnostica dei
nevi è risultato di grande utilità l’utilizzo del dermatoscopio,
tanto nella identificazione degli stessi 61,62 quanto nella differenziazione clinica con entità dermoepidermiche maligne
6 8 63 64
, , , . È generalmente accettato che il trattamento di un
nevo, all’inizio, deve essere conservativo, suggerendo che
vengano asportate solo le lesioni di difficile controllo o di
grandi dimensioni, sebbene si raccomandi l’osservazione e
il controllo delle lesioni non asportate 65. Nonostante ciò c’è
controversia al riguardo e alcuni autori sono fermi sostenitori
dell’asportazione chirurgica per, come minimo, poter stabilire una corretta diagnosi anatomopatologica con altre lesioni
pigmentate della pelle66. Se teniamo in considerazione
che, da anni, si considera la lentigo maligna (che si presenta
nel 3 per mille degli individui con più di 50 anni e nel 4%
dei melanomi cutanei) 50, considerando che entrambe le
entità, in numerose occasioni, hanno una manifestazione
clinica simile a un nevo melanocitico benigno, sembra logico optare per il trattamento che permetta la diagnostica
istopatologica. Pertanto, la nostra posizione al riguardo, in
linea generale, è conservativa con le lesioni di evoluzione
“controllata” ma radicale (chirurgica) quando l’evoluzione è
sconosciuta e quando ci sono cambiamenti nella dimensione, nel colore o nel contorno e ancor più specificamente
quanto la lesione melanocitica sanguina o si ulcera.
RINGRAZIAMENTO
A Exa Editores per la cessione delle immagini delle figure 5,
6, 7, 8 , 9 e 10.
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