ASO Mauriziano Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro Sede di Candiolo Titolo L’EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL PAZIENTE SOTTOPOSTO A RADIOTERAPIA A cura di FLORIANA VILLAMAINA Anno 2007-2008 1 INDICE Premessa......................................................................................................................................... 3 La funzione educativa dell'infermiere.............................................................................................. 4 Breve introduzione alla Radioterapia............................................................................................... 5 Cenni di anatomia dell’apparato tegumentario e sue funzioni .......................................................... 6 Le Ustioni da Raggi X..................................................................................................................... 7 Scheda di progetto educativo........................................................................................................... 8 Analisi del contesto......................................................................................................................... 9 Destinatari del progetto educativo ................................................................................................. 11 Analisi dei bisogni educativi dei destinatari................................................................................... 11 Obiettivi........................................................................................................................................ 11 Risorse.......................................................................................................................................... 12 Risultati attesi ............................................................................................................................... 12 Indicatore di risultato .................................................................................................................... 13 Indicatore di Processo ................................................................................................................... 13 Benefici ........................................................................................................................................ 13 Stakeholder ................................................................................................................................... 13 Cronoprogramma .......................................................................................................................... 14 Analisi fattibilità ........................................................................................................................... 15 Stesura piano operativo: verrà utilizzato il ciclo di Deming ovvero, plan, do chek, act .................. 16 Monitoraggio e strumenti per ricerca dati da monitorare................................................................ 16 Piano di valutazione:..................................................................................................................... 16 Riprogettazione / attuazione correttiva .......................................................................................... 16 Conclusioni................................................................................................................................... 17 Bibliografia................................................................................................................................... 18 Sitografia ...................................................................................................................................... 18 Allegato n. 1 ................................................................................................................................. 20 Allegato n. 2 ................................................................................................................................. 22 2 Premessa Giunta al termine del percorso formativo dal titolo”Educazione Terapeutica in ambito Oncologico” promosso dalla Rete Oncologica Piemonte-Valle d'Aosta, Polo di Biella, iniziato nell'anno 2007, molte sono state le riflessioni e le suggestioni derivate dagli incontri. Come infermiera inserita in un IRCC, ho avuto modo di trasferire ai miei colleghi molte conoscenze apprese durante il corso ed è proprio da un momento collegiale che deriva il seguente lavoro e soprattutto la motivazione che sta alla base del progetto. Sia la motivazione che l'articolazione dei contenuti sono frutto di condivisione e di confronti avuti con il personale infermieristico e medico operante nel Servizio di Radioterapia del medesimo presidio. Ho da subito dichiarato ai professionisti con cui ho condiviso il percorso la mia non conoscenza dell'argomento “Radioterapia” ottenendo da subito la massima disponibilità alla revisione. Non essendo esperta dei contenuti, ho cercato di documentarmi e studiare sui principali testi di riferimento anche se devo ringraziare soprattutto i colleghi, gli stessi pazienti e i loro familiari se alla fine ho raggiunto un livello di conoscenza della radioterapia che mi ha permesso di procedere nell'elaborazione del progetto. Rispetto alla ricerca bibliografica, i principali risultati sono descritti nella prima parte del progetto, inserendo in allegato alcuni documenti che ritengo estremamente importanti dal punto di vista delle informazioni per i cittadini. La ricerca bibliografica è stata orientata verso l'approfondimento di temi come la prevenzione, il trattamento delle complicanze della radioterapia della cute, etc. I 33 La funzione educativa dell'infermiere In base al DM 739 del 1994, l’assistenza infermieristica è di natura tecnica, assistenziale, curativa e riabilitativa. Il ruolo dell’infermiere è quello di prendersi in carico il paziente, ed anche la sua famiglia, di supportarlo, assisterlo ed informarlo in tutto il suo percorso di cura, che terminerà con la dimissione dal reparto ed il ritorno presso il proprio domicilio. Compito dell’infermiere è perciò quello di accompagnare il malato verso il “traguardo” finale, rendendolo attivo e partecipe durante tutto il processo. L’infermiere elabora il piano assistenziale in base alla persona che ha di fronte, considerandone limiti e capacità. Allo stesso modo avviene per l’educazione terapeutica, che dovrebbe essere costantemente calibrata in base alle reali capacità e potenzialità della persona assistita e prevedere, dove necessario, anche il coinvolgimento di un familiare: il care-giver. Tutto questo ha lo scopo di consentire al paziente il più rapido ed agevole ritorno al proprio domicilio e alla vita di sempre, di farlo sentire più forte grazie ad un’accettazione di sé, alla consapevolezza di non essere abbandonato e di avere, invece, sempre un punto di riferimento sicuro l’equipe assistenziale.. L' educazione terapeutica è un momento importante nel processo assistenziale e richiede un adeguato tempo di preparazione. Occorre un’attenta valutazione dei bisogni del paziente per ottenere una corretta continuità assistenziale anche in ambito domiciliare, soprattutto per far sì che il passaggio tra l’ambiente ospedaliero e quello domiciliare sia il meno traumatico possibile. L’infermiere ha il compito e la responsabilità, al momento della dimissione, di controllare che il paziente disponga di tutto il materiale necessario presso il proprio domicilio. Per raggiungere questi obiettivi è necessario che siano sperimentati nuovi strumenti informativi che permettano di poter strutturare meglio la fase di educazione terapeutica: proprio a tal fine è stato realizzato questo progetto. 44 Breve introduzione alla Radioterapia Il trattamento del paziente neoplastico oggi è complesso e richiede una stretta integrazione delle terapie oncologiche, chirurgiche, radioterapiche e chemioterapiche al fine di conseguire i migliori risultati con il minimo danno e il massimo risparmio degli organi. Il ruolo che la radioterapia svolge nella cura dei tumori o in alcune manifestazioni della malattia tumorale, come il dolore, coinvolge approssimativamente il 60% di tutti i pazienti ammalati di cancro. La radioterapia può essere usata in alcune forme tumorali o in alcuni stadi di esse come terapia esclusiva, cui può conseguire la guarigione, oppure può integrarsi con chirurgia e chemioterapia per conseguire lo stesso risultato. Le due anime della radioterapia, quella clinica e quella tecnica, strettamente fuse, pur essendo la parte tecnologica al servizio di quella clinica, rappresentano un binomio di grande interesse nella medicina moderna per la cura del paziente affetto dal cancro. La tossicità delle radiazioni ionizzanti utilizzate in terapia radiante, come è noto, è determinata dalla qualità del fascio radiante, dal tipo dei tessuti inclusi nel campo di radioterapia, dalla dose per frazione, dalla dose totale e dalla sensibilità alla radioterapia dei singoli tessuti coinvolti. Gli effetti acuti della radioterapia su cute e mucose consistono generalmente nella risposta infiammatoria, eritema cutaneo, pigmentazione o mucosite. I danni tardivi possono insorgere dopo sei mesi dalla fine della RT, a distanza di anni dal termine della radioterapia, sono tanto più gravi se colpiscono tessuti con scarsa capacità rigenerativa. La fibrosi è il tipo di danno tardivo più comune e si può osservare in numerosi tessuti, compresa la cute. Presso l’IRCC di Candiolo sono utilizzati nell'informazione al paziente: un protocollo sulle lesioni cutanee (vedi riferimento in sitografia) una scheda dei consigli in occasione del primo trattamento radioterapico (vedi allegato n.1) Linee guida: Common_Toxixity_Criteria_AEv3 (vedi allegato n 2) 55 Cenni di anatomia dell’apparato tegumentario e sue funzioni La cute è un vero e proprio organo, il più vasto dell’organismo. Il suo peso è il 10% del peso dell’intero corpo. La cute ha la funzione di: Proteggere: funziona da barriera contro traumi di varia natura mediante le fibre elastiche contenute nel collagene. Termoregolare: in relazione alla temperatura ambientale, la portata dei vasi capillari diminuisce od aumenta e la cute trattiene o disperde il calore, aumenta o diminuisce la quantità di sudore. Sentire: percepisce mediante i recettori gli stimoli pressori, termici, dolorifici, che sono quindi trasmessi al sistema nervoso centrale permettendo una reazione adeguata alla modificazione ambientale. Difendere: funziona da barriera contro gli agenti chimici, batterici o virali opponendosi alla loro penetrazione con difese chimiche (ad es. il pH), immunologiche e/o meccaniche (sebo, sudorazione). Secernere e sintetizzare: elimina scorie e cataboliti, sintetizza la vitamina D. Rappresentare l’immagine corporea: ha un’importante funzione nelle nostre relazioni sociali, perché rappresenta la parte di noi che ci mette in relazione con gli altri. Fungere da schermo melanico: reagisce ai raggi U.V. con la sintesi di melanina che ci difende dagli effetti nocivi degli stessi. L’apparato tegumentario è formato da tre strati: 1) Epidermide 2) Derma 3) Tessuto sottocutaneo 1) L’EPIDERMIDE rappresenta lo strato esterno, non è vascolarizzata, si rinnova in condizioni normali in 4-6 settimane. E’ formata, dall’esterno verso l’interno, da: a) Strato corneo b) Strato lucido c) Strato granuloso d) Strato spinoso e) Strato basale o germinativo che unisce l’epidermide al derma 2) IL DERMA rappresenta lo strato medio ed è costituito da fibroblasti che sintetizzano il collagene e da elastina che dà alla cute forza ed elasticità. Vi si trovano i vasi sanguigni e linfatici, le ghiandole sudoripare, i follicoli piliferi, le terminazioni nervose. Il reticolo sanguigno corre parallelo alla cute, da esso si staccano perpendicolarmente i capillari. Solo il 15% è attivato per la nutrizione, il restante 85% è attivato o disattivato secondo le esigenze termoregolatorie e di sudorazione mediante l’apertura o chiusura di anastomosi A-V. 3) IL TESSUTO SOTTOCUTANEO rappresenta lo strato medio ed è formato da connettivo, tessuto adiposo, vasi sanguigni, linfatici e nervi di maggior calibro. Lo spessore del sottocutaneo varia secondo le parti del corpo e delle persone. 66 Le Ustioni da Raggi X Introduzione La radioterapia, come unica soluzione o in associazione alla chemioterapia e/o alla chirurgia, rappresenta una importante, ed al momento insostituibile, metodica nel trattamento delle neoplasie. Nel corso degli ultimi trent’anni, il miglioramento tecnologico e la più accurata impostazione del trattamento radiante hanno minimizzato l’incidenza delle complicanze. Resta tuttavia una piccola quota di pazienti, non prevedibile prima del ciclo terapeutico, che andrà incontro ad un danno acuto, sub-acuto o cronico dei tessuti sani compresi nel campo radiante. Per sintetizzare brevemente la fisiopatologia delle lesioni da raggi, ricordiamo che la tossicità delle radiazioni ionizzanti utilizzate in terapia radiante è determinata dalla qualità del fascio radiante, dal tipo dei tessuti inclusi nel campo di radioterapia, dalla dose per frazione, dalla dose totale e dalla sensibilità alla radioterapia dei singoli tessuti coinvolti . La cute è molto vulnerabile all’effetto delle radiazioni in quanto il suo strato cellulare è in continuo rinnovamento. I pazienti che ricevono radioterapia sono a rischio di sperimentare reazioni cutanee, in quanto il fascio di radiazioni deve passare necessariamente la superficie cutanea. Le aree più vulnerabili sono la parete toracica, la testa, il collo, il volto, e le aree suscettibili di macerazione quali le ascelle, inguini e aree con pieghe cutanee. Alcuni fattori (l’età, lo stato nutrizionale e la cura della pelle) influenzano il rischio di reazioni cutanee cosi come le condizioni cliniche del paziente, pregressa chirurgia o chemioterapia. Si riconoscono 4 stadi di reazione cutanea: 1) Eritema è caratterizzato da cute arrossata nell’area di trattamento, può presentarsi come rush cutaneo oppure simil follicolite, con possibilità di avvertire calore. Può esserci prurito, dolore, edema. Se non si prendono provvedimenti al fine di minimizzare tale reazione, si può avere una progressione. 2) Epidermiolisi secca è caratterizzata da secchezza e desquamazione cutanea con prurito. Spesso tale stadio evolve in: 3) Desquamazione umida, caratterizzata dalla perdita dello strato germinativo basale. La distruzione delle cellule basali dà origine alla: 4) Radionecrosi, raramente osservata durante la radioterapia, grazie sia all’evoluzione delle tecniche, sia alla conoscenza della tolleranza cutanea. 77 Scheda di progetto educativo Titolo del progetto “SULLA MIA PELLE” PROPOSTA D PERCORSO DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA AL PAZIENTE IN RADIOTERAPIA Responsabile progetto, servizi e persone coinvolte. Cognome nome Floriana Villamaina Giovanna Pusceddu MariaCarla Cestari Gianni Penduzzu Marco Matti Maria Elisabetta Panero Pietro Gabriele Noemi Belotti Paola Culotta Funzione / ruolo Infermiera coordinatore Infermiera esperta Responsabile dei servizi Sanitari Coordinatore Tecnico medico Tecnico Struttura Rian/TA IRCC Candiolo Radioterapia Candiolo IRCC Candiolo Recapiti 011/9933032 Radioterapia 011/9933 radioterapia Radioterapia 011/9933706 Direttore Radioterapia DermoChirurgo Dermochirurgia IRCC di Candiolo Fisioterapista Servizio del Mauriziano di Torino Psicologa Truccatori e simulatori DAMS Fondazione Faro CRI Infermiere di ricerca Note 011/0033016 011/9933032 Università di Roma – ROMA TRE IRCC di Candiolo 88 Analisi del contesto Struttura “Radioterapia dell'IRCC Candiolo” Il Reparto di Radioterapia è costituito da una serie di locali: 1 sala visita – medicheria 1 segreteria 1 infermeria 3 bunker, ognuno con un acceleratore lineare 1 bunker per la brachiterapia 1 sala colloqui 1 soggiorno o sala attesa 1 sala per simulazione 1 salone con schermo per videoproiezione 1 sala destinata alla TAC 7 spogliatoi 3 servizi wc 1 magazzino Operano all'interno del Reparto 1 Coordinatore Tecnico, 1 medico direttore di Struttura, 3 medici, 8 tecnici, 1 infermiere, 1 OSS e 2 amministrativo. Accettazione della donna da sottoporre a radioterapia Il primo giorno di trattamento, la persona viene accolta dall’infermiere ed invitata ad un colloquio della durata di 30 minuti circa. Il colloquio ha lo scopo di conoscere meglio la paziente e di accertarsi se abbia già ricevuto tutte le informazioni utili sul trattamento radiante, sugli effetti collaterali che si possono verificare durante il trattamento, su come si possono prevenire ed eventualmente curare. Si dà particolarmente risalto, nel colloquio, all’importanza della prevenzione della tossicità cutanea, problema che incide sulla qualità di vita, e si evidenzia l’importanza della continuità del trattamento della RT. E’ fondamentale inoltre far comprendere alla paziente l’importanza di prendersi cura di sé durante il trattamento: si illustrano pertanto tutti gli interventi da mettere in atto, relativi all’igiene quotidiana, agli impacchi ed alle creme da applicare, come vestirsi, quali indumenti indossare o evitare. Si propone poi al/alla paziente un incontro settimanale, nel quale l’infermiere possa controllare la zona trattata ed evidenziare i vari problemi. Tutte queste informazioni sono correttamente ed esaustivamente fornite, anche con l’ausilio di documenti cartacei. Un foglio informativo accompagnerà la paziente durante tutto il percorso della RT. Al termine del colloquio con l’infermiere, la paziente comincia ad avere un’idea più precisa del trattamento che dovrà ricevere e delle complicanze eventuali. E’ chiaro che non tutti recepiscono le informazioni nella stessa maniera e che l’ansia, la paura non sono facilmente controllabili anche per 99 le conoscenze convenzionali e stereotipate che in genere si hanno sulla radioterapia. Dopo il trattamento, la paziente comincia a constatare “de visu” quanto le è stato comunicato e, finalmente, comincia ad essere, volens nolens, parte attiva del trattamento. Definizione del problema rilevato all’interno dell’Istituto La tossicità cutanea da radioterapia che tratteremo è quella che si verifica nelle persone che vengono irradiate per tumore in regione mammaria. Attualmente, nel nostro servizio di RT, due/tre persone nuove in media, ogni giorno, iniziano questo trattamento. In quattro anni sono state irradiate, per tumore alla mammella, nell’istituto 1079 pazienti e solo 140 donne hanno completato il trattamento radiante con assenza di tossicità cutanea. Per valutare l’entità del problema, è stata effettuata un’indagine retrospettiva sulle cartelle cliniche dei pazienti irradiati per tumore alla mammella dal 2000 al 2004. Dall’indagine è risultato che: 601 donne hanno riportato un G1 di tossicità; 313 donne hanno riportato un G2 di tossicità; 5 donne hanno riportato un G3 di tossicità, 20 non definito, Sulla base di quanto esposto, è scaturita dai professionisti dell’Istituto l’esigenza di creare un video che mostri realmente alla paziente e al care give cos’è la radioterapia e quali possano essere i suoi effetti sulla pelle. Il video può essere uno strumento ulteriore per migliorare l’informazione. Consente di prendere consapevolezza della realtà in forma veramente diretta, di giungere più preparati e coscienti al trattamento e di affrontare con conoscenze molto più approfondite anche le fasi successive. Possono essere rappresentati, in particolare, i livelli di approfondimento ottenibili con l’uso del video, schematizzandoli in 3 differenti aree: cognitiva, gestuale e dei comportamenti interpersonali. Per quanto riguarda l’area cognitiva, il primo livello sarà di comprensione, descrizione e memorizzazione delle informazioni date. Seguirà un secondo livello di riconoscimento ed interpretazione, su se stessi, di quanto appreso dalle immagini del documento visivo. L’ultimo livello sarà quello in cui il paziente riuscirà a trovare le soluzioni più efficaci ed indirizzerà, a tal fine, il proprio comportamento. L’area della gestualità gli farà comprendere esattamente i gesti esclusivamente necessari (1° livello), in modo da imparare a farne uso in maniera corretta (2° livello) fino al punto di diventarne totalmente padrone (3° livello). L’area dei comportamenti interpersonali, infine, consentirà dapprima al paziente di acquisire uno status favorevole di ricettività e sensibilità. Al livello successivo avrà acquisito ormai una forma di comportamento consapevole che gli consentirà, all’ultimo stadio, di poter facilmente interiorizzare la giusta modalità di comportamento. Le priorità che ci poniamo sono: 1. problema educativo: si interviene con un progetto educativo allo scopo di rendere la malattia il più possibile autogestita dal paziente 2. gli operatori non sanno cosa è l’educazione terapeutica: si interviene con un corso di formazione/aggiornamento, 1 10 Destinatari del progetto educativo Pazienti in trattamento radioterapico in regione mammaria Tutte le donne sottoposte al primo trattamento radioterapico Analisi dei bisogni educativi dei destinatari Dalla ricerca retrospettiva condotta sulle cartelle cliniche, e da una breve analisi del percepito dei pazienti emergono i seguenti bisogni di natura informativa ed educativa: - necessità di prevenire e di minimizzare le reazioni cutanee, sia attraverso la riduzione dello sfregamento sia con l'eliminazione di agenti che sensibilizzano la pelle (saponi irritanti, profumi, deodoranti ecc) - necessità di cura delle reazioni cutanee immediate - necessità di promuovere la medicazione di ogni ferita - necessità di assicurare un'accurata pulizia e la protezione da agenti esterni - necessità di reperire prove a sostegno, circa l'uso di creme da applicare sulla cute per la prevenzione della reazione cutanea. Una limitata evidenza suggerisce che la crema a base di calendula può diminuire l'incidenza della dermatite da radiazioni - necessità di rilevazione, dall'esperienza clinica, che l'uso di una crema idratante, lenitiva, senza profumo, senza alcool, applicata più volte al giorno, può dare una prevenzione soddisfacente di reazione cutanea da radioterapia - necessità dell'uso di corticosteroidi, sia in crema a bassa dose, sia compresse per via orale, per la riduzione del prurito, irritazione ed eventualmente dell'edema - necessità di prescrivere antinfiammatori o semplici analgesici, di gradimento al paziente, in caso di dolore Obiettivi Obiettivo generale del progetto: Progettare un percorso di educazione terapeutica per le pazienti affetti da tumore della mammella, .sottoposte al primo trattamento radioterapico, realizzando un DVD come strumento privilegiato per l’empowerment Obiettivi specifici: migliorare la qualità di vita della paziente sottoposta alla terapia imparare a gestire autonomamente gli interventi mirati alla prevenzione della tossicità cutanea mediante abilità gestuali semplici garantire la continuità della Radioterapia promuovere la prevenzione della tossicità cutanea che può risultare invalidante sia da un punto di vista fisico che psicologico diminuire le complicanze da radioterapia e di conseguenza i costi per gestirle (tempo assistenziale, farmaci e medicamenti, a volte interventi di dermochirurgia, ect) - sensibilizzare l'infermiere attraverso percorsi di formazione, all'educazione terapeutica circa le 1 11 misure di prevenzione da adottare (EBN/EBM) spiegazione dimostrazione esercitazione con supervisione di un video Risorse a. b. c. d. economiche umane logistiche di tempo di progettazione di attivazione di valutazione A) Costi Riunione del personale e operatori su base volontaria Riunione di analisi sperimentazione del personale e operatori su base volontaria Realizzazione 1/a copia opuscolo Tecnico Video Dipartimento Universitario DAMS Stampa n. 100 opuscoli Realizzazione 1/a copia DVD Duplicazione n. 100 DVD Totale € 200 (co-finanziamento IRCC) € 200 (co-finanziamento IRCC) € 200 (co-finanziamento IRCC) € 250 € 100 € 200 € 200 € 750 Realizzazione di un video che proietti (gli interventi della prevenzione) le fasi e le caratteristiche di una tossicità cutanea: come riconoscerla, come comunicare al personale di assistenza, come intervenire autonomamente (vedi allegato 2) B) personale in servizio e personale per la formazione degli operatori C) spazio idoneo creato ad hoc per sperimentare atti quotidiani di prevenzioni D) tempo per progettare, contattare altre figure coinvolte, preparare materiale informativo,adattare uno spazio, dedicare un tempo per invitare le persone identificate e per l'incontro mensile con chi decide di aderire all'iniziativa. Circa 6 mesi (vedi cronoprogramma) Risultati attesi Progetto Educazione Terapeutica DVD Brochure Un opuscolo informativo (allegato n.2) che illustra tutte le fasi di: Questo opuscolo verrà realizzato in allegato con un video da un gruppo di 2 infermieri in collaborazione con il tecnico responsabile video del dipartimento universitario del DAMS, con 1 12 simulatori e truccatori della Croce Rossa Italiana a permanenza che farà da attore durante le riprese delle fasi sopra descritte. Inoltre un DVD (allegato progetto delle Molinette a cura di Antonino Lombardo) che illustra tutte le fasi di: igiene della cute: lavarsi con acqua e sapone neutro procedura per farsi degli impacchi applicazioni di creme come vestirsi e perché Indicatore di risultato Riduzione del 30% della tossicità cutanea di G2 Indicatore di Processo - rispetto del tempo dedicato, almeno per 80% del Cronoprogramma Benefici I pazienti ed il care give essendo educati correttamente, saranno in grado di gestire in autonomia a domicilio di prevenire o ridurre al minimo la tossicità cutanea: prevenire e saper eseguire i trattamenti, qualora necessitano. Tutto questo genererà nel paziente più autostima e meno ansia. Stakeholder Infermieri della chirurgia per scambio di informazioni relative all'esistenza di un protocollo di intervento riabilitativo nel periodo post-trattamento dell’ustione. DermoChirurgo per un intervento di formazione agli infermieri del D.H. sulle tecniche di medicamenti e loro conseguenze. . Psicologo: per informare dell'iniziativa,per la scelta di questionari utili alla valutazione dell'iniziativa e chiedere eventuale disponibilità di un loro intervento se si evidenzia la necessità o per un sostegno ai pazienti. Volontari della CRI, per simulare la tossicità cutanea della donna sottoposta a RT Associazioni di volontariato, mediante riunioni Parenti e familiari del paziente (per condivisione del programma di prevenzione) Medico di medicina generale, mediante lettera di dimissione 1 13 Cronoprogramma maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Riunione colleghi X x x x x X x x Contatti Esperti X x x Intervista donne Presentazpro getto x x x Contatti stakeholder x x preparaz. Inviti x prep. depliant x formaz. operatori Creazione strumento operativo x x x x x x x Contatto pazienti x Attività x valutaz. Iniziale valutaz. Finale x x X X x x X x 1 14 Analisi fattibilità a.Analisi SWOT da sottoporre ai colleghi b.Verifiche c.Schede di raccolta dati d.Stato di avanzamento lavori a) Punti di forza: condivisione nel gruppo di lavoro motivazione degli operatori coinvolti condivisione delle procedure semplificazione dei percorsi miglioramento della qualità di vita del paziente Punti di debolezza: vedere solo un aumento attività e un aumento di impegno Opportunità: capacità relazionale ed assicurativa, iniziativa di gruppo, coinvolgimento di più professionalità, studi randomizzati per la gestione e/o la cura delle ustioni da radiazione Criticità: non adeguatezza di un team leader, Difficoltà nella definizione di protocolli di valutazione oggettiva b) Verifiche: gradimento da parte degli operatori e da parte dell'utenza; capacità del personale di unificare i comportamenti educativi l'idoneità dei locali e i mezzi di comunicazione utilizzati c) Schede di raccolta dati: verranno predisposte delle schede di raccolta dati per documentare e valutare l’attività svolta :capacità di identificazione della tossicità, grado,efficacia protocollo terapeuticoassistenziale,valutazione impatto economico del protocollo; grado di comprensione delle informazioni, valutazione dello strumento utilizzato nella comunicazione) d) Stato di avanzamento lavori: dipenderà dalle disponibilità dei vari professionisti 1 15 Stesura piano operativo: verrà utilizzato il ciclo di Deming ovvero, plan, do chek, act • • • • P - Plan. Programmazione. (raccogliere idee e partire) D - Do. Esecuzione del programma, dapprima in contesti circoscritti.(realizz.degli obiettivi) C - Check. Test e controllo, studio e raccolta dei risultati e dei feedback. A - Act. Azione per rendere definitivo e/o migliorare il processo. Esiste la possibilità che incontrando persone sottoposte con tematica simile vengano evidenziate altri possibili interventi educativi. − Raccolta delle buone pratiche attuate in centri diversi − condivisioni di esperienze positive − sviluppo di nuove metodologie di approccio favorite dalla dinamica relazionale di gruppo Monitoraggio e strumenti per ricerca dati da monitorare Il sistema di monitoraggio prevede l’utilizzo di griglie ancora da elaborare e di momenti collegiali di integrazioni finalizzati a: - monitorare il rispetto dei tempi sulla base del cronoprogramma - monitorare i costi e le risorse rispetto al preventivo - monitorare i risultati ottenuti sulla base dei risultati attesi - monitorare il gradimento dei pazienti, dei familiari e degli operatori - raccolta dei pareri degli stakeholders diretti Piano di valutazione: il piano di valutazione prevede l’applicazione degli strumenti di verifica sulla base del: processo risultato impatto Durante le prime fasi di realizzazione del progetto, si procederà con la costruzione, la definizione e la condivisione degli strumenti di verifica realizzati a partire dal sistema di indicatori che il gruppo di progetto elaborerà. In particolare, sarà data particolare enfasi alla valutazione dell’impatto per la sua rilevanza in ambito clinico assistenziale. La valutazione dell’impatto si realizzerà a breve, medio e lungo termine (in quest’ultimo caso anche oltre la fine del progetto). Riprogettazione / attuazione correttiva Esiste la possibilità che incontrando donne con tematica simile vengano evidenziate altre possibili interventi educativi, p.es. ormonoterapia. Dopo l’analisi dei questionari revisione dei protocolli 1 16 Conclusioni Questo progetto è abbastanza ambizioso e realizzarlo non sarà facile perchè le variabili sono tante e coinvolge diverse persone a vari livelli di responsabilità. La criticità più forte, però, è quella inerente le attività ed i lavori da svolgere, previsti in economia, infatti quasi tutto il lavoro dovrà essere effettuato su base volontaria. Questa scelta è stata fatta, per avere qualche chances in più che il progetto sia considerato innovativo, fattibile e utile al paziente stesso. Se ciò avverrà e si realizzeranno i lavori e le attività previste dal progetto, il paziente ne avrà grossi benefici, con importanti ricadute sulla sua salute e sulla qualità della vita. 1 17 Bibliografia Ewles L., Simnet I. Promozione della salute. Milano: Sorbona, 1995 Majani G. Compliance, adesione,aderenza. I punti critici della relazione terapeutica.pavia: Mc Graw Hill, 2001 Spinsanti S. L’educazione terapeutica. Milano: Esse, 2001 Zannini L., Salute, malattia e cura. teorie e percorsi di clinica della formazione per gli operatori sociosanitari. Milano: Franco Angeli Editore, 2001 Milani Franco, Elementi di radioterapia, Idelson-Gnocchi, Napoli, 1998 Cittadini Giorgio, Diagnostica per immagini e radioterapia, ECIG, Genova, 2002 Bistolfi Franco, Radioterapia oncologica. Tavole dose-tempo. Atlante clinico. Condotta terapeutica, Minerva Medica, Torino, 1997 Bigini Carissimo, Manuale di oncologia terapeutica, Elsevier Masson, Milano, 1996 Tipaldi Luigi – Ferretti Gisella – Sulprizio Susanna, Diagnostica per immagini. Radioterapia clinica, UTET, Torino, 1990 A.Ferraresi - R.Gaiani - M. Manfredini, Educazione Terapeutica, metodologia e applicazioni, Carocci , Roma, 2004 M.P. Gardes, Nursing in Radioterapia, ed. Piccin. 2007 Sitografia http://www.guideline.gov http://www.evidencebasednursing.it/ http://www.benessere.com/salute/tumori/radioterapia.htm http://www.istitutotumori.mi.it/int/default.asp http://www.sanita.regione.lombardia.it/ http://www.studiolaffranchi.it/personale/articoli/l_raggi.htm http://www.asl3.to.it/areascie/protocolli/lesioni_cute.pdf http://www.senosalvo.com/oss/5.pdf http://it.wikipedia.org/wiki/Radioterapia 1 18 http://www.benessere.com/salute/tumori/radioterapia.htm http://www.ieo.it/italiano/Materiale%20InfoEducativo/pdf%20brochure%20info/La%20Radioterapia.pdf http://www.radioterapia.com/ 1 19 Allegato n. 1 Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro Radioterapia DIRETTORE DOTT. PIETRO GABRIELE Str.Prov.142, 10060 CANDIOLO (TORINO) Tel:+39_0119933706 -fax +039 0119933718 CONSIGLI PER PREVENIRE LA TOSSICITA’ DA RADIOTERAPIA SULLA PELLE Desideriamo darle alcuni consigli per prevenire e ridurre al minimo la tossicità da radioterapia sulla sua pelle, che si manifesta come l’ustione quando si prende tanto sole. Infatti la pelle diventa rossa, può dare prurito, dolore e altri disagi. In questo periodo, per tutto Il tempo del trattamento, dovrà prendersi cura di sé un pò più del solito anche per l’igiene e l’abbigliamento. Lei dovrà: lavarsi tutti i giorni con acqua tiepida e sapone neutro usare, se vuole, una spugna morbidissima non sintetica asciugarsi tamponando delicatamente con un asciugamano morbido non usare profumi o deodoranti sulla pelle irradiata non mettere gioielli che tocchino la pelle irradiata non applicare cerotti sulla pelle irradiata prestare attenzione a preservare i tatuaggi che le sono stati fatti mantenere le unghie corte oppure indossare guanti di cotone per la notte per impedire lesioni da grattamento se vuole può depilarsi l’ascella nei primissimi giorni di trattamento utilizzare prodotti sulla sua pelle solo se approvati dall’equipe di cura mantenere la pelle a contatto solo con indumenti di cotone o seta morbidi e non aderenti non indossare reggiseno dall’inizio della radioterapia alla fine della cura: l’ideale è indossare una canottiera di cotone, una camicetta o maglietta di cotone; se ha freddo indossare la maglia di lana solo sopra il cotone. La lana non deve mai essere indossata sulla pelle, come anche il cotone a maglie grosse perché sono ruvidi. Il pigiama o la camicia da notte devono essere di cotone o seta, morbidi e comodi evitare di indossare indumenti di materiale sintetico per tutta la durata del trattamento perchè trattengono troppo il calore: lo scopo è quello di disperdere il calore da pelle che c’è anche se lei non l’avverte. 2 20 Dedicare 15 minuti al giorno per fare un impacco, da oggi sino alla fine della cura, tutti i giorni compresi sabato e domenica e festivi infrasettimanali. Può farlo a qualsiasi ora della giornata, indipendentemente dall’ora del trattamento. Istruzioni per fare l’impacco Scoprire il torace. Prendere un asciugamano di spugna, immergerlo nell’acqua fresca o tiepida del rubinetto, strizzarlo e metterlo ben disteso su tutta la pelle irradiata, facendolo aderire bene anche nell’ascella. Lasciarlo 5 minuti, toglierlo, bagnarlo di nuovo, strizzarlo e rimetterlo per altri 5 minuti e così una terza volta. Asciugare delicatamente, applicare la crema abbondantemente e vestirsi con indumenti di cotone. Applicare la crema più volte al giorno, dipende dal (????) di pelle, sicuramente da (???) applicare prima di andare a dormire. Evitare che la pelle si asciughi troppo, quindi mettere crema. Cercare di tenere la parte, il più possibile, scoperta all’aria. Importantissimo Lavarsi e togliere la crema prima di ogni seduta di radioterapia. Durante il trattamento non esporre al sole la parte trattata. Farsi controllare una volta alla settimana e tutte la volte che sarà necessario per salvaguardare la pelle. Non sottovalutare i problemi che incontrerà, non esitare a parlarne con l’equipe, che si attiverà tempestivamente con vari specialisti, compresa la psicologa. A fine trattamento continuare per altri 15 giorni gli impacchi, come fatto fino adesso finire di usare le creme che sono rimaste idratare la cute radiotrattata per 1 anno con qualsiasi tipo di crema (vanno bene tutte, dalla Nivea ad altre abitualmente utilizzate) perché la limitazione era legata solo alla radioterapia in corso indossare nuovamente il reggiseno solo a guarigione completa (qualche settimana) proteggere la pelle dal sole con una crema a protezione massima e comunque coprire la parte irradiata rivolgersi sempre per qualsiasi problema al suo centro di radioterapia 2 21 Allegato n. 2 Proposta di lavoro e sceneggiatura DVD a cura della dr.ssa Noemi Belotti laureata in danza, arte, musica e spettacolo presso l’Università DAMS Roma TRE tel 3480015141 SULLA MIA PELLE 1. Parte Cognitiva (informazione, riscontro degli effetti su sé stessi) 2. Parte Gestuale (prevenzione) 3. Parte Comportamenti Interpersonali (riscontro dei nuovi effetti del nuovo modo di curarsi, nuovo modo di affrontare la malattia, nuova consapevolezza di sé) PARTE 1 – COGNITIVA Cap. “Conoscere” - Semplice spiegazione del trattamento RadioTerapico (cos’è, come funziona) - Effetti (immediati e postumi, visualizzazione degli stessi tramite ricostruzione plastica effettuata da truccatori) Scena 1 Un paziente (attore A), guarda un foglio e sposta lo sguardo in direzione di una porta mostrando paura, tensione e insieme tristezza. Quindi si avvia. Titolo del capitolo CONOSCERE Scena 2 Dottore/Dottoressa. Inquadratura della persona con un sottotitolo che la presenta (nome e ruolo). La Dott.ssa o il Dott. Spiegano guardando in macchina cos’è brevemente una cura RadioTerapica, come essa agisce sulla pelle e per quale motivo (evitando di esporre i concetti sopracitati con termini tecnici, incomprensibili alla massa). Scena 3 Attore A si trova in una sala per il trattamento radioterapico e si guarda attorno spaventato. Scena 4 La dottoressa o il dottore spiega quindi gli effetti sulla cute del suddetto trattamento. Grazie all’aiuto di truccatori, la dottoressa o il dottore mostrerà gli effetti sul seno di una donna (attrice B). Scena 5 L’attrice B parla in camera spiegando quanto sia stato difficile il primo periodo di trattamento. Con la voce fuori campo si vedrà una scena in cui lei si guarda allo specchio preoccupata per gli effetti prodotti dalla RadioTerapia. 2 22 PARTE 2 – GESTUALE Cap. “Agire” - Il ruolo dell’infermiere (cura quotidiana del paziente) - L’importanza della prevenzione - Spiegazione delle principali cure preventive attuabili quotidianamente dallo stesso paziente Scena 6 Inquadratura dell’infermiera, con sottotitolo che riferisce il suo nome e il suo ruolo Titolo del capitolo “Agire” Scena 7 L’infermiera si presenta, spiegando con lo sguardo in macchina il proprio ruolo e il ruolo dell’infermiere, la vicinanza costante al paziente e la cura che deve mostrare per esso. Spiegazione della psicologia del paziente, che si sente frustrato dagli effetti della RadioTerapia. Scena 8 Con la voce in fuori campo dell’infermiera, vediamo l’attrice B soffrire per le scottature apportate dalla terapia durante le normali attività quotidiane della vita (mentre si lava, mentre si veste) e in seguito, l’infermiera mostra i numeri degli effetti collaterali della RT. Scena 9 L’infermiera spiega la necessità della prevenzione e mostra alcuni gesti attuabili dallo stesso paziente nella vita quotidiana per diminuire il pericolo e la sofferenza terapica. Scena 10 Con la voce fuori campo dell’infermiera, l’attrice B mostra ciò che l’infermiera espone, come esempio per prevenire gli effetti collaterali radioterapici (esempio lavaggio costante, uso creme, ecc.) Scena 11 L’attore B, accompagnato da un infermiere, si siede sul lettino per la sua prima seduta terapica. Spaventato guarda l’infermiere mentre lo prepara. PARTE 3 – COMPORTAMENTI INTERPERSONALI Cap. “Risolvere” - Visualizzazione degli effetti positivi del nuovo metodo di prevenzione - Psicologia del paziente - Nuovo modo di affrontare la malattia Titolo del cap. RISOLVERE Scena 12 L’attrice B spiega come il nuovo approccio alla prevenzione abbia portato dei miglioramenti concreti, spiegando in macchina. 2 23 Scena 13 L’infermiera mostra quale sia il suo ruolo oltre quello di prendersi cura fisicamente del paziente, ovvero l’aiuto psicologico costante di ogni giorno vicino ad esso. Spiega quindi che il proprio mestiere non deve soffermarsi nella cura del corpo, ma che l’aiuto psicologico permette al paziente di avere non solo più fiducia nell’istituzione medica, ma anche di affidarsi ai nuovi modelli di prevenzione proposti. Scena 14 L’attrice A spiega come il nuovo modello proposto di prevenzione, abbia modificato l’approccio verso la malattia, tramite l’accettazione della stessa e del proprio corpo. La nuova paziente, ora è in grado di avere più forza nel combattere la malattia e affrontare quotidianamente gli effetti gestibili della cura radioterapia. Chiusura con nero L’attore A, uscito dalla stanza, provato, incontra l’attrice B che sorridente e sicura di sé gli stringe la mano. Titoli di coda “SULLA MIA PELLE” Sottofondo musicale con inquadrature di un team medico/infermieristico e pazienti, sorridenti e sicuri di sé che guardano in macchina,come spiegazione della necessità della collaborazione. PIANO DI LAVORO Materiale: 1 camera da presa con microfono Set luci per illuminazione in interno Trucco per effetti speciali Troupe: 1 operatore video 1 montatore 1 direttore fotografia (si può facilmente trovare una singola persona che faccia tutti e 3 i mestieri) 1 scenografo 1 aiutante sulla scena 2 truccatori Cast: 1 attore uomo sulla quarantina 1 attrice donna sulla trentacinquina 1 dottoressa (cap.1) 1 infermiera (cap.2 e 3) 2/3 dottori/dottoresse (scena finale di gruppo) 5/6 infermieri/infermiere (scena finale di gruppo) 4/5 comparse – finti pazienti (scena finale di gruppo) Tempi: 2 giorni riprese e 2 giorni montaggio 2 24