UNITA’ DIDATTICA AUTONOMIA E PROGETTAZIONE CURRICOLARE CONTENUTI Quadro normativo. Aspetti caratterizzanti dell’autonomia scolastica. Potere dell’Autonomia. P.O.F. Curricolo. MODALITA’ OPERATIVE Presentazioni e commento di slide. Analisi materiale presente sulla piattaforma I.N.D.I.R.E. Discussione in gruppo. Elaborazione personalizzata. Eventuale condivisione degli elaborati prodotti. STRUMENTI E RISORSE Aula Multimediale (P.C., videoproiettori, ecc…) Piattaforma I.N.D.I.R.E. Esperienze professionali Esperto e Corsisti. VERIFICA Validazione elaborati personali. TEMPI Presentazioni e commento di slide. (1 ORA) Analisi materiale presente sulla piattaforma I.N.D.I.R.E. (1 ORA) Discussione in gruppo. (1 ORA) AUTONOMIA Contesto sociale Contesto normativo Contesto scolastico CONTESTO SOCIALE Società post-moderna Rapida crescita nuove tecnologie Necessità di cambiare lavoro Grandi spostamenti di masse Grandi alleanze nazionali e internazionali Educazione permanente Nascita di nuove professioni sempre più complesse (richiedono nuove competenze) CONTESTO NORMATIVO L. 142/90 Riforma Enti Locali L. 241/90 Nuovi rapporti tra Amministratori e Amministrati (semplificazione e trasparenza) Carta dei servizi per le PP.AA. Esigenze di valutazione del servizio D.L.vo. 29/93 Nuove modalità di contrattazione del Pubblico Impiego D.L.vo 39/93 di organizzazione del pubblico impiego (efficacia – efficienza – economicità) L. 59/97 art. 21 autonomia delle Istituzioni Scolastiche (legge Bassanini) L. 3/01 modifica art. 5° della Costituzione CONTESTO SCOLASTICO (ANNI ’90) Lotta alla dispersione scolastica Obbligo della continuità tra ordini di scuola Istituzione di Istituti Comprensivi Saperi essenziali Innalzamento dell’obbligo scolastico D.L.vo 112/98 funzioni e compiti amministrativi dallo Stato alle Regioni e agli EE. LL. D.P.R. 233/98 Norme sul ridimensionamento delle Istituzioni Scolastiche e determinazioni degli organi dei singoli istituti D.P.R. 275/99 Regolamento attuativo dell’Autonomia – rende applicabile art. 21 della legge 59 (Bassanini) Decreto 44/01nuovo regolamento sulla gestione amministrativa-contabile Legge 30 Berlinguer – De Mauro Legge 53 Moratti – Applicata per infanzia – primaria – sec. I grado Nuovo obbligo di istruzione: DM 139 del 22/08/2007 Nuove indicazioni curricolari: DM 31/07/2007 Direttiva ministeriale n. 68 3/08/07 REGOLAMENTO AUTONOMIA SCOLASTICA Art.21 legge n.59/1997 Autonomia a tutte le istituzioni scolastiche e agli istituti educativi D.P.R. n.275/99 CAP. 1° SCOPO DELL’AUTONOMIA art.1-2: L’autonomia delle istituzioni scolastiche non è da intendersi come un FINE, ma quale MEZZO per garantire, attraverso “interventi di educazione, formazione e istruzione mirati allo sviluppo della persona umana”, il SUCCESSO FORMATIVO dei soggetti che ad esse si rivolgono. L’autonomia si applica, a partire dal 1/sett/2000 a tutte le istituzioni scolastiche statali e non. CAP. 2° PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA art.3: Ogni istituzione predispone e adotta il PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA. (P.O.F.) Questo PIANO, elaborato dal collegio docenti coerentemente con gli obiettivi generali ed educative dei diversi tipi di indirizzi di studio, è il DOCUMENTO FONDAMENTALE costitutivo dell’identità culturale ed organizzativa di ogni singola scuola ed ESPLICITA la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa. Questo PIANO è pubblico e viene consegnato agli alunni e alle famiglie all’atto della iscrizione. L’autonomia scolastica costituisce la riforma delle riforme, la più importante riforma scolastica degli ultimi venti anni, perché disegna sul piano giuridico una scuola non più dipendente dal centralismo burocratico. Con la riforma del Titolo V della Costituzione l’autonomia scolastica ha addirittura assunto il rango costituzionale. Il regolamento dell’autonomia scolastica costituisce la cornice giuridica che può permettere lo sviluppo della scuola. Vi sono sono poi altri aspetti fondamentali che non possono essere messi da parte, perché costituiscono il faro della scuola democratica per i prossimi decenni. 1) 2) 3) L’educazione per tutta la vita L’autonomia scolastica (possibilità di tenere conto del contesto socio-culturale) Il passaggio dalla scuola del programma alla scuola del curricolo. Art.4 AUTONOMIA DIDATTICA OBIETTIVO il SUCCESSO FORMATIVO (la promozione delle potenzialità di ciascuno) REGOLANO tempi e svolgimento delle singole discipline • il monte ore annuale di ciascuna disciplina POSSONO DISCIPLINARE Le singole • la definizione di UNITA’d’INSEGNAMENTO non coincidente con l’UNITA’ ORARIA • l’attivazione di Percorsi Didattici Individualizzati • il coinvolgimento di alunni provenienti dalla stessa classe, da classi diverse e da diversi anni di corso • l’aggregazione delle discipline in ambiti e aree istituzioni ASSICURANO INDIVIDUANO CRITERI per modalità e criteri di VALUTAZIONE degli alunni i criteri per la VALUTAZIONE periodica del SERVIZIO offerto nella sua generalità il recupero dei DEBITI FORMATIVI – nuove norme il riconoscimento dei CREDITI FORMATIVI Art.5 AUTONOMIA ORGANIZZATIVA Le istituzioni Scolastiche ADOTTANO ogni anno MODALITA’ ORGANIZZATIVA coerente con Gli obiettivi generali Il miglioramento dell’offerta formativa Adattamento del calendario scolastico – vincoli Regione Piemonte Orario complessivo del curricolo Orario destinato alle singole discipline ed attività Utilizzazione diversificata dei docenti in funzione di esigenze metodologiche ed organizzative Art.6 AUTONOMIA DI RICERCA SPERIMENTAZIONE E SVILUPPO Gli aspetti progettuali e valutativi La formazione e aggiornamento del personale scolastico Le Istituzioni Scolastiche L’innovazione metodologica e didattica CURANO Singolarmente e in rete Una più efficace diffusione delle informazioni, esperienze e materiale didattico L’integrazione tra le diverse articolazioni del sistema scolastico Art.7 RETI DI SCUOLE L’ACCORDO può avere ad oggetto L’ACCORDO Dovrà stabilire • attività didattiche, di ricerca e di sperimentazione • attività di formazione e aggiornamento del personale scolastico • attività amministrativa e contabile • acquisto di beni e servizi • scambio temporaneo di docenti • organizzazione di Laboratori Territoriali per: - attività didattica e sperimentazione - una più efficace circolazione delle INFORMAZIONI - la FORMAZIONE del personale scolastico - l’ORIENTAMENTO scolastico e professionale • altre attività coerenti con le finalità dell’offerta formativa TEMPI COMPETENZE dell’ORGANO RESPONSABILE della gestione finanziaria e professionale del Progetto POTERI Con università POSSONO STIPULARE CONVENZIONI LE SCUOLE Singolarmente e in rete POSSONO ADERIRE a Consorzi Con istituzioni Con enti Con agenzie Con associazioni Pubblici Privati Il cui contributo è ritenuto coerente con il piano dell’offerta formativa Allo scopo di acquisire beni E servizi ritenuti utili Art. 8-9-10 DEFINIZIONE DEI CURRICOLI - IL M.P.I. definisce LIVELLO CENTRALE •le DISCIPLINE e ATTIVITA’ fondamentali e obbligatorie e il relativo monte ore annuale •l’ORARIO OBBLIGATORIO ANNUALE COMPLESSIVO dei curricoli comprendente: a) la QUOTA NAZIONALE OBBLIGATORIA b) la QUOTA OBBLIGATORIA RISERVATA alle singole istituzioni •i limiti della FLESSIBILITA’ TEMPORALE per realizzare compensazioni tra discipline •e attività della QUOTA NAZIONALE la QUALITA’ DEL SERVIZIO nella sua generalità •gli STANDARD relativi a gli OBIETTIVI D’APPRENDIMENTO •metodi e scadenze per le RILEVAZIONI PERIODICHE OGNI ISTITUZIONE SCOLASTICA LIVELLO DECENTRATO compone il CURRICOLO OBBLIGATORIO o QUADRO UNITARIO discipline FONDAMENTALI stabilite a livello nazionale (ambito QUOTA NAZIONALE) discipline e attività liberamente scelte (ambito QUOTA RISERVATA) INTEGRAZIONE tra le due quote (nazionale e riservata) modalità di attuazione della FLESSIBILITA’ TEMPORALE AMPLIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA in favore di: - propri alunni - popolazione giovanile - adulti GLOSSARIO ACCORDO DI RETE è un accordo stipulato tra istituzioni scolastiche per facilitare il Raggiungimento di obiettivi comuni ed è depositato presso le rispettive segreterie. Tale accordo è approvato dal Cons. dell’Istituzione. La parte didattica e/o di ricerca è approvata anche dal Coll. Doc. In tale accordo si dovranno precisare i poteri, le competenze e a durata dell’organo di gestione. CURRICOLO OBBLIGATORIO quadro unitario è il piano di studi predisposto dalle singole istituzioni scolastiche. Questo curricolo indicherà, nel rispetto delle quote orarie (nazionale e riservata), le discipline e attività definite a livello nazionale, quelle individuate dalle singole istituzioni e i margini di flessibilità (in pratica i Programmi in vigore saranno progressivamente sostituiti dai Curricoli). DISCIPLINE della quota nazionale sono le discipline che compongono un Piano di Studi e sono definite a livello nazionale nell’ambito della quota oraria nazionale obbligatoria. DISCIPLINE della quota riservata sono quelle discipline o attività che vengono direttamente scelte dalle singoleistituzioni nell’ambito della quota oraria ad esse riservata. FLESSIBILITÀ TEMPORALE Ogni singola istituzione scolastica PUÒ, autonomamente, modificare (secondo una percentuale stabilita a livello nazionale) il monte-ore annuale delle discipline, attraverso un’operazione di decremento/incremento tra le stesse ore delle discipline. INDICATORI sono dei parametri (criteri di giudizio) stabiliti a livello nazionale e riferiti agli apprendimenti ed alla qualità del servizio. Sono definiti dal M.P.I. ORARIO OBBLIGATORIO DI CIASCUN CIRCOLO E’ l’insieme della quota oraria obbligatoria nazionale e della quota oraria obbligatoria riservata a ciascuna situazione. L’insieme delle due quote va a comporre l’orario complessivo di ciascun circolo. ORGANO DI GESTIONE È l’organismo a cui le istituzioni scolastiche collegate in rete affidano la gestione delle risorse finanziarie e professionali per il raggiungimento delle finalità del progetto. PIANO OFFERTA FORMATIVA È il documento fondamentale elaborato da ciascuna istituzione scolastica. Contiene la progettazione disciplinare, educativa ed organizzativa. E’ elaborato dal Coll. Doc., nel rispetto delle competenze, ed è adottato dal Cons. dell’Istituzione. PIANO DI STUDI È definito a livello nazionale. Comprende le discipline e il quadro orario, articolate per grado, tipo ed indirizzo d’istruzione. Ciascun Piano di Studi dovrebbe contenere la percentuale di Flessibilità Temporale. QUOTA ORARIA NAZIONALE È il quadro orario annuale predeterminato a livello nazionale, per ciascun grado, tipo o indirizzo di studi. Questa quota oraria comprenderà le discipline ed attività definite a livello nazionale. QUOTA ORARIA RISERVATA È il quadro orario riservato obbligatoriamente ad ogni singola istituzione. In questa quota ciascuna scuola potrà liberamente individuare quelle discipline ed attività che andranno ad integrare quelle stabilite a livello nazionale. STANDARD E’ la soglia di accettabilità (il livello medio/minimo), riferita: · all’insieme degli apprendimenti · alla funzionalità ed efficacia del servizio, nella sua generalità, erogato da un’istituzione scolastica. SUCCESSO FORMATIVO E’ riferito alle potenzialità di ciascun alunno. Ogni istituzione attiverà dei percorsi formativi funzionali all’ampliamento degli apprendimenti e alla crescita educativa di tutti gli alunni, nel rispetto e riconoscimento delle diversità e dei ritmi d’apprendimento di ciascuno. UNITÀ DI INSEGNAMENTO E’ il tempo dedicato ad una lezione. Non coincide necessariamente con l’unità oraria. IL PIANO DELL’ OFFERTA FORMATIVA Strumento fondamentale delle diverse dimensioni dell’Autonomia è il Piano dell’Offerta Formativa (P.O.F.) Documento della identità culturale delle singole scuole, che esplicita la lo progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa . è coerente con Obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studio determinati a livello nazionale Il P.O.F. riflette le esigenze della realtà locale e del suo contesto culturale, economico e sociale tiene conto della programmazione territoriale dell’offerta formativa P.O.F. L’elaborazione del Piano dell’offerta formativa ha necessità di essere preceduta da due tipi di riflessione: La prima riguarda il campo della progettazione, intesa come assunzione di responsabilità da parte dell’istituzione scolastica a farsi carico di un orientamento strategico innovativo attraverso: - l’elaborazione della sua missione - la decisioni in merito al modo di essere e di funzionare della scuola - le finalità delle attività poste in essere - il campo di intervento dell’istituto - le prospettive di sviluppo; La seconda riguarda il campo della organizzazione-gestione delle risorse umane, senza il contributo delle quali nessun discorso di innovazione può trasformarsi in innovatività (processo organizzativo che produce miglioramento continuo). il P.O.F. e’ quindi : •un atto di politica scolastica locale •un atto di responsabilità “contrattuale” Infatti il P.O.F è uno strumento di contrattualità formativa dentro e fuori la scuola, con l’utenza e il territorio.Contrattualità reciproca e finalizzata all’assunzione di responsabilità da parte di tutte le componenti: dirigenti, docenti, alunni, personale ATA, O.O.C.C (organi collegiali), genitori, enti e associazioni. FASI DI PROGETTAZIONE DEL P.O.F. I Consigli di classe predispongono la programmazione annuale specificando gli obiettivi in termini di padronanze, di competenze e di abilità. I singoli insegnanti, a loro volta, sviluppano i Progetti Didattici disciplinari (o, in gruppo, trasversali) secondo tale modalità: a) si individuano i saperi e le competenze negli allievi b) si selezionano i concetti specifici (modelli epistemologici) della disciplina che meglio rispondono all’ampliamento della mappatura delle conoscenze negli allievi c) si selezionano metodi e tecniche, strumenti e linguaggi, funzionali allo stile cognitivo degli allievi, suddividendoli in gruppi omogenei/eterogenei secondo le competenze da sviluppare d) si pianifica l’intervento formativo lungo un percorso principale alla cui conclusione deve essere indirizzato tutto il gruppo e) si prevedono per lo stesso compito molteplici situazioni formative sulla base dei diversi modelli cognitivi in modo da garantire a tutti un apprendimento personalizzato f) si predispongono percorsi didattici individualizzati per gli allievi in situazione di handicap o con gravi svantaggi nell’apprendimento. CARATTERISTICHE DELLA NUOVA CULTURA Dalla logica della progettazione in parallelo Alla logica della concertazione Dalla considerazione dell’Ente Locale fornitore di servizi Alla considerazione dell’Ente Locale partner progettuale Dalla rivendicazione delle differenze Alla valorizzazione delle congruenze Dai rapporti informali Ai rapporti formalizzati Dalla struttura a castello Alla struttura di rete Dalla logica autarchica Alla logica associativa Dalla chiusura All’apertura Dalla staticità Al dinamismo Dalla deresponsabilizzazione Alla responsabilità RIFLESSIONI La scuola ha compreso veramente ciò che l’autonomia permette? Ha utilizzato, finalizzato, dato un senso alla flessibilità? Dal tempo settimanale rigido al monte ore annuale? E’ passata dalla centralità della classe alla centralità dell’alunno? Dall’attenzione all’organizzazione dell’insegnamento all’attenzione dell’apprendimento? Dal giudizio alla valutazione formativa? Dai contenuti disciplinari alle competenze? Dal programma alla progettazione curricolare? Dall’esecutività alla progettualità? Dalla dipendenza all’autonomia? Ha avviato il dibattito sul curricolo, che è il nucleo centrale del POF, il percorso che la scuola, con tutte le agenzie del territorio struttura affinché l’alunno abbia diritto alla cittadinanza? IL CURRICOLO NELLA SCUOLA DELL’AUTONOMIA Il curricolo nell’Autonomia didattica e organizzativa Richiamato art. 8 Decreto 275 – Attuativo Autonomia Definizione delle regole e delle garanzie per la progettazione e la realizzazione: della flessibilità, della diversificazione, dell’efficienza e dell’efficacia del servizio scolastico, dell’integrazione e del miglior utilizzo delle risorse e delle strutture. Curriculum Autonomia Cosa è? Un percorso che l’Istituzione Scolastica organizza anche con il territorio organizza su indicazione del C.I. affinchè gli alunni abbiano: Conoscenze Abilità Competenze Capacità Competenze indispensabili per conoscersi e conoscere il mondo Atteggiamenti I Termini Conoscenze: contenuti, teorie, il sapere Abilità: esecuzioni semplici Competenze: applicazioni concrete di conoscenze e abilità in diversi contesti. Saper fare Capacità: controllo di ciò che si conosce e si sa fare Orientamento: processo formativo finalizzato a conoscere se stessi FINALITA’ del CURRUCOLO Dare ai ragazzi strumenti per continuare ad imparare, a conoscere, a essere e a vivere con gli altri AUTONOMIA IL LUOGO DELLE DECISIONI SI SPOSTA DAL CENTRO ALLA SINGOLA ISTITUZIONE SCOLASTICA PROGRAMMI NAZIONALI CURRICOLO: PRINCIPALE STRUMENTO DELLA PROGETTUALITA' DIDATTICA Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo che uno studente compie, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria. L’ELABORAZIONE DEL CURRICOLO Adattamento dei programmi ad una situazione concreta, questo è il CURRICOLO, utilizzando tutto ciò che è concesso dall’autonomia (flessibilità, …) Obiettivi generali del processo formativo Scegliere i contenuti e organizzarli Obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli alunni; Discipline e attività costituenti la quota nazionale dei curricoli e il relativo monte ore annuale Modalità organizzative: Metodi, strumenti, tecniche di verifica CURRICOLO Curricolo Piani di Studio Unità di apprendimento http://www.pubblica.istruzione.it/news/2007/indi cazioni_nazionali.shtml http://www.ic-turoldo.it/ La progettazione curricolare è un’operazione complessa che coinvolge tutti i fattori connessi con il processo educativo, dai contenuti agli esiti formativi. Il curricolo va costruito nella scuola, non viene emanato dal centro per essere applicato; Tale costruzione deve permettere l’accordo tra istanza centrale, normativa e unitaria, ed istanza locale, pragmatica e flessibile; La costruzione del curricolo implica una considerazione della scuola come luogo di ricerca INNOVAZIONE EDUCATIVA