LA COMUNITA’ EBRAICA DI MERANO di Rosanna Pruccoli L’origine della Comunità ebraica di Merano AMeranomolteminoranzereligioseavevanocuratolapro- 34 pria Comunità ma se tale formazione era dipesa essenzialmente dal cospicuo flusso turistico, dalla permanenza prolungata o addirittura da un vero e proprio trasferimento, la genesi dell’insediamentoebraicoincittàeinregioneavevaavutotempi,motivazioni e cause differenti. Di poco antecedente il 1836, 53 l’annodell’attestazionediMerano città di cura, nel Vorarlberg si era avutaunacrisieconomicadivaste proporzioni.AHohenems,unacittadina poco lontana dal Lago di Costanza, molti dei cittadini di religione ebraica chiesero ed ottennerodipotersitrasferirenelTirolo meridionale, dove alcuni piccoli centri stavano iniziando il loro camminocomeluoghidivilleggiatura e centri climatici. Singoli e nuclei famigliari, si indirizzarono quindi in regione a partire dal 1832.1 Fra i primi a giungere in zonafuronoifratelliSchwarzcon i loro congiunti. I fratelli Schwarz I fratelli Schwarz si mossero a livello imprenditoriale un po’ in tutta la provincia: pur risiedendo a Bolzano, infatti, nel 1836 Ernst assunse la gestione di una fabbrica di birra a Colle Isarco; gli altri fratelli, Abram, Moritz e Jacob, assunsero poco dopo il controllo della Karlisches Brauhaus di Gries presso Bolzano, mentre Wilhelm ne aprì una a Vilpiano.2 Malaprecariacondizionegiuridicadeinoncattolicinell’imperoasburgico,esoprattuttoinTirolo, non li risparmiò dall’espulsione quando, il 23 aprile 1847, il Magistrato di Bolzano intimò loro di vendere entro sei mesi i propri beni ed abbandonare la provincia.3 Fu per intercessione dell’imperatorestesso,giàimpegnatopoliticamentesulproblema della libertà confessionale, che fu revocato il decreto. I fratelli Schwarzsepperomanifestaresubitolalorogratitudineagevolando i trasporti di materiale bellico durante le operazioni di guerra del 1848. L’incubo dell’espulsione o di ulteriori vessazioni non inibì la vocazione imprenditoriale degli Schwarz che fondarono una banca a Bolzano: finanziarono i consorzi di bonifica dell’Adige, la costruzione delle linee ferroviarie del Garda, della linea Bolzano-Caldaro e, come testimoniano gli articoli apparsi nel 1898 sul Meraner Zeitung e sul Münchner Allgemeine Zeitung, quella della Val Venosta. Si impegnarono anche per la costruzione della funicolare della Mendola,dischiudendo,contutte queste operazioni, la regione a nuoviorizzonticommerciali.4 Nonostante la febbrile attività economicaErnst,qualeuomoprofondamente religioso, si curò dell’assistenza ai poveri e della manutenzione dell’antico cimitero. I Bidermann primi ebrei a Merano I primi ebrei che si stabilirono aMerano,nel1832quandoancora la città non aveva scoperto la propria vocazione turistica, furono i fratelli Daniel (1807-1891), Jacob (1810-1876), Moritz e Philipp Biedermann, anche loro provenientidaHohenems.Iniziaronoconpiccoleattivitàcommerciali, aprendo ad esempio un negozio di coltellerie e generi misti nell’edificio della locanda Zur Rose,doveavevanosedeanchele poste, l’attuale Palais Esplanade,5 di lì si spostarono poi nell’attuale via Leonardo da Vinci. Nel 1836, fondarono il primo ufficio di cambiavalute che, in capo a pochi anni, si ampliò fino a divenire uno dei più noti istituti bancari della provincia con sede in Sandplatz 7,6 nei pressi del ponte della Posta, in una costruzione allora chiamata altes Zollhäusel.7 Dopo la morte di Jakob, nell’agenzia subentrò il genero di Moritz, Friedrich Stransky, per molto tempo membro del consiglio direttivo della fondazione Königswarter. Essi aprirono anche le sedi locali di agenzie assicurative tedesche come ad esempio la Germania. Una piccola comunità priva di strutture Hohenems continuava ad essere l’unica sede della Comunità ebraica. I due fratelli Biedermann e il dottor Gutmann ebbero parte attivissima nell’azione filantropica, ma fondamentale si rivelòlacospicuadonazionedi6000fiorinideiconiugiKönigswarter, elargita in memoria del figlio Emil, spentosi giovanissimo a Merano, a causa della tubercolosi. Nel 1872 si istituì la fondazione che prese il loro nome, la Königswarter Stiftung, il cui primo compito fu quello di acquistare un terreno per il cimitero. Il terreno fu acquistato, nello stesso anno, dietro il sagrato della chiesa di Santo Spirito, l’attuale Parco Marconi, vicino a quello protestante e a quello cattolico. Si aprono alberghi e ristoranti kasher SeaiprimiospitichevisitaronoMeranononfupossibileoffrire tutte le infrastrutture necessarie alla quotidianità e al culto ebraici, a partire dal 1873 esisteva la possibilità di mangiare kasher presso il ristorante-pensione Starkenhof di Jakob Bermann, nell’attuale via Fossato Molino, dove era possibile anche assistere alle cerimonie religiose del sabato e delle festività.8 Nel frattempo infatti in città era giunto, per motivi di salute, anche il dottor SamuelBalkany(1846-1880),giovanerabbinocheconilsuoentusiasmoseppetenereinsiemelaComunitàerafforzaregliintenti benefici della fondazione tanto che ne fu nominato membro onorario. Il suo impegno si rivolgeva anche verso la città, tenendo lezioni di ebraico e conferenze di letteratura, storia e cultura ebraica, molto seguite anche dalla cittadinanza e dai turisti non ebrei.Conl’organizzazionesemprepiùcospicuadeimembridella Comunitàcittadinaincampo turistico, l’afflusso dei villeggianti e dei pazienti si fecesemprepiùragguardevole; per esempio nella stagione1889-90siraggiunserole1200presenze.Subito cisiresecontochec’eraora la necessità di ulteriori strutture alberghiere di nuovi ristoranti kasher, di uno spazio per il culto più adeguato e persino il cimitero fu ampliato nel 1891. Nel1893,il15novembre,si inaugurò, alla presenza delle autorità cittadine, il sanatorio per non abbienti della fondazione, sorto in Franz Ferdinand Quai, l’odierna via Schiller: villa 55 54 Steiner fu adattata alle esigenze del sanatorio. Nello stesso anno Max Bermann fondò un sanatorio a Maia Alta, il Waldpark; nel 1894 sorsero la casa di cura Maendelhof in via Winkel, fondata dal dottor Ballman, e il sanatorio per malattie interne Stefanie, diretto dal dottor Binder, in via Cavour. Quattro anni dopo , nel 1898 il dottor Geza von Gara apriva in via Manzoni l’Hungaria, un sanatorio per ammalati degli organi respiratori, polmoni, laringeecc.ecomerecitaval’opuscolopubblicitario: “Ottimaposizione, installazione igienica, camere con terrazzini privati e verande per lo sdraio”. Numerosi medici, in ambulatori specialistici, seguivano la clientela internazionale, parlando in inglese, francese, tedesco, italiano, russo, ebraico ecc. In questi anni di alacre attività si gettarono anche le fondamenta istituzionali della Comunità,peremanciparladaHohenems. Con l’andare degli anni in città il flusso di trasferimento di imprenditori commercianti artigiani fotografi ebre fu continuo. Nel 1899 ad esempio apriva i battenti il negozio del fotografo viennese Samuel David Wassermann, sull’ultimo tratto della Stephanie Promenade. La famiglia Stützel aprì in via delle corse un negozio di confezioni da donna: vi vendevano abiti di gran modaepossedevanounabuonaclientela.Benquattronegoziinvece, tre situati sotto i Portici ed uno sulla Passeggiata d’Inver- 53. Banca Biedermann. Museo Civico di Merano. 54. Frontespizio dell’Annuario dell’Asilo Ebraico di Merano, 18991900. 55. Daniel Biedermann. Museo Civico di Merano. 35 no, accontentavano una clientela prettamente maschile. Erano i duenegozidegliHaber,quellodeiKohnequellodegliAdler.Perla biancheriaintimacisipotevarivolgereaiWeilinviaLeonardoda Vinci. Vi era poi la cartoleria degli Steinhaus, il bazar di Ludvig Feldschareck,l’orologiaioJosefMandelinCorsoLibertà;c’erapoi il negozio di alimentari dei Götz in via Mainardo, la bottega del tapezziere Imlauf in via delle Corse. Per citarne solo alcuni. Intellettuali ebrei a Merano Sulla scia di numerosi altri turisti che avevano intravisto in Meranounluogodovepoterguarireoalmenotrascorrereunperiodo di benessere grazie al clima mite e secco e alle cure specialistiche dei molti medici operanti in città, anche il poeta, novellista epubblicistaebreoPerezSmolenskin(1842-1885)simiseinviaggio per raggiungere il 16 dicembre del 1884 la città del Passirio. Al suo arrivo fu naturalmente registrata la sua presenza e la Meraner Kurliste lo classificò come Literat aus Wien. Scelse di alloggiarealla PensionTschonerinviaWinkel.PerezSmolenskin era uno dei massimi esponenti dell’Haskalah9 nell’Europa dell’esteunodeiprimipropugnatoridelnazionalismoebraico,nonché un pioniere del ritorno degli ebrei in Palestina. Nato a Monastyrshchina, nella provincia di Mogilev, nell’allora Russia 36 56 Bianca, subì in prima persona tutte le aberrazioni della politica antiebraica degli zar che, con Nicola I, avevano inaugurato l’arruolamento coatto dei giovani ebrei nell’esercito russo per una fermadibenventicinqueanni,mentrelesingolecomunitàerano sottoposte alla stretta sorveglianza della polizia. Affaticato ed indebolitodallavoroedagliimpegni,nel1883contrasselatubercolosi, ma continuò instancabile la sua opera fino al dicembre del 1884 quando intraprese una sorta di viaggio della speranza a Merano, alla ricerca di cure e tranquillità. A Merano avrebbe potuto proseguire la sua attività letteraria e intrecciare la sua rete di rapporti e relazioni, importanti tanto per la sua rivista quanto per il progetto di rientro in Eretz Israel. I correligionari residenti einumerosissimituristigliavrebberooffertobuoneopportunità. UnbuonluogodiincontropotevaessereloStarkenhofdoveconoscereebreiprovenientidatutt’Europa.Malecondizionieconomi- cheesoprattuttofisichediSmolenskinnondovevanoesseretalida consentirgliunavivacevitasociale:morìqualchetempodopo,il2 febbraiodel1885,10 efusepoltonelcimiteroebraicocittadino.11 Negli anni a seguire la comunità ebraica di Merano andò ampliandosierafforzandosieapartiredaldicembredel1896siebbe la presenza saltuaria del rabbino Aron Tänzer, in qualità di rabbino territoriale con giurisdizione sugli ebrei residenti a Borgo, Bolzano,Cavalese,Cles,Primiero,Riva,Rovereto,Silandro,Tione, TrentoeMezzolombardo;infine,nelmarzodel1901fuerettauna vera e propria sinagoga. Aron Tänzer (1871 - 1937), nato a Bratislava ma residente a Hohenems, - già considerato un bambino prodigio per la sua capacità di leggere e scrivere alla precoce età di due anni - oltre ad essere uno stimato rabbino era uno studioso e uno scrittore attento e molto apprezzato tanto per i suoi testi storici quanto per quelli teologici. Oltre agli studi rabbinici aveva frequentato l’Università di Berlino, dove aveva intrapreso gli studi di filosofia, germanistica, filologia semitica e storia. All’Università ebbe la fortuna di avere come maestri i più prestigiosi nomi del mondo scientifico del tempo, ma pregnante fu l’influenza del professor Moritz Lazarus, ilpadredellapsicologia dei popoli.L’elencodelle sue opere non è cosa da poco: fra saggi, articoli, libri e veri e propri tomi, infatti, supera i centoquattordici titoli. Non mancano le opere scritte a Merano, nel periodo in cui egli assunse la cattedra rabbinica della città, risiedendovi più o meno ininterrottamente tra il 1905 ed il 1910. Aveva inaugurato la serie di scritti meranesi con la pubblicazione di un articolo sulla storia degli ebrei in Tirolo e Vorarlberg apparso nel MeranerZeitung del18 aprile 1900, seguito dalla pubblicazione della predica di consacrazionedellasinagoganel1901:FestpredigtbeiderEinweihung desIsraelitischenTempelsinMeran.Nell’apriledellostessoanno sulAllgemeineZeitungdesJudentums diBerlinoapparve: Brief aus Meran.Nel1905scrisseepubblicòperitipidiEllmenreicha MeranolastoriainduepartidellacomunitàebraicadiHohenems: Die Geschichte der Juden in Hohenems und im übrigen Vorarlberg. DieGeschichtederJudeninTirolundVorarlberg,I u. II Teil. Infine Die Geschichte der Königswarter Stiftung, anch’essa redatta e pubblicata a Merano nel 1907. Scrittori ebrei di fama a Merano FralaclientelaebraicacheraggiungevaMerano,ormaifamosa ed apprezzata meta turistica internazionale, vanno ricordati i già noti soggiorni in città di Arthur Schnitzler, Stefan Zweig,Franz KafkaeLionFeuchtwanger. ArthurSchnitzler(1862-1931)medicoescrittoreebreoviennese, visoggiornòfrail1882edil1907enediedeampiatestimonianza tanto nelle lettere quanto nelle sue opere. Lo scrittore Arthur SchnitzlergiunseaMeranonel1882alseguitodelpadre;vitornò nel1886edebbemododirivedereOlgaWaissnix,ilcuiappassionato ricordo attraversa molta dell’opera dell’autore; nel 1900 rag- giunse la città attraverso il passo dello Stelvio in compagnia di amici scrittori e giornalisti; nel 1907 vi trascorseunmeseconlamoglieOlga Gussmann, soggiorno questo nel quale lavorò essenzialmente al suo romanzoDerWeginsFreie. Traccedellasuggestivaresidenza a Castel Labers durante i soggiorni meranesi di Stefan Zweig (18811942),avvenutitrail1908edil1913, si ritrovano in molti suoi scritti. QuandoZweiggiunseaMeranola per la prima volta, aveva già raggiunto una sua notorietà avendo pubblicato la raccolta Silberne Seiten, ed il dramma Tersites. Al grande pubblico si era però fatto conoscere grazie all’interessamentodellostessoTheodorHerzel,cheglifecepubblicarealcune delle sue novelle nella Neue Freie Presse, l’infuente quotidiano liberale. Breve, ma testimoniato nelle lettere a Milena, fu il soggiorno di FranzKafka(1883-1924)aMeranonellaprimaveradel1920.Particolarmente provato dal rigido inverno che si era abbattuto su Praga, lo scrittore cercò nel mite clima meranese un sollievo alla malattiacheloperseguitava.GiuntoaMeranoalloggiòprovvisoriamente all’Hotel Emma e, nella lettera che scrisse alla sorella pochi giorni dopo il suo arrivo, specificava che era alla ricerca di una sistemazione e che la sua dieta vegetariana ne condizionava le scelte. Questa nota suona curiosa soprattutto pensando alle numerosepossibilitàanchedidietavegetarianacheavrebberopotuto offrirgli i ben nove tra alberghi sanatori e pensioni di proprietà ebraica, nonché i ristoranti kasher. Tanto che essa appare quasi come una scelta ben precisa. Nella lettera del 10 aprile all’amicoMaxBrodeglisottolineavache,fattaeccezioneperalcuni italiani, la gran parte dei turisti erano ebrei, di cui una parte battezzati. Scaturite da una discussione avuta con un ospite in albergo, infatti, in questo soggiorno egli si lasciò sopraffare dalle innumerevoli riflessioni sul suo personale rapporto di ebreo con l’ebraismo e con i suoi correligionari. Quando il 27 giugno lasciò la città, la sua malattia non aveva dato cenni di miglioramento, lasciando spazio ad un acuto senso di angoscia ed irrequietudine. Del soggiorno meranese di quest’ultimo scrittore ebreo, Lion Feuchtwanger(1884-1958), non viètestimonianzacerta,tranne che nella precisione descrittiva che emerge dal suo romanzo intitolato La brutta duchessa. Il modo di spiegare i paesaggi, i castelli, gli ambienti e la stessa biografia di Margarethe Maultasch implicano una frequentazione dell’autore della zona, una confidenza con la storiografia dedicata ai conti di Tirolo e una familiarità con il mondo medievale tirolese in generale.12 ontinuarono qui la loro attività cercand. Moritz Lazarus il padre della psicologia dei popoli si trasferisce a Merano Nel1896eranogiuntiaMeranoil fondatoredellapsicologiadeipopoli, Moritz Lazarus e la moglie NahidaRuth.Idueintellettualicontinuarono qui la loro attività cercando contatti anche con la città. Moritz continuò a trascorrere dei periodiaBerlinodoveeraProfessore onorario della cattedra di psicologia fino al 1898 quando, rientrato 57 definitivamente in città, vi scrisse le ultime opere tutte rivolte a questa nuova disciplina. Morì nel 1903, fu sepolto nel cimitero ebraico cittadino, ma la sua tomba purtroppo é andata distrutta nel corso dellasecondaguerramondiale,quandoilcimiteroebraicofuadibito a deposito di materiale nazista. Nahida, autrice di un testo fondamentale sull’analisi del ruolo della donna nel mondo ebraico, proseguì la sua vita nel ricordo del grande uomo che aveva sposato, inviando spesso ad amici e conoscenti fotografie che lo ritraevanoeallegandobrevilettereincuispiegavacheilfotografo Wassermannsioccupavaanchedellariproduzionefotograficadel ritrattodelmarito,oppurecommentando:“trovoquestatestacosì bella, non ricorda quella di un profeta ?”. Continuò ad interessarsi di cultura, stringendo amicizia con gli intellettuali locali comeilfamosodottorFranzInnerhoferoildottorFrank. Fondò l’Associazione per la protezione degli animali, fu socia onorariadelMuseumsverein,fondatonel1899, pubblicònumerosi scritti, fra cui un testo di 27 pagine a spiegazione della sua collezione di quadri e della formazione del museo civico. Donò all’erigendo museo cittadino numerosi oggetti e la sua collezione di 100 dipinti. 1901 si inaugura la sinagoga Il 27 marzo del 1901 fu inaugurata la sinagoga di via Schiller. Alla cerimonia presenziarono le autorità e un folto pubblico costituito, oltre che dai membri della Comunità meranese, da molti correligionariincittàperunsoggiornodicuraedanumerosissimi concittadini che avevano voluto partecipare al felice evento. Il cronista del Meraner Zeitung, presente alla cerimonia, deve esserne rimasto particolarmente colpito perché ne fa una lunga, dettagliataedentusiasticadescrizione.EranopresentiilCommis- 56. Hotel Stefanie. 57. Franz Kafka, Arthur Schnitzler, Stefan Zweig, Lion Feutchwanger. 37 58 38 sario distrettuale von Ballarini, il Dr. Gilli in rappresentanza anche del capitano distrettuale, il sindaco Dr. Weinberger, il vicesindacoKarlHuber,ilpresidentedell’AziendadicuraSebastian Huber,unafoltarappresentanzadelconsigliomunicipalediMaia Bassa, ilpastoredellachiesaevangelicaDr.Selleenumerosimembri della sua congregazione. Il 1 maggio di due anni prima, nel 1899, durante la cerimonia religiosa di chiusura della stagione della Fondazione Königswarter, il Sanatorio della Comunità, era stato annunciato che,dopodecennidiraccoltafondi,Meranoavrebbeavutolasua primasinagoga.Inquestomodononsisarebbepiùdovutopregare in luoghi di culto precari,o presso il sanatorio, ma in un vero epropriotempioprovvistodiAron-ha-Codesh(Arca)ematroneo. Al felice annuncio molti membri della Comunità donarono immediatamente degli oggetti rituali: la signora Jenny Vogel, proprietaria della pensione e del ristorante kasher nell’odierna via XXX Aprile, donò un Meil, cioè una copertura di velluto per i Rotoli della Torah. Il signor Emanuel Jerusalem di Praga, donò un Sefer Torah, cioè i rotoli del Pentateuco e un Parochet, cioèil tradizionaleparamentodivellutoodamascochevaappesodavanti l’arca. Infine il signor Samuel Haas di Lipto donòuno Jadd’argento,ossiailbastoncinoutilizzato dall’ officiante per seguire la lettura sullaTorah. Orafinalmentequell’annuncioeradiventato realtà.AronTänzerproseguìconlasuapredica che per tre quarti d’ora tenne desta l’attenzione degliastantieseppeparlareailorocuorid’amore, santità e pace, concluse con una preghiera persuamaestàl’imperatoreFrancescoGiuseppe, sottolacuiegidafupossibilecostruirequelluogodiculto,perlacittàdiMerano,perleautorità e per la popolazione cittadina tutta. Il cronista delMeranerZeitungnelsuoarticoloriportònumerosistralcideldiscorsotenutodalrabbino. 59 Sionismo e cure a Merano Dopo la prima guerra mondiale e gli sconvolgimenti politici di cui fu foriera, la comunità ebraica di Merano, sempre più grande, divenneindipendentedaHohenems.Ambulatori medici, negozi e ristoranti, nonché nove fra sanatori, pensioni e alberghi di proprietà ebraica, ne davano un ritratto articolato e ne disegnavano la dislocazione, ma era all’Hotel Bellaria che si riunivano gli ospiti e i residenti intellettualmente, scientificamente o politicamente più impegnati. I proprietari, i Bermann, desideravano che il loro, oltre che un lussuoso albergo, potesse essere anche un punto di riferimento culturale, spirituale e politico per la comunità e per gli ospiti. Josef Bermann era un giovane sionista che, in accordo perfetto con ciò che era avvenuto a partire dal 1881 e ancora avveniva in tutt’Europa, aveva fondato una organizzazione sionista chiamata Blau-Weiss. Sulla spinta dei pogrom del 1881-82, infatti, in molte parti d’Europa gli ebrei cominciarono a credere che l’unica via d’uscita a secoli di violente persecuzioni e massacri fosse la creazione di un autonomo Stato di Israele. Nacque il movimento sionista che, divulgato e teorizzato da numerosi intellettuali, fra i più noti spicca il nome di Theodor Herzel, in breve tempo ebbe grande seguito tanto in Europa quanto negli Stati Uniti. Ovunque i gruppi sionisti raccoglievanofondi,organizzavanoconferenze,corsidiebraicoedi storia ebraica. A Merano la comunità cittadina era senz’altro molto unita e compatta nel seguire le linee guida del movimento; ne è muto testimone il busto di Theodor Herzel che ancor oggi troneggia nell’ingresso della sinagoga. In città giungevano continuamente esponenti di spicco del sionismo. Vladimir Jabotinsky (1880-1940), Hayyim Bialik (1873-1934) e Chaim Weizmann (1874-1952) soggiornarono più volte al Bellaria o allo Stefanie. Molto spesso le serate di musica o di canto organizzate al Bellaria avevano lo scopo preciso di raccogliere fondi per sostenere i primi ebrei che tornavano in Palestina. Chaim Weizmann, primo presidente del neonato Stato di Israele, nella propria autobiografia dal titolo Trial and error, pubblicata a Londra nel marzo del 1949 per i tipi di Hamish Hamilton, non rinuncia a parlare di Merano e dei suoi soggiorni con la famiglia. Come riportò giustamente la Meraner Kurzeitung und Fremdenliste del 29 settembre 1923 nel registrare la sua presenzaincittà: WeizmannCharles,Chemicher, London- Weizmann Vera mit Sohn und Erziherin London, prima di essere uomo politico e punto di riferimento per l’Organizzazione sionista mondiale egli era infatti un affermato chimico ed un apprezzato scienziato. Iltestocompletodelsaggiositrova in www.emscuola.org/labdocstoria. Note 1 BURMAISTER K.H., Rabbiner Dr. Aron TänzerGelehrter und Menschenfreund, Bregenz 1897, p. 72. 2 STEINHAUS F., Ebrei, Juden, op. cit., p. 8. 3 Ibidem, p. 8. 4 Ibidem, p. 9. 5 STEINHAUS F. PRUCCOLI R., La Comunità ebraica di Merano, Merano 1998, p. 6. 6 Adressbuch des Kurortes Meran 1890, p. 325. 7 POKORNYB.,op.cit.,1929, p.222. 8 AMTHOR E. Fürer durch Tirol, Augsburg 1886. Jakob Bermann era uomo molto religioso e oltre ad essere membro della fondazione assunse l’impegno, fin qui condotto da Daniel Bermann, di prendersi cura dei riti religiosi dedicati ai defunti. 9 Il movimento dell’Haskalàh, nato in Germania sul finire del XVIII secolo, nella prima metà del XIX secolo si espanse nell’impero asburgico per giungere nell’Europa dell’est nella seconda metà dell’Ottocento. Incoraggiava gli ebrei a superare le costrizioni del ghetto riformando gli studi ebraici, ampliandoli alle materie secolari, pubblicando nuovi libri di testo e aprendo moderne scuole ebraiche. 10 Libro dei morti, Archivio della Comunità Ebraica di Merano. 11 Oggi Smolenskin riposa in quello stato ebraico da lui anelato, alcuni anni orsono infatti, su richiesta dello Stato di Israele la sua salma fu traslata dal piccolo cimitero meranese. 12 Cfr. DELLE CAVE F., HUBER B., Meran im Blickfeld deutscher Literatur, Bolzano 1988, pp. 58-67; 81-89; 100-112; 116-118. D E U T S C H L A N D 1 9 3 3 a cura di Milena Cossetto EinältererJudeerinnertsichanseinenSchulfreundinSobernheim: WirwarendamalsfünfzehnJahrealtundunternahmenalles gemeinsam.EinesTages,imApril1933,sagteichzuihm:„Na,komm schon(erhattegeradeSchwierigkeitenmitdenSchulaufgaben),wir machensiezusammen.“GenauvorunseremHaussagteerdann:„Nein, ichdarf dasnichtmehr,dieHitlerJugendhatesverboten.“Dastraf mich sehrhart;ichginginmeinZimmerundweintelange.[...]Ichkonntees damalseinfachnichtverstehen;ichsprachniemehrmitdiesemJungen, obwohlichnocheinigeMonateandieserSchuleblieb.NachdemKrieg habeichihngesehen,icherkannteihn,undichnehmean,dassaucher micherkannte,aberwirtatenbeide,alshättenwirunsniemalsgekannt. HENRY F., Nachbarn und Opfer. Erinnerung an eine Kleinstadt im Nationalsozialismus,Bonn1992,S./p.125. Opferder„Endlösung“inPolen:DeportationvonKinder. DieAugenzeuginSaraGrossman-WeilüberdieDeportationvon KinderausdemGhettoºódź: 1942gabeseineallgemeineAusgangssperre,einewichtigeSelektion [...].SiegingenvonStraßezuStraße,vonHauszuHaus,nichteiner, nichtzwei,nichtdrei,sonderneineganzeGruppevonSS-Männern,mit Hunden,undriefenjeweilsdieBewohnereinesbestimmtenHausesheraus [...].DieKinderwurdenmitgenommen[...].WenndieMutterprotestierte, wurdesieebenfallsmitgenommenodererschossen.Odersieentrissenihr dasKindundließensiezurück.UndalleKinder,kleineKinder,ganz kleine[...]wurdenaufdiesenWagengeworfen,richtiggeworfen.Die SchreiestiegenzumHimmelauf,aberesgabkeineHilfe... 39 DWORK D., Kinder mit dem gelben Stern, München 1994, S./p.201. FrancesHenrylebtheuteinKanada.1939konntesie,imAltervon siebenJahren,mitihrenElternvordenNazisausDeutschland fliehen.ÜberihreSchulzeitalsjungesMädchenschreibtsie: AbMittederdreißigerJahrewaresjüdischenKindernichtmehrerlaubt, öffentlicheSchulenzubesuchen.[...]EtwadreiStraßenentferntvon unserer Wohnung [...] unterhielt ein aus dem Dienst entlassener (jüdischer)LehrereineSchulefürjüdischeKinder.Siebestandauseinem Raum;jedeReihebedeuteteeineandereKlasse.WirkleinerenKinder saßenindererstenReihe,währenddieälterenKinderdierückwärtigen Reihenbesetzten.DiejüngstenKinderlerntenRechnenmitsorgfältig gesammeltenleerenEierschalen.DieschmerzhaftesteErinnerungaus dieserZeitistdieErinnerungdaran,wiemeineFreundinundichauf unseremSchulwegvonNazi-Jugendlichenverspottetundverhöhnt wurden.Siebeleidigtenuns,bewarfenunsmitSteinenundmitMist gefülltenPapiertütenundriefen„Jud,Jud,scheißindieTutt.“ HENRY F., Nachbarn und Opfer. Erinnerung an eine Kleinstadt im Nationalsozialismus,Bonn1992,S./p.21. 60 58. La Sinagoga di Merano. 59. Il sanatorio ebraico di Merano. 60. Backen der ungesäuerten Brote (Mazzot) - Cottura del pane non lievitato. Dal libro di preghiere ebraico Machsor Lipsiae, XIV-XV sec.