Dialogo CTA sull’integrazione «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità» Bilancio intermedio 2013 e accenti per le attività 2014 Incontro tecnico del 6 dicembre 2013 1 I partner del dialogo CTA sull’integrazione «Lavorare - offrire e sfruttare opportunità» sono: Confederazione: Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP (Ufficio federale della migrazione UFM) Segreteria di Stato dell’economia SECO Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione SEFRI Cantoni: Conferenza dei Governi cantonali (CdC) Conferenza dei direttori cantonali della pubblica educazione (CDPE) Conferenza dei direttori cantonali dell’economia pubblica (CDEP) Città e Comuni: Unione delle città svizzere (UCS) Iniziativa delle città per la politica sociale Associazione dei Comuni svizzeri (ACS) Datori di lavoro / Associazioni mantello: Unione svizzera degli imprenditori (USI) Unione svizzera delle arti e dei mestieri (usam) Datori di lavoro / Associazioni settoriali: GastroSuisse hotelleriesuisse Società Svizzera Impresari Costruttori (SSIC) Lavoratori / Associazioni mantello: Travail.Suisse Lavoratori / Sindacati: Unia Migranti / Associazioni mantello: Forum per l’integrazione delle migranti e dei migranti (FIMM) Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) 2 Sintesi Il 30 ottobre 2012, la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni hanno avviato, nell’ambito della loro piattaforma politica che è la Conferenza tripartita sugli agglomerati (CTA), il dialogo «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità» con organizzazioni del mondo del lavoro e della popolazione migrante. L’obiettivo è d’intensificare la collaborazione tra settore pubblico e privato sulla base di progetti concreti per promuovere l’integrazione dei lavoratori immigrati. I partner del dialogo hanno adottato quindici obiettivi da conseguire entro il 2016 nei tre campi d’azione seguenti: «Informazione e sensibilizzazione», «Lingua e formazione» e «Integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente». Nel dicembre 2013 hanno steso un primo bilancio intermedio sul piano tecnico, definendo al tempo stesso gli accenti per le attività del 2014. Lo Stato ha migliorato la prima informazione destinata ai nuovi arrivati e la consulenza fornita ai datori di lavoro. Il potenziamento della collaborazione con l’economia si traduce in discussioni per scambiarsi informazioni, nell’organizzazione congiunta di visite per i genitori con un passato migratorio a saloni dei mestieri e in dibattiti e colloqui specializzati inerenti all’integrazione sul posto di lavoro. A livello nazionale, le parti sociali del settore dell’edilizia principale si sono fortemente impegnate nella promozione linguistica. Visto il successo riportato, il progetto pilota «Il tedesco sul cantiere» sarà prorogato sino a fine 2015 ed esteso all’insieme della Svizzera. L’Ufficio federale della migrazione (UFM) ha predisposto supporti per la formazione in funzione del ramo economico specifico. Il progetto lanciato dal settore alberghiero e della ristorazione al fine di approfondire i temi dell’integrazione e della comunicazione interculturale nell’ambito della formazione dei capiazienda è ormai consolidato. Nel 2014, l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri vaglierà come sviluppare i temi dell’integrazione e della non discriminazione nell’ambito della formazione continua dei quadri di piccole e medie imprese (PMI). Per promuovere l’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente, la Confederazione, i Cantoni e i Comuni hanno lanciato dei progetti pilota. Inoltre, diverse autorità a livello federale e cantonale si stanno adoperando per rimuovere gli ostacoli amministrativi e, in un approccio coordinato, ottimizzare le rispettive offerte integrative nel settore. Occorrono provvedimenti in materia d’informazione e di sensibilizzazione dei datori di lavoro. Desiderosi di intensificare gli sforzi su scala nazionale, i partner del dialogo hanno definito diversi accenti per le attività del 2014. Nel 2014, la direzione di progetto CTA si rivolgerà ad altre associazioni settoriali per allargare il dialogo inerente all’integrazione sul lavoro. Saranno altresì predisposti nuovi progetti il cui avvio è previsto per inizio 2015 nell’ambito del bilancio intermedio ad alto livello. 3 Accenti per le attività del 2014 1) Le associazioni padronali e settoriali come anche i servizi statali specializzati potenziano la loro collaborazione in materia d’informazione dei datori di lavoro Le associazioni padronali e settoriali nazionali utilizzano in maniera più attiva i rispettivi media e le rispettive pubblicazioni al fine di diffondere le informazioni sull’integrazione e sulle buone pratiche. La direzione di progetto CTA provvede a uno scambio regolare con le associazioni per discutere eventuali temi e proporre un sostegno tecnico. 2) Integrazione e non discriminazione nella formazione continua dei quadri di PMI Viste le esperienze maturate sinora da singole associazioni settoriali (p. es. GastroSuisse), l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri vaglia come sviluppare i temi dell’integrazione e della non discriminazione nella formazione continua dei quadri di PMI. 3) «Tedesco-francese-italiano sul cantiere» Le parti sociali del settore dell’edilizia principale organizzano almeno 20 corsi nella Svizzera tedesca e un numero ancora da precisare di corsi in lingua francese nei Cantoni Friburgo e Giura. S’impegnano affinché il modello sia ripreso nel resto della Svizzera romanda, dove i fondi paritetici del settore sono organizzati a livello cantonale. Valutano la necessità di proporre corsi di lingua in Ticino. 4) Le associazioni nazionali sensibilizzano i loro membri cantonali alla collaborazione tra Stato ed economia A inizio 2014, le associazioni padronali e settoriali che partecipano al dialogo spiegano ai loro membri cantonali come la collaborazione tra ente pubblico e settore privato può favorire la riuscita dell’integrazione degli impiegati stranieri, il che è vantaggioso sia per le imprese a titolo individuale sia per l’intera società. I membri cantonali sono incoraggiati a sostenere i servizi specializzati in materia d’integrazione, segnatamente per creare dei contatti, aprire delle porte e riprendere nelle loro pubblicazioni temi legati all’integrazione. 5) L’UFM elabora una guida dedicata alla promozione linguistica sul lavoro L’UFM si basa sulle guide esistenti per elaborare una guida che illustri le possibilità di promozione linguistica sul lavoro. In tale contesto, si avvale dell’appoggio delle associazioni settoriali. La guida sarà messa a disposizione dei datori di lavoro e dei servizi specializzati in materia d’integrazione. I partner del dialogo definiscono di concerto le modalità di distribuzione della guida in modo da raggiungere un numero quanto più possibile elevato di datori di lavoro. 6) I partner del dialogo favoriscono la comprensione del processo d’acquisizione di conoscenze linguistiche Gli attori non statali che partecipano al dialogo utilizzano i rispettivi media per spiegare ai datori di lavoro quali risultati possono aspettarsi dai corsi di lingua. Occorre altresì illustrare ai lavoratori il beneficio che possono trarre dai corsi linguistici. In tale contesto, gli attori statali che partecipano al dialogo offrono un sostegno tecnico. 4 7) Lo Stato e le associazioni potenziano l’informazione dedicata all’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente I partner del dialogo si offrono mutuo sostegno nell’informare i datori di lavoro in merito all’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente. Le associazioni padronali e settoriali utilizzano i rispettivi media per pubblicare articoli sui progetti e sulle buone pratiche. I servizi statali specializzati in materia d’integrazione forniscono loro le informazioni necessarie. 8) Ricerca di nuovi partner del dialogo La direzione di progetto CTA si mette in contatto con altri settori che comportano un’elevata proporzione di lavoratori stranieri, al fine di convincerli a partecipare al dialogo sull’integrazione e a lanciare progetti pilota. A tal fine, beneficia in particolare del sostegno dell’Unione svizzera degli imprenditori e dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri. Occorre inoltre integrare nel dialogo anche i settori che si sono già attivati per il raggiungimento di obiettivi analoghi a quelli perseguiti dal dialogo CTA sull’integrazione. 5 Indice 1 Introduzione ................................................................................................................. 7 2 I progetti del dialogo ..................................................................................................... 7 3 2.1 Unione svizzera delle arti e dei mestieri: informare i datori di lavoro ........................ 7 2.2 GastroSuisse: informare e sensibilizzare i futuri capi-azienda ................................. 8 2.3 Parti sociali del settore dell’edilizia principale: progetto «Il tedesco sul cantiere» .... 8 Contributi dello Stato e dell’economia nei tre campi d’azione ....................................... 9 3.1 Campo d’azione «Informazione e sensibilizzazione»............................................... 9 3.1.1 Obiettivi concreti 2012-2016 ......................................................................... 9 3.1.2 Prima informazione fornita dallo Stato, consulenza offerta ai datori di lavoro e ai lavoratori ................................................................................................................... 9 3.1.3 Tutela contro la discriminazione...................................................................10 3.1.4 Attività congiunte dello Stato e dell’economia ..............................................11 3.1.5 Informazioni fornite dalle associazioni padronali e settoriali .........................11 3.1.6 Conclusione .................................................................................................12 3.1.7 Impegno della società civile .........................................................................12 3.2 Campo d’azione «Lingua e formazione» ................................................................13 3.2.1 Obiettivi concreti 2012-2016 ........................................................................13 3.2.2 Corsi di lingua orientati alla pratica ..............................................................13 3.2.3 Conclusione .................................................................................................14 3.3 Campo d’azione «Integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente» .....................................................................15 3.3.1 Obiettivi concreti 2012-2016 ........................................................................15 3.3.2 Potenziamento dell’informazione e della consulenza fornite alle autorità e ai datori di lavoro .............................................................................................................15 3.3.3 Sensibilizzazione dei datori di lavoro statali e privati ....................................15 3.3.4 Rimuovere gli ostacoli ..................................................................................16 3.3.5 Progetti pilota...............................................................................................16 3.3.6 Conclusione .................................................................................................17 4 Bilancio globale ...........................................................................................................18 5 Allegato .......................................................................................................................19 6 1 Introduzione Con l’obiettivo di promuovere l’integrazione, la Confederazione, i Cantoni, le città e i Comuni intendono intensificare la collaborazione tra settore pubblico e privato nell’ambito della loro piattaforma politica che è la Conferenza tripartita sugli agglomerati (CTA). Pertanto, il 30 ottobre 2012 è stato avviato congiuntamente dalla CTA e da alcune organizzazioni del mondo del lavoro e della popolazione migrante il dialogo «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità». I partner del dialogo hanno adottato 15 obiettivi da conseguire entro il 2016 nei tre campi d’azione «Informazione e sensibilizzazione», «Lingua e formazione» e «Integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente». Nel dicembre 2013 hanno steso un primo bilancio intermedio sul piano tecnico, definendo al tempo stesso gli accenti per le attività del 2014. 2 I progetti del dialogo Le organizzazioni del mondo del lavoro coinvolte sostengono il dialogo attraverso progetti concreti. In occasione dell’avvio del dialogo il 30 ottobre 2012 hanno lanciato tre progetti nei campi d’azione «Informazione e sensibilizzazione» e «Lingua e formazione», che serviranno da base per altri passi importanti e progetti successivi. 2.1 Unione svizzera delle arti e dei mestieri: informare i datori di lavoro Conformemente agli obiettivi del dialogo, le associazioni padronali e settoriali intendono utilizzare i rispettivi media per informare le imprese sull’integrazione e sulla non discriminazione sul posto di lavoro. L’Unione svizzera delle arti e dei mestieri (usam) ha fatto il primo passo allegando un foglio illustrativo all’edizione del novembre 2012 del suo giornale per ricordare e spiegare ai datori di lavoro quali sono, per la loro impresa, i vantaggi di un’integrazione riuscita dei lavoratori stranieri, come possono contribuire a tale successo e a chi devono rivolgersi per una consulenza. Così facendo è stato possibile raggiungere circa 250 associazioni affiliate e 160 000 abbonati. Le quattro associazioni nazionali hanno informato sull’avvio del dialogo. L’Unione svizzera delle arti e dei mestieri e l’Unione svizzera degli imprenditori hanno pubblicato sul loro sito un link verso il sito del dialogo. È certo che nell’insieme le associazioni nazionali potrebbero utilizzare maggiormente i rispettivi media per fornire informazioni sull’integrazione sul posto di lavoro o sulle buone pratiche esistenti. Al tempo stesso, i servizi statali competenti potrebbero offrire un sostegno tecnico più attivo. Le associazioni nazionali possono servirsi anche degli articoli redatti congiuntamente a livello regionale dai servizi specializzati in materia d’integrazione e dalle associazioni padronali e settoriali. Inoltre, possono pubblicare articoli di questo tipo nei rispettivi media o trasmetterli ad altri membri regionali pregandoli di pubblicarli a loro volta. 7 1° accento per le attività del 2014: le associazioni padronali e settoriali come anche i servizi statali specializzati potenziano la loro collaborazione in materia d’informazione dei datori di lavoro Le associazioni padronali e settoriali nazionali utilizzano in maniera più attiva i rispettivi media e le rispettive pubblicazioni al fine di diffondere le informazioni sull’integrazione e sulle buone pratiche. La direzione di progetto CTA provvede a uno scambio regolare con le associazioni per discutere eventuali temi e proporre un sostegno tecnico. 2.2 GastroSuisse: informare e sensibilizzare i futuri capi-azienda I partner del dialogo intendono contribuire anche a un trattamento più approfondito dei temi dell’integrazione e della non discriminazione sul posto di lavoro nei corsi di formazione del settore per capi-azienda e/o capi del personale. In questo contesto, GastroSuisse ha fornito un primo contributo. Da molto tempo ormai, la gestione della diversità culturale nell’impresa fa parte del programma dei corsi di formazione per capi-azienda, che ogni anno sono frequentati da 80-100 persone. Dal 2013, i temi dell’integrazione e della comunicazione interculturale sono trattati in modo più approfondito. Per aumentare la portata di tali misure, GastroSuisse ha ripreso questi temi anche nella formazione per esercenti, il che permette di raggiungere circa 1000 persone l’anno. 2° accento per le attività del 2014: integrazione e non discriminazione nella formazione continua dei quadri di PMI Viste le esperienze maturate sinora da singole associazioni settoriali (p. es. GastroSuisse), l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri vaglia come sviluppare i temi dell’integrazione e della non discriminazione nella formazione continua dei quadri di PMI. 2.3 Parti sociali del settore dell’edilizia principale: progetto «Il tedesco sul cantiere» Durante il semestre invernale 2012/2013, la Società Svizzera Impresari Costruttori (SSIC) e il sindacato Unia hanno realizzato un progetto pilota finalizzato alla promozione delle conoscenze linguistiche sul posto di lavoro, al quale hanno partecipato circa 60 operai edili di tre imprese di Basilea, Berna e della Svizzera orientale. Le circa 50 lezioni sono state impartite gratuitamente durante l’orario di lavoro oppure sono state conteggiate come ore di lavoro prestate. Le spese sono state assunte dal fondo paritetico del settore, gestito dalle parti sociali SSIC, Quadri dell’Edilizia Svizzera, Unia e syna. I corsi, offerti da ECAP, erano impostati secondo il sistema d’apprendimento linguistico orientato alla pratica fide, sviluppato su incarico dell’Ufficio federale della migrazione (UFM). Progetto successivo: «Tedesco-francese-italiano sul cantiere» Come emerso dalla valutazione, le imprese coinvolte nel progetto si sono dichiarate molto soddisfatte dei cinque corsi pilota. Il fatto che le lezioni siano state impartite durante l’orario di lavoro ha tuttavia creato problemi in alcuni cantieri. Pertanto, le imprese hanno consigliato di offrire i corsi anche il sabato mattina e di contarli come ore di lavoro. Convinto dal successo dei corsi pilota, il fondo paritetico ha deciso nell’estate 2013 di prorogare il progetto sino alla fine del 2015 e di estenderlo a tutta la Svizzera tedesca e ai Cantoni 8 Friburgo e Giura. Il fatto di contare tutte le lezioni frequentate nel tempo libero come orario di lavoro ha dato adito a controversie. I datori di lavoro si sono tuttavia resi conto dell’importanza della promozione linguistica in un settore con una percentuale di lavoratori stranieri pari al 60 per cento circa, per cui le parti sociali sono giunte al seguente compromesso: chi frequenta con successo un corso semestrale nel tempo libero ottiene un premio salariale di 750 franchi. Ciò corrisponde al 70 per cento del salario di base per circa 40 ore di lavoro oppure a 50 lezioni di 50 minuti. L’offerta si rivolge a tutte le imprese soggette al contratto nazionale mantello per l’edilizia principale. Nell’autunno 2013 sono stati avviati cinque corsi successivi nelle tre aziende che hanno partecipato al progetto pilota. Nel 2014 seguiranno altri corsi nella Svizzera tedesca. Non è ancora noto il numero dei corsi «Il francese sul cantiere» che si svolgeranno nei Cantoni Friburgo e Giura. 3° accento per le attività del 2014: «Tedesco-francese-italiano sul cantiere» Le parti sociali del settore dell’edilizia principale organizzano almeno 20 corsi nella Svizzera tedesca e un numero ancora da precisare di corsi in lingua francese nei Cantoni Friburgo e Giura. S’impegnano affinché il modello sia ripreso nel resto della Svizzera romanda, dove i fondi paritetici del settore sono organizzati a livello cantonale. Valutano la necessità di proporre corsi di lingua in Ticino. 3 Contributi dello Stato e dell’economia nei tre campi d’azione La direzione di progetto del dialogo CTA sull’integrazione ha condotto presso i servizi specializzati in materia d’integrazione dei Cantoni e dei Comuni come anche presso i partner del dialogo del mondo del lavoro un’indagine sulle attività svolte nel 2013 e sulle azioni previste per il 2014. Non è possibile restituire in maniera approfondita tutti i contributi al raggiungimento degli obiettivi del dialogo. Qui di seguito è presentata, senza pretesa di esaustività, una sintesi delle varie attività. 3.1 3.1.1 Campo d’azione «Informazione e sensibilizzazione» Obiettivi concreti 2012-2016 Lo Stato e l’economia si sostengono a vicenda per quanto riguarda l’informazione e la sensibilizzazione oppure questioni inerenti all’integrazione e alla discriminazione. Lo Stato garantisce una prima informazione efficace ai nuovi stranieri arrivati e organizza offerte di consulenza e d’informazione adeguate destinate sia ai lavoratori sia ai datori di lavoro. Lo Stato e l’economia informano i lavoratori sulle offerte di consulenza e d’integrazione incoraggiandoli a farne uso in caso di necessità. Inoltre, i datori di lavoro pubblici e privati contribuiscono a disinnescare i conflitti nel lavoro quotidiano. 3.1.2 Prima informazione fornita dallo Stato, consulenza offerta ai datori di lavoro e ai lavoratori I 26 Cantoni si sono impegnati mediante un accordo di programma concluso con la Confederazione a informare i nuovi arrivati entrati legalmente in Svizzera sulle condizioni di vita e sulle principali offerte in materia d’integrazione. Ai migranti particolarmente bisognosi di sostegno per un’integrazione riuscita vanno assegnate quanto prima misure d’integrazione adatte. I Cantoni stanno tuttora elaborando e realizzando congiuntamente ai Comuni assetti 9 d’informazione appropriati. Pertanto, in certi Cantoni e Comuni sono svolti sistematicamente colloqui di benvenuto personalizzati, mentre in altri Cantoni sono organizzate regolarmente manifestazioni informative destinate ai nuovi arrivati e spesso anche a gruppi target specifici (p.es. persone ammesse nell’ambito del ricongiungimento familiare, expat, ecc.). I servizi specializzati in materia d’integrazione continuano a sviluppare ulteriormente le rispettive prestazioni fornite ai gruppi target più diversi. Queste prestazioni comprendono tra l’altro le informazioni destinate ai lavoratori stranieri riguardo ai loro diritti e obblighi o alle assicurazioni sociali. Spesso, i servizi specializzati in materia d’integrazione cercano di instaurare una collaborazione con i datori di lavoro per tenere conto delle loro esigenze e coinvolgerli nella diffusione delle informazioni. A tal fine mettono a disposizione una crescente gamma di offerte comprendente l’organizzazione di corsi di lingue, la consulenza e il coaching per questioni inerenti all’integrazione e alla discriminazione e manifestazioni interne su misura a scopo informativo. Il servizio specializzato in materia d’integrazione di Basilea Città, per esempio, fornisce ogni mese informazioni sulla vita in Svizzera alle persone nuovamente arrivate che iniziano a lavorare da Novartis e Roche. Inoltre, i servizi specializzati intensificano le informazioni su queste offerte, per esempio nelle rubriche specifiche online destinate alle imprese oppure tramite l’invio mirato di documentazioni. I datori di lavoro ricevono anche pubblicazioni speciali. L’edizione di maggio di MIX, il giornale dei migranti dei Cantoni Argovia, Berna, Basilea Campagna, Basilea Città, Grigioni e Soletta, per esempio, è stata distribuita alle PMI di questi Cantoni. Dedicata al tema «Sfruttare i potenziali – integrazione sul posto di lavoro agendo insieme all’economia», conteneva tra l’altro i ritratti di alcune imprese e varie interviste con datori di lavoro. A Berna è stato distribuito nelle imprese l’opuscolo «Intégration de la main-d'œuvre étrangère - une chance et une responsabilité pour les entreprises» comprendente una raccolta di esempi pratici d’attualità. L’opuscolo è stato pubblicato nel 2012 da Migration-Alliance Kanton Bern. Nel 2014 queste attività informative saranno intensificate. Il Canton San Gallo rielaborerà gli opuscoli dedicati all’integrazione sul posto di lavoro e alle procedure non discriminatorie per il reclutamento di personale e di apprendisti, distribuendoli poi alle imprese. Neuchâtel sviluppa ulteriormente il programma «Multiculturalité en entreprises» finalizzato a sensibilizzare e a formare le imprese, affinché siano in grado di gestire la diversità culturale. Nel 2013, il Canton Friburgo ha condotto un’inchiesta nelle aziende per recensire le buone pratiche; nel 2014, i risultati verranno comunicati in maniera mirata ai datori di lavoro. 3.1.3 Tutela contro la discriminazione La tutela contro la discriminazione diventerà un punto forte della promozione dell’integrazione grazie ai programmi d’integrazione cantonali che saranno avviati nel 2014 in tutta la Svizzera. I Cantoni stanno già pianificando una serie di attività. Il Canton Glarona realizzerà nei Comuni varie manifestazioni finalizzate alla sensibilizzazione. Il Canton Vaud, invece, sta elaborando una strategia volta a promuovere le buone pratiche in materia di tutela contro la discriminazione nel mondo del lavoro. Basilea Città pubblicherà una lista di controllo «Gestion de la diversité dans les entreprises» che sarà diffusa mediante le newsletter dalle associazioni padronali e settoriali e distribuita ai sindacati. Contemporaneamente sarà lanciato un test omonimo online. 10 Affinché la tutela contro la discriminazione sia efficace, occorre informare non solo i datori di lavoro, ma anche i lavoratori sui loro diritti e obblighi in questo ambito. Pertanto, nel settore alberghiero e della ristorazione, i temi dell’integrazione e della non discriminazione sono da anni parte integrante dei corsi di qualificazione di base Perfecto e Progresso e dei percorsi formativi destinati ai rifugiati Profora e RIESCO. 3.1.4 Attività congiunte dello Stato e dell’economia Le attività svolte congiuntamente sono assi variegate. In numerosi Cantoni, i delegati all’integrazione incontrano le associazioni padronali o settoriali per scambiarsi informazioni, chiarire i bisogni oppure discutere delle possibilità di collaborare. Nel Canton Zugo, per esempio, è stato istituito un dialogo con la Camera di Commercio; Baden, dal canto suo, coinvolge i datori di lavoro nell’elaborazione dell’assetto municipale d’integrazione. I servizi specializzati partecipano a fiere dell’informazione, per esempio a Sciaffusa, per allacciare nuovi contatti con le PMI. Sono presenti ai saloni dei mestieri, per esempio a Basilea Città o in Turgovia, e organizzano insieme alle associazioni delle arti e dei mestieri visite per genitori con un passato migratorio per informarli sul sistema della formazione professionale. A ciò si aggiungono le manifestazioni finalizzate all’informazione e alla discussione, alle quali partecipano sia le associazioni padronali che le imprese. Alcuni esempi nel 2013: l’incontro professionale «Integrazione degli stranieri – il ruolo delle PMI di Basilea Campagna», le tavole rotonde «Discriminazione sul posto di lavoro» a Berna e «Crescita, immigrazione, integrazione – opportunità e responsabilità delle imprese» a Sciaffusa, il convegno «Integrazione riuscita nelle imprese» a St. Margrethen oppure la conferenza sociale seguita da una tavola rotonda nel Canton Nidvaldo dedicata al tema «Il potenziale della diversità», alla quale hanno partecipato rappresentanti dell’economia e dell’amministrazione. Numerosi eventi di questo genere sono previsti anche per il 2014. Piuttosto rari sono invece progetti comuni come MAGNET, lanciato nel 2013 dal servizio specializzato in materia d’integrazione del Canton Zurigo congiuntamente a una mezza dozzina di imprese: per ogni azienda sono elaborate e poi attuate misure integrative mirate che corrispondono alle sue esigenze. Il progetto pilota sarà valutato e ampliato nel 2014. 3.1.5 Informazioni fornite dalle associazioni padronali e settoriali Le quattro associazioni padronali e settoriali coinvolte hanno fornito informazioni sull’avvio del dialogo e sui suoi obiettivi nei rispettivi media nazionali. Particolarmente dettagliato si è rivelato il resoconto pubblicato nell’organo dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri, al quale è seguito più tardi un articolo sul progetto pilota «Il tedesco sul cantiere». L’organo ufficiale della Società Svizzera Impresari Costruttori «bauwirtschaft» ha approfittato della decisione del fondo paritetico di prorogare questo progetto per invitare il presidente centrale della SSIC a spiegare alle aziende quali vantaggi comporta la promozione delle conoscenze linguistiche dei collaboratori di lingua straniera. Gli articoli di approfondimento su questioni legate all’integrazione sono piuttosto rari, sebbene i media delle associazioni possano contare sul sostegno tecnico dei servizi specializzati in materia d’integrazione. Di tale sostegno ci si è avvalsi per esempio nei Cantoni Ginevra e Friburgo, dove i giornali delle associazioni settoriali cantonali hanno pubblicato articoli riguardanti l’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e di persone ammesse provvisoriamente, come anche nel Cantone di Basilea Città, dove il giornale «Erfolg» dell’Associazione svizzera delle PMI ha pubblicato in collaborazione con il servizio cantonale 11 specializzato in materia d’integrazione un articolo sull’importanza delle conoscenze linguistiche e della promozione linguistica nel mondo del lavoro. 3.1.6 Conclusione La panoramica evidenzia le numerose possibilità di collaborazione tra Stato ed economia per diffondere informazioni sull’integrazione e sulla discriminazione. Ma la molteplicità delle vie percorribili può trarre in inganno, giacché non dice le difficoltà che possono incontrare i delegati cantonali e comunali nello stabilire contatti regolari con i datori di lavoro o nel trovare tra le PMI i partner adatti per la realizzazione di progetti concreti. Tutti i delegati perseguono contatti più intensi con il mondo del lavoro; alcuni Cantoni, come ad esempio il Ticino, desiderano avviare il dialogo CTA sull’integrazione a livello regionale. In questo contesto, il sostegno da parte delle associazioni padronali e settoriali nazionali che partecipano al dialogo si rivelerebbe molto utile. 4° accento per le attività del 2014: le associazioni nazionali sensibilizzano i loro membri cantonali alla collaborazione tra Stato ed economia A inizio 2014, le associazioni padronali e settoriali che partecipano al dialogo spiegano ai loro membri cantonali come la collaborazione tra ente pubblico e settore privato può favorire la riuscita dell’integrazione degli impiegati stranieri, il che è vantaggioso sia per le imprese a titolo individuale sia per l’intera società. I membri cantonali sono incoraggiati a sostenere i servizi specializzati in materia d’integrazione, segnatamente per creare dei contatti, aprire delle porte e riprendere nelle loro pubblicazioni temi legati all’integrazione. 3.1.7 Impegno della società civile Il dialogo sull’integrazione nel mondo del lavoro pone l’accento sulla collaborazione tra Stato e organizzazioni del mondo del lavoro. Pertanto, anche il monitoraggio si è concentrato su tale aspetto. Parallelamente, anche numerose attività della società civile contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi del dialogo. È il caso, per esempio, dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) e del Forum per l’integrazione delle migranti e dei migranti (FIMM), che partecipano entrambi al dialogo sull’integrazione e, con progetti, manifestazioni, campagne e varie attività quotidiane, contribuiscono ampiamente all’integrazione nel mondo del lavoro dei lavoratori immigrati, dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente. Le seguenti due iniziative sono presentate a titolo d’esempio. • La campagna ACES «Le pari opportunità, un investimento vincente» dedicata alle pari opportunità sul posto di lavoro Nel maggio 2013, l’Aiuto delle Chiese Evangeliche in Svizzera (ACES) ha lanciato una campagna pluriennale dedicata al tema delle pari opportunità. Per la prima fase, l’ACES ha scelto come tema le pari opportunità sul posto di lavoro avvalendosi del sostegno dell’Unione svizzera degli imprenditori (USI) che partecipa al dialogo CTA sull’integrazione «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità». L’opuscolo della campagna contiene, oltre al ritratto di alcune imprese impegnate attivamente nella promozione delle pari opportunità, spiegazioni e consigli per i datori di lavoro. L’opuscolo è stato inviato dall’USI alle circa 70 associazioni affiliate unitamente a una lettera di accompagnamento. L’elemento centrale della campagna sono state le manifestazioni pubbliche organizzate in cinque città dall’ACES e dai membri regionali 12 dell’USI: le PMI ritratte hanno illustrato i motivi e i risultati del loro impegno, incoraggiando durante la tavola rotonda successiva alla loro presentazione altre imprese a fornire un contributo analogo. • Le Giornate del rifugiato dell’OSAR Come già nell’anno precedente, le Giornate del rifugiato del 2013 erano dedicate al tema dell’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente. Da molti anni, le Giornate del rifugiato sono organizzate dall’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati (OSAR) con il sostegno dell’Ufficio federale della migrazione (UFM) e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (ACNUR). In tutto il Paese, organizzazioni non governative, parrocchie, associazioni di quartiere e altre organizzazioni hanno realizzato varie manifestazioni finalizzate a sensibilizzare la popolazione a questa tematica e a convincere i datori di lavoro di offrire ai rifugiati l’opportunità di lavorare. 3.2 3.2.1 Campo d’azione «Lingua e formazione» Obiettivi concreti 2012-2016 Lo Stato e l’economia stabiliscono congiuntamente il fabbisogno di adeguate offerte di corsi di lingua in determinati settori e sostenengono tali corsi sul piano finanziario, personale, organizzativo e ideativo. Insieme si impegnano per migliorare l’informazione sulle offerte di corsi e di consulenza. 3.2.2 Corsi di lingua orientati alla pratica In tutti i Cantoni, l’offerta di corsi di lingua orientati alla pratica è costantemente ampliata. Per far conoscere questi corsi a un pubblico più vasto, i servizi cantonali e comunali specializzati in materia d’integrazione si mettono in contatto con i Comuni e le organizzazioni dei migranti oppure, come a Zurigo, anche con i consolati. L’accento è posto, tra l’altro, sulla promozione linguistica riferita alle professioni – in questo campo esistono molte possibilità di collaborazione con le organizzazioni del mondo del lavoro. Questa collaborazione si rivela utile, per esempio, nell’ambito dei corsi di lingua offerti dalle parti sociali e destinati ai settori dell’edilizia, della pulizia oppure della gastronomia. Il sindacato Unia è molto attivo in tale contesto. Nel 2014 intende ampliare la sua offerta di corsi a livello nazionale, che saliranno così da 82 a 124. A ciò si aggiungeranno 20 corsi in altri settori, per esempio a Soletta, dove negli ospedali vengono offerti dei corsi in collaborazione con il servizio specializzato in materia d’integrazione. I servizi specializzati in materia d’integrazione organizzano anche corsi su richiesta dei datori di lavoro (Friburgo, Ginevra o Grigioni) oppure sovvenzionano corsi destinati ai dipendenti delle imprese (Turgovia). Inoltre, forniscono informazioni mirate sull’importanza della promozione linguistica e sui corsi corrispondenti. A tal fine svolgono colloqui con rappresentanti del settore, per esempio nei Cantoni Nidvaldo o Vallese, con le aziende con una quota molto elevata di lavoratori stranieri come previsto nel 2014 dal Canton Appenzello Interno, oppure organizzano manifestazioni informative come a Glarona. In futuro, numerosi Cantoni intendono approfondire i contatti con le imprese per conoscere il loro fabbisogno in materia di promozione linguistica e per richiamare la loro attenzione sull’importanza e sui vantaggi della promozione linguistica sul posto di lavoro. 13 L’UFM continua a sviluppare il sistema di promozione linguistica orientato alla pratica fide. Le basi dei corsi di tedesco destinati al settore dell’edilizia sono state elaborate nel 2012. Nel 2013 sono seguite le traduzioni in francese e in italiano, inoltre sono stati predisposti nelle tre lingue le basi e i materiali didattici per i corsi destinati ai settori del servizio e della cucina. Ulteriori basi seguiranno in altri settori in funzione dei nuovi progetti. Con l’obiettivo di diffondere fide, i delegati all’integrazione hanno organizzato nel 2013 in tutti i Cantoni formazioni destinate agli organizzatori di corsi. 3.2.3 Conclusione Sia le parti sociali sia lo Stato sviluppano costantemente l’offerta di corsi di lingua destinati a settori specifici fornendo ampie informazioni in merito. Le reazioni del mondo del lavoro e dei servizi specializzati in materia d’integrazione evidenziano la necessità di agire in tre settori. Da un lato, i datori di lavoro sono talvolta delusi dagli scarsi progressi dei loro impiegati che frequentano i corsi di lingua. Pertanto è importante spiegare loro che un corso semestrale non basta per migliorare in modo significativo la capacità dei collaboratori di lingua straniera, spesso con bassa scolarizzazione, di farsi capire sul posto di lavoro. Per imparare una nuova lingua ci vuole tempo, segnatamente nella Svizzera tedesca, dove gli alloctoni devono acquisire conoscenze sia della lingua standard sia del dialetto locale. Attraverso i loro media, le associazioni padronali e settoriali possono contribuire ad aumentare la comprensione riguardo alle difficoltà di apprendimento di una lingua straniera, evitando così possibili delusioni dei datori di lavoro. A tal fine, i servizi specializzati competenti forniscono un sostegno tecnico. Dall’altro lato, l’importanza della promozione linguistica sul posto di lavoro non va sottovalutata: l’apprendimento duraturo di una lingua avviene nella vita quotidiana – il miglior corso serve ben poco, se le conoscenze acquisite non possono essere applicate. I datori di lavoro dispongono di diverse possibilità relativamente poco onerose: definire la lingua locale quale lingua di lavoro, etichettare correttamente gli attrezzi e gli apparecchi, in caso di insicurezza da parte dei collaboratori stranieri chiedere se hanno capito tutto. Va detto che al momento esiste poco materiale informativo in merito alla promozione linguistica sul posto di lavoro. Infine occorre spiegare anche ai lavoratori in modo quanto più possibile concreto quali sono i vantaggi che possono trarre dalla partecipazione a un corso di lingua. 5° accento per le attività del 2014: l’UFM elabora una guida dedicata alla promozione linguistica sul lavoro Basandosi sulle guide esistenti e avvalendosi dell’appoggio delle associazioni settoriali, l’UFM elabora una guida che illustri le possibilità di promozione linguistica sul lavoro. La guida sarà messa a disposizione dei datori di lavoro e dei servizi specializzati in materia d’integrazione. I partner del dialogo definiscono di concerto le modalità di distribuzione della guida in modo da raggiungere un numero quanto più possibile elevato di datori di lavoro. 6° accento per le attività del 2014: i partner del dialogo favoriscono la comprensione del processo d’acquisizione di conoscenze linguistiche Gli attori non statali che partecipano al dialogo utilizzano i rispettivi media per spiegare ai datori di lavoro quali risultati possono aspettarsi dai corsi di lingua. Occorre altresì illustrare ai lavoratori il beneficio che possono trarre dai corsi linguistici. In tale contesto, gli attori statali che partecipano al dialogo offrono un sostegno tecnico. 14 3.3 3.3.1 Campo d’azione «Integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente» Obiettivi concreti 2012-2016 Lo Stato e l’economia creano congiuntamente condizioni quadro favorevoli all’integrazione sul mercato del lavoro di questo gruppo target (informazione, procedura di autorizzazione, qualificazioni, qualità delle candidature). Nel mercato del lavoro sono integrati soprattutto i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente con buone qualifiche. 3.3.2 Potenziamento dell’informazione e della consulenza fornite alle autorità e ai datori di lavoro Tutti i Cantoni svolgono attività o programmi finalizzati a promuovere l’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente. I servizi specializzati in materia d’integrazione collaborano con altre autorità statali (uffici del lavoro, servizi sociali, uffici regionali di collocamento, servizi di orientamento professionale, ecc.) e con le imprese (stage, impieghi lavorativi, ecc.) e utilizzano questi contatti per informare, consigliare e sensibilizzare. Alcuni Cantoni hanno distribuito ai datori di lavoro l’opuscolo «Informazioni sull’accesso delle persone ammesse provvisoriamente (titolari del permesso F) al mercato del lavoro svizzero» riedito dall’UFM e dalla Segreteria di Stato dell’economia (SECO) nel tardo autunno 2012. Altri, come Ginevra oppure i Grigioni, hanno creato i propri volantini informativi adattati alle condizioni locali e destinati ai datori di lavoro e agli uffici di collocamento. I datori di lavoro saranno informati attivamente anche nel 2014: Basilea Città, per esempio, organizzerà una manifestazione informativa incentrata sul messaggio «persone ammesse provvisoriamente: diritto, dovere e volontà di avere un lavoro», mentre Ginevra intende rivolgersi in maniera mirata agli attori del mondo del lavoro. Anche i servizi specializzati in materia d’integrazione potenziano l’informazione e la consulenza destinate alle autorità competenti. Ogni anno, il Canton Basilea Campagna organizza nei Comuni dalle quattro alle cinque manifestazioni dedicate alle autorità preposte all’aiuto sociale, mentre Lucerna collabora strettamente con il servizio di consulenza Jugend&Beruf per promuovere l’integrazione dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente di età inferiore ai 25 anni nel sistema di formazione professionale. 3.3.3 Sensibilizzazione dei datori di lavoro statali e privati L’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati riconosciuti e delle persone ammesse provvisoriamente è difficile, perfino quando gli interessati sono ben qualificati. Le esperienze maturate impiegando persone di questo gruppo sono invece positive e i datori di lavoro si rendono conto che i loro dubbi circa la volontà di lavorare, le capacità e le complicazioni burocratiche in genere erano infondati. Ciò dimostra quanto sia importante informare i potenziali datori di lavoro. La sensibilizzazione avviene in maniera assai diversa. Le attività svolte nell’ambito di progetti concreti, come per esempio la ricerca di posti di stage, sono la via più diretta per raggiungere la meta. In tale contesto vanno menzionati i percorsi formativi RIESCO e Profora destinati al settore alberghiero e della ristorazione, organizzati da Hotel&Gastro formation a Lucerna e a 15 Zurigo, oppure i colloqui svolti dal servizio specializzato in materia d’integrazione dei Grigioni con la commissione paritetica dello stesso Cantone. Una terza possibilità è la pubblicazione di articoli nei giornali delle associazioni padronali e settoriali. La rivista «Flash» della sezione friburghese della Società Svizzera Imprenditori Costruttori ha pubblicato un contributo intitolato «Oser le permis F !» con l’obiettivo di incoraggiare le imprese a impiegare persone ammesse provvisoriamente. A livello nazionale, i partner del dialogo 2013 non sono riusciti, per ragioni di capacità, a pianificare e a pubblicare congiuntamente articoli analoghi. Non da ultimo, gli articoli nei mass media contribuiscono alla sensibilizzazione delle imprese. Radio Grischa, per esempio, ha diffuso in collaborazione con il servizio specializzato in materia d’integrazione dei Grigioni durante le Giornate del rifugiato diversi contributi sull’integrazione sociale e professionale dei rifugiati riconosciuti. Nella Svizzera orientale, TVO ha trasmesso un filmato dedicato allo stesso tema. 3.3.4 Rimuovere gli ostacoli Gli ostacoli sulla via dell’integrazione sul mercato del lavoro sono anche di natura amministrativa. La menzione «senza attività lucrativa» nel permesso rilasciato ai rifugiati riconosciuti (permesso B) in cerca di un impiego ha tratto in inganno potenziali datori di lavoro, inducendoli a pensare che le persone interessate non fossero autorizzate a lavorare. Alcuni hanno così rinunciato ad assumere persone titolari di un siffatto permesso. L’UFM ha adattato la pertinente direttiva il 1° luglio 2013. Non è rilasciato un nuovo permesso per ogni assunzione d’impiego, tuttavia il permesso continua a essere necessario in vista dell’assunzione. Esso recherà la menzione «Ogni cambiamento d’attività è sottomesso a permesso». Una collaborazione più intensa tra gli uffici che hanno a che fare con rifugiati e persone ammesse provvisoriamente sarebbe senz’altro utile. Per questo motivo, l’Associazione svizzera degli uffici del lavoro (ASUL) ha deciso nel 2013 di focalizzare l’attenzione nei prossimi anni sull’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente. Congiuntamente all’Associazione dei servizi cantonali di migrazione (ASM), all’UFM e alla SECO e coinvolgendo anche i delegati all’integrazione, ha istituito un gruppo di lavoro finalizzato a migliorare le offerte e a rimuovere gli ostacoli amministrativi. Anche i Cantoni si stanno adoperando per eliminare gli ostacoli amministrativi. Nei Cantoni dei Grigioni e di San Gallo, per esempio, si esamina la possibilità di semplificare le procedure di autorizzazione per gli stage e i tirocini orientativi e di rimuovere gli ostacoli sulla via dell’integrazione professionale. Nel 2014, la città di Yverdon semplificherà la sua procedura di assunzione per i titolari di un permesso B, F e N. 3.3.5 Progetti pilota Come menzionato sopra, tutti i Cantoni attuano misure o programmi atti a promuovere l’integrazione sul mercato del lavoro dei rifugiati e delle persone ammesse provvisoriamente e a tal fine collaborano strettamente con le imprese. Qui di seguito sono presentati brevemente alcuni progetti pilota avviati nel 2013 o previsti per il 2014. Il cosiddetto «Apprendistato per rifugiati» RIESCO nel settore alberghiero e della ristorazione – un corso base della durata di un anno con tirocinio integrato condotto da Hotel&Gastro formation – è offerto nei Cantoni di Lucerna e Zurigo. Nel 2013 è stato avviato un progetto pilota RIESCO nei settori della tecnica della costruzione e della tecnica automobilistica che 16 nel 2014 sarà incluso nell’offerta regolare del sevizio cantonale specializzato in materia d’integrazione. Nel 2013, l’Associazione dei sindaci del Cantone di San Gallo ha lanciato un progetto pilota sviluppato dalla sezione cantonale della Croce Rossa Svizzera: i rifugiati e le persone ammesse provvisoriamente sono formati al mestiere di ausiliario di cura negli istituti di cura, dove svolgono anche uno stage. Nel 2014, Friburgo darà il via a un progetto pilota nell’ambito del quale saranno sovvenzionate le imprese che assumono persone ammesse provvisoriamente. Sono particolarmente mirate le persone di età tra i 25 e i 35 anni. Nel 2013 è stato realizzato nel Canton Argovia il progetto pilota biennale «Consulenza specializzata e sostegno a favore dei migranti con qualificazioni professionali ampliate». I rifugiati e le persone ammesse provvisoriamente devono poter trovare un impiego nel mercato del lavoro primario che corrisponda alle loro qualificazioni. Il progetto pilota «Sfruttare il potenziale dei migranti: formazioni di recupero» dell’UFM persegue obiettivi analoghi. In un primo tempo sono stati rilevati in maniera sistematica i dati relativi alla formazione, all’esperienza professionale e alle conoscenze linguistiche di 400 persone che nel primo semestre del 2012 sono state riconosciute come rifugiati e sono state ammesse provvisoriamente. Su questa base sono state selezionate oltre 50 persone professionalmente qualificate che dal 2013 beneficiano di un sostegno nella ricerca di un impiego adeguato. Ciò presuppone, tra l’altro, il riconoscimento dei diplomi e delle esperienze professionali acquisiti all’estero come anche la partecipazione a eventuali corsi di formazione di recupero. Questo progetto pluriennale permetterà inoltre di identificare gli ostacoli al riconoscimento dei diplomi, alla formazione di recupero e all’accesso al mercato del lavoro. 3.3.6 Conclusione La Confederazione, i Cantoni e i Comuni si stanno adoperando per rimuovere gli ostacoli amministrativi, affinché i rifugiati riconosciuti e le persone ammesse provvisoriamente possano posizionarsi sul mercato del lavoro. I servizi specializzati in materia d’integrazione costatano sempre nuovamente che i datori di lavoro temono perdite di tempo ed eventuali complicazioni e questo perché non conoscono a sufficienza le condizioni quadro relative all’assunzione di persone appartenenti a questo gruppo target, che si tratti di tirocini orientativi, di stage o di posti di lavoro fissi. Le associazioni padronali e settoriali possono contribuire a colmare questa lacuna pubblicando informazioni nei rispettivi media oppure presentando esempi di buone pratiche o esperienze maturate dai datori di lavoro. In questo possono contare sul sostegno tecnico dei servizi statali competenti. 7° accento per le attività del 2014: lo Stato e le associazioni potenziano l’informazione dedicata all’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente I partner del dialogo si offrono mutuo sostegno nell’informare i datori di lavoro in merito all’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente. Le associazioni padronali e settoriali utilizzano i rispettivi media per pubblicare articoli sui progetti e sulle buone pratiche. I servizi statali specializzati in materia d’integrazione forniscono loro le informazioni necessarie. 17 4 Bilancio globale Dopo un anno di dialogo «Lavorare – offrire e sfruttare opportunità», il bilancio è positivo. La collaborazione tra Stato ed economia si è intensificata soprattutto a livello cantonale e comunale, ossia laddove l’integrazione è promossa e vissuta concretamente. Lo Stato ha sviluppato non solo la prima informazione destinata ai nuovi arrivati e i corsi di lingua orientati alla pratica, ma anche le prestazioni di consulenza fornite ai datori di lavoro e ai lavoratori. Le parti sociali dei due settori interessati, ossia il settore dell’edilizia principale e il settore alberghiero e della ristorazione, si sono impegnate a fondo nella promozione linguistica. Il progetto pilota «Il tedesco sul cantiere» è stato realizzato con successo e pertanto sarà prorogato sino alla fine del 2015 ed esteso ad altre regioni della Svizzera. Per questi corsi di lingua orientati alla pratica, le parti sociali potranno basarsi sul materiale didattico destinato a settori specifici, elaborato su incarico dell’UFM nell’ambito del sistema d’apprendimento delle lingue fide. Il progetto di dialogo del settore alberghiero e della ristorazione che mira a trattare più ampiamente i temi dell’integrazione e della comunicazione interculturale nel quadro della formazione annuale di più di 1000 futuri datori di lavoro, è ormai consolidato. Nel 2014, l’Unione svizzera delle arti e dei mestieri esaminerà in che modo si potranno includere i temi dell’integrazione e della non discriminazione nella formazione continua dei quadri di PMI. La Confederazione, i Cantoni e i Comuni hanno lanciato numerosi progetti pilota per promuovere l’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente. Diverse autorità stanno inoltre eliminando eventuali ostacoli amministrativi a livello federale e cantonale. Occorre intervenire in primis nell’ambito dell’informazione e della sensibilizzazione dei datori di lavoro, che si tratti di questioni generali in materia d’integrazione oppure di temi concreti quali la promozione delle conoscenze linguistiche sul posto di lavoro e l’integrazione sul mercato del lavoro di rifugiati riconosciuti e persone ammesse provvisoriamente. Qui i partner del dialogo possono fare di più, soprattutto a livello nazionale. Pertanto hanno stabilito diversi accenti per le attività in questo settore, finalizzate anche a intensificare l’informazione a livello regionale. Per conferire una base più ampia al dialogo occorrerebbe estenderlo ad altri settori con una quota elevata di lavoratori stranieri. I nuovi partner dovrebbero, se possibile, partecipare con progetti propri. 8° accento per le attività del 2014: ricerca di nuovi partner del dialogo La direzione di progetto CTA si mette in contatto con altri settori che comportano un’elevata proporzione di lavoratori stranieri, al fine di convincerli a partecipare al dialogo sull’integrazione e a lanciare progetti pilota. A tal fine, beneficia in particolare del sostegno dell’Unione svizzera degli imprenditori e dell’Unione svizzera delle arti e dei mestieri. Occorre inoltre integrare nel dialogo anche i settori che si sono già attivati per il raggiungimento di obiettivi analoghi a quelli perseguiti dal dialogo CTA sull’integrazione. 18 5 Allegato I partner del dialogo erano rappresentati come indicato di seguito all’incontro tecnico del 6 dicembre 2013: Confederazione UFM: Adrian Gerber, capo della divisione Integrazione Michèle Laubscher, relatrice specializzata divisione Integrazione Cantoni CdC: Thomas Minger, capo del Servizio degli affari interni Nicole Gysin, aggiunta del capo del Servizio degli affari interni Città e Comuni UCS: Sybille Oetliker, capo Politica societale e finanziaria Associazioni padronali USI: Ruth Derrer Balladore, membro della direzione, Diritto del lavoro e mercato del lavoro usam : Dieter Kläy, Mercato del lavoro Associazioni settoriali hotelleriesuisse: Bettina Baltensperger, responsabile di progetto Servizio giuridico SSIC : Heinrich Bütikofer, vicedirettore Jean-Pierre Grossmann, responsabile Politica sociale Sindacati Unia: Mauro Moretto, responsabile del settore alberghiero e della ristorazione Popolazione migrante FIMM: Fiammetta Jahreiss, vicepresidente 19