Ciclostilato in proprio - suggerita la libera riproduzione e diffusione Cologno in Azione N. 3 – AVANTI! AAA tutti i colognesi. Se vi vogliamo informare sulle c....te del comune non è per invidia, ne per fargli un dispetto, ma solo per aprirvi gli occhi sulle persone che gestiscono i nostri sudati soldi e non solo. E anche se possiamo dare fastidio a qualcuno più grande di noi, seguiamo la nostra strada sperando che qualcuno ci possa seguire dandoci maggior forza, e perché il nostro impegno non sia gettato nel nulla. Questo numero concede molto spazio all'iniziativa che “Cologno in Azione” ha organizzato lo scorso 23 ottobre sul tema dell'immigrazione locale, conclusosi con la presentazione di un documento in Comune, e alla prima parte del lavoro che abbiamo svolto sul fronte ecologia e ambiente, concentrandoci sulla situazione dei fontanili. Ma non potevamo non notare il terremoto politico che ha investito il Comune, dove la Giunta sta perdendo pezzi uno dopo l'altro. Com'è noto già pochi mesi dopo le elezioni amministrative del maggio 2006 l'assessore Gustinelli, non più in sintonia con il sindaco Legramanti, si è dimesso. Due settimane fa invece è stato dato il benservito ad altri due leghisti della prima ora, l'assessore Giambattista Adobati e il vicesindaco Guido Labaa, sostituiti dai giovani Stefania Boschi e Andrea Cavalleri. Infine, da pochi giorni, si è dimesso l'assessore Giovanni Ghidoni. Conclusione, meno di due anni dopo le elezioni, dei cinque assessori iniziali ne è rimasto solo uno, Claudio Highlander Sesani: ai nuovi vanno ovviamente i nostri migliori auguri di buon lavoro, nell'interesse della cittadinanza, ma anche della loro crescita politica. Perché la propria terra si difende anche con la testa! Purtroppo proprio per il Santo Natale è stato distribuito, in coincidenza con l'informa Cologno, un volantino dei nostri amministratori che parla di immigrazione solo come di una pura invasione organizzata e relativa guerra in corso. E' sconcertante quanto alcuni siano ciechi sulla situazione reale, ma una distorta percezione è tollerabile per un semplice cittadino che è sempre impegnato tra lavoro e famiglia, non per chi di mestiere è politico, a meno che preferisca giocare con le insicurezze del proprio popolo, per guadagnare voti... Siamo d'accordo che serve sicurezza e sosteniamo appieno l'operato del nostro Corpo di Polizia Municipale, posto che da tre anni di seguito c'è chi invita gli agenti a conferenze per pubblicizzare il loro gran lavoro in questo senso sul nostro territorio (nel 2005 ad un convegno Contro lo sfruttamento della prostituzione con Giovani per Cologno, nel 2006 ad un convegno AN sulla Legittima Difesa, e nel 2007 sull'Immigrazione con Cologno in Azione). Già da questi incontri si è capito che la repressione è dovuta contro i colpevoli, ma suicida contro centinaia di migliaia di estranei alla criminalità! Perché la maggioranza degli immigrati non si vede e non si sente, di giorno lavora onestamente e la notte pesantemente dorme; sono i criminali che in minor numero fanno però casino per mille! Massimo rigore contro i delinquenti e i fanatici (la tolleranza zero è necessaria in questi casi), ma davvero c'è chi ci pensa così stupidi da non vedere con i nostri occhi che i cantieri edili sono zeppi di immigrati, che le badanti sono esclusivamente dell'est Europa o sud America, e che per fare gli operai non specializzati si assumono più stranieri che italiani? Siamo d'accordo che da Roma (dove mangiano uguale tutti i partiti, anche i più piccini) sbagliano a permettere l'ingresso clandestino, ma a questo punto noi abbiamo due scelte: - regredire sino a diventare beceri razzisti pronti a sparare contro chiunque non sia nato in Italia, rischiando di divenire più bestie dei peggiori criminali d'importazione ed aumentando indistintamente il numero dei cosiddetti “nemici”; - usare il cervello per isolare e respingere con ogni forza chi non si adegua alle nostre leggi, ma consentire l'integrazione di chi lavora con noi, crescendo un'onesta famiglia. Noi stiamo già cercando di difendere la nostra terra ed i nostri valori contro i veri nemici e sul tema immigrazione, ritenendo soddisfacente l'operato del nostro Corpo di Polizia, abbiamo presentato diverse proposte altrettanto essenziali ai nostri amministratori. Che però in questo caso, come si temeva, oltre che ciechi si sono dimostrati sordi: ecco perché grideremo sempre più forte! Nessuno fa proposte? Riportiamo di seguito copia della lettera che “Cologno in azione” ha consegnato e fatto protocollare in Comune. Nella lettera sono formulate le proposte che abbiamo elaborato dopo l'assemblea pubblica da noi tenuta il 23 ottobre 2007 in Oratorio per una migliore integrazione tra italiani e stranieri sul nostro territorio. Un momento dell'assemblea dello scorso 23 ottobre Cologno al Serio, novembre 2007 Alla cortese attenzione: del Comune di Cologno al Serio del Sindaco Roberto Legramanti della Giunta Comunale del Consiglio Comunale A seguito dell'assemblea pubblica organizzata dal movimento civico “Cologno in Azione”, tenutasi lo scorso 23 ottobre, nella quale si è discusso di integrazione degli immigrati a Cologno al Serio, sottoponiamo all'amministrazione cittadina le seguenti proposte, formulate dopo l'assemblea pubblica e il relativo dibattito con relatori e cittadini presenti, chiedendone dove possibile l'attuazione. 1. I più giovani Crediamo prima di tutto che il miglior investimento da fare per un'integrazione sostenibile sia quello a “lungo termine”: sui più giovani. Perché crescendo e formandosi nel nostro paese, per i ragazzini non si tratterebbe nemmeno di “integrazione”. A Cologno al Serio sono attivi progetti di volontari che assistono bambini delle scuole elementari, gran parte dei quali di origine straniera. Riteniamo molto utile questo tipo di lavoro perché consente ai bambini di superare difficoltà linguistiche in famiglia, ma anche di crescere in sintonia con altri ragazzini e adulti italiani, in modo che l'integrazione si sviluppi spontaneamente sino ad essere del tutto raggiunta in età adulta. Fino ad oggi, per fare un esempio, il progetto “Con le forbici in tasca” non ha avuto il sostegno ufficiale del Comune - patrocinio e finanziamenti –, che per il proprio supporto ha chiesto invece allo stesso progetto di ampliarsi fino a includere tutte le classi elementari e medie. La nostra richiesta è quella un aiuto immediato ad ogni iniziativa di questo tipo, la cui responsabilità non può essere lasciata esclusivamente sulle spalle di benemeriti volontari. L'Assessorato ai servizi Sociali del resto non manca occasione di elogiarla. Considerando che gli spazi sono già offerti dall'Oratorio, sarebbe sufficiente del materiale didattico ed un finanziamento per retribuzioni “simboliche” agli studenti che assistono i ragazzi nello svolgimento dei loro compiti (come già accade in altri comuni). Verrà da sé che la dimensione del progetto crescerà, in base alle richieste di adesioni, compatibilmente agli aiuti, comunali e volontari. 2. La nostra lingua A conoscere meno l'italiano sono le donne, quando non lavorando o frequentando scuole, come i loro mariti o figli, non hanno una vita sociale attiva. Le esperienze hanno dimostrato che i corsi serali hanno una scarsa adesione in quanto le distolgono dall'unico momento quotidiano in cui si riunisce la famiglia, mentre quelli pomeridiani hanno registrato un lieve miglioramento. Riteniamo doveroso effettuare una prova con corsi mattutini: le madri dopo aver accompagnato i bambini a scuola, o prima di riaccompagnarli a casa, potrebbero trovare comodo passare un'ora in una classe o in un'aula vicina alle scuole, essendo già nei paraggi. Oppure far coincidere i corsi pomeridiani con gli orari dei doposcuola per i bambini. 3. L'informazione Sul fronte dell'informazione crediamo che lo Sportello Immigrazione debba essere maggiormente pubblicizzato attraverso il sito internet del Comune e con l'affissione di locandine nei luoghi di ritrovo degli extracomunitari. Si tratta di una struttura finanziata dall'Ufficio di Piano e che è stata costituita per uno scopo preciso, fornire assistenza agli immigrati: è inopportuno che il Comune fornisca gli spazi per ospitarla se poi la sua stessa presenza deve rimanere sconosciuta proprio a coloro che ne possono usufruire. La presenza di un opuscolo, per non dire di un libretto, con le principali nozioni da sapere sulla vita nel nostro Paese, non dovrebbe mai mancare. In italiano, per iniziare a partecipare. 4. Un'associazione per l'integrazione Abbiamo ravvolto la disponibilità di alcuni volontari, italiani e non, disposti a partecipare ad un progetto che abbia l'obiettivo di agevolare l'inserimento degli immigrati attraverso al costituzione di un gruppo inter-etnico capace di mediare ogniqualvolta in paese si verifichino dissapori tra persone di diversa nazionalità con il rischio che il tutto degeneri in scontri di civiltà locali. Un'iniziativa utile sia per introdurre alla vita comune, ma anche per tentare di appianare tutte le incomprensioni che sorgono tra vicini...troppo lontani. 5. Un freno allo sfruttamento criminale Per porre un freno alla piaga dello sfruttamento della prostituzione che riguarda quasi esclusivamente ragazze straniere, sempre più spesso minorenni, vorremmo riproporre un'iniziativa ideata qualche anno fa dal gruppo “Giovani per Cologno”. L'idea è di affiggere sulle nostre strade dove stazionano queste ragazze grossi cartelli, simili a quelli pubblicitari tre metri per due, per promuovere un'associazione impegnata su questo fronte e raffiguranti in primo piano un immagine toccante che sensibilizzi sul problema gli automobilisti: nella parte inferiore, il numero di telefono dell'associazione che si occupa della loro “uscita” dalla schiavitù, affinché in qualunque momento ogni ragazza abbia a disposizione questo aiuto concreto. Un patrimonio colognese in pericolo: i fontanili Un'immagine del Campino in un momento di siccità Il senso di appartenenza alla propria comunità parte dalla consapevolezza che essa ha sempre qualcosa di speciale e che costituisce un autentico valore culturale. Le caratteristiche del territorio in cui sorge Cologno al Serio sono in questo senso qualcosa di unico. Basta pensare che al tempo dei nostri nonni era definito “il paese sulle acque” grazie alla grande presenza dei fontanili di campagna: una qualità naturale precisa e unica nella zona che consentiva alla gente di identificare la nostra terra in un certo modo. Oggi però questi fontanili, preziosi sia per la nostra identità che per l'equilibrio naturale, rischiano di scomparire per l'incuria e per lo sfruttamento selvaggio del territorio. Il Piano Regolatore del 1994 (amministrazione Lazzari), dopo un censimento, aveva vincolato i fontanili di Cologno al Serio, proteggendoli, sulla carta, da ogni pericolo di dissesto e da ogni intervento umano. Ma da allora, poco alla volta, circa metà delle sorgenti sono state interrate sino a scomparire. Dei 22 fontanili disseminati sul nostro territorio oggi ne restano circa 12 integri. Ma anche quelli rimasti versano in condizioni difficili. La popolazione può difficilmente fruirne perché non sono indicati da alcuna segnalazione, mancano sentieri e percorsi ciclabili per raggiungerli e nelle loro vicinanze non ci sono panchine o aree di sosta per potervi trascorrere un po' di tempo durante la bella stagione. Tutto questo è accaduto per l'incuria e il disinteresse delle amministrazioni che si sono susseguite da allora, troppo affaccendate a calcolare gli introiti derivanti dalla cementificazione per dedicarsi alla nostra campagna. Le guardie ecologiche, benemerite volontarie, hanno sempre segnalato gli abusi con tempestività, cogliendo spesso sul fatto dei privati mentre scavavano le sponde dei fontanili integrandoli così nella loro proprietà. Ma alla segnalazione in comune non facevano seguito interventi concreti di ripristino ne sanzioni per il privato che, a costo zero, poteva godersi un ampliamento del proprio terreno con tanto di cittadini beffati dalla scomparsa della sorgente. E tutto questo in barba a une legge precisa che vieta qualsiasi azione umana entro una distanza di 12 metri dalla sponda del fontanile. Sappiamo che sarà difficile ma noi crediamo che il territorio vada preservato per ragioni ecologiche, per ragioni identitarie e per garantire alla nostra gente un'alternativa sana e culturalmente ricca dove trascorrere il tempo e fare un giro in bicicletta. Il fontanile Frera è stato subito lasciato senza manutenzione In questo senso giudichiamo ipocrita il comportamento di questa amministrazione rappresentata da un movimento che da sempre sulla carta difende le tradizioni e il localismo. Eppure non più tardi del maggio 2006, solo pochi giorni prima delle elezioni comunali, l'amministrazione ha inaugurato in pompa magna il fontanile Frera, recuperato con il duro lavoro del Gruppo Ecologico... peccato che dal giorno immediatamente successivo anche la Frera sia stata dimenticata, e all'interno del fontanile, da cui non è mai sgorgata una goccia d'acqua, hanno preso a crescere abbondanti erbacce. Oggi, non essendoci elezioni in vista la sorgente giace in totale stato di abbandono e nemmeno i volontari hanno più la forza per sostenere da soli la manutenzione senza un aiuto economico del comune. Discorso simile per il parco delle Fornasette. Nella zona della Cava al Tiro l'amministrazione, e in questo caso anche il Parco del Serio, ha permesso ai privati di fare il bello e il cattivo tempo al punto che gli scavi vennero anche messi sotto sequestro dalla magistratura, e solo dopo molte difficoltà si ottenne la piantumazione di alberi da parte della ditta appaltante gli scavi e un minimo di recupero ambientale. Stando alle notizie di stampa pare che il parco delle Fornasette dovrà essere parte integrante del Parco del Serio, non gestito quindi dal comune. Vorremmo a questo punto essere rassicurati sul fatto che i costi di manutenzione siano a carico del Parco stesso e non soltanto di Cologno. Ora attendiamo la conclusione dei lavori entro il 2010... facile pensare che con qualche ritardo fisiologico l'inaugurazione del parco alle Fornasette possa slittare a pochi mesi prima delle elezioni amministrative 2011. Roma ladrona...e Cologno? I costi non previsti per la scuola materna e i campi sportivi (che comprendono solo campi di calcio), hanno abbondantemente superato il milione di euro per la prima e i tre milioni per i secondi. E non è ancora finita. Solo la scuola è costata quasi il doppio dell'importo appaltato, ed ora anche l'amministrazione è costretta ad ammettere che... non tutto ha funzionato come previsto... Per intendersi è come se a Roma non controllassero bene un paio di cantieri e facessero richieste di lavori senza nuovi appalti, risultato: rimborsi alle aziende costruttrici per 24 miliardi di euro di fuori bilancio (l'equivalente di un'intera Legge finanziaria)! E con tutto questo ricordiamo che i nostri campi di calcio non sono ancora terminati... Siamo stanchi di essere spremuti dalle tasse per colpa vostra! Sciopero fiscale! A casa! Queste sarebbero le grida di quelli che si dicono stanchi di Roma. Ma a Cologno? Forse dobbiamo rendercene conto. NB: il calcolo di cui sopra è stato fatto in proporzione al numero di abitanti colognesi e italiani (10,000 e 60,000,000) E come se non bastasse, il grande PAC ... co fino all'ultimo! Ricorderete che a nord del paese verranno costruiti nuovi capannoni, che anziché essere PIP (per essere ceduti con agevolazioni agli imprenditori del paese), saranno PAC (di chi ha acquisito i terreni). In Consiglio Comunale erano tutti d'accordo ad impedire che i capannoni potessero essere rivenduti entro 5 o 10 anni, e per evitare speculazioni si è acceso un serio dibattito in merito. Ma al termine è apparsa una burla, per nulla divertente, anche alle minoranze impegnate. Nei punti successivi della convenzione infatti si consente la rivendita immediata qualora sia contemplata compravendita immobiliare nelle attività della società proprietaria. In pratica tutte le società possono prevederlo nel proprio statuto; peccato, perché in tal caso gli affari sul territorio saranno inevitabile... Vuoi entrare in azione anche tu? Impegnarsi è facile: ed è un piacere! Qualunque colognese, e non solo, volesse dire la propria, esprimere un'opinione, un commento o partecipare al nostro fianco, entrando letteralmente in azione per migliorare il proprio paese, può contattare il nostro gruppo via e-mail all'indirizzo [email protected]. Cologno in Azione consente una militanza completamente libera, senza imposizioni o gerarchie, in cui le parole e le proposte di ciascuno hanno sin da subito la massima importanza: un gruppo giovane in cui fare attività sociale, politica e culturale impegnandosi con energia, ma anche con la serenità e l'allegria di chi sa di essere nel giusto. La citazione -I have a dream“Sognavo di fare a Cologno una pista per motocross e l'ho realizzata... Ne avevo già realizzata una ma è stata fatta chiudere perché abusiva.” Legra Luther King Scusate, ma qualche volta realizzate anche i sogni dei colognesi! Per proposte o per sviluppare i temi trattati in questo numero vi invitiamo a partecipare al nostro blog www.colognoinazione.ilcannocchiale.it Ringraziamo tutti coloro che hanno fornito idee e contributi Realizzato con OpenOffice.org, software libero per menti aperte!