CARTA DEI SERVIZI
Struttura Complessa
GERIATRIA
Struttura Complessa
GERIATRIA
Ospedale Maggiore
II° piano lato Via Gatteri
2
Questo opuscolo al paziente ricoverato in Geriatria alcune notizie utili a
conoscerne le caratteristiche, gli orari e le modalità di lavoro. Il suo
significato è anche quello di aiutare i pazienti e i loro parenti a conoscere
la Geriatria come specialità medica perché sia più facile utilizzare
pienamente le sue potenzialità operative.
Gentile signora/e, nell’intento di rendere più semplice ed agevole la Sua
degenza, Le esponiamo in questo opuscolo alcune delle caratteristiche
del Reparto di Geriatria. Contiamo che queste semplici pagine, - che
integrano la possibilità sempre presente di dialogare con tutto il personale,
di esporre problemi o disagi, di ricevere spiegazioni personalizzate sull’iter
diagnostico e sulla terapia - possano aiutare ad alleviare la Sua
sofferenza e le Sue preoccupazioni.
Contiamo anche sull’aiuto che ci possono dare i Suoi familiari: la loro
presenza, nei limiti suggeriti dalla struttura ospedaliera e dalla presenza di
altri ricoverati, è preziosa sia sul piano psicologico, sia sul piano operativo:
confidiamo, infatti, sulla loro collaborazione per alcuni atti assistenziali
(somministrazione dei pasti, deambulazione, riattivazione psicologica,
lettura di libri o di giornali,...).
Noi tutti siamo convinti che la nostra assistenza durante questo periodo
che trascorrete in Ospedale debba essere sempre rivolta non solo verso
un singolo disturbo o malattia, ma verso la persona nel suo insieme, con il
suo carattere, con la sua dignità, con la sua sensibilità. All’interno di
questa visione complessiva sarà guidato il percorso diagnostico e
proposta la terapia della Sua malattia.
Noi lavoriamo tutti uniti sforzandoci di formare un team:i medici, gli
infermieri, i fisiatri, i fisioterapisti gli operatori socio-assistenziali, e tutto il
personale di supporto sanno che le persone di cui si occupano sono
malate (perciò esplicitamente più fragili degli adulti e dei giovani) Con
questo medesimo spirito prestano la loro azione generosa anche i
Volontari Ospedalieri e vengono formati gli studenti e gli specializzandi
che frequentano il Reparto.
3
DIPARTIMENTO AD ATTIVITA’ INTEGRATA
DI MEDICINE SPECIALISTICHE
Prof. Roberto Luzzati
Struttura Complessa GERIATRIA
Direttore: Prof. Gabriele Toigo
Tel. 040 – 399 2031; fax 040 – 399 2638
e-mail: [email protected]
Coordinatore Infermieristico:Sabrina Talarico
Tel: 040 – 399 2741; fax 040 – 399 2767
e-mail: [email protected]
NUMERI
UTILI
TELEFONO
FAX
SEGRETERIA
040 - 399 2768
040 -399 2767
DEGENZA
040 - 399 2765
II° PIANO
DEGENZA
040 - 399 2766
II° PIANO
STAFF MEDICO
Sandra Casagrande
Giuliano Ceschia
Maria Ada Corich
Paolo De Colle
Elisabetta Ferretti
Cinzia Omiciuolo
Stefano Parrino
Lorenzo Pascazio
4
II° PIANO
www.aots.sanita.fvg.it
Piazza Ospitale 1 34134 Trieste
COME DISTINGUERE IL PERSONALE
DAL COLORE DELLE DIVISE
bianco
verde con colletto
verde scuro
medici, biologi, chimici,
fisici, farmacisti
coordinatori infermieristici
verde
infermieri
giallo
infermieri generici
azzurro con il
colletto bianco
azzurro
celeste con il
colletto bianco
celeste con il
colletto blu
celeste
bianco con profilo
sulla tasca arancio
OTA, OSS (operatori tecnici
addetti all’assistenza)
ausiliari
capotecnici
fisioterapisti, logopedisti,
ortottisti, terapisti
occupazionali
tecnici (di radiologia, di
laboratorio …)
personale amministrativo
In corsia potrete vedere dei volontari riconoscibili perché
indossano un camice bianco con apposta una targhetta con il loro
5
nominativo e quello dell’Associazione a cui appartengono (in
prevalenza Associazione Volontari Ospedalieri)
Non tutto il Personale che opera presso la struttura dipende dal
reparto:
la riabilitazione è effettuata da fisioterapisti (divisa celeste)
il trasporto dei malati ai vari Servizi viene effettuato dal personale
dalla Squadra Accompagnamento Degenti dipendente da una
cooperativa privata (pantaloni bordeaux e casacca bianca)
le pulizie sono effettuate da un’impresa privata (divisa con
pantaloni bianchi e casacca a righe sottili bianche e ciclamino)
i pasti sono forniti da un’altra impresa privata (divisa bianca)
personale in formazione, studenti del corso di laurea in Medicina
ed Scienze infermieristiche (divisa bianca)
“ Io non amo la gente perfetta,
quelli che non sono mai caduti
O che non hanno mai inciampato.
A loro non è stata svelata la bellezza della vita.”
B. Pasternak
6
La Stuttura Complessa. di Geriatria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
di Trieste, attualmente situata all’Ospedale Maggiore ha cambiato sede
numerose volte nel corso degli anni: dagli ambienti degli Ospedali del
Comprensorio della Maddalena, dell’Ospedale Sanatorio Santorio,
dell’Ospedale di Cattinara
Ora, la S.C. di Geriatria si compone di una sezione per acuti (25 letti) e di
una per post-acuti chirurgici (5 letti).
La Struttura Complessa .ricovera pazienti che provengono direttamente
dal Pronto Soccorso, in regime di urgenza o di elezione, oppure per
trasferimento da altri Reparti, in particolar modo dalla Medicina d’Urgenza,
dalle Medicine Specialistiche e dalle Chirurgie (sezione di Post-acuzie in
particolare). I pazienti sono ospitati in camere da due o quattro letti.
Le caratteristiche dei pazienti sono peculiari: essi sono ricoverati, oltre
che per la malattia principale intercorrente, anche per la loro “fragilità”
caratterizzata da una serie di altri aspetti, che spesso si associano all’età
avanzata: la presenza di altre patologie concomitanti (comorbidità), di
deficit cognitivi, di depressione, di malnutrizione, di incontinenza, del
rischio di cadute, e della particolare sensibilità agli effetti dei farmaci.
Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è
ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici d’intervento, le
possibili conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento cognitivo,
delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali, sindrome da
immobilizzazione, ecc), cognitivi, di depressione, di malnutrizione, di
incontinenza, del rischio di cadute, e della particolare esposizione agli
effetti dei farmaci.
Un’altra caratteristica fondamentale è quella che in questi pazienti è
ancora possibile evitare, attraverso protocolli specifici di intervento, le
possibili
conseguenze del ricovero ospedaliero (disorientamento
cognitivo, delirium, cadute, lesioni da decubito, infezioni nosocomiali,
sindrome da immobilizzazione, ecc).
7
“La musica lava via dall’anima
La polvere della vita di ogni giorno.”
B. Auerbach
Le linee di trattamento comprendono la cura dell’evento acuto (con una
particolare attenzione alla peculiarità dell’anziano) e un contemporaneo
intervento curativo e/o preventivo delle complicanze sopracitate. In
accordo alle Linee Guida delle Società Scientifiche nazionali vengono
applicati costantemente i protocolli di Valutazione e di Intervento
Multidimensionale.
La letteratura internazionale è concorde nell’ attribuire a questa
metodologia la dimostrata superiorità della geriatria nel trattamento
anche dei pazienti in fase di acuzie rispetto ad altri reparti non
geriatrici.
La Struttura Complessa è dotata di una palestra situata al piano, con la
presenza nei giorni feriali di fisiatri e fisioterapisti. E’ presente un’attività di
riattivazione cognitiva (ROT), per la prevenzione dei deficit cognitivi, in
particolare quelli di rapida insorgenza sviluppati durante il ricovero. La
S.C. svolge anche un’attività di valutazione metabolica e nutrizionale,
usando la calorimetria di base e sotto sforzo, (per la valutazione del
dispendio energetico), dinamometri per la misurazione anche
informatizzata della forza muscolare, pedane stabilometriche per la
valutazione dell’equilibrio e della postura.
8
E’ nostra caratteristica la particolare attenzione relativa alla continuità
delle cure: sono perciò routinari e molto precoci i contatti con le strutture
dei Distretti, per la prosecuzione della degenza in Residenze Sanitarie
Assistite o per l’attivazione della Assistenza Domiciliare Integrata. Molti
pazienti sono peraltro affidati direttamente alle cure del Medico di
Medicina Generale, in strutture protette o al loro domicilio. Quest’ultima
soluzione è sempre vista con favore dal reparto, se ne sussistono i
presupposti clinici e organizzativi.
All’Ospedale Maggiore è situata una sezione del Reparto, che esegue
Ecocolordoppler arteriosi e venosi e valutazione Holter dei valori della
pressione arteriosa nelle 24 ore.
La Struttura Complessa. di Geriatria è Reparto Ospedaliero a Direzione
Universitaria, perciò ha anche compiti didattici: vi afferiscono sia il Corso
Integrato di Geriatria della Laurea in Medicina dell’Università di Trieste, sia
la Scuola di Specializzazione in Geriatria.
Il Reparto è perciò frequentato da studenti di Medicina la cui presenza è
saltuaria ma sempre guidata da un tutore Medico di ruolo o da
Specializzandi, che garantiscono il loro apprendimento congruo alla
deontologia medica e alle norme sulla Privacy. Anche gli Studenti della
Scuola di Specializzazione in Geriatria svolgono il loro lavoro clinico con il
tutoraggio del Direttore della Struttura e della Scuola di Specializzazione e
dei Medici di ruolo, con la finalità di giungere a un’approfondita
conoscenza della Geriatria e ad una progressiva autonomia diagnostica e
terapeutica sul paziente, che permette -dopo 5 anni di studiol’acquisizione del Diploma di Specialista in Geriatria.
9
“Anima mia resta seduta come un paziente spettatore. Non giudicare la
commedia prima che sia finita, nella trama ci sono molti cambiamenti; ogni
giorno parla una nuova scena: l’ultimo atto corona la commedia.”
F. Quarles
GESTIONE DEL DOLORE
Nell’ambito della personalizzazione e umanizzazione delle cure nell’arco
della degenza la presenza di dolore viene costantemente ricercata e
valutata sia dai medici sia dal personale infermieristico. Usiamo una scala
analogica mista che è facilmente compresa dal paziente (0: assenza di
10
dolore; 10 dolore intollerabile). Da questa valutazione il medico riceve
indicazioni a prescrivere una terapia e/o a richiedere una consulenza
specialistica.
GESTIONE DELLO STATO DI NUTRIZIONE
Al fine di prevenire o curare la presenza di uno stato di malnutrizione
viene routinariamernte eseguita una semplice, ma sensibile valutazione
dello stato di nutrizione: la presenza di malnutrizione suggerisce
un’applicazione di misure di terapia nutrizionale, e se necessaria una
consulenza dietetico-nutrizionale
RELIGIONE
A ciascun Paziente ricoverato è garantito il rispetto della propria fede
religiosa. E' possibile ricevere i ministri del proprio culto.
E’ garantita la presenza quotidiana di un sacerdote di culto cattolico.
MEDIAZIONE CULTURALE
Il
mediatore
culturale
è
un
professionista che, utilizzando la
lingua di origine del paziente
straniero, lo aiuta a comprendere
quanto gli è richiesto, prescritto o
proposto dal medico, dagli operatori
sanitari
e
dai
professionisti
dell’Ospedale.
Il mediatore culturale interviene ove necessario al fine di consentire
all’utente straniero la corretta comprensione:
del problema sanitario;
delle necessità urgenti:
del modo in cui vengono eseguiti e del significato degli esami clinici,
delle procedure diagnostiche e dei conseguenti consensi richiesti;
11
della diagnosi:
del significato del Consenso Informato;
delle indicazioni terapeutiche da seguire alla dimissione.
SICUREZZA DEL PAZIENTE
Sono routinariamente applicate alcune procedure per diminuire il rischio
clinico per il paziente: esse derivano in larga parte dal procedimento di
accreditamento dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste alle
indicazioni della Joint Commission International. Esse si propongono ad
esempio di:
ridurre il rischio di infezioni associate all’assistenza sanitaria con
impiego di guanti e lavaggio frequente delle mani;
ridurre il rischio di danno al paziente in seguito a caduta valutando il
rischio soggettivo del paziente;
prevenire gli errori medici ed analizzare gli eventi sentinella “incident
reporting”, doppia firma di controllo su prescrizioni di farmaci, firma di
controllo sulla somministrazione di farmaci;
identificare accuratamente i pazienti (bracciale di identificazione, uso
rigoroso, doppia identificazione[nome, cognome, numero della
Cartella Clinica];
presidiare accuratamente la terapia della Malnutrizione e del Dolore
comunicare efficacemente con i pazienti ed i familiari (privacy,
mediazione culturale,)
garantire la sicurezza delle apparecchiature elettromedicali (controlli
iniziali e ripetuti di adeguatezza alle norme europee,..)
CONSENSO INFORMATO
L’utente ha diritto a essere compiutamente informato sullo stato di
avanzamento dei piani diagnostico-terapeutici e ad esprimere o negare il
proprio consenso alle terapie proposte o alle procedure.
Durante la permanenza in Ospedale sarà richiesto routinariamente un
consenso generico o (meno frequentemente) uno specifico, come
previsto dalla normativa vigente, per le procedure di carattere invasivo e/o
più complesse.
Gli atti e le procedure che più frequentemente richiedono un consenso
12
informato sono i seguenti:
Trattamento dei dati personali (routinario ed obbligatorio).
Consenso generico a indagini diagnostiche e a terapie semplici e con
effetti collaterali o complicanze lievi (routinario);
Consenso a indagini diagnostiche o a terapie, anche invasive,
(comprese quelle chirurgiche) che presentano qualche grado di
disagio o di rischio per il paziente) (relativamente frequente)
Sperimentazioni cliniche (rare, devono essere preliminarmente
approvate dal comitato etico).
Il Consenso prevede più fasi, si giova dell’ausilio di materiale informativo
periodicamente aggiornato e può essere ritirato dal
DURANTE LA DEGENZA
L’attività dei Medici e del Personale di assistenza sui Pazienti è
particolarmente intensa il mattino: è per questo che non devono essere
effettuate fuori orario visite di parenti o amici ai ricoverati.
In ogni caso, a difesa della riservatezza e della “Privacy” dei pazienti, il
personale di assistenza può richiedere ai visitatori di uscire dalle stanze.
Nel caso sia necessario visitare o procedere a qualsiasi atto medico o
infermieristico, per le norme sulla “Privacy” i visitatori sono tenuti ad uscire
dalla stanza di degenza.
I ricoverati hanno bisogno di tranquillità: si prega perciò di parlare a bassa
voce; è preferibile che non sia presente più di un visitatore per ogni
degente.
Radio e televisione possono essere ascoltate solamente con l’auricolare.
Si raccomanda di tenere con sé solo oggetti strettamente necessari. Non
tenete nel comodino o nell’armadio oggetti di valore o somme di denaro
elevate.
La terapia prescritta dal medico viene, di regola, distribuita dal persone
infermieristico; deve essere assunta all’ora prescritta, secondo le modalità
indicate. Nessun altro farmaco (neppure da banco o omeopatico deve
essere assunto): potrebbe essere inutile, dannoso o persino pericoloso.
Se avete dei dubbi, parlatene con il medico.
Il Paziente non può allontanarsi dal reparto, se non con autorizzazione da
parte del Personale di assistenza.
Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi
curano, Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria.
13
Trilussa
La Segreteria, sita al II° piano dell’ Ospedale Mag giore, è aperta al
pubblico dalle 9 alle 13, da lunedì a venerdì.
Se si desidera contattare telefonicamente un Medico, è opportuno evitare
di farlo durante le ore della visita ai ricoverati (di regola tra le ore 9 e le
12.30). Il Direttore del Reparto è a disposizioni, oltre che per fornire le
notizie sullo stato di salute dei pazienti, anche per ricevere proposte di
miglioramento, segnalazioni, eventuali chiarimenti.
INFORMAZIONI SULLA SALUTE DEI RICOVERATI
Le informazioni sono fornite ai Parenti, se autorizzati dal Paziente, tutti i
Martedì e Venerdì, alle ore 12.30, dal medico che ha in cura il Paziente; è
opportuno farne richiesta alla segreteria almeno un’ora prima. Per motivi
di tutela della privacy non possono essere fornite informazioni telefoniche
sulle condizioni cliniche dei degenti.
14
Nei casi di effettiva gravità le informazioni sono date dal medico curante
anche al di fuori da questi orari.
“Chi salva una sola vita salva il mondo intero”.
Talmud
COSA PORTARE IN OSPEDALE AL MOMENTO DEL
RICOVERO
Documenti Personali
PER I CITTADINI RESIDENTI NELLA COMUNITÀ EUROPEA:
Documento d’identità
Tessera sanitaria rilasciata dall’ASL di appartenenza
Codice Fiscale
Proposta di Ricovero
PER I CITTADINI STRANIERI NON ISCRITTI AL S.S.N. E NON
RESIDENTI IN ITALIA:
passaporto e/o carta d’identità, modulo ISI e/o permesso di
soggiorno
Documentazione Clinica:
Eventuali esami diagnostici, cartelle cliniche, documentazione
sanitaria precedente e la terapia in atto
15
Nel caso che i farmaci da Lei assunti a domicilio non fossero
disponibili in reparto, L
e potrà essere chiesto di farsi portare e di consegnare i farmaci in
uso a domicilio al personale medico ed infermieristico che
provvederà a verificarne integrità e scadenza e successivamente
a somministrarglieli secondo le indicazioni del medico. secondo
l’abituale schema domiciliare.
Effetti Personali:
Biancheria personale, vestaglie, pantofole, asciugamani
Necessario per l’igiene quotidiana.
PASTI. BEVANDE. FUMO. FIORI.
La prima colazione è servita dopo le 8.30, il pranzo dopo le 12.30 e la
cena dopo le 18.30. C’è la possibilità di fare, il giorno precedente, delle
scelte tra differenti portate o menù. A numerosi pazienti è prescritta una
terapia dietetica, che ha finalità terapeutiche ben definite: se avete dei
dubbi, parlatene con il personale di assistenza. Se si desidera ricevere
alcuni alimenti da casa dovete parlarne preliminarmente con il medico.
Il consumo di alcolici non è permesso durante la degenza. Essi
potrebbero essere controindicati dallo stato clinico del paziente e possono
essere responsabili di reazioni con i farmaci prescritti.
Il fumo di sigaretta, pipa o sigaro è proibito da leggi, con valenza penale
anche per la Dirigenza del reparto (parametro J.C.). Come in tutti gli Enti
pubblici, il fumatore è sanzionato con una pena pecuniaria.
Evitate di farvi portare dei fiori: la loro gestione è difficile in Ospedale.
Inoltre altri pazienti potrebbero essere allergici ai fiori e/o non sopportarne
il profumo.
16
“ La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro:
leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare”.
A.Schopenhauer
Per sicurezza i telefoni cellulari devono essere spenti:
possono interferire con gli strumenti elettronici di uso
medico, con pericolo anche per altri ricoverati .
17
TERAPIA
La terapia deve essere assunta all’ora prescritta, secondo le modalità
indicate.
Non assumere farmaci (neanche “omeopatici”) portati da casa senza aver
prima ottenuto il permesso dal Medico.
NON SI DEVE PORTARE CIBO O BEVANDE
AI
MALATI
SENZA
PREVENTIVA
APPROVAZIONE MEDICA.
Gli alcolici ed il fumo non fanno bene neanche
ai sani: per i malati sono certamente
controindicati. Come in tutti gli Enti pubblici, il
fumatore è sanzionato con una pena pecuniaria.
Alcuni ricoverati sono allergici e potrebbero
essere disturbati dai fiori: non fateli portare.
NO!!
N.B.: PER MOTIVI DI TUTELA DELLA PRIVACY,
NON VENGONO FORNITE INFORMAZIONI
TELEFONICHE SULLE CONDIZIONI CLINICHE
DEI DEGENTI. VI PREGHIAMO
CORTESEMENTE DI NON INSISTERE.
NORME DI COMPORTAMENTO
Se siete ricoverati in Geriatria, per la Vostra sicurezza, non dovete
allontanarvi dal reparto, salvo espressa autorizzazione da parte del
Personale di assistenza.
Se decidete di lasciare l’ospedale contro il parere dei sanitari che Vi
curano Vi verrà richiesto di firmare una liberatoria di responsabilità.
Per qualunque dubbio il personale è a vostra disposizione.
18
CERTIFICATO DI DEGENZA
Il certificato di ricovero, necessario per giustificare l'assenza da lavoro,
studio o per l'assicurazione, viene rilasciato dall’ufficio Accettazione
Amministrativa situato nel sotterraneo, ingresso via della Pietà n° 2 a
destra con il seguente orario , dal lunedì al sabato dalle ore 07.00 alle
ore 13.00, domenica e festivi chiuso.
RICORDATEVI CHE TUTTE LE INFORMAZIONI CHE FORNITE
DURANTE IL VOSTRO RICOVERO SONO TRATTATE IN MANIERA
DEL TUTTO CONFIDENZIALE E NEL RISPETTO DELLA VOSTRA
PRIVACY.
19
“ la mente non è un vaso da riempire
ma un legno da far ardere
Perché s’infuochi il gusto della ricerca
e l’amore elle verità
Plutarco
ALLA DIMISSIONE
Il paziente riceverà una lettera, destinata al Medico Curante,
comprendente la diagnosi, i consigli terapeutici e i referti dei principali
accertamenti eseguiti.
Una particolare attenzione per l’attuazione di un’adeguata continuità delle
cure è caratteristica della S.C.di Geriatria (vedi pagg 6-7).
Qualora il Paziente ricoverato desideri la copia della cartella, potrà farne
richiesta ai servizi amministrativi dell’Ospedale fin dal momento della
dimissione; per questo servizio dovrà pagare un corrispettivo all’Azienda
Ospedaliero-Universitaria
Qualora il Paziente al momento della dimissione avesse necessità di
essere accompagnato a casa con ambulanza, dovrà segnalarlo per tempo
20
al personale infermieristico, e sarà tenuto al pagamento all’Azienda di un
contributo per il trasporto (a meno che non sia stato affidato all’assistenza
territoriale o si tratti di paziente disabile).
DAY HOSPITAL
Tale modalità di ricovero serve per eseguire accertamenti complessi
senza il disagio, per il paziente, di restare degente in ospedale. Può
essere eseguito per molte patologie di competenza geriatrica; norme
regionali specificano le modalità ed i limiti di fattibilità di questo tipo di
ricovero. Il ricovero va concordato con un Medico del reparto.
AMBULATORI
Il reparto gestisce i seguenti ambulatori:
Laboratorio di Ultrasonologia diagnostica
esecuzione di Ecocolordoppler arteriosi e venosi
non
invasiva:
Ambulatorio per esecuzione di Holter cardiaco e pressorio
Laboratorio di Nutrizione Clinica e Metabolismo: valutazione dello
stato di nutrizione e del consumo energetico
Per prenotare una visita ambulatoriale ci si deve normalmente rivolgere,
con la richiesta del Medico Curante, al Centro Unificato di Prenotazione
(CUP) che ha sedi all’Ospedale Maggiore, in quello di Cattinara e nei
Distretti dell’Azienda Sanitaria, o contattando la Segreteria allo 040 – 399
2768
Anche le visite in regime libero professionale vanno di regola prenotate
attraverso il CUP. La Segreteria vi potrà fornire informazioni al riguardo.
21
Come paziente
dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria
“Ospedali Riuniti” di Trieste
Lei ha il diritto a:
FIDUCIA
Ogni utente dell’Azienda ha il diritto di essere trattato come un soggetto
degno di fiducia.
QUALITA’
L’Azienda Ospedaliero – Universitaria, Ospedale di rilievo nazionale e di
alta specializzazione, ha come scopo lo svolgimento unitario e coordinato
delle funzioni di assistenza, didattica e ricerca, in modo da migliorare il
servizio pubblico di tutela della salute, accrescere la qualità dei processi
formativi, sviluppare le conoscenze biomediche e l’innovazione
tecnologica, nella paritaria valorizzazione delle funzioni e delle attività del
personale ospedaliero e del personale universitario.
L’Azienda presta l’assistenza sanitaria con continuità, professionalità,
attenzione alla persona, garantendo l’integrazione organizzativa e
multidisciplinare, nonché la comprensione ed il rispetto delle persone
assistite e dei loro familiari.
22
SICUREZZA
Ogni utente ha il diritto alle prestazioni necessarie a tutela della sua
salute, senza subire danni ulteriori dovuti al malfunzionamento delle
strutture o dei servizi. Al fine di garantire questo diritto, l’Azienda si
impegna a monitorare continuamente i fattori di rischio e a provvedere alla
manutenzione continua delle strutture e dei dispositivi sanitari aziendali.
Inoltre l’Azienda si impegna a provvedere alla formazione continua degli
operatori sanitari ( Legge 23 Dicembre 2000, n. 338).
PROTEZIONE
Ogni utente, che per le sue condizioni di salute si trovi in una situazione di
debolezza, ha diritto ad essere protetto ed assistito. Tale diritto di speciale
protezione riguarda anche i bambini, che necessitano di ricovero presso il
nostro Ospedale.
Gli Uffici preposti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria custodiscono,
con carattere di eccezionalità, solamente i beni dei pazienti ricoverati
d’urgenza e di quelli incapaci di assumersene la custodia.
Si raccomanda agli utenti di non portare alcun tipo di valore (denaro,
oggetti in oro, gioielli) durante il periodo di ricovero.
NORMALITA’
Ogni utente ha il diritto ad essere curato nelle strutture dell’Azienda
Ospedaliero-Universitaria, senza che vengano alterate, oltre il necessario,
le sue abitudini e le sue relazioni sociali e familiari.
CERTEZZA
Ogni utente ha il diritto alla certezza del trattamento sanitario senza
essere vittima di conflitti professionali od organizzativi o di favoritismi
derivanti dalla sua condizione economica e sociale.
L’Azienda ha il dovere di fissare i tempi di attesa entro i quali determinati
servizi devono essere erogati, sulla base di specifici standard ed in
relazione al grado di urgenza del caso. Ogni utente che lo richiede ha il
diritto di consultare le liste di attesa, nei limiti del rispetto della privacy.
23
PARTECIPAZIONE
Ogni utente, la sua famiglia, gli organi di tutela e di volontariato possono
collaborare al miglioramento della qualità delle prestazioni sanitarie e alle
attività dell’Azienda Ospedaliero- Universitaria attraverso:
le indagini di Audit Civico
le rilevazioni della qualità percepita
i gruppi misti di lavoro su problematiche specifiche
le segnalazioni ed i reclami .
La partecipazione al processo di cura comprende anche il diritto del
paziente a conoscere il proprio referente delle cure e a riconoscere la
qualifica degli operatori che partecipano al suo processo di cura
DIFFERENZA
Ogni utente ha diritto a ricevere trattamenti differenziati secondo le proprie
esigenze, al rispetto della propria individualità,
senza alcuna
discriminazione legata all’età, al sesso, alla nazionalità, alla razza, alla
lingua, alle opinioni politiche, al credo professato, alla cultura.
L’Azienda si impegna a soddisfare, per quanto possibile, le richieste di
assistenza religiosa o spirituale, provvedendo a contattare i diversi ministri
di culto.
TEMPO
Ogni utente ha diritto al rispetto del suo tempo. Nel caso in cui i tempi
concordati non possano essere rispettati, egli deve essere informato
dell’entità e dei motivi del ritardo. Nel caso in cui l’Azienda non sia in
grado di fornire i servizi nel tempo massimo predeterminato, deve
garantire la possibilità di usufruire di servizi alternativi di qualità
compatibile.
RISERVATEZZA E CONFIDENZIALITA’
Ogni utente ha il diritto alla confidenzialità delle informazioni di carattere
personale, incluse quelle che riguardano il suo stato di salute e le possibili
procedure diagnostiche e/o terapeutiche a cui deve essere sottoposto,
così come al diritto alla protezione della sua privacy durante l’esecuzione
di esami diagnostici, visite specialistiche e trattamenti medico - chirurgici
in generale.
I professionisti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria si impegnano a
fornire ai pazienti ed i loro famigliari, salvo in caso di manifesto dissenso,
24
comunicazioni sia del ricovero che delle condizioni di salute. Le
informazioni aggiornate verranno fornite durante tutto il processo di cura e
di ciò verrà data evidenza nella cartella clinica. La copia della
documentazione clinica può essere richiesta dal titolare della cartella o da
altra persona munita di documento del delegante (o copia) o
autocertificazione. La domanda per avere copia della cartella clinica può
essere presentata: al momento della dimissione o nei giorni
immediatamente successivi, (prima dell'invio della cartella all'archivio), va
richiesta agli sportelli del CUP degli ospedali Maggiore e Cattinara
Dal 1/6/2005 le richieste di copia delle cartelle cliniche fatte al CUP
potranno essere evase solo dietro pagamento anticipato della tariffa
minima di € 5.00. L'utente al momento del ritiro, pagherà la differenza
dovuta. Si ricorda che il personale dell'Archivio Cartelle Cliniche è in
servizio dal lunedì al venerdì dalle ore 7.00 alle ore 14.00 e può essere
contattato al numero telefonico 040 - 399 4031 per qualunque
informazione, specialmente se relativa alle cartelle cliniche antecedenti al
1977.
DIGNITA’
Ogni utente, anche se portatore di malattie non guaribili, ha il diritto al
rispetto della dignità personale, soffrendo il meno possibile e ricevendo
tutta l’assistenza necessaria.
L’Ospedale riconosce e rispetta i bisogni del malato terminale con il
trattamento dei sintomi primari e secondari, con la gestione del dolore,
con la risposta ai problemi emotivi, religiosi, culturali del paziente e dei
suoi famigliari.
IL DIRITTO ALL’INFORMAZIONE ED AL CONSENSO
Ogni utente ha il diritto ad avere informazioni esaurienti, in tempi congrui,
sulla sua diagnosi, terapia e prognosi, soprattutto nel caso di interventi
rischiosi che richiedono il suo esplicito consenso. L’utente ha diritto ad
esprimere o negare il proprio consenso alle terapie proposte o alle analisi.
Durante la permanenza in Ospedale gli viene richiesto un consenso
generale ed uno specifico, come previsto dalla normativa vigente, per le
procedure di carattere invasivo e/o più complesse.
In assenza della sottoscrizione del consenso informato, il medico non può
intraprendere alcuna attività di diagnosi e cura, tranne nei casi previsti
dalla legge e per le situazioni di necessità ed urgenza, in cui l’utente si
trovi in imminente pericolo di vita.
25
L’utente riceve un’informazione chiara e completa sulle sperimentazioni
cliniche e vi può partecipare solo dopo aver firmato il relativo consenso
informato.
INFORMAZIONE E DOCUMENTAZIONE SANITARIA.
I medici e gli operatori sanitari garantiscono un informazione chiara,
semplice, essenziale, completa e comprensibile alla persona assistita.
L’utente ha diritto a partecipare all’elaborazione del piano di cura, ad
essere informato su come la malattia potrà incidere sulla qualità della sua
vita e sui rimedi terapeutici ed assistenziali atti ad eliminare o almeno a
ridurre gli eventuali stati di sofferenza e dolore.
Ha il diritto di visionare la sua cartella clinica e di richiederne copia. La
Cartella Clinica dovrà essere chiara, leggibile e completa di tutte le
informazioni riguardanti diagnosi, trattamenti ed interventi eseguiti. Ha il
diritto a ricevere una lettera di dimissione alla fine del ricovero. Nel caso in
cui la diagnosi non sia completa, il paziente ha diritto ad avere una lettera
di dimissioni con le conclusioni provvisorie.
Ad ogni utente è consentito interrompere la cura in qualsiasi fase del
processo clinico-assistenziale o rifiutare un determinato trattamento. I
sanitari hanno l’obbligo di informare il paziente sulle possibili conseguenze
di questo comportamento.
RIPARAZIONE DEI TORTI
Ogni utente può presentare all’Ufficio Relazioni con il Pubblico reclami per
fatti che violino i suoi diritti. L’Azienda Ospedaliero Universitaria ha il
dovere di rispondere in merito all’oggetto del reclamo. Gli utenti e i loro
familiari possono esercitare tale diritto attraverso un colloquio diretto o un
colloquio telefonico nelle fasce orarie di apertura dell’ufficio oppure
attraverso lettera, fax, e-mail oppure attraverso l’apposito modulo
reperibile nei punti informativi e presso le apposite cassette per la raccolta
reclami.
Per i disservizi facilmente risolvibili l’URP garantisce una risposta in tempo
reale o, al massimo, entro 15 giorni. Per i casi più complessi, che
necessitano di istruttoria, la risposta è assicurata entro 30 giorni.
Il paziente ha, tuttavia, la facoltà di adire le vie legali per il risarcimento dei
danni subiti.
26
DONAZIONE ORGANI
L’utente può manifestare la decisione di donare gli organi mediante una
dichiarazione di volontà, prevista dalla Legge 91/99, recandosi presso il
Punto Informativo dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico dell’Ospedale di
Cattinara.
Gli operatori di tale ufficio sono a disposizione per ulteriori informazioni e
specificazioni sull’argomento.
Come paziente
dell’ Azienda Ospedaliero - Universitaria
“Ospedali Riuniti” di Trieste
Lei ha il dovere di:
Osservare le scadenze e gli orari stabiliti al fine di rispettare il normale
svolgimento dell'attività e tutelare i diritti degli altri utenti
Rispettare il lavoro e la professionalità degli operatori sanitari quale
condizione indispensabile per attuare un corretto programma terapeutico
e assistenziale
Avere un comportamento responsabile e rispettoso nei confronti degli altri
utenti e dei sanitari
Avere cura degli ambienti, delle attrezzature, degli arredi e dei presidi
sanitari presenti nelle Strutture Ospedaliere
Non fumare in qualsiasi ambiente della Struttura Ospedaliera
Non utilizzare i telefoni cellulari i quali possono interferire con la
funzionalità delle apparecchiature elettromedicali (pompe di infusione,
respiratori automatici, ecc.)
E’ consentito l’accesso ai cani guida per non vedenti previo accordo col
personale aziendale
Limitare l’ingresso dei minori nei reparti di degenza al fine di tutelarne la
salute. in casi particolari le deroghe devono essere concordate con il
personale del reparto di degenza
27
FORMAZIONE E PROMOZIONE
CONTINUA DELLA QUALITÀ
La Struttura Complessa di Geriatria ha contribuito al programma
dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste all’Accreditamento
Internazionale alla Qualità, controllato dalla più qualificata Agenzia
certificatrice che opera a livello mondiale, la Joint Commission
International.
Le Aziende Sanitarie certificate sono molto rare (4 anni fa, al tempo della
certificazione iniziale della nostra Azienda Ospedaliero-Universitaria esse
erano in Italia solamente quattro). Questo procedimento ha prodotto un
miglioramento e un consolidamento di alcune caratteristiche che pongono
l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Trieste (e di conseguenza anche la
Geriatria) nel novero delle più prestigiose strutture sanitarie in Italia.
ATTIVITA’ DI RICERCA E SCIENTIFICA
LA MEDAGLIA DI ANCHISE
Un’iniziativa di alcuni anni fa, promossa dall’attuale dirigenza del reparto,
è stata l’ideazione e il conio di una medaglia che rappresentasse il
simbolo dello spirito che anima il reparto di Geriatria e, più in generale,
del mondo geriatrico. L’idea era che alcuni aspetti del ispetto per i vecchi,
della cura della loro salute e della difesa dei loro diritti meritassero un
“monumentum aere perennius - monumento più perenne del bronzo
((Orazio Odi, III, 30, 1), rappresentato da una medaglia di bronzo (vedi
figura), che trasmetta sentimenti di orgoglio e di consapevolezza di un
lavoro da intendere come missione professionale. Qui sotto sono
riportate l’immagine e la sintesi, in poche righe, del suo significato che
l’accompagna. Sinora essa è stata destinata a tutti i Presidenti della
Società Italiana di Geriatria degli ultimi 10 anni, a tutti gli specializzati della
Scuola di Geriatria di Trieste, a personalità, a fondazioni, ad amici e
benefattori della Geriatria.
28
Questa medaglia vuole essere testimonianza di stima da parte di un gruppo
di Geriatri attivi a Trieste, e fondatori dell’Associazione “Anchise”, che lavora
a favore della promozione delle conoscenze sull’anziano sano ed ammalato.
Essa pertanto viene donata a chi sia stato Benefattore con atti e con animo
buono nei confronti del Reparto di Geriatria di Trieste e a chi, individuo o
istituzione, si sia distinto per la sua azione sapiente, giusta ed amorevole
verso i vecchi . Essa inoltre accompagnerà nella loro professione tutti i
medici che diventeranno specialisti in Geriatria a Trieste nei prossimi anni,
ricordando loro i principi clinici, ma anche quelli etici che ne hanno ispirato la
scelta professionale e guidato la preparazione dottrinale.
La medaglia è stata ideata con tratti semplici e volutamente non perfetti:
a ricordarci che la Vecchiaia non ci lascia intatti, ma può lasciarci
ancora belli;
a sottolineare che la Geriatria, cioè la medicina indirizzata all’anziano,
è ancora imperfetta nei principi e nelle conoscenze;
a indicare che la Vecchiaia è circondata da amore, ma anche da
incomprensioni.
La medaglia indica inequivocabilmente Trieste, con il suo monumento più
sacro, con il ritratto di un suo grande poeta, con il suo mare quotidianamente
sfidato da vele gonfie di vento. Vuole descriverne il sacro e il profano, lo
spirito acceso ed audace, ma anche malinconico e rassegnato, espresso
dalle parole del poeta.
Per noi geriatri vuole riassumere l’attenzione partecipe per i più grandi e per i
più fragili vecchi di questo paese, l’orgoglio di essere medici dell’anziano, la
consapevolezza che la vecchiaia va rispettata, ma anche amata con il cuore
e con i gesti di ogni giorno, ben sapendo che né il sorriso, né il perdono sono
sufficienti a risolvere alcuno dei bisogni dell’età avanzata.
29
Desideriamo infine ricordare che la S. C di Geriatria, nella sua natura di
reparto clinico e universitario, con le proprie “anime” assistenziale, clinica
e di ricerca scientifica si è preoccupata di ribadire in numerose occasioni
l’importanza di affrontare le esigenze peculiari dell’assistenza agli anziani
anche nella fasi acute delle loro malattie.
Ha tra l’altro quindi organizzato numerosi congressi di valenza divulgativa
locale, ma anche nazionale. I geriatri che lavorano nella S.C. di Geriatria
hanno partecipato, con comunicazioni o con moderazioni, a innumerevoli
incontri di argomento clinico, scientifico, socio-assistenziale, o più
semplicemente culturale relativi alla vecchiezza. Nelle presentazioni di tali
incontri, -alcune scritte da miei maestri amici- sono state spesso indicate
le vie che abbiamo voluto seguire nella conduzione del reparto e nella
nostra azione qui a Trieste. Ne riportiamo alcuni brani, cui attribuiamo
valenza speciale, quasi una testimonianza delle nostre convinzioni, che
possono accompagnare e rassicurare i pazienti che affidano alle nostre
cure i loro corpi e anche un tratto dei loro pensieri e delle loro anime.
Trieste, 24 MARZO 2001
«L’ANZIANO FRAGILE»
ATTI DELLA GIORNATA DI STUDIO E DI FORMAZIONESULLE
PROBLEMATICHE
DELL’ANZIANO OSPEDALIZZATO
A cura di Gabriele Toigo e di Rocco Sceusa
«La vecchiezza deve avere i suoi dèi, così come l’infanzia
e la giovinezza hanno i loro protettori a ispirare le
prodezze del primo amore e una spericolata
avventurosità… Scoperte e promesse non appartengono
soltanto alla giovinezza; la vecchiaia non è esclusa dalla
rivelazione»
J. Hillmann, La forza del carattere, 1999
Tutti insieme abbiamo vissuto con i pazienti importanti momenti di gioia e
di tristezza, nel costante tentativo di allargare la comprensione dei
30
problemi geriatrici, gerontologici e geragogici alla popolazione, agli
studenti, agli operatori geriatrici.
L’albero della Geriatria -a Trieste- ha avuto difficoltà a crescere, a fiorire
e a dare frutti abbondanti, almeno pari a quelle incontrate a livello
nazionale. Esso ha ancora bisogno di essere protetto, rinforzato e ben
coltivato, perché diventi presto nota a tutti la sua enorme utilità.
I Geriatri avranno bisogno a Trieste di alleati: devono cercarli e trovarli,
oltre che nella popolazione, anche tra gli amministratori cittadini e delle
Aziende sanitarie, tra i responsabili della Facoltà di Medicina, tra i colleghi
medici dei nosocomi e del territorio, tra i professionisti del Comparto
infermieristico: saranno i pazienti i giudici dei risultati.
Il lavoro richiesto a chi affronti le responsabilità della Geriatria sarà quindi
molto complesso…
La scienza geriatrica deve proporsi con forza e con sapienza, per non
restare nascosta nelle aule accademiche, ma proporsi verso tutti i medici,
gli infermieri, gli studenti e la popolazione. Gli entusiasmanti risultati talora
raccolti, ma ancora poco conosciuti, mi convincono fortemente che debba
essere costantemente proposta all’attenzione della città. Al prof.
GabrieleToigo, entusiasta sostenitore dei problemi geriatrici, giunga il mio
incoraggiamento.
Per quanto ancora mi verrà richiesto, gli sarò
ovviamente accanto: il cammino non sarà facile e comincia anche per lui
quasi come una sfida, ma sono sicuro che i risultati, se troveranno la
disponibilità universitaria, regionale ed ospedaliera, saranno presto molto
concreti.
Trieste, marzo 2001
Prof. Guido Curri Professore Ordinario di Geriatria
La Facoltà di Medicina e l’Azienda Ospedaliera di Trieste hanno creduto
con forza che la Geriatria, uno degli insegnamenti qualificanti della
Facoltà, dovesse continuare a mantenere - accanto all’insegnamento
accademico e alla Scuola di Specializzazione - anche la Direzione del
Reparto Geriatrico per acuti. Questa sinergia era l’unica possibile per
continuare a produrre l’ottimo insegnamento delle scienze geriatriche
portato avanti da molti anni sotto la guida del Prof. Guido Curri. Per
questo, di fronte alla necessità, affrettata da un atto legislativo da molti
giudicato intempestivo, di sostituire la figura apicale, la Facoltà ha
fortemente auspicato la continuità della Direzione Universitaria del
Reparto e proposto a ricoprirla il Prof. Gabriele Toigo.
A chi dirige questo reparto è richiesto un atteggiamento particolare, che
sia in grado di unire alle conoscenze cliniche una spiccata curiosità
scientifica e la passione per l’attività didattica. E’ altresì necessario in
questa fase la capacità di collegare tra loro le diverse competenze, una
31
più clinica, l’altra più accademica che coesistono da tempo in questo
reparto, a ponte tra l’Ospedale e l’Università forse più di quanto siano altri
reparti universitari. La creazione del Dipartimento Geriatrico promossa
dalla Direzione Generale dell’Azienda costituisce un ulteriore importante
stimolo organizzativo e di proposte operative. E’ certo che un Reparto di
Geriatria ben funzionante può essere molto utile alla Facoltà di Medicina,
alla Sanità cittadina e soprattutto ai cittadini di Trieste, città che per le sue
caratteristiche epidemiologiche si propone come laboratorio in ambito
geriatrico. Trieste, marzo 2002
Prof. Gianfranco Guarnieri, Professore Ordinario di Medicina Interna
Lo scopo fondamentale della Geriatria è…quello di operare per una
migliore qualità della vita dell’anziano
fragile con polipatologia, attraverso una visione multidimensionale globale
e non settoriale di questo paziente. Per ottenere ciò deve sensibilizzare gli
amministratori ed i sanitari affinché si convincano della possibilità di
ottenere un recupero importante , anche in questi anziani, attraverso un
approccio spesso complesso e impegnativo, orientato alla continuità delle
cure dalla fase acuta alla fase di lungodegenza postacuzie e a quella
assistenziale sul Territorio.
L’organizzazione delle cure e dell’assistenza e la compartecipazione alla
didattica e alla ricerca in campo geriatrico dovrebbero trovare una valida
via operativa nel Dipartimento, anche per il fatto che questo Dipartimento,
ospedaliero, ha una sua connotazione particolare per il collegamento con
la Cattedra e la Scuola di Specializzazione di Geriatria della Facoltà di
Medicina di Trieste. Le componenti ospedaliera e universitaria hanno
certamente obblighi ed interessi non sempre coincidenti, ma la loro
collaborazione, con il riconoscimento paritetico della importanza e della
necessità sia della assistenza che della didattica e della ricerca, potrà
portare reciproci vantaggi ed essere uno stimolo per il miglioramento delle
cure al malato geriatrico.
Dott. Guido Mian
Direttore del Dipartimento di Medicina ad orientamento geriatrico.
Sono raccolti in questo volume gli Atti del Convegno organizzato a Trieste
il 24 Marzo 2001 dalla Scuola Geriatrica di Trieste. Il Convegno, che si è
poi configurato come giornata di studio e di formazione, ha voluto indicare,
sia nei contenuti, sia in molti tratti organizzativi, alcuni degli aspetti
fondamentali, che fanno della geriatria una scienza specialistica di
pressante attualità.
Si è voluto porre l’accento sulla multidisciplinarietà della Geriatria,
invitando al convegno specialisti di differente estrazione: l’Internista, sia
con stretta “vocazione” metabolica che endocrinologica, il Cardiologo e lo
32
Psichiatra. Alla presentazione di quest’ultimo è stata in particolare riservata
una posizione di rilievo, per evidenziare l’importanza pivotale che l’aspetto
neuropsichiatrico riveste nella cura del paziente anziano. A sottolineare
l’utilità di un coordinamento e di una sinergia delle competenze cliniche di
tutta la Regione Friuli-Venezia Giulia sono stati invitati a presentare il loro
contributo scientifico i colleghi della Geriatria udinese con il Patrocinio
della Sezione Regionale della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia.
Consideriamo inoltre che uno degli aspetti più qualificanti della Giornata sia
stato il coinvolgimento diretto, a livello di contributo scientifico personale e
di qualificata moderazione, di una delle componenti fondamentali
dell’assistenza geriatrica, quella infermieristica: le relazioni degli Infermieri
Professionali hanno coinvolto tutti gli ascoltatori ed introdotto il grande
valore sanitario di un nursing ottimale e le prospettive certe della ricerca
infermieristica. Va sottolineata inoltre la partecipazione di tutti i colleghi,
coinvolti nel lavoro all’interno dell’Unità Operativa di Geriatria presso
l’Ospedale Maggiore di Trieste, all’organizzazione del Convegno, alla
presentazione dei contributi e alla stesura degli Atti.
Un ringraziamento ai Direttori delle Scuole di Specializzazione in Geriatria,
Medicina Interna e Cardiologia (che hanno segnalato i preziosi contenuti
del Convegno agli Specializzandi), ai colleghi della Clinica Medica per
l’incoraggiamento e il sostegno, all’Azienda Sanitaria per l’interesse
dimostrato e per il supporto concreto, all’Industria il cui contributo ha
abbellito il Convegno e reso possibile la pubblicazione di questi Atti.
Ci auguriamo che lo spirito collaborativo e l’entusiasmo di tutti possano
aiutare a produrre ancora altre giornate di cultura gerontologia e geriatria.
Trieste, marzo 2002
Prof. Gabriele Toigo Associato di Geriatria
33
Trieste, 19 novembre 2010
Un autunno luminoso per gli anziani
Il pensiero politico della nostra società non può dimenticare che pochi,
troppo pochi, progressi sono stati ottenuti sul piano di una migliore cura e
valorizzazione delle età avanzate, sia di quelle che ancora possono essere
produttive sul piano economico e di pensiero, sia di quelle che non lo
possono più essere e che invece precedono il tramonto. L’acquisizione di
nuova serenità, di nuovi progetti, di nuovi orizzonti e di suprema (non solo
buona) qualità di vita anche per i più vecchi e fragili tra i vecchi, deve
essere tra gli scopi di uno Stato moderno e civile.
La progressione demografica ci invita a non perdere tempo. Quando
leggiamo le proiezioni statistiche ed epidemiologiche relative alla
popolazione, ci vengono in mente le parole di Demostene ai governanti di
Atene di fronte a un grosso pericolo per la città: “Non è più tempo di
dichiarare “io farò”, ma di avere fatto” (II Filippica).
Il pericolo di riservare ai nostri padri, e tra qualche anno anche a noi
stessi, un triste autunno della vita è già incombente. La nostra capacità di
rimediare al tempo perduto verrà valutata anche attraverso i risultati che
34
noi stessi otterremo nel saper donare, a qualsiasi livello, un’autunno
radioso alla popolazione anziana.
Trieste, Gennaio, Febbraio Marzo, Aprile 2010
Corso di Geriatria
DARE LUCE AI LATI OSCURI DELLA GERIATRIA
Il titolo vuole indicare che la specialità di Geriatria è tormentata da molti
“lati oscuri”, da cui derivano alcune delle difficoltà cliniche e gestionali dei
pazienti anziani.
La Geriatria è una pagina della Medicina di lettura davvero difficile.
Le dichiarate certezze sul valore degli anziani e delle risorse contenute
nelle età avanzate dell’uomo sembrano ovvie e la loro fruibilità altrettanto
evidente. Ma la necessità e la volontà di venire incontro ai bisogni reali
degli anziani si devono confrontare con i limiti delle risorse e anche forse
con una sottovalutazione del problema.
Ma è soprattutto quando si manifesta la malattia -nelle forme peculiari
proprie dell’anziano- che affiorano talora pareri severi che dimenticano
35
l’esistenza di evidenze sperimentali e certezze inequivocabili sul fatto che
la cura dell’anziano anche acutamente malato, se condotta con specifici
criteri, produce straordinari risultati in termine di guarigione e di qualità di
vita.
“Lati oscuri“ affliggono la Geriatria anche per l’elevata incidenza di
patologie in qualche modo "difficili", che rendono questa specialità
piuttosto scomoda o poco “amabile”, o di approccio complicato o
“antipatico”. Parlare di fragilità dell’anziano vuol dire introdurre un
panorama clinico complesso, costituito da malattie convenzionali, ma
anche da altri elementi di fragilità, quali le piaghe, il dolore, la deprivazione
sensoriale, la caduta, la frattura, i tremori senza fine, la solitudine, la
povertà, le perdite (dei propri cari, della casa, della memoria, del denaro,
del libro, del cibo materiale e spirituale), la depressione, la demenza,
l’immobilità. Queste parole evocano "oscurità" perché individuano
situazioni scomode, sgradevoli, difficili, costose, complesse e perciò
complicate, incomprensibili, o ancora trascurate, con scomode rilevanze
etiche.
“Oscuro” è altresì il mondo della demenza, la sua incerta e difficile terapia,
“oscuro” è per antonomasia il male della depressione, sottovalutata e
sotto-diagnosticata,. E così anche le piaghe, il dimenticato dolore, la
negligenza della prevenzione del circolo vizioso osteoporosi, caduta,
frattura, argomenti specifici del Convegno.
Oscuri sono i muri che separano visioni divergenti quali il valore e il limite
dell’ospedale, il valore di professionalità differenti, il significato del terzo
settore, la comprensione per la demenza e i farmaci per la sua cura,
l’integrazione virtuosa delle cure, l’istituzionalizzazione, la morale e l’etica
degli ultimi più difficili momenti della vita. Luminosa è di riflesso la ricerca
di ponti che uniscano visioni e strategie differenti.
Questo convegno si propone di aprire una riflessione su alcuni di questi
angoli bui per creare illuminanti punti di luce, di cultura e di fiducia tra gli
operatori sanitari e dell’assistenza e tra i responsabili delle scelte
politiche ed organizzative della salute pubblica.
Prof. Gabriele Toigo
36
“ A proposito di politica, ci sarebbe qualcosa da mangiare ?
Totò
La maggior parte delle immagini fotografiche riprodotte in queste
pagine ci sono state offerte con animo munifico da una benefattrice.
Esse adornano le pareti del Reparto, oltre che con l’intento di
alleggerirne la valenza clinica, anche con l’intento di riattivare con
immagini colorate, vivaci, ricche di contenuti ed anche di ironia le
giornate spesso tristi dei pazienti e dei loro congiunti. Tali immagini,
protette da copyright, possono essere rintracciate anche sul sito
web: www.buba.it
37
NOTA
Questo opuscolo riporta le informazioni valide al momento della stampa e
viene periodicamente aggiornato. Tra un’edizione e l’altra potrebbero però
intervenire modifiche nell’operatività.
Redatto, dall’Ufficio Comunicazione In collaborazione con l’Ufficio Relazioni con il
Pubblico su testi ed immagini forniti dalla Struttura Complessa Geriatria
tel. 040 – 399 6300; -040 – 399 6301; fax 040 399 6298
e-mail: [email protected]
Strada di Fiume 447 – 34 149 Trieste
Revisione 8 – febbraio 2016
38
Scarica

carta dei servizi geriatria - Azienda Ospedaliero Universitaria