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Il bello della Creatività è trovare soluzioni laddove non appaiono Chi siamo? Siamo un gruppo eterogeneo di realtà locali che si confrontano con l’esigenza di ascoltare, comprendere e se si può aiutare e sostenere la famiglia. Come lo facciamo? Ognuno con le sue specifiche caratteristiche e capacità, con il suo personale impegno e con la collaborazione di volontari ed istituzioni. Perché siamo qui? Perché pensiamo che insieme sia meglio, ci sentiamo meno soli e facciamo sentire meno soli gli altri, ci sosteniamo anche a vicenda, collaboriamo, diamo avvio a idee nuove, crediamo fermamente che possiamo costruire qualcosa in più utile a tutti. Cosa abbiamo scelto di fare? Abbiamo scelto di incontrarci, conoscerci, scambiare pensieri e idee, abbiamo scelto di pensarci come tanto vagoni di un treno che si muove per la Val d’Enza ed incontra famiglie e luoghi dell’educare…perché CI RIGUARDA…perché VOGLIAMO STARCI Assieme stiamo “arredando” un vagone nuovo dove ci possiamo incontrare e mettere insieme i nostri pensieri. Se sei interessato anche tu ti puoi aggiungere a noi…i treni si allungano sempre. Se vuoi avere maggiori informazioni su quello che ognuno di noi fa per il territorio leggi questo semplice opuscolo o contattaci. 2
Associazione Solidarietà onlus, Caritas S. Ilario, Avis S. Ilario ed il Gruppo Volontarie Vincenziane di Cavriago Il Cibo tra risorsa e spreco Oggetto e finalità dell’iniziativa: Dal 2010 Associazione Solidarietà onlus, Caritas S. Ilario, Avis S. Ilario ed il Gruppo Volontarie Vincenziane di Cavriago hanno avviato un progetto dal titolo “Una rete per Azione Solidale”, finanziato e coordinato da Dar Voce Centro di Servizio per il volontariato di Reggio Emilia. Il progetto si propone di mettere in rete tra loro le associazioni che collaborano nel progetto Azione Solidale al fine di far conoscere quanto svolto sui territori da questa Rete di associazioni sul tema “solidarietà e cibo”. Nel 2010 sono stati organizzati due appuntamenti di confronto e scambio di esperienze sul tema “Relazione e cibo:una sfida per il volontariato” a cui sono stati invitati associazioni, enti locali ed operatori sociali per confrontarsi sulle buone pratiche legate al tema della raccolta e distribuzione di generi ed aiuti alimentari. Nel 2011 è stato organizzato un percorso formativo per operatori e volontari delle associazioni sul tema della “gestione delle attività di distribuzione alimentare”, toccando sia aspetti tecnici sulla conservazione del cibo ma soffermandosi soprattutto sugli aspetti relazioni nel rapporto con gli utenti. Da Settembre 2011 si sta promuovendo nelle scuole di primo e secondo grado del distretto di Montecchio e di Reggio Emilia, il progetto “Il cibo tra risorsa e spreco”. Il progetto è finalizzato alla promozione nelle scuole di attività di riflessione e formazione ai temi della “solidarietà, cibo e stili di vita” in modo da trasmettere ai ragazzi il valore del cibo, inteso non solo come consumo ma anche risorsa. Risultati attesi: Favorire una collaborazione fattiva tra i soggetti della rete e con altri soggetti del territorio, collaborazione basata anzitutto sulla reciproca conoscenza delle persone e rispetto alle attività svolte. Con il progetto nelle scuole si intende favorire la conoscenza delle giovani generazioni ai temi legati al cibo, non tanto rispetto al consumo individuale e alle problematiche psicologiche e alimentari, quanto al suo consumo e spreco da parte della società e favorire lo sviluppo di una cultura finalizzata a ridurre lo spreco e promuovere comportamenti e stili di vita più sobri Partnership e collaborazioni: Nella fase di realizzazione si sono avviate collaborazioni con Comune di S.Ilario, Gattatico e Cavriago; con i servizi sociali di Montecchio, Gattatico, Bibbiano e Cavriago; Usl di Reggio Emilia; Caritas diocesana e Il Granello di Senapa. 3
Cooperativa Sociale Lesignola Canossa Una scuola a due … e quattro zampe…! Progetto di attività assistite dagli animali nella scuola. Laboratorio Lesignola è una Coop. Sociale che si pone come obiettivo l’educazione alla relazione con se stessi, con gli altri e con l’ambiente, cioè la facilitazione dello sviluppo di quelle che sono definite COMPETENZE PER LA VITA (definite LIFE SKILLS dall’OMS)1, servendosi soprattutto di attività con animali. Finalità dell’iniziativa Il progetto che presentiamo nasce dalla convinzione che il rapporto immediato dei bambini e dei ragazzi con gli animali può essere un momento prezioso per favorire il contatto e la consapevolezza dei sentimenti e delle emozioni fondamentali per crescere, per esprimersi, per trovare la propria integrità. Il progetto punta sul rispetto , la responsabilità e la compassione per tutte le forme di vita: tutto questo può essere appreso e sviluppato attraverso la percezione delle emozioni di esseri viventi che non criticano e non valutano. L’interazione rispettosa sperimentata con l’animale può essere trasposta nell’interazione con i compagni, generando il piacere di stare con gli altri e vedere le cose belle proprie e altrui. Proponiamo inoltre due incontri con i genitori, per condividere con loro delle opportunità che possono essere colte nel loro contesto di vita e di sensibilizzazione per favorire la collaborazione e il mutuo aiuto tra genitori e insegnanti che hanno il privilegio di essere più vicini alla spontaneità della vita dei bambini. PROGRAMMA/ OBIETTIVI: il progetto è stato sviluppato in 6 incontri della durata di 90’ ciascuno. Ogni incontro è stato caratterizzato da alcune attività che si sono ripetute sempre: 1
autoconsapevolezza, gestione delle emozioni, empatia, comunicazione, relazioni
interpersonali; pensiero creativo; senso critico, gestione dello stress; capacita’di prendere
decisioni; capacita’ di affrontare e risolvere i problemi.
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accoglienza, con un’attività volta ad aumentare la consapevolezza di come stiamo noi e di come sta l’altro e a condividere le regole che rendono possibile e bello l’incontro con l’animale e: -
conoscenza dell’animale attraverso l’osservazione, la descrizione e il contatto -
attività di empatia, per “allenarsi” nell’ascolto di sé e dell’animale -
simbolizzazione delle esperienze vissute -
interazione con l’animale -
conclusione Principali obiettivi di ogni incontro: I° incontro: L’INCONTRO L’incontro iniziale si propone di conoscere e accogliere il vissuto dei bambini con gli animali. Attraverso alcune attività, si studia la conoscenza e la familiarità dei bambini rispetto al mondo animale domestico e selvatico delle nostre zone. Si concorda insieme ai ragazzi come creare l’ambiente e il clima migliore per far stare a proprio agio l’animale e per stare bene noi negli incontri successivi (si pone particolare attenzione a eventuali vissuti di paura o alla presenza di ragazzi con diversabilità o provenienti da culture diverse, eventualmente presenti in classe) II° incontro: CORINTO, IL CANE AMICO FEDELE Fare un’esperienza piacevole di interazione con un animale per confrontarsi con la diversità, riuscire a stare bene nella differenza e iniziare a prendere consapevolezza delle modalità migliori per conoscere “l’altro”. Cominciare a prendere confidenza con i sentimenti e i bisogni propri e altrui, dare loro un nome. III° incontro: OLIVER IL GATTO Fare un’esperienza piacevole con un animale che ha caratteristiche diverse dal cane . Porre attenzione all’ascolto, ai gesti che creano accoglienza e a come modulare la propria energia a seconda dell’animale con cui interagiamo. Dare un nome ai sentimenti. IV° incontro: IL CONIGLIO PINO Esercitare l’attenzione all’altro attraverso l’interazione con animali sempre più delicati. Iniziare a trasporre nella relazione con i compagni le consapevolezze acquisite durante il percorso (consapevolezza del benessere che ci può derivare dall’ascolto dell’altro .) Vedere il bello di sé e dell’altro. 5
Riassumere le attività svolte e dare l’idea di un percorso che si è sviluppato nel tempo. Il V° e il VI incontro saranno dettagliati nel corso della riunione di programmazione dell’intervento che si terrà alla ripresa dell’anno scolastico Sulla base di questa traccia si concorda insieme al gruppo docenti il percorso più idoneo ai bisogni e alle caratteristiche del gruppo di bambini con cui si lavorerà. Gli incontri con i genitori sono stati effettuati dopo ogni due incontri con i bambini. Strumenti per il monitoraggio e il controllo sullo sviluppo del progetto : -
un questionario che i ragazzi compilano prima di iniziare l’intervento, per cominciare a introdurre e a familiarizzare con le problematiche; -
scheda di osservazione durante l’intervento a cura degli insegnanti / osservatori; -
realizzazione di un “album” da parte dei ragazzi con commenti, disegni , testi spontanei che nascono dall’esperienze fatte durante gli incontri con gli animali. 6
Associazione Un sasso nello stagno Disagio e violenza: qual è L’ANDAZZO Finalità dell’iniziativa Partendo dall’analisi del tema del disagio e della violenza giovanile attraverso il coinvolgimento dei ragazzi di due classi di un istituto medio superiore è stato costruito un percorso che ha coinvolto 4 istituti scolastici dapprima nella forma delle conferenze di tipo informativo rivolte a genitori ed insegnanti e successivamente con un intervento più organico presso due classi di un istituto comprensivo (elementari e medie) con il coinvolgimento di tutto il corpo docente ed i genitori. Tutte le iniziative sono state affidate ad esperti qualificati con il sostegno del tutto volontario degli appartenenti all’associazione Sostenibilità economica dell’iniziativa La sostenibilità economica è stata assicurata con l’utilizzo di fondi propri accumulati nel corso degli esercizi precedenti, le donazioni di privati ed istituzioni, la partecipazione ad un bando dell’Associazione DarVoce, nonché il contributo volontario delle famiglie partecipanti ai progetti Destinatari dell’iniziativa Tutte le famiglie e gli insegnanti degli istituti scolastici partecipanti. Le classi di studenti coinvolte e tutta la cittadinanza considerato che ogni iniziativa pubblica era organizzata a libero e gratuito accesso. Risultati attesi Accertato il bisogno di informazione e di sostegno da parte delle famiglie ed appurate le scoperture presenti presso le agenzie educative (ci siamo sempre mossi con il pieno sostegno e talvolta l’esplicita richiesta degli organismi deliberativi degli istituti scolastici) riteniamo che i miglioramenti siano misurabili solo nel lungo termine. Ad oggi l’unica quantificazione documentabile è la massiccia partecipazione delle famiglie alle serate d’informazione (da 180 a 250 presenze ogni volta) ed ai corsi per gli insegnanti (l’intervento in corso vede la partecipazione di 58 insegnanti su 70 complessivi) . Partner Tutta la fase di ideazione è stata condotta in stretta collaborazione con i genitori facenti parte dell’associazione, con i rappresentanti di classe e gli insegnanti delle scuole interessate. Nostro attuale partner è un Comitato Genitori che opera all’interno dell’istituto scolastico di riferimento. 7
I progetti presentati sono stati inoltre il frutto di analisi congiunta con esperti della tematica del Bullismo & Cyber bullismo ed anche l’analisi preliminare è stata affidata ad un team composto da esperti della comunicazioni, esperto di arti visive e attori di playback theatre. Il progetto attualmente in corso è stato affidato a Marco Maggi consulente educativo e formatore per docenti, genitori e operatori socio‐sanitari. E’ inoltre coordinatore di progetti di prevenzione ed è stato membro della Commissione Nazionale su Bullismo nonché autore di diverse pubblicazioni sulla tematica. 8
Gruppo GE.CO genitori in Comitato, Cavriago Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne insieme è la politica, sortirne da soli è l’avarizia. (Don Lorenzo Milani) GE.CO Genitori in Comitato è un gruppo di genitori degli alunni dell’Istituto Comprensivo Don Dossetti di Cavriago che si incontra e lavora per condividere idee, pensieri e progetti per il futuro della scuola. Crede nella costruzione di una scuola come luogo di una comunità responsabile che cresce insieme, si educa e ha risorse per il bene comune. GE.CO nasce, come Comitato Genitori, nel novembre 2010 con la volontà di creare un gruppo aperto di genitori che sentono il bisogno di confrontarsi e divenire protagonisti nella vita della scuola e della comunità circostante. Fin dalla sua nascita, GE.CO vede l’adesione di un alto numero di genitori. Nel suo primo anno di vita GE.CO si è concretamente impegnato: •
alla raccolta di fondi attraverso mercatini di torte e altri oggetti realizzati dai genitori •
alla promozione e parziale sostegno di un progetto di prevenzione al disagio giovanile e di formazione ad insegnanti genitori. •
all’ideazione e realizzazione di un mercatino di cambio scambio gestito dai bambini e ragazzi in collaborazione con Ufficio Scuola, Biblioteca, Ludoteca, Scuola dell’Infanzia, Casa Protetta •
alla proposta del progetto “Una scuola colorata” con la volontà di rinfrescare l’interno delle aule e di adottare una parete, o una porta, colorandola secondo le idee dei ragazzi. il progetto intende dare significato alla condivisione e cura dei luoghi appartenenti ai cittadini. •
Si stanno realizzando in quest’anno scolastico incontri di formazione condotti dall’educatore Marco Maggi rivolti ad alunni, insegnanti e genitori, sul tema delle regole, della relazione e dell’affettività, della convivenza e del bullismo, una parte consistente di questo progetto è stato finanziato dal comitato. 9
ANNI MAGICI Associazione Sportiva Dilettantistica Cavriago ‐ RE Chi siamo Anni Magici ha come obiettivo prioritario la diffusione del movimento per la formazione integrale della persona sul piano intellettivo, emotivo, sociale e biologico. Il nostro intervento si rivolge soprattutto alle bambine ed ai bambini da 1 a 10 anni, perché questo periodo rappresenta un’occasione unica per acquisire un'ampia base motoria. Abbiamo focalizzato la nostra attenzione su una fascia d'età "magica" per il linguaggio del corpo che spesso è trascurata o è utilizzata per creare "consenso", cioè per avviare ad una precoce specializzazione sportiva. Il nostro obiettivo è quindi duplice: -
Operare in modo privilegiato con i bambini, per fare in modo che il loro approccio con l' attività motoria sia un momento prevalentemente ludico, che miri al consolidamento degli schemi motori di base ed allo sviluppo di un immagine di sé positiva. -
Dare l' opportunità ai genitori di far sperimentare ai figli una attività che non li lega a nessuno sport, ma che pone le premesse per praticare qualsiasi sport. Lo scopo delle nostre proposte è quello di valorizzare il movimento e il gioco come elementi fondamentali per costruire identità, per apprendere, comunicare e rapportarsi con gli altri. Dare l'opportunità ai bambini di conoscere e sviluppare le proprie potenzialità motorie, è un'occasione preziosa per armonizzare mente e corpo, impulsi e razionalità, azione e riflessione. Uno dei punti di forza del progetto è la stretta e costante collaborazione tra insegnanti ed esperti del movimento. Attraverso incontri con la coordinatrice pedagogica e le insegnanti, si possono individuare alcune proposte da presentare ai bambini in continuità con le progettazioni di sezione ed in quanto tali, da verificare e trasformare strada facendo. Nella nostra proposta il movimento è senz’altro il linguaggio privilegiato, ma all'interno di un unico progetto educativo e pertanto aperto ad accogliere il bambino nella sua unicità e completezza, con la sua straordinaria capacità di reinventare qualsiasi linguaggio. 10
Riteniamo molto importante trasmettere anche ai genitori l’importanza del linguaggio motorio per lo sviluppo della personalità dei bambini. Sono infatti previsti due momenti e incontri: nel primo, durante il progetto, si prevede un'attività di gioco‐movimento con i figli; nel secondo, in sezione, si riflette insieme sull’esperienza. Progetto Campioni nella vita Nell’approccio alla tematica sportiva e specificatamente nel voler definire lo sport, occorre, a livello preliminare, adottare un paradigma ideale che, attraverso quattro distinzioni fondamentali, ci aiuti a chiarire cosa s’intenda rispettivamente per gioco, giochi, competizioni e sport. 1.a distinzione (gioco/non gioco): il gioco può essere interpretato come qualsiasi attività fisica o intellettuale non utilitaristica che sia perseguita come fine a se stessa, senza uno scopo ben preciso; il contrario del lavoro. Con il gioco si prova piacere nel fare, non in ciò che è stato fatto. Si potrebbe affermare che il gioco sta al lavoro come il processo sta a suoi esiti. Il gioco è il regno della libertà. Fare le capriole, giocare a carte, il gioco di parole, giocare con i numeri, gli scacchi, la mosca cieca e il football, è sempre gioco. La caccia volta al procurarsi il cibo o la pratica della pallavolo per adempiere precisi requisiti d’ordine fisico‐educativo, non rientrano nella categoria del gioco. 2.a distinzione (gioco spontaneo/giochi organizzati): la lingua inglese, ci permette di differenziare due tipi di gioco, quello spontaneo e quello organizzato, rispettivamente play e game. Il gioco spontaneo si avvicina, tuttavia senza mai raggiungerlo, al puro regno della libertà, mentre la maggior parte dei giochi è in ogni caso regolamentato e vincolato a norme. Quest’ultimi, pur mantenendo la loro caratteristica di non utilitarismo, rappresentano l’abbandono volontario della spontaneità assoluta a favore di un ordine ludico. Si rimane al di fuori della sfera della necessità materiale, ma si deve obbedire a regole che noi stessi c’imponiamo. Esempi di giochi così individuati possono essere: la cavallina, i giochi di ruolo, i giochi con le parole, la dama e gli scacchi, il monopoli e il basket. 3.a distinzione (giochi organizzati/competizioni): La cavallina e il basket sono ambedue giochi, entrambi hanno regole, ma la cavallina non è una competizione, mentre il basket lo è. Naturalmente è possibile trasformare in competizione quasi ogni attività, ma la cavallina e il 11
girotondo sono giochi completi in se stessi, anche in assenza di un risultato in termini di vittoria o sconfitta. La varietà delle competizioni è infinita. Gli scacchi ne sono un esempio, il basket un altro. Ciò nondimeno, le competizioni che ci riguardano sono sotto‐categorie del mondo del gioco (vedi il seguente diagramma). GIOCHI
Cavallina
Girotondo
Kemari
ecc.
Figura 1 – Giochi e competizioni (diagramma di Venn) Dama
Scacchi
Baseball
Basket
ecc.
Elezioni
Procedimenti legali
Guerre
ecc.
COMPETIZIONI
4.a distinzione (competizioni/sport): con la quarta distinzione possiamo finalmente individuare gli sport come competizioni fisiche di carattere ludico. Gli scacchi sono certamente una competizione, ma non uno sport. E’ chiaro tuttavia che qualsiasi competizione fisica richieda anche un livello d’abilità intellettuale, di capacità d’autocontrollo e di relazione. A questo punto abbiamo determinato, seppur in forma astratta e schematica, un mezzo, uno strumento euristico, un modello utile per distinguere a livello preliminare sport, competizioni, giochi e gioco. Si può dunque definire lo sport come: “qualsiasi forma di competizione fisica, nella quale rivesta un ruolo fondamentale la dimensione di ludicità, che richieda l’utilizzo di competenze di tipo psico‐motorio, cognitivo e relazionale, all’interno di un sistema di regole ampiamente formalizzato” I VALORI NELLO SPORT 1) Divertimento, benessere, lucidità 2) Limiti, rispetto delle regole e lealtà 3) Socializzazione, collaborazione e lavoro di gruppo 4) Formazione: la disciplina sportiva come percorso maieutico‐formativo 12
5) Consapevolezza di sé 6) Impegno 7) Il ruolo della competizione 8) Flessibilità e versatilità LA COMPETIZIONE 1) Significati e riflessioni 2) La competizione per la vita, nella vita e nello sport 3) La competizione in educazione IL PROFILO DELL’OPERATORE SPORTIVO 1) Motivazione professionale 2) Ambito educativo e relazionale La riflessione sul profilo professionale dell’operatore sportivo, sia in ambito scolastico, che prettamente sportivo, si costruisce ruotando intorno a due premesse di fondo. La prima è la sua motivazione professionale. La seconda è la specifica coniugazione in ambito educativo. 13
G.I.S. Distretto Val d'Enza Il Comitato Genitori per l'Inclusione Sociale (G.I.S.) nasce a Reggio Emilia il 20 dicembre 2010; è un'associazione socio‐sanitaria con lo scopo di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali delle persone con disabilità, promuovendo il rispetto per la loro dignità. Tali scopi si perseguono attraverso la sensibilizzazione della società nel suo insieme, l'accesso all'ambiente fisico, ai trasporti, all'informazione e alla comunicazione, rimozione delle barriere architettoniche, mobilità, diritto di godere del miglior stato di salute possibile, diritto alla abilitazione e riabilitazione , all'assistenza e alla protezione sociale, partecipazione alla vita culturare e ricreativa, agli svaghi e allo sport, integrazione scolastica, lavoro e dopo di noi. Il G.I.S. si sta sviluppando in distretti locali in modo che ogni comitato possa intercettare le carenze peculiari del proprio territorio ed intervenire puntualmente. Il G.I.S. Distretto Val d'Enza si è formato a luglio 2011 in seguito all'esigenza di alcune famiglie di intervenire sulll'integrazione scolastica ed extrascolastica in particolar modo nel periodo estivo. Progetto di motricita' •
proposto dall'UISP sport per tutti comitato di Parma che ha messo a disposizione il proprio patrimonio di Tecnici‐educatori, formati secondo le linee metodologiche e psico‐pedagogiche del Progetto Nazionale H come Sport, coordinati da un tecnico formatore con formazione pedagogica. •
Finanziato dal fondo Manodori Obiettivo: •
favorire la socializzazione sperimentando la collaborazione, la cooperazione e il gioco •
educare il gruppo classe all'accoglienza e alla conoscenza delle esigenze e delle problematiche delle persone con disabilità attraverso lo SPORT ADATTATO. •
Stimolare nell'alunno con disabilità capacità relazionali attraverso attività ludico‐motorie Attività •
attività integrabile in una proposta extrascolastica/estiva •
da offrire a tutta la comunità giovanile •
incentivazione di un processo di integrazione e di scambio delle parti •
educazione alla cittadinanza consapevole di se e degli altri (gli altri siamo noi) 14
Associazione Una stella sulla terra L'associazione "una stella sulla terra" è nata dalla volontà di genitori di ragazzi dislessici di riunirsi per potersi aiutare e aiutare i propri figli. Gli scopi dell'associazione sono: consulenza e attività di mutuo aiuto fra genitori e ragazzi, collaborazione con le istituzioni scolastiche, iniziative di formazione e informazione per genitori, insegnanti e ragazzi, il sostegno, l'organizzazione e la realizzazione di iniziative per favorire I'autostima nello studio e nell'apprendimento dei ragazzi con DSA.. La nostra associazione e stata costituita nell'ottobre 2010 dopo mesi di incontri di alcuni genitori mossi dalla voglia di fare qualcosa per aiutare i propri figli ad affrontare il problema DSA, soprattutto nei confronti della scuola dove i ragazzi incontrano maggiore difficoltà. II doposcuola e sempre stato un punto centrale delle nostre idee per aiutarli, senza competere con i centri specializzati che operano nel territorio in modo privato. Un altro dato, non secondario, da considerare e che il ragazzino dislessico che fa i compiti a casa va seguito costantemente da un genitore, generalmente la madre, che assume il ruolo di genitore‐
insegnante creando continui conflitti e un clima teso. Il doposcuola aiuta proprio nel far rientrare i genitori nel loro ruolo riuscendo cosi ad aiutare il figlio in un clima sereno e di affettività. II progetto della nostra associazione e quello di potenziare i doposcuola gia esistenti o crearne di nuovi se non esistono, dotando questi spazi di personale qualificato per seguire i ragazzi dislessici e insegnare ai volontari a farlo. 15
Associazione ABARE Abare è nata da un gruppo di famiglie con bambini autistici e con sindromi correlate, costituitosi nel 2007. La nostra particolarità sta nel fatto che promuoviamo la conoscenza e l’implementazione di un metodo, l’ABA VB, conosciuto in tutto il mondo e la cui efficacia è sostenuta da una solida ricerca scientifica, ma che fatica a diffondersi sia per barriere culturali ed ideologiche, ormai ampiamente superate, sia per una disinformazione ancora molto diffusa da parte delle famiglie, ma anche in ambito specialistico psicoeducativo. L’ABA VB funziona; ciò che sembra impossibile riuscire ad insegnare ai nostri bambini, l’ABA VB lo rende possibile: comunicare, lavarsi, vestirsi andare al ristorante, a scuola, leggere e scrivere, imparare uno sport, fare la spesa, giocare con gli altri bambini...con ABA VB anche i bambini autistici possono! Il primo grande risultato della nostra associazione è che dal 2008, grazie al nostro impegno, l’AUSL di Reggio Emilia ha ampliato l’offerta terapeutica erogando un servizio di terapia domiciliare ABA VB, oltre alla supervisione da parte dello specialista in Analisi del Comportamento (Supervisor). Iniziative Parent Training ABA VB (sperimentale) L’obiettivo del progetto è di formare i genitori attraverso una supervisione costante in un contesto naturale come le vacanze affiancandoli per una settimana nella programmazione e gestione delle attività della vita quotidiana con il proprio bambino (Ristorante,Bar, Cinema, Scampagnata con Pic‐
nic, Piscina, Spesa, Attività sportive, parchi giochi, fare i compiti, attività domestiche, messa a letto, etc.). Progetti SUMMER SCHOOL ABA VB Il progetto prevede per 30 bambini con Autismo o con Sindromi correlate nella fascia 0‐18 anni, la sperimentazione per 2 settimane di una Summer School ABA VB di stampo anglosassone, mai sperimentata prima a Reggio Emilia. Ad oggi in Italia, le famiglie che non hanno le risorse per gestire l'impegno economico, culturale, gestionale ed organizzativo che questo tipo di intervento educativo comporta, non possono offrire 16
al proprio figlio autistico o con sindromi correlate, quello che è ad oggi l'unico intervento validato scientificamente in termini di efficacia riabilitativa. Sperimentare una modalità di applicazione dell'intervento psicoeducativo ABA VB differente rispetto a quella domiciliare diffusa in Italia, riproducendo a Reggio Emilia un modello anglosassone di scuola ABA VB. Durante la Summer School ABA gli obiettivi specifici: 1.supervisione dei programmi psicoeducativo dei 30 bambini con Autismo o con Sindromi Correlate della prov.di Reggio Emilia 2.formazione e supervisione dell’intero team di insegnati/educatori di RE 3.formazione delle famiglie dei bambini coinvolti attraverso un loro coinvolgimento mirato in alcuni momenti ad hoc nel corso della settimana. 4. inserimento di nuovi bambini in un percorso ABA VB Il progetto Summer School ABA VB prevede il coinvolgimento di 30 bambini con disturbi dello spettro autistico divisi in due fasce di età, 15 bambini nella fascia 0‐7 anni e 15 nella fascia 7‐18, di cui una parte che stanno già seguendo un percorso psicoeducativo domiciliare ABA VB ed una piccola parte di bambini che iniziano proprio durante questa iniziativa. Ciascun gruppo è coinvolto per un’intera settimana dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 16:30. E’ previsto un rapporto 1:1 insegnate bambino e le insegnati saranno 15 psicologhe con formazione ed esperienza di almeno 24 mesi di applicazione dell’intervento ABA VB. Si sperimenta un modello di applicazione dell’intervento psicoeducativo ABA VB che possa diventare una valida alternativa all’attuale modello d’intervento domiciliare pomeridiano, alleggerendo la famiglia dal suo attuale ruolo gestionale ed organizzativo che questo intervento comporta, e quindi portando così alla portata di tutte le famiglie e di tutti i bambini la miglior qualità di intervento ABA VB possibile. Si contribuisce al miglioramento delle attuali competenze ABA VB, ampliando anche il numero di professionisti ad oggi disponibili sul territorio reggiano. Si coinvolgono nuove famiglie e divulgazione della conoscenza del metodo e della sua efficacia. Si fa formazione dei genitori e dei familiari. Si migliora la collaborazione con AUSL, Comune e Scuola attraverso il loro coinvolgimento prima durante e dopo lo svolgimento dell’iniziativa, e la comunicazione con la Scuola ed il Comune, mostrando un modello ideale di insegnamento con i bambini con disabilità cognitiva, da replicare in futuro ove possibile anche all’interno della scuola pubblica attraverso percorsi coprogettati. 17
CENTRO ABA VB’ Obiettivo: creare un centro educativo e formativo specialistico ABA VB sul territorio reggiano Destinatari: •
bambini con Autismo o Sindromi correlate che seguono un percorso ABA VB domiciliare in convenzione o privatamente con l’AUSL •
genitori, insegnanti ed educatori che necessitano di una formazione speciale e di una supervisione nel loro ruolo educativo quotidiano sia con bambini normotipici che presentano difficoltà comportamentali e di linguaggio, sia con bambini autistici o con sindromi correlate. I Professionisti: Psicologi ed educatori specializzati ABA VB, dipendenti delle Cooperative convenzionate con l’AUSL Attività previste: -
Sessioni terapeutiche pomeridiane -
Parent Training -
Campi estivi ABA VB -
Settimane intervento intensive -
Attività ludiche e sportive con il metodo ABA -
Corsi di formazione e aggiornamento ABA VB -
Riunioni famiglie -
SOS Tata: Consulenze a genitori con bambini con disturbi dell’apprendimento, del comportamento e ritardi del linguaggio 18
Serigrafia 76 La Serigrafia 76 srl progetta e produce decorazioni adesive e tridimensionali per mezzi industriali, quali macchine agricole e movimento terra, camper, attrezzature auto motive, carrelli elevatori e gru per camion. La realizzazione degli impianti stampa comincia con l’elaborazione dei file forniti dai clienti o realizzati dall’ufficio grafico dell’azienda; il processo prosegue con la preparazione della pellicola e la tesatura del retino. Alla fine si incide l’immagine da stampare sul retino appena approntato. Contemporaneamente alla realizzazione degli impianti si effettua la preparazione del supporto di stampa, stoccato in rotoli o fogli, e prima di procedere alla stampa, il formato standard del fornitore viene adattato alle specifiche richieste. Undici macchine serigrafiche tradizionali e una macchina per grandi formati, affiancate agli essiccatoi per l’asciugatura, permettono all’azienda di stampare con il tradizionale inchiostro a solvente o con inchiostri specifici e più moderni. Tuttavia, nonostante i macchinari evoluti, l’azienda ritiene determinante la capacità degli operatori e dei tecnici specializzati al fine di raggiungere i risultati migliori. In Serigrafia 76 la maggior parte dei dipendenti sono donne con figli in età prescolare, che determinano la richiesta di frequenti permessi di assenza dal lavoro con conseguente perdita di produttività per l’azienda. Obiettivi progettuali Le richieste dei lavoratori della Serigrafia 76 di individuare servizi e soluzioni innovative e di liberare tempo a favore degli impegni di cura trova quindi punti di contatto con l'esigenza delle imprese di migliorare il clima aziendale al fine di incidere positivamente sui processi produttivi, incrementando così l’efficienza aziendale nel suo complesso (riduzione dell’assenteismo dal luogo di lavoro, aumento della fedeltà all’azienda e rafforzamento dell’immagine aziendale sul mercato). Gli elementi innovativi degli accordi rispetto al CCNL: si rivolgono a quella parte di lavoratori che hanno espresso esigenze di conciliazione tempi di vita e di lavoro, gli accordi sono nati dalla concertazione tra azienda e lavoratori, senza alcun approccio rivendicativele azioni innovative sperimentali sono in aggiunta a ciò che già è previsto dal CCNL applicato in azienda o da altre prassi consolidatela rilevazione dei fabbisogni di conciliazione dei lavoratori è stata condotta tramite indagine iniziale con questionari semistrutturati e interviste personalizzatela sperimentazione riguarda servizi interni all’ azienda (la baby sitter aziendale ) ed esterni a livello territoriale come i servizi in convenzione con strutture qualificate per la cura dei figli (centri estivi) l’accordo prevede un ruolo attivo delle parti sindacali e datoriali nel monitoraggio, valutazione e 19
diffusione dei risultati progettuali le parti valuteranno attraverso il ricorso a studi di fattibilità e di business plan dei servizi e delle azioni introdotte, la possibilità di mantenimento futuro degli stessi anche dopo il termine del periodo di sperimentazione l’introduzione di un sistema di valutazione delle prestazioni conseguenti alla sperimentazione delle azioni di conciliazione, sviluppato attraverso un impianto di strumenti ed indicatori di efficacia ed efficienza definiti di concerto con i diretti interessati e con le parti sociali Per Serigrafia 76, valorizzare le proprie risorse umane significa puntare sulla sperimentazione di servizi interni all’azienda ed esterni a livello territoriale secondo due diverse modalità operative: servizi in convenzione e servizi autogestiti per una migliore gestione dei tempi tra impresa, territori e vita personale. Con la realizzazione di questo sistema di azioni di conciliazione, l’azienda vuole: -
migliorare la gestione tempi tra vita, lavoro e città, identificando alcune possibili soluzioni; -
migliorare la qualità di vita dei lavoratori, e la motivazione al lavoro;migliorare il clima aziendale, con risposte concrete (ed anche permanenti) ai problemi vita‐lavoro. Le esigenze di conciliazione espresse dai lavoratori interessati sono riconducibili a: -
cura dei figli in giovane età, prescolare e scolare -
mancanza di supporti familiari carenza o scarsa armonizzazione di servizi per bambini da 0 a 12 anni nel periodo da giugno a settembre. 20
Progetto Giovane come te Premessa Il progetto descritto nelle pagine seguenti si concretizzata attraverso obiettivi, attività, strumenti e tempi, che sono attuati dal 2005 nelle Scuole Primarie e Secondarie di primo grado dei 5 istituti comprensivi del distretto della Val d’Enza (RE) coinvolgendo insegnanti, genitori e alunni. Il progetto vuole partire dalla situazione e dai vissuti locali dei destinatari, insegnanti, genitori, bambini e ragazzi, per riprendere e valorizzare le originalità in loro presenti, favorendo lo sviluppo della loro creatività intesa non soltanto come originalità e estrosità, ma soprattutto come Espressione del valore e della potenzialità di ognuno, attraverso cui poter orientare al meglio la propria vita, i propri atti, le proprie scelte. Per questo si propone un progetto che sappia mutuare ed attingere approcci, strategie ed azioni dagli ambiti pedagogici, educativi e psicologici, attuando interventi diversificati e multidimensionali, con l’obiettivo di rispondere in modo efficace e completo a diverse esigenze e difficoltà. Tali esperienze sono proposte da pedagogisti, psicologi, counselor ed educatori formati ad intervenire attraverso un approccio educativo integrato rispetto alle esigenze dei singoli e del gruppo e alle mete educative formative e di sviluppo da raggiungere. Gli operatori quindi, oltre che esercitare le loro professionalità specifiche, conoscono e gestiscono in modo efficace tutti gli elementi della comunicazione interpersonale, per saper creare un clima sociale positivo che determini la sicurezza per affrontare la realtà in termini personali e critici; diventano inoltre facilitatori di relazioni significative e dialogiche, mettendosi “in gioco” all’interno delle relazioni e costruendo insieme ai destinatari nuovi percorsi. I soggetti coinvolti nel progetto sono: ¾ AMMINISTRAZIONI COMUNALI ¾ ISTITUTI COMPRENSIVI ¾ NEUROPSICHIATRIA INFANTILE E SERVIZI SOCIALI (AUSL) ¾ CENTRO PER LE FAMIGLIE DELLA VAL D’ENZA ¾ CREATIV Il progetto rappresenta una proposta aperta a confronti con gli interlocutori coinvolti (Pubbliche Amministrazioni e Scuole) con i quali si realizza un confronto continuo durante tutto il suo svolgimento. Obiettivi Il progetto, descritto in modo più dettagliato nei paragrafi seguenti, si articola sostanzialmente in attività di ascolto, informazione, formazione, consulenza e supervisione rivolte ad insegnanti, genitori e ragazzi di età compresa tra i 6 ed i 14 anni. 21
La Formazione si struttura in incontri durante il corso dell’anno, volti a trattare ed affrontare contenuti nuovi indicati dai docenti e ad acquisire nuovi strumenti di lettura, comprensione e soluzione delle difficoltà presenti nell’ambito scolastico. La Consulenza offre spazi per incontri individuali con i docenti, durante tutto il corso dell’anno e in accordo con la Commissione Filtro che verrà attivata, all’interno dei quali affrontare problemi specifici ed ipotizzare strategie e soluzioni da applicare. Si muove quindi dalla volontà e dalla consapevolezza di costruire una struttura di riferimento che possa fungere da collettore di bisogni e richieste, da risorsa di orientamento a vari livelli (territoriale, per competenze,per specializzazioni) con un forte radicamento territoriale ed orientato allo sviluppo ed alla implementazione delle capacità di risposta autonoma dei singoli istituti coinvolti nel progetto. Una visione nuova del servizio di sportello psicopedagogico, che muove dall’esperienza passata per porsi come risposta evoluta ad una serie di bisogni emergenti, in armonia con gli indirizzi legislativi che riguardano la scuola, gli Enti locali e le Regioni dell’ultimo triennio. In sintesi possiamo declinare quanto sopra nei seguenti obiettivi specifici • Realizzare un progetto educativo‐psicologico che consenta di mettere in rete le diverse scuole ed creare nuovi percorsi comuni su cui confrontarsi e svilupparsi; • Realizzare all’interno delle singole scuole interventi multidimensionali, che mettano in rete tutti gli attori coinvolti dal contesto scolastico e colleghino bisogni e risorse, domande e possibilità di risposte; • Offrire possibilità di sensibilizzazione a una cultura della promozione che orienti e favorisca al benessere psicofisico delle persone; • Porsi in ascolto delle aspettative e dei bisogni dei protagonisti della scuola lavorando per essere un facilitatore di percorsi autodeterminati ma capaci di esprimere, tra l'altro, senso, valore e solidarietà Modalità organizzative: la programmazione del servizio Di seguito elenchiamo le attività previste, con una breve descrizione delle stesse; Servizio di consulenza psicopedagogica Presenza di un consulente all’interno di un plesso per Comune (indicato dal dirigente scolastico), in giorni ed orari prestabiliti,a disposizione per incontri individuali con gli insegnanti; l’accesso allo sportello è consentito anche ai genitori, su segnalazione degli insegnanti o su richiesta dei genitori stessi, prevedendo però di incontrarli sempre insieme agli insegnanti. Progetti pilota Percorsi specifici per equipe di insegnanti (team, consigli di classe), strutturati in incontri di formazione e lavoro su casi, relativi a tematiche individuate e proposte dagli insegnanti e dai dirigenti. Lo scopo è quello di sperimentare nuove strategie e modalità di approccio a situazioni 22
problematiche e difficili presenti nell’ambito scolastico e condividere nuove conoscenze e riflessioni. Formazione Attivazione presso ogni istituti di percorsi formativi per gli insegnanti su tematiche da loro segnalate. Progetto servizio di attivita’ socio‐educative a favore di e famigliari Oggetto L’oggetto del Progetto è l’organizzazione ed esecuzione di attività socio‐educative, svolte in modo integrato, negli ambiti di attività socio‐educative a favore di minori appartenenti a famiglie multiproblematiche e minori disabili lievi e medio gravi. Destinatari Destinatari del progetto sono bambini e ragazzi di età inferiore ai 18 anni e le loro famiglie rappresentati da 5 tipologie: ‐
Famiglie con disagio sociale, economico e abitativo ‐
Famiglie con uno o più componenti che presentano patologie psichiatriche, neuropatologiche e di dipendenza ‐
Famiglie con minori e adulti con disabilità ‐
Famiglie con figli coinvolti in separazioni conflittuali ‐
Famiglie con minori a situazione di trascuratezza e maltrattamento psico‐fisico 23
Soc. Coop. Sociale Re. Search “Lavorare con i bambini vuol dire avere a che fare con poche certezze
e molte incertezze: ciò che salva è il cercare. Occorre avere il coraggio
di produrre ostinatamente progetti e scelte. Questo compete alla
scuola e all'educazione.” Loris Malaguzzi
Chi siamo “Re.Search Società Cooperativa Sociale” si è costituita a Reggio Emilia il 31 luglio 2006, la sua attività consiste nell’offerta di servizi educativi, formativi, sociali, culturali ed editoriali, caratterizzati da un elevato grado di innovazione, ricerca e sperimentazione. La società si è costituita nella forma legale di Cooperativa sociale ed è attualmente composta da 11 soci, con un’età media di 31 anni. I Soci della Cooperativa provengono da formazioni professionali caratterizzate da specificità diverse. Le competenze spaziano dalle abilità grafiche a quelle video‐comunicative, musicali, teatrali e linguistiche e culturali in genere. L’obiettivo principale della cooperativa è quello di offrire servizi educativi e culturali dedicati alla persona nell’arco del suo sviluppo evolutivo, occupandosi nello specifico, di attività di gestione, progettazione, animazione, documentazione e ricerca, negli ambiti: educativo, culturale e sociale. Gli obiettivi strategici Re.Search persegue i seguenti obiettivi di fondo: ™ offrire servizi di qualità, caratterizzati da un elevato contenuto di ricerca e sperimentazione; ™ contribuire alla crescita culturale e professionale del personale impiegato; ™ favorire il mantenimento di un ambiente di lavoro positivo; ™ remunerare adeguatamente il personale impiegato. Le aree di intervento Re.Search interviene su cinque macro‐aree e precisamente: ™ area per la gestione dell’atelier: progettazione e gestione di attività educative, espressive e culturali dedicate a bambini / ragazzi, giovani, persone diversamente abili, adulti e anziani inseriti all’interno dei servizi sociali; 24
™ area per la gestione della formazione: formazione per insegnanti, atelieristi, educatori, animatori e genitori (famiglie); organizzazione di corsi/laboratori su discipline artistico ‐ espressive per bambini e ragazzi; ™ area per la gestione di servizi educativi e culturali: gestione di strutture educative per la prima infanzia e di strutture culturali di ente locale, come biblioteche e musei; ™ area per la gestione di servizi sociali ed interculturali: progettazione di attività di relazione ed integrazione tra bambini di differente etnia, cultura e religione, e tra bambini abili e diversamente abili; ™ area per la gestione dell’editoria: editoria cartacea e multimediale e grafica indirizzata al settore Infanzia. Descrizione del Progetto Progetto di doposcuola dedicato a bambini e ragazzi e alle loro famiglie Entrare a scuola significa per i bambini più piccoli iniziare ad apprendere in modo formalizzato, costruire il proprio futuro per potersi separare, per avere via via strumenti per divenire autonomi. Costruisce quindi una propria immagine, svincolata in parte dalla famiglia. Nello stesso tempo entra con il vissuto del suo contesto famigliare che ripone su di lui aspettative anche a lungo termine. Può essere interessante vedere le cose in due modi: “Di solito il genitore che si preoccupa per i progressi scolastici del figlio è mosso dall’apprensione circa il suo futuro; ma per il bambino futuro vuol dire ancora domani o, al massimo, di lì a qualche giorno. Per lui tra l’oggi ed il giorno in cui finirà gli studi, per non parlare di quando sarà adulto, c‘è di mezzo un’eternità…” (Bettelheim). Allora, naturalmente l’interessamento dei genitori è importante, ma deve essere centralizzato nel qui ed ora, di ciò che avviene giorno per giorno, senza essere carico di ansie o alte aspettative. Una buona relazione con i genitori è fondamentale per una buona riuscita scolastica. Sempre più i genitori invece oggi vivono fatiche pratiche ed emotive nell’affrontare il percorso scolastico dei figli. Sia gli impegni lavorativi che lasciano poco tempo per dedicarsi a tale guida, sia per la necessità di trovare risorse che permettano di stare vicino ai possibili insuccessi o fatiche che i figli possono incontrare nell’ambito scolastico, sia per le aspettative che ripongono su di esso. A volte inoltre, i genitori, si trovano da soli ad affrontare i percorsi educativi dei propri figli e non riuscendo a sostenerli anche perché le differenze generazionali comportano differenti bisogni di 25
conoscenza e di interessi. Questo isolamento inoltre può amplificare quelle che sono normali fatiche dei genitori e dei bambini oggi. Capita che bambini e ragazzi si trovino ad affrontare i compiti e gli impegni scolastici da soli, senza aiuto e guida, oppure che nel fare i compiti insieme si vivano tensioni e fatiche legati alla difficoltà di trovare risorse per rispondere ai loro bisogni di apprendimento e crescita. I ragazzi poi, aggiungono a queste dinamiche, gli obbiettivi di crescita e le dinamiche tipiche della pre‐adolescenza e dell’adolescenza, caratterizzate da bisogno di autonomia e separazione da parte delle figure genitoriali. I bambini e ragazzi in età scolare hanno bisogno, oltre di sostegno nei compiti, anche di relazione e di un ambiente stimolante dove poter essere valorizzati nel loro percorso personale e di conoscenza. I genitori hanno sempre più bisogno di figure professionali che li aiutino a trovare risorse e strumenti per affiancare e “leggere” i bisogni dei figli, così come di rapporti e relazioni con altri adulti che si occupano di educazione. Può essere importante allora proporre loro uno spazio dove, i bambini e i ragazzi possano esprimere le loro capacità e potenziali, in un clima di accoglienza e accettazione nel rispetto della loro autonomia. La presenza di educatori permette di essere affiancati da figure professionali non coinvolte emotivamente come i genitori, mettendo così in campo risorse e letture nuove e stimolanti che possono aiutare bambini, ragazzi e genitori a trovare nuove strategie e letture. Mentre i genitori possono partecipare attivamente, sviluppando interessi comuni, trasmettendo le loro conoscenze, , trovando occasioni di confronto e modalità per comunicare insieme e per trovare risorse che li aiutino ad affiancare i figli in questo percorso di conoscenza e crescita. Per questo il progetto si propone di intrecciare le attività di aiuto nello svolgimento dei compiti, con percorsi di atelier, dove i linguaggi espressivi possano essere di supporto alla conoscenza dei bambini e ragazzi, possono aiutarli a trovare nuove risorse e potenzialità, organizzati e progettati anche insieme ai genitori e ai nonni. All´interno del doposcuola saranno dedicate poi alcune giornate alle famiglie con la proposta di atelier per poter avere un ruolo di genitore attivo nel percorso scolastico e di conoscenza dei propri figli, una proposta nella quale anche gli adulti potranno proporre attività e atelier e progettarle insieme agli educatori/atelierista, creando un circolo virtuoso di adulti che condividono e progettano insieme e con coerenza il percorso e le proposte per i bambini e i ragazzi. Le attività di atelier proposte saranno, nell’ottica di quanto detto prima, mediate in base ai 26
bisogni e alle richieste dei gruppi partecipanti in modo da sostenere competenze e promuovere nuove conoscenze e capacità espressive e comunicative. La partecipazione dei genitori verrà stimolata anche attraverso la proposta di serate tematiche dove poter condividere e affrontare argomenti di interesse comune sulla genitorialità e i bisogni dei bambini. Potranno essere occasione di conoscenza e condivisione tra adulti della normale fatica e della gioia dell’essere genitori oggi. Attività: Gli incontri si svolgeranno prevalentemente in orario pomeridiano e pre‐serale. Il doposcuola dedicato ai bambini e ragazzi: 2 pomeriggi di 8 ore alla settimana: 2 giorni alla settimana per le scuole primarie e secondarie di secondo grado. Durante i pomeriggi verranno proposti in modo alternato sia attività di sostegno ai compiti sia attività di atelier per sostenere le conoscenze o gli interessi dei bambini e ragazzi. Le attività di atelier potranno essere proposte dagli educatori/atelierista, ma anche concordati con i partecipanti a seconda degli interessi. Durante il doposcuola a turno verranno invitati i genitori o i nonni a partecipare attivamente al sostegno ai compiti e alla realizzazione di attività di atelier. Attività di atelier per le famiglie: un pomeriggio alla settimana per genitori di bambini da 3 a 6 anni e un pomeriggio dedicato ai genitori con figli dai 7 ai 13 anni. Gli atelier non prevedono semplici attività laboratoriali, ma prevedono dei percorsi di media e lunga durata in relazione ai gruppi che parteciperanno e alle loro esigenze e interessi. Un giorno alla settimana verrà dedicato ai nonni e ai nipoti: questi incontri prevedono la partecipazione attiva dei nonni nella proposta di atelier da effettuare con i bambini e i ragazzi. Una volta al mese in orario serale si prevede la realizzazione di serate tematiche dedicate ai genitori allo scopo di discutere e condividere argomenti di interesse comune sull’essere genitori oggi. Destinatari: bambini della scuola primaria, ragazzi della scuola secondaria di primo grado, ragazzi della scuola secondaria superiore, e le loro famiglie. 27
Questo spazio è destinato ai tuoi appunti ed ad altre iniziative, imprese,associazioni, cooperative, gruppi che si vorranno aggiungere. ________________________________________________________________________________
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Treno Val d`Enza