L'occhio del Quercia
Giornalino d'istituto curato dagli alunni: Cerutti Gianmaria,
Cappabianca Jessica, Lamberti Simone, Lauritano Simona, Negro
Maria, Esposito Giuseppe, Tartaglione Concetta, Campomorto
Giusy, Budzylo Nadya, Vitagliano Antonio, Vitale Lorenzo, Negro
Giovanna, Del Prete Mario, Abbate Fabiola, Bizzarro Sara, Del
Prete Alessandra, Di Lorenzo Francesca, Vashenko Olena, Cirillo
Nicola, Fiorillo Lisa, Alberico Francesca, Di Lauro Valeria,
Smeragliuolo Maria Maddalena, Tartaglione Antonietta,
Edattico Silvia, Munciguerra Pasqualina, Giovinale Antonio,
Nicolini Fernando, Valentino Laura, Caterino Giuseppe, Persico
Silvano, Raucci Angelo, Romaniello Maria, Salzillo Giovanni,
Salzillo Giuseppe, Tessitore Maria Grazia, Ucci Daniele, Di Biase
Annapia, Di Lucca Gaetano, Latino Annalisa, Tontoli Giorgia
Vittoria, Cecere Luigia, Di Dio Laura, Gaglione Claudia, Golino
Luisa, Malaj Enea, Casella Daniela F., Catalano Federica, De
Chiara Giuseppina, Delli Paoli Francesco, Famoso Marianna,
Golino Antonia, Limone Francesco, Musone Giuliano, Petruccelli
Federica, Raucci Maria, Raucci Ada, Raucci Luigi, Ferrara
Antonia, Ferraro Gabriele, Murolo Fabio, Siciliano Antonio.
Collaboratori esterni: Casaccio Antonio.
Federico Quercia. Un patriota che amava la scuola!
Come alunni del Liceo Federico Quercia non sappiamo molto sul nostro caro filologo
a cui è intitolata la nostra scuola ed è per questo che vi proponiamo di ripercorrerne
insieme a noi “vita, morte e miracoli”, per conoscerlo meglio attraverso le sue
vicende biografiche e soprattutto le sue lotte politiche.
Nacque a Marcianise nel 1824; trasferitosi a Napoli per frequentare l’università, vi
seguì corsi di lettere italiane, filosofia, latino e diritto per poi laurearsi in diritto e
letteratura. Proprio qui conobbe le giovani intelligenze del suo tempo con cui
condivise sentimenti di italianità e valori culturali. Per le sue idee patriottiche venne
rinchiuso in carcere più di una volta per un tempo più o meno prolungato. Egli,
infatti, affermava: “ In Italia non vi è ormai un solo uomo di cui la reputazione sia
rimasta illibata […] “Sembra che ogni cosa tentenni, ogni uomo dovrebbe
manifestare la propria opinione (politica) senza veli né reticenze […]. La mia
opinione è poca cosa, ma schietta. La divulgo, perché si sappia ciò che io ne pensi, e
perché siamo pervenuti in tempi siffatti che ogni cittadino dovrebbe andare per via
portando scritto in fronte i suoi pensamenti politici.” (lettera al prof. Lignana).
Esule a Firenze, collaborò col giornale “ La Nazione” e conobbe Cavour ed altri
eminenti politici; fu presentato a Vittorio Emanuele II ; seguì, come giornalista, la
spedizione dei Mille; vide infine realizzare il suo sogno: l’Unità d’Italia (1861). Dopo
l’unificazione nazionale, fondò a Napoli il giornale “La Patria” e da qui seguirono
varie nomine tra cui: Commendatore dell’Ordine delle Corona d’Italia e
Provveditore agli Studi a Caserta. Morì a Napoli nel 1899.
Dalla sua intensa vita possiamo apprendere come egli fu protagonista delle vicende
culturali, politiche e storiche del Risorgimento italiano. Di qui le celebrazioni alla
sua memoria che negli anni si sono susseguite a Marcianise; l’ultima, nella nostra
scuola, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ha visto
l’inaugurazione di un busto di Federico Quercia che tuttora possiamo ammirare.
L’aspetto più ammirevole della sua vita è come abbia lottato duramente per i suoi
ideali senza farsi abbattere da niente e nessuno per vederli infine realizzati. Egli
deve essere un esempio da seguire per tutti i giovani, perché rappresenta quanti
hanno sofferto per la nostra Patria.
Non meno importante fu l’ultima parte della sua esperienza lavorativa, quella di
Provveditore agli Studi di Caserta; essa muove in noi un’ulteriore riflessione circa
l’alta considerazione che un uomo come lui doveva assegnare alla scuola per dedicarvi
tutte le sue energie e soprattutto ci fa comprendere ancora meglio il senso di
intitolare una scuola, in un territorio come il nostro, al suo nome. Conoscere Federico
Quercia, sia pure attraverso queste poche righe, conferisce alla nostra scuola un
valore aggiunto, ci rende consapevoli dei suoi ideali e ancora più fieri di essere alunni
del Quercia!
Se cerchi un amico, cerca te stesso!
Che cos'è l'amicizia? E' facile dire che l'amicizia è una cosa indescrivibile, è facile dire che non si
può spiegare un rapporto basato su essa, eppure devono esistere parole che esprimono l'essenza di
questo sentimento, la sua reale importanza.“Non sono l'acqua e il fuoco,come dicono, a esser utili
in tante situazioni, è l'amicizia”, affermava sapientemente Cicerone. L'amicizia è un sentimento
tanto importante quanto profondamente discutibile. Nella moderna società è andato tutto un po'
perso. Ormai si considera amico,una persona che si conosce,per caso,alla fermata di un pullman!
“Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercati le cose già fatte. Ma
siccome non esistono mercati di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico
addomesticami”! E' necessario distinguere, quindi, i “conoscenti”dagli amici. Gli amici sono
quelle persone che ami per il solo fatto che respirano. Sono quelle persone che vedi e senti anche
quando non ci sono fisicamente, quelli che vanno oltre ogni meccanismo, quello che si dissociano
dall'effimero e dal materialismo, quelle che ti rendono eterno nella tua vulnerabilità, quelli che
ritrovi quando tutto intorno sembra non esserci più. Prima di arrivare a questo, però, un rapporto,
in cui regna amicizia, ha necessariamente bisogno di un qualcosa di molto importante, qualcosa
che resti: la stima. La stima viene prima di tutto, prima di qualsiasi altra forma di sentimento. E'
quella coscienza che ti spinge, ti stimola, ti eccita, è quel sentimento che o c'è o non c'è, non può
avvenire o maturare nel tempo. Ma forse anche la stima, come l'amicizia, è andata un po' persa,
perché due essere umani, per stimarsi, non necessariamente devono pensarla allo stesso modo, o
devono avere gli stessi ideali! Due essere umani per stimarsi devono semplicemente essere se
stessi, liberi di potersi esprimere nella maniera più naturale possibile. E' bello quando interagisci
e intrattieni qualcosa senza filtri, nessuno dei due finto o forzato.
E' bello quando qualcuno ha il coraggio di dirti che ciò che stai facendo non è magari la
cosa giusta, anche se la cosa giusta non esiste. E' bello quando qualcuno ti fa scoprire gli
orizzonti di nuove realtà, ed è ancora più bello quando quel qualcuno ti respira per quello
che sei. “Se la nostra amicizia dipendesse da cose come lo spazio e il tempo, allora, una
volta superati spazio e tempo noi avremo anche distrutto questo nostro sodalizio! Non ti
pare? Ma se superi il tempo e lo spazio, non vi sarà che l’Adesso e il Qui, il Qui e
l’Adesso. E non ti sa che, in questo Hic et Nunc, noi avremo occasione di vederci, eh, ogni
tanto?.” Sono questi le basi di un'autentica amicizia, di un indelebile segno. Quando vivi
qualcuno che ti ama veramente, incondizionatamente, ti sembra di avere tutto, di non
desiderare nient'altro.Ti sembra che il tempo si fermi per intrappolare e segnare la vostra
felicità. Ti accorgi che puoi Essere in un mondo di finzione! “Essere stati amati tanto
profondamente ci protegge per sempre, anche quando la persona che ci ha amato non c’è
più. È una cosa che ci resta dentro, nella pelle”, afferma Silente nella famosa saga di
Harry Potter, ed è proprio così, le persone che ci amano non ci lasciano mai veramente,
possiamo sempre ritrovarle,da qualche parte, in fondo alla nostra Anima.
Eccellente prova di evacuazione al liceo Quercia. Ma è vera
sicurezza?
A noi alunni, cittadini di domani, l’ardua sentenza!
Prova di evacuazione per gli studenti del liceo scientifico e classico “F. Quercia” di
Marcianise.
Nella mattina del 29 Gennaio alle ore 10 gli studenti, il personale docente e
amministrativo del plesso centrale e delle due succursali “Mattarella” e “Cecere”,sotto la
supervisione della protezione civile di Marcianise, hanno effettuato una prova di
evacuazione delle strutture scolastiche. La prova ha il duplice obiettivo di ottemperare ad
un adempimento obbligatorio previsto dalle norme di sicurezza per il lavoro e di fare in
modo che tutti acquisiscano i giusti modelli comportamentali in situazioni di emergenza.
Anche quest’anno la scuola ha puntato sul fattivo coinvolgimento degli alunni: infatti i
rappresentanti di ogni classe sono stati convocati in un’assemblea presieduta dal
responsabile della sicurezza degli ambienti scolastici Sig. Michele Merola e dal
responsabile della sicurezza della nostra scuola Prof. F. Perrino. Sono state illustrate agli
allievi le corrette procedure di evacuazione che poi hanno esposto ai loro compagni.
L’incontro è stato occasione di diffusione di notizie circa le norme vigenti sulla sicurezza e
si è concluso con la distribuzione di un opuscolo informativo.
Al suono dell’allarme di pericolo tutti si sono recati velocemente nel cortile interno
dell’edificio, dove erano state preventivamente disposte le aree di raccolta. Ottimi i tempi
di risposta da parte dei partecipanti: i locali dell’istituto sono stati evacuati in tre minuti e
trenta secondi, tempo inferiore rispetto a quello conseguito lo scorso anno.
A conclusione della prova, soddisfazione è stata espressa dal Dirigente scolastico Prof.
Diamante Marotta per il risultato raggiunto; eppure alcune carenze vanno registrate.
Abbiamo riscontrato che il suono dell’allarme non è stato avvertito da tutte le classi, si è
verificato un certo sovraffollamento sulla scala principale, risolvibile, secondo il
responsabile Sig. Michele Merola, solo con la costruzione di un’altra scala d’emergenza
esterna. Riteniamo inoltre che un altro problema rilevante sia la sproporzione tra
metratura delle aule e numero degli alunni che vi trovano accoglienza. Infatti in alcune di
esse è impossibile una congrua disposizione dei banchi, che consenta la corretta
evacuazione degli allievi in caso d’emergenza, problema particolarmente evidenziato dagli
allievi dei plessi “Mattarella” e “Cecere”.
Se proviamo ad allargare lo sguardo,considerando la situazione delle altre scuole del
territorio, non possiamo che prendere atto di una situazione generalizzata, che colloca
anche la nostra scuola nel nutrito numero di istituti scolastici non pienamente a norma,
per quel che concerne la sicurezza. Da recenti stime sembra che il dato su scala nazionale,
circa le scuole non a norma, si attesti intorno al 70%. Ma il fatto che la nostra scuola sia
“in buona compagnia” non ci consola affatto, ci indigna! Non è proprio il caso di citare il
popolare proverbio: “Mal comune….”
Ma allora a chi attribuire le responsabilità?
Siamo in attesa di un nuovo governo ed ecco rispuntare nell’agenda politica delle priorità
la sicurezza nelle scuole. Che sia la volta buona?
Da parte nostra continueremo a far sentire la nostra voce. Noi non abbiamo più voglia di
affidarci alla speranza ed alla buona sorte!
Gli allucinogeni colpiscono ancora!
Sempre di più nelle singole città si verificano avvenimenti di cronaca nera. Un’ ulteriore
tragedia è accaduta recentemente anche nel nostro paese, dove un giovane 30enne è stato
investito nei pressi del nostro Liceo. Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine la
vittima, Francesco Ruocchio, si trovava in Via Evangelista e si accingeva a ritornare nella
propria abitazione con la sua bici nella notte dell’8 Febbraio, quando una macchina
proveniente da Via Santella, a grande velocità, lo ha travolto. L’impatto è stato talmente
violento e brutale da togliergli la vita. Nei giorni seguenti assidue indagini sono state
effettuate da parte dei Carabinieri per ricostruire l’accaduto. Dapprima sono stati
analizzati i resti che il veicolo coinvolto nell’incidente ha lasciato sul posto, e in seguito
sono stati analizzati i filmati di telecamere di alcuni negozi della zona. Attraverso questi si
è potuto risalire all’ automobile e al suo conducente responsabile dell’evento. Questi è stato
arrestato e condotto al carcere di Santa Maria Capua Vetere; sottoposto ad analisi
mediche, è risultato positivo agli esami tossicologici. Quest’episodio non è il solo, ma uno
dei tanti incidenti fatali che oggigiorno sono causati maggiormente da giovani che si
mettono alla guida in stato di ebrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. Molteplici
sono gli effetti prodotti da queste sostanze che variano a seconda delle droghe assunte. Tra
le principali conseguenze vi è l’alterazione del campo visivo, l’aumento del tempo di
reazione e il ritardo nella percezione di movimenti ed ostacoli. Le droghe, infatti, creano un
senso di benessere, di sicurezza ed euforia che portano a sopravvalutare le proprie capacità
e ad affrontare rischi che in situazioni normali si potrebbero evitare, come nel caso della
morte del giovane Francesco.
SOS CIBO
Sei solo a casa e non sai cosa preparare per pranzo?
Ecco i consigli per un pranzo semplice ma completo.
I ragazzi di oggi rendono tutto molto pubblico;attraverso i vari social network e gli scambi
di chiamate e sms aggiornano i loro coetanei sui vari piccoli eventi del loro quotidiano.
Diventa semplice,quindi,capire perfino cosa ha mangiato quella determinata persona a
pranzo o a cena.Capita spesso che molti ragazzi,tornati da scuola,avendo entrambi i
genitori che lavorano,si ritrovino da soli e ,quindi,senza un pasto già pronto che li
aspetta.Alcuni di loro,con il tempo, hanno imparato da sé,ma nella maggior parte dei casi,il
pasto diventa abbastanza monotono,semplice e del tutto privo di gusto.
Ma i vari pasti,che nella nostra età di crescita hanno un ruolo così importante,devono
essere rispettati per poter completare il nostro fabbisogno giornaliero. Se vi siete spesso
trovati in situazioni come questa,se avete preparato un pasto che non vi ha soddisfatto,vi
proponiamo una serie di piccole,semplici e veloci ricette di un pranzo completo
che,nonostante lo stress di una giornata scolastica, saranno divertenti da sperimentare.
Come primo ecco per voi pasta con panna e
prosciutto.
Ingredienti:
100 g di pasta,
una fetta spessa di prosciutto cotto,
3 cucchiai di panna da cucina,
3 cucchiai di parmigiano grattuggiato,
olio extra vergine d'oliva.
Procedimento:
Fai bollire l'acqua per la pasta,cuocila per 9
minuti,colala,versala nella padella in cui
precedentemente hai versato un filo d'olio
axtra vergine d'oliva e hai fatto dorare
leggermente i pezzettini di cotto,si versa
sopra la panna,fai amalgamare e infine,ci
versi sopra il parmiggiano grattuggiato.
Il nostro secondo e contorno:mozzarella e
insalata.
Ingredienti:
100 g di mozzarella,
2 pomodori non troppo maturi,
un ciuffetto di insalata,
sale e olio qb
tonno,mais,carote,olive ecc.
Procedimento:
Affetta la mozzarella,sciacqua l'insalata e
poggiala su un piatto,guarnisci con gli
ingredienti a tua scelta,aggiungi un filo
d'olio e sale a tuo piacere.
Subito dopo seguirà una macedonia.
Ingredienti:
1 banana,
1 arancia,
1 mela,
1 pera
1 fetta di ananas.
Procedimento:
pelare la frutta e tagliarla a
cubetti,metterla in una ciotolina,e
aggiungere una premuta di mezzo limone e
un cucchiaio di zucchero,infine mescolare.
A tuo piacimento puoi aggiungere due
cucchiai di panna montata.
Per completare il nostro pranzo
prepariamo un caffè con l'aggiunta
di nutella.
Ingredienti:
mezza tazzina di caffè,
un cucchiaio di nutella,
2 cucchiai di panna montata.
Procedimento:
Versare il caffè caldo sulla nutella
e completare con la panna montata.
Fumata Grigia
L’11 febbraio del 2013 Roma, come tutto il mondo, è travolta da una notizia shock. Si tratta dell’atto
imprevisto e forte di Papa Benedetto XVI, ora emerito, che dichiara con gran coraggio al mondo la sua
decisione di lasciare il ruolo di Vescovo di Roma. La Chiesa è scossa, i cardinali appaiono confusi e
meravigliati; il cardinale Sodano, così vicino a Benedetto XVI, ha definito l’accaduto “Un fulmine a ciel
sereno”. Ratzinger lascia così la sede papale vacante, affermando che ormai le sue forze non possono più
reggere il sommo incarico conferitogli nel 2003. Un Papa che rinuncia all’improvviso, lasciandosi alle
spalle otto anni di pontificato ‐ pochi, se paragonati a quello lunghissimo e meraviglioso di Giovanni
Paolo II ‐ è una cosa a dir poco strana. Ed è’ proprio questa decisione che ha portato all’evidenza
pubblica divisioni e tensioni interne alla Chiesa che fino ad ora non si erano mai così chiaramente
palesate; idee e posizioni diverse che però si ricompongono nel giudizio unanime dei cardinali che
considerano quello del Papa un gesto di grande umanità.
Tutti ormai dicono che la Chiesa ha bisogno di una rivoluzione, di un nuovo Papa che potrà portare di
nuovo la serenità di una volta e ricondurre la Chiesa sulla strada della carità, strada ormai persa da
tempo. Ma cosa ha portato la Chiesa ad essere avvertita come un luogo così cupo e misterioso che ormai
non si può più reggere? Il Vaticano è un vero e proprio Stato con sue istituzioni ed un governo difficili da
guidare e non certo esente da lotte intestine; forse che il Papa proprio per questo sia stato costretto a
lasciare? E che dire dello scandalo Vatileaks, dei “corvi” e dei documenti segreti che sono stati svelati?
Sembra che uno di questi alluda ad un complotto di morte contro Ratzinger per mandarlo via in breve
tempo e far diventare Vescovo di Roma il cardinale Angelo Scola.
Quanto avrà pesato questo via vai di documenti che dovevano rimanere segreti? Sicuramente molto,
perché in quei documenti non si parla solo di questo,ma anche dell’economia del Vaticano, dello IOR
(Istituto per le Opere Religiose) ovvero la banca Vaticana, e tutti sappiamo che questo non è un
argomento gradito alla Curia Romana,soprattutto dopo lo scalpore del famoso caso di Roberto Calvi, uno
dei più grandi esponenti dello IOR che non fece di certo una bella fine. Come non menzionare dunque le
rivelazioni circa le irregolarità nella gestione finanziaria del Vaticano e nell’applicazione delle norme
contro il riciclaggio di denaro che hanno suscitato preoccupazione e velate accuse da parte degli Stati
Uniti? Non deve essere stata certamente casuale la scelta di Ratzinger, prima di andare ufficialmente via
dal Vaticano, il 20 febbraio, di nominare, quale nuovo Presidente dello IOR, Ernst Von Freyberg. Prima
di lui vi era Gotti Tedeschi un banchiere italiano, rimosso dall’incarico proprio a causa di Vatileaks.
Come avrete notato lo IOR ha sempre creato problemi alla Chiesa.
E quanto deve aver pesato sulla scelta dell’ex Papa lo scandalo della pedofilia che ha travolto la Chiesa,
infliggendole un colpo durissimo! Una questione davvero scabrosa che forse il Vaticano dovrebbe
affrontare in modo più energico, mentre si ha l’impressione che i Cardinali si limitino solo a non
rispondere a chi chiede verità e giustizia e ad assistere in silenzio a quello che è il più grande orrore
interno alla Chiesa. Lo stesso cardinal Sodano insieme ad alti prelati è stato direttamente coinvolto
nell’odiosa inchiesta.
Solo ipotesi, quelle fin qui delineate circa la scelta di Papa Benedetto XVI, alcune con un certo
fondamento,altre meno, ma pur sempre solo congetture che trovano, però, riscontro nel sentire comune di
quanti sono attenti a ciò che li circonda ed abituati a chiedersi “perché?”.
Comunque sia, la scelta del Papa Benedetto l’ho vissuta nel mio piccolo, con i miei amici ed i mie cari come
un atto misterioso, all’inizio incomprensibile, ma alla fine coraggioso e molto umano. Mi ha fatto capire
l’impotenza di noi uomini, ma anche il coraggio che possediamo quando siamo contro tutto e tutti, e così mi
immagino si sia sentito Papa Ratzinger.
13 marzo 2013, ore 19.06: la fumata bianca è appena apparsa dal comignolo della Cappella Sistina, segno
che è stato eletto il nuovo Papa. Si attende la proclamazione, la comunicazione del nome dell’eletto e del
nome pontificale che ha scelto. Piazza S. Pietro, già affollata, in breve tempo è gremita: vi affluiscono, in
un’atmosfera di generale tripudio, migliaia di persone fino ad occupare tutta via della Conciliazione. Io,
come tanti, ho seguito l’evento in TV, mi sono sentito tutt’uno con quella folla e con tutti i cattolici, nel
chiedere intimamente ed a gran voce un grande Papa, che sappia mettersi a servizio di tutti,un uomo
dotato di grande spirito e di umanità. Ed è arrivato Papa Francesco. Mi aspetto un grandissimo impegno
da parte sua, credo che sia una persona molto competente e dotato di una grande umiltà. La Chiesa ha
bisogno di fatti, di gesti concreti che la possano cambiare al meglio. È quello che ci auguriamo tutti, che il
nuovo Vescovo di Roma si faccia riconoscere per la sua passione e il suo cuore che già a tutti è sembrato
davvero molto grande.
Papa Francesco fin dall’inizio sembra incarnare le istanze di profondo rinnovamento della Chiesa
soprattutto perché sa parlare alle genti, riesce a rivolgersi direttamente al loro cuore ravvivandolo di
speranza così come non accadeva da tempo. Siamo forse ad una svolta epocale, ma dove ci porterà? E in
tutto ciò acquista un nuovo significato, provvidenziale, direi, anche la scelta di Ratzinger, che ora riesce a
destare in noi persino un moto di commossa gratitudine per aver reso possibile un nuovo inizio.
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Giornale d`Istituto primo numero 2013