42 TURISMO MARTEDÌ 30 MARZO 2004 L’ECO DI BERGAMO Polonia, il risveglio della riserva dello zar Ultimo regno del bisonte europeo, la foresta di Bialowieza è un vero «tempio» della natura E nella Valle del Biebrza straordinari volatili si librano su un formidabile mondo d’acqua O gni luogo, ogni ambiente custodisce Voli Lot, hotel un’anima, un «see documenti utili greto» tutto suo, che il vero viaggiatore mira sempre Bialowieza e la valle del a cogliere – se vuole che il Biebzra sono mete impersuo sia un viaggio e non dibili per gli amanti della un vagabondaggio – ma natura e soprattutto per i senza violare, cercando, camperisti. con un solo movimento, di Quanti preferiscono spoavvicinarsi il più possibile starsi in auto possono conall’intimo di tare su una un luogo, buona rete con somma stradale, discrezione. lungo i Ebbene, 1.700 km quanto Bergamomaggiore Bialowieza, sarà l’imgran parte presa quandei quali in do riguarda autostrada. luoghi che Chi ha solo van proprio una settidefiniti sanmana, può tuari della servirsi di Bisonte europeo natura? Sì, uno dei tre precisavoli diretti mente nel doppio senso di Malpensa-Varsavia operaluoghi in cui la natura si ti tutti i giorni dalla compreserva intatta nella pripagnia di bandiera LOT Pomordialità del suo essere lish Airlines (tel. 02. e ti fa percepire – fin nel6705385), noleggiando l’aria che respiri, nei coloun’auto in loco a costi conri che ti investono, nei suotenuti. In genere economini e silenzi che vibrano atci alberghi, ristoranti e camtorno – l’orizzonte sacro ping. dell’esistenza, le sue indiÈ sufficiente il passaporto cibili profondità. Forse l’avalido. Info: Ente del Turinima del mondo. smo della Polonia, Roma, Questa domanda e il via Veneto 54A, tel. suo stupore si fanno irre06.4827060, www.polosistibilmente presenti nia.it - e-mail: turismo@poquando, passo dopo paslonia.it so, ci si addentra nella foresta polacca di Bialowieza – la più grande e la più tesca di quercia? L’uomo, antica dell’Europa centra- qui, non fa esattamente le – 200 chilometri a nord- nulla, non tocca neppure est di Varsavia, nel cuore un arboscello, non sfiora di un complesso forestale neanche un fungo (4 midi oltre 1.500 chilometri quadrati che si estende tra la Polonia (che ne ha poco meno della metà) e la Bielorussia, un complesso forestale attraversato per intero dalla frontiera, oggi più importate che mai essendo la frontiera tra l’Unione europea «allargata a 25» e l’universo russo. Del entre ti viene inresto, poi, l’Unesco stessa contro sul viottolo sapeva bene cosa faceva, silenzioso di Bohoquando, nel 1977, dichiarò niki, le basta quel suo voll’area del Parco Nazionale to fiero, rugoso, bruciato di Bialowieza (105 kmq) dal sole per dirti che lei è Riserva di Biosfera, eleva- una contadina polacca. Tita nel 1992 a Patrimonio pica, inconfondibile. Ma mondiale dell’umanità. appena entra nella moIl fatto è che qui, per mi- schea del villaggio e, digliaia di anni, l’uomo non smessi gli umili panni del è mai intervenuto e la na- lavoro, si abbiglia con queltura ha potuto fare tutto la solennità richiesta dalla da sola, seguendo soltan- sua religione e comincia a to le sue leggi. A dare una raccontarti la storia della mano, certo, ci si è mes- comunità musulmana losa anche la storia: da 500 cale, Eugenja assume anni infatti, da quando un’autorevolezza inattesa. cioè prima i re polacchi poi Le chiedi: «Come va tra la gli zar russi ne hanno fat- vostra comunità tartara – to la loro riserva di caccia, oggi siete rimasti in pochi Bialowieza è sempre stata – e il resto della popolaziosalvaguardata da una se- ne locale?». Eugenja si ilvera protezione istituzio- lumina, quasi non potesse nale, tanto che nel 1921 sperare in una domanda 47 suoi chilometri qua- più allettante, e ti rispondrati sono stati resi riser- de semplicemente che per va protetta, cui si può ac- tre volte lei, proprio lei, recedere solo con guide au- sponsabile della piccola torizzate. Cade un albero, moschea, è stata eletta muore un animale, si sindaco del villaggio con la spezza una branca gigan- stragrande maggioranza futuro, ricca delle migliori memorie, come quelle ad esempio testimoniate dal settecentesco ed elegante Palazzo Branicki, che qualcuno ha voluto chiamare «la Versailles di Podlachia». E non manca certo la fantasia da queste parti, non almeno a quel singolare personaggio, tanto stravagante quanto affabile, che qui usano chiamare il «Re di Biebrza»: un curioso signore sulla cinquantina che tra le foreste del Biebrza ha riattato un’antica fattoria dove offre accoglienza ai visitatori e raccoglie pezzi d’antiquariato e di modernariato d’ogni sorta. Un luogo e un personaggio più unici che rari, di cui si sono occupati persino la Bbc e il «National geographic». Quasi a ricordare che mentre la storia ammonisce per il futuro, fantasia e ospitalità danno una mano a cercarne le vie giuste. Bialowieza, dove querce monumentali vecchie anche 500 anni svettano oltre i 40 metri. Straordinario e stupefacente nella sua ricchezza, il Parco ha come simbolo il bisonte europeo, salvato dall’estinzione proprio grazie alla protezione e al ripopolamento che qui dai primi decenni del secolo scorso a preso il via, assicurandone oggi circa 300 esemplari. Li potete scorgere – con la loro incredibile corpulenta stazza – mentre siete sul calesse che vi porta tra querce e abeti, pini, tigli e carpini che si slanciano assolutamente dritti verso il cielo (il bisogno di luce, nella fitta foresta, fa sì che gli alberi crescano con tronchi incredibilmente dritti), e magari dopo aver visto cervi, caprioli, linci. Oppure ne potete scrutare il massiccio muso mentre visitate l’area protetta, dove si trovano anche lupi, cinghiali, alci, pony selvatici. Adesso, poi, che siamo in primavera, fiori di ogni sorta e uccelli d’ogni tipo non fanno mancare il loro concerto di colori e suoni. La primavera rende spettacolare anche un altro Parco, poco più a nord di Bialowieza: il Parco Biebrzanski, il più grande degli oltre venti parchi nazionali polacchi. Spettacolare perché? A dominare la scena qui è il fiume Biebrza che, con il gioco del suo fitto intreccio di anse e canali, inonda in questa stagione – complice anche la neve che si scioglie – ampie zone della valle del Biebrza (1000 kmq circa), facendone un vero paradiso per gli uccelli acquatici stanziali e di passaggio (273 le specie contate). Fiabeschi gli scenari, di cui ognuno può godere secondo quel che più lo appassiona: gli interessati alle osservazioni di volatili (birdwatching) hanno a disposizione diversi punti di appostamento, mentre i turisti possono ammirare dalla canoa o in sella a un cavallo, magari guadando i tanti acquitrini, questo spettacolo della natura. Uno spettacolo di cui, insieme agli uccelli, sono padroni castori e cicogne. «Padroni»? Gli animali sì, senza dubbio. Ma solo loro. Poiché qui, a dire il vero, nessuno si sente padrone di nulla. Quel che esiste tutt’intorno è dono. Sovrano. Qualcosa che il nostro sistema di vita vorrebbe strapparci, mentre è proprio questo che ci fa vivere. E ogni dono, lo sappiamo, viene apprezzato e riconosciuto quando si vibra della sua stessa gratuità. Il segreto della vita, l’anima del mondo. Semplice, ricchissima, sacra. G. Rug. Giovanni Ruggeri Attrattive per ogni stagione Ogni stagione offre le sue attrattive, rendendo possibile molti tipi di vacanza. La primavera è caratterizzata da un’ esplosione di colori (fiori) e suoni (uccelli), con scenari unici. L’estate è dominata da un eccellente clima che consente attività all’aria aperta e osservazione della natura. D’autunno sono il mutare dei colori e i preparativi di diversi animali per Aquila l’inverno (così ad esempio cervo e alce) a caratterizzare il parco e la valle, mentre d’inverno foreste ovattate di neve e laghi ghiacciati sono lo spettacolo preferito per slitta, sci di fondo e pattinaggio su ghiaccio. Tra le attività maggiormente praticate, soprattutto in primavera e d’estate, escursioni in canoa, cicloturismo, vela e windsurf, equitazione ed escursioni a piedi e a cavallo, pesca, caccia. Uno stormo di oche nella Valle del Biebrza, regno naturalistico incontrastato per numerose specie animali la specie ne spuntano a Bialowieza, un godimento senza pari per chi ne è appassionato). Tutto segue il suo ciclo naturale: le piante si sbriciolano e si decompongono, fino a confondersi col terreno; agli animali che muoiono, provvedono i predatori. E voi vi chiedete se quel che vedete è vero o state sognando. Non sognano certo le guardie forestali, che, con eccellente sintesi di rigore e cortesia, presidiano il Parco, studiando e curando, insieme a una quarantina di scienziati e ri- cercatori, le condizioni di vita delle oltre 15 mila specie di animali (insetti inclusi) e delle 5 mila specie di flora che vivono a Antiche memorie sulla Strada dei tartari Da Bialystok al confine con la Bielorussia, dove culture diverse hanno convissuto per secoli M dei voti dei suoi concittadini. Cattolicissimi concittadini. L’episodio è emblematico del profilo culturale di questa regione polacca, dove si trovano Bialowieza e Biebrza, denominata Podlachia. Se sul piano naturalistico questo è il regno della biodiversità, sotto il profilo culturale qui dominano differenze e tradizioni molteplici. Del tutto in pacifica convivenza (oggi). A stabilirlo è stata la storia. Terra da sempre di frontiera – prima tra regno polacco e granducato di Lituania, poi tra Polonia e impero russo – questa regione, che ha Bialystok per capoluogo, è stata da e per almeno 5 secoli attraversata e abitata da popolazioni diverse (cattolici, ortodossi, ebrei, protestanti, tartari) di cui raccontano ancora oggi luoghi ed edifici. Muovendo da Bialystok verso il vicino confine con la Bielorussia, ad Il Palazzo Ranicki della cittadina di Bialystok esempio, si raggiunge la Strada dei tartari, che deve tale denominazione all’insediamento in questa zona, dalla fine del 1600, di numerose famiglie tartare, cui il re di Polonia (che non sapeva come pagare i soldati tartari che combatterono per lui) assegno queste terre. Ecco dunque che a Bohoniki e Kruszyniany, ad esempio, troviamo una piccola moschea, in entrambi i casi con un cimitero tartaro caratterizzato da tombe in terra, delimitate da una tipica struttura di mattoni a tre colonne sovrapposte. La pace che oggi domina in questa ospitale regione non è stata, purtroppo, condizione di ogni epoca. Lo si scopre, in mezzo a uno sterminato silenzio che rimbomba come durissimo monito, nel vicino villaggio di Krynki, tra le 3.000 pietre tombali (macewa) del cimitero ebraico in desolante abbandono. Perché in desolante abbandono? Perché dei 10 mila abitanti del villaggio – quasi tutti ebrei – che curavano e avrebbero continuano a curare la memoria dei loro cari, dopo la seconda guerra mondiale non è rimasto nessuno: trucidati dai nazisti, che qui e in tutta la Polonia hanno sprigionato una ferocia che definire diabolica è forse dir poco. Se ne ricordano ancora oggi ad esempio a Bialystok, dove il 16 agosto 1943 ben 2.000 ebrei furono arsi vivi nella sinagoga della città. Ma oggi Bialystok e la sua regione respirano un’aria giovane, aperta al La città belga fino a settembre riscopre il celebre pittore attraverso una serie di itinerari artistici, storici e spirituali Anversa sulle tracce di Rubens, genio del barocco fiammingo «R iscoprire Rubens» attraverso una serie di eventi dedicati al grande pittore. Con questo slogan la città di Anversa, scelta da Rubens come luogo di residenza abituale, vuole onorare il grande genio del barocco fiammingo trasformando ed illuminando la città da marzo a settembre. Il programma degli eventi organizzati prevede numerose opportunità che completano il percorso conoscitivo di uno tra i più celebri ed accattivanti pittori del XVII secolo. Le visite a tema di Anversa alla scoperta del celebre artista sono percorsi guidati che seguono le tracce di una personalità complessa e sfaccet- tata e che conducono il visitatore alla ricerca della presenza di Rubens nelle strade, nelle piazze, sulle facciate degli edifici patrizi e delle chiese. L’itinerario «Rubens porte aperte» conduce il visita- tore alla ricerca di come viveva Rubens e di quali fossero i lati della sua personalità. In questo percorso verrà messa in evidenza la grande attualità di questo straordinario personaggio, risco- prendo i segni lasciati dal XVII secolo nell’Anversa del nostro tempo. Il percorso «Rubens spirituale» risponde alla domanda «Rubens venne in qualche modo influenzato dai mutamenti religiosi e scien- tifici verificatisi nel suo tempo?» Attraverso la visita di diverse chiese storiche ci si avvicina all’opera di Rubens dal punto di vista della religione, dei temi mitologici, dell’umanesimo, della scien- I gioielli della Bucovina con Carpatair I monasteri affrescati della Bucovina e i castelli della Transilvania, gli antichi villaggi del Maramures e lo straordinario mondo d’acqua del Delta del Danubio. Con l’orario estivo, la compagnia aerea Carpatair, operativa anche a Orio al Serio, conferma le proprie destinazioni per varie città della Romania, strategiche per tour nel Paese. Oradea, Cluj-Napoca, Iasi, Sibiu, Bacau, Timisoara e Chisinau (Moldavia) sono le destinazioni servite da Carpatair (che proprio quest’anno festeggia il quinto anniversario di operatività), mentre accordi con altri vettori le consentono di collegare Bergamo anche con Bucarest, via Timisoara. Di particolare interesse, ad esempio, la città di Iasi, punto di partenza per la visita ai monasteri af- frescati della Bucovina, gioielli dell’arte rinascimentale dell’Est europeo. Notevoli anche Cluj e Sibiu per Maramures e Transilvania. Di recente Carpatair ha introdotto un nuovo sistema tariffario che prevede forti riduzioni per biglietti acquistati con largo anticipo. Info: Carpatair, Milano, tel. 02.66710079; Ente del Turismo di Romania, Roma, tel. 06.4880267. za e anche della sua stessa vita privata. «Rubens sotto la lente». Riscoprire la straordinaria abilità di Rubens come narratore di racconti biblici e antichi visitando la sala «Rubens» del Museo Reale di Belle arti di Anversa. Informazioni al sito internet www.rubens2004.be; per tutti coloro che preferiscono inoltrarsi alla riscoperta dell’artista per conto proprio, è disponibile presso l’Ufficio del Turismo di Anversa una brochure con i dettagli degli itinerari Rubens e delle opere dell’artista conservate in città. Notizie utili presso l’Ufficio Belga per il Turismo, piazza Velasca 5 a Milano, tel. 02.860566, [email protected] IN BREVE Stiria e Carinzia wellness e natura Alla Carinzia, la regione più meridionale dell’Austria, e alla Stiria, denominata «cuore verde dell’Austria», sono dedicati due opuscoli con formule e proposte di soggiorno promozionali per la primavera. Molto apprezzate per la ricchezza del patrimonio naturalistico, delle rispettive tradizioni locali (cucina inclusa) e del livello delle strutture recettive, Carinzia e Stiria si segnalano anche per l’eccellente rapporto qualitàprezzo, oltre che per condizioni climatiche eccellenti, specialmente in primavera. Terme e wellness, soggiorni per famiglie e attrazioni per bambini, escursioni naturalistiche ed equitazione: ricca è l’offerta segnalata dagli opuscoli,che possono essere chiesti rispettivamente a: Ente Regionale per il Turismo della Carinzia, Velden, tel. 0043.463.3000 (si parla italiano); Ufficio Turistico della Stiria, Milano, tel. 02.26681945. Luna di miele ecco le idee Una programmazione studiata appositamente per le coppie in luna di miele, con soluzioni di viaggio a corto e lungo raggio, servizi, vantaggi, alternative messi a punto per questo grande momento. È la proposta del catalogo, ideato congiuntamente da Hotelplan e Turisanda, dove figurano, tra l’altro, ben 14 alternative di vacanza alle Maldive, 18 proposte per Mauritius, 12 soluzioni per le Seychelles, quindi Sri Lanka e Madagascar, il grande mondo dei Caraibi, le molteplici suggestioni dell’Estremo Oriente, Kenya e Tanzania, Egitto e Mar Rosso, Russia e Marocco. Ovunque con formule su misura per le giovani coppie e ampie possibilità di scegliere tra diversi livelli di costo. Info: Turisanda, Milano, tel. 02.75201, www.turisanda.it Foresta pluviale allo zoo di Zurigo Visite di piacere e di studio allo zoo di Zurigo per una attrazione senza pari: la più grande foresta tropicale artificiale del mondo. Si tratta di un progetto pionieristico, con creazione di ecosistema chiuso, che permette di studiare le interdipendenze naturali tra il mondo vegetale e quello animale. All’interno di una volta di 11 mila metri quadrati e alta 30 metri è possibile addentrarsi tra alberi giganteschi (ben 17 mila piante) e animali come lemuri, ibis, rane multicolori, in un ambiente che ha un tasso di umidità prossimo al 100%, costellato di laghi, ruscelli e cascata. Info: Ufficio per il Turismo della Svizzera, Milano, n. verde 0080010020030. Per i voli Swiss info via sms Anversa, la città di Rubens La compagnia aerea Swiss ha inaugurato un nuovo servizio informativo, in tempo reale, relativo all’atterraggio e alla partenza di un volo: da 30 minuti a 4 ore prima della partenza o dell’arrivo fino al momento del decollo o dell’atterraggio è possibile ricevere mediante e-mail o sms sul proprio cellulare l’informazione su un determinato volo, inserendone il relativo numero nell’apposito spazio del sito www.swiss.com. Il servizio può essere richiesto anche per informare un’altra persona del proprio viaggio ed è completamente gratuito. Sul sito, inoltre, ogni settimana offerte di voli last minute. Info: Swiss, Milano, tel. 02.67442310.