{REG-8-0506-6} Wed Jun 4 21:25:39 2003 CYAN MAGENTA YELLOW BLACK 38 ● 5 giugno 2003, Giovedì segnali di HOBBY & TENDENZE l’angolo dei LA FOTO DEL GIORNO FUMETTO GIOCHI Tavole all’asta ad Acqui e sogni da Uomo Ragno ppuntamento ad Acqui Terme il prossimo 14-15 giugno per A la sesta edizione di Acqui Comics, Salone del Fumetto, del Gioco e dell’Intrattenimento. Quattromila i metri quadrati di esposizione, il doppio rispetto all’anno scorso. L’appuntamento più significativo è sabato alle ore 16, con l’asta benefica “Carta e inchiostro per un sorriso” organizzata da Ade Capone. In vendita tavole originali di diversi autori: i proventi andranno all’Associazione Vip Clown marameo Onlus di Alessandria, che con nasi rossi e buffi vestiti visita gli ospedali per portare conforto agli ammalati. Tra le mostre organizzate, segnaliamo: “Dylan Dog e la morte”, approfondimento sul genere horror con particolare attenzione ai “cross-over”. Una personale di Luca Genovese. E “In temebris sculptus” del genovese Andrea Bonazzi, 35 anni, che realizza sculture di ispirazione gotica e lovecraftiana. Verranno proiettati inoltre diversi film, da quelli di Peter Jackson (regista della trilogia del “Signore degli Anelli”) ad alcuni horror celebri. Orari: sabato dalle 15 alle 22, domenica dalle 11 alle 19. Ingresso 2 euro, gratuito per chi si presenta in costume, si iscrive a uno dei tanti tornei o - come recita il comunicato stampa - “cammina sulle mani o ha due teste”. Per altre informazioni www.acquicomics.it. Dal geco al ragno. Grande cu- riosità e suggestione all’annuncio che anche noi comuni mortali potremo presto diventare degli “arrampicamuri” come il mitico Uomo Ragno, grazie a uno speciale nastro adesivo che si ispira alle zampette dei gechi: gli scienziati dell’Università di Manchester, proseguendo una ricerca dei colleghi di California Berkeley da cui è emerso come le lucertole riescano ad attaccarsi alle superfici grazie a milioni di peli microscopici sulle piante delle loro zampette, ne hanno creato una versione sintetica, appunto il ‘nastrogeco’, dotato di piccolissime fibre plastiche al posto dei peli delle zampe. Secondo la ricerca, pubblicata sul giornale Nature Materials, una persona di taglia normale potrebbe essere sostenuta dal ‘nastro geco’ attaccato al palmo delle mani, camminare sui muri e appendersi al soffitto. Un’altra invenzione senz’altro più popolare, e che appena uscita su internet ha già battuto ogni record di prenotazioni, ha fatto pensare a un legame col mondo del fumetto: si tratta del telefonino da polso messo a punto dal colosso Ntt DoCoMo e battezzato “Wristomo”. Costa circa 300 euro e sembra proprio quello che molti anni fa veniva esibito al polso del detective Dick Tracy, vero pioniere di tanti gadget da fantascienza. Claudio Paglieri [email protected] modi Il classico Rummikub parente di Scala Quaranta Un grande classico dei giochi in scatola è Rummikub, edito in Italia da Ravensburger, che sulla scatola annuncia "The original classic". Si tratta di un gioco che in Italia definiremmo un incrocio tra Macchiavelli e Scala Quaranta. Il supporto è del tutto diverso, ricorda quello dello Scarabeo, mentre le tesserine e le modalità sembrano ricalcare l’orientale Mah Jong. Il nostro paese vanta una medaglia d’oro alle olimpiadi degli sport della mente di Londra grazie al maestro veneziano Dario De Toffoli. Si tratta di combinare delle tessere per formare delle serie o gruppi, avendo però le carte scoperte e un tempo limitato per effettuare la propria mossa. Il primo che rimarrà senza tessere dichiarerà "Rummikub", mentre gli altri pagheranno i punti rimasti in mano. Il gioco non risulterà per nulla inconsueto agli appassionati di carte avvezzi alle discipline "di combinazione" (poker, ramino, pinnacolo), ben diversi da quelli "di somma" (Scopa, Cirulla, Barzighino) e "di presa" (Tressette, Tarocchi, King, Ecarté, Bridge). La regata dei Dragoni di Hong Kong Davanti a una folla enorme si è svolta la tradizionale sfida remiera dei Dragoni di Hong Kong, che si celebra ogni anno da secoli per ricordare il poeta cinese Qu-Yuan, che morì suicida nel fiume per stoica protesta politica città &MODA & ARTE L’arte dei fiori in tavola Un’occhiata ai “Palazzi” di Rubens iori in mostra per rallegrare la casa e perché no, per invitare Fchiunque a seminarli, farli cresce- passo verso la storia della pitgenovese del Seicento ha inizio Idallalturaprimo grande tela della Circoncisione, di- re, curarli. Il giardinaggio è una delle terapie ideali per guarire solitudine e malinconia. Bello allora scoprire quello che Giorgio Armani ha presentato nel suo spazio di via Manzoni a Milano. Nuovissime e insolite composizioni per tavoli apparecchiati, salotti, terrazzi. Fra le rose bianche con il gambo tagliato cortissimo perfettamente disposte in una boule trasparente, le calle rosso sangue arrotolate su piccoli bambù e posate nell’acqua in un grande piatto di cristallo, i tralci di cymbidium candidi preferiti fra le mille varietà di orchidee, protagonista assoluto è stato un grandissimo cesto rotondo con un trionfo di erbe aromatiche. La superba semplicità di quel gran girotondo di salvia, rosmarino, persa, basilico, prezzemolo, menta con al centro una bellissima lavanda dai lunghi rami, con piccoli fiori che promettevano grandi fioriture, ha avuto gran successo. Sui tavoli apparecchiati in arancio e fucsia, bianco luna, verde scuro tante candele di ogni dimensione, accostate a piccoli vassoi di stile orientale con piccoli dolci. Fantasia e gusto nelle proposte create insieme al francese Christian Tourton. Nelda Rota pinta nel 1605 da Rubens per la chiesa di Sant’Ambrogio (in piazza Matteotti): gli fu commissionata dal banchiere genovese Nicolò Pallavicini. Rubens creò questa grandiosa e memorabile opera per Genova senza ancora aver mai visto né le sue chiese né i suoi palazzi. Mantova e Roma furono le prime tappe del suo "viaggio pittorico", anche se è certo che ebbe contatti e rapporti con notabili genovesi sin dal 1602. Giunse a Genova a seguito del duca di Mantova, nel 1607. E qui restò alcuni mesi, durante i quali instaurò rapporti d’affari con i maggiorenti della città, creando per loro ritratti e procurandosi ingaggi. Le ricchezze dei nobili genovesi, degne di re e degne di grandi corti, rendevano la città il luogo ideale per la ricerca di committenze e protezioni prestigiose in tutta Europa; fu, forse, per questo che qui trovarono spazio le grandi ambizioni di Rubens, unite alla reale ammirazione per l’inaspettata bellezza di Genova e alla visita dei suoi palazzi, e che nacque l’idea di raccoglierne i disegni in un libro (edito poi ad Anversa nel 1622), "perché sì come quella Repubblica è propria de Gentillomini, così le loro fabriche sono bellissime e comodissime...". Attraverso la precisa scelta di dieci case, sia di villa, sia di città, di cui sono presentate planimetrie, prospetti, sezioni con l’esatta indicazione della fruibilità dei vani e del loro utilizzo, Rubens mo- stra la qualità della vita raggiunta dalle ultime generazioni di finanzieri genovesi: egli sottolinea la capacità dei Genovesi di realizzare edifici funzionali e non eccessivamente solenni, pur tenendo conto delle istanze formali del Rinascimento, con un’architettura "a cubo", differente da quella degli altri palazzi della penisola. Rubens pubblicò l’opera a sue spese e affidò la realizzazione delle 72 incisioni a Nicola Ryckemans. Tutto questo, o quasi, "è narrato" nel libro dei “Palazzi antichi di Genova” di Rubens, un libro da fiaba, conservato nella sua quarta edizione (1663) presso la Civica Biblioteca Berio, presso la sua Sezione di Conservazione. Insieme ad altri libri, tutte celeberrime opere di architettura e tutte preziose e antiche edizioni (dal De Architectura di Vitruvio, alla Summa de arithmetica di Luca Pacioli, al De re aedificatoria di Leon Battista Alberti, dai Quattro libri dell’architettura di Andrea Palladio...) sarà possibile conoscerlo: il libro di Rubens è esposto nella Sala di Lettura dei fondi antichi sino al 27 giugno. Enrica Marcenaro I problemi proposti la settimana scorsa di Contiamo erano i seguenti: 1.10 8 7 5 4 1, 898; 2.9 6 5 4 3 1, 672; 3.75 50 10 6 3 2, 589. Andrea Aula, non pago di avere vinto il torneo nel quale sono stati proposti, ha voluto studiarci sopra e ha fatto davvero bene. Per il problema numero 1 suggerisce la soluzione: (10*7)-1)*(8+5)=897. Nessuno ha fatto meglio. Per il secondo, invece, suggerisce la soluzione esatta: ((9*3)+1)*6*4=672. Per il numero 3, la soluzione proposta da Filippo Lubrano è la seguente: 75*6+50*3-10-2=588, ottenuta utilizzando tutti i numeri disponibili, mentre Andrea suggerisce: 50*6*2-10=590. I problemi di Rechnen proposti la settimana scorsa ebbero soluzione in torneo, la proponiamo: 1)1 1 2 2 3 4 6 8 9 9, * + + + + 2) 0 0 1 1 2 6 7 8 8 9, * : : + + Soluzione 1: 1*29+3+8-1=29+4+6 Soluzione 2: 1:6*0+87=0:1+89-2 Una regola che non abbiamo svelato di questo gioco è che non è valido ottenere l’identità moltiplicando il primo o il secondo membro per 0. Il diagramma di Calcoliere qui sotto è stato risolto in sede di torneo, col numero obbiettivo 234. Lasciamo ai lettori il piacere di risolverlo. Le regole di Calcoliere sono disponibili via e-mail o all’indirizzo http://gilda.it/labyrinth. Paolo Fasce ([email protected])