Da Carletto fino al Mare di Roma
Venerdì 23 Agosto 2013 08:34 -
MASSIMO IZZI
A maggio, è il turno di quella che può forse essere salutata come l’autobiografia più riuscita
di
un ex
atleta
romanista
.
Ci
riferiamo
a:
“Preferisco
la
Coppa
. Vita, partite e
miracoli
di
un
normale
fuoriclasse”
(
RCS
libri
, 17.50 euro, 264
pagine
),
realizzato
da
Carlo
Ancelotti
con
l’aiuto
di
Alessandro
Alciato
.
Uno stile ironico, pragmatico, ma anche chiaro. Un libro in cui il sentimento nei confronti della
Roma, della Roma e dei romani (ma
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forse
è
la stessa cosa) emerge in modo abbagliante: «Roma città matta, capitale del mio cuore. Di
Milano non conosco niente,
di
Roma tutto. Lì ho imparato a vincere, anche se
il
mio rapporto con e disincantato nell’affrontare gli avvenimenti belli
è
strano: li ricordo poco. Nel calcio come nella vita – anche privata – ti restano
più
addosso le delusioni,
di
cui però non ho tutta questa voglia
di
parlare. Lo scudetto del 1983
è
stata la mia prima vittoria (…)».
Nel mese di ottobre arriva invece un’opera destinata a segnare, oltre che un successo
editoriale con pochi precedenti, un nuovo “modello”
di
narrativa sportiva.
Ci
riferiamo
a: “Daniele De Rossi. Il mare
di
Roma ”,
di
Tonino Cagnucci (Limina, 214
pagine
, 18 euro). Uno stile
che
unisce alla conoscenza cronologica ed esaustiva
di
avvenimenti e personaggi, una volontà quasi astrologica
di
incrociarli, scovando invisibili simmetrie passate inosservate sino a quel momento, simmetrie
che
inondano i fatti
di
una luce inedita. Tonino Cagnucci, non ha, a differenza
di
Vittorio Finizio per quanto riguardava Fulvio Bernardini, la frequentazione quotidiana,
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confidenziale con l’eroe del suo tempo (Daniele De Rossi), non ha l’esplosivo dna popolare e
allo stesso tempo aristocratico dello stile
di
Fulvio Stinchelli, ma come nessuno una sapienza narrativa visionaria in cui le memorie della
vita si mescolano indissolubilmente a quelle del calcio. Il terreno erboso diventa una scacchiera
che
mette sotto i riflettori qualità
che
vivono soprattutto al
di
fuori dal campo, immutabili e
che
danno senso alla vita.
Ecco dunque che Paolo Roberto Falcao diventa: «assieme a Pier Paolo Pasolini il più grande
pensatore del Novecento» e
che
il
suo procuratore, Cristoforo Colombo trova l’accordo con
il
presidente Viola per: «un miliardo e tre caravelle». L’autore porta a spasso
il
lettore per le
pagine
de: “Il mare
di
Roma ”, facendolo divertire, attraversando questo divertimento con concetti profondi: «E’ una
questione
di
fiducia l’amore. Quando tu tiri un pallone al mare,
il
mare te lo riporta sempre. E’ l’uno due
più
grande e intimo
che
ci sia. E’ proprio così
che
Daniele De Rossi ha cominciato a giocare al calcio», inquietanti: «ci sono cose
che
non hanno prezzo, anche se pure questo
è
diventato uno slogan pagato bene», illuminanti: «A dicembre Roma aspetta un derby
che
significa né tanto né poco, ma giustamente tutto». Ne nasce un mix straordinario,
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che
ha colpito migliaia
di
lettori e lo stesso De Rossi,
che
dopo aver divorato la storia della sua vita su un file-word, intervenne in carne e ossa alla
presentazione del libro,
il
17 dicembre 2009 al Teatro dell’Angelo. Cagnucci, si deve dirlo, completa e rinnova una trilogia
di
mostri sacri della narrativa
romanista
che
compone con Finizio e Stinchelli.
Il 2010, con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto trasformarsi nella data della più
clamorosa impresa sportiva della storia della Roma. La fantascientifica rincorsa all’Inter, si
conclude nel
più
amaro dei modi a pochi metri dal traguardo. Ne fanno le spese, naturalmente, la messe
di
libri
in rampa
di
lancio. A vedere comunque la luce
è
: “AS Roma. Grazie lo stesso. A un passo dal sogno:
il
diario giallorosso
di
una stagione indimenticabile” (Adriano Stabile, Alberto Castelvecchi Editore, 186
pagine
, 14.90 euro). E’ un documento (anche iconografico con le sue 81 foto), comunque significativo
di
una cavalcata a cui era doveroso dedicare un simile sforzo. Il 2010
è
anche e soprattutto l’anno dell’uscita, in 999 copie numerate, del monumentale: “Il libro ufficiale
dell’AS Roma”, edito dalla Collezioni Numismatiche. Dopo oltre 12 mesi
di
lavoro,
il
gruppo
di
ricerca coordinato
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da
Fabrizio Grassetti, licenzia un libro
di
520
pagine
con un formato 30x40, 1000 foto,
di
cui 380 inedite, provenienti in grande numero dalla leggendaria collezione
di
Gabriele Pescatore (
che
ha firmato l’opera al pari
di
Fabrizio Grassetti, Franco Bovaio e Massimo Izzi).
Dal punto di vista iconografico si tratta, di gran lunga, del capolavoro assoluto della storia
bibliografica romanista, con una carrellata irripetibile di cimeli, memorabilia, particolarità di ogni
genere. Sempre nel novembre del 2010, Adriano Stabile firma anche il poderoso: “Tutti gli
uomini che hanno fatto grande la AS Roma” (Alberto Castelvecchi Editore, 395 pagine, 19.90
euro). Nell’ottobre 2011, patrocinato da Roma Club Eur Torrino Federica Del Poggetto, “Il primo
della fila” (Massimo Izzi, 197 pagine, 10.00 euro), un libro che ripercorre la vita e la carriera di
Giorgio Rossi come pretesto per raccontare oltre mezzo secolo della storia della Lupa. Il
volume venne presentato il 31 ottobre 2011 alla Sala Luigi Di Liegro di Palazzo Valentini. A fare
compagnia a Giorgio, personaggi come Tessari, Trebiciani, Losi, Superchi e Walter Sabatini,
che quasi a tempo scaduto aveva firmato questa bella prefazione: «Incredibile ritrovarti dopo 35
anni con la faccia scolpita dal tempo e dai ricordi, lo sguardo un po’ appannato ma pronto ad
illuminarsi nel racconto sbrigativo di una iperbole di Liedholm, una rincorsa di Francesco Rocca
o un silenzio di Agostino. Ti vedo percorrere silenzioso e quasi circospetto lo spogliatoio
ammiccando impercettibilmente a chiunque incrocia il tuo cammino, attento a non dar fastidio,
tu testimone antico del tempo e delle cose. Quando ci fermiamo a parlottare sei percorso da un
dubbio divertito sommessamente irriverente. Ma può quella improbabile e oziosa ala destra
essere il DS della Roma? Grande Giorgio, hai dovuto vedere e sopportare anche questa».
Nel 2012 non passa certo inosservata la pubblicazione a cura dell’AIRC del volume
celebrativo “40 volte … ti amo”. Il libro è soprattutto una raccolta di documenti fotografici (643
immagini), ma nelle 207 pagine non manca la ricostruzione delle vicende dell’Associazione, che
in passato erano state demandate all’opuscolo del 1981 “Dieci anni dopo”, e alla pubblicazione
del 1986 “Quindici anni dopo”.
Potremmo continuare ancora con molte puntate, ma “rischieremmo” di entrare troppo
nell’attualità. Duque la nostra storia bibliografica della Roma, la prima nella storia, termina qui.
(XV - fine)
Le prime quattordici puntate sono state pubblicate sul Romanista del 18 febbraio, 19 febbraio,
3 marzo, 25 marzo, 3 aprile, 11 aprile, 11 agosto, 13 agosto, 15 agosto, 17 agosto, 18 agosto,
19 agosto, 20 agosto e 22 agosto.
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