Didattica e progettazione delle attività educative 4 I contesti di apprendimento: apprendere nei contesti scolastici e di vita 20 gennaio 2007 1 Contesti di apprendimento Il “contesto” Apprendere dentro e fuori la scuola Apprendistato cognitivo Comunità di pratiche, comunità di discorso Contesti scolastici: modelli e pratiche Progettare contesti di apprendimento 2 Il “contesto” Sfondo e trama 3 Il “contesto” Il contesto come esterno, ciò che sta intorno 4 Il “contesto” Il contesto come trama 5 Il “contesto” … complesso delle circostanze materiali, psicologiche e simboliche entro cui nasce e si sviluppa un certo fatto, un evento. 6 Il “contesto” L’interpretazione dello stimolo dipende dal contesto, L’interpretazione dei messaggi di contesto orienta l’interpretazione dei messaggi inclusi Lavarsi i denti ….. 7 Il “contesto” I frame Insieme delle circostanze (non naturali) cui l’individuo è chiamato ad adattarsi Il frame è un metamessaggio che dà informazioni per interpretare i messaggi (questo è un gioco, adesso leggiamo una storia, oggi parliamo di … ,) 8 Apprendere dentro e fuori la scuola Un esempio di cattiva discontinuità (L. Resnick) 9 Apprendere dentro e fuori la scuola 1. Cognizione individuale a scuola …… La forma dominante dell’apprendimento scolastico è individuale Parte importante delle attività scolastiche è individuale: compiti, esercizi, interrogazioni Gli studenti sono giudicati per quello che sanno fare da soli Il successo di ciascuno non dipende da quello che fanno gli altri 10 Apprendere dentro e fuori la scuola …. e cognizione condivisa fuori Buona parte della attività di vita è socialmente condivisa I “cicli produttivi” sono sistemi interconnessi La capacità di funzionare con successo dipende da quello che fanno gli altri 11 Apprendere dentro e fuori la scuola 2. Attività mentale pura …. Si attribuisce maggior merito alle attività di “puro pensiero”, quello che gli individui sanno fare senza supporti esterni Si premia la capacità di utilizzare “supporti-in-mente” La scuola valorizza il pensiero che procede autonomamente 12 Apprendere dentro e fuori la scuola ….. e manipolazione di strumenti L’attività cognitiva dipende dal tipo di strumenti disponibili L’uso di strumenti li migliora e modifica l’attività cognitiva: a chi interpreta tabelle e grafici si chiedono capacità diverse rispetto a chi doveva sempre “calcolare” Si condivide il compito cognitivo con lo strumento 13 Apprendere dentro e fuori la scuola 3. Manipolazione di simboli …. L’apprendimento scolastico è basato su simboli e spesso le connessioni con gli eventi reali si perdono Mentre fuori dalla scuola la matematica è usata come uno strumento per raggiungere altri scopi, a scuola la matematica è uno scopo in sé Le soluzioni proposte dagli scolari bravi sono ascoltate nei compiti scolastici, inascoltate nei compiti reali 14 Apprendere dentro e fuori la scuola L’attività simbolica a scuola tende a distanziarsi dai contesti significativi Ciò che conta è imparare le regole di trattamento dei simboli Gli alunni difficilmente portano a scuola le conoscenze acquisite in contesti quotidiani 15 Apprendere dentro e fuori la scuola … e ragionamento contestualizzato Le azioni sono strettamente connesse con gli eventi e gli oggetti disponibili Le persone sono impegnate in situazioni che hanno per loro un significato Le soluzioni standard imparate a scuola vengono scarsamente adottate fuori: si cercano altre strategie 16 Apprendere dentro e fuori la scuola Le abilità si originano in contesti di produzione e di uso di artefatti E’ il contesto in cui si impara cosa significhi galleggiare, o respirare, a rendere più o meno significativi i fenomeni e le conoscenze al riguardo, e quindi a permettere loro di permanere e ricontestualizzarsi 17 Apprendere dentro e fuori la scuola Anche la scuola contestualizza, ovviamente. Il contesto della scuola: il “paradosso delle risposte corrette” (Gardner) Il contesto scolastico è dominato dal paradigma del controllo della prestazione, non dall’esplorazione dei fenomeni e degli eventi per comprenderli 18 Apprendistato cognitivo Dall’apprendistato all’apprendimento significativo (Collins, Brown, Newman) 19 Apprendistato cognitivo Apprendimento tramite apprendistato Le capacità sono usate dagli “esperti” Sono strumentali per realizzare compiti significativi E’ apprendimento di capacità e conoscenze nel loro contesto sociale e funzionale 20 Apprendistato cognitivo A scuola ….. La scuola organizza grandi quantità di conoscenze e abilità, ma spesso aspetti chiave delle competenze restano invisibili agli alunni Molte conoscenze restano inerti o incapsulate Conoscenze inerti: acquisite ma non utilizzate Conoscenze incapsulate: bloccate all’interno del contesto (copione) scolastico 21 Apprendistato cognitivo Molte difficoltà di scrittura sono legate alla debole consapevolezza di cosa significhi scrivere La capacità di risolvere problemi viene applicata solo quando i problemi rientrano nelle abituali “configurazioni scolastiche” Problema: rendere visibili i processi cognitivi e metacognitivi 22 Apprendistato cognitivo Verso l’apprendistato cognitivo Insegnare i processi usati dagli esperti nell’affrontare compiti Esemplificare e collocare le conoscenze in diversi contesti d’uso Focus: I processi esperti L’apprendimento situato 23 Apprendistato cognitivo Le vie: alternanza nelle attività tra esperti e novizi, descrizione verbale, incoraggiare la riflessione sulle differenze tra le diverse prestazioni rendere visibile (esteriorizzare) il dialogo tra chi fa e chi critica: discussione, soluzione di problemi in gruppo, alternanza nei ruoli di studente e insegnante 24 Apprendistato cognitivo Quadro teorico. Ogni funzione psichica si presenta due volte nel corso dello sviluppo culturale dell’uomo: dapprima sul piano sociale, poi su quello individuale; inizialmente come attività svolta tra persone, poi come attività padroneggiata dall’individuo 25 Comunità di pratiche Significati, discorsi, condotte 26 Comunità di pratiche Il “pensiero esperto” è altamente flessibile: affronta e risolve il problema non solo applicando conoscenze, ma anche considerando le specificità del contesto Esperto è chi dispone di un repertorio di modi per definire e risolvere un problema Esperto è chi – di fronte a un problema - utilizza le risorse contestuali; il novizio fa riferimento a “quello che ha in testa” 27 Comunità di pratiche Comunità di pratiche: “aggregazioni in cui si condivide il modo di fare e l’interpretazione degli eventi” (Wenger) 28 Comunità di pratiche Mentre impara, l’apprendista entra a fare parte di una “comunità” La comunità di pratiche vive di continua e sempre rinnovata negoziazione 29 Comunità di pratiche Gli “oggetti” di apprendimento non sono dotati di un significato autoevidente; il loro significato non è scontato: a) si può “imporre”, b) si costruisce nelle “pratiche” di produzione 30 Comunità di pratiche Mutamento di prospettiva: Dall’individuo che apprende all’apprendimento come processo di partecipazione al contesto sociale e culturale, Dai processi cognitivi individuali alle pratiche sociali situate 31 Comunità di …… La “comunità di discorso” Gruppo che condivide l’interesse per un argomento/problema e lo tratta seguendo certe convenzioni 32 Comunità di …… La scrittura per trasformare la classe in comunità di discorso: potenziamento delle funzioni comunicativa: scambio che nasce da una comunanza di esperienza o di scrittura (scritto come lavoro comune e a tutti disponibile) elaborativa: la scrittura per mettere ordine e scegliere cosa dire (dagli appunti alla relazione), elaborare quanto appreso 33 Contesti scolastici Modelli e pratiche 34 Contesti scolastici Contesti di lettura “Lettori alla scoperta di un testo” (Tolchinky, Pipkin) Si tratta di “mettere in scena” i processi cognitivi e metacognitivi che si attivano nella comprensione di un testo; Dando loro corpo e parola, vengono esteriorizzati e resi osservabili 35 Contesti scolastici Procedura La classe è divisa in gruppi di lettura, all’interno dei quali ogni alunno ha un compito: - Il lettore (decodifica e primi collegamenti con il mondo-in-mente), - Il detective (le attribuzioni di significato), - Il curiosone (le inferenze), - Il saggio (richiamare e rendere disponibili le conoscenze pregresse), - L’indovino (il ruolo delle aspettative), - Il giornalista (il messaggio del testo e la sua comunicazione) 36 Contesti scolastici Si tratta di una pratica didattica che aiuta gli alunni a formarsi un “modello concettuale” dell’attività di lettura Imparano che la comprensione è il risultato di molti processi contemporanei e ricorsivi Imparano che la comprensione dipende dalle azioni che il lettore realizza sul testo Ciò che prima è agito socialmente poi è pensato individualmente 37 Contesti scolastici Contesti di scrittura La “facilitazione procedurale”(Bereiter, Scardamalia) Tentativo di sottrarre la produzione scritta allo scopo tradizionale di “consegna all’insegnante” per orientarla al miglioramento del prodotto Si basa sull’analisi delle differenze fra strategie di scrittura di novizi ed esperti 38 Contesti scolastici Dal “dire tutto quello che si sa” (prima preoccupazione del novizio è la “lunghezza” del lavoro) alla “trasformazione della conoscenza” attraverso pianificazione e revisione Aiutare gli alunni a porsi scopi (cosa voglio dire?) e interrogarsi via via (posso chiarirlo meglio? quale idea collegare a questa? quale argomento per convincere chi la pensa diversamente?….) 39 Contesti scolastici Pianificazione Suggerimenti per generare nuove idee migliorarle elaborale finalizzarle organizzarle Es, generare nuove idee: Un punto importante che non ho ancora considerato è … Un argomento migliore potrebbe essere … Un aspetto differente potrebbe essere … Un modo nuovo di pensare a questo argomento potrebbe essere … 40 Contesti scolastici Procedura L’insegnante fornisce un modello d’uso Ogni alunno cerca di pianificare lo scritto Si discutono i lavori prodotti: alternativamente uno scrive e l’altro critica L’insegnante: dall’intervento diretto all’assistenza a distanza 41 Progettare contesti di apprendimento Le caratteristiche di un contesto di apprendimento 42 Progettare contesti di apprendimento Dimensioni essenziali (Collins, Brown, Newman): 1. I contenuti, 2. I metodi, 3. Gli aspetti sociali 43 Progettare contesti di apprendimento 1. I contenuti Conoscenze di “campo”: il saper cosa e “come si fa” (se si sa come si fa, si sa fare?) Emblematicità delle conoscenze come: Significatività culturale, continuità verticale Significatività psicologica (del compito) 44 Progettare contesti di apprendimento Strategie euristiche: tecniche di esecuzione padroneggiate dagli esperti (es: confrontare la propria interpretazione di un testo con altre, non interrompere il flusso delle idee con preoccupazioni sintattiche) Strategie di controllo (es: enunciare i punti essenziali di un testo, individuare i punti oscuri, le difficoltà incontrate, sapere come affrontarle) 45 Progettare contesti di apprendimento 2. I metodi Presentazione problematica del contenuto Modellamento: esecuzione del compito da parte dell’esperto verbalizzando processi e strategie invisibili Assistenza: osservazione degli alunni mentre eseguono un compito offrendo suggerimenti, feedback, materiali idonei, svolgendo le parti ancora non padroneggiate Riflessione: offrire opportunità di confronto con i “prodotti esperti”, fare valutare prodotti diversi Esplorazione: affrontare problemi da soli 46 Progettare contesti di apprendimento 3. Aspetti sociali Organizzare il contesto in modo che emergano: - disponibilità di modelli di competenza in atto, - presenza di aspettative chiare rispetto ai compiti, - verbalizzazione del percorso: calibrare i progressi, identificare punti di forza e di debolezza, commentare vari livelli di expertise, dare e ricevere feedback continui, comunicare riguardo le capacità coinvolte 47 Progettare contesti di apprendimento Gli alunni devono poter osservare, interrogare, commentare, comprendere lo scopo Gli insegnanti: mostrare competenze in atto, esteriorizzare i processi cognitivi e i ragionamenti sottesi, accompagnare l’esercizio 48 Progettare contesti di apprendimento Apprendimento situato Per comprendere scopi e usi delle conoscenze insegnate, Per imparare attraverso l’impiego attivo delle capacità, Per conoscere le diverse condizioni in cui si possono applicare le conoscenze (favorendo l’astrazione e il transfer) 49 Alla ricerca dei “contesti” - …lavora da solo…., - …. in coppia, … in gruppo, … accompagnato dall’adulto, … può osservare “come si fa”, …. dopo una spiegazione o una discussione, …. dopo una puntuale spiegazione del compito, …. sostenuto da una continua interazione verbale, …. assistito da ripetuti feedback, …. può utilizzare diversi materiali, … può manipolare strumenti, … può “spiegare” ad altri, … può “ritornare” su quello che ha fatto, … ……………………………………… Quali i contesti più favorevoli? 50