SPEDALI CIVILI DI BRESCIA AZIENDA OSPEDALIERA Progetto Chronic Care Model (CCM) Convegno Il paziente cronico in ospedale: potenzialità dell’educazione terapeutica Il percorso formativo Presentazione delle esperienze prodotte AULA MONTINI 11 E 12 NOVEMBRE 2010 L’Educazione necessita di.. Formazione degli Operatori Sanitari Approccio multiprofessionale Competenze di pedagogia clinica Metodologia Strumenti Organizzazione Valutazione (miglioramento continuo Progetto Chronic Care Model Pianificazione e realizzazione del Progetto • analisi del contesto • formazione del personale sanitario alla gestione della malattia cronica attraverso la partecipazione ad un corso inerente le problematiche peculiari alla malattia cronica. • l’implementazione degli strumenti per la formazione e la comunicazione Progetto Chronic Care Model La Formazione • 1° corso: 4 incontri di 5 ore, 1 incontro di verifica di 8 ore (Febbraio - Giugno 2010, 30 ore, 13 Unità Operative ) • 60 richieste partecipazione • 2° corso: 4 incontri di 8 ore (29 settembre, 13 ottobre, 30 novembre 2010; 19 gennaio 2011) A.O. Spedali Civili di Brescia CORSO DI FORMAZIONE AZIENDALE Progetto Chronic Care Model 2° edizione 1° MODULO – 29 settembre 2° Modulo 13 ottobre Il corso Coinvolge personale sanitario coinvolto nella gestione del paziente cronico. E’ basato su una metodologia di formazione interattiva. E’ progettato pensando al lavoro dell’équipe in dimensioni cliniche diverse. Progettato e realizzato da professionisti con esperienza in ET e pedagogia Obiettivo generale L’obiettivo generale è formare il personale sanitario di diverse dimensioni cliniche, preposto all’assistenza del paziente cronico (sia in regime di ricovero che ambulatoriale) ad ideare, erogare e verificare interventi educativi efficaci che favoriscano nel paziente e nei suoi familiari una autogestione consapevole della malattia, accrescendone l’empowerment e determinando di conseguenza un miglioramento della qualità di vita. Obiettivi Specifici I partecipanti sono formati per migliorare conoscenze, competenze ed attitudini relative a: Le caratteristiche della malattia cronica e del suo trattamento Le difficoltà ed i bisogni della persona affetta da malattia cronica La motivazione del paziente alla cura La relazione e comunicazione con il paziente La metodologia della progettazione, realizzazione e verifica di un intervento educativo L’utilizzo di metodi e strumenti di lavoro adeguati all’obiettivo e contesto educativo Obiettivi Specifici di consapevolezza I partecipanti dovranno essere: Sensibilizzati alle difficoltà e bisogni del paziente Sensibilizzati al lavoro in équipe DESTINATARI Personale sanitario (medici, operatori sanitari non medici) preposto all’assistenza del paziente cronico (sia in regime di ricovero che ambulatoriale). Numero massimo di partecipanti : 30 persone Richiesta la presenza del team (medico + IP/dietista/tecnico sanitario) I partecipanti Cardiologia Medicina generale Dermatologia Immunoreumatologia CSM Audiofoniatria Gastroenterologia Nefrologia Pneumologia Neurologia Diabetologia Riabilitazione Urologia Policardiologia Poliambulatori Ortopedia …. Cosa li accomuna? Il paziente “difficile” Quanto ha inciso la cronicità cronicità sul paziente difficile? Acquisire conoscenze e competenze per l’organizzazione dell’attività educativa Acquisire conoscenze di base necessarie alla progettazione, realizzazione e verifica di un intervento educativo ti n e Acquisire conoscenze e competenze m nell’ascolto e nella relazione con ilrupaziente t s e i Acquisire conoscenze e competenze per d o t favorire la motivazione del paziente e m e r Prendere consapevolezza delle difficoltà ta e bisogni n e cronica della persona affetta da malattia m ri e Spmalattia Un progetto Conoscere le caratteristiche della cronica e del suo trattamento Un lavoro di team Metodologia didattica concettuale: lezioni, discussioni, confronto, lavori di gruppo su caso clinico, discussione visualizzata, lavoro delle parole chiave didattica esercitativa: role playing, problem solving, simulazioni didattica sensibilizzativa: visione di filmati, role-playing Alternanza tra momenti in plenaria (relazioni, condivisione dei lavori svolti nei gruppi), lavoro di gruppo (3 gruppi condotti da un tutor), lavoro individuale. LDG L’ L’incontro con la cronicità cronicità LDG COMPRENDERE IL PAZIENTE LDG progettare una lezione Il nostro progetto Sperimentare La progettualità progettualità Parole chiave Lavoro di riflessione individuale Ti chiediamo di focalizzarti sul tuo percorso di formazione all’interno di questo corso. Prova a ripercorrere la giornata formativa e a riassumere con una parola, una frase, un segno, una immagine, un ricordo, come ti è più congeniale insomma, il TUO vissuto, il TUO percorso, i TUOI passaggi significativi per ogni unità tematica. 1° modulo IL PERCORSO DEL CORSO Apertura del corso e presentazioni L’incontro con la cronicità: le difficoltà del paziente e del curante Il paziente acuto e quello cronico Le caratteristiche della malattia cronica IL MIO PERCORSO NEL CORSO Verifica verifica delle conoscenze questionario uscita verifica del gradimento questionario di gradimento a fine di ogni modulo verifica pedagogica verifica del processo (righello) verifica dei risultati progetti Verifica gradimento L’incontro con la cronicità: le difficoltà del curante e del paziente Non La malattia cronica e ilrilevante suo trattamento: quale approccio? Poco rilevante 0% 0% Non rilevante Poco rilevante Abbastanza 0% 0% la qualità educativa/di rilevante Come valuta aggiornamento fornita da questo evento? 11% Scarsa 0% Molto rilevante 44% Mediocre Abbastanza rilevante 0% 15% Soddisfacente 7% Molto rilevante 37% Rilevante 45% Eccellente 30% Rilevante 48% Buona 63% Verifica del processo I prodotti 12 reparti/U.O. A termine corso ogni team ha prodotto un progetto di educazione dei pazienti da realizzare nella propria realtà lavorativa PROGETTO DI EDUCAZIONE TERAPEUTICA SULL’USO CORRETTO DELLA TERAPIA INALATORIA NEL PAZIENTE AFFETTO DA ASMA BRONCHIALE E BPCO ( BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA ) Dario Fornari, Monica Lunardi, MariaTeresa Guzzago, A.O. Pneumologia, Azienda Spedali Civili, Presidio di Montichiari Razionale Nella Comunità Europea l’asma bronchiale e la BPCO rappresentano unitamente la 3^ causa di morte. Sono malattie infiammatorie croniche che necessitano di regolare trattamento farmacologico per via inalatoria, al fine di migliorare globalmente la qualità di vita e la sopravvivenza dei pazienti. Ma la letteratura ci dimostra che il cattivo uso degli erogatori inalatori è un grave problema sanitario: stimando che siano venduti annualmente nel mondo almeno 500 milioni di erogatori, ciascuno di costo medio pari a 50 euro, se il 20% dei pazienti compie errori gravi di utilizzo ne deriva una spesa inutile di almeno 5 miliardi di euro ogni anno, con impatto negativo sulla qualità e quantità di vita dei pazienti respiratori. Obiettivo Obiettivo del progetto è garantire l’educazione alla corretta gestione della tecnica inalatoria per ottenere i migliori risultati dalla terapia aereosolica. Destinatari Tutti i pazienti con diagnosi di asma e di BPCO, sia all’atto della prima diagnosi che nei controlli successivi Esecuzione L’infermiera dedicata all’ambulatorio pneumologico (3 in totale a turnazione, secondo part-time) dopo ogni visita medico specialistica, al fine di ottimizzare le risorse umane ed il tempo a disposizione, riceve in idoneo ambulatorio il paziente affetto da patologia respiratoria cronica e struttura nel modo seguente il proprio intervento educazionale : • in ambiente tranquillo spiega al paziente in modo esaustivo ogni fase della tecnica inalatoria • esegue di fronte al paziente una inalazione con erogatore placebo senza alcuna interruzione • invita il paziente ad eseguire a sua volta l’inalazione • se il trattamento risulta accettato e compreso, lo congeda ricordandogli di portare con sé il proprio erogatore ad ogni controllo successivo. Durante i controlli osserva il paziente mentre esegue una inalazione • corregge gli eventuali errori sino a quando viene acquisita la corretta tecnica • se non è ottenuta una accettabile modalità d’esecuzione, procede a sostituire l’inalatore • chiede al paziente se si trova bene con l’inalatore prescritto o se preferiva altri erogatori ed eventualmente torna all’uso del precedente erogatore o spiega il perché della sostituzione • informa che l’inalatore in uso “al bisogno”, se prescritto dal Medico, deve sempre essere tenuto con sè al fine di uso immediato nel caso di necessità • insegna ad annotare la data di inizio dell’uso dell’inalatore e le inalazioni se non c’è un sistema conta-dose, a controllare la data di scadenza e a non lasciare mai l’inalatore né al troppo freddo né al caldo-umido • controlla l’uso di eventuale “spaziatore” • controlla la corretta manutenzione secondo i modi ed i tempi indicati nel foglietto illustrativo dal produttore Indicatori La Qualità di vita (misurata tramite questionari quali il S.George o l’Asma control-test ), l’assenza o la riduzione di riacutizzazioni e/o di ricoveri ospedalieri verso gli anni precedenti, costituiscono gli Indicatori di risultato attesi e concorrono al contenimento della spesa farmaceutica. P.S.: si lavora secondo il vigente PDT con l’ASL di Brescia PROGETTO Ambulatorio Ma.Re.A. (Malattia Renale Avanzata) Intervento educativo rivolto ai pazienti asmatici afferenti al poliambulatorio di Via Marconi Massimo Sandrini, Alessia Delalio, Lucia Guzza, Vilma Resinelli, Ambulatorio Ma.Re.A, Spedali Civili di Brescia Marcobruni N., Di Meo Paola, U.O. Pneumologia, Poliambulatorio di Via Marconi, Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia Malattia Renale Cronica IRC: EPIDEMIOLOGIA (U.S.A.) Stadiazione Stadio Descrizione VFG (ml/min/1.73 mq) ESRD o dialisi 0,13% Destinatari CKD 1 Danno renale con VFG normale > 90 29= VFG = 15 0,2% CKD 2 Danno renale con lieve riduzione di VFG 60-89 30= VFG = 59 4,3% CKD 3A Moderata riduzione di 30-44 Severa riduzione di CKD 4 60= VFG = 89 3,0% Danno renale con VFG normale 3,3% 45-59 VFG CKD 3B 15-29 VFG Totale Insufficienza renale terminale CKD 5 Tutti i soggetti asmatici (circa 1200 all’anno di cui circa 300 nuovi casi) che afferiscono all’ambulatorio di Pneumologia di Via Marconi in cui lo Specialista reputi necessario un intervento di educazione terapeutica Strutturazione Obbiettivo 10,9% <15 (o in terapia sostitutiva) L’intervento educativo si propone di aumentare le conoscenze riguardo alla malattia ed alla sua evoluzione, favorirne l’autogestione al fine di migliorare la qualità della vita KDOQI and KDIGO. Am J Kidney Dis 2009;53:915-920. L’IMPORTANZA DEL CONTATTO CON IL NEFROLOGO Early e late referral L'identificazione dei pazienti con Malattia Renale nelle fasi iniziali è essenziale per attuare precocemente una terapia farmacologica efficace (precoce riconoscimento dei Reclutamento dei pazienti: subito dopo la visita specialistica con agenda interna dedicata Intervento di gruppo (massimo 15 persone) Unico incontro (suddiviso in due parti di 45/50 min. intervallate da 15 minuti di pausa) da tenersi ogni mercoledì dalle ore 14 alle ore 16 primi segni di potenziali cause: l’ipertensione, la proteinuria, il diabete) In presenza di malattia renale non curabile, mettere in atto precocemente qualunque EARLY REFERRAL Precoce afferenza al nefrologo intervento medico che possa rallentare il peggioramento della funzione renale Riuscire a ritardare la dialisi rende disponibili più risorse per gli altri pazienti LATE REFERRAL Tardiva afferenza al nefrologo METANALISI DI 22 S TUDI COINVOLGENTI 12.749 PAZIENTI Inserire i pazienti con I.R.C. avanzata in percorsi educativi integrati Due operatori: un medico che svolge la prima parte, un infermiere che svolge la seconda (Modificata da Bona C: Ch an MR, et a l. Out come in patients wit h chr onic ki dney disease r eferred late to nephrologists: a meta-analisis. Am J Med 2007;120:1063-1070) In Lombardia, la spesa sostenuta dal Servizio Sanitario Regionale per un paziente Late referrals 13% 29% Relative Risk 2,08 13 25 Differenza 12 Mortalità totale ad 1 anno in dialisi, senza considerare ricoveri, complicanze e farmaci, si aggira intorno ai Ospedalizzazione all’inizio della dialisi (giorni) 30.000-35.000 €/anno. PROGRAMMA DI CURA DELLA MALATTIA RENALE AVANZATA Early referrals I N U M E R I D E L L ’A M B U L A T O R I O M a . R e . A . RISULTATI Decremento della funzione renale Ambulatorio Ma.Re.A. OBIETTIVI D a l 20 0 5 è at tivo l’A m b ul a to r io p e r la M a lat tia R e n ale A va n z a ta Rallentare l’evoluzione della malattia renale Pre-MaReA -0,25 ( a m b u la t or io M a.R e .A .) Contenuti la patologia asmatica • i fattori di rischio ed i fattori scatenanti la crisi asmatica mL/min/mese Decremento della funzione renale MaReA -0,12 mL/min/mese c /o U .C . d i N e f ro lo g ia, P al a zz ina “ S a te l lit e ” O v e s t , V I I ° p ia no , Ridurre l’impatto delle comorbilità Evitare/ridurre le complicanze tipiche dell’uremia terminale I p az ie nt i s o n o av v ia ti all ’A m b u l ato r io M a.R e .A . d a i m e d ic i d e ll e Migliorare la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti d e g e n z e d i n e f ro lo g ia e d e g l i a m b u lat o r i d iv ision a l i Fornire al paziente gli strumenti per una scelta dialitica consapevole T a r g e t: I R C s ta d io V ° (V G F = 1 5 m l/ m in) Condurre il paziente alla dialisi nelle migliori condizioni possibili Iniziare l’iter per l’inserimento dei pazienti in lista trapianto 416 pazienti affetti da I.R.C. V°stadio Clearance creatinina (ml/min) 35 m e rc o le d ì m a t tin a, g io v e d ì e v e n e rd ì p o m e r ig g io Legenda Ingresso MaReA 30 Risorse necessarie • distinzione tra terapia di fondo e terapia al bisogno 2 operatori sanitari (medico ed infermiere) • apprendimento della corretta tecnica inalatoria dei farmaci un pc portatile (già esistente) locale idoneo (già individuato) un videoproiettore (da acquisire) • la corretta gestione della crisi asmatica Decremento pre-MaReA 25 una lavagna con fogli Decremento MaReA 20 Inizio di alisi in MaReA 15 ClCr 9.1 ml/min 10 Risparmio annuo per paziente: 32.000 € 5 26 mesi 0 -60 -50 -40 -30 -20 -10 0 10 20 30 40 50 Svolgimento dell’ incontro 60 Tempo (mesi) 4 visite ambulatoriali per ogni paziente Percorso informativo-educazionale: 1° parte 115 incontri con le dietiste 105 colloqui informativi con le infermiere 95 pazienti sono stati vaccinati contro l’epatite B PROGETTO: MaReA AMBULATORIO MaReA AMBULATORIO MA.RE.A ANALIZZIAMO IL NOSTRO LAVORO VISITA: PRIMO ACCESSO/CONTROLLO DIAGNOSI EDUCATIVA: CONTROLLO POTASSIO PROGETTIAMO L’INTERVENTO EDUCATIVO PRIORITA’/RISORSE BISOGNI (DI CHI) DESTINATARI OBIETTIVI QUADRO TEORICO ATTIVITA’ METODI PEDAGOGICI RISORSE - OPERATORI STRUMENTI SPAZI OBIETTIVI SPECIFICI DI: VALUTAZIONE ANALISI DEL CONTESTO INTERVENTO EDUCATIVO VALUTAZIONE ASPETTI CLINICI: “COSA HA?” ASPETTI PSICOLOGICI: ACCETTAZIONE DELLA MALATTIA ASPETTI COGNITIVI “COSA SA?” ASPETTI SOCIALI: “COSA FA?” DIAGNOSI EDUCATIVA PROGRAMMA CONTROLLO BISOGNO EDUCATIVO INTERVENTO EDUCATIVO CONOSCENZA: AL TERMINE DELL’INTERVENTO IL PAZIENTE DOVRÀ SAPERE: COS’È IL POTASSIO, PERCHÉ È PERICOLOSO, IN QUALI ALIMENTI È PIÙ ALTO. ABILITÀ: AL TERMINE DELL’INTERVENTO IL PAZIENTE SCEGLIERÀ ALIMENTI A BASSO CONTENUTO DI POTASSIO, CUCINANDOLI IN MODO DA RIDURNE IL LORO CONTENUTO. ATTEGGIAMENTO: AL TERMINE DELL’INTERVENTO IL PAZIENTE SARÀ CONSAPEVOLE DELL’IMPORTANZA DEL CONTROLLO DEL POTASSIO, SARÀ IN GRADO DI ADOTTARE COMPORTAMENTI CORRETTI IN RELAZIONE ALLA SUA ALIMENTAZIONE. 2° parte presentazione del docente e dei partecipanti (10 min.) presentazione del docente e dei partecipanti (10 min.) test di ingresso (questionario appositamente creato) lezione/dimostrazione (30 minuti) : lezione (30 minuti) : • sistemi di erogazione dei farmaci e manutenzione dei compressori • la corretta tecnica di inalazione dei farmaci • conoscenze anatomiche essenziali • indagini diagnostiche • metodi per il monitoraggio della malattia • farmaci controllers e farmaci relivers • interazioni con altre patologie e modifica degli stili di vita verifica orale di quanto appreso dimostrazione sull’uso dei principali devices distribuzione opuscolo informativo sugli argomenti trattati analisi dei vantaggi /svantaggi di un eventuale cambiamento degli stili di vita (discussione visualizzata) test di uscita (questionario appositamente creato) VALUTAZIONE EFFICACIA: AL CONTROLLO SUCCESSIVO IL VALORE EMATICO DEL POTASSIO SARÀ CONTROLLATO Verifica CONCLUSIONI A breve termine: tramite questionario appositamente creato Nel tempo: test ACT da compilare mensilmente e riconsegnare alla visita annuale Lo stretto controllo clinico ed il programma educazionale dell’ambulatorio Ma.Re.A. comportano un significativo rallentamento della progressione dell’insufficienza renale ed un adeguato controllo dei principali parametri ematochimici implicati nella genesi delle complicanze dell’uremia terminale L’educazione terapeutica ed il percorso informativo sono sviluppati da un team che vede il paziente non solo da un punto di vista di “malattia biochimica” ma anche nei risvolti sociale, psicologico e pedagogico Un approccio integrato può riuscire meglio anche nell’intento di informare per tempo il paziente e prepararlo ad una scelta che ne faciliti la riabilitazione Indicazione ad estendere tale programma anche a fasi più precoci della malattia renale cronica (stadio IV). La conferma dei risultati amplificherebbe notevolmente i vantaggi per i pazienti e per il sistema sanitario Spedali Civili di Brescia Azienda Ospedaliera Progetto INTESA Chiara Chiarini Ottavio Di Stefano Corso di formazione aziendale Progetto Chronic Care ModelOspedale e Cronicità: formarsi per l’empowerment dei utenti PROGETTO EDUCATIVO PER L’AUTOCATETERISMO PRESSO IL CENTRO SCLEROSI MULTIPLA DEL PRESIDIO DI MONTICHIARI Partecipanti al corso: Florentina Bertocchi Emanuela Chiarini Sarah Rasia E la gentile collaborazione di Chiara Busi e Luisa Galuppini Alcune osservazioni.. • Durante il corso si è colta una forte sensibilità alle tematiche affrontate, competenze diverse, elevata richiesta di formazione. • L’eterogeneità è stata una grande risorsa. • Il bisogno di formazione, appoggio, riconoscimento di questo tipo di attività è molto forte.