UN NUOVO MODO DI INTERPRETARE
IL SINDACATO DEI PEDIATRI:
LE PROPOSTE DELL' UNP
ALMA ATA declaration
(12/09/1978)
LE CURE PEDIATRICHE PRIMARIE SONO
IMPORTANTI SIA PER IL BAMBINO MALATO
SIA
PER
MIGLIORARE
LA
GENERALE DELLA POPOLAZIONE.
SALUTE
Una recente relazione dell’OMS, presentata in concomitanza
con il 30simo anniversario della dichiarazione di Alma Ata, ha
rafforzato con lo slogan “assistenza medica di base, ora più che
mai”, il concetto di medicina di base come strumento chiave
per il raggiungimento di un’assistenza sanitaria di alta qualità.
Negli ultimi anni c’è stato un aumento di consapevolezza e di
preoccupazione riguardo alla grande variazione esistente fra i
diversi paesi a proposito dell’assistenza medica di base rivolta a
bambini e adolescenti.
ASSISTENZA PEDIATRICA IN
EUROPA
L’assistenza pediatrica di base in Europa è
fornita dai pediatri, dai medici di base o da
entrambi,
ma
seconda del paese.
l’organizzazione
varia
a
La diversità fra i sistemi di assistenza
pediatrica di base adottati nei diversi paesi
è una conseguenza di sviluppi storici e di
scelte operate dalla politica nell’ambito
dell’assistenza sanitaria.
FORME DI ASSISTENZA IN EUROPA
SISTEMA DI ASSISTENZA PER I BAMBINI DI ETA’
INFERIORE AI 15 ANNI:
• SISTEMA PEDIATRICO: in cui più del 75% dei bambini
sono in cura da un pediatra
• SISTEMA DI MEDICINA GENERALE: in cui più del 75%
dei bambini è in cura presso un medico generico
• SISTEMA COMBINATO: in cui sia il pediatra che il
medico generico curano la popolazione pediatrica (quota
pediatrica: 50+/- 25%)
SISTEMA DI MEDICINA GENERALE
Il bambino dalla nascita viene assistito dal Medico di
Famiglia dell’adulto (Inghilterra e Paesi Anglosassoni), che
gestisce i comuni problemi di salute pediatrici. Quando vi sono
problemi più complessi o si vuole una consulenza specialistica
si può accedere al pediatra che poi lo riaffida al Medico di
Famiglia. In questi Paesi i pediatri sono molto pochi e non è
facile avere consulenze specialistiche in tempi brevi.
SISTEMA DI MEDICINA GENERALE
• Criticità’:
cura di handicaps, malattie mentali e problemi di salute
conseguenti patologie familiari
• Numero di pediatri in Gran Bretagna: 2000 su 9000000
di bambini
SISTEMA MISTO
Il bambino può essere assistito da un Pediatra o da un Medico di Famiglia (o da
qualunque altro medico, in quanto essendo Sistemi Sanitari ad assistenza
indiretta, le spese mediche eseguite da un professionista certificato sono
rimborsate indipendentemente dal tipo di competenza specialistica). Questa
organizzazione è tipica delle nazioni francofone (Francia, Belgio, Svizzera) Anche
in questi Paesi i Pediatri sono pochi e maldistribuiti e frequentemente dopo i
primi anni il bambino viene assistito da un Medico di Famiglia.
•
Numero di pediatri in Germania: 6700 su 12000000 di bambini
La formazione in pediatria dei medici
di base (medici di famiglia) varia da
paese a paese, e generalmente è
troppo breve (media 4 mesi) o
assente.
Sistema pediatrico
Il bambino ha diritto ad essere assistito dalla nascita fino a 14 anni
da uno specialista pediatra. Il pediatra lo segue in tutti i momenti della
sua crescita (prevenzione, diagnosi e cura delle malattie, educazione
alla salute). Questo terzo modello, che tutta l’Europa guarda con molto
interesse e apprezzamento è caratteristico soprattutto di due nazioni
europee: l’Italia e la Spagna. Con l’unica differenza che in Spagna il
rapporto è molto rigido e controllato dall’Amministrazione Sanitaria
Locale, mentre in Italia il rapporto di fiducia tra genitori e pediatra è la
vera forza motrice della nostra assistenza pediatrica.
SISTEMA PEDIATRICO IN SPAGNA
• Case della salute: chiuse nel 2004 – non hanno
diminuito gli accessi al PS
• Specialista pediatrico lavora in Centri di Salute –
regionali (Lun-Ven 8-21) o nei reparti di pediatria in
entrambi i casi come dipendente
• Cure pediatriche esclusive da 0-14 anni anche in
Ospedale
• Non rapporto esclusivo pediatra-paziente
SISTEMA PEDIATRICO IN SPAGNA:
L’EVOLUZIONE
• I bilanci di salute sono svolti in parte dai pediatri ed in parte
da infermieri (pediatrici anche solo per esperienza)
• Vaccinazioni ed educazione
pediatrici/bambino: 1/1000-1200
alimentare:
infermieri
• L’emergenza notturna/festiva viene svolta nei Servizi di
Urgenza e di attenzione continuativa non necessariamente
da pediatri (la figura è prevista ma mancano gli specialisti)
SISTEMA PEDIATRICO
Il Sistema Pediatrico si è rivelato protettivo in
condizioni economiche precarie (basso reddito
nazionale): a parità di reddito nazionale il
sistema pediatrico è associato ad una
riduzione della mortalità.
Crediamo che questo tipo di assistenza medica ai bambini sia quella
che più si avvicina alle aspettative delle famiglie ed al concetto di
tutela sanitaria all’infanzia promossa dall’Organizzazione Mondiale
della Sanità fin dal 1978 nella storica Conferenza di Alma Ata. Gli
8.000 pediatri di famiglia italiani, che assistono più di 6 milioni di
bambini sul territorio nazionale, sono una garanzia di competenza e
di esperienza per le famiglie che si trovano ad affrontare con i propri
figli, problemi sempre nuovi che necessitano oggi più di prima di
risposte appropriate, rapide e risolutive.
Nell’ultima decade i sistemi basati sul pediatra
sono in declino, e molti paesi incontrano delle
difficoltà a causa della carenza di pediatri che
lavorano in medicina di base.
Fazio:
«in Italia mancano 500 pediatri»
NUMERO DI PEDIATRI OPERANTI
IN ITALIA:
• 14000 PEDIATRI SU 8000000 DI BAMBINI
• 7000 PEDIATRI DI FAMIGLIA
• 5000 PEDIATRI OSPEDALIERI
• 1000-1500 PEDIATRI UNIVERSITARI
• 500 PEDIATRI DI COMUNITA’
CONSIDERANDO LA RIDUZIONE DEL NUMERO DI
SPECIALIZZANDI OPERATA DAL 1991, SECONDO I CRITERI
DELLA COMUNITA’ EUROPEA, IL NUMERO DEI PEDIATRI
SI
ANDRA’
RIDUCENDO
PROGRESSIVAMENTE
NEI
PROSSIMI DECENNI, SI CALCOLA CHE TRA IL 2015 E IL
2025 SARANNO 11500
Pochi pediatri nelle ASL:
Altroconsumo lancia l'allarme
Dall'indagine di Altroconsumo è emerso che in nove grandi città
italiane la disponibilità di pediatri è insufficiente. Nei 40 centri
visitati, solo 26 avevano l’elenco dei medici con relativo orario di
ricevimento a disposizione per la consultazione. In 12 casi
bisogna rivolgersi all’impiegato con un’inutile perdita di tempo in
coda. A Milano, Napoli, Firenze e Bologna i pediatri con posti
liberi sono pochissimi e le famiglie sono costrette ad
accontentarsi.
Il modello assistenziale pediatrico italiano, basato
sulla dualità ospedale territorio, è certamente, e
dovrà rimanere una delle eccellenze del Sistema
Sanitario del nostro Paese.
Da quando il Legislatore lo ha definito e da quando ha iniziato ad essere
operativamente applicato sono però passati oltre 30 anni e, soprattutto,
è cambiato lo scenario nel quale ci si trova oggi ad operare.
• E’ cambiata la situazione economica, molto più precaria di quanto non lo
fosse 30 anni fa;
• è cambiata la domanda di salute da parte della società (la salute, una
volta “attesa” oggi è “pretesa”);
• è cambiato il panorama complessivo delle “malattie pediatriche”, e
quindi le esigenze assistenziali;
• è cambiata la regia della politica sanitaria (all’epoca centralista oggi
locale e frammentata).
Tra le specialità mediche, la Pediatria è stata una delle più esposte ai
cambiamenti, perché sono in continua evoluzione le patologie che
maggiormente interessano i bambini e gli adolescenti. Da un lato si
affacciano nuove problematiche (malattie croniche, obesità, disturbi
della condotta alimentare, disturbi depressivi, bullismo, disagio
infantile e adolescenziale, incidenti, ecc..) dall’altro – anche a fronte
della sempre maggiore presenza di bambini stranieri – ricompaiono
patologie che da anni non si vedevano più (tubercolosi, rachitismo,
sifilide…..).
Di fronte a questi mutamenti c’è stato un tentativo di riorganizzazione
dell’assistenza pediatrica complessiva con scelte, da parte sia politica
che sindacale, che hanno portato a:
carenza, in prospettiva a breve termine, di pediatri;
carenza di posti di specializzazione in pediatria;
sperequazioni territoriali sulla qualità dell’assistenza sia
ospedaliera che
territoriale;
scarsa incentivazione professionale e forte aumento del contenzioso;
integrazione tra ospedale e territorio spesso lacunosa;
integrazione con i servizi psico-sociali di supporto ai pazienti
pediatrici con patologie croniche non sempre e dovunque ottimale;
collaborazione con la scuola solo occasionale;
Eccessiva burocratizzazione del nostro lavoro;
Carichi di lavoro alcune volte insostenibili;
Scarsa valorizzazione della nostra professione;
Dubbie conquiste economiche
DOVERI,
DOVERI,
DOVERI…
E i nostri diritti?
Mi sono chiesto:
Abbiamo dei diritti?
Diritto di ammalarsi?
Diritto alla formazione?
Diritto alle ferie?
Diritto ad una giusta pensione?
Diritto ad avere un’ equa tassazione?
Diritto ad esercitare liberamente la nostra professione?
CHI DEVE GARANTIRE TALI DIRITTI?
QUAL’E’ LO SCOPO DEL SINDACATO?
DIFENDERE GLI INTERESSI DELLA CATEGORIA
CON LO STRUMENTO DELLO SCIOPERO E
DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA
PROPOSTE UNP
(Unione Nazionale Pediatri):
NO AL NUMERO CHIUSO IN MEDICINA
AUMENTO DEI POSTI DI SPECIALIZZAZIONE
IN PEDIATRIA
4 ANNI CORSO DI SPECIALIZZAZIONE 0PPURE 4+1 CON OBBLIGO
DI FORMAZIONE PRESSO L’AMBULATORIO DI UN PEDIATRA DI
FAMIGLIA
Diminuzione del massimale
Aumento della quota capitaria
IL REDDITO PRO-CAPITE E IL SISTEMA DI
ASSISTENZA ALL’INFANZIA BASATO
SU
MEDICI SPECIALISTI IN PEDIATRIA, SONO
LE
DUE
VARIABILI
POSITIVAMENTE
CHE
LA
MORTALITA’ INFANTILE.
INFLUENZANO
MORBILITA’
E
LA
FORMAZIONE

ISTITUZIONALE (REGIONE, ASL);

STANZIALE;

AFFIDATA CON GARA AD EVIDENZA PUBBLICA AD ENTI
RICONOSCIUTI.
RUOLO DEL SINDACATO:
ISTRUIRE, VALUTARE E PROGRAMMARE I PROGETTI FORMATIVI
ASSICURAZIONE
RIPRISTINO ART.59
GARA AD EVIDENZA PUBBLICA
RUOLO DEL SINDACATO:
PROPORRE UN CAPITOLATO
SCEGLIERE LA PROPOSTA MIGLIORE
IRAP
Class action
Si tratta di uno strumento di tutela collettiva risarcitoria. E’ il
procedimento disciplinato dall’art. 140-bis del Codice del
consumo (d.lgs. 206 del 2005) sotto la rubrica “azione di classe”.
Il processo può essere attivato da ciascun soggetto danneggiato,
anche mediante associazioni cui dà mandato o comitati cui
partecipa.
Interrogazione regionale
CONTINUITA’ ASSISTENZIALE
E’ un PROBLEMA DI TUTTA LA PEDIATRIA
nei suoi comparti ospedalieri, universitari e
territoriali, non è un problema solo del
pediatra di famiglia né è un problema che
si possa demandare all'ospedale.
La collaborazione, o almeno una bassa conflittualità, tra
pediatri
extraospedalieri
e
pediatri
ospedalieri
ed
universitari, appare indispensabile per arrivare a dare una
risposta alla continuità assistenziale oltre che per una
crescita di tutta la pediatria.
NO ALL’ H24
GRAZIE!
Scarica

ALMA ATA declaration (12/09/1978)