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Giornalino informazioni Club Ausonia - Anno X IV - n°45 Gennaio 2004
Assoc. sportiva - art. 36 / 38 e seguenti Codice Civile statuto reg. Trib. di Firenze
n. 10727 il 15/12/1978 - Sede Via Giacomo Matteotti 18 – 50019 Sesto F.no (FI)
telefono / fax 055 443447 - fax 055 470997 – e-mail:[email protected]
di Tommaso Chimenti
Uniti dalla fatica e dalla maglia portata sul petto come un vessillo
per le strade fiorentine, l’Ausonia, finalmente diranno alcuni, si è
ricompattata grazie alla splendida emozione che soltanto una
Maratona può regalare. Mai così tanti atleti nella distanza più
lunga per quanto riguarda la nostra società: ben sei alla partenza,
con storie finali positive ed altre negative che comunque saranno
motivo di crescita atletica e di rivalsa e rivincita per le prossime
competizioni.
Marco Cocco, che aveva preparato la maratona partendo da
lontano ed allungando la distanza già prima dell’estate con l’unico
dichiarato obiettivo di scendere sotto il tempo effettuato due anni
fa sempre a Firenze, quando il cronometro ufficiale si era fermato
sulle 2ore e 56 minuti, possibilmente regalandosi una prestazione
da 4 minuti al chilometro, che lo avrebbero fatto entrare di diritto
nell’eletta schiera di chi corre la distanza olimpica entro le 2h48’.
Il Capitano non ha mollato, accompagnata dalla fida bicicletta,
con affetto e supporto, di Tommaso, con borraccia e tanta
ammirazione al seguito, partito regolare, ha ascoltato le sue
sensazioni, reintegrandosi concentrato, attento ad ogni particolare,
è giunto giustamente fiero di aver battuto il suo precedente record:
2h 52’ e spiccioli, ancora i tempi con la detrazione del chip non
sono arrivati, il suo magnifico tempo: Leader Maximo! Giancarlo
Trabucco, con le ali ai piedi per la vittoria più bella, la nascita
della primogenita Sofia, complimenti anche alla mamma
Concetta!, è partito a spron battuto tenendo una media folle, sotto
i 4 minuti al km, per buona parte della corsa. Raggiunto al
32esimo dal Cocco, con l’aiuto del bravo Fratoni che mai lo ha
mollato anche nei momenti di “buio e depressione agonistica”, il
consigliere ha calato il suo ritmo record, ed ha chiuso con un
onorevole 2h59’, ottenuto con poco allenamento specifico nelle
gambe, ed imballato ancora dalla gioia del piccolo arrivo in casa.
Sotto lo striscione dell’arrivo ha esposto a memoria futura ed a
beneficio di tutte le telecamere collegate il cartello sul quale
1
era scritto: “Grazie Sofia, il babbo è arrivato!”:
Semplicemente commovente! Con 3h e 37’ invece Marco
Boccardi, tornato all’attività da alcuni mesi, dopo un giusto e
meritato break anche lui per una nuova nascita, quella di
Riccardino, all’Ausonia ci diamo d’affare per risollevare le
sorti nazionali in termini di “ripopolamento”. Strabattuto il
suo precedente record sulla distanza risalente a diversi anni
fa quando il giovane, e meno appesantito trombettista, aveva
corso in 4 ore la Maratona di Bologna, soffrendo le pene
dell’Inferno: Eroe nazional popolare! Dopo il Boccardi
boccaccesco purtroppo, per il tempo che non rispecchia
assolutamente le sue capacità e possibilità, è arrivato deluso
e distrutto, dolorante ed imprecante, Gianni Borsetto,
maratoneta da lunga data con svariate manifestazioni, Roma,
Venezia, Firenze, sulle spalle e tempi sull’ora e venti nella
mezza, forse la distanza che lo esalta sportivamente in
maniera maggiore. Giunto con 3h40’, sperava invece di
scendere sotto le tre ore e per questo si era anche allenato e
preparato a dovere, ma forse le sue lunghe leve non gli
consentono di compiere sforzi così prolungati che,
soprattutto sull’asfalto, provocano lesioni alle articolazioni,
ginocchia, caviglie e cartilagini già deboli per un ex
giocatore di basket: Rinfrancabile! Discorso a parte per il
bancario Roberto Targioni che, dopo l’esplosivo exploit di
Venezia poche settimane or sono, ha tentato anche
l’avventura giocando in casa, ma i vari acciacchi lo hanno
costretto al ritiro al 32esimo chilometro: Rivedibile! Ed
infine, the last but not the least, l’ultimo ma certo non per
questo il peggiore, con il buonissimo tempo di 3h 51’ è
arrivato, asciugato, prosciugato e scavato nel volto, un
ceruleo Stefano Giuliani che per un minuto non è riuscito a
battersi. Colpito da crampi proprio nelle ultime fasi della
competizione, è riuscito a stringere i denti ed a portare a
segno una prova d’orgoglio. L’ultima volta che aveva
partecipato a Firenze, proprio mentre correva sui lungarni fu
informato che all’ospedale era nato il suo secondogenito:
Troppo forte! E poi i tanti volontari Ausonia sulle strade
fiorentine a garantire che tutto filasse nella maniera migliore:
Valfrido e Luisa, Stefania e Angela, Morozzi, Furlanetto,
Vincenzo e Ercolino, e poi chissà quanti altri che in
bicicletta, stanco e dolorante per la mia fastidiosa pubalgia,
non ho visto, ma che comunque qui ringrazio. Al prossimo
anno, ancora in numero maggiore.
FARMACIA
Dr. R. R. RAGIONIERI
Fondata nel 1892
Via A. Gramsci 362 – 50019 - Sesto F.no
Telefono/Fax 055 4489084
SEMPRE APERTA H 08,30 - 20,00
data
nome della corsa
Trofeo le Panche
18 gennaio
25 gennaio
25 gennaio
25 gennaio
1 febbraio
1 febbraio
1 febbraio
15 febbraio
15 febbraio
8 febbraio
Domenica – Campi Bisenzio (Fi) -Trofeo Sanmartinese – tel. 055891387
Domenica – Firenze Nave a Rovezzano, non comp. di km 7/15 – tel.0556530284
Domenica – Prato Le Macine – non comp. di km 3/8/15 – tel. 0574577089
Domenica – Maratonina Città di Vinci – comp.e non km 14,5/4,5 – tel. 057156173
Domenica – Trofeo Oltrarno (FI) – non comp. km 14/7,700 – tel. 055683388
Domenica – Trof Pol. Jolo Black Out non comp.(PO) km 15/9/4 – tel. 0574620482
Domenica – Tra le colline Empolesi – comp.
Domenica – Cercina Passeggiata tra gli Ulivi
Domenica – Trofeo Monte Firidolfi
Domenica – Firenze – Memorial Giuliano Martelli – comp. di km 13
Conti A., Fabbri D.,
Fratoni M., Giuliani S.,
Matucci F., Niccoli A.,
Rosati S., Totti G.
Betti F., Borghini A.,
De Angeli G., Graziani P.,
Latini V., Nencini E.
Targioni R., Franceschini V.
Morozzi S., Valli R..
Calzolari M., Ceccherini A.
Fanciullacci R. Fioravanti S.
Moriani L., Reggioli E.,
Borchi C., Ercolino V.,
Faggi F., Faggi C.,
Faggi F., Magni S.
Martelli G., Peparini G.,
Faggi Matteo
Fra i 100 giovani partigiani fucilati e gettati nel
calanco di Sabbiuno nel dicembre 1944 vi era
anche una madre: Gabriella Degli Esposti uccisa
perché non aveva voluto rivelare ai nazisti il
nome ed il rifugio del figlio; anche per questo non
potrò mai dimenticare il racconto di uno dei
sopravvissuti alla strage di Sabbiuno.........con
queste semplici e toccanti parole termina il breve
discorso di una giovanissima scolare presente fra
gli oratori della commemorazione dei partigiani
caduti della resistenza sul monte di Sabbiuno, alle
porte di Bologna, celebrata il 14 dicembre 2003.
La tragica storia era stata raccontata da un
anziano partigiano alla sua scolaresca (5^B) della
Scuola elementare del Comune di Crespellano
(BO), intitolata ad uno di quei martiri, su
iniziativa del Comitato per le onoranze ai caduti
di Sabbiuno. Questo mi sembra il modo più
significativo per tramandare alle future
generazioni la memoria di coloro che hanno
vissuto e sofferto quella terribile esperienza della
resistenza partigiana contro i nazifascisti. A poco
servono i bei discorsi delle molte autorità
intervenute anche quest’anno a commemorare
quei tragici fatti di sangue che videro la
deportazione e fucilazione di 100 giovani
partigiani rastrellati per i quartieri di
Bologna e dei comuni circostanti dai nazisti
con la vigliacca collaborazione dei
concittadini fascisti. I loro corpi martoriati
furono poi gettati nel calanco di Sabbiuno
perché fossero dispersi per sempre nel
fango del dirupo sabbioso e affinché di loro
non si potesse celebrare nemmeno la
sepoltura. I loro corpi coperti dalla neve
invernale vennero alla luce qualche tempo
dopo e solo così fu possibile identificarli e
darne degna sepoltura. Ora i loro nomi sono
impressi per sempre sui massi che
circondano la sommità del monte in modo
che ognuno soffermandosi possa ricordare
quei tragici fatti. Anche quest’anno, come
avviene da oltre un ventennio, una
rappresentanza del G. S. AUSONIA CLUB
e del CIRCOLO RINASCITA di Sesto
Fiorentino,
era
presente
alla
commemorazione del 59° anniversario
dell’eccidio di Sabbiuno a rappresentare
anche i familiari dei partigiani caduti per
mano nazifascista. Come i caduti della
resistenza sestese, fra i quali Oliviero
Frosali di cui si commemora ogni anno il
giorno 25 aprile, il ricordo con una corsa
podistica organizzata dal G.S. Ausonia.
A loro dedico questo mio breve pensiero.
di Vittorio Ercolino
i dirupi delle arenarie plioceniche visti da Sabbiuno
Avis Querceto
Fratoni M., Matucci F.,
Porcasi A., Borghini A.,
De Muzio G., Graziani P.,
Latini V., Cocco G.,
Franceshini V., Morozzi S.,
Valli R., Calzolari ML.,
Ceccherini A., Fioravanti S.,
Borchi C., Ercolino V.,
Magni Siro., Pieralli R.
Calenzano Staffetta
Borghini A., Graziani P.,
Capecchi C., Fratoni M.,
Matucci F., Morozzi S.,
Valli R., Ceccherini A.,
Fanciullacci R., Faggi C.,
Faggi F., Faggi F., Magni S.,
Martelli G., Pieralli R.,
Ercolino V.
Trofeo U. Chiavacci
Conti A., Fratoni M.,
Furlanetto N., Giuliani S.,
Matucci F., Porcasi A., Totti G.
Borghini A., De Angeli G.,
De Muzio G., Graziani P.,
Latini V., Targioni R., Valli R.,
Morozzi S., Franceschini V.,
Calzolari M., Ceccherini A.,
Fioravanti S., Borchi C.,
Faggi F., Faggi F., Faggi C.,
Magni S.
Innocenti G., Pieralli R.,
Aiazzi P.
Email: [email protected]
Email: [email protected]
Email: [email protected]
Adesione telefonare entro il venerdì
AUSONIA 055 443447 (ore 21-23)
Calzolari Luisa 340 6736485 - 055 4212875
Magni Siro 055 444788 (ore 9-12)
Latini Valfrido 333 4267648
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(a cura di Romano Valli)
Dopo la morte di Innocenzo VIII, si riunisce il conclave, i cardinali
hanno un compito non facile. I concorrenti sono molto agguerriti e
già stanno complottando per aggiungere ai voti sicuri altri da
ottenere con manovre non molto pulite e trasparenti. Le trattative
non evitano mai la corruzione con denaro o cariche di potere. I
cardinali che sanno di non poter concorrere, fanno valere il proprio
voto a peso d’oro, o con incarichi che li vedranno acquisire onori e
ricchezze. I cardinali riuniti nella Cappella Sistina erano ventitré.
Giuliano della Rovere poteva contare sui voti dei francesi; Ascanio
Sforza godeva dell’appoggio del duca di Milano. Gli anziani del
conclave indirizzavano invece i voti su Francesco Piccolomini
nipote di Pio II. Nessuno di loro aveva i voti necessari per essere
eletto. In tutte queste manovre, per il momento Rodrigo Borgia si
tiene in disparte, ma poi quando vede che l’accordo non si trova
all’improvviso entra nella mischia usando quella lunga esperienza
nella curia, che gli permetteva di capire quale fosse il modo di
conquistare i voti necessari alla propria elezione. Al cardinale
Ascanio Sforza promette che sarà fatto vice cancelliere e in più una
grossa somma di denaro e insieme vescovadi e monasteri, tutte fonti
di buone rendite. Al cardinale Colonna assicura i feudi di Soriano e
Monticelli, il vescovado di Cartagena e ventimila ducati in contanti.
Al cardinale Pallavicini promette il vescovado spagnolo di
Pamplona e le sue ricche rendite; il cardinale Savelli avrà Civita
Castellana e il vescovado di Maiorca, più una somma in contanti di
trentamila ducati. E la lista continua. Insomma i cardinali il cui voto
sarà determinante avranno una lauta ricompensa, ma non solo loro
nella lista dei beneficati si aggiungeranno i parenti i funzionari
perfino certi loro servitori. Rodrigo Borgia sa che sta spendendo
molto, ma che ne otterrà un frutto di gran lunga maggiore. Sarà
eletto l’11 agosto 1492 con il nome di Alessandro VI. Lo scandalo
della sua vittoria è grande, L’ambasciatore di Firenze a Roma:
Manfredi, scrive alla signoria che si sapeva che Sua Santità aveva
pagato più di centocinquantamila ducati ai suoi elettori, e indica
perfino il nome del banchiere cui è stata affidata l’operazione. La
corruzione di questa manovra sarà ufficialmente condannata
scomparso Alessandro VI, quando sarà papa Giuliano della Rovere
e sarà allora Giulio II (questo il nome scelto dal della Rovere) in
una bolla papale che stabilirà che saranno nulle le elezioni
pontificali, ottenute con tali metodi e che i cardinali che si
presteranno decadranno dal loro ruolo. In seguito Giulio II fingerà
di dimenticarsi quello che aveva stabilito precedentemente e si
assicurerà la sua elezione con i soliti metodi del suo dichiarato
nemico: il papa Borgia. Alla notizia della sua elezione tutta Roma
fu sorpresa, era da tempo che non veniva eletto un papa straniero.
Ma fra feste e celebrazioni si dimenticò presto questo particolare.
Il nuovo pontefice era molto conosciuto, negli anni del suo
cardinalato aveva fatto molto bene la sua propaganda per
riscuotere la simpatia presso la gente, ed ora questa si apprestava
ad accoglierlo come un sultano. Ci fu anche chi baciò la terra
dove lui passava, a questo alcuni si sdegnarono e protestarono
perché queste cose non si fanno in un paese cristiano. Ma il
Borgia non condivise questo sdegno e senza fare una piega disse:
“Un pontefice non rappresenta forse Dio sulla terra? Dunque è
un poco Dio anch’egli!” Convinto dalle sue affermazioni agisce
con durezza contro chi non ubbidisce ai suoi comandi. Ogni
ordine così diviene sacro. Gli ambasciatori, i cardinali, i
magistrati quando vanno da lui a rendergli omaggio, egli li riceve
come se fosse una divinità a cui quell’ossequio è più che dovuto.
Il 31 agosto cinque giorni dopo l’incoronazione, convocò un
concistoro e nominò il figlio Cesare arcivescovo di Valenza con
una rendita annua di sedicimila ducati, inaugurando quella
sfacciata politica nepotistica che trasformerà la curia romana in
colonia borgiana. Distribuì, cariche, onori, prebende a figli e
parenti vari e in più anche a conoscenti e amici degli amici, che
fece affluire a frotte dalla lontana Castiglia. Un contemporaneo
commentò: ”Nemmeno dieci papi ti basterebbero a sbramare
questo parentado”. Ma nepotismo a parte, Alessandro debuttò
bene. I predecessori gli avevano lasciato molte gatte da pelare: le
finanze in dissesto, l’Urbe in preda a lotte di fazione tra gli Orsini,
i Colonna, Savelli, Gaetani, insomma lo stato pontificio a
brandelli in cui signorotti e tirannelli locali, non si curavano più
del potere centrale. Alessandro si mise subito all’opera.
Rinsanguò le casse vaticane, sfoltendo la burocrazia e bloccando i
salari. Limitò al massimo le uscite, aumentò con nuove tasse le
entrate e imposte alla curia, insomma impose un regime di
austerità non solo agli altri ma anche nella conduzione della sua
vita privata. Ordinava per se pasti di una sola portata e quasi non
toccava vino, i maligni insinuavano che questa dieta era stata
imposta dai medici e che nessuno accettava volentieri i suoi inviti
a pranzo. Ma sul suo esempio molti ecclesiastici ridussero le
spese e abbassarono il livello di vita. Intanto a Roma e nell’urbe
regnava la più completa anarchia: furti, omicidi, rapine, violenze
di ogni genere erano all’ordine del giorno. Alessandro aumentò il
numero degli sbirri, mise a setaccio i bassifondi della città e
riportò l’ordine costituito, in seguito riuscì a domare nel suo stato
i tirannelli locali e i piccoli nobili riottosi e avidi che
imperversavano nei territori della chiesa. Il Borgia riuscirà a
ridare un assetto allo stato della chiesa, ma dopo lunghi anni di
regno.
(segue nel prossimo numero)
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La sezione cultura del circolo Rinascita presenta:
Il 22 Gennaio 2004
Con il patrocinio di SESTOIDEE del comune di Sesto Fiorentino: la commedia in vernacolo
“La porta aperta” di Fernando Romei regia dell’autore, è in scena la compagnia “il Carrozzone”
Costo del biglietto € 6, si accettano prenotazioni al Telefono 055-440147
Ballo con orchestra dal vivo i Sabati dalle ore 21.30, le Domeniche e festivi dalle ore 15.30
Tombola tutti i Giovedì, Sabato, Domenica e festivi dalle ore 21.00 - Scuola di “Ballo liscio”, tutti i
Lunedì e Martedì - Scuola di ballo “ Latino - Americano” tutti i Mercoledì
Inoltre: Ristorante pizzeria tutti i Sabati e le Domeniche dalle ore 18.30
Circolo A.R.C.I. Salone Rinascita V. Matteotti N° 18 per info TL. 055-440147
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scarpinate” , si chiamavano così, allora, le nostre gare, ma non
mi ero mai staccato da questo giovane e per me, affascinante
mondo. Sentivo che il podismo poteva rappresentare la giusta
fusione fra attività sportiva, sociale, culturale. Era mia
intenzione, attraverso la tesi, cominciare ad occuparmi in modo
scientifico delle problematiche relative a chi correva a piedi.
Iniziai a frequentare il Centro medico Sportivo delle Cascine,
dove conobbi il dott. Domenico Attinà che aveva gli stessi miei
interessi. Il gruppo si completò con il dott. Vincevo Cupelli.
Iniziammo la nostra prima ricerca sui podisti, reperimmo i nomi
dei partecipanti alla ricerca da coloro che erano stati al centro
medico a fare la visita di idoneità. Ecco come conobbi Siro
Magni, uomo entusiasta, si mise a mia completa disposizione.
La mia cultura in fatto di allenamento di podisti cresceva, ne
stavo allenando già uno Bruno Boni, corre ancora. Nerio Neri,
l’editore delle rivista Podismo, mi chiese di scrivere un articolo
sull’allenamento della 100 km. Mi documentai su riviste e libri
francesi, gli unici al mondo ad aver fatto un po’ di ricerca in
questo campo. L’articolo usci sulla rivista n° 5 di Podismo. Il
passaggio successivo fu quello delle serate nelle sede dell’
AUSONIA. Siro apriva il suo ufficio, presenti tutti i soci del G.
S. AUSONIA parlavo a loro di allenamento, per le scarpinate,
per la 100 km. Allora di maratone ce ne erano poche. Nel
frattempo avevo già preso il primo brevetto di allenatore di
atletica e stavo
indirizzando
i miei studi sia verso
l’allenamento, sia verso gli aspetti socio-psicologici. Una
lettura che mi ha dato tanto fu : “Il Potere psichico della corsa “
. Era la traduzione Italiana di un libro scritto da un americano.
Fu bello leggerlo perché trovai stampate molte delle mie idee.
Pensavo e penso che correre non significa solo mettere un piede
dietro l’altro. Quando si corre si affina il rapporto di intimità con
noi stessi, tutto acquista una dimensione diversa. L’autore del
libro se ne era già accorto. In America il nostro giovane
movimento era già adulto. Frequentare Siro per me ha
significato anche attingere ad valori che dimostrano come lo
sport amatoriale racchiuda in se una serie di valori molto, molto
importanti. Sì nelle serate all’AUSONIA conobbi molti amici,
che poi ho allenato, con i quali abbiamo corso insieme. Altre
volte mi è capitato di fare ancora qualche riunione al salone
Rinascita, ed ho sempre provato le stesse emozioni, quelle di
quando nel 76’, ventiduenne studente dell’ISEF con la “ fissa “
della corsa parlavo a gente più grande di me, ma che con le loro
domande, con il loro interesse, mi stavano facendo crescere.
Sono contentissimo, oggi dopo tanti anni , di ritornate a
collaborare con quella società dove ho “fatto i primi passi”.
Grazie di avermi accolto ancora una volta fra di voi. Un grazie
particolare lo devo a Siro, l’uomo che ha contribuito alla mia
evoluzione di uomo e di professionista del podismo.
I menbri del nuovo consiglio Ausonia Club 2004 (in alto da
sinistra: Cocco Marco, Vittorio Ercolino, Latini Valfrido,
Trabucco Giancarlo, Valli Romano, Calzolari Marialuisa,
Fratoni Maurizio, Franceschini Vincenzo, Chimenti Tommaso
(fotografo).
In un cassetto del mio armadio ho ancora la canottiera
bianca rossa e azzurra con la scritta AUSONIA di stoffa.
No, non è sempre stata nel cassetto, l’ ho indossata anche
in qualche gara oltre che in tanti allenamenti estivi fatti fra
la fine degli anni 70’ e l’inizio degli anni 80, a regalarmela
fu Magni. Gli anni settanta “correvano” ed in quei tempi
frequentavo l’ISEF di Firenze. Arrivò presto il momento di
dover fare la tesi. Un giorno andai dall’allora mio
professore di atletica, Franco Anichini, e gli chiesi una tesi
sul podismo. All’inizio fu un po’ titubante, perché il
giovane fenomeno della corsa amatoriale, non poteva
essere considerato proprio atletica. Determinato a voler
fare la tesi sul podismo andai dal direttore dell’ ISEF il
quale mi autorizzò ad accordarmi con il Prof. Anichini ed
iniziare a lavorare. Il titolo “ Contributo alla
razionalizzazione del fenomeno della corsa a piedi
coinvolgente persone di ogni età”. Ero arrivato
all’atletica dal podismo, correndo su strada una delle prime
Fulvio Massini
Circolo ARCI PADULE
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Via del Risorgimento 237 - 50019 Sesto F.no
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SOFTBALL Femminile – CALCIO A 5 –A 7 maschile
Corsi giovanili per ragazzi ragazze da 8 a 14 anni.
ATTIVITA’ Ricreative: Pizzeria tutti i sabati h 19,00
TV visione partite di calcio da calendario fed. Calcio
Tombola tutti i venerdì ore 20,30 - Ballo mesi estivi
P.zza Ghiberti, 27 Tel. 055
4200112
50019 Sesto Fiorentino (Fi)
Servizio a domicilio
Specialità gastronomiche
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principio, e non deve essere soggiogata dalle stelle. La limitazione
comportata dagli astri è in ogni caso relativa: più il singolo
individuo è evoluto (spiritualmente) tanto meno egli sentirà
l’influenza degli astri, mentre maggiore risulterà la sua capacità
decisionale. E’ con questo spirito che intendiamo affrontare il
nostro viaggio virtuale nel mondo dell’astrologia che da sempre,
con i suoi miti e le sue tradizioni, accompagna l’uomo nella sua
avventura più difficile: conoscere se stesso.
a cura di Cristina Bini e Laura Ghelli
L’uomo da sempre ha lavorato per comprendere e interpretare la
sua posizione nel cosmo. Alzando gli occhi al cielo e osservandolo,
rimase fin dall’inizio incuriosito da quei punti luminosi lontani e, in
un primo tempo, egli venerò i corpi celesti e li divinizzò. In seguito
studiò i fenomeni fisici in cui si manifestava la vita del cosmo,
cercando di scoprire se esistessero rapporti diretti fra i moti celesti
e il divenire delle cose terrene, e in quale modo eventualmente gli
astri esercitassero un influsso immediato sulle vicende umane. Così
alla prima esperienza contemplativa si sostituiva il desiderio di
svelare i misteri dell’esistenza del cosmo: nasceva, pertanto,
l’Astrologia. Oggigiorno l’astrologia è un argomento d’uso (e
spesso d’abuso!!!) quotidiano sulle pagine dei giornali, negli
oroscopi radiofonici o televisivi, ma di cui in realtà si parla
pochissimo quando si tratta di approfondirne gli aspetti storici, il
valore della sua filosofia e della sua ricerca intellettuale. Per
comprendere la profondità della tradizione astrologica, basti
pensare che una delle più antiche fonti scritte che documentano il
sapere astrologico venne rinvenuta in Mesopotamia (l’attuale Iraq)
e risale a prima del VII secolo a.c.. Al giorno d’oggi l’astrologia è
relegata a un ruolo di “arte ambigua”, vituperata dagli esponenti
della modernità e tollerata tutt’al più come futile divertimento da
salotto. Al contrario l’astrologia conta argomenti molto vasti,
articolati in modo complesso e organico: è una materia che non
esiteremmo a definire scientifica se non per il fatto che la parola
“scienza” pare supporre l’esclusione dell’ “anima”, mentre
l’astrologia si rivolge essenzialmente all’animo umano, lo indaga
non semplicemente in quanto tale ma in quanto microcosmo in
relazione al macrocosmo (l’universo stesso): dunque non un’arida
scienza meccanicistica o statistica, ma uno studio umanistico –
filosofico della creatura – uomo. La confusione di valori della
nostra epoca, il continuo oscillare tra il razionalismo esasperato e
fiducia incondizionata in tutto quello che è occulto, a questo punto,
rende necessaria e inevitabile una chiarificazione. Dall’astrologia
ci si aspetta, di solito, la predizione del futuro. Quale futuro avrò?
Come sarà il domani? Queste domande che spessissimo si pone
non trovano, è bene dirlo subito, alcun riscontro oracolare
nell’astrologia. Con questa disciplina si potranno conoscere e
prevedere i periodi positivi e negativi della vita di un individuo,
comprese la loro durata e l’epoca in cui si verificheranno, ma
“cosa accadrà” in realtà non è possibile saperlo. L’arte del
prevedere è cosa ben diversa dal predire. Scopo primario
dell’astrologia non è “predire il futuro” ma conoscere meglio
l’uomo e i meccanismi interiori che ne determinano il
comportamento, influenzandone le scelte e dunque l’avvenire.
Altro è dire “avrai un periodo favorevole”, con la logica
conseguenza di prevedere che in quel periodo tutto risulterà
semplice, e altro è affermare con certezza “vincerai al lotto”.
L’astrologia non è predizione ma previsione: le strade per il
conseguimento di uno scopo e le strade per la propria realizzazione
sono molteplici e l’astrologia può costituire un valido aiuto, se
rettamente interpretata, per trovare la migliore. Ma l’oroscopo non
va considerato con semplicistica e superficiale curiosità, che come
anche non può e non deve neppure essere una specie di diagramma
fisso dell’esistenza di un uomo: noi non siamo automi in balia di un
fato terribile; infatti l’anima è sempre libera, non ha fine né
Nella mattinata fredda del trentuno dicembre del 2003 alle pendici
delle alpi dal paese di colle di Isarco, un piccolo gruppo di atleti
del Club Ausonia che, non curanti del freddo e della neve si
apprestavano a pianificare il progetto di partecipare alla corsa
dell'anno ovvero la Silvesterlauf a Innsbruck nel secondo
pomeriggio. Intanto la neve cadeva lieve sulle alpi ai confini del
passo del Brennero quando i nostri protagonisti si misero in
marcia sul loro automezzo in direzione del passo che li avrebbe
condotti alla città austriaca di Innsbruck. Entrati in autostrada dal
casello di Vipiteno gli atleti dell' Ausonia Club osservavano le
informazioni prese da appunti e da opuscoli, per avere almeno
un'idea su dove poter lasciare l'auto e soprattutto dove stavano gli
spogliatoi e i punti ristoro. Durante l'attraversamento del passo del
Brennero il vento tirava leggermente e trasportava i fiocchi di
neve portati via dalle cime delle montagne circostanti. La strada
però era sgombra da neve e ghiaccio e così i nostri atleti sono
arrivati alla meta con nessun problema, fino alla uscita
dall'autostrada al casello di Innsbruck sud. La corsa del
Silvesterlauf si snodava su un circuito cittadino di circa 3 km, che
i partecipanti dovevano effettuare due volte. Per questa
manifestazione sportiva la città si era preparata di tutto punto con
servizio di sicurezza e per tutto il percorso il traffico cittadino era
bloccato per poter garantire il miglior svolgimento della corsa.
Tutti i veicoli perciò si sono fermati per far passare gli atleti
persino i tram dove anche i conduttori applaudivano insieme alla
folla festante e agli occupanti dei filobus. La partenza di questa
gara è iniziata con il collocamento dei partecipanti sul nastro di
partenza e al momento dello starter gli atleti sono scattati e via via
sfilavano davanti ai cordoni di folla, applauditi senza guardare se
fosse il primo o l'ultimo dei partecipanti. Il tempo, nonostante il
freddo pungente ha favorito lo svolgimento della competizione. I
nostri atleti si sono fatti coraggio e hanno svolto egregiamente la
gara arrivando alla fine per essere ristorati e accolti dall'arrivo in
festa. Dopo aver effettuato una gara in un clima rigido il gruppo
dell' Ausonia ha deciso di fermarsi per una visita alla splendida
città di Innsbruck fra le sue case e i monumenti, aspettando
l'arrivo del nuovo anno con la certezza di aver chiuso in bellezza
l'anno sportivo con una corsa difficile da non dimenticare.
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CHIUSO VENERDI’
Leonardo Latini.
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nucleari al suo interno, e la palla di gas si accende, e
così nasce una stella. In questo modo è nato il nostro
Sole. Ma come è composto, e come esplica le sue
funzioni questo astro? Intanto diciamo che il Sole è
una sfera di gas, perché a queste temperature tutti i
metalli vaporizzano diventando gas. La parte più
esterna del Sole è la corona, che noi possiamo vedere
solo quando avviene un eclisse totale, allora
osserviamo questo spettacolo straordinario che dura
solo pochi minuti, vedendo ci si rende conto
dell’immensa energia che si sprigiona dal Sole. Le
macchie solari, queste furono osservate da Galileo
con il suo modestissimo cannocchiale. Le macchie
solari sono regioni più fredde della superficie solare
solo 4500 gradi rispetto ai 6000 gradi circostanti.
Sono dei mulinelli vaganti causati da variazioni di
campi magnetici. Le protuberanze, sono delle
colonne di fuoco che si innalzano per centinaia di
migliaia di chilometri dal mare incandescente, e poi si
ripiegano tornando verso la superficie del Sole
richiamate dalla potente forza di gravità. La fotosfera,
da cui ci perviene la quasi totalità della luce emessa
dal Sole. La cromosfera, il secondo involucro.
Scendendo all’interno del Sole troviamo la zona
convettiva e la zona radioattiva, ed infine la fornace,
qui è dove si sviluppano le potenti reazioni nucleari, e
dove la temperatura è più alta, oltre 15 milioni di
gradi. In questa fornace viene prodotta tutta l’energia
che viene irradiata nel sistema solare, e che permette
la vita sulla terra.
Ma quando finirà il carburante che alimenta questa
fornace ? E cosa succederà? Quando l’idrogeno si
esaurirà comincerà una serie di reazioni sempre più
complesse, la parte centrale del Sole crollerà su se
stessa, mentre la parte esterna si gonfierà come un
pallone. Il Sole diventerà una gigante rossa e
comincerà ad espandersi verso i pianeti più vicini.
Una nuvola rovente di oltre 5000 gradi investirà:
Mercurio, Venere, e la Terra, bruciando tutto quello
che incontrerà sulla sua strada. Vaporizzerà: gli
oceani, le foreste, le città. Anche le rocce fonderanno
e il nostro pianeta tornerà ad essere una nuda palla
cosmica.
Ma non preoccupatevi troppo, questo evento
succederà fra 4miliardi di anni circa, nel frattempo i
nostri discendenti avranno trovato il modo di
andarsene prima della fine.
A cura di Romano Valli
Il Sole è una stella che ci dona luce e calore, lo vediamo
tutti i giorni, ma per la maggior parte di noi è solo luce
e calore. Eppure il Sole è, sì un corpo celeste fra i più
visibili e i più studiati, ma anche fra i più difficili da
interpretare. Perché ciò che interessa del Sole non è
tanto la superficie (come per i pianeti) quanto quello
che succede al suo interno. Perché, per esempio è così
brillante, e continua a splendere e a inviare calore da
miliardi di anni? Cos’ha all’interno di così speciale da
produrre in continuazione tutta quella energia? Si tratta
di un punto estremamente interessante, capire come
funziona il Sole, è un meccanismo al tempo stesso
semplice e complesso, che ci richiederà un piccolo
sforzo di attenzione (vedrò di semplificarlo al
massimo). Le domande che normalmente vengono
rivolte agli astrofisici durante le conferenze di
astronomia sono: come si è formato questo astro? Come
funziona? Quando cesserà di illuminarci con i suoi
benefici raggi?
Il Sole come il sistema dei pianeti
che lo circonda ha un’età di 4,5 miliardi di anni, la sua
accensione si può spiegare semplicemente: prendiamo
per esempio una pompa per biciclette. Se si tappa con
un dito il foro d’uscita e si comincia a pompare,
sentiremo che l’aria pressata all’interno della pompa
produce un forte calore, e più pompando, la temperatura
interna cresce.
Nello spazio dove immense nubi di gas vagano,
succede qualcosa di analogo, l’idrogeno contenuto in
esse si aggrega continuamente, formando una palla di
gas sempre più grande, e più cresce, più la forza di
gravità è forte. Come la pompa nella quale la pressione
aumentando scalda l’aria all’interno, gli atomi di
idrogeno aggregandosi fra loro fanno crescere la
temperatura a causa del peso degli atomi che premono
dall’esterno e quindi producono una forte pressione, la
temperatura comincia a salire:100 gradi, 1000 gradi,
100mila gradi. Se a questo punto si esaurisce la nuvola
di gas disponibile, la sfera non cresce più. E’ una stella
mancata come Giove. Se invece questa palla gassosa
continua a crescere e si raggiunge una temperatura di
oltre 10milioni di gradi, allora si innescano le reazioni
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Non è certamente frequente nell’ambito sportivo trovare tanti amatori della poesia quanto ce ne
sono fra noi podisti del Club Ausonia Rinascita. Molti fra di noi le apprezzano ed alcuni anche
ne scrivono. Per questo motivo mi sono deciso nel presente articolo a
Poeta è parola che deriva dal greco e significa: creatore, inventore.
Poesia è quel componimento letterario nel quale i sentimenti e le emozioni del poeta vengono espressi in versi.
Tutto questo ce lo affermano i dizionari, ma partendo da ciò andiamo un po’ ad approfondire. Eugenio Montale
ricevendo il Premio Nobel per la letteratura ci descrisse, con bonaria ironia, quello che è la poesia. Io sono qui a
ricevere – affermò – il premio per un’arte assolutamente inutile ma mai nociva neanche se presa in dosi eccessive.
Inutile? Naturalmente scherzava! Se è vero che la poesia non è indispensabile per continuare a vivere in senso
fisiologico, con la poesia si vive comunque meglio, perché essa è quell’attrezzo atto a scardinare la mediocrità del
vivere, quel mezzo che può dare senso e colore al grigiore dei nostri giorni, alcuni giorni.
Sono comunque i poeti diversi, molto diversi l’uno dall’altro come lo siamo noi comuni mortali.
Ci sono quelli che languono d’amore, quelli che inneggiano agli astri, o ruggiscono di guerra, altri invece
bonariamente osservano le incongruenze della vita umana, ne satireggiano ridendo ed invitando al riso.
Ebbene, quando sono bravi, tutti li leggo e tutti li amo, come amo i variopinti aquiloni nel cielo della fantasia.
Sono uomini che sognano e che mi portano nel sogno, quello spazio che fra la coscienza e l’incoscienza, in una sola
parola sono artisti, poeti.
Per meglio spiegarmi riporto qui sotto una non molto nota poesia di Giovanni Pascoli nella quale egli in modo limpido
ci spiega che cosa è un poeta.
Eccola:
CONTRASTO
1.
Io prendo un po’ di silice e di quarzo;
lo fondo; aspiro; e soffio poi di lena:
vè la fiala come un dì di Marzo,
azzurra e grigia, torbida e serena!
Un cielo io faccio con un po’ di rena
E un pò di fiato. Ammira: io son l’artista.
2.
Io vo per via guardando e riguardando,
solo soletto, muto, a capo chino:
prendo un sasso tra mille, a quando a quando,
Io netto, arroto, taglio, lustro, affino:
chi mi sia, non importa: ecco un rubino;
vedi un topazio; prendi un’ametista.
Giovanni Pascoli
Dopo questa spiegazione così chiara ed allo stesso tempo così poetica niente da aggiungere, sarebbe un sacrilegio!
Romano Zucca
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LORENZO DE’ MEDICI
Detto “Il Magnifico”, nacque a Firenze nel 1449, e vi
morì nel 1492. Uomo politico e letterato, protettore di
artisti e poeti, scrisse racconti, testi di meditazione
filosofica, il poemetto la Nencia di Barberino, una sacra
rappresentazione, canzoni a ballo e i cosiddetti Canti
Carnascialeschi.
Un profondo pensiero mi assale
quando osservo le acque di un lago,
assieme al leggero mormorio delle
placide onde.
Il sole specchiandosi sull’acqua fa
da
scudo
nell’inestricabile
gorgoglio del fondo e come un
grido soffocato rimane spento dalla
luce e muto nella realtà, sino ad
offuscare
la
sua
bellezza,
spengendo la propria vivacità,
mettendo in evidenza la dolcezza
del carattere insieme a l’ampia
distesa di acqua dolce verso la
sponda.
Trionfo di Bacco e Arianna
(Da i Canti Carnascialeschi)
Quant’è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non c’è certezza.
Quest’è Bacco e Arianna
belli, e l’un dell’altro ardenti:
perché’l tempo fugge e inganna,
sempre insieme stan contenti.
Queste ninfe ed altre genti
sono allegre tuttavia.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c’è certezza.
……………………………
Donne e giovinetti amanti,
viva Bacco e viva Amore!
Ciascun suoni balli e canti!
Arda di dolcezza il core!
Non fatica, non dolore!
Ciò c’ha a esser, convien sia.
Chi vuol esser lieto sia:
di doman non c’è certezza.
Cosetta Garuglieri
Eppure qualcosa
ci deve essere
che lega le mosse
degli uomini
e degli animali
di questa valle
che guardo dal mio monte.
Qualcosa nel ciclo
delle acque e del sole
nel seme delle piante
nel corso dei cromosomi
o nel volere onnipotente
di qualche divinità
nascosta e universale.
Non è possibile
che sia tutto un caso,
anche se la mente
porta per questa strada,
il mio cuore spera,
un giorno improvviso,
di sapere……
Piero Ragionieri
(A cura di Romano Valli)
Ho visto uomini e donne dannarsi l’anima alla ricerca di un tempo cronometrico perduto,
ho visto bambini incitare padri strasudati,
ho visto passeggini e carrozzine,
ho visto zingari chiedere l’elemosina e fermarsi per guardare il serpentone,
ho visto corpi da sogno trotterellare sui sampietrini del centro,
ho visto militari in alta uniforme fermare il traffico in quest’era di mobilitazione collettiva,
ho visto uomini piangere all’arrivo distrutti dalla fatica,
ho visto braccia abbracciarsi e stringersi calde nella brezza di novembre dopo l’arrivo,
ho visto bere litri di acqua e sali,
ho visto innumerevoli file ai bagni chimici,
ho visto mille biciclette che seguivano ed aiutavano gli atleti,
ho visto chi vomitava ad un angolo riverso in un conato d’estrema durezza,
ho visto gente ritirarsi e chi camminava,
ho visto crampi e strappi, dolori ai polpacci,
ho visto i brividi del 41esimo chilometro,
ho visto le mani tese e gli applausi infiniti,
ho visto fiumi di urina alle Cascine e la solida bellezza del Duomo, il salotto di Santa Croce,
ho visto strade pulite e sgombre dalle auto,
ho visto anche clacson incivili e liti di automobilisti ai semafori,
ho visto mille volontari gialli dannarsi perché tutto funzionasse a dovere,
ho visto la Maratona di Firenze.
Tommaso Chimenti
Macherelli
Impresa funebre dal 1934
P.zza della Chiesa, 3
Sesto Fiorentino
Telefono 055 4489153
P.zza V. Veneto 4 – 5004 Calenzano
Telefono 055 8811033
Firenze – livorno
Cooperativa Facchinaggio Trasporto
Mercato Ortofrutticolo di Novoli
Tel. 055 4393540 - 055 4393542
FIRENZE
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Ho! Amica luna
con te il pensiero fugge,
attimo dopo attimo sospeso
fra cielo e terra vola.
Pallida luna che illumini
i pensieri più neri,
smussi angoli bui
appiani il cammino dei sogni.
Sogni belli o brutti,
che possano lasciare
l’amaro in bocca,
ma trastullano la fantasia.
Calzolari Marialuisa
Redazione: Valli Romano, Latini Valfrido, Latini
Leonardo, Tommaso Chimenti, Zucca Romano. invio
gratuito: soci, gruppi sportivi, enti promozione sportiva,
ditte collaboratrici, responsabilità di quanto pubblicato è
dei singoli autori, la collab. prestata gratuitamente ed il
notiziario è redatto il 31 / 12 / 2003.
Collaboratori in redazione Valli Romano, Latini
Valfrido, Latini Leonardo, Tommaso Chimenti,
Romano Zucca, Calzolari Marialuisa, Piero Ragionieri,
Cosetta Garuglieri, Carla Dagliana Zucca,
Graziani Piero, Fulvio Massini.
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