NOI DONATORI 9/12 30-11-2004 15:57 Pagina 1 9 Nell’Associazione un modo di vivere e una motivazione di solidarietà autentica senza condizionamenti I giovani, donatori consapevoli È necessario che l’aspirante donatore sappia subito che se accetta di diventare donatore deve imparare a gestire la propria salute con grande responsabilità - Il ruolo delle associazioni I giovani, nelle Associazioni del volontariato del sangue, costituiscono una categoria molto importante. Ci sono due categorie di giovani: quella che ha già aderito e quella che dovremmo convincere a donare sangue. Trascuriamo la prima categoria e parliamo dei non donatori, quindi di propaganda. Le iniziative locali vengono nel tempo ripetute, aggiornate, ma ogni azione deve adattarsi all’ambiente, alle tradizioni, alla storia locale. Si vende un’idea e si deve dare all’acquirente una buona ragione per convincerlo della bontà delle nostre propo- ste. Non si può quindi usare lo stesso linguaggio in tutte le circostanze, ma saperlo opportunamente usare. Oggi i richiami emotivi non fanno più colpo, sono addirittura controproducenti. Il giovane in particolare, vuol essere convinto di quello che fa. Ciò che non viene scelto di propria volontà non può diventare norma. Nella propaganda occorre operare fiduciosi di riuscire a convincere. Se non ci si riesce non si può dare soltanto la colpa a chi non ha risposto, ma rimproverare anche noi stessi di non essere stati convincenti. Con i giovani occorre parlare di dove- ri, non ingannare ma essere sinceri, dire che donare il sangue non fa male al donatore che è fisicamente sano ed idoneo, continuamente controllato dal servizio sanitario e dalle Associazioni del volontariato del sangue. L’aspirante donatore deve sapere subito che se accetta di diventare donatore deve imparare a gestire la propria salute e collaborare con i medici con grande responsabilità affinché il suo dono non rechi danno a sé donatore né al ricevente. Un aspirante donatore convinto troverà nelle Associazioni del volontariato del sangue un nuovo modo di vivere, una motivazione di giustizia tra tante ingiustizie, troverà la possibilità di compiere un atto di solidarietà autentica, senza condizionamenti. Per coloro che già avessero maturato il pensiero di provare a donare il sangue segnaliamo che possono recarsi presso gli ospedali della città, o della provincia, dove verrà loro fatta una visita anamnestica, un piccolo prelievo di sangue per gli esami di routine e, se dichiarati idonei, entro tre Sponsorizzato il messaggio: "Passa dal Centro Trasfusionale, c’è sempre qualcuno che ha bisogno di te" I giocatori dell’Hellas Verona ospiti del Gruppo Giovani Fidas "Prima di fare un viaggio o di andare in vacanza, passa dal Centro Trasfusionale: c’è sempre qualcuno che ha bisogno di te"! Questo il messaggio fatto proprio da alcuni giocatori dell’Hellas Verona al termine dello scorso campionato e prima di iniziare la nuova stagione agonistica. Accompagnati dal presidente provinciale Silvano Salvagno e da alcuni componenti del Gruppo Giovani, Gianluca Pegolo, testimonial della Fidas Verona con la realizzazione di riuscite pubblicazioni e alcuni suoi compagni, nell’ambito dell’ormai consolidata collaborazione tra la Fidas Verona e la società calcistica Hellas Verona, si sono recati presso il Centro Trasfusionale dell’ospedale di Borgo Roma. Gli stessi giocatori sono poi stati ospiti della presidenza provinciale Fidas che ha così voluto ringraziare dirigenti, tecnici, giocatori, giornalisti e tv locali per la sensibilità e disponibilità sempre concesse durante il campionato nel proporre le interviste del dopopartita con il "mitico" berrettino rosso della Fidas Verona. Tra le molteplici promozioni proposte dai giovani donatori, questa è certamente una tra le più riuscite per diffondere la cultura della donazione del sangue tra gli sportivi, tant’è vero che con il passare del tempo molte associazioni sono venute a conoscenza della nostra iniziativa e da tutte le parti d’Italia sono giunti complimenti. Perfino durante gli ultimi meeting nazionali dei giovani donatori, tenutisi a Verona e a Lecce, il gadget più ambito dai delegati era proprio il "mitico" berrettino. Siamo certi che questo lavoro di semina della cultura della donazione tra le giovani generazioni e gli sportivi, sta dando buoni frutti e ancora di più ne darà negli anni a venire. Nella foto: giocatori dell’H. Verona, tra cui Dario Biasi e Gianluca Pegolo, posano con alcuni rappresentanti del Gruppo Giovani Fidas Verona mesi potranno ripresentarsi presso l’ospedale per la prima donazione di sangue. La Fidas Verona è a disposizione per fornire ai donatori e ai giovani aspiranti donatori tutte le informazioni inerenti la donazione volontaria di sangue. Fidas Verona: telefono e fax 045/8202990 con segreteria telefonica viale dell’Agricoltura, 1; dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 14.30 e sabato dalle 8.30 alle 12.30. E-mail: [email protected] – Sito Internet: www.fidasverona.net Informazioni possono anche essere richieste presso tutte le sezioni della Fidas Verona, di cui pubblichiamo gli indirizzi in questo giornale. NOI DONATORI 9/12 30-11-2004 15:58 Pagina 2 10 FILO DIRETTO lettere, richieste, curiosità, opinioni in redazione LE RISPOSTE ALLE LETTERE SONO A CURA DELLA PRESIDENZA PROVINCIALE Esiste una “finestra” per i casi particolari? Con la presente, intendo portare alla Vostra attenzione quanto accadutomi la mattina del 17/03/2004 presso il reparto di donazione sangue dell’ospedale civile di San Bonifacio: svolte le normali procedure di riempimento modulo pre-donazione sono stato sottoposto a rituale visita medica. La dottoressa saputo del fatto che ho avuto rapporti non con la stessa persona (sia pur chiaramente protetti) mi ha sospeso per un anno dicendomi che nonostante i controlli e le analisi, esiste sempre una “finestra” di casi particolari, aggiungendo che la filosofia del donare è essere monogami. A fronte di quanto sopra i miei colleghi di donazione ed io ci siamo chiesti: e se chi ha rapporti con la stessa persona non sa che la stessa, ad insaputa sostiene rapporti con altri!? E se dopo un intervento medico/dentistico la mia compagna/moglie ha contratto qualche malattia!? E se qualcuno non fosse onesto nelle risposte? Ci viene logico quindi pensare che: nessuno sarebbe idoneo a donare sangue per rispettare questi parametri. In base al medico in servizio si può essere idonei o viceversa (viste le precedenti mie donazioni). Rimanendo consapevoli che il lavoro che svolgete oltre ad essere di estremo aiuto è indispensabile, Vi chiedo se, passato questo anno di “fermo”, presentandomi alla donazione rispondessi alla domanda (rapporti con la stessa persona?) allo stesso modo, verrei ri-sospeso? Forse era il caso di sospendermi per sempre?! In conclusione, quanto scritto vuol cercare di rendere il Vostro compito sempre più trasparente, per rassicurare e convincere altri potenziali donatori a far AVVISO Coordinatori responsabili di zona Fidas Verona ci hanno segnalato che alcuni donatori non ricevono, tramite posta, il nostro giornalino causa indirizzi inesatti. Facciamo quindi nuovamente appello a presidenti o responsabili di sezione a voler tempestivamente segnalare alla Segreteria provinciale Fidas le variazioni di indirizzo dei loro donatori onde permettere una più regolare spedizione del giornale. Si prega inoltre di comunicare anche le variazioni dei numeri telefonici per eventuali emergenze. parte di questo gesto di altruismo; fermo restando che quanto accaduto non mi porterà a presentarmi tra un anno, colgo l’occasione per porgere cordiali saluti. N.B.: la presentazione in ritardo di quanto sopra è da attribuirsi solo ed esclusivamente ad una speranza che in questi 90 gg. ci fosse un ripensamento da parte dell’interessata (dott.ssa) a rivedere le proprie conclusioni sull’accaduto. M. Z. Caro donatore, grazie innanzi tutto per essere donatore e, volentieri rispondo alla Tua lettera datata 18/06 nella quale Ti lamenti di una sospensione a causa di rapporti “protetti” con persona diversa dall’abituale; da questa considerazione nascono poi una serie di argomentazioni logiche che possono mettere in dubbio la validità e la sicurezza del prelievo e della successiva trasfusione. Cercherò di puntualizzare alcune cose a conferma del comportamento corretto del medico. 1. La legge 107/90 e i successivi decreti applicativi pongono in primo piano due garanzie: a) protezione del donatore e della sua salute; b) protezione del ricevente. Da questa enunciazione derivano tutte le scelte e le norme che regolano il sistema trasfusionale. È una legge molto severa, forse la più severa che esista nei paesi evoluti in campo medico, ma garantisce un corretto controllo della salute del donatore e del ricevente. Tutte queste regole sono state condensate in un opuscolo informativo espressione dei medici dei C.T. e delle associazioni attive del Veneto. 2. Si può sindacare se i tempi di sospensione siano adatti, se non siano troppo lunghi in certe occasioni, se possono disaffezionare il donatore, ma derivano dai decreti relativi alla legge e hanno margini di assoluta sicurezza, tanto che la possibilità che un ammalato possa ricevere danni da una trasfusione è valutata una su cinquecentomila; Ti dirò che, considerati i tempi lunghi delle sospensioni e soprattutto le innovazioni tecnologiche per l’individuazione dei virus che prevedono tempi molto più brevi di qualche tempo fa, è in corso in commissione Sanità del Parlamento uno studio per ridurre drasticamente i periodi delle sospensioni; se tutto procederà come sembra le modifiche dovrebbero essere approvate entro il 2004 e i tempi di molte sospensioni ridursi a 3/4 mesi. 3. Non mi dilungo sul discorso dei rapporti protetti, che non possono offrire una garanzia assoluta, né sulla filosofia che il donatore deve essere monogamo, che lederebbe la libertà dell’individuo; vorrei invece esprimere un parere sulla possibilità che un donatore abbia rapporti abituali non conoscendo se il partner ne ha avuti con altri o se una persona viene infettata a sua insaputa per qualche intervento ambulatoriale. Vedi, in natura non esiste il rischio zero assoluto e si deve quindi procedere cercando di evitare tutto quanto potrebbe rovinare un gesto meraviglioso come la donazione. L’anamnesi del medico prima della donazione ha appunto lo scopo di Una cronaca da pubblicizzare! Carissimi donatori di sangue, se ora sono qui a scriverVi questa lettera è proprio merito alle vostre donazioni di sangue. Infatti il 3 luglio, per una emorragia imponente mi sottoponevano ad una seconda operazione nell’arco di tre giorni. Sono entrato in sala operatoria come si dice in gergo “vuoto”. Ora dopo tante vicissitudini mi sto riprendendo e sempre serberò un ricordo pieno di affetto e riconoscenza a tutti coloro che gratuitamente con spirito di solidarietà hanno donato “parte di loro” perché continuassi a vivere. Questa è cronaca da pubblicizzare! Sono stupíto di tanta gratuità! Sto vivendo con il sangue di tante persone, di tutti i ceti ed estrazioni sociali, e a tutti ogni momento grido il mio grazie. Non potendo avvicinare personalmente queste splendide creature, lo faccio attraverso la Vostra Associazione. Pregheremo, perché a queste riconoscenze è inclusa la mia famiglia. Che il Signore ricompensi la Vostra generosità. Con riconoscenza. Giuseppe Conterno e Famiglia accertare eventuali rischi per chi riceverà il sangue e dare al donatore quei consigli idonei ad evitare qualche possibile guaio. 4. Ti chiedi: e se qualcuno non fosse onesto nelle risposte? Vedi in questo dobbiamo credere nella buona fede del donatore perché nessuno è obbligato a donare, il dono è assolutamente volontario, e quindi non posso credere che una persona sensibile come un donatore faccia un dono sapendo di poter far del male anziché del bene; questo non è nel DNA del donatore, questo non è mai successo e nel dubbio responsabilmente ha smesso di donare. 5. Dici che quanto accaduto non Ti porterà a presentarti tra un anno: io non lo credo e per due motivi: a) chi è donatore da diversi anni difficilmente si lascerà scoraggiare da un inconveniente seppur antipatico e gravoso come questo; b) se verrà modificata la legge entro l’anno e i nuovi test clinici abbrevieranno di molto i periodi “finestra” (quando il virus non è ancora rintracciabile) le sospensioni si ridurranno a pochi mesi e il problema sarà risolto. La conclusione: a) non penalizzare il medico per la decisione presa in quanto agisce sia per il Tuo bene che per quello dell’ammalato e in coerenza con le leggi vigenti; b) un anno è lungo ma anche breve e gli ammalati ci saranno ancora e avranno bisogno anche del Tuo sangue, torna quindi a donare portando magari qualcun altro con Te. Non mi resta che inviarTi i migliori auguri di buona salute e serenità nella vita e porgerTi il più cordiale saluto. Silvano Salvagno Pres. Fidas Verona Assistente spirituale Fidas dimenticato? Carissimi Presidenti e Soci Fidas Verona, con molto piacere ho ricevuto i vostri gentili auguri. Li ricambio di cuore con molte preghiere e mille benedizioni per la Vostra opera, molto meritoria davanti a Dio e ai sofferenti. Congratulazioni per le Vostre molteplici attività. Congratulazioni per il bellissimo e illustrato periodico d’informazione, dove mi son visto ancora proclamato vostro assistente spirituale, anche se sono parecchio dimenticato. Regolarmente vengo invitato, se non erro, da tre gruppi: Tomba Extra, Zai, Alta Val d’Illasi e Valpolicella. Sono in difficoltà a muovermi, causa vari disturbi dovuti alla vecchiaia. Stiamo uniti nell’affetto e nel ricordo al Signore. Congratulazioni anche per il viaggio a Gela, dove anch’io son venuto 10 anni fa. Nei limiti del possibile, resto a Vostra disposizione. Vi saluto e Vi porto tutti nel cuore, con un cordiale arrivederci dove, come, quando Dio vorrà. Vostro Don Mario Gatti Assistente Spirituale Fidas FILO DIRETTO lettere, richieste, curiosità, opinioni in redazione Aspettiamo i vostri commenti, i vostri suggerimenti, le vostre richieste che ci potrete inviare per posta, fax o via internet, e noi vi garantiamo interesse e risposta a qualsiasi richiesta, purchè legittima, etica e non anonima e, anche, purchè arrivi in tempo filo diretto “NOI DONATORI” - [email protected] - www.fidasverona.net viale dell’Agricoltura, 1 - 37135 VERONA - Tel. e Fax 0458202990 NOI DONATORI 9/12 30-11-2004 15:58 Pagina 3 11 La sezione fondata nel 1963 dal cav. Lucino Bedon La Fidas Cerea spegne 40 candeline Il saluto del presidente sezionale, nonché vice presidente provinciale Fidas, Antonio Merlin - Quanti ricordi in questo scorcio di vita e realtà! Nel lontano 1963, in pieno “boom economico” (come si diceva allora) il caro cav. Lucino Bedon fondava la sezione di Cerea, e altre sezioni nei comuni limitrofi, del Gruppo Donatori Volontari di Sangue San Camillo De Lellis. In quei momenti in cui bisognava lavorare, produrre, guadagnare, per scrollarsi di dosso le grandi miserie della guerra, lo spirito della donazione gratuita e volontaria risaltava come un gesto di grande generosità e solidarietà. Era il tempo della grande partecipazione, quando il sangue si prelevava un po’ ovunque, e dopo si mangiava il panino e si beveva un bel bicchierone di vino rosso (magari di crinto o clinton) e dove le gite della San Camillo si facevano con 7 corriere; nella semplicità tutti posavano festosi nella piazza principale del luogo di arrivo, per la foto ricordo di gruppo, una per tutti, da appendere nella stanza dove si facevano le riunioni. Quanti ricordi in questo scorcio di realtà e di vita! Quante persone con cui si sono condivisi anche momenti importanti che ora purtroppo non ci sono più; anche a queste persone doverosamente oggi, in questo anniversario va il nostro affettuoso pensiero. Ora le cose sono cambiate! Si fa la gita in bicicletta, si fanno i vari tornei sportivi, le giornate in piscina, le serate nelle discoteche; si sponsorizzano manifestazioni di vario genere, gemellaggi, viaggi. L’associazione San Camillo, unendosi con altri gruppi di donatori di sangue della provincia, il gruppo Francescano e il gruppo Samaritano, si è trasformata in Fidas Verona dal 1° gennaio 1998. Se il modo di incontrarsi è cambiato, lo spirito no! Lo spirito di altruismo, di generosità, di condivisione, ora come allora è invariato perché invariata è la donazione volontaria di sangue. Grazie alla collaborazione delle istituzioni ora abbiamo i Centri Trasfusionali, molto efficienti nella nostra provincia; abbiamo delle belle sedi messe a disposizione delle amministrazioni comunali, abbiamo la possibilità di usufruire di contributi che ci permettono di realizzare tutte le iniziative che siamo capaci di ideare. Cosa ci manca? Niente! Perché abbiamo la certezza che la generosità dei donatori di sangue non verrà mai meno e che, anche se impossibilitati a donare, saranno sempre pronti a promuovere la donazione del sangue. Infine, per sottolineare lo spirito di donazione altruistico che ci caratterizza, il Consiglio Direttivo, in alternativa alla spesa per l’acquisto di un oggetto ricordo di questo momento, ha deciso di aderire ad una delle iniziative di solidarietà che il mondo del Volontariato ci propone: "Acqua è vita - Diventa portatore d’acqua" È con questo spirito ci ritroviamo a festeggiare questo anniversario. Antonio Merlin Nelle foto, sopra: una “storica” gita dei donatori di Cerea; a sinistra: l’attuale presidente della sezione Fidas di Cerea, Antonio Merlin. La sezione oggi può contare su oltre 300 donatori volontari attivi e punta a superare nel 2004 la quota delle 600 donazioni Fidas Bovolone: festeggiati 40 anni di solidarietà Il gruppo, dopo un periodo di stasi, si è rinnovato ed ora è anche possibile contattare la sezione per posta elettronica all’indirizo: [email protected] La sezione di Bovolone è nata 40 anni fa, nel 1964, per volontà di un piccolo gruppo di bovolonesi, che ha deciso di unirsi per cercare di diffondere anche a Bovolone la cultura della donazione di sangue, a quei tempi ancora agli inizi. Col passare degli anni il gruppo è andato via via crescendo, fino a raggiungere, oggi, dei numeri lusinghieri, con circa 300 donatori attivi che, nel 2003, hanno effettuato più di 500 donazioni di sangue. Dopo un periodo di crisi che il gruppo ha conosciuto agli inizi degli anni ’90, anche a causa di vicende non dipendenti dalla volontà della direzione del gruppo, negli ultimi anni sta conoscendo un notevole sviluppo. Uno dei punti più importanti del successo conosciuto dalla sezione di Bovolone sta nell’intensa attività promozionale che sta svolgendo per cercare di raggiungere il più alto numero possibile di persone, soprattutto giovani.Questo è reso possibile grazie alle strette collaborazioni che si sono instaurate tra le varie istituzioni e gruppi operanti a Bovolone: prima tra tutti l’Amministrazione comunale, ma non solo. Da un paio d’anni, infatti, il gruppo è presente anche in occasione della Fiera di San Biagio, l’evento più importante che si svolge a Bovolone, in uno spazio messo a disposizione dagli organizzatori per la distribuzione di materiale informativo e con la mongolfiera. Ottimi rapporti, inoltre sono stati stretti anche con i gruppi contradali, partecipando, sempre con materiale informativo e con la mongolfiera, alle varie manifestazioni e sagre da loro organizzati. A questo si devono aggiungere i frequenti incontri che si hanno con il medico del Centro Trasfusionale dell’Ospedale di Bovolone, al fine di cercare di migliorare il servizio offerto ai donatori che, nonostante le varie difficoltà legate al taglio dei finanziamenti, hanno deciso di rivolgersi al nostro ospedale per compiere il loro gesto di solidarietà. La sezione, inoltre, organizza varie attività di aggregazione dei donatori: non solo la festa che si tiene ogni due anni, ma anche l’assemblea e la castagnata, che quest’anno si è svolta il 30 ottobre, e viaggi. Tutte queste attività sembrano premiare la sezione di Bovolone anche per il 2004: il bilancio dei primi sei mesi è estremamente incoraggiante con 50 donazioni effettuate in più rispetto allo stesso periodo del 2003, tant’è che a fine anno si punta a superare la soglia delle 600 donazioni. Oltre che con i normali mezzi, è possibile contattare la sezione anche per posta elettronica all’indirizzo [email protected]. Carlo Venturi Nella foto, in alto: partecipazione della Fidas Bovolone alla Fiera di S. Biagio; a sinistra: i donatori di Bovolone, in gita, posano davanti al Sacrario militare di Redipuglia. NOI DONATORI 9/12 30-11-2004 15:58 Pagina 4 12 S.E. il Vescovo, durante una recente visita agli stabilimenti dell’azienda, si è recato anche nella sede della sezione Donatori volontari di sangue Fidas Padre Carraro ospite delle Officine Biasi I donatori della sezione Officine Biasi hanno celebrato, domenica scorsa 3 ottobre, l’annuale festa ed il 32° di fondazione del gruppo. Oltre trent’anni di volontariato, un percorso lungo e denso di attività. La "giornata del donatore" ha avuto inizio con il ritrovo dei partecipanti presso l’antica chiesa romanica di S. Severo, a Bardolino, per la celebrazione della S. Messa, durante la quale il celebrante, don Aleardo, ha avuto parole di plauso e incoraggiamento per la meritoria attività dei donatori. Successivamente, presso un noto ristorante del lago, si è tenuta l’assemblea della sezione. Il presidente Armando Lovato, nel porgere il saluto di benvenuto, ha illustrato l’annuale relazione alle 200 persone intervenute tra cui, assai gradita, è risultata la presenza del presidente provinciale Fidas, Silvano Salvagno, che ha voluto leggere una toccante lettera inviatagli da una persona pesantemente toccata nel fisico e che ha potuto superare le difficoltà grazie al dono del sangue. Era presente, come sempre alle manifestazioni dei donatori della sezione, anche l’ing. Paolo Biasi, presidente onorario nonché primo sostenitore dell’attività della sezione. Proseguendo nella sua relazione, Lovato ha evidenziato i positivi risultati ottenuti nello scorso anno, rilevando come all’interno dell’azienda ci siano stati 9 nuovi donatori, portando così il numero di quelli attivi a 115, mentre le donazioni di sangue salite da 265 a 283. Il presidente ha concluso il suo intervento raffrontando questi dati con le dimensioni aziendali, ed è certamente un dato lusinghiero di cui i donatori della sezione Officine Biasi possono andare orgogliosi. Ha poi preso la parola il segretario-tesoriere Gabriele Totolo che ha illustrato le diverse attività promozionali della sezione, tra cui la tradizionale marronata, la sempre partecipata ed interessante gita. Ha voluto inoltre ricordare la visita che S.E. padre Flavio Roberto Carraro, vescovo di Verona, ha recentemente fatto alle Officine Biasi e che i donatori di sangue hanno avuto l’onore di ospitare nella loro sede all’interno dell’azienda. La "giornata del donatore" si è infine conclusa con la premiazione dei numerosi donatori che hanno raggiunto significativi traguardi. A loro è stato rivolto un caloroso applauso. Infatti sono stati loro, i donatori volontari di sangue, i veri protagonisti della festa. Silvano Muraro Nella foto, da sinistra: il presidente della sezione Armando Lovato, l’ing. Paolo Biasi, S.E. il vescovo padre Flavio Roberto Carraro, il dott. Giovanni Biasi, il presidente provinciale Fidas Silvano Salvagno, il segretario della sezione Gabriele Totolo Festeggiati i 33 anni delle Sezioni Riunite presente il presidente onorario Arrigo Scapini fondatore del gruppo nel 1971 Fidas Salizzole: l’unione fa la forza Le Sezioni Riunite della Fidas Verona di Salizzole hanno recentemente festeggiato il 33esimo anno di fondazione dell’associazione riunendo donatori e donatrici, oltre 300 persone, ma soprattutto tanti e tanti giovani, per una giornata di festa a Peschiera del Garda dove, dopo la celebrazione della S. Messa, si è svolto il pranzo comunitario. Ed è stata anche l’occasione per conferire alcuni riconoscimenti ai soci che hanno raggiunto il numero di donazioni previste dallo statuto e anche a coloro che, per l’impegno profuso, hanno conseguito altri numeri importanti. Oltre ai diplomi di benemerenze, alle medaglie di bronzo e d’argento sono state consegnate anche numerose medaglie d’oro. Sono stati premiati con medaglia d’oro, conferita dalla Fidas-Sezioni Riunite di Salizzole, Luigino Cecilli, Fernando Clementi, Filippo Fagnani, Giuseppe Filippi, Teresa Guarnieri, Flavio Mantovani, Antonio Olivieri, Josè Maria Serafini, Vincenzo Sganzerla e Antonio Tomezzoli. Premiati con medaglia d’oro, offerta dall’Amministrazione comunale di Salizzole, per aver raggiunto il numero significativo di 60 donazioni, anche Angelo Bonfante, Corrado Brunelli, Gian Paolo Favalli, Alberto Fazioni, Flavio Fiorini, Giancarlo Lovato, Maria Rosa Mantovanelli, Flavio Mirandola, Gerardo Sargenti. Croce d’oro per le 75 donazioni a Paolo Battistella, Aldo Faustini, Giuseppe Grella e Giancarlo Cavatton. Si sono infine particolarmente distinti, con 100 donazioni, Dino Corrà, Martino Fagnani, Aldo Guarnieri che sono stati premiati con distintivo d’oro al merito. Presente anche il presidente onorario Arrigo Scapini, fondatore dell’associazione nel lontano 1971, che ancora oggi, nonostante i suoi 76 anni, è attivo sostenitore delle attività del gruppo e che con fierezza dichiara: “La Fidas di Salizzole è risultata la migliore sezione del Veronese dal punto di vista dell’incremento dei soci e anche come numero di donatori in rapporto al numero degli abitanti”. Si parla infatti di 500 donazioni annuali su 3500 abitanti. Numeri importanti e significativi dai quali si deduce la generosità d’animo dei molti volontari che sanno offrire gratuitamente la loro grande disponibilità. Lidia Morellato Nella foto: un gruppo di donatori delle Sezioni Riunite di Salizzole La Fidas è arrivata in Norvegia! Frequentando il GGF (Gruppo Giovani Fidas), oltre che collaborare fra giovani per propagandare il dono del sangue in iniziative che coinvolgono tutta Verona e provincia, nascono delle belle amicizie fra i giovani delle varie sezioni. Per questo motivo, Roberto e Giordano di Povegliano e Stefano di Caselle hanno deciso di andare a passare le vacanze nella terra dei vichinghi: la Norvegia. Hanno girato un po’ ovunque, ma, non trovando nessuna traccia di una Fidas locale, i nostri amici hanno indossato il fido “cappellino rosso” e portato anche nel lontano Nord Europa il nome Fidas Verona. Presi contatti con diverse ragazze locali, sembra abbiano cercato di fondare una sezione unicamente femminile con lo scopo di organizzare un gemellaggio Fidas Verona-Fidas Norvegia. Non sappiamo se siano riusciti nel loro intento, ma una cosa è comunque sicura: la Fidas non conosce frontiere! Nella foto: da sinistra Roberto, Stefano e Giordano nella città di Bergen, con sullo sfondo il quartiere Bryggen dichiarato patrimonio mondiale dell’Unesco.