CON IL PDL ANNO LXI N.145 La Idem campionessa di faccia tosta: «Non mi dimetto» Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Il lavoro non cresce in piazza. La manifestazione di Cgil, Cisl e Uil non sia lʼalibi per lʼimmobilismo del sindacato Francesco Signoretta Il lavoro non cʼè. E non basta portare la gente in piazza per crearlo come per incanto. Cgil, Cisl e Uil lo sanno bene e, perfino il ministro Giovannini, quando cerca di suonare la grancassa a favore del governo, non si spinge più in là di 600mila nuovi possibili occupati. Acqua fresca di fronte a una disoccupazione abbondantemente al di sopra del 12% (cifre ufficiali) e a una situazione di sofferenza che vede un giovane su due tagliato fuori dal mercato del lavoro. Ma è tutto da dimostrare che lʼobiettivo possa essere raggiunto. Così, non avendo soluzioni nel cassetto, il sindacato più allineato ha deciso una volta di più di prendere in giro chi ancora crede (e non sono in molti) nellʼazione della Triplice. A Roma hanno sfilato in 100mila (almeno così dicono gli organizzatori), ma questo non porterà nessun contributo aggiuntivo al tavolo del governo, che mercoledì dovrebbe affrontare il problema in Consiglio dei ministri. Susanna Camusso, chiede investimenti e non flessibilità, Raffaele Bonanni vorrebbe addirittura che le regole le scrivessero le parti sociali e non lʼEsecutivo, Luigi Angeletti dice che la misura è colma e non se ne può più di troppi slogan e di mancanza di misure concrete. Proposte zero, mentre il governo pesta lʼacqua nel mortaio ed è ancora fermo ai provvedimenti del “fare” che introducono delle novità, ma non rappresentano certo la scossa di cui il mercato del lavoro ha bisogno. Deve essere chiaro che Letta non può creare lavoro come per incanto, dalla sera alla mattina. A Palazzo Chigi si chiedono solo delle regole nuove, più adeguate alle necessità del momento, poi saranno gli imprenditori privati a fare il resto, a costruire i capannoni. In questo senso le semplificazioni vanno bene, ma qualcuno deve trovare il coraggio di smontare le ingessature introdotte lo scorso anno dalla Fornero sotto il ricatto della Cgil e del Pd. Sono state quelle che hanno accelerato il declino: si ripromettevano la trasformazione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato e invece hanno impedito gli uni e gli altri. Adesso bisogna ripartire da lì, cancellando lʼerrore. Poi ci sono i cavalli di battaglia della campagna elettorale del Pdl: costi zero per chi assume, zero burocrazia, niente aumenti dellʼIva e stop allʼImu sulla prima casa. Se lʼeconomia riparte, riparte anche il la- WWW.SECOLODITALIA.IT d’Italia domenica 23/6/2013 ➼ ➼ ➼ Fassina: «I ricchi diano di più». Il Pd si prepara a rilanciare la patrimoniale? DI LELLO PAG.3 ➼ REDAZIONE PAG.3 ➼ Carrello della spesa mai così vuoto da 40 anni: crollano i consumi di carne, pesce e frutta Allarme mutui, il 7,7% delle famiglie italiane non può pagare le tasse REDAZIONE PAG.4 ➼ voro. Lʼobiezione è che sarebbe bello, ma mancano le risorse. In realtà, però, Pd e Cgil si pongono il problema di non far fare bella figura al Cavaliere. Anche ieri la Camusso, da piazza San Giovanni, ha lanciato una frecciatina a chi vorrebbe eliminare lʼImu, affermando che così si premia la proprietà. Torniamo, insomma, alla concezione del vecchio Pci, secondo cui la proprietà è un furto. Polemiche a parte le ristrettezze economiche ci sono davvero e le cose da fare sono tante. Ecco perché Berlusconi, che ha ben presente la necessità di dare un lavoro ai giovani e ai disoccupati, ha invitato il presidente del Consiglio ad andare a Bruxelles e battere i pugni sl tavolo per rivendicare quella golden rule che consentirebbe alle spese per investimenti e occupazione di essere scorporate dal deficit. Letta, invece di tranquillizzare la Mertkel, tranquillizzi gli italiani. E i sindacati la smettano di proiettare film già visti, riconoscano che con la riforma Fornero è stato commesso un grave errore e si diano da fare per cambiarla. Il Paese non può più aspettare. Nessuno scopre nulla, del resto. Germania e Francia, quando nel 2003 hanno avuto problemi di deficit, non ci hanno pensato due volte a sforare e senza chiedere il parere di nessuno. Non si capisce perché lʼItalia, che versa annualmente 18 miliardi di euro a Bruxelles e ne incassa solo 10 sotto forma di fondi Ue, dovrebbe comportarsi diversamente. La storia è piena di condannati che si sono visti recidere la testa, ma non si conosce nessuno che di sua spontanea volontà abbia messo il capo sul ceppo del boia invitandolo ad azionare la scure. Lʼautolesionismo non è un valore. Guido Liberati Giocavano ancora Falcao e Platini, la musica scopriva il fenomeno Michael Jackson, Beppe Grillo era un comico emergente e Silvio Berlusconi non aveva ancora comprato il Milan. E lui era già in Parlamento. Il 12 luglio compirà i trentʼanni di attività parlamentare (si è fatto tutte le legislatura dalla IX alla XVII, una anche da presidente della Camera), ma in fondo Pierferdinando Casini è rimasto lo stesso che trentʼanni fa voleva ringiovanire la politica. Dopo Dc, Ccd, Udc, Scelta Civica e otto legislature tra Camera e Senato, Casini ha annunciato la nascita dellʼennesimo soggetto politico. Lʼoccasione è stata data da un confronto tutto interno allʼUdc sulla «svolta liberale (ma anche popolare, ha spiegato) per cambiare lo Stato, creare lavoro, costruire un nuovo partito». Dovrebbe essere una risposta al fallimento dellʼalleanza con Scelta Civica e alla conferenza stampa convocata last minute da Monti martedì scorso per sancire il divozio senza aver prima avvertito i dirigenti scudocrociati. Insomma , ha lasciato capire Casini, lʼUdc è più forte di prima e continuerà per la sua strada per risalire la china della batosta elettorale. Ma come? Dando vita ad una «costituente popolare» che raccolga tutte le forze centriste e moderate, compreso lo stesso Monti. Le nuove linee politiche di Casini? Sembrano un copia e incolla del programma del Pdl. Piuttosto tardivo. «Basta tasse, è ora di puntare sullo sviluppo rinviando lʼaumento dellʼIva, riducendo drastica- mente il cuneo fiscale e creando posti di lavoro per i giovani». Per Casini gli errori non sono stati commessi solo in Italia, ma anche in una Ue che con il suo «rigore eccessivo rischia di far morire la comunità e di alimentare populismi e antieuropeismi», evidente la stoccata a Monti, che del rigore europeista è stato il paladino, ma anche un implicito riconoscimento della politica di Berlusconi. Infine un chiarimento anche con lʼesecutivo in carica:« LʼUdc é orgogliosa – ha detto Casini – di essere stata la prima a battersi per il governo delle larghe intese, ma questo non significa che Enrico Letta possa tirare a campare perché dalla crisi si deve uscire rapidamente». E sul “tirare a campare”, Casini è il massimo esperto. Provaci ancora Pierferdy: alla vigilia delle 30 candeline in Parlamento, Casini prepara un nuovo partito Campionessa di faccia tosta: il ministro Idem non si dimette e non chiarisce 2 Valter delle Donne Chi si aspettava le dimissioni è rimasto deluso. Il ministro delle Pari Opportunità, Josefa Idem, ha convocato i giornalisti a Palazzo Chigi, non per annunciare l'abbandono dell'attuale incarico ma per sfogarsi contro la stampa, le critiche e le offese (del leghista Borghezio) dopo essere finita nella bufera per presunti abusi edilizi ed evasione fiscale. «Sono una cittadina onesta. Vi sono state irregolarità e ritardi e sanerò quel che c'è da sanare» ha detto l'esponente Pd, ma «non a fare la commercialista, oppure la geometra e nemmeno l'ingegnera. Per questo - ha detto - «visto il peso del mio lavoro e le assenze dovute all'attività, ho delegato tutte le mie questioni amministrative, quelle fiscali e quelle edili a persone a me vicine e professionisti, dando un'indicazione chiara: voglio che tutto sia fatto nel rispetto delle regole«. Nei dettagli è entrato il suo avvocato. Chiarendo, innanzitutto, che per quanto riguarda l'ipotetico abuso edilizio, non sono state rilevate violazioni di carattere penale ma solo irregolarità amministrative. Quanto al capitolo Ici-Imu, non è vero che «non sono state pagate« ha assicurato il legale, Luca Di Raimondo. Entro i termini di legge è stata dichiarata quale fosse la dimora familiare (obbligo previsto dall'Imu) e si è proceduto al pagamento con ravvedimento operoso consentito dalle norme in vigore. Sottolineando la differenze tra Ici e Imu, l'avvocato ha comunque assicurato che nel momento in cui emergessero profili di irregolarità relativamente all'esenzione dell'Ici, saranno pagate sanzioni e interessi. Infine la questione dei contributi previdenziali versati dal Comune di Ravenna quando la Idem era assessore, dopo che era stata assunta un mese prima dall'associazione di cui il marito era presidente. Incarichi poi entrambi lasciati per affrontare gli allenamenti per le qualificazioni pre-olimpiche. Dalla sequenza degli avvenimenti, secondo l'avvocato Di Raimondo, emerge che «la linearità del comportamento della ministra è adamantina». La conferenza stampa è finita con momenti di tensione. Il ministro ha concluso l'incontro con i giornalisti dopo aver risposto a tre domande. Nonostante l'insistenza e le proteste di chi le chiedeva se fosse pronta a dimettersi nel caso venisse indagata, l'esponente dell'esecutivo ha lasciato la sala, seguita poi dal suo legale. Lunedì la terza prova scritta per i maturandi: ma il quizzone non fa paura Redazione Si avvicina la terza e ultima prova scritta della Maturità, il cosiddetto 'quizzone', in calendario per lunedì, 24 giugno. Il ministro Carrozza ha invitato i ragazzi a non sottovalutarla perché può essere insidiosa. Ma 2 maturandi su 3 già sanno le materie e il 19% afferma di conoscere anche alcune delle domande grazie alla "soffiata" dei prof della commissione. È quanto emerge da una ricerca svolta da Skuola.net alla vigilia dell'appuntamento. Dato che la prova non viene redatta dal Ministero ma dai membri della commissione, gli studenti ricorrono a una prassi ormai consolidata: l'appello alla benevolenza dei commissari per avere qualche anticipazione, magari sfruttando la conoscenza personale con uno dei membri interni. Il regolamento ministeriale parla chiaro: i maturandi non possono conoscere né le materie né tantomeno i quesiti della terza prova. Questi ultimi sono formulati dalla com- missione scegliendo fra massimo cinque materie fra tutte quelle studiate in quinto, incluse quelle oggetto di prima e seconda prova. Tuttavia i maturandi 2013 affermano di essere riusciti a strappare ai commissari qualche anticipazione: il 19% afferma di conoscere già le materie e anche alcune delle domande, mentre il 42% si limita alle sole materie. Conoscere anche solo le materie con assoluta certezza rappresenta un vantaggio non da poco: permette infatti di ottimizzare i tre giorni di stop tra seconda e terza prova ripassando solo le materie che saranno effettivamente richieste. Tuttavia, sembra che non tutti i maturandi passeranno le ultime ore in vista della prova seguendo una ferrea disciplina monastica: poco più di uno su tre confessa che studierà per la maggior parte del tempo, mentre oltre la metà bilancerà il tempo disponibile tra studio e riposo. Infine uno su dieci darà la precedenza al riposo, convinto che aggiungere ore di studio alla preparazione in questa fase sia dannoso. Ma le prime due prove scritte sono servite anche a saggiare la severità della commissione. A sentire i maturandi, i controlli sembrano abbastanza severi e non è un caso se chi ha copiato col telefonino, stando ai dati di Skuola.net, si è attestato intorno al 5-6% tra prima e seconda prova. Fassina: «I ricchi diano di più». Il Pd si prepara a rilanciare la patrimoniale? Aldo Di Lello La lingua batte dove il dente duole. Ogni tanto arrivano dal Pd segnali di vecchia ideologia rivolta alla lotta di classe. Ecco cosa ha detto recentemente Stefano Fassina: «La disuguaglianza si aggredisce facendo un po' di ridistribuzione del reddito». E fin qui siamo in una posizione di principio cara alla sinistra italiana: il mito della giustizia redistributiva. Ma poi il "giovane turco" fa scivolare una frase che sembra proprio una velata minaccia: «Proprio la disuguaglianza è causa della crisi, dobbiamo fare politica di conseguenza. Chi si trova in posizione agiata deve dare un contributo». Che vuol dire «fare politica di conseguenza»? Se Fassina non era in vena di scherzi, può voler dire solo che la partecipazione al "governo di servizio" non ha affatto spinto il Pd abbandonare nel cassetto il sogno di varare una bella (si fa per dire) imposta patrimoniale, magari a seguito di una eventuale nascita di un esecutivo sostenuto dagli "ascari" ex grillini. Fantapolitica? Non tanto, se consideriamo che Fassina non è uno qualunque, ma un viceministro all'Economia. Lo spettro della patrimoniale s'era riaffacciato nel gennaio scorso, ma, visto che eravamo in campagna elettorale, Bersani aveva subito stroncato sul nascere l'insidiosa discussione affermando che una tassa «sulla ricchezza» già esisteva e si chiamava Imu. Poi però era nuovamente circolata un proposta di Fassina del 2011 volta a introdurre surretizia- mente l'imposta patrimoniale attraverso un prelievo erariale progressivo sugli immobili che non fissero prima casa. Chissà che colpo per la Idem! Ma, indipendemente da quelle che protrebbero essere le varie opzioni offerte dalla fervida fantasia del Fisco, quel riferimento alle tasse come strumento di giustizia (in un Paese in cui la pressione fiscale ha superato il 50 per cento!) la dice lunga sull'orizzonte ideologico in cui si muovano ancora tanti esponenti della sinistra. E questo nonostante le dure lezioni della storia venute negli ultimi trent'anni abbiano dimostrato che c'è un unico modo garantire un effettivo benessere per tutte la classi sociali: la riduzione delle tasse. Quando crollò il Muro di Berlino, Fassina era ancora un ragazzo. Ma fece probabilmente in tempo per capire che il vero obiettivo del comunismo non era combattere la povertà, ma abbattere la ricchezza. mentre la quantità dei prodotti ha imboccato la strada della caduta libera. Si risparmia sul cibo per far fronte alle spese per i servizi necessari (gas, acqua, luce, carburanti, mutui, affitti), mentre si va alla ricerca di prodotti meno pregiati e di scarsa qualità che hanno prezzi più accessibili. Una tendenza proseguita e accentuata anche nel primo quadrimestre del 2013, indica ancora l'indagine della Confederazione italiana agricoltori, in occasione della VII Conferenza economica di Lecce. Anche nel 2012 ogni famiglia ha centellinato gli acquisti. All'alimentazione ogni nucleo familiare ha destinato 5.760 euro, poco più del 19 per cento della spesa complessiva. «Oggi – evidenzia la Cia – la situazione è ben peggiore e c'è una grande preoccupazione per il futuro. Siamo in presenza di una flessione drammatica che si prolungherà nel tempo e che è destinata a incidere nel lungo periodo sulle abitudini alimentari». Carrello della spesa mai così vuoto da 40 anni: crollano i consumi di carne, pesce e frutta Redazione Ancora tempi di vacche magre per le famiglie: la crisi è entrata di prepotenza nel carrello della spesa. Un livello così basso di acquisti per la tavola, a prezzi invariati, non si vedeva da quarant'anni, quando però le aspettative degli italiani erano ben diverse da quelle attuali. Più di 16 milioni di famiglie, di fatto due su tre, nel 2012 hanno tagliato gli acquisti per la tavola, con un calo dei consumi del 3,2 per cento sul 2011. In un anno sono crollati gli acquisti di carne, pesce, frutta, verdura, latte, vino e olio. Siamo tornati ai livelli degli anni '70, nel momento dello shock petrolifero che costrinse tutti a tirare la cinghia. È l'allarme della Cia, confederazione degli agricoltori. In soli cinque anni l'alimentare ha subito un “colpo di scure” di circa 20 miliardi di euro, 8 miliardi solo nell'anno passato. Per mangiare si spende, in valore, più al Sud (484,40 euro a famiglia) rispetto al Nord (473,50 euro) e al Centro (479,30 euro), 3 Papa Francesco: «Mai visto un camion da trasloco dietro un carro funebre» 4 Desiree Ragazzi «Io non ho mai visto un camion da trasloco dietro un corteo funebre, mai». Per denunciare la vanità di accumulare soldi e cose, che da morto nessuno si porta dietro, il Papa nella omelia della messa a Santa Marta ha usato una delle sue espressioni ironiche che attirano subito l'attenzione. Per argomento e immediatezza, le parole pronunciate ricordano la citazione di nonna Bergoglio ricordata alcune settimane fa dal Pontefice: «Mia nonna diceva sempre “bambini, il sudario non ha tasche”». Nella vita dunque si possono accumulare “tesori che la morte vanifica”, ma c'è un tesoro che nessuno può portare via, che non è quello «che hai risparmiato per te», ma «quello che hai dato agli Redazione Un manuale per invecchiare in salute, dal titolo "Imparare la longevità", e la proposta di istituire un “bollino d'argento" che certifichi la qualità delle Residenze Sanitarie Assistenziali (Rsa) e delle Residenze Protette (Rp), in base ad indicatori come il minor numero di cadute, ulcere da decubito, perdita di peso degli anziani ospiti. Sono i due obiettivi per il 2013 di Italia Longeva, la Rete nazionale di ricerca sull'invecchiamento e la longevità attiva, istituita dal ministero della Salute con la Regione Marche e l'Inrca di Ancona. Opuscolo e “bollino" sono stati presentati nella sede della Regione Marche dal governatore Gian Mario Spacca e dal presidente di Italia Longeva Roberto Bernabei. Lo scopo – ha spiegato Bernabei – è «promuovere l'invecchiamento attivo e in buona salute spiegando come perseguirlo, ma anche suggerire agli italiani gli indicatori per valutare come dovrebbero essere le Rsa di qualità». La Regione Marche è in Italia quella dove si vive di più, ed è stata la prima a investire sul concetto di vecchiaia attiva. Anche attraverso un progetto di politica industriale e un bando da 16 milioni di euro, vinto da sei filiere di imprese locali che si occupano di domotica e sensoristica applicata alla telemedicina. «Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin - ha detto Spacca - si è impegnata a sostenere le attività di Italia Longeva e a chiedere che il tema dell'invecchiamento attivo sia inserito nell'agenda del prossimo G20, e venga affrontato anche all'Expo di Milano, per quanto riguarda il settore della nutrizione e alimentazione». altri». La sete di possesso, cercare di accumulare tante cose, ha commentato Papa Francesco, non lascia tranquilli, rende vanamente inquieti. «Il Signore – ha detto – ci ha fatto inquieti per cercarlo, per trovarlo, per crescere. Ma se il nostro tesoro è un tesoro che non è vicino al Signore, che non é dal Signore, il nostro cuore diventa inquieto per cose che non vanno, per questi tesori… Tanta gente, anche noi siamo inquieti… Per avere questo, per arrivare a questo alla fine il nostro cuore si stanca, mai è pieno: si stanca, diventa pigro, diventa un cuore senza amore. La stanchezza del cuore. Pensiamo a quello. Io cosa ho: un cuore stanco, che soltanto vuol sistemarsi, tre-quattro cose, un bel conto in banca, questo, quell'altro? O un cuore inquieto, che sempre cerca di più le cose che non può avere, le cose del Signore? Questa inquietudine del cuore bisogna curarla sempre». Invecchiare in salute: ecco il manuale. Le Marche la regione dove si vive di più Allarme mutui, il 7,7% delle famiglie italiane non può pagare le rate Redazione La crisi e tassi ipotecari più alti d'Europa mettono sempre più in difficoltà gli italiani che hanno stipulato un mutuo. E il 7,7% delle famiglie, ossia 254mila, non ce la fa più a pagare le rate. È il calcolo di Adusbef-Federconsumatori sulla base dei dati Bce riferiti ad aprile 2013. Su un totale di tre milioni e 300mila mutui, per una consistenza che ammonta in totale a 364,183 miliardi di euro, «una quota del 33%, pari a un milione e 100mila – spiegano le associazioni dei consumatori in una nota – eccede il tasso soglia della legge antiusura 108/96 e sono annullabili per usura». I tassi di interesse, si spiega nella nota, sono pari al 4,46% in media in Italia, contro il 3,34% della media Ue, con un differenziale di 112 punti base. E un italiano che ha contratto un mutuo di 100mila euro a 30 anni, paga «una rata mensile di 64 euro più alta (768 euro in più all'anno) del mutuatario di Eurolandia, con un pizzo di 23.040 euro in più a conclusione del contratto di mutuo, rispetto ad un cittadino dell'area euro». Ma, concludono Adusbef-Federconsumatori, «quando il tasso di mora, le penali e le varie spese, tutte messe insieme superano il tasso soglia, stabilito dalla legge antiusura 108/96, anche i mutui diventano usurari e possono essere annullati con le relative procedure giudiziali». Turchia, i contestatori spaccati. Bonino: «Non isoliamo Ankara» Antonio Pannullo Ci sono stati nuovi scontri nella notte tra giovedì e venerdì ad Ankara fra polizia e manifestanti. Le forze antisommossa hanno usato i gas lacrimogeni per disperdere gruppi di dimostranti nel quartiere di Tunali e di via Kennedy. Segnalati anche incidenti a Mersin a margine della cerimonia inaugurale dei Giochi del Mediterraneo in presenza del premier Recep Tayyip Erdogan. Si segnalano incidenti anche tra gli stessi contestatori: un gruppo di circa 50 estremisti islamici armati di bastoni e coltelli ha attaccato una assemblea di diverse decine di giovani anti-governativi in un parco di Yenikoy, a Istanbul. Gli assalitori urlavano "Allah Akbar!", secondo diverse persone che partecipavano all'assemblea. Un giovane antigovernativo è stato ferito. La deputata dell'opposizione Melda Onur ha definito l'episodio preoccupante, riferisce Hurriyet online. Un altro gruppo di attivisti islamici ha cercato di disturbare le proteste a Piazza Taksim. Intanto il governo comincia a prendere i primi provvedimenti contro la piazza violenta: 18 manifestanti simpatizzanti del Partito Socialista degli Oppressi e del Partito comunista Marxista Leninista arrestati mercoledì a Istanbul sono stati formalmente accusati di appartenere a «una organizzazione terrorista e danneggiamento di beni pubblici». I 18 detenuti sono stati trasferiti in carcere. La polizia antiterroristica ha effettuato decine di arresti negli ultimi giorni a Istanbul, Ankara, Adana e Smirne. «Non è il momento di chiudere la prospettiva europea della Turchia, semmai è il momento di rilanciarla, aprendo, oltre al capitolo sulle politiche regionali, anche quelli sui diritti fondamentali e sulla giustizia», ha affermato in una nota il ministro degli Esteri Emma Bonino in un momento di grande tensione tra Ankara e l'Ue. «Nei confronti della Turchia - spiega la titolare della Farnesina - l'Europa non può sot- trarsi alla sua responsabilità storica di scegliere fra miopia e lungimiranza. In quest'ottica è necessario dinamizzare il processo negoziale, evitando di cedere alla reazione istintiva dell'irrigidimento di fronte alla linea adottata dalle autorità turche. L'Europa - ha proseguito Bonino ha bisogno di una Turchia pienamente democratica dentro i suoi confini, non fuori. Questo è l'obiettivo da perseguire. E la Turchia, come dimostra la sua stessa storia dell'ultimo decennio, necessita, a maggior ragione oggi, degli effetti benefici dello stimolo europeo». Insomma, secondo il capo della diplomazia italiana, «non è il momento di chiudere la prospettiva europea della Turchia, semmai è il momento di rilanciarla, aprendo, oltre al capitolo sulle politiche regionali, anche quelli sui diritti fondamentali e sulla giustizia. Se li avessimo aperti in passato, oggi avremmo più efficaci leve di dialogo nei confronti delle autorità turche. Se oggi commettiamo l'errore di complicare il percorso europeo di Ankara, domani avremo un'Europa meno credibile sulla scena internazionale», ha concluso. ratori federali del distretto della Virginia orientale, dove ha sede la Booz Allen Hamilton, il colosso delle consulenze high-tech per cui lavorava Snowden. Nelle ultime ore, sulla basi di documenti top secret ottenuti da Snowden quando lavorava come tecnico informatico alla Nsa, il Guardian ha peraltro pubblicato nuove rivelazioni. In particolare ha scritto che l'agenzia di intelligence di Londra GChQ avrebbe intercettato in segreto grandi quantità di dati internet e chiamate telefoniche sui cavi di fibra ottica a livello globale, per poi condividerle con la National Security Agency Usa. Il programma di sorveglianza della GChQ, secondo quanto ha scritto il Guardian, ha il nome in codice "Tempora" ed è stato avviato 18 mesi fa, mettendo gli 007 britannici in grado di passare al setaccio dati raccolti nell'arco di 30 giorni dalla rete di fibre ottiche, e di conservarli. Si tratta di rivelazioni che ora aggiungono nuove pressioni anche sul premier britannico David Cameron affinché dia rassicurazioni sul modo di raccolta dati, proprio mentre anche il presidente americano Barack Obama, per cercare di riparare almeno i danni di immagine causati dal Datagate, ha promosso una riunione con un organismo indipendente che si occupa di tutela della privacy. Le conseguenze delle rivelazioni di Snowden continuano ad allargarsi a macchia d'olio e potrebbero arrivare fino all'Onu. Il deputato russo Ruslan Gattarov, capo della Commissione per lo sviluppo della società dell'informazione, intende infatti rivolgersi alle Nazioni Unite, affinché si facciano garanti di Internet: «In modo che tutti, non solo gli Stati Uniti, abbiano accesso all'interruttore generale», ha detto, riferendosi all'accesso dell'intelligence Usa ai server di giganti come Google, Facebook, Twitter e Microsoft. Dopo essere uscito allo scoperto con un'intervista e con un social forum online, Snowden è frattanto sparito. Gli Usa chiedono a Hong Kong di estradare la “talpa” Snowden Giovanni Trotta La giustizia Usa stringe il cerchio attorno ad Edward Snowden, la "talpa" del Datagate: dei procuratori federali lo hanno formalmente accusato di spionaggio e hanno chiesto alle autorità di Hong Kong di arrestarlo. Lo rivela il Washington Post, poche ore dopo che era emersa la notizia che ci sarebbe per lui un jet privato pronto per portarlo dalla ex colonia inglese in Islanda, dove potrebbe chiedere asilo politico. Citando funzionari Usa, il giornale ha scritto che il testo dell'incriminazione resta al momento riservato e che Snowden è accusato anche di furto di proprietà del governo, mentre alle autorità di Hong Kong è stato chiesto di intervenire sulla base di un mandato di arresto provvisorio. Il giornale precisa che l'accusa è stata avanzata dai procu- 5 Il ministro degli Esteri: da Roma ogni aiuto possibile alla Siria, meno che le armi Redazione L'Italia fornirà ai ribelli siriani tutto l'aiuto possibile tranne le armi. Lo ha ribadito il ministro degli Esteri italiano Emma Bonino al termine della conferenza degli "Amici della Siria" che si è svolta a Doha. Qualsiasi tipo di aiuto comunque, ha sottolineato Bonino, «passa per la com- prensione di chi è l'opposizione, quanta credibilità ha e che tipo di controllo ha sul terreno». L'unica soluzione al conflitto in Siria é una conferenza di pace. Lo ha detto il ministro Bonino al termine della riunione. Gli 11 ministri sono d'accordo che ora più che mai bisogna «alimentare il processo che porti a Ginevra 2» anche in vista della riunione del 25 giugno Onu-UsaLega Araba. «Ginevra 2 deve essere l'applicazione di Ginevra 1», ha aggiunto la Bonino spiegando che su questo si è concordato dopo l'articolata discussione tra i ministri del gruppo degli "Amici della Siria". A Ginevra 1 si «era trovato il consenso di tutte le parti, Russia compresa, sulla necessità di creare un governo di transizione con piene competenze e pieni poteri». Intanto Washington sempre più guerrafondaia: «Gli Stati Uniti aumenteranno il loro aiuto all'opposizione politica e militare per mettere fine allo squilibrio sul terreno in Siria», ha detto infatti il segretario di Stato Usa John Kerry alla riunione in Qatar. Perugia, bisogna valorizzare subito il territorio di San Martino invece di consolidarne i disagi 6 Il Pdl chiede di sbloccare i fondi per la formazione professionale nella Tuscia Redazione La recente modifica estiva delle linee urbane ed extraurbane di Umbria Mobilità ha sollevato molti disagi e relative proteste tra gli utenti di molte zone del Perugino. Con la variazione della linea E anche i residenti a San Martino in Campo hanno subito un drastico taglio dei collegamenti urbani. Il sottopasso in esame ha una lunga storia di critiche e proteste senza però che vi sia stata una soluzione esaustiva alla questione. Fu costruito in seguito alla chiusura del pericoloso attraversamento a raso sulla E45 ma, invece di optare per un cavalcavia, si pensò di scavare il sottopasso senza tenere conto della presenza di falde acquifere a pochi metri nel sottosuolo. Questioni di opportunità economica, si potrebbe pensare, ma in ogni caso si è dovuto far fronte ai frequenti allagamenti della carreggiata, risultato anche di una copiosa fuoriuscita di acqua da una fenditura nel muro. Le pompe utilizzate per risolvere il problema si sono dimostrate insufficienti, e ormai da anni si assiste allʼincapacità dellʼamministrazione di trovare risposte esaustive. Anzi, una ne hanno trovata: quella di alzare il manto stradale, in continuo disfacimento per lʼacqua, di 40/60 cm in modo da nascondere più che risolvere; e soprattutto ren- dendo impossibile il passaggio ad autobus di linea e mezzi di trasporto con altezza superiore ad una macchina. Alle proteste, che si sono alzate allʼassemblea pubblica indetta nella sezione del Pd, lʼassessore alle Infrastrutture Ilio Liberati ha risposto invitando i cittadini a costituire un comitato con tecnici di fiducia (pagati dallo stesso comitato!) per trovare una soluzione alternativa. Il consigliere comunale del Pdl Carlo Castori è intervenuto sulla questione ricordando come tutta la zona tra San Martino in Campo, San Martino in Colle e Santa Maria Rossa sia spesso e volentieri dimenticata dallʼamministrazione comunale: «Il taglio della linea E comporta notevoli disagi a tutti gli utenti, ma con lʼinnalzamento della sede stradale nel sottopasso di San Martino si consolidano i disagi della popolazione invece di risolverli. Spesso - continua Castori - non si tengono nel giusto conto le esigenze pubbliche dei cittadini e le risposte rischiano anche di peggiorare le condizioni di vita di alcune località che sono state maltrattate dallʼAmministrazione comunale». Redazione Arriva sulla scrivania dellʼassessore alla Sanità della Regione Emilia Romagna il caso dello spostamento della guardia medica da Sestola a Fanano, nel Modenese. A porre la questione è il consigliere del Pdl Andrea Leoni che, con unʼinterrogazione, si è fatto portavoce delle proteste e delle preoccupazioni che arrivano da Sestola, “perla dellʼAppennino". «Una decisione – sostiene Leoni - che è in contrasto con le esigenze di presidio medico-sanitario legate al consistente afflusso turistico che caratterizza notoriamente il Comune di Sestola. Non per niente contro la decisione dell'Ausl è immediatamente partita una petizione, sostenuta unanimemente da tutte le forze politiche sestolesi. Proprio recentemente i residenti della montagna hanno contestato, sempre attraverso una raccolta di firme, la decisione di togliere il medico dellʼemergenza urgenza dal punto di primo intervento a Fanano. Nel corso degli anni sono davvero troppi i servizi che sono stati tagliati per gli abitanti della montagna modenese, il tutto utilizzando lʼambiguo termine di “riorganizzazione". A questo punto – sostiene Leoni – è ne- cessario comprendere il motivo della decisione dell'Ausl, dato che quello del risparmio dei costi appare del tutto infondato, e soprattutto è necessario convocare un tavolo composto dai vertici dell'Ausl e dagli amministratori locali per affrontare le criticità del piano di razionalizzazione varato dall'Ausl modenese. Le naturali diffi- Sanità nel Modenese: la guardia medica di Sestola spostata a Fanano Redazione «Mentre i progetti per la formazione professionale nella Tuscia sono fermi, il vicepresidente della Regione Lazio e assessore alla Formazione Massimiliano Smeriglio fa “filosofia politica”. Proprio per questo, in sede di commissione Affari comunitari e internazionali alla quale ho partecipato in qualità di vicepresidente, ho chiesto spiegazioni e chiarimenti allo stesso Smeriglio». Lo dichiara il consigliere del Pdl alla Regione Lazio, Daniele Sabatini, che così prosegue: «La Provincia di Viterbo, come più volte denunciato dal presidente Marcello Meroi, è in attesa di ricevere le risorse relative alla triennalità 2011/2013 dei Fondi Sociali Europei (Fse) per diversi milioni di euro. Una cifra importante che è indispensabile per rilanciare i nuovi progetti sulle politiche del lavoro. Dallʼassessore, purtroppo, abbiamo ricevuto risposte evasive, vaghe e superficiali. La nostra è una richiesta chiara e precisa – continua Sabatini – per conoscere a che punto è lo sblocco delle risorse e, in caso negativo, come intende muoversi la Giunta di centrosinistra. Criticità evidenziate anche dal consigliere di maggioranza Valentini. Proprio per questo e considerata lʼapprossimazione nelle risposte dellʼassessore Smeriglio, presenterò a breve una interrogazione per avere spiegazioni concrete, a tutela di un intero territorio. Questi sono gli argomenti che la Giunta deve affrontare: basta con le promesse, gli annunci da campagna elettorale». coltà di chi vive in un territorio come quello montano – conclude il consigliere del Pdl - devono trovare nelle scelte di programmazione sanitaria unʼoccasione per rimuovere gli ostacoli e non certo per metterne degli altri. Non ci si può lamentare dello spopolamento della montagna e poi tagliare i servizi a chi ci vive». Giornata mondiale dei Puffi: anche a Roma le piazze invase dagli omini blu 7 Priscilla Del Ninno Anche Roma ha celebrato la Giornata Mondiale dei Puffi per ricordare la nascita di Peyo creatore delle famose creature «alte due mele o poco più», che torneranno al cinema dal 26 settembre con I Puffi 2 in 3D, distribuito da Warner. All'alba di sabato mattina i puffi hanno lasciato le loro minuscole tracce nei luoghi più belli di Roma, in quattromila sono protagonisti di una invasione blu tra Piazza di Spagna, Piazza Navona e Castel Sant'Angelo, sino a Via della Conciliazione e via del Corso. Il nome di battesimo di Peyo è Pierre Culliford. Nato in Belgio, a Bruxelles, il 25 giugno 1928. Peyo creò inizialmente il paggio medievale John e il suo amichetto Solfamì e solo nel 1958 creò i puffi, che poi divennero famosi in tutto il mondo. Sono stati tanti i luoghi nel mondo in cui si è celebrata la Giornata Mondiale dei Puffi: dal Planetario di Buenos Aires al parco divertimenti Imagica di Bombay, fino al Pan di Zucchero di Rio de Janeiro. Questʼanno a tingersi di blu, così come avvenne nel 2011 in un villaggio dellʼAndalusia, ci sono stati il famoso quartiere di Lisbona, Cova da Mora e tante scuole e orfanotrofi in Sud Africa; fiori blu hanno ricoperto il Gorky Park di Mosca e lʼHaʼpenny Bridge di Dublino. La celebre città australiana Surfers Paradise è diventata, per un solo giorno, Smurfers Paradise. I puffi hanno invaso anchee lʼOld City Square di Varsavia e hanno fatto visita con i loro pupazzi ai bambini ricoverati negli ospedali pediatrici. Milano rende omaggio al mito di Hitchcock. E rivela particolari ancora inediti Redazione Sulle orme del mito di Alfred Hitchcock, a partire dalle immagini scattate sul set. Dalle informazioni sul suo modo di lavorare provenienti dagli archivi della major che ha firmato alcuni dei suoi capolavori più noti. E allora, settanta istantanee e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Universal Pictures – la celebre casa di produzione che, acquisendo la Paramount Pictures, ha prodotto i suoi film dal 1940 al 1976 – racconteranno a Palazzo Reale di Milano, fino al 22 settembre, la figura di Hitchcock attraverso i suoi principali capolavori, siglati dalla famosa etichetta cinematografica: è la mostra Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures, un'occasione rara per sbirciare nella genesi e nella realizzazione di pellicole indimenti- cabili, un tour nel backstage di film come La finestra sul cortile e Psycho. Un'esposizione il cui pilastro fondante è senza dubbio la collaborazione artistica e sapientemente imprenditoriale tra il cineasta e la major che, per preservare la qualità di queste opere, ha restaurato ben quattordici pellicole originali nellʼaudio e nel video, portandole in alta defini- zione su disco Blu-ray per la visione in home video. Il lavoro svolto per la riedizione di questi film, e il materiale raccolto, è dunque la base su cui è stata strutturata la mostra. Un itinerario espositivo dedicato al maestro del thriller su cui tutto si è detto e scritto, eppure sul quale ancora rimane evidentemente qualcosa di inedito da rivelare. Qualcosa che rie- Quotidiano della Fondazione di Alleanza Nazionale Editore SECOLO DʼITALIA SRL Fondatore Franz Turchi d’Italia Registrazione Tribunale di Roma N. 16225 del 23/2/76 Consiglio di Amministrazione Tommaso Foti (Presidente) Alberto Dello Strologo (Amministratore delegato) Alessio Butti Antonio Giordano Mario Landolfi Ugo Lisi sce a raccontare un particolare in più della sua personalità e della sua professionalità. Così, chi credeva che non fosse rimasto nulla di ignoto su cui indagare, anche grazie all'ultimo biopic dedicato al maestro del brivido – Hitchcock, di Sacha Gervasi, con Anthony Hopkins nei panni del protagonista – dovrà ricredersi: nelle sale di Palazzo Reale, sfilano piccole indiscrezioni sul suo lavoro con gli attori e sulla sua vita privata. Per non parlare dei backstage dei suoi film più noti, ricchi di particolari succosi sulla realizzazione delle scene più celebri, sull'utilizzo e l'adozione artigianale dei primi effetti speciali. Basti pensare, infine, tra le tante chicche e i molteplici approfondimenti video che la mostra milanese riserva, che c'è un'intera sala riservata a Gli uccelli, il suo capolavoro datato 1963. Direttore Politico Marcello De Angelis Vicedirettore Responsabile Girolamo Fragalà Redazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] Amministrazione Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/688171 mail: [email protected] Abbonamenti Via della Scrofa 39 - 00186 Roma tel. 06/68817503 mail: [email protected] La testata fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250