TU e la TV CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE PER LA DIVULGAZIONE NELLE SCUOLE DEL CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE TV E MINORI Report Ottobre 2007 Indice Introduzione 1. Il Codice di Autoregolamentazione TV e Minori 1.1 Introduzione 1.2 Media e Minori: Il Codice di tutela 1.3 La Campagna CORECOM “Tu e la TV” 1 2 6 2. Note Metodologiche 2.1 Oggetto di studio e obiettivi del progetto 2.2 Il Campione 2.3 Lo Strumento di rilevazione 11 13 15 3. Profilo dei giovani telespettatori emiliano-romagnoli 3.1 Identikit bambini scuole primarie 3.2 Identikit ragazzi scuole secondarie di I grado 20 35 4. Conclusioni 49 5. Scheda descrittiva dei programmi più visti 52 Bibiliografia 60 Sitografia 61 Appendice Tabelle Codice di Autoregolamentazione TV e Minori I-XI XII-XVIII Introduzione Ricordate quando di ragazzi e televisione ci si occupava e preoccupava soltanto nella logica della “tutela dei minori” dalle parolacce, dagli spettacoli violenti e soprattutto da quelli indecenti? Succedeva fino a pochissimo tempo fa –non molti mesi- ma è proprio il caso di dire, con un sospiro di sollievo, che da allora la musica è cambiata. C’è ancora tanto bisogno di difendere i giovani dalla cattiva tv, ma adesso si avverte altrettanto forte il bisogno di fare, per quegli stessi giovani, della buona tv, che non si limiti ad evitare i tonfi nella violenza, nella pornografia, nella pubblicità ossessiva e nelle vannemarchi in fascia protetta, ma dia le migliori risposte ai loro diritti di cittadini, primo fra tutti quello alla formazione più appropriata. Essendo chiaro una volta per tutte che in questa nostra società i minori sono non soltanto soggetti da tutelare ma cittadini titolari di diritti. E che, piaccia o no, la tv è, con la famiglia e la scuola, una delle grandi fonti della loro formazione. Non si vuole una tv “pedagogica” ma una tv che, consapevole del proprio ruolo sociale, sappia tradurre questa consapevolezza in scelte progettuali e gestionali. Scelte mirate non soltanto al rispetto dei minori ma anche alla crescita complessiva della qualità dell’emittenza per la generalità degli utenti: bambini, adolescenti e adulti. Con “Tu e la Tv” il CORECOM ha inteso soprattutto proporre ai ragazzi emilianoromagnoli uno strumento per l’esercizio dei loro diritti di giovani utenti tv, compreso quello di contribuire con indicazioni e valutazioni critiche al miglioramento dei programmi e della loro realizzazione. Per gli ex ragazzi, addetti o no alle attività tv, quello che presentiamo può essere invece materiale di buona conoscenza e riflessione su un tema che ci sembra meritare davvero la migliore attenzione. Pier Vittorio Marvasi Presidente CORECOM 1. Il Codice di Autoregolamentazione TV e Minori 1.1 Introduzione Il rapporto tra i moderni mezzi di comunicazione di massa e i soggetti in età evolutiva ha assunto aspetti sempre più delicati e importanti nella società attuale, in considerazione soprattutto della presenza crescente della televisione nel processo di formazione e di educazione. Le abitudini, l’organizzazione dei momenti della giornata, le stesse relazioni all’interno dei nuclei familiari sono state cambiate in profondità dall’esposizione ai media. Si consideri che citare solo le due ore e mezza al giorno passate mediamente davanti alla televisione da un bambino in età prescolare significa quasi ridurre la portata di tale cambiamento: è stato infatti calcolato che un ragazzo di undici anni ha già visto circa centomila spot pubblicitari1, cifra “d’impatto” che smaschera la conseguente influenza su gusti, consumi, scelte alimentari, eccetera, non solo dei minori interessati, bensì dell’intera famiglia. Permane, naturalmente, una sostanziale differenza tra le agenzie educative propriamente dette (come la famiglia e la scuola) e i soggetti di produzione e di emissione di programmi televisivi i quali, pur non avendo il ruolo, i compiti e la responsabilità di un’agenzia educativa strettamente intesa, tuttavia debbono e non possono non essere consapevoli di generare effetti educativi, di incidere sulla formazione e sull’educazione del telespettatore in età evolutiva, specie per la trasmissione di valori e di modelli di comportamento. Il confronto con quella che è stata definita “Teoria della Responsabilità sociale dei media”2 consente di avvalorale queste affermazioni, senza per questo voler intaccare le esigenze di libera espressione del pensiero o richiamare fantomatiche prassi di censura. Secondo tale approccio, proprietà e operatività dei media sono una forma di bene o responsabilità pubbliche, non solo orientate ai valori di una semplice impresa privata. Si consideri, inoltre, che la nuova valenza che ha assunto il diritto all’informazione valorizza il ruolo del destinatario dei messaggi, riconosciuto come portatore dell’interesse a ricevere un prodotto informativo rispondente alle caratteristiche di trasparenza, pluralismo, imparzialità e completezza. Vi è quindi la consapevolezza dell’incidenza dei media sull’esercizio effettivo da parte dei cittadini delle libertà civili, economiche e sociali. 1 2 V. Codeluppi, Il potere del consumo, Bollati Boringhieri, Torino, 2003. D. McQuail, Sociologia dei media, Il Mulino, Bologna, 1996. Tale teoria si è espressa ed è stata applicata spesso sotto forma di codici di deontologia professionale giornalistica, declinati a seconda delle consuetudini e delle tradizioni culturali e giuridiche dei vari Paesi, nonché della sensibilità di chi li ha formulati (editori, giornalisti o organismi esterni). Nessuna deontologia professionale è stata possibile finché i determinismi mcluhaniani o adorniani annullavano la libertà del comunicatore in un determinismo mistico o politico. Se, invece, i mass-media sono considerati solo strumenti, utili o nocivi a seconda del loro uso, una fondata deontologia del comunicatore appare possibile. Nel caso italiano, la maggior parte dei codici si concentra su materie attinenti all’offerta di informazioni attendibili e cerca di evitare travisamenti, occultamenti, preconcetti, sensazionalismi e violazione della privacy. La tutela dei minori è un altro aspetto della responsabilità sociale che si cerca di tutelare attraverso l’accordo di tutti i soggetti portatori di interessi su codici deontologici di autoregolamentazione ad hoc. Come si specificherà meglio in seguito, la vigilanza passiva (su segnalazione) e attiva (con apposito monitoraggio) che i Comitati Regionali per le Comunicazioni esercitano a livello locale su delega della Autorità Nazionale costituisce esempio delle necessità di controllo sull’effettivo funzionamento di tali codici. 1.2 Media e minori: il Codice di tutela Come premesso, il Codice di Autoregolamentazione TV e Minori è un esempio di strategia e azione condivisa tra più soggetti per garantire un controllo sulla attività dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare sulla televisione. Ripercorrere lo sviluppo storico e le attuali caratteristiche del Comitato TV e minori, nonché del relativo Codice, consente di mostrare quanta attenzione possa circondare l’attività dei media e come una mobilitazione sociale possa “interferire” con le politiche editoriali e di impresa per evocare il rispetto di esigenze culturali ed educative, accettate e fatte proprie poi dalle emittenti. Già nella primavera del 1990 è stata tentata una prima esperienza di autoregolamentazione tra alcuni soggetti televisivi privati e il Sindacato delle Famiglie. In seguito, le iniziative dell’Unicef, il Protocollo d’intesa del 5 ottobre 1990 sulla specifica deontologia degli operatori dell’informazione e soprattutto la Risoluzione del 28 ottobre 1991 su “Tv e minori” del Consiglio Consultivo degli Utenti (oggi Consiglio Nazionale degli Utenti), istituito presso l’Ufficio del Garante per la Radiodiffusione e per l’Editoria, hanno costituito le decisive sollecitazioni per una 2 regolamentazione condivisa tra i soggetti interessati, da gestire e da integrare in modo paritetico nel corso della sua applicazione. Ne è scaturito il primo Codice, firmato nel 1993 dalla FRT - Federazione Radio Televisioni, associazione che comprendeva 150 televisioni locali, le reti Mediaset e alcuni provider di canali tematici, oltre a 21 associazioni di utenti, consumatori, insegnanti e genitori interessate alla tutela dei diritti dell'infanzia. Il documento esplicitava alcune regole basilari cui dovevano attenersi le televisioni sottoscrittrici al fine di assicurare il rispetto dei diritti e delle esigenze di un armonico sviluppo della personalità. Il Codice, che al momento della sua sottoscrizione rappresentava l’unico del suo genere in Europa, richiamava principi e norme dell'ordinamento nazionale ed internazionale, istituendo una fascia oraria protetta dalle ore 16.00 alle 19.00 in cui la programmazione televisiva doveva tenere conto di alcuni accorgimenti e limitazioni. I primi risultati hanno portato a ottenere in tale fascia oraria l’eliminazione della pubblicità relativa alle chiamate ai numeri telefonici a carattere erotico, ai superalcolici e alle sigarette, la realizzazione di trailer cinematografici e televisivi differenziati per i minori o la loro mancata messa in onda, l’introduzione, sperimentata per la prima volta in Italia, dei bollini, cioè un dispositivo colorato che segnalasse se il contenuto di un programma è adatto al pubblico dei minori. Dopo alcune sistematizzazioni realizzate attraverso un Codice formulato nel 1997, questo impianto originario è stato ulteriormente modificato il 29 novembre 2002, data nella quale è stato sottoscritto un nuovo Codice di autoregolamentazione Tv e minori. Tale documento esprime la voce delle imprese televisive pubbliche e private e delle aziende televisive aderenti alle associazioni delle emittenti, delle Istituzioni (Ministero, Autorità e Comitati Regionali per le Comunicazioni) e del Consiglio Nazionale degli Utenti. Il nuovo codice non si limita alla mera elencazione di norme e principi: include, infatti, l’istituzione di un vero e proprio Comitato di attuazione, nel quale sono rappresentati gli operatori televisivi e le associazioni sottoscrittrici, un’esperienza innovativa di cogestione delle norme con poteri di intervento persuasivo sulle emittenti inadempienti. In un primo tempo il Comitato ha agito come organo di controllo, per verificare il rispetto delle norme di autoregolamentazione da parte delle emittenti; in seguito si è trasformato in un effettivo punto di incontro e di confronto tra le aziende televisive e le associazioni, con intenti propositivi di sensibilizzazione delle istituzioni e dell’utenza sulle problematiche del rapporto tra tv e minori. È naturalmente enfatizzato dai firmatari il ruolo di mediazione e controllo che grava sulle famiglie, ma è altresì ritenuto necessario che le istituzioni e i soggetti televisivi, pubblici e privati, siano consapevoli e impegnati a fare ogni sforzo per concorrere al rispetto del diritto dei più giovani, dai quali gli strumenti critici e le “strategie difensive” alla pervasività mediatica non sono 3 ancora padroneggiate appieno, a uno sviluppo della personalità che non subisca prevaricazioni o influenze indebite. Le recenti trasformazioni nella socializzazione ai media dei minori (utilizzo fin da giovanissimi di internet e telefonini, parziale marginalizzazione della preponderanza televisiva nel consumo mediatico) possono in apparenza ridurre il positivo impatto del Codice. Se si considera, tuttavia, che le segnalazioni di violazione avanzate nel corso degli anni dagli utenti hanno rappresentato una opportunità non solo per intervenire con tempestività e con qualche successo nella programmazione, ma anche per far sì che le emittenti si confrontassero con il gradimento e con le opinioni degli utenti, risulta evidente che l’esperienza è stata una tappa molto importante nella riflessione sulla qualità dei contenuti televisivi. Le segnalazioni hanno svolto, in sintesi, una vera e propria funzione di feed-back, che ha consentito a quelle emittenti che l'hanno colta di uscire dall’autoreferenzialità, tipica delle organizzazione mediatiche, e dal rapporto con l’unico parametro preso in considerazione, l’Auditel, fermo al solo aspetto quantitativo e non focalizzato su elementi qualitativi della programmazione. Lo scopo dichiarato del Codice3 è tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età considerata più debole (0 – 14 anni). In particolare coloro che lo hanno sottoscritto si impegnano a: - migliorare ed elevare la qualità delle trasmissioni televisive destinate ai minori; - collaborare col sistema scolastico; - aiutare gli adulti, le famiglie e i minori ad un uso corretto ed appropriato delle trasmissioni televisive; - assegnare alle trasmissioni per minori personale appositamente preparato e di alta qualità; - sensibilizzare il pubblico ai problemi della disabilità, del disadattamento sociale, del disagio psichico in età evolutiva; - sensibilizzare ai problemi dell’infanzia tutte le figure professionali coinvolte nella preparazione dei palinsesti o delle trasmissioni; - diffondere presso tutti i propri operatori il contenuto del Codice. Il Codice, infine, disciplina: - la partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive; 3 Vedi http://www.comunicazioni.it/tutela_minori 4 - la programmazione televisiva della fascia cosiddetta “per tutti” (dalle 7.00 alle 22.30), con impegno a particolari limitazioni nei: programmi di informazione, film, fiction e spettacoli vari; trasmissioni di intrattenimento; - la programmazione della fascia “protetta”, la cosiddetta “televisione per i minori” (dalle 16.00 alle 19.00), con particolari controlli sui programmi, sui promo, sui trailer e sulla pubblicità; - la pubblicità (controllo dei contenuti di pubblicità, trailer e promo) con diversi livelli di protezione: “generale” (valida per tutte le fasce orarie), “rafforzata” (valida per le fasce orarie dalle 7.00 alle 16.00 e dalle 19.00 alle 22.30) e “specifica” (valida per la fascia oraria dalle 16.00 alle 19.00 e tutti i programmi direttamente rivolti ai minori). L’art. 10 della legge 112/2004, la nota legge Gasparri, ha in seguito riconosciuto al Ministero delle Comunicazioni potere normativo in materia di tutela dei minori nella programmazione televisiva. Dall’entrata in vigore della legge Gasparri: • tutte le emittenti sono tenute all’osservanza del Codice, lo abbiano o meno a suo tempo sottoscritto; • l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni è chiamata a intervenire per far rispettare le norme del Codice quand’anche non coincidano con norme di legge; • le sanzioni pecuniarie affidate all’Autorità per violazioni a danno dei minori sono aggravate; • le decisioni sanzionatorie sia dell’Autorità, sia del Comitato devono trovare pubblicazione anche in notiziari di ottimo e buon ascolto da parte dell’emittente sanzionata. Si registra l’impegno a rendere l’attuale Codice il testo di riferimento unico in materia di autoregolamentazione Tv e minori, fatte salve le ulteriori disposizioni contenute in altri testi, anche adottando specifiche iniziative per uniformare tutti i precedenti Codici sul medesimo argomento. Un nuovo provvedimento legislativo in materia è avvenuto due anni dopo, quando la legge 37/2006 ha modificato alcuni aspetti della legge Gasparri, intervenendo in particolare sul tema dell’utilizzo dei minori di 14 anni nelle pubblicità televisive e inasprendo il controllo sulla comunicazione pubblicitaria avente come oggetto bevande alcoliche nella fascia protetta. Occorre sottolineare, per concludere, che una delle novità più rilevanti presenti nel testo del Codice del 2002 è lo spazio dedicato alla diffusione dei contenuti del Codice stesso. Per favorire l’efficacia del documento, infatti, è necessario valorizzare il coinvolgimento dei cittadini, rendendoli consapevoli delle opportunità di tutela dei minori e delle prassi di segnalazione delle 5 infrazioni. La diffusione del Codice attraverso le reti e i pubblici dei firmatari, siano essi istituzioni, emittenti o associazioni, rappresenta un elemento imprescindibile di democraticità, trasparenza e fiducia per l’applicazione degli impegni sottoscritti. 1.3 La Campagna CORECOM “Tu e la TV” La delega sulla vigilanza in materia di tutela dei minori coinvolge il Corecom nella fase di raccolta delle denunce di utenti, associazioni o organizzazioni che intendano segnalare presunte violazioni alla normativa che regola il rapporto tra i minori e la programmazione radiotelevisiva locale. Il Corecom ha il compito di ricevere la segnalazione, verificare la fondatezza dei fatti contestati e predisporre una relazione articolata da trasmettere, in caso di effettiva violazione, alla Direzione per i contenuti audiovisivi e multimediali dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. Nel caso in cui, invece, le denunce si rivelino generiche o le verifiche si concludano con l'infondatezza dei fatti segnalati, la denuncia viene archiviata. La Legge regionale 30 gennaio 2001, n. 1 “Istituzione, organizzazione e funzionamento del CORECOM”, come modificata dalla Legge Regionale 31 ottobre 2002, n. 27, individua tra le funzioni delegate al Comitato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) le attività di vigilanza e controllo sul rispetto, nel settore radiotelevisivo locale, delle norme in materia di tutela dei minori. In applicazione di tale norma, la Convenzione in data 3 febbraio 2004 tra l’AGCOM e il CORECOM Emilia-Romagna ha previsto espressamente l’attribuzione al CORECOM delle funzioni di vigilanza nella materia della tutela dei minori, con riferimento al settore radiotelevisivo locale e nel rispetto degli eventuali indirizzi stabiliti dall’Autorità. Nell’ambito di tale attività, il “Codice di Autoregolamentazione TV e minori”, approvato nel 2002 dalla Commissione per l’assetto del sistema radiotelevisivo e sottoscritto dai rappresentanti delle emittenti televisive nazionali e locali e dal Ministro delle Comunicazioni, rappresenta un punto di riferimento per tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età più debole (0-14 anni). A seguito di tali premesse, il CORECOM Emilia-Romagna, con delibera n. 18/II/2005 del 15 luglio 2005, ha approvato la realizzazione di una campagna di comunicazione rivolta ai minori di età compresa tra 6 e 14 anni4 che frequentano la scuola dell’obbligo in Emilia-Romagna, finalizzata 4 Si precisa che in seguito alla pulizia dei questionari si è reso necessario elevare la fascia di età a 15 anni per le scuole secondarie di I grado, ma anche abbassare l’età a 5 anni dei bambini delle scuole primarie. 6 all’illustrazione del “Codice di Autoregolamentazione TV e minori” e alla sua diffusione, anche attraverso il proprio periodico di informazione “Co.Re.Com. on-line”. L’iniziativa, finanziata con risorse proprie del CORECOM, è stata sviluppata attraverso una stretta collaborazione con la Direzione Generale dell’Assemblea legislativa, con l’Ufficio Scolastico Regionale, con l’Ordine Regionale dei Giornalisti e con l’AGCOM, che ha dato la propria disponibilità ad un confronto sui contenuti della campagna e sui diversi prodotti editoriali, sotto il profilo normativo e scientifico. Il 2 dicembre 2006, a Bellaria, nell’ambito della terza edizione di Medi@tando, convention nazionale sull’educazione ai media, è stata presentata ufficialmente la campagna “TU e la TV”, promossa dal CORECOM per far conoscere agli studenti fra i 6 e 14 anni di età di tutte le scuole regionali i contenuti del Codice di Autoregolamentazione TV e Minori. La campagna, avviata nel 2005, ha due obiettivi principali: a) promuovere, con il coinvolgimento delle scuole, la conoscenza del Codice di Autoregolamentazione circa gli impegni assunti dalle emittenti televisive per migliorare ed elevare la qualità delle trasmissioni televisive e per favorire un uso corretto ed appropriato delle trasmissioni televisive da parte del pubblico più giovane; 7 b) incentivare nei bambini e nei ragazzi l’attitudine ad un approccio consapevole e critico alle trasmissioni televisive,accompagnato dalla consapevolezza del diritto alla fruizione di programmi adatti all’età e alla sensibilità infantile. A questi fini sono stati progettati e realizzati diversi prodotti editoriali: - due opuscoli a colori, rivolti rispettivamente al target 6-10 anni e 11-14 anni, caratterizzati da linguaggio e Opuscolo Scuola Primaria foliazione differenziati, da vignette ed originali rappresentare immagini ideate in per maniera efficace i punti salienti del Codice. Sono state distribuite due copie di ciascun opuscolo per ogni classe dei diversi istituti interessati, per un totale di circa 26.000 copie; Opuscolo Scuola Secondaria di I Grado 8 - un manifesto di presentazione della campagna, distribuito alle istituzioni scolastiche regionali comprendenti scuole primarie e secondarie di primo grado (direzioni didattiche, istituti comprensivi, ecc.), per un totale di circa 450 copie; - un adesivo da distribuire ad ogni alunno dei diversi istituti interessati, per un numero complessivo di circa 265.000; - un numero speciale del periodico “CORECOM on line”, di accompagnamento agli opuscoli e stampato in 26.000 copie, contenente la guida operativa per i docenti e gli interventi di presentazione della campagna da parte dei diversi partner istituzionali che hanno collaborato al progetto: l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Assembleare la Commissione “Turismo, cultura, scuola, formazione, lavoro, sport”, l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Ordine Regionale dei Giornalisti. Durante il mese di gennaio i materiali della campagna sono stati distribuiti nelle scuole primaria e secondaria di primo grado di tutto il territorio regionale e pubblicati sul sito internet dell’Assemblea Legislativa, nella sezione dedicata al CORECOM. Entro marzo 2007 è stata completata la raccolta delle schede di rilevazione prevista dalla campagna (disponibile sul periodico Co.Re.Com on line e sul sito internet dedicato5). Le schede sono state abbinate ad un concorso a premi per l’assegnazione, con sorteggio, di 10 PC multimediali alle scuole (5 scuole primarie e 5 scuole secondarie di primo grado) che hanno restituito al CORECOM le schede compilate. 5 http://assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it/corecom. 9 I dati contenuti nelle schede sono stati elaborati dal CORECOM con l’obiettivo di tracciare un primo profilo sulle abitudini ed i comportamenti dei giovani telespettatori. Che questa prassi si eserciti a livello delle televisioni locali è certo un elemento di particolare importanza: le emittenti nazionali sono costantemente controllate e monitorate, la notiziabilità di una loro violazione è sicuramente ampia, quindi l’autocontrollo è elevato. In precedenza, nell’ambito locale, non era istituzionalizzata invece una prassi che consentisse ai cittadini di attivarsi in difesa dei diritti dei propri figli rispetto al medium. Stabilito il principio a livello nazionale, pensare che sia rispettato senza metterne in discussione l’efficacia anche tra le emittenti locali, che spesso basano consistenti entrate su televendite o promozioni di numeri a pagamento, ne fa cadere immediatamente l’efficacia. Che l’attivazione del Comitato avvenga su segnalazione è certo una caratteristica che limita in qualche modo l’applicazione del principio. Il passaggio alla proattività del Corecom in materia, d’altro canto, necessita della programmazione di un monitoraggio costante dei palinsesti delle tv locali. Tale monitoraggio, utile non solo per la tutela dei minori, è previsto dal Corecom dell’Emilia Romagna, che si è dotata della tecnologia necessaria per provvedervi. Analogamente al caso del mezzo televisivo, e considerata la presenza sempre più pervasiva di contenuti illeciti o nocivi per i minori nella rete telematica, è stato creato un Comitato Internet e minori, che agisce in base a un Codice di autoregolamentazione "Internet e minori". Anche in questo caso alla base soggiace l’esigenza di bilanciare i diversi diritti fondamentali eventualmente contrapposti: la tutela dei minori, il diritto all’informazione e la libertà di espressione dei minori e di tutti gli altri individui. 10 2. Note Metodologiche 2.1 Oggetto di studio e obiettivi del progetto La campagna di comunicazione relativa al “Codice di Autoregolamentazione TV e Minori” è nata con lo scopo di divulgare la conoscenza e i contenuti del Codice presso i giovani telespettatori e le loro famiglie, nonché per promuovere un utilizzo consapevole e critico del mezzo televisivo, anche alla luce della normativa vigente. La campagna ha consentito di raccogliere dati sull’utilizzo del mezzo televisivo da parte dei giovani studenti emiliano-romagnoli, interpretati attraverso un’analisi quanti-qualitativa. Per perseguire tali obiettivi sono stati coinvolti diversi attori e istituzioni a livello regionale e territoriale: in primo luogo il CORECOM Emilia-Romagna, che ha dato avvio al progetto, l'Ufficio Scolastico Regionale, che ha patrocinato l’iniziativa, la V Commissione Assembleare “Turismo, cultura, scuola, formazione, lavoro, sport”, che ha contribuito alla diffusione dei contenuti, ed infine il corpo docente che ha contribuito alla contestualizzazione della campagna e al dibattito in aula. Alle scuole sono state inviate infatti apposite guide per gli insegnanti al fine di illustrare loro gli scopi della campagna, il materiale distribuito e suggerire un potenziale percorso di lettura collettivo, intervallato con riflessioni e scambi d'opinione in aula e, possibilmente, anche a casa. Così facendo sono state chiamate in causa le due principali agenzie di socializzazione (scuola e famiglia) che contribuiscono alla formazione dell'attitudine critica del bambino, qui incentrata su un utilizzo consapevole del mezzo televisivo. Il materiale informativo, distribuito in due edizioni differenti per scuole primarie e secondarie di primo grado, fornisce ai lettori semplici strumenti con i quali salvaguardare se stessi contro forme di violenza psicologica, manipolazioni e rappresentazioni edulcorate della realtà. Veicolando in maniera semplice e diretta, con un linguaggio appropriato, i contenuti del Codice, si è voluto dotare il pubblico di riferimento di una "cassetta degli attrezzi" con cui approcciarsi al mezzo televisivo, smascherandone inganni e falsità, utilizzandolo in risposta ai propri bisogni e alle proprie preferenze e sapendo denunciare all'autorità competente (il CORECOM in questo caso) film, scene e spot ritenuti inappropriati. La consapevolezza del diritto alla fruizione di programmi adatti all'età, alla sensibilità infantile e l'esistenza di una normativa che tutela i giovanissimi dagli abusi mediatici deriva, nella campagna, dall'illustrazione degli assunti base del Codice in essa contenuti: gli impegni assunti dalle emittenti televisive per migliorare ed elevare la qualità delle trasmissioni e per favorire un uso corretto ed appropriato dei programmi televisivi, che tenga conto delle esigenze del 11 bambino, sia rispetto alla qualità che alla quantità, ma anche il riferimento ad autorità con capacità d'intervento, vigilanza e poteri sanzionatori. Come premesso, parte integrante del progetto è stata una indagine sulle abitudini televisive e sui comportamenti mediatici dei giovani telespettatori della Regione Emilia Romagna in età scolare compresa tra i 5 e i 15 anni. Attraverso un questionario semistrutturato, somministrato in 26.000 copie nella regione ai bambini frequentanti scuole primarie e secondarie di primo grado, si è cercato di fotografare lo scenario di fruizione e di "dieta mediatica" del target in esame, con particolare attenzione agli obiettivi generali della campagna di comunicazione precedentemente illustrati: frequenza e quantificazione dell'esposizione al mezzo televisivo, soggetti attivi coinvolti durante la fruizione, preferenze e motivazioni del consumo mediatico personale. 12 2.1 Il Campione La rilevazione sul campo ha riguardato tutte le scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio emiliano-romagnolo per un totale di 382 Istituti Comprensivi. I questionari pervenuti e analizzati sono stati 2201 per le scuole primarie e 1380 per le scuole secondarie di primo grado. Si precisa fin da subito che il campione non è rappresentativo. Tabella A – Scuole Partecipanti PROVINCIA Numero Scuole Numero Scuole Primarie Secondarie di I grado Piacenza 2 0 Parma 3 3 Reggio Emilia 8 6 Modena 10 7 Bologna 9 7 Ferrara 4 5 Ravenna 3 5 Forlì-Cesena 14 6 Rimini 7 0 Emilia-Romagna 60 39 Il 33% dei bambini emiliano-romagnoli intervistati nelle scuole primarie rientra nella fascia di età compresa fra i 5-8 anni, mentre il 67% ha un’età compresa fra i 9-12 anni: Tabella 1 - Età PROVINCIA TOT.SCHEDE 5-8 ANNI 9-12 ANNI Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini 18 96 348 619 195 29 38 530 328 6% 34% 48% 38% 16% 7% 47% 29% 27% 94% 66% 52% 62% 84% 93% 53% 71% 73% Emilia-Romagna 2201 33% 67% 13 Si osservi che il 52% degli intervistati nelle scuole primarie della regione sono maschi, mentre il 48% sono femmine: Tabella 2 – Sesso PROVINCIA TOT.SCHEDE MASCHI FEMMINE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 18 96 348 619 195 29 38 530 328 2201 28% 48% 52% 54% 53% 45% 47% 52% 49% 52% 72% 52% 48% 46% 47% 55% 53% 48% 51% 48% Per quanto riguardo le scuole secondarie di I grado è doveroso precisare come non abbiano aderito alla campagna istituti delle province di Piacenza e Rimini. Il 55% dei ragazzi emiliano-romagnoli intervistati nelle scuole secondarie di primo grado rientra nella fascia di età compresa fra gli 11-12 anni, mentre il 45% ha un’età compresa fra i 13-15 anni: Tabella 1 - Età PROVINCIA TOT.SCHEDE 11-12 ANNI 13-15 ANNI Parma 46 72% 28% Reggio Emilia 112 51% 49% Modena 440 60% 40% Bologna 171 69% 31% Ferrara 141 35% 65% Ravenna 129 26% 74% Forlì-Cesena 341 60% 40% 1380 55% 45% Emilia-Romagna 14 Il 46% degli intervistati nelle scuole secondarie di primo grado della regione sono maschi, mentre il 54% sono femmine. Tabella 2 – Sesso PROVINCIA TOT.SCHEDE MASCHI FEMMINE Parma 46 65% 35% Reggio Emilia 112 45% 55% Modena 440 41% 59% Bologna 171 51% 49% Ferrara 141 41% 59% Ravenna 129 43% 57% Forlì-Cesena 341 50% 50% 1380 46% 54% Emilia-Romagna 2.3 Lo strumento di rilevazione Visti gli obiettivi dell’indagine e la definizione dell’universo di riferimento, è stato strutturato un questionario semistrutturato per la rilevazione delle informazioni sul campo. Il questionario, che viene allegato nella sua versione definitiva, è composto in prevalenza da domande a riposta chiusa. Questa modalità ha consentito di ottenere, oltre ad un elevato tasso di risposta al questionario, una più efficace standardizzazione ed una maggiore facilità di codifica e di analisi delle riposte fornite dagli intervistati. Il questionario ha verificato la percezione dei ragazzi in ordine alle seguenti aree tematiche: rapporto con il medium televisivo (tempi e modalità di fruizione del mezzo televisivo); sguardo sui programmi della fascia oraria 16-19, la cosiddetta fascia protetta (qualità della programmazione televisiva, programmi televisivi più graditi); riflessione sulla programmazione serale, 19-22.30; rapporto con i telegiornali (grado di interesse per i telegiornali e comprensione delle notizie). E’ da sottolineare la presenza di domande libere, volute con lo scopo di intervenire in profondità sui vissuti e sulle percezioni del target di riferimento. Le medesime sono state lette 15 mediante la costruzione di frasi chiave6. Si tratta di una tecnica applicabile su materiale qualitativo che non si propone di codificare l’intero corpus testuale di cui si dispone, ma di sintetizzarlo in parti significative ai fini della ricerca. Il primo passaggio da effettuare riguarda la definizione dei piani di analisi che può essere condotta in base alle ipotesi della ricerca e dalla lettura di tutto il materiale raccolto7. Ogni piano di analisi comprende delle specifiche frasi chiave che possono riferirsi esclusivamente a quel piano e che vengono costruite dal ricercatore in relazione alle ipotesi dell’indagine ed alle risposte ottenute. Le singole risposte verranno poi ricondotte a una sola di queste frasi chiave, cioè a quella che la rappresenta in modo migliore. Le frasi chiave, inoltre, devono essere costruite in modo da mantenere un riferimento al dato empirico, per questo motivo devono disporre di un proprio codice numerico che consenta al ricercatore di poter ritornare al testo originale. Una volta individuate le frasi chiave è opportuno operare un loro aggiustamento per essere certi che non vi siano frasi troppo simili tra loro, che venga compreso tutto lo spazio concettuale a cui si riferisce il piano d’analisi, che il numero di frasi non sia eccessivo e che ciascuna di esse esprima un concetto chiaro8. Il questionario è stato somministrato agli alunni direttamente dagli insegnanti, durante le ore di lezione, fra i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2007 al fine di rilevare le loro opinioni, conoscenze e abitudini in relazione alla fruizione del mezzo televisivo. I dati raccolti sono stati registrati in un foglio elettronico, elaborati con un software di calcolo e, infine, sintetizzati in tabelle e grafici. Il rapporto di ricerca si è basato sui risultati più significativi. 6 Si precisa che il presente rapporto sarà integrato successivamente con l’analisi qualitativa. Guidicini P., Castrignanò M., L’utilizzo del dato qualitativo nella ricerca sociologica, Franco Angeli, Milano, 1997, pag.194. 8 Ibidem, pag. 206. 7 16 Bambini e televisione - Abitudini e comportamenti 1) Quanti anni hai? 2) Sei un bambino o una bambina? 3) Di solito guardi la televisione: a) Quasi mai (raramente) b) 1-2 giorni alla settimana c) 3-4 giorni alla settimana d) Tutti i giorni 4) Quando guardi la tv sei: a) Da solo b) Insieme alla mamma o al papà c) Insieme a un amico o un’amica d) Insieme a un fratello o una sorella più grandi di me e) Insieme a un fratello o una sorella più piccoli di me f) Insieme alla nonna o al nonno 5) In quali momenti della giornata guardi di solito la Tv ? a) La mattina, prima di andare a scuola b) All’ora di pranzo (quando sono tornato da scuola, prima di fare i compiti) c) Nel pomeriggio, dopo aver fatto i compiti d) La sera, durante la cena e) Prima di andare a dormire I programmi della fascia oraria 16-19 (fascia protetta) 6) Ieri pomeriggio hai guardato la Tv? SI NO 7) Per quanto tempo? a) PIU’ DI DUE ORE b) MENO DI DUE ORE 8) Quali programmi hai visto? ________________________________________________________________ 9) Quante interruzioni pubblicitarie hai contato nelle ore di trasmissione considerate? a) PIU’ DI SETTE b) MENO DI SETTE 10) Ci sono stati programmi che ti hanno invitato a comprare qualcosa? SI NO 17 11) Pensando ai programmi che hai visto quali espressioni tra quelle elencate ti vengono in mente (segnane anche più di una): a) Abbracci, sorrisi, affetto b) Aiutare chi è in difficoltà c) Paura di affrontare le difficoltà d) Scontro violento e) Non preoccuparsi dei problemi degli altri f) Parolacce e insulti 12) Quale programma ti è piaciuto di più? Perché? 13)Quale programma ti è piaciuto di meno? Perché? _________________________________________________________________ 14) La Tv ti piace soprattutto perché? a) è divertente b) fa conoscere nuove cose e nuove persone c) è possibile guardarla insieme agli amici d) mi fa vedere posti in cui non potrei mai andare e) mi fa venire in mente idee a cui non avevo mai pensato Programmi della fascia 19-22,30 15) Ieri sera hai guardato la TV? SI NO 16) Se Si, per quanto tempo?-----------------------------------17) Quali programmi hai visto? 18) Quante volte durante le trasmissioni i litigi tra i protagonisti si sono risolti con l’uso della violenza? a) SEMPRE b) A VOLTE c) MAI 18 19) Hai assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza? SI NO 20) Quante volte i personaggi dei programmi hanno alzato la voce per ottenere ragione? a) TANTE b) POCHE 21) Che cosa fai quando alla Tv vedi qualcosa che ti spaventa? a) Continuo a guardare il programma b) Cambio canale c) Cerco di distrarmi pensando ad altro d) Spengo la televisione e) Abbasso il volume f) Chiamo la mamma o il papà g) Parlo di quello che ho visto con la mamma o il papà h) Chiudo gli occhi 22) Qual è il programma che consideri più divertente? Perché? 23) Qual è il programma che consideri più utile? Perché? 24) Di solito, guardi i telegiornali? a) Mai b) 1-2 giorni alla settimana c) 3-4 giorni alla settimana d) tutti i giorni 25) Quando guardi un telegiornale, capisci le notizie raccontate? a) Mai b) Qualche volta c) Quasi sempre d) Sempre 26) Le notizie che guardi al telegiornale ti fanno sentire: a) preoccupato b) ansioso c) annoiato d) spaventato e) triste f) interessato g) divertito 19 3. Profilo dei giovani telespettatori emiliano-romagnoli 3.1 Identikit dei bambini delle scuole primarie La televisione è per i bambini una fonte di svago e conoscenza, ma un suo uso poco accorto può comportare rischi e distorsioni da non sottovalutare. Se da una parte, infatti, può costituire uno stimolo, dall’altra è in grado di influire su autonomia di pensiero e di immaginazione. Una TV “baby sitter” rischia di sottrarre spazio al reale, imponendo con troppa efficacia – per la mancanza di altre agenzie educative – stili di vita e modelli comportamento. Per questo è stato ritenuto importante indagare la durata dell’esposizione televisiva del campione di riferimento, l’esistenza di un controllo da parte degli adulti, le preferenze dei giovani telespettatori. In media il 76% dei bambini dichiara di guardare la televisione tutti i giorni, il 14% 3-4 volte alla settimana, il 5% 1-2 volte al giorno e solo il 5% quasi mai. Bambini e bambine si espongono al piccolo schermo in misura molto simile: i dati evidenziano solo una percentuale lievemente più alta di maschi che guardano la tv tutti i giorni (78% nella fascia di età compresa fra i 5-8 anni contro il 76% delle bambine; 80% nella fascia di età 9-12 anni contro il 73% delle femmine). Emilia-Romagna, Di solito guardi la TV: Quasi Mai 5% 1/2 giorni a set 5% 3/4 giorni a set 14% Tutti i giorni 76% 20 La domanda numero quattro è stata concepita per indagare la presenza della famiglia nella fruizione del mezzo televisivo. Solo il 30% dei bambini afferma di guardare la televisione con i genitori, il 28% da solo, il 15% con un fratello maggiore, il 13% con un fratello minore il 7% in compagnia del nonno/a. Emerge dalle risposte del campione che i genitori non sono molto presenti mentre i bambini sono davanti al televisore. Si evince, inoltre, che bambine e bambini dai 5-8 anni vedono la televisione al 31% con i genitori, mentre il 28% dei maschi dichiara di guardarla da solo contro il 25% delle bambine. I maschi godono di una autonomia maggiore nella visione di programmi, a differenza delle femmine, e di conseguenza sono esposti ai rischi di un consumo eccessivo. Con l’aumentare dell’età, 9-12 anni, aumentano anche i bambini che dichiarano di essere da soli davanti alla TV (31%) contro il 26% delle bambine. I genitori sono presenti nella misura del 30% per i maschi contro il 29% delle femmine. Curiosa anche la bassa percentuale, 6 e 7 % in entrambe le fasce, di bambini che dichiarano di guardare la televisione in compagnia di un amico/a quasi fosse una esperienza più personale che non un momento da condividere con i pari. Emilia-Romagna, Quando guardi la TV sei: con fratello minore 13% nonno/a 7% con fratello maggiore 16% con amico/a 9% Da solo 26% Con genitori 29% I bambini, senza differenze di genere e di età, in prevalenza affermano di guardare la televisione dopo i compiti 28%; per il 20% la sera a cena e prima di dormire; il 14% a pranzo. 21 Il dato curioso (e forse preoccupante) è rappresentato da quel 18% di bambini che ha dichiarato di guardare la televisione prima di andare a scuola, quasi a dimostrare che i minori non possono più stare senza il televisore. Rientra nel loro orizzonte quotidiano, è “obbligatoria” al pari degli amici o di qualsiasi altra fonte di gioco. Emilia-Romagna, Quando guardi la TV: Prima di dormire 20% Prima di scuola 18% Pranzo 14% La sera, a cena 20% Dopo i compiti 28% Ben il 78% del campione dice, ed ancora una volta si sottolinea l’uniformità delle risposte tra i generi e le fasce di età, di aver guardato ieri pomeriggio la TV, contro il 22% di riposte negative. Questo dato conferma, ancora una volta, come i bambini non riescano a fare a meno della “compagnia” della televisione. Ecco perché i genitori dovrebbero imparare a guardare la televisione con i propri figli, tramite un continuo contatto e dialogo. Gli studi degli ultimi anni sono andati sempre più occupandosi degli effetti della televisione sulla famiglia, dove la televisione viene implicitamente considerata come variabile indipendente che affossa la vita della famiglia e influenza negativamente i bambini9. Da questo punto di il ruolo dei genitori consiste soprattutto nella mediazione con lo scopo di ridurre gli effetti negativi della televisione sui bimbi. 9 M., Winn, The Plug –In Drug, Harmondsworth, 1985. 22 Emilia-Romagna, Ieri pomeriggio hai guardato la TV? NO 22% SI 78% Appurato che il 78% dei bambini guarda la TV nella fascia pomeridiana, cerchiamo di capire per quanto tempo. Il 70% afferma di vedere la televisione per meno di due ore, il 30% più di due ore, senza distinzione di genere. Emilia-Romagna, Per quanto tempo? Più di 2 ore 30% Meno di 2 ore 70% Con la domanda numero 8 si è voluto indagare che tipo di programmi vedono i bambini all’interno della fascia protetta. A livello regionale, i programmi televisivi seguiti dalle quote più elevate di bambini sono i cartoni animati (49%) e le sitcom (16%). A seguire i 10% telefilm, 8% quiz, il 7% informazione, il 3% documentari, il 2% film, intrattenimento, programmi sportivi, 1% reality e 0% programmi musicali. 23 I gusti dei maschi e delle femmine non si differenziano molto: prendendo in considerazione tutte le fasce di età, tutti preferiscono i cartoni animati e le sitcom10. I cartoni più amati dai maschi sono: Dragon Ball, Keroro, Naruto; le femmine preferiscono: Mew Mew, Winx, Pukka. Gode, infine, un ampio consenso tra i bambini Spongebob. Diventa interessante riportare direttamente la voce dei bambini sul perché piacciono questi cartoni animati, ecco alcuni esempi: “dragonball perché ci sono dei bei personaggi", 9 anni, M; “mi è piaciuto di più keroro perché mi fa sempre ridere e non me ne perdo una puntata", 10 anni, M; “naruto perché mi piace quando quando fanno i salti mortali”, 7 anni, M; “le winx e le miu miu sono i miei preferiti e mi diverto", 7 anni, F; "pucca, perché ci sono dei personaggi che si amano", 7 anni, M; “spongebob perché è una spugna di mare allegra", 9 anni, F; Le sitcom più viste dagli intervistati sono: La vita secondo Jim, Zac e Cody al Grand Hotel, Tutto in famiglia, Hanna Montana, Quelli dell’intervallo. Vediamo perché piacciono: "la vita secondo jim perché è divertente", 11 anni, M; "zac e codi al gran hotele, perché parla di due bambini gemeli che fano sempre di tutto ma poi aggiustano sempre le cose", 10 anni, M; "tutto in famiglia perché è molto comico", 9 anni, F; "hannah montana perché è la storia di una popstar proprio come vorrei essere io!", 11 anni, F; "quelli dell'intervallo perché sono spiritosi", 10 anni, F L’unica differenza riscontrata è una preferenza da parte delle bambine dai 5-8 (10%) di quiz, il più amato Chi vuol essere Milionario a seguire l’Eredità e Azzardo, contro l’informazione preferita dai maschi dai 5-8 anni (8%), il più seguito Studio Aperto. Ecco alcune risposte:“chi vuole essere miglionario perchè inpari sempre qualcosa”, 9 anni, M; “eredità perchè insegna delle cose”, 9 anni, F; “azzardo perchè imparo cose sui personaggi famosi”, 10 anni, F;“studio aperto perché racconta fatti”, 8 anni, M. 10 Si è ritenuto opportuno, per una maggiore comprensione, inserire in appendice una scheda descrittiva dei programmi più visti dagli intervistati. 24 Emilia-Romagna, Programmi visti: 3% 7% 2% 1% 7% 2% 0% 3% 49% 10% 16% cartoni sit-com telefilm/soap opera documentari prog. Musicali film/fiction quiz TG intrattenimento programmi sportivi reality Per capire se, all’interno della fascia protetta, viene rispettata la normativa sui contenuti promozionali11 si è domandato agli intervistati di ricordare quante sono state le interruzioni pubblicitarie (più o meno di sette). Non si sono registrate differenze statisticamente significative tra le risposte pervenute, il 62% ha risposto di contare meno di sette interruzioni contro il 38% che ha affermato di averne contato di più. Emilia-Romagna, Numero Interruzioni Pubblicitarie Più di 7 38% Meno di 7 62% 11 Per un approfondimento della tematica vedere la delibera AGCOM n.538/CSP/01; Legge n.122/98. 25 La stessa logica è stata applicata alla domanda numero 10. Si è cercato, infatti, di indagare se ci sono stati programmi che hanno cercato di vendere qualcosa a dei minorenni12. Considerato che la normativa in vigore lo vieta, il dato che emerge dalle risposte è grave: ben il 48% del campione ha risposto in modo positivo, contro il 52% di risposte negative. Dati preoccupanti sono emersi soprattutto nella fascia di età 5-8 anni, dove sia i maschi che le femmine hanno risposto in modo affermativo superando il 50% (maschi 53%, femmine 55%). Queste percentuali devono far riflettere tutti gli operatori della comunicazione, che sono chiamati a prestare attenzione alle scelte editoriali e alla tipologia di programmi indirizzati ai minori Emilia-Romagna, Invito a comprare qualcosa SI 48% NO 52% Per capire come reagiscono i bambini ai contenuti dei programmi televisivi, abbiamo fornito loro una serie di espressioni da barrare che esprimono sentimenti contrastanti perché si va dal senso di sicurezza alla paura. A livello regionale gli intervistati hanno risposto con il 31% aiutare, 30% abbracci, 16% scontro, 12% paura, 5% non preoccuparsi dei problemi degli altri, 6% aiutare. Ragionando per sesso, si sottolinea come sia emersa nei maschi un’alta percentuale di risposte legate allo scontro (25% per la fascia di età 9-12 anni e 21% per 5-8 anni) contro il l’8% delle bambine di entrambe le fasce. Questo potrebbe essere legato alla preferenza di 12 Vedi Legge n. 39/2001, in particolare l’articolo 52. 26 cartoni animati fortemente incentrati alla lotta preferiti dai maschi, Dragon Ball, versus cartoni animati più fantastici preferiti dalle bambine, Winx. Emilia-Romagna, programmi e relative espressioni Parolacce 6% Abbracci 30% Non curanza 5% Scontro 16% Paura 12% Aiuto 31% Prendendo in esame i motivi per cui piace la televisione, emerge che al 36% del campione piace la TV perché è divertente, al 20% perché fa conoscere nuove cose e nuove persone, al 16% perché fa vedere posti in cui non potranno mai andare, al 15% perché fa venire in mente nuove idee e al 13% perché è possibile guardarla insieme agli amici. La televisione per i bambini è in primis un divertimento, in entrambi i sessi, e in secondo luogo un modo conoscere cose e persone nuove. Emilia-Romagna, La TV ti piace perchè: nuove idee 15% visione posti nuovi 16% visione con amici 13% E' divertente 36% Cose/pers. Nuove 20% 27 Si è cercato di capire come i bambini fruiscono della TV nella fascia serale13, dalle ore 19.00 alle ore 22.30. L’84% degli intervistati ha sostenuto di aver guardato la televisione la sera prima contro il 16% delle risposte negative. C’è omogeneità nelle risposte date da entrambi i sessi; unica eccezione è rappresentata dai maschi dai 5-8 anni perchè il 77% ha dichiarato di vedere la tv contro il 23% delle risposte negative. La percentuale si è leggermente abbassata quasi a supporre una attenzione specifica da parte dei genitori. Emilia-Romagna, Ieri sera hai guardato la TV? NO 16% SI 84% Addentrandoci nella fascia serale, abbiamo voluto sondare il tempo che i bambini passano davanti alla televisione. Il dato regionale emerso è che il 57% dei bambini passa 1 o 2 ore davanti allo schermo, il 27% meno di un’ora, il 14% 3 o 4 ore e il 2% oltre 4 ore. Prendendo in esame il sesso e l’età, vi è una percentuale un po’ più alta, 60% per i maschi di 9-12 anni e 61% per le femmine di 5-8 anni, che hanno risposto di vedere la televisione per 1 o 2 ore. 13 Il Codice di Autoregolamentazione divide la programmazione in due fasce orarie. La prima è definita una fascia “per tutti” – dalle 7.00 alle 22.30 – in cui le TV si impegnano a particolari limitazioni in programmi di informazione, film, fiction, trasmissioni d’intrattenimento, cercando di bilanciare le particolari esigenze di tutela del minore con i diritti dell’utente adulto e con la libertà di informazione. Dalle 16.00 alle 19.00 il Codice istituisce una fascia “protetta”, la cosiddetta “televisione per i minori” con particolari controlli sui programmi, sui promo, sui trailer e sulla pubblicità. 28 Emilia-Romagna, Per quanto tempo? meno di 1 ora 27% oltre 4 ore 2% 3 o 4 ore 14% 1 o 2 ore 57% La programmazione serale delle emittenti deve tenere presente cosa piace ai bambini e di conseguenza renderla “adatta” al target di riferimento. I bambini emiliano-romagnali amano vedere i Quiz (20%), l’Informazione (19%), i Cartoni animati (17%), l’Intrattenimento (12%), le Sitcom (10%), i telefilm (9%), i Film (7%), i Reality (3%), i Programmi sportivi (2%), i Documentari (1%), i Programmi musicali (0%). Curiosi i risultati emersi attraverso una riflessione sui generi. I maschi, dai 5-8anni, preferiscono i cartoni animati (27%), l’informazione (20%) i quiz (15%) e intrattenimento14 (10%); quelli più grandi, 9-12anni, guardano in prevalenza l’informazione (21%), i quiz (20%), i cartoni animati (15%) e l’intrattenimento (12%). Le bambine dai 5-8 anni confermano i cartoni animati come prima scelta (25%), a seguire i quiz (19%), l’informazione (15%) e le sitcom (13%). Gusti diversi per le bambine dai 9-12 anni. Queste, infatti, preferiscono i quiz (25%), l’informazione (18%), e in parità cartoni animati ed intrattenimento (12%). Dato comune a tutto il campione è rappresentato dallo 0% espresso per i programmi musicali. La domanda sorge spontanea: la programmazione televisiva non offre programmi musicali o è un genere che può essere considerato non attuale? 14 I programmi più visti dal campione e rientrante in questa categoria sono: Distraction, Striscia la Notizia, Paperissima, Cultura Moderna, Scherzi a parte e Amici. 29 Emilia-Romagna, Programmi Visti quiz 20% programmi sportivi 2% reality 3% cartoni 17% film/fiction 7% intrattenimento 12% sit-com 10% telefilm/soap opera 9% documentari 1% prog. Musicali 0% TG 19% Con la domanda numero 18 si è voluto conoscere quante volte durante le trasmissioni i litigi tra i protagonisti si sono risolti con l’uso della violenza. Il 58% dei bambini ha risposto a volte, il 33% mai e il 9% sempre. Le risposte non hanno messo in luce differenze statistiche rilevanti fra i generi. A partire da questi dati, le imprese televisive pubbliche e private devono chiedersi se rispettano uno dei principi base del Codice: è vero che la funzione educativa spetta innanzitutto alla famiglia, ma è vero anche che essa deve essere agevolata dalla televisione al fine di aiutare i ragazzi a conoscere pian piano la vita e ad affrontarne i problemi. Non bisogna dimenticarsi, soprattutto, che il minore è un cittadino soggetto di diritti. In quanto tale egli ha diritto ad essere tutelato da trasmissioni televisive che possono nuocere alla sua integrità psichica e morale. Emilia-Romagna, Litigi risolti con l'uso della violenza Mai 33% Sempre 9% A volte 58% 30 Approfondendo l’aspetto precedente, con la domanda numero 19 siamo stati molto più espliciti poiché siamo andati a chiedere se nella visione serale i giovani telespettatori avessero assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza. I risultati sono allarmanti poiché il 40% del campione ha risposto di si e il 60% no. Anche questa volta non si sono registrate differenze tra maschi e femmine. Emilia-Romagna, Hai assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza? SI 40% NO 60% Sullo stesso filone la domanda numero 20, si è domandato ai bambini quante volte i personaggi dei programmi hanno alzato la voce per ottenere ragione. Risultato preoccupante perché il 52% dei bambini ha risposto tante ed il 48% poche. Dall’analisi fatta sulle singole fasce di età è interessante evidenziare come le femmine dai 912 anni abbiano risposto tante 57% e poche 43%. Questi dati sono da tenere presente se si vuole auspicare una televisione di qualità. 31 Emilia-Romagna, n.volte in cui i personaggi hanno alzato la voce per ottenere ragione Poche 48% Tante 52% Come reagiscono i piccoli telespettatori quando si spaventano durante la fruizione del mezzo? Il 31% ha risposto cambio canale, il 21% chiudo gli occhi, il 18% continuo a guardare il programma, il 9% spengo la TV, il 7% cerco di distrarmi pensando ad altro, il 5% abbasso il volume e chiamo la mamma o il papà, il 4% parlo di quello che ho visto con la mamma o il papà. Sia i maschi che le femmine hanno messo in risalto il cambio di canale, ma è da sottolineare che mentre i maschi di entrambe le fasce continuano, come seconda opzione, a guardare il programma (22% 5-8 anni, 27% 9-12 anni) le femmine reagiscono chiudendo gli occhi (24% 5-8 anni, 25% 9-12 anni). Quest’ultimo aspetto può sollecitare interrogativi sulla programmazione e riflessioni sul perché solo il 4% di bambini coinvolge i genitori; ancora una volta, si nota la scarsa comunicazione tra figli e genitori senza nessuna differenza di genere. Emilia-Romagna, Cosa fai quando ti spaventi? Dialogo con i genitori 4% Chiudo gli occhi 21% Chiamo i genitori 5% Abbasso il volume 5% Continuo a guardare 18% Cambio canale 31% Spengo la TV 9% Penso ad altro 7% 32 Le ultime tre domande hanno inteso verificare che tipo di rapporto hanno i bambini con i telegiornali (grado di interesse per i telegiornali e comprensione delle notizie). A tal fine è stato loro chiesto se di solito lo vedono. Le risposte evidenziano che il 36% del campione segue i TG tutti i giorni, il 30% 1-2 giorni alla settimana, il 18% mai e il 16% 3-4 giorni alla settimana. Fra le bambine (34% dai 5-8 anni, 41% 9-12) è leggermente più diffusa che fra i bambini (30% dai 5-8 anni, 38% 9-12 anni) l’abitudine di seguirlo regolarmente. Dall’indagine, inoltre, si evince che il fattore età condiziona molto la visione del telegiornale. Più sono piccoli, infatti, e meno lo guardano. E’ possibile, ancora una volta, evidenziare una differenza di genere: il 32% dei maschi dai 58 anni dicono di non guardare mai il TG contro il 26% delle femmine della stessa età. Aumentando l’età 9-12 anni cala la percentuale di risposte legate al mai 14% per i maschi contro il 12% delle femmine della stessa età. Emilia-Romagna, Di solito guardi i telegiornali? Mai 18% Tutti i giorni 36% 3-4 giorni 16% 1-2 giorni 30% Importante diventa allora scoprire il grado di comprensione delle notizie raccontate dal TG. Il 37% ha risposto qualche volta, il 29% quasi sempre, il 23% sempre, l’11% mai. Fra i bambini/e dai 5-8 anni vi è una maggiore difficoltà a comprendere le notizie (qualche volta 39% maschi e 44% femmine), forse perché vi è una correlazione tra il linguaggio usato dai giornalisti ed il target di riferimento. Aumentando l’età, 9-12 anni, non migliorano le cose. Il campione, infatti, risponde con il 32% qualche volta (maschi) contro il 37% (femmine). Il 18% di bambine e bambini dai 5-8 anni non guarda mai il tg, contro il 9% dei maschi dai 9-12 anni e il 5% delle femmine della stessa fascia. 33 Emilia-Romagna, Comprensione Notizie del TG Mai 11% Sempre 23% Qualche volta 37% Quasi Sempre 29% L’ultima domanda ha testato lo stato d’animo dei giovani telespettatori di fronte alla visione delle notizie raccontate dai telegiornali. Il 27% dei giovani emiliano-romagnoli ha risposto preoccupato, il 22% interessato, il 19% triste, il 13% spaventato, il 10% annoiato, il 6% ansioso ed il 3% divertito. Vi è molta omogeneità tra il campione maschile e femminile dai 5-8 anni perché prevale in loro la preoccupazione (femmine 29% contro il 25% dei maschi). Aumentando l’età, 9-12 anni, prevale nelle femmine la preoccupazione (27%) e nei maschi l’interesse (26%), anche se è interessante evidenziare che anche la percentuale legata alla preoccupazione è alta (25%). Gli intervistati, infine, non si divertono a guardare le notizie del TG forse perché non sono pensate per un pubblico di minori. Si può ipotizzare che molti bambini seguano i telegiornali perché lo fanno i loro genitori quindi più per circostanza che per reale scelta personale. Emilia-Romagna, Le notizie del TG ti fanno sentire: Interessato 22% Triste 19% Divertito 3% Preoccupato 27% Ansioso 6% Spaventato 13% Annoiato 10% 34 3.2 Identikit ragazzi scuole secondarie di primo grado Si è cercato di tracciare un primo profilo dei giovani telespettatori emilianoromagnoli anche per i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado. Fin da subito si segnala che, ancora più dei bambini delle scuole primarie, presso i ragazzi facenti parte del nostro campione si è registrato un consumo maggiore del mezzo televisivo. L’82% degli intervistati, infatti, ha risposto di guardare la tv tutti i giorni, il 9% 3-4 giorni alla settimana, il 5% quasi mai e il 4% 1-2 giorni alla settimana. Si evidenzia che vi è una fruizione maggiore del mezzo televisivo da parte dei maschi e delle femmine della fascia di età 13-15 anni (85% tutti i giorni). Emilia-Romagna, Di solito guardi la TV Quasi Mai 5% 1/2 giorni a set 4% 3/4 giorni a set 9% Tutti i giorni 82% Con chi sono i ragazzi quando guardano la televisione? Il 36% del campione ha risposto da solo, il 26% con i genitori, il 14% insieme a un fratello minore, il 12% insieme ad un fratello maggiore, il 9% insieme a un amico/a, il 3% insieme al nonno/a. Si fa notare che la fascia di età dai 13-15 anni ha risposto da solo con ben il 43%, maschi, e 39%, femmine. Ancora una volta, emerge che la famiglia sembra essere distante dai ragazzi mentre questi guardano la televisione. 35 Questi dati confermano le parole di Buckingham15, il quale sostiene che i tentativi dei genitori di controllare le abitudini televisive dei loro figli e di limitarle si dimostrano sempre più fallimentari col crescere dell’età e in genere non esistono più quando i bambini diventano teen-ager. Emilia-Romagna, Quando guardi la Tv sei: fratello minore 14% nonno/a 3% Da solo 36% fratello magg 12% con amico/a 9% Con genitori 26% Con la domanda numero 5 abbiamo voluto analizzare in quali momenti della giornata i ragazzi guardano di solito la TV. Il 24% del campione ha risposto nel pomeriggio dopo aver fatto i compiti e prima di andare a dormire, il 23% all’ora di pranzo, il 21% la sera durante la cena e, infine, l’8% la mattina, prima di andare a scuola. Da segnalare che non si registrano differenze statistiche rilevanti fra i generi. Emila-Romagna, Quando guardi la TV? Prima di dormire 24% Prima di scuola 8% Pranzo 23% La sera, a cena 21% Dopo i compiti 24% 15 D. Buckingham, Moving images. Understanding children’s emotional responses to television, New York, 1993, pag. 108. 36 Come già visto per i bambini delle scuole primarie, si è cercato di capire i comportamenti e le abitudini dei ragazzi/e della scuola secondaria di primo grado all’interno della programmazione della fascia protetta. Ben il 76% del campione dice, ed ancora una volta si sottolinea l’uniformità delle risposte tra i generi e le fasce, di aver guardato ieri pomeriggio la TV, contro il 24% di riposte negative. Emilia-Romagna, Ieri pomeriggio hai guardato la TV? NO 24% SI 76% 37 Quanto tempo trascorre durante il pomeriggio il nostro campione davanti al “tubo catodico”? Il 64% degli intervistati ha risposto meno di due ore e il restante 36% più di due ore, senza nessuna differenza di genere. Il tempo complessivo dedicato alla visione dei programmi può essere motivato da differenti bisogni, legati alla necessità di disporre di una compagnia che aiuta ad affrontare la noia, la solitudine oltre per alla possibilità di appagare molti bisogni strettamente legati all’età del campione, come ad esempio l’autoaffermazione, la conoscenza, l’avventura. Emilia-Romagna, Per quanto tempo? Più di 2 ore 36% Meno di 2 ore 64% Diventa importante capire cosa guardano i ragazzi durante la fascia protetta. Gran successo riscuotono i cartoni animati (32%), a seguire i telefilm (20%), i quiz (11%), le sitcom (10%), l’informazione (7%), i film e l’intrattenimento (4%), i documentari, i programmi musicali, i programmi sportivi e i reality (3%). E’ possibile evidenziare una netta preferenza da parte dei maschi, 11-12 anni, dei cartoni animati16 (40%) contro il 28% delle femmine; stessa situazione per i maschi dai 1315 anni, 35%, contro il 22% delle femmine. Ecco le motivazioni più frequenti: “Dragon Ball perché per me e utile”, 11 anni, M; “DragonBall, perché lo vedo tutti i giorni e mi piace molto”, 12 anni, M; “Dragonball Z perché è un cartone stupendo”, 13 anni, M; ”Dragon Ball. Non saprei, la storia ha un filo 16 Il cartone animato più seguito dai maschi è Dragon Ball. 38 logico che diverte”, 13 anni, M; “Dragon Ball, perché è eccitante, avventuroso e si combatte”, 12 anni, M; Curiosi e in controtendenza questi dati, forse perché si è soliti vedere i ragazzini giocare a calcio o alla play station. E alle ragazze del nostro campione cosa piace? In assoluto i telefilm17. Anche in questo caso si è ritenuto opportuno inserire le loro motivazioni: “Settimo Cielo perché mi fatto capire che non bisogna impicciarsi negli affari degli altri”, 11 anni, F; “Mi è piaciuto di più Settimo cielo perché parla di storie di amore e amicizia”, 14 anni, F; “Smalville perché parla di un ragazzo venuto dallo spazio che salva la vita della gente con i suoi poteri”, 13 anni, F; “Smallville perché è sempre più interessante”, 14 anni, F; “Phil dal futuro, perché l’ho trovato divertente”, 12 anni, F; “Phil dal Futuro perché è un programma per ragazzi molto divertenti”, 12 anni, F. Questa risposta non sorprende poiché vista la giovane età delle intervistate è facile intuire come queste si immedesimino o si innamorino dei vari protagonisti dei telefilm. Emilia-Romagna, Programmi visti intrattenimento 4% quiz 11% TG 7% programmi sportivi 3% reality 3% cartoni 32% film/fiction 4% prog. Musicali 3% sit-com 10% telefilm/soap opera documentari 20% 3% 17 I telefilm più seguiti nella fascia pomeridiana dalle femmine sono Phil dal Futuro, Settimo Cielo, Smallville; nella fascia serale The O.C e C.S.I. 39 Quante volte la programmazione è stata interrotta dalla pubblicità18? Il 58% ha risposto di aver contato meno di sette interruzioni contro il 42% che afferma di averne contato più di sette. La pubblicità gioca un notevole ruolo all’interno della programmazione televisiva, si consideri che nel 2003 la pubblicità destinata ai bambini ha conquistato uno spazio sui media intorno all’8% della quota di mercato, con un giro di affari pari a più di sei miliardi di euro, si può pertanto dire di assistere a un notevole fenomeno economico e mediatico19. Emilia-Romagna, N. Interruzioni Pubblicitarie Più di 7 42% Meno di 7 58% La domanda numero 10 domandava esplicitamente se ci sono stati programmi che hanno invitato a comprare qualcosa. Il 38% del campione emiliano-romagnolo ha risposto sì, contro il 62% di riposte negative. Da queste risposte si evince la percezione un certo rispetto della normativa vigente20 che prevede la non interruzione con pubblicità o televendite di programmi per bambini di “durata programmata” inferiore a trenta minuti. 18 Per monitorare la quantità e la qualità della pubblicità televisiva e a mezzo stampa in Italia, con particolare ai giovani, è stato costituito nel 2004 l’Osservatorio sulla comunicazione pubblicitaria (OCP) presso la facoltà di Psicologia 2 dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. 19 R., Metastasio, Bambini e pubblicità, Carocci, Roma, 2007, pag. 36. 20 Vedi Articolo 3, Legge n.122/98; Articolo 4, commi 6 e 7, Delibera Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 538/CSP/01. 40 Emilia-Romagna, Invito a comprare qualcosa SI 38% NO 62% Quali espressioni associano i ragazzi pensando ai programmi visti? A livello regionale prevalgono: abbracci, sorrisi, affetto (29%), aiutare gli altri (27%), scontro violento (16%), paura di affrontare le difficoltà (13%), parolacce e insulti (10%), non preoccuparsi dei problemi degli altri (5%). Vi sono alcune differenze di genere molto interessante. Mentre nelle femmine, di entrambe le fasce di età, prevalgono sentimenti come gli abbracci, i sorrisi e l’affetto (35% ), nei maschi di 11-12 anni prevale come risposta aiutare chi è in difficoltà (27%) e in quelli di 13-15 anni lo scontro violento (24%). Altro dato che merita attenzione è rappresentato dalla bassa percentuale (5%) di risposte date, da entrambi i sessi, all’opzione non preoccuparsi dei problemi degli altri. Emilia-Romagna, Programmi e relative espressioni Non curanza 5% Parolacce 10% Abbracci 29% Scontro 16% Paura 13% Aiuto 27% 41 Andiamo ad analizzare la domanda chiave del nostro questionario semi-strutturato, ossia perché piace così tanto la televisione. Il 38% del campione ha riposto perché è divertente, il 20% perché fa conoscere nuove cose e nuove persone, il 14% perchè è possibile guardarla insieme agli amici, perchè mi fa vedere posti in cui non potrei mai andare, perchè mi fa venire in mente idee a cui non avevo mai pensato. La televisione piace soprattutto perché diverte e poi poiché offre la conoscenza di cose/persone nuove; tali risposte accomunano sia i maschi che le femmine. Emilia-Romagna, La TV ti piace perchè: nuove idee 14% E' divertente 38% visione posti nuovi 14% visione con amici 14% Cose/pers. Nuove 20% Vediamo, ora, le abitudini serali dalle ore 19.00 alle ore 22.30, del nostro campione. Alla domanda ieri sera hai guardato la TV, l’86% degli intervistati ha risposto sì e il 14% no. Emilia-Romagna, Ieri sera hai guardato la TV? NO 14% SI 86% 42 Diventa importante capire quanto tempo, alla sera, i ragazzi trascorrono davanti al piccolo schermo. Il 59% degli studenti ha dichiarato una o due ore, il 21% tre o quattro ore, il 16% meno di un’ ora, il 4% oltre quattro ore. Con l’aumentare dell’età, sia maschile che femminile, aumenta anche l’esposizione televisiva dei giovani telespettatori, infatti il 28% dei maschi e il 24% delle femmine dai 13-15 anni dichiara di guardare la tv per tre o quattro. Emilia-Romagna, Per quanto tempo? oltre 4 ore 4% meno di 1 ora 16% 3 o 4 ore 21% 1 o 2 ore 59% Appurato che i ragazzi trascorrono tanto tempo davanti alla televisione, viene spontaneo indagare che generi di programmi interessano i nostri intervistati. In assoluto amano i quiz (30%), a seguire l’informazione (20%), i telefilm (15%), l’intrattenimento (10%), le sitcom (8%), i cartoni animati e i film (5%), i reality (3%), i programmi sportivi (2%), i documentari e i programmi musicali (1%). Non si sono registrate differenze statistiche rilevanti tra maschi e femmine. 43 Emilia-Romagna, Programmi visti programmi sportivi 2% reality 3% cartoni 5% sit-com 8% quiz 30% film/fiction 5% telefilm/soap opera 15% documentari 1% intrattenimento 10% TG 20% prog. Musicali 1% Vediamo quante volte durante le trasmissioni i litigi tra i protagonisti si sono risolti con l’uso della violenza. Il 59% ha risposto a volte, il 33% mai, l’8% sempre; risposte omogenee tra maschi e femmine. Questi dati devono far riflettere chi produce programmi televisivi perché non si può continuare ad ignorare la presenza dei giovani telespettatori nella fascia serale. Emilia-Romagna, Litigi risolti con l'uso della violenza Sempre 8% Mai 33% A volte 59% 44 Con la domanda numero 19 si è voluto essere molto espliciti nei confronti dei giovani telespettatori poiché si è chiesto loro se avessero assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza, questo per sondare da una parte il comportamento delle emittenti televisive e dall’altra il rispetto del Codice di Autoregolamentazione TV e Minori21. Il 32% degli intervistati ha risposto sì, il 62% no. Quasi tutte le fasce riflettono questi dati ad eccezione dei maschi di 11-12 anni che hanno affermato con il 43% di aver assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza. Poiché i dati sono riferiti quasi esclusivamente alla programmazione nazionale, questo dato del 43% può indurre a ritenere che non via una puntuale osservanza del Codice. Emilia-Romagna, Hai assistito a scene in cui i bambini erano vittime di violenza? SI 38% NO 62% Sullo stesso filone la domanda successiva, vale a dire quante volte i personaggi dei programmi hanno alzato la voce per ottenere ragione. Tante è la l’affermazione che prevale (62%) contro poche (38%). Questi dati portano ad ipotizzare una programmazione di non elevata qualità; tanto e vero che sia i maschi che le femmine dai 13-15 hanno evidenziato con il 66% la risposta tante. 21 In particolare l’articolo 2 e i suoi comma. 45 Emilia-Romagna, N. volte in cui i personaggi hanno alzato la voce per ottenere ragione Poche 38% Tante 62% Diventa importante allora capire la reazione di fronte ad uno spavento dei ragazzi/e. Il dato regionale è chiaro, il 31% del campione dichiara di continuare a guardare il programma, il 29% cambia canale, il 15% chiude gli occhi, l’8% cerca di distrarsi pensando ad altro o abbassa il volume, il 4% spegne la televisione o parla di quello che ha visto con la mamma o il papà, l’1% chiama la mamma o il papà. E’ possibile distinguere due diverse reazioni: mentre i maschi continuano a guardare il programma (52%, 13-15 anni, 40%, 11-12 anni), le femmine cambiano canale (30%, 1315 anni, 33%, 11-12 anni). Quello che stupisce è quel 1%, comune a tutti gli intervistati, legato alla risposta chiamo la mamma o il papà, quasi a voler sottolineare una autonomia rispetto alla famiglia. Non bisogna dimenticare che la famiglia dovrebbe svolgere un ruolo centrale non solo nell’acquisizione progressiva di modelli di comportamento culturali e sociali, ma anche in relazione all’azione di filtro che può svolgere nel processo di mediazione del messaggio televisivo. 46 Emilia-Romagna, Cosa fai quando ti spaventi? Chiamo i genitori 1% Dialogo con i genitori 4% Chiudo gli occhi 15% Continuo a guardare 31% Abbasso il volume 8% Spengo la TV 4% Cambio canale 29% Penso ad altro 8% Passiamo ad analizzare il rapporto ragazzi/e e telegiornali. In primo luogo vediamo se di solito guardano il telegiornale. Il 47% dei giovani emiliano-romagnoli vede il telegiornale tutti i giorni, il 24% 1-2 giorni alla settimana, il 19% 3-4 giorni alla settimana, e il 10% mai. Fra le ragazze (50%) è leggermente più diffusa che fra i ragazzi (41%) l’abitudine di seguire regolarmente il telegiornale. Emilia-Romagna, Di solito guardi i telegiornali? Mai 10% Tutti i giorni 47% 1-2 giorni 24% 3-4 giorni 19% Tenuto conto che il nostro campione guarda quasi tutti i giorni il tg, diventa importante indagare il grado di comprensione delle notizie. Il 45% dei ragazzi/e nella 47 visione dei telegiornali comprende quasi sempre le notizie raccontate, il 31% sempre, il 20% qualche volta e il 4% mai. Si è rilevato come la fascia di età 13-15 anni sia maschile (38%) che femminile (32%) abbia un maggior grado di comprensione delle notizie rispetto alla fascia di età 11-12 anni (maschi 26%, femmine 28%). Sicuramente il fattore età gioca un ruolo notevole. Emilia-Romagna, Comprensione notizie del TG? Mai 4% Sempre 31% Qualche volta 20% Quasi Sempre 45% Si è cercato, infine, di vedere come le notizie del TG fanno i sentire i nostri intervistati. Emerge prima di ogni altra cosa l’interesse (31%), la preoccupazione (26%), la tristezza (14%), lo spavento (10%), la noia (9%), l’ansia (6%), il divertimento (4%). Si sottolinea che sia i maschi che le femmine dai 13 ai 15 anni hanno un interesse maggiore (38%) rispetto ai ragazzi/e dagli 11-12 anni. Emilia-Romagna, Le notizie del TG ti fanno sentire: Divertito 4% Interessato 31% Preoccupato 26% Ansioso 6% Triste 14% Spaventato 10% Annoiato 9% 48 Conclusioni Gli studi condotti nei diversi paesi sugli effetti della programmazione televisiva per i bambini e ragazzi sono oramai innumerevoli e risalgono alla nascita della televisione stessa. Diversi fattori hanno contribuito a rendere la televisione il medium preferito dagli adolescenti, in primis un numero maggiore di canali tematici ad essi rivolti e poi un nuovo modo di rapportarsi ai media; infatti un numero elevatissimo di bambini e ragazzi fruiscono della tv in maniera solitaria (dall’indagine effettuata rientrano in questa casistica il 28% dei bambini delle scuole primarie e il 36% dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado), anche con un proprio apparecchio nella propria camera. Su quest’ultimo aspetto occorre prestare molta attenzione poiché alcune ricerche22 hanno evidenziato che la presenza della televisione nella propria camera, oltre a favorire livelli più alti di esposizione (mediamente cinque ore in più rispetto a chi non ce l’ha), sviluppa scarsi livelli di conoscenza e uso degli altri media, ma diminuisce il controllo e la supervisione dei genitori e, infine, non stimola attività ludiche alternative. Mariet23 afferma che spesso si rimprovera alla televisione di impedire ai bambini di fare altre cose, mentre è proprio perché spesso ai bambini non vengono proposte altre attività che questi si dedicano alla visione della tv. E’ doveroso, in ogni caso, sottolineare anche un crescente utilizzo delle cosiddette nuove tecnologie. Come emerge dal rapporto e-family 200724, nelle famiglie italiane le tecnologie più diffuse sono: Televisori (98%), Cellulare personale (89%), Lettore dvd (59,4%), PC (56,5%), Foto e video camera digitale (50,6%), Internet (39%), Ricezione satellitare (33%), Lettore portatile musica MP3 (24,8%), Banda larga (23%), Cellulare UMTS (22,1%), Pay-tv satellitare (18%), Banda larga a tariffa fissa (16,7%), Televisione digitale terrestre (14,4%), TV LCD/Plasma (12,3%). Per questo, oggi, non si può non chiedere alla famiglia di praticare un ruolo attivo nel mediare, attraverso chiare regole, l’esposizione dei propri figli alla televisione. Quando le famiglie svolgono la funzione di filtro, i bambini sviluppano senso critico e capacità di scelta, che si esplicano in tempi e modi consapevoli di esposizione alla tv. Una logica simile può essere sollecitata anche in chi la televisione la fa. Sottoscrivere l’impegno di porre dei vincoli alla programmazione nelle fasce orarie destinate ai minori significa farsi carico di responsabilità che, ovviamente, devono superare i soli interessi economici. 22 D. A. Gentile, D. A Walsh, A normative Study of Family Media Habitus, National Institute on Media and the Family, Minneapolis, 2002. 23 F. Mariet, Lasciateli guardare la tv. Il nuovo spirito televisivo, Anicia, Roma, 1992. 24 Vedi www.confindustriasi.it 49 Rispetto a tali considerazioni, tuttavia, è da sottolineare come nella presente indagine i “grandi assenti” siano le emittenti locali: l’offerta dei grandi network nazionali e delle TV satellitari lascia sicuramente pochi spazi, ma in nessun caso è emerso da parte del campione un cenno a trasmissioni di tv locali. Manca, o è comunque debole, una programmazione adeguata rivolta al pubblico più giovane? Può assumere un senso, allora, il ruolo delle istituzioni che, coinvolgendo anche il mondo della scuola, si pongono come mediatrici del rapporto tra tv e minori, come avviene nel progetto “Tu e la Tv”. Alla luce dei risultati dell’esperienza di ricerca, il CORECOM dell’Emilia-Romagna intende rafforzare il proprio ruolo di stimolo e sensibilizzazione nei confronti dei diversi soggetti del sistema dei media. Attivare una sinergia tra le risorse e le competenze proprie, quelle del mondo scolastico e delle emittenti locali; valorizzare le esperienze e l’entusiasmo dei bambini, far crescere la cultura dei diritti dei bambini e dei ragazzi anche nel mondo dei media locali, sono infatti gli obiettivi fondamentali delle due campagne di sensibilizzazione legate alla divulgazione del Codice TV e Minori e del premio qualità CORECOM “La TV più vicina ai bambini”. Attraverso queste azioni il CORECOM ha l’ambizione di ribaltare i ruoli tradizionali nella conoscenza del mezzo televisivo da parte dei minori: da spettatori a interpreti attivi, nel tentativo di rendere i bambini consapevoli di poter essere protagonisti nel determinare la programmazione televisiva, e non solo come facile target pubblicitario. Capacità di lettura e capacità di senso critico, in questo caso, nascono dall’interazione diretta con il medium, che, nella più banale delle tautologie, è appunto mezzo (di conoscenza, di svago, di rappresentazione, ecc) da poter smontare e comprendere per interpretare la realtà che viviamo. 50 SCHEDA DESCRITTIVA DEI PROGRAMMI PIU' VISTI Cartoni animati 1 : • Dragon Ball Cartone animato giapponese, in onda in Italia per la prima volta nel 1989 e in Giappone nel 1986, ispirato all'omonimo fumetto. Ambientato sulla Terra, Dragon Ball narra le vicende di un bambino di nome Goku dotato di super poteri e di una forza eccezionale. Amante delle arti marziali, Goku, con l'aiuto di un gruppo di amici, deve continuamente contendere sette sfere magiche al Male, per evitare che quest'ultimo le utilizzi per distruggere il pianeta. • Keroro Cartone animato giapponese, trasmesso in Italia per la prima volta nel 2006 e in Giappone nel 2004, ispirato all'omonimo fumetto. Il protagonista è il Sergente Keroro, una rana aliena giunta sulla Terra insieme ad altri quattro ranocchi per conquistarla. In questa avventura si renderà conto della difficoltà dell'impresa e scoprirà che l'amicizia può esistere anche tra umani ed alieni. • Mew Mew Cartone animato giapponese, trasmesso in Italia per la prima volta nel 2004 e in Giappone nel 2002, ispirato all'omonimo fumetto in cui la protagonista, una ragazzina di nome Ichigo Momomiya e altre quattro ragazze hanno il compito di proteggere la Terra dagli alieni. Le cinque amiche, che lavorano come cameriere al Caffè Mew Mew, sono dotate di DNA combinato con quello di un animale in via d'estinzione e, proprio in virtù di questa caratteristica, dispongono di poteri speciali per affrontare la loro missione. 1 Tutte le notizie riportate sono frutto di una ricerca su internet attraverso il motore di ricerca Google, i siti www.wikipedia.it (enciclopedia ondine a contenuto libero redatta in modo collaborativi da volontari), www.cartonionline.com (guida ai cartoni animati) e i siti ufficiali dei cartoni animati come www.dragonballworld.it., www.mewsisters.altervista.org, www.narutogen.com, www.spongebob.it e www.winxclub.com. 52 • Naruto Cartone animato giapponese, andato in onda in Italia per la prima volta nel 2006 (in Giappone nel 2002) ispirato all'omonimo fumetto che racconta la storia di un ragazzino, Naruto, che sogna di diventare un grande ninja. Il bambino, in cui risiede lo spirito di un mostro potentissimo, dovrà però affrontare mille ostacoli per conquistarsi la fiducia di tutti e misurarsi con l'esame di promozione, le varie missioni ed i rapporti di amicizia con altri ninja. • Pucca Cartone animato coreano, disponibile in Italia la prima volta dal 2006 e in Corea, sul web, dal 2000, in cui la protagonista, Pucca, una bambina di 10 anni innamorata del piccolo ninja Garu, figlia del proprietario di un ristorante cinese, con la sua forza sovraumana, salva il fidanzato e gli abitanti del villaggio dalle strane situazioni che si presentano ad ogni puntata. La particolarità è che i due personaggi non parlano mai, ma a entrambi, quando pensano, compaiono tre puntini di sospensione sulla testa. • Spongebob Cartone animato americano, diffuso negli Stati Uniti a partire dal 1999, ambientato a Bikini Bottom, una cittadina sul fondo dell' oceano Pacifico, in cui i protagonisti sono creature marine che vivono in un mondo simile a quello umano. Il personaggio principale è l'allegra spugna Spongebob Squarepants che vive in una casa a forma d'ananas e lavora nel più famoso fast food della città, il Krusty Krub. I personaggi della serie sono gli amici Patrick Stella e Sandy Cheeks, la lumaca marina Gary, il vicino Squiddy Tentacolo, il suo capo Mr. Krabs e il suo rivale in affari Plankton. • Winx Cartone animato italiano, trasmesso per la prima volta nel 2004, in cui le protagoniste, le Winx, sono cinque fate che vivono nel mondo di Magix impegnate nella lotta contro tre streghe malvagie. Le avventure partono quando la protagonista, Bloom, una sedicenne che vive sulla terra ignara dei suoi poteri magici, viene trasportata in un'altra dimensione, Magix appunto. Le Winx, prodotte dalla società marchigiana Rainbow, sono il primo cartone interamente italiano venduto negli Stati Uniti e distribuito in oltre 130 paesi in tutto il mondo. Dagli autori delle Winx è atteso per questi mesi il completamento del film in 3-D che sancirà lo sbarco sul grande schermo del prodotto italiano. 53 Sit-com 2 : • Hannah Montana Sit-com americana del 2006 (anno della messa in onda anche italiana), che racconta le normali vicende quotidiane di una giovane adolescente, Miley Stewart, mentre di notte, ad insaputa di tutti, diventa Hannah Montana, una famosa pop star con milioni di fan. Gli unici a conoscere il suo segreto sono il suo manager-papà, suo fratello e i suoi due migliori amici. • La vita secondo Jim Sit-com americana, trasmessa per la prima volta negli Stati Uniti nel 2001, due anni dopo in Italia, che ruota intorno a Jim, simpatico capofamiglia la cui inguaribile pigrizia lo spinge ad inventare sempre nuovi stratagemmi per affrontare i problemi quotidiani con il minor dispendio di energie possibile, finendo spesso per mettersi nei guai. • Quelli dell'intervallo Sit-com italiana del 2005 incentrata sulle vicende di tredici ragazzi delle scuole medie durante l'intervallo scolastico, mentre discutono di argomenti quotidiani e combinano guai imprevedibili. • Tutto in famiglia Sit-com americana, in onda per la prima volta in Italia nel 2003, negli Stati Uniti nel 2001, in cui il protagonista, Michael Kyle, sposato con Janet e padre di tre figli, conduce una vita agiata, ma movimentata, ricca di situazioni buffe e comiche, per la vivacità degli altri componenti della famiglia. 2 Tutte le informazioni riportate sono frutto di una ricerca su internet attraverso il motore di ricerca Google, il sito www.telesimo.it (enciclopedia ondine a contenuto libero redatta in modo collaborativi da volontari), i siti delle reti che li trasmettono come www.rai.it, www.mediaset.it e delle varie reti satellitari di Sky e del digitale terrestre tra cui www.disney.it/disneychannel/, www.foxtv.it, www.boingtv.it. 54 • Zack e Cody al Grand Hotel Sit-com americana, trasmessa anche in Italia a partire dal 2005, che ha come protagonisti due pestiferi gemelli, Zack e Cody. Le vite dei due bambini cambiano quando la madre ottiene un lavoro come cantante in un lussuoso hotel di Boston, il Tipton, dove madre e figli si trasferiscono. Saranno proprio le scorribande dei due gemelli tra le sale del lussuoso albergo mentre la madre lavora a intrattenere e divertire il pubblico. Telefilm 3 : • C.s.i. Telefilm americano del 2000, sbarcato sulla tv italiana a partire dal 2001, che ruota intorno alle indagini della polizia scientifica di Las Vegas. I protagonisti della squadra sono Catherine, Warrick, Sara e Nick capitanati dall'abile Grissom e, in ogni episodio della serie, sono alle prese con difficili casi da risolvere grazie agli indizi che riescono a raccogliere sulle scene del crimine. • Phil dal Futuro Telefilm americano, trasmesso per la prima volta in Italia e negli Stati Uniti nel 2004, incentrato sulle avventure di Phil Diffy, un quindicenne che viene dal futuro (2121) e della sua famiglia. Rimasti intrappolati nel nostro secolo per un guasto alla macchina del tempo presa in affitto per un viaggio temporale, Phil e la sua famiglia si insediano a Pickford, una piccola cittadina americana in cui cercheranno di vivere una vita normale anche senza i ritrovati tecnologici del futuro, andando a scuola come gli altri ragazzi e stringendo amicizie. 3 Tutte le informazioni riportate sono frutto di una ricerca su internet attraverso il motore di ricerca Google, il sito www.telefilmzone.it (enciclopedia ondine a contenuto libero redatta in modo collaborativi da volontari) e i siti delle reti che li trasmettono come www.mediaset.it, www.disney.it/disneychannel/ e www.foxtv.it. 55 • Settimo cielo Telefilm americano, in onda negli Stati Uniti dal 1996, in Italia dal 1998, che racconta le vicende dei membri della famiglia Camden a Glenoak. Il padre è il pastore della chiesa della comunità di Glenoak e ogni puntata è incentrata su un argomento dal risvolto morale che viene affrontato attraverso le situazioni anche comiche create dai suoi sette figli alle prese con la crescita. • Smallville Telefilm americano, trasmesso per la prima volta in Italia nel 2002 e negli Stati Uniti nel 2001, che racconta la gioventù di Clark Kent, alias Superman. Nel telefilm, ambientato ai giorni nostri nella cittadina di Smalville, il protagonista inizia a utilizzare e controllare i suoi super poteri. • The O.C. Telefilm americano, trasmesso per la prima volta in Italia nel 2004 e negli Stati Uniti nel 2003, che racconta le vicissitudini di quattro ragazzi a Orange County. Ryan è un ragazzo di modeste origini con molti problemi familiari che viene dato in affido ad un avvocato di Newport dopo l'ennesimo tracollo della madre alcolizzata. Lì farà amicizia con Seth, figlio dell'avvocato che l'ha in custodia, con la sua fidanzata Summer e si innamorerà di Marissa, in un intreccio di vecchi e nuovi amori, amicizie e colpi di scena. Quiz 4 : • Azzardo Programma tv a quiz in onda a fasi alterne dal 2002, attualmente condotto da Daniele Bossari e Ainett Stephens. Il quiz è basato su domande d'attualità e su fatti strani e curiosi. I tre concorrenti scommettono sulle notizie di attualità e, con un'asta, acquistano il diritto a rispondere alla domanda. A ciascuno dei partecipanti vengono affidati 250 mila euro e per ogni risposta esatta, diminuisce il bottino degli altri concorrenti. Per ogni risposta errata invece, chi sbaglia vedrà calare il proprio patrimonio. 4 Tutte le informazioni riportate sono frutto di una ricerca su internet attraverso il motore di ricerca Google e i siti delle reti che trasmettono questi quiz come www.rai.it e www.mediaset.it. 56 • Chi vuol essere milionario? Programma televisivo a quiz di un format britannico, in onda in Italia dal 2000 e condotto da Gerry Scotti. Il concorrente, scelto attraverso una prova di velocità, concorre per 1 milione di euro. Per arrivarci deve rispondere a 15 domande, ognuna delle quali, se indovinata, corrisponde a un traguardo monetario crescente. Ogni domanda prevede quattro opzioni di risposta tra le quali scegliere e al concorrente sono concessi, in totale, 3 aiuti: l'aiuto del pubblico, la telefonata a casa e il "50 e 50" per cui vengono tolte due risposte sbagliate. • L'Eredità Al gioco a quiz, in onda dal 2002 e attualmente condotto da Carlo Conti, partecipano 6 concorrenti che si sfidano tra loro in giochi vari: Vero o Falso, Il Domino, la Scossa, l'Identikit, il Duello e la Ghigliottina. Ogni gioco prevede l'eliminazione di un concorrente. Chi ha fatto il doppio errore o ha preso la scossa ha facoltà di puntare il dito contro un avversario. Se l'avversario risponde bene alla domanda che il presentatore gli fa, il concorrente che ha fatto il doppio errore viene eliminato e di conseguenza l'avversario si prende la sua parte di Eredità. Succede il contrario se a sbagliare è il concorrente che deve rispondere alla domanda. Tutti i concorrenti partono con una dote di 10.000 euro ciascuno. Intrattenimento 5 : • Amici Questo programma è un talent show in onda dal 2001 e condotto da Maria De Filippi. Lo show è ambientato in una scuola vera e propria dove vi partecipa una classe di 26 alunni, tra i 18 e i 25 anni, scelti appositamente attraverso delle selezioni, che aspirano a diventare cantanti, ballerini di Jazz, Hip Hop e danza classica o attori. Dal 2006, sono previsti anche atleti di ginnastica artistica. I concorrenti seguono per tutto l'anno lezioni di ogni materia, con insegnanti veri e propri, ripresi dalle telecamere. Nel corso dell'anno gli alunni devono dimostrare di avere le doti per rimanere nella scuola e dovranno sfidarsi tra loro in varie discipline, venendo man mano espulsi. Il montepremi finale per il vincitore consiste in 100 mila euro divisi in 50 mila e un contratto con Mediaset di un anno. 5 Tutte le informazioni riportate sono frutto di una ricerca su internet attraverso il motore di ricerca Google, i siti ufficiali dei programmi come www.mariadefilippi.mediaset.it/amici/, www.striscialanotizia.mediaset.it e www.scherziaparte.mediaset.it e i siti delle reti che trasmettono questi programmi di intrattenimento come www.mediaset.it e www.rai.it. 57 • Cultura moderna Programma di intrattenimento italiano in onda dal 2006 e condotto da Teo Mammucari. Sei concorrenti devono indovinare, attraverso indizi raccolti, l'identità di un personaggio famoso misterioso. Per vincere la possibilità di formulare il maggior numero di domande che li possano aiutare a individuare l'identità nascosta, i concorrenti si esibiscono in performances canore, di ballo, di magia, etc alle quali una giuria assegna un punteggio, corrispondente proprio al numero di domande che possono fare. Le domande dei concorrenti poi devono essere poste in modo da ammettere solo risposte dicotomiche. • Distraction È un gioco in onda dal 2006, attualmente condotto da Enrico Papi. Lo scopo del gioco è rispondere a domande di cultura generale per conquistare il premio, una macchina. Alla fine di ogni manche chi ha risposto a meno domande perde. Per rispondere, bisogna prima sottoporsi a una determinata prova, come rompersi un uovo in testa, prendere la scossa, essere solleticati sotto ai piedi, toccare un ventilatore acceso col naso. Il vincitore della macchine deve comunque sottoporsi ad altre domande per mantenerla intatta: se sbaglia, deve con una mazza romperne qualcosa. • Paperissima Programma televisivo italiano in onda dal 1990 attualmente condotto da Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Il programma è incentrato sulla riproposizione di gaffe, errori e bloopers di giornalisti, telefilm, film e filmati amatoriali. • Scherzi a parte Programma di intrattenimento in onda dal 1992 attualmente condotto da Teo Teocoli, Anna Maria Barbera e Manuela Arcuri. Nello schema del programma, gli autori si mettono d'accordo con dei complici per fare uno scherzo alla vittima prescelta, prevalentemente persone famose dello star system nazionale, ma anche internazionale. 58 • Striscia la notizia Programma di intrattenimento in onda dal 1988 condotto ultimamente dalla coppia storica Ezio Greggio e Enzo Iacchetti. Il tg satirico è incentrato su sfottò e gag sulla politica e la società, alternati a servizi di carattere sociale come gli sprechi italiani nelle costruzioni di beni pubblici, i trucchi dei gestori telefonici ai danni degli utenti, i maghi imbonitori e truffaldini, pubblicità occulta condotti da invitati sul posto. 59 BIBLIOGRAFIA Buckingham D., Moving images. Undestanding children’s emotional responses to television, New York, 1993 Codeluppi V., Il potere del consumo, Bollati Boringhieri, Torino, 2003 Callari Galli M., Harrison G., Se i bambini stannoa guardare, Clueb, Bologna, 1999 Guidicini P., Castrignanò M., L’utilizzo del dato qualitativo nella ricerca sociologica, Franco Angeli, Milano, 1997 McQuail D., Sociologia dei media, Il Mulino, Bologna, 1996 Metastasio R., Bambini e pubblicità, Carocci, Roma, 2007 Morcellini M., La TV fa bene ai bambini, Meltemi, Roma, 1999 Winn M., The Plug – In Drug, Harmondsworth, 1985 60 SITOGRAFIA www.agcom.it http://assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it/corecom www.allposters.com www.antoniogenna.it www.babilus.style.it www.blogosfere.it www.cartonionline.com www.comunicazioni.it www.confindustriasi.it www.comitatotveminori.it www.cgi.ebay.it www.dietrolequinte.blogosfera.it www.fotxtv.it www.geocities.com www.groups.msn.com www.ictblog.it www.ilpotereelagloria.it www.lucider.it www.mediaset.it www.montag.it www.rai.it www.scanner.it www.sorrisi.com www.telefilmland.wordpress.com 61 www.telefilmzone.it www.telesimo.it www.ubbcentral.com www.wikipedia.it 62 Appendice Tabelle Scuole primarie e secondarie di I grado della regione ………I-XI Codice di Autoregolamentazione TV e Minori ……………… XII-XVIII Scuole Primarie Tabella 1 - Età PROVINCIA TOT.SCHEDE 5-8 ANNI 9-12 ANNI Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 18 96 348 619 195 29 38 530 328 2201 6% 34% 48% 38% 16% 7% 47% 29% 27% 33% 94% 66% 52% 62% 84% 93% 53% 71% 73% 67% PROVINCIA TOT.SCHEDE MASCHI FEMMINE Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 18 96 348 619 195 29 38 530 328 2201 28% 48% 52% 54% 53% 45% 47% 52% 49% 52% 72% 52% 48% 46% 47% 55% 53% 48% 51% 48% Tabella 2 – Sesso Tabella 3 – Di solito guardi la Tv: PROVINCIA Quasi mai 1-2 Giorni alla settimana 3-4 Giorni alla settimana Tutti i giorni Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna 0,0% 8,0% 5,0% 5,0% 3,0% 0,0% 12,0% 5,0% 6,0% 4,0% 11,0% 26,0% 17,0% 11,0% 11,0% 89,0% 54,0% 73,0% 78,0% 82,0% Ferrara 0,0% 0,0% 3,0% 97,0% Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 0,0% 4,0% 8,0% 5% 5,0% 3,0% 3,0% 5% 8,0% 16,0% 14,0% 14% 87,0% 77,0% 75,0% 76% Tabella 4 – Quando guardi la Tv sei: PROVINCIA Da solo Con i genitori Con amico/a Con fratello maggiore Con fratello minore Con nonno/a Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 4% 29% 33% 28% 25% 35% 31% 28% 26% 28% 54% 33% 29% 28% 34% 39% 37% 30% 29% 30% 4% 7% 4% 7% 5% 2% 1% 7% 9% 7% 17% 15% 16% 15% 15% 7% 13% 13% 16% 15% 17% 13% 14% 14% 12% 4% 7% 14% 13% 13% 4% 3% 4% 8% 9% 13% 11% 8% 7% 7% I Tabella 5– Quando guardi la Tv: PROVINCIA Prima di scuola Pranzo Dopo i compiti La sera, a cena Prima di dormire Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 4% 21% 16% 18% 17% 19% 25% 17% 19% 18% 7% 13% 18% 15% 13% 3% 0% 13% 13% 14% 57% 30% 28% 29% 27% 32% 29% 28% 27% 28% 18% 17% 18% 20% 23% 23% 19% 22% 20% 20% 14% 19% 20% 18% 20% 23% 27% 20% 21% 20% Tabella 6 – Ieri pomeriggio hai guardato la TV? PROVINCIA SI NO Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 89% 85% 71% 81% 73% 90% 67% 77% 85% 78% 11% 15% 29% 19% 27% 10% 33% 23% 15% 22% Tabella 7 – Per quanto tempo? PROVINCIA Più di due ore Meno di due ore Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 24% 21% 31% 32% 26% 28% 42% 27% 33% 30% 76% 79% 69% 68% 74% 72% 58% 73% 67% 70% Tabella 8 – Programmi visti PROVINCIA Cartoni animati Sitcom Telefilm Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 41% 42% 48% 51% 49% 57% 46% 49% 50% 49% 8% 12% 12% 18% 9% 8% 19% 15% 21% 16% 11% 10% 12% 8% 9% 18% 7% 12% 7% 10% Documen- Programmi Film tari musicali 4% 3% 3% 2% 7% 3% 5% 4% 2% 3% 0% 0% 0% 0% 0% 3% 2% 1% 1% 0% 4% 0% 2% 2% 2% 0% 2% 2% 2% 2% Quiz 8% 18% 7% 8% 9% 3% 10% 6% 6% 8% InformaIntrat- Programmi Reality zione tenimento sportivi 8% 10% 11% 8% 4% 5% 2% 6% 5% 7% 12% 1% 2% 1% 7% 3% 5% 3% 2% 2% 0% 3% 2% 1% 3% 0% 2% 1% 3% 2% 4% 1% 1% 1% 1% 0% 0% 1% 1% 1% II Tabella 9 – Numero interruzioni pubblicitarie PROVINCIA Più di sette Meno di sette Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 56% 42% 41% 36% 31% 36% 65% 35% 42% 38% 44% 58% 59% 64% 69% 64% 35% 65% 58% 62% Tabella 10 – Ti hanno invitato a comprare PROVINCIA SI NO Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 50% 61% 48% 43% 48% 48% 64% 46% 54% 48% 50% 39% 52% 57% 52% 52% 36% 54% 46% 52% Tabella 11 – Pensando ai programma che hai visto quali espressioni tra quelle elencate ti vengono in mente? PROVINCIA Abbracci Aiutare Paura Scontro Non preoccuparsi Parolacce Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 43% 30% 26% 30% 28% 25% 37% 33% 30% 30% 45% 30% 29% 29% 32% 33% 28% 32% 30% 31% 4% 16% 13% 13% 10% 13% 13% 12% 11% 12% 4% 12% 19% 16% 18% 20% 12% 14% 18% 16% 0% 5% 5% 7% 5% 2% 0% 4% 5% 5% 4% 7% 8% 5% 7% 7% 10% 5% 6% 6% Tabella 12 – La TV ti piace perché PROVINCIA E’ divertente Si conoscono cose\pers. nuove Si guarda con amici Fa vedere posti lontani Nuove idee Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 34% 31% 39% 35% 35% 42% 44% 34% 35% 36% 35% 20% 18% 20% 20% 15% 18% 20% 20% 20% 12% 14% 12% 13% 15% 10% 19% 11% 16% 13% 15% 20% 16% 17% 16% 10% 14% 17% 15% 16% 4% 15% 15% 15% 14% 23% 5% 18% 14% 15% III Tabella 13 – Ieri sera hai guardato la TV? PROVINCIA SI NO Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 83% 83% 84% 84% 80% 82% 86% 85% 83% 84% 17% 17% 16% 16% 20% 18% 14% 15% 17% 16% Tabella 14 – Per quanto tempo? PROVINCIA 1 o 2 ore 3 o 4 ore meno di 1 ora oltre 4 ore Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 64% 72% 53% 50% 65% 63% 59% 61% 61% 57% 7% 4% 18% 18% 11% 3% 18% 12% 13% 14% 29% 24% 27% 29% 24% 34% 23% 26% 25% 27% 0% 0% 2% 3% 0% 0% 0% 1% 1% 2% Tabella 15 – Programmi visti PROVINCIA Cartoni animati Sitcom Telefilm Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 21% 10% 19% 19% 17% 9% 26% 15% 18% 17% 0% 4% 10% 12% 6% 9% 9% 13% 8% 10% 11% 6% 8% 9% 13% 22% 0% 9% 6% 9% Documen- Programmi Informa- Intrat- Programmi Film Quiz Reality tari musicali zione tenimento sportivi 0% 0% 1% 1% 1% 0% 0% 1% 1% 1% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 0% 0% 21% 28% 21% 20% 16% 26% 9% 18% 15% 19% 21% 0% 12% 11% 9% 13% 24% 12% 14% 12% 5% 6% 6% 7% 7% 0% 3% 5% 10% 7% 21% 43% 17% 16% 20% 17% 26% 21% 23% 20% 0% 3% 3% 1% 9% 4% 3% 2% 1% 2% 0% 0% 3% 4% 2% 0% 0% 3% 4% 3% Tabella 16 – l'uso della violenza PROVINCIA Sempre A volte Mai Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 12% 5% 12% 12% 7% 3% 15% 7% 9% 9% 53% 63% 54% 60% 56% 83% 46% 59% 54% 58% 35% 32% 34% 28% 37% 14% 39% 34% 37% 33% IV Tabella 17 – Hai assistito a scene in cui i bimbi erano vittime di violenza? PROVINCIA SI NO Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 33% 36% 39% 43% 38% 72% 39% 36% 39% 40% 67% 64% 61% 57% 62% 28% 61% 64% 61% 60% Tabella 18 – n.volte in cui i personaggi hanno alzato la voce per ottenere ragione: PROVINCIA Tante Poche Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 47% 53% 50% 55% 42% 83% 52% 50% 54% 52% 53% 47% 50% 45% 58% 17% 48% 50% 46% 48% Tabella 19 – Cosa fai quando ti spaventi? Continuo a Spengo la PROVINCIA Cambio canale Penso ad altro guardare TV Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 5% 6% 21% 19% 20% 21% 15% 18% 15% 18% 53% 32% 30% 31% 33% 30% 40% 33% 28% 31% 0% 6% 7% 6% 7% 9% 7% 6% 9% 7% 5% 15% 6% 9% 6% 15% 10% 9% 10% 9% Abbasso il volume Chiamo genitori 0% 8% 6% 4% 3% 4% 0% 6% 6% 5% 0% 5% 5% 5% 4% 2% 2% 5% 6% 5% Parlo con Chiudo gli genitori occhi 5% 5% 2% 3% 5% 2% 7% 4% 5% 4% 32% 23% 23% 23% 22% 17% 19% 19% 21% 21% V Tabella 20 – Di solito guardi i telegiornali? 1-2 giorni alla 3-4 giorni alla PROVINCIA Mai settimana settimana Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 0% 15% 24% 19% 17% 14% 27% 18% 14% 18% 17% 29% 28% 27% 28% 45% 21% 35% 30% 30% 28% 17% 14% 15% 15% 7% 26% 16% 17% 16% Tutti i giorni 55% 39% 34% 39% 40% 34% 26% 31% 39% 36% Tabella 21 – Comprensione delle notizie del TG PROVINCIA Mai Qualche volta Quasi sempre Sempre Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 0% 10% 11% 12% 7% 0% 21% 11% 10% 11% 45% 42% 37% 35% 33% 55% 39% 37% 38% 37% 44% 36% 27% 27% 32% 28% 24% 30% 33% 29% 11% 12% 25% 26% 28% 17% 16% 22% 19% 23% Tabella 22 – Le notizie del TG ti fanno sentire PROVINCIA Preoccupato Ansioso Annoiato Spaventato Triste Interessato Divertito Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 36% 29% 28% 29% 26% 23% 20% 26% 25% 27% 4% 10% 6% 5% 4% 5% 6% 5% 9% 6% 4% 7% 13% 9% 10% 5% 17% 11% 9% 10% 17% 17% 12% 13% 10% 13% 15% 13% 14% 13% 13% 17% 17% 18% 17% 23% 18% 20% 21% 19% 26% 18% 21% 22% 30% 31% 20% 22% 19% 22% 0% 2% 3% 4% 3% 0% 4% 3% 3% 3% VI Scuole Secondarie di I grado Tabella 1 - Età PROVINCIA TOT.SCHEDE 11-12 ANNI 13-15 ANNI Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 46 112 440 171 141 129 341 1380 72% 51% 60% 69% 35% 26% 60% 55% 28% 49% 40% 31% 65% 74% 40% 45% PROVINCIA TOT.SCHEDE MASCHI FEMMINE Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 46 112 440 171 141 129 341 1380 65% 45% 41% 51% 41% 43% 50% 46% 35% 55% 59% 49% 59% 57% 50% 54% Tabella 2 – Sesso Tabella 3 – Di solito guardi la Tv: PROVINCIA Quasi mai 1-2 Giorni alla settimana 3-4 Giorni alla settimana Tutti i giorni Parma Reggio Emilia Modena Bologna 7,0% 4,0% 6,0% 3,0% 4,0% 5,0% 2,0% 5,0% 11,0% 13,0% 9,0% 9,0% 78,0% 78,0% 83,0% 83,0% Ferrara 6,0% 2,0% 9,0% 83,0% Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 2,0% 6,0% 5% 3,0% 5,0% 4% 8,0% 9,0% 9% 87,0% 80,0% 82% Tabella 4 – Quando guardi la Tv sei: PROVINCIA Da solo Con i genitori Con amico/a Con fratello maggiore Con fratello minore Con nonno/a Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 41% 34% 37% 37% 35% 40% 33% 36% 26% 24% 24% 28% 29% 23% 27% 26% 4% 6% 10% 8% 7% 9% 11% 9% 12% 17% 14% 11% 10% 9% 12% 12% 13% 16% 12% 13% 15% 15% 14% 14% 4% 3% 3% 3% 4% 4% 3% 3% Tabella 5– Quando guardi la Tv: PROVINCIA Prima di scuola Pranzo Dopo i compiti La sera, a cena Prima di dormire Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 12% 9% 8% 7% 8% 10% 8% 8% 19% 23% 23% 24% 27% 24% 21% 23% 24% 25% 26% 22% 23% 24% 23% 24% 21% 18% 21% 20% 22% 22% 21% 21% 24% 25% 22% 27% 20% 20% 27% 24% VI Tabella 6 – Ieri pomeriggio hai guardato la TV? PROVINCIA SI NO Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 80% 77% 82% 72% 71% 72% 73% 76% 20% 23% 18% 28% 29% 28% 27% 24% PROVINCIA Più di due ore Meno di due ore Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 35% 37% 34% 35% 40% 29% 39% 36% 65% 63% 66% 65% 60% 71% 61% 64% Tabella 7 – Per quanto tempo? Tabella 8 – Programmi visti PROVINCIA Cartoni animati Sitcom Telefilm Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Rimini Emilia-Romagna 42% 32% 31% 30% 23% 38% 34% 32% 42% 32% 2% 16% 15% 3% 8% 4% 9% 10% 2% 16% 18% 20% 19% 24% 16% 22% 22% 20% 18% 20% Documen- Programmi Informa- Intrat- Programmi Film Quiz Reality tari musicali zione tenimento sportivi 2% 1% 3% 3% 4% 5% 3% 3% 2% 1% 0% 4% 3% 3% 4% 4% 1% 3% 0% 4% 4% 4% 4% 3% 3% 5% 4% 4% 4% 4% 12% 11% 11% 16% 12% 14% 9% 11% 12% 11% 10% 8% 5% 7% 9% 5% 7% 7% 10% 8% 0% 1% 3% 3% 6% 1% 6% 4% 0% 1% 8% 1% 2% 3% 8% 1% 3% 3% 8% 1% 2% 2% 4% 5% 7% 1% 2% 3% 2% 2% Tabella 9 – Numero interruzioni pubblicitarie PROVINCIA Più di sette Meno di sette Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 42% 34% 44% 44% 49% 45% 37% 42% 58% 66% 56% 56% 51% 55% 63% 58% Tabella 10 – Ti hanno invitato a comprare PROVINCIA SI NO Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 31% 31% 42% 33% 45% 40% 34% 38% 69% 69% 58% 67% 55% 60% 66% 62% VII Tabella 11 – Pensando ai programma che hai visto quali espressioni tra quelle elencate ti vengono in mente? PROVINCIA Abbracci Aiutare Paura Scontro Non preoccuparsi Parolacce Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 26% 32% 30% 27% 26% 32% 27% 29% 23% 23% 28% 26% 29% 26% 29% 27% 5% 16% 14% 10% 11% 10% 14% 13% 23% 14% 14% 18% 14% 19% 16% 16% 7% 5% 5% 7% 5% 4% 4% 5% 16% 10% 9% 12% 15% 9% 10% 10% Tabella 12 – La TV ti piace perché PROVINCIA E’ divertente Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 45% 40% 36% 39% 35% 37% 39% 38% Si conoscono Si guarda con Fa vedere posti cose\pers. nuove amici lontani 21% 20% 20% 22% 21% 20% 17% 20% 9% 15% 15% 12% 12% 13% 15% 14% Nuove idee 12% 10% 15% 12% 15% 15% 15% 14% 13% 15% 14% 15% 17% 15% 14% 14% Tabella 13 – Ieri sera hai guardato la TV? PROVINCIA SI NO Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 85% 91% 82% 91% 89% 84% 88% 86% 15% 9% 18% 9% 11% 16% 12% 14% PROVINCIA 1 o 2 ore 3 o 4 ore Meno di 1 ora Oltre 4 ore Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 66% 54% 59% 65% 63% 59% 56% 59% 13% 28% 20% 19% 25% 20% 22% 21% 18% 14% 18% 14% 7% 20% 17% 16% 3% 4% 3% 2% 5% 1% 5% 4% Tabella 14 – Per quanto tempo? Tabella 15 – Programmi visti PROVINCIA Cartoni animati Sitcom Telefilm Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 6% 6% 5% 1% 3% 4% 6% 5% 6% 11% 10% 4% 6% 9% 9% 8% 21% 17% 17% 15% 10% 12% 16% 15% Documen- Programmi Film tari musicali 0% 1% 0% 1% 1% 1% 1% 1% 0% 1% 1% 1% 1% 1% 0% 1% 26% 24% 21% 27% 14% 16% 16% 20% Quiz 6% 9% 9% 7% 8% 9% 14% 10% Informa- Intrat- Programmi Reality zione tenimento sportivi 10% 7% 4% 4% 6% 6% 4% 5% 23% 18% 30% 28% 49% 41% 27% 30% 2% 1% 2% 4% 1% 1% 1% 2% 0% 5% 1% 8% 1% 0% 6% 3% VIII Tabella 16 – L'uso della violenza PROVINCIA Sempre A volte Mai Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 4% 14% 9% 8% 4% 6% 6% 8% 59% 56% 64% 58% 56% 50% 60% 59% 37% 30% 27% 34% 40% 44% 34% 33% Tabella 17 – Hai assistito a scene in cui i bimbi erano vittime di violenza? PROVINCIA SI NO Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 36% 35% 41% 38% 32% 41% 38% 38% 64% 65% 59% 62% 68% 59% 62% 62% Tabella 18 – n.volte in cui i personaggi hanno alzato la voce per ottenere ragione: PROVINCIA Tante Poche Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 45% 67% 64% 54% 69% 58% 61% 62% 55% 33% 36% 46% 31% 42% 39% 38% Tabella 19 – Cosa fai quando ti spaventi? Continuo Cambio PROVINCIA a canale guardare 47% 30% Parma 31% 35% Reggio Emilia 29% 28% Modena 31% 30% Bologna 35% 26% Ferrara 33% 23% Ravenna 30% 29% Forlì-Cesena 31% 29% Emilia-Romagna Penso ad altro 6% 10% 9% 8% 6% 10% 8% 8% Spengo Abbasso il la TV volume 4% 2% 6% 3% 4% 4% 4% 4% 4% 8% 9% 8% 8% 9% 7% 8% Chiamo genitori 0% 0% 1% 2% 0% 1% 1% 1% Parlo con Chiudo gli occhi genitori 2% 1% 3% 3% 6% 4% 5% 4% 7% 13% 15% 15% 15% 16% 16% 15% IX Tabella 20 – Di solito guardi i telegiornali? PROVINCIA Mai Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 13% 8% 10% 7% 10% 7% 13% 10% 1-2 giorni 3-4 giorni alla alla settimana settimana 20% 9% 28% 14% 24% 19% 28% 21% 14% 21% 25% 25% 24% 19% 24% 19% Tutti i giorni 58% 50% 47% 44% 55% 43% 44% 47% Tabella 21 – Comprensione delle notizie del TG PROVINCIA Mai Qualche volta Quasi sempre Sempre Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 9% 0% 5% 3% 4% 2% 5% 4% 18% 20% 28% 16% 5% 16% 21% 20% 37% 42% 40% 47% 51% 55% 47% 45% 36% 38% 27% 34% 40% 27% 27% 31% Tabella 22 – Le notizie del TG ti fanno sentire PROVINCIA Preoccupato Ansioso Annoiato Spaventato Triste Interessato Divertito Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna Forlì-Cesena Emilia-Romagna 18% 29% 26% 29% 25% 28% 24% 26% 4% 6% 6% 6% 8% 5% 7% 6% 18% 5% 9% 7% 8% 9% 10% 9% 4% 7% 11% 9% 10% 8% 10% 10% 15% 13% 15% 11% 8% 15% 16% 14% 32% 34% 29% 34% 37% 34% 29% 31% 9% 6% 4% 4% 4% 1% 4% 4% X Premessa Le Imprese televisive pubbliche e private e le emittenti televisive aderenti alle associazioni firmatarie (d’ora in poi indicate come imprese televisive) considerano: a. che l’utenza televisiva è costituita – specie in alcune fasce orarie – anche da minori; b. che il bisogno del minore a uno sviluppo regolare e compiuto è un diritto riconosciuto dall’ordinamento giuridico nazionale e internazionale: basta ricordare l’articolo della Costituzione che impegna la comunità nazionale, in tutte le sue articolazioni, a proteggere l’infanzia e la gioventù (art.31) o la Convenzione dell’ONU del 1989 – divenuta legge dello Stato nel 1991, che impone a tutti di collaborare per predisporre le condizioni perché i minori possano vivere una vita autonoma nella società, nello spirito di pace, dignità, tolleranza, libertà, eguaglianza, solidarietà e che fa divieto di sottoporlo a interferenze arbitrarie o illegali nella sua privacy e comunque a forme di violenza, danno, abuso mentale, sfruttamento; c. che la funzione educativa, che compete innanzitutto alla famiglia, deve essere agevolata dalla televisione al fine di aiutare i minori a conoscere progressivamente la vita e ad affrontarne i problemi; d. che il minore è un cittadino soggetto di diritti; egli ha perciò diritto a essere tutelato da trasmissioni televisive che possano nuocere alla sua integrità psichica e morale, anche se la sua famiglia è carente sul piano educativo; e. che, riconosciuti i diritti di ogni cittadino – utente e quelli di libertà di informazione e di impresa, quando questi siano contrapposti a quelli del bambino, si applica il principio di cui all’art.3 della Convenzione ONU secondo cui “i maggiori interessi del bambino/a devono costituire oggetto di primaria considerazione”. Tutto ciò premesso, le Imprese televisive ritengono opportuno non solo impegnarsi a uno scrupoloso rispetto della normativa vigente a tutela dei minori, ma anche a dar vita a un codice di autoregolamentazione che possa assicurare contributi positivi allo sviluppo della loro personalità e comunque che eviti messaggi che possano danneggiarla nel rispetto della Convenzione ONU che impegna ad adottare appropriati codici di condotta affinché il bambino/a sia protetto da informazioni e materiali dannosi al suo benessere (art.17). Il presente Codice è rivolto a tutelare i diritti e l’integrità psichica e morale dei minori, con particolare attenzione e riferimento alla fascia di età più debole (0 –14 anni). I firmatari si impegnano a rendere il presente Codice quale testo di riferimento unico in materia di autoregolamentazione Tv e minori – fatte salve le ulteriori disposizioni contenute in altri testi, anche adottando specifiche iniziative per rendere omogenei ed uniformare tutti i precedenti Codici nella medesima materia. Principi generali Le Imprese televisive, fermo restando il rispetto delle norme vigenti a tutela dei minori e in particolare delle disposizioni contenute nell’art.8, c.1, e nell’art.15, comma 10, della legge n. 223/90, si impegnano a: a. migliorare ed elevare la qualità delle trasmissioni televisive destinate ai minori; b. aiutare gli adulti, le famiglie e i minori a un uso corretto ed appropriato delle trasmissioni televisive, tenendo conto delle esigenze del bambino, sia rispetto alla qualità che alla quantità; ciò per evitare il pericolo di una dipendenza dalla televisione e di imitazione dei modelli televisivi, per consentire una scelta critica dei programmi; c. collaborare col sistema scolastico per educare i minori a una corretta ed adeguata alfabetizzazione televisiva, anche con il supporto di esperti di settore; d. assegnare alle trasmissioni per minori personale appositamente preparato e di alta qualità; e. sensibilizzare in maniera specifica il pubblico ai problemi della disabilità, del disadattamento sociale, del disagio psichico in età evolutiva, in maniera di aiutare e non ferire le esigenze dei minori in queste condizioni; XII f. sensibilizzare ai problemi dell’infanzia, tutte le figure professionali coinvolte nella preparazione dei palinsesti o delle trasmissioni, nelle forme ritenute opportune da ciascuna Impresa televisiva; g. diffondere presso tutti i propri operatori il contenuto del presente Codice di autoregolamentazione. PARTE PRIMA: LE NORME DI COMPORTAMENTO 1. La partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive 1.1. Le Imprese televisive si impegnano ad assicurare che la partecipazione dei minori alle trasmissioni televisive avvenga sempre con il massimo rispetto della loro persona, senza strumentalizzare la loro età e la loro ingenuità, senza affrontare con loro argomenti scabrosi e senza rivolgere domande allusive alla loro intimità e a quella dei loro familiari. 1.2. In particolare, le Imprese televisive si impegnano, sia nelle trasmissioni di intrattenimento che di informazione, a: a. non trasmettere immagini di minori autori, testimoni o vittime di reati e in ogni caso a garantirne l’assoluto anonimato, anche secondo quanto previsto dall’art. 25 della legge n. 675/96 nonché dal Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica; b. non utilizzare minori con gravi patologie o disabili per scopi propagandistici o per qualsiasi altra ragione che sia in contrasto con i loro diritti e che non tenga conto della loro dignità; c. non intervistare minori in situazioni di grave crisi (per esempio, che siano fuggiti da casa, che abbiano tentato il suicidio, che siano strumentalizzati dalla criminalità adulta, che siano inseriti in un giro di prostituzione, che abbiano i genitori in carcere o genitori pentiti) e in ogni caso a garantirne l’assoluto anonimato; d. non far partecipare minori a trasmissioni in cui si dibatte se sia opportuno il loro affidamento ad un genitore o a un altro, se sia giustificato un loro allontanamento da casa o un’adozione, se la condotta di un genitore sia stata più o meno dannosa; e. non utilizzare i minori in grottesche imitazioni degli adulti. 2. La televisione per tutti (7.00 - 22.30) 2.1. La programmazione dalle 7.00 alle 22.30 – pur nella primaria considerazione degli interessi del minore - deve tener conto delle esigenze dei telespettatori di tutte le fasce di età, nel rispetto dei diritti dell’utente adulto, della libertà di informazione e di impresa, nonché del fondamentale ruolo educativo della famiglia nei confronti del minore. 2.2. Tuttavia, nella consapevolezza della particolare attenzione da riservare al pubblico dei minori durante tutta la programmazione giornaliera e tenendo conto che in particolare nella fascia oraria dalle ore 19.00 alle ore 22.30 il pubblico dei minori all’ascolto, pur numeroso, è presumibile sia comunque supportato dalla presenza di un adulto, le Imprese televisive si impegnano a: a) dare esauriente e preventiva informazione – nell’attività di informazione sulla propria programmazione effettuata, oltre che sulle proprie reti, ad esempio a mezzo stampa, televideo, Internet – relativamente ai programmi dedicati ai minori e sull’intera programmazione, segnalando in particolare i programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta e quelli invece adatti ad una visione per un pubblico più adulto, nonché a rispettare in modo più rigoroso possibile gli orari della programmazione; b) adottare sistemi di segnalazione dei programmi di chiara evidenza visiva in relazione alla maggiore o minore adeguatezza della visione degli stessi da parte del pubblico dei minori all’inizio di ciascun blocco di trasmissione, con particolare riferimento ai programmi trasmessi in prima serata; c) nel caso di Imprese televisive nazionali che gestiscono più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali), garantire ogni giorno, in prima serata, la trasmissione di programmi adatti ad una fruizione familiare congiunta almeno su una rete e a darne adeguata informazione. Fermo restando quanto sopra, in una prospettiva di particolare tutela del minore, le Imprese televisive si impegnano a conformarsi alle seguenti specifiche limitazioni. 2.3. Programmi di informazione XIII Le Imprese televisive si impegnano a far sì che nei programmi di informazione si eviti la trasmissione di immagini di violenza o di sesso che non siano effettivamente necessarie alla comprensione delle notizie. Le Imprese televisive si impegnano a non diffondere nelle trasmissioni di informazione in onda dalle ore 7.00 alle ore 22.30: a. sequenze particolarmente crude o brutali o scene che, comunque, possano creare turbamento o forme imitative nello spettatore minore; b. notizie che possano nuocere alla integrità psichica o morale dei minori. Qualora, per casi di straordinario valore sociale o informativo, la trasmissione di notizie, immagini e parole particolarmente forti e impressionanti si renda effettivamente necessaria, il giornalista televisivo avviserà gli spettatori che le notizie, le immagini e le parole che verranno trasmesse non sono adatte ai minori. Nel caso in cui l’informazione giornalistica riguardi episodi in cui sono coinvolti i minori, le Imprese televisive si impegnano al pieno rispetto e all’attuazione delle norme indicate in questo Codice e nella Carta dei doveri del giornalista per la parte relativa ai “Minori e soggetti deboli”. Le Imprese televisive, con particolare riferimento ai programmi di informazione in diretta, si impegnano ad attivare specifici e qualificati corsi di formazione per sensibilizzare non solo i giornalisti, ma anche i tecnici dell’informazione televisiva (fotografi, montatori, etc.) alla problematica “tv e minori”. Le Imprese televisive si impegnano ad ispirare la propria linea editoriale, per i programmi di informazione, a quanto sopra indicato. 2.4. Film, fiction e spettacoli vari Le Imprese televisive, oltre al pieno rispetto delle leggi vigenti, si impegnano a darsi strumenti propri di valutazione circa l’ammissibilità in televisione dei film, telefilm, tv movie, fiction e spettacoli di intrattenimento vario, a tutela del benessere morale, fisico e psichico dei minori. Qualora si consideri che alcuni di tali programmi, la cui trasmissione avvenga prima delle ore 22,30, siano prevalentemente destinati ad un pubblico adulto, le Imprese televisive si impegnano ad annunciare, con congruo anticipo, che la trasmissione non è adatta agli spettatori più piccoli. Se la trasmissione avrà delle interruzioni, l’avvertimento verrà ripetuto dopo ogni interruzione. In tale specifica occasione andranno quindi divulgate con particolare attenzione le informazioni di avvertimento sulla natura della trasmissione nonché utilizzati con grande e ripetuto rilievo i sistemi di segnalazione iconografica che le imprese televisive si impegnano ad adottare. 2.5. Trasmissioni di intrattenimento Le Imprese televisive si impegnano a non trasmettere quegli spettacoli che per impostazione o per modelli proposti possano nuocere allo sviluppo dei minori, e in particolare ad evitare quelle trasmissioni: a. che usino in modo strumentale i conflitti familiari come spettacolo creando turbamento nei minori, preoccupati per la stabilità affettiva delle relazioni con i loro genitori; b. nelle quali si faccia ricorso gratuito al turpiloquio e alla scurrilità nonché si offendano le confessioni e i sentimenti religiosi. 3. La televisione per i minori (16.00 – 19.00) 3.1. Le Imprese televisive si impegnano a dedicare nei propri palinsesti una fascia “protetta” di programmazione, tra le ore 16.00 e le ore 19.00, idonea ai minori con un controllo particolare sia sulla programmazione sia sui promo, i trailer e la pubblicità trasmessi. 3.2. In particolare, le Imprese televisive nazionali che gestiscono più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali), si impegnano a ricercare le soluzioni affinché, nella predetta fascia oraria, su almeno una delle reti da essi gestite si diffonda una programmazione specificatamente destinata ai minori che tenga conto delle indicazioni del presente Codice in materia di programmazione per minori. XIV 3.3. Produzione di programmi Le Imprese televisive che realizzano programmi per minori si impegnano a produrre trasmissioni: a. che siano di buona qualità e di piacevole intrattenimento; b. che soddisfino le principali necessità dei minori come la capacità di realizzare esperienze reali e proprie o di aumentare la propria autonomia, nonché a proporre valori positivi umani e civili ed il rispetto della dignità della persona; c. che accrescano le capacità critiche dei minori in modo che sappiano fare migliore uso del mezzo televisivo, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, anche tenendo conto degli attuali e futuri sviluppi in chiave di interattività; d. che favoriscano la partecipazione dei minori con i loro problemi, con i loro punti di vista, dando spazio a quello che si sta facendo con loro e per loro nelle città. Le Imprese televisive si impegnano a curare la qualità della traduzione e del doppiaggio degli spettacoli, tenendo presenti le esigenze di una corretta educazione linguistica dei minori. 3.4. Programmi di informazione destinati ai minori Le Imprese televisive nazionali che gestiscono di più di una rete con programmazione a carattere generalista e non con caratteristiche tematiche specifiche (quali, ad esempio, sportive o musicali) si impegnano a ricercare le soluzioni per favorire la produzione di programmi di informazione destinati ai minori, possibilmente curati dalle testate giornalistiche in collaborazione con esperti di tematiche infantili e con gli stessi minori. Le Imprese televisive si impegnano altresì a comunicare abitualmente alla stampa quotidiana, periodica e anche specializzata, nonché alle pubblicazioni specificamente dedicate ai minori, la trasmissione di tali programmi e a rispettarne gli orari, fatte salve esigenze eccezionali del palinsesto. 4. La Pubblicità 4.1. Le Imprese televisive si impegnano a controllare i contenuti della pubblicità, dei trailer e dei promo dei programmi, e a non trasmettere pubblicità e autopromozioni che possano ledere l’armonico sviluppo della personalità dei minori o che possano costituire fonte di pericolo fisico o morale per i minori stessi dedicando particolare attenzione alla fascia protetta. Volendo garantire una particolare tutela di questa parte del pubblico che ha minore capacità di giudizio e di discernimento nei confronti dei messaggi pubblicitari e nel riconoscere la particolare validità delle norme a tutela dei minori come esplicitate nel Codice di autodisciplina pubblicitaria, promosso dall’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria, le Imprese televisive si impegnano ad accogliere – ove dia garanzie di maggiore tutela - e a rispettare tale disciplina, da considerarsi parte integrante del presente Codice. In particolare, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a rispettare le seguenti indicazioni. 4.2. I livello : protezione generale La protezione generale si applica in tutte le fasce orarie di programmazione. I messaggi pubblicitari: a. non debbono presentare minori come protagonisti impegnati in atteggiamenti pericolosi (situazioni di violenza, aggressività, autoaggressività, ecc.); b. non debbono rappresentare i minori intenti al consumo di alcol, di tabacco o di sostanze stupefacenti, né presentare in modo negativo l’astinenza o la sobrietà dall’alcol, dal tabacco o da sostanze stupefacenti o, al contrario, in modo positivo l’assunzione di alcolici o superalcolici, tabacco o sostanze stupefacenti; c. non debbono esortare i minori direttamente o tramite altre persone ad effettuare l’acquisto, abusando della loro naturale credulità ed inesperienza; d. non debbono indurre in errore, in particolare, i minori: • • • • sulla natura, sulle prestazioni e sulle dimensioni del giocattolo; sul grado di conoscenza e di abilità necessario per utilizzare il giocattolo; sulla descrizione degli accessori inclusi o non inclusi nella confezione; sul prezzo del giocattolo, in particolare modo quando il suo funzionamento comporti l’acquisto di prodotti complementari. XV 4.3. II livello : protezione rafforzata La protezione rafforzata si applica nelle fasce di programmazione in cui si presume che il pubblico di minori all’ascolto sia numeroso ma supportato dalla presenza di un adulto (fasce orarie dalle 7.00 alle ore 16.00 e dalle 19.00 alle ore 22.30). Durante la fascia di protezione rafforzata non saranno trasmesse pubblicità direttamente rivolte ai minori, che contengano situazioni che possano costituire pregiudizio per l’equilibrio psichico e morale dei minori (ad es. situazioni che inducano a ritenere che il mancato possesso del prodotto pubblicizzato significhi inferiorità oppure mancato assolvimento dei loro compiti da parte dei genitori; situazioni che violino norme di comportamento socialmente accettate o che screditino l’autorità, la responsabilità e i giudizi di genitori, insegnanti e di altre persone autorevoli; situazioni che sfruttino la fiducia che i minori ripongono nei genitori e negli insegnanti; situazioni di ambiguità tra il bene e il male che disorientino circa i punti di riferimento ed i modelli a cui tendere; situazioni che possano creare dipendenza affettiva dagli oggetti; situazioni di trasgressione; situazioni che ripropongano discriminazioni di sesso e di razza, ecc.). 4.4. III livello : protezione specifica La protezione specifica si applica nelle fasce orarie di programmazione in cui si presume che l’ascolto da parte del pubblico in età minore non sia supportato dalla presenza di un adulto (fascia oraria di programmazione dalle 16.00 alle 19.00 e all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori). I messaggi pubblicitari, le promozioni e ogni altra forma di comunicazione commerciale pubblicitaria rivolta ai minori dovranno essere preceduti, seguiti e caratterizzati da elementi di discontinuità ben riconoscibili e distinguibili dalla trasmissione, anche dai bambini che non sanno ancora leggere e da minori disabili. In questa fascia oraria si dovrà evitare la pubblicità in favore di: a. bevande superalcoliche e alcoliche, queste ultime all’interno dei programmi direttamente rivolti ai minori e nelle interruzioni pubblicitarie immediatamente precedenti e successive; b. servizi telefonici a valore aggiunto a carattere di intrattenimento così come definiti dalle leggi vigenti; c. profilattici e contraccettivi (con esclusione delle campagne sociali). PARTE SECONDA: LE NORME DI DIFFUSIONE E ATTUAZIONE 5. Diffusione del Codice 5.1. Le Imprese televisive si impegnano a dare ampia diffusione al presente Codice di autodisciplina attraverso il mezzo televisivo dedicandogli spazi di largo ascolto. In particolare, nei primi sei mesi di attuazione del presente Codice, le Imprese televisive firmatarie si impegnano a trasmettere con cadenza settimanale, su ciascuna delle reti gestite, un breve spot che illustri i contenuti del Codice, i diritti dei minori e delle famiglie e i riferimenti per trasmettere eventuali segnalazioni. 5.2. Le imprese televisive firmatarie del presente Codice si impegnano inoltre, con cadenza annuale a realizzare e diffondere, tramite programmazione di spot sulle proprie reti, una campagna di sensibilizzazione per un uso consapevole del mezzo televisivo con particolare riferimento alla fruizione famigliare congiunta. Fermo restando l’obbligo di cadenza annuale sopra richiamato, le predette campagne saranno realizzate da ciascuna emittente compatibilmente con le proprie disponibilità e con la propria linea editoriale. 5.3. Il Comitato di applicazione del Codice può promuovere, infine, campagne di sensibilizzazione sul tema Tv e minori. XVI 6. L’attuazione e il controllo 6.1. Il Comitato di applicazione L’attuazione del presente Codice è affidata a un “Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori”. Tale Comitato è costituito da quindici membri effettivi, nominati con Decreto dal Ministro delle Comunicazioni d’intesa con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, in rappresentanza, in parti uguali, rispettivamente delle emittenti televisive firmatarie del presente Codice – su indicazione delle stesse e delle associazioni di categoria – delle istituzioni – tra cui un rappresentante dell’Autorità, un rappresentante del Coordinamento nazionale dei Corecom e il Presidente della Commissione per il riassetto del sistema radiotelevisivo - e degli utenti – questi ultimi su indicazione del Consiglio nazionale degli Utenti presso l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Il Presidente è nominato nel medesimo Decreto tra i rappresentanti delle Istituzioni quale esperto riconosciuto della materia. Con i medesimi criteri e modalità sono nominati anche quindici membri supplenti. I membri nominati durano in carica tre anni e decadono qualora non partecipino a tre sedute consecutive del Comitato o ad almeno la metà delle sedute nel corso di un anno solare. 6.2. Competenze e poteri del Comitato Il Comitato, d’ufficio o su denuncia dei soggetti interessati, verifica, con le modalità stabilite nel Regolamento di seguito indicato, le violazioni del presente Codice. Qualora accerti la violazione del Codice adotta una risoluzione motivata e determina, tenuto conto della gravità dell’illecito, del comportamento pregresso dell’emittente, dell’ambito di diffusione del programma e della dimensione dell’impresa, le modalità con le quali ne debba essere data notizia. Il Comitato può inoltre: a. ingiungere all’emittente, qualora ne sussistano le condizioni, di modificare o sospendere il programma o i programmi indicando i tempi e le modalità di attuazione; b. ingiungere all’emittente di adeguare il proprio comportamento alle prescrizioni del Codice indicando i tempi e le modalità di attuazione. Le delibere sono adottate dal Comitato con la presenza di almeno due terzi dei componenti e il voto della maggioranza degli aventi diritto al voto (otto). Le decisioni del Comitato sono inoppugnabili. 6.3. Rapporti con l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni Tutte le delibere adottate dal Comitato vengono trasmesse all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Qualora il Comitato accerti la sussistenza di una violazione delle regole del presente Codice, oltre ad adottare i provvedimenti di cui al punto precedente, inoltra una denuncia all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni contenente l’indicazione delle disposizioni, anche eventualmente di legge, violate, le modalità dell’illecito, la descrizione del comportamento - anche successivo - tenuto dall’emittente, gli accertamenti istruttori esperiti e ogni altro utile elemento. Tale denuncia viene inviata allo specifico fine di consentire all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni l’esercizio dei poteri alla stessa attribuiti ai sensi dell’art. 15, comma 10, della legge 223/90 e dell’art. 1, comma 6, lett. b), n. 6, con riferimento alla emanazione delle sanzioni previste da tale ultima disposizione al punto 14 e ai commi 31 e 32 dell’art. 1 della stessa legge 249/97. (NOTA) Il Comitato provvede inoltre a formulare all’Autorità i pareri che questa ritiene di dovere acquisire nell’esercizio delle proprie funzioni. (NOTA) Il combinato disposto dell’attuale legislazione vigente in materia di tutela di minori consente all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, in caso di programmi che possano nuocere allo sviluppo psichico o morale dei minori o che contengano scene di violenza gratuita o pornografiche, di irrogare direttamente sanzioni (l. 223/90 art. 15, comma 10 e art. 31, comma 3) pari al pagamento di una somma da 5.000 a 20.000 euro nonché, in caso di mancata ottemperanza ad ordini e diffide dell’Autorità in materia di tutela dei minori, anche tenendo conto dei Codici di autoregolamentazione, (legge 249/97 - art.1, comma 6, lett. b), nn. 6 e 14 e commi 31 e 32), di irrogare sanzioni pari al pagamento di una somma da 10.000 a 250.000 euro con, in caso di grave e reiterata violazione, la sospensione o la revoca della licenza o dell’autorizzazione. XVII 6.4. Regolamento di funzionamento del Comitato Il Comitato, entro trenta giorni dalla sua seduta costitutiva, adotta di comune accordo un Regolamento di funzionamento nel quale si disciplinano: a. I requisiti minimi e i termini per l’ammissibilità delle segnalazioni di violazione del Codice da qualsiasi utente - cittadino o soggetto che abbia interesse; b. le modalità per l’archiviazione delle segnalazioni prive dei requisiti minimi o comunque manifestamente infondate; c. l’organizzazione interna del Comitato che può prevedere la designazione di relatori o l’istituzione di sezioni istruttorie ognuna delle quali rappresentative delle diverse componenti; d. le modalità di istruttoria ordinaria e i termini per la decisione del Comitato, dando notizia dell’esito all’interessato; e. le modalità di istruttoria d’urgenza, nei casi di maggiore gravità, ed i termini per la decisione del Comitato; f. le modalità per assicurare il contraddittorio all’emittente interessata e, qualora ritenuto opportuno, al segnalante nelle diverse fasi dell’istruttoria e del dibattimento; g. le modalità di collaborazione con l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni d’intesa con la stessa Autorità; h. le modalità di comunicazione delle delibere ai soggetti interessati; i. le modalità di pubblicazione periodica delle delibere del Comitato e della osservanza delle stesse da parte delle emittenti. Il Comitato procede ad aggiornare od integrare il Regolamento nonché può formulare proposte di modifiche ed integrazioni al Codice medesimo. Al Codice possono inoltre aderire, anche successivamente, ulteriori soggetti. 6.5. Associazione Le emittenti firmatarie del presente Codice si impegnano, entro i trenta giorni successivi all’approvazione del presente Codice, a costituire tra esse un’Associazione con lo scopo di garantire il funzionamento sul piano operativo e finanziario del Comitato di applicazione, compatibilmente alle disponibilità di ciascun soggetto, ricercando altresì forme di finanziamento e sostegno anche da parte di enti istituzionali. XVIII “Tu e la TV” nasce da una idea di Fernanda Paganelli, dirigente del CORECOM EmiliaRomagna. Il Report è stato realizzato da Rossella Tirotta, dottore di ricerca in Sociologia e collaboratrice CORECOM. Hanno collaborato: - Cristina Degliesposti, tirocinante CORECOM, per l’inserimento dei dati e la scheda descrittiva dei programmi; - Laura Sighinolfi, tirocinante CORECOM, per l’inserimento dei dati; - Antonio Platis, collaboratore CORECOM, per l’elaborazione dei dati; - Franca Minelli, funzionaria CORECOM, e Fernanda Paganelli per il coordinamento editoriale. © 2007 CORECOM Emilia-Romagna Stampa Centro Stampa dell’Assemblea legislativa