LE NOSTRE IDEE, I NOSTRI PROGETTI PER CRESCERE ANCORA. L’IMPEGNO DEL PATRONATO NEL MUTATO PANORAMA PREVIDENZIALE Cari colleghi, Onorevoli Autorità, è con grande piacere che il Patronato Epas, che oggi sono qui a rappresentare, accoglie voi tutti nuovamente in questo evento, che ogni anno ci da modo di vivere un confronto costruttivo, volto al miglioramento e allo scambio di idee e di progetti con un'unica finalità: quella di continuare a crescere; ECCOCI AL NOSTRO IV CONVEGNO NAZIONALE! La vostra presenza, qui oggi, è per me motivo di orgoglio e di gioia, perché ritrovo nella vostra partecipazione l’impegno di sempre; dimostrazione questa di rigore ed efficienza che da sempre contraddistinguono il nostro operato all’interno del contesto sociale in cui viviamo. Ormai varcata la soglia del 2011, guardiamo all’anno appena trascorso, e ai nostri risultati ottenuti, fieri di continuare a rappresentare ogni giorno un valido sostegno non solo previdenziale ma prima di tutto sociale per la nostra Nazione: quotidianamente tocchiamo con mano i vari problemi comuni a tutta la popolazione, e NOI riusciamo non solo a conoscerli ma ci impegnamo a fornire risposte rapide ed esaustive soprattutto grazie alle nostre sedi periferiche, dislocate su tutto il territorio Nazionale, che rappresentano le vere protagoniste di una missione assistenziale che ci vede impegnati a 360°. Il nostro sguardo però non si è limitato a vedere solo le problematiche inerenti i cittadini Nazionali ma ha volto la sua attenzione al resto del Mondo: negli ultimi anni il nostro sostegno ha varcato i confini della Patria scegliendo di sostenere anche i cittadini residenti all’Estero; siamo presenti in Australia, in Canada e ora anche in Germania. Sicuramente, come avrete avuto modo di “toccare con mano”, in questi ultimi anni il Patronato Epas ha continuato la sua corsa di pari passo ad una società in continuo cambiamento; la nostra espansione è stato il puro frutto di un assiduo lavoro che, garantendo delle basi solide, ci permette di affermare oggi che la scelta di aver puntato sempre alla qualità, piuttosto che alla quantità, ci premia permettendoci un successo sicuramente professionale ma prima di tutto sociale! Infatti, la nostra attenzione, quotidianamente, viene dedicata a quella fascia delicata della società che si trova, dopo anni, molti anni di lavoro e quindi di sacrificio, finalmente nella condizione di poter raccoglierne i frutti, ma che vittima della burocrazia, che può risultare di difficile comprensione, e dei tempi che ne conseguono, si ritrova in una condizione di stallo. A dimostrazione della nostra perenne disponibilità all’assistenza di chi si rivolge a noi, speranzoso di risolvere l’enigmatica questione previdenziale, ed in cerca di informazioni mirate alla comprensione di quelle tematiche, che all’occhio comune risulterebbero ostiche, il nostro Patronato ha scelto di offrire un servizio di consulenza al passo con i tempi, che abbraccia il metodo dell’interazione telematica, attraverso la disponibilità di operatori che prontamente rispondono ai quesiti, formulati a mezzo e-mail, cercando di fornire solerti risposte e soluzioni quanto più esaurienti. Dal 2010 il servizio è a disposizione non solo di tutti i cittadini che necessitano di informazioni, ma anche delle sedi che intendono approfondire la propria conoscenza su tematiche soggette a continui cambiamenti. Inoltre, l’intento di tenere aggiornati gli assistiti non si limita alla sola disponibilità dei nostri operatori impegnati nel progetto “L’ESPERTO RISPONDE”, ma ha fatto si che potessimo creare una banca dati che ci permetta di instaurare un legame diretto con tutta la fascia della società che si rivolge a noi. In tal modo abbiamo la possibilità di continuare il rapporto con i nostri patrocinati al di là della singola richiesta di assistenza, fornendo loro costantemente informazioni e aggiornamenti che possono aprire nuove vedute agli utenti interessati. A proposito dell’aspetto informatico, ci teniamo a sottolineare la presenza qui oggi di Paolo, creatore insieme con il Direttore del “Misia”, programma informatico che voi tutti avrete potuto notare essere fondamentale al fine di un corretto caricamento, e successivo invio telematico, delle pratiche di patronato. Le nostre idee in merito alla necessità di informazione continua, che mi preme sottolineare essere destinata sempre sia agli utenti che alle sedi, ci hanno permesso di elaborare numerose iniziative volte a creare dei legami che, superando le distanze, leghino la Direzione Generale con il personale periferico: abbiamo così ideato la videoconferenza, strumento senza la quale, per ovvi motivi, IO non avrei potuto essere allo stesso modo presente con voi e soprattutto non avrei potuto condividere cosi da vicino le vostre problematiche. Un altro importantissimo strumento ideato con il medesimo scopo di colmare, qualora ce ne fossero, lacune in materia previdenziale, o anche di insegnare nozioni fondamentali per chi svolge attività di patronato da non molto tempo, è stata la piattaforma e-learning. Tale metodologia di apprendimento ha permesso di acquisire padronanza nel medesimo ambito, anche a coloro che, se pur con interesse, accostatasi alla materia in questione, necessitano ancora di chiarimenti e aggiornamenti. Inaspettatamente, abbiamo riscontrato un maggiore interesse da parte di Enti esterni al nostro metodo informatico, al contrario della partecipazione del nostro staff, che invece avevamo preventivato essere numerosa. Colgo allora l’occasione per rinnovare l’invito ad accostarvi con interesse alle moderne metodologie di aggiornamento: solo così potremo costruire basi solide e durature! Nell’elenco dei nostri progetti, finalizzati alla diffusione e quindi alla conoscenza delle informazioni inerenti il settore della previdenza, vediamo realizzato l’opuscolo recante notevoli concetti INAIL. Sulle orme di tale progetto ci indirizzeremo verso diverse tipologie di brochure che fungeranno da valida guida soprattutto per la classe giovanile che potrà così approcciarsi alla materia previdenziale con maggior dimestichezza. Per ottenere i risultati positivi, di cui quotidianamente ne abbiamo riscontro, è inevitabile canalizzare le nostre energie nella direzione della formazione continua; il miglioramento a cui puntiamo fa si che il nostro interesse guardi con occhio attento i mutamenti sociali, da poter così rappresentare un appiglio concreto ma soprattutto adeguato alle circostanze che il mutamento richiede. L’anno appena trascorso è stato caratterizzato da numerosi cambiamenti, soprattutto se ci concentriamo, come è nostro dovere, sulla sfera previdenziale: dobbiamo ricordare di essere entrati nel 2011 con un grande bagaglio normativo che fin dal 1 giorno dell’anno attua importanti cambiamenti nel campo del pubblico impiego, dell’invalidità e della previdenza: ci troviamo a fare i conti con il decreto legge n.78 del 31 maggio 2010, trasformato nella Legge n. 122 del 30 luglio 2010, “recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”. Scendendo nello specifico ed incentrando la nostra attenzione sugli articoli n.9 e n.10 ci si accorge dalla loro rubricazione, trattarsi di misure di restrizione delle spese, in diversi settori dell’amministrazione pubblica: l’articolo n.9 è infatti annoverato “CONTENIMENTO delle spese in materia di impiego pubblico”, e l’articolo n.10 “RIDUZIONE della spesa in materia di invalidità”. Se ci concentriamo maggiormente sull’aspetto previdenziale della suddetta Legge, possiamo individuare numerose innovazioni. Per quanto riguarda la decorrenza dei trattamenti pensionistici possiamo distinguere tre categorie con differenti tempi di accesso: saranno 12 i mesi che dovranno trascorrere prima di poter beneficiare della pensione, per i lavoratori dipendenti che avranno maturato i requisiti utili, mentre dovranno aspettarne 18 gli artigiani commercianti, i coltivatori diretti o i lavoratori autonomi appartenenti alla cosiddetta gestione separata. Il discorso è invece differente se affrontiamo il comparto scuola: per questa categoria, infatti, non sono previste le finestre a scorrimento, ma rimangono valide le disposizione della Legge 449/1997 che prevede, all’articolo 59 comma 9, come unica finestra di uscita dal lavoro quella che coincide con l’inizio dell’anno scolastico e accademico, e che si apre quindi il 1 settembre, a patto che il requisito utile venga maturato entro il 31 dicembre dell’anno in questione. Tutelati dalla Legge 152 del 30 marzo 2001 che li vede protagonisti di numerose funzioni sociali, i Patronati definiti Enti preposti alle attività assistenziali, abbracciano un vasto campo d’applicazione. Come viene, appunto, esplicitato nella summenzionata Legge: “gli istituti di patronato e di assistenza sociale esercitano l’attività di informazione, di assistenza e di tutela, anche con poteri di rappresentanza, a favore dei lavoratori dipendenti e autonomi, dei pensionati, dei singoli cittadini italiani, stranieri e apolidi presenti nel territorio dello Stato e dei loro superstiti e aventi causa, per il conseguimento in Italia e all’estero delle prestazioni di qualsiasi genere in materia di sicurezza sociale, di immigrazione e emigrazione..”. Possiamo constatare, inoltre, che il nostro operato non risulta essere solo il frutto della Legge 152/2001, ma riprende i principi morali e sicuramente normativi che la Costituzione italiana insegna: l’articolo 38 infatti delinea quali siano i termini di applicazione dell’operato dell’Ente di Patronato. Nel nome della tutela dei cittadini e della loro incolumità, l’attenzione di tale articolo viene focalizzata sui diritti fondamentali al mantenimento e all’assistenza sociale di quella categoria di cittadini inabili al lavoro, che di conseguenza risultano sprovvisti di mezzi necessari al proprio sostentamento. Ma l’articolo parla chiaro anche per quanto riguarda i lavoratori: ad essi deve essere sempre garantito il sostegno necessario in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, e disoccupazione involontaria. Di fronte a tale realtà il Patronato continua con tutte le sue forze la sua missione ma necessita, in maniera vitale ed evidente delle condizioni finanziarie adatte ad un compito sociale di tale portata. L’Epas, insieme al suo staff, pur riconoscendo intorno a sé un mutato panorama previdenziale, dimostra il suo impegno quotidianamente, e con la previsione, oltre che la speranza, di continuare a crescere ancora, non arresta la sua incessante corsa ma si rende protagonista di idee e progetti volti al continuo miglioramento della sfera socio-previdenziale. Infatti, prendendo in considerazione il DM 193/2008, che sancisce il “REGOLAMENTO PER IL FINANZIAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PATRONATO”, e nello specifico gli articoli n.7 e n.8 che delineano i dettami necessari a far si che un ufficio di Patronato sia considerato tale, si riconosce da parte nostra un impegno effettivo nell’adeguamento di tutte le disposizioni imposte dal Decreto Ministeriale, in mancanza del quale si rischierebbe la decurtazione del punteggio organizzativo: ci siamo impegnati a garantire la conformità delle nostre strutture, nonché al rispetto degli orari minimi di apertura al pubblico, e riguardo l’assegnazione di personale comandato secondo il DM summenzionato, entro i termini imposti dal medesimo. È inevitabile affrontare oggi qui con voi, l’argomento dei cosiddetti “tagli ai patronati”: facendo riferimento al comma 13° dell’articolo 12 dell’emendamento alla manovra economica, presentato alla commissione Bilancio del Senato dal relatore Antonio Azzollini. A partire dal 2011 saranno ridotti del 22% gli stanziamenti da parte del Ministero del Lavoro. La penalizzazione che viene subita da tutti gli Enti di Patronato ha un peso non poco irrilevante, si parla di un taglio di circa 87 milioni di euro, un peso che di certo ricade sulla società, ma in particolare su quella porzione che trae i maggior benefici perchè più bisognosa di assistenza, e trova in noi una valida e competente alternativa al “privato”. Mi trovo d’accordo in questa lotta agli sprechi, e ci tengo a dimostrare tutta la mia solidarietà nella battaglia contro gli sperperi, ma faccio riferimento a quelle attività che degradano la nostra società rendendola priva di quel potenziale utile alla competizione Internazionale e quindi alla crescita del Paese; e allora in nome della legge 152/2001 il Patronato, chiede di essere sostenuto e non inserito in quella lista “nera”, esposta a decurtazioni finanziarie che vanno ad intaccare l’unico supporto economico utile al sostentamento di quel ruolo fondamentale e consolidato, riconosciutogli in primis dai cittadini, che sente il dovere di preservare. Consapevoli che i mutamenti che hanno investito la nostra società potranno incidere fortemente sul nostro operato, siamo già pronti ad affrontare le problematiche che ne deriveranno: l’attuale manovra, ormai entrata in vigore, inoltre, farà si che nello specifico il requisito pensionistico di numerosi lavoratori slitterà di 12 o 18 mesi rispettivamente per i lavoratori dipendenti e per i lavoratori autonomi. Questo nostro piacevole incontro lo vorrei concludere con l’augurio che il nostro operato cambi nel profondo la società, un cambiamento che racchiuda quelli che siano i principi solidi per cui ogni giorno ci battiamo. Che siano la solidarietà, la lealtà, la legalità, e la professionalità a caratterizzare gli anni che verranno, il nostro lavoro, e la nostra società. Tutto questo è stato reso possibile, fin ora, grazie al vostro sostegno, che emerge concreto in tutte le attività che vi siete trovati a svolgere, ed oggi mi trovo qui a rinnovare i ringraziamenti a voi tutti, esortandovi, cari colleghi, a non abbandonare mai la strada fin ora scelta, e perseguire nella direzione che da sempre ci ha contraddistinto, quella direzione che non ci ha mai portato a preferire la quantità alla qualità, e che quindi avrebbe favorito “facili guadagni” a discapito di tutti i nostri principi che ormai sono insiti nell’Epas. "L'istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo", questa è la teoria del famoso Nelson Mandela (Premio Nobel per la pace), che, CONCLUDENDO, ci piace ricordare perché nel senso di queste stesse parole è racchiuso il significato del nostro “fare”! GRAZIE A TUTTI!!!!!! Denis Domenico Nesci Presidente Nazionale Epas (Relazione 4° Convegno Nazionale Epas)