Storia Economica
Lezione 17
Le rivoluzioni del ‘700:
l’affermazione del nuovo
ordine borghese
• Rivoluzione francese: processo
periodizzante, che sancisce la definitiva
frantumazione dell’Ancien Régime.
• Affermazione del pensiero illuminista,
strumento efficace per l’affermazione
della razionalità economica.
Ritratto di Denis Diderot (1713-1784)
Ritratto di François-Marie Arouet, detto Voltaire (1694–1778)
• Rivoluzione americana e francese: sullo sfondo
sempre più acuta competizione tra le potenze
europee.
• Ripresa su vasta scala dell’espansione coloniale.
Illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di
minorità che egli deve imputare a se stesso.
Minorità è l'incapacità di valersi del proprio
intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a se
stesso è questa minorità, se la causa di essa non
dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla
mancanza di decisione e del coraggio di far uso del
proprio intelletto senza essere guidati da un altro.
Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua
propria intelligenza! È questo il motto
dell'Illuminismo.
Immanuel Kant da Risposta alla domanda: che
cos’è l’Illuminismo?, 1784
Frontespizio dell' Encyclopédie, la monumentale opera
simbolo del nuovo sapere dell'Illuminismo.
• Flussi dell’espansione coloniale: nord America e continente indiano.
• Francia e GB: emarginano Olandesi dal commercio internazionale e competono in campo
commerciale.
• Elementi di forza della GB:
1) Nuovi prodotti
2) Commercio triangolare
• Grande sviluppo delle
relazioni commerciali tra
Vecchio e Nuovo Mondo.
• Vantaggi per la GB, ma
crescono i malumori dei
coloni americani.
• 1763, nuovi
provvedimenti che
penalizzano le colonie:
1) Divieto di colonizzare al
di là degli Appalachi.
2) Divieti ad aprire nuove
manifatture.
3) Imposizione di nuove
tasse.
• Cresce il malcontento,
che si struttura in forma di
movimento di
indipendenza.
• Dopo il rifiuto di avere rappresentanza nel
Parlamento, i coloni danno vita al Boston Tea
Party.
• 1774: primo congresso dei 13 Stati del New
England.
• 1775: primo scontro armato.
• 1776: dichiarazione d’Indipendenza.
• 1775-1783: guerra d’Indipendenza, che si chiude
nel 1783 con la pace di Versailles.
• 1783: GB riconosce l’indipendenza del New
England.
• Fine guerra d’Indipendenza: scambi commerciali
riprendono ancora più intensamente di prima.
Dichiarazione d’Indipendenza, 4 luglio 1776
Stati Uniti, 1783
• Si pongono le basi per la
costruzione di una nuova
nazione, dotata di
grandissime risorse
naturali.
• Nell’800 gli Stati Uniti
conosceranno un grande
sviluppo, e tra fine
Ottocento e inizio
Novecento diventeranno
una delle nazioni più
avanzate, pronta a insidiare
la leadership inglese.
Il progresso, che guida i coloni nell’espansione verso la “frontiera” del lontano Ovest.
Napoleone Bonaparte: scrittura veloce e impaziente.
• Rivoluzione francese: evento generatore di processi.
• Produce una serie di cambiamenti, che sanciscono la rottura definitiva con l’Antico Ordine.
• Napoleone: ha l’obiettivo di creare un impero europeo continentale per fronteggiare l’impero
marittimo inglese.
• E’ lo scontro per l’egemonia tra GB e Francia.
• Progetto napoleonico: escludere progressivamente GB dal commercio con l’Europa.
Durante la rivoluzione francese i repubblicani piantarono il primo albero
della libertà nel 1790 a Parigi.
Gli alberi della libertà vennero successivamente piantati in ogni municipio di
Francia e anche in Svizzera e in Italia.
Generalmente gli alberi della libertà erano piantati nella piazza principale
della città. Molti di questi alberi furono sradicati una volta passato il periodo
rivoluzionario.
Un decreto del 1792 ne regolava l'uso e l’addobbo: l’albero della libertà, che
di fatto era un palo, era sormontato dal berretto frigio rosso e adorno di
bandiere. Veniva usato per cerimonie civili: giuramento dei magistrati, falò di
diplomi nobiliari e anche per festeggiamenti rivoluzionari.
Alberi della libertà
• Progetto napoleonico sfuma, per numerosi motivi.
• Nondimeno, esperienza napoleonica è di grande importanza per l’economia europea:
1) Riorganizzazione degli Stati sul modello francese.
2) Abolizione ogni vincolo Ancien Régime.
3) Affermazione concetti libertà privata e libera impresa.
4) Diffusione istruzione
• Bilancio differenziato da area ad area, ma alla fine guerre napoleoniche divario con GB è
molto netto.
Robert Alexander Hillingford, Wellington a Waterloo.
Il nuovo ordine dell’Europa dopo il
Congresso di Vienna, 1815
La Battaglia di Waterloo - 1
La battaglia di Waterloo si svolse il 18 giugno
1815 fra le truppe napoleoniche e gli eserciti
di parte degli Stati aderenti alla settima
coalizione (Regno Unito, Impero d'Austria,
Impero Russo, Prussia, Paesi Bassi, Svezia,
Regno di Sardegna, Spagna, Portogallo,
Regno di Napoli e alcuni stati tedeschi). Tra
le più cruente battaglie del XIX secolo, segnò
la sconfitta definitiva di Napoleone. Ebbe
luogo nel territorio del villaggio belga di
Mont-Saint-Jean, situato a 5 chilometri dalla
cittadina di Waterloo, nella quale si trovava
soltanto il quartier generale del Duca di
Wellington.
Il combattimento durò complessivamente
otto ore, nelle quali morirono oltre 48.000
soldati. Napoleone voleva attaccare le forze
alleate alle sette del mattino,
bombardandole con l’artiglieria ma, dato
che era piovuto a dirotto tutta la notte e il
giorno precedente, non riuscì a muovere i
cannoni prima di mezzogiorno.
Napoleone era sicuro di vincere, anche se
non poteva contare più sul suo geniale
collaboratore, il Maresciallo Berthier morto
il 1° giugno 1815 e sul Maresciallo Davout,
eroe della battaglia di Auerstedt, che aveva
inviato a Parigi quale ministro della guerra e
comandante della piazza.
Mappa dei movimenti delle armate nei giorni che precedono la battaglia
La Battaglia di Waterloo - 2
Sin dai primi attacchi però gli inglesi si rivelarono un avversario impossibile da battere, e ben presto colonne prussiane
apparvero in lontananza sulla destra dei francesi. La strategia di Napoleone era stata infatti quella di dividere i suoi
avversari e affrontarli separatamente.
L’imperatore francese infatti, prima di arrivare a Waterloo, aveva tentato in tutti i modi di evitare che la superstite armata di
Blücher si congiungesse con gli inglesi e i loro alleati sul campo di Waterloo e per questo aveva dispiegato le truppe del
Maresciallo Grouchy perché lo intercettasse e lo impegnasse tenendolo lontano dal teatro d’azione principale.
Ma sin dalle prime ore del
pomeriggio i francesi dovettero
invece combattere anche con le
colonne prussiane che
arrivavano una dopo l'altra dalla
destra, esaurendo le riserve
francesi che altrimenti
avrebbero potuto essere
rovesciate su Wellington.
Blücher era infatti riuscito a
precedere, in una corsa verso
Waterloo, il suo antagonista
francese Grouchy, la cui
responsabilità in proposito,
nonostante gli ordini non chiari
di Napoleone, è riconosciuta da
tutti gli storici.
L’ultimo attacco francese,
disperato, fu sferrato dalla
Vecchia Guardia contro quanto
rimaneva delle forze di
Wellington, ma fallì.
Mappa della battaglia di Waterloo
La Battaglia di Waterloo - 3
Nello stesso momento i francesi non poterono più
contenere l’esercito prussiano sulla destra e la rotta divenne
generale.
La battaglia non si concluse con l’immediato arrivo dei
prussiani, ma fu invece una battaglia di attrito con i francesi
che cercavano disperatamente di spezzare la linea alleata
prima che la pressione dei prussiani sulla destra diventasse
insostenibile.
Wellington conosceva bene il terreno da una sua
precedente permanenza in Belgio per un viaggio di piacere
l’anno precedente e ne sfruttò al meglio le caratteristiche.
D’altra parte, gli errori commessi da Napoleone nella
giornata furono molti e decisivi, mentre alleati e prussiani si
batterono al meglio. Ciononostante il risultato fu in bilico
sino all'ultimo. Al di la comunque degli errori attribuiti a
Napoleone col senno di poi, la vera chiave di volta della
battaglia fu la pioggia torrenziale notturna (di insolita
violenza) che ridusse a brandelli il morale delle truppe
francesi che dopo una notte insonne trascorsa ad aggottare
brande e tende inzuppate fino all’inverosimile, si trovarono
nell'impossibilità di sferrare l'attacco di prima mattina come
era nell'intento di Napoleone.
La sua forza era, come tutti sanno, nell’artiglieria; ma il
terreno di battaglia era ridotto ad un pantano tale da
ridurre drasticamente la rapidità di spostamento dei
cannoni. Ciò limitò enormemente la gittata e l’efficacia delle
bordate (le palle di cannone infatti, su terreno molle, non
rimbalzavano come avrebbero dovuto, per infliggere agli
inglesi gli ulteriori danni auspicati dai francesi).
La Battaglia di Waterloo - 4
Per attendere che il terreno assorbisse almeno un po’
d’acqua, l’attacco non fu sferrato che verso mezzogiorno ma
furono proprio quelle ore di ritardo a risultare fatali, dato
che i prussiani, attesi nel pomeriggio arrivarono proprio nel
pieno della battaglia rovesciandone di fatto le sorti. Se il
terreno fosse stato asciutto e l’attacco si fosse verificato di
prima mattina, l’artiglieria e le truppe francesi, peraltro
superiori a quelle di Wellington, non gli avrebbero lasciato
scampo... La prima fase della battaglia si sarebbe conclusa
assai prima, dando così il tempo a Napoleone di
riorganizzarsi per “accogliere” l’arrivo dei prussiani.
Da un punto di vista meramente strategico-militare il genio
di Napoleone fu comunque evidente dal fatto che
pianificare lo scontro in due fasi dividendo di fatto i nemici,
gli avrebbe probabilmente arriso. Al di la dell’aura di
grandezza che la storia tenta di attribuire a Wellington, se
quella notte non fosse piovuto così tanto, questi sarebbe
probabilmente uno dei tanti comandanti nemici sconfitti da
Bonaparte.
Comunque così non fu e Napoleone venne così
definitivamente sconfitto.
In seguito a questa battaglia Napoleone fu esiliato a
Sant’Elena, dove morì sei anni dopo, il 5 maggio 1821.
Ancora oggi nei pressi di Waterloo è ricordata la grande
battaglia, con l’edificazione di una collina artificiale ad
imperitura memoria, ed esiste un museo dedicato all'epico
scontro, così come sono state rese luoghi di visita anche
alcune delle fattorie nelle quali gli eserciti stabilirono i loro
quartieri generali.
Monumento commemorativo della battaglia di Waterloo.
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Lez.04 - Dipartimento di Economia