Telegramma. Data ricevimento 29 dicembre 1912 (?) Grazie tue lettere tuo pacco opuscoli tuoi mandarini opuscolo è bellissimo realizzazione nostri ideali in oriente mi rese esultante speriamo loro trionfo finale ma molto bujo perdura ometto auguri personali concentrando felicità nostra nella felicità del popolo B. •k k k Genova, 10 gennaio (?) 1913 Mio caro Umberto, Mi riduco a scriverti di qua dove son venuto per affari — perché il pensiero tuo mi è sì vivo in cuore che mi persegue dovunque e sempre, per l'insufficienza del tempo a scriverti a lungo, ho lasciato passare l'occasione di scriverti almeno un poco. Il meridione, l'Egeo, la patria nostra cristiana sono i tre obiettivi capitali della comuni nostre aspirazioni. Al primo ti consacri con Malvezzi e con gli altri collaboratori, in commovente gara di bene — a cui Dio solo potrà dare adeguata mercede — Al secondo si volgono trepidanti gli animi nostri. — E se anche, come è certo, tutto l'ideale non sarà raggiunto, dovremo cantare ugualmente osanna per la parte che sarà realizzata. Al terzo obiettivo infine sarebbe desiderabile che la partecipazione fosse maggiore, più intensa — perché da esso tutto dipende. La patria cristiana sola, potrà purificarsi, elevarsi, consolidarsi — potrà anche volgere a bene quel che fu men corretto ... potrà evitare che si cada nel deplorevole deviamento delle nazioni che della prosperità terrestre non si son valse che per diventare più pagane. E come accrescere l'attività in questo campo? Non ho bisogno di dirlo a te, che, dell'attività la più multipla, sei un così felice rappresentante. Però essa vuol essere anzitutto e soprattutto interiore e personale — e questo ti raccomando sovranamente. Qui ho avuto, negl'intervalli degli affari, parecchi colloqui confortanti. Incombe su tutti la cappa pesante del Vaticano che tutti vuol ridurre muti automi. — Bisogna agire come i primi cri- morale, Firenze 1914); cfr. notizie in G . BOFFITO, Biblioteca degli scrittori barnabiti, Firenze 1933, I, pp. 118-119. Più noto Giuseppe Donati, 1889-1931, pubblicista e politico; fra i fondatori della Lega Democratica Nazionale, condirettore di «L'azione», più tardi direttore di « I l P o p o l o » e aderente al Partito Popolare, con posizione di sinistra; oppositore del fascismo ed esule in Francia. Cfr. L. BEDESCHI, G. Donati, Roma 1959; G. IGNESTI, in Dà. Biogr. Ital. X L I (1992), s.v. (con bibliografia).