bimbi &bebè EDIZIONE 2009/2010 { } Servitevi ! Esemplare gratuito Consigli per genitori di bambini fino a cinque anni Se il parto si fa aspettare... Sicurezza al parco giochi Bimbi in linea perfetta Perché i bambini non ubbidiscono Stimolazione precoce Intervista con il pediatra REMO LARGO GRAVIDANZA & PARTO ✽ SALUTE ✽ ALIMENTAZIONE ✽ SVILUPPO ✽ EDUCAZIONE Indice bimbi &bebè Care lettrici, cari lettori, i bambini sanno suscitare in noi emo olta talv ma zioni – in genere positive, a anche negative – di cui non immagin vamo neppure l’esistenza prima di diventare genitori. Se da un lato ogni nostro fase dello sviluppo fa sussultare il glio, cuore di gioia e ci riempie di orgo arci dall’altra il nostro tesoro riesce a port hica. al limite della resistenza fisica e psic in e eros num «Bimbi&bebè» contiene aiu formazioni e suggerimenti utili per tarvi nel vostro compito quotidiano di genitori. Vi auguro una piacevole lettura. ATTUALITÀ 2 Stimolazione precoce 5 È arrivata la cicogna ! 7 Sessualità nei primi anni di vita GRAVIDANZA & PARTO 10 Consigli per il benessere della gestante 14 Se il parto si fa aspettare. . . sALUTE 18 Perché gli strilli logorano ? 20 Consigli essenziali per l’allattamento 23 Cura del bebè dalla testa ai piedi 26 Come agiscono le vaccinazioni 28 Attenzione, scotta ! 32 Sicurezza al parco giochi 35 Niente paura del dentista ALIMENTAZIONE Susanna Steimer Miller Editrice e caporedattrice Scoprite il più dei momenti Colophon Edizione e redazione Susanna Steimer Miller pr solutions gmbh, Kilchberg [email protected] Direzione artistica Peter Yates Peter Yates Design, New York Ispirati dai bambini. Il tatto è il senso più sviluppato di un neonato. È per questo che i nostri prodotti, come le salviettine Pampers Sensitive e i pannolini Pampers® New Baby, integrano ora il sistema Comfort Soft, per avvolgere il vostro bambino di una delicatezza incomparabile. Composizione e litografie Annemarie Gantenbein satzbild, San Gallo Traduzione Patrizia Mina, Dino Revisione Tanya Schmid-Loringett, Stallikon 38 Cucinare con i figli 40 La ricetta 42 Bimbi in linea perfetta 45 Il nostro tesoro beve abbastanza ? SVILUPPO Fotografie Andreas Steimer Foto Steimer, Rorschach; Siggi Bucher, Zurigo (ritratto di Remo Largo); Istockphoto (foto di copertina) Stampa AVD Goldach Amministrazione degli annunci pr solutions gmbh Kilchberg Tel. 044 715 07 34 www.bimbi-e-bebe.ch 48 Importanza dei rituali 50 Apprendimento tardivo del linguaggio 52 I piccoli vivono l’attimo EDUCAZIONE 54 Perché i bambini non ubbidiscono 58 Insegnare l’ordine ai piccoli 62 Asilo nido, gruppo di gioco o mamma diurna: come farlo sentire presto a suo agio & Bimbi Bebé ATTUALITÀ I bambini trag gono vantaggio uno dall’altro per il linguaggio, e le capacità motorie. Intervista 2 Oggigiorno esistono tanti modi per stimolare i piccoli. Ma cosa occorre realmente al bambino nei primi anni di vita? Nell’intervista seguente Remo Largo risponde a questa domanda e a molti altri interrogativi. Stimolazione precoce Ogni bambino è un individuo a sé e si sviluppa secondo i propri ritmi. In che modo i genitori possono stimolare il loro bebè? La sfida più difficile per i genitori è proprio quella di non lasciarsi guidare dalle proprie aspettative e paure, ma d’impegnarsi a prendere sul serio e a soddisfare adeguata mente i bisogni espressi dal bam bino. Il piccolo, ad esempio, sa perfettamente e molto meglio dei genitori quando è sazio. Mai come durante la prima infanzia l’essere umano è in grado di acquisire conoscenze così facilmente. Non varrebbe quindi la pena stimolare maggiormente i bambini in età prescolare? Qual è il modo migliore per farlo? A mio avviso la stimolazione migliore è consentire al piccolo di sperimentare tutto ciò di cui ha bisogno per sviluppare le compe tenze basilari come il linguaggio, il comportamento sociale o la motricità fino all’età di circa cinque anni. & Bimbi Bebé Professor Remo H. Largo, esperto in pediatria dello sviluppo e autore di best seller Oggi molti neonati e bambini piccoli hanno un’agenda zeppa d’impegni paragonabile a quella di un manager. Cosa pensa delle numerose proposte per stimolare i più piccoli? Nulla. Dal mio punto di vista stimolare un bambino non consiste nell’iscriverlo a innumerevoli corsi. Significa piuttosto consentirgli di sviluppare le competenze di base. Non esiste alcuno studio che dimostri che stimolare un bambino al di fuori delle competenze di base procuri vantaggi a lungo termine. I bambini «ultrastimolati» non sono più bravi degli altri a scuola. Anzi, qualche volta capita addirittura che non riescano a sviluppare sufficien temente le competenze basilari tanto sono occupati. Nei primi anni di vita i bambini imparano una nuova lingua molto facilmente. Perché è critico nei confronti dei corsi, ad esempio d’inglese, per i bambini piccoli? Il bambino deve innanzi tutto imparare a padroneggiare la propria Lo sapevate che. . . lingua materna e per farlo gli occorrono almeno cinque anni. Oltre a questa può imparare una seconda lingua, ma non seguendo un corso, bensì attraverso uno scambio quotidiano di parole, ad esempio con una zia o una bambi naia che parla perfettamente la lingua. L’importante è che ogni persona parli sempre una sola lingua, altrimenti il piccolo rischia di confondersi. Lei sostiene che i bambini debbano stare con gli altri bambini. Perché è tanto importante? A partire dai due anni il bambino ha bisogno dello scambio con gli altri bambini, più grandi o più piccoli, per diverse ore al giorno. Non c’è maestro migliore dei bambini e sono molte le cose che un bambino può insegnare a un altro meglio degli adulti. Il linguaggio, ad esempio, viene esercitato molto più intensivamente con gli altri bambini che con gli adulti. Lo stesso vale per il comportamento nei rapporti con gli altri o per le capacità motorie. . . . nei primi anni di vita l’apprendimento avviene attraverso due percorsi diversi ? Da una parte i bambini imparano e si orientano imitando i loro modelli, che possono essere i genitori o altre persone di riferimento, le sorelle e i fratelli e gli altri bambini. Dall’altra vanno alla scoperta concreta del mondo che li circonda studiando gli oggetti. In che misura i bambini che frequentano un asilo nido sono avvantaggiati rispetto ai piccoli che stanno solo con la mamma? A seconda della condizioni di vita nelle abitazioni piccole, i vantaggi & Bimbi Bebé Il modo migliore per sviluppare la competenza sociale è stare con gli altri bambini. ATTUALITÀ 4 possono essere molteplici. I più importanti sono le esperienze che il bambino vive con i suoi simili. Anche la più competente delle mamme non può sostituire i com pagni di gioco. All’asilo nido il bambino ha la possibilità di speri mentare attività che non sempre può fare nelle abitazioni piccole, come ad esempio sfogare la voglia di muoversi e sviluppare le capacità motorie scorrazzando all’aperto o giocando nel bosco. È arrivata la cicogna! La nascita del primo figlio è un’autentica rivoluzione per la coppia. Il neonato porta tanta gioia in l primo figlio mette casa, ma nel cona dura prova la maggior tempo pone i genitori parte delle coppie. Improvvisa di fronte a nuove mente tutto cambia. Il tempo che sfide. ogni partner aveva da dedicare ai I Scoprire la Divertente cubo con forme Nelle singole aperture si potrà inserire la forma adatta. Basta premere un pulsante e le facce del cubo si aprono facendo uscire tutte le forme inserite. Dai 15 mesi in su. vita con i cinque sensi piccoli passi in un grande mondo Aqua Doodle x ss.ch memory® della fattoria Un passatempo classico e avvincente, ora con 24 cartine di morbida stoffa. Dai 2 anni e mezzo in su. Basta riempire il pennarello con acqua e si può disegnare subito. La superficie magica si colora di blu a contatto con l’acqua. I disegni scompaiono appena l’acqua si asciuga. Dai 18 mesi in su. Palla sonora Una leggera pressione su un disegno e subito si produce un tipico suono armonioso. I più piccoli impareranno così a percepire e distinguere i diversi suoni. Dai 6 anni in su. www.ministeps.de Cosa possono fare i genitori per stimolare al meglio il loro bambino? La cosa più preziosa che i genitori possano offrire al bambino è il loro tempo: scoprire nuove cose, parlare CR_Ministeps_148x102_d_f_i:CR_Ministeps_148x102_d_f_ie stare 20.05.09 15:10insieme. Uhr Seite 3 semplicemente propri interessi, oltre che da trascorrere insieme, non c’è più. «Entrambi i partner non possono più disporre liberamente del pro prio tempo, ma devono accordarsi tra loro. Questo può causare ten sioni», spiega Josef Jung, psicotera peuta e membro della direzione dell’Istituto KJF di Lucerna per le terapie rivolte ai bambini, agli Matrimoni e divorzi in cifre Nel 1970 gli uomini si erano sposati in media a 26,5 anni, le donne a 24,1 anni. Nel 2007 l’età del matrimonio per gli uomini era salita a 31,2 anni e a 28,9 anni per le donne. Nel 1970 le coppie sposate erano state 46 700, mentre i divorzi nel mede simo anno avevano rag giunto il numero di 6400. Nel 2007 erano stati regi strati 40 300 matrimoni e 19 900 divorzi. La durata media dei matrimoni sfociati in un divorzio si attestava a 11,6 anni nel 1970 e a 14,5 anni nel 2007. ATTUALITÀ 5 a dolescenti e alle famiglie. Anche se il nuovo arrivato è ancora piccolo, occorre spazio – sovente limitato – per la carrozzina, la coperta da gioco, il lettino e il fasciatoio. RUOLI DIVERSI Alla nascita del primo figlio, du rante il congedo maternità o con la cessazione dell’attività professionale la donna perde molti contatti esterni. La nuova situazione si ri percuote tuttavia anche sul partner maschile: «Molti papà subiscono una sorta di shock da ‹breadwin L’arrivo di un neonato rivoluziona la vita. & Bimbi Bebé e ATTUALITÀ 6 Sessualità Nei mesi successivi alla nascita del bambino il tempo a disposizione della coppia è pochissimo. Ragione di più per godersi questi momenti! {Consigli} Favorire il rap porto di coppia La capacità di comunica zione è determinante per la durata e la qualità del rap porto di coppia. Riservatevi mezz’ora due volte alla set timana o un’ora una sola volta alla settimana per dia logare con il vostro partner. Inserite l’«appuntamento» in agenda e sfruttate l’occa sione per scambiarvi le vostre sensazioni e non per pianificare insieme la gior nata. Raccontate di voi ed evitate di colpevolizzarvi a vicenda. Dite al vostro part ner quali aspetti non gradite, in che ambito desiderate un maggiore appoggio o in che situazione vi siete sentiti incompresi. & Bimbi Bebé Il bambino è un essere sessuale sin dalla nascita. Ma la sua sessualità non assomiglia per nulla a quella degli adulti. ner›. Improvvisamente si ritro vano nel ruolo maschile, a quanto pare superato, di capofamiglia e unica fonte di sostentamento», spiega Josef Jung. Le tensioni na scono anche dal fatto che ora il salario, spesso basso, deve bastare per tre. «Passare da una relazione a due a un rapporto a tre costitui sce un’autentica sfida.» INFANZIA VISSUTA La mamma e il papà si trovano – volenti o nolenti – confrontati con le esperienze della loro infanzia e si chiedono se e in quali frangenti comportarsi come fecero i loro genitori. Le opinioni discordanti possono dare origine ad accese discussioni su quale delle famiglie d’origine sia «la migliore». «Cercare l’appoggio della propria famiglia ponendo nel contempo delle delimitazioni può rivelarsi una scelta pericolante», sottolinea Josef Jung. TEMPO PER LA COPPIA I genitori non dovrebbero mai dimenticare di essere anche una coppia. A tutte le coppie giova ritagliarsi dei momenti per stare insieme. Il rimedio più efficace per superare una crisi è il dialogo. «Che la voglia d’intimità cali dopo la nascita del bambino è un dato di fatto. Per questa ragione è impor tantissimo che i partner affrontino insieme anche l’argomento del sesso», raccomanda Josef Jung. Se l’atmosfera è tesa, sarebbe sbagliato buttarsi nel lavoro invece che prendersi il tempo di affrontare i problemi con il partner. Anche ritenere inutili o evitare i litigi è controproducente. Una coppia che si sforza di stare insieme solo «per il bambino» è destinata prima o poi a sfaldarsi. Parlare delle attese per sonali, esprimere i bisogni indivi duali ed esporre la propria opinione aiuta molte coppie a superare la crisi. ATTUALITÀ nei primi anni di vita I neonati amano toccare ed esplorare il mondo con i cinque sensi. Quando al cambio del pannolino il ma schietto ha l’erezione o il clitoride della femminuccia si inturgidisce, molti genitori rimangono disorien tati. Bruno Wermuth, pedagogista e consulente sessuale di Berna, spiega: «Occorre innanzi tutto chiarire che si tratta di reazioni fisiche assolutamente normali, che non scaturiscono dalle stesse motivazioni sessuali degli adulti.» Al bebè piace scoprire i propri organi genitali ed è per questa ragione che dovrebbe avere la pos sibilità di sgambettare di tanto 7 in tanto tutto nudo. «Se il piccolo esplora i genitali, è bene evitare esclamazioni di disprezzo come ‹Non si fa› che potrebbero compro metterne il sano sviluppo sessuale», spiega il pedagogista. L’esperto consiglia inoltre ai genitori di chia mare gli organi sessuali con il loro nome come generalmente si fa con le altre parti del corpo, e questo sin da quando il bambino è piccolis simo. All’inizio vanno molto bene i termini infantili, ma con il tempo è preferibile utilizzare parole precise e denominazioni corrette per indicare le singole parti degli organi sessuali. Secondo Bruno Wermuth questo è particolarmente importante per le Il bebè assa pora il bacio del fratellino. & Bimbi Bebé lo sostengano nel suo orgoglio. «Ini bire la voglia del bambino di met tersi in mostra comprometterebbe lo sviluppo della sua autostima, per ché il piccolo sarebbe indotto a pen sare che provare piacere sul proprio corpo è una cosa da non fare», pre cisa il pedagogista sessuale. ATTUALITÀ 8 «Mamma, come ci è entrato il bebè nella tua pancia?» Tutto ciò che do vreste sapere sul «gioco del dottore» Giocare al dottore sod disfa il desiderio na turale del bambino di scoprire ciò che non conosce. Ogni bambino è libero di giocare e uscire dal gioco quando lo desidera. Nessun bambino ha diritto di fare del male a un altro bambino. I bambini giocano al dottore di preferenza a porte chiuse. I genitori non devono intromet tersi, né pretendere di fare da spettatori o addirittura di parteci pare al gioco. Vanno evitate le situa zioni di diseguaglianza sul piano della forza fi sica e mentale e quindi le grandi differenze di potere tra i bambini. & Bimbi Bebé femminucce che, data la loro mor fologia, possiedono genitali assai meno visibili di quelli maschili. SENSAZIONI PIACEVOLI Dai due anni in poi il bambino co mincia a toccare i propri genitali in modo mirato allo scopo di procu rarsi sensazioni piacevoli. «La ma nipolazione dei genitali finalizzata al proprio godimento è possibile già in tenera età. Si tratta tuttavia soltanto di un contatto fisico che genera pia cere», spiega l’esperto. Molti geni tori nel vedere il loro piccolo toccarsi si allarmano in quanto uti lizzano un proprio codice adulto per interpretare questi atti, ciò che in vece non avviene nel bambino. Bruno Wermuth spiega che i piccoli non sono ancora in grado di suddi videre in categorie la sensualità, la tenerezza e la sessualità. RISPETTARE I LIMITI I bambini sono curiosi per natura. Molti di loro si mostrano piuttosto affascinati dagli organi sessuali dei genitori e vorrebbero toccarli, susci tando talvolta sconcerto. A tale pro posito Bruno Wermuth afferma: «Tutto dipende dall’età del bam bino. Se un piccolo di due anni desi dera toccare velocemente il pene del papà, può andare bene. A sei anni invece questi contatti sono da rite nere inopportuni e fuori luogo. Na turalmente i toccamenti genitali sono vietati se il loro scopo è finaliz zato al godimento di un adulto.» I genitori devono dire espressamente al bambino che non vogliono o non vogliono più essere toccati. Così fa cendo il piccolo impara che ogni es sere umano è libero di decidere del proprio corpo e quindi anche di ri fiutare tali contatti fisici. FAR MOSTRA DI SÉ La maggior parte dei bambini pic coli ama spogliarsi completamente. Alla fine del secondo anno di età molti si divertono a scoprire e met tere in mostra i loro genitali. «Si tratta di una fase del tutto normale, che passa da sé», spiega Bruno Wer muth. Il bambino scopre quanto può fare con il proprio corpo ed è fiero del suo sesso. In questa fase è importante che la mamma e il papà EDUCAZIONE SESSUALE IMPORTANTE Alle prime domande del bambino sulla sessualità o sulla riproduzione, molti genitori si trovano in imba razzo. Bruno Wermuth spiega a tale riguardo: «L’educazione sessuale è un processo continuo. Il bambino che chiede ha diritto di ottenere una risposta ed è importante che i geni tori si attengano alla domanda senza spingersi in interpretazioni perso nali.» Se il piccolo chiede in che modo il bebè è entrato nella pancia della mamma, è inutile lanciarsi in spiegazioni biologiche. È meglio invece utilizzare un linguaggio sem plice e simbolico. Le prime volte non è necessario fornire spiegazioni ap profondite e dettagliate. Basta sem plicemente dire al bambino che quando i genitori fanno le coccole il pisellino del papà entra nella farfal lina della mamma. Dare un’educazione sessuale al bambino è compito di ambedue i ge nitori. La mamma e il papà devono sostenersi a vicenda al fine di creare un approccio alla sessualità il più ri lassato e confacente possibile all’età del piccolo. L’educazione sessuale è importante per la prevenzione degli abusi sessuali sui minori. Lettura consigliata Dal 2010 sarà disponi bile presso la vostra consulente materna un nuovo opuscolo sul tema dell‘educazione sessuale nella tenera età e sulla prevenzione degli abusi sessuali sui minori. Questa pub blicazione è edita dalla Fondazione svizzera per la protezione dell’in fanzia e dal servizio svizzero di consulenza genitore – bambino. GRAVIDANZA & PARTO 10 La gravidanza non è una malattia, ma può essere accompagnata da piccoli disturbi. In caso di nausea Consumare a volontà: carne, insalate a foglia verde scuro, uova, formaggi duri, pancetta, pesce, alghe, sale iodato, lenticchie, orzo, mais, lievito, riso integrale, yogurt, quark, funghi prataioli, avocado, cavolo verde, panna, patate, prugne. Suggerimento: accompagnate sempre la frutta con un cibo salato (ad esempio cracker salati). Consumare con parsimonia: frutta (se non accompagnata con sale), peperoni rossi, pomodori, zucca, cavolfiore, tè nero e tè verde, pistacchi, sesamo, mandorle, pinoli, latte, latticini acidulati, miele. & Bimbi Bebé Consigli per il benessere della gestante I disturbi si manife stano soprattutto nel primo e nel secondo trimestre della gravidanza. All’inizio l’organismo deve prepararsi allo sviluppo del feto, mentre durante gli ultimi tre mesi deve far fronte all’onere fisico che la crescita del bambino com porta. Molti disturbi possono essere alleviati seguendo i consigli della levatrice Anna Heldstab Indermaur di Berneck qui esposti. Se questi rimedi non funzionano, è bene chiedere aiuto alla levatrice o al medico. NAUSEA E VOMITO Alla gestante che soffre di nausea si consiglia d’indossare collant contenitivi. La pressione esercitata sulle vene da queste calze impe disce ai liquidi di accumularsi nei tessuti e stabilizza la pressione arteriosa. Per combattere la nausea possono essere utili anche l’ago puntura, lo zenzero fresco a fettine e il tè di menta (caldo, freddo o Il periodo durante il quale la maggior parte delle gestanti si sente meglio è il secondo trimestre. Per ridurre la ritenzione idrica sotto forma di cubetti di ghiaccio). In caso di forte nausea all’inizio della gravidanza, si suggerisce di provare a interrompere l’assun zione di preparati a base di vita mine e sali minerali in quanto queste sostanze possono peggiorare i sintomi. Nel limite del possibile, la gestante dovrebbe ridurre il proprio carico di lavoro (in ufficio, a casa, nella cura degli altri figli) perché anche lo stress può causare la nausea. RITENZIONE IDRICA Durante la gravidanza i vasi san guigni diventano più permeabili ai liquidi e tra le cellule può accumularsi acqua causando ad esempio stanchezza ai piedi e onfiore alle mani. In questo caso g giova indossare collant contenitivi sin dal mattino prima di alzarsi e adeguare la propria alimentazione. Il metodo più efficace per com battere l’edema è quello di assumere sale e proteine a sufficienza (sono ideali sei piccole porzioni al giorno). Anche l’infuso di foglie di grano saraceno si è rivelato un rimedio Distribuite sull’arco della giornata sufficienti dosi di sale e sei piccole porzioni di proteine: ad esempio quark, uova, latte, yogurt, pesce, carne, salsicce, formaggio, soia, noci, ceci, lenticchie e altri legumi. & Bimbi Bebé Benvenuti da GRAVIDANZA & PARTO 12 In caso di bruciori di stomaco Sono di aiuto: patate, popcorn, latte, panna, formaggio fresco, quark, yogurt, mele crude grattugiate, fiocchi di avena, mandorle spellate, crema di mandorle. Peggiorano i sintomi: pietanze grasse e piccanti, dosi abbondanti di carne, legumi, pomodori, dolci, cibi contenenti caffeina, mentine, succhi di frutta e alcolici. Contro i bruciori di stomaco Consumate da cinque a sette piccoli pasti al giorno. Fate una passeggiata digestiva invece di un pisolino pomeridiano. Mangiate almeno tre o quattro ore prima di coricarvi. Dormite con il busto leggermente sollevata. & Bimbi Bebé zione di calcio e magnesio. Per le contrazioni precoci il rimedio più efficace è generalmente il riposo. È indispensabile inoltre prevenire la stitichezza e la diarrea: la prima con BRUCIORI DI STOMACO Gli ormoni della gravidanza rallen i semi di pulicaria, la seconda con il tè nero (lasciato in infusione per tano la digestione e possono rilas almeno 10 minuti) abbinato ad sare il muscolo costrittore tra esofago e stomaco. Crescendo, il feto esempio a Bioflorin. Anche l’ago puntura dà buoni risultati. comprime lo stomaco verso l’alto impedendogli di distendersi com pletamente. Il risultato: il contenuto MAL DI SCHIENA In gravidanza il bacino si allarga per gastrico refluisce nell’esofago effetto degli ormoni rendendo lo provocando una dolorosa sensa zione di bruciore. La buona notizia: scheletro instabile e accentuando le posture scorrette già presenti prima dopo la 36a settimana questo della gravidanza. Questo causa disturbo cessa grazie all’abbassa facilmente dolori di schiena. Con mento del feto nel bacino. l’osteopatia e la terapia craniosacrale è possibile correggere le posizioni VARICI ED EMORROIDI Gli ormoni gestazionali producono sbagliate e sciogliere le tensioni muscolari. Anche l’agopuntura, un effetto dilatante sull’intero l’acupressione e il massaggio con gli sistema venoso. Con la crescita il oli eterici aiutano a lenire i dolori. A feto potrebbe premere sulle vene titolo preventivo vanno benissimo lo materne e causare una stasi. I yoga per le gestanti e la ginnastica collant contenitivi procurano per la schiena. sollievo alla maggior parte delle gestanti e riducono il rischio di trombosi. Per prevenire le emorroidi DISTURBI DEL SONNO La gravidanza costituisce uno è importante garantire una buona sforzo fisico per la donna. Il pan digestione, possibilmente facendo cione e l’ansia dell’attesa, come tanto movimento fisico, seguendo pure il bisogno di andare sovente in un’alimentazione ricca di fibre e bagno durante la notte possono bevendo molto. In caso di stiti disturbare sensibilmente il sonno. chezza, i semi di pulicaria possono Oltre all’agopuntura, la gestante fare miracoli. Per l’uso esterno si può trovare sollievo grazie a diverse addicono i gel per le vene e per le emorroidi le pomate all’amamelide. piante medicinali: fiori di arancio, melissa, menta bergamotto, lup Anche l’agopuntura può essere di polo, lavanda, iperico e valeriana. buon ausilio per questi disturbi. Ad eccezione della valeriana, queste piante possono essere CRAMPI E CONTRAZIONI assunte sotto forma di tisana. Se i PRECOCI disturbi del sonno sono causati da I crampi e le contrazioni precoci sono generalmente causati dall’ipe un costante moto di pensieri può essere utile anche la terapia con i rattività della muscolatura liscia e possono essere mitigati con l’assun fiori di Bach. efficace. Per trovare temporaneo sollievo è consigliato inoltre il linfo drenaggio. 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REDCATS SUISSE SA, VERTBAUDET, CASELLA POSTALE, 1818 MONTREUX, tel. 0848 848 704. 3376SB2 GRAVIDANZA & PARTO Induzione del parto 14 Solo circa il 4% dei bebè viene al mondo alla data prevista del parto. Più di un terzo dei bambini si fa sospirare e nasce post-termine. Se il parto si fa aspettare. . . Q uando si avvicina la data del parto, gran parte delle gestanti non vede l’ora che il bebè nasca. La pancia è in gombrante e l’impazienza cresce ogni giorno. Alcune future mamme si preoccupano pure per la salute del nascituro. Il dottor Markus Hodel, primario del reparto di oste tricia dell’Ospedale universitario cantonale di Lucerna, tranquillizza le partorienti: «Oltrepassare il termine previsto non costituisce di Quanto dura la gravidanza? Teoricamente la gravidanza dura 40 settimane, rispet tivamente 40 x 7 = 280 giorni dall’inizio dell’ultima mestruazione oppure 38 x 7 = 266 giorni dal concepi mento. Poiché sovente la donna non sa con precisione quando è avvenuto il concepimento, si preferisce basarsi sul giorno d’inizio dell’ultimo ciclo. Se anche questo è sconosciuto, oggigiorno è possibile determi nare molto puntualmente l’età del feto e la data prevista del parto grazie all’ecografia tra l’11a e la 14a settimana di gravidanza. & Bimbi Bebé per sé un motivo di preoccupazione se il bambino sta bene.» Gli studi dimostrano che il già esiguo rischio di sofferenza fetale nel grembo materno comincia ad aumentare leggermente circa sette giorni dopo la scadenza del parto. A partire dal 14° giorno dopo il termine si parla di gravidanza prolungata. A questo punto le complicazioni diventano più probabili. CONTROLLI MINUZIOSI Superato il termine previsto, il dot tor Markus Hodel consiglia di sottoporsi a controlli più frequenti per valutare la capacità funzionale residua della placenta. «Nella cli nica ginecologica dell’Ospedale cantonale di Lucerna visitiamo di regola la gestante alla scadenza del parto e poi 5, 7, 9, 11 e 13 giorni dopo. La procedura varia da clinica a clinica», spiega il dottor Hodel. Durante la consultazione vengono controllati il tono cardiaco, la quantità di liquido amniotico, l’at tività motoria del feto, i movimenti Se la gestante è rilassata, le contrazioni iniziano più facilmente. di respirazione prenatale e il peso del bambino. «Se l’esito è buono, si può tranquillamente aspettare», rassicura il ginecologo. Nel decidere se attendere o meno viene comun que tenuto conto anche delle condizioni della futura mamma e della sua disponibilità ad affrontare l’attesa. MEZZI A DISPOSIZIONE DELLA MEDICINA La medicina alternativa offre sva riati rimedi per indurre il travaglio (vedere a pagina 16). Se questi metodi non funzionano, l’Ospedale cantonale di Lucerna propone alle gestanti che hanno oltrepassato il termine da sette giorni di provocare il parto artificialmente. «La gestante deve decidere da sola se vuole aspet tare ancora o no», afferma Markus Hodel. Il parto indotto può essere effettuato soltanto in ospedale e im plica il ricovero della partoriente. La gestante dev’essere conscia della possibilità che il travaglio duri fino a 48 ore, talvolta persino 72. Un travaglio così può essere molto fati coso. L’induzione artificiale del parto da 10 a 12 giorni dopo il ter mine prestabilito non influisce per nulla sulla probabilità di dover praticare un taglio cesareo. Generalmente alla gestante viene somministrata una candeletta di prostaglandina, una sostanza contenuta anche nel liquido seminale. La candeletta viene inserita nella vagina dalla levatrice. La fu tura mamma deve rimanere sdraiata per un’ora, dopo la quale può alzarsi rimanendo tuttavia in ospedale o nelle vicinanze. Se la cervice non è ancora perfettamente matura, è possibile ripetere l’applica zione. Per le donne che hanno già partorito con taglio cesa reo non è possibile ricorrere a questo metodo in quanto le doglie indotte artificialmente potrebbero sollecitare ecces sivamente le cicatrici cesaree. In questo caso alla donna viene somministrato per infu sione un ormone che stimola le contrazioni (ossitocina). L’ossitocina viene utilizzata anche per le gestanti la cui cervice uterina è già molto matura o qualora le candelette di prostaglandina non aves sero prodotto alcun effetto. Rispetto alla somministra zione di candelette questo metodo consente di pilotare meglio le contrazioni, ma richiede il monitoraggio co stante del tono cardiaco del bambino impedendo alla partoriente di muoversi libe ramente. & Bimbi Bebé LeShop.ch – Oggi la spesa si fa così. GRAVIDANZA & PARTO Consigli utili per provocare le doglie 16 Una volta giunta al termine prestabilito, la gestante può con tribuire a provocare le contrazioni adottando determinati com portamenti o applicando metodi naturali. La levatrice Anna Heldstab Indermaur di Berneck ha raccolto i più importanti. Evitare lo stress Lo stress inibisce le doglie. Godetevi il tempo che vi ri mane da dedicare a voi stesse. Leggete, andate dalla pedicure o dal parrucchiere. L’importante ora è svagarsi. Fare movimento Salire le scale, passeggiare, andare in bicicletta. . . Il parto è un processo attivo e muoversi contribuisce a provocarlo. Sesso I rapporti sessuali vicini al termine possono stimolare le contrazioni grazie all’ormone prostaglandina contenuto nel liquido seminale. Inoltre, l’orgasmo produce la con trazione dell’utero. Agopuntura L’agopuntura è indicata per preparare la gestante al parto già dalla 36a settimana o per indurre le doglie se il termine è già stato superato. Omeopatia Chiedete alla vostra levatrice o al vostro omeopata quali globuli si addicono nel vostro caso per avviare le contrazioni. Aromaterapia Diluite nell’acqua del bagno un olio che stimola le contra zioni (ad es. la speciale miscela di oli essenziali di Ingeborg Stadelmann). & Bimbi Bebé Stimolazione dei capezzoli Stimolando i capezzoli si favorisce la secrezione dell’os sitocina, l’ormone che induce le contrazioni. Delegate la stimolazione al vostro partner oppure utilizzate un ti ralatte. Stimolate ogni seno per cinque minuti e state a vedere cosa succede. Tisana per le contrazioni Fate bollire 1 litro di acqua con 1 bastoncino di cannella, 10 chiodi di garofano e 1 cucchiaino di zenzero in pol vere per 2–3 minuti. Unite un cucchiaio di verbena (acquistata in farmacia) e lasciate riposare la tisana in coperchiata per 5 minuti. Filtratela e bevetela tiepida sull’arco della giornata. Se non succede nulla, ripetete l’operazione dopo un giorno di pausa. Questa tisana può essere bevuta per una settimana dopo il termine previ sto del parto. Cocktail per il travaglio Mischiate 2–3 cucchiai di olio di ricino e 2–3 cucchiai di Cognac con 2 dl di succo di frutta (arancia o albi cocca) e agitate bene. Bevete il cocktail in una volta. L’olio di ricino provoca la diarrea dopo 6 ore e stimola ef ficacemente la muscolatura uterina. Questo metodo dovrebbe essere utilizzato soltanto dopo dieci giorni dal termine previsto ed è l’ultima speranza prima dell’indu zione artificiale del parto. «È così pratico quando si hanno dei bambini piccoli!» Laura C.*, 33 anni, mamma di Mattia, 3 anni, e Chiara, 4 mesi « Non è facile trovare un momento della giornata per fare la spesa al supermercato con i miei due bambini. Mattia vuole correre dappertutto e Chiara, la più piccola, fa ancora il pisolino più volte al giorno. Un’amica mi ha dato la soluzione: LeShop.ch. Adesso ordino tranquillamente da casa, a qualsiasi ora. Mi ci sono appassionata subito (ride). Tutti i miei acquisti mi vengono consegnati il giorno dopo direttamente alla porta di casa. La mia vita è cambiata: adesso, mentre la piccola dorme, gioco a fare la spesa con mio figlio...» * Nome fittizio Servizio clienti: [email protected] . Te l . 0 8 4 8 1 1 1 9 9 9 Il vostro supermercato on line SALUTE Tranquillizzare il bebè 18 Perchè gli strilli logorano? Il pianto è l’unico mezzo di comunicazione verbale di cui dispone il lattante. Se il bebè piange, li strilli del neonato non significa per possono portare i geniforza che ha bisogno tori a limiti di sopportazione fisica e di qualcosa. psichica che ancora non conosce- G vano. La consulente materna Manuela Meyer-Mäder sostiene: «Quasi sempre i grandi associano il pianto a un dolore fisico. Volendo solo il meglio per il loro piccolo, i genitori attribuiscono sovente la ragione degli strilli a un problema di salute. Raramente però è così.» Per i genitori è molto difficile imparare Scuotere il neonato è pericoloso Quando vi accorgete che siete sul punto di perdere le staffe, mettete il bambino che strilla nel suo lettino e lasciate la stanza per qualche minuto. Infilatevi sotto la doccia o uscite a prendere una boccata d’aria fresca per «staccare» e calmare i nervi. Non scuotete mai il bebè! Potreste provocargli lesioni gravissime o addirittura portarlo alla morte! & Bimbi Bebé ad affrontare il pianto del loro bambino, a sopportarlo e ad accettare che un bebè possa piangere senza ragione apparente. Nei primi due o tre mesi di vita il neonato ha molto da imparare, compie enormi progressi ed è esposto a numerosi stimoli che lo portano a sfogarsi in pianti soprattutto nelle ore serali. Piangere fino a due ore e mezzo al giorno è considerato del tutto normale. Non riuscendo a confortare il piccolo, i genitori provano insicurezza e si sentono angosciati o addirittura frustrati. Le urla ininterrotte mettono a dura prova anche il rapporto di coppia e suscitano in molti genitori un senso di abbandono. IMPARARE AD AFFRONTARE IL PIANTO Manuela Meyer-Mäder consiglia ai genitori di chiedere aiuto prima di trovarsi al limite. «Per molti non è facile in quanto vogliono avere tutto sotto controllo ed essere dei genitori perfetti», spiega la signora MeyerMäder. In caso di bisogno i genitori possono rivolgersi alla consulente Molti neonati si tranquillizzano solo se vengono presi in braccio. materna, al pediatra, alle organizzazioni di aiuto e, nelle situazioni di emergenza, al numero sos genitori. Anche lo scambio di esperienze con altri genitori è importante. Se il neonato strilla smisuratamente (più di tre ore per tre giorni alla settimana e per un periodo di oltre tre settimane), è necessario escludere eventuali problemi fisici. Oggi si sa che solo raramente le coliche gassose causano il pianto nei primi tre mesi di vita del bebè. A questa età il piccolo non è ancora in grado di calmarsi da solo e deve innanzi tutto imparare a farlo. Riflettendo consapevolmente sul pianto del proprio bambino, i genitori arrivano a capire che non fanno nulla di sbagliato. Un col loquio con la consulente materna può aiutare a trovare strategie individuali per far fronte alla situazione. Talvolta sono efficaci anche i metodi della medicina alternativa. MANTENERE LA CALMA Secondo Manuela Meyer-Mäder, i genitori dovrebbero sfruttare questi momenti per sviluppare la forza di mantenere la calma. Il pianto dei neonati non è un tema rilevante soltanto nella cultura dei paesi occidentali. In altre società viene affrontato semplicemente in modo diverso, ad esempio «portandosi addosso» il piccolo. Purtroppo non esistono ri cette infallibili, ma vale la pena provare questi accorgimenti: Aiutate il vostro bambino a trovare un ritmo re golare di sonno-veglia. Riducete gli stimoli esterni. Camminate con il piccolo in braccio. Uscite a fare una passeg giata (anche alla sera se piange). Cantategli una canzone o caricate il carillon. Fategli un bagno caldo (37° C). In molti casi è utile a calmare il bebè. Praticategli un massag gio; talvolta basta acca rezzargli i piedini. Dategli il ciuccio se suc chia bene dal seno. Sostenetevi a vicenda con il/la partner ed evitate di attribuirvi la colpa a vicenda. Informatevi presso un consultorio per mamme e papà competente e chiedete aiuto per tempo. {Consiglio} Che il pianto favorisca lo sviluppo dei polmoni è una leggenda metropolitana. Non lasciate piangere il vostro bambino troppo a lungo, ma ricercate piuttosto la ragione delle sue urla. Dategli la possibilità di tranquillizzarsi da sé evitando di toglierlo subito dal letto se strilla. Talvolta per calmarlo basta carezzargli la testa o cantargli una canzone. & Bimbi Bebé SALUTE 20 Più il bebè succhia, più latte viene prodotto. L’allattamento al seno presenta molti vantaggi, ma non sempre funziona al primo colpo. I consigli qui riportati possono aiutare mamma e bambino a vivere positi vamente questa esperienza. & Bimbi Bebé Consigli essenziali per l’allattamento N ella nostra cultura allattare il proprio bam bino al seno non è ormai più una questione d’istinto. Sia la mamma che il neonato devono apprendere la tecnica e non è raro quindi incon trare qualche ostacolo iniziale. Brigitte Benkert, consulente per l’allattamento IBCLC presso l’Ospe dale cantonale di Baden, ritiene importante che le neomamme non si ostinino ad allattare a tutti i costi e che si lascino aiutare da un’esperta ai primi tentativi. «In particolare dopo un parto difficile mamma e bebè hanno bisogno di riprendersi. Lo stress influisce infatti negati vamente sulla lattazione», spiega Brigitte Benkert. «Personalmente consiglio alle coppie in attesa del primo figlio di non precipitarsi a spedire gli annunci di nascita e di accettare le visite in ospedale sol tanto quando si sentono pronti.» Durante il puerperio la mamma e il bambino devono innanzi tutto stabilire una relazione. Una volta a casa, la mamma non deve preten dere di essere una brava madre e nel contempo una casalinga e una part ner perfetta. Quando il bebè dorme, dovrebbe concedersi una pausa invece di sbrigare le faccende. Ai fini dell’allattamento è assai più impor tante essere riposata che avere la casa in perfetto ordine. EVITARE LE ULCERAZIONI AL CAPEZZOLO All’inizio dell’allattamento gran parte delle neomamme provano dolore attaccando il bebè al seno. Con la sua esperienza, la consulente per l’allattamento può aiutare la mamma a trovare la posizione ideale per allattare e mostrarle la tecnica di suzione corretta. Per evitare di lesionare il capezzolo, è fondamentale che il neonato afferri il seno con la bocca avvolgendo tutta l’aureola. «Il bambino dev’essere tenuto in linea retta il più possibile vicino al corpo e le labbra devono essere rivolte verso l’esterno», raccomanda Brigitte Benkert. SE IL LATTE NON ARRIVA Vi sono mamme che inizialmente si scoraggiano, perché hanno la sensazione di non produrre latte a sufficienza. Tuttavia è del tutto normale che la lattazione richieda un certo tempo. Nei primi tre giorni di vita il neonato ha bisogno di as sumere tante piccole porzioni. È importante sapere che la secrezione di latte materno è regolata dalla richiesta del bambino. Quindi, af finché il latte venga prodotto, è ne cessario che scorra. «Nelle prime 24 ore dopo il parto il neonato ri chiede il latte materno almeno quat tro volte e non è affatto inconsueto che il secondo giorno reclami il seno ogni due ore», afferma Brigitte Ben kert. Per avviare la lattazione può essere utile assumere gocce per l’allattamento, globuli omeopatici e tisane di finocchio, melissa o appo site miscele di erbe, nonché massag giare il seno. Anche gli impacchi caldi favoriscono la produzione di latte. Durante il puerperio la lat controproducente. Bere in dosi superiori al fabbisogno riduce la quantità di latte. Recenti studi hanno dimostrato che la flatulenza nel neonato non è causata da deter minati cibi, ma piuttosto dall’aria ingerita dal bambino piangendo o succhiando avidamente il latte materno. Cambiando posizione è possibile rallentare la fuoriuscita del latte. tazione può essere stimolata pure con il tiralatte. In alcune donne si è rivelato efficace lo spray nasale a base di ormone ossitocina di sintesi. Il latte materno viene prodotto nel tessuto ghiandolare, di cui un buon 60% si trova appena due o tre cen timetri dietro il capezzolo. A tale proposito l’esperta consiglia: «Per non ostruire i dotti galattofori la mamma deve evitare di premere il seno con il pollice. Comprimendo invece la mammella con il palmo della mano in modo uniforme ma delicato è possibile favorire la fuo riuscita del latte.» NON FORZARE L’ALLATTAMENTO Il neonato trae beneficio da ogni singola goccia di latte materno che assume, anche se ad esempio la mamma lo allatta solo parzialmente per motivi di lavoro. «Un bebè che succhia al seno con piacere non rifiuterà il latte materno se di tanto in tanto viene nutrito con il bibe ron», assicura Brigitte Benkert. Se però la mamma non riesce ad allattare il proprio bambino o decide di rinunciarvi per il dolore che provoca o per altri motivi, non deve considerarlo un fallimento. La decisione di allattare al seno è personale e va presa individual mente. Lettura consigliata ‹‹ Cosa posso mangiare? Oggigiorno non vi sono più regole severe. Le mamme che allattano possono mangiare tutto ciò che hanno sempre mangiato. L’alimentazione ideale dev’essere equilibrata e ricca di frutta e verdura. Durante il periodo dell’allat tamento è importante bere molto (preferibilmente una bevanda a ogni poppata), ma non oltre la sete – che potrebbe essere addirittura «Allattare – perché la vita inizi in modo sano» Questo opuscolo può essere richiesto gratuitamente inviando una busta affrancata (C5) con il vostro indirizzo alla Fondazione svizzera per la Promozione dell’Allattamento al seno, Franklinstr. 14, 8050 Zurigo. Allattare – perché la vita inizi in modo sano Aiuto vicino Il sito (in francese e tedesco) dell’Associazione svizzera delle consulenti per l’allattamento (ASCA) fornisce gli indirizzi delle consulenti IBCLC: www.stillen.ch. Per ulteriori domande sull’allat tamento può essere di aiuto anche la levatrice: www.levatrice.ch. & Bimbi Bebé LA BELLEZZA È AMORE SALUTE Giocando o parlando al bebè mentre si svolgono le operazioni d’igiene, questo rituale quotidiano diventa per il piccolo un momento particolarmente piacevole. {Consigli} Per il sederino arrossato DETERGENTE PARTICOLARMENTE DELICATO PER CORPO E CAPELLI TESTAT O IC Gel detergente delicato NIVEA Baby NOVITÀ • Extra delicato, non irrita gli occhi • Privo di sapone, senza coloranti • Tollerabilità cutanea clinicamente e dermatologicamente comprovata • Sviluppato in collaborazione con pediatri e dermatologi Consigli per la cura del bebè al sito www.NIVEA.ch/baby (in francese e tedesco) o al numero 0800 80 61 11 (lu–ve, ore 9–12, chiamata gratuita) A M ENT E C LIN Il gel per corpo e capelli della linea NIVEA Baby con sostanze detergenti extra delicate è stato specificatamente sviluppato per la pelle sensibile e i capelli fini del bebè. La formula trattante priva di sapone protegge la cute dalla disidratazione, riduce il rischio di allergie e non irrita gli occhi. I minerali naturali e l’olio di mandorle rinforzano la barriera protettiva naturale della pelle. La pelle sotto il pannolino umido è facilmente soggetta alle irritazioni. Gli arrossa menti si curano efficace mente con una crema allo zinco, che va spalmata in uno strato sottile. Se la pelle attorno ai genitali presenta piaghe, Barbara Hertli con siglia di lavare la parte con un decotto di corteccia di quercia o di aggiungere il de cotto all’acqua del bagnetto. Dopo aver asciugato bene la pelle, tamponare le piaghe con eosina. Appena la pelle si è riformata, applicare uno strato sottile di crema allo zinco o di pomata cicatriz zante antisettica. Cura del bebè dalla testa 23 ai piedi PELLE Molti neonati hanno la pelle piut tosto secca, ma non è strano se si pensa che hanno trascorso nove mesi nel liquido amniotico. Talvolta la pelle si squama e si formano piccole screpolature. Per curarle non si può far altro che massaggiare bene la cute con un olio vegetale o una lozione idratante per neonati. La consulente materna Barbara Hertli di Friborgo consiglia inoltre: «È buona abitudine controllare le pieghe della pelle. In queste zone lo sfregamento, l’umidità e i batteri possono causare in breve tempo ferite dolorose.» Ne sono particolar mente colpite le pieghe del collo, le ascelle e la zona dietro le orecchie. Le pieghe della pelle devono essere regolarmente lavate, asciugate a fondo e unte con olio. Per l’igiene quotidiana del viso, delle mani e dei piedi, nonché dei genitali è suffi ciente utilizzare acqua calda e un panno morbido. IGIENE INTIMA I genitali femminili vanno sempre lavati procedendo dal davanti al dietro per evitare che impurità e batteri entrino nell’uretra. A casa basta dell’acqua calda, fuori casa sono pratiche le apposite salviettine umide non profumate. Le impurità tra le labbra vulvari si eliminano Ai bebè piace essere accarezzati durante il cambio del pannolino. & Bimbi Bebé SALUTE 24 Per il bagnetto è bene scegliere sempre lo stesso orario. con un batuffolo di ovatta o un inserto per pannolini imbevuto di olio per neonati. Barbara Hertli raccomanda di non togliere lo strato biancastro untuoso che ricopre le labbra genitali della femminuccia appena nata in quanto protegge la pelle e scompare rapidamente da solo. Nei maschietti è indispensabile evitare di abbassare il prepuzio. Le pieghe della pelle sotto lo scroto vanno pulite preferibilmente con acqua calda, asciugate tamponando e unte con olio. di annegamento è troppo elevato! Inoltre potrebbe bruciarsi giocando con il rubinetto dell’acqua calda. Dopo il bagno il neonato va asciu gato perfettamente (senza dimen ticare le pieghe della pelle e gli spazi tra le dita). Se necessario, può essere massaggiato con un olio vegetale o una lozione per bebè. CAPELLI I capelli vanno lavati preferibil mente durante il bagnetto passando delicatamente un panno morbido sul capo. Per i neonati basta dell’ac qua. Massaggiando ogni giorno il cuoio capelluto con una spazzolina morbida – ideali i movimenti circolari – si favorisce l’irrorazione sanguigna e si previene la crosta lattea (vedere pagina 25). OCCHI Ai neonati capita sovente di avere gli occhi «incollati» a causa del canale lacrimale ancora molto stretto. Le secrezioni si eliminano passando un dischetto di ovatta imbevuto di tè nero o di soluzione salina sterile in direzione del naso. Temperatura dell’acqua La temperatura dell’acqua del bagnetto dovrebbe essere di 37° C. Controllate sempre la temperatura con l’apposito termo metro e/o immergendo il gomito. & Bimbi Bebé BAGNETTO Barbara Hertli consiglia di fare il bagno al neonato secondo il bisogno da una a tre volte alla settimana e di utilizzare solo acqua, alcune gocce di olio di mandorle o un detergente delicato per bebè. È buona abitudine preparare a portata di mano asciu gamano, abitini e prodotti trattanti per il corpo prima d’immergere il piccolo nell’acqua. Anche se il bambino sa stare se duto, non deve mai essere lasciato solo nella vasca da bagno. Il pericolo ORECCHIE Il cerume fuoriesce da sé, mentre il padiglione auricolare si pulisce al meglio con un panno umido. Vanno evitati i bastoncini ovattati in quanto spingono il cerume nel con dotto uditivo e rischiano di dan neggiare la membrana del timpano. Per eliminare il cerume visibile, arrotolare un pezzetto di ovatta tra le dita fino a formare una punta e pulire esercitando leggeri movi menti circolari. Dietro le orecchie possono formarsi incrostazioni se la piega della pelle non viene lavata regolar mente, asciugata a fondo e unta con olio. Le incrostazioni si rimuovono facilmente con olio per neonati e ovatta. NASO Molti neonati hanno il naso otturato e le loro mucose si seccano rapida mente. Poiché a questa età il bam bino non è ancora in grado di soffiarsi il naso, spruzzare della soluzione salina sterile nelle narici può essere di grande aiuto. Le secrezioni nasali si eliminano introducendo dell’ovatta intrisa di soluzione salina avvolta su sé stessa fino a formare un bastoncino ed esercitando dei movimenti circolari all’interno della narice. OMBELICO Generalmente il moncone di cordone ombelicale secca nell’arco di 10–15 giorni e si stacca da solo. L’ombelico dev’essere disinfettato regolarmente con alcool fino a completa guarigione. Anche una volta caduto il moncone, l’ombelico deve essere disinfettato per alcuni giorni. UNGHIE Le unghie possono essere tagliate al più presto dopo la quarta setti mana con le apposite forbicine. Questa operazione risulta più facile tenendo il bambino in grembo o procedendo mentre dorme. Massag giare le unghie con olio di mandorle per ammorbidirle. {Consigli} Contro la crosta lattea Massaggiate il cuoio capel luto del bebè con olio di mandorle due ore prima del bagnetto. L’olio di mandorle si elimina facilmente con uno shampoo delicato per neonati e un panno morbido. Spazzolate i capelli con una spazzolina morbida. Se ne cessario, ripetete l’opera zione per alcuni giorni. Salute I vaccini sono ben tollerati? I vaccini devono soddisfare elevatissimi requisiti di qua lità. Gli effetti collaterali (ad es. arrossamento nella zona della puntura, febbre) si manifestano solo raramente e sono di solito transitori. Negli ultimi anni in Svizzera non sono stati registrati danni da vaccinazione. Intervista Professor Ulrich Hei ninger, membro della Commissione federale per le vaccina zioni (CFV) e primario dell’Ospedale pedia trico universitario di Basilea Basta un «pic» per proteggerci dalle malattie potenzialmente pericolose. Le vaccinazioni sono una delle mi sure di protezione più efficaci a disposi zione della medicina. Intervistato da «bimbi&bebè», l’esperto in materia Ulrich Heininger illustra il mecca nismo di azione dei vaccini. Come agiscono le vaccinazioni Signor Heininger, come agiscono i vaccini? I vaccini simulano l’infezione na turale senza tuttavia causare le possibili complicazioni che la ma lattia comporta. La grossa differenza tra farsi vaccinare e «fare la malat tia» sta nel fatto che con il vaccino viene inoculato l’agente patogeno o parte di esso reso inoffensivo. Nel caso in cui l’organismo venisse a contatto con il virus vero della ma lattia, il sistema immunitario lo riconoscerebbe immediatamente e riuscirebbe a combatterlo con successo. L’Ufficio federale della sanità pubblica consiglia di vaccinare i & Bimbi Bebé neonati già a due mesi. Perché così presto? Trasmettendo al feto gli anticorpi tramite la placenta e il cordone ombelicale, la mamma contribuisce a sviluppare il sistema immunitario del bambino già durante la gravi danza. Alla nascita il neonato possiede la massima protezione immunitaria, ma questa diminuisce nei primi mesi di vita. Tra il terzo mese e il compimento del primo anno, la protezione immunitaria si riduce rapidamente. Si raccomanda quindi di vaccinare il neonato già a due mesi per fare in modo che possa sviluppare la propria capacità immunitaria quando la protezione trasmessa dalla madre è ancora buona. Generalmente i bambini di due mesi sopportano molto bene le vaccinazioni. Quali sono gli obiettivi delle raccomandazioni ufficiali? Si intende proteggere da una parte l’individuo stesso e dall’altra l’intera popolazione. Chi si fa vaccinare contribuisce infatti a proteggere contro le malattie infettive come il morbillo, gli orecchioni e la rosolia anche le persone che non possono farlo per ragioni mediche (ad es. gli individui immunodepressi). La Svizzera raccomanda le vaccinazioni anche per sostenere gli sforzi dell’Organizzazione mondiale della sanità volti a debellare nel mondo malattie come il morbillo. Negli ultimi anni in Svizzera si sono verificate più volte epidemie di morbillo. Come mai? Per sradicare il morbillo nel nostro Paese occorrerebbe vaccinare in due Lo sapevate che. . . . . . il morbillo non è inoffensivo? Questa malattia può causare encefaliti che provocano epilessia e disturbi dello sviluppo e in certi casi portare addirittura alla morte. Il rischio di complicazioni aumenta con l’età. Le cosiddette malattie infantili non vanno comunque mai sottovalutate. dosi almeno il 95% dei bambini. Come ben dimostra l’esempio della Finlandia, questa percentuale annullerebbe la possibilità di epidemie. Attualmente in Svizzera la copertura vaccinale dei neonati contro questa malattia si situa attorno all’87%. Per quale ragione consiglia ai genitori di proteggere i loro figli conformemente al piano svizzero di vaccinazione? Lo sviluppo dei vaccini rappre senta una delle maggiori conquiste della medicina. Ogni bambino dovrebbe poterne usufruire e potersi quindi proteggere contro le dodici malattie potenzialmente pericolose. Esistono molte altre malattie trasmissibili contro le quali purtroppo non esiste alcuna protezione efficace. Vaccinarsi significa quindi assumersi la responsabilità per i propri figli e per gli altri. Lettura consigliata ‹‹ 26 L’opuscolo «Vaccinare i bambini? Si! Perché?» risponde a numerose domande sulle vaccinazioni rac comandate per i bambini. Questa pubblicazione può essere scaricata dal sito ufficiale dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP): www.ufsp.admin.ch. Vaccinare i BAMBINI? Sì! Perché? & Bimbi Bebé Salute 28 Uno studio svedese ha evidenziato che i pazienti più frequentemente curati in ospedale per ustioni sono bambini tra 0 e 4 anni e anziani con più di 85 anni. I bambini piccoli non sono in grado di valutare i pericoli che acqua o grasso bollente, piastre accese o fuochi aperti comportano. Attenzione, scotta! L a ragione per cui i bebè e i bambini piccoli si bruciano con particolare frequenza è legata al loro sviluppo. Quando un neonato impara a muoversi, entra in contatto con gli oggetti che lo circondano. Il piccolo si aggrappa e si appoggia ovunque e se ad esempio tocca lo sportello bollente di una stufa a legna, non è capace di ritrarre velocemente la mano. Christian Scherer, capo del servizio Educazione dell’Ufficio prevenzione infortuni upi, riferisce che la maggior parte degli incidenti con ustioni che coinvolgono bambini piccoli avviene in cucina e in bagno. PERICOLI PRINCIPALI Nei bambini la causa più frequente di bruciatura è il contatto della pelle con l’acqua bollente penetrata attraverso i vestiti. Il calore elevato si spinge in profondità danneggiando i tessuti cutanei. Talvolta la lesione definitiva è constatabile solo dopo sette giorni. Più raramente i bambini si ustionano con il grasso bollente, ma in questo caso le conseguenze sono più gravi. Le & Bimbi Bebé piastre calde, i ferri da stiro, gli umidificatori e i fuochi di ogni genere rappresentano ulteriori fonti di pericolo. I fuochi aperti provocano bruciature e ustioni nei bambini più grandicelli, prevalentemente dagli otto anni in su. PREVENIRE È MEGLIO CHE CURARE «I genitori devono prevenire le ustioni allontanando innanzi tutto le potenziali fonti di pericolo», raccomanda Christian Scherer. È importante che i genitori siano coscienti dei pericoli, perché solo così possono rendere attento il bambino e spiegargli, mano a mano che cresce, come proteggersi. «Per far capire al piccolo che una cosa scotta, si può ad esempio avvicinare la mano del bambino alla fonte di calore», suggerisce inoltre l’esperto. I genitori possono ripetere questo esercizio tutte le volte che lo ritengono necessario. I genitori devono prevenire le ustioni allontanando innanzi tutto le potenziali fonti di pericolo. In cucina il pericolo di scottarsi è molto grande. & Bimbi Bebé È importante raffreddare il più presto possibile la zona colpita per evitare che il calore penetri in profondità nei tessuti. Salute 1 2 Come proteggere il vostro bambino. . . . . . in cucina Utilizzate le piastre posteriori e girate il manico delle pentole verso l’interno. Montate una barriera di protezione davanti ai fornelli. . . . a tavola 3 4 Intervista Dottor Clemens Schiestl, direttore del Centro per bambini ustionati presso l’Ospedale pediatrico di Zurigo Non lasciate il bambino solo davanti a una tavola apparecchiata e tenete le pietanze calde lontane dalla sua portata, ad esempio al centro del tavolo. Anche al ristorante fate attenzione che non possa raggiungere le potenziali fonti di pericolo (ad es. tazze di caffè bollente, piatti preriscaldati). Non lasciate giocare il bambino vicino al piano di cottura mentre cucinate. Collocate gli elettrodomestici come bollitore, tostapane, Non tenete il bambino seduto sulle vostre ginocchia se state bevendo o mangiando qualcosa di caldo. Una tazza di tè bollente è sufficiente per ustionargli la superficie cutanea al 30%. Rinunciate alle tovaglie. Anche un bambino molto piccolo riesce a far cadere dal tavolo . . . nella zona giorno Tenete le candele fuori dalla portata del bambino. Non lasciate il piccolo solo e in- custodito se c'è una candela accesa e ricordate sempre di riporre i fiammiferi dopo l'uso in un luogo sicuro. . . . in bagno Già una temperatura dell’acqua di 50° C può procurare bruciature e ustioni sulla pelle. Per proteggere il piccolo fate installare un miscelatore provvisto di un dispositivo termostatico. Dopo aver utilizzato l’acqua calda, lasciate scendere Proteggete le prese con gli appositi copriprese. Anche la corrente elettrica può provocare gravi ustioni. Schermate gli umidificatori, le stufe a legna e i caminetti per impedire al bambino di dell’acqua fredda. Se il bambino apre il rubinetto, non rischierà di scottarsi. Controllate sempre l’acqua del bagno con il gomito o un termometro (temperatura ideale per neonati e bambini piccoli: 36–37° C). Immergete il piccolo nella vasca sol- Cosa consiglia ai genitori in caso di ustioni lievi? È importante raffreddare il più presto possibile la zona colpita per evitare che il calore penetri in profondità nei tessuti. Bastano 10–15 minuti sotto l'acqua a 20° C, ma non più fredda per evitare di abbassare eccessivamente la temperatura corporea del bambino. La bruciatura va raffreddata immediatamente, quindi se si è soli occorre dapprima trattare la parte e poi chiamare i soccorsi. Sulle ustioni non è opportuno applicare creme, dentifrici, farina od olio ed è indispensabile non forare le eventuali vesciche. macchina del caffè, fornello per raclette o piastra per cialde in modo che il bambino non possa aggrapparsi al cordone elettrico. un piatto fondo colmo di minestra bollente tirando il bordo della tovaglia. Non tenete in casa spirito da ardere. Per la fondue utilizzate piuttosto la pasta combustibile, mentre per la griglia vanno benissimo i cubetti accendifuoco. In che modo la medicina può aiutare i bambini ustionati? Le cure sono notevolmente migliorate e oggi abbiamo a disposizione i cosiddetti sostituti cutanei. Un bambino con bruciature di estensione al 15% non è più considerato un caso di emergenza ustione, bensì un caso di emergenza estetica. La medicina ha compiuto grandi progressi anche nel trattamento delle ustioni molto estese, tuttavia nella maggior parte dei casi rimangono grosse cicatrici. Il nostro obiettivo è quello di minimizzare nel miglior modo possibile le cicatrici fisiche e psicologiche del bambino e della sua famiglia. Richiedete i generici Mepha al vostro medico o farmacista. affidabili Quelli con l’arcobaleno & Bimbi Bebé Quando è necessario ricorrere al medico? Sempre quando si formano vesciche e se l’ustione è più estesa di mezzo palmo della mano del bambino. Anche le ustioni sul viso e sulle mani sono delicate. Personalmente consiglio di recarsi dal medico una volta di troppo piuttosto che rischiare di trascurare la ferita. Generici Mepha – quando il rapporto prestazione e prezzo deve essere giusto. toccare queste pericolose fonti di calore. Non lasciate secchi di acqua bollente sul pavimento. Il bambino potrebbe inciam- parvi o cadervi dentro. tanto quando la temperatura è perfetta. Non aggiungete acqua calda quando il bambino è già nell’acqua. Non lasciate il bambino incustodito nella vasca da bagno. Oltre a correre il rischio di annegare, potrebbe bruciarsi con il rubinetto dell’acqua calda. Perché le ustioni possono avere conseguenze gravi nei bambini piccoli? Più il bambino è piccolo, più sottile è la sua pelle e quindi più profonda la lesione. Bruciandosi ad esempio con dell'acqua a 70 gradi, la ferita in un adulto può guarire senza lasciare tracce, mentre in un bambino di un anno basta un contatto di soli uno o due millesimi di secondo per produrre una cicatrice. 1809 30 Trattamento di bruciature e ustioni {Consigli} Per la sicurezza al parco giochi SALUTE Al parco giochi i bambini vogliono sfogarsi e devono imparare a convivere con i pericoli. 32 Il gioco è fondamentale per lo sviluppo del bambino. Le oasi ricreative aiutano a crescere e stimolano la sicurezza di sé e l’autostima. Ma celano pure un bambini tra 0 e 5 arrampicata e dondoli a bilico. Se anni sono particolarmen inoltre la pavimentazione non è rischio potenziale idonea, le cadute possono causare d’infortunio. te esposti ai pericoli dei parchi Sicurezza al parco giochi I giochi. Essi non possiedono ancora la consapevolezza dei rischi e non sono in grado di valutare il pericolo. «I bambini piccoli non riescono a prestare attenzione e a concentrarsi a lungo su una situazione poten zialmente pericolosa e si lasciano distrarre facilmente», spiega Christian Scherer, capo del servizio Educazione dell’Ufficio prevenzione infortuni upi. Nei parchi giochi la caduta costituisce l’infortunio più frequente e la parte più a rischio è rappresentata dalla testa. La mag gior parte degli incidenti è legata soprattutto alle attrezzature ludiche come ad esempio scivoli, torri di & Bimbi Bebé Sovente gli incidenti capitano perché i bambini si lasciano distrarre facilmente. Abilità e movimento rischi – quindi prima di essersi arrampicato sulla torre – solo all’età di otto anni circa. ferite. CONSAPEVOLEZZA DEL PERICOLO Il bambino è in grado di guidare intenzionalmente la sua attenzione solo attorno ai cinque anni. A questa età però si lascia ancora distrarre rapidamente da ciò che lo circonda. A cinque anni il piccolo si rende conto ad esempio che potrebbe cadere dalla torre di arrampicata solo quando è ormai arrivato in cima. Ai bambini più piccoli questa consapevolezza acuta del pericolo manca del tutto. Generalmente il bambino impara a prevedere i GESTIRE I RISCHI I parchi giochi devono soddisfare determinati requisiti di sicurezza ed essere sottoposti a manutenzione. Eliminare tutti i rischi è tuttavia im possibile, e ciò non avrebbe neppure senso. Christian Scherer afferma: «Al parco giochi i bambini vogliono sfogarsi e devono imparare a convi vere con i pericoli. Questo non signi fica però che l’oasi ricreativa debba esporre i piccoli a gravi rischi soltan to perché non rispettano le norme di sicurezza e sono ad esempio sprovvi sti di una pavimentazione ammor tizzante che attutisce le cadute.» Il gioco e il movimento sono elementi essenziali per lo sviluppo completo del bambino. In età infantile la riflessione, l’apprendimento e la percezione sono strettamente legate al movimento: ogni conoscenza avviene tramite un’azione, quest’ultima basata in genere sui movimenti. Studi scientifici hanno dimostrato che i bam bini che partecipano a pro grammi di stimolazione del movimento ottengono risultati migliori nei test d’intelligenza. Le capacità motorie influiscono anche sul piano sociale ed emotivo. I bambini agili sono infatti meno paurosi e più sicuri di sé rispetto ai coetanei più impacciati. 1. Controllate sempre che le attrezzature ludiche non presentino difetti (ad es. viti allentate, schegge o fenditure nelle superfici di legno, ruggine, chiodi sporgenti, spigoli e angoli vivi, corde danneggiate, elementi rotti) e informate subito il responsabile della manutenzione. 2. Non lasciate salire il vostro bambino su una struttura di arrampicata con un casco da bicicletta in testa. Questo copricapo atto a proteggere potrebbe provocare il decesso in caso di caduta. Rimanendo sospeso con un laccio attorno al collo, il bambino non ha alcuna possibilità di liberarsi. 3. Date la preferenza alle casse della sabbia provviste di copertura. Nelle casse della sabbia scoperte il bambino potrebbe sporcarsi con escrementi animali. Tenete d’occhio il piccolo mentre gioca, impeditegli di portare la sabbia alla bocca e lavategli bene le mani quando ha terminato di giocare. 4. Incoraggiate il bambino a sperimentare giochi nuovi e limitatevi ad aiutarlo quanto basta. Sorvegliatelo, ma lasciate che si metta alla prova da solo. Non fategli notare costantemente i pericoli, ma suggeritegli in maniera positiva come prestare attenzione alla sua sicurezza. Ditegli quindi piuttosto «Tieniti bene!» invece di «Fai attenzione a non cadere!». & Bimbi Bebé Piccoli denti crescono… SAlute Sono numerose le persone che non vanno volentieri dal dentista. Con qualche accorgimento i genitori possono evitare di trasmettere le loro paure al bambino. Lo sapevate che. . . . . . il 60–70% della popolazione ha paura del dentista? Per la maggior parte di queste persone i timori sono legati a esperienze negative vissute durante l’infanzia. La linea per l’igiene orale CANDIDA Junior è stata appositamente sviluppata per bambini ormai non più piccoli ma che ancora non hanno raggiunto l’adolescenza. Per tutti i bambini tra i 6 e i 12 anni è per esempio stato creato uno spazzolino in grado di pulire in denti in modo delicato e sicuro. E con il dentifricio in gel ricco di pagliuzze luccicanti e all’aroma di arancia e frutto della passione lavarsi i denti diventa un vero spasso! Niente paura del L 35 dentista e cure dentarie possono essere assai sgradevoli. Risparmiare i tratta menti odontoiatrici al bambino è possibile garantendo una buona igiene orale sin dalla comparsa del primo dente di latte. Una dentatura di latte sana è infatti la migliore premessa per la salute dei denti permanenti. Fino a sei anni è compito dei genitori assicurare l’igiene dentale del piccolo. Al bambino è sì consentito sperimen tare sin da piccolissimo l’uso dello spazzolino stando seduto (per non farsi male), ma sta comunque ai genitori dare la spazzolata finale. ATTEGGIAMENTO DEI GENITORI Se i genitori parlano sempre bene del dentista, non v’è ragione di temere che il bambino possa aver paura di una consultazione di con trollo. Le minacce quali «Se non pulisci bene i denti, ti verrà la carie e il dentista dovrà farti molto male per otturare i buchi» incutono ti more. Prima del primo controllo, È fondamentale che il bambino viva positivamente la sua prima esperienza dal dentista. & Bimbi Bebé può essere utile permettere al pic colo di assistere a una visita fissata per i genitori o per i fratellini per fargli capire che andare dal dentista è una cosa del tutto normale e non per forza dolorosa. SAlute 36 {Consigli} PRIMA VISITA La dentista pediatrica Juliane Leon hardt Amar di Ginevra consiglia di effettuare il primo controllo da un dentista specializzato per bambini tra i due e i tre anni. A questa età quasi tutti i denti di latte sono già spuntati e il medico può informare per tempo i genitori sulla corretta Per una dentatura sana Cominciate a pulire i denti al bambino appena spunta il primo dentino. Utilizzate uno spazzolino piccolo e una piccola dose di dentifricio per bambini a basso tenore di fluoro. Durante il primo anno di età spazzolate i denti del bambino una volta al giorno, due volte dal compimento di un anno e tre volte a partire dal secondo compleanno. Pulite sempre i denti dopo aver mangiato dolciumi. Date al piccolo pochi cibi dolci e comunque di preferenza soltanto ai pasti principali. Evitate le bevande zuccherate. Utilizzate il filo interden- tale a partire dai quattro anni per i molari. & Bimbi Bebé tivo della prima visita dal dentista. «Si tratta di un investimento per il futuro», spiega la mamma di due teenager. L’ideale sarebbe che il dentista accogliesse il bambino e i suoi genitori nella sala di attesa e che, una volta entrati nella stanza delle consultazioni, il piccolo potesse guardarsi in giro, familiarizzare con il nuovo ambiente e costruire la fiducia nei confronti del medico prima di prendere posto sulla poltrona. «Personalmente visito i miei piccoli pazienti fino a tre anni I piccoli possono stare a guardare i fratelli più grandi durante la visita. attenzione durante la pulizia. A tale scopo utilizzo un peluche. Al termine della visita faccio i compli menti al piccolo e gli offro un regalino», racconta la dentista. Lo specialista può venire in aiuto con suggerimenti utili anche quando il bambino rifiuta di pulirsi i denti. COSE DA NON DIRE Recandosi dal dentista il bambino deve sentire i suoi genitori vicini. Dal canto loro, essi devono dar prova di grande pazienza. Se durante la visita il piccolo prende paura, è bene evitare d’incoraggiarlo con frasi come «Non aver paura, non fa male» in quanto le parole «paura» e «male» hanno una connotazione negativa. Anche le minacce come «Se adesso non stai fermo, me ne vado!» non aiutano a distendere la situazione. Quanto alla promessa quale «Se ti mostri coraggioso, poi ti faccio un bel regalo», serve a ben poco se il piccolo è angosciato. Nessun tipo di regalo può cancellare la paura in un bambino. Aiuto a portata di mano Consultate il sito www.kinderzahn.ch per trovare il dentista pediatrico più vicino a casa vostra. {Consigli} Per facilitare la pulizia Prendete il bambino in grembo girato di schiena in modo tale da vedere bene nella sua bocca. Stabilizzate il mento del piccolo con la vostra mano. Pulite dapprima le superfici di mastica- zione con piccoli movimenti orizzontali. Spazzolate quindi le superfici interne ed esterne in verticale con movimenti leggeri passando anche sulle gengive. Un mondo fantastico per i bebè La morbida Palestrina Musicale Amici della Natura è un vero paradiso, per i più piccoli – ricca di giochi, motivi dai colori vivaci, effetti luce e suoni della natura. Un angolo meraviglioso dove giocare, igiene orale e su ulteriori misure preventive (alimentazione, fluoro profilassi) prima che si formi la carie. La prima visita consente inol tre di valutare il rischio di carie e di definire quindi insieme ai geni tori la frequenza dei controlli suc cessivi. Juliane Leonhardt Amar ritiene molto importante che il bambino conservi un ricordo posi facendoli sdraiare in grembo a un genitore. La vicinanza della mamma o del papà li fa sentire più a loro agio», spiega Juliane Leonhardt Amar. Alla prima consultazione il dentista deve dedicare sufficiente tempo al piccolo e avere molta pazienza. «Dopo aver controllato i denti, mostro al bambino e ai genitori dove prestare particolare scoprire e rilassarsi, comodissima da portare con sé. www.fisher-price.ch ALIMENTAZIONE Le verdure che i bambini preparano con le loro mani sono più saporite! Intervista 38 Marianne Botta Diener, nutrizionista e autrice di libri, coinvolge i suoi figli in cucina sin da piccoli. In questa intervista spiega perché. Cucinare con i figli Lei è mamma di sette bambini. Perché incoraggia i suoi figli a darle una mano nella preparazione dei cibi? Per molte ragioni. Cucinare insieme piace ai bambini e rafforza il rapporto con i genitori. Se i genitori si mettono da soli ai fornelli, concentrano la loro attenzione su pentole o frigorifero, mentre se coinvolgono il loro bambino, si dedicano nel contempo anche a lui. I bambini si entusiasmano nel vedere come nascono le cose. Sin da piccolissimi sono felici di contribuire agli importanti doveri quotidiani. Dare una mano ai grandi giova pure alla loro autostima. Imparare cucinando Cucinare è un’esperienza creativa e giocosa che stimola tutti i cinque sensi. Preparando il condimento per l’insalata o lavorando un impasto si stimola lo sviluppo della motricità fine e grossolana. Cucinando i bambini imparano anche a dare il nome ai diversi alimenti e capiscono come un medesimo ingrediente può essere utilizzato per creare piatti diversi. Come il pomodoro, che si impiega per insaporire i piatti di carne, realizzare sughi per condire la pasta oppure ancora per arricchire le insalate. & Bimbi Bebé Marianne Botta Diener, nutrizionista e mamma di sette bambini Cucinare con i bambini richiede però molto più tempo. Sì, è vero. Ci vuole una buona dose di pazienza e più tempo del solito. Tuttavia sono convinta che valga la pena fare questo investimento. Se sin dalla tenera età gli si consente di dare una mano ai fornelli, più avanti il bambino sarà in grado di aiutare davvero in cucina. E quando sarà diventato un teenager, sarà capace anche di prepararsi da solo un pasto nei momenti di assenza dei suoi genitori. In che misura cucinare insieme può influire sul comportamento alimentare del bambino? Posso affermare per esperienza che i bambini ai quali è concesso mettere mano ai fornelli sono migliori forchette. Essi sviluppano una relazione diversa con il cibo. Se il bambino aiuta a preparare un pasto, è anche più disposto ad assaggiarlo e a mangiarlo. Da che età i bambini possono aiutare in cucina? Molto presto. Non appena i miei figli erano in grado di stare seduti da soli nel seggiolone, ho sempre permesso loro di guardarmi lavorare in cucina. Naturalmente bisogna assicurarsi che non si facciano male e posizionare il seggiolone in modo tale che non si brucino con gli schizzi di grasso. I bambini sono capaci di svolgere lavori semplici già attorno ai due anni. Sovente la cosa migliore è quella di lasciarli lavorare nel seggiolone accostato al tavolo da pranzo. Quali lavoretti è un grado di svolgere un bambino piccolo? Dipende dal bambino. Non sono rari i piccoli che a due anni sanno ad esempio già tagliare il formaggio a pezzetti, sbucciare un cetriolo con il pelapatate, mescolare il condimento per l’insalata oppure togliere la pelle a una salsiccia. Naturalmente è necessario l’aiuto costante dei genitori. Anche se il risultato non è perfetto, il bambino non va mai criticato, altrimenti gli passerà rapidamente la voglia di stare in cucina. I genitori devono inoltre evitare di arrabbiarsi per il disordine creato cucinando con il piccolo. Tornando ai pericoli in cucina, qual è la sua esperienza in merito? Molti genitori sottovalutano le capacità dei loro figli. Personalmente ho notato ad esempio che a tre anni il bambino è già in grado di adoperare un normale coltello e che il rischio di ferirsi è inferiore con questa posata rispetto che con un coltello a lama smussata, la quale sfugge più facilmente alla presa. Per evitare che il piccolo si ferisca, è indispensabile tenerlo sempre d’occhio e affidargli lavoretti adatti alla sua maturità. Lo sapevate che. . . . . . il bambino piccolo deve assaggiare un cibo nuovo almeno 10–15 volte prima di apprezzarne il sapore? Poiché le papille gustative che lo aiutano ad abituarsi al gusto si trovano sulla lingua, basta che il bambino metta l’alimento in bocca e poi lo sputi. È buona cosa pure consentirgli di provare le pietanze durante la loro preparazione. & Bimbi Bebé ALIMENTAZIONE La ricetta Girelle alle verdure per 6 persone 1,2 kg di verdure miste 40 (ad es. carote, zucchine, broccoli, cavolfiori, finocchi) burro per la pirofila 250 g di ricotta 1 tuorlo 100 g di formaggio grattugiato (ad es. Appenzeller o Gruyère) Con questa combinazione di verdure, pasta e formaggio i genitori conquistano il palato dei piccoli. PROFUMI AROMI SICUREZZA CREATIVITÀ sale e pepe nero dal macinapepe noce moscata grattugiata di fresco 4 sfoglie di pasta fresca (2 confezioni) 3 dl di panna semigrassa 2 dl di brodo di verdura Cucinare per il bambino: come preparare semplicemente pasti equilibrati e sani con tutti i nutrienti necessari In Svizzera amiamo preparare da soli piatti gustosi e delicati per il nostro bambino. È un modo per occuparci personalmente del suo sviluppo. I nutrizionisti sono unanimi: il segreto per un’alimentazione sana ed equilibrata sta nell’assicurare al bambino pasti variati. Tuttavia è talvolta difficile, nella vita di tutti i giorni, scegliere e preparare pezzi di carne e di pesce. Milupa Ingredient - la chiave per un’alimentazione variata Milupa propone una nuovissima gamma di prodotti per cucinare da soli, in modo semplice, i pasti più complicati: Milupa Ingredient. Questi prodotti sono “monoingrediente”, sono cioè costituiti quasi integralmente dai migliori pezzi già pronti di carne o pesce. 1. Preparare delle verdure con pasta o riso secondo i gusti... 2. Aggiungere Milupa Ingredient. 3. Scaldare il tutto (cfr. fig. sottostante). Milupa Ingredient - 2 x 80 g di carne o pesce Milupa Ingredient è un valido aiuto che vi consente di preparare da soli i pasti per il vostro bambino assicurandogli nel contempo i nutrienti necessari al suo sviluppo, come gli acidi grassi essenziali, gli omega-3, il ferro ecc. Create voi stessi pasti equilibrati, in tutta semplicità Bastano 3 fasi per creare un pasto completo: Create un pasto equilibrato, in tutta semplicità Milupa Ingredient Pasto equilibrato e/o + = o Con Milupa Ingredient, è facile creare regolarmente per il vostro bambino pasti equilibrati, sani e variati. Mondare le verdure, tagliarle in bocconi, lessarle finché risultano morbide e lasciarle intiepidire. Distribuire la metà delle verdure in una pirofila grande imburrata. Schiacciare grossolanamente le verdure restanti con la pressa per le patate o una forchetta. Mischiarle con la ricotta, il tuorlo e la metà del formaggio. Condirle con sale, pepe e noce moscata. Preriscaldare il forno a 220° C. Accomodare una sfoglia di pasta sulla superficie di lavoro e spalmarla con un quarto della purea di verdure lasciando un bordo di 1 cm. Arrotolare la sfoglia di pasta ben stretta e dividerla in 6 parti (girelle). Farcire le altre sfoglie di pasta allo stesso modo. Accomodare le girelle sulle verdure nella pirofila con la superficie di taglio rivolta verso l’alto. Distribuirvi sopra il formaggio restante, annaffiare con il brodo e nappare con la panna. Gratinare le girelle nel forno sulla seconda scanalatura dal basso per 25–30 minuti. Kinderkitchen – gli utensili da cucina di Kuhn Rikon sono stati studiati per le piccole mani e testati dai bambini. Queste creazioni consentono ai cuochi in erba di sviluppare il senso per la qualità e l’organizzazione sin dalla tenera età stimolando nel contempo la motricità fine e il piacere di cucinare. Scoprite ora gli articoli adatti ai bambini al sito www.kuhnrikon.ch ! In vendita nelle maggiori filiali Coop e nei negozi specializzati. Kuhn Rikon – Massima espressione del design ALIMENTAZIONE 42 Soffrendo di eccesso di peso già da piccoli, il rischio di dover lottare con la bilan cia anche in età adulta è maggiore. Ecco qualche suggerimento utile per insegnare ai genitori come met tersi sin dall’inizio sulla retta via. Tocca ai genitori scegliere cosa portare in tavola, ma sta al bambino decidere quanto ne vuole. Consigli alimentari essenziali Bimbi in linea perfetta I l sovrappeso può causare problemi di salute gravi, nonché disturbi psi chici e sociali. Oggigiorno sono sempre più numerosi i bambini che soffrono di malattie come diabete di tipo 2, ipertensione, alterazioni del metabolismo dei grassi e affe zioni articolari. I bambini in so vrappeso presentano una mobilità minore e sono limitati nella coor dinazione, nella resistenza e nell’ef ficienza fisica. SIN DALL’INIZIO SULLA RETTA VIA È possibile prevenire il sovrappeso già in gravidanza. Sophie Frei, nutrizionista e responsabile dei programmi presso Suisse Balance, Il peso del mio bambino è normale? Per rispondere a questa domanda consultate il sito www.promozionesalute.ch. Inserite «Calcolo del BMI per i bambini» nel campo di ricerca e indicate sesso, età, statura e peso. Scoprirete in quale catego ria rientra il vostro bambino. & Bimbi Bebé Un’alimentazione equilibrata e ricca di frutta e verdura previene il sovrappeso. spiega: «L’imprinting sulle abitu dini alimentari avviene già nell’utero materno. Più l’alimenta zione della futura mamma è variata, più ricco sarà il bagaglio di gusti alimentari del bambino alla nascita e più il piccolo si mostrerà aperto a una vasta tavolozza di cibi.» Anche le donne che allattano dovrebbero seguire un’alimentazione equilibrata e variata. Infatti, il latte materno assume ogni volta un sapore diverso a seconda di ciò che la mamma ha mangiato. Rispetto ai neonati allattati artificialmente, i bambini allattati al seno sono generalmente meno esposti al rischio di sovrappeso. AUTOREGOLAZIONE NELLE DOSI I neonati e i bambini piccoli possie dono uno spiccato senso della fame e della sazietà. I genitori non devono compromettere questo fattore di protezione naturale. Se il lattante rifiuta il seno o allontana il biberon, chiude la bocca o non vuole saperne di finire l’ultimo cucchiaino di pappa, i genitori devono saper interpretare questi segnali e rispet tarli. «Il senso della fame può variare sensibilmente da pasto a pasto e da bambino a bambino», precisa Sophie Frei. «Quando il piccolo è capace di mangiare da solo, tocca ai genitori scegliere cosa portare in tavola, ma sta al bambino decidere quanto ne vuole.» GENITORI, ESEMPI DA SEGUIRE Il comportamento a tavola non va inculcato, bensì insegnato con il buon esempio. «Per fare scoprire il piacere di mangiare al bambino, i genitori dovrebbero coinvolgerlo il più presto possibile nella scelta dei cibi e nella preparazione delle pietanze», consiglia Sophie Frei. «Se il piccolo rifiuta un alimento, i genitori non devono desistere. Talvolta il bambino ha bisogno di assaggiarlo 10 o 15 volte prima di abituarsi al sapore.» È importante pure che i genitori si mostrino Abituate il vostro bambino a bere acqua, sia ai pasti che durante la giornata. Evitate le bevande zuccherate! Una varietà di frutta e verdura di diversi colori ogni giorno fornisce molte sostanze nutritive vitali. I pasti – sono consigliati cinque al giorno – devono essere regolari. Consumare snack ricchi di zucchero e grassi tra i pasti o prima di mettersi a tavola guasta l’appetito e favorisce il sovrappeso e la carie. L’alimentazione dev’essere variata. Non ci sono cibi vietati, ma è indispensabile controllare le quantità, gli abbinamenti e la frequenza del consumo. Sgranocchiare fuori pasto dovrebbe essere consentito soltanto una volta al giorno. Mangiare non è un bisogno secondario: spegnete il televisore durante i pasti! & Bimbi Bebé ALIMENTAZIONE 44 Il movimento all’aria aperta rinforza il sistema immunitario. sempre positivi e mangino con gusto ogni sorta di cibo sotto lineando ad esempio il sapore straordinario di una fragola o di un mandarino ben maturo. FABBISOGNO ENERGETICO IN EQUILIBRIO La causa del sovrappeso è sem plice: se si assume più energia (calorie) di quanta se ne consuma, si ingrassa. Anche per i bambini è così. Al fine di garantire il buon equilibrio, il bambino deve poter fare movimento sin da piccolo. I lattanti riescono a sfogare libera mente la loro voglia di muoversi se indossano vestiti comodi, se possono talvolta sgambettare a piedi nudi e rimanere sdraiati per terra anziché in una sdraietta. «Attraverso il movimento il neo nato acquisisce una serie di conoscenze e crea i presupposti & Bimbi Bebé essenziali per apprendere altri movimenti», spiega Sophie Frei. Il movimento rafforza pure l’auto stima e stimola i sensi. Anche i bambini piccoli hanno bisogno di muoversi, sia in casa che all’aperto. Essi dovrebbero poter uscire ogni giorno, con qualsiasi tempo, e giocare nella natura. Più ricco è il bagaglio motorio del bambino, maggiore è la sua capacità d’impa rare a padroneggiare rapidamente altri movimenti. «Fare tanto movimento nei primi anni è determinante per il resto della vita in quanto lo sviluppo della motricità grossolana si completa in parte già a sei anni», afferma Sophie Frei. FAVORIRE IL MOVIMENTO Per permettere al bambino di raccogliere più esperienze di movimento possibili, è necessario soddisfare alcune condizioni. Invece di relegare il piccolo nel box è preferibile ad esempio allontanare dalla sua portata tutti gli oggetti pericolosi o preziosi. I genitori possono stimolarlo a fare movimento stuzzicandolo con il gioco, ad esempio facendo rotolare una palla. È importante tenere d’occhio il piccolo e interve nire soltanto quando è realmente in pericolo o necessita di aiuto. Mamma e papà possono invogliarlo a muoversi anche stando in casa, magari ballando e scorrazzando insieme a lui. Fare movimento ogni giorno è più semplice di quanto si pensi. Basta ad esempio andare a fare la spesa o accompagnare il bambino a piedi all’asilo nido o al gruppo di gioco. ALIMENTAZIONE Intervista Professor Kurt Baer locher, pediatra e specia lista in alimentazione infantile, San Gallo 45 Questo interrogativo preoccupa molti genitori nei primi anni di vita del bambino. Nella seguente intervista il professor Kurt Baerlocher, specia lista in alimen tazione infantile, offre consigli in merito. Nei primi mesi di vita la crescita dipende dal metabolismo individuale del neonato. Il nostro tesoro beve abbastanza? Quanto dovrebbe bere un neonato nei primi mesi di vita? Durante i primi quattro-sei mesi il latte copre anche il fabbisogno di acqua. Il latte materno e gli ali menti per lattanti contengono circa l’87% di acqua. Il fabbisogno di acqua è stimato a 130 ml per ogni chilo di peso corporeo, equivalenti a 150 ml/kg di latte (fascia da 130 a 180 ml). La dose di latte non dovrebbe superare un litro al giorno. Consiglio ai genitori di osservare attentamente le consue tudini del bambino attinenti al bere e di non cercare di alimentare il piccolo secondo uno schema rigido. Se le quantità assunte dal neonato possono variare da un pasto all’altro, la dose quotidiana com plessiva rimane generalmente la stessa. bevono nulla tra i pasti. Altri invece si portano sempre appresso il biberon per soddisfare il fabbi sogno di liquidi, ma così facendo assumono cattive abitudini. Succhiare costantemente dal biberon causa infatti la malposi zione dei denti e la carie, in particolare se la bevanda contiene zucchero. ALIMENTAZIONE 46 I bambini devono bere acqua non solo ai pasti, ma anche durante la giornata. Aiuto vicino Se avete domande riguardanti l’alimen tazione del bebè o del bambino piccolo o concernenti altri temi, rivolgetevi pre feribilmente al ser vizio di consulenza per mamme e papà della vostra zona. Potete richiedere l’in dirizzo all’Associa zione svizzera delle infermiere consulenti materne-pediatriche tramite e-mail a [email protected] oppure per telefono allo 044 382 30 33. & Bimbi Bebé Quando bisognerebbe dare al bebè acqua o tisane non zuccherate? Se il neonato è allattato al seno, nei primi sei mesi non ha bisogno di bere né acqua né tisane, a meno che il medico non l’abbia consigliato o che faccia molto caldo in estate. Per i bambini allattati invece con latte artificiale suggerisco in genere di dare tisane non zuccherate per svezzarli dal pasto notturno ed evitare di sovralimentarli. A diecidodici settimane il neonato do vrebbe aver sviluppato il ritmo giorno-notte e dormire ininterrotta mente per otto ore. Vi sono però bebè che durante il giorno bevono troppo poco e devono quindi compensare durante la notte. Per questa ragione non è possibile generalizzare. Dopo i sei mesi il fabbisogno di liquidi si riduce proporzionalmente all’apporto di alimenti di complemento sotto forma di pappe. A questa età il fabbisogno giornaliero di acqua ammonta a circa 110 ml per ogni chilo di peso corporeo ed è coperto dal consumo di latte e pappe. A partire da che età è sensato cominciare a utilizzare la tazza? Il più presto possibile. Per i denti e la posizione dentale è meglio bere dalla tazza che dal biberon. Consi glio ai genitori di effettuare i primi tentativi con la tazza quando il bambino comincia a mangiare seduto a tavola, quindi attorno ai dieci-dodici mesi. Molti neonati sono in grado di bere dalla tazza con il beccuccio già tra i sei e gli otto mesi. Quali sono le conseguenze se il bambino non beve abbastanza? L'apporto insufficiente di liquidi nell'arco della giornata può causare stitichezza, portare alla disidrata zione, aumentare il rischio di calcoli renali, favorire il mal di testa, ridurre la concentrazione e addirittura diminuire il rendi mento fisico. Il suo bimbo ha un già anno. Perché smettere di proteggerlo ? Quanto dovrebbe bere un bambino piccolo? Esiste una regola? Dai due anni in poi il bambino dovrebbe bere circa 500 ml di latte al giorno, ma questa dose si riduce consumando altri latticini. L’ap porto di liquidi va completato con acqua o tisane non zuccherate. Dai due ai quattro anni il fabbisogno di liquidi ammonta a 1,2–1,4 litri al giorno. Molti bambini non soddisfano appieno questa neces sità. Tendenzialmente essi con sumano quantità insufficienti di alimenti ricchi di acqua come frutta e verdura e sovente non Elenco dei punti vendita su www.aptamil.ch In che modo i genitori possono far bere il bambino a sufficienza? Offrendogli acqua e tisane non zuccherate nella tazza (con il bec cuccio) durante i pasti e sull’arco della giornata. I genitori dovrebbero essere consapevoli dell’importanza del bere e stimolare in questo senso anche il loro bambino. Per lo svi luppo bere è fondamentale quanto mangiare. Bevande ideali Acqua del rubinetto, acqua minerale non gassata, tisane senza zucchero. Le bevande zuccherate come sciroppi o succhi di frutta favoriscono la carie e il sovrappeso. Abituare il piccolo a bere acqua Siate coerenti e bevete acqua anche voi. Con i pasti servite sempre solo acqua. Porgete l’acqua al vostro bambino in un bicchiere divertente. Dategli una cannuccia se gli piace. I bambini più grandicelli preferiscono l’acqua fredda. Continuate ! Con il latte materno lei ha protetto nel miglior modo possibile il suo bimbo, rafforzando il suo sistema immunitario. Col tempo però, avrà dovuto sostituire il suo latte con uno per l’infanzia. Il suo bimbo ha raggiunto i dodici mesi. Il suo sistema immunitario si sta ancora sviluppando. Allora perché smettere di proteggerlo ? Con Aptamil Junior potrà continuare. Questo è il primo latte junior che favorisce in modo naturale il sistema immunitario del suo bimbo, giorno dopo giorno, per farlo crescere in modo sano. Sviluppo Il rituale della buonanotte concilia il sonno del neonato. 48 I rituali scandiscono la giornata e trasmettono tranquillità e sicurezza al bambino. Rituali per scandire il tempo I rituali legati ai giorni di festa come Pasqua, Natale o compleanno rivestono una grande importanza per i bambini. Queste ricorrenze rappre sentano dei punti di orientamento sull’arco dell’anno. & Bimbi Bebé Importanza dei rituali I rituali sono quei comportamenti che in virtù della loro ripetitività secondo uno schema preciso e regole chiare diventano via via abitudini. Spesso i genitori mettono in atto rituali senza neppure rendersene conto oppure si rifanno alla loro infanzia. I rituali giovano al bambino sin dalla tenerissima età: che sia il rituale del risveglio mattutino, la filastrocca prima di pranzo o il rito della buonanotte, il piccolo acquista fiducia e sa che questi elementi della giornata lo accompagneranno sempre. I «filo conduttore» che scandisce il ritmo della giornata aiuta in particolar modo i bambini con dif ficoltà a orientarsi nel tempo fornendo loro un punto di riferimento. I rituali vengono in aiuto anche nei momenti critici. Se ad esempio il piccolo si fa male, un bacetto sulla «bua» rende subito il dolore più sopportabile. I rituali del mattino aiutano invece il bambino a non essere in ritardo, mentre quelli di passaggio facilitano l’inizio di una nuova fase come ad esempio il rito del distacco se il piccolo frequenta una struttura di custodia, un gruppo di gioco o un asilo nido. ADDIO AI CONFLITTI DI POTERE I rituali contribuiscono a limitare le discussioni a tavola. Se il bambino sa che può cominciare a mangiare quando si è lavato le mani e tutti sono seduti a tavola, si è cantata la rituale canzoncina, ci si è tenuti per mano o si è augurato buon appetito, il pasto inizia in maniera più rilassata. All’ora di coricarsi i rituali aiutano a evitare i conflitti di potere. La consulente materna Christine Schaub di Basilea assicura: «Scandendo la serata – cena, gioco tranquillo, toilette serale, lettura di una fiaba – il piccolo si prepara al meglio per la notte.» Instaurando un rituale della sera si corre meno il rischio d’incappare in discussioni, perché il bambino è più tranquillo e si abbandona fiduciosamente al sonno, certo di ritrovare ogni cosa al suo posto anche «domani». CONSIDERAZIONI NECESSARIE Poiché il neonato si abitua facilmente ai rituali della nanna già dal sesto mese, Christine Schaub consiglia: «I genitori dovrebbero scegliere rituali che possono mantenere a lungo termine. Devono essere inoltre consapevoli del fatto che ogni neonato ha brevi risvegli notturni e che per riaddormentarsi necessita sovente del medesimo rituale della sera in quanto non è ancora capace di tranquillizzarsi da sé.» Il bambino che si addormenta sempre e solo tra le braccia della mamma, che a sua volta si molleggia seduta su un pallone medicinale, richiederà il medesimo trattamento ogni sera e, all’occorrenza, anche in piena notte. È sicuramente più sensato mettere in atto un rituale serale che consenta al neonato di addormentarsi da solo, come è pure preferibile che i genitori si alternino per fare in modo che il bambino prenda sonno anche in assenza di uno dei due. MERITATO RIPOSO Il bambino piccolo gusta appieno l’affetto e l’attenzione che i genitori gli dedicano durante i rituali serali. Molti tentano perciò di prolungare questi momenti chiedendo ad esempio di poter ascoltare un’altra fiaba o di bere un altro sorso d’acqua. A tale riguardo Christine Schraub suggerisce: «Per potersi concedere il meritato riposo serale, i genitori dovrebbero limitare la durata del rituale della buonanotte.» I rituali serali tirati per le lunghe, in cui uno dei genitori viene trattenuto o si addormenta nella camera del bambino, sono sovente causa di problemi di coppia. {Consigli} Cambiare il rituale Il vostro piccolo si addormenta solo portato in braccio, cullato o coricato insieme a un genitore? Trovate che il rituale serale instaurato sia troppo faticoso e desiderate modificarlo? Ricordate che i bambini si adeguano molto lentamente ai cambiamenti. Procedete come segue: 1. eliminate tutte le azioni che fanno addormentare il piccolo (cullarlo, prenderlo in braccio) e sdraiatelo nel suo lettino; 2. riducete il contatto fisico; 3. dategli un peluche o il succhiotto; 4. sedetevi accanto a lui; 5. rimanete nella stanza per qualche minuto o uscite subito. & Bimbi Bebé Sviluppo 50 Le differenze nell’apprendimento del linguaggio dimostrano chiaramente quanto siano diversi i bambini uno dall’altro. La maggior parte inizia a parlare attorno al compimento del primo anno di età, pochi già a otto mesi, altri solo a trenta mesi. Apprendimento tardivo del linguaggio C irca il 15% dei bam bini in Svizzera comincia a parlare tardi, ovvero a due anni utilizza meno di cinquanta parole (incluse le onomatopee) e non è in grado di comporre enunciati a due parole. Un bambino piccolo che per un periodo prolungato non parla o parla molto poco può su scitare preoccupazione nei genitori. «L’uso tardivo delle parole non indica per forza uno sviluppo del linguaggio troppo lento o anomalo», tranquillizza Hilda Geissmann, logopedista presso l’Ospedale pe diatrico di Zurigo. «Circa la metà dei ‹parlatori tardivi› recupera entro i tre anni.» Ai genitori preoccupati si consiglia comunque di rivolgersi a uno specialista. {Consigli} Stimolare l’apprendimento del linguaggio Parlate spesso al bambino sin dalla nascita. Trasmettetegli il piacere di comunicare e di parlare. Iniziate presto a sfogliare con il piccolo libri illustrati, a cantare insieme e a fare giochi di parole. Assecondate i suoi interessi. Mantenete il contatto visuale per attirare la sua attenzione. & Bimbi Bebé IMPORTANZA DEL LINGUAGGIO QUOTIDIANO Il bambino impara a parlare esplo rando gli oggetti con la bocca o con le manine e sperimentando svariate azioni. Così facendo sviluppa imma gini mentali e comprende che attra verso le parole può fare riferimento ad azioni e oggetti concreti. Si rende conto che riesce a parlare di queste cose anche se non sono presenti. Se il bambino non parla o parla molto poco, i genitori possono aiutarlo nominando ripetutamente oggetti o azioni mentre il piccolo fa il bagno, si veste, gioca o accompagna il ge nitore a fare la spesa. «Vivendo queste situazioni quotidiane o gio cando insieme, il bambino impara divertendosi che comunicare è bello», spiega Hilda Geissmann. FACCIA A FACCIA A volte i bambini che iniziano tardi a parlare comunicano soprattutto attraverso un linguaggio mimico e gestuale. Hilda Geissmann consi glia: «I genitori non dovrebbero sempre indovinare i desideri del bambino dal suo sguardo, ma piut tosto osservare attentamente i tentativi di comunicazione e offrirgli Comunicate con il bambino tenendovi all’altezza dei suoi occhi. le parole di cui ha bisogno.» È sem plice: se il piccolo tenta di prendere la palla e nel tentativo piagnucola, i genitori possono aiutarlo chieden dogli: «La palla? Vuoi la palla?» Spesso il piccolo fa capire loro che hanno inteso bene. Porgendogli la palla, è bene sottolineare l’azione commentando: «Ecco la palla.» Così facendo è importante mante nere il contatto visuale e comuni care con il bambino tenendosi il più possibile all’altezza dei suoi occhi. PROCESSO COMPLESSO Il bambino ha bisogno di tempo per organizzare il linguaggio. Ascol tando il suo interlocutore deve dap prima decodificare e comprendere il messaggio, quindi pensare come e quali parole scegliere, pronunciare e combinare per comunicare a sua volta. «Quando un bambino impara tardi a parlare, vi è il rischio di non lasciargli tempo a sufficienza per esprimersi e di sommergerlo di pa role», mette in guardia la logope dista. Al bambino viene così negata la possibilità d’imparare quanto è possibile fare con le parole. Hilda Geissmann sottolinea però anche l’altro estremo: «Se il bambino è un ‹parlatore tardivo› , in alcuni casi pure i genitori smettono di espri mersi e questo naturalmente non giova al piccolo.» IMPARARE IMITANDO Poiché il bambino piccolo è capace di concentrarsi su una determinata cosa solo per pochi secondi, è bene formulare enunciati brevi. Se il bambino osserva un uccello, gesti cola e batte le manine, i genitori dovrebbero imitarlo battendo anch’essi le mani e pronunciando in modo scandito la parola «uuuuc cello». «L’imitazione induce a imitare», asserisce Hilda Geiss mann. L’esperta consiglia di riprodurre anche i movimenti, i versi, le onomatopee e le parole del bambino completandole con l’aggiunta di una o due parole. Lo sapevate che. . . . . . il bambino com prende da tre a quat tro volte più parole di quante sia in grado di pronunciare? A 10 mesi ne capisce circa 10, a 13 mesi ne cono sce già 50 e a 16 mesi padroneggia fino a 100 parole. A 6 anni il suo vocabolario comprende da 9000 a 14 000 parole, ma nella lingua attiva ne utilizza solo da 3000 a 5000. & Bimbi Bebé Per i bambini il tempo è più lungo che per gli adulti. SVILUPPO Il tempo, fonte di controversie Sovente la mancata nozione del tempo causa discussioni tra il bambino e i genitori. Perché? Per comportarsi adeguata mente con un bambino pic colo, i genitori devono sapere quanto è sviluppato il suo senso del tempo. Se già al mattino il piccolo la tira per le lunghe, molti genitori si inner vosiscono e interpretano la perdita di tempo come una provocazione. Il bambino però non capisce perché deve spicciarsi. Non comprende ancora le intenzioni dei geni tori e non è capace di accan tonare i suoi desideri. Dire al piccolo «Su, sbrigati! Tra dieci minuti arriva l’autobus» non serve a nulla. 52 I piccoli vivono l’attimo Nei primi anni di vita i bambini non possiedono ancora la nozione del tempo. Secondi, minuti e ore ire a un bambino nei sono per loro concetti suoi primi tre anni insignificanti. di vita «Tra cinque minuti man- D giamo» oppure «Domani andiamo allo zoo» significa non farsi capire. Il piccolo comincia infatti a prendere coscienza del trascorrere del tempo soltanto tra i tre e i cinque anni. «Questo sviluppo iniziale del senso del tempo non ha tuttavia niente a che vedere con la cognizione metrica & Bimbi Bebé del tempo», spiega Oskar Jenni, responsabile del reparto di pediatria dello sviluppo presso l’Ospedale pediatrico di Zurigo. Il bambino inizia a comprendere la durata di una determinata unità di tempo solo in età scolare. COGNIZIONE DEL TEMPO Lo sviluppo della nozione del tempo dipende in larga misura dai pro- gressi che il bambino compie in altri campi. Fino a quattro anni ad esempio il piccolo non è capace di accantonare i propri bisogni. I suoi desideri sono prioritari e vengono prima di ogni altra cosa. Inoltre egli non sa assolutamente mettersi dei panni della persona che gli sta di fronte e non è in grado di capirne le intenzioni. «Solo a quattro anni il bambino comincia a sviluppare la percezione dell’altro che gli consente d’identificarsi con chi gli sta di fronte e di mettere da parte le sue esigenze», afferma Oskar Jenni. Contrariamente a quanto farebbe un bambino di due o tre anni, a quattro egli accetta più facilmente Come dovrebbero comportarsi i genitori? È utile ripetere sempre le me desime azioni. Così facendo i genitori riescono a scandire meglio il tempo e il piccolo ca pisce che può fare colazione quando si è vestito e che deve infilare le scarpe e la giacca dopo aver spazzolato i denti. Già i lattanti sono in grado di acquisire il concetto di determi nate azioni. Con molti bambini funzionano anche le scom messe come ad esempio «Chi è il più rapido a mettersi la giacca?» Dai quattro anni in poi i genitori possono spiegare al bambino che deve farsi tro vare pronto quando la lancetta grande dell’orologio ha rag giunto un determinato punto. di dover dapprima sparecchiare la tavola per poi potersi sedere e dedicarsi ai lavoretti manuali. TEMPO PRESENTE Il bambino piccolo vive nel presente e non è capace di porsi nel passato. Sentendo i suoi genitori raccontare episodi ed esperienze della loro infanzia, si stupisce e realizza che anche i grandi sono stati bambini. Per la medesima ragione non è in grado di raccontare come ha trascorso la giornata all’asilo nido. Il piccolo sviluppa tale capacità soltanto quando ha acquisito una basilare concezione del tempo. Intervista Oskar Jenni, libero docente e responsabile del reparto di pediatria dello sviluppo presso l’Ospedale pediatrico di Zurigo Quando val la pena cominciare a spiegare il tempo al bambino? Non ha senso iniziare prima dell’età scolare, a meno che il bambino non mostri interesse per l’orologio. Nei primi cinque anni di vita le valutazioni come «Devi fare ancora due nanne e poi arriva la nonna» sono più comprensibili di «Dopodomani arriva la nonna». Per comportarsi adeguatamente con un bambino piccolo, i genitori devono sapere quanto è sviluppato il suo senso del tempo. & Bimbi Bebé EDUCAZIONE Rivoglio la penna! 54 A due anni i bambini vogliono scoprire ed esplorare il mondo senza l’aiuto di nessuno. I genitori dal canto loro si sentono sempre più coinvolti nel ruolo di educatori. & Bimbi Bebé Perché i bambini non ubbidiscono L a curiosità innata del bambino è il miglior presupposto per imparare. Quando però il piccolo si impossessa del costoso rossetto della mamma per realizzare i suoi primi disegni op pure scambia lo scaffale dei libri per una torre di arrampicata, è davvero troppo! Tra un anno e mezzo e tre anni e mezzo, il bam bino costringe i genitori a limitare senza tregua la sua voglia di auto nomia. Porre dei limiti è impor tante per il piccolo, ma assai faticoso e talvolta addirittura fru strante per i genitori se il bambino non ubbidisce. Tutti i genitori di bambini piccoli si trovano a vivere momenti in cui hanno l’impres sione di aver perso il controllo del bambino. Le scenate a tavola, lo stress del mattino per vestirsi o le discussioni serali per coricarsi sono situazioni tipiche di questa fase dello sviluppo. PROSPETTIVA DEL BAMBINO Per educare il bambino incorag giandolo nei suoi intenti è impor tante sapere che i piccoli vedono il mondo da una prospettiva diversa da quella degli adulti. Anna von Ditfurth, consulente educativa e collaboratrice scientifica presso l’Istituto Marie Meierhofer per l’in fanzia di Zurigo, asserisce: «Fino all’età di tre anni e mezzo circa, il bambino non è capace di conside rare le cose dal punto di vista degli altri.» Se ad esempio sputa sulla finestra del salotto, non capisce an cora perché il papà non trovi il fatto per nulla divertente. Sgridare il piccolo è inutile. Meglio è invece spiegargli che il vetro ora è sporco, andare insieme a prendere uno straccio e farsi aiutare a pulire la fi nestra. In questo modo il bambino impara che ci sono dei limiti alle sue azioni e che il suo comportamento può avere delle conseguenze. {Consigli} Per vestirsi Molti bambini piccoli attraversano una fase durante la quale rifiutano di vestirsi come vogliono i genitori. Due suggerimenti per facilitarvi il compito: «IO VOGLIO!» Il bambino piccolo non è in grado di relativizzare i suoi bisogni. Aver voglia di comporre un puzzle e nel contempo essere attirato da una palla e sentire il bisogno di bere basta a farlo cadere nello sconforto e a mandarlo in tilt. Anna von Dit furth spiega: «In situazioni del genere i bambini non hanno altra risorsa che i loro genitori per riuscire a tranquillizzarsi. La cosa migliore da fare è riconoscere le sue necessità, esprimerle a parole e fornirgli so stegno fissando delle priorità.» Ri sulta al contrario controproducente tentare di calmare il piccolo in preda alla disperazione proponendogli delle alternative o chiedendogli la ragione del suo stato d’animo. 1. fate scegliere al bambino tra due indumenti (non di più per non confonderlo); 2. applicate il sistema della scelta alternata: lunedì scegliete voi gli abiti, martedì lasciate decidere al piccolo. Non criticatelo se l’abbina mento dei colori non è perfetto. & Bimbi Bebé EDUCAZIONE I bambini vogliono innanzi tutto essere amati. 56 Lo sapevate che. . . . . . minacce, castighi, ricatti e ricompense sono metodi inadatti per educare i bambini piccoli? Ricorrendo a queste misure il bambino non diventa certo più ubbi diente. Si dimostra invece più collaborativo se capisce che i suoi genitori gli stanno vicino per sostenerlo a realizzare i suoi propositi, per aiutarlo nelle difficoltà e per allontanarlo da azioni che possono avere conse guenze. Queste esperienze insegnano al piccolo ad adeguarsi, a cooperare o a ubbidire. & Bimbi Bebé «Agendo in questo modo non si fa rebbe altro che peggiorare la situa zione», precisa l’esperta. Anna von Ditfurth consiglia in generale di li mitare le possibilità di scelta. PUNTARE SULLA COLLABORAZIONE Per garantire un sano sviluppo dell’autostima e dell’autonomia del bambino è indispensabile che egli capisca sin da piccolissimo di essere una persona capace di agire (speri mentazione delle proprie capacità). Anna von Ditfurth consiglia di coin volgere il piccolo in compiti quo tidiani adeguati alla sua età: «A due anni il bambino è perfettamente in grado di dare una mano a stendere Urlare non serve a nulla. I bambini disubbidienti ci sentono benissimo. D’altronde anche noi adulti siamo meno disposti a collaborare se veniamo rimproverati dal partner o dai colleghi d’ufficio. il bucato oppure di giocare a ‹rigo vernare› intanto che la mamma cu cina. Per lui queste sono attività divertenti.» L’importante è lasciarlo lavorare secondo i suoi ritmi e possi bilmente a modo suo. AGIRE DI PIÙ I genitori si aspettano di riuscire a educare correttamente il proprio bambino seguendo semplicemente l’istinto. Ma non è sempre così facile. Anna von Ditfurth sostiene che gli adulti e quindi anche i genitori ten dono a parlare e a spiegare troppo al bambino piccolo, anziché agire. Se il bambino tenta di arrampicarsi sullo scaffale dei libri, sarebbe meglio che i genitori non ripetessero x volte di non farlo. Essi dovrebbero piuttosto allontanarlo dichiarando «Qui non devi arrampicarti» e riconoscere nel contempo il suo bisogno dirigendolo verso un’attività confacente. Dicen dogli «Vedo che hai voglia di arram picarti. Vieni, usciamo in giardino, lì puoi farlo», il bambino comprende che la sua esigenza viene presa sul serio. Questo tipo di esperienza raf forza la fiducia del piccolo nei con fronti dei genitori e lo rende più disponibile a cooperare in mancanza di alternative. METTERE ALLA PROVA Lo sviluppo morale nel bambino avviene nel terzo anno di età. Posando ad esempio il piede al bordo della strada sulla carreggiata e osservando la mamma, il bambino non fa altro che testare la morale, ovvero cerca di scoprire se è impor tante o meno camminare sul marciapiede. Molto spesso queste prove vengono interpretate dai genitori come una provocazione, inducendoli a sgridare il piccolo. Tale reazione ha tuttavia il solo risultato d’invitare il bambino a ripetere il gesto. MANTENERE LA CALMA Quando il bambino non ubbidisce, molti genitori alzano la voce. Anna von Ditfurth precisa a tale propo sito: «Urlare non serve a nulla. I bambini disubbidienti ci sentono benissimo. D’altronde anche noi adulti siamo meno disposti a collaborare se veniamo rimproverati dal partner o dai colleghi d’ufficio.» Per evitare che i conflitti con i figli degenerino, i genitori dovrebbero innanzi tutto ritrovare la calma. Talvolta è necessario anche lasciare la stanza. Una volta placata la rab bia, è indispensabile aiutare il bam bino a tranquillizzarsi a sua volta. Il bambino impara a diventare più cooperativo e più incline ad ade guarsi alle situazioni riconsiderando successivamente in un momento e in un luogo più confacenti determinati suoi bisogni. Tornando all’esempio del bambino che sputa sulla finestra, si potrebbe concedergli una volta la libertà di sfogarsi sputando nella vasca da bagno. {Consigli} Rilassati a tavola 1. Evitate i conflitti di potere a tavola. Cercate di mantenere un’atmosfera piacevole e rilassata durante tutto il pasto. 2 .Portate in tavola una scelta di pietanze e la sciate dosare al bambino i cibi. 3. Rinunciate alle discus sioni come «Dalla nonna hai mangiato i broccoli, perché ora non li vuoi?». 4. Se il bambino non gradisce un alimento, lasciate che lo metta da parte sul piatto. 5. Non esprimetevi in modo negativo sul cibo a tavola. 6. Se il piccolo commenta il soufflé di zucchine con un’esclamazione di disprezzo come «blah», fategli osservare che il cibo non è «blah», ma che è consentito dire che non lo si vuole mangiare. & Bimbi Bebé EDUCAZIONE Intervista Sarah Renold, peda goga, consulente educativa e autrice di libri, Aarau 58 Sovente i bambini piccoli non si limitano a giocare nella loro cameretta, ma invadono anche salotto e cucina facendo arrabbiare molti genitori. Sarah Renold, consulente educativa e autrice di libri, spiega come insegnare l’ordine ai propri figli. Insegnare l’ordine ai piccoli Perché quando i bambini giocano creano subito un gran disordine? In tenera età i bambini adorano sparpagliare giocattoli e oggetti, e giocare nel caos non li disturba affatto. Essi non hanno ancora sviluppato il senso dell’ordine come lo intendono i grandi. Non ripon gono i loro vestiti nell’armadio e non rimettono lo spazzolino nel bic chiere. Insomma, lasciano tutto in giro dove capita. Al bambino questi compiti vanno insegnati. Riordinare – preferibilmente una volta al giorno I bambini rispondono bene ai rituali e alla routine. Ecco perché fare ordine insieme una volta al giorno è meglio che fare grandi pulizie una volta alla setti mana. È ideale inserire il rituale dell’ordine tra l’atti vità pomeridiana e l’ora della cena. Il bambino non dovrebbe essere né troppo stanco né troppo affamato. Fame e stanchezza lo metterebbero di cattivo umore e ne ridurrebbero la disponibilità a dare una mano. & Bimbi Bebé Perché in famiglia ci sono frequenti discussioni quando si tratta di riordinare? Una ragione importante è che i bisogni dei bambini sono diversi da quelli degli adulti: il luogo dove il piccolo gioca più volentieri e si sente al sicuro – ad esempio in salotto dove può vedere e sentire i suoi genitori – coincide sovente con la stanza in cui i genitori vorrebbero un ordine perfetto. Una pretesa del genere non è adeguata alle esigenze del bambino e causa un inutile stress. Questa fase dura comunque solo quattro o cinque anni. Attorno ai cinque anni il bambino comincia a giocare nella sua cameretta o a chiedere di uscire all’aperto con i compagni. Cosa possono aspettarsi i genitori dal loro piccolo in fatto di ordine? Non devono avere aspettative troppo elevate. A tre anni ad esem pio il bambino non è ancora capace di mettere in ordine da solo una stanza. {Consigli} Idee per educare all’ordine I bambini piccoli si sentono a loro agio anche nel caos. I bambini non hanno ancora sviluppato il senso dell’ordine come lo inten dono i grandi. A partire da che età ha senso insegnare l’ordine? Il più presto possibile. Ai bambini piccoli piace essere coinvolti nelle «vere» faccende quotidiane. In questo modo si sentono grandi e sviluppano una sana autostima. A un anno e mezzo il piccolo è in grado di gettare il pannolino sporco nell’apposito secchio, e per di più lo fa divertendosi un mondo. La maggior parte dei bambini a questa età ha già raggiunto uno sviluppo motorio tale da riuscire ad aiutare la mamma o il papà a rimettere a posto i giocattoli sparsi per casa. Insegnando al piccolo a riordinare come se si trattasse di un gioco o di un rituale, tutto diventa più facile. Per un bambino però riporre tutti i giochi non significa mantenere l’ordine a tempo indeterminato. Forse i genitori dovrebbero chiudere ogni tanto un occhio e giocare più sovente con il piccolo. Di cosa bisogna tener conto? I bambini non sono capaci di svol gere diversi compiti insieme. Più il bambino è piccolo, meno compiti bisogna affidargli contemporanea mente! Fino a tre anni ne sa fare uno alla volta, fino a quattro due e oltre addirittura tre. Se il piccolo I bambini molto piccoli si divertono a raccogliere cubetti, mattoncini o palloni in una carrozzina delle bambole o in un camioncino e a svuotare il «bottino» nel cassetto dei giocattoli. Fate una gara: «Chi sarà il più veloce a mettere ordine? Tu o io?» Lasciate scegliere al bambino: «Preferisci riordinare i cubetti, le macchinine o i libri?» La mamma o il papà si occupa del resto. Giocate al detective: cerchiamo per casa dapprima i pezzi di Lego, poi andiamo alla ricerca delle figurine, delle automobiline ecc. Per immedesimarvi nella parte armatevi di cappello, cannocchiale (rotoli vuoti di carta igienica) e una grande borsa (per infilarvi tutti gli oggetti trovati). Importante: per questi giochi dell’ordine concedetevi tempo a sufficienza. & Bimbi Bebé Quale atteggiamento produrrebbe un effetto contrario? Essere cinici ed esageratamente severi. Ciascun bambino ha i suoi ritmi, proprio come gli adulti. Molti genitori vorrebbero che il loro bam bino decidesse di punto in bianco di fare ordine. Se non è così, per dono subito la pazienza e reagiscono alzando la voce o mostrandosi ec cessivamente severi. Questo crea inutili tensioni. Meglio sarebbe in vece pattuire insieme al bambino il momento (ad esempio regolando il contaminuti delle uova) in cui tutto dev’essere nuovamente al suo posto. EDUCAZIONE 60 Riordinare insieme è più divertente. Lettura consigliata « Lo faccio dopo ! » Jane Bidder, edizioni Red, 2008 & Bimbi Bebé è molto vivace o sognatore, è con sigliabile assegnargli sempre solo un compito alla volta. In che modo il bambino impara a fare ordine? A nessun bambino piace essere in terrotto mentre gioca. È bene quindi mettere un limite di tempo: «Quando suona il contaminuti delle uova, devi mettere a posto le tue cose, lavare le mani e appendere il grembiule da disegno. Fino a quel momento puoi continuare a dipin gere.» Per fare ordine insieme si consiglia di utilizzare cassetti o sca tole a misura di bimbo, ovvero facili da aprire e accessibili, quindi in basso. La cosa più semplice è riporre tutti i giocattoli nella medesima sca tola anziché ordinarli meticolosa mente per genere. Può essere ideale ad esempio disporre i libri con i libri, i giocattoli morbidi da una parte e i giocattoli duri dall’altra. Come motivare il piccolo a mettere ordine? I bambini vogliono ricevere compli menti sinceri per ciò che fanno. «Brava Bianca, hai riposto le stoviglie della bambola proprio bene!» è una frase assai più incorag giante di «Accidenti Bianca, non potresti finalmente togliere di torno le tue cianfrusaglie?!» È buona cosa pure stimolare il piccolo proponen dogli ad esempio: «Quando ab biamo finito di fare ordine, ti racconto una storia.» Quali sono le conseguenze se i genitori non si fanno aiutare? Il bambino cresce imparando che riordinare non è compito suo e pensando che può tranquillamente dedicarsi ad altro intanto che i genitori rimettono tutto a posto. I bambini allevati in questo modo quando saranno più grandi e dovranno assumersi un lavoretto vero e proprio avranno maggior tendenza a opporre rifiuto. Fantastiche camerette per bambini Cosa succede se i genitori sono disordinati? Il bambino crede semplicemente che debba essere così. Molto probabilmente diventerà caotico come mamma e papà. Ma questa non è una buona premessa per la scuola materna ed elementare, dove invece l’ordine è richiesto. Se i più grandicelli non collaborano Se il vostro bambino è già grandicello e pretendete che sbrighi determinate faccende da solo, dovreste fissare regole chiare: ognuno sparecchia il proprio piatto, ri pone la giacca nel guardaroba o mette il pigiama sotto il cuscino. Se non rispetta le regole, ignoratelo di propo sito e procedete così: sollecitatelo una volta, al massimo due, a riordinare. Se non ubbidisce, lasciate le sue cose dove stanno e non prestategli più attenzione. La pros sima volta che vorrà qualcosa da voi – forse già dopo qualche minuto – fategli notare che deve innanzi tutto portare a termine il compito che gli è stato affidato. Così facendo il bambino impara che prima deve ubbidire e poi mamma e papà gli rivolgono nuovamente la loro attenzione. Copripiumino da fr. 69.– Coperta da gioco da fr. 99.– Lampada da fr. 69.– Lettino per neonati 70 x 140 cm da fr. 698.– Fasciatoio da fr. 590.– Lettino junior da fr. 598.– Treehouse Childrens Decor offre tutto l’occorrente per arredare magicamente la cameretta di neonati e bambini piccoli: lettini, fasciatoi, comodini, scaffali per libri, lampade, tende, tappeti, decorazioni da parete e favolosi accessori. www.treehousecompany.ch L’armadio (pag. 26), la biancheria da letto e le tende (pag. 59), il letto e il comodino (pag. 60) sono disponibili al sito www.treehousecompany.ch. EDUCAZIONE 62 Il bambino trae profitto dal tempo che trascorre all’asilo nido, con il gruppo di gioco o presso la mamma diurna. Tuttavia, per facili tare il passaggio alla custodia extrafami liare adeguandosi alle esigenze del piccolo, è indispen sabile considerare alcuni aspetti. & Bimbi Bebé Asilo nido, gruppo di gioco o mamma diurna: come farlo sentire presto a suo agio P ur essendo molto diversi, i bambini piccoli hanno tutti un punto in comune: il loro riferimento sono i genitori, attraverso i quali si orientano e acquisiscono sicurezza. Se il bam bino viene affidato a un servizio di custodia complementare alla famiglia, l’educatrice, la responsa bile del gruppo di gioco o la mamma diurna diventa a sua volta una figura di riferimento. Kathy Egli, psicologa e formatrice di educatrici della prima infanzia a Zurigo, sa quanto sia importante per un bambino l’esperienza del primo distacco dalla principale persona di riferimento: «Per i neonati e i bambini piccoli il passaggio alla custodia extrafamiliare non è di per sé un problema, ma è determinante il modo in cui questo avviene. Il distacco vissuto serenamente è un’esperienza che arricchisce per tutta la vita.» AMBIENTAMENTO INDISPENSABILE Per mettere a proprio agio il piccolo nel suo nuovo ambiente, è fondamentale che i genitori lo accompagnino per tutto il periodo di ambientamento. «Aiutare il bambino a inserirsi non significa che nei primi giorni di frequenza all’asilo nido, al gruppo di gioco o presso la mamma diurna i genitori debbano accompagnarlo e giocare con lui. Non significa neppure che il piccolo debba stringere subito amicizia con gli altri bambini o prendere immediatamente con fidenza con il nuovo ambiente», spiega Kathy Egli. «L’obiettivo della fase d’inserimento consiste nell’instaurare un rapporto tra il bambino e l’educatrice, nonché tra quest’ultima e i genitori.» Affidare il bambino a una persona estranea alla famiglia rappresenta un momento delicato anche per la Caratteristiche di un buon servizio di custodia I bambini imparano molto dagli altri bambini. mamma e il papà. Essi si sentono tranquilli di lasciare il proprio piccolo soltanto quando hanno acquistato fiducia nei confronti dell’educatrice. Se l’asilo nido, il gruppo di gioco o la mamma diurna richiede ai genitori di partecipare all’inserimento del piccolo, è segno di buona qualità del servizio. Tempi d’inserimento Il periodo di ambientamento va pia nificato e adeguato ai bisogni del bambino. Un metodo d’inserimento sperimentato prevede che i genitori trascorrano un’oretta insieme al bambino nelle prime giornate, pre feribilmente consecutive. E ciò anche se si prevede di affidare il piccolo alla struttura educativa sol tanto per un giorno alla settimana. I genitori devono dare tempo al bambino di staccarsi da loro e ri manere a sua disposizione senza occuparsi in altro modo giocando, leggendo o telefonando. Devono rivolgergli la loro attenzione e fun gere da base sicura. Dal canto suo l’educatrice non deve spingere il L’asilo nido o il gruppo di gioco dispone di un concetto pedagogico applicato quotidiana mente. La mamma diurna è in grado d’illustrare il suo approccio pedagogico. La struttura richiede la partecipazione dei ge nitori nella fase d’in serimento adeguata ai bisogni del bambino. L’educatrice compe tente è presente per tutta la durata dell’ambientamento. I genitori sentono di po tersi fidare dell’educa trice responsabile. Le giornate di ambien tamento vengono defi nite in modo tale che il piccolo ritrovi il mede simo gruppo di bambini e l’educatrice che già conosce. & Bimbi Bebé Für imnella Leben. Per ciòdas cheWertvollste c’è di più caro vita. EDUCAZIONE 64 bambino verso gli altri piccoli ospiti, ma cercare di stabilire un contatto attraverso il gioco. Al più presto il quarto giorno i genitori si allontanano per un breve lasso di tempo rimanendo tuttavia nei paraggi per poter ritornare sul posto qualora il bambino non si lasciasse consolare dall’educatrice. Se in assenza dei genitori il piccolo mostra di aprirsi al nuovo ambiente, Separandosi in modo chiaro e trasparente il piccolo è in grado di gestire meglio il distacco. la durata può essere prolungata. Nelle prime settimane è preferibile affidare il bambino alla struttura solo per mezza giornata. CONTROLLO COSTANTE Per garantire il benessere del bambino è importantissimo rico noscere e rispettare i suoi segnali, nonché lasciare che sia lui a decidere la durata della fase di ambientamento. «Il piccolo è in grado di affrontare serenamente il & Bimbi Bebé passaggio alla custodia extrafami liare soltanto se sente di avere il controllo sulla situazione», afferma Kathy Egli. Gli studi dimostrano che le con seguenze di un inserimento carente si manifestano sovente solo dopo circa sei mesi: il rapporto con i ge nitori non è gratificante, il bambino è spesso ammalato oppure mostra ritardi nello sviluppo. MAI ANDARSENE ALLA CHETICHELLA Durante le giornate di ambienta mento, una volta arrivati alla strut tura i genitori devono attendere che il bambino si senta a suo agio e sia pronto al distacco. Essi si intratten gono dapprima qualche minuto con il piccolo e l’educatrice, poi pro cedono con il rituale dei saluti. È assolutamente sbagliato allonta narsi di soppiatto! Il bambino per cepirebbe questo atto come un abuso di fiducia. Anche al neonato i genitori dovrebbero far capire che devono assentarsi, ma che presto torneranno a riprenderlo. «Sepa randosi in modo chiaro e traspa rente il piccolo è in grado di gestire meglio il distacco», spiega Kathy Egli. Raramente il pianto al mo mento dei saluti indica che il bam bino è infelice nella struttura educativa. I test sullo stress hanno dimostrato che ai bambini piccoli giova poter esprimere i loro senti menti. Se il bambino durante la giornata pensa di tanto in tanto ai suoi genitori, è buon segno. L’edu catrice non cercherà di distrarlo, ma lo conforterà esprimendo i suoi sen timenti con le parole. In questo modo il piccolo si sente compreso e può tornare a dedicarsi al gioco. Latte di proseguimento Bio HiPP: tutte le sostanze naturali di cui ha bisogno un bambino sano. Latte di proseguimento Bio HiPP: con latte biologico di mucche alimentate senza foraggi e mangimi geneticamente modificati. Per i bambini sani esiste una ricetta molto semplice: il latte di proseguimento Bio di HiPP. Prodotto con latte di mucche cresciute in modo naturale e in base alle esigenze della specie. Inoltre, il latte di proseguimento Bio contiene preziosi acidi grassi Omega 3 contenuti negli ingredienti naturali, tanto importanti per lo sviluppo dei nervi e del cervello. www.hipp.ch Nota importante: l’allattamento al seno è la cosa migliore per il suo bambino. Consulti una persona qualificata se desidera usare un alimento iniziale per neonati. La guida « bimbi&bebè » è disponibile gratuitamente : tramite Internet : www.bimbi-e-bebe.ch per e-mail : [email protected] per fax: 086 071 841 49 16 per posta : Servizio ordinazioni «bimbi&bebè», casella postale 57, 9401 Rorschach bimbi bebè è un progetto patrocinato dalle seguenti organizzazioni : Associazione svizzera delle infermiere consulenti materne-pediatriche Copyright: la ristampa e la riproduzione elettronica sono permesse solo con l'autorizzazione scritta dell'editore.