— lo — chiesa madre e costituite con le medesime formalità, richiamandosi alla precedente transazione per intero riportata i n atto e volendo alla medesima in tutto ottemperare, da un lato il feudatario, nel riconoscere che « a conto dei ducati seimila et seicento, contenti in detta t r a n s a t i o n e . . . se ne erano pagati al detto quondam signor suo padre ducati quattro milia et seicento », si fece promettere dall'Università il pagamento della somma residuale, nonché degli altri mille ducati, a cui essa Università era stata condannata per causa di interesse con sentenza arbitrale del 16 febbraio 1590. E, in corrispettivo, il barone si obbligava, dal canto suo, di « osservare e fare osservare per sè, suoi heredi e successori», pena la restituzione di tutti i seimila e seicento ducati; tanto i capitoli pattuiti col primo quanto gli altri aggiunti col detto secondo istrumento, il cui testo sarà inte1 gralmente riportato in appendice . più lontane nostre colonie del Sud e Nord America, non ha nulla di. comune con quello di altri Claps, baroni di Casal Nuovo in Principato Citra, di cui è notizia nell'opuscolo per nozze Claps-Nicoletfl Altimari, Napoli, 1898, tranne forse la identica origine greco-albanese,, essendosi esso probabilmente trapiantato fra noi durante le molte immigrazioni di genti illiriche avvenute in Basilicata specie sotto gli Aragonesi, delle quali discorre a lungo il R A C I O P P I , op. cit., voi. I I , capo I V , pag. 124 a 149. Davvero dolente è la storia di questo famoso credito, sul quale l'Università di Avigliano, pur con incessanti proteste e non ostante annosi piati giudiziari, continuò a corrispondere gli interessi anche ai successivi feudatari fino al 1762, quando il Principe Doria, per scrupolo di coscienza, ordinò che non fossero più pagati. Un'eco di tali piati si può raccogliere dal volume di Alligazioni a favore dell'Università a firma di Paolo Sarnelli (Napoli, 1758), forse dell'antica famiglia a cui si apparteneva la vasta tenuta omonima nei pressi di Castel Lagopesole, con parecchi altri fondi in Avigliano. Abolito poi il feudalismo, il Comune, tra gli altri numerosi capi di gravame, dedotti davanti la Commissione feudale contro il suddetto Principe, nedomandò anche la condanna «alla restituzione di ducati cinquantamila circa ed interessi, indoverosamente esatti da lui e dai suoi maggiori fino all'anno 1612, tempo dell'acquisto fatto del detto feudo di A v i 1