Il Fauvismo (1905-1907): Introduzione
Maurice de Vlaminck, La Senna a Chatou,1906.
New York, The Metropolitan Museum of Art
Il Fauvismo è un
movimento pittorico,
nato a Parigi nel 1905
e sciolto nel 1907, i
cui
principali
esponenti sono: Henri
Matisse,
Andrè
Derain, Maurice de
Vlaminck. Fu il primo
dei grandi movimenti
d'avanguardia
(cfr.
approfondimento)
dell'arte europea nel
periodo
di
sperimentazione, che
si ebbe tra la fine del
XIX secolo e la prima
guerra mondiale.
Il Fauvismo (1905-1907): Introduzione
Il termine "Fauves"
(in francese "belve,
selvaggi")
fu
utilizzato
per
la
prima volta nel 1905
dal critico francese
Louis
Vauxcelles,
per sottolineare in
senso
spregiativo
l'uso "selvaggio" del
colore
di
alcuni
pittori
che
esponevano
in
quell'anno le loro
opere al Salon dè
Automne, a Parigi.
André Derain, Il ponte di Charing Cross a Londra,
1906. National Gallery of Art, Washington.
Il Fauvismo (1905-1907): Introduzione
Paul Gauguin, Arearea (Giocosità)
1892; Musée d'Orsay, Paris
Gli artisti della nuova corrente,
erano già presente nel panorama
della pittura francese da alcuni anni,
ma divennero famosi soprattutto a
partire dal 1905. Il Fauvismo in
pochi anni portò alle estreme
conseguenze
i
germi
di
rinnovamento insiti nelle precedenti
esperienze artistiche di pittori come
Paul Gauguin e Vincent Van Gogh,
compreso il taglio visivo degli
Impressionisti e dall'influenza del
fenomeno
del
primitivismo
e
dell'esotismo affermatisi proprio in
quegli anni. Nel 1907 l'avventura del
Fauvismo poteva definirsi conclusa:
i
capofila
del
movimento
proseguirono distintamente il loro
cammino artistico.
Il Fauvismo (1905-1907): la tecnica e i colori
André Derain, Il ponte di Westminster a
Londra, 1906, Olio su tela, 81 x 100 cm.
Museo d'Orsay, Parigi.
Caratteristica
principale
di
questa corrente, non fu la scelta
dei soggetti e temi delle loro
opere, ma l'aver superato il
concetto
dell’arte
legata
all'imitazione naturalistica della
realtà.
I colori primari furono usati in
funzione
decisamente
antinaturalistica, alberi viola e
figure umane rosse, scelti ed
accostati
liberamente
ed
arbitrariamente secondo una
coerenza insita esclusivamente
nell'armonia della composizione.
La prospettiva viene ignorata ed
il
senso
della
profondità
prodotto dalla visione di scorcio
su un piano unico e dal
contrasto cromatico.
Il Fauvismo (1905-1907): la tecnica e i colori
Quello che contava per i Fauves
non era il significato dell'opera, il
chiaroscuro o la prospettiva, ma la
semplificazione
delle
forme,
l'immediatezza e il colore.
I dipinti dei Fauves attirarono
derisione ed insulti; il critico
Camille Mauclair (1872-1945), per
esempio, scrisse che "Un barattolo
di pittura è stato lanciato in faccia al
pubblico".
Ma ci furono anche recensioni
favorevoli. Gertrude e Leo Stein
André Derain, Big Ben, 1906. Musée comprarono il quadro che attirava i
peggiori insulti: Donna con cappello
d'Art Moderne, Troyes
di Matisse.
Il Fauvismo (1905-1907): l’eredità artistica
Henri Matisse, I tetti di Collioure, 1905.
Museo dell'Ermitage, San Pietroburgo
L'esperienza del Fauvismo fu di
breve durata, già verso il 1907
poteva dirsi conclusa, ma la sua
influenza sulla storia dell'arte fu
importantissima e persistente. Il
fauvismo raggiunse il suo apice nel
Salon d'Automne del 1905 nel
quale esposero Henri Matisse,
Andrè
Derain,
Maurice
de
Vlaminck, Orthon Friesz, Albert
Marquet, Georges Rouault, e
continuò con il Salon des
Indépendants del 1906 con Raul
Dufy (1906). Dal 1907 i membri del
gruppo si allontanarono gli uni
dagli altri: per molti di loro il
fauvisme era stato una fase
momentanea attraverso la quale
passare per sviluppare stili diversi.
Il Fauvismo (1905-1907): l’eredità artistica
Maurice de Vlaminck, Case a Chatou,1905.
La
breve
durata
del
movimento
(1905-1908
circa) fu dovuta non solo
alla
mancanza
di
un
programma ben preciso,
ma anche all'esaltazione
della "pittura pura" e del
"colore esplosivo", che
dovevano da soli creare la
forma e divenire realtà.
Paradossalmente,
all'eccesso
dei
Fauves
seguì il successo del
cubismo,
visto
come
desiderio della forma e di
una
organizzazione
maggiore, che ponesse un
freno all'assoluta libertà del
colore.
Il Fauvismo (1905-1907): gli esponenti principali
La figura più importante del gruppo
fauvista fu Henri Matisse che usò
colori vividamente contrastanti fin
dal principio.
Nei dipinti di Matisse si nota la
violenza dei colori, l'assenza di
ombre e luci con una prospettiva
appena accennata. I valori più
importanti sono per Matisse la libertà
e la immaginazione nell'uso e nelle
scelte degli elementi che concorrono
a formare la composizione, secondo
l'insegnamento del loro maestro
Gustave Moreau: "Non credo alla
realtà; né di quello che vedo né di
quello che tocco, ma unicamente a
quella del mio sentire interiore.
Henri Matisse, Donna con cappello, 1905.
Museum of Modern Art, San Francisco
Il Fauvismo (1905-1907): gli esponenti principali
Henri Matisse, La Stanza in Rosso,
1908. Museo dell'Ermitage, San
Pietroburgo
In questa sua opera emblematica
del periodo fauves, Matisse
visualizza la scena in un interno
borghese, una camera con una
finestra, in angolo a sinistra,
attraverso la quale si intravede
un paesaggio. I colori dominanti
in quest’opera sono i primari
rosso, blu e giallo
e la costruzione prospettica appena accennata anche dalla sedia e
dallo spessore del muro in cui è ritagliata la finestra, si annulla
completamente nel resto del dipinto proprio a causa dello stesso
colore rosso. Da ciò si capisce che l’artista con questo quadro non
vuole rappresentare uno spazio reale, ma invece una dimensione
interiore ed emotiva.
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