Una Partnership per il clima Editoriale Susanne Ruoff Direttrice generale, La Posta Svizzera SA Un’azienda conscia del proprio dovere I cambiamenti climatici sono ormai una realtà anche in Svizzera. Un esempio inequivocabile è proprio davanti alla mia porta di casa. Sopra alla località in cui abito, Crans-Montana, si trova la «Plaine Morte», uno dei ghiacciai più maestosi delle Alpi, che si estende su una superficie di circa otto chilometri quadrati e arriva fino a 200 metri di profondità. Sembra incredibile, ma numerosi indizi non lasciano adito a dubbi: fra meno di cent’anni non ne resterà alcuna traccia. Dobbiamo pertanto intervenire ora con misure concrete per proteggere il nostro ambiente. Quale azienda di proprietà della Confederazione, la Posta ha una responsabilità particolare. Tre anni fa ci siamo prefissati l’obiettivo di ridurre le emissioni annue di CO2 di 15 000 tonnellate: obiettivo più che raggiunto con 18 500 tonnellate di emissioni prodotte in meno. La realizzazione di tale obiettivo è stata possibile scandagliando ogni singola unità aziendale per rilevarne il potenziale di riduzione. Oggi un terzo del nostro parco veicoli funziona con energia ecologica, biogas o idrogeno. Stiamo installando impianti fotovoltaici sui tetti di sedici grandi edifici e ricaviamo il 100% dell’energia da energie rinnovabili prodotte in Svizzera. Il nostro obiettivo di protezione ambientale fino al 2016 è ancora più ambizioso: aumentare la nostra efficienza di CO2 del 10% rispetto al 2010. E ci riusciremo sfruttando in modo mirato il potenziale di efficienza e puntando su soluzioni tecnologiche di ultima generazione. Lo dobbiamo all’ambiente e alle generazioni future. Thomas Vellacott CEO, WWF Svizzera I mutamenti climatici impattano sulla nostra economia per miliardi di franchi. Le aziende che si preoccupano unicamente di massimizzare i profitti a breve termine, controbattono spesso che le misure di tutela del clima influenzerebbero negativamente lo sviluppo dell’economia. In realtà accade l’esatto opposto. La protezione del clima presenta innegabili vantaggi sia per le aziende sia per l’economia, sempre che si riesca ad andare oltre i risultati trimestrali. La Posta ha riconosciuto la giustezza di questa analisi, e dal 2009 è membro del gruppo «WWF Climate Savers», nell’ambito del quale s’impegna a ottimizzare i propri consumi energetici e a ridurre le proprie emissioni di CO2. È bello sapere che ci sono aziende come la Posta, aziende che non si limitano a lamentarsi, ma che agiscono concretamente per la protezione del clima. Colgo quindi l’occasione per ringraziare la Posta per questo impegno a favore del nostro futuro. Staccare qui e inviare la cartolina! L’inerzia ha un prezzo Steingletscher, Alpi urane © Foto: Philippe Sainte-Laudy Senza l’effetto serra naturale, la vita sulla Terra, almeno nelle sue forme attuali, sarebbe impossibile. Invece di una temperatura media terrestre di 15 gradi Celsius, al suolo le temperature sarebbero glaciali e si aggirerebbero attorno ai -18 °C. www.wwf.ch Volete fare qualcosa per il clima? Percorrete a piedi o in bici i tragitti più brevi. Fa bene all’ambiente e alla salute! Come nasce l’effetto serra? I gas serra circondano il nostro pianeta e, come una membrana protettiva, lo difendono. I raggi del sole possono penetrare questa membrana e raggiungere la superficie della Terra. I gas serra riducono la dispersione delle radiazioni termiche nello spazio e fanno in modo che il calore venga immagazzinato, impedendo alla Terra di coprirsi di ghiacci. Questo è l’effetto serra naturale. Quanto maggiore è la concentrazione di gas serra, tanto maggiore sarà l’aumento delle temperature sulla Terra. E la responsabilità per l’aumento della concentrazione dei gas serra grava principalmente sull’uomo e sulle sue attività. Vado a fare la spesa in bicicletta. A. Sommer, informatica, Wallisellen ZH I gas serra più importanti CO2 – anidride carbonica: a causa delle attività dell’uomo, dagli albori dell’industrializzazione a oggi la concentrazione di CO2 nell’atmosfera è aumentata del 40%. L’anidride carbonica è il gas che più contribuisce all’effetto serra di origini antropiche. Dall’inizio dell’industrializzazione il consumo di vettori energetici fossili è aumentato di 60 volte. In Svizzera il consumo di combustibili fossili rappresenta l’80% dell’intero impatto climatico. E gran parte di questa quota va ascritta al traffico motorizzato. CH4 – metano: secondo gas serra in ordine d’importanza, il metano contribuisce per il 20% all’effetto serra ed è prodotto dai processi di fermentazione. Principali fonti di emissione sono gli animali da reddito, le risaie irrigate, la produzione di petrolio, gas e carbone e le discariche. Dall’inizio dell’industrializzazione la concentrazione di metano nell’atmosfera è triplicata. N2O – protossido di azoto: contribuisce per circa il 6% al riscaldamento del clima globale e, indirettamente, anche all’assottigliamento dell’ozonosfera. Il protossido d’azoto viene generato dalla concimazione del suolo nell’agricoltura intensiva. Il nostro stile di vita riscalda il pianeta Un volo Zurigo-Miami andata e ritorno causa, a persona, l’emissione di una quantità di CO2 pari a quella emessa da un’auto di media cilindrata in un anno. Chi usa i mezzi pubblici produce un quarto delle emissioni di CO2 prodotte da chi viaggia in auto. Siamo abituati a poter acquistare fragole e asparagi in tutte le stagioni, alimenti che devono essere trasportati per mezzo mondo. I nostri comportamenti, per la protezione del clima, sono decisivi, e adottare uno stile di vita sostenibile è più importante che mai. 40% Il 40% circa delle emissioni di CO2 in Svizzera è generato dal traffico stradale. Le conseguenze del riscaldamento globale Anche un piccolo aumento della temperatura media terrestre in conseguenza dell’effetto serra ha serie ripercussioni sull’uomo e la natura. Precipitazioni intense, colate di fango e inondazioni sono in aumento in tutto il pianeta. Dal canto loro, le regioni aride sono invece colpite da siccità sempre più forti. Questi eventi metereologici estremi mietono moltissime vittime: numerosi animali e piante si estinguono, mentre nei paesi poveri molte persone vengono duramente colpite. Recenti studi prevedono un innalzamento dei livelli dei mari di quasi un metro entro la fine del secolo, dopodiché la situazione si aggraverà ancor di più. Per gli Stati insulari e le regioni situate a basse altitudini, come Hong Kong o Londra, tutto ciò significherà inondazioni, erosione e devastazione. L’aumento delle concentrazioni di CO2, inoltre, tende a inacidire i mari, un processo che colpisce soprattutto organismi sensibili come, ad esempio, i coralli e le alghe calcaree che popolano il reef australiano. Nel caso di un aumento troppo elevato delle temperature, c’è da aspettarsi una minore produttività agricola dovuta, ad esempio, alla maggiore frequenza delle siccità. A causa dell’aumento della temperatura, infine, alcune malattie tropicali come la malaria, la dengue o il colera stanno già ricominciando a diffondersi. Da due anni, ormai, mangio carne non più di tre volte la settimana. M. Corneau, impiegato del commercio al dettaglio, Vevey VD Nicholas Stern, economista britannico, prevede che, se non saranno adottate contromisure, i costi generati dal riscaldamento globale ammonteranno almeno al 5% del PIL mondiale. In Svizzera, per ogni grado di surriscaldamento evitato, si potrebbe risparmiare fino a 1 miliardo di franchi l’anno. Nello spazio alpino i mutamenti climatici sono particolarmente evidenti: dal 1870 in Svizzera sono scomparsi 100 ghiacciai. Se le temperature continueranno a salire, non ne resterà più neppure uno. Tutto ciò avrebbe conseguenze gravi per la natura e il turismo svizzero. In Svizzera i prodotti animali sono responsabili per il 48% delle emissioni legate al settore alimentare. Staccare qui e inviare la cartolina! 48% Il WWF e la politica Tartaruga marina, Dermochelys coriacea © Foto: Waterframe Le tasse sul CO2 per i combustibili devono perciò essere aumentate a tal punto da rendere attrattive le ristrutturazioni energetiche degli edifici, la sostituzione di riscaldamenti a nafta e a gas con impianti clima-compatibili, nonché l’uso oculato degli impianti di riscaldamento nelle abitazioni. www.wwf.ch Volete fare qualcosa per il clima? Quando acquistate una TV, un aspirapolvere o un altro elettrodomestico, scegliete i modelli energeticamente più efficienti consigliati da Topten.ch. In Svizzera le principali fonti di gas serra sono gli impianti di riscaldamento, il traffico stradale e il traffico aereo. Nonostante la revisione della legge sul CO2, le misure in questi ambiti sono ancora troppo timide per contribuire adeguatamente alla riduzione delle emissioni mondiali. Per quanto riguarda il traffico occorrerebbe avviare la conversione del parco veicoli nell’ottica di una riduzione dei consumi di carburante e di una eliminazione degli sprechi. La politica, inoltre, dovrebbe imporre direttive più severe agli importatori d’auto e aumentare il prezzo di benzina e diesel. In tal modo la politica creerebbe i necessari incentivi all’acquisto dei veicoli efficienti e ne promuoverebbe la diffusione. A livello europeo, infatti, la Svizzera possiede il parco veicoli con il peggior impatto climatico. Il WWF, perciò, osserva da molto vicino il mondo politico, intervenendo dove è necessario e impegnandosi a favore di condizioni quadro che facilitino la riduzione delle emissioni di CO2. Il WWF e l’economia Anche il mondo economico ha bisogno di un quadro politico chiaro per poter effettuare investimenti di lungo termine e ridurre le proprie emissioni di CO2. L’economia dovrebbe azzerare gradualmente i consumi di carbone, petrolio e gas, da una parte migliorando l’efficienza, dall’altra utilizzando fonti energetiche rinnovabili. Solo così sarà davvero possibile centrare gli obiettivi della svolta energetica: l’uscita dall’atomo e l’abbandono delle energie fossili. Le aziende dovrebbero convertirsi a vettori energetici rinnovabili ed ecocompatibili. Esse, inoltre, dovrebbero darsi obiettivi di efficienza energetica ambiziosi e adottare le necessarie misure per poterli raggiungere in modo continuativo. Tra tali misure citiamo l’impiego sistematico di impianti e apparecchi efficienti a livello energetico. Le aziende potrebbero risparmiare un terzo dei loro attuali consumi elettrici se i climatizzatori, i computer, le stampanti degli uffici o le macchine negli impianti industriali funzionassero unicamente quando i collaboratori lavorano e li utilizzano. La Posta: stesse prestazioni con meno energia Per mettere in moto la Posta serve molta energia. Ogni giorno e ogni notte circolano fino a 16 000 autocarri, bus, scooter e autoveicoli in tutto il Paese per far sì che tutti i cittadini svizzeri ricevano puntualmente la loro posta e pendolari e turisti raggiungano in tempo la loro destinazione. Circa 60 000 collaboratori lavorano in 2700 edifici amministrativi e d’esercizio che consumano energia. Per arrivare sul posto di lavoro i collaboratori della Posta percorrono ogni giorno oltre un milione di chilometri. Obiettivi ambiziosi La Posta di obiettivi ne ha già raggiunti molti. Già due terzi dei 7500 scooter postali funzionano con energia ecologica svizzera e dal 2016 lo farà l’intera flotta. In 1000 dei suoi edifici la Posta sta adottando misure di ottimizzazione dell’energia con ripercussioni positive sotto il profilo economico e climatico. Con il suo obiettivo di aumentare l’efficienza di CO2 del 10% rispetto al 2012 entro il 2016, puntiamo ancora più in alto. La Posta interviene lì, dove si registrano consumi più alti e dove si cela pertanto il potenziale di riduzione maggiore: sui veicoli, sugli edifici e sulla mobilità del personale. È in questi ambiti che nei prossimi anni la Posta sfrutterà ulteriormente il potenziale di risparmio con misure mirate. E ciò è possibile soltanto puntando sulle tecnologie più moderne e sull’impiego di energia proveniente al 100% da fonti rinnovabili svizzere. Inoltre la Posta conta sull’impegno del proprio personale. 1. Move Center Dal 2014 i collaboratori e le collaboratrici della Posta potranno condividere i loro viaggi di servizio con altri colleghi risparmiando così energia. I percorsi saranno registrati su una piattaforma online e si potrà effettuare una ricerca automatica dei compagni di viaggio idonei. Conducenti e passeggeri si valuteranno poi reciprocamente. 2. Eco-Drive Specialisti insegnano ai conducenti postali come assumere un comportamento di guida attento al risparmio energetico. Adottando semplici accorgimenti, come una pressione sufficiente dei pneumatici, cambiare tempestivamente marcia e una guida previdente è possibile risparmiare fino al 5% di carburante. 3. Impianti fotovoltaici sugli edifici postali Entro il 2016 la Posta vuole dotare di impianti fotovoltaici sedici edifici dislocati su tutto il territorio svizzero. Ciò le consentirà di immettere nella rete 7600 MWh annui di energia solare, pari al consumo di energia di circa 2100 famiglie tipiche. 4. Motori ecologici Nel trasporto merci e viaggiatori la Posta sottopone costantemente a test sistemi propulsivi e carburanti alternativi e con una maggiore efficienza energetica. Dal 2011 ad esempio AutoPostale impiega quotidianamente autobus a celle a combustibile. La Posta sperimenta inoltre l’impiego di nuove forme di motori ibridi. La nostra impronta ecologica: 2,8 pianeti Con le nostre abitudini alimentari, il nostro modo di vestirci, di spostarci e di abitare, lasciamo un’impronta sulla Terra. Per produrre generi alimentari e beni industriali, per far funzionare frigoriferi, auto e riscaldamenti abbiamo bisogno di petrolio, carbone, legno o altre risorse che estraiamo dal nostro pianeta. Se tutti vivessero come viviamo noi in Svizzera, per la produzione di tali risorse occorrerebbero 2,8 pianeti. Un’impronta ecologica superiore a 1 significa che una persona consuma in un anno più risorse di quante la Terra possa mettergli a disposizione nel medesimo lasso di tempo. Con il proprio stile di vita, insomma, tale persona sfrutta in modo eccessivo il pianeta. Di pianeti, tuttavia, ne abbiamo uno solo, e dobbiamo farcelo bastare. Per questo è necessario adottare uno stile di vita che rispetti i limiti naturali della Terra. La suddivisione dei diversi ambiti della nostra vita mostra bene come il nostro impatto sul pianeta sia generato soprattutto dai consumi, dall’alimentazione, dall’abitare e dalla mobilità. Alcuni studi, inoltre, dimostrano come la via per raggiungere una felicità duratura non passi dalle cose materiali, bensì da una maggiore sostenibilità. Buono a sapersi! Ad approfittarne, infatti, sono sia gli uomini sia la natura. L’impronta ecologica degli svizzeri Alimentazione 10% Abitare (superficie abitativa, riscaldamento, elettrodomestici, acque di scarico, rifiuti, ecc.) Mobilità (auto, trasporti pubblici, aereo) Consumi (tempo libero, vestiti, edilizia abitativa, pranzi al ristorante, ecc.) Servizi pubblici (Stato, salute) 28% 31% 12% 19% 20% Mangiate carne al massimo tre volte la settimana. In tal modo potrete ridurre la vostra impronta ecologica alimentare del 20%. Privilegiate inoltre i prodotti locali e di stagione. 16% 31% Vestiti, mobili, attività nel tempo libero: con il 31% anche i nostri consumi hanno il loro peso. Acquistate cose belle, resistenti e di qualità. Molte le trovate anche di seconda mano. Staccare qui e inviare la cartolina! In Svizzera il traffico aereo è responsabile per il 16% dell’impatto climatico. Un solo volo può causare una quantità di emissioni di CO2 pari a quelle emesse da un’auto durante un anno. Per le vostre vacanze scegliete mete vicine e viaggiate in treno: è più ecocompatibile. Quando sei ecologico? E dove puoi migliorarti? Verificalo facendo il nostro test. 1. Con che frequenza mangi carne e pesce? Panda gigante, Ailuropoda melanoleuca © Foto: ZSSD / Minden Pictures / FLPA Quotidianamente Mai 2–3 volte la settimana www.wwf.ch Volete fare qualcosa per il clima? Fate pochi bucati, riempiete sempre completamente il cestello della lavatrice e lavate alle temperature più basse. Quanto è grande la tua impronta ecologica? 3. Cosa preferisci fare durante il tempo libero? 9 1 3 2. Dove hai trascorso prevalentemente le tue ferie? Nei paesi confinanti In Svizzera Oltreoceano 3 1 8 Escursioni a piedi, sport, fai-da-te Sci, sport motorizzati, shopping Lettura, giardinaggio, relax 3 6 1 Valutazione: Auto o moto Mezzi pubblici A piedi o in bici Ora somma i punti che hai ottenuto per ogni risposta e scopri il tuo profilo. 6. Quali sono le dimen- 4. Con quale mezzo vai al lavoro? sioni della tua super10 5 1 5. Come descriveresti le tue abitudini di acquisto? Talvolta acquisto più del necessario 4 Acquisto molto e con molta frequenza 8 Compro solo il necessario 1 ficie abitabile riscaldata (superficie divisa per il Meno di 20 punti: bravo! Non c’è molto da migliorare. Complimenti! numero di persone)? Meno di 30 m2 Da 30 a 60 m2 Più di 60 m2 1 5 8 Più di 40 punti: mi spiace, ma la tua impronta è davvero troppo grande! Cerca di applicare uno o due consigli di questo opuscolo nel tuo quotidiano. 7. Quando acquisti prodotti alimentari privilegi alimenti biologici e di stagione? A volte Sì, sempre Il più delle volte no Da 20 a 40 punti: vabbè, sei nella media, ma è 2,8 volte di troppo. Puoi fare di meglio. 3 1 6 Rifletti sulle tue abitudini quotidiane e calcola la tua impronta ecologica su www.wwf.ch/footprint. Utilizzo prese multiple con interruttore. In questo modo, con un solo clic, evito i consumi in stand-by di molti apparecchi. R. Donati, artista visiva, Brissago TI 20% In un’economia domestica svizzera media, il 20% dei consumi elettrici va perso con la modalità stand-by. Impressum: Edizione e redazione WWF Svizzera, casella postale, 8010 Zurigo. © WWF Svizzera 2014 © 1986 Panda simbolo WWF ® «WWF» é un marchio registrato del WWF. Stampato su Cyclus, carta riciclata al 100%. Stampa ecosostenibile, Kom 753/13 © Imagini: pagina 1: travelbild.com/Alamy, p. 2: La Posta Svizzera SA, p. 3: WWF Svizzera, p. 6: istockphoto, p. 9: Suzi Eszterhas/Minden Pictures/FLPA, p. 10/11: La Posta Svizzera SA, flinc AG WWF Svizzera Piazza Indipendenza 6, Casella postale 6501 Bellinzona Tel.: 091 820 60 00, Fax: 091 820 60 08 [email protected], wwf.ch Offerte: CP 80-470-3