A cura del GECAV A cura di Giuliano Mazzoli Sicurezza in operazioni con l’Elisoccorso Manuale per operatori dell’ emergenza territoriale Pag. 1 Questo opuscolo è stato prodotto dall’ Infermiere Mazzoli Giuliano, Coordinatore di Volo Sanitario presso la Base Elisoccorso di Bologna dal 1988 al 2006. Elisoccorso 1 A cura del GECAV Elisoccorso Elisoccorso Storia - Configurazioni Comunicazioni Radio Target - Atterraggio Sbarco - Imbarco - Decollo Pag. 2 PREFAZIONE All’ interno del suddetto opuscolo , sono raccolti i moduli formativi, creati per la diffusione delle problematiche inerenti il soccorso sanitario con l’elicottero. Le informazioni in essi contenute sono destinate al personale sanitario allo scopo di ottenere un’efficace e proficua collaborazione con l’equipaggio dell’elisoccorso. Elisoccorso 2 A cura del GECAV Storia - Configurazioni La storia HEMS 14 giugno 1986 Bologna 4 luglio 1987 Ravenna 18 luglio 1988 Parma e HEMS / SAR 21 giugno 2000 Pavullo nel Frignano(MO) in Emilia Romagna Pag. 3 La storia dell’ elisoccorso in Emilia Romagna inizia il 14 giugno 1986 a Bologna dove alle h. 9.17 veniva effettuata la prima missione di elisoccorso con un equipaggio sanitario strutturato e coordinato da una centrale operativa provinciale. L’attività, iniziata a carattere sperimentale, cominciò il 14 giugno 1986 e terminò il 31 ottobre 1986 per poi riprendere il 22 dicembre 1986 ancora sperimentalmente sino al febbraio 1987 , ma allo scadere di quella data il servizio non fu mai interrotto. La realizzazione di tale progetto fu possibile grazie all’ iniziativa congiunta promossa dalla Regione Emilia Romagna con l’ allora U.S.L. 27 , ACI 116 , l’ apporto tecnico di AGIP Petroli e quello operativo di “Bologna Soccorso”. Elisoccorso 3 A cura del GECAV Storia - Configurazioni Configurazione HEMS HEMS & SAR Basi Elisoccorso territorio pianeggiante Configurazione Parma Pavullo Bologna Ravenna HEMS/SAR Base Elisoccorso territorio montano Pag. 4 Le sigle HEMS e SAR sono attualmente utilizzate dalla normativa aeronautica in vigore per definire le modalità operative degli elicotteri di soccorso. HEMS = HELICOPTER EMERGENCY MEDICAL SERVICE SAR = SEARCH AND RESCUE Gli elicotteri HEMS effettuano esclusivamente missioni sanitarie classificabili in: ‐trasporti primari quando l’ elicottero interviene direttamente sul luogo dell’ evento prestando le prime cure sul posto agli utenti infortunati o colti da malore; ‐trasporti secondari quando l’ elicottero interviene per trasportare un utente da un ospedale all’ altro per competenza di cure ed assistenza specialistica. Gli elicotteri HEMS/SAR effettuano: ‐ interventi sanitari utilizzando tecniche SAR e cioè : ‐ sbarco di equipè e materiale all’ hovering ‐ sbarco di equipè e materiale con verricello ‐ interventi di recupero di infortunati o feriti in scenari ostili e/o non raggiungibili con mezzi ruotati Elisoccorso 4 A cura del GECAV Storia - Configurazioni Equipaggio HEMS durante missione primaria Pag. 5 CONFIGURAZIONE HEMS REGIONE EMILIA ROMAGNA ‐ Comandante Pilota: siede sul lato destro della cabina di pilotaggio con compiti e responsabilità esclusivamente inerenti la professione. ‐ Coordinatore di volo sanitario infermiere CVS: siede sul lato sinistro della cabina di pilotaggio;supporta il pilota nella consultazione della cartografia aeronautica; collabora con il pilota per il reperimento del target; mantiene i contatti radio e telefonici con le Centrali Operative e i mezzi 118;garantisce la sicurezza a terra durante le operazioni con rotori fermi e/o in movimento;svolge compiti di coordinamento sanitario, di referente del triage e di interfaccia con le Centrali Operative 118. ‐ Medico rianimatore : siede alle spalle del CVS nella cabina sanitaria; sono subordinate alle sue valutazioni l’esecuzione di trasporti secondari e le priorità di trasporto e destinazione nelle missioni primarie. ‐ Assistente di Volo sanitario infermiere AVS : siede sulla panchetta destra; svolge funzioni di assistenza infermieristica diretta. Elisoccorso 5 A cura del GECAV Storia - Configurazioni Equipaggio HEMS/SAR durante un operazione di sbarco in hovering durante una vericellata Pag. 6 CONFIGURAZIONE HEMS/SAR REGIONE EMILIA ROMAGNA ‐ Comandante Pilota : siede sul lato destro della cabina di pilotaggio con compiti e responsabilità esclusivamente inerenti la professione. ‐ Tecnico Verricellista : siede sul lato sinistro della cabina di pilotaggio, supporta , insieme al T.E.S., il Pilota nella consultazione della cartografia aeronautica, collabora con il Comandante per il reperimento del target, garantisce la sicurezza durante le operazioni a terra con rotori fermi e/o in movimento, gestisce direttamente e in collaborazione con il Pilota e il T.E.S. le operazioni al verricello. ‐ Tecnico elisoccorso T.E.S. : siede alle spalle del Pilota nella cabina sanitaria,è una figura tecnica prevista dalla normativa vigente in Italia necessaria per eseguire in sicurezza interventi di soccorso in ambiente ostile, supporta il Tecnico Verricellista ed il Pilota nella consultazione della cartografia, collabora con il Pilota per il reperimento del target, mantiene i contatti radio e telefonici con le Centrali Operative e i mezzi 118 . ‐ Medico : siede sulla panchetta longitudinale destra nella cabina sanitaria, sono subordinate alle sue valutazioni le priorità di trasporto e destinazione nelle missioni primarie. ‐ Infermiere : siede sulla panchetta longitudinale destra nella cabina sanitaria alla sinistra del medico, svolge funzioni di assistenza infermieristica diretta. Elisoccorso 6 A cura del GECAV Comunicazioni Radio COMUNICAZIONI RADIO AMBULANZA ‐ ELICOTTERO CHIARE PRECISE SINTETICHE Pag. 7 COMUNICAZIONI RADIO AMBULANZA ‐ELICOTTERO Le comunicazioni radio con l’ eliambulanza devono essere effettuate nel rispetto delle istruzioni operative in essere : Istruzione Operativa 721/ bs.1 emessa in data 29/05/2002 – Punto 7 : “ Le comunicazioni prolungate di coordinamento tra mezzi di soccorso sanitario impegnati nella stessa emergenza, dovranno forzatamente avvenire sul canale 23 di “DIRETTA” , ma dovranno comunque risultare : CHIARE – PRECISE – SINTETICHE. Elisoccorso 7 A cura del GECAV Comunicazioni Radio Comunicare se necessario intervento utilizzando il termine CONFERMATO Mantenere un operatore in ascolto radio per GUIDARE l’elicottero RISPONDERE alle chiamate radio del CVS o del TES utilizzando il canale 23 Pag. 8 Dopo avere CONFERMATO alla CO 118 l’eventuale invio dell’ equipe ALS elitrasportata , agire secondo le seguenti modalità : ‐ quando possibile fare sempre in modo che un operatore, solitamente l’autista, rimanga in ascolto radio per mantenere i contatti con l’ elicottero, ‐ rispondere alle domande poste dall’ operatore dell’ elicottero, attenendosi strettamente a ciò che viene richiesto ed evitando quindi di fornire informazioni non richieste o verosimilmente inutili in quella fase delle operazioni. Se per qualsivoglia motivo non risulta possibile il contatto radio con l’ eliambulanza fare riferimento alla C.O. 118. Elisoccorso 8 A cura del GECAV Comunicazioni Radio Patologia non traumatica stato di coscienza sesso e età utente sintomo prevalente parametri vitali Pag. 9 Se trattasi di PATOLOGIA NON TRAUMATICA fornire informazioni relative a: •stato di coscienza •sesso e età approssimativa dell’ utente •sintomo oggettivo e/o soggettivo prevalente •valori parametri vitali ( P.A. , F.C. , F.R. , SpO2) Elisoccorso 9 A cura del GECAV Comunicazioni Radio Patologia traumatica Dinamica evento Numero e tipo di mezzi Numero feriti Codici indicativi di gravità Pag. 10 Se trattasi di PATOLOGIA TRAUMATICA fornire le seguenti informazioni relative a : •dinamica evento (incastrato, sbalzato, proiettato, precipitato , ecc.) •numero e tipo di mezzi coinvolti •numero feriti e codici indicativi di gravità Elisoccorso 10 A cura del GECAV Target - Atterraggio Criteri per scelta dell’area d’atterraggio area pianeggiante di metri 5 x 5 lontana da teleferiche e linee elettriche con traiettoria di avvicinamento e inclinazione massima di 15°‐20° fondo terreno compatto Pag. 11 Scelta della zona di atterraggio Nella scelta dell’area d’atterraggio va sempre tenuto presente che maggiori sono le difficoltà d’atterraggio e le asperità del terreno, minore è il margine di sicurezza in caso d’emergenza. Ricorda : le caratteristiche del mezzo consentono l’atterraggio in spazi molto ristretti e su terreni non preparati , ma l’ elicottero non può atterrare ovunque. Per la scelta dell’area d’atterraggio considerare, per quanto possibile, i seguenti criteri: •area pianeggiante di metri 5 x 5 (pendenza massima 8°) all’interno di una zona libera da ostacoli di metri 30x30 ; •area lontana da teleferiche, linee elettriche e sgombra da oggetti leggeri che sollevati dal flusso del rotore possono provocare danni all’elicottero o agli astanti (indumenti, coperte, lenzuola, teli di nylon, cartoni, lamiere, bidoni o contenitori vuoti, ecc.) ; •la traiettoria d’avvicinamento deve essere libera da ostacoli alti ed avere un’inclinazione massima di 15°‐20°; •il fondo del terreno deve essere compatto: sono idonei prati, campi sportivi, ampi spazi asfaltati; sono da evitare piazzole ricoperte da fogliame, polvere, sabbia, neve farinosa; Se cause di forza maggiore impongono la scelta di un’area polverosa, dovrà essere abbondantemente bagnata prima dell’atterraggio; se ciò non fosse possibile escludere la possibilità di utilizzare quella zona. Le piazzole a fondo nevoso devono essere ben battute per accertarsi della consistenza del fondo e per impedire il sollevamento di neve farinosa. Se l’atterraggio dovesse avvenire su una strada, sarà necessario bloccare il traffico su tutta la carreggiata in entrambe le direzioni e mantenere tutti i veicoli, compresi quelli di soccorso, a debita distanza di sicurezza cioè a circa 30 metri dal punto in cui presumibilmente atterrerà l’ elicottero. Elisoccorso 11 Target - Atterraggio Le caratteristiche del mezzo consentono l’atterraggio in spazi molto ristretti e su terreni non preparati , ma l’ elicottero non può atterrare ovunque. Pag. 12 Target - Atterraggio Le piazzole a fondo nevoso devono essere ben battute per accertarsi della consistenza del fondo e per impedire il sollevamento di neve farinosa. Pag. 13 A cura del GECAV Target - Atterraggio Segnalare la presenza di linee elettriche Pag. 14 Ricorda : la decisione sull’ idoneità del punto di atterraggio e’ competenza esclusiva del comandante il quale e’ il diretto responsabile di tutte le operazioni : se il contesto sanitario lo consente l’ equipaggio dell’ambulanza potrà eventualmente identificare una zona che , a sua volta, dovrà essere ritenuta idonea dal pilota. A tal proposito, la C.O. 118 di Bologna, ha indicato su un apposito link del proprio sito internet , i punti di atterraggio per ogni località del proprio territorio di competenza. Elisoccorso 14 A cura del GECAV Target - Atterraggio Atterraggio su viadotto autostradale A1 km 250 Nord Pag. 15 Questa è un’ eccezione alla regola in quanto è sempre il comandante che sotto la propria responsabilità decide se una zona è sicura e quindi idonea per un atterraggio su un sito occasionale tipico dell’ attività HEMS/ SAR. Elisoccorso 15 A cura del GECAV Target - Atterraggio In corso di T comunicazione con l’elicottero per l’identificazione del target utilizzare il codice orologio Pag. 16 COME GUIDARE L’ ELICOTTERO SUL TARGET Non essendo sempre facile individuare dall’alto il luogo dell’atterraggio, le indicazioni dell’ambulanza presente sul luogo dell’intervento sono fondamentali per guidare l’elicottero sul posto. Quando l’ aeromobile arriva in zona di operazioni comunicare via radio la propria posizione utilizzando il codice dell’orologio: bisogna individuare in quale direzione si trova la nostra posizione rispetto all’elicottero, immaginando quest’ ultimo al centro del quadrante di un orologio con la prua ad ore 12. Nell’esempio sottostante la comunicazione sarà: “siamo a tue ore 10” Elisoccorso 16 A cura del GECAV Target - Atterraggio Per favorire il reperimento del target è possibile utilizzare anche : Terminale di bordo ( coordinate geografiche) Indumenti ad alta visibilità Punti di riferimento visibili dall’alto Livello territorio montano Ambulanza con i dispositivi d’ emergenza visivi attivati Pag. 17 Ai fini di una precoce identificazione del target da parte dell’ elicottero risulta di fondamentale importanza: ‐ utilizzare indumenti ad alta visibilità (corpetto e/o giacca antivento impermeabile); ‐ fornire all’ elicottero informazioni circa la presenza di punti di riferimento ben visibili dall’ alto come ad esempio: campanili, capannoni , silos , torri , cimiteri , particolari coltivazioni agricole (es. vigneti ,mais , girasoli ); ‐ segnalare l’ esatta posizione del target, quando ci si trova in territorio montano , considerando come riferimenti: il fondovalle, la zona a mezza costa, il crinale. ‐ parcheggiare l’ ambulanza in posizione visibile, con i dispositivi visivi d’ emergenza attivati, ma al di fuori dell’area d’atterraggio. Se l’area d’atterraggio è ristretta, allontanare l’ambulanza in posizione di sicurezza solo quando si è avuta conferma dell’avvenuto avvistamento del target da parte dell’elicottero Ricorda : l’ elicottero vola su uno sfondo solitamente chiaro ed e’ ben udibile anche a distanza per cui e’ sempre l’ equipaggio dell’ ambulanza che prima sente e poi vede l’aeromobile , di conseguenza: iniziare immediatamente a comunicare e non cessare di guidare via radio l’ elicottero. L’elicottero ha una velocità di crociera tale, da coprire le distanze in maniera estremamente veloce e da oltrepassare il target anche di diverse miglia se non lo si guida correttamente e precocemente ! Nel caso non sia possibile comunicare via radio, il punto d’atterraggio potrà essere segnalato con lenzuola o coperte, (da allontanare prima dell’atterraggio) disposti a forma di H. Se non fosse possibile procurarsi il materiale suddetto, attirare l’attenzione del pilota sventolando un asciugamano dai colori vivaci ; sono da sconsigliarsi berretti, sciarpe e quant ’altro possa costituire pericolo se sollevato dal flusso d’aria prodotto dai rotori. Si raccomanda inoltre , non appena ricevuta la comunicazione che l’ elicottero ha individuato il target , di allontanarsi velocemente dal punto in cui verosimilmente l’ aeromobile andrà all’ atterraggio. Elisoccorso 17 Target - Atterraggio Particolari coltivazioni agricole Fumogeno per chi ne è provvisto Pag. 18 ‐utilizzare il fumogeno, non solo fornisce indicazioni sull’ esatto target , ma anche sulla direzione del vento al suolo. Tale indicazione risulta molto importante per il pilota il quale imposta la traiettoria di discesa per l’ atterraggio che deve avvenire sempre controvento : l’ operatore si deve quindi posizionare spalle al vento in modo tale che il fumo gli sfili anteriormente. Elisoccorso 18 A cura del GECAV Target - Atterraggio Predisporre l’area di atterraggio accertandosi che non vi siano : persone estranee animali liberi Pag. 19 L’area prescelta per l’atterraggio dell’elicottero, deve essere predisposta in maniera tale da non presentare potenziali pericoli sia per l’aeromobile che per gli astanti siano essi cose o persone. Pertanto sarà cura del personale delle ambulanze predisporre ed accertarsi che: ‐non vi siano persone estranee in zona e, se presenti, allontanarle a distanza di sicurezza (100mt) avvisando gli interessati dei pericoli derivanti dall’atterraggio dell’elicottero, con particolare riferimento al sollevamento di fogliame, polvere, sabbia o neve farinosa (proteggersi in particolare gli occhi ); ‐non vi siano animali liberi in zona e, se presenti, accertarsi che siano trattenuti da qualcuno oppure che siano legati (la pericolosità dei cani di grossa e media taglia deriva ad esempio dal fatto che sono attirati dagli oggetti rotanti, in questo caso il rotore di coda dell’elicottero poiché produce ultrasuoni che il loro apparato uditivo percepisce e ai quali è molto sensibile); Elisoccorso 19 A cura del GECAV Target - Atterraggio Non vi siano oggetti liberi Pag. 20 ‐non vi siano oggetti che possano essere sollevati o spostati dal flusso d’aria generato dalle pale dell’elicottero (assi di legno, lamiere, biancheria stesa, ombrelli, tende e gazebo da campeggio). Elisoccorso 20 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo L’ ambulanza deve essere parcheggiata a distanza di sicurezza Pag. 21 L’ambulanza deve essere parcheggiata a distanza di sicurezza al di fuori dell’area di atterraggio (30 metri ) , in vista del pilota , con il freno di stazionamento inserito, i vetri e le portiere chiuse , per evitare lo scardinamento delle stesse e l’inquinamento del mezzo di soccorso prodotto dall’inevitabile e violento spostamento d’aria generato dalla manovra d’atterraggio dell’elicottero. RICORDA : e’ vietato l’ utilizzo di fettucce per delimitare la zona di atterraggio in quanto sono molto fragili e rompendosi potrebbero entrare in collisone con le pale dell’ elicottero. Elisoccorso 21 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo In nessun caso e’ consentito transitare o parcheggiare l’ambulanza al di sotto del rotore dell’ elicottero sia questo fermo o in movimento, in quanto i girevoli o le antenne potrebbero provocare ingenti danni alle pale. Pag. 22 COME AGIRE AD ATTERRAGGIO AVVENUTO Durante le fasi successive l’atterraggio dell’elicottero, è necessario adottare delle procedure volte a semplificare e standardizzare le operazioni attorno l’aeromobile, pertanto l’ equipaggio dell’ambulanza deve : ‐ avvicinarsi con il mezzo , se molto distanti dall’ elicottero, ad andatura lenta e solo quando i rotori si sono arrestati prestando particolare attenzione alle indicazioni fornite dal C.V.S. o dal Tecnico Vericellista ; ‐ parcheggiare l’ ambulanza mantenendo la distanza di sicurezza ( minimo 15 metri) al di fuori dell’ area di atterraggio e in vista del pilota ; ‐ inserire il freno di stazionamento; Elisoccorso 22 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Avvicinarsi all’ elicottero solo ed esclusivamente Area Proibita previa autorizzazione del CVS o del Tecnico Vericellista utilizzando l’area di accesso anteriore sinistra rispetto alla prua Zona Accesso Area Proibita Pag. 23 ‐ avvicinarsi , se richiesto dal CVS o dal Tecnico Vericellista , con estrema cautela interessando sempre l’area d’accesso anteriore sinistra rispetto alla prua dell’ elicottero salvo diverse indicazioni comunicate anticipatamente dal pilota e coordinati dal CVS o dal Tecnico Vericellista. Elisoccorso 23 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Avvicinarsi all’ elicottero in posizione china Pag. 24 Ogni singolo componente dell’ equipaggio dell’ ambulanza dovrà inoltre: ‐ avvicinarsi all’aeromobile in posizione china sia a rotori fermi che in movimento; Elisoccorso 24 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Non effettuare in prossimità del rotore salti per superare dossi , ostacoli , pozze di acqua o liquami Pag. 25 ‐ non effettuare , in prossimità del rotore salti per superare dossi, pozze d’ acqua o liquami e ostacoli in genere: la distanza delle pale dal suolo, negli atterraggi fuori campo, potrebbe essere non superiore ai 160 – 170 cm e quindi ad altezza d’ uomo; Elisoccorso 25 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Portare sempre il materiale voluminoso o lungo in maniera orizzontale e mai al di sopra della testa Pag. 26 ‐portare sempre il materiale voluminoso o lungo in maniera orizzontale e mai al di sopra della testa soprattutto in prossimità delle pale del rotore principale in quanto sarebbe sufficiente un minimo contatto tra le stesse ed un oggetto qualsiasi per compromette seriamente la funzionalità dell’aeromobile; Elisoccorso 26 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Avvicinarsi e allontanarsi sempre con cautela dal lato a valle Pag. 27 ‐avvicinarsi e allontanarsi sempre con cautela dal lato a valle, soprattutto se il terreno è in pendio o a fondo ed andamento irregolari in quanto anche in questo caso la distanza delle pale del rotore principale dal terreno potrebbe essere estremamente ridotta e quindi ad altezza d’ uomo; Elisoccorso 27 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Non avvicinarsi mai all’ elicottero dal settore posteriore Pag. 28 ‐non avvicinarsi mai all’elicottero dal settore posteriore, anche con rotore fermo: il rotore di coda gira ad altezza d’uomo ed è invisibile quando l’ elicottero è in moto ; verosimilmente effettuare questa manovra a rotori fermi può indurre a ripeterla anche quando questi sono in movimento con le ovvie e drammatiche conseguenze del caso. Elisoccorso 28 Sbarco - Imbarco - Decollo ATTENZIONE negli atterraggi fuori campo il rotore di coda può trovarsi a girare ad altezza uomo Rotore di coda intubato Rotore di coda tradizionale Pag. 29 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Attenersi scrupolosamente alle istruzioni impartite dal CVS o dal Tecnico Vericellista Non salire a bordo dell’ aeromobile Non cercare di chiudere le maniglie dei portelloni Pag. 30 COME AGIRE DURANTE LE FASI DI IMBARCO E DECOLLO: Intorno all’aeromobile attenersi esclusivamente alle istruzioni impartite dal CVS o dal Tecnico Vericellista ; in tutti i casi evitare di salire sull’elicottero, non manovrare gli sportelli, non cercare di chiudere le maniglie delle porte (hanno funzionamenti differenti rispetto a quelle delle automobili); Elisoccorso 30 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo Derive Trave di coda Prestare massima attenzione a: portelloni posteriori e antenne poste sul trave di coda non appoggiare oggetti sui pianetti di coda non urtare le derive Pianetti di coda Pag. 31 Nelle operazioni di imbarco della barella risulta di fondamentale importanza: ‐ prestare particolare attenzione a non danneggiare i portelloni posteriori e le antenne poste ai lati e nella parte inferiore del trave di coda; ‐ non appoggiare oggetti sopra i pianetti di coda; ‐ non urtare le derive verticali poste lateralmente al rotore di coda; ‐ allontanarsi dall’elicottero adottando le stesse precauzioni utilizzate per l’ avvicinamento , riporre il proprio materiale sull’ambulanza chiudendo le relative portiere e allontanare il mezzo nel più breve tempo possibile. Ad imbarco della barella avvenuto attendere il decollo dell’ elicottero prima di abbandonare il luogo dell’ atterraggio poiché, nel caso dovessero insorgere problemi meteo o tecnici, sarebbe necessario provvedere al trasporto del paziente con l’ ambulanza. Nell’eventualità di dover effettuare un cambio rapido di barella con i rotori in movimento, effettuare tale operazione a distanza di sicurezza (15mt.) nel settore anteriore sinistro, per evitare che eventuali lenzuola e/o coperte termiche vengano a contatto con le pale dell’elicottero, nonché per rimanere sempre in vista del pilota. Elisoccorso 31 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo In sintesi Non lasciare mai le porte dell’ ambulanza aperte quando l’elicottero e’ in fase di atterraggio o decollo Non abbandonare oggetti che possono volare via con il flusso dell’ aria Non avvicinarsi all’elicottero con barelle dotate di lenzuola coperte e cuscini Pag. 32 Elisoccorso 32 A cura del GECAV Sbarco - Imbarco - Decollo In sintesi Non alzare in verticale oggetti lunghi quali assi spinali e barelle a cucchiaio in prossimità dell’elicottero Non avvicinarsi mai al rotore di coda sia esso fermo o in movimento Non permettere agli estranei di avvicinarsi all’ elicottero Mantenere gli animali lontano e soprattutto i cani di grossa e media taglia al guinzaglio Pag. 33 Elisoccorso 33 A cura del GECAV Domande ? Pag. 34 Elisoccorso 34 A cura del GECAV Grazie per l’attenzione! Pag. 35 Elisoccorso 35 A cura di Giuliano Mazzoli 36 A cura del GECAV 37 Indicazioni Generali Elisoccorso 37 Lo stato dell’arte Premessa Gli interventi di soccorso alle persone presentano aspetti critici inerenti la sicurezza del personale addetto Questi aspetti sono accentuati da fattori ambientali, strutturali e gestionali L’autostrada è rappresentativa di questa situazione: Presenza di scenari pericolosi Operatori appartenenti a più organizzazioni 38 Premessa Gli interventi di soccorso alle persone per eventi sia incidentali, sia patologici presentano aspetti particolarmente critici inerenti la sicurezza del personale addetto a tali servizi. Tali aspetti sono accentuati da fattori ambientali, strutturali e, quando i servizi si svolgono in scenari nei quali interagiscono soggetti appartenenti a diverse strutture competenti ad intervenire, anche gestionali. L’autostrada costituisce un luogo rappresentativo di questa situazione, in quanto gli interventi sono numerosi, gli scenari particolarmente pericolosi (presenza di traffico, gallerie, trasporto di merci pericolose, ecc.) e i soggetti interessati appartengono a diverse organizzazioni: 118, Vigili del Fuoco (VVF), Polizia Stradale (POLSTRADA), e Società concessionaria dell’autostrada. 38 Lo stato dell’arte STATO ATTUALE - Comportamenti legati all’esperienza personale - Mancanza di: -Formazione specifica -Linee guida, protocolli, procedure -DPI adeguati -Interazione codificata con gli altri enti 39 Consapevolezza comune e non personalizzata dei rischi devono essere il comune denominatore Scopo: Portare elementi attivi per consentire una valutazione oggettiva dei rischi legati al soccorso in autostrada e definire strategie di intervento comuni e concordate con gli altri enti coinvolti. Stato attuale: ‐ soccorso legato all’esperienza ; ‐ mancanza di : formazione specifica , linee guida , protocolli , istruzioni operative , procedure; di DPI adeguati ; ‐ scarsa interazione codificata con altri enti. Proposte: Soluzioni per le problematiche attuali: formazione mirata, DPI, risorse aggiuntive e strategie di intervento concordate con gli altri enti. GeCO on line: strumento per validare ed uniformare i comportamenti a garanzia della maggior sicurezza possibile nel soccorso in autostrada. Attualmente è l’unico elemento che consente all’operatore di essere protagonista della 39 La ricezione Ricezione dell’allarme Il sistema di ricezione si è modificato con il tempo (primi anni ’90, colonnine SOS – oggi, telefonia mobile) La diffusione dei telefoni cellulari porta alla ricezione di più chiamate per lo stesso evento La CO deve verificare tutte le richieste di soccorso, privilegiando la chiamata dell’utente fermo sul posto 40 Ricezione Le modalità di richiesta di soccorso provenienti dalla sede autostradale si sono modificate nel corso del tempo. Agli inizi degli anni ’90, la maggior parte dei soccorsi venivano richiesti attraverso l’uso delle “colonnine SOS”, quindi con una attivazione iniziale della Sala Operativa della società concessionaria dell'autostrada (COA = Centrale Operativa Autostrade) che identificava sostanzialmente la chilometrica e la direttrice di marcia comunicandola alle Centrali Operative 118 referenti per quel territorio. Oggi le richieste di soccorso sanitario avvengono prevalentemente grazie alla telefonia mobile, che permette all’utente di parlare direttamente con l’operatore del 118. La grande diffusione dei "telefoni cellulari" comporta che, in caso di eventi in sede autostradale, sia molto probabile che giungano alla Centrale Operativa molte telefonate, quindi occorre identificare le chiamate che possono descrivere meglio la situazione; infatti, è probabile che alcuni utenti, magari fermi, siano in grado di descrivere bene l’evento, mentre altri siano stati semplicemente testimoni di un fatto e poi abbiano proseguito il loro percorso. La CO 118 deve verificare tutte le richieste di soccorso, privilegiando la chiamata dell’utente fermo sul posto. 40 La ricezione Ricezione dell’allarme Reindirizzare le chiamate effettuate al 112, 113 e 115 verso il 118 se è richiesto un intervento sanitario Se non è possibile reindirizzare la chiamata, deviarla verso la C.O. dell’Ente che diventa primariamente interessato all’evento Il Call-Taker, indipendentemente dall’Ente di appartenenza, deve raccogliere le informazioni come segue: 41 Ricezione Nel caso in cui sia richiesto l’intervento dei sanitari, è auspicabile che le chiamate effettuate verso i numeri 112, 113, 115 e verso altri numeri dai quali sia possibile reindirizzare la telefonata siano tempestivamente deviate verso la CO118. Nel caso ciò non fosse possibile, il debito informativo che gli operatori di questi numeri di emergenza devono raccogliere è comune a tutti e verrà successivamente approfondito. In generale, nel caso in cui sia possibile reindirizzare la telefonata, occorre deviarla tempestivamente verso la sala operativa dell'Ente che, per le informazioni assunte, debba ritenersi primariamente interessato all'evento. Il call‐taker, indipendentemente dall’organizzazione di appartenenza, deve condurre l’intervista in modo da produrre una gerarchia precisa di informazioni: ‐ DOVE ‐ COME ‐ CHE COSA 41 La ricezione DOVE - (Localizzazione dell’evento) Nome autostrada: Direzione: Progressiva chilometrica: A1 Firenze Km 206 I mezzi con navigatore GPS possono anche comunicare le coordinate geografiche 42 DOVE ‐ Localizzazione evento Il luogo in cui si verifica l’evento è univocamente definito da: ‐nome autostrada; ‐direzione; ‐progressiva chilometrica. In caso di mezzi dotati di navigatore satellitare (GPS) possono essere comunicate le coordinate geografiche 42 La ricezione DOVE - (Localizzazione dell’evento) Se non sono disponibili le indicazioni precedenti, raccogliere le seguenti informazioni: Numero cavalcavia Altra segnaletica (area servizio, ecc…) Punti di riferimento (fabbrica, impianti, …) Ultimo casello noto e destinazione finale 43 DOVE ‐ Localizzazione evento In mancanza di tale identificazione, si possono raccogliere le seguenti informazioni: ‐numero riportato sulla segnaletica marrone posta in corrispondenza dei cavalcavia; ‐altra segnaletica (es: segnalazione area di servizio, area di sosta, ecc.); ‐eventuali punti di riferimento particolari (fabbriche, impianti, ecc); ‐ultimo casello noto e destinazione finale dell’utente. 43 La ricezione Progressiva ProgressivaHm Hm Progressiva ProgressivaKm Km NN°°Cavalcavia Cavalcavia 44 La ricezione COME - (Scenario dell’evento) Traffico bloccato Evento su viadotto (galleria, fuori sede stradale, area di servizio, piazzola di sosta) Posizione dei mezzi (quali corsie sono impegnate, a ridosso di una curva, salto di carreggiata) Presenza di mezzi in fiamme Perdita di carico da mezzi di trasporto (sostanze, animali) 45 COME ‐ Scenario Evento In primo luogo, occorre conoscere le condizioni del traffico: è bloccato o no? Inoltre, bisogna identificare su quale parte dell’infrastruttura è avvenuto l’evento: ‐ evento su viadotto; ‐ evento in galleria; ‐ evento fuori sede stradale (scarpata); ‐ evento in rilevato autostradale (sede autostradale); evento in area di servizio; ‐ evento in piazzola di sosta non servita. Quindi occorre individuare il tipo e la posizione dei mezzi coinvolti, per interpretare la dinamica dell’evento: Posizione dei mezzi: ‐ quali corsie sono impegnate; ‐ evento a ridosso di una curva o in tratto rettilineo; ‐ eventuale salto di carreggiata. Presenza di mezzi in fiamme; Perdita di carico da mezzi di trasporto: ‐ fuoriuscita di sostanze quali polveri, fanghi, liquidi, vapori, ecc., oppure di oggetti (definire tipo e dimensioni ); ‐ presenza e tipo di animali in carreggiata. 45 La ricezione COME - (Scenario dell’evento) Tipo e numero di mezzi coinvolti (soprattutto se presenti mezzi militari, mezzi pesanti, autocisterne, pullman, trasporto animali, container, veicoli eccezionali) Codice Kemler (se presente) Condizioni ambientali per eventuale elisoccorso (nebbia, neve, ghiaccio, fumo, vento forte, pioggia battente o temporale) 46 Tipo e numero di mezzi coinvolti, con particolare riguardo a: ‐ mezzi militari ; ‐ mezzi pesanti ; ‐ autocisterne (se possibile chiedere codice Kemler); ‐ pullman; ‐ trasporto animali; ‐ Container (chiedere se possibile codice Kemler); ‐ Veicoli eccezionali e trasporti in condizioni di eccezionalità; Infine, è opportuno conoscere le condizioni meteorologiche e ambientali (in vista dell’eventuale intervento dell’ elisoccorso), con particolare riguardo a: nebbia, neve, ghiaccio , fumo, vento forte, pioggia battente o temporale in corso. In presenza di mezzi militari devono essere attivate procedure specifiche (vedi definizione riportata nell'art. 10 del D.Lgs n. 285 del 30 aprile 1992 del Nuovo codice della strada). 46 La ricezione CHE COSA - (Valutazione Sanitaria) Numero di feriti Tipologia del servizio (trauma vs. malore) Coscienza e respiro Dolore al torace (malore) Persone incastrate (trauma) Condivisione tempestiva delle informazioni! 47 CHE COSA – Valutazione sanitaria ‐ numero dei feriti; ‐ distinguere gli eventi traumatici (incidenti, infortuni sul lavoro) dai malori; ‐ stato di coscienza; ‐ stato della respirazione; ‐ per i malori: presenza di dolori al torace; ‐ per trauma: presenza di persone incastrate. Nel caso in cui l’intervista sia condotta dall’operatore 118, le informazioni sopra riportate sono integrate dagli algoritmi presenti in centrale operativa. Nel caso in cui le informazioni siano raccolte da un’altra organizzazione, è necessario che siano richieste tutte le informazioni contenute nella scheda appositamente predisposta. Le informazioni raccolte devono essere trasmesse a tutti i soggetti interessati. In particolare, per le situazioni che evidenziano la presenza di rischi evolutivi, è necessario allertare tempestivamente la C.O. 115. 47 L’attivazione dei soccorsi Allertamento Il 118, ricevuta la richiesta di soccorso, trasmette le informazioni a SO/ ASPI (Autostrade per l’ Italia), POLSTRADA e CO 115 se necessario il loro intervento. Attualmente avviene per via telefonica, ma l’obiettivo rimane la via telematica. 48 Definizione dei soggetti da allertare e trasmissione delle informazioni Nel caso in cui il call‐taker appartenga al 118, questi, una volta ricevuta la richiesta di soccorso, trasmette sempre le informazioni ricevute a C.O. 115 e SOA/COA ed eventualmente ne richiede l’intervento, ad esempio in presenza di rischi evolutivi. 48 L’attivazione dei soccorsi 49 Definizione dei soggetti da allertare e trasmissione delle informazioni La modalità di trasmissione dalla CO118 agli altri Enti prevede attualmente una connettività telefonica punto punto, ma è caldamente auspicabile implementare i sistemi comunicativi attraverso una trasmissione telematica delle informazioni (intesa anche come Back‐Up). In tale ottica, una soluzione di minima è rappresentata da un dump via Web, che permette alle altre centrali operative di visualizzare l’attività dei mezzi di soccorso del 118. 49 L’attivazione dei soccorsi 50 Definizione dei soggetti da allertare e trasmissione delle informazioni Una soluzione più avanzata, preferibile rispetto alla precedente, è rappresentata da un “dump attivo”, ossia un sistema specifico di allertamento che avvisa la centrale operativa interessata e visualizza le sole informazioni che la riguardano. 50 L’attivazione dei soccorsi Allertamento: criticità Imprecisa identificazione del target Scambio di informazioni tra le CCOO non codificato Organizzazione rigida degli accessi 51 In ambito autostradale, le imprecisioni nell’identificazione del luogo dell’evento, la difficoltà di comunicare e l’organizzazione rigida degli accessi possono causare problemi ai mezzi di soccorso nel raggiungimento del target: per questo motivo, è opportuno mettere in atto tutte le misure per ridurre la possibilità di errori. A tale scopo, si ritiene indispensabile che sia attivata una procedura di monitoraggio degli interventi e correzione tempestiva di eventuali errori. 51 L’attivazione dei soccorsi Allertamento: proposte Dopo aver attivato i mezzi di soccorso, la CO118 contatta la SOA per verificare la correttezza della viabilità indicata ai propri mezzi Prima entrare in autostrada, il mezzo di soccorso chiede conferma alla CO118 dell’ingresso, indicando nome del casello e direzione che sta per prendere La CO118 conferma o rettifica al mezzo il target e il percorso da seguire 52 Dopo aver attivato i mezzi di soccorso, la CO 118 contatta la SOA per verificare la possibilità di raggiungere l'evento seguendo la viabilità indicata ai mezzi stessi. Prima di transitare dalla barriera autostradale, il mezzo di soccorso chiede conferma alla CO 118 dell’ingresso, indicando il nome del casello e la direzione che sta per prendere; la CO 118 conferma al mezzo il target e il percorso da seguire, oppure procede a rettifica. Attualmente tutto questo è già messo in pratica ma in maniera discontinua e non codificata. È giusto uniformare i comportamenti. 52 L’attivazione dei soccorsi 118 : coordinamento sanitario 53 L’attivazione dei soccorsi 115 : coordinamento e messa in sicurezza dello scenario rispetto ai rischi evolutivi 54 L’attivazione dei soccorsi POLSTRADA : coordinamento e messa in sicurezza rispetto alla viabilità e alla gestione del traffico 55 L’attivazione dei soccorsi AUTOSTRADE PER L’ITALIA : coordinamento e messa in sicurezza della sede autostradale e supporto alla POLSTRADA 56 L’equipaggiamento delle ambulanze Proposta di equipaggiamento delle ambulanze Elmetto (da utilizzare anche come segno di riconoscimento) Guanti da lavoro Scarpe antinfortunistiche Indumenti ad Alta Visibilità almeno di classe 2 Luci stroboscopiche arancio, attivate dall’apertura del portellone posteriore Dispositivi di segnalazione mobile (bandierine arancioni, torce elettriche) 57 Una volta giunto sul luogo dell'evento, l'equipaggio deve avere a disposizione l'attrezzatura necessaria a ridurre al minimo i rischi ambientali,in primo luogo, quello dell’ investimento da parte dei mezzi in transito. Di seguito si elenca la dotazione minima che deve essere disponibile sui mezzi di soccorso sanitario e le circostanze che ne rendono necessario l'utilizzo: ‐ Elmetto: la protezione del capo è necessaria in caso di presenza di abitacoli deformati e per interventi in ambienti confinati (es. gallerie). Si consiglia di indossare l'elmetto per tutti gli interventi, come segno di riconoscimento; ‐ Guanti da lavoro: la protezione dal taglio è necessaria in presenza di lamiere contorte e di vetri rotti; ‐ Scarpe Antinfortunistiche: devono essere sempre indossate; ‐ Indumenti ad Alta Visibilità almeno di classe 2: devono essere sempre indossati; ‐ Manicotto verde per identificare il Leader della Sicurezza ; ‐ Manicotto bianco per identificare il Leader Sanitario; ‐ Dispositivi di illuminazione fissati al mezzo, costituiti da luci stroboscopiche di colore arancione, che si attivano all’apertura del portellone posteriore; ‐ Dispositivi di segnalazione mobili, costituiti da torce monouso fluorescenti, bandierine arancioni, torce l tt i h l t ti t id i t t fi 57 lib Il comportamento degli operatori sanitari Avvicinamento all’evento Utilizzare quando possibile le corsie di marcia normale (in corsia di emergenza, limitare la velocità a 50km/h) Riduzione della velocità in prossimità dell’evento, quando se ne conosce la localizzazione, per creare colonna dietro al veicolo ed evitare il sopraggiungere di altri mezzi a velocità sostenute In caso di ambulanza bloccata nel traffico fermo, comunicare con la CO118 indicando cause e posizione, in attesa di ulteriori informazioni Per inversioni di marcia o tratti contromano, attendere sempre la presenza e l’autorizzazione di Polstrada 58 Avvicinamento all'evento Ambulanze L'ambulanza deve avvicinarsi al luogo dell'evento percorrendo, per quanto possibile, le corsie di marcia normale; in alternativa, se si impegna la corsia di emergenza, si deve procedere a velocità inferiore a 50 Km/h. In caso di incidente, quando se ne conosce l'esatta localizzazione chilometrica, è buona norma ridurre progressivamente la velocità prima di raggiungere l’evento, in modo da creare colonna dietro il mezzo e da ridurre la possibilità che altri veicoli sopraggiungano a velocità elevata sulla scena dell'incidente. Nel caso in cui l’evento non sia raggiungibile per la presenza di ostacoli, traffico bloccato, o altri imprevisti, occorre avvisare tempestivamente la CO118, indicando le cause e la posizione dell'ambulanza e restando in attesa di ulteriori istruzioni. Nel caso in cui per raggiungere l'evento sia necessario effettuare inversioni di marcia o percorrere tratti contromano, tali manovre devono essere effettuate in presenza e sotto la responsabilità di POLSTRADA. 58 Il comportamento degli operatori sanitari Posizionamento dei mezzi: PRIMA o DOPO l’evento? Il gruppo di lavoro ha concluso che in via generale risulta preferibile collocare il mezzo oltre l’evento, a distanza di sicurezza e con i segnalatori luminosi accesi. Questa scelta ha numerosi vantaggi 59 Posizionamento dell'ambulanza Caso generale Una volta giunti in corrispondenza dell'evento, occorre scegliere se posizionare l'ambulanza prima, ovvero dopo i veicoli coinvolti nell'incidente. Il gruppo di lavoro ha valutato i pro e i contro di entrambe le soluzioni e ha concluso che, in via generale, risulta preferibile collocare il mezzo oltre l'evento, a distanza di sicurezza, con segnalatori luminosi accesi. Tale soluzione, infatti, presenta numerosi vantaggi: 59 Il comportamento degli operatori sanitari AMBULANZA posta DOPO l’evento Sommaria ma immediata valutazione della dinamica e della entità dell’evento Posizione sicura dell’ambulanza al riparo dei mezzi coinvolti Creazione di un luogo sicuro per feriti e contusi nei pressi dell’ambulanza Garanzia di campo libero per Polstrada e Società autostrade per organizzare il traffico e la sicurezza Garantisce via di fuga e riduce la possibilità di restare bloccati nel traffico Eventuale raggiungimento del target con lo sguardo rivolto verso le vetture che sopraggiungono Scelta obbligatoria in galleria o in curva 60 ‐ consente un’immediata, anche se sommaria, valutazione della dinamica con cui è avvenuto l’incidente e dell’entità dello stesso; ‐ permette di posizionare l'ambulanza al riparo dei mezzi coinvolti nell'incidente, in un luogo in cui i veicoli sopraggiungenti in seguito ed eventualmente coinvolti nell'incidente non siano in grado di danneggiarla e di impedirle così di allontanarsi con i feriti a bordo; ‐ consente ai sanitari di creare un luogo sicuro in prossimità dell'ambulanza, nel quale radunare i contusi e i feriti lievi e prestare la propria opera di soccorso; ‐ lascia il campo libero a uomini e mezzi di POLSTRADA e società concessionaria dell'autostrada, che hanno il compito di organizzare il traffico per mettere in sicurezza la scena e far defluire i veicoli in transito garantisce via di fuga e riduce la possibilità di restare bloccati nel traffico; ‐ obbligatoria in galleria o in curva 60 Il comportamento degli operatori sanitari Ambulanza posta PRIMA dell’evento: Ambulanza come protezione per i sanitari (ma non esclude che il mezzo venga irreparabilmente danneggiato e che lo stesso non sia in grado di arrestare un mezzo pesante che potrebbe travolgere i soccorritori) Riduce le possibili vie di fuga Scelta impossibile in caso di evento in galleria o di scarsa visibilità (curva, …) Scelta obbligatoria in caso di presenza di sostanze pericolose 61 L'opposta soluzione, per contro, consentirebbe ai sanitari operanti sulla scena di utilizzare il proprio mezzo per proteggersi da altri veicoli non arrestati in tempo, che urterebbero contro l'ambulanza. In questo caso, tuttavia, non si esclude la possibilità che l'ambulanza venga irreparabilmente danneggiata e che la stessa non sia in grado di arrestare un mezzo pesante, che potrebbe travolgere anche i soccorritori 61 Il comportamento degli operatori sanitari 4 5 SI 50 m Direzione del traffico Posiziona l’ambulanza a distanza di sicurezza dopo l’incidente Direzione del traffico Protezione dell’incidente da parte di Polstrada o del personale viabilità di Autostrade NO Quando ci si muove dall’ambulanza verso l’incidente o si trasporta il ferito occorre utilizzare zone protette e NON la corsia dove transita il traffico 62 62 Il comportamento degli operatori sanitari Leader della sicurezza Adotta le misure necessarie per proteggere gli equipaggi dai rischi presenti (uomini e mezzi ben segnalati e visibili, presenza di via di fuga) Assicura il coordinamento dei sanitari con gli altri soccorritori 63 Il leader della sicurezza deve adottare le misure necessarie a proteggere gli equipaggi dai rischi presenti, in primo luogo assicurandosi che uomini e mezzi siano adeguatamente segnalati e visibili e verificando che dispongano di una via di fuga dall'evento libera e sicura. Infine, il leader della sicurezza assicura il coordinamento dei sanitari con gli altri soccorritori. 63 I rischi e la sicurezza della scena I rischi sulla scena Il leader della sicurezza deve esaminare la scena individuando e valutando i rischi presenti o evolutivi: Condizioni del traffico Corsie ostruite dai mezzi (numero e tipo) Scarsa visibilità dell’evento (curve, nebbia) Meteo avverso Numero e tipo dei mezzi coinvolti Veicoli con forti deformazioni Persone intrappolate all’interno dell’abitacolo 64 Le considerazioni qui riportate sono applicabili agli interventi sulla sede autostradale, identificati dal codice "S“ (Sierra); per gli eventi che si verificano nei luoghi pubblici presenti nelle pertinenze della stessa (aree di servizio), identificati dal codice “P” (Papa), l'operatività non differisce da quella applicata in qualunque altro locale pubblico. Giunto sull'evento, il leader della sicurezza deve anche effettuare un attento esame della situazione ai fini di individuare e valutare i rischi presenti o evolutivi. Di seguito si riporta una lista esemplificativa ma non esaustiva degli aspetti su cui focalizzare l'attenzione: ‐ condizioni del traffico: occorre verificare se i mezzi sopraggiungono a velocità elevata, tale da causare rischio di investimento o ulteriori incidenti (rischio evolutivo), ovvero se il traffico è lento ma canalizzato, ovvero se risulta completamente interrotto; ‐ corsie ostruite dai mezzi, numero e tipo: per evitare rischi evolutivi, almeno un lato della scena deve essere dotato di una via di fuga o isolato dal traffico; ‐ condizioni di scarsa visibilità dell'evento (in curva, in galleria, in presenza di fumo o nebbia): le limitazioni di visibilità accrescono notevolmente il rischio di investimento da parte dei veicoli sopraggiungenti (rischio evolutivo) e possono impedire l'intervento dell‘ elisoccorso. Inoltre, in galleria, è 64 I rischi e la sicurezza della scena I rischi sulla scena Perdite di carburante o altri materiali infiammabili Dispersione del carico (oggetti, animali, …) Incendi in atto o principi di incendio Mezzi in equilibrio precario Presenza di linee elettriche danneggiate Presenza di parapetti danneggiati su tratti pericolosi 65 ‐ perdite di carburante: indicano la presenza di sostanze infiammabili o combustibili, che possono essere incendiate da corpi caldi (es. marmitte catalitiche, dischi freni arroventati, ecc.), scintille o fiamme libere (rischio evolutivo). E’ necessario richiedere l'intervento dei VVF; ‐ dispersione del carico, che può essere costituito da oggetti, animali, prodotti chimici, materiale edile ecc e può essere fonte di rischio evolutivo (rischio chimico, di incendio, di ulteriori incidenti, ecc.). E’ necessario richiedere l'intervento dei VVF; ‐ incendi in atto o principi di incendio (rischio evolutivo). E’ necessario richiedere l'intervento dei VVF; ‐ mezzi in equilibrio precario: in questo caso si rende necessario attendere l'arrivo dei VVF per avvicinarsi a detti veicoli (rischio evolutivo); ‐ presenza di linee elettriche danneggiate: rappresentano un rischio di folgorazione e di innesco di incendi (rischio evolutivo). 65 I rischi e la sicurezza della scena Presenza di sostanze pericolose In caso di sostanze pericolose (con apposito pannello arancione), arrestare il mezzo PRIMA dell’evento a distanza di sicurezza (non inferiore a 50 mt.) Comunicare alla CO118 il codice Kemler 66 Presenza di sostanze pericolose Al contrario di quanto affermato per il caso generale, qualora siano coinvolti nell'incidente mezzi che trasportano merci pericolose (identificate dall'apposito pannello arancione), è necessario arrestare il mezzo prima dell'evento, a distanza di sicurezza (da valutare caso per caso e comunque non inferiore a 50 mt.), comunicare alla CO 118 il codice Kemler che identifica il carico trasportato e restare in attesa di istruzioni da parte dei VVF. Gli autocarri che trasportano merci pericolose possono essere formati di: sola motrice (capacità 5/10.000 litri) motrice + rimorchio (capacità 7/10.000 litri) articolato o semiarticolato (capacità 30/40.000 litri) autocarro porta container (capacità 5.000/15.000 litri) Secondo le disposizioni contenute in accordi internazionali, gli automezzi abilitati al trasporto di merci pericolose sono muniti anteriormente, posteriormente o lateralmente di un pannello di colore arancione retroriflettente di cm. 40 x 30 con bordo nero di 15 mm, detto TABELLA DI KEMLER. Il pannello ha caratteristiche di resistenza al fuoco REI 15, ossia, in caso di incendio, resta leggibile per almeno 15 minuti dall’accensione del medesimo. 66 I rischi e la sicurezza della scena Il leader della sicurezza in assenza di rischi evolutivi Chiede comunque l’appoggio di Polstrada Mette in sicurezza i feriti lievi e le altre persone che possono deambulare Impedisce ai presenti di esporsi a rischi e ai sopraggiungenti di investirli 67 Assenza di scenari evolutivi. Lo scenario che non presenta tali rischi può essere messo in sicurezza anche dal personale sanitario: è preferibile, tuttavia, il tempestivo intervento di POLSTRADA per consentire ai sanitari di occuparsi esclusivamente delle mansioni che sono loro proprie, senza sconfinare nei compiti di altre professionalità ed esporsi a rischi indebiti. Il leader sicurezza richiede comunque alla CO 118 l'intervento di POLSTRADA; Il leader sanitario mette in sicurezza vicino all’ambulanza i feriti lievi e le altre persone che possono deambulare in stato confusionale o in maniera incontrollata, esponendo a rischio se stessi e i sopraggiungenti. 67 I rischi e la sicurezza della scena Messa in sicurezza della scena Prima dell’intervento sanitario, la scena deve essere messa in sicurezza. Questo spetta a: VVF – per i rischi presenti o evolutivi Polstrada – per controllare il traffico e permettere le manovre dei mezzi di soccorso (inversione, atterraggio Eli, contromano) In caso di scenario evolutivo: questi enti devono intervenire PRIMA del personale sanitario che all’occorrenza DEVE attendere l’arrivo dei mezzi preposti 68 Messa in sicurezza della scena L'intervento dei sanitari sulle persone coinvolte in un incidente autostradale deve essere preceduto dalla messa in sicurezza della scena, ossia dalla riduzione al minimo e alla tenuta sotto controllo dei rischi ambientali presenti, che spetta, in primo luogo a: ‐ VVF, in presenza di perdite di carico o di sostanze pericolose, nonché in caso di incendio, di presenza di fumo o di instabilità dei mezzi nel caso vi siano conduttori elettrici in tensione : in questi casi, i VVF dispongono gli altri soccorritori a una distanza di sicurezza che ritengono adeguata e decidono quando la scena è sicura consentendo loro di intervenire ‐ POLSTRADA, che deve regolare il traffico in modo che i veicoli sopraggiungenti adeguino velocità e traiettoria alla presenza di ostacoli. Deve inoltre dirigere le manovre dei mezzi di soccorso, con particolare riferimento a quelle più rischiose ( inversione, contromano, atterraggio dell’ eliambulanza sulla sede autostradale) Una parte dell'operatività può essere delegata dal personale di Polizia a quello della società concessionaria dell'autostrada. 68 I rischi e la sicurezza della scena In presenza di rischi evolutivi Necessità di avere sul posto tutti gli Enti di soccorso che lo scenario richiede prima dell’intervento sanitario. Se lo scenario è complesso ci saranno molti membri dei vari Enti ciascuno con un ruolo e una posizione gerarchica. 69 Come affermato precedentemente, in presenza di scenari/rischi evolutivi, prima dell'intervento sanitario, sul posto si devono trovare tutti gli Enti di soccorso che lo scenario richiede. Negli scenari più complessi, è ipotizzabile che sull'evento siano presenti svariati membri delle diverse organizzazioni, ciascuno con un proprio ruolo e una propria posizione gerarchica. 69 L’elisoccorso Elisoccorso Ad oggi gli atterraggi avvengono quasi sempre al di fuori della sede autostradale (con attraversamento di terreni accidentati e creazione di un varco nella rete) ma questo non è possibile in ampi tratti delle autostrade emiliano-romagnole Legenda: idoneità all'atterraggio del terreno a fianco della sede stradale Non idoneo Idoneità < 50% Idoneità > 50% 70 Elisoccorso La prassi consolidata negli interventi dell’ elisoccorso prevede che l'atterraggio avvenga in prossimità dell'evento, al di fuori della sede autostradale; il raggiungimento dei feriti e il loro trasporto fino all'aeromobile avvengono a piedi, spesso attraversando terreni accidentati e scoscesi e dopo aver aperto un varco nella recinzione che fiancheggia l'autostrada. Tale prassi operativa, oltre ad esporre i sanitari e i pazienti a rischi che possono essere evitati, si rivela inattuabile per ampi tratti delle autostrade emiliano‐romagnole. 70 L’elisoccorso Elisoccorso Per superare questi problemi si propone di: Privilegiare l’atterraggio sulla sede autostradale solo per sbarco dei sanitari e caricamento pazienti (come detto nell’introduzione), con blocco temporaneo del traffico in entrambi i sensi di marcia Se non possibile, atterrare a lato dell’autostrada se la distanza dall’evento è entro 150 metri Realizzare un adeguato numero di elisuperfici attrezzate Dove non siano attuabili i punti precedenti, si deve rinunciare all’elicottero, potenziando le postazioni di soccorso via terra 71 Per superare i problemi evidenziati e migliorare l'operatività e l'efficacia dell'elisoccorso, si propongono le seguenti soluzioni: ‐ privilegiare l'atterraggio sulla sede autostradale per le sole operazioni di sbarco dei sanitari e caricamento dei pazienti. Tali operazioni devono avvenire, previo allertamento della COA da parte della CO 118 e blocco temporaneo del traffico in entrambi i sensi di marcia ad opera di POLSTRADA; ‐ in seconda battuta, atterraggio a lato dell'autostrada, purché la distanza dall'evento non sia eccessiva ( indicativamente <150 mt.) ‐ realizzazione di un adeguato numero di elisuperfici munite di segnaletica, laddove non sia possibile comunque atterrare sulla sede autostradale ‐ nel caso in cui non siano attuabili le precedenti proposte,occorre rinunciare all'utilizzo dell'elicottero e potenziare le postazioni di soccorso via terra( ambulanze), con il contributo della società concessionaria dell’ autostrada. 71 Il trasporto dei feriti Valutazione sanitaria Si utilizzano i consueti protocolli di approccio (BLSD, PTC, PBLS, Triage, Scheda paziente) Durante la valutazione si può evidenziare la necessità di ulteriori mezzi di soccorso (MSA, Elicottero, Altre ambulanze) oppure di altri Enti come i VVF e Polstrada Può avvalersi della collaborazione di altre professionalità presenti (es. infermieri coordinatori) Tutte le richieste passano dalla CO118 di competenza 72 Protocolli sanitari La valutazione sanitaria deve essere effettuata dopo la messa in sicurezza dello scenario e prevede l'applicazione dei consueti protocolli di approccio agli utenti (BLSD, PTC, PBLS, Triage, scheda paziente). L'applicazione di tali protocolli si conclude, tra l'altro, evidenziando l'eventuale necessità di richiedere alla CO118 l'invio di ulteriori mezzi di soccorso, ad esempio: ‐ Altri mezzi per caricamento pazienti, nella misura di 1 per ogni paziente immobilizzato da trasportare; ‐ Intervento dell'auto medicalizzata o dell'elisoccorso. Inoltre, la valutazione sanitaria evidenzia se la situazione richiede l'intervento di altri enti di soccorso: ‐ VVF; ‐ POLSTRADA o personale viabilità della società concessionaria dell'autostrada, per l'effettuazione delle seguenti manovre: ‐ blocco di una o più corsie; ‐ inversione di marcia; ‐ marcia contromano; ‐ atterraggio dell'elicottero sulla sede autostradale; Dal punto di vista sanitario, gli interventi in autostrada non presentano differenze 72 Il trasporto dei feriti Trasporto dei feriti Altro aspetto critico del soccorso: L’equipe sanitaria definisce con la CO118 la destinazione dei pazienti e la viabilità da seguire. La SO/ASPI ha un ruolo fondamentale, soprattutto quando la viabilità è alterata. 73 Trasporto dei feriti e raggiungimento del Pronto Soccorso Così come il raggiungimento dell'evento, anche la fase di trasporto dei feriti dall’autostrada all’ospedale può rivelarsi critica. Dal punto di vista delle comunicazioni, l’équipe sanitaria che sta intervenendo deve, prima della partenza, rapportarsi con la CO 118, per definire la destinazione dei pazienti (in funzione del numero di persone coinvolte, della loro gravità e della disponibilità dei vari ospedali) e la viabilità da seguire. In questa fase la COA gioca un ruolo fondamentale, soprattutto nelle occasioni in cui la viabilità è alterata (blocco completo della viabilità causato dall’incidente, rimozione del new jersey, utilizzo di accessi di servizio alla sede autostradale, corsie preferenziali all’uscita, ecc.). Il potenziale pericolo che corre il mezzo di soccorso in questa fase, legato alla necessità di effettuare manovre pericolose (inversione di marcia, contromano, retromarce, ecc.), rende necessario formulare una procedura condivisa con la società concessionaria dell'autostrada per stabilire un percorso sicuro di uscita dall’autostrada. Tale procedura deve disciplinare anche l’utilizzo dei diversi accessi gestiti sotto la responsabilità della società concessionaria dell'autostrada: porte TELEPASS, caselli tradizionali, accessi dedicati. 73 Progetto LISA Documento LISA (Linee di Indirizzo per il Soccorso Sanitario in Autostrada) Direttiva RER http://www.118er.it/gecav/upload/formazione/Si curezza_Operazioni_Soccorso.pdf 74 74 Grazie per l’attenzione! 75