MANUALE
DELLA PREVIDENZA
Prima dell’adesione a una forma pensionistica complementare leggere la nota informativa, lo
statuto/il regolamento e il progetto esemplificativo standardizzato.
Si ricorda che, ove riportati, i rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di
quelli futuri.
Per maggiori informazioni e per ottenere ovvero consultare la nota informativa e gli statuti o i
regolamenti delle forme pensionistiche complementari eventualmente richiamate, rivolgersi alla
medesima forma pensionistica complementare, ovvero al suo soggetto istitutore o collocatore,
ovvero visitare il relativo sito internet.
Aprile 2015
Prefazione
Prevenzione anziché assistenza:
il risparmio previdenziale conviene
L’attuale sistema pensionistico contributivo e l’allungamento della vita media
pongono la nostra politica sociale di fronte a grandi sfide. L’obiettivo che ci
dobbiamo dare è quello di evitare una diffusa povertà tra gli anziani e le loro
famiglie, costretti a fare i conti con pensioni pubbliche che saranno sempre più
basse. I profondi mutamenti del mercato del lavoro attuale, con l’incremento
di contratti di lavoro atipici, lavoro a tempo parziale, maggiori rischi di disoccupazione e periodi di assenza dal lavoro (assenze per assistenza a familiari,
maternità,…), possono inoltre determinare rischiosi buchi previdenziali i cui
effetti peseranno maggiormente sul futuro degli attuali lavoratori.
Risulta quindi sempre più importante la consapevolezza di ciascuno di noi,
affinchè ci si interroghi tempestivamente rispetto alle scelte che riguardano il
nostro futuro pensionistico e la nostra sicurezza sociale.
La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, prima a livello nazionale, ha avuto la
lungimiranza di istituire il progetto sociale Pensplan con il compito di promuovere e sviluppare un sistema pensionistico complementare all’interno del
territorio.
Compito fondamentale della politica è anche sostenere i cittadini e le cittadine nelle scelte che riguardano il proprio futuro, attraverso l’informazione e la
consulenza costante e gratuita. Con la rete degli oltre 110 Pensplan Infopoint
la Regione persegue proprio questo obiettivo.
Molto importanti risultano, inoltre, i progetti della Regione Trentino-Alto
Adige/Südtirol per il sostegno economico a favore dei lavoratori in situazioni
di difficoltà, attraverso apposite misure di intervento.
La presente brochure offre un quadro generale sulle opportunità e sulle misure
previste dalla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di previdenza
complementare. Desideriamo fornire strumenti utili per decidere, tempestivamente e in modo responsabile sulla propria serenità economica futura, per
avere una vita dignitosa da anziani e liberare risorse per dare un futuro migliore alle nuove generazioni.
Dott.ssa Violetta Plotegher
Assessora regionale per la previdenza sociale,
il pacchetto famiglia e la previdenza complementare
Sommario
1. Il sistema previdenziale ieri e oggi . ...........................................6
a) Perché è importante assumersi la responsabilità della propria pensione ..6
b) Come costruire il proprio futuro previdenziale........................................... 7
2. La pensione pubblica................................................................. 8
a) La pensione di vecchiaia ........................................................................... 8
b) La pensione anticipata............................................................................. 10
c) Età pensionabile e speranza di vita ......................................................... 14
d) Il calcolo della pensione .......................................................................... 15
3. La previdenza complementare................................................. 18
a) Che cos’è la previdenza complementare? ............................................... 18
b) Qual è l’obiettivo della previdenza complementare? ....................................... 19
c) Quali sono i vantaggi delle forme di previdenza complementare? ..........20
d) La previdenza complementare in dettaglio..............................................23
I) Chi può aderire.....................................................................................23
II) Fondi pensione chiusi e aperti.............................................................23
III) Quali sono i fondi pensione complementare a cui posso aderire? . ...27
IV) La contribuzione. Quanto versare...................................................... 31
V) Le linee d’investimento. Quale profilo scegliere..................................34
VI) Ho aderito a un fondo pensione complementare. E ora? . .................37
VII) Finalmente in pensione! ................................................................... 41
4. Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol . ................44
a) I principali interventi adottati per la costituzione
di una pensione complementare..............................................................44
b) Ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.... 47
5. Dietro a tutto c’è Pensplan, l’Istituto regionale per
la previdenza complementare................................................... 50
a) Pensplan Centrum S.p.A .........................................................................50
b) I Pensplan Infopoint................................................................................. 51
Dove posso trovare il mio Pensplan Infopoint di riferimento?.................. 52
I nostri 52 Pensplan Infopoint in Alto Adige.............................................54
I nostri 66 Pensplan Infopoint in Trentino ...............................................56
Panoramica dei servizi offerti dai Pensplan Infopoint .............................58
Manuale della previdenza
Sistema previdenziale
1. Il sistema previdenziale ieri e oggi
a) Perché è importante assumersi la responsabilità
della propria pensione
Sono sempre meno i lavoratori e le lavoratrici chiamati a dover finanziare, con
i propri contributi, un numero di pensionati sempre maggiore. Il necessario
allungamento della vita lavorativa dovrà essere allora accompagnato dall’aumento della responsabilità individuale nei confronti della propria vecchiaia e
perciò da una corretta pianificazione di quest’ultima.
Il sistema pensionistico pubblico funziona sulla base di un sistema “a ripartizione”: significa che i contributi versati dai lavoratori e dalle lavoratrici in
attività vengono utilizzati per pagare le pensioni di quelli a riposo. Tuttavia, le
trasformazioni demografiche e i cambiamenti del mercato del lavoro hanno
determinato un progressivo squilibrio in questo sistema. Da una parte, infatti,
il calo del tasso di natalità implica una diminuzione della popolazione attiva,
mentre dall’altro l’aumento dell’aspettativa di vita comporta una crescita del
numero dei pensionati. Il moltiplicarsi di rapporti di lavoro precari e scarsamente tutelati, poi, determina un’ulteriore riduzione dei contributi previdenziali
che servono a finanziare il sistema.
La conseguenza? Una spesa pensionistica sempre più alta, che lo Stato ha cercato di colmare con una serie di riforme e di interventi tra cui l’innalzamento
del requisito dell’età anagrafica per accedere alla pensione e l’introduzione di
un nuovo sistema di calcolo, che rende necessaria l’assunzione di una maggiore responsabilità da parte della popolazione per la propria pensione.
In futuro, sarà infatti la somma dei contributi versati nel corso dell’intera vita
lavorativa a determinare l’ammontare della pensione e non più la retribuzione percepita negli ultimi anni di lavoro. A fronte di una maggiore incertezza
occupazionale, del contestuale aumento del precariato e di una conseguente
diminuzione della copertura previdenziale, sarà quindi sempre più difficile
mantenere un adeguato tenore di vita una volta raggiunta l’età della pensione.
Da qui la necessità di prendere in mano e costruire con responsabilità e consapevolezza il proprio futuro previdenziale.
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Manuale della previdenza
Sistema previdenziale
b) Come costruire il proprio futuro previdenziale
Solo chi sceglie di abbinare la pensione pubblica alla previdenza complementare
e/o a un’altra forma di risparmio privata, potrà guardare al proprio futuro con
serenità.
Il modo migliore per avere un futuro economico sereno è quello di iniziare a
costruirlo fin da subito utilizzando più strumenti. Un’adeguata pianificazione
previdenziale si basa, infatti, su tre pilastri: il sistema previdenziale pubblico, le
forme di previdenza complementare e il risparmio individuale.
Al termine dell’attività lavorativa, la previdenza complementare consente di
integrare il gap pensionistico rispetto all’ultimo stipendio percepito .
È dunque fondamentale tenere presente che quanto prima si intraprende la
strada del risparmio previdenziale, tanto maggiore sarà la riserva cui si potrà
fare ricorso a integrazione della pensione erogata dallo Stato.
Chi potrà contare anche su risparmio e patrimonio privati, infine, si troverà
nelle condizioni migliori per godersi la vecchiaia con serenità.
La previdenza per la vecchiaia
Previdenza
pubblica
+
Minimo di sussistenza
Previdenza
complementare
+
Risparmio
aggiuntivo
individuale a scopi
pensionistici
Tenore di vita abituale
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
2. La pensione pubblica
All’inizio del 2012, con l’entrata in vigore della legge n. 214/2011, in Italia è stata avviata un’ampia riforma pensionistica, le cui principali novità consistono in
un progressivo innalzamento dell’età pensionabile, nel passaggio a un sistema
unicamente contributivo e nella trasformazione della pensione di anzianità in
pensione anticipata.
a) La pensione di vecchiaia
Per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari determinati requisiti
contributivi e anagrafici: almeno 20 anni di contributi versati e un’età pensionabile che già a partire dal 2021 raggiungerà i 67 anni per tutti i lavoratori. La
pensione di vecchiaia è legata al raggiungimento di un’età anagrafica definita
per legge che verrà innalzata gradualmente come di seguito illustrato:
• per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi e per tutte le lavoratrici del
settore pubblico, a partire dal 2015, l’età pensionabile è fissata a 66 anni e
3 mesi;
• per le lavoratrici autonome e del settore privato l’età pensionabile verrà
progressivamente innalzata fino al raggiungimento dei 66 anni entro il 2018;
• a partire dal 2018, per tutti i lavoratori e le lavoratrici l’età pensionabile sarà
gradualmente equiparata;
• dal 2021 l’età pensionabile non potrà essere inferiore di 67 anni.
Si tratta, tuttavia, solamente di requisiti anagrafici minimi. I lavoratori e le
lavoratrici possono, infatti, scegliere liberamente di proseguire l’attività lavorativa fino all’età di 70 anni, mantenendo il proprio posto di lavoro. Questa
opzione offre loro il vantaggio economico di una pensione più elevata, grazie
alla prosecuzione dei versamenti contributivi.
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
Un ulteriore presupposto previsto dalla legge per accedere alla pensione di
vecchiaia è la maturazione di almeno 20 anni di contributi. Per chi ha iniziato
a versare contributi previdenziali dopo il 1995 è previsto, inoltre, un importo
minimo della pensione pari ad almeno 1,5 volte il corrispettivo dell’assegno
sociale. In assenza di tali requisiti, sarà necessario proseguire l’attività lavorativa fino al loro raggiungimento.
Età pensionabile
tutti i
settori
settore
pubblico
settore
privato
settore
autonomo
2015
66 anni e 3 mesi
66 anni e 3 mesi
63 anni e 9 mesi
64 anni e 9 mesi
2016
66 anni e 7 mesi
66 anni e 7 mesi
65 anni e 7 mesi
66 anni e 1 mese
2019
66 anni e 11 mesi
66 anni e 11 mesi
2021
67 anni e 2 mesi
67 anni e 2 mesi
=
=
Assegno sociale: l’assegno sociale è una prestazione di carattere assistenziale
che spetta ai cittadini che si trovino in condizioni economiche disagiate e abbiano
situazioni reddituali particolari previste dalla legge. Questa prestazione prescinde del
tutto dal versamento dei contributi. L’ammontare dell’assegno è fissato, per il 2015 in
448,52 € erogati per 13 mensilità (5.830,76 € annui).
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
b) La pensione anticipata
La pensione anticipata consente di andare in pensione prima di quanto previsto dalla pensione di vecchiaia. I requisiti necessari sono la maturazione di un
determinato numero di anni di contribuzione e/o la titolarità di un trattamento
pensionistico minimo.
Chi può vantare un determinato numero di anni di contribuzione prima del
raggiungimento dell’età anagrafica minima prevista dalla pensione di vecchiaia, può accedere al pensionamento anticipato. I presupposti da soddisfare
sono diversi, a seconda del momento di ingresso nella vita lavorativa.
Per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996 e la cui pensione
verrà calcolata almeno per una quota in base al sistema retributivo, l’anzianità
contributiva richiesta, nel 2015 pari rispettivamente a 41 anni e 6 mesi per
le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini, rimarrà il requisito di riferimento
per poter accedere alla pensione anticipata. Rispetto alla pensione di anzianità
precedentemente in vigore, il numero degli anni contributivi necessari continuerà, tuttavia, ad aumentare per effetto dell’aggancio all’aspettativa di vita. I
requisiti minimi di contribuzione richiesti per i prossimi anni potranno variare
in funzione dell’evoluzione dell’aspettativa di vita come da tabella seguente
(successivamente al 2016 i dati sono stimati).
Anno
Anzianità contributiva minima
indipendentemente dall’età anagrafica
2015
42 anni e 6 mesi
41 anni e 6 mesi
2016
42 anni e 10 mesi
41 anni e 10 mesi
2019
43 anni e 2 mesi
42 anni e 2 mesi
2021
43 anni e 5 mesi
42 anni e 5 mesi
Sistema retributivo: in base a questo sistema la pensione viene calcolata a
partire dalla retribuzione percepita negli ultimi 5-10 anni lavorativi.
10 |
=
=
Manuale della previdenza
Pensione pubblica
I lavoratori e le lavoratrici che hanno maturato tale anzianità contributiva
prima dei 62 anni e vogliono accedere alla pensione anticipata dovrebbero
tuttavia considerare che la pensione subirà dei tagli. Per chi decide di uscire
dal mondo del lavoro prima dei 62 anni di età è prevista una decurtazione della
quota retributiva pari all’1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due
(60 anni) e pari al 2% per ogni anno inferiore ai 60. Per fare un esempio: chi
decide di andare in pensione anticipata a 58 anni dovrà mettere in conto una
riduzione della quota retributiva della pensione pari al 6%, cioè un 2% per ogni
anno sino ai 60 e un 1% per ogni anno sino ai 62 anni di età.
Anzianità contributiva 42 anni
1974
Inizio attività
lavorativa 16 anni
2016 2017 2018 2019
La penalizzazione –2% –2% –1% –1%
2016
Pensione
anticipata nel 2016
2020
Età pensionabile
62 anni
= –6%
NB: La legge di stabilità 2015 (190/2014) al comma 113 ha introdotto una deroga alle penalizzazioni nei confronti dei lavoratori, che andranno in pensione
anticipata dal 01.01.2015. Tali penalizzazioni non verranno applicate a coloro che matureranno i requisiti di anzianità contributiva entro il 31.12.2017.
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
Chi ha iniziato la propria attività lavorativa dopo il 1° gennaio 1996 e rientra
quindi esclusivamente nel sistema contributivo, ha un’ulteriore possibilità di
accedere al pensionamento anticipato sulla base dei seguenti requisiti:
• Età anagrafica pari a 63 anni (incrementata dagli aumenti legati
all’aspettativa di vita)
• Almeno 20 di contribuzione effettiva
• Trattamento pensionistico non inferiore a 2,8 volte l’ammontare
dell’assegno sociale
Anno
Anzianità contributiva minima indipendentemente
dall’età anagrafica
Età anagrafica minima
se in possesso di
un’anzianità contributiva
di 20 anni e un importo
minimo pari a 2,8 volte
l’assegno sociale
2015
42 anni e 6 mesi
41 anni e 6 mesi
63 anni e 3 mesi
2016
42 anni e 10 mesi
41 anni 1 10 mesi
63 anni e 7 mesi
2019
43 anni e 2 mesi
42 anni e 2 mesi
63 anni e 11 mesi
2021
43 anni e 5 mesi
42 anni e 5 mesi
64 anni e 2 mesi
=
=
Sistema contributivo: in base a questo sistema la pensione viene calcolata in base ai contributi versati durante l’intero arco della vita lavorativa.
12 |
Manuale della previdenza
Pensione pubblica
Disposizioni particolari per alcune categorie
Per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici sono state previste alcune
particolari disposizioni in deroga alla normativa fin qui descritta: per
esempio la cosiddetta “opzione donna”, gli “esodati” e le disposizioni
per gli addetti ad attività usuranti.
Maggiori informazioni sono disponibili presso gli sportelli della rete dei
Pensplan Infopoint. (pag. 51)
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
c) Età pensionabile e speranza di vita
L’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita è uno degli elementi
centrali della riforma del sistema pensionistico.
L’innalzamento della speranza di vita è uno dei fattori demografici che
incide in maniera determinante su tutti i trattamenti pensionistici e sul loro
finanziamento. Per farvi fronte, il sistema pensionistico prevede di alzare progressivamente l’età pensionabile. Ne consegue che tutti i requisiti necessari
per l’accesso al pensionamento saranno d’ora in poi legati a un indice demografico (fornito dall’ISTAT) che definisce l’aspettativa di vita media a partire da
una determinata età. Per questo motivo, nei prossimi anni, verranno innalzate
progressivamente sia l’età di accesso alla pensione di vecchiaia, sia quella di
accesso alla pensione anticipata.
Tali adeguamenti saranno applicati con cadenza triennale fino al 2019 e successivamente con cadenza biennale.
14 |
Manuale della previdenza
Pensione pubblica
d) Il calcolo della pensione
Dal 2012, per tutti i lavoratori e le lavoratrici la pensione verrà calcolata in
base ai contributi versati nell’arco della vita lavorativa.
Dal 2012 il calcolo della pensione avviene esclusivamente sulla base dei contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa (cosiddetto sistema
contributivo). A partire da questa data non trova quindi più applicazione il
“vecchio” sistema retributivo.
Il trattamento pensionistico sarà calcolato in tre fasi.
1) Calcolo del montante contributivo
Per ottenere la somma di tutti i contributi versati, è necessario moltiplicare la
retribuzione annua per un’aliquota fissata al 33% per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti e al 20% per i lavoratori e le lavoratrici autonomi, percentuale
quest’ultima che verrà progressivamente innalzata di anno in anno fino ad
arrivare al 24% nel 2018 (per il 2015 pari al 22,65% e 22,74% rispettivamente
per artigiani e commercianti).
2) Rivalutazione del montante contributivo
La somma dei contributi versati così calcolata viene rivalutata al termine di
ogni anno in base alla variazione media quinquennale del PIL nominale (un indice che misura l’andamento del prodotto interno lordo italiano nel periodo
considerato).
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
3) Calcolo della pensione L’ammontare finale della pensione si ricava moltiplicando la somma dei contributi rivalutati (c.d. montante contributivo) per un coefficiente di trasformazione. Si tratta di un parametro che varia in base all’età e all’aspettativa di vita
del/la lavoratore/lavoratrice al momento del pensionamento e che oscilla tra il
4,30% (pensionando/a di 57 anni) e il 6,54% (pensionando/a di 70 anni).
•
•
•
contributi versati annualmente = retribuzione annua x aliquota
montante contributivo = somma dei contributi versati rivalutati
pensione = montante contributivo x coefficiente di trasformazione
Per tutti coloro che hanno iniziato la propria attività lavorativa prima del 1996,
la pensione verrà calcolata sia in base al sistema retributivo, sia in base a
quello contributivo.
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Manuale della previdenza
Pensione pubblica
Di seguito vengono illustrate le tre differenti situazioni e relative modalità di
calcolo in base al momento d’inizio dell’attività lavorativa.
Lavoratori/lavoratrici che al 31.12.1995 avevano maturato più di 18 anni
di contributi.
L’importo della pensione risulterà dalla somma di due quote calcolate rispettivamente secondo:
• Il sistema retributivo fino al 31.12.2011
• Il sistema contributivo a partire dal 01.01.2012
Lavoratori/lavoratrici che al 31.12.1995 avevano maturato meno di 18 anni di contributi.
La pensione sarà data dalla somma di due quote calcolate rispettivamente
secondo:
• Il sistema retributivo fino al 31.12.1995
• Il sistema contributivo a partire dal 01.01.1996
Lavoratori/lavoratrici che hanno iniziato a lavorare dopo il 31.12.1995.
La pensione verrà calcolata soltanto secondo il sistema contributivo.
contributi
fino al 31.12.1995
contributi a partire
dal 01.01.1996
contributi a partire
dal 01.01.2012
al 31.12.1995 più di 18
anni di contributi
al 31.12.1995 meno di
18 anni di contributi
inizio attività dal
01.01.1996
Sistema retributivo:
Il sistema retributivo si basa sulla retribuzione media degli ultimi 5-10 anni di attività. Il calcolo viene
fatto accantonando il 2% per ogni singolo anno di contribuzione. Si cerca in tal modo di garantire al/la
lavoratore/lavoratrice il reddito che ha ottenuto nell’ultima parte della sua vita lavorativa.
Sistema contributivo:
In vigore dal 01.01.1996, si basa sui contributi versati durante l’intera vita lavorativa. Al montante
individuale, che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno lavorativo, viene applicato un coefficiente di trasformazione al fine di determinare il trattamento pensionistico. (cfr. pagg. 15-16)
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
3. La previdenza complementare
a) Che cos’è la previdenza complementare?
La previdenza complementare è una forma di previdenza che si aggiunge a
quella obbligatoria, ma non la sostituisce.
È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella
creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono
versamenti volontari, che vengono investiti sui mercati finanziari.
Al momento del pensionamento la somma maturata verrà liquidata sotto forma
di rendita o di capitale.
La normativa relativa alle forme di previdenza complementare è stata rivisitata con il decreto legislativo n. 252/2005 entrato in vigore il 1° gennaio 2007.
Questa riforma, tuttavia, riguarda esclusivamente i lavoratori e le lavoratrici
del settore privato, mentre per i/le dipendenti del settore pubblico la normativa è stabilita dal decreto legislativo n. 124/1993.
Le disposizioni che si riferiscono ai/alle dipendenti del settore
pubblico e che differiscono dalla normativa generale sono segnalate,
all’interno di questo capitolo, mediante riquadri di colore grigio.
18 |
Manuale della previdenza
Previdenza complementare
b) Qual è l’obiettivo della previdenza
complementare?
La previdenza complementare ha lo scopo di pagare pensioni che si aggiungono a quelle del sistema obbligatorio, in modo da assicurare migliori condizioni
di vita ai pensionati.
Tutte le forme di previdenza complementare hanno come obiettivo quello di
integrare la pensione pubblica attraverso una pensione complementare, in
modo da garantire alla popolazione un tenore di vita adeguato a conclusione
della vita lavorativa. La riforma del sistema pensionistico obbligatorio, prolungando la vita lavorativa, ha contrastato almeno in parte la riduzione della
pensione pubblica. Nessuno può tuttavia sapere in anticipo quanto tempo sarà
ancora in grado di lavorare e a quanto ammonterà, al momento del pensionamento, il totale dei contributi versati.
Risulta quindi opportuno iniziare quanto prima a costruire un secondo
pilastro pensionistico dato che, nel corso della vita, anche il versamento di
piccoli importi può portare a grandi rendite.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
c) Quali sono i vantaggi delle forme di previdenza
complementare?
Oltre ad assicurare una copertura finanziaria per la vecchiaia, la previdenza
complementare presenta anche una serie di vantaggi fiscali ed economici.
Un’adeguata copertura previdenziale dopo il pensionamento rappresenta un
importante obiettivo politico-sociale. È per questo che lo Stato promuove
la previdenza complementare attraverso una serie di vantaggi fiscali. In
Trentino-Alto Adige/Südtirol, a integrazione di quanto previsto a livello nazionale, sono state inoltre introdotte apposite misure di sostegno da parte della
Regione.
La previdenza complementare, oltre a contribuire alla creazione di
un futuro economico sereno grazie a una pensione aggiuntiva, offre anche i
vantaggi di seguito elencati.
- Vantaggi fiscali
I contributi versati a un fondo pensione complementare (sia la quota a carico
del/la lavoratore/lavoratrice sia quella a carico del/la datore/datrice di lavoro)
sono deducibili dal reddito complessivo fino a un limite massimo di 5.164,57 €.
Dalla deducibilità rimane escluso il trattamento di fine rapporto (TFR).
Trattamento di fine rapporto: somma corrisposta dal/la datore/datrice
di lavoro al/la lavoratore/lavoratrice dipendente al termine del rapporto di lavoro, calcolata accantonando per ciascun anno di attività una
quota pari al 6,91% della retribuzione lorda, rivalutata, al 31 dicembre di
ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura
fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT
(vedi art. 2120 codice civile).
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
I/Le dipendenti del settore pubblico possono dedurre i contributi destinati al fondo pensione complementare fino a un importo pari al doppio
delle quote di TFR versate, fino al 12% del proprio reddito complessivo.
Il limite massimo per la deduzione è fissato in 5.164,57 €.
Deducibilità fiscale: meccanismo in base al quale determinate spese sostenute nel corso dell’anno dal/la contribuente possono essere sottratte dal
reddito complessivo al fine di ottenere una riduzione della base imponibile
e conseguentemente una diminuzione delle imposte da pagare.
- Tassazione più bassa La Legge 23 dicembre 2014, n.190, ha disposto l’aumento della tassazione sui
rendimenti dei fondi pensione portandola al 20%. Rimane inferiore a quella
prevista per la generalità degli investimenti finanziari pari al 26% con l’esclusione dei titoli di Stato (ed equiparabili), per i quali l’aliquota è del 12,5%.
- Nessuna imposta di bollo
I fondi pensione e i fondi sanitari sono esentati dal pagamento dell’imposta
di bollo che si applica invece a prodotti e strumenti finanziari, quali polizze
assicurative sulla vita o le gestioni patrimoniali.
- TUTELA DEI RISPARMI
Grazie alle severe prescrizioni legislative in materia di fondi pensione e al
controllo esercitato dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP),
il capitale da essi gestito risulta particolarmente protetto.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
- Rendimenti
Le forme di previdenza complementare generano rendimenti più stabili rispetto ad altre forme di investimento e generalmente superiori alla rivalutazione
del TFR nel lungo periodo.
- Sostegno da parte della Regione La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol si impegna a sostenere i versamenti
contributivi per soggetti in situazioni di difficoltà economica residenti nelle
due Province. Offre, inoltre, un servizio di assistenza legale gratuita qualora le
aziende omettano il versamento delle contribuzioni previdenziali a loro carico.
La Regione fornisce, inoltre, i servizi amministrativi e contabili essenziali in
forma gratuita agli aderenti dei fondi pensione convenzionati e accantona un
importo pari a 7,50 € annui, per garantire la gratuità degli stessi servizi anche
agli iscritti dei fondi non convenzionati. Si tratta di servizi che vengono erogati
su richiesta dell’aderente o del fondo pensione non convenzionato.
>>Per informazioni più approfondite vai a pagina 44 “Il ruolo della Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol”.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
d) La previdenza complementare in dettaglio
I) Chi può aderire
La previdenza complementare è destinata a tutta la popolazione: sia ai lavoratori e alle lavoratrici, sia a coloro che percepiscono altre forme di reddito.
Anche i soggetti fiscalmente a carico, come i figli o il coniuge, possono aderire a una forma di previdenza complementare: in questo modo sarà possibile
garantire loro un’adeguata copertura previdenziale .
Familiari fiscalmente a carico: sono considerati tali i membri del nucleo
familiare coloro che nel corso dell’anno percepiscono un reddito com­
plessivo non superiore a 2.840,51 €.
II) Fondi pensione chiusi e aperti
La previdenza complementare distingue tra forme pensionistiche chiuse e
aperte. Le prime sono riservate esclusivamente a determinati gruppi di lavoratori, mentre le seconde sono aperte a tutti.
Al momento della scelta del fondo pensione complementare più adatto alle
proprie esigenze, la domanda che più frequentemente ci si pone è la seguente: chiuso o aperto? La risposta è strettamente legata alla propria situazione
lavorativa: a seconda della tipologia di lavoro (dipendente, autonomo o libera
professione), sarà infatti possibile prendere in considerazione entrambe le
forme di previdenza complementare, oppure far riferimento solo a una di esse.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
I fondi pensione chiusi (o negoziali) si rivolgono esclusivamente a lavoratori
e a lavoratrici dipendenti e vengono istituiti sulla base di contratti e accordi
collettivi, anche aziendali che prevedono il versamento di una quota di TFR a
opera del/la datore/datrice di lavoro.
Accordo aziendale: accordo che coinvolge da una parte il datore di
lavoro e dall’altra i sindacati dei lavoratori o le associazioni di categoria.
Ha lo scopo di integrare i contratti collettivi nazionali migliorandone le
condizioni.
I fondi pensione aperti sono istituiti da banche, compagnie di assicurazione,
società di intermediazione mobiliare e società di gestione del risparmio. L’adesione a questi fondi non è vincolata ad alcuna particolare condizione e può avvenire sia in forma individuale, quindi con il versamento di propri contributi ed
eventualmente di quote di TFR, sia in forma collettiva, attraverso il versamento
di quote di TFR a opera del/la datore/datrice di lavoro sulla base di un accordo
collettivo, anche aziendale.
Adesione
L’adesione collettiva si tratta di una forma
di adesione basata su un accordo collettivo,
anche aziendale, che prevede il versamento
del TFR (ed eventuali ulteriori quote) tramite
il datore di lavoro.
L’adesione individuale è una forma di adesione basata esclusivamente su un versamento
libero e volontario da parte dell’aderente e
che può consistere anche in quote di TFR.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Fondi pensione chiusi
Fondi pensione aperti
Fonti istitutive
Istituiti da contratti e accordi
collettivi, anche aziendali.
Istituiti da banche, compagnie di
assicurazione, società di intermediazione mobiliare e società di gestione
del risparmio.
Contribuzione
• TFR
• Contributo dell’aderente
• Contributo del/la datore/
datrice di lavoro in base ai
contratti collettivi
Individuale:
• Contributo nella misura
determinata dall’aderente
Modalità
di adesione
Volontaria su base collettiva
Volontaria su base individuale
o collettiva
Gestione
del patrimonio
Le risorse sono custodite presso
una banca depositaria e affidate a
gestori finanziari esterni.
Le risorse sono custodite presso
una banca depositaria e gestite
direttamente, o affidate a gestori
finanziari esterni.
Prestazione
pensionistica
Erogata direttamente dai fondi
pensione, o da compagnie di
assicurazione convenzionate.
Erogata direttamente dai fondi
pensione, o da compagnie di
assicurazione convenzionate.
Collettiva:
• TFR
• Contributo dell’aderente
• Eventuale quota del/la datore/
datrice di lavoro
I fondi pensione complementare raccolgono le quote contributive degli/
delle aderenti e le investono sui mercati finanziari.
I fondi pensione raccolgono i versamenti contributivi degli/delle aderenti, li
affidano a una banca depositaria e definiscono le modalità di gestione delle
stesse. Nel caso di fondi pensione chiusi, che di norma sono soggetti giuridicamente autonomi, l’amministrazione delle risorse viene affidata a gestori finanziari esterni abilitati. Le condizioni che i gestori finanziari devono soddisfare e i
criteri in base ai quali vengono selezionati, sono stabiliti dalla COVIP.
COVIP: (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione): autorità pubblica
che ha il compito di garantire e assicurare la trasparenza e la correttezza
nella gestione e nell‘amministrazione dei fondi pensione, al fine di tutelare
iscritti e beneficiari.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Per i fondi pensione aperti la gestione finanziaria può essere svolta direttamente dalla stessa società istitutrice, oppure demandata a soggetti esterni.
Sia i fondi pensione chiusi che quelli aperti sono dotati di propri organi di controllo che operano nell’esclusivo interesse dei propri iscritti.
Quale forma di previdenza complementare scegliere?
Fondi pensione chiusi
Fondi pensione aperti
Adesione su base collettiva
attraverso versamento di:
• TFR (obbligatorio)
• contributo a proprio carico
• contributo a carico del/
la datore/datrice di lavoro
(secondo quando disposto
dai rispettivi contratti
collettivi).
1.Adesione su base individuale tramite versamento di
contributi a proprio carico ed
eventualmente anche di TFR
Lavoratore/lavoratrice
autonomo/libero professionista
Adesione normalmente preclusa
(salvo casi particolari).
Adesione su base individuale
con versamento di propri contributi.
Familiari fiscalmente
a carico
Adesione possibile solo se il
soggetto che effettua i versamenti contributivi per i propri
familiari fiscalmente a carico
risulta a sua volta iscritto allo
stesso fondo.
Adesione di norma possibile
anche se il soggetto che effe­t­­tua i versamenti contributivi per
i propri familiari fiscalmente a
carico non risulta a sua volta
iscritto allo stesso fondo.
Altri percettori di reddito
non riconducibili alle
precedenti categorie
Adesione di norma preclusa per
tutti i soggetti che non maturano
alcun TFR.
Adesione su base individuale
tramite versamento di propri
contributi.
Lavoratore/lavoratrice
dipendente
26 |
OPPURE
2.Adesione su base collettiva
con versamento di:
• TFR
• contributo a proprio carico
• eventuale contributo a carico
del/la datore/datrice di
lavoro.
Manuale della previdenza
Previdenza complementare
III) Quali sono i fondi pensione complementare a cui posso aderire?
Nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol sono stati istituiti un fondo pensione complementare di tipo chiuso e tre fondi pensione complementare di tipo
aperto, convenzionati con Pensplan.
In Regione ci sono quattro fondi pensione convenzionati con Pensplan: il
Fondo Pensione Laborfonds (di seguito: Laborfonds), il Fondo Pensione Aperto
PensPlan Plurifonds (di seguito: PensPlan Plurifonds), il Fondo Pensione Aperto
PensPlan Profi (di seguito: PensPlan Profi) e il Raiffeisen Fondo Pensione Aperto (di seguito: Raiffeisen).
Laborfonds, che è un fondo pensione complementare di tipo chiuso, si rivolge
esclusivamente ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol ed ai relativi familiari a carico, mentre gli altri tre fondi
pensione, che sono di tipo aperto, si rivolgono a tutti.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Fondi pensione complementare istituiti in Regione
Laborfonds
Laborfonds è l’unico fondo pensione complementare chiuso presente in Regione. Fondato dalle parti
sociali nel 1998, con i suoi oltre 114.000 aderenti è
oggi il quarto fondo pensione negoziale sul territorio
nazionale.
PensPlan Plurifonds
PensPlan Plurifonds è un fondo pensione complementare aperto nato dalla collaborazione tra
Pensplan Centrum S.p.A. e la compagnia assicurativa Itas Vita S.p.A. Con oltre 48.000 aderenti risulta
essere tra i più grandi fondi pensione aperti istituiti
da compagnie assicurative.
PensPlan Profi
PensPlan Profi è un fondo pensione complementare
aperto istituito da PensPlan Invest SGR S.p.A. su
istanza di sei associazioni di categoria altoatesine che compongono il Südtiroler Wirtschaftsring
(SWR).
Raiffeisen
Raiffeisen è un fondo pensione complementare
aperto gestito da Cassa Centrale Raiffeisen
dell’Alto Adige S.p.A.
Parti sociali: Sono definite parti sociali tutte le associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro (sindacati) e delle imprese in un determinato
territorio. Sono gli interlocutori delle istituzioni pubbliche nelle situazioni di
negoziazione, concertazione o consultazione in materia di lavoro.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Chi può aderire
Laborfonds
• Lavoratori e lavoratrici dipendenti che svolgono
la propria attività nel territorio della Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol, le cui tipologie di
rapporto di lavoro sono definite da singoli contratti di settore nazionali, locali o aziendali.
• Soggetti fiscalmente a carico del/la lavoratore/
lavoratrice dipendente iscritto al fondo.
• Dipendenti delle amministrazioni pubbliche locali
in Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, anche
se operanti fuori dal territorio regionale.
PensPlan Plurifonds
Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro
reddito e i familiari fiscalmente a carico.
PensPlan Profi
Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro
reddito e i familiari fiscalmente a carico.
Raiffeisen
Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro
reddito e i familiari fiscalmente a carico.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Come iscriversi
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Laborfonds
Informazioni riguardo all’iscrizione a Laborfonds
sono disponibili sul sito www.laborfonds.it e presso:
• la rete dei Pensplan Infopoint;
• le parti istitutive del fondo (sindacati e associazioni di categoria);
• i/le datori/datrici di lavoro;
• le sedi del fondo;
• le sedi Pensplan.
PensPlan Plurifonds
Informazioni riguardo all’iscrizione a PensPlan
Plurifonds sono disponibili sul sito www.plurifonds.it,
presso il soggetto istitutore Itas Vita S.p.A. e tutte le
agenzie ITAS e tutte le filiali delle Casse Rurali/bcc
aderenti, delle quali è possibile reperire gli indirizzi
consultando la nota informativa del fondo.
PensPlan Profi
Informazioni riguardo all’iscrizione a PensPlan Profi
sono disponibili sul sito www.pensplan-invest.it.
Raiffeisen
Informazioni riguardo all’iscrizione a Raiffeisen sono
disponibili sul sito www.raiffeisenpensionsfonds.it,
presso la Cassa Centrale Raiffeisen e tutte le filiali
Raiffeisen dell’Alto Adige.
Manuale della previdenza
Previdenza complementare
IV) La contribuzione. Quanto versare
Per costituire una pensione complementare adeguata è necessario versare
con continuità i contributi. La misura della contribuzione, la decorrenza e la
periodicità dei versamenti variano in base al fondo cui si è iscritti e alla forma
di adesione scelta.
Qual è la misura della contribuzione da destinarsi a un fondo pensione complementare? La risposta varia in base alla tipologia del fondo scelto e alla propria
situazione occupazionale.
In linea di massima vale quanto segue: in caso di adesione a un fondo pensione complementare su base collettiva, la misura della contribuzione, la
decorrenza e la periodicità dei versamenti vengono stabilite dai contratti
o accordi collettivi, anche aziendali che regolamentano l’adesione al fondo. Tali
accordi non riguardano solamente i fondi pensione chiusi, ma possono essere
stipulati anche per fondi pensione aperti, ad esempio da parte di un’azienda o
di una categoria professionale.
Se l’adesione avviene su base individuale, l’aderente sceglie liberamente la
misura della contribuzione e la periodicità del versamento, che potranno comunque essere modificate successivamente. L’aderente può inoltre decidere di
versare anche il TFR maturando, ma in tal caso la scelta di destinare il TFR alla
previdenza complementare non può essere successivamente modificata. La
scelta libera della misura e della periodicità della contribuzione non riguarda solo
l’adesione su base individuale ai fondi pensione aperti, ma anche l’adesione di
familiari fiscalmente a carico, anche a un fondo pensione complementare chiuso.
Nel caso di adesione su base collettiva, i contratti o accordi collettivi, anche
aziendali, di norma definiscono anche l’obbligo da parte del/la lavoratore/
lavoratrice, di far confluire una parte o la totalità del TFR maturando. Viene
inoltre stabilito se sia prevista una contribuzione da parte del/la datore/datrice di lavoro e quale debba essere la misura della contribuzione minima a
carico dell’aderente. Lo stesso aderente ha comunque la facoltà di aumentare
la quota di contribuzione a proprio carico rispetto al minimo previsto.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Per i lavoratori/le lavoratrici dipendenti, il TFR rappresenta una componente fondamentale nella costituzione della pensione complementare.
La normativa prevede, infatti, che i lavoratori e le lavoratrici dipendenti neoassunti del settore privato debbano optare entro sei mesi dalla data di assunzione se destinare il proprio TFR maturando a un fondo pensione complementare, oppure se mantenerlo in azienda.
In assenza di una scelta esplicita, alla scadenza dei sei mesi dalla data di assunzione il/la datore/datrice di lavoro è tenuto/a a versare automaticamente il
TFR ad una forma pensionistica complementare (conferimento tacito).
CONFERIMENTO DEL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (TFR)
Dal 01.01.2007 un lavoratore/una
lavoratrice dipendente del settore privato deve scegliere la destinazione del
proprio TFR maturando entro sei mesi
dall’assunzione. Le possibilità di far
confluire il TFR a forme di previdenza
complementare sono due.
Conferimento esplicito:
il TFR viene fatto confluire in una
forma di previdenza complementare attraverso la scelta esplicita
del/la lavoratore/lavoratrice,
compilando il modulo TFR2.
Conferimento tacito:
nel caso in cui il lavoratore/la
lavoratrice non abbia effettuato
la scelta entro i sei mesi previsti,
il TFR verrà versato automaticamente nella forma di previdenza
complementare individuata secondo le disposizioni vigenti.
I lavoratori/Le lavoratrici dipendenti del settore privato possono decidere
se versare al fondo pensione complementare solo le quote di TFR previste
oppure versare anche una quota di contribuzione a loro carico. In tal caso, se
l’adesione è avvenuta su base collettiva, si attiva anche l’obbligo del versamento di una quota di contribuzione a carico del datore/della datrice di lavoro
eventualmente previsto dal contratto o accordo collettivo, anche aziendale.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
I/le dipendenti del settore pubblico non hanno alcun obbligo di
comunicazione al proprio datore di lavoro in relazione al proprio
TFR/TFS (quindi non devono compilare il modulo TFR2). Essi aderiscono volontariamente in forma collettiva esclusivamente sulla base
di quanto disciplinato dai rispettivi contratti collettivi.
Quando il datore/la datrice di lavoro è tenuto/a a contribuire alla previdenza complementare e quando non lo è?
Per i fondi pensione chiusi, in base a quanto disposto dal contratto o accordo
collettivo, anche aziendale, il datore/la datrice di lavoro è tenuto/a a versare
una quota contributiva a proprio carico qualora il/la dipendente versi a sua
volta un contributo in aggiunta al TFR. Qualora l’aderente decida per il versamento del solo TFR, il datore/la datrice di lavoro non è tenuto/a ad alcuna
contribuzione. Per i fondi pensione aperti il contributo a carico del datore/della
datrice di lavoro non è obbligatorio, ma può venire concordato nell’ambito di
un accordo aziendale.
Operaio 5° livello industria metalmeccanica paga lorda (orientativa)
Quota mensile a carico del lavoratore
(1,2% retribuzione)
1.300,00 €
15,60 €
Quota mensile a carico del datore di lavoro
(1,2% retribuzione)
15,60 €
Totale versamento fondo (escluso TFR)
31,20 €
Deduzione Irpef (compresa Add. Regionale e Comunale)
Riduzione effettiva sulla retribuzione mensile netta
4,48 €
11,12 €
Questo esempio (calcolato sulla base delle aliquote fiscali IRPEF previste per l’anno 2007) mostra
come, a causa della deducibilità fiscale, la riduzione della retribuzione netta risulti inferiore al contributo versato al fondo pensione complementare.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
V) Le linee d’investimento. Quale profilo scegliere
Ogni fondo pensione complementare offre la possibilità di scegliere tra più
linee d’investimento. Per decidere a quale profilo aderire si dovrebbe tener
conto principalmente dell’età al momento dell’adesione, dell’aspettativa di
rendimento e della propria propensione al rischio.
Le forme di previdenza complementare, e in special modo i fondi pensione,
offrono diverse linee (o comparti) d’investimento, che si distinguono per la
tipologia di gestione e presentano profili di rischio e aspettative di rendimento diversi. Ogni aderente può optare per la linea di investimento più consona
alle proprie aspettative e alle proprie necessità.
La previdenza complementare rispetta le regole della gestione finanziaria
secondo cui i rendimenti sono tanto più elevati, quanto maggiore è il rischio.
La valutazione del grado di sicurezza e del possibile rendimento non dovrebbe tuttavia tener conto unicamente della propensione al rischio. Un fattore
determinante è dato anche dall’età: quanto più giovane è l’aderente, tanto più
lungo sarà il suo periodo di permanenza nel fondo e di conseguenza l’investimento, potrà prevedere anche la scelta di una linea con un profilo di rischio più
elevato.
Prima di effettuare una scelta in merito alla linea d’investimento è comunque opportuno effettuare una consulenza approfondita. Grazie ad appositi
strumenti di simulazione e alla valutazione della propria situazione personale,
l’aderente potrà scegliere quale sia l’opzione più vantaggiosa per sè. A tal
riguardo è possibile rivolgersi al soggetto che raccoglie l’adesione al fondo
pensione scelto.
È inoltre possibile avere una consulenza previdenziale gratuita presso i
Pensplan Infopoint.
>> Per informazioni più approfondite vai a pagina 51.
infopoint
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Esempio di calcolo della pensione complementare nel caso di adesione a
un fondo pensione complementare chiuso
Dati
•Maschio, lavoratore dipendente del settore privato
•Età al momento dell’adesione al fondo: 30 anni e, a confronto,
un’età di adesione “tardiva”: 40 anni
•Contratto collettivo del commercio (settore terziario e distribuzione
servizi)
•Ipotesi di rendimento del 2,7%
•Versamenti contributivi annui pari a 2.500 €
•Scelta dell’erogazione di una rendita vitalizia al momento del pensionamento
Reddito annuo lordo*
27.750 €
Contributo annuo a carico del lavoratore (0,55%)
153 €
Contributo annuo a carico del/la datore/datrice di
lavoro (1,55%)
430 €
Quota annua di TFR (100%)
1.917 €
Contributo annuo complessivo
2.500 €
Ipotesi di rendimento
2,7%
Età al momento dell’adesione
30
40
Anni di contribuzione
35
25
Versamenti lordi cumulati
104.162 €
70.616 €
Posizione individuale (somma dei contributi versati
e rendimenti)
146.677 €
89.964 €
6.460 €
3.962 €
Rendita annua**
* L’importo è stato determinato in base alle voci del contratto collettivo del commercio, III livello impiegatizio.
** Prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante
conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensionamento.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Esempio di calcolo della pensione complementare nel caso di adesione a
un fondo pensione complementare aperto
Dati
• Donna, imprenditrice
• Età al momento dell’adesione al fondo: 30 anni, e, a confronto, un’età
di adesione “tardiva”: 40 anni
• Ipotesi di rendimento del 2,6%
• Versamenti contributivi annui pari a 2.500 €
• Scelta dell’erogazione di una rendita vitalizia al momento del pensionamento
Reddito annuo lordo
25.000 €
Contributo annuo complessivo
2.500 €
Ipotesi di rendimento
2,6%
Età al momento dell’adesione
30
40
Anni di contribuzione
35
25
Versamenti lordi cumulati
104.151 €
70.608 €
Posizione maturata (somma dei contributi versati e
rendimenti)
126.879 €
81.395 €
Rendita annua**
6.711,87 €
4.305 €
Il rendimento riportato, espresso in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, viene calcolato in
base alla composizione (azionaria/obbligazionaria) del comparto. Conformemente alle ipotesi
dettate dalla COVIP, alla componente azionaria è stato attribuito un rendimento annuo del 4% e
a quella obbligazionaria del 2% annuo.
Per il calcolo della rendita si applicano le tabelle IPS55 indicate dalla COVIP per il calcolo della
stima della pensione complementare (v. progetto esemplificativo).
** Prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante
conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensionamento.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
VI) Ho aderito a un fondo pensione complementare. E ora?
Versare i contributi a un fondo pensione complementare è garanzia di maggiore sicurezza economica in vista della pensione, ma anche prima, in caso di
particolari situazioni in cui il capitale maturato può rappresentare un importante sostegno finanziario.
Anticipazioni
In caso di spese sanitarie straordinarie, di acquisto/costruzione e ristrutturazione della prima casa o di qualsiasi altra esigenza, è possibile
richiedere un’anticipazione sulla posizione individuale maturata presso il
fondo pensione complementare.
Spese sanitarie straordinarie: nel caso in cui queste siano riconosciute dalle
competenti strutture pubbliche, gli/le aderenti possono beneficiare in qualsiasi momento di un’anticipazione fino al 75% della propria posizione. La somma
anticipata è soggetta a tassazione con un’aliquota del 15% che, a partire dal
quindicesimo anno di partecipazione a una forma di previdenza complementare, si riduce progressivamente dello 0,30% annuo con un limite massimo di
riduzione di sei punti percentuali.
Acquisto/costruzione e ristrutturazione della prima casa: è possibile
richiedere un’anticipazione dopo otto anni di partecipazione a una forma di
previdenza complementare. Anche in questo caso l’importo dell’anticipazione
non può essere superiore al 75% della propria posizione. È prevista una tassazione con un’aliquota fissa del 23%.
Ulteriori esigenze: dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza
complementare è possibile richiedere un’anticipazione anche per “ulteriori
esigenze”, per un importo non superiore al 30% della propria posizione. Anche
in questo caso la somma anticipata è soggetta a tassazione con un’aliquota
fissa del 23%.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Le anticipazioni possono essere richieste più volte (nel rispetto dei limiti indicati), per lo stesso motivo e successivamente reintegrate in qualsiasi momento.
I/Le dipendenti del settore pubblico aderenti al fondo pensione
chiuso possono richiedere
anticipazioni fino al 100% della posizione maturata per:
• la prima casa,
• spese sanitarie straordinarie,
• spese di formazione e formazione continua.
In tutti i casi è necessaria una partecipazione a una forma di
previdenza complementare di almeno 8 anni. Le anticipazioni sono
soggette a tassazione separata.
Tassazione separata: riguarda i redditi che sono stati percepiti in un determinato periodo di imposta, ma che sono maturati in periodi di imposta
precedenti e/o nel corso di più anni.
Riscatti
Gli/Le aderenti possono richiedere la liquidazione della propria posizione
maturata presso il fondo pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile nei seguenti casi:
• Periodi di inoccupazione: nei casi in cui il periodo di inoccupazione sia
compreso tra i 12 e i 48 mesi o si verifichi una situazione di mobilità o di
cassa integrazione della durata di almeno 12 mesi è possibile richiedere un
riscatto parziale pari al 50%. Se il periodo di inoccupazione è di durata superiore ai 48 mesi può essere riscattata l’intera posizione. Se nei cinque anni
antecedenti il raggiungimento dell’età pensionabile, si verifica un periodo di
inoccupazione di almeno 48 mesi, la possibilità di riscatto viene sostituita
dall’accesso anticipato alla prestazione pensionistica.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
• Invalidità permanente: l’intera posizione può essere riscattata se l’invalidità comporta una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo.
• Premorienza dell’aderente: in questo caso l’intera posizione viene riscattata dal/dai beneficiario/i. Qualora non fosse/ro stato/i designato/i, viene
riscattata dagli eredi legittimi.
• Perdita dei requisiti di partecipazione: rientrano nella casistica, ad esempio, la cessazione del rapporto di lavoro in caso di adesione ad una forma
pensionistica complementare su base collettiva.
Nei primi tre casi la tassazione applicata prevede un’aliquota tra il 15% ed il
9% (a seconda degli anni di partecipazione) in caso di riscatto per perdita dei
requisiti di partecipazione alla forma pensionistica complementare, l’aliquota
viene elevata al 23%.
I/Le dipendenti del settore pubblico aderenti al fondo pensione chiuso
hanno la facoltà di richiedere un
riscatto del capitale maturato in caso di:
• perdita dei requisiti di partecipazione
• premorienza dell’aderente: il riscatto spetta al coniuge, ovvero ai
figli, ovvero ai genitori a carico; in loro assenza possono venire nominati dei beneficiari.
Qualora il riscatto avvenga in conseguenza alla volontà delle parti, viene
applicata la tassazione ordinaria, in caso contrario la tassazione separata.
Tassazione ordinaria: è una modalità di tassazione delle persone fisiche che prevede la tassazione dei redditi attraverso l’applicazione di
un’aliquota progressiva in funzione del relativo scaglione di reddito.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Trasferimento
Con trasferimento s’intende la possibilità di “spostare” l’intera posizione individuale maturata presso una qualsiasi altra forma pensionistica
complementare.
Trascorso un periodo minimo di adesione pari a due anni, ogni aderente può
scegliere di spostare l’intera posizione maturata presso un’altra forma previdenziale di tipo complementare. Ci sono invece casi in cui il trasferimento è
possibile a seguito della perdita dei requisiti di partecipazione al fondo che
può essere dovuta alla modifica del contratto di lavoro o all’interruzione del
rapporto di lavoro.
Informazione
In seguito alle riforme pensionistiche intervenute e all’attuale delicato
contesto ai lavoratori/alle lavoratrici è richiesta una responsabilità sempre maggiore riguardo alle scelte previdenziali.
La popolazione della nostra Regione può usufruire di un’ampia offerta
informativa e risulta, quindi, avvantaggiata.
La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol offre a tutti i cittadini ampia informazione in materia di pensione complementare. Per fare questo si avvale dell’Istituto per la previdenza complementare Pensplan e della rete dei Pensplan
Infopoint.
Gli/Le iscritti/e ai fondi pensione vengono inoltre tenuti costantemente aggiornati sull’andamento della propria pensione complementare tramite la cosiddetta comunicazione periodica.
Questo documento offre una panoramica aggiornata e completa di tutte le
informazioni e novità sul fondo pensione cui hanno aderito, unitamente al
valore della posizione maturata e al progetto esemplificativo, una simulazione
previsionale utile a identificare l’entità della prestazione al pensionamento.
40 |
Manuale della previdenza
Previdenza complementare
VII) Finalmente in pensione!
Raggiunta l’età della pensione, il montante maturato viene corrisposto sotto
forma di capitale o rendita vitalizia.
Una volta raggiunta l’età pensionabile, gli/le aderenti a un fondo pensione
complementare possono scegliere tra due possibilità: farsi erogare l’intera posizione maturata sotto forma di rendita vitalizia, oppure richiedere fino al 50%
dell’importo sotto forma di capitale e la restante parte in rendita vitalizia.
Se la rendita risultasse esigua, l’aderente potrà farsi corrispondere l’intera
posizione individuale sotto forma di capitale.
La prestazione pensionistica prevede come requisito un’adesione minima di
cinque anni e qualora sia erogata sotto forma di rendita viene corrisposta fino
a quando l’aderente è in vita.
Gli/Le aderenti possono tuttavia continuare a versare i contributi anche dopo
il pensionamento, stabilendo da quando vorranno ricevere erogata la rendita
vitalizia. L’importo della prestazione pensionistica è stabilito sulla base della
posizione individuale maturata, determinata a sua volta dai contributi versati e
dal periodo di permanenza nel fondo.
A incidere ulteriormente sull’importo sono anche i rendimenti della gestione
finanziaria e i costi di amministrazione del fondo. Per ottenere la conversione
del capitale in rendita si applicano dei coefficienti che tengono conto di diversi
elementi, quali l’aspettativa media di vita, il sesso, l’età pensionabile e la tipologia della rendita pensionistica scelta.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
L’aderente può scegliere tra diverse opzioni per l’erogazione della prestazione pensionistica sotto forma di rendita. Di seguito si illustrano alcune delle
forme più frequenti:
• rendita vitalizia annuale: viene erogata finché l’aderente è in vita e si
estingue con il suo decesso;
• rendita vitalizia annuale reversibile: viene erogata all’aderente per la
durata di tutta la sua vita. Al suo decesso, l’intera pensione o la quota stabilita dallo/a stesso/a viene erogata per tutta la vita alla persona da lui/lei
designata, qualora sopravvissuta all’aderente stesso;
• rendita certa e successiva vitalizia: viene erogata finché l’aderente è in
vita. Se il decesso dell’aderente avviene però nel periodo preventivamente
determinato, solitamente pari a cinque o dieci anni, la rendita viene erogata
alla persona da lui/lei designata fino a conclusione di tale periodo.
Le prestazioni pensionistiche sotto forma di capitale o di rendita sono tassate
nella misura del 15%. A partire dal 16° anno di adesione al fondo,
tale aliquota si riduce ogni anno dello 0,30%, raggiungendo un minimo del 9%
trascorsi 35 anni di permanenza nel fondo.
Non sono soggette a tassazione le parti di capitale già tassate in fase di
accumulo, vale a dire i rendimenti ed eventuali contributi non portati in deduzione.
Per quanto riguarda i/le dipendenti del settore pubblico aderenti al
fondo pensione chiuso, il capitale erogato in un’unica soluzione viene
assoggettato a tassazione separata, mentre le prestazioni pensionistiche erogate in forma periodica sono soggette a tassazione ordinaria.
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Manuale della previdenza
Previdenza complementare
Quadro generale
Settore privato (d.lgs. 252/2005)
Settore pubblico (d.lgs. 124/1993)
Versamento del
TFR
Possibilità di conferire l’intero TFR,
anche in forma tacita.
Misura della contribuzione fissata
esclusivamente dal contratto
collettivo di riferimento.
Anticipazioni
• Per spese sanitarie: in qualsiasi
momento fino al 75% della posizione individuale maturata.
• Acquisto, costruzione, ristrutturazione prima casa: dopo 8 anni fino
al 75% della posizione individuale
maturata.
• Ulteriori esigenze: dopo 8 anni fino
al 30% della posizione individuale
maturata.
• Per spese sanitarie: dopo 8 anni
fino al 100% della posizione individuale maturata.
• Acquisto, costruzione, ristrutturazione prima casa: dopo 8 anni fino
al 100% della posizione individuale
maturata.
Tassazione delle
prestazioni
Anticipazioni
• Spese sanitarie: 15% – 9%
• Altre anticipazioni: 23%
Anticipazioni
• Tutte le anticipazioni: tassazione
separata
Prestazioni pensionistiche
• Parte erogata in forma di rendita
vitalizia o capitale: 15% – 9%
Prestazioni pensionistiche
• Rendita vitalizia: tassazione
ordinaria
• Capitale: tassazione separata
Deducibilità fiscale dei contributi fino
a 5.164,57 €.
Deducibilità dei contributi per
l’importo minore risultante tra:
doppio del TFR, 12% del reddito
complessivo, fino a un massimo di
5.164,57 €.
Risparmio
fiscale
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Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
4. Il ruolo della Regione
Trentino-Alto Adige/Südtirol
La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol promuove lo sviluppo della pensione
complementare attraverso un proprio istituto di previdenza e fornisce servizi di
supporto che assicurano una vecchiaia serena.
A livello nazionale la Regione è all’avanguardia in termini di promozione della
cultura previdenziale. In base allo Statuto speciale di autonomia, la Legge
regionale n. 3 del 27 febbraio 1997 ha previsto l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione
complementare. Tra questi vi è l’istituzione di un proprio Istituto previdenziale,
il Pensplan Centrum S.p.A. e lo stanziamento di importanti mezzi finanziari,
attraverso i quali la Regione sostiene la popolazione regionale nella creazione
di uno strumento previdenziale in grado di assicurare una vecchiaia serena.
a) I principali interventi adottati per la costituzione
di una pensione complementare
•Interventi a sostegno dei versamenti contributivi in situazioni di
difficoltà
Chi sono i destinatari?
Coloro che risultino residenti in Regione e siano iscritti/e da oltre due anni a un
fondo pensione aperto o chiuso, possono richiedere, in caso di difficoltà economica, l’intervento da parte della Regione a sostegno dei versamenti contributivi.
Come avviene il sostegno?
Il sostegno viene concesso per un periodo massimo di 36 mesi, anche non
continuativi e consiste in un importo non superiore a 4.600 € per l’intero arco
della vita lavorativa.
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Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
Quali sono i criteri per definire una situazione di difficoltà economica?
Le situazioni di difficoltà per le quali viene riconosciuto l’intervento della
Regione sono:
• percezione di indennità di disoccupazione o di altri interventi di sostegno al
reddito;
• percezione dell’indennità di mobilità o di cassa integrazione;
• malattia o infortunio;
• titolarità di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa;
• a progetto o a programma.
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Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
•Supporto legale gratuito per omissione contributiva del datore/
della datrice di lavoro
Chi sono i destinatari?
Tutti gli aderenti a fondi pensione complementare che hanno la residenza nel
territorio regionale nonché tutti/e coloro che nel territorio stesso espletano
in via preminente la propria attività lavorativa o professionale ovvero sono
dipendenti di aziende che ivi operano prevalentemente, il cui datore/la cui
datrice di lavoro risulti inadempiente da oltre 12 mesi con il versamento dei
contributi, hanno il diritto di avvalersi gratuitamente di un supporto legale in
sede stragiudiziale o giudiziale, a condizione che i contributi mancantiammontino ad almeno 500 €.
•Servizi amministrativi e contabili gratuiti
Chi sono i destinatari?
Tutti gli/le iscritti/e ai fondi pensione complementare convenzionati con
l’Istituto per la previdenza complementare Pensplan si avvalgono direttamente
dei servizi amministrativi e contabili gratuiti messi a disposizione dei fondi da
parte dell’Istituto.
Per tutti i/le residenti in Regione iscritti/e da almeno 2 anni a fondi pensione
complementare non convenzionati è prevista la possibilità di richiedere un
accantonamento sostitutivo di 7,50 € annui che viene accreditato nel rispettivo
fondo pensione complementare e corrisposto in sede di pensionamento.
•Dove si possono richiedere gli interventi della Regione?
Le richieste di intervento possono essere inoltrate presso le sedi Pensplan di
Bolzano, Via della Mostra 11/13 oppure di Trento, c/o Palazzo della Regione in
via Gazzoletti 2 e presso tutti i Pensplan Infopoint della Regione Trentino-Alto
Adige/Südtirol.
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Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
b) Ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano
Oltre agli interventi attuati da Pensplan Centrum e volti a promuovere la
previdenza complementare, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol
prevede ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.
•Copertura previdenziale per l’educazione dei figli
Il contributo è previsto dall’articolo 1, comma 4 della legge regionale n.
1/2005 e dal nuovo regolamento di esecuzione della legge regionale n. 1/2005
approvato con decreto del Presidente della Regione n. 3/L del 4 giugno 2008.
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Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
•Contributi pensionistici per l’assistenza ai familiari non
autosufficienti
Il contributo è previsto dall’articolo 2 della legge regionale n. 1/2005 e successive modifiche.
•Interventi previdenziali a favore delle persone casalinghe
Gli interventi sono previsti dalla legge regionale n. 7/1992 come modificata
dalla legge regionale n. 1/2005.
•Sostegno della pensione complementare per giovani coltivatori
diretti/coltivatrici dirette, mezzadri/e, coloni/e
Gli interventi sono previsti dalla legge regionale n. 7/1992 e successive modificazioni (L.R. 4/2013)
48 |
Manuale della previdenza
Ruolo della Regione
NB: Per verificare l’attivazione o meno degli interventi da parte delle due Province Autonome, nonché i destinatari, i relativi requisiti,
le modalità di presentazione delle richieste e l’ammontare degli
interventi rivolgersi a:
-ASSE – Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia
Autonoma di Bolzano (Via Canonico M. Gamper, 1 - 39100 Bolzano www.provincia.bz.it/asse/).
-Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa (piazza
Silvio Pellico, 8-8/3, 38122 Trento - www.apapi.provincia.tn.it).
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Manuale della previdenza
Pensplan
5. Dietro a tutto c’è Pensplan, l’Istituto
regionale per la previdenza complementare
a) Pensplan Centrum S.p.A.
Per supportare al meglio i cittadini nella costituzione di un secondo pilastro
previdenziale, nel 1997 nasce Pensplan Centrum Spa, la società pubblica
partecipata al 98% dalla Regione e al 2% dalle Province Autonome di Trento e
Bolzano.
Pensplan Centrum promuove la previdenza complementare a carattere locale
attraverso:
•i 4 fondi pensione istituiti in regione e convenzionati con Pensplan: il fondo
chiuso Laborfonds, i fondi aperti Raiffeisen, PensPlan Plurifonds e PensPlan
Profi. Si tratta di fondi collocati da istituzioni del territorio, che significa più
vicinanza al cittadino e al cliente, ma anche importanti ricadute sul tessuto
economico locale;
•servizi di consulenza professionale e gratuita in materia di previdenza complementare, grazie agli uffici di Trento e Bolzano e ai 118 sportelli della rete
dei Pensplan Infopoint;
•interventi e misure a sostegno della costruzione di un secondo pilastro previdenziale erogate dalla Regione Trentino Alto Adige/Südtirol (vedi Cap. 4).
50 |
Manuale della previdenza
Pensplan
b) I Pensplan Infopoint
118 sportelli Pensplan Infopoint diffusi in modo capillare sul territorio regionale offrono alla popolazione una consulenza completa e gratuita in materia
previdenziale.
I Pensplan Infopoint sono sportelli informativi dedicati alla previdenza complementare istituiti con il sostegno di patronati, sindacati e associazioni di categoria. Grazie alla collaborazione nata a livello regionale tra Pensplan e i più
importanti partner sociali della Regione, dal 2006 è attiva una rete capillare
di consulenza in materia di previdenza complementare.
Operatori qualificati e professionali sono a disposizione presso i 118 sportelli
Pensplan Infopoint per offrire un servizio di consulenza a 360° e rispondere a
tutti i quesiti relativi alla previdenza complementare. Oltre a ottenere informazioni di carattere generale, presso gli Infopoint è possibile usufruire di un
servizio di pianificazione previdenziale per elaborare un piano previdenziale
individuale completo con l’ausilio di uno speciale software di simulazione. Gli
aderenti a un fondo pensione complementare regionale hanno la possibilità di
monitorare l’evoluzione futura della propria posizione, oppure verificare se la
contribuzione o la strategia d’investimento scelta sia adeguata alla caratteristica situazione personale e familiare.
Grazie alla continua implementazione di ulteriori servizi, gli aderenti ai fondi
pensione regionali possono trovare, inoltre, una completa assistenza relativa a
qualsiasi adempimento amministrativo e/o prestazione nei confronti della previdenza complementare così come più in generale il monitoraggio della propria
posizione individuale.
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Manuale della previdenza
Pensplan
Dove posso trovare il mio Pensplan Infopoint
di riferimento?
Vipiteno
Brunico
Bressanone
Merano
Varna
Silandro
Malles
Ortisei
Bolzano
Laives
Pozza di Fassa
Cles
Malè
Egna
Predazzo
Cavalese
Mezzolombardo
Tesero
Tonadico
Fiera di Primiero
Lavis
Vezzano
Trento
Nord
Tione
Zuclo
Trento
Pergine
Valsugana
Levico Terme
Strigno
Borgo
Valsugana
Arco
Riva
del Garda
Bezzecca
Storo
Mori
Rovereto
Ala
infopoint
52 |
Manuale della previdenza
Pensplan
52 Pensplan Infopoint in Alto Adige in collaborazione con:
KVW (8 Pensplan Infopoint)
ASGB (7 Pensplan Infopoint)
CAAF Servizi CGIL–AGB (7 Pensplan Infopoint)
SGBCISL (6 Pensplan Infopoint)
UIL–SGK (5 Pensplan Infopoint)
Südtiroler Bauernbund (7 Pensplan Infopoint)
APA–LVH (6 Pensplan Infopoint)
Unione–HDS (6 Pensplan Infopoint)
66 Pensplan Infopoint nel Trentino in collaborazione con:
Patronato ACLI (14 Pensplan Infopoint)
Epaca Coldiretti (9 Pensplan Infopoint)
50&Più Enasco (3 Pensplan Infopoint)
ITAL–UIL (7 Pensplan Infopoint)
INCA CGIL (17 Pensplan Infopoint)
INAS CISL (6 Pensplan Infopoint)
INAPA (8 Pensplan Infopoint)
Patronato ACAI (2 Pensplan Infopoint)
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Manuale della previdenza
Pensplan
I nostri 52 Pensplan Infopoint in Alto Adige
KVW
CAAF SERVIZI CGIL–AGB
Bolzano
Via Alto Adige 28
0471 978677
Bressanone
Via Vescovado 2
0472 836565
Bressanone
Via Fallmerayer 9
0472 831498
Brunico
Via Dante 1
0474 411149
Brunico
Via Europa 20
0474 555080
Malles
Via Mercato 4
0473 830645
Egna
Largo Municipio 44
0471 812305
Merano
Via Goethe 8
0473 220381
Laives
Via Kennedy 265
0471 955177
Egna
Largo Municipio 3/1
0471 820346
Merano
Via Otto Huber 54
0473 200811
Silandro
Via principale 131
0473 730095
Silandro
Via Principale 33
0473 621222
Vipiteno
Vicolo Streunturn 5
0472 765418
Bolzano
Via Ada Buffulini 4
0471 245625
0471 245626
Bressanone
Via Stazione 21
0471 245644
Egna
Largo Municipio 30
0471 245682
Laives
Via dei Vigneti 35
0471 245693
Merano
Via Wolkenstein 32
0471 245675
54 |
Via Trieste 78
0471 932762
SGBCISL
UIL-SGK
Bolzano
Bolzano
Via Siemens 23
0471 568400
Bressanone
Via Bastioni Maggiori 7
0472 836151
Brunico
Via Stegona 8
0474 553355
Egna
Piazza F. Bonatti 4
0471 812139
Malles
G. Verdross 45
0473 831418
Merano
Via Mainardo 2
0473 230242
Manuale della previdenza
ASGB
Pensplan
SÜDTIROLER BAUERNBUND
Bolzano
Via Bottai 30
0471 308200
Bressanone
Via Vittorio Veneto 33
0472 834515
Brunico
Via San Lorenzo 8/A
0474 412473
Brunico
Via S. Lorenzo 8
0474 554048
Egna
Via Stazione 21
0471 812447
Bolzano
Via C. M. Gamper 10
0471 999449
Egna
Via delle vecchie fondamenta 8
0471 812857
Merano
Via Friedrich Schiller 12
0473 277238
Merano
Corso Della Libertà 182/C
0473 237189
Silandro
Via Dr. Heinrich Vögele 7
0473 746053
Silandro
Via Ponte di Legno 19
0473 730464
Varna
Via Konrad Lechner 4/A
0472 201732
Vipiteno
Piazza Fuori Porta 2
0472 765040
Vipiteno
Via Stazione 1
0472 766686
Unione–HDS
APA–LVH
Bolzano
Via di Mezzo ai Piani 5
0471 978032
Bressanone
Via Plose 38
0472 271411
Brunico
Via Brunico 14/A
0474 474823
Brunico
Via Roma 3
0474 555452
Merano
Via A. Kuperion 30
0473 236162
Bolzano
Via di Mezzo ai Piani 7
0471 323200
Merano
Portici 218
0473 272511
Ortisei
Via Sneton 9
0471 797552
Silandro
Via Covelano 6/A
0473 730397
Silandro
Via Cappuccini 28
0473 730657
Vipiteno
Città Nuova 17
0472 766070
Varna
Via Konrad Lechner 7
0472 802500
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Manuale della previdenza
Pensplan
I nostri 66 Pensplan Infopoint in Trentino
Patronato ACLI
ITAL-UIL
Arco
Piazza Marchetti 5
0464 516352
Cles
Via Degasperi 38
0463 423255
Borgo Valsugana
Via al Prà 1
0461 753373
Mezzolombardo
Via Roma 44
0461 376180
Cavalese
Via Cauriol 7
0462 230433
Pergine Valsugana
Loc. Ponte Regio 44
0461 510723
Cles
Via Marconi 54/3
0463 421245
Riva del Garda
C.so Liberazione 7
0464 554298
Fiera di Primiero
Piazza Battisti 12
0439 62467
Rovereto
C.so Rosmini 53
0464 436242
Lavis
Via Zanella 5
0461 247016
Strigno
Via Roma 12
0461 762911
Mezzolombardo
Via Degasperi 63
0461 604120
Trento
Via Matteotti 71
0461 376180
Mori
Via Battisti 15
0464 919122
Pergine Valsugana
Piazza Serra 6
0461 531150
Riva del Garda
Piazza Cavour 9/C
0464 552294
Rovereto
Via Bezzi 28
0464 421401
Tione
Viale Dante 6
0465 321319
Trento
Via Roma 57
0461 277227
Vezzano
Viale Roma 44
0461 864491
EPACA COLDIRETTI
Arco
Via S.Caterina 60/A
0464 532242
Cles
Piazza Granda 18
0463 421317
Levico Terme
Via C. Augusta 13
0461 706592
Malè
Via Don G. Bresadola 7
0463 902111
Mezzolombardo
Via Rotaliana 23
0461 601404
Rovereto
Via Monte Cauriol 7/B
0464 432009
50&Più ENASCO
Tesero
Via Roma 22/B
0462 814474
Predazzo
Via Monte Mulat 17
0462 500087
Tione
Via Circonvallazione 63
0465 321163
Trento
Via Solteri 78
0461 880471
Trento
Via Giusti 40
0461 915575
Trento (centro)
Piazzetta del Sas 4
0461 236071
56 |
Manuale della previdenza
INAS CISL
Pensplan
INAPA
Borgo Valsugana
Corso Ausugum 34
0461 753710
Arco
Via della Crosetta 39
0464 571924
Cles
Via Degasperi 26
0463 422171
Borgo Valsugana
Corso Vicenza 47
0461 751915
Riva del Garda
Viale Prati 29
0464 552521
Cavalese
Via degli Artigiani 13
0462 241818
Rovereto
Via Campagnole 6/A
0464 436304
Cles
Piazza C.Battisti 1/A
0463 601215
Tione
Piazza Boni 1
0465 322197
Pozza di Fassa
Strada Dolomites 152 0462 763133
Trento
Via Degasperi 61
0461 215256
Rovereto
Via del Garda 44/G
0464 402624
Trento
Via Brennero 182
0461 803849
Zuclo
Loc. Tonello 5/A
0465 338824
INCA CGIL
Ala
Via C. Battisti 4
0464 674234
Arco
Viale delle Palme 3
0464 518111
Borgo Valsugana
Via per Telve 2/B
0461 753295
Cavalese
Via Pasquai 20
0462 230507
Cles
Viale Degasperi 10
0463 421088
Malè
Piazza Regina Elena
0463 901796
Mezzolombardo
Via Roma 6
0461 604466
Pergine Valsugana
Via Pennella 90
0461 531071
Riva del Garda
Loc. San Tomaso 30
0464 552121
Rovereto
Via Maioliche 57/H
0464 401976
Storo
Via Roma 41/B
0465 680182
Tione
Via Roma 17/A
0465 321919
Trento
Via Muredei 8
0461 303911
Trento (nord)
Via Brennero 246
0461 421649
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Manuale della previdenza
Pensplan
Panoramica dei servizi offerti dai
Pensplan Infopoint
Consulenza: operatori qualificati forniscono informazioni in materia di
previdenza complementare sui vantaggi, le procedure e le provvidenze della
Regione.
Analisi della situazione previdenziale individuale: calcolo della pensione
pubblica e analisi dei vantaggi derivanti dall’adesione a una forma di previdenza complementare mediante l’ausilio di un software di simulazione.
Assistenza per pratiche amministrative: supporto nella compilazione della
modulistica per l’adesione e per le richieste di anticipazione, riscatto ed erogazione della pensione, consulenza fiscale e amministrativa.
Informazioni precise relative alla posizione individuale: presso i Pensplan
Infopoint tutti gli/le iscritti/e a un fondo pensione complementare regionale
possono richiedere in qualunque momento la propria posizione individuale
aggiornata e avere chiarimenti anche sugli aspetti più complessi.
Sul sito www.pensplan.com è disponibile una lista completa di tutti i partner
Infopoint dove trovare lo sportello Pensplan Infopoint più vicino.
58 |
Il tuo piano per la vita.
Pensplan Centrum S.p.A.
Via della Mostra, 11/13
39100 Bolzano
Tel. 0471 317 600
Via Gazzoletti 2, c/o Palazzo della Regione
38122 Trento
Tel. 0461 274 800
[email protected] - www.pensplan.com
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Manuale della previdenza