MANUALE DELLA PREVIDENZA Prima dell’adesione a una forma pensionistica complementare leggere la nota informativa, lo statuto/il regolamento e il progetto esemplificativo standardizzato. Si ricorda che, ove riportati, i rendimenti passati non sono necessariamente indicativi di quelli futuri. Per maggiori informazioni e per ottenere ovvero consultare la nota informativa e gli statuti o i regolamenti delle forme pensionistiche complementari eventualmente richiamate, rivolgersi alla medesima forma pensionistica complementare, ovvero al suo soggetto istitutore o collocatore, ovvero visitare il relativo sito internet. Aprile 2015 Prefazione Prevenzione anziché assistenza: il risparmio previdenziale conviene L’attuale sistema pensionistico contributivo e l’allungamento della vita media pongono la nostra politica sociale di fronte a grandi sfide. L’obiettivo che ci dobbiamo dare è quello di evitare una diffusa povertà tra gli anziani e le loro famiglie, costretti a fare i conti con pensioni pubbliche che saranno sempre più basse. I profondi mutamenti del mercato del lavoro attuale, con l’incremento di contratti di lavoro atipici, lavoro a tempo parziale, maggiori rischi di disoccupazione e periodi di assenza dal lavoro (assenze per assistenza a familiari, maternità,…), possono inoltre determinare rischiosi buchi previdenziali i cui effetti peseranno maggiormente sul futuro degli attuali lavoratori. Risulta quindi sempre più importante la consapevolezza di ciascuno di noi, affinchè ci si interroghi tempestivamente rispetto alle scelte che riguardano il nostro futuro pensionistico e la nostra sicurezza sociale. La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, prima a livello nazionale, ha avuto la lungimiranza di istituire il progetto sociale Pensplan con il compito di promuovere e sviluppare un sistema pensionistico complementare all’interno del territorio. Compito fondamentale della politica è anche sostenere i cittadini e le cittadine nelle scelte che riguardano il proprio futuro, attraverso l’informazione e la consulenza costante e gratuita. Con la rete degli oltre 110 Pensplan Infopoint la Regione persegue proprio questo obiettivo. Molto importanti risultano, inoltre, i progetti della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per il sostegno economico a favore dei lavoratori in situazioni di difficoltà, attraverso apposite misure di intervento. La presente brochure offre un quadro generale sulle opportunità e sulle misure previste dalla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol in materia di previdenza complementare. Desideriamo fornire strumenti utili per decidere, tempestivamente e in modo responsabile sulla propria serenità economica futura, per avere una vita dignitosa da anziani e liberare risorse per dare un futuro migliore alle nuove generazioni. Dott.ssa Violetta Plotegher Assessora regionale per la previdenza sociale, il pacchetto famiglia e la previdenza complementare Sommario 1. Il sistema previdenziale ieri e oggi . ...........................................6 a) Perché è importante assumersi la responsabilità della propria pensione ..6 b) Come costruire il proprio futuro previdenziale........................................... 7 2. La pensione pubblica................................................................. 8 a) La pensione di vecchiaia ........................................................................... 8 b) La pensione anticipata............................................................................. 10 c) Età pensionabile e speranza di vita ......................................................... 14 d) Il calcolo della pensione .......................................................................... 15 3. La previdenza complementare................................................. 18 a) Che cos’è la previdenza complementare? ............................................... 18 b) Qual è l’obiettivo della previdenza complementare? ....................................... 19 c) Quali sono i vantaggi delle forme di previdenza complementare? ..........20 d) La previdenza complementare in dettaglio..............................................23 I) Chi può aderire.....................................................................................23 II) Fondi pensione chiusi e aperti.............................................................23 III) Quali sono i fondi pensione complementare a cui posso aderire? . ...27 IV) La contribuzione. Quanto versare...................................................... 31 V) Le linee d’investimento. Quale profilo scegliere..................................34 VI) Ho aderito a un fondo pensione complementare. E ora? . .................37 VII) Finalmente in pensione! ................................................................... 41 4. Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol . ................44 a) I principali interventi adottati per la costituzione di una pensione complementare..............................................................44 b) Ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano.... 47 5. Dietro a tutto c’è Pensplan, l’Istituto regionale per la previdenza complementare................................................... 50 a) Pensplan Centrum S.p.A .........................................................................50 b) I Pensplan Infopoint................................................................................. 51 Dove posso trovare il mio Pensplan Infopoint di riferimento?.................. 52 I nostri 52 Pensplan Infopoint in Alto Adige.............................................54 I nostri 66 Pensplan Infopoint in Trentino ...............................................56 Panoramica dei servizi offerti dai Pensplan Infopoint .............................58 Manuale della previdenza Sistema previdenziale 1. Il sistema previdenziale ieri e oggi a) Perché è importante assumersi la responsabilità della propria pensione Sono sempre meno i lavoratori e le lavoratrici chiamati a dover finanziare, con i propri contributi, un numero di pensionati sempre maggiore. Il necessario allungamento della vita lavorativa dovrà essere allora accompagnato dall’aumento della responsabilità individuale nei confronti della propria vecchiaia e perciò da una corretta pianificazione di quest’ultima. Il sistema pensionistico pubblico funziona sulla base di un sistema “a ripartizione”: significa che i contributi versati dai lavoratori e dalle lavoratrici in attività vengono utilizzati per pagare le pensioni di quelli a riposo. Tuttavia, le trasformazioni demografiche e i cambiamenti del mercato del lavoro hanno determinato un progressivo squilibrio in questo sistema. Da una parte, infatti, il calo del tasso di natalità implica una diminuzione della popolazione attiva, mentre dall’altro l’aumento dell’aspettativa di vita comporta una crescita del numero dei pensionati. Il moltiplicarsi di rapporti di lavoro precari e scarsamente tutelati, poi, determina un’ulteriore riduzione dei contributi previdenziali che servono a finanziare il sistema. La conseguenza? Una spesa pensionistica sempre più alta, che lo Stato ha cercato di colmare con una serie di riforme e di interventi tra cui l’innalzamento del requisito dell’età anagrafica per accedere alla pensione e l’introduzione di un nuovo sistema di calcolo, che rende necessaria l’assunzione di una maggiore responsabilità da parte della popolazione per la propria pensione. In futuro, sarà infatti la somma dei contributi versati nel corso dell’intera vita lavorativa a determinare l’ammontare della pensione e non più la retribuzione percepita negli ultimi anni di lavoro. A fronte di una maggiore incertezza occupazionale, del contestuale aumento del precariato e di una conseguente diminuzione della copertura previdenziale, sarà quindi sempre più difficile mantenere un adeguato tenore di vita una volta raggiunta l’età della pensione. Da qui la necessità di prendere in mano e costruire con responsabilità e consapevolezza il proprio futuro previdenziale. 6| Manuale della previdenza Sistema previdenziale b) Come costruire il proprio futuro previdenziale Solo chi sceglie di abbinare la pensione pubblica alla previdenza complementare e/o a un’altra forma di risparmio privata, potrà guardare al proprio futuro con serenità. Il modo migliore per avere un futuro economico sereno è quello di iniziare a costruirlo fin da subito utilizzando più strumenti. Un’adeguata pianificazione previdenziale si basa, infatti, su tre pilastri: il sistema previdenziale pubblico, le forme di previdenza complementare e il risparmio individuale. Al termine dell’attività lavorativa, la previdenza complementare consente di integrare il gap pensionistico rispetto all’ultimo stipendio percepito . È dunque fondamentale tenere presente che quanto prima si intraprende la strada del risparmio previdenziale, tanto maggiore sarà la riserva cui si potrà fare ricorso a integrazione della pensione erogata dallo Stato. Chi potrà contare anche su risparmio e patrimonio privati, infine, si troverà nelle condizioni migliori per godersi la vecchiaia con serenità. La previdenza per la vecchiaia Previdenza pubblica + Minimo di sussistenza Previdenza complementare + Risparmio aggiuntivo individuale a scopi pensionistici Tenore di vita abituale |7 Manuale della previdenza Pensione pubblica 2. La pensione pubblica All’inizio del 2012, con l’entrata in vigore della legge n. 214/2011, in Italia è stata avviata un’ampia riforma pensionistica, le cui principali novità consistono in un progressivo innalzamento dell’età pensionabile, nel passaggio a un sistema unicamente contributivo e nella trasformazione della pensione di anzianità in pensione anticipata. a) La pensione di vecchiaia Per accedere alla pensione di vecchiaia sono necessari determinati requisiti contributivi e anagrafici: almeno 20 anni di contributi versati e un’età pensionabile che già a partire dal 2021 raggiungerà i 67 anni per tutti i lavoratori. La pensione di vecchiaia è legata al raggiungimento di un’età anagrafica definita per legge che verrà innalzata gradualmente come di seguito illustrato: • per tutti i lavoratori dipendenti e autonomi e per tutte le lavoratrici del settore pubblico, a partire dal 2015, l’età pensionabile è fissata a 66 anni e 3 mesi; • per le lavoratrici autonome e del settore privato l’età pensionabile verrà progressivamente innalzata fino al raggiungimento dei 66 anni entro il 2018; • a partire dal 2018, per tutti i lavoratori e le lavoratrici l’età pensionabile sarà gradualmente equiparata; • dal 2021 l’età pensionabile non potrà essere inferiore di 67 anni. Si tratta, tuttavia, solamente di requisiti anagrafici minimi. I lavoratori e le lavoratrici possono, infatti, scegliere liberamente di proseguire l’attività lavorativa fino all’età di 70 anni, mantenendo il proprio posto di lavoro. Questa opzione offre loro il vantaggio economico di una pensione più elevata, grazie alla prosecuzione dei versamenti contributivi. 8| Manuale della previdenza Pensione pubblica Un ulteriore presupposto previsto dalla legge per accedere alla pensione di vecchiaia è la maturazione di almeno 20 anni di contributi. Per chi ha iniziato a versare contributi previdenziali dopo il 1995 è previsto, inoltre, un importo minimo della pensione pari ad almeno 1,5 volte il corrispettivo dell’assegno sociale. In assenza di tali requisiti, sarà necessario proseguire l’attività lavorativa fino al loro raggiungimento. Età pensionabile tutti i settori settore pubblico settore privato settore autonomo 2015 66 anni e 3 mesi 66 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 64 anni e 9 mesi 2016 66 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi 65 anni e 7 mesi 66 anni e 1 mese 2019 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi 2021 67 anni e 2 mesi 67 anni e 2 mesi = = Assegno sociale: l’assegno sociale è una prestazione di carattere assistenziale che spetta ai cittadini che si trovino in condizioni economiche disagiate e abbiano situazioni reddituali particolari previste dalla legge. Questa prestazione prescinde del tutto dal versamento dei contributi. L’ammontare dell’assegno è fissato, per il 2015 in 448,52 € erogati per 13 mensilità (5.830,76 € annui). |9 Manuale della previdenza Pensione pubblica b) La pensione anticipata La pensione anticipata consente di andare in pensione prima di quanto previsto dalla pensione di vecchiaia. I requisiti necessari sono la maturazione di un determinato numero di anni di contribuzione e/o la titolarità di un trattamento pensionistico minimo. Chi può vantare un determinato numero di anni di contribuzione prima del raggiungimento dell’età anagrafica minima prevista dalla pensione di vecchiaia, può accedere al pensionamento anticipato. I presupposti da soddisfare sono diversi, a seconda del momento di ingresso nella vita lavorativa. Per coloro che hanno iniziato a lavorare prima del 1996 e la cui pensione verrà calcolata almeno per una quota in base al sistema retributivo, l’anzianità contributiva richiesta, nel 2015 pari rispettivamente a 41 anni e 6 mesi per le donne e 42 anni e 6 mesi per gli uomini, rimarrà il requisito di riferimento per poter accedere alla pensione anticipata. Rispetto alla pensione di anzianità precedentemente in vigore, il numero degli anni contributivi necessari continuerà, tuttavia, ad aumentare per effetto dell’aggancio all’aspettativa di vita. I requisiti minimi di contribuzione richiesti per i prossimi anni potranno variare in funzione dell’evoluzione dell’aspettativa di vita come da tabella seguente (successivamente al 2016 i dati sono stimati). Anno Anzianità contributiva minima indipendentemente dall’età anagrafica 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 2016 42 anni e 10 mesi 41 anni e 10 mesi 2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 2021 43 anni e 5 mesi 42 anni e 5 mesi Sistema retributivo: in base a questo sistema la pensione viene calcolata a partire dalla retribuzione percepita negli ultimi 5-10 anni lavorativi. 10 | = = Manuale della previdenza Pensione pubblica I lavoratori e le lavoratrici che hanno maturato tale anzianità contributiva prima dei 62 anni e vogliono accedere alla pensione anticipata dovrebbero tuttavia considerare che la pensione subirà dei tagli. Per chi decide di uscire dal mondo del lavoro prima dei 62 anni di età è prevista una decurtazione della quota retributiva pari all’1% per ogni anno di anticipo entro un massimo di due (60 anni) e pari al 2% per ogni anno inferiore ai 60. Per fare un esempio: chi decide di andare in pensione anticipata a 58 anni dovrà mettere in conto una riduzione della quota retributiva della pensione pari al 6%, cioè un 2% per ogni anno sino ai 60 e un 1% per ogni anno sino ai 62 anni di età. Anzianità contributiva 42 anni 1974 Inizio attività lavorativa 16 anni 2016 2017 2018 2019 La penalizzazione –2% –2% –1% –1% 2016 Pensione anticipata nel 2016 2020 Età pensionabile 62 anni = –6% NB: La legge di stabilità 2015 (190/2014) al comma 113 ha introdotto una deroga alle penalizzazioni nei confronti dei lavoratori, che andranno in pensione anticipata dal 01.01.2015. Tali penalizzazioni non verranno applicate a coloro che matureranno i requisiti di anzianità contributiva entro il 31.12.2017. | 11 Manuale della previdenza Pensione pubblica Chi ha iniziato la propria attività lavorativa dopo il 1° gennaio 1996 e rientra quindi esclusivamente nel sistema contributivo, ha un’ulteriore possibilità di accedere al pensionamento anticipato sulla base dei seguenti requisiti: • Età anagrafica pari a 63 anni (incrementata dagli aumenti legati all’aspettativa di vita) • Almeno 20 di contribuzione effettiva • Trattamento pensionistico non inferiore a 2,8 volte l’ammontare dell’assegno sociale Anno Anzianità contributiva minima indipendentemente dall’età anagrafica Età anagrafica minima se in possesso di un’anzianità contributiva di 20 anni e un importo minimo pari a 2,8 volte l’assegno sociale 2015 42 anni e 6 mesi 41 anni e 6 mesi 63 anni e 3 mesi 2016 42 anni e 10 mesi 41 anni 1 10 mesi 63 anni e 7 mesi 2019 43 anni e 2 mesi 42 anni e 2 mesi 63 anni e 11 mesi 2021 43 anni e 5 mesi 42 anni e 5 mesi 64 anni e 2 mesi = = Sistema contributivo: in base a questo sistema la pensione viene calcolata in base ai contributi versati durante l’intero arco della vita lavorativa. 12 | Manuale della previdenza Pensione pubblica Disposizioni particolari per alcune categorie Per alcune categorie di lavoratori e lavoratrici sono state previste alcune particolari disposizioni in deroga alla normativa fin qui descritta: per esempio la cosiddetta “opzione donna”, gli “esodati” e le disposizioni per gli addetti ad attività usuranti. Maggiori informazioni sono disponibili presso gli sportelli della rete dei Pensplan Infopoint. (pag. 51) | 13 Manuale della previdenza Pensione pubblica c) Età pensionabile e speranza di vita L’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita è uno degli elementi centrali della riforma del sistema pensionistico. L’innalzamento della speranza di vita è uno dei fattori demografici che incide in maniera determinante su tutti i trattamenti pensionistici e sul loro finanziamento. Per farvi fronte, il sistema pensionistico prevede di alzare progressivamente l’età pensionabile. Ne consegue che tutti i requisiti necessari per l’accesso al pensionamento saranno d’ora in poi legati a un indice demografico (fornito dall’ISTAT) che definisce l’aspettativa di vita media a partire da una determinata età. Per questo motivo, nei prossimi anni, verranno innalzate progressivamente sia l’età di accesso alla pensione di vecchiaia, sia quella di accesso alla pensione anticipata. Tali adeguamenti saranno applicati con cadenza triennale fino al 2019 e successivamente con cadenza biennale. 14 | Manuale della previdenza Pensione pubblica d) Il calcolo della pensione Dal 2012, per tutti i lavoratori e le lavoratrici la pensione verrà calcolata in base ai contributi versati nell’arco della vita lavorativa. Dal 2012 il calcolo della pensione avviene esclusivamente sulla base dei contributi effettivamente versati durante la vita lavorativa (cosiddetto sistema contributivo). A partire da questa data non trova quindi più applicazione il “vecchio” sistema retributivo. Il trattamento pensionistico sarà calcolato in tre fasi. 1) Calcolo del montante contributivo Per ottenere la somma di tutti i contributi versati, è necessario moltiplicare la retribuzione annua per un’aliquota fissata al 33% per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti e al 20% per i lavoratori e le lavoratrici autonomi, percentuale quest’ultima che verrà progressivamente innalzata di anno in anno fino ad arrivare al 24% nel 2018 (per il 2015 pari al 22,65% e 22,74% rispettivamente per artigiani e commercianti). 2) Rivalutazione del montante contributivo La somma dei contributi versati così calcolata viene rivalutata al termine di ogni anno in base alla variazione media quinquennale del PIL nominale (un indice che misura l’andamento del prodotto interno lordo italiano nel periodo considerato). | 15 Manuale della previdenza Pensione pubblica 3) Calcolo della pensione L’ammontare finale della pensione si ricava moltiplicando la somma dei contributi rivalutati (c.d. montante contributivo) per un coefficiente di trasformazione. Si tratta di un parametro che varia in base all’età e all’aspettativa di vita del/la lavoratore/lavoratrice al momento del pensionamento e che oscilla tra il 4,30% (pensionando/a di 57 anni) e il 6,54% (pensionando/a di 70 anni). • • • contributi versati annualmente = retribuzione annua x aliquota montante contributivo = somma dei contributi versati rivalutati pensione = montante contributivo x coefficiente di trasformazione Per tutti coloro che hanno iniziato la propria attività lavorativa prima del 1996, la pensione verrà calcolata sia in base al sistema retributivo, sia in base a quello contributivo. 16 | Manuale della previdenza Pensione pubblica Di seguito vengono illustrate le tre differenti situazioni e relative modalità di calcolo in base al momento d’inizio dell’attività lavorativa. Lavoratori/lavoratrici che al 31.12.1995 avevano maturato più di 18 anni di contributi. L’importo della pensione risulterà dalla somma di due quote calcolate rispettivamente secondo: • Il sistema retributivo fino al 31.12.2011 • Il sistema contributivo a partire dal 01.01.2012 Lavoratori/lavoratrici che al 31.12.1995 avevano maturato meno di 18 anni di contributi. La pensione sarà data dalla somma di due quote calcolate rispettivamente secondo: • Il sistema retributivo fino al 31.12.1995 • Il sistema contributivo a partire dal 01.01.1996 Lavoratori/lavoratrici che hanno iniziato a lavorare dopo il 31.12.1995. La pensione verrà calcolata soltanto secondo il sistema contributivo. contributi fino al 31.12.1995 contributi a partire dal 01.01.1996 contributi a partire dal 01.01.2012 al 31.12.1995 più di 18 anni di contributi al 31.12.1995 meno di 18 anni di contributi inizio attività dal 01.01.1996 Sistema retributivo: Il sistema retributivo si basa sulla retribuzione media degli ultimi 5-10 anni di attività. Il calcolo viene fatto accantonando il 2% per ogni singolo anno di contribuzione. Si cerca in tal modo di garantire al/la lavoratore/lavoratrice il reddito che ha ottenuto nell’ultima parte della sua vita lavorativa. Sistema contributivo: In vigore dal 01.01.1996, si basa sui contributi versati durante l’intera vita lavorativa. Al montante individuale, che si ottiene sommando i contributi di ciascun anno lavorativo, viene applicato un coefficiente di trasformazione al fine di determinare il trattamento pensionistico. (cfr. pagg. 15-16) | 17 Manuale della previdenza Previdenza complementare 3. La previdenza complementare a) Che cos’è la previdenza complementare? La previdenza complementare è una forma di previdenza che si aggiunge a quella obbligatoria, ma non la sostituisce. È fondata su un sistema di finanziamento a capitalizzazione che consiste nella creazione di un conto individuale presso un fondo pensione in cui affluiscono versamenti volontari, che vengono investiti sui mercati finanziari. Al momento del pensionamento la somma maturata verrà liquidata sotto forma di rendita o di capitale. La normativa relativa alle forme di previdenza complementare è stata rivisitata con il decreto legislativo n. 252/2005 entrato in vigore il 1° gennaio 2007. Questa riforma, tuttavia, riguarda esclusivamente i lavoratori e le lavoratrici del settore privato, mentre per i/le dipendenti del settore pubblico la normativa è stabilita dal decreto legislativo n. 124/1993. Le disposizioni che si riferiscono ai/alle dipendenti del settore pubblico e che differiscono dalla normativa generale sono segnalate, all’interno di questo capitolo, mediante riquadri di colore grigio. 18 | Manuale della previdenza Previdenza complementare b) Qual è l’obiettivo della previdenza complementare? La previdenza complementare ha lo scopo di pagare pensioni che si aggiungono a quelle del sistema obbligatorio, in modo da assicurare migliori condizioni di vita ai pensionati. Tutte le forme di previdenza complementare hanno come obiettivo quello di integrare la pensione pubblica attraverso una pensione complementare, in modo da garantire alla popolazione un tenore di vita adeguato a conclusione della vita lavorativa. La riforma del sistema pensionistico obbligatorio, prolungando la vita lavorativa, ha contrastato almeno in parte la riduzione della pensione pubblica. Nessuno può tuttavia sapere in anticipo quanto tempo sarà ancora in grado di lavorare e a quanto ammonterà, al momento del pensionamento, il totale dei contributi versati. Risulta quindi opportuno iniziare quanto prima a costruire un secondo pilastro pensionistico dato che, nel corso della vita, anche il versamento di piccoli importi può portare a grandi rendite. | 19 Manuale della previdenza Previdenza complementare c) Quali sono i vantaggi delle forme di previdenza complementare? Oltre ad assicurare una copertura finanziaria per la vecchiaia, la previdenza complementare presenta anche una serie di vantaggi fiscali ed economici. Un’adeguata copertura previdenziale dopo il pensionamento rappresenta un importante obiettivo politico-sociale. È per questo che lo Stato promuove la previdenza complementare attraverso una serie di vantaggi fiscali. In Trentino-Alto Adige/Südtirol, a integrazione di quanto previsto a livello nazionale, sono state inoltre introdotte apposite misure di sostegno da parte della Regione. La previdenza complementare, oltre a contribuire alla creazione di un futuro economico sereno grazie a una pensione aggiuntiva, offre anche i vantaggi di seguito elencati. - Vantaggi fiscali I contributi versati a un fondo pensione complementare (sia la quota a carico del/la lavoratore/lavoratrice sia quella a carico del/la datore/datrice di lavoro) sono deducibili dal reddito complessivo fino a un limite massimo di 5.164,57 €. Dalla deducibilità rimane escluso il trattamento di fine rapporto (TFR). Trattamento di fine rapporto: somma corrisposta dal/la datore/datrice di lavoro al/la lavoratore/lavoratrice dipendente al termine del rapporto di lavoro, calcolata accantonando per ciascun anno di attività una quota pari al 6,91% della retribuzione lorda, rivalutata, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo ISTAT (vedi art. 2120 codice civile). 20 | Manuale della previdenza Previdenza complementare I/Le dipendenti del settore pubblico possono dedurre i contributi destinati al fondo pensione complementare fino a un importo pari al doppio delle quote di TFR versate, fino al 12% del proprio reddito complessivo. Il limite massimo per la deduzione è fissato in 5.164,57 €. Deducibilità fiscale: meccanismo in base al quale determinate spese sostenute nel corso dell’anno dal/la contribuente possono essere sottratte dal reddito complessivo al fine di ottenere una riduzione della base imponibile e conseguentemente una diminuzione delle imposte da pagare. - Tassazione più bassa La Legge 23 dicembre 2014, n.190, ha disposto l’aumento della tassazione sui rendimenti dei fondi pensione portandola al 20%. Rimane inferiore a quella prevista per la generalità degli investimenti finanziari pari al 26% con l’esclusione dei titoli di Stato (ed equiparabili), per i quali l’aliquota è del 12,5%. - Nessuna imposta di bollo I fondi pensione e i fondi sanitari sono esentati dal pagamento dell’imposta di bollo che si applica invece a prodotti e strumenti finanziari, quali polizze assicurative sulla vita o le gestioni patrimoniali. - TUTELA DEI RISPARMI Grazie alle severe prescrizioni legislative in materia di fondi pensione e al controllo esercitato dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (COVIP), il capitale da essi gestito risulta particolarmente protetto. | 21 Manuale della previdenza Previdenza complementare - Rendimenti Le forme di previdenza complementare generano rendimenti più stabili rispetto ad altre forme di investimento e generalmente superiori alla rivalutazione del TFR nel lungo periodo. - Sostegno da parte della Regione La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol si impegna a sostenere i versamenti contributivi per soggetti in situazioni di difficoltà economica residenti nelle due Province. Offre, inoltre, un servizio di assistenza legale gratuita qualora le aziende omettano il versamento delle contribuzioni previdenziali a loro carico. La Regione fornisce, inoltre, i servizi amministrativi e contabili essenziali in forma gratuita agli aderenti dei fondi pensione convenzionati e accantona un importo pari a 7,50 € annui, per garantire la gratuità degli stessi servizi anche agli iscritti dei fondi non convenzionati. Si tratta di servizi che vengono erogati su richiesta dell’aderente o del fondo pensione non convenzionato. >>Per informazioni più approfondite vai a pagina 44 “Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol”. 22 | Manuale della previdenza Previdenza complementare d) La previdenza complementare in dettaglio I) Chi può aderire La previdenza complementare è destinata a tutta la popolazione: sia ai lavoratori e alle lavoratrici, sia a coloro che percepiscono altre forme di reddito. Anche i soggetti fiscalmente a carico, come i figli o il coniuge, possono aderire a una forma di previdenza complementare: in questo modo sarà possibile garantire loro un’adeguata copertura previdenziale . Familiari fiscalmente a carico: sono considerati tali i membri del nucleo familiare coloro che nel corso dell’anno percepiscono un reddito com plessivo non superiore a 2.840,51 €. II) Fondi pensione chiusi e aperti La previdenza complementare distingue tra forme pensionistiche chiuse e aperte. Le prime sono riservate esclusivamente a determinati gruppi di lavoratori, mentre le seconde sono aperte a tutti. Al momento della scelta del fondo pensione complementare più adatto alle proprie esigenze, la domanda che più frequentemente ci si pone è la seguente: chiuso o aperto? La risposta è strettamente legata alla propria situazione lavorativa: a seconda della tipologia di lavoro (dipendente, autonomo o libera professione), sarà infatti possibile prendere in considerazione entrambe le forme di previdenza complementare, oppure far riferimento solo a una di esse. | 23 Manuale della previdenza Previdenza complementare I fondi pensione chiusi (o negoziali) si rivolgono esclusivamente a lavoratori e a lavoratrici dipendenti e vengono istituiti sulla base di contratti e accordi collettivi, anche aziendali che prevedono il versamento di una quota di TFR a opera del/la datore/datrice di lavoro. Accordo aziendale: accordo che coinvolge da una parte il datore di lavoro e dall’altra i sindacati dei lavoratori o le associazioni di categoria. Ha lo scopo di integrare i contratti collettivi nazionali migliorandone le condizioni. I fondi pensione aperti sono istituiti da banche, compagnie di assicurazione, società di intermediazione mobiliare e società di gestione del risparmio. L’adesione a questi fondi non è vincolata ad alcuna particolare condizione e può avvenire sia in forma individuale, quindi con il versamento di propri contributi ed eventualmente di quote di TFR, sia in forma collettiva, attraverso il versamento di quote di TFR a opera del/la datore/datrice di lavoro sulla base di un accordo collettivo, anche aziendale. Adesione L’adesione collettiva si tratta di una forma di adesione basata su un accordo collettivo, anche aziendale, che prevede il versamento del TFR (ed eventuali ulteriori quote) tramite il datore di lavoro. L’adesione individuale è una forma di adesione basata esclusivamente su un versamento libero e volontario da parte dell’aderente e che può consistere anche in quote di TFR. 24 | Manuale della previdenza Previdenza complementare Fondi pensione chiusi Fondi pensione aperti Fonti istitutive Istituiti da contratti e accordi collettivi, anche aziendali. Istituiti da banche, compagnie di assicurazione, società di intermediazione mobiliare e società di gestione del risparmio. Contribuzione • TFR • Contributo dell’aderente • Contributo del/la datore/ datrice di lavoro in base ai contratti collettivi Individuale: • Contributo nella misura determinata dall’aderente Modalità di adesione Volontaria su base collettiva Volontaria su base individuale o collettiva Gestione del patrimonio Le risorse sono custodite presso una banca depositaria e affidate a gestori finanziari esterni. Le risorse sono custodite presso una banca depositaria e gestite direttamente, o affidate a gestori finanziari esterni. Prestazione pensionistica Erogata direttamente dai fondi pensione, o da compagnie di assicurazione convenzionate. Erogata direttamente dai fondi pensione, o da compagnie di assicurazione convenzionate. Collettiva: • TFR • Contributo dell’aderente • Eventuale quota del/la datore/ datrice di lavoro I fondi pensione complementare raccolgono le quote contributive degli/ delle aderenti e le investono sui mercati finanziari. I fondi pensione raccolgono i versamenti contributivi degli/delle aderenti, li affidano a una banca depositaria e definiscono le modalità di gestione delle stesse. Nel caso di fondi pensione chiusi, che di norma sono soggetti giuridicamente autonomi, l’amministrazione delle risorse viene affidata a gestori finanziari esterni abilitati. Le condizioni che i gestori finanziari devono soddisfare e i criteri in base ai quali vengono selezionati, sono stabiliti dalla COVIP. COVIP: (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione): autorità pubblica che ha il compito di garantire e assicurare la trasparenza e la correttezza nella gestione e nell‘amministrazione dei fondi pensione, al fine di tutelare iscritti e beneficiari. | 25 Manuale della previdenza Previdenza complementare Per i fondi pensione aperti la gestione finanziaria può essere svolta direttamente dalla stessa società istitutrice, oppure demandata a soggetti esterni. Sia i fondi pensione chiusi che quelli aperti sono dotati di propri organi di controllo che operano nell’esclusivo interesse dei propri iscritti. Quale forma di previdenza complementare scegliere? Fondi pensione chiusi Fondi pensione aperti Adesione su base collettiva attraverso versamento di: • TFR (obbligatorio) • contributo a proprio carico • contributo a carico del/ la datore/datrice di lavoro (secondo quando disposto dai rispettivi contratti collettivi). 1.Adesione su base individuale tramite versamento di contributi a proprio carico ed eventualmente anche di TFR Lavoratore/lavoratrice autonomo/libero professionista Adesione normalmente preclusa (salvo casi particolari). Adesione su base individuale con versamento di propri contributi. Familiari fiscalmente a carico Adesione possibile solo se il soggetto che effettua i versamenti contributivi per i propri familiari fiscalmente a carico risulta a sua volta iscritto allo stesso fondo. Adesione di norma possibile anche se il soggetto che effettua i versamenti contributivi per i propri familiari fiscalmente a carico non risulta a sua volta iscritto allo stesso fondo. Altri percettori di reddito non riconducibili alle precedenti categorie Adesione di norma preclusa per tutti i soggetti che non maturano alcun TFR. Adesione su base individuale tramite versamento di propri contributi. Lavoratore/lavoratrice dipendente 26 | OPPURE 2.Adesione su base collettiva con versamento di: • TFR • contributo a proprio carico • eventuale contributo a carico del/la datore/datrice di lavoro. Manuale della previdenza Previdenza complementare III) Quali sono i fondi pensione complementare a cui posso aderire? Nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol sono stati istituiti un fondo pensione complementare di tipo chiuso e tre fondi pensione complementare di tipo aperto, convenzionati con Pensplan. In Regione ci sono quattro fondi pensione convenzionati con Pensplan: il Fondo Pensione Laborfonds (di seguito: Laborfonds), il Fondo Pensione Aperto PensPlan Plurifonds (di seguito: PensPlan Plurifonds), il Fondo Pensione Aperto PensPlan Profi (di seguito: PensPlan Profi) e il Raiffeisen Fondo Pensione Aperto (di seguito: Raiffeisen). Laborfonds, che è un fondo pensione complementare di tipo chiuso, si rivolge esclusivamente ai lavoratori e alle lavoratrici dipendenti nella Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol ed ai relativi familiari a carico, mentre gli altri tre fondi pensione, che sono di tipo aperto, si rivolgono a tutti. | 27 Manuale della previdenza Previdenza complementare Fondi pensione complementare istituiti in Regione Laborfonds Laborfonds è l’unico fondo pensione complementare chiuso presente in Regione. Fondato dalle parti sociali nel 1998, con i suoi oltre 114.000 aderenti è oggi il quarto fondo pensione negoziale sul territorio nazionale. PensPlan Plurifonds PensPlan Plurifonds è un fondo pensione complementare aperto nato dalla collaborazione tra Pensplan Centrum S.p.A. e la compagnia assicurativa Itas Vita S.p.A. Con oltre 48.000 aderenti risulta essere tra i più grandi fondi pensione aperti istituiti da compagnie assicurative. PensPlan Profi PensPlan Profi è un fondo pensione complementare aperto istituito da PensPlan Invest SGR S.p.A. su istanza di sei associazioni di categoria altoatesine che compongono il Südtiroler Wirtschaftsring (SWR). Raiffeisen Raiffeisen è un fondo pensione complementare aperto gestito da Cassa Centrale Raiffeisen dell’Alto Adige S.p.A. Parti sociali: Sono definite parti sociali tutte le associazioni di rappresentanza del mondo del lavoro (sindacati) e delle imprese in un determinato territorio. Sono gli interlocutori delle istituzioni pubbliche nelle situazioni di negoziazione, concertazione o consultazione in materia di lavoro. 28 | Manuale della previdenza Previdenza complementare Chi può aderire Laborfonds • Lavoratori e lavoratrici dipendenti che svolgono la propria attività nel territorio della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, le cui tipologie di rapporto di lavoro sono definite da singoli contratti di settore nazionali, locali o aziendali. • Soggetti fiscalmente a carico del/la lavoratore/ lavoratrice dipendente iscritto al fondo. • Dipendenti delle amministrazioni pubbliche locali in Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, anche se operanti fuori dal territorio regionale. PensPlan Plurifonds Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro reddito e i familiari fiscalmente a carico. PensPlan Profi Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro reddito e i familiari fiscalmente a carico. Raiffeisen Tutti i/le lavoratori/lavoratrici, i percettori di altro reddito e i familiari fiscalmente a carico. | 29 Manuale della previdenza Previdenza complementare Come iscriversi 30 | Laborfonds Informazioni riguardo all’iscrizione a Laborfonds sono disponibili sul sito www.laborfonds.it e presso: • la rete dei Pensplan Infopoint; • le parti istitutive del fondo (sindacati e associazioni di categoria); • i/le datori/datrici di lavoro; • le sedi del fondo; • le sedi Pensplan. PensPlan Plurifonds Informazioni riguardo all’iscrizione a PensPlan Plurifonds sono disponibili sul sito www.plurifonds.it, presso il soggetto istitutore Itas Vita S.p.A. e tutte le agenzie ITAS e tutte le filiali delle Casse Rurali/bcc aderenti, delle quali è possibile reperire gli indirizzi consultando la nota informativa del fondo. PensPlan Profi Informazioni riguardo all’iscrizione a PensPlan Profi sono disponibili sul sito www.pensplan-invest.it. Raiffeisen Informazioni riguardo all’iscrizione a Raiffeisen sono disponibili sul sito www.raiffeisenpensionsfonds.it, presso la Cassa Centrale Raiffeisen e tutte le filiali Raiffeisen dell’Alto Adige. Manuale della previdenza Previdenza complementare IV) La contribuzione. Quanto versare Per costituire una pensione complementare adeguata è necessario versare con continuità i contributi. La misura della contribuzione, la decorrenza e la periodicità dei versamenti variano in base al fondo cui si è iscritti e alla forma di adesione scelta. Qual è la misura della contribuzione da destinarsi a un fondo pensione complementare? La risposta varia in base alla tipologia del fondo scelto e alla propria situazione occupazionale. In linea di massima vale quanto segue: in caso di adesione a un fondo pensione complementare su base collettiva, la misura della contribuzione, la decorrenza e la periodicità dei versamenti vengono stabilite dai contratti o accordi collettivi, anche aziendali che regolamentano l’adesione al fondo. Tali accordi non riguardano solamente i fondi pensione chiusi, ma possono essere stipulati anche per fondi pensione aperti, ad esempio da parte di un’azienda o di una categoria professionale. Se l’adesione avviene su base individuale, l’aderente sceglie liberamente la misura della contribuzione e la periodicità del versamento, che potranno comunque essere modificate successivamente. L’aderente può inoltre decidere di versare anche il TFR maturando, ma in tal caso la scelta di destinare il TFR alla previdenza complementare non può essere successivamente modificata. La scelta libera della misura e della periodicità della contribuzione non riguarda solo l’adesione su base individuale ai fondi pensione aperti, ma anche l’adesione di familiari fiscalmente a carico, anche a un fondo pensione complementare chiuso. Nel caso di adesione su base collettiva, i contratti o accordi collettivi, anche aziendali, di norma definiscono anche l’obbligo da parte del/la lavoratore/ lavoratrice, di far confluire una parte o la totalità del TFR maturando. Viene inoltre stabilito se sia prevista una contribuzione da parte del/la datore/datrice di lavoro e quale debba essere la misura della contribuzione minima a carico dell’aderente. Lo stesso aderente ha comunque la facoltà di aumentare la quota di contribuzione a proprio carico rispetto al minimo previsto. | 31 Manuale della previdenza Previdenza complementare Per i lavoratori/le lavoratrici dipendenti, il TFR rappresenta una componente fondamentale nella costituzione della pensione complementare. La normativa prevede, infatti, che i lavoratori e le lavoratrici dipendenti neoassunti del settore privato debbano optare entro sei mesi dalla data di assunzione se destinare il proprio TFR maturando a un fondo pensione complementare, oppure se mantenerlo in azienda. In assenza di una scelta esplicita, alla scadenza dei sei mesi dalla data di assunzione il/la datore/datrice di lavoro è tenuto/a a versare automaticamente il TFR ad una forma pensionistica complementare (conferimento tacito). CONFERIMENTO DEL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO (TFR) Dal 01.01.2007 un lavoratore/una lavoratrice dipendente del settore privato deve scegliere la destinazione del proprio TFR maturando entro sei mesi dall’assunzione. Le possibilità di far confluire il TFR a forme di previdenza complementare sono due. Conferimento esplicito: il TFR viene fatto confluire in una forma di previdenza complementare attraverso la scelta esplicita del/la lavoratore/lavoratrice, compilando il modulo TFR2. Conferimento tacito: nel caso in cui il lavoratore/la lavoratrice non abbia effettuato la scelta entro i sei mesi previsti, il TFR verrà versato automaticamente nella forma di previdenza complementare individuata secondo le disposizioni vigenti. I lavoratori/Le lavoratrici dipendenti del settore privato possono decidere se versare al fondo pensione complementare solo le quote di TFR previste oppure versare anche una quota di contribuzione a loro carico. In tal caso, se l’adesione è avvenuta su base collettiva, si attiva anche l’obbligo del versamento di una quota di contribuzione a carico del datore/della datrice di lavoro eventualmente previsto dal contratto o accordo collettivo, anche aziendale. 32 | Manuale della previdenza Previdenza complementare I/le dipendenti del settore pubblico non hanno alcun obbligo di comunicazione al proprio datore di lavoro in relazione al proprio TFR/TFS (quindi non devono compilare il modulo TFR2). Essi aderiscono volontariamente in forma collettiva esclusivamente sulla base di quanto disciplinato dai rispettivi contratti collettivi. Quando il datore/la datrice di lavoro è tenuto/a a contribuire alla previdenza complementare e quando non lo è? Per i fondi pensione chiusi, in base a quanto disposto dal contratto o accordo collettivo, anche aziendale, il datore/la datrice di lavoro è tenuto/a a versare una quota contributiva a proprio carico qualora il/la dipendente versi a sua volta un contributo in aggiunta al TFR. Qualora l’aderente decida per il versamento del solo TFR, il datore/la datrice di lavoro non è tenuto/a ad alcuna contribuzione. Per i fondi pensione aperti il contributo a carico del datore/della datrice di lavoro non è obbligatorio, ma può venire concordato nell’ambito di un accordo aziendale. Operaio 5° livello industria metalmeccanica paga lorda (orientativa) Quota mensile a carico del lavoratore (1,2% retribuzione) 1.300,00 € 15,60 € Quota mensile a carico del datore di lavoro (1,2% retribuzione) 15,60 € Totale versamento fondo (escluso TFR) 31,20 € Deduzione Irpef (compresa Add. Regionale e Comunale) Riduzione effettiva sulla retribuzione mensile netta 4,48 € 11,12 € Questo esempio (calcolato sulla base delle aliquote fiscali IRPEF previste per l’anno 2007) mostra come, a causa della deducibilità fiscale, la riduzione della retribuzione netta risulti inferiore al contributo versato al fondo pensione complementare. | 33 Manuale della previdenza Previdenza complementare V) Le linee d’investimento. Quale profilo scegliere Ogni fondo pensione complementare offre la possibilità di scegliere tra più linee d’investimento. Per decidere a quale profilo aderire si dovrebbe tener conto principalmente dell’età al momento dell’adesione, dell’aspettativa di rendimento e della propria propensione al rischio. Le forme di previdenza complementare, e in special modo i fondi pensione, offrono diverse linee (o comparti) d’investimento, che si distinguono per la tipologia di gestione e presentano profili di rischio e aspettative di rendimento diversi. Ogni aderente può optare per la linea di investimento più consona alle proprie aspettative e alle proprie necessità. La previdenza complementare rispetta le regole della gestione finanziaria secondo cui i rendimenti sono tanto più elevati, quanto maggiore è il rischio. La valutazione del grado di sicurezza e del possibile rendimento non dovrebbe tuttavia tener conto unicamente della propensione al rischio. Un fattore determinante è dato anche dall’età: quanto più giovane è l’aderente, tanto più lungo sarà il suo periodo di permanenza nel fondo e di conseguenza l’investimento, potrà prevedere anche la scelta di una linea con un profilo di rischio più elevato. Prima di effettuare una scelta in merito alla linea d’investimento è comunque opportuno effettuare una consulenza approfondita. Grazie ad appositi strumenti di simulazione e alla valutazione della propria situazione personale, l’aderente potrà scegliere quale sia l’opzione più vantaggiosa per sè. A tal riguardo è possibile rivolgersi al soggetto che raccoglie l’adesione al fondo pensione scelto. È inoltre possibile avere una consulenza previdenziale gratuita presso i Pensplan Infopoint. >> Per informazioni più approfondite vai a pagina 51. infopoint 34 | Manuale della previdenza Previdenza complementare Esempio di calcolo della pensione complementare nel caso di adesione a un fondo pensione complementare chiuso Dati •Maschio, lavoratore dipendente del settore privato •Età al momento dell’adesione al fondo: 30 anni e, a confronto, un’età di adesione “tardiva”: 40 anni •Contratto collettivo del commercio (settore terziario e distribuzione servizi) •Ipotesi di rendimento del 2,7% •Versamenti contributivi annui pari a 2.500 € •Scelta dell’erogazione di una rendita vitalizia al momento del pensionamento Reddito annuo lordo* 27.750 € Contributo annuo a carico del lavoratore (0,55%) 153 € Contributo annuo a carico del/la datore/datrice di lavoro (1,55%) 430 € Quota annua di TFR (100%) 1.917 € Contributo annuo complessivo 2.500 € Ipotesi di rendimento 2,7% Età al momento dell’adesione 30 40 Anni di contribuzione 35 25 Versamenti lordi cumulati 104.162 € 70.616 € Posizione individuale (somma dei contributi versati e rendimenti) 146.677 € 89.964 € 6.460 € 3.962 € Rendita annua** * L’importo è stato determinato in base alle voci del contratto collettivo del commercio, III livello impiegatizio. ** Prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensionamento. | 35 Manuale della previdenza Previdenza complementare Esempio di calcolo della pensione complementare nel caso di adesione a un fondo pensione complementare aperto Dati • Donna, imprenditrice • Età al momento dell’adesione al fondo: 30 anni, e, a confronto, un’età di adesione “tardiva”: 40 anni • Ipotesi di rendimento del 2,6% • Versamenti contributivi annui pari a 2.500 € • Scelta dell’erogazione di una rendita vitalizia al momento del pensionamento Reddito annuo lordo 25.000 € Contributo annuo complessivo 2.500 € Ipotesi di rendimento 2,6% Età al momento dell’adesione 30 40 Anni di contribuzione 35 25 Versamenti lordi cumulati 104.151 € 70.608 € Posizione maturata (somma dei contributi versati e rendimenti) 126.879 € 81.395 € Rendita annua** 6.711,87 € 4.305 € Il rendimento riportato, espresso in termini reali, cioè al netto dell’inflazione, viene calcolato in base alla composizione (azionaria/obbligazionaria) del comparto. Conformemente alle ipotesi dettate dalla COVIP, alla componente azionaria è stato attribuito un rendimento annuo del 4% e a quella obbligazionaria del 2% annuo. Per il calcolo della rendita si applicano le tabelle IPS55 indicate dalla COVIP per il calcolo della stima della pensione complementare (v. progetto esemplificativo). ** Prima rata annua di una rendita vitalizia immediata senza reversibilità ottenuta mediante conversione dell’intera posizione individuale maturata al momento di accesso al pensionamento. 36 | Manuale della previdenza Previdenza complementare VI) Ho aderito a un fondo pensione complementare. E ora? Versare i contributi a un fondo pensione complementare è garanzia di maggiore sicurezza economica in vista della pensione, ma anche prima, in caso di particolari situazioni in cui il capitale maturato può rappresentare un importante sostegno finanziario. Anticipazioni In caso di spese sanitarie straordinarie, di acquisto/costruzione e ristrutturazione della prima casa o di qualsiasi altra esigenza, è possibile richiedere un’anticipazione sulla posizione individuale maturata presso il fondo pensione complementare. Spese sanitarie straordinarie: nel caso in cui queste siano riconosciute dalle competenti strutture pubbliche, gli/le aderenti possono beneficiare in qualsiasi momento di un’anticipazione fino al 75% della propria posizione. La somma anticipata è soggetta a tassazione con un’aliquota del 15% che, a partire dal quindicesimo anno di partecipazione a una forma di previdenza complementare, si riduce progressivamente dello 0,30% annuo con un limite massimo di riduzione di sei punti percentuali. Acquisto/costruzione e ristrutturazione della prima casa: è possibile richiedere un’anticipazione dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare. Anche in questo caso l’importo dell’anticipazione non può essere superiore al 75% della propria posizione. È prevista una tassazione con un’aliquota fissa del 23%. Ulteriori esigenze: dopo otto anni di partecipazione a una forma di previdenza complementare è possibile richiedere un’anticipazione anche per “ulteriori esigenze”, per un importo non superiore al 30% della propria posizione. Anche in questo caso la somma anticipata è soggetta a tassazione con un’aliquota fissa del 23%. | 37 Manuale della previdenza Previdenza complementare Le anticipazioni possono essere richieste più volte (nel rispetto dei limiti indicati), per lo stesso motivo e successivamente reintegrate in qualsiasi momento. I/Le dipendenti del settore pubblico aderenti al fondo pensione chiuso possono richiedere anticipazioni fino al 100% della posizione maturata per: • la prima casa, • spese sanitarie straordinarie, • spese di formazione e formazione continua. In tutti i casi è necessaria una partecipazione a una forma di previdenza complementare di almeno 8 anni. Le anticipazioni sono soggette a tassazione separata. Tassazione separata: riguarda i redditi che sono stati percepiti in un determinato periodo di imposta, ma che sono maturati in periodi di imposta precedenti e/o nel corso di più anni. Riscatti Gli/Le aderenti possono richiedere la liquidazione della propria posizione maturata presso il fondo pensione prima del raggiungimento dell’età pensionabile nei seguenti casi: • Periodi di inoccupazione: nei casi in cui il periodo di inoccupazione sia compreso tra i 12 e i 48 mesi o si verifichi una situazione di mobilità o di cassa integrazione della durata di almeno 12 mesi è possibile richiedere un riscatto parziale pari al 50%. Se il periodo di inoccupazione è di durata superiore ai 48 mesi può essere riscattata l’intera posizione. Se nei cinque anni antecedenti il raggiungimento dell’età pensionabile, si verifica un periodo di inoccupazione di almeno 48 mesi, la possibilità di riscatto viene sostituita dall’accesso anticipato alla prestazione pensionistica. 38 | Manuale della previdenza Previdenza complementare • Invalidità permanente: l’intera posizione può essere riscattata se l’invalidità comporta una riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo. • Premorienza dell’aderente: in questo caso l’intera posizione viene riscattata dal/dai beneficiario/i. Qualora non fosse/ro stato/i designato/i, viene riscattata dagli eredi legittimi. • Perdita dei requisiti di partecipazione: rientrano nella casistica, ad esempio, la cessazione del rapporto di lavoro in caso di adesione ad una forma pensionistica complementare su base collettiva. Nei primi tre casi la tassazione applicata prevede un’aliquota tra il 15% ed il 9% (a seconda degli anni di partecipazione) in caso di riscatto per perdita dei requisiti di partecipazione alla forma pensionistica complementare, l’aliquota viene elevata al 23%. I/Le dipendenti del settore pubblico aderenti al fondo pensione chiuso hanno la facoltà di richiedere un riscatto del capitale maturato in caso di: • perdita dei requisiti di partecipazione • premorienza dell’aderente: il riscatto spetta al coniuge, ovvero ai figli, ovvero ai genitori a carico; in loro assenza possono venire nominati dei beneficiari. Qualora il riscatto avvenga in conseguenza alla volontà delle parti, viene applicata la tassazione ordinaria, in caso contrario la tassazione separata. Tassazione ordinaria: è una modalità di tassazione delle persone fisiche che prevede la tassazione dei redditi attraverso l’applicazione di un’aliquota progressiva in funzione del relativo scaglione di reddito. | 39 Manuale della previdenza Previdenza complementare Trasferimento Con trasferimento s’intende la possibilità di “spostare” l’intera posizione individuale maturata presso una qualsiasi altra forma pensionistica complementare. Trascorso un periodo minimo di adesione pari a due anni, ogni aderente può scegliere di spostare l’intera posizione maturata presso un’altra forma previdenziale di tipo complementare. Ci sono invece casi in cui il trasferimento è possibile a seguito della perdita dei requisiti di partecipazione al fondo che può essere dovuta alla modifica del contratto di lavoro o all’interruzione del rapporto di lavoro. Informazione In seguito alle riforme pensionistiche intervenute e all’attuale delicato contesto ai lavoratori/alle lavoratrici è richiesta una responsabilità sempre maggiore riguardo alle scelte previdenziali. La popolazione della nostra Regione può usufruire di un’ampia offerta informativa e risulta, quindi, avvantaggiata. La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol offre a tutti i cittadini ampia informazione in materia di pensione complementare. Per fare questo si avvale dell’Istituto per la previdenza complementare Pensplan e della rete dei Pensplan Infopoint. Gli/Le iscritti/e ai fondi pensione vengono inoltre tenuti costantemente aggiornati sull’andamento della propria pensione complementare tramite la cosiddetta comunicazione periodica. Questo documento offre una panoramica aggiornata e completa di tutte le informazioni e novità sul fondo pensione cui hanno aderito, unitamente al valore della posizione maturata e al progetto esemplificativo, una simulazione previsionale utile a identificare l’entità della prestazione al pensionamento. 40 | Manuale della previdenza Previdenza complementare VII) Finalmente in pensione! Raggiunta l’età della pensione, il montante maturato viene corrisposto sotto forma di capitale o rendita vitalizia. Una volta raggiunta l’età pensionabile, gli/le aderenti a un fondo pensione complementare possono scegliere tra due possibilità: farsi erogare l’intera posizione maturata sotto forma di rendita vitalizia, oppure richiedere fino al 50% dell’importo sotto forma di capitale e la restante parte in rendita vitalizia. Se la rendita risultasse esigua, l’aderente potrà farsi corrispondere l’intera posizione individuale sotto forma di capitale. La prestazione pensionistica prevede come requisito un’adesione minima di cinque anni e qualora sia erogata sotto forma di rendita viene corrisposta fino a quando l’aderente è in vita. Gli/Le aderenti possono tuttavia continuare a versare i contributi anche dopo il pensionamento, stabilendo da quando vorranno ricevere erogata la rendita vitalizia. L’importo della prestazione pensionistica è stabilito sulla base della posizione individuale maturata, determinata a sua volta dai contributi versati e dal periodo di permanenza nel fondo. A incidere ulteriormente sull’importo sono anche i rendimenti della gestione finanziaria e i costi di amministrazione del fondo. Per ottenere la conversione del capitale in rendita si applicano dei coefficienti che tengono conto di diversi elementi, quali l’aspettativa media di vita, il sesso, l’età pensionabile e la tipologia della rendita pensionistica scelta. | 41 Manuale della previdenza Previdenza complementare L’aderente può scegliere tra diverse opzioni per l’erogazione della prestazione pensionistica sotto forma di rendita. Di seguito si illustrano alcune delle forme più frequenti: • rendita vitalizia annuale: viene erogata finché l’aderente è in vita e si estingue con il suo decesso; • rendita vitalizia annuale reversibile: viene erogata all’aderente per la durata di tutta la sua vita. Al suo decesso, l’intera pensione o la quota stabilita dallo/a stesso/a viene erogata per tutta la vita alla persona da lui/lei designata, qualora sopravvissuta all’aderente stesso; • rendita certa e successiva vitalizia: viene erogata finché l’aderente è in vita. Se il decesso dell’aderente avviene però nel periodo preventivamente determinato, solitamente pari a cinque o dieci anni, la rendita viene erogata alla persona da lui/lei designata fino a conclusione di tale periodo. Le prestazioni pensionistiche sotto forma di capitale o di rendita sono tassate nella misura del 15%. A partire dal 16° anno di adesione al fondo, tale aliquota si riduce ogni anno dello 0,30%, raggiungendo un minimo del 9% trascorsi 35 anni di permanenza nel fondo. Non sono soggette a tassazione le parti di capitale già tassate in fase di accumulo, vale a dire i rendimenti ed eventuali contributi non portati in deduzione. Per quanto riguarda i/le dipendenti del settore pubblico aderenti al fondo pensione chiuso, il capitale erogato in un’unica soluzione viene assoggettato a tassazione separata, mentre le prestazioni pensionistiche erogate in forma periodica sono soggette a tassazione ordinaria. 42 | Manuale della previdenza Previdenza complementare Quadro generale Settore privato (d.lgs. 252/2005) Settore pubblico (d.lgs. 124/1993) Versamento del TFR Possibilità di conferire l’intero TFR, anche in forma tacita. Misura della contribuzione fissata esclusivamente dal contratto collettivo di riferimento. Anticipazioni • Per spese sanitarie: in qualsiasi momento fino al 75% della posizione individuale maturata. • Acquisto, costruzione, ristrutturazione prima casa: dopo 8 anni fino al 75% della posizione individuale maturata. • Ulteriori esigenze: dopo 8 anni fino al 30% della posizione individuale maturata. • Per spese sanitarie: dopo 8 anni fino al 100% della posizione individuale maturata. • Acquisto, costruzione, ristrutturazione prima casa: dopo 8 anni fino al 100% della posizione individuale maturata. Tassazione delle prestazioni Anticipazioni • Spese sanitarie: 15% – 9% • Altre anticipazioni: 23% Anticipazioni • Tutte le anticipazioni: tassazione separata Prestazioni pensionistiche • Parte erogata in forma di rendita vitalizia o capitale: 15% – 9% Prestazioni pensionistiche • Rendita vitalizia: tassazione ordinaria • Capitale: tassazione separata Deducibilità fiscale dei contributi fino a 5.164,57 €. Deducibilità dei contributi per l’importo minore risultante tra: doppio del TFR, 12% del reddito complessivo, fino a un massimo di 5.164,57 €. Risparmio fiscale | 43 Manuale della previdenza Ruolo della Regione 4. Il ruolo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol La Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol promuove lo sviluppo della pensione complementare attraverso un proprio istituto di previdenza e fornisce servizi di supporto che assicurano una vecchiaia serena. A livello nazionale la Regione è all’avanguardia in termini di promozione della cultura previdenziale. In base allo Statuto speciale di autonomia, la Legge regionale n. 3 del 27 febbraio 1997 ha previsto l’introduzione di diversi interventi finalizzati a supportare la popolazione nella costituzione di una pensione complementare. Tra questi vi è l’istituzione di un proprio Istituto previdenziale, il Pensplan Centrum S.p.A. e lo stanziamento di importanti mezzi finanziari, attraverso i quali la Regione sostiene la popolazione regionale nella creazione di uno strumento previdenziale in grado di assicurare una vecchiaia serena. a) I principali interventi adottati per la costituzione di una pensione complementare •Interventi a sostegno dei versamenti contributivi in situazioni di difficoltà Chi sono i destinatari? Coloro che risultino residenti in Regione e siano iscritti/e da oltre due anni a un fondo pensione aperto o chiuso, possono richiedere, in caso di difficoltà economica, l’intervento da parte della Regione a sostegno dei versamenti contributivi. Come avviene il sostegno? Il sostegno viene concesso per un periodo massimo di 36 mesi, anche non continuativi e consiste in un importo non superiore a 4.600 € per l’intero arco della vita lavorativa. 44 | Manuale della previdenza Ruolo della Regione Quali sono i criteri per definire una situazione di difficoltà economica? Le situazioni di difficoltà per le quali viene riconosciuto l’intervento della Regione sono: • percezione di indennità di disoccupazione o di altri interventi di sostegno al reddito; • percezione dell’indennità di mobilità o di cassa integrazione; • malattia o infortunio; • titolarità di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa; • a progetto o a programma. | 45 Manuale della previdenza Ruolo della Regione •Supporto legale gratuito per omissione contributiva del datore/ della datrice di lavoro Chi sono i destinatari? Tutti gli aderenti a fondi pensione complementare che hanno la residenza nel territorio regionale nonché tutti/e coloro che nel territorio stesso espletano in via preminente la propria attività lavorativa o professionale ovvero sono dipendenti di aziende che ivi operano prevalentemente, il cui datore/la cui datrice di lavoro risulti inadempiente da oltre 12 mesi con il versamento dei contributi, hanno il diritto di avvalersi gratuitamente di un supporto legale in sede stragiudiziale o giudiziale, a condizione che i contributi mancantiammontino ad almeno 500 €. •Servizi amministrativi e contabili gratuiti Chi sono i destinatari? Tutti gli/le iscritti/e ai fondi pensione complementare convenzionati con l’Istituto per la previdenza complementare Pensplan si avvalgono direttamente dei servizi amministrativi e contabili gratuiti messi a disposizione dei fondi da parte dell’Istituto. Per tutti i/le residenti in Regione iscritti/e da almeno 2 anni a fondi pensione complementare non convenzionati è prevista la possibilità di richiedere un accantonamento sostitutivo di 7,50 € annui che viene accreditato nel rispettivo fondo pensione complementare e corrisposto in sede di pensionamento. •Dove si possono richiedere gli interventi della Regione? Le richieste di intervento possono essere inoltrate presso le sedi Pensplan di Bolzano, Via della Mostra 11/13 oppure di Trento, c/o Palazzo della Regione in via Gazzoletti 2 e presso tutti i Pensplan Infopoint della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol. 46 | Manuale della previdenza Ruolo della Regione b) Ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano Oltre agli interventi attuati da Pensplan Centrum e volti a promuovere la previdenza complementare, la Regione Autonoma Trentino-Alto Adige/Südtirol prevede ulteriori misure attuate dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. •Copertura previdenziale per l’educazione dei figli Il contributo è previsto dall’articolo 1, comma 4 della legge regionale n. 1/2005 e dal nuovo regolamento di esecuzione della legge regionale n. 1/2005 approvato con decreto del Presidente della Regione n. 3/L del 4 giugno 2008. | 47 Manuale della previdenza Ruolo della Regione •Contributi pensionistici per l’assistenza ai familiari non autosufficienti Il contributo è previsto dall’articolo 2 della legge regionale n. 1/2005 e successive modifiche. •Interventi previdenziali a favore delle persone casalinghe Gli interventi sono previsti dalla legge regionale n. 7/1992 come modificata dalla legge regionale n. 1/2005. •Sostegno della pensione complementare per giovani coltivatori diretti/coltivatrici dirette, mezzadri/e, coloni/e Gli interventi sono previsti dalla legge regionale n. 7/1992 e successive modificazioni (L.R. 4/2013) 48 | Manuale della previdenza Ruolo della Regione NB: Per verificare l’attivazione o meno degli interventi da parte delle due Province Autonome, nonché i destinatari, i relativi requisiti, le modalità di presentazione delle richieste e l’ammontare degli interventi rivolgersi a: -ASSE – Agenzia per lo sviluppo sociale ed economico della Provincia Autonoma di Bolzano (Via Canonico M. Gamper, 1 - 39100 Bolzano www.provincia.bz.it/asse/). -Agenzia provinciale per l’assistenza e la previdenza integrativa (piazza Silvio Pellico, 8-8/3, 38122 Trento - www.apapi.provincia.tn.it). | 49 Manuale della previdenza Pensplan 5. Dietro a tutto c’è Pensplan, l’Istituto regionale per la previdenza complementare a) Pensplan Centrum S.p.A. Per supportare al meglio i cittadini nella costituzione di un secondo pilastro previdenziale, nel 1997 nasce Pensplan Centrum Spa, la società pubblica partecipata al 98% dalla Regione e al 2% dalle Province Autonome di Trento e Bolzano. Pensplan Centrum promuove la previdenza complementare a carattere locale attraverso: •i 4 fondi pensione istituiti in regione e convenzionati con Pensplan: il fondo chiuso Laborfonds, i fondi aperti Raiffeisen, PensPlan Plurifonds e PensPlan Profi. Si tratta di fondi collocati da istituzioni del territorio, che significa più vicinanza al cittadino e al cliente, ma anche importanti ricadute sul tessuto economico locale; •servizi di consulenza professionale e gratuita in materia di previdenza complementare, grazie agli uffici di Trento e Bolzano e ai 118 sportelli della rete dei Pensplan Infopoint; •interventi e misure a sostegno della costruzione di un secondo pilastro previdenziale erogate dalla Regione Trentino Alto Adige/Südtirol (vedi Cap. 4). 50 | Manuale della previdenza Pensplan b) I Pensplan Infopoint 118 sportelli Pensplan Infopoint diffusi in modo capillare sul territorio regionale offrono alla popolazione una consulenza completa e gratuita in materia previdenziale. I Pensplan Infopoint sono sportelli informativi dedicati alla previdenza complementare istituiti con il sostegno di patronati, sindacati e associazioni di categoria. Grazie alla collaborazione nata a livello regionale tra Pensplan e i più importanti partner sociali della Regione, dal 2006 è attiva una rete capillare di consulenza in materia di previdenza complementare. Operatori qualificati e professionali sono a disposizione presso i 118 sportelli Pensplan Infopoint per offrire un servizio di consulenza a 360° e rispondere a tutti i quesiti relativi alla previdenza complementare. Oltre a ottenere informazioni di carattere generale, presso gli Infopoint è possibile usufruire di un servizio di pianificazione previdenziale per elaborare un piano previdenziale individuale completo con l’ausilio di uno speciale software di simulazione. Gli aderenti a un fondo pensione complementare regionale hanno la possibilità di monitorare l’evoluzione futura della propria posizione, oppure verificare se la contribuzione o la strategia d’investimento scelta sia adeguata alla caratteristica situazione personale e familiare. Grazie alla continua implementazione di ulteriori servizi, gli aderenti ai fondi pensione regionali possono trovare, inoltre, una completa assistenza relativa a qualsiasi adempimento amministrativo e/o prestazione nei confronti della previdenza complementare così come più in generale il monitoraggio della propria posizione individuale. | 51 Manuale della previdenza Pensplan Dove posso trovare il mio Pensplan Infopoint di riferimento? Vipiteno Brunico Bressanone Merano Varna Silandro Malles Ortisei Bolzano Laives Pozza di Fassa Cles Malè Egna Predazzo Cavalese Mezzolombardo Tesero Tonadico Fiera di Primiero Lavis Vezzano Trento Nord Tione Zuclo Trento Pergine Valsugana Levico Terme Strigno Borgo Valsugana Arco Riva del Garda Bezzecca Storo Mori Rovereto Ala infopoint 52 | Manuale della previdenza Pensplan 52 Pensplan Infopoint in Alto Adige in collaborazione con: KVW (8 Pensplan Infopoint) ASGB (7 Pensplan Infopoint) CAAF Servizi CGIL–AGB (7 Pensplan Infopoint) SGBCISL (6 Pensplan Infopoint) UIL–SGK (5 Pensplan Infopoint) Südtiroler Bauernbund (7 Pensplan Infopoint) APA–LVH (6 Pensplan Infopoint) Unione–HDS (6 Pensplan Infopoint) 66 Pensplan Infopoint nel Trentino in collaborazione con: Patronato ACLI (14 Pensplan Infopoint) Epaca Coldiretti (9 Pensplan Infopoint) 50&Più Enasco (3 Pensplan Infopoint) ITAL–UIL (7 Pensplan Infopoint) INCA CGIL (17 Pensplan Infopoint) INAS CISL (6 Pensplan Infopoint) INAPA (8 Pensplan Infopoint) Patronato ACAI (2 Pensplan Infopoint) | 53 Manuale della previdenza Pensplan I nostri 52 Pensplan Infopoint in Alto Adige KVW CAAF SERVIZI CGIL–AGB Bolzano Via Alto Adige 28 0471 978677 Bressanone Via Vescovado 2 0472 836565 Bressanone Via Fallmerayer 9 0472 831498 Brunico Via Dante 1 0474 411149 Brunico Via Europa 20 0474 555080 Malles Via Mercato 4 0473 830645 Egna Largo Municipio 44 0471 812305 Merano Via Goethe 8 0473 220381 Laives Via Kennedy 265 0471 955177 Egna Largo Municipio 3/1 0471 820346 Merano Via Otto Huber 54 0473 200811 Silandro Via principale 131 0473 730095 Silandro Via Principale 33 0473 621222 Vipiteno Vicolo Streunturn 5 0472 765418 Bolzano Via Ada Buffulini 4 0471 245625 0471 245626 Bressanone Via Stazione 21 0471 245644 Egna Largo Municipio 30 0471 245682 Laives Via dei Vigneti 35 0471 245693 Merano Via Wolkenstein 32 0471 245675 54 | Via Trieste 78 0471 932762 SGBCISL UIL-SGK Bolzano Bolzano Via Siemens 23 0471 568400 Bressanone Via Bastioni Maggiori 7 0472 836151 Brunico Via Stegona 8 0474 553355 Egna Piazza F. Bonatti 4 0471 812139 Malles G. Verdross 45 0473 831418 Merano Via Mainardo 2 0473 230242 Manuale della previdenza ASGB Pensplan SÜDTIROLER BAUERNBUND Bolzano Via Bottai 30 0471 308200 Bressanone Via Vittorio Veneto 33 0472 834515 Brunico Via San Lorenzo 8/A 0474 412473 Brunico Via S. Lorenzo 8 0474 554048 Egna Via Stazione 21 0471 812447 Bolzano Via C. M. Gamper 10 0471 999449 Egna Via delle vecchie fondamenta 8 0471 812857 Merano Via Friedrich Schiller 12 0473 277238 Merano Corso Della Libertà 182/C 0473 237189 Silandro Via Dr. Heinrich Vögele 7 0473 746053 Silandro Via Ponte di Legno 19 0473 730464 Varna Via Konrad Lechner 4/A 0472 201732 Vipiteno Piazza Fuori Porta 2 0472 765040 Vipiteno Via Stazione 1 0472 766686 Unione–HDS APA–LVH Bolzano Via di Mezzo ai Piani 5 0471 978032 Bressanone Via Plose 38 0472 271411 Brunico Via Brunico 14/A 0474 474823 Brunico Via Roma 3 0474 555452 Merano Via A. Kuperion 30 0473 236162 Bolzano Via di Mezzo ai Piani 7 0471 323200 Merano Portici 218 0473 272511 Ortisei Via Sneton 9 0471 797552 Silandro Via Covelano 6/A 0473 730397 Silandro Via Cappuccini 28 0473 730657 Vipiteno Città Nuova 17 0472 766070 Varna Via Konrad Lechner 7 0472 802500 | 55 Manuale della previdenza Pensplan I nostri 66 Pensplan Infopoint in Trentino Patronato ACLI ITAL-UIL Arco Piazza Marchetti 5 0464 516352 Cles Via Degasperi 38 0463 423255 Borgo Valsugana Via al Prà 1 0461 753373 Mezzolombardo Via Roma 44 0461 376180 Cavalese Via Cauriol 7 0462 230433 Pergine Valsugana Loc. Ponte Regio 44 0461 510723 Cles Via Marconi 54/3 0463 421245 Riva del Garda C.so Liberazione 7 0464 554298 Fiera di Primiero Piazza Battisti 12 0439 62467 Rovereto C.so Rosmini 53 0464 436242 Lavis Via Zanella 5 0461 247016 Strigno Via Roma 12 0461 762911 Mezzolombardo Via Degasperi 63 0461 604120 Trento Via Matteotti 71 0461 376180 Mori Via Battisti 15 0464 919122 Pergine Valsugana Piazza Serra 6 0461 531150 Riva del Garda Piazza Cavour 9/C 0464 552294 Rovereto Via Bezzi 28 0464 421401 Tione Viale Dante 6 0465 321319 Trento Via Roma 57 0461 277227 Vezzano Viale Roma 44 0461 864491 EPACA COLDIRETTI Arco Via S.Caterina 60/A 0464 532242 Cles Piazza Granda 18 0463 421317 Levico Terme Via C. Augusta 13 0461 706592 Malè Via Don G. Bresadola 7 0463 902111 Mezzolombardo Via Rotaliana 23 0461 601404 Rovereto Via Monte Cauriol 7/B 0464 432009 50&Più ENASCO Tesero Via Roma 22/B 0462 814474 Predazzo Via Monte Mulat 17 0462 500087 Tione Via Circonvallazione 63 0465 321163 Trento Via Solteri 78 0461 880471 Trento Via Giusti 40 0461 915575 Trento (centro) Piazzetta del Sas 4 0461 236071 56 | Manuale della previdenza INAS CISL Pensplan INAPA Borgo Valsugana Corso Ausugum 34 0461 753710 Arco Via della Crosetta 39 0464 571924 Cles Via Degasperi 26 0463 422171 Borgo Valsugana Corso Vicenza 47 0461 751915 Riva del Garda Viale Prati 29 0464 552521 Cavalese Via degli Artigiani 13 0462 241818 Rovereto Via Campagnole 6/A 0464 436304 Cles Piazza C.Battisti 1/A 0463 601215 Tione Piazza Boni 1 0465 322197 Pozza di Fassa Strada Dolomites 152 0462 763133 Trento Via Degasperi 61 0461 215256 Rovereto Via del Garda 44/G 0464 402624 Trento Via Brennero 182 0461 803849 Zuclo Loc. Tonello 5/A 0465 338824 INCA CGIL Ala Via C. Battisti 4 0464 674234 Arco Viale delle Palme 3 0464 518111 Borgo Valsugana Via per Telve 2/B 0461 753295 Cavalese Via Pasquai 20 0462 230507 Cles Viale Degasperi 10 0463 421088 Malè Piazza Regina Elena 0463 901796 Mezzolombardo Via Roma 6 0461 604466 Pergine Valsugana Via Pennella 90 0461 531071 Riva del Garda Loc. San Tomaso 30 0464 552121 Rovereto Via Maioliche 57/H 0464 401976 Storo Via Roma 41/B 0465 680182 Tione Via Roma 17/A 0465 321919 Trento Via Muredei 8 0461 303911 Trento (nord) Via Brennero 246 0461 421649 | 57 Manuale della previdenza Pensplan Panoramica dei servizi offerti dai Pensplan Infopoint Consulenza: operatori qualificati forniscono informazioni in materia di previdenza complementare sui vantaggi, le procedure e le provvidenze della Regione. Analisi della situazione previdenziale individuale: calcolo della pensione pubblica e analisi dei vantaggi derivanti dall’adesione a una forma di previdenza complementare mediante l’ausilio di un software di simulazione. Assistenza per pratiche amministrative: supporto nella compilazione della modulistica per l’adesione e per le richieste di anticipazione, riscatto ed erogazione della pensione, consulenza fiscale e amministrativa. Informazioni precise relative alla posizione individuale: presso i Pensplan Infopoint tutti gli/le iscritti/e a un fondo pensione complementare regionale possono richiedere in qualunque momento la propria posizione individuale aggiornata e avere chiarimenti anche sugli aspetti più complessi. Sul sito www.pensplan.com è disponibile una lista completa di tutti i partner Infopoint dove trovare lo sportello Pensplan Infopoint più vicino. 58 | Il tuo piano per la vita. Pensplan Centrum S.p.A. Via della Mostra, 11/13 39100 Bolzano Tel. 0471 317 600 Via Gazzoletti 2, c/o Palazzo della Regione 38122 Trento Tel. 0461 274 800 [email protected] - www.pensplan.com