UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA
Psicologia delle Istituzioni A.A. 2009-2010
Prof.ssa M. Mauceri
La percezione sociale degli adulti
con ritardo mentale
A cura della Dott.ssa G. Di Marco
Indice
• Modello sociale della
disabilità
• Handicap: scenario
attuale
• RM: scenario attuale
• Il Ritardo Mentale
• Adultità e RM
• Le determinanti sociorelazionali
• Ricerca: Obiettivi
• Ipotesi
• Partecipanti
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Strumento
Studio 1
Studio 2
Tab. Operatori
Studio 3
Tab. Studenti
Studio 4
Sintesi: differenze
Sintesi: entrambi i gruppi
Conclusioni
Classificazione RM
Conclusioni 2
Modello sociale della disabilità
• L’handicap non è inteso come un attributo del
singolo, ma come un problema creato dalla
società.
• La società ha il compito di promuovere le azioni
di responsabilità collettiva che possono facilitare
la partecipazione dei disabili in tutte le aree della
vita sociale (OMS, 1999).
• Il ruolo dei soggetti che operano nei settori della
dell’educazione e della rieducazione è centrale,
ma, solo recentemente i percorsi di formazione
loro rivolti diventano molto specifici.
Handicap: scenario attuale
• Predominante spontaneità educativa che
coesiste con nuovi interventi riabilitativi molto
sofisticati e specializzati ma poco coordinati tra
loro, come se non facessero parte di un progetto
educativo condiviso (Manes, 1987).
• Questi interventi, spesso, non creano azioni
riabilitative efficaci e risultano veramente utili
solo ai caregivers, che, attraverso l’espressione
di un bisogno efficientistico, tentano di contenere
l’ansia e l’incertezza (Cannao & Moretti, 1983).
RM: scenario attuale
• Quadro ancora più critico se riferito all’attività svolta in
supporto degli adulti con Ritardo Mentale (RM) la cui
condizione è poco conosciuta (Soresi, 1999) e «spesso
solo banalmente e falsamente quantificata» (Pfanner e
Marcheschi, 2005, p. 8).
• Inoltre, poiché «l’interesse per il ritardato adulto è
piuttosto recente e la letteratura in merito si frammenta
in tante tematiche polimorfe che non consentono una
visione generale» (Ruggerini, 2004, p. 16), accade che
«migliaia di individui gravitano sul mondo medico ed
assistenziale in modo assolutamente irrazionale, perciò
essi ricevono un’assistenza non guidata se non da una
conoscenza approssimativa» (Ruggerini, 2004, ibidem).
Il Ritardo Mentale
• «Il ritardo mentale non è qualcosa che si ha,
come gli occhi azzurri (…) Non è neppure
qualche cosa che si è, come essere piccoli o
magri (…).
• È un modello di funzionamento … richiede un
approccio multidimensionale ed ecologico che
rifletta l’interazione individuo-ambiente e i
risultati, in riferimento alla persona, di quella
interazione in termini di indipendenza, relazioni,
contributi, partecipazione a scuola e comunità e
benessere personale» (AAMR, 2002, p.74-75).
Adultità e RM
• Inizia a diffondersi l’idea che «l’individuo non è un dato
biologico ma un prodotto sociale» (Moscovici, 1984, p.
131).
• La visione antropologica rimane una strada percorribile;
vige l’orientamento “infantilizzante”, determinato dalla
rappresentazione sociale “del bambino da proteggere”
l’ultima affermatasi dopo quella del mostro da eliminare,
dell’idiota da osservare, dal peccatore da salvare e,
infine, dal malato da normalizzare (Lepri 2005).
• La condizione esistenziale delle persone con RM è
tessuta sul filo delle normalità negate o difficili; le
vicissitudini educative ed affettive in cui incorrono nel
corso del loro percorso umano non consentono loro
l’accesso alla dimensione adulta (Montobbio, Lepri
1993).
Le determinanti socio-relazionali
• Lo sviluppo della personalità negli individui con RM non
differisce, nella sua natura, da quello dei soggetti
normodotati (Ziegler & Bennet-Gates,2002).
• «Storie di socializzazione uguali producono personalità
tendenzialmente uguali (...), se gli effetti sono diversi, ciò
è dovuto a diverse storie di vita» (Vianello, 2002, p.9).
• I fenomeni che riguardano il soggetto, ivi compresa
l’intelligenza, sono funzione della sua storia personale e
della qualità dei processi che la caratterizzano, piuttosto
che l’ effetto univoco di personali ed immutabili
caratteristiche di tipo eredo-genetiche (Licciardello,
2004).
Ricerca: Obiettivi
• Esplorare il quadro degli atteggiamenti
relativo alla dimensione socio-relazionale
degli adulti con Ritardo Mentale (RM)
• Verificare se fra operatori e studenti si
ravvisa una diversa cultura della disabilità
• Accertare se esistono delle differenze, in
termini di attribuzioni, bisogni etc., nella
percezione dei disabili connotati come
RML vs RMM.
Ipotesi
• La distinzione tra RML e RMM è più
saliente e meglio definita tra gli operatori
che non tra gli studenti.
• Gli operatori, più degli studenti, hanno una
cultura della disabilità che può facilitare
l’accesso alla condizione adulta delle
persone con RM.
Partecipanti
• 151 operatori sociali impegnati in strutture
che forniscono servizi alle persone con
disabilità cognitiva; (79 RML; 72 RMM)
• 281 studenti di Scienze della Formazione
(151 RML; 130 RMM)
Strumento
• Due forme di questionario, identiche nel
contenuto ma differenti rispetto al target
degli items: in un caso, riferiti all’adulto
con Ritardo Mentale Lieve, nell’altro,
all’adulto con Ritardo Mentale Moderato.
• Per ogni contesto di somministrazione la
forma utilizzata è stata assegnata ai
soggetti in maniera casuale.
Strumento
Il questionario è costituito da:
• 1- Due Differenziali Semantici, con 34
scale bipolari a 7 gradi, per esplorare la
rappresentazione:
a) dei soggetti con RM: in un caso, “L’Adulto
con Ritardo Mentale Lieve, nell’altro,
“L’Adulto con Ritardo Mentale Moderato”;
b) dei soggetti normodotati: “L’Adulto
Normodotato”.
Strumento
• 2- 26 Items con scala di risposta da 1 a 7
punti per esplorare gli atteggiamenti
relativamente ai seguenti ambiti:
a) Comportamenti da adottare per favorire la
consapevolezza e l’espressione di sé, 4
items, es:
• Stimolare la verbalizzazione dei loro stati
d’animo.
Strumento
b) Bisogno di Contatto Sociale, 3 items, es:
• Contatti con i coetanei normodotati
c) Bisogno di autonomia, 2 items, es:
• Fare scelte autonome
d) Bisogno di stima e considerazione, 3
items, es:
• Sentirsi apprezzati per le loro qualità
Strumento
e) Motivazione attribuita, 3 items, es:
• Si impegnano nei compiti loro assegnati
per non deludere educatori e genitori;
f) Cause che ostacolano l’integrazione
sociale, 3 items, es:
• Nella società che tende ad emarginarli per
la loro diversità
Strumento
g) Relazioni Romantiche, 4 items, es:
• Non sentono il bisogno di avere relazioni
romantiche;
h) Relazioni Sessuali, 4 items, es:
• Non sono in grado di vivere la dimensione
affettivo-relazionale della sessualità;
Studio 1
Ambiti Esaminati
“Comportamenti”
“Bisogno di Contatto Sociale”
“Bisogno di Stima”
“Bisogno di Autonomia”
“Motivazione”
Valori relativi all’Adulto con Ritardo Mentale Lieve
Alpha
DS
Media
.57
.62
6.19
.68
.77
6.07
.77
1.15
5.68
.62
.87
5.83
.56
.54
6.58
.84
.72
6.39
.72
1.24
5.76
.58
.92
5.65
.61
1.01
5.08
.55
.97
4.87
.81
1.37
5.51
.74
.97
5.81
.66
1.20
4.63
.71
1.05
5.44
.73
1.21
4.39
.78
1.20
.82
.53
4.14
.84
.51
3.82
.88
.67
4.35
.86
.53
4.43
Anova
Gruppo
n.s.
Operatori
Studenti
n.s.
Operatori
Studenti
F (1,228) = 4.21, p= .041
Operatori
Studenti
n.s.
Operatori
Studenti
n.s.
Operatori
Studenti
n.s.
Operatori
“Ostacoli all’Integrazione”
“Relazioni Sentimentali”
“Relazioni Sessuali”
“L’adulto con Ritardo Mentale
Lieve”
“L’adulto Normodotato”
Studenti
[F (1,228) = 28.24, p<.001]
Operatori
Studenti
[F (1,228) = 24.67, p<.001].
Operatori
Studenti
5.22
F (1,221) = 19.20, p<.001
Operatori
Studenti
n.s.
Operatori
Studenti
Studio 2
Ambiti Esaminati
“Comportamenti”
“Bisogno di Contatto Sociale”
“Bisogno di Stima”
“Bisogno di Autonomia”
“Motivazione”
“Ostacoli all’Integrazione”
“Relazioni Sentimentali”
“Relazioni Sessuali”
“L’adulto con Ritardo Mentale
Moderato”
“L’adulto Normodotato”
Valori relativi all’Adulto con Ritardo Mentale Moderato
Alpha
DS
Media
.61
.63
6.07
.69
.72
6.04
.76
1.04
5.69
.70
.96
5.78
.76
.71
6.42
.68
.56
6.42
.60
1.10
5.46
.67
1.02
5.62
.71
1.08
4.94
.51
.88
4.87
.64
1.11
5.45
.72
1.02
5.87
.70
1.22
4.49
.70
1.08
5.27
.74
1.22
4.33
.78
1.17
5.03
.85
.56
4.11
.89
.62
3.78
.90
.67
4.29
.92
.70
4.42
Anova
Gruppo
n.s
Operatori
Studenti
n.s
Operatori
Studenti
n.s
Operatori
Studenti
n.s
Operatori
Studenti
n.s
Operatori
Studenti
F (1,200)= 7.27, p= .008
Operatori
Studenti
F (1,200) = 21.97, p<.001
Operatori
Studenti
F (1,200) = 15.96, p<.001
Operatori
Studenti
F (1,190) = 13.36, p<.001
Operatori
Studenti
n.s
Operatori
Studenti
Partecipanti: 151 Operatori
Studio 3-
Questionario
Forma: RML
Questionario
Forma: RMM
Maschi
n. 32, 40,5%
n. 25, 34,7%
Femmine
n. 47, 59,5%
n. 47, 65,3%
gamma
21-64
21-60
media
39,9
40,5
moda
32
40
mediana
40.00
40.00
gamma
1-35
1-35
media
12,5
13,1
moda
1
20
10.00
11.00
n. 24, 30,4%
n. 15, 20,8%
Diploma
n. 37, 46,8%
n. 37, 51,4%
Laurea
n. 18, 22,8%
n. 20, 27,8%
n. 51, 64,6%
N .47, 65,3%
Staff
n. 5, 6,3%
n. 11, 15,3%
Altro (ausiliari, infermieri, tecnici della riabilitazione,)
n. 23, 29,1%
n. 14, 19,4%
Servizio
Residenziale
n. 39, 49,4%
n. 26, 36,1%
Centro diurno
n. 30, 38%
n. 27, 37,5%
n. 10, 12,7%
n. 19, 26,4%
Variabili
Età:
Anzianità di servizio
mediana
Istruzione
Scuola Media
Ruolo Professionale Educativo
Ambulatorio/ domiciliare etc
Studio 3
Operatori: confronto dati per RML e RMM
Risultati
•
•
Analisi della Varianza: n.s. per tutti gli
ambiti.
Emergono alcune differenze
statisticamente significative non attinenti
con l’ipotesi di ricerca (relative alle
variabili che contraddistinguono il
campione).
Studio 4
Partecipanti: 281 Studenti
Questionario
Forma RML
Questionario
Forma RMM
22.3
22.6
19-48
19-41
20
22
21.00
22.00
Buona
n. 30, 19,9%
n. 30, 23,1%
Generica
n. 96, 63,6%
n. 78, 60%
Scarsa
n. 25, 16,6%
n. 22, 16,9%
Si
n. 21, 13,9%
n. 20, 15,4%
No
n. 130, 86,1%
n. 110, 84,6%
Si
n. 38, 25,2%
n. 40, 30,8%
No
n. 113, 74,8%
n. 90, 69,2%
Variabili
Età
media
gamma
moda
mediana
Conoscenza
Tirocinio
Volontariato
Studio 4
Studenti: confronto dati per RML e RMM
Risultati
•
•
Analisi della Varianza: n.s. per tutti gli ambiti.
Emergono alcune differenze statisticamente
significative non attinenti con l’ipotesi di ricerca (relative
alle variabili che contraddistinguono il campione):
1. L’Adulto con RM (D.S.) = Valutazioni più favorevoli tra
gli studenti con migliori conoscenze teoriche
[F(2,267)= 4.06, p=.018] e in quelli con esperienze di
tirocinio [F(1,269)= 7.40, p=.007].
2. Gli studenti con buone conoscenze teoriche
attribuiscono agli adulti con RM un maggiore “bisogno
di riconoscimento” [F(2,275)= 3.15, p=.044] e una
maggiore motivazione [F(2,275)= 3.06, p=.048].
Sintesi: differenze
• Gli Operatori esprimono una sostanziale
svalutazione del bisogno di amore e
intimità degli adulti RM.
• I dati ottenuti con i differenziali semantici
(significati connotativi meno “razionali”)
indicano che gli operatori, rispetto agli
studenti, valutano più favorevolmente gli
adulti con RM.
Sintesi: entrambi i gruppi
• Percezione scarsamente diversificata dei due livelli di
deficit cognitivo.
• Atteggiamenti più favorevoli per l’ambito delle relazioni
sentimentali che non per quello delle relazioni sessuali.
• Orientati a riconoscere agli adulti RM i bisogni sociali.
• Valutano le persone con RM scarsamente motivate.
• Inclini ad adottare comportamenti che facilitino
assertività, esplorazione del mondo interno e
socializzazione dei vissuti.
• Ritengono che il contesto socio-culturale ostacoli
l’integrazione sociale solo moderatamente.
Conclusioni
• 1° Ipotesi: non confermata. La distinzione
tra RML e RMM non è più saliente e
meglio definita tra gli operatori.
• 2° Ipotesi:???. Non emergono evidenze
univoche relativamente alla possibilità che
gli operatori, più degli studenti, abbiano
una cultura della disabilità facilitante
l’accesso alla condizione adulta delle
persone con RM.
RM: Classificazione
• -RM lieve: QI 50-69, corrispondente nell’adulto ad un’età
mentale di 9-12 anni. Le persone con RML vengono definite
"educabili", ovvero persone che non possono trarre un completo
beneficio dall’istruzione scolastica predisposta per i
normodotati, tuttavia, hanno un potenziale di sviluppo che può
consentirgli di apprendere le abilità scolastiche di base a livello
di scuola dell’obbligo. Sviluppano capacità sociali e
comunicative negli anni prescolastici (da 0 a 5 anni di età),
hanno una compromissione minima nelle aree sensomotorie e,
spesso, non sono distinguibili dai bambini senza RM fino ad
un'età più avanzata. Questo gruppo costituisce la parte più
ampia (circa l'85%) dei soggetti affetti da RM.
• -RM moderato: QI. 35-49, corrispondente nell’adulto ad un’età
mentale di 6-9 anni; i soggetti con RMM vengono definiti
"addestrabili", ovvero persone che non sono in grado di ottenere
un apprendimento scolastico rilevante ma, possono, comunque,
trarre profitto dall’attuazione di un progetto educativo
personalizzato, mirante, non tanto ad ottenere l’apprendimento
di nozioni, quanto a renderli autonomi ed il più possibile
indipendenti nella vita adulta.
Conclusioni 2
• La distinzione tra RM lieve e moderato ha
implicazioni fondamentali, in quanto definisce
scenari molto diversi in termini di esigenze
relazionali, obiettivi educativi perseguibili,
prospettive di inclusione etc., in sintesi,
prospetta opportunità esistenziali
significativamente e qualitativamente differenti.
• È importante, quindi, che lo staff cerchi di
raggiungere obiettivi più ambiziosi per le
persone con disabilità cognitiva di tipo lieve, ma
i loro atteggiamenti non sembrano orientati a
questa visione.
Conclusioni
• Dal presente lavoro emerge con chiarezza
l’esigenza di percorsi formativi utili a
fornire agli operatori le competenze
necessarie per adeguare l’interpretazione
del loro ruolo agli obiettivi di autonomia
che le conoscenze derivanti dai nuovi
paradigmi scientifici sempre più
prospettano come possibili (seppure in
maniera diversificata) anche per le
persone adulte con disabilità cognitiva.
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Operatori - Scienze della Formazione